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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 30 Giugno 2011
9º WORKSHOP EUROPEO SUI SISTEMI MULTI AGENTE  
 
Maastricht, 30 giugno 2011 - Il nono workshop europeo sui sistemi multi agente si terrà il 14 e 15 novembre 2011 a Maastricht, nei Paesi Bassi. Negli ultimi vent´anni, c´è stato un notevole aumento di interesse verso l´informatica multi agente. Questo tipo di sistemi può essere usato per risolvere problemi che risultano difficili o impossibili per un agente singolo o un sistema monolitico. I settori nei quali questi sistemi sono usati comprendono il trading online, la risposta ai disastri e le strutture di modellazione sociale. L´evento riunirà accademici e industriali in Europa e costituirà un forum durante il quale saranno presentate e discusse l´attuale ricerca e le questioni di applicazione. Gli argomenti discussi comprenderanno: azione e progettazione; adattamento e apprendimento; architetture di agente; linguaggi di programmazione di agente; agenti e sistemi complessi; simulazione basata sugli agenti; informatica orientata ai servizi basata sugli agenti; ingegneria del software orientata agli agenti Per ulteriori informazioni, visitare: http://swarmlab.Unimaas.nl/eumas2011/    
   
   
P.A., SICILIA: PIANO TECNOLOGICO CONTRASTA INEFFICIENZA E CORRUZIONE  
 
 Palermo, 30 giugno 2011 - "Il piano per l´innovazione tecnologica della Regione siciliana rendera´ l´amministrazione piu´ efficiente e sara´ soprattutto un antidoto contro la corruzione e le pressioni mafiose. Infatti, cio´ che e´ pubblicato in rete e´ immediatamente verificabile e controllabile e ogni cittadino interessato potra´ avervi accesso". Lo ha detto l´assessore regionale all´Economia, Gaetano Armao, presentando il nuovo Piano per l´innovazione tecnologica della Regione siciliana (Pitre). Concepito per incrementare l´efficacia e la trasparenza dell´azione della pubblica amministrazione, il piano nasce come applicazione del Cad, il codice di amministrazione digitale. Tra le principali novita´ introduce i pagamenti informatici, la diffusione della posta elettronica certificata e la verificabilita´ dello svolgimento dei procedimenti amministrativi, consentendo un controllo in tempo reale dell´iter delle pratiche. "Con il Cad - ha proseguito Armao - il cittadino potra´, senza recarsi piu´ negli uffici, seguire via internet lo svolgimento delle istanze che ha presentato. Questo processo si lega al percorso di superamento del divario digitale che abbiamo gia´ avviato". Il piano passa ora al vaglio della commissione Bilancio dell´Ars, che dovrebbe licenziarlo entro l´estate. Il piano potrebbe diventare operativo il prossimo anno . "Il piano - ha aggiunto l´assessore - prevede anche il ´Secur´, un progetto sperimentale per il controllo puntuale degli ingressi nella pubblica amministrazione". "Il governo regionale, attraverso il recepimento del Cad e l´adozione del Piano, - ha spiegato Armao - intende mettere a disposizione dell´amministrazione e dei suoi dipendenti strumenti per incrementare l´efficienza, l´efficacia e la trasparenza dell´intera amministrazione, evitando cosi´ che strutture obsolete, procedure interminabili o interessi particolari continuino a gravare sul sistema regionale e che adempimenti poco chiari o contrastanti scoraggino l´afflusso di investimenti, con pregiudizio per la Sicilia e le sue prospettive di sviluppo". L´assessore Armao si e´ soffermato poi su un aspetto molto importante del Piano che riguarda la riduzione dei costi della P.a. Attraverso una migliore organizzazione del lavoro. La Regione siciliana conta un alto numero di dipendenti, che spesso sono mal distribuiti: sono pochi, dove sono necessari e molti nelle diverse province. "Piuttosto che avviare una migrazione verso Palermo o Catania - ha continuato Armao - con enormi costi logistici, e´ piu´ semplice (e la digitalizzazione lo consente) portare il lavoro dove vivono i lavoratori e non viceversa". "Inoltre, da ottobre - ha concluso l´assessore - saranno installati i tornelli all´ingresso del dipartimento programmazione, procedura che estenderemo a tutti gli uffici regionali. Anche questo strumento serve a rendere piu´ efficace il lavoro dei dipendenti e piu´ certo il rapporto con gli utenti".  
   
   
PARTNERSHIP TECNOLOGICHE. NOVE MILIONI DI EURO IN ARRIVO DALLA REGIONE PUGLIA  
 
 Bari, 30 giugno 2011 - Venerdì 1 luglio (ore 10.00) a Bari, presso la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi, si terrà una giornata informativa per illustrare l’avviso “Aiuti a sostegno dei partenariati regionali per l’innovazione”, riservato a piccole e medie imprese e organismi di ricerca. Promuovere le specializzazioni intelligenti del sistema socio-economico regionale, attraverso la costruzione di partenariati pubblico-privati tra organismi di ricerca ed imprese, per produrre innovazione nella ricerca industriale e nello sviluppo sperimentale, coinvolgendo giovani ricercatori. Questi i principali obiettivi dell’avviso “Aiuti a sostegno dei partenariati regionali per l’innovazione”, l’ottavo bando pubblicato dalla Regione Puglia nell’ambito del Piano Straordinario per il Lavoro, che verrà illustrato in tutti i suoi dettagli durante la giornata informativa dal titolo “I Partenariati regionali per l’innovazione: come creare partnership tecnologiche pubblico-private tra distretti, Pmi e centri di ricerca”, in programma venerdì 1 luglio (ore 10.00 – 12.30) a Bari, presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi (Via Pietro Oreste, 45). Il workshop è organizzato dall’Arti, nel quadro dell’iniziativa Costruire alleanze per l’innovazione in Puglia, su incarico della Regione Puglia e in collaborazione con Innovapuglia Spa, che è soggetto attuatore dell’intervento. L’info day avrà inizio con i saluti istituzionali di Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Bari, Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell´Arti, Sabrina Sansonetti, presidente di Innovapuglia Spa e Loredana Capone, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia. A seguire, Adriana Agrimi, dirigente dell’Ufficio Ricerca industriale e innovazione tecnologica della Regione Puglia, presenterà le opportunità offerte dall’avviso; Ruggiero Crudele, responsabile di progetto per Innovapuglia Spa, illustrerà invece le modalità di presentazione della domanda. Finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), l’intervento si rivolge alle piccole e medie imprese e agli organismi di ricerca, organizzati in raggruppamenti. Gli aiuti sono erogati nella forma di contributi in conto impianti; sono agevolate le spese di personale, i costi di esercizio, le attrezzature e le consulenze. Il bando completo è disponibile sui portali http://pianolavoro.Regione.puglia.it e www.Sistema.puglia.it; la compilazione della documentazione inerente la domanda di ammissione all’agevolazione dovrà essere effettuata esclusivamente online attraverso il portale http://pianolavoro.Regione.puglia.it a partire dalle ore 12.00 del 05 settembre 2011, fino alle ore 12.00 del 29 settembre 2011.  
   
   
BANDA LARGA: 6 MILIONI PER LA FIBRA OTTICA IN BASSA ATESINA E OLTRADIGE  
 
Bolzano, 30 giugno 2011 - Otto progetti per una spesa complessiva di 6 milioni di euro: a tanto ammontano gli investimenti necessari per allacciare alla rete delle telecomunicazioni la Bassa Atesina e l´Oltradige, una delle tappe principali del programma varato dalla Giunta provinciale per portare i collegamenti veloci tramite fibra ottica su tutto il territorio altoatesino entro il 2013. Una delle priorità della Giunta provinciale si chiama banda larga: o meglio, fibra ottica. L´accesso ad internet ad alta velocità è già una realtà per la stragrande maggioranza degli altoatesini, ma molto spesso ci si affida a collegamenti via radio che non offrono le migliori garanzie possibili quanto a prestazioni, affidabilità e stabilità nel trasferimento dei dati. "La fibra ottica - spiega Mussner - è quanto di meglio possa offrire la tecnologia in questo settore, con collegamenti estremamente sicuri e ad altissima velocità. Naturalmente la cablatura del territorio è un´operazione che richiede un notevole impegno dal punto di vista finanziario, ma si tratta di soldi pubblici ottimamente investiti". Avere accesso alla rete con collegamenti ad alta velocità, infatti, è considerato ormai un bisogno primario per famiglie, imprese ed enti pubblici, condizione necessaria ed indispensabile per la competitività di un territorio. Il programma della Giunta provinciale prevede la cablatura di tutto l´Alto Adige entro il 2013, con i maggiori investimenti che, in questa fase, riguardano le vallate periferiche, visto che le direttrici principali sono già coperte dal servizio. Una delle tappe fondamentali di questo processo riguarda la Bassa Atesina e l´Oltradige, con un investimento complessivo di 6,15 milioni di euro. I cantieri già aperti, e che dovrebbero arrivare a fine lavori tra agosto e settembre, riguardano la realizzazione delle tubazioni all´interno delle quali dovrà poi essere posata la fibra ottica per le tratte Aldino-monte S. Pietro (488mila euro) e Bronzolo-ora (578mila euro). Verranno invece probabilmente appaltati a novembre i lavori per il progetto più importante, quello in grado di collegare Bassa Atesina e Oltradige lungo la tratta Ora-appiano (1,84 milioni di euro). Sono ancora alla fase di progettazione, inoltre, i lavori per la posa dei cavidotti tra Ora e Salorno (800mila euro), Termeno e Cortaccia (830mila euro), nonchè tra Laives e Nova Ponente (1,3 milioni di euro), mentre gli ultimi investimenti del programma per Bassa Atesina e Oltradige riguarderanno la posa della fibra ottica tra Bolzano (via Einstein) e Pineta di Laives (100mila euro), e tra Laives, Nova Ponente, Monte S. Pietro e Aldino (230mila euro).  
   
   
INNOVATION NETWORK: NUOVI SERVIZI PER LE PMI INNOVATIVE  
 
Trieste, 30 giugno 2011 - Riparte con nuovo slancio Innovation Network, il progetto di Area che a partire dal 2003 ha creato per la prima volta in Italia una rete regionale per il trasferimento tecnologico alle Pmi, citata come best practice europea. Sono sei i Centri di Competenza della rete attivi in Friuli Venezia Giulia, specializzati su tematiche d’interesse trasversale (energia, efficienza produttiva, nuovi materiali) o su specifici settori verticali, tipicamente presenti sul territorio: legno-arredo, agro-industria, cantieristica e nautica. L’occasione per presentare i nuovi servizi a favore delle imprese regionali è stato il workshop “Dall’idea al mercato”, presso la sede della Confindustria di Udine, organizzato nell’ambito di Cebbis, progetto europeo coordinato da Area Science Park che raggruppa 11 partner di 7 Paesi. Le novità per le imprese del Friuli Venezia Giulia impegnate in progetti di innovazione sono numerose e interessanti. Innanzitutto una serie di servizi e metodologie originali per individuare e promuovere le opportunità di sviluppo tecnologico più adatte al proprio profilo strategico e tecnologico. All’offerta di servizi già sperimentata con successo, Innovation Network ha infatti aggiunto un nuovo strumento di rating economico-finanziario dedicato alla valutazione della solidità economica delle imprese e sviluppato da Mode-finance, una start-up di Area. Quando si riscontrano priorità di tipo strategico-organizzativo, Area interviene con uno strumento di assessment aziendale rapido e innovativo (R.s.a. Rapid Strategic Assessment). Incrociando le valutazioni ottenute dagli indicatori di solidità economico-finanziaria con l’analisi R.s.a si possono definire specifiche strategie per agire sulle criticità dell’impresa. Se la priorità è invece tecnologica è possibile accedere a risorse di Business Intelligence, che aiutano l’impresa a valutare gli scenari tecnologici mondiali e i loro trend e a crearsi una propria mappa tecnologica per sviluppare progetti di innovazione di prodotto o di processo. Queste nuove opportunità si aggiungono ai servizi tradizionali di Innovation Network: l’informazione brevettuale e documentale, la ricerca di competenze e la gestione di progetti d’innovazione, la ricerca di nuovi materiali innovativi e di partner internazionali. “La struttura snella dei Centri della rete è risultata premiante – spiega la responsabile di progetto, Serena Petaccia - . I Centri non dispongono di laboratori propri o altre strumentazioni, ma di uno staff di due/tre persone di estrazione e formazione tecnica in linea con la specializzazione del Centro, istruite per operare come ‘cinghie di trasmissione’ fra domanda e offerta di innovazione”. Anche le imprese di piccole e piccolissime dimensioni possono beneficiare dei servizi di Innovation Network, come sanno, per esempio, le associate di Confartigianato che, grazie ad un accordo di collaborazione con Area, hanno presentano progetti di innovazione a valere sui fondi regionali Por-fesr 2007-2013 e hanno ottenuto tutte il finanziamento con un punteggio mediamente alto. Nella nuova edizione del progetto Innovation Network, ai partner ‘storici’ (Confindustria Udine, Catas spa, Asdi Parco Agroalimentare di S. Daniele) e al Polo Tecnologico di Pordenone, attivo su tutto il pordenonese, si sono aggiunte le Università di Trieste e Udine con l’obiettivo di valorizzare e mettere a sistema le competenze scientifiche e tecnologiche presenti sul territorio.
Innovation Network I risultati in cifre aggiornati al 30 aprile 2011 N.
Aziende visitate 1277
Individuazione esigenze di innovazione e interventi realizzati 856
Individuazione idee per progetti complessi 54
Supporto allo sviluppo di piani progetto 42
Individuazione idee per nuove iniziative imprenditoriali 6
 
   
   
NOVE MILIONI DI EURO IN ARRIVO DALLA REGIONE PUGLIA PER PROMUOVERE LA CREAZIONE DI PARTNERSHIP TECNOLOGICHE TRA UNIVERSITÀ, ORGANISMI DI RICERCA E IMPRESE  
 
Calenzano, 30 giugno 2011 - Promuovere le specializzazioni intelligenti del sistema socio-economico regionale, attraverso la costruzione di partenariati pubblico-privati tra organismi di ricerca ed imprese, per produrre innovazione nella ricerca industriale e nello sviluppo sperimentale, coinvolgendo giovani ricercatori. Questi i principali obiettivi dell’avviso “Aiuti a sostegno dei partenariati regionali per l’innovazione”, l’ottavo bando pubblicato dalla Regione Puglia nell’ambito del Piano Straordinario per il Lavoro, che verrà illustrato in tutti i suoi dettagli durante la giornata informativa dal titolo “I Partenariati regionali per l’innovazione: come creare partnership tecnologiche pubblico-private tra distretti, Pmi e centri di ricerca”, in programma venerdì 1 luglio (ore 10.00 – 12.30) a Bari, presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi (Via Pietro Oreste, 45). Il workshop è organizzato dall’Arti, nel quadro dell’iniziativa Costruire alleanze per l’innovazione in Puglia, su incarico della Regione Puglia e in collaborazione con Innovapuglia Spa, che è soggetto attuatore dell’intervento. L’info day avrà inizio con i saluti istituzionali di Mauro Giancaspro, direttore della Biblioteca Nazionale di Bari, Giuliana Trisorio Liuzzi, presidente dell´Arti, Sabrina Sansonetti, presidente di Innovapuglia Spa e Loredana Capone, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia. A seguire, Adriana Agrimi, dirigente dell’Ufficio Ricerca industriale e innovazione tecnologica della Regione Puglia, presenterà le opportunità offerte dall’avviso; Ruggiero Crudele, responsabile di progetto per Innovapuglia Spa, illustrerà invece le modalità di presentazione della domanda. Finanziato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), l’intervento si rivolge alle piccole e medie imprese e agli organismi di ricerca, organizzati in raggruppamenti. Gli aiuti sono erogati nella forma di contributi in conto impianti; sono agevolate le spese di personale, i costi di esercizio, le attrezzature e le consulenze. Il bando completo è disponibile sui portali http://pianolavoro.Regione.puglia.it/  e www.Sistema.puglia.it/  la compilazione della documentazione inerente la domanda di ammissione all’agevolazione dovrà essere effettuata esclusivamente online attraverso il portale http://pianolavoro.Regione.puglia.it/  a partire dalle ore 12.00 del 05 settembre 2011, fino alle ore 12.00 del 29 settembre 2011.  
   
   
ACCORDO TRA REGIONE CALABRIA E UNIVERSITÀ MEDITERRANEA IN MATERIA DI AMBIENTE, ENERGIA E SISTEMI PRODUTTIVI  
 
Catanzaro, 30 giugno 2011- L’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi ha sottoscritto ieri, nella sede dell’Università Mediterranea di Reggio, una convenzione quadro tra l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione e il Dipartimento di Informatica, Matematica, Elettronica e Trasporti – dell’Università reggina. L’intesa, formalizzata dall’Assessore Caridi e il direttore del Dimet, Prof. Ing. Antonio Iera, prevede un rapporto non episodico di collaborazione, nel quale le attività di studio, ricerca, trasferimento tecnologico, consulenza, monitoraggio e programmazione condotte dal Dimet possano supportare, con l’utilizzo di risorse qualificate e strumenti adeguati, le iniziative relative alle politiche regionali in materia di ambiente, energia, fonti energetiche alternativa, industria, commercio, internazionalizzazione delle imprese, sviluppo del sistema produttivo, reti di distribuzione, trasporti, e Ict. “La sottoscrizione di questa convenzione quadro – ha affermato l’Assessore Caridi - consentirà alla Regione Calabria di perseguire lo scopo enunciato non solo tramite il ricorso alle professionalità operanti all’interno del Dimet, ma anche mediante l’eventuale impiego delle strumentazioni e dei supporti tecnologici esistenti presso lo stesso Dipartimento. Il quale potrà avvantaggiarsi nel disporre del territorio regionale come un “laboratorio reale” per attività di indagine, ricerca, analisi e progettazione, consentendo dunque alle professionalità che operano al suo interno una efficace formazione sul campo”. Inoltre, Assessorato ed Università, con la sottoscrizione della Convenzione, intendono regolare tali rapporti di collaborazione rinviando la specificazione dei singoli incarichi, con la determinazione delle modalità e i tempi di realizzazione, nonché di eventuali corrispettivi, ad appositi Atti Esecutivi. L’accordo lascia sottendere a futuri più ampi scenari di sinergica cooperazione rivestenti carattere di programmazione e soluzioni di continuità. La collaborazione avviata con l’iniziativa odierna si prefigge di sviluppare attività congiunte di innovazione e ricerca trasferimento tecnologico e progettazione da parte di personale tecnico e scientifico del Dimet e della Regione, facendo ricorso alle rispettive competenze specifiche. Nelle intenzioni dei sottoscrittori, secondo Caridi “si punta a collaborare nelle varie fasi di eventuali processi di partecipazione a gare ed a proposte nazionali ed internazionali, nonché nella predisposizione di bandi, avvisi e atti di gara nelle materie di rispettiva competenza. Un rapporto – ha concluso - che permetterà di mantenere elevato il livello di aggiornamento tecnico/scientifico, favorendo contatti, collaborazioni e scambi di conoscenze nell’ottica di un rapporto costante tra le parti attraverso attività di ricerca, didattiche, formative e di riqualificazione del personale regionale”.  
   
   
UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA, PARTONO LE IMMATRICOLAZIONI “LIGHT”. E LE SEGRETERIE STUDENTI DIVENTANO UN RICORDO  
 
Milano, 30 giugno 2011 – Stop alle code in segreteria studenti, meno burocrazia e procedure di immatricolazione più snelle. L’università degli Studi di Milano-bicocca aggiunge un nuovo tassello all’informatizzazione dei servizi: per immatricolarsi, da quest’anno, non sarà più necessario recarsi in segreteria, neanche per consegnare la documentazione cartacea o per ritirare il libretto e il badge. Basterà un semplice click. Una vera e propria rivoluzione digitale che permetterà di contenere notevolmente il numero delle persone che si recano in segreteria, con una riduzione stimata di circa 40 mila accessi allo sportello nel corso del prossimo anno accademico. Grazie a un accordo con la Banca Popolare di Sondrio, istituto cassiere dell’Università, la procedura di immatricolazione diventa dunque completamente digitale. Lo studente si accredita sul sito dell’Università, carica la foto in formato digitale e compila la domanda. A quel punto il sistema genera il Mav che può essere pagato online, presso qualsiasi istituto bancario o presso uno sportello bancomat abilitato. Dopo circa quindici giorni dal pagamento, lo studente riceve una e-mail all’indirizzo di posta elettronica di Ateneo - attivato durante l’immatricolazione - che lo avverte di poter ritirare e attivare la Carta di Ateneo. Da quel momento può scegliere, sempre online, il giorno e l’ora che preferisce per ritirare il badge presso una delle filiali abilitate della Banca Popolare di Sondrio. La carta di Ateneo ha un ruolo importante nei processi di semplificazione amministrativa e permette di usufruire di una serie di servizi, come l’accredito diretto delle borse di studio. «Lo studente, rispetto al passato, non andrà più allo sportello per consegnare la documentazione e per ritirare il badge – spiega Candeloro Bellantoni, direttore amministrativo dell’Università degli Studi di Milano-bicocca -, stimiamo quindi che nel corso dell’anno registreremo complessivamente, per questa iniziativa e per le altre che abbiamo messo in atto dall’anno accademico 2009/2010, come l’acquisizione online delle autocertificazioni Iseeu, l’automazione degli esoneri e delle procedure per le borse di studio, una riduzione di circa 40.000 accessi agli uffici della segreteria studenti. Un risultato che ci permetterà di ridurre gli spazi destinati agli sportelli, con importanti economie di gestione: nei prossimi mesi, infatti, sposteremo la segreteria studenti in edifici di proprietà dell’Università». Altra novità riguarda gli esami. Lo studente non avrà più il libretto universitario, ma potrà controllare la carriera, online, sulla propria pagina personale. E i verbali degli esami esisteranno solo in formato elettronico. Il docente, infatti, userà la firma digitale per verbalizzare gli esami, seguendo una procedura molto semplice: dopo aver telefonato dal proprio cellulare ad un numero verde, digita un codice - valido solo per quella singola operazione - e il proprio pin, consegnato al momento della sottoscrizione della firma digitale. A quel punto il verbale risulta firmato e allo studente arriverà una mail che conferma l’avvenuto caricamento dell’esame. Questo garantirà procedure più snelle e tempi più rapidi per l’aggiornamento della carriera universitaria dello studente. Novità che si aggiungono ad un altro servizio informatizzato offerto dall’Università Bicocca: la richiesta di esonero dalle tasse online. Gli studenti, infatti, dopo aver presentato la dichiarazione Iseeu, possono chiedere l’esonero direttamente da casa. Il sistema informatico verifica che lo studente sia in possesso dei requisiti necessari e, in caso positivo, determina automaticamente il tipo di esonero, scegliendo quello più vantaggioso per lo studente. Offerta formativa, le novità - Mantenimento di un alto livello qualitativo dei corsi, valorizzazione dei contenuti e maggiore linearità dei percorsi formativi triennali. Sono le linee guida che, sulla base delle disposizioni del Decreto ministeriale 17/2010, ha seguito l’Università degli Studi di Milano-bicocca per predisporre la nuova offerta formativa. Sessantasei i corsi di studio attivati quest’anno: 32 corsi di laurea triennale, 30 corsi di laurea magistrale e 4 corsi di laurea magistrale a ciclo unico. Fra le novità, l’accordo con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano, che permette agli studenti del corso di laurea in Economia e amministrazione delle imprese e del corso di laurea magistrale in Scienze Economico-aziendali di ottenere l´esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per entrambe le sezioni dell’Albo e la possibilità di svolgere mille ore di tirocinio professionale nel corso del biennio di studi finalizzato all’acquisizione della laurea Magistrale. A partire da quest’anno è stato predisposto il numero programmato anche per i corsi di laurea in Biotecnologie (300 posti) e Scienze Biologiche (300 posti) della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. Immatricolarsi, tutte le date utili - È possibile immatricolarsi all’anno accademico 2011-2012 dal 18 luglio al 30 settembre 2011. Per i corsi a numero programmato, i cui test si svolgono entro il 9 settembre, è possibile effettuare l’iscrizione alla prova dal 18 luglio alle ore 12 del 24 agosto; per i corsi di laurea i cui test si svolgono dal 12 settembre, il termine di iscrizione alla prova scade alle ore 12 del 5 settembre. Per i corsi di laurea triennale e a ciclo unico della Facoltà di Medicina e chirurgia e per Scienze della formazione primaria, il numero di iscritti è stabilito dal Ministero dell’Università a livello nazionale; i programmi e la data di svolgimento delle prove di ammissione sono uguali in tutta Italia. Per altri corsi di studio l’accesso è stabilito, anno per anno, da ciascun ateneo. Alcune date dei test sono state già fissate. È il caso di Scienze e tecniche e psicologiche (1 settembre), Medicina e Chirurgia e Odontoiatria (5 settembre), Servizio sociale (6 settembre), Professioni sanitarie (8 settembre), Biotecnologie e Scienze Biologiche (9 settembre), Scienze del turismo e comunità locale (15 settembre) e Comunicazione e psicologia (12 settembre). Diverse le modalità per accedere ai corsi di studio magistrale a numero programmato con valutazione della carriera: per Psicologia Clinica, dello sviluppo e neuropsicologia è necessario presentare la domanda dal 18 luglio alle ore 12 del 16 settembre 2011 e per Programmazione e gestione dei servizi sociali dal 18 luglio alle ore 10 del 23 settembre. Per i corsi di laurea ad accesso libero è previsto l’obbligo di sostenere una prova di valutazione della preparazione iniziale (Vpi). La prova ha lo scopo di verificare se la preparazione acquisita durante il percorso scolastico delle scuole superiori sia adeguata ai prerequisiti disciplinari di base fissati dal corso di laurea prescelto.  
   
   
PAVIA LA VALUTAZIONE NELL’UNIVERSITÀ  
 
Pavia, 30 giugno 2011 - Le sfide impegnative indotte dal cambiamento normativo e di contesto nel sistema universitario comportano una sempre crescente richiesta di qualità dei servizi. Questo risultato si ottiene favorendo una cultura diffusa basata sulla professionalità, sulla responsabilità e sulla valutazione. Su questi temi la Direzione amministrativa dell’Università di Pavia ha ritenuto di promuovere il seminario “La valutazione nell’Università” che si propone di avviare un percorso di riflessione condivisa con tutti gli attori istituzionali coinvolti. Il seminario, in programma lunedì 4 luglio (ore 10) in aula Foscolo, vede gli interventi di Luciano Hinna, Enrico Periti e Tiziano Treu. Programma: 4 luglio 2011, aula Foscolo: Ore 10:00 Saluti del Rettore e del Direttore Amministrativo; Ore 10:30 Prof. Luciano Hinna, componente Civit, Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l´ Integrità delle amministrazioni pubbliche: “ La Valutazione Della Performance Organizzativa E Individuale: Criticità Ed Opportunità”; Ore 11:30 Dott. Enrico Periti, Direttore amministrativo Università degli Studi di Brescia, Presidente Codau, Convegno permanente dei Direttori Amministrativi e Dirigenti delle Università Italiane “Il Ruolo Del Dirigente Nella Valutazione”, “ La Valutazione Per La Valorizzazione Delle Risorse Umane”. Ore 12:30 Discussione e dibattito Ore 13:30 Buffet - Ore 15:00 Sen. Tiziano Treu, Vicepresidente 11° Commissione Permanente (Lavoro, previdenza Sociale) del Senato: “ Le Relazioni Sindacali” “ Il Ruolo Del Sindacato Nel Cambiamento E Nel Processo Di Valutazione”; Ore 16:00 Discussione e dibattito; Ore 17:00 Conclusione lavori.  
   
   
UNIVERSITÀ FVG: LE NOVITÀ DEL PIANO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO 2011-13  
 
Udine, 30 giugno 2011 - Proporzionalità diretta tra reddito ed importo delle borse di studio, leggero ritocco alle tariffe degli alloggi ed a quelle della ristorazione in relazione alle maggiori spese di gestione e offerte del servizio, eliminazione di due tipologie d´intervento ritenute non prioritarie da parte degli Erdisu (contributi per spese delle tesi di laurea e per gli studi delle lingue straniere all´estero). Queste le principali novità contenute nel Piano regionale degli interventi per il diritto e le opportunità allo studio universitario per il triennio 2011-2013 proposto oggi dall´assessore all´Università, Roberto Molinaro, alla Conferenza regionale, prima della approvazione da parte della Giunta. Stanti i tagli del Fondo nazionale, per garantire il complessivo pacchetto di benefici per gli studenti del Friuli Venezia Giulia all´Amministrazione regionale spetterà il raddoppio dei fondi finora corrisposti sul capitolo del diritto allo studio. "Sono fondi previsti nella manovra di assestamento che permetteranno la sostenibilità del Piano, sempre che le novità che saranno introdotte dalla norma nazionale non richiedano impegni più drastici", ha affermato Molinaro, ricordando che il Piano è stato elaborato a legislazione vigente, in attesa dell´attuazione della riforma del diritto allo studio universitario ai sensi dell´articolo 5 della legge 240/2010 mediante delega al Governo. "Nel corso del mese corrente - ha reso noto Molinaro - è circolato solo un primo schema di decreto legislativo, con previsione di entrata in vigore a partire dall´anno accademico  
   
   
IL RIEMERGERE DELLE MICRO ALGHE POTREBBE SCONVOLGERE LA VITA DELL´OCEANO  
 
Bruxelles, 30 giugno 2011 - L´atlantico del Nord ha perso una pianta microscopica 800.000 anni fa. Un nuovo studio però rivela che la Neodenticula seminae sta ricomparendo nella zona, segnando la prima migrazione trans-atlantica in tempi moderni per quanto riguarda il plankton. Il risultato fa parte del progetto Clamer ("Climate change and marine ecosystem research results"), finanziato nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con ben 990.000 euro. I ricercatori ipotizzano che il ridursi dei ghiacciai abbia aiutato la microscopica pianta a farsi trasportare dal Pacifico attraverso l´Oceano Artico, un vero e proprio passaggio aperto attraverso il Polo per la piccolissima alga. Nonostante sia una fonte di nutrimento, gli ambientalisti sono però diffidenti riguardo al suo ritorno. Credono che qualsiasi cambiamento alla base della catena alimentare marina potrebbe causare un "attacco" alla vita dell´Oceano Atlantico. Gli scienziati della Sir Alister Hardy Foundation for Ocean Science (Sahfos) nel Regno Unito avvertono che "un tale cambiamento geografico potrebbe trasformare la biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi marini artici e dell´Atlantico del Nord". Secondo gli scienziati, la migrazione della N. Seminae è paragonabile all´arrivo nel 2010 di una balena grigia del Pacifico avvistata a largo delle coste di Israele e Spagna. Questa balena si è estinta nell´Atlantico 300 anni fa, molto probabilmente a causa della pesca eccessiva. Gli esperti suppongono che il ghiaccio dell´Artico rimpicciolitosi abbia permesso alla balena di migrare nell´Atlantico del Nord e successivamente da lì nel Mar Mediterraneo. Queste informazioni fanno parte di una serie di relazioni sullo sconvolgimento della vita marina in corso nell´Atlantico del Nord a causa dei cambiamenti climatici, i cui risultati sono stati raccolti e catalogati dal progetto Clamer. Il progetto sta mettendo insieme i risultati di quasi 300 progetti di ricerca finanziati dall´Ue sui cambiamenti climatici condotti nel corso di un periodo di 13 anni negli oceani europei e nelle acque sottocosta, nonché nel Mediterraneo, nel Baltico e nel Mar Nero. "Le migrazioni sono un esempio di come le condizioni climatiche in cambiamento provocano lo spostamento o il cambiamento del comportamento delle specie, il che porta ai mutamenti degli ecosistemi chiaramente visibili oggi," spiega Carlo Heip, Direttore generale dell´Istituto reale dei Paesi Bassi per la ricerca marina Nioz e leader del progetto Clamer. Sahfos, uno dei partner di Clamer, sta attualmente documentando il cambiamento del plankton attraverso il Continuous Plankton Recorder Survey, lo studio di biologia marina più completo dal punto di vista geografico al mondo. I dati raccolti mostrano che altri piccolissimi animali, che gli esperti chiamano copepodi, stanno cambiando e stanno mettendo a rischio le riserve di cibo di pesci come merluzzi, aringhe e sgombri. Il team dice che i cambiamenti della vita del plankton sono "collegati al collasso di alcune riserve di pesce" e alla diminuzione dagli uccelli che si nutrono di pesce nel Mare del Nord. Gli studi dimostrano che i cambiamenti della composizione della vita marina sono probabilmente misti. Mentre alcune specie potrebbero avere un impatto negativo, altre potrebbero prosperare, guadagnando in biodiversità e produttività. "Ma la maggior parte delle conseguenze sono talmente negative e la portata del cambiamento tanto potenzialmente enorme che, messe insieme, costituiscono potenti segnali di allarme," dice il dott. Heip. Gli altri partner di Clamer provengono da Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto marino delle Fiandre (Vliz): http://www.Vliz.be/en/intro  Sir Alister Hardy Foundation for Ocean Science (Sahfos): http://www.Sahfos.ac.uk/  Clamer: http://www.Clamer.eu/  Ricerca sull´ambiente nell´ambito del 7° Pq: http://cordis.Europa.eu/fp7/environment/home_en.html    
   
   
COME FANNO I RAGNI D´ACQUA A RESPIRARE SOTTO LA SUPERFICIE  
 
Bruxelles, 30 giugno 2011 - L´argyroneta aquatica non ha branchie ma è riuscito a trovarsi una nicchia sott´acqua, facendo di questo ambiente la sua casa. I ricercatori non erano mai riusciti a sapere per quanto tempo questi ragni potessero rimanere sommersi prima di dover riempire d´aria le loro campane subacquee. Un team formato da ricercatori tedeschi e australiani ha fatto luce su come questo ragno, l´Argyroneta aquatica, si avventura in superficie per prendere l´indispensabile ossigeno. In questo studio, presentato sul Journal of Experimental Biology, i ricercatori tedeschi e australiani hanno misurato il livello di ossigeno della bolla, scoprendo che la campana subacquea funziona come un branchia che succhia ossigeno dall´acqua. Quindi questo ragno deve fare solamente un breve viaggio in superficie una volta al giorno per prendere ossigeno. "È un animale iconico," dice il professor Roger Seymour dell´Università di Adelaide in Australia, "Avevo letto di questo ragno quando ero bambino nella letteratura popolare sugli stagni." Il professor Seymour, in collaborazione con il dott. Stefan Hetz dell´Università Humboldt di Berlino in Germania, ha studiato questo ragno che costruisce una rete di seta nella vegetazione in superficie e la riempie di aria portata nell´addome. Il ragno palombaro vive sempre sott´acqua e depone persino le uova nelle sue campane subacquee. Avendo già usato un optode, un dispositivo per misurare l´ossigeno, per determinare come gli insetti acquatici estraggono l´ossigeno dall´acqua attraverso fini bolle d´aria allungate nell´addome, il professor Seymour desiderava testare il suo optode su altre piccole bolle. "Mi è venuto in mente il famoso ragno d´acqua," spiega il professor Seymour. Il dott. Hetz ha quindi invitato il suo collega australiano a lavorare presso il laboratorio di Humboldt e a determinare come questi singolari ragni usano le campane subacquee. I due hanno ottenuto il permesso di raccogliere ragni palombari dal fiume Eider nello stato tedesco di Schleswig-holstein, necessario perché ragni palombari stanno diventando sempre più rari in Europa. "La mia filosofia consiste nel fare alcune misurazioni e stupirmi perché osservando la natura si scopre molto di più di quanto si era immaginato," dice il professor Seymour, aggiungendo che i ricercatori hanno riprodotto le condizioni in un laboratorio, creando un laghetto caldo ma stagnante con vegetazione in un caldo giorno estivo. L´obiettivo era scoprire come questi ragni riescano a sopravvivere nelle condizioni più difficili. I ricercatori hanno inserito un optode per il rilevamento dell´ossigeno in una bolla d´aria appena prodotta dal ragno per vedere la sua reazione. Il ragno è rimasto calmo, permettendo loro di misurare il suo livello di ossigeno. "Poi mi è venuto in mente che potevamo usare la bolla come un respirometro" per determinare la quantità di ossigeno consumata dal ragno, osserva il professor Seymour. Dopo aver misurato l´ossigeno sia nella bolla che nell´acqua circostante, i ricercatori hanno calcolato la quantità di ossigeno che fluisce nella bolla prima di misurare il tasso di consumo di ossigeno del ragno. Hanno scoperto che la campana subacquea poteva estrarre ossigeno dall´acqua più stagnante a prescindere da quanto caldo facesse. Hanno anche scoperto che il metabolismo del ragno era basso, come è basso il metabolismo di altri ragni quando aspettano che passi la preda. Hanno però scoperto che, poiché l´azoto si disperde nuovamente nell´acqua, la bolla si riduce e costringe il ragno a ritornare in superficie e rifornire la campana subacquea. Dopo aver misurato la dispersione dell´azoto dalla bolla, i due ricercatori hanno scoperto che i ragni potevano rimanere al di sotto della superficie per oltre 24 ore. "La letteratura precedente suggeriva che essi dovessero tornare in superficie ogni 20-40 minuti durante il giorno," dice il professor Seymour, "È vantaggioso per i ragni poter stare fermi tanto a lungo senza dover salire in superficie per rinnovare la bolla, non solo per proteggersi dai predatori ma anche in modo da non spaventare le potenziali prede che si avvicinano." Per maggiori informazioni, visitare: Journal of Experimental Biology: http://jeb.Biologists.org/  Università Humboldt di Berlino: http://www.Hu-berlin.de/standardseite-en    
   
   
SCIENZIATI RIVELANO LA CAUSA DELLO SCIOGLIMENTO DI UN GHIACCIAIO TROPICALE  
 
Bruxelles, 30 giugno 2011 - Ricercatori provenienti da Francia e Stati Uniti sono riusciti a svelare il mistero che ha causato lo scioglimento dei ghiacciai tropicali negli ultimi 10.000 anni. Presentato sulla rivista Nature, lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Motif ("Models and observations to test climate feedbacks") che ha ricevuto oltre 181.000 Eur nell´ambito del programma tematico "Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" (Eesd) del Quinto programma quadro (5? Pq) dell´Ue. Esperti del Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), del Commissariat à l´énergie atomique et aux énergies alternatives (Cea), l´Institut de recherche pour le développement (Ird) e l´Université Joseph Fourrier, in collaborazione con un collega dell´Università di Albany negli Stati Uniti, hanno scoperto che il ritrarsi del ghiacciaio di Telata nella Cordillera Real, una catena montuosa nell´Altopiano della Bolivia in Sud America, è in gran parte legata al riscaldamento dell´Oceano Pacifico tropicale e a un aumento della temperatura dell´aria di 3 gradi Celsius. I ghiacciai tropicali si trovano principalmente nelle Ande e secondo i ricercatori è necessario capire la loro storia recente per determinare perché si sono ritirati. Le morena di Telata, rocce depositate dai ghiacciai che ne segnano le posizioni precedenti, rendono questo sito speciale nelle regioni tropicali grazie a una documentazione ininterrotta di fasi glaciali successive, spiega il team. I ricercatori hanno mappato con precisione le 57 morena di Telata, misurando la concentrazione di elementi nelle rocce. Il team ha ricostruito la storia del ghiacciaio durante il periodo olocenico coprendo così un periodo di 10.000 anni. Illustrando come il riscaldamento e l´aumento della temperatura dell´aria ha influenzato la ritrazione del ghiacciaio, il team ha studiato i potenziali legami tra il volume del ghiacciaio e la temperatura prevalente e i valori delle precipitazioni per varie posizioni del ghiacciaio nel passato. I dati mostrano che la superficie del ghiacciaio si è ridotta in questo periodo. Il fronte del ghiacciaio inoltre si è ritirato di tre chilometri. I ricercatori osservano che la ritrazione del ghiacciaio ha acquistato velocità dall´inizio del 19° secolo, in contrasto con un inizio piuttosto lento. Più in particolare, dicono che si è ritirato di 2 chilometri a partire dal 1820. Sulla base delle misurazioni da loro effettuate, la ritrazione dei ghiacciai è stata provocata dall´aumento di 3,3 ?C nel corso di tutto il periodo olocenico. La temperatura tropicale della superficie dell´Oceano Pacifico e il clima nella zona del ghiacciaio sono stati influenzati dall´aumento della radiazione solare sulla superficie del pianeta. L´aumento della temperatura ha quindi cambiato il comportamento del ghiacciaio causandone la ritrazione. Effettuando simulazioni numeriche con modelli climatici, i ricercatori hanno trovato differenze nelle precipitazioni nel corso degli ultimi 10.000 anni. Questo studio di ricerca è stato il primo di questo tipo al fine di provare l´esistenza di un legame tra le variazioni della temperatura superficiale dell´Oceano Pacifico, confermando la straordinaria natura del rapido scioglimento osservato a partire dalla rivoluzione industriale. I ricercatori affermano che questi ghiacciai tropicali saranno molto vulnerabili durante il riscaldamento previsto nel 21° secolo nella regione di Telata. Per maggiori informazioni, visitare: Cnrs: http://www.Cnrs.fr/  Nature: http://www.Nature.com/    
   
   
PARMA: PROGETTO LIFE NATURA: IN VISITA I FUNZIONARI DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Parma, 30 maggio 2011 – È a buon punto il progetto Life Natura “Pianura Parmense”, attivo da tre anni per migliorare i sei siti della rete Natura 2000 della Bassa dove sono presenti habitat e specie ritenuti importanti dall’Unione Europea. Il falco cuculo, il grillaio, varie specie di aironi, l’averla piccola e il martin pescatore sono alcune delle specie che il progetto ha individuato, ma gli interventi avranno benefici per molte altre specie oltre che per l’ambiente in generale e le popolazioni locali. Giunto alla terza delle quattro annualità previste, il progetto del Parmense è al centro ieri e oggi della visita di un gruppo di funzionari della Commissione europea: una “due giorni” nella quale la Provincia, ente coordinatore, illustra loro lo stato d’avanzamento dell’iniziativa. Ieri mattina la delegazione è stata ricevuta in piazza della Pace dall’assessore ai Parchi Agostino Maggiali. Nel pomeriggio, poi, una visita ai luoghi del progetto, che continuerà nella giornata di domani: oggi alla Parma Morta, a Torrile e al Basso Taro, oggi a Frascarolo e Samboseto. “La Provincia vuole investire molto sulla natura e sulla salvaguardia della biodiversità. Credo che si stia facendo un buon lavoro con questo progetto, per il quale siamo orgogliosi del confinanziamento della Commissione europea”, ha spiegato l’assessore Agostino Maggiali, affiancato dai funzionari della Provincia impegnati nell’iniziativa. “Il Life natura Pianura Parmense sta procedendo con la condivisione dei portatori di interesse e della popolazione, con una bella partecipazione del mondo dell’associazionismo: è da sottolineare, ad esempio, il fatto che gli acquisti dei terreni siano stati effettuati tutti con il metodo della consensualità e non con espropri. Ciò dimostra che si è aperto un dialogo costruttivo, molto importante anche in chiave culturale”, ha continuato Maggiali, che ha aggiunto: “Alla fine di questo sarebbe importante anche pensare a nuovi interventi in futuro, perché su questi temi noi vogliamo esserci e impegnarci, e anche essere bravi a portare a casa risorse europee”. Allo stato attuale sono stati acquisiti tutti i terreni (poco più di 12 ettari) sui quali presto partiranno alcuni interventi di riqualificazione ambientale. Fra questi l’ampliamento del canale Lorno per coniugare sicurezza idraulica con qualità ambientale, la creazione di un corridoio ecologico dalla zona dei fontanili verso la Riserva di Torrile e Trecasali, la creazione di siepi, filari e prati, l’ampliamento dell’ambiente acquatico della Parma Morta, la creazione di fasce tampone con canneto e specie di riva. Tra le azioni già realizzate: la semina di circa 10.000 mq di prato da sementi autoctone raccolte nei prati stabili parmensi, la reintroduzione della felce acquatica Marsilea quadrifolia e del Campanellino estivo (due specie quasi scomparse nella nostra pianura), la collocazione di un centinaio di nidi artificiali per Falco cuculo e Grillaio e la chiusura di alcuni accessi ai mezzi motorizzati in aree golenali. Questi interventi costituiscono il primo passo verso la realizzazione di una rete ecologica diffusa nella Bassa parmense, affinché l’uso e le trasformazioni del nostro territorio di pianura non compromettano il mantenimento e il miglioramento dello stato di conservazione degli elementi di pregio naturalistico ancora presenti.  
   
   
ANTINCENDIO BOSCHIVO: GEMELLAGGIO TRA EMILIA-ROMAGNA E PUGLIA. SQUADRE DI VOLONTARI E FUNZIONARI DELLA PROTEZIONE CIVILE SUL GARGANO FINO AL 7 SETTEMBRE PER COOPERARE ALLE ATTIVITÀ DI SPEGNIMENTO, PREVENZIONE E CONTROLLO  
 
 Bologna, 30 giugno 2011 - Sono già operative le prime squadre di volontari di Protezione civile dell’Emilia-romagna inviate in Puglia per cooperare alle attività antincendio boschivo, per tutta la durata della campagna estiva fino al prossimo 7 settembre, insieme ai volontari del Friuli Venezia Giulia. L’agenzia regionale di Protezione Civile dell’Emilia-romagna anche quest’anno ha, infatti, aderito alle iniziative di gemellaggio promosse dal Dipartimento nazionale di Protezione civile nelle regioni italiane caratterizzate dal maggior numero di incendi di bosco. Quattro squadre di volontari specializzati (in totale circa 180 unità) si alterneranno in dieci turni settimanali per effettuare attività di avvistamento, spegnimento, prevenzione e presidio sul territorio per la lotta agli incendi di bosco sul promontorio del Gargano. Il campo operativo è allestito a Vico del Gargano in Provincia di Foggia. Le squadre, appartenenti ai coordinamenti provinciali e alle organizzazioni regionali del volontariato di Protezione civile, sono accompagnate da funzionari dell’Agenzia regionale di Protezione civile e delle Province (con compiti di rappresentanza istituzionale) e da coordinatori del volontariato (con compiti di gestione delle squadre operative). I volontari operativi in Puglia sono attrezzati con un mezzo fuoristrada provvisto di modulo antincendio, un pulmino, un autocarro per il trasporto di materiali e dotati di dispositivi di protezione individuale.  
   
   
REVISIONE DEL PIANO D’AMBITO DAL GARDA ALLA BASSA, DALLA CITTÀ ALLA MONTAGNA: IN 30 ANNI SARANNO REALIZZATI PIÙ DI 700 INTERVENTI PER 830MILIONI DI EURO SARÀ PORTATA L’ACQUA A TUTTI E SI RISOLVERANNO LE CRITICITÀ.  
 
 Verona, 30 giugno 2011 – Costruire, completare, migliorare, ottimizzare. Più di 700 interventi sul territorio, del costo totale di oltre 830 milioni di euro (rispetto ai 732 milioni circa previsti nel 2006), su un programma di investimenti da realizzarsi dal 2013 al 2042. Questa la grande sfida che aspetta l’Autorità d’Ambito nei prossimi anni: portare l’acqua a tutti, così come portare anche la fognatura in tutte le case, di tutti i Comuni. È quanto detta la Revisione del Piano d’Ambito, a sei anni di distanza dalla sua pubblicazione, e a già 151milioni di interventi realizzati. Una revisione che arriva alla luce delle nuove leggi (il Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto e il Codice Unico dell’Ambiente del 2006); ma anche di una conoscenza del territorio sempre più approfondita e capillare da parte dell’Autorità d’Ambito e le sue due società di gestione, Acque Veronesi e Gardesana Servizi. Anche i cittadini sono chiamati a dire la loro, consultando la documentazione e inviando le loro osservazioni entro la fine del mese di agosto all’indirizzo pec dell’Aato atovr@pec.Atoveronese.it Gli Obiettivi: 1. Portare l’acqua potabile nelle case di tutti In materia di rete acquedotto, nel veronese il tasso di copertura è alto, pari all’85% su tutto il territorio gestito da Acque Veronesi. Ora si tratta di portare a termine l’opera. Nel Veronese, in particolare, l’obiettivo del Piano d’Ambito sarà portare acqua di qualità a tutti i Comuni che non sono ancora serviti dalla rete acquedotto: Villabartolomea, Nogara, Gazzo, Belfiore, Palù, Terrazzo (quest’ultimo coperto al 20% circa). L’autorità d’Ambito tenderà loro la mano, per far sì che il nostro territorio garantisca davvero a tutti un’acqua di qualità, nel segno dello slogan che a gran voce ha campeggiato nell’ultima giornata mondiale dell’acqua il 20 marzo scorso: “acqua a km 0: acqua di tutti, acqua per tutti”. Nell’area del Garda invece, l’estensione della rete acquedotto è decisamente più adeguata: coperti il 98% dei comuni. Gli interventi più importanti in questa zona, quindi, sono altri e riguarderanno la protezione ambientale: il nuovo Piano d’Ambito pianifica il completamento e l’adeguamento delle reti fognarie. 2. Costruire le fognature che ancora mancano e adeguare i depuratori Una volta raggiunti tutti i Comuni ancora non serviti dalla rete fognaria quasi tutti gli impianti di depurazione (73 in tutto il territorio veronese), saranno di conseguenza potenziati e adeguati al maggiore carico di reflui raccolti. In particolare, nella revisione del Piano d’Ambito è prevista la sistemazione definitiva del collettore che percorre tutta la sponda gardesana, lungo 117 chilometri, da Malcesine a Peschiera, e l’ottimizzazione dei depuratori, un capitolo molto importante per la qualità delle acque del nostro lago. 3. Risolvere le criticità: ridurre le perdite nella rete acquedotto In media le perdite totali corrispondono, su tutto il territorio, a circa il 34%, e sono distinte in reali e apparenti. Reali sono tutte quelle perdite causate maggiormente da rotture delle tubazioni, compromissione dei giunti, funzionamento anomalo dello scarico. Il Piano d’Ambito prevede che le società di gestione perseverino nella ricerca delle perdite nella rete acquedotto, intensificando le ricerche e proseguendo nella razionalizzazione dei contratti. La ricerca e la razionalizzazione continua anche sul filone delle perdite definite ‘apparenti’: dai prelievi non autorizzati (allacciamenti abusivi, privi di contratto d’utenza, furti d’acqua ecc). L’autorità d’Ambito giudica con favore i risultati ottenuti dalla due società di gestione e auspica che continui l’impegno fin qui garantito: sul fronte del recupero economico relativo ai prelievi abusivi: Ags ha individuato 400 utenze prive di controllo nel 2009, 200 nel 2010 per un recupero economico di oltre 50mila euro l’anno. Interventi E Costi. Per l’area veronese, gestita da Acque Veronesi sarà il settore acquedotto quello su cui si concentreranno gli interventi più consistenti, con 281.752.320 euro. Seguono gli interventi sulla rete fognaria ( più di 248 milioni di euro) e sui depuratori ( oltre 150 milioni di euro). Per l’area del Garda, gestita da Gardesana Servizi (Ags) i progetti maggiori, economicamente, si riverseranno invece sul settore fognario: più di 70 milioni euro saranno impiegati per interventi importanti, nella salvaguardia delle acque del Lago di Garda. Oltre 60 milioni per le opere di acquedottistica, mentre saranno più di 18 milioni di euro quelli impiegati in opere di depurazione.
Gestore Acquedotto (Euro) Fognatura (Euro) Depurazione (Euro) Totale (Euro)
Area Veronese 281.752.320 248.469.706 150.631.627 680.853.653
Area del Garda 60.738.500 70.310.000 18.365.000 149.413.500
Totale 342.490.820 318.779.706 168.996.627 830.267.153
Le Tariffe. Tutti gli interventi pianificati nella Revisione del Piano d’Ambito sono sostenuti da un Piano Economico Finanziario creato ad hoc per ognuna delle due società di gestione, a seconda degli interventi che verranno da esse sostenuti. Il costo della bolletta quindi avrà negli anni degli aumenti fisiologici, ma del tutto contenuti: mediamente il costo della bolletta non supererà mai un aumento pari all’ 1- 2% annuo. La prova è sotto gli occhi di tutti: nel 2011 le tariffe veronesi si confermano le più basse in tutto il Veneto, (ultimi dati cittadinanza attiva). Verona si colloca all’ 80° posto nella classifica: 201 euro la media Veronese di spesa per un anno di servizio idrico, fognario e di depurazione e controllo dell’acqua, contro i 203 euro di Venezia, al 79° posto. Al 67° posto c’è Belluno con 222 euro di spesa, mentre Treviso si trova al 65° posto, con 230 euro in media di spesa annua. Al 49° posto troviamo Vicenza, con 260 euro di spesa per una famiglia media all’anno, al 43° Padova, dove una famiglia spende in media 267 euro per la bolletta dell’acqua. Rovigo la più cara, al 16° posto, con 340 euro in media, in bolletta. Luciano Franchini, Direttore dell’Aato Veronese, afferma: “Sono stati pianificati interventi per 830 milioni euro ed oltre. La nostra tariffa è il 25% più bassa di quella nazionale e lo rimarrà a lungo, in quanto gli incrementi tariffari saranno contenuti nell’ordine dei pochi punti percentuali l’anno. I cittadini potranno intervenire con le loro considerazioni: sul sito dell’Aato veronese www.Atoveronese.it è possibile prendere visione di tutta la documentazione inerente alla revisione del piano d’ambito e formulare osservazioni entro la fine del mese di agosto inviandole a indirizzo pec dell’Aato atovr@pec.Atoveronese.it”. Riguardo la difficoltà di reperire i finanziamenti, Franchini dice: “I 151 milioni di euro realizzati al 31 dicembre 2010 per una buona parte sono stati realizzati mediante contributi regionali a fondo perduto: circa il 30%. Il restante 60%, 100 milioni di euro, sono stati già reperiti attraverso le tariffe dell’acqua potabile. Il futuro è perseguire ancora questa strada garantendo a società di gestione interamente pubbliche la possibilità di accedere tramite credito bancario per avere le risorse finanziarie necessarie”. Riguardo al Referendum invece “Il risultato referendario era inaspettato l’esito da delle buone novità per l’Aato, perché i due contratti di gestione di Acque Veronesi e Gardesana Servizi rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2031, e questo è un fatto positivo. La gestione interamente pubblica scelta dagli amministratori ancora nel 2006 è stata confermata in tutta la sua validità dall’esito referendario soprattutto nella città di Verona. Gli amministratori pubblici veronesi hanno scelto da tempo di garantire la gestione acquedotti fognature e depurazione, tramite due società interamente pubbliche”. Mauro Martelli, Presidente di Aato Veronese invita i cittadini a consultare il sito dell’Aato: “Consultate il sito dell’Aato andate a vedere il documento di programmazione e segnalate qualche cosa che possa essere non stata considerata nella pianificazione generale: saremo ben felici di poter ascoltare anche perché abbiamo all’interno del nostro ente un comitato consultivo degli autentiche danno voce ai consumatori e con il quale stiamo collaborando. Riguardo il ‘nodo’ dei finanziamenti Martelli afferma: “Nell’ultimo periodo abbiamo subito un delirio normativo che ha creato molta incertezza. Nel 2009 le due società di gestione hanno prodotto 50 milioni di euro di investimenti e nell’ano successivo, il 2010, si sono più che dimezzate. Il referendum non ha migliorato la situazione: con la scorretta informazione che è stata data sul secondo quesito referendario della remunerazione dei capitali investiti, ha di fatto portato alla paralisi. Succederà che gli istituti di credito faranno fatica a prestare denaro per sostenere gli investimenti, perché non avranno più la certezza attraverso il sistema tariffario di avere la restituzione con l’interesse del capitale prestato alle società di gestione. La norma va quindi rivista: trattandosi di un argomento importantissimo, come l’acqua che è vitale per la vita dei cittadini e per la vita stessa si possa pensare che a breve ci possa essere una legge organica che possa essere applicata sui territori e che dia la risposta che il referendum non ha colmato”.
 
   
   
LOMBARDIA. LEGGE PARCHI: SI RISCHIA LA CHIUSURA  
 
Milano, 30 giugno 2011 - "A questo punto davvero i parchi rischiano la chiusura. A soli quattro mesi dal decreto Milleproroghe, che prevede, entro il 31 dicembre 2011, la soppressione dei Consorzi di gestione, e dopo ampio confronto, ho portato in Aula il nuovo modello di governo per la tenuta e il rilancio del sistema della Aree protette lombarde. Con il rinvio alla Commissione, votato dal Consiglio, nessuno oggi può escludere lo scioglimento degli attuali Consorzi, con il rischio che i parchi diventino terra di nessuno". Così l´assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci commenta il nuovo invio all´Viii Commissione del Progetto di legge di riforma dei parchi. "Chi ha voluto questo - aggiunge Colucci - ne porti l´intera la responsabilità. Giochi politici mettono a repentaglio un´esigenza vera e profonda di governo del territorio. Non vorrei che dietro le barricate innalzate contro questa legge, in realtà, si celi qualche interesse ben diverso: smobilitare il nostro sistema verde e dare spazio alle speculazioni". "Mi impegnerò fino in fondo - conclude Colucci - perché il provvedimento sia al più presto approvato e per garantire ai cittadini lombardi i loro parchi".  
   
   
MILANO: L’ ASSESSORE ALESSANDRO COLUCCI IN MERITO AL RINVIO IN COMMISSIONE DELLA NORMA SUI PARCHI  
 
Milano, 30 giugno 2011 - “A questo punto davvero i parchi rischiano la chiusura. A soli quattro mesi dal milleproroghe che prevede entro il 31 dicembre 2011 la soppressione dei Consorzi di gestione e dopo ampio confronto, ho portato in Aula il nuovo modello di governo per la tenuta e il rilancio del sistema della Aree protette lombarde. Con il rinvio alla commissione, votato dal Consiglio, nessuno oggi può escludere lo scioglimento degli attuali Consorzi con il rischio che i parchi diventino terra di nessuno. Chi ha voluto questo ne porti intera la responsabilità! Giochi politici mettono a repentaglio un’esigenza vera e profonda di governo del territorio. Non vorrei che dietro le barricate innalzate contro questa legge, in realtà, si celi qualche interesse ben diverso: smobilitare il nostro sistema verde e dare spazio alle speculazioni. Mi impegnerò fino in fondo perché il provvedimento sia al più presto approvato e per garantire ai cittadini lombardi i loro parchi”.  
   
   
REPORT SMALTIMENTO RIFIUTI AGRICOLI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA  
 
 Alessandria, 30 giugno 2011 - Sin dal 1998 in Provincia di Alessandria è stata attivata la raccolta dei rifiuti agricoli che ha coinvolto l’Assessorato alla Tutela e Valorizzazione Ambientale della Provincia di Alessandria, le Associazioni Agricole, Cadir Lab S.r.l. E l’A.t.o G.r.a. Insieme con le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti a livello provinciale. Fino a tutto il 2007 la raccolta è stata realizzata a calendario presso 13 diversi centri temporanei della Provincia, individuati in base alle aree di maggiore necessità di conferimento. Alla fine del 2007, nel rispetto delle modifiche normative introdotte dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 è stato avviato un progetto innovativo, all’avanguardia nel panorama nazionale, che ha stravolto le modalità di raccolta dei rifiuti fino ad allora adottate, trasformando il conferimento a Centri temporanei in un servizio aziendale realizzato dalla Società Grassano s.R.l. Sul modello del “porta e porta” cittadino ma ben più complesso nell’organizzazione e nella realizzazione, prevedendo ritiro rifiuti presso ciascuna azienda agricola; accanto alla “microraccolta” aziendale è stato avviato un supporto amministrativo per la gestione dei registri di carico/scarico e la successiva presentazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale. Tutto questo è stato offerto a tutte le aziende che hanno sottoscritto in modo formale l’adesione al servizio a costi particolarmente contenuti. Dal luglio 2010 è stata stipulata un accordo di programma e una nuova convenzione con la società Mondo Servizi di Bra, che ha sostituito la Società Grassano nell’attività di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti prodotti dalle aziende agricole in provincia di Alessandria. Questo accordo è stato formalizzato nel dicembre 2010 per il periodo 2010 -2013 da parte della Provincia di Alessandria, dalle Associazioni Agricole, da Cadir Lab S.r.l. E dall’A.t.o G.r.a. In tale accordo operativo sono stati determinati i costi per le aziende alessandrine, con un’esplicita riduzione dei costi per i ritiri presso le aziende con volume d’affari inferiore a € 8.000 e quantitativi effettivamente limitati. Nella mattinata del 17 giugno a Palazzo Ghilini, alla presenza dell’Assessore alla Tutela ambientale - Smaltimento rifiuti - Risorse idriche ed energetiche - Beni ambientali - Flora e Fauna on. Lino Rava e delle parti coinvolte dall’accordo di programma il dr. Giuseppe Concaro, amministratore delegato di Cadir lab s.R.l. Ha sottolineato l’andamento lo stato di realizzazione dell’accordo. “Dal 2007, anno in cui abbiamo incominciato a chiedere l’adesione delle aziende agricole alla “microraccolta” – ha esordito il dr. Concaro - le adesioni sono arrivate a quota 2.978, con un incremento del 78% sull’anno iniziale, confermando un trend di costante crescita”. I conferimenti nel 2010 hanno fatto registrare un incremento del 7%, dimostrando la sempre maggiore efficienza del servizio offerto: in totale le aziende che sono state visitate per la “microraccolta” sono state 2.348, con limitatissime disfunzioni organizzative. Anche la raccolta dei rifiuti, sia per tipologia che per quantità si è incrementata: dalle 418 tonnellate del 2009 sono state raccolte 515 tonnellate nel 2010 “e siamo in grado di sopperire alle più svariate necessità delle aziende agricole” ha sottolineato Danilo Sanino di Mondo Servizi. Fino al 31 maggio 2011 l’andamento delle raccolte ha ricalcato quello del 2010 “non ostante le incertezze legate al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri cui anche parecchi agricoltori sono assoggettati” ha affermato il direttore della Confederazione Italiana Agricoltori Giuseppe Botto, “e ci auguriamo che in futuro Sistri non diventi motivo di inefficienza a tutto danno del nostro sistema” ha ribadito Domenico Pesce della Coldiretti di Alessandria. Il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi ha quindi affermato che “all’accordo provinciale ha aderito la quasi totalità delle aziende più grandi ed efficienti, ma occorre proseguire nell’opera di divulgazione e di diffusione di questo servizio che si sta rivelando efficace ed efficiente, ricordando che i contributi comunitari possono essere ridotti in proporzione al mancato rispetto delle norme sulla corretta gestione dei rifiuti, oltre alle gravi sanzioni previste dalla legislazione nazionale”. “L’attività di gestione dei rifiuti agricoli che ormai da 13 anni la nostra Provincia ha concordato con gli agricoltori attraverso le loro Associazioni – ha affermato l’Assessore Rava - dimostra che quando pubblico e privato hanno un comune intento di operare nel pieno rispetto delle norme vigenti, in un ambito talmente delicato come quello dei rifiuti, i risultati raccolti non possono che essere lusinghieri e fungere da traino per gli altri ambiti economici provinciali e da esempio per le altre realtà sia in campo regionale che nazionale”. “Un accordo come il nostro che funziona e che è unico in Italia, e che è studiato da altre realtà per una sua “esportazione”, ci rende orgogliosi e sicuri che la strada di collaborazione che abbiamo intrapreso stia dando e darà risultati ancor più importanti in futuro, perché, come “circuito organizzato di raccolta” dovrà essere preso a modello da Sistri per la semplificazione di questo sistema che con i criteri organizzativi come quelli di Alessandria potrà trovare applicazione semplice ed efficiente” ha concluso l’on. Rava.  
   
   
MARCHE, PROGETTO PRE WASTE PER RIDURRE I RIFIUTI: TERZA TAPPA A KARLSKRONA IN SVEZIA  
 
. Ancona, 30 giugno 2011 - Dopo l´incontro a Roquetas de Mar (Spagna) e a Bruxelles, proseguono i lavori del Progetto Europeo Pre Waste sulla prevenzione della produzione rifiuti, di cui la Regione Marche e` partner capofila, con il supporto della Svim in qualita` di segreteria tecnica. La Regione Marche, cosi` come previsto dal progetto stesso, ha partecipato, nei giorni scorsi, al Terzo meeting in Svezia (Comune di Karlskrona). Prewaste ha ottenuto un finanziamento europeo di 1,44 milioni di euro. ´L``obiettivo e` quello di rendere maggiormente efficaci le politiche di prevenzione rifiuti - sostiene l´assessore regionale all´Ambiente, Sandro Donati - Con l´idea progettuale di Prewaste abbiamo centrato la problematicita` del tema: ad oggi non si registrano ancora significativi e diffusi risultati sul territorio europeo, nonostante l´Unione abbia posto priorita` assoluta alla prevenzione nelle politiche di gestione dei rifiuti. Impegno prioritario, per la nostra Regione, che ha sempre vantato eccellenze sul territorio´. In Svezia i partner del progetto hanno avviato la valutazione delle 56 buone pratiche precedentemente selezionate, che portera` alla individuazione delle 20 best practice in tema di azioni di prevenzione dei rifiuti. Sono stati inoltre messi a punto indicatori specifici, in grado di monitorare lo svolgimento e i risultati raggiunti da ogni singola azione di prevenzione dei rifiuti. Il prossimo traguardo del progetto sara` la costruzione di un web tool, cioe` uno strumento informatico in grado di supportare le autorita` operanti nel settore della prevenzione dei rifiuti in Europa, nel progettare azioni di prevenzione dei rifiuti, di valutarne la loro trasferibilita` da un territorio a un altro, di monitorarne lo svolgimento. A Karlskrona si sono poste le basi per la creazione di questo strumento innovativo, condiviso tra tutti i partner del progetto. Nei prossimi mesi ogni partner focalizzera` l´attenzione su un ristretto numero di buone pratiche per verificare, tra queste, quella con le maggiori possibilita` di essere trasferita nel proprio territorio. I partner si riuniranno nuovamente, a ottobre, a Bucarest.