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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Ottobre 2011
IDENTIFICATO IL GENE DEL DOLORE CRONICO  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2011 - Alcuni scienziati in Spagna e nel Regno Unito hanno scoperto un gene responsabile di regolare il dolore cronico. Pubblicati sulla rivista Science, i risultati fanno luce su come i farmaci possono essere mirati per bloccare la proteina prodotta dal gene in modo da combattere il dolore cronico. I ricercatori sono stati finanziati in parte da una borsa Azioni Marie Curie del Settimo programma quadro (7? Pq) dell´Ue. I ricercatori dell´Università di Cambridge, in collaborazione con colleghi del Dipartimento di Neuroscienza, Centro de Investigación Biomédica en Red de Salud Mental (Cibersam), Facoltà di medicina, Università di Cádiz in Spagna, dicono che il tasso di azione che potenzialmente alimenta i nocicettori è un importante fattore che determina l´intensità del dolore. Circa un inglese su sette soffre di dolore cronico o di lunga durata. I disturbi più comuni sono artrite, mal di schiena e mal di testa. Secondo gli esperti ci sono due tipi di dolore cronico: dolore infiammatorio e dolore neuropatico. Il dolore infiammatorio è la conseguenza di una lesione persistente come l´artrite o una bruciatura che provoca una sensibilizzazione delle terminazioni nervose sensibili al dolore. Quindi i soggetti finiscono per sentire molto più dolore. Il dolore neuropatico è il tipo di dolore meno curabile. Qui il danno al nervo produce un dolore continuo e i malati sono ipersensibili agli stimoli. I ricercatori dicono che il dolore neuropatico, che potrebbe essere un problema permanente, colpisce molte persone ma è difficile da curare. Per esempio, i diabetici devono fare i conti con il dolore cronico (ci sono 3,7 milioni di persone in Europa, Giappone e Stati Uniti cui è stato diagnosticato il diabete) così come chi soffre di herpes zoster e i malati di cancro. Anche la lombalgia è un dolore neuropatico. "Chi soffre di dolore neuropatico spesso ha poco sollievo o addirittura nessuno a causa della mancanza di medicine efficaci," dice l´autore anziano dello studio, il professor Peter Mcnaughton del Dipartimento di farmacologia dell´Università di Cambridge nel Regno Unito. "La nostra ricerca getta le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci per curare il dolore cronico bloccando l´Hcn2". Il gene Hcn2 si esprime in terminazioni nervose sensibili al dolore. Mentre i ricercatori hanno da tempo determinato che il gene è espresso in terminazioni nervose sensibili al dolore, nessuno è stato in grado di chiarire che ruolo abbia nella regolazione del dolore... Finora. Spiegano che poiché un gene collegato, l´Hcn4, influenza il controllo della frequenza dell´attività elettrica nel cuore, credono che l´Hcn2 abbia un ruolo nella regolazione della frequenza dell´attività elettrica nei nervi sensibili al dolore. Ai fini dello studio, il team ha rimosso il gene Hcn2 dai nervi sensibili al dolore. Quindi gli scienziati hanno fatto degli studi usando stimoli elettrici su questi nervi in colture di cellule per scoprire come le loro proprietà cambiavano quando veniva tolto l´Hcn2. "Molti geni hanno un ruolo fondamentale nella sensazione di dolore, ma nella maggior parte dei casi interferendo con loro si elimina semplicemente tutto il dolore, o persino la sensazione del dolore," dice il professor Mcnaughton. "La cosa interessante di questo lavoro sul gene Hcn2 è che eliminandolo - o bloccandolo farmacologicamente - si elimina il dolore neuropatico senza coinvolgere il normale dolore acuto. Questa scoperta potrebbe essere molto preziosa in campo medico perché la normale sensazione di dolore è essenziale per evitare i danni accidentali." Per maggiori informazioni, visitare: University of Cambridge: http://www.Cam.ac.uk/  Science: http://www.Sciencemag.org/    
   
   
"FUNCTIONAL GENOMICS AND SYSTEM BIOLOGY"  
 
Cambridge, 3 ottobre 2011 - Dal 29 novembre al 1º dicembre 2011 avrà luogo a Cambridge, nel Regno Unito, un evento intitolato "Functional genomics and system biology" (Genomica funzionale e biologia dei sistemi). Le tecnologie di genomica funzionale su larga scala generano grandi quantità di informazioni che descrivono le funzioni e le interazioni dei componenti all´interno delle cellule. Attraverso l´uso combinato di tecniche computazionali e sperimentali, i ricercatori stanno cominciando a realizzare mappature complete di reti cellulari e molecolari. Tuttavia, esistono grandi difficoltà per interpretare questi dati in maniera biologicamente significativa. L´evento riunirà esperti e scienziati di punta per discutere i progressi nel loro settore e conoscere i recenti progressi. È previsto un forum di discussione sulla ricerca post-genomica negli esseri umani e in altri organismi, i temi riguarderanno tra l´altro: tecnologie ad alto rendimento e loro applicazioni; saggi cellulari e imaging; genomica funzionale delle malattie e modelli di organismi; analisi a livello di cellula singola/molecola; regolamentazione genomica; variazione genetica umana e malattie; visualizzazione e modellazione di reti e percorsi biologici; frontiere nel campo della biologia computazionale. Per ulteriori informazioni, visitare: https://registration.Hinxton.wellcome.ac.uk/display_info.asp?id=231  
   
   
12ª CONFERENZA DELL´ORGANIZZAZIONE EUROPEA DI BIOLOGIA MOLECOLARE,  
 
Heidelberg, 3 ottobre 2011 - La dodicesima conferenza dell´Organizzazione europea di biologia molecolare si terrà il 4 e 5 novembre 2011 a Heidelberg, in Germania. Le malattie mentali hanno conseguenze notevoli per le società e le economie. L´organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha scoperto che i disturbi neurologici e comportamentali rappresentano un grave problema sanitario globale e sono presenti in tutte le fasce d´età, gruppi sociali e culture. L´oms stima che un quarto degli individui sviluppa uno o più disturbi mentali e/o comportamentali nel corso della vita; la depressione da sola è una delle principali cause di disabilità e colpisce circa 121 milioni di persone in tutto il mondo. La conferenza esaminerà l´impatto e la portata sociale delle malattie mentali. Esperti provenienti da una vasta gamma di discipline esploreranno le implicazioni etiche e sociali e spiegheranno le più recenti conoscenze scientifiche relative alle loro cause e al loro trattamento. La conferenza prevede inoltre discussioni su una serie di argomenti, tra cui la definizione dei disturbi mentali, gli interessi finanziari nella loro diagnosi e cura, e le terapie controverse. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Embo.org/science-policy/science-society/conferences/2011.html    
   
   
SANITÀ, PRESIDENTE UMBRIA MARINI A PRESENTAZIONE RAPPORTO CITTADINANZATTIVA: È PRIORITARIO GARANTIRE UGUAGLIANZA DIRITTI  
 
Roma, 30 settembre 2011 - "In sanità, ciò che più ci interessa è il punto di vista del cittadino, il suo diritto alla salute che non può essere certamente condizionato da approcci ragionieristici". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo il 29 settembre a Roma alla presentazione del Rapporto 2011 dell´Osservatorio civico di Cittadinanzattiva sul federalismo in sanità. "In un momento come questo, di grave crisi economica e di difficoltà per la finanza pubblica - ha affermato -, come Regioni abbiamo detto con chiarezza, anche assumendoci fino in fondo la nostra responsabilità, che si deve fare una riflessione sul livello essenziale di assistenza delle prestazioni che è possibile garantire ai cittadini. Dunque, anche il Governo deve dire quali sono i ´Lea´, i livelli essenziali di assistenza, che il Paese può permettersi e che il Servizio sanitario nazionale si impegna a garantire con le risorse pubbliche". "Il Patto per la salute, che ha rappresentato un momento avanzato di responsabilità delle istituzioni - ha aggiunto -, per poter funzionare deve appunto basarsi sull´equilibrio tra i ´Lea´ che si vogliono assicurare al cittadino e l´adeguatezza del Fondo sanitario. In questi ultimi tempi, abbiamo visto però ridurre sempre di più le risorse del Fondo sanitario, al punto che oggi nemmeno compensano l´aumento dell´inflazione. I danni di questa impostazione già li stiamo vedendo, fino al 2014, quando si arriverà al meno venti per cento delle risorse del Fondo rispetto al 2010". "Inoltre, e lo abbiamo detto formalmente al Governo - ha proseguito -, abbiamo definito la manovra finanziaria ingiusta e iniqua e abbiamo contestato il fatto che le Regioni siano state impedite nel mettere in campo azioni autonome e alternative all´introduzione dei ticket, voluta dal Governo. È chiaro che un simile comportamento è sintomatico del fatto che il Patto per la salute tra Stato e Regioni è saltato". L´obiettivo prioritario della Regione Umbria "rimane il mantenimento di un sistema sanitario ´equo e universalistico´, che garantisca i livelli essenziali di assistenza e quelli aggiuntivi previsti dalla normativa regionale a tutta la popolazione residente, senza distinzioni di genere, età, reddito, lavoro, e non quello di avere un sistema sanitario efficiente in termini finanziari. Anche se, ovviamente, l´equilibrio dei conti è un principio inderogabile ed è possibile - ha sottolineato - come avviene in Umbria, da tempo, avere un sistema sanitario eccellente con i conti in ordine". "Concordo con quanto emerso dal Rapporto circa il Servizio sanitario nazionale - ha detto ancora la presidente Marini - Oggi non esiste più, ma ci sono tanti sistemi sanitari regionali. Una distorsione della riforma sanitaria da cui conseguono differenze tra Regioni e disuguaglianza di diritti tra i cittadini". La Presidente ha invitato a prestare attenzione su uno degli elementi distorsivi, la mobilità dei pazienti: "La mobilità diventa, infatti, una sorta di competitività tra i diversi Sistemi sanitari regionali. Certamente deve essere mantenuta la libertà di scelta del cittadino, e dunque il principio della mobilità in sanità, ma non si può accettare che la competitività venga spinta fino al punto che modelli gestionali di alcune Regioni vengano costruiti al solo scopo di catturare pazienti. Ritengo che il tema della mobilità sia strettamente connesso al concetto di federalismo". La presidente della Regione Umbria ha quindi fatto riferimento alla necessità di costruire un equilibrio tra i cosiddetti costi "standard" delle prestazioni e i "Lea" che devono essere offerti al cittadino, "avendo come obiettivo principale innanzitutto l´appropriatezza delle prestazioni. Vale a dire - ha concluso - che se si definiscono prestazioni appropriate queste devono essere garantite a qualsiasi cittadino, in qualsiasi situazione e condizione si trovi a vivere, sia che risieda in grandi aree urbane, sia in aree montane o rurali".  
   
   
TOSCANA: PRESTAZIONI IN INTRAMOENIA, DALL’ 1 OTTOBRE AUMENTANO LE TARIFFE  
 
 Firenze, 3 ottobre 2011 – Dal 1° ottobre, aumentano le tariffe per le prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate in regime di intramoenia. Nell’ambito delle iniziative correlate all’attuazione delle misure alternative alla manovra nazionale, la Regione Toscana ha ritenuto infatti di introdurre anche per l’attività libero professionale intramoenia una forma di compartecipazione da parte dei cittadini, applicando la delibera di giunta che prevede la possibilità di incrementare la tariffa della prestazione erogata in libera professione. E ha disposto, come contributo per il recupero delle somme richieste dal governo, un incremento pari al 20% della quota della tariffa da attribuire all’azienda sanitaria anche per le prestazioni libero professionali. Questo 20% è calcolato non sul prezzo della prestazione libero professionale praticato al cittadino, ma in base al nomenclatore tariffario, vale a dire sul valore della identica prestazione fornita in regime istituzionale (che è di valore inferiore rispetto a quello praticato dal professionista). Quindi, tutti i cittadini che da, sabato 1° ottobre, usufruiranno di una prestazione libero professionale in regime di intramoenia, riceveranno una richiesta di pagamento con un prezzo leggermente maggiorato rispetto a quello previsto al momento della prenotazione. Il contributo aggiuntivo scatta infatti anche per le prestazioni prenotate in precedenza, che vengono però erogate dal 1° ottobre. Da precisare che l’incremento del costo della prestazione non sarà percepito dal medico che la eroga, ma sarà trattenuto dall’azienda sanitaria. L’elevazione delle tariffe avverrà in modo uniforme e riguarderà le prestazioni erogate in libera professione anche svolta in spazi convenzionati non di proprietà delle aziende. Qualche esempio chiarificatore. Nel caso di una prima visita, la cui tariffa da nomenclatore è pari a 22 euro, la percentuale del 20% calcolata su tale importo determinerà un aumento sulla tariffa complessiva richiesta al cittadino di 4.40 euro: aumento che andrà a sommarsi alla tariffa praticata da ogni singolo professionista. Lo stesso meccanismo applicato alla tariffa della biopsia endoscopica della laringe, che è pari a 25 euro, determinerà un aumento della tariffa complessiva pari a 5 euro. Un altro esempio: ecografia della mammella, 44 euro, determinerà sulla tariffa complessiva un aumento di 8,80 euro. E’ il caso di ricordare che la libera professione intramoenia richiede una scelta esclusiva del medico nei confronti del Ssn, e che la sua erogazione, nel rispetto di una scelta del cittadino di individuare il professionista di fiducia, concorre alle stesse finalità istituzionali. Ogni azienda sanitaria ha predisposto materiale informativo da distribuire agli utenti. Anche per eventuali dubbi o domande che riguardano il contributo aggiuntivo sulle prestazioni in intramoenia, i cittadini possono rivolgersi al Centro di ascolto regionale. Il numero 055-4385901 è attivo tutti i giorni, sabato e domenica compresi, dalle 8 alle 20. In alternativa, l’indirizzo e-mail a cui scrivere per chiedere informazioni è ticket.Sanita@regione.toscana.it  Tutte le informazioni anche sul sito della Regione Toscana, nelle pagine dedicate al Ticket sanitario, dove si possono trovare anche le domande più frequenti, con le relative risposte.  
   
   
FVG, SALUTE: AVVIATE PROCEDURE PER INDIVIDUARE NUOVO DIRETTORE CENTRALE  
 
Trieste, 3 ottobre 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute, Vladimir Kosic, ha avviato il procedimento per la formazione dell´elenco di professionalità tra le quali individuare la persona cui affidare l´incarico di direttore centrale della Direzione salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali. Con una delibera approvata oggi sono stati definiti il relativo avviso pubblico, con l´indicazione in particolare dei requisiti necessari, il modello di domanda e il modello per la presentazione del curriculum professionale. Tutti i documenti verranno pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione (Bur). Il termine per la presentazione delle domande è di dieci giorni, a partire dalla pubblicazione sul Bur. L´esecutivo ha anche stabilito che, nell´attesa della nomina del nuovo direttore centrale, l´incarico sia affidato ad interim alla dottoressa Bernardetta Maioli, attualmente responsabile dell´Area risorse umane presso la stessa direzione.  
   
   
BERGAMO. OSPEDALE, REGIONE VIGILA PER PIENA FUNZIONALITÀ, LE INFILTRAZIONI? UNA TEMPESTA IN BICCHIER D´ACQUA, I CASI REGISTRATI NON INTERESSANO AREE VITALI  
 
Bergamo, 3 ottobre 2011 - Gli assessori regionali al Territorio e Urbanistica, Daniele Belotti e all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi hanno effettuato il 29 settembre un sopralluogo ai cantieri del nuovo ospedale di Bergamo, insieme al direttore generale degli Ospedali Riuniti, Carlo Nicora. "Abbiamo voluto questo sopralluogo - ha detto Belotti - all´insegna della massima trasparenza, per vedere insieme lo stato del nuovo ospedale, alla presenza della stampa locale". Trentasei sale operatorie, 1.200 posti letto, oltre 200 ambulatori: i casi di umidità riscontrati tra giugno e settembre scorsi possono interessare queste strutture? "La direzione ospedaliera - ha detto oggi Raimondi - si sta muovendo in maniera solerte non trascurando alcun tipo di criticità compresi questi casi di infiltrazioni. Si sta parlando di un pò di umidità nei sotterranei, in parti dell´ospedale che non saranno interessate da attività diagnostica, terapeutica, clinica e dove non ci sono interferenze con l´impiantistica. Si tratta di problemi che, comunque, la direzione sta affrontando in maniera completa nel contesto di un´opera innovativa e all´avanguardia". "Nostro compito, mio e dell´assessore Belotti - ha aggiunto Raimondi - è di continuare a vigilare. Ma non abbiamo dubbi che questa debba diventare una struttura ´fiore all´occhiello´ dei bergamaschi e per la quale tutti dovranno essere orgogliosi". "Questa nell´ultimo secolo - ha ricordato Belotti - è l´opera più importante per la città. Sicuramente sarà la struttura più bella e funzionale di tutta Italia e tra le prime a livello europeo. Fa male vedere che anche questa volta si tratta di una tempesta in un bicchier d´acqua. Che si siano verificati casi di allagamento in periodi in cui si svolgono i lavori ci può stare ma sono intervenuti prontamente e ora la situazione è sotto controllo, o come ha detto il direttore dell´ospedale, la stanno gestendo. E´ normale che i problemi nascano man mano che si costruisce, basta poi che si risolvano strada facendo". "L´obiettivo - ha detto il direttore generale del Riuniti, Carlo Nicora - è aprire la struttura. Non voglio alcuna spada di Damocle sulla testa dei 1.100 pazienti che vorrei portare qui al più presto. Questo è il nostro impegno, poi a struttura conclusa verificheremo le eventuali responsabilità affinché certe problematiche non si ripresentino".  
   
   
S.RAFFAELE, FORMIGONI: PRESENZA STRATEGICA DA SALVAGUARDARE  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - ´La presenza dell´ospedale San Raffaele è strategica non solo per il territorio lombardo bensì per l´intero territorio nazionale, grazie alle eccellenze che esprime nel campo sanitario, della ricerca e della didattica universitaria´. E´ quanto ha ribadito ancora una volta il 30 settembre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. ´Regione Lombardia - ha spiegato Formigoni - segue attentamente l´evolversi della situazione ed è impegnata ad onorare i propri obblighi contrattuali (sia in ambito sanitario che di ricerca) con la consueta rapidità, e auspica vivamente che il piano di risanamento finanziario che sarà presentato dai vertici dell´ospedale nei prossimi giorni potrà essere la soluzione definitiva che salvaguarda le immense potenzialità del personale che vi opera, dei ricercatori, dell´università e, soprattutto, che garantisce le tante persone che fruiscono con grande soddisfazione e riconoscenza delle prestazioni rese quotidianamente dal San Raffaele´. ´Il piano - ha concluso Formigoni - dovrà altresì creare le condizioni affinché non si verifichino situazioni di pericolo per le attività industriali e imprenditoriali che attualmente operano con e per l´ospedale´.  
   
   
SISTEMA INFORMATIZZATO PRESTAZIONI SANITARIE, A FINE OTTOBRE PROGRAMMA NAZIONALE ANCHE PER LA SARDEGNA  
 
Cagliari, 3 ottobre 2011 - Anche la Sardegna si doterà di un sistema informatizzato dove trovare statistiche sulle prestazioni sanitarie attuate nelle diverse strutture e aree territoriali. Una procedura che servirà a mettere in rete tutta una serie di informazioni con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei servizi sanitari e valutare la qualità delle cure primarie fornite ai pazienti affetti da patologie complesse. La presentazione ufficiale del Programma nazionale esiti (Pne) per la Regione Sardegna, piano di valutazione delle decisioni e delle attività sanitarie coordinato dall’Agenas (Agenzia nazionale sanitaria) e che rientra nelle strategie indicate dal ministero della salute, avverrà il 24 e il 25 ottobre a Cagliari con la partecipazione dell’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci e del direttore Fulvio Moirano, che ieri a Roma si sono incontrati per fare il punto sulla collaborazione tra Regione e Agenzia su diversi fronti. "La partenza del Pne, con la messa in rete e la pubblicazione delle statistiche sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie - spiega l’assessore De Francisci - si rivelerà estremamente importante per valutare le performance delle strutture e consentirà di capire dove eventualmente intervenire per migliorare i servizi per gli utenti e i pazienti". Nel corso dell’incontro, l’assessore e il direttore di Agenas hanno confermato la reciproca disponibilità per continuare a collaborare e hanno trovato un’intesa per iniziare un percorso comune finalizzato alla partenza di specifici corsi di professionalizzazione per i manager sanitari delle Asl.  
   
   
LOMBARDIA. WELFARE: MINDISPENSABILE RIFORMA SISTEMA UNENDO GLI SFORZI SI MIGLIORA QUALITÀ ASSISTENZA  
 
Civate/Lc, 3 ottobre 2011 - Riforma del welfare, introduzione del ´Fattore Famiglia´ e potenziamento dell´assistenza domiciliare. Sono solo alcuni dei temi trattati dall´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, nel suo saluto in apertura del convegno ´Nuovi modelli di cura´ organizzato dall´Asl e dalla Provincia di Lecco. Sono intervenuti anche, tra gli altri, Marco Luigi Votta e Massimo Giupponi, rispettivamente direttore generale e direttore sociale dell´Asl. ´Il tema delle cura - ha affermato Boscagli - fa parte di quella grande ´questione welfare´, che occorre affrontare con spirito di trasparenza e con il coraggio di cambiare. In questi anni l´impegno di Regione Lombardia in favore delle persone non autosufficienti è sotto gli occhi di tutti: circa 650 strutture specializzate, per un totale di 57.500 posti letto, pari alla metà di tutta la dotazione nazionale´. ´In questa congiuntura - ha spiegato l´assessore - si è resa però indispensabile una riforma del nostro sistema di welfare: lasciare infatti tutto invariato significa compromettere il futuro del nostro sistema sociale. E´ necessario costruire un sistema sostenibile nel tempo e assicurare la libertà di scelta dei singoli e delle famiglie, attraverso una diversificazione dell´offerta´. ´Il primo tema da affrontare - ha detto ancora Boscagli - è il recupero di ulteriori risorse per l´assistenza. La nostra spesa pubblica è infatti troppo incentrata sulla previdenza ma lo Stato da solo non può farcela. Serve quindi una nuova corresponsabilità al pagamento da parte delle famiglie, in misura però proporzionale alla composizione del nucleo (come prevede il ´Fattore Famiglia´), e l´apertura a forme innovative di coinvolgimento del mondo assicurativo e mutualistico´. ´Insieme - ha concluso Boscagli - possiamo porre le basi per raggiungere un sistema plurale, partecipato, comunitario, che superi l´assistenzialismo e lo statalismo, incrementando la qualità pur in un momento di contrazione della spesa pubblica´.  
   
   
LA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO PASSA ANCHE DA UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA, IL COMUNE DI MILANO INTENDE IMPEGNARSI IN QUESTO SENSO  
 
Milano, 3 ottobre 2011 - A Palazzo Marino il 29 settembre è stata presentata la Xviii edizione della Campagna Nastro Rosa per la prevenzione del cancro al seno, promossa dalla Lega Italiana per la lotta contro i Tumori. L’assessore ai Servizi per la salute Pierfrancesco Majorino ha dichiarato: "Nella lotta contro il tumore al seno Milano ha due primati: è la città in cui le donne si ammalano di più (sono ben 1300 ogni anno) ma, per fortuna, è anche quella in cui ci sono le migliori strutture mediche per la ricerca e la cura del tumore (più del 90% dei casi sopravvive a 3 anni dalla diagnosi). Su alcuni fattori scatenanti la malattia, come l’età e la familiarità, sono poche le azioni possibili di prevenzione, mentre su altri c’è ampio margine: il fumo, la vita frenetica e stressante, la sedentarietà, e una scorretta alimentazione sono tutti ambiti nei quali ciascuno di noi può scegliere su come agire per il proprio bene. Il Comune intende sostenere, nei limiti delle sue possibilità e facoltà, ogni campagna e azione di prevenzione per sensibilizzare le cittadine milanesi, di ogni generazione e ceto sociale, su questo importante aspetto della loro salute. Ci auguriamo, come Amministrazione, di poter anche migliorare i ritmi della quotidianità dei nostri concittadini con delle politiche sociali che favoriscano una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per tutti, uomini e donne".  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: IN PARTENZA SETTE CORSI PER ASSISTENTI FAMILIARI, FORMAZIONE DELLE BADANTI A DOMICILIO GRAZIE ALLE COOP SOCIALI, IL PROGETTO PILOTA “FORMAZIONE IN SITUAZIONE: LAVORO DOMESTICO E DI CURA IN FAMIGLIA” VEDE ASSIEME LE COOPERATIVE LYBRA, LA QUERCIA, ITACA E CODESS FVG  
 
Trieste, 3 ottobre 2011 – Formazione delle badanti direttamente al domicilio della persona assistita, al via in Friuli Venezia Giulia a partire dal 17 ottobre a Trieste un innovativo progetto pilota che prevede la realizzazione di sette corsi per assistenti familiari straniere non provenienti dall’Unione Europea. Saranno oltre un centinaio le professionalità che verranno formate grazie a “Formazione in situazione: lavoro domestico e di cura in famiglia”, progetto cofinanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi (Fei) 2007-2013 e dal Ministero dell’Interno. A realizzare il percorso formativo quattro Cooperative sociali della regione, le Cooperative Lybra (beneficiario capofila) e La Quercia di Trieste, la Cooperativa sociale Itaca di Pordenone e la Cooperativa Codess Fvg di Udine. Sette i corsi ed altrettante le sedi sparse in tutta la regione: oltre a Trieste e Muggia, a Monfalcone per la provincia di Gorizia, in quella di Udine a Cervignano del Friuli, Tarcento e Tolmezzo, infine a Sacile per la provincia di Pordenone. Ciascun corso formerà 15 assistenti familiari straniere (extra Unione Europea) attraverso lezioni in aula (25 ore) e a domicilio (15 ore). Ogni ciclo formativo affronterà gli aspetti professionali del servizio di presa in cura con lezioni su tecniche di assistenza, primo soccorso e sicurezza sul lavoro, psicologia della relazione con le persone non autosufficienti, psicologia del lavoro in famiglia. Le date di partenza dei percorsi formativi sono così calendarizzate: la Cooperativa Lybra sarà la prima a partire il 17 ottobre a Trieste e poi a Muggia da gennaio 2012; Codess Fvg aprirà il primo corso a Cervignano del Friuli a fine ottobre e poi a Tolmezzo nel 2012; la Cooperativa sociale Itaca prevede infine un primo corso a Sacile in partenza da novembre, i corsi invece di Monfalcone e di Tarcento in fase di calendarizzazione. Articolato dunque il progetto che fornirà anche competenze utili all’integrazione delle assistenti nella società ospitante, attraverso moduli di lingua italiana applicata al lavoro di cura, normativa in materia di immigrazione e di lavoro, orientamento al sistema dei servizi territoriali socio-sanitari. Per coprire le assenze della lavoratrice durante le ore in aula, il datore di lavoro potrà usufruire del servizio di sostituzione da parte di personale qualificato. A rendere innovativo il progetto (uno dei 100 selezionati a livello nazionale su oltre 1000 proposte) è la formula “formazione in situazione” (couching on the job): per i moduli pratici, ogni assistente familiare sarà infatti affiancata da un operatore qualificato nel settore dell’assistenza (assistenti domiciliari, Oss, infermieri, psicologi), che offrirà consulenza sia sulla relazione con la famiglia sia sugli aspetti professionali del lavoro di cura. La formazione a domicilio durante l’orario di lavoro porterà con sé un duplice valore aggiunto, consentendo anzitutto di affrontare la frequente mancanza di preparazione professionale delle assistenti familiari – che spesso provengono da Paesi e occupazioni molto diversi dall’impiego attuale – senza pregiudicarne la presenza a casa della persona assistita. Usufruire del percorso formativo direttamente a casa della persona beneficiaria del servizio permetterà inoltre il coinvolgimento diretto della famiglia, attivando così un contesto di fiducia reciproca e garantendo non solo maggiore competenza ma anche la supervisione sul corretto svolgimento dell’attività di cura. Già sperimentato con successo sul territorio nazionale in Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia, il progetto pilota “Formazione in situazione: lavoro domestico e di cura in famiglia” sarà a breve operativo grazie alle Cooperative sociali Lybra, La Quercia, Itaca e Codess Fvg.  
   
   
TICKET: SI PARTE CON L’AUTOCERTIFICAZIONE LA GIUNTA REGIONALE DELLA BASILICATA VARA LE LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DELLE MISURE  
 
Potenza, 3 ottobre 2011 - Il ticket per la farmaceutica territoriale, correlato al reddito familiare, non si applicherà alle ricette che prescrivono farmaci distribuiti dalle farmacie convenzionate pubbliche e private, in nome e per conto delle Aziende Sanitarie ed alle ricette relative al primo ciclo di terapia farmacologica prescritte all’atto della dimissione e presentate alle farmacie ospedaliere. Sono queste alcune delle modalità applicative contenute nella delibera approvata oggi dalla Giunta Regionale di Basilicata. Nella prima fase, che va dal 1 ottobre al 30 novembre 2011, sarà sufficiente autocertificare la propria posizione Isee per ottenere l’esenzione del ticket per la farmaceutica territoriale. A partire dal 1 dicembre 2011, sarà invece obbligatorio esibire la certificazione . La Giunta ha inoltre rimodulato il ticket aggiuntivo di 10 euro per ricetta, introdotto dal Governo per la specialistica ambulatoriale a carico dei cittadini non esenti, sulla base della complessità delle prestazioni prescritte per ricetta. Tale rimodulazione è stata ieri approvata dal Ministero dell’Economia che ha certificato l’equivalenza economica, rispetto al minor introito che il Fondo Sanitario Regionale ha subito per effetto della recente Manovra economica varata dal Governo. Per illustrare le modalità applicative del ticket l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, incontrerà domani i sindacati. Il materiale informativo, contenente le modalità di esenzione dei ticket sanitari, è disponibile sul sito del Dipartimento Salute www.Salute.basilicata.it Sul portale istituzionale della Regione Basilicata e su basilicatanet.It verrà inoltre pubblicato un dettagliato opuscolo che contiene le modalità di esenzione dei ticket sanitari. Lo stesso opuscolo verrà distribuito, nelle prossime ore, in tutte le farmacie, ai medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta della regione. La Regione Basilicata, con tutte le Regioni d’Italia, aveva chiesto al Governo, nello scorso mese di agosto, il ritiro del ticket sanitario sulle prestazioni medico-specialistiche e la sostituzione del gettito che ne sarebbe derivato con l’elevazione delle imposte sul tabacco. Nel corso di una riunione della Conferenza delle Regioni interamente dedicata ai ticket era stato infatti evidenziato che le norme nazionali della manovra finanziaria non lasciavano spazio alle Regioni che si vedevano quindi costrette all’applicazione del ticket stesso. Tale proposta non è stata accolta dal Governo.  
   
   
TICKET, UGL BASILICATA: CALCOLO DEL PROPRIO REDDITO ISEE  
 
Potenza, 3 Ottobre 2011 - “I cittadini che non ne siano già a conoscenza sull’introduzione del pagamento del ticket possono rivolgersi, richiedere il calcolo, l’attestazione del proprio reddito Isee presso tutte le sedi Ugl della Basilicata e poi procedere al ritiro del tesserino di esenzione, presso l’Azienda Sanitaria di appartenenza, Asm o Asp. Riteniamo giusto rimarcare il quanto perché, in assenza di autocertificazione si pagherà il ticket massimo (2,50 euro) mentre per le situazioni più delicate di indigenza (disoccupazione totale o pensione al minimo senza altri redditi) sarà facile certificare il non superamento della soglia Isee di 14.000 euro che dà diritto all’esenzione”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa della Segreteria Regionale Confederale dell’Ugl Basilicata. “Nel corso dell’incontro avuto in assessorato, il sindacato Ugl ha anche chiesto all’assessore Martorano di rafforzare le politiche regionali nella direzione di una migliore razionalizzazione della rete sanitaria e di una più incisiva economia dei costi gestionali, senza che questi producano l’abbassamento della qualità dei servizi destinati al cittadino e di studiare misure per il pagamento del ticket per specialistica ambulatoriale che consentano di tamponare una falla del sistema fiscale italiano che consente al lavoratore autonomo di sfuggire al pagamento dello stesso. L’ugl Basilicata, condivide ed apprezza lo sforzo dell’assessore Martorano il quale, ha ribadito la centralità del confronto con il sindacato per la definizione delle scelte in materia di politica sanitaria, aggiungendo che “quella attuale è solo la prima fase di una più vasta gamma di azioni che il Consiglio regionale ha varato sulla sanità e che si dovranno attuare nei prossimi mesi in uno stretto confronto con le Oo. Ss.”. L’ugl Basilicata condivide la logica solidale di una politica sanitaria in cui, in un momento di difficoltà per il Paese, chi ha più possibilità si faccia carico di sostenere maggiormente il sistema e per questo è favorevole alla rimodulazione dei ticket sanitari in base alle possibilità reddituali decisa dalla giunta di Basilicata e, su questo pensiero del sindacato regionale confederale Ugl si ritiene opportuno che, in un momento in cui è indispensabile intervenire per salvare un sistema sanitario universale e pubblico, i sacrifici non sono evitabili ma, è giusto improntarli ad un principio di equità sociale verso le fasce più deboli che sarà garantito dalle ampie aree di esenzione e dalla modularità della spesa”. Dall’ugl – conclude la nota - , quindi, oltre a rinnovare la massima collaborazione a Martorano affinché avvenga un confronto serrato e propositivo nel collaborare a risolvere le molteplici problematiche esistenti nel comparto sanitario della regione per il bene e la salute dei lucani, viene rivolto un invito anche a cittadini e operatori “a far fronte con spirito di responsabilità anche ai disagi che, fisiologicamente si verificheranno nella prima fase di applicazione delle misure”.  
   
   
LOMBARDIA: VERSO UN WELFARE DI RESPONSABILITÀ  
 
Bologna, 3 ottobre 2011 - Risorse ridotte; necessità di mantenere il pareggio dei bilanci senza intaccare i diritti ai servizi dei cittadini; le aspettative del federalismo; quali azioni intraprendere per ridisegnare un nuovo modello di welfare non più esclusivamente assistenziale ma partecipato; l´esperienza della Lombardia, che per prima si è dotata di una legge sulla famiglia nel 1999 e ora si accinge a portare in Aula il progetto di legge sul Fattore famiglia. Sono i temi discussi nella tavola rotonda cui ha partecipato l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, organizzata a Bologna in occasione del convegno nazionale ´Di qualità, sostenibili e appropriati, i servizi per la prima infanzia laboratorio di coesione sociale alla base del sistema di welfare´, organizzato dall´Assessorato alla Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l´immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore della Regione Emilia Romagna. L´assessore Boscagli si è confrontato con l´assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia Romagna, Teresa Marzocchi, e l´assessore all´Istruzione e Sport della Provincia autonoma di Trento Marta Dalmaso. L´assessore lombardo, dopo aver ricordato che si stanno esaurendo i fondi della legge nazionale 328/2000 ´Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali´ ha anche sottolineato che l´attuale impostazione della manovra finanziaria ha comportato una significativa revisione delle risorse, che poi inevitabilmente avrà ripercussioni sui livelli locali di governo. "In Lombardia, invece, il presidente Roberto Formigoni - ha detto Boscagli - non solo ha voluto evitare tagli ma, anzi, ha incrementato i fondi a disposizione per il sociale". "Ci sono i tagli che si vedono - ha evidenziato l´assessore regionale -, poiché è facile fare un raffronto tra le risorse disponibili un anno fa e quelle odierne, e ci sono anche i tagli che non si vedono, non sono percepiti direttamente dai cittadini, quelli determinati dal rispetto del Patto di Stabilità e che comportano una ridefinizione dei servizi di cui i cittadini stessi godono". "Siamo convinti - ha continuato l´assessore Boscagli - che sono le famiglie gli attori principali del percorso educativo: la legge 23 di Regione Lombardia, del ´99, muove esattamente da questa premessa: riconoscere la famiglia non solo come destinataria di politiche e interventi, ma come protagonista della vita sociale. Grazie a questa legge negli anni sono stati finanziati moltissimi progetti innovativi gestiti da realtà del terzo settore, che una volta messi a sistema hanno consentito di estendere e ampliare la gamma dei servizi a disposizione per la prima infanzia". Oggi la rete lombarda offre oltre 2200 strutture - tra asili nido, micronidi, asili famiglia, ecc. - per una disponibilità complessiva di oltre 58.000 posti. Di questi, il 27 per cento è a gestione pubblica, mentre il 37 per cento è in mano a realtà non profit, segno della grande vivacità che il tessuto sociale è in grado di esprimere. La percentuale di copertura dei servizi è indubbiamente variabile: se su città come Milano o Monza abbiamo una copertura al 35 per cento, la media regionale è del 18 per cento. Il Fondo Straordinario Nidi, a finanziamento statale per un complessivo triennale di oltre 55 milioni di euro, è sicuramente un´occasione importante per ampliare la disponibilità di posti dedicati alla prima infanzia. In particolare, 18 milioni di euro sono stati stanziati per promuovere la ristrutturazione e l´ampliamento della capacità ricettiva di asili nido e micronidi, anche aziendali. Nel 2010 sono stati approvati 71 progetti (con un cofinanziamento pari al 45 per cento dei costi), che permetteranno, entro la fine del 2012, di avere 1914 nuovi posti a disposizione. Quasi 38 milioni di euro sono invece dedicati alle convenzioni, per dare la possibilità ai Comuni di acquistare posti già autorizzati negli asili a gestione privata, così da rispondere alle esigenze delle famiglie anche in mancanza di nuove strutture, riducendo le liste di attesa. Nella prima annualità si è così data soluzione alle esigenze di circa 5500 bambini in più. "Il nostro prossimo passo è l´introduzione del Fattore Famiglia - ha detto Boscagli - e speriamo che entro dicembre il Consiglio regionale approvi il progetto di legge su cui abbiamo lavorato con grande impegno: con il Fattore Famiglia prevediamo una compartecipazione ai servizi a seconda di un reddito che andrà certificato. E´ evidente che queste azioni sono orientate a ridisegnare un modello di welfare che chiamiamo ´di responsabilità´ il cui attore principale non sia solo il pubblico, che deve comunque garantire i più deboli e i più fragili, ma anche il privato che, con l´apertura di asili nido aziendali, garantisce una migliore conciliazione dei tempi famiglia-lavoro e il Terzo Settore: insieme possono dare una serie di risposte efficaci che affrontano i bisogni".  
   
   
TONDO AD INAUGURAZIONE CENTRO SALUTE MENTALE TOLMEZZO  
 
Trieste, 3 ottobre 2011 - "Sono poco in Carnia, ma non per questo la Carnia è più penalizzata, anzi i servizi sanitari di questo territorio sono fra i migliori della regione: negli ospedali di rete l´assistenza è sicuramente più vicina al cittadino. Spero che anche le scelte che stiamo maturando adesso saranno fruttuose come quelle affrontate nel passato". Lo ha affermato il 29 settembre il presidente della Regione, Renzo Tondo, partecipando all´inaugurazione del Centro di Salute Mentale 24 ore di Tolmezzo, struttura dotata di 6 posti letto che garantirà l´apertura sulle 24 ore per 7 giorni alla settimana per 365 giorni all´anno. Tondo, che è intervenuto assieme all´assessore regionale alla salute, Vladimir Kosic, ha ribadito le linee principali della politica sanitaria regionale, ricordando che il difficile momento economico impone scelte immediate. "Potrei temporeggiare ancora un anno e mezzo e decidere se ripresentarmi o meno alle elezioni della prossima legislatura ma da parte mia - ha affermato Tondo - sarebbe un delitto perchè non decidere è già una decisione. E´ per questo che invito tutti a lasciare da parte corporazioni e campanilismi e a lavorare insieme. O ci prepariamo al futuro - ha concluso Tondo - o lo subiremo". Il centro, fino ad oggi aperto solo nelle ore diurne dal lunedì al sabato, si affianca a quello di Gemona, istituito nel 2008, e segue mediamente 500 persone l´anno. Il personale è costituito da 27 persone: 3 medici, 12 infermieri, 10 operatori socio sanitari, uno psicologo, un assistente sociale e un operatore privato sociale. Si tratta del completamento dell´offerta assistenziale che si integra con i servizi complessivi del Dipartimento di Salute Mentale, già articolata su territorio, ambulatori, Centri Diurni, Day Hospital, Residenze protette e che consente ora anche l´accoglienza notturna per le situazioni critiche, anche in alternativa al ricovero ospedaliero. L´accessibilità sulle 24 ore rappresenta un servizio di continuità per la presa in carico delle persone che soffrono di disagio mentale. "Tutte le fasi dello sviluppo e della crescita del Dipartimento di Salute Mentale sono state sostenute dall´Associazione per la Tutela della Salute Mentale dell´Alto Friuli, con la quale da anni è in atto una proficua attività di condivisione e confronto per il miglioramento continuo della qualità dell´assistenza", ha affermato il direttore generale dell´Ass3 Alto Friuli, Beppino Colle. "Il Csm è il nuovo tassello della sempre più ricca e articolata rete regionale di Servizi della salute mentale che pone ormai il Friuli Venezia Giulia quale punto di eccellenza sia in Italia che in Europa", ha sottolineato la responsabile del Csm di Tolmezzo, Tiziana Gon. Dati aggiornati forniti dall´Azienda sanitaria rivelano che dal 2006 alla fine del 2010 vi è stato un progressivo e continuo incremento dei cittadini che si rivolgono al servizio del Dipartimento di salute mentale Alto Friuli. Un trend, questo, che continua anche nel primo semestre del 2011 nel quale le utenze registrate sono state 858. "I dati relativi all´incidenza, ovvero il numero dei nuovi casi, ci dicono di un incremento negli ultimi anni di una nuova utenza frutto di un lavoro capillarmente svolto dagli operatori dei due Csm Gemona e Tolmezzo nel far conoscere alla popolazione i nuovi servizi di salute mentale nel contrastare lo stigma e nel favorire la partecipazione dell´utenza all´organizzazione dei servizi", ha commentato Mauro Asquini, direttore del Dipartimento di salute mentale. All´inaugurazione del centro, benedetto dall´arcivescovo di Udine, Andrea Mazzocato e dall´arciprete di Tolmezzo, Angelo Zanello, sono intervenuti anche il sindaco Dario Zearo, la presidente dell´assemblea dei sindaci della Carnia, Cristiana Gallizia. Il poeta Gigi Maieron che ha letto alcuni versi di sua composizione legati al tema della sofferenza.  
   
   
MARCHE, ESENZIONI TICKET PER REDDITO: AVVIO GRADUALE, DAL 1 OTTOBRE LE NUOVE MODALITA` DI ATTESTAZIONI PER LA SPECIALISTICA AMBULATORIALE.  
 
Ancona, 3 ottobre 2011 - Cambiano le modalita` di segnalazione nella ricetta delle esenzioni per reddito, ma non i criteri che danno diritto all´esenzione. Le nuove disposizioni si applicano dal 1 ottobre. Lo comunica il dipartimento Salute e Servizi sociali della Regione Marche. I cittadini si adegueranno alle nuove indicazioni solo nel momento in cui usufruiranno della prestazione specialistica ambulatoriale, o in vista della sua erogazione. Una scelta adottata per contenere i disagi, in quanto il percorso avviato non prevede una scadenza, ma una nuova modalita` per usufruire delle esenzioni per condizione economica. Sono due le categorie di cittadini esenti per reddito, ognuna con una modalita` diversa per richiedere la certificazione. La prima comprende le persone di eta` inferiore ai 6 anni e di eta` superiore ai 65 anni che rientrano nei parametri di legge; i soggetti titolari di assegno (ex pensione) sociale e i loro familiari a carico; i titolari di pensioni al minimo, di eta` superiore ai 60 anni e i loro familiari a carico, che rientrano nelle condizioni gia` previste dalla normativa in vigore. Questa prima categoria di cittadini potra` richiedere il rilascio del ´Certificato esenzione ticket per reddito´ direttamente agli sportelli Cup/cassa dell´Asur e delle Aziende ospedaliere al momento della fruizione della prestazione sanitaria ambulatoriale. Non devono, percio`, recarsi appositamente agli sportelli, ma solo quando ne hanno necessita`. La seconda categoria di esenti comprende i disoccupati e i loro familiari a carico (sempre che rientrino nelle condizioni previste dalla normativa in vigore); i lavoratori e i familiari a carico individuati dalla misure anticrisi della Regione Marche. Queste persone dovranno invece recarsi presso gli ´Uffici anagrafe assistiti´ del proprio territorio per autocertificare la propria condizione e ottenere il rilascio del certificato, prima di accedere ai servizi ambulatoriali. Una volta in possesso del ´Certificato esenzione ticket per reddito´, tutti gli assistiti potranno richiedere al proprio medico di riportare sulla ricetta il relativo codice di esenzione per le successive prestazioni specialistiche.  
   
   
INCONTRO ALLA REGIONE CALABRIA CON LE ASSOCIAZIONI DEL SETTORE SOCIO RIABILITATIVO ED I TITOLARI DELLE STRUTTURE. DECISA L’ISTITUZIONE DI UN TAVOLO TECNICO.  
 
Catanzaro, 3 ottobre 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha incontrato il 29 settembre a Palazzo Alemanni le associazioni del settore socio riabilitativo ed i titolari delle strutture. Con il Presidente Scopelliti erano altresì presenti il Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza Franco Zoccali, la vice presidente Antonella Stasi, l’assessore Francescantonio Stillitani ed i consiglieri regionali Giampaolo Chiappetta e Fausto Orsomarso. Per le associazioni hanno partecipato all’incontro Michele Garo (Presidente Anaste Calabria), Pietro Siclari (Presidente Aris Calabria), il Sac. Biagio Amato (Presidente Uneba Calabria), Massimo Poggi (referente Agidae Calabria) ed Ettore Caroselli (referente Aiop Calabria). Il Presidente, nella qualità di commissario, ha voluto ascoltare le problematiche del settore dai diretti interessati i quali hanno manifestato apprezzamento per la disponibilità, dando atto a Scopelliti di grande apertura e sensibilità. L’incontro ha registrato la partecipazione di rsa, case protette, strutture di riabilitazione e comunità terapeutiche in pratica le associazioni firmatarie di contratto nazionale che rappresentano la totalità del settore socio sanitario e riabilitativo. Il Presidente ha ascoltato con attenzione quanto evidenziato dai titolari delle strutture sanitarie in relazione alle difficoltà attuali delle proprie aziende. Presidente ed associazioni hanno deciso di istituire in tempi brevi un tavolo tecnico per approfondire al meglio le varie problematiche e risolverli. L’assessore al lavoro e politiche sociali Francescantonio Stillitani ha illustrato ai presenti quanto fatto sino ad oggi evidenziando che l’assessorato è già all’opera affinché il 2012 costituisca l’anno del rilancio del settore. Scopelliti ha ribadito la volontà di costruire assieme un percorso condiviso che possa garantire maggiori certezze per il futuro. Il Presidente ha inoltre aggiunto che da parte della Regione c’è la volontà di saldare il debito pregresso della sanità, per il periodo 2001 - 2008, entro il 2011. Tutto ciò – hanno evidenziato associazioni e titolari delle strutture sanitarie rappresenterà una grande boccata d’ossigeno per aziende e le migliaia di lavoratori del comparto. Nel corso dell’incontro è stato altresì stabilito che per predisporre i contratti di acquisto delle prestazioni per l’anno 2011 per la riabilitazione estensiva, ci si atterrà alla normativa nazionale e regionale vigente, nonché al reale fabbisogno delle singole asp provinciali.  
   
   
FESTIVAL DELLA SALUTE: I GIOVANI SONO IL FUTURO”  
 
Viareggio (Lu), 3 ottobre 2011 – “E’ importante che i giovani si avvicinino ai temi della salute e dello star bene direttamente e con consapevolezza. Sono loro il nostro futuro. I dati sull’obesità, sugli incidenti stradali, sull’alcol, sul fumo, sono ancora preoccupanti. Per la stesura del nuovo Piano Sanitario e Sociale Regionale, alla quale stiamo lavorando in questi mesi, ci stiamo interrogando su come fare per incidere realmente su questi comportamenti”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha partecipato il 29 settembre, sulla terrazza del Principe di Piemonte, alla presentazione della ricerca “I giovani e la salute”, che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del Festival della Salute. A commentare i risultati dell’indagine, con l’assessore Scaramuccia, Pier Luigi Ascani, di Format, che ha realizzato la ricerca e ne ha illustrato i risultati, Paolo Amabile, ideatore e organizzatore del Festival, e i campioni olimpici Margherita Granbassi e Antonio Rossi, entrambi testimonial della manifestazione. “E’ difficile intervenire sugli stili di vita – ha detto ancora l’assessore – Ma è importante farlo soprattutto quando si tratta dei giovani. In Toscana stiamo portando avanti diversi progetti sui giovani. In alcuni casi – e penso al progetto Ditestamia, che vede le ragazze e i ragazzi protagonisti di progetti di salute sviluppati da loro stessi – emergono una preparazione e una consapevolezza che stupiscono; in altri si manifestano invece comportamenti fatalisti e la non percezione del rischio. Abbiamo verificato che un metodo che funziona è quello della peer education, l’educazione tra pari: sentirsi proporre modelli corretti da un coetaneo è molto più efficace che ascoltare l’esperto che viene a parlare a scuola”. La Regione Toscana è presente al Festival anche con alcuni stand: per esempio, quello dedicato alle Società della Salute, dove è stato presentato il nuovo logo delle Sds, con il Pegaso della Regione su sfondo verde, e la scritta Società della Salute della Toscana; e quello della Asl 12 di Viareggio, dove è possibile attivare la carta sanitaria elettronica.  
   
   
OSPEDALE DI QUALITÀ? QUELLO CHE RUOTA INTORNO AL PAZIENTE  
 
Viareggio (Lu), 3 ottobre 2011 – “Ospedale piccolo o grande? Tutti e due, direi. Perché il cittadino ha il diritto di essere preso in carico e in cura “sotto casa, e anche di poter andare dove può ricevere in sicurezza le cure migliori per la sua patologia”. Subito dopo l’inaugurazione del Festival della Salute, l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha preso parte al talk show sull’”Ospedale di qualità”, condotto da Patrizio Roversi, che questa volta da “turista per caso” si è trasformato in “utente per caso” delle strutture sanitarie”, toccando nel corso dell’incontro a più voci tutti gli aspetti che dovrebbero contribuire a fare un ospedale di qualità, mentre sullo schermo scorrevano le immagini dell’ospedale della Versilia. Alla domanda di Roversi “Meglio tanti ospedali piccoli sparsi sul territorio, o pochi ospedali grandi superspecializzati?”, l’assessore Scaramuccia ha risposto che sono necessari entrambi, con competenze diverse: “Il problema non è ospedale piccolo-ospedale grande – ha chiarito – Piuttosto, è importante che chi ci cura abbia esperienza e competenza, abbia visto un certo numero di casi. Un esempio: in Toscana siamo riusciti a dimezzare la mortalità neonatale perché abbiamo chiuso i punti nascita con un numero insufficiente di nascite l’anno. Certo, sono importanti anche i tempi di attesa – ha proseguito Scaramuccia – ma io invito sempre a guardare gli indicatori di risultato piuttosto che gli indicatori di processo. E allora, per esempio, in Toscana abbiamo il più alto tasso di longevità, la più bassa mortalità perinatale, la miglior sopravvivenza alle patologie oncologiche. Sono questi i risultati che contano. E poi, la qualità dei nostri ospedali non deve essere poi tanto male, se una rivista come Txt ha deciso di dedicare agli ospedali toscani un numero monografico”.  
   
   
AOSTA: INCONTRO PUBBLICO A MONTJOVET SUL TEMA “I DISTURBI ALIMENTARI: ANORESSIA, BULIMIA E OBESITÀ”  
 
Aosta, 3 ottobre 2011 - L’assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali e l’Amministrazione comunale di Montjovet, in collaborazione con la Biblioteca comunale, informano che venerdì 7 ottobre, alle ore 21.00 a Montjovet, nel Salone polivalente dell’Area sportiva situata in frazione Berriat, si svolgerà un incontro pubblico sul tema I disturbi alimentari: anoressia, bulimia e obesità. L’evento, che rientra nel programma di incontri con la popolazione in materia di prevenzione, si pone l’obiettivo di sensibilizzare le persone sui temi della salute pubblica più attuali. L’incremento di patologie come l’anoressia, la bulimia e l’obesità, cui stiamo assistendo in questi anni, rende necessaria la diffusione puntuale e di informazioni e conoscenze a scopo preventivo e curativo. Dopo un saluto del Sindaco di Montjovet Rinaldo Ghirardi e dell’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali Albert Lanièce, interverranno i medici dell’Ospedale U. Parini di Aosta, Anna Beoni, responsabile del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare e Cinzia Bodrato, responsabile della struttura semplice nutrizione clinica e dietologia.  
   
   
TBC, AIUTI: POSSIBILI POSITIVI NATI NEL 2010  
 
Roma, 3 ottobre 2011 - «Le discrepanze relative ai test della tubercolina e al quantiferon sono state riconosciute oggi dal ministro Fazio che ha deciso di finanziare una ricerca per chiarire questi dubbi. Per quanto riguarda la richiesta di sottoporre al test i bambini nati nel 2010, confermo che esiste la possibilità che si trovino altri positivi nati in quel periodo, in quanto a gennaio 2011 è stata rilevata la più alta concentrazione di positivi al test quantiferon. Se saranno trovati positivi bambini nati nel 2010 ovviamente non si esclude che possano aver preso infezione tubercolare anche fuori dal Policlinico Gemelli, ma resta il fatto che su di loro come previsto dalle indicazioni internazionali, dovrà essere fatta la profilassi. È questo il fine ultimo che deve essere perseguito per evitare l’evoluzione dell’infezione tubercolare in malattia, cosa che nei bambini avviene nel 5-10% dei casi non trattati». Lo dichiara Fernando Aiuti, presidente della Commissione Politiche sanitarie di Roma Capitale.  
   
   
VACCINAZIONE ANTI PAPILLOMA VIRUS. IL CASO GARDASIL  
 
Lecce, 3 ottobre 2011 - La sigla Hpv o meglio il papillomavirus è come noto un virus in grado di generare infezioni estremamente diffuse che possono causare malattie della pelle e delle mucose che secondo studi ormai conclamati avrebbero la capacità di degenerare anche in tumori della cervice uterina. Una delle soluzioni approntate dalla medicina per combattere questo tipo di infezione, ormai diffusissima tra le fasce più giovani della popolazione (20-35 anni) – si stima che oltre il 75% delle donne sessualmente attive sono o saranno infettate dal virus Hpv nel corso della vita - per la facilità di contagio attraverso i contatti di tipo sessuale sia direttamente o in luoghi poco puliti (ad esempio bagni pubblici non disinfettati a norma) è attraverso la vaccinazione. Da inizio del 2007 è stato introdotto sul mercato italiano il “Gardasil”, un vaccino quadrivalente dai notevolissimo costi (360 dollari per 3 iniezioni e 300,00 euro in Italia) prodotto dalla causa farmaceutica Merck & Co la quale da anni sponsorizza la necessità di vaccinazioni di massa per debellare la malattia attraverso l’introduzione dell’obbligatorietà del proprio vaccino. A tal uopo, la società, attraverso una forte azione lobbistica, avrebbe finanziato l’associazione “Women in Government”, che raccoglie le donne con responsabilità di legislazione in modo bipartisan, che negli ultimi due anni ha tenuto conferenze in tutti gli Stati Uniti promuovendo la lotta contro il tumore della cervice uterina. Negli Usa ne è sorto quindi un dibattito acceso che ha visto alcune associazioni dei consumatori e gruppi religiosi sostenere la tesi della non necessarietà della vaccinazione data, da una parte la storia naturale della malattia, condizionata dall’equilibrio che si instaura tra ospite e virus Hpv con le tre possibili conseguenze: regressione, persistenza e progressione - tant’è che secondo alcuni studi la gran parte delle infezioni da papillomavirus (70-90%) sarebbe transitoria, mentre la persistenza dell’infezione virale sarebbe una delle condizioni per l’evoluzione verso il tumore - e dall’altra la bassa incidenza del carcinoma alla cervice secondo i dati forniti dalla Fda, per cui su una popolazione di oltre 250 milioni di abitanti, i nuovi casi di tumore alla cervice sarebbero 9.710 per un totale di 3.700 donne morte per questa causa ogni anno. La Merck & Co ha fatto quadrato contro le accuse di voler fare profitto a tutti i costi a discapito dei reali effetti del vaccino sulla salute dei pazienti, sottolineando i dati relativi all´efficacia del prodotto che sono stati pubblicati anche sull’autorevole rivista medico – scientifica "Lancet" secondo cui sarebbe pari al 91% dei casi. In Italia, purtroppo, secondo l’Istituto Superiore della Sanità, l’incidenza del virus è più elevata in virtù del rapporto con la popolazione, poiché si contano mediamente 3.500 nuovi casi con circa 1.000 decessi annui. A questo punto per Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” la domanda sorge spontanea: si tratta solo di una questione di lobby per cui una causa farmaceutica è portatrice del mero interesse di vendere il proprio prodotto e fare profitto o il vaccino è così efficace e necessario tanto da essere indispensabile per debellare la temibile malattia? La risposta, anche in questo caso dovrebbe derivare da una commissione di verifica realmente indipendente e dotata del carattere imprescindibile della terzietà anche nel nostro Paese, perché quando si tratta del conflitto ormai persistente tra interessi economici e salute dei cittadini, troppo spesso sono i primi ad avere la meglio e chi paga il dazio più pesante è quasi sempre l’inerme cittadino-ammalato.  
   
   
FESTIVAL DELL´ARTE CONTEMPORANEA  
 
Bologna, 3 ottobre 2011 - Si apre al confronto con la scena dell´arte contemporanea internazionale l´Officina di Ælia Media, la scuola di giornalismo d´arte e il cantiere aperto sulle relazioni tra temi culturali, sociali e linguaggi artistici per la quale il Mambo ha messo a disposizione la sua sede di Villa delle Rose, nell´ambito di Ælia Media - progetto per Bologna dell’artista Pablo Helguera. L´artista messicano è il vincitore della prima edizione Premio Internazionale di Arte Partecipativa, curato da Julia Draganovic con la collaborazione di Claudia Löffelholz, e promosso dalla Assemblea Legislativa della Regione Emilia-romagna in collaborazione con goodwill e Larete Art Projects. In calendario all´Officina Ælia Media presso la sede del Mambo a Villa delle Rose, un doppio appuntamento con artisti invitati da Pablo Helguera a raccontare il loro modo di fare arte, spesso legato all´impegno sociale e politico. Il 3 ottobre alle ore 19 Pablo Helguera incontra Antoni Muntadas, artista diviso tra New York e Barcellona, tra le figure internazionali più significative del dibattito attuale. Il suo lavoro, protagonista di importanti mostre, riflette sulla politica, sull´economia e su tutte le forme di organizzazione sociale e culturale che influiscono sulla vita dell´uomo. Il 4 ottobre, sempre alle ore 19, Pablo Helguera incontra Miran Mohar, esponente del collettivo Irwin, autore del famoso libro East art map, una sorta di mappatura dell´arte post Unione Sovietica edita da Mit Press nel 2006, parte da una dimensione storica e sociale dell´arte, montando tra loro diversi stili che provengono dalle avanguardie storiche, dall´arte di regime, dalla tradizione popolare, per sviluppare una visione che molto ha a che vedere con l´attivismo politico. Http://www.festivalartecontemporanea.it/