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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
GARA ENAC, LA REGIONE TOSCANA TRA I SOGGETTI DANNEGGIATI DA EVENTUALI ILLECITI  
 
Firenze, 30 giugno 2011 – La Regione Toscana è, assieme ai cittadini dell’isola d’Elba e agli enti locali elbani, tra i soggetti danneggiati dagli eventuali illeciti compiuti nella gara per l’aggiudicazione dei collegamenti aerei per la continuità territoriale tra l’Arcipelago e la terraferma. La precisazione è resa necessaria dal racconto apparso ieri sulla stampa di alcune intercettazioni collegate all’inchista su presunti illeciti avvenuti nell’ambito della gara. Nella gara Enac la Regione Toscana e gli enti locali hanno avuto solo il compito di indivuduare quali servizi erano necessari nell’interesse dei cittadini che vivono sull’isola e per i turisti. Lo svolgimento della gara, l’assegnazione delle rotte e la stipula del contratto con il vincitore hanno fatto capo esclusivamente ad Enac ed al Ministero dei trasporti. Nessuna funzione operativa, dunque, ha riguardato la Regione Toscana. Segue un riepilogo delle principali tappe della vicenda dal 2008 ad oggi: Con la legge finanziaria del 2007 il Governo assegna alla Toscana 1,5 milioni di euro (confermati il 24 gennaio 2008 dal decreto n.14/T del Ministro dei Trasporti) per garantire collegamenti aerei giornalieri con l’Elba attraverso l’imposizione di oneri di servizio pubblico (in pratica viene fissato un sussidio pubblico per consentire la realizzazione di un collegamento aereo quotidiano tra Pisa, Firenze e Marina di Campo con tariffe agevolate per i residenti nell’Arcipelago toscano). Il 28 aprile 2008 il Ministro dei Trasporti delega il Presidente della Regione a indire una conferenza dei servizi con gli enti locali rappresentativi dell’Arcipelago toscano (partecipano i Comuni dell’Elba, la Provincia di Livorno, Enac, il Ministero dei Trasporti, Unioncamere di Livorno e Alatoscana) per fissare i criteri che saranno alla base dell’organizzazione del servizio pubblico di collegamento aereo. Il 26 settembre 2008 l’allora presidente della Regione Toscana Claudio Martini convoca la conferenza dei servizi, che si svolgerà il successivo 16 ottobre e durante la quale verranno definite le caratteristiche ritenute necessarie per il nuovo servizio. Il 25 febbraio 2009 viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il primo bando per l’individuazione di un vettore aereo che si offra di effettuare la rotta assumendosi gli oneri di servizio senza sussidi pubblici. Il bando scade a maggio ma la gara va deserta. Enac comunica alla Regione che la gara è andata deserta il 30 luglio 2009. Il 24 agosto 2009 il Ministero delega nuovamente il Presidente della Regione Toscana a convocare una seconda conferenza dei servizi, che viene convocata il 25 novembre e si tiene il 15 dicembre 2009.Vengono stabilite nuove, più contenute, condizioni per il futuro servizio per le quali è sufficiente l’utilizzo di un solo aeromobile. Il 1 luglio 2010 viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale un secondo bando di gara. Il bando scade il 1 settembre 2010 e questa volta sono tre i soggetti che partecipano. Enac nomina la commissione giudicante, ma nessuno dei tre partecipanti risulta idoneo perchè tutti non sono in possesso del Coa, il certificato per operatori di volo. A febbraio 2011 viene bandita una terza gara il cui esito risulta sospeso dall’inchiesta in corso.  
   
   
COMMISSIONE D’INDAGINE INTERNA DELL’ENAC PER VERIFICARE REGOLARITÀ AMMINISTRATIVA E TECNICA RISPETTO ALL’OGGETTO DELL’INDAGINE DELLA PROCURA DI ROMA CHE HA COINVOLTO UN CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENTE  
 
 Roma, 30 giugno 2011 - In relazione alle notizie di questi giorni su presunti atti illegali che hanno portato all’emissione di provvedimenti cautelari nei confronti di varie persone tra cui anche un membro del Consiglio di Amministrazione dell’Enac, il Presidente dell’Ente, Vito Riggio, ricorda che il Presidente e i Consiglieri di amministrazione non hanno compentenza nella gestione amministrativa, limitando le loro funzioni, così come costantemente avvenuto in questi anni, alla pur rilevante attività di rappresentanza, di indirizzo e di controllo. Al fine di assicurare, come sempre fin qui fatto, che l’attività dell’Ente è orientata al solo interesse pubblico a garanzia della sicurezza del volo e per ribadire l’imparzialità e l’impenetrabilità dell’attività amministrativa e tecnica, il Presidente Riggio ha chiesto al Direttore Generale Alessio Quaranta l’istituzione di una Commissione d’Indagine interna che, ferma restando l’azione penale cui l’Ente conferma la massima collaborazione, e nell’autonomia e responsabilità dell’Ente, verifichi procedure, tempi e modalità d’azione nella circostanza del rilascio del Certificato di Operatore Aereo (Coa) alla società Rotkopf e nello svolgimento della gara per l’assegnazione delle tratte onerate tra l’Isola d’Elba, Pisa e Firenze, gara che, peraltro, si è conclusa senza alcuna aggiudicazione in quanto la Commissione incaricata della valutazione non ha ritenuto accoglibili nessuna delle offerte pervenute. Il Direttore Generale ha già individuato i componenti della Commissione stessa, che verrà formalmente istituita al più presto, in modo da poter relazionare sull’intera vicenda al primo Consiglio di Amministrazione utile.  
   
   
AEROPORTO ABRUZZO: CHIODI INAUGURA NUOVA SALA ARRIVI INTERNAZIONALI  
 
Pescara, 30 giugno 2011 - L´aeroporto d´Abruzzo avrà una nuova sala arrivi internazionali. La struttura è stata inaugurata ieri dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, insieme con gli assessori Giandonato Morra e Mauro Di Dalmazio. L´aerostazione passeggeri "no Schengen" aperta oggi è stata finanziata dalla Regione Abruzzo nel 2004 per oltre 1,5 milione di euro in ragione di un generale potenziamento della struttura aeroportuale. Potenziamento al quale hanno contribuito anche i soggetti privati, visto che nel complesso il progetto di ampliamento potrà contare su almeno 3 milioni di euro. "Ci troviamo di fronte ad un potenziamento importante e strategico per l´aeroporto d´Abruzzo - ha detto il presidente Gianni Chiodi subito dopo la cerimonia di inaugurazione -. Il Cda della società di gestione sta lavorando molto bene - ha aggiunto - e soprattutto sta mettendo in atto gli obiettivi programmatici e politici che la Giunta aveva posto, a partire dal potenziamento dello scalo aeroportuale abruzzese fino al contenimento e razionalizzazione dei costi. E non è un caso se quest´anno, per la prima volta, la società chiude con un bilancio in attivo. L´equilibrio finanziario delle società partecipate e controllate dalla Regione è il primo obiettivo da raggiungere, perché da un lato non si possono chiedere agli abruzzesi sacrifici e poi dall´altro mantenere in vita carrozzoni che producono solo debiti e passività". Gli assessori Morra e Di Dalmazio hanno voluto sottolineare "il valore e l´importanza di un aeroporto che deve servire tutto il territorio regionale ed è per questo che deve fare sistema a servizio dell´intera collettività. Ma è necessario - hanno concluso Morra e Di Dalmazio - che tutti facciano la propria parte". Nel dettaglio, il progetto di ampliamento è stato illustrato dal presidente del Cda della Saga, Carla Mannetti. "Questo è solo un punto di partenza - ha spiegato - perché l´aeroporto è in crescita e contiamo a breve di toccare quota 500 mila passeggeri".  
   
   
AIRONE TECHINICS: CHIODI, SI LAVORA PER RISOLVERE VERTENZA  
 
Pescara, 30 giugno 2011 - "Stiamo lavorando perché la vertenza Airone Technics vada a buon fine". Lo ha assicurato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ad una delegazione di lavoratori dell´azienda di San Giovanni Teatino che ha incontrato a margine della manifestazione di inaugurazione della nuova sala arrivi dell´aeroporto di Pescara. Il Presidente ha detto ai lavoratori di aver incontrato "solo qualche giorno fa l´amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, che ha mostrato ampia disponibilità a chiudere quanto prima l´accordo con la cordata di imprenditori abruzzesi che ha manifestato l´intenzione di rilevare l´Airone Techinics. Esistono dei problemi legati alle commesse, nel senso che Alitalia è disponibile a passare alcune commesse alla nuova azienda ma nel contempo vuole conoscere dalla nuova proprietà quali commesse ha ricevuto per avere certezze sul futuro della società stessa. S´intuisce come sia difficile da parte nostra far conciliare queste due esigenze. Penso, però, che esistano ampi margini per una conclusione positiva; così come è positivo che esista una cordata di imprenditori abruzzesi pronta a rilevare l´azienda e dare un futuro lavorativo ai 40 addetti dell´Airone Techinics. Voglio solo ricordare - ha concluso Chiodi - che questa è un´azienda che produce utili e che quini ha tutte le carte in regole per proseguire la sua attività".  
   
   
SERBIA, ASTA PER PRIVATIZZAZIONE COMPAGNIA DI BANDIERA  
 
Belgrado, 30 giugno 2011- Nonostante i media locali abbiano recentemente riportato l´intenzione di Turkish Airlines di acquistare la compagnia di bandiera serba Jat o di creare una nuova compagnia che la sostituisca, il ceo Temil Kotil ha ribadito che il vettore turco ha poco interesse ad acquisire altre compagnie e vuole invece concentrarsi sulle proprie ooerazioni. Nel frattempo, il governo serbo ha inviato il dossier sulla situazione e i dati di Jat a 60 possibili interessati, ma il modo esatto in cui Jat verrà venduta dipende da ciò che consiglierà l´advisor incaricato della privatizzazione, Deloit. Le più recenti affermazioni della compagnia ribadiscono comunque lo scarso interesse per Jat; Turkish Airlines ha collegamenti con tutti i Paesi della ex Jugoslavia, e possiede il 49 per cento di B&h Airlines.  
   
   
CARBURANTI: USARE BIOMETANO ECOLOGICO E SOSTENIBILE PROPOSTA LOMBARDA PER LA REVISIONE DEL PIANO DEL GOVERNO  
 
Milano, 30 giugno 2011 - "Puntare sul biometano come carburante ecosostenibile": questo è l´impegno di Regione Lombardia espresso ieri dall´assessore al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu al seminario ´Biometano. Mobilità sostenibile tra ambiente e benessere´ che si è svolto a Milano. "Il biometano - ha proseguito Maullu - è un gas naturale, ottenibile principalmente da scarti alimentari e rifiuti organici, che, attraverso un processo di raffinazione, raggiunge una concentrazione di metano al 95 per cento ed è utilizzabile come combustibile, come ampiamente già avviene, con ottimi risultati, soprattutto in Svezia, Francia e Gran Bretagna". Regione Lombardia, in questi anni, ha fatto molto per sostenere la diffusione di carburanti per autotrazione meno inquinanti di benzina e gasolio. Oggi i veicoli a Gpl e metano circolanti in Lombardia sono circa 350.000, poco meno del 5 per cento del parco auto totale. "In Lombardia, tra il 2005 e il 2010, la vendita di Gpl e metano per autotrazione - ha ricordato l´assessore - è aumentata rispettivamente del 339 per cento e del 323 per cento, mentre quella del gasolio solo del 35 per cento e quella di benzina è addirittura diminuita di 7 punti percentuali. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che, con politiche di incentivi mirate, è possibile sostituire progressivamente i combustibili tradizionali con quelli sostenibili". "Utilizzare i combustibili sostenibili - ha rimarcato Maullu - è una scelta non solo rispettosa della salute e dell´ambiente, ma anche obbligata dai vincoli comunitari. La direttiva comunitaria 28 del 23 aprile 2009 impone all´Italia di raggiungere entro il 2020 le quote del 17 per cento di energia da fonti rinnovabili, del 10 per cento di carburanti da rinnovabili nei trasporti (di cui la metà attraverso biocarburanti ottenuti dai rifiuti). Il Governo ha scelto di adeguarsi alla normativa europea, prevedendo un piano nazionale d´intervento che, purtroppo, non comprende, tra i carburanti ecosostenibili, il biometano, ma solo i tradizionali biocarburanti di prima generazione: bioetanolo e biodiesel". "L´invito della Lombardia alle altre Regioni - ha concluso Maullu - è quello di avanzare una richiesta al Governo per la scelta del biometano, che presenta vantaggi inequivocabili come la diminuzione della dipendenza energetica attraverso la valorizzazione delle risorse interne e un contributo allo smaltimento dei rifiuti".  
   
   
TOSCANA ALL’AVANGUARDIA VERSO LA MOBILITÀ A EMISSIONI ZERO  
 
 Firenze, 30 giugno 2011 – “Mi auguro che nel 2012 fra le auto di servizio della Regione Toscana per i trasporti in città possa trovare posto almeno una vettura alimentata a idrogeno e che l’esempio sia imitato anche da altre amministrazioni pubbliche”. Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega alla ricerca, coglie l’occasione di un convegno (“Progetto H2 filiera Idrogeno“), per “esprimere grande soddisfazione davanti all’alto livello della ricerca toscana” sottolineandone “le interessanti ricadute in termini di trasferimento tecnologico, di livelli occupazionali, di contributo effettivo all’economia”. Per Stella Targetti è inoltre “significativo che al convegno, ma anche alla fasi precedenti, siano intervenute importanti aziende toscane (Piaggio spa, Acta spa, Edi srl, Pont-tech) particolarmente interessate al trasferimento tecnologico dei risultati di una ricerca certo non astratta o solo teorica”. Il convegno, organizzato da Regione e Università di Pisa, ha presentato i risultati di una ricerca che la stessa Regione, attraverso un finanziamento Cipe di circa 5 milioni di euro, aveva affidato tre anni fa all’ateneo pisano (Facoltà di Ingegneria) e che è stata poi svolta anche in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’anna. Sulla base dell’equazione “sostenibilità ambientale = sviluppo”, la ricerca è stata finalizzata a una mobilità pulita e sostenibile incentrata sull’uso dell’idrogeno come vettore energetico. In particolare il progetto si è prefisso di sviluppare il settore delle tecnologie di produzione, distribuzione, stoccaggio dell’idrogeno per la propulsione in veicoli: questo attraverso motori endotermici a idrogeno o con veicoli, sempre a idrogeno, dotati di celle a combustibile. A latere del convegno, che si è svolto questa mattina in Palazzo Strozzi Sacrati sede della presidenza di Regione Toscana, sono state esposte parti di motori e illustrate le tecnologie – innovative e scaturite dai tre anni di ricerca toscana – capaci di offrire una svolta al sogno di una mobilità non inquinante. “La mobilità basata sull’idrogeno – si legge in una scheda – richiederà mutamenti epocali non solo nella tecnologia motoristica ma anche nelle complesse infrastrutture di produzione e distribuzione del carburante: per questo i programmi degli Stati più avanzati, e della stessa Ue, prevedono non solo il sostegno alla ricerca tecnologica sui motori a idrogeno ma anche la sperimentazione di sistemi di mobilità basati sull’idrogeno, su scala locale e regionale”. Nel corso della giornata, esperti e operatore del settore, insieme a politici e docenti universitari, hanno affrontato le possibili strade per lo sviluppo della mobilità basata sull’idrogeno attraverso veicoli cosiddetti Zev (Zero Emission Vehicles, veicoli a emissioni nulle). Presentato anche un video (“Io vado a idrogeno“) nonchè una panoramica a livello europeo sull’uso dell’idrogeno come vettore energetico per la mobilità.  
   
   
LA VOLKSWAGEN HA RICEVUTO IL VIA LIBERA PER DUE STABILIMENTI IN CINA PIANIFICATA UNA CAPACITÀ ANNUALE DI 300.000 VETTURE PER CIASCUN STABILIMENTO  
 
Verona, 30 giugno 2011 - Come pianificato, il Gruppo Volkswagen sta per costruire due ulteriori impianti automobilistici in Cina, procedendo così nella propria strategia di crescita a lungo termine nel maggiore mercato mondiale dell’auto. L’approvazione definitiva alla costruzione degli impianti di Foshan e Yizheng è stata data il 28 giugno a Berlino, durante gli incontri dei governi tedesco e cinese. L’impianto di Yizheng, nella provincia di Jiangsu, della Cina orientale, sarà sviluppato in collaborazione con la Shanghai Volkswagen, mentre lo stabilimento di Foshan, nella Provincia della Cina meridionale di Guangdong, verrà costruito grazie alla joint venture Faw-volkswagen. I primi documenti ufficiali dello sviluppo dei due siti erano stati firmati già nell’estate del 2010. “La Cina rappresenta ormai il più grande mercato automobilistico mondiale, ed è prevedibile, nell’immediato futuro, un’ulteriore crescita”, ha affermato Martin Winterkorn, Presidente del Gruppo Volkswagen, in occasione della firma dei contratti nell’Ufficio della Cancelleria Federale di Berlino. “L’obiettivo del Gruppo Volkswagen è quello di giocare un ruolo primario nella gestione di questa crescita, in linea con i nuovi modelli di compatibilità ambientale e con l’espansione della capacità locale di produzione. I nostri nuovi stabilimenti dimostrano che la Volkswagen continua a rappresentare un forte motore di crescita per l’industria automobilistica Cinese”. Ciascuno dei due impianti è destinato a gestire una capacità annuale di 300.000 vetture, e la produzione sarà avviata a partire dal 2013. Il Dr. Karl-thomas Neumann, Presidente e Ceo di Volkswagen Group China, ha dichiarato: ”Le nuove fabbriche costituiscono gli elementi chiave per i nostri progetti di crescita della capacità produttiva annuale in Cina, che nel medio termine, in collaborazione con i partner locali, dovrebbe raggiungere i tre milioni di vetture”. Alla luce del notevole sviluppo del mercato automobilistico cinese, la Volkswagen ha incrementato il proprio programma di investimento nel Paese, arrivando a 10,6 miliardi di Euro per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015. Oltre che per i due nuovi stabilimenti, sono già stati annunciati gli obiettivi di espansione della capacità produttiva di entrambi gli impianti già esistenti di Nanjing e Chengdu, prevista tra le 300.000 e le 350.000 vetture l’anno.  
   
   
UN PROGETTO PER RIDURRE GLI INCIDENTI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA  
 
Fabriano, 30 giugno 2011 - Secondo i dati ufficiali, nel territorio provinciale gli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica tra il 2005 e il 2010 sono stati 663 (357 provocati dai cinghiali, 141 dai caprioli e il resto da altre specie), di cui 319 solo nell´area montana. Un fenomeno preoccupante, su cui la Provincia di Ancona, in continuità con le iniziative già da tempo intraprese come il controllo programmato oltre la stagione di caccia, ha deciso di sperimentare una serie di pratiche innovative mirate a ridurre i sinistri dovuti soprattutto dalla forte espansione degli ungulati. Un vero e proprio piano di studio, verifica e attuazione di interventi nei punti a più elevato rischio di incidente delle strade provinciali per un investimento di 45 mila euro. Sulla base dei dati in possesso dell´ente i tratti individuati sono: Sp 1 "del Conero"(km 7+500 - 8+050), Sp. 15 "di Genga" (km 22+500 - 23+950), Sp 16 "di Sassoferrato" (km 11+470 - 13+000 - Km. 13+500 - 13+900), Sp 22 "di Frasassi" (km 1+000 - 1+400), Sp 360 "Arceviese" (km 43+970 - 46+900 - Km. 47+100 - 47+800 - Km. 48+000 - 49+400 - Km. 50+300 - 50+600). Qui sono già stati apposti una speciale segnaletica stradale dotata di lampeggianti per avvertire gli automobilisti dell´azione di prevenzione attuata dalla Provincia e appositi dispositivi catarifrangenti antiselvaggina che, riflettendo le luci delle automobili verso il lato esterno della carreggiata, permettono di abbagliare l´animale e di bloccarne il transito improvviso. Accanto a queste azioni, efficaci soprattutto nelle ore notturne, sono stati applicati dei repellenti odorosi specifici per ungulati, in modo da creare una barriera che scoraggia la fauna ad avvicinarsi ai bordi della carreggiata, garantendo condizioni di maggiore sicurezza anche nelle ore diurne. Infine, nei prossimi giorni è prevista la distribuzione alla popolazione di un depliant informativo, in cui vengono riportate le azioni poste in essere dalla Provincia e le norme comportamentali da tenere sia per evitare questo tipo di incidenti sia sul da farsi in caso di sinistro. "Avviamo una sperimentazione - spiega il vicepresidente della Provincia di Ancona Giancarlo Sagramola - da cui ci attendiamo risultati importanti nella riduzione dell´incidenza di un fenomeno che, per quanto possibile, va ridotto al minimo per garantire sia la sicurezza degli automobilisti che la tutela delle varie specie animali". "Un progetto - aggiunge la presidente Patrizia Casagrande - che integra e completa sul fronte della sicurezza stradale il programma di riqualificazione della viabilità provinciale che stiamo portando avanti su tutto il territorio, per rendere le nostre strade infrastrutture sempre più moderne e confortevoli".  
   
   
“NON PERDERE LA TESTA, VIVI LA VITA”: AL VIA LA CAMPAGNA CONTRO GLI INCIDENTI MOTOCICLISTICI NUOVI CARTELLI SULLE STRADE PIÙ FREQUENTATE IN TRENTINO E PROTEZIONI SPECIALI SULLE BARRIERE DI SICUREZZA  
 
 Trento, 30 giugno 2011 - Con i suoi mille affascinanti itinerari stradali tra valli e monti, conosciuti in tutta Europa, il Trentino è un paradiso per i motociclisti. Il rovescio della medaglia è, purtroppo, l’elevato numero di incidenti motociclistici con conseguenze gravi e mortali. Dei 370 morti per incidenti stradali che si sono verificati sulle strade della nostra provincia dal 2003 al 2010, ben 99 (circa il 27 per cento) sono motociclisti. L’introduzione del nuovo Codice della strada, le iniziative di sensibilizzazione e gli interventi infrastrutturali realizzati negli ultimi anni, oltre ai miglioramenti tecnologici sui mezzi e sulla loro dotazione di sicurezza, hanno consentito il raggiungimento da parte del Trentino dell’obiettivo, posto dall’Unione Europea, della riduzione del 50 per cento del numero di morti sulle strade nel periodo dal 2000 al 2010. Si è passati infatti da più di 70 morti all’anno dei primi anni 2000 ai 30 morti del 2010. Per il 2020, l’obiettivo riproposto a livello europeo è ancora più ambizioso: ridurre di un ulteriore 50% le morti per incidenti stradali. È in tale contesto che si inserisce la campagna per la sicurezza dei motociclisti “Non perdere la testa, Vivi la vita” della Provincia autonoma di Trento che prenderà avvio nei prossimi giorni. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore provinciale ai trasporti, Alberto Pacher - di sensibilizzazione degli amanti delle due ruote, siano essi residenti o turisti, prevede l’installazione su alcune strade della rete trentina di speciali cartelli, e si accompagna ad un progetto di integrazione delle barriere stradali esistenti, ovvero i guardrail, con speciali protezioni per limitare i danni in caso di incidente da parte dei motociclisti. Si tratta di un’iniziativa sperimentale in cui crediamo moltissimo e resa possibile grazie al lavoro del personale del Servizio gestione strade”. “Non perdere la testa, Vivi la Vita” è questo lo slogan, che sarà riportato sui cartelli collocati sulle tratte stradali particolarmente frequentate dai motociclisti del Trentino e lungo le quali si registra la più elevata densità di incidenti sulle due ruote. Il messaggio è il titolo della campagna di sensibilizzazione associata che prevede la distribuzione sul territorio trentino - e in particolare sulle principali vie di transito e luoghi di frequentazione dei bikers - del depliant informativo sugli obiettivi dell’iniziativa e su alcune norme comportamentali. Gli stessi tratti di strada a rischio incidente sono stati inoltre riportati sulla cartina stradale per motociclisti edita dall’associazione “Mototurismo in Trentino”. "Il nostro impegno – ha spiegato oggi in conferenza stampa il vicepresidente ed assessore provinciale ai trasporti, Alberto Pacher - va alle migliaia di motociclisti che ogni anno scelgono il Trentino per le loro escursioni su due ruote. Lavoriamo anche per i ragazzi trentini che ogni giorno salgono in sella alla proprio moto per spostarsi. A loro dobbiamo la massima sicurezza possibile, con la consapevolezza che senza il corretto comportamento del motociclista ogni azione rischia di essere vana. Per questo motivo, oltre agli interventi stradali, abbiamo deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione per una maggiore sicurezza”. Incidenti in calo. L’avvio della campagna informativa voluta dalla Provincia autonoma di Trento è l’occasione per soffermarsi sui risultati ottenuti delle iniziative di sensibilizzazione già svolte negli scorsi anni (“Non basta il casco, serve anche la testa”) nonché degli investimenti in infrastrutture realizzati a tutela degli utenti. La banca dati Mitris - in cui affluiscono tutti i dati sugli incidenti mortali e con feriti in Provincia di Trento raccolti da Polizia Municipale, Carabinieri e Polizia Stradale - consente di individuare gli incidenti relativi ai motociclisti e verificare l’efficacia degli interventi attuati. I dati confermano l’importanza di avviare azioni di contrasto all’incidentalità delle motociclette (99 morti su 370 nel periodo 2003-2010 sono motociclisti) ed evidenziano, rispetto ai primi anni 2000, il calo sensibile della media dei morti in motocicletta, anche se meno marcato rispetto al totale dei deceduti in incidenti stradali. Secondo i dati, nel triennio 2003-205 i morti su due ruote sono passati da una media di 16 casi ai 10 decessi di media nel biennio 2007-2010. Questi dati sono ancor più positivi a fronte della crescita tra l’8 e il 16% (a secondo dei tratti stradali) del traffico motociclistico, concentrato soprattutto nei mesi estivi. Protezioni ai guardrail. Oltre alla campagna di sensibilizzazione, la Provincia autonoma di Trento interverrà sulla viabilità con l’installazione di barriere a protezione dei motociclisti. In passato, il Servizio gestione strade aveva introdotto lungo le strade di montagna delle speciali barriere di sicurezza, regolarmente omologate, dotate di spigoli arrotondati - in legno o in acciaio - così di limitare l’effetto “cesoia” provocato dalle lame dei guardrail. Inoltre erano poste posizionate delle barriere di sicurezza con fascioni metallici a protezione dei paletti di sostegno. I nuovi interventi prevedono l’installazione sperimentale, sui tratti di strada a maggior percorrenza motociclistica, di ulteriori protezioni ai paletti di sostegno anche sulle barriere di sicurezza esistenti. L’iniziativa sarà effettuata dalla Provincia in via sperimentale perché ad oggi non esistono normative di riferimento condivise a livello nazionale od internazionale, sebbene la protezione dei motociclisti sia oggetto di un apposito gruppo di lavoro ministeriale. In futuro si dovrebbe arrivare ad una norma europea comune, attualmente ostacolata da alcuni Paesi europei, e una regola tecnica nazionale per questo tipo di installazioni. Le installazioni delle Provincia autonoma di Trento, oltre al sistema di raccolta integrato delle informazioni relative agli incidenti (Mitris), tra i pochi esistenti in Italia, saranno elementi di valutazione per il gruppo di lavoro nazionale e per la valutazione dell’efficacia degli interventi realizzati. In particolare, gli interventi in programma prevedono l’installazione di specifici dispositivi: elementi correnti in acciaio o in polietilene che vengono aggiunti sotto il nastro delle barriere, in modo che il motociclista, in caso di caduta, non sbatta contro i paletti della barriera. In questa caso, l’urto sarà attenuato o fermato dall’elemento inferiore aggiuntivo; speciali cilindri in plastica “avvolgeranno” i paletti verticali delle barriere di sicurezza, così da limitare l’entità dell’urto. In conclusione, l’assessore Pacher ha voluto ritornare sulla sicurezza e il comportamento adeguato da parte dei motociclisti: “In ogni caso vale la considerazione secondo cui contro il rischio di incidente non sono sufficienti nemmeno le soluzioni tecnologiche più avanzate e che la miglior difesa e prevenzione rimane la coscienza e la collaborazione degli stessi motociclisti. Così come non basta indossare il casco e non bastano nemmeno gli sforzi dell’amministrazione provinciale. Ciò che più conta, appunto, è Vivere la Vita senza però dimenticarsi di usare la testa”  
   
   
AUTOSTRADE: TAR, ILLEGITTIMA LA DECADENZA DEL CAS  
 
 Palermo, 30 giugno 2011 - "La clausola di decadenza, prevista nella convenzione in questione, deve essere ritenuta nulla ai sensi dell´articolo 1419 del Codice civile e, conseguentemente, nulla la dichiarazione di decadenza adottata dall´Anas in applicazione della clausola contenuta nella convenzione e contestata dalla parte ricorrente". Con queste parole, il Tar Sicilia, con sentenza del 29 giugno 2011, ha scolpito l´illegittimita´ del provvedimento di decadenza del Consorzio autostrade siciliane dalla gestione delle autostrade dell´isola, adottata dal ministero delle Infrastrutture con il supporto tecnico dell´Anas. Il Tar ha, addirittura, dichiarato nulla la clausola di decadenza prevista nella convenzione, privando percio´ il ministero e l´Anas del relativo potere. La rilevanza della censura mossa alla condotta di cui e´ stata vittima la Regione siciliana si e´ tradotta in un provvedimento di condanna al pagamento delle spese processuali nei confronti dell´Anas per un importo di 10 mila euro. "Malgrado questo risultato - dichiara l´assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita´, Pier Carmelo Russo - ancora una volta e´ forte il richiamo a un condiviso senso di responsabilita´ e, pertanto, sollecitiamo a risolvere nelle sedi istituzionali, piuttosto che nelle aule giudiziarie, ogni eventuale controversia. Per questa ragione, il governo regionale ribadisce la necessita´ che ministero delle Infrastrutture, ministero dell´Economia e Anas, accolgano l´invito che da tempo ha loro rivolto per costituire un unico soggetto, unitamente alla Regione siciliana, che si occupi fattivamente della qualita´ della rete autostradale e, in questo modo, di tutti i cittadini dell´isola".  
   
   
CONVOCATO UN TAVOLO TECNICO PER LA STATALE 26 A COURMAYEUR  
 
Aosta, 30 giugno 2011 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin e l’Assessore alle opere pubbliche Marco Viérin hanno convocato nei giorni scorsi i rappresentanti di Anas, Comune di Courmayeur, Geie e Rav in una riunione per fare il punto della situazione sulla chiusura della statale 26 a Courmayeur. A questo proposito i tecnici dell´assessorato, che operano a supporto di Anas e del Comune di Courmayeur, hanno fornito un aggiornamento sullo stato di pericolosità dell´area. Aggiornamento redatto sulla base degli approfondimenti e delle verifiche avviate sin dopo il crollo di materiale roccioso, nel gennaio scorso. Nell’incontro è stato inoltre concordato di completare le valutazioni sullo ‘’stato di salute’’ della zona rocciosa al di sopra del tratto di statale, con nuove verifiche in parete, dopo quelle già eseguite, sia a gennaio sia ad aprile, per valutare lo stato della roccia a seguito di quanto contenuto nelle rilevazioni geostrutturali condotte da una società specializzata tra aprile e maggio. Tra gli interventi in programma è stata ipotizzata, anche in base agli esiti delle rilevazione che verranno effettuate, la possibilità di una nuova bonifica superficiale della zona, che farà seguito a quelle già eseguite a gennaio e aprile. La finalità di tutte le verifiche è l’acquisizione di informazioni aggiornate che possano permettere una definizione e una valutazione dei possibili interventi di protezione. Sempre nel corso dell’incontro, è stata poi esaminata la situazione del traffico sulla variante in vista di quanto potrà succedere nelle prossime settimane con l´incremento dei flussi turistici. A tale fine si è anche deciso di aggiornare i piani di emergenza del traffico per tenere conto negli scenari di evento delle possibili criticità sulla viabilità comunale in relazione alla chiusura della statale.  
   
   
RIMINI: VIA LIBERA DALLA GIUNTA PROVINCIALE ALL´AVVIO DI UN PERCORSO CONDIVISO CON LA REPUBBLICA DI SAN MARINO PER POTENZIARE E MIGLIORARE I COLLEGAMENTI TRASFRONTALIERI  
 
Rimini, 30 giugno 2011- La Giunta provinciale ha approvato la costituzione di un Gruppo tecnico di lavoro per lo studio di interventi volti al miglioramento dei collegamenti stradali fra la Repubblica di San Marino e la Provincia di Rimini. Il tema dell’accordo è quello importantissimo della viabilità, con l’obiettivo di definire insieme - unitamente ai Comuni interessati - la progettazione e i conseguenti interventi su tutti i punti di raccordo viari tra il territorio riminese e quello di San Marino: Marecchiese/gualdicciolo, Ventoso, Cerasolo, solo per fare qualche esempio, cui vanno aggiunte le intese per i progetti di più largo respiro, che si prefiggono il decongestionamento della superstrada, compresa l’ipotesi di un mezzo di trasporto pubblico su sede autonoma.  
   
   
APPROVATO IL PROGETTO PER LA ROTONDA DI CASTELCERIOLO  
 
 Alessandria, 30 giugno 2011 - La Giunta provinciale, presieduta da Paolo Filippi, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Graziano Moro, ha approvato il progetto della costruzione della rotonda di Castelceriolo. L’intervento riguarda la messa in sicurezza dell’intersezione tra la Sp 82 “Spinetta-sale” e la Sp 248 “di Marengo”. L’importo dell’intervento è stimato in circa 350.000 euro - di cui 157.500 – finanziati dal Bando Nazionale per la Sicurezza. La realizzazione di questo intervento è stato possibile grazie anche all’impegno della Vicepresidente Maria Rita Rossa, da sempre molto attenta alle problematiche legate alla sicurezza stradale. “Gli obiettivi diretti previsti dall’intervento – dichiara la vicepresidente della Provincia - consistono nella riduzione del 75% del costo sociale medio annuo attuale in corrispondenza dell’intersezione e nella diminuzione generale dell’incidentalità (almeno il 30%) sulle strade che insistono sulla rotatoria” “Inoltre - aggiunge Maria Rita Rossa - verrà realizzato anche un percorso ciclo pedonale che avrà una larghezza di 5 metri nel tratto in corrispondenza della strada attuale e di 2.5 metri nel tratto in cui si sviluppa al di sopra del fosso stradale, per tutelare ulteriormente anche la sicurezza degli “utenti deboli” delle strade.” “Relativamente alle tempistiche dell’esecuzione dei lavori l’opera potrà essere avviata ed ultimata in soli 12 mesi”.  
   
   
UDINE: OLTRE ALLA NUOVA VIABILITÀ SULLA TANGENZIALE OVEST (4,7 MILIONI €) LA PROVINCIA REALIZZERÀ LE 2 OPERE AGGIUNTIVE (160 MILA €)  
 
Udine, 30 giugno 2011 - «Vicino alla rivoluzionata viabilità sulla tangenziale ovest a Basaldella a metà settembre saranno consegnate anche le due nuove rotonde». È la promessa del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini che ha annunciato il positivo evolversi di uno dei cantieri più importanti dell’hinterland udinese avviato dall’amministrazione provinciale di Udine. La conferma è arrivata oggi nel corso della conferenza stampa indetta proprio per fare il punto sullo stato di avanzamento del cantiere (interramento della tangenziale ovest in località basaldella per 4 milioni e 700 mila euro) e al quale hanno preso parte l’assessore regionale Riccardo Riccardi, i sindaci di Campoformido Andrea Zuliani, di Pozzuolo Nicola Turello, di Pasian di Prato Fausto Cosatti e di Udine Furio Honsell nonché un rappresentante di Ascom Udine Carlo Dall’ava, di Confartigianato Alberto Bianchi e dell’azienda che sta realizzando l’opera (Icop spa). A lavori avviati è stato subito notato un aumento della scorrevolezza del traffico in tangenziale, seppur a sezione ridotta ad una corsia per senso di marcia. Analogamente per il traffico sulla Sr353, a seguito dell’eliminazione del semaforo sull’incrocio tra la Sp89 – Sr352. Per rendere organizzate le immissioni sulla Sr353, su via della Croce a Sud e su via della Fonderia a Nord, sono stati messi in funzione due semafori sincronizzati a regolazione degli incroci. Verificata la situazione della viabilità allo stato attuale, ovvero con i due semafori sincronizzati temporanei, l’amministrazione si è posta il problema di verificare nuovamente le condizioni che si verranno a creare dopo l’ultimazione dei lavori in sede di apertura della viabilità modificata. Al fine di rendere più fluida e sicura la circolazione stradale nel nuovo assetto viario a lavori ultimati, è stata verificata l’opportunità di sostituire la “storica” semaforizzazione tra via Verdi e via Adriatica che ha sempre generato notevoli incolonnamenti in via Adriatica, con una sistemazione a rotatoria dell’incrocio e di sostituire la semaforizzazione temporanea tra via Croce e via Adriatica con una sistemazione a rotatoria. Quanto alla maggior spesa, gli interventi ricadrebbero comunque all’interno del quadro economico di progetto potendo essere spesati con i ribassi ottenuti in sede di gara e successivo affidamento (valore complessivo delle due nuove rotonde pari a circa 160 mila euro). La nuova rotatoria sarà realizzata all’incrocio tra via Adriatica/sr353 – Via Verdi, in corrispondenza dell’esistente incrocio semaforizzato, oramai disattivato. Avrà un raggio esterno di 30 metri e uno interno di 12. Quanto alla seconda rotatoria, quella tra Via Adriatica/sr353 – Via della Croce, avrà un raggio esterno di 27 metri e uno interno di 9. «Gli automobilisti che provengono dal casello di Udine sud – ha aggiunto Fontanini – grazie a questo nuovo intervento, potranno abbandonare la tangenziale e immettersi sulla regionale 353. Con la prima rotonda chi arriva dalla ss13 da Codroipo ora potrà, proseguendo per via Verdi e attraversando la nuova rotonda, riprendere di nuovo la tangenziale direzione nord. Ciò alleggerendo di fatto Santa Caterina in comune di Pasian di Prato. Inoltre chi arriva da Campoformido e Basaldella, abituato a svoltare a destra per andare al casello di Udine sud, con i due nuovi interventi potrà percorrere l’attuale percorso di deviazione e proseguire verso il casello. Di fatto – ha concluso – le due rotonde aggiuntive permetteranno una sorta di ripristino dei principali collegamenti con la tangenziale.  
   
   
GALLERIA PARAMASSI: AL VIA I LAVORI SULLA STRADA PROVINCIALE 56 DI CAORIA  
 
Trento, 30 giugno 2011- Il 28 giugno in mattinata, alla presenza dei funzionari del Servizio infrastrutture stradali e ferroviarie e del sindaco di Canal San Bovo, è stato ufficialmente aperto il cantiere per la costruzione di una galleria artificiale paramassi tra il km 0,350 e il km 0,650 della strada provinciale n. 56 di Caoria. L´opera rientra nel progetto per la messa in sicurezza dell´intera strada provinciale, il cui costo complessivo ammonta a 4.250.000,00 euro: in particolare, il tratto di strada in cui lavorerà il cantiere ieri consegnato è caratterizzato da un marcato pericolo di caduta massi a causa di una parete rocciosa sovrastante la strada, dalla quale si staccano massi di dimensioni medio-grandi. Il progetto prevede la realizzazione del primo tratto di galleria paramassi della lunghezza di 185 metri, che sarà adeguatamente raccordata alla viabilità preesistente. Nel tratto interessato dai lavori il tracciato stradale ripercorre quello esistente. La larghezza della strada sarà portata a sette metri e mezzo. La durata contrattuale dei lavori è pari a 365 giorni a iniziare dalla data di consegna del cantiere. L’importo dei lavori a base d’asta è di 3.028.633,89 euro. I lavori sono stati aggiudicati all’Impresa Cooperativa Lagorai di Borgo Valsugana per l’importo di € 2.499.323,47 - al netto del ribasso offerto del 17,834%. La direzione dei lavori sarà curata dall’ing. Paolo Nicolussi Paolaz del Servizio Infrastrutture Stradali e Ferroviarie della Provincia autonoma di Trento. Gli aspetti geologici saranno curati dal dott. Vittorio Fenti mentre il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione è stato affidato all’ing. Mauro Pontalti. Il responsabile di procedimento è l’ing. Luciano Martorano, dirigente del Servizio Infrastrutture Stradali e Ferroviarie.