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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Ottobre 2011
CARBURANTI. SAGLIA: MISURE PER CONTENERE PREZZI GIA’ PRESENTI IN MANOVRA LUGLIO  
 
Roma, 18 ottobre 2011. “Il Governo ha già previsto con la manovra di luglio le norme per una riforma strutturale del settore. Il nostro obiettivo è proprio la riduzione della differenza con la media dei prezzi europei”. A dirlo è Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, in risposta alle dichiarazioni di Antonio Lirosi del Pd. “Per stimolare la concorrenza nel settore – continua il sottosegretario – la nostra riforma prevede la possibilità di stipulare anche altre forme contrattuali che devono però essere preventivamente concordate con gestori, compagnie con la supervisione del ministero”. “Inoltre – conclude Saglia – le norme proposte da Lirosi prospettano un sistema che non si riscontra in nessun altro paese europeo perché prevede la separazione della proprietà della filiera della distribuzione rispetto alla raffinazione”.  
   
   
RC AUTO È ORA DI RIBELLARSI. LE (SEMPLICI) PROPOSTE DI GIOVANNI D’AGATA E STEFANO MANNACIO PER UN MERCATO PIÙ EQUO E PER TUTELE GIUSTE PER LE VITTIME DELLA STRADA  
 
Lecce, 18 ottobre 2011 - L’audizione del 12 ottobre scorso alla Camera dei Deputati di Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) rinvenibile in maniera integrale all’indirizzo web ( http://www.Agcm.it/stampa/news/5750-indagine-conoscitiva-sul-settore-dellassicurazione-di-autoveicoli.html ), rappresenta l’ennesima picconata all’ormai diroccato castello che un legislatore chino ai voleri delle compagnie ha costruito negli ultimi anni. Vediamo subito per punti quali solenni fregature spacciate per ricette miracolistiche gli assicurati spennati e i danneggiati sviliti nei loro diritti hanno dovuto assistere: 1) Indennizzo Diretto, un disastro. Lo diceva l’ex presidente dell’Ania Alfonso Desiata, scomparso prima di veder realizzata la sua facile profezia. Una procedura fatta per mescolare i bilanci, lasciare le vittime della strada in balia delle Compagnie e che, come era prevedibile, ha prodotto non un abbassamento dei premi del 20% negli ultimi tre anni ma un aumento che è sotto gli occhi di tutti. Una via d’uscita per rottamare la procedura l’aveva offerta due volte la Corte Costituzionale sostenendo che il sistema, per stare giuridicamente in piedi, deve essere facoltativo. Le compagnie, le ineffabili associazioni dei consumatori, l’Isvap hanno fatto muro contro la Corte chiedendo al legislatore di infischiarsene delle due pronunce e provando ad ogni occasione o decreto di inserire emendamenti rendere obbligatorio ciò che non è e non può essere. L’antitrust oggi conferma che il sistema è fallito e che bisognerebbe abbandonarlo almeno per i danni alla persona dove danneggiati furbI e imprese furbe sono andate avanti per anni a prendere magari risarcimenti inesistenti da una parte e lucrando sulla differenza tra ciò che era pagato e i forfait stabiliti dalla legge per ogni sinistro. 2) Danno morale. Le sentenze della Cassazione a Sezioni Unite a firma tra gli altri, di Francesco Carbone, presidente onorario della Associazione Melchiorre Gioia, il pensatoio medico-legale dell’Ania, hanno consentito alle compagnie di irrigidirsi nel riconoscere questa voce di danno in sede di trattazione stragiudiziale. Una sentenza discussa e discutibile su cui pendono molte ombre. 3) Agenzia Antifrode. Sulla storia dell’Agenzia antifrode potrebbero scorrere fiumi d’inchiostro. Per ora ci limitiamo a fare qualche di considerazione su quello che è stato l’iter istitutivo dell’organismo recentemente approvato in sede legislativa dalla Commissione Finanze della Camera e ora all’attenzione del Senato. L’ania ormai da anni lancia un allarme frodi però chiude gli ispettorati sinistri, il primo avamposto sul territorio, soprattutto al Sud, che può arginare tale fenomeno per sostituirli con call center costituiti da personale amministrativo e non qualificato. Si dice disponibile a finanziare la struttura però tramite qualche fido scudiero parlamentare ha chiesto, ma non ottenuto, che fosse la magistratura ad occuparsi d’ufficio dei reati di frode alle assicurazioni evitando così lo sforzo di una querela di parte. Ha chiesto, ma non ottenuto nelle prime e truffaldine formulazioni, di dilatare i tempi del risarcimento del danno in caso di sospetti basati su bislacche evidenze statistiche. Non ha invece chiesto, lo ripetiamo, di rottamare l’indennizzo diretto che, come sosteneva l’ex Direttore Generale dell’Ania, Giampaolo Galli, in un saggio in inglese, avrebbe certamente causato un aumento dei fenomeni speculativi da parte dei danneggiati e, aggiungiamo, delle imprese, portate a“cartolarizzare” i sinistri sulla base di un pagamento certo a forfait senza la preoccupazione di verificarne la veridicità. Anche in questo caso l’Antitrust è stata chiarissima: sono le compagnie che devono investire per realizzare strutture antifrode dedicate professionali ed efficienti come succede nelle migliori esperienze europee. 4) Macro Lesioni. Con blitz di agosto il Governo ha inviato al Consiglio di Stato uno schema di Dpr che contiene l’indicazione delle menomazioni per le lesioni di lieve entità e il loro valore economico. In nome di una equità sul territorio nazionale si è scelto di dimezzare i risarcimenti per le lesioni gravi o gravissime rispetto ai valori del Tribunale di Milano riconosciuti dalla Cassazione quale (equo e giusto) paramentro risarcitorio nazionale. Il provvedimento è stato considerato da tutte le associazioni delle Vittime della Strada come fortemente lesivo della dignità umana e non rispondente al principio di riparazione integrale del danno. Le Compagnie assicuratrici, già oggi propongono liquidazioni per danni gravi o gravissimi basati sui nuovi e riduttivi valori previsti dallo schema di Dpr. Il decreto, se firmato dal Presidente della Repubblica potrebbe avere valore retroattivo, creando un grave nocumento per soggetti deboli quali sono le Vittime della Strada che hanno radicato un contenzioso per ottenere un maggior danno; A queste amenità si aggiungono assicurati che non hanno subito incidenti che vengono letteralmente cacciati via dalle proprie compagnie e la demagogia delle principali Associazioni dei Consumatori che hanno di fatto sempre avallato tutte le misure proposte e imposte dall’Ania al legislatore. Come si torna dunque alla normalità che poi è rappresentata da compagnie che, dovendo pagare di tasca propria i sinistri, riprendono a svolgere una attività istruttoria sul territorio più attenta? Per Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” e per Stefano Mannacio, già vicepresidente Aneis (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale), il programma è semplice ed in soli cinque punti: Abolire immediatamente l’indennizzo diretto Creare una Agenzia Antifrode in campo assicurativo seria e in linea con le migliori esperienze estere. Confermare come riferimento minimo per il valore economico del risarcimento del danno alla persona, le tabelle del Tribunale di Milano. Aggiornare, con la formazione di una commissione medica equilibrata, le tabelle medico legali per le lesioni cosiddette lievi. Modificare la composizione delle commissione ministeriale che si occupa di definire i valori medico legali ed economici per il danni gravi e gravissimi posto che i risultati sino ad ora ottenuti sono il frutto di un palese squilibrio a favore delle componenti assicurative. Riprendere in concetto di responsabilità e tutela dei diritti può riportare ad un mercato assicurativo più equo in cui, a parità di prezzi (che mai scenderanno in modo apprezzabile), si potrà almeno godere di una valida tutela delle Vittime della Strada, soprattutto di quelli vere.  
   
   
EMILIA 2, L´AUTO SOLARE MADE IN EMILIA-ROMAGNA DAL 16 OTTOBRE IN GARA IN AUSTRALIA  
 
Bologna, 18 ottobre 2011 – Ben 401 celle fotovoltaiche al silicio per una superficie complessiva di 6 metri quadrati installate su un auto con telaio e scocca quasi interamente realizzati in materiali compositi tra cui fibra di carbonio, kevlar e nomex che garantiscono aerodinamica elevata resistenza meccanica, isolamento termico e leggerezza. È proprio la forza del sole, convertita in energia elettrica, a fornire la potenza a Emilia 2, la solar car - nata dalla progettazione di studenti e piccole imprese emiliano romagnole - che rappresenterà l’Italia al World Solar Challenge 2011, il campionato mondiale ad emissioni zero che si svolgerà in Australia dal 16 al 23 ottobre. Il World Solar Challenge è una competizione dedicata a veicoli elettrici alimentati esclusivamente dall’energia solare. Nata nel 1989, si svolge in Australia a cadenza biennale ed è la gara più prestigiosa nel suo genere. Si parte da Darwin e si procede a sud per oltre 3 mila chilometri fino a Adelaide. E’ una sfida che coniuga il sapore dell’avventura con quello dell’innovazione tecnologica ai massimi livelli, nel segno dell’ecologia e dell’impatto zero dell’uomo sull’ambiente. All’edizione 2011 partecipano 42 squadre da tutto il mondo: Australia, Usa, Giappone, India, Malesia, Iran, Arabia Saudita, Canada, Svizzera, Inghilterra, Cile, Corea, Filippine, Taiwan, Singapore, Turchia. Dall’europa solo Italia, Germania, Belgio e Olanda. I partecipanti sono prevalentemente team universitari spesso supportati da colossi industriali della tecnologia e dell’energia. Lo scopo del World Solar Challenge 2011 è quello di percorrere i 3.021 km che separano Darwin da Adelaide con un veicolo solare, appositamente progettato e costruito dal team, nel minor tempo possibile. La gara si svolge lungo la Stuart Highway, rettilinea direttrice nord-sud che attraversa il deserto: ci si muove in un ambiente estremo, insieme al traffico normale, rispettando le norme di circolazione e affrontando gli imprevisti che le strade australiane riservano, solitamente canguri e road-trains. «La solar car italiana – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alla Attività produttive - nasce dalla passione, dall’alta artigianalità e da quell’ingegno senza pari tipico della terra emiliana: è l’espressione più alta e sincera di una terra di motori che, forte della propria storia gloriosa, guarda al futuro dedicandosi ad elaborare nuovi modelli di sviluppo e mobilità sostenibile. Un´auto completamente solare, di fabbricazione tutta emiliano-romagnola, pensata e costruita tra Castel S.pietro T e Modena. Giovanissimi meccanici selezionati tra studenti dell´Ipsia di Maranello e giovani Ingegneri di Unibo. La testa e le mani di imprenditori-artigiani, il tocco hi-tech di Ferrari e Università di Bologna». Emilia 2: silenziosa, inesauribile e pulita - Le scelte di base della costruzione di Emilia 2 ( http://www.Ondasolare.com/  ) sono state pensate in funzione dell’avventura australiana, dove il terreno di gara è un tracciato prevalentemente rettilineo privo di significativi saliscendi e curve: per questo sono state applicate tutte le soluzioni messe a punto in trent’anni di competizioni su veicoli senza motore. La scorrevolezza e il basso consumo di energia al rotolamento sono due elementi chiave dell’auto. Quando le potenze in gioco sono così esigue (meno di 1500 watt disponibili) la leggerezza del mezzo diventa un fattore determinante: si è quindi optato per la realizzazione di ogni particolare della solar car italiana in fibra di carbonio. Il telaio non è integrale con la carrozzeria: questo forse potrebbe giocare a sfavore nel peso complessivo del veicolo ma lascia aperte tutte le possibilità di un nuovo sviluppo aerodinamico. Stesso discorso vale per la meccanica, per le geometrie delle sospensioni e per le distribuzioni dei pesi. Gli altri veicoli in gara, grazie al supporto dei più importanti produttori mondiali, puntano sull’innovazione elettronica e aerodinamica e sulla potenza dei motori e dei pannelli solari di derivazione satellitare: Emilia 2 invece è stata pensata con la consapevolezza che nella componente telaistica si possano trovare importanti risorse per prestazioni di alto livello.  
   
   
BOLZANO: MOBILITÀ ELETTRICA PER ASS. WIDMANN PIETRA MILIARE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE DEI COMUNI  
 
Bolzano, 18 ottobre 2011 - Nell´ambito della manifestazione informativa sulla mobilità elettrica Safety Park svoltasi venerdì 14 ottobre 2011, gli amministratori dei Comuni altoatesini, su invito dell´assessore provinciale alla mobilità Thomas Widmann, hanno potuto informarsi sulle varie soluzioni che possono essere adottate a livello locale per la mobilità sostenibile. L´introduzione progressiva della mobilità elettrica costituisce per l´assessore Widmann uno degli obiettivi strategici della politica in materia di mobilità dei prossimi anni, l´ultimo tassello di una serie di interventi volti a raggiungere la mobilità sostenibile a livello provinciale con srisvolti positivi sia nel comparto turistico che in quello dell´artigianato. La mobilità elettrica, come ha sottolineato Widmann, offre un grande potenziale per la creazione di nuovi posti di lavoro, non solo nel campo produttivo, ma anche per quanto attiene l´assitenza ed i collaudi. Nell´ambito della manifestazione è stato presentato anche il gruppo di lavoro per la mobilità elettrica del Tis innovation park, coorganizzatore dell´evento, composto da imprenditori, amministratori comunali, addetti del turismo e tecnici di tutto l´Alto Adige. Andreas Koch, esperto e ricercatore di Tubinga, ha presentato gli esiti del suo studio incentrato sul tema della mobilità elettrica quale pietra miliare dello sviluppo sostenibile a livello comunale. A fronte dei forti interventi a sostegno della mobiltà alternativa su tutto il territorio provinciale, come ha detto l´assessore Widmann, ora è necessario puntare ad ampliamenti legati alla mobilità individuale libera da emissioni creando soluzioni attraenti.  
   
   
OSSERVATORIO COMPONENTISTICA AUTO, IN TOSCANA LAVORO AVVIATO POSITIVAMENTE  
 
Firenze, 18 ottobre 2011 – “Ci sono tutte le condizioni perché il lavoro di attuazione del Piano regionale di sviluppo economico per quanto riguarda meccanica e componentistica possa procedere rapidamente. Per questo abbiamo già previsto una nuova convocazione del tavolo a Firenze nel prossimo novembre”. L’assessore a lavoro e attività produttive, Gianfranco Simoncini, sintetizza così l’esito della riunione dell’Osservatorio regionale sulla componentistica auto che si è tenuta il 14 ottobre a Livorno. L’incontro ha consentito di fare il punto sull’attività dell’Osservatorio, di registrare la situazione nelle aziende toscane del settore e di prendere atto che l’attività del Polo d’innovazione sulla meccanica è avviata”. “Ma soprattutto – sottolinea Simoncini – la riunione è stata l’occasione che ci ha permesso di delineare il percorso che ci porterà a definire il Progetto integrato di sviluppo per la meccanica avanzata e la componentistica, rispetto al quale l’Osservatorio sarà interlocutore fondamentale per la sua definizione e realizzazione”. Il Polo della meccanica e dell’automotive ha il cuore nel territorio livornese, ma per il suo carattere trasversale è presente in tutto territorio regionale. Ne fanno parte 198 aziende con un bacino di circa 19 mila addetti.  
   
   
INQUINAMENTOA MILANO: IN GIUNTA LE NUOVE MISURE EMERGENZIALI CONTRO LO SMOG  
 
 Milano, 18 ottobre 2011 - L’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde Pierfrancesco Maran il 14 ottobre ha informato la Giunta sulle nuove misure per il contenimento dell’inquinamento atmosferico, che saranno inserite in un’ordinanza del Sindaco Giuliano Pisapia. Il nuovo provvedimento sostituirà quello adottato lo scorso gennaio dalla precedente Amministrazione. L’ordinanza si articola in due fasi. La prima conferma il divieto della circolazione dei veicoli più inquinanti (auto diesel fino all’ Euro 2 e benzina Euro 0; ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli a due tempi Euro 1 e, se a gasolio, Euro 0 ed Euro 1) tutti i giorni dalle 0 alle 24. L’entrata in vigore di questa misura è anticipata però al 7° giorno consecutivo – anziché al 12° – di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo dei livelli di Pm10, in almeno una delle centraline di rilevamento Arpa a Milano (Pascal, Senato e Verziere). Cambia l’applicazione delle domeniche di blocco totale del traffico: diventeranno domeniche programmate, una volta al mese, con calendario definito in anticipo e concordato con i Comuni dell’Area urbana per promuovere la cultura ambientale e una migliore vivibilità di Milano e dell’intero territorio (la prossima domenica senza auto sarà, con grande probabilità, il 20 novembre). La seconda fase prevede ulteriori restrizioni alla circolazione che scatteranno al 14° giorno consecutivo – anziché al 18° – di superamento della soglia di 50 microgrammi per metro cubo di Pm10. Queste le misure: - divieto di circolazione all’interno della zona a traffico limitato “Cerchia dei Bastioni”, dalle ore 7.30 alle ore 19.30, da lunedì a sabato non festivi, per tutti i veicoli a eccezione di quelli dei residenti. E´ prevista una finestra oraria dalle 10 alle 12, valida in tutti i giorni feriali per i veicoli destinati al trasporto merci; - divieto di circolazione su tutto il territorio comunale già previsto nella prima fase per motocicli, tricicli, quadricicli ciclomotori a due tempi Euro 2, e dei veicoli alimentati a gasolio Euro 3. Sono state approvate anche altre misure per contrastare le polveri sottili prodotte dal riscaldamento degli edifici e dalle combustioni incontrollate all´aperto: - il divieto di mantenere aperti in modo permanente gli accessi dall’esterno agli ambienti riscaldati di edifici, anche in presenza di dispositivi che limitino l’afflusso di aria fredda dall’esterno per contribuire a minimizzare i consumi energetici durante la stagione invernale; il lavaggio delle strade straordinario, limitatamente nelle aree di cantiere durante l’emergenza. L’assessore Maran auspica che a breve le misure emergenziali vengano superate da un pacchetto di interventi concordati su scala metropolitana.  
   
   
UNA CABINA DI REGIA PER LA LOGISTICA DEL VENETO  
 
 Venezia, 18 ottobre 2011 - La Giunta regionale del Veneto ha istituito la “Cabina di regia della logistica”, con l’obiettivo di definire le nuove politiche per il rilancio dell’intermodalità ed il miglioramento dell’accessibilità agli interporti. A presiederla sarà lo stesso assessore regionale alle politiche della mobilità Renato Chisso, mentre ne faranno parte il Presidente di Sistemi Territoriali spa; il dirigente dell’Unità di Progetto Logistica (con funzioni di segretario); un rappresentante di ciascuna delle società interportuali operanti nel territorio veneto (Interporti di Verona, Padova, Venezia, Rovigo e Portogruaro) e dei Porti di Venezia (Autorità Portuale di Venezia) e Chioggia (Azienda Speciale per il Porto di Chioggia). “Il gruppo di lavoro – ha precisato Chisso – a seconda delle necessità sarà allargato alla presenza delle categorie interessate e degli stakeholders. Voglio sottolineare che questa struttura operativa lavorerà esclusivamente in funzione dei risultati – ha aggiunto – e nessuno dei suoi componenti percepirà gettoni di presenza o rimborso spese”. “La logistica – ha aggiunto Chisso – rappresenta il futuro per l’organizzazione del trasporto in generale e per il Veneto in particolare, che può svolgere un ruolo fondamentale nella nuova Europa e nella nuova economia mondiale nell’interesse della propria comunità”. Nello stesso tempo, il settore del trasporto merci e della logistica è soggetto ad una generale mutevolezza del contesto, spesso legata a dinamiche internazionali, quali lo sviluppo di nuovi assetti del trasporto via mare, l’individuazione di nuove rotte commerciali e di corridoi infrastrutturali diversi: tutti fattori che portano gli operatori a rideterminare in tempi molto rapidi i propri investimenti. “E’ parso dunque necessario dare avvio – ha concluso Chisso – ad uno strumento di coordinamento per tener conto dei futuri scenari generati da investimenti di forte impatto per l’economia regionale, quale il porto offshore che figura nei programmi infrastrutturali dell’Autorità Portuale di Venezia, lo sviluppo delle piastre logistiche di Padova, Rovigo e Verona, l’incipiente adozione a livello comunitario del nuovo assetto delle reti trans europee (col relativo core network della rete Ten T) il cui iter di adozione prenderà avvio in Commissione Trasporti Ue il 19 ottobre prossimo”.  
   
   
MILANO. I NAVIGLI D’INVERNO DIVENTANO ISOLA PEDONALE  
 
Milano, 18 ottobre 2011 - E’ stata approvata il 14 ottobre dalla Giunta la delibera che proroga l’isola pedonale sui Navigli nel periodo invernale. Tale proroga consentirà di vivere al meglio uno degli angoli più suggestivi della città tra shopping, eventi e appuntamenti culturali. L’area dedicata ai pedoni ha preso il via venerdì 14 ottobre 2011 fino mercoledì 29 febbraio 2012 e riguarderà tutti i fine settimana nonché tutte le giornate festive infrasettimanali come proposto in via sperimentale dalle Associazioni dei Commercianti e Esercenti. L’isola pedonale dei Navigli sarà pertanto attiva solo nei fine settimana (venerdì, sabato e domenica) osservando i seguenti orari: dalle ore 18.00 del venerdì alle ore 24.00 della domenica e dalle ore 18,00 alle ore 24,00 nei giorni festivi infrasettimanali. “Il prolungamento dell’isola pedonale serve a dare certezze sia ai residenti che ai turisti di beneficiare di precise regole viabilità oltreché garantire una miglior fruizione dei Navigli, luogo che deve diventare il vero biglietto da visita della città. Per gli orari e le modalità di occupazione degli spazi pubblici da parte degli esercenti abbiamo scelto di rinviare, di qualche giorno, la decisione in attesa d’incontrare i comitati e i residenti” cosi precisa l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale Franco D’alfonso. L’isola invernale interesserà le seguenti vie: Alzaia Naviglio Grande nel tratto tra Viale Gorizia e la Via Valenza; Via Corsico; Via Casale; Ripa di Porta Ticinese nel tratto tra la via Pasquale Paoli e il viale Gorizia; Alzaia Naviglio Pavese nel tratto tra Viale Gorizia e via Darwin; Via Magolfa nel tratto tra Via Fusetti e Alzaia Naviglio Pavese; Via Gola nel tratto tra Alzaia Naviglio Pavese e Via Mario Pichi; Il transito sarà consentito: ai veicoli diretti ai box o posti auto all’interno delle proprietà situate nell’area pedonale, ai veicoli di soccorso ai veicoli dei medici in visita urgente, ai veicoli dei disabili residenti, ai veicoli della Polizia ai veicoli dei Vigili del fuoco e ai veicoli della Polizia locale Vengono confermate, per l’intero periodo di proroga, le ordinanze per la delimitazione dell’aera in vigore durante il periodo estivo e il divieto della vendita di alcolici e bevande in contenitori di vetro. Mantenuto anche il ruolo della Commissione di Sorveglianza, composta da entrambi i Presidenti dei Cdz 5 e 6 Aldo Ugliano e Gabriele Rabaiotti oltre a due consiglieri (uno per ogni Zona), che ha monitorato settimanalmente le zone toccate dal divertimento notturno segnalando e prevenendo il manifestarsi di eventuali situazioni problematiche. Sarà rinviato ad un apposito provvedimento la disciplina degli orari e delle modalità di occupazione del suolo pubblico e dei plateatici da parte dei titolari di pubblici esercizi. Tale scelta deriva da precisi impegni assunti dagli assessori competenti nel corso di un recente incontro avvenuto nei giorni scorsi in Zona 6 con i rappresentanti dei comitati dei residenti, il Consiglio di Zona e la Commissione di Sorveglianza dei Navigli.  
   
   
LAZIO, ANAS: AL VIA IL BANDO PER LA REALIZZAZIONE DEL TRATTO FUNZIONALE TRA CINELLI E MONTE ROMANO DELLA STRADA STATALE 675 `UMBRO-LAZIALE`, IN PROVINCIA DI VITERBO PIETRO CIUCCI: L`INTERVENTO POTRÀ ESSERE REALIZZATO GRAZIE AL FINANZIAMENTO DELLA REGIONE LAZIO  
 
Roma, 18 ottobre 2011 - L`anas ha pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dello stralcio funzionale della strada statale 675 `Umbro-laziale`, tra lo svincolo di Cinelli e il nuovo svincolo di Monte Romano Est, in provincia di Viterbo. `L`avvio delle procedure di appalto di questo tratto stradale (Tronco 3° - Lotto 1° - Stralcio B) - ha dichiarato l`Amministratore di Anas Pietro Ciucci -, parte della statale 675 Umbro-laziale, si inserisce nel progetto di completamento della direttrice Civitavecchia-orte-terni-rieti, opera strategica di preminente interesse nazionale e costituisce un segmento essenziale dell`itinerario internazionale Civitavecchia-orte-mestre`. `Il futuro completamento a quattro corsie della strada statale 675, del tratto di 20 km compreso tra Cinelli e la statale Aurelia - ha continuato Pietro Ciucci -, insieme con la realizzazione del lotto autostradale del Corridoio Tirrenico, tra l`innesto con l`Autostrada A12 Roma-civitavecchia e Tarquinia, ed il completamento dei lavori di adeguamento della strada statale 79 `Ternana`, nel tratto compreso tra Terni e il confine regionale del Lazio, consentiranno di collegare tramite un`infrastruttura adeguata e moderna il porto di Civitavecchia, l`Autostrada del Sole, l`itinerario internazionale E45 e i due importanti poli industriali di Terni e di Rieti e costituirà l`accesso al Nuovo Polo Aeroportuale di Viterbo. L`arteria stradale permetterà di soddisfare la sempre più crescente domanda di mobilità, abbattendo i tempi di percorrenza e creerà un nuovo e più veloce collegamento strategico tra il porto di Civitavecchia e le zone interne del Lazio e dell`Umbria, garantendo un percorso più rapido e lineare rispetto agli attuali percorsi stradali della dorsale dell`Italia centrale`. La nuova infrastruttura stradale sarà costituita da due corsie per ogni senso di marcia da 3,50 metri, due banchine laterali di 1,75 metri e uno spartitraffico centrale di 1,10 metri, per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di 18,60 metri. `L`importo delle opere - ha concluso Pietro Ciucci -, compresa la progettazione e gli oneri per la sicurezza, é pari a circa 88 milioni di euro, per un investimento complessivo di 117 milioni di euro, interamente finanziato dalla Regione Lazio, a testimonianza della fattiva collaborazione dell`Anas con il territorio`. La durata dell`appalto, che sarà aggiudicato all`offerta economicamente più vantaggiosa, è prevista in 1020 giorni, dei quali 120 giorni per la redazione del progetto esecutivo e 900 giorni per l`esecuzione delle opere. Le domande di partecipazione alla procedura di gara dovranno essere inviate alla Direzione Generale Anas, Via Monzambano, 10 - 00185 Roma, con specifica indicazione `Unità Gare e Contratti - Servizio Gare` e dovranno pervenire a pena di esclusione, entro le ore 12,00 del giorno 25 novembre 2011. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it    
   
   
TOSCANA, ANAS: AGGIUDICATI QUATTRO APPALTI PER LA MANUTENZIONE DEL PIANO VIABILE E DELLA SEGNALETICA ORIZZONTALE, PER OLTRE 6 MILIONI DI EURO  
 
 Firenze, 18 ottobre 2011 - L’anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri l’esito di quattro gare d’appalto per lavori di manutenzione su alcune strade statali della Toscana, per un importo complessivo di oltre 6 milioni di euro. Due appalti, per un valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro, riguardano lavori di risanamento della pavimentazione su alcuni tratti delle strade statali in provincia di Arezzo. Il primo appalto, del valore di circa 3 milioni di euro, riguarda la strada statale 3bis “Tiberina” (E45), tra gli svincoli di Pieve Santo Stefano e Canili, e la strada statale 73 “Senese Aretina” (E78), tra Arezzo e San Sepolcro. I lavori avranno una durata complessiva di circa 7 mesi. L’impresa aggiudicataria è risultata “Gellini Giovanni & figlio snc”, con sede ad Arezzo. Il secondo appalto, del valore di circa 500 mila euro, riguarda la strada statale 73 “Senese Aretina” tra Arezzo e Monte San Savino, la Ss 680 “San Zeno – Monte San Savino” (E78) dal km 5,500 al km 13,850 e il raccordo autostradale 06 “Bettolle-perugia” tra gli svincoli di Bettolle e Castiglione del Lago. I lavori avranno una durata complessiva di circa 5 mesi. L’impresa aggiudicataria è risultata “Minuto Gioacchino srl” con sede a Firenze. Altri due appalti, per un valore complessivo di circa 2,65 milioni di euro, riguardano invece l’affidamento del servizio triennale di manutenzione della segnaletica orizzontale. Il primo, di importo pari a 1,55 milioni di euro, interessa le province di Siena, Livorno e Grosseto e riguarda le strade statali 1 “Aurelia”, 223 “di Paganico”, 398 “Val di Cornia”. L’impresa aggiudicataria è risultata “Ital Sem srl”, con sede a Napoli. Il secondo, di importo pari a 1,10 milioni di euro, interessa le province di Firenze, Pistoia, Lucca, Massa, Pisa, Livorno e riguarda le strade statali 1 “Aurelia”, 12 “dell’Abetone e Del Brennero”, 12 Radd. E 12 Variante Ponte a Moriano, 62 “della Cisa” 63 “del Valico del Cerreto”, 64 “Porrettana”, 67 e 67 Bis “Tosco–romagnola” e 716 “Raccordo di Pistoia”. L’impresa aggiudicataria è risultata l’Ati “Cims srl - Segnaleticarredi sas - Renzoni Segnaletica sas - Segnaletica Stradale Conselvana snc - Ci.gi.esse srl”, con sede in provincia di Bologna. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.Stradeanas.it.  
   
   
NODO PERUGIA, MARINI A ZAFFINI: IMPOSSIBILE SCIPPARE FONDI MAI ASSEGNATI  
 
Perugia, 18 ottobre 2011 - "È difficile perdere ciò che non si ha ed è dunque impossibile che si ´scippino´ fondi pubblici che non sono stati mai assegnati, come nel caso del Nodo di Perugia". È quanto affermato il 15 ottobre la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che definisce "false, infondate e stupefacenti" le affermazioni del consigliere regionale Franco Zaffini. "È infatti sorprendente - dice - che un consigliere regionale non conosca l´elementare differenza che vi è tra programmazione e assegnazione di risorse finanziarie pubbliche nell´ambito di un procedimento amministrativo per il finanziamento di opere strategiche di interesse nazionale. Il progetto del Nodo di Perugia, infatti, sebbene più volte inserito nel Piano strategico per le opere infrastrutturali finanziato dalla Legge Obiettivo, non ha mai ricevuto - ribadisco: mai - la relativa assegnazione delle risorse per la sua realizzazione". "Altro che cantierabilità dei lavori per questa infrastruttura - prosegue -. La verità è che il primo tratto del Nodo di Perugia, che va da Collestrada a Madonna del Piano, è stato, nell´ambito del più ampio progetto di trasformazione della E45 in autostrada, inserito tra le opere ammissibili al finanziamento, mentre si è in attesa delle decisioni relative al secondo tratto, quello da Madonna del Piano a Taverne di Corciano. Come fa, dunque, il consigliere Zaffini ad affermare che i fondi mai assegnati, e dunque virtuali, sarebbero stati spostati di soppiatto da qualche soggetto per realizzare non si capisce quale altra opera? Qui ad essere distratto non è il governo regionale, bensì il consigliere Zaffini che pare aver perso anche la memoria perché da anni la Regione Umbria, insieme alle istituzioni locali di questo territorio, insistono perché si proceda alla realizzazione del Nodo che per noi è e resta la priorità delle priorità per dotare l´Umbria di una ormai urgentissima infrastruttura al servizio della mobilità regionale e nazionale". "L´attuale area politica di appartenenza del consigliere Zaffini per anni - afferma, inoltre, la presidente Marini - è stata parte importante della compagine di questo governo nazionale da cui dipendono le decisioni per i finanziamenti. Stia in ogni caso tranquillo il consigliere Zaffini, perché la Giunta regionale non ha mai allentato la sua attenzione e la sua interlocuzione con il Governo e con il Ministero delle Infrastrutture per giungere ad una definitiva decisione che permetta l´avvio della realizzazione del Nodo di Perugia. A seguito, infatti, della decisione del Governo, per le note difficoltà della finanza pubblica, di ritirare dalla Conferenza Stato-regioni il Piano strategico delle infrastrutture all´interno del quale è inserito il primo tratto del Nodo, abbiamo proprio in queste ultime settimane intensificato l´interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture al fine di individuare altre modalità di finanziamento dell´opera, per garantire comunque la sua attuazione". "Il consigliere Zaffini - conclude la presidente Marini - ha probabilmente perso una preziosa occasione per tacere e, in ogni caso, avrebbe potuto quanto meno informarsi presso la Direzione regionale Infrastrutture o presso la Giunta regionale, invece di formulare interrogazioni al solo scopo, forse, di conquistare qualche spazio sui media locali".  
   
   
INFRASTRUTTURE FVG: DOPO ANNI NEL VIVO LA SISTEMAZIONE SR 56  
 
San Giovanni al Natisone, 18 ottobre 2011 - "Dopo anni di parole, che purtroppo anche in questi tempi non mancano, ci sono i cantieri. Il resto conta poco". Riccardo Riccardi, assessore regionale alle Infrastrutture e Commissario per l´emergenza sulla A4, posa la prima pietra di una nuova rotatoria sulla Sr 56 e commenta così l´avvio di un nuovo lavoro sulla rete ordinaria del Friuli-venezia Giulia. Prosegue il cammino del progetto della Regione per favorire la percorrenza della strada regionale 56 ´di Gorizia´, e mettere in sicurezza la viabilità in corrispondenza degli abitati, tra l´intersezione della strada per Pradamano e il bivio per Cormons. I lavori riguardano il km 17,500 della Sr 56 e sono stati consegnati per mettere in sicurezza l´intersezione tra le vie della Stazione e via Palmarina, che consentirà di eliminare l´impianto semaforico, e di snellire il traffico lungo la ex statale detta ´Goriziana´. Nell´occasione, presenti gli amministratori della zona e del distretto industriale della sedia e le autorità locali, l´assessore ha colto l´occasione per evidenziare che è partito il conto alla rovescia per la sistemazione generale della strada regionale n. 56. "Possiamo infatti affermare - ha detto Riccardi - che siamo a quota ´meno 5´ per l´avanzamento della realizzazione dei progetti di sistemazione dell´arteria". Infatti, è da poco stata inaugurata ed è già operativa la rotonda realizzata all´ingresso dell´abitato di Buttrio e sono alla fase conclusiva, dopo aver realizzato il sottopasso pedonale e l´allargamento della sede stradale per garantire maggiore sicurezza, i lavori di adeguamento del manto stradale alla strada regionale di fronte allo stabilimento della Danieli. Saranno avviate, si ritiene già entro fine anno, le gare per l´affidamento dei lavori degli altri interventi previsti lungo la regionale 56. Si tratta delle rotonde ai bivi per Cormons e per Pradamano, a Manzano al km 14, a San Giovanni al Natisone al km 16. Cinque rotonde, ha specificato Riccardi, per dare risposte alle attese della comunità locale e di chi percorre questa direttrice importante del traffico del Friuli Venezia Giulia. Per risolvere problemi che da troppi anni erano stati sollecitati dalle amministrazioni locali e dalla popolazione. Riccardi si è poi soffermato sull´impegno della Regione per assicurare sul territorio infrastrutture adeguate alle attese del mondo economico e dei cittadini che nel contempo consentano di avviare interventi che concorrano allo sviluppo dell´economia locale. In questi tre anni d´impegno, ha concluso l´assessore, la Regione ha compiuto straordinari passi avanti nel settore della mobilità, nonostante la non facile situazione economica generale, e sta accompagnando le amministrazioni locali nella realizzazione di opere di pubblica utilità a vantaggio dei cittadini. Prima dell´Assessore Riccardi, il sindaco di San Giovanni al Natisone, Franco Costantini, si era soffermato sulla tempistica degli interventi della Regione, ricordando di avere sottoposto a Riccardi meno di due anni fa i gravi problemi della viabilità della zona lungo la strada regionale 56. La Regione, ha aggiunto il sindaco nel ringraziare Riccardi per l´impegno profuso nell´approfondire assieme ai tecnici di Friuli Venezia Giulia Strade tutte le ipotesi risolutive percorribili, e maggiormente vantaggiose, si è altresì impegnata a realizzare due ulteriori piccole rotonde, a servizio di quella al km 17,500 della quale oggi sono stati consegnati i lavori. E la relativa viabilità di raccordo. Il presidente di Fvg Strade Giorgio Santuz ha parlato dello sforzo di questo ente regionale, che sta operando contemporaneamente e con grande efficacia in numerosi cantieri.  
   
   
BANDO PER SICUREZZA STRADALE: GRAZIE AD ACCORDO REGIONE URMBRIA -UPI-ANCI CRESCE NUMERO PROGETTI FINANZIABILI  
 
Perugia, 18 ottobre 2011 - La Regione Umbria potrà finanziare un maggior numero di progetti rivolti alla sicurezza stradale, grazie all´Accordo sottoscritto tra Regione, Upi e Anci per l´aggiornamento del bando che assegna a Province e Comuni umbri oltre tre milioni 450 mila euro finalizzati alla realizzazione di interventi per migliorare la sicurezza sulle strade, nell´ambito del terzo, quarto e quinto programma annuale di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale. L´aggiornamento del bando tipo, diffuso dal Ministero delle infrastrutture, ha riguardato una maggiore semplificazione delle procedure, l´armonizzazione con le scelte di programmazione regionale e l´adeguamento dei massimali alle condizioni del contesto umbro. "Il bando - ha spiegato l´assessore regionale alla sicurezza stradale Stefano Vinti - è stato modificato tenendo conto delle specifiche caratteristiche dell´incidentalità stradale in Umbria e dei soggetti destinatari del bando, anche alla luce delle esperienze maturate con la gestione del primo e secondo Programma annuale di attuazione. Il risultato più rilevante è - per Vinti - la maggiore contrazione della spesa a carico della finanza locale rispetto alla spesa complessiva. Ciò è determinato da un significativo aumento delle quote massime di cofinanziamento da parte dello Stato (10 punti percentuali in più) e dalla parallela diminuzione di 10 punti percentuali del massimale di cofinanziamento. Il risultato finale - conclude l´assessore - è che si possono finanziare più progetti ad un onere sensibilmente inferiore per le amministrazioni locali. Il bando aggiornato verrà inviato dai competenti uffici regionali al Ministero delle infrastrutture per ottenere il via libera alla pubblicazione.  
   
   
VALDARNO-AREZZO, UN NUOVO PONTE ATTRAVERSA L’ARNO E L’A1  
 
Firenze, 18 ottobre 2011 – Nella notte tra sabato e domenica è cambiata la skyline del tratto autostradale che collega le uscite di Valdarno ed Arezzo sulla A1. Sopra la carreggiata, con un delicato intervento durato circa 4 ore, sono state poste le due travi che sorreggeranno il nuovo ponte sull’Arno, struttura che oltre al fiume attraverserà anche l’Autostrada del Sole. La costruzione del nuovo ponte è l’intervento più importante tra quelli collegati alla realizzazione della variante alla srt69 da Levane a San Giovanni Valdarno e del nuovo raccordo al casello Valdarno della A1. “I lavori di sabato notte sono un passo fondamentale nella realizzazione della variante alla strada regionale 69 – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao – Il nuovo ponte sull’Arno è parte integrante di un’opera fondamentale per lo sviluppo del Valdarno, per i cittadini e per le imprese che vi operano. Grazie all Variante in riva destra dell’Arno da Levane al casello di Incisa una fetta importante di traffico, anche pesante, verrà deviata fuori dai centri abitati di Incisa, Figline Valdarno, S. Giovanni Valdarno e Montevarchi, con evidenti benefici per la vivibilità dell’area e per la salute dei cittadini.”. Il posizionamento delle due travi avvenuta nella notte tra sabato e domanica scorsi, ha comportato la chiusura dell’autostrada A1 per due intervalli di mezz’ora e deviazioni alla viabilità ordinaria, ma ha anche segnato un punto di svolta nella realizzazione di un’opera a lungo attesa dal territorio del valdarno aretino e fiorentino. Il ponte, progettato dal gruppo Carlos Fernandez Casado di Madrid con l’assistenza dalla Net Engineering di Padova, si svilupperà per una lunghezza complessiva di 495 metri, superando l’ Arno con due campate (rispettivamente di 110 e 73 metri) e l’autostrada A1 con un cavalcavia ad unica campata di 48 metri. Comprenderà marciapiedi pedonali, pista ciclabile, due corsie di marcia di 3,75 metri e due banchine laterali larghe 1,5 metri. I lavori per la variante alla srt 69 dovrebbero terminare nel 2012. Il cantiere è stato aperto a gennaio del 2009. La realizzazione del nuovo ponte sull’Arno è uno degli interventi più importanti tra quelli previsti. La riqualificazione della Srt 69 era da tempo prevista nella programmazione regionale perchè ritenuta fondamentale per valorozzare il territorio, migliorare l’accessibilità e fluidificare il traffico nei pressi dell’uscita Valdarmo dell’A1. L’intervento, dal costo complessivo di 94.5 milioni di euro (58 dei quali per il tratto aretino e 36.6 per quello fiorentino) è finanziato attraverso fondi regionali ed europei (Fas Cipe) oltre che grazie al contributo degli enti locali.  
   
   
STATALE 166, COMMISSARIO COSENZA APPROVA PROGETTO DEFINITIVO  
 
Napoli, 18 ottobre 2011 - L´assessore ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza ha approvato ieri, in qualità di commissario per l´emergenza Sele e il dissesto idrogeologico in provincia di Salerno, il progetto definitivo per la Statale 166 degli Alburni, nel tratto coincidente con il comune di San Rufo. "Il progetto - ha spiegato l´assessore Cosenza - è stato realizzato dall´Agenzia regionale per la difesa del suolo (Arcadis), in collaborazione con l´Anas e l´Autorità di Bacino. Prevede una galleria paramassi a mensola del tipo a scivolamento. La spesa prevista è di circa 1 milione 800mila euro ed è a carico del Commissariato", ha concluso Cosenza. Per lunedì 24 ottobre è stata convocata la conferenza dei servizi per acquisire il parere di tutti gli enti interessati.  
   
   
MORETTI A CORRIERE ECONOMIA: “PRONTI A VENDERE GRANDI STAZIONI"  
 
Roma, 18 ottobre 201 - La possibile vendita di Grandi Stazioni, la necessità di un´Authority europea sui trasporti , la liberalizazione del mercato ferroviario, una nuova classe di viaggio per l´Alta Velocità, lo scorporo di Rete Ferroviaria Italiana dal Gruppo Fs Italiane. Sono questi alcuni dei temi affrontati da Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane nell’intervista pubblicata ierri da Corriere Economia, il settimanale economico del Corriere della Sera. Rispondendo alle domande di Alessandra Puato, Moretti dichiara la disponibilità del Gruppo Fs Italiane a vendere il proprio 60% della partecipata Grandi Stazioni: "I più titolati sono i nostri partner Benetton e Caltagirone , ma non i francesi di Sncf, competitor di Ferrovie Italiane". Il numero uno del Gruppo Fs Italiane affronta anche gli aspetti legati alle accuse di monopolio che periodicamente vengono rivolte al mercato ferroviario italiano, ai nuovi competitor sul traffico regionale, al confronto con il traffico aereo, alle nuove offerte commerciali in programma con il prossimo lancio dell´orario ufficiale, a nuove governance per le tre business unit del Gruppo.  
   
   
FIDENZA: NUOVO LOOK PER LA STAZIONE FERROVIARIA  
 
 Bologna, 18 ottobre 2011 - Al via i lavori di restyling della stazione ferroviaria di Fidenza (Pr). Alle ore 18 di mercoledì 19 ottobre inizierà il trasferimento del servizio di biglietteria nella nuova sede provvisoria, collocata sul marciapiede del primo binario fra il fabbricato viaggiatori e i servizi igienici, che sarà operativa dalla mattina di giovedì 20. Questo consentirà l’avvio del cantiere per l’ampliamento dell’atrio e la realizzazione della nuova biglietteria, in un locale attiguo alla sede attuale. Il progetto, condiviso da Rete Ferroviaria Italiana con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Province di Parma e Piacenza, prevede nuovi pavimenti e rivestimenti, la tinteggiatura delle pareti interne, nuovi infissi e l’ammodernamento degli impianti elettrico e telematico. I lavori, del valore di circa 800mila euro, dureranno circa 8 mesi. Prevista anche un secondo step di interventi, in fase di finanziamento, che comprende il rifacimento delle facciate esterne e del coperto.  
   
   
LINEA FERROVIARIA FANO-URBINO, LA REGIONE ESPRIME AL MINISTERO PARERE FAVOREVOLE SULLA DISMISSIONE. ACCOLTE LE RIPETUTE RICHIESTE DELLA PROVINCIA, RFI NON INTERESSATA A RIATTIVARE IL COLLEGAMENTO  
 
Ancona, 18 Ottobre 2011 - La Regione Marche ha espresso parere favorevole alla dismissione della linea ferroviaria Fano-urbino. Su proposta dell´assessore alle Infrastrutture, Luigi Viventi, la Giunta regionale ha risposto alle richiesta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che sollecitava una decisione in merito, a seguito della rinuncia della concessione di servizio da parte di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). ´Abbiamo assecondato le ripetute richieste della Provincia di Pesaro e Urbino di procedere alla dismissione definitiva, in quanto interessata a riconvertire l´aerea dell´ex sede ferroviaria ´ sottolinea Viventi ´ La decisione comunicata al Ministero tiene conto anche del fatto che Rfi non e` piu` intenzionata a ripristinare il collegamento ferroviario, per cui, come Regione, autorizziamo Rfi e la Provincia a instaurare rapporti diretti per un miglior riutilizzo pubblico della vecchia linea´. Il servizio passeggeri e merci sulla linea ferroviaria Fano-urbino e` stato soppresso nel 1987, previa autorizzazione del ministero dei Trasporti. Attualmente viene effettuato un sevizio sostitutivo, con autolinea, finanziato dalla Regione Marche. La concessione per la gestione dell´infrastruttura ferroviaria prevede la possibilita` di dismissione, una volta acquisiti i pareri ministeriali e della Regione. Rfi, gia` nel 2002, rinunciava alla concessione di esercizio per le difficolta` economiche e gestionali connesse all´effettuazione del servizio. Nel 2003 il Ministero chiedeva alla Regione il proprio parere, nell´ambito della programmazione dei servizi locali. La Regione, nel 2005, invitava il Ministero a soprassedere alla chiusura. Nel 2010 la Provincia di Pesaro e Urbino, invece, ha richiesto ripetutamente la ripresa dell´iter di dismissione e l´assegnazione all´Amministrazione provinciale dell´area della linea, per realizzare l´asse portante della rete di piste ciclabili della provincia, lungo la Valle del Metauro. Sempre nel 2010 la Provincia ha inviato alla Regione e a Rfi la delibera con cui si chiedeva di procedere alla dismissione definitiva e sollecitato la Regione, anche nel 2011, per esprimere il necessario parere al Ministero. La Regione ha nuovamente avviato contatti con Rfi per valutare l´ipotesi di una riattivazione della linea, non trovando la dovuta adesione per la scarsa frequentazione della tratta ferroviaria. ´Conseguenza logica e definitiva ´ conclude Viventi ´ e` stata, pertanto, l´invio del parere favorevole al Ministero, in quanto la contrazione delle risorse statali, per il settore, non concede possibilita` di ulteriori ripensamenti´.