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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Ottobre 2011
POLVERINI INAUGURA IL PRIMO SITO DEL DISTRETTO TECNOLOGICO BENI CULTURALI DEL LAZIO  
 
Roma, 18 ottobre 2011 - Innovazione, storia e cultura: la Necropoli Etrusca di Cerveteri diventa ipertecnologica con Lazio Futouring, il brand del Distretto tecnologico per i beni e le attività culturali (Dtc) realizzato da Regione Lazio e Filas. L’iniziativa è stata presentata ieri dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che ha inaugurato, in anteprima, il primo sito del Dtc: gli allestimenti multimediali della Necropoli della Banditaccia che è la più estesa necropoli antica di tutta l’area mediterranea e patrimonio Unesco. Un mix di proiezioni audiovisive multilingue, ricostruzioni virtuali nelle tombe etrusche, effetti sonori, video in 3D, plastici animati e applicazione mobile: attraverso avanzate tecniche di spettacolarizzazione i visitatori potranno vedere ‘dal vivo’ come erano le tombe etrusche e i loro tesori più di duemila anni fa. L’apertura al pubblico è prevista tra circa un mese, una volta perfezionato definitivamente il progetto. “Il Lazio vanta uno straordinario patrimonio culturale – ha spiegato Polverini -. Progetti innovativi, come quello inaugurato oggi a Cerveteri, hanno l’obiettivo di valorizzare i nostri beni culturali, anche attraverso l´utilizzo delle nuove tecnologie. In questo modo vogliamo stimolare l´interesse e la curiosità dei turisti e dei giovani perché possano riscoprire e apprezzare le straordinarie bellezze del territorio che circonda la Capitale”. All’iniziativa hanno partecipato la soprintendente ai Beni archeologici per l’Etruria Meridionale, Anna Maria Moretti, il direttore della Filas, Laura Tassinari e il giornalista e divulgatore Piero Angela che ha curato la realizzazione del progetto. Fulcro dell’intervento realizzato da Mizar è l’allestimento ipertecnologico nella Necropoli della Banditaccia, che prevede un percorso multimediale attraverso le otto tombe etrusche più rappresentative dell’area. Caratteristica principale è l’autenticità del reperto archeologico, per il quale la tecnologia è solo un arricchimento. Corredi, ampolle, arredi multimediali vengono infatti ricostruiti nelle tombe con assoluto rigore scientifico e rispetto per la sacralità dei luoghi: proiezioni, effetti luminosi e sonori riporteranno al loro posto gli oggetti che un tempo realmente ornavano la tomba e che oggi sono custoditi nei musei. Oggetti che racconteranno attraverso la voce di Piero Angela (ma anche in altre cinque lingue), usanze e riti funebri propri dell’epoca. Oltre al percorso nelle tombe della Banditaccia, ad aprire il viaggio nel mondo etrusco, il filmato in 3D: si potranno ammirare in 3 dimensioni, sospesi nella sala, i reperti conservati oggi nel Museo archeologico di Cerveteri e in vari musei del mondo. Un’applicazione unica in Italia e di grande potenzialità divulgativa. La visita nella Necropoli si arricchisce inoltre di un’App per smartphone che fungerà da guida interattiva sul posto. Attraverso il circuito “Cerveteri e gli Etruschi” saranno disponibili online sul sito www.Futouring.com 180 punti di interesse storico (tra cui Tarquinia, Vulci, Pyrgi e Veio), corredati da immagini e schede informative. Nell’ambito dell’iniziativa, la presidente Polverini ha presentato anche il bus digitale ‘Go Futouring’: un pullman unico al mondo e dai dispositivi ultratecnologici per visitare Roma e il Lazio. Applicazioni multimediali e interattive per gli itinerari turistici, mappe georeferenziate, tablet touchscreen per 25 postazioni, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica dal sole, totale accessibilità ai disabili, ma soprattutto sempre connessi e integrato con la piattaforma dei beni culturali laziali. Queste le caratteristiche integrate che rendono ‘Gofutouring’ unico nel suo genere. Il pullman digitale, realizzato da Infobyte (Roma), Dipartimento Diet dell’Università La Sapienza di Roma, Laboratorio Tevere e Pluservice, è stato creato grazie ai fondi messi a disposizione dal Distretto Tecnologico dei Beni Culturali del Lazio (Dtc) attraverso Filas per un progetto del valore di 750mila euro. Per i turisti sarà disponibile dal mese di dicembre e partirà con un primo percorso da Civitavecchia a Roma per poi estendersi agli altri itinerari realizzati dal Dtc.  
   
   
“PANE E INTERNET”, AL VIA I NUOVI CORSI DI ALFABETIZZAZIONE DIGITALE  
 
Bologna, 18 ottobre 2011 – Anziani, casalinghe, immigrati: persone che spesso rimangono escluse dall’uso della tecnologia informatica e dall’universo della rete. Sono loro i principali destinatari dei corsi di alfabetizzazione digitale di “Pane e internet”, con l’avvio della nuova programmazione triennale promossa e finanziata dalla Regione Emilia-romagna. “Pane e Internet 2011-2013” consiste in una vasta azione di “inclusione digitale” che prevede la realizzazione di 630 edizioni del corso in 120 Comuni diversi, con il coinvolgimento di circa 10.000 cittadini. Gli iscritti avranno l’opportunità di accedere a corsi di formazione gratuiti per imparare a usare il personal computer e navigare in internet per conoscere, comunicare e fruire dei servizi online. I primi corsi in calendario – a partire da domani, martedì 18 ottobre, nella sede dell’Itis “A. Berenini” di Fidenza – verranno avviati nei Comuni già sede di corso e interesseranno quei cittadini che non avevano potuto partecipare alle edizioni precedenti per esaurimento dei posti disponibili. A partire da gennaio 2012 verranno attivate sul territorio le nuove sedi dei corsi. Tra le novità della programmazione 2011-2013 c’è un ampliamento delle forme di collaborazione e integrazione fra i soggetti che operano nel territorio per il progetto, attraverso un’intesa tra Regione, Anci, Upi, Lega autonomie locali, Uncem, Forum terzo settore e sindacati pensionati (Spi-cgil, Fnp-cisl, Uilp, Cupla). C’è, inoltre, la programmazione di una serie di attività di formazione di formatori rivolta a gruppi di volontari interessati a realizzare nel proprio territorio attività di alfabetizzazione e di sensibilizzazione all’uso di internet e dei servizi online; la partecipazione dei Comuni capoluogo esclusi nella prima fase di sperimentazione del progetto e l’integrazione con progetti territoriali già esistenti. I cittadini interessati potranno iscriversi ai corsi telefonando direttamente alla segreteria organizzativa del progetto al numero 800 590 595 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. Per informazioni e approfondimenti www.Paneeinternet.it/  
   
   
BOLZANO: AUTORIZZATI LAVORI PER LA BANDA LARGA, PROGRAMMA RISPETTA I TEMPI  
 
Bolzano, 18 ottobre 2011 - Via libera della Giunta provinciale a sette interventi nell´ambito del programma che prevede, entro la fine del 2013, la banda larga tramite fibra ottica in tutto l´Alto Adige. "Stiamo rispettando i tempi previsti - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - e valuteremo assieme al Consorzio dei Comuni che sostegno offrire alle amministrazioni municipali". Per raggiungere l´obiettivo di portare la fibra ottica in tutti i comuni altoatesini entro la fine del 2013, il programma varato dalla Giunta provinciale prevede la realizzazione di opere per un totale di 855 km. "450 km. Li abbiamo già completati - ha spiegato Durnwalder - altri 280 sono già in fase di costruzione, mentre gli ultimi 125 sono in via di progettazione. Dei 50 milioni di euro messi a disposizione per il completamento della rete telematica provinciale, opera considerata prioritaria per lo sviluppo e la competitività del territorio altoatesino, ne restano da spendere ancora una ventina". Una fetta di questa somma sarà investita in sette interventi che hanno ottenuto il via libera dell´esecutivo, il quale ha dunque aperto la strada alla gara d´appalto che sarà gestita dal Dipartimento lavori pubblici. Si tratta dei collegamenti Campo Tures-selva dei Molini (608.300 euro), Castelrotto-ortisei (1.153.400 euro), Bolzano-san Genesio (597.000 euro) e Rio Pusteria-rodengo (260.600 euro) nonchè del completamento del collegamento fra Villandro e la Ss12 (216.200 euro), del collegamento fra la dorsale principale della rete e le strutture pubbliche di Ora (341.100 euro) e della posa dei cavi in fibra ottica fra Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar (376.000 euro). "La Provincia - ha precisato Luis Durnwalder - garantisce il collegamento alla rete in fibra ottica sino alle singole centrali previste in ogni comune, mentre da quel punto in avanti sono le amministrazioni municipali a dover garantire i collegamenti con gli utenti finali. Siccome vogliamo che i lavori proseguano parallelamente su entrambi i fronti, stiamo mettendo a punto un sistema che consenta di offrire sostegno ai comuni: da un lato, tramite contributi a fondo perduto, a quelli maggiormente in difficoltà dal punto di vista finanziario e quelli a rischio spopolamento, dall´altro a tutti gli altri comuni che potranno accedere ad un fondo di rotazione appositamente creato per questo scopo".  
   
   
INNOVAZIONE E RICERCA. IL VENETO ALLO SMAU 2011  
 
 Venezia, 18 ottobre 2011 - La Regione del Veneto sarà presente allo Smau 2011, il salone dedicato al mondo dell’Ict, che si apre mercoledì a Milano allo scopo di far conoscere le politiche regionali nel campo della ricerca e dell’innovazione e dare un segno concreto delle interazioni tra le istituzioni, il sistema scientifico e quello produttivo. “Il ruolo della Regione – fa rilevare Marialuisa Coppola nella sua veste di assessore veneto all’Economia, Sviluppo, Ricerca e Innovazione – è di fungere da sostegno e supporto all’azione delle aziende attraverso non solo le tradizionali forme di intervento, ma anche e soprattutto puntando alla valorizzazione delle eccellenze del territorio e attraverso la condivisione delle conoscenze. Bisogna dotarsi di una strategia che, partendo dalla già avanzata realtà odierna di micro e medie imprese, che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo veneto e ne rappresentano un modello invidiato per flessibilità e capacità di confrontarsi con il mercato, veda nella ricerca e nell’innovazione i due punti di riferimento dai quali partire per ridefinire un modello economico vincente per il Veneto”. Nel corso del periodo di programmazione in corso (2007-2013) la Regione ha finora finanziato il settore della ricerca, sviluppo e innovazione con circa 365 milioni di euro. L’assessore Coppola sarà presente allo Smau nella giornata inaugurale in cui parteciperà anche al convegno “Le imprese si confrontano con i territori”, insieme ad altri assessori alle attività produttive e all’innovazione delle Regioni italiane. Nell’ambito dello stesso convegno, inoltre, ci sarà la cerimonia del Premio Nazionale Innovazione Ict, iniziativa lanciata in collaborazione con gli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano per sostenere la cultura dell´innovazione premiando aziende, pubbliche amministrazioni locali ed enti pubblici che hanno investito con successo nelle tecnologie a supporto del business.  
   
   
“OPEN SOURCE”, G.R. UMBRIA PREADOTTA REGOLAMENTO PER INCENTIVI PROGETTI RICERCA E SVILUPPO  
 
Perugia, 18 ottobre 2011 - La Giunta regionale dell´Umbria ha preadottato il nuovo regolamento che fissa criteri, requisiti e modalità per accedere agli incentivi regionali per la ricerca e lo sviluppo dell´"open source", il software a "sorgente aperto" che può essere liberamente utilizzato e modificato. "Il testo - ha sottolineato il 15 ottobre l´assessore all´Innovazione e sistemi informativi Gianluca Rossi, illustrando la proposta di regolamento - disciplina l´accesso da parte di enti pubblici e istituzioni scolastiche ed Università ai finanziamenti del Fondo per lo sviluppo dell´open source istituito dalla Regione Umbria con la legge regionale 11 del 2006, ed è stato elaborato sulla base della positiva esperienza maturata durante i primi anni di attuazione della normativa allo scopo di accrescere ulteriormente l´efficacia dell´intervento regionale a sostegno delle scuole e delle pubbliche amministrazioni che, in numero sempre crescente, vogliono cogliere le opportunità che offre il software libero". "L´umbria - ha ricordato - è stata la prima in Italia a favorire il pluralismo informatico, incentivando con legge regionale la diffusione del software a ´codice aperto´ per le sue ricadute sullo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e la riduzione dei costi per l´acquisto delle licenze. Uno strumento importante per il processo di semplificazione amministrativa che la Regione sta portando avanti e che si avvale, per la sua realizzazione, di piattaforme informatiche per la condivisione di dati tra pubbliche amministrazioni e il dialogo ´on line´ con i cittadini e le imprese. Per questo - ha aggiunto -, accanto all´impegno a incrementare l´adozione delle soluzioni ´open source´ per le attività e i procedimenti dell´amministrazione regionale, abbiamo definito un insieme organico di regole per l´attuazione dei programmi annuali finanziati con il Fondo per lo sviluppo del software a codice aperto". La proposta di regolamento, in dodici articoli, indica innanzitutto i requisiti dei progetti di enti pubblici, istituzioni scolastiche e universitarie, che devono essere finalizzati allo sviluppo, alla diffusione e alla conoscenza del "floss" (free libre open source software), alla diffusione di licenze di uso aperto e a quella di dati pubblici esistenti con l´uso di essere interoperabili e semplici nel riuso da parte delle pubbliche amministrazioni. Vengono definite le spese ammissibili e non ammissibili, l´entità del finanziamento regionale, gli impegni e i vincoli per gli enti che partecipano al bando per l´accesso ai finanziamenti, i criteri di valutazione dei progetti, tempi e modalità dell´erogazione dei finanziamenti. Il testo ha già ricevuto l´approvazione dell´assemblea del Centro di competenza sull´open source ("Ccos"), al quale partecipano la Regione Umbria, l´Università, la Lega delle autonomie locali, le associazioni umbre di promozione dell´open source, le associazioni professionali di informatici, e al cui Comitato esecutivo è demandata tutta l´attività istruttoria sull´ammissibilità e congruità dei progetti.  
   
   
LA PUGLIA ALLO SMAU DI MILANO  
 
 Bari, 18 ottobre 2011 - La Puglia della tecnologia e dell’innovazione allo Smau Milano. Capone: “Così promuoviamo l’innovazione e la diffusione delle tecnologie informatiche nelle piccole e medie imprese.”. Una vetrina di ampio respiro nel cuore economico dell’Italia. È questa l’opportunità che la Regione Puglia, in collaborazione con il Distretto produttivo dell’Informatica pugliese e con il supporto operativo dello Sprint (lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese), ha voluto offrire alle imprese che operano nel settore delle nuove tecnologie. Saranno con la Regione allo Smau Milano 2011, in programma nel capoluogo lombardo dal 19 al 21 ottobre 2011, negli spazi di Fieramilanocity. Si tratta dell’evento italiano più rilevante nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che ospiterà oltre 50mila visitatori professionali per la presenza di oltre 600 aziende del settore dell’Ict, delle più importanti business school e società di ricerche di mercato e degli assessorati alle attività produttive e all’innovazione di otto Regioni italiane e della Provincia autonoma di Trento. Oltre alla Puglia saranno presenti le Regioni Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana e Veneto. Si tratta dunque del luogo ideale per promuovere i nuovi interventi regionali inseriti nel Piano Straordinario del Lavoro e dedicati alle imprese innovative, alle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict), ai partenariati regionali per l’innovazione. Ne parlerà la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone nel corso del convegno inaugurale in programma nella mattinata di mercoledì 19 ottobre, durante il quale verranno presentati i volti dei protagonisti dell’innovazione italiana: da un lato i grandi player Ict e dall’altro gli assessori alle Attività produttive e all’Innovazione delle Regioni italiane. Sono quattro i nuovi interventi della Regione Puglia diretti a promuovere l’high-tech e l’innovazione nelle imprese. Il primo, “Partenariati regionali per l’innovazione” con una dotazione di 9milioni di euro punta ad incentivare la specializzazione intelligente del sistema socio-economico regionale attraverso la diffusione delle reti tra piccole e medie imprese e gli organismi di ricerca e con il coinvolgimento di giovani ricercatori e del personale altamente specializzato. L’altro avviso, “Aiuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione nelle reti di Pmi” con quasi 6,6milioni di euro favorisce l’utilizzo delle tecnologie informatiche nelle singole aziende e nei raggruppamenti di Pmi. Ci sono poi i due bandi finalizzati a promuovere le imprese innovative, cioè aziende che trasformano la ricerca in prodotto: il primo “Aiuti alle piccole imprese innovative operative” mette a disposizione 10milioni di risorse, l’altro rifinanzia con 5milioni di euro l’avviso “Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione”. Lo Smau sarà anche l’occasione per presentare i progetti del “Distretto produttivo dell’Informatica pugliese” nel corso del workshop “Ecosistema Digitale Multiaziendale e componenti Saas riusabili: la sfida del Distretto produttivo dell´Informatica pugliese”, che si svolgerà il 20 ottobre, ore 15.00 (Sala Stampa), e sarà curato dal prof Luca Mainetti, professore associato di Ingegneria del Software e Informatica Grafica al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento. “Dopo la partecipazione della Regione Puglia allo Smau Bari di febbraio – ha detto la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - la presenza all’evento milanese conferma la nostra intenzione di continuare a promuovere anche in una vetrina così prestigiosa l’innovazione e la diffusione delle tecnologie informatiche nelle piccole e medie imprese. Un impegno che noi perseguiamo destinando a ricerca e sviluppo 1,7 miliardi di euro nella programmazione 2007-2013 e costruendo, con il Piano straordinario per il lavoro in Puglia, quattro interventi da 30,6milioni di euro dedicati alla diffusione dell’Ict, allo sviluppo delle imprese innovative ed ai partenariati regionali per l’innovazione. In questo modo spendiamo in modo efficiente coordinando gli strumenti di innovazione, sviluppo e lavoro. L’efficacia delle nostre politiche può essere misurata oggi sul fronte delle esportazioni, aumentate del 22% nei primi sei mesi del 2011, e sul fronte dell’occupazione, in crescita di 49mila unità tra il primo e il secondo trimestre del 2011”. Con la Regione Puglia sarà presente allo Smau Milano il Distretto produttivo dell’Informatica Pugliese e cinque aziende: Progetto Azienda di Novoli (Le); Skyray solutions srl di Bari; Asernet Srl di Foggia; Cezanne Software spa di Bari; Sysman Progetti e Servizi Srl di Bari  
   
   
TRASPARENZA IN SICILIA: SOLLECITATI DIPARTIMENTI PER ATTI SU INTERNET  
 
Palermo, 18 ottobre 2011 - Nuovo impulso per la completa attuazione delle norme che assicurano trasparenza, pubblicita´ e conoscibilita´ degli atti amministrativi della Regione siciliana attraverso internet. L´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, ha inviato, infatti, il 14 ottobre una nuova direttiva ai dirigenti generali dei dipartimenti regionali, dopo quella dello scorso 4 luglio, con la quale si evidenzia che "da una prima verifica dei contenuti pubblicati sui siti istituzionali si evince che, nonostante il notevole lasso di tempo trascorso dall´entrata in vigore delle normative susseguitesi in materia, non tutti i rami dell´amministrazione hanno provveduto ad adeguarsi cosi´ da assicurare una completa, esaustiva e uniforme pubblicazione di quanto prescritto". "Nessun ulteriore ritardo - dice l´assessore Chinnici - potra´ essere piu´ tollerato. La pubblicita´, tramite l´utilizzo di strumenti telematici, e´ divenuta la piu´ immediata e qualificante forma di comunicazione della pubblica amministrazione, atta a garantire il diritto dei cittadini a essere informati sulle attivita´ realizzate dalle istituzioni, nonche´ ad assicurare la trasparenza e l´imparzialita´ dell´azione amministrativa". Per razionalizzare e uniformare le modalita´ di pubblicazione, in considerazione del complesso assetto organizzativo regionale, l´assessore Chinnici ha dato indicazioni al dirigente generale della Funzione pubblica, Giovanni Bologna, di procedere alla costituzione di un apposito gruppo di lavoro al quale dovranno partecipare i responsabili della pubblicazione sui siti istituzionali di ogni dipartimento. "E´ un ulteriore impegno - riprende la Chinnici, assessore al ramo dal 2010 - per dare attuazione a una normativa che in alcuni casi risale anche a 10 anni fa e che avrebbe dovuto essere gia´ applicata. La legge 5/2011 sulla semplificazione ha riconfermato le norme vigenti, integrandole pienamente nel nostro ordinamento regionale. Se oggi - conclude l´assessore - molti atti e documenti diventano pubblici e´ grazie al percorso di trasparenza cosi´ avviato".  
   
   
NUOVO STATUTO REGIONE BASILICATA, UNO SPAZIO WEB PER IL DIALOGO  
 
Potenza, 18 ottobre 2011 - Si chiama “Parliamo del nuovo Statuto”, ed è uno spazio web, attivo da oggi sul sito internet del Consiglio regionale ( www.Consiglio.basilicata.it/  – www.Basilicatanet.it/ ), nel quale è possibile consultare e scaricare atti e documenti, seguire l’evoluzione della discussione della prima Commissione sulla riforma dello Statuto ed inviare proposte e suggerimenti. “Il percorso per riscrivere il patto fondamentale fra le istituzioni e i cittadini lucani- afferma il presidente della prima Commissione consiliare, Vincenzo Santochirico – deve essere trasparente, democratico e aperto alla partecipazione dei cittadini e del mondo associativo. Ecco perché la Commissione ha deciso di rendere pubbliche tutte le fasi della discussione, attraverso una sorta di ‘piazza virtuale’ in cui è possibile seguire la discussione, consultare i documenti ed esprimere la propria opinione”. In “Parliamo del nuovo Statuto” sono disponibili gli Statuti di tutte le Regioni italiane (compreso quello attualmente vigente in Basilicata), il resoconto integrale della seduta del Consiglio regionale del 20 settembre scorso, in cui si è aperta la discussione sulla riforma della carta fondamentale della Regione e i resoconti delle riunioni dedicate a questo tema dalla prima Commissione. Sono attivi inoltre una rubrica di dialogo e un indirizzo di posta elettronica (riformastatuto@regione.Basilicata.it) attraverso i quali chiunque può entrare in contatto con la Commissione ed inviare le proprie osservazioni.  
   
   
SAVE 2011 TRASFERTA VENETA PER LA LIUC E ALCUNE IMPRESE DI ENERGY CLUSTER  
 
Castellanza, 18 ottobre 2011 - Il Lab#id, Laboratorio sui Sistemi Rfid (Radio Frequency Identification) attivo all’interno della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Carlo Cattaneo – Liuc, di nuovo al fianco di Eiom (Ente Italiano Organizzazione Mostre) per l’edizione 2011 del Save, la Mostra Convegno Internazionale delle Soluzioni e Applicazioni Verticali di Automazione, Strumentazione, Sensori, in programma a Veronafiere il 25 e 26 ottobre 2011. Per la terza volta, il laboratorio Rfid della Liuc cura l’intera sessione pomeridiana del 26 ottobre (ore 14.00, sala gialla) dedicata al tema: “Rfid e web, gestione condivisa di processi, tecnologie e innovazione. Il progetto Elios di Energy Cluster”. Elios, acronimo di Energy cLuster Inter-organizational information System, è stato coordinato da Euroimpresa Legnano, braccio operativo di Energy Cluster (la più grande rete di imprese, ufficialmente riconosciuta da Regione Lombardia, che forniscono prodotti e servizi per la generazione e la distribuzione di energia elettrica, da fonti tradizionali e rinnovabili) e ha visto tra i partner di progetto due centri di ricerca della Liuc, il Lab#id appunto, e il Cetic, Centro di ricerca per l’Economia e le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Lab#id e Cetic saranno rappresentati rispettivamente dall’Ing. Luca Cremona che, oltre a parlare delle attività svolte dal Lab#id nell’ambito di Elios, fornirà ulteriori spunti emerse anche in altri progetti realizzati nello stesso contesto di riferimento, e dal Prof. Aurelio Ravarini, Direttore del Cetic e docente di Sistemi Informativi presso la Facoltà di Ingegneria della Liuc. Largo spazio è riservato alle testimonianze dirette dei rappresentanti di imprese per illustrare il progetto dal proprio punto di vista ed essere così utili ad altri imprenditori che stanno valutando di adottare i sistemi Rfid come strumento per fare rete: la Dott.ssa Mara Volpato di Euroimpresa Legnano, il soggetto che ha coordinato il progetto, l’Ing. Guido Bisi di Pensotti Fcl del Dott. Luca Donelli di Donelli Alexo, due delle imprese coinvolte. Registrazione on-line su: http://www.Exposave.com/preregistrazione.asp?custom=dlo4l304  Programma: Ore 14.00 – 14.15 Registrazione dei partecipanti; Ore 14.15 “Il contesto di riferimento del progetto Elios: Energy Cluster” Dott.ssa Mara Volpato, Project Manager, Euroimpresa Legnano; Ore 14.30 “I sistemi Rfid per la tracciatura e monitoraggio dei componenti lungo il canale logistico/produttivo” Ing. Luca Cremona, Ricercatore Lab#id, Università Carlo Cattaneo – Liuc; Ore 15.00 “La piattaforma web per la gestione e condivisione di dati e conoscenza” Prof. Aurelio Ravarini, Direttore Cetic, Università Carlo Cattaneo – Liuc; Ore 15.30 “Le testimonianze di alcune imprese coinvolte nel progetto: Pensotti Fcl” Ing. Guido Bisi, Product and Project Development Manager, Pensotti Fcl ; “Donelli Alexo” Dott. Luca Donelli, Responsabile nuove tecnologie e soluzioni, Donelli Alexo ; Ore 16.30 Q&a e chiusura dei Lavori.  
   
   
DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE. ATTRIBUITA AI COMUNI L´AMMINISTRAZIONE DEI QUATTRO ERSU, PROSEGUENDO LA STRADA DELLA SEMPLIFICAZIONE E DELLA RAZIONALIZZAZIONE.  
 
Ancona, 18 Ottobre 2011 - ´Il governo regionale prosegue sulla strada della semplificazione e della razionalizzazione, ricercando l´efficienza organizzativa di ogni funzione amministrativa´. E` quanto affermato dall´esecutivo regionale, dopo l´approvazione di una proposta di legge che assegna ai Comuni sede di Universita` (Ancona, Camerino, Macerata, Urbino) l´amministrazione dei rispettivi Ersu. La gestione corrente resta di competenza dei direttori degli enti, mentre le funzioni di amministrazione sono esercitate dagli organi dei Comuni. Al sindaco compete la rappresentanza legale. La proposta di legge della Giunta regionale modifica la precedente normativa (la 38 del 1996) in materia di diritto allo studio universitario. Il testo inviato all´Assemblea legislativa per l´approvazione riconferma i quattro Enti regionali per il diritto allo studio, mentre i Consigli di amministrazione vengono sostituiti dagli organi comunali. La proposta, e` stato evidenziato durante la discussione in Giunta, ´tiene conto delle richieste pervenute dal territorio e delle sollecitazioni avanzate dal dibattito politico in corso in merito al contenimento dei costi di gestione´. Secondo le disposizioni contenute nella proposta approvata dalla Giunta regionale, la gestione corrente viene affidata ai direttori degli Ersu, mentre i Comuni di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino svolgeranno funzioni di indirizzo, sulla base delle indicazioni emanate dalla Regione. La Giunta regionale definisce gli obiettivi generali da conseguire e le priorita` degli interventi, i criteri di accesso ai servizi, la determinazione di costi standard (servizi abitativi e ristorazione), le misure per la riduzione delle spese, il controllo di gestione. Le funzioni dei Comuni riguardano l´approvazione dei regolamenti e dei documenti contabili, la determinazione delle tariffe dei servizi (sulla base dei costi standard stabiliti dalla Giunta regionale), gli acquisti e le alienazioni. I direttori generali vengono nominati dalla Giunta regionale, sentiti i Comuni, attingendo dal personale di ruolo degli Ersu con qualifica dirigenziale. La proposta di legge, inoltre, istituisce la Consulta regionale degli studenti universitari, che esprimera` pareri e formulera` proposte in materia di diritto allo studio universitario.  
   
   
FORMIGONI: UNIRE SCUOLA E LAVORO COME NEGLI ANNI DEL BOOM  
 
Milano, 18 ottobre 2011 - ´Sembrava l´uovo di Colombo, eppure non è stato facile mettere in sintonia il mercato del lavoro con il mondo della scuola. Questa è la strada che dobbiamo continuare a percorrere con più forza e determinazione negli anni che abbiamo davanti´. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni indica la strada lombarda per quanto riguarda la formazione: il lavoro ha un valore formativo e, proprio in quest´ottica, la Giunta ha dato vita alla Dote apprendistato, che offre ai giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni l´opportunità di essere assunti in azienda con un contratto di apprendistato e, al tempo stesso, di conseguire un titolo di studio. Del resto - ricorda Formigoni - l´Italia del boom ha avuto successo proprio perché i giovani avevano una solida formazione. ´Gli istituti tecnici, che nel Dopoguerra hanno sfornato i quadri del nostro sistema industriale, sono nati dall´impulso e dall´iniziativa delle stesse imprese. Oggi, in un momento di difficoltà economica, è il momento di ricominciare´. Convegno Con Sacconi - Al suo fianco, sul palco dell´auditorium di Palazzo Pirelli a Milano, diversi rappresentanti delle istituzioni, come il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maurizio Sacconi, l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà Giorgio Vittadini e il presidente di Cometa Formazione Alessandro Mele. Occasione del dibattito, il convegno dal titolo ´Giovani e lavoro: esperienza e prospettive, l´opportunità dell´apprendistato´, dedicato alla scuola Oliver Twist di Cometa. Il Testo Unico - Proprio in questi giorni è stato pubblicato il Testo unico di riforma che valorizza e rilancia l´istituto dell´apprendistato con l´ambizioso obiettivo di farne il principale canale d´ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. La Lombardia - dice Formigoni - ´apprezza e sostiene questa riforma che, peraltro, ci vede direttamente impegnati nel promuovere l´avvio sia dell´apprendistato per l´acquisizione della qualifica e del diploma professionale sia dell´apprendistato di alta formazione e ricerca´. Strumento Da Rilanciare - Stesso giudizio dall´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni. ´Fino a oggi il contratto di apprendistato non è riuscito ad andare oltre il 17 per cento dei contratti utilizzati dai lavoratori fra i 15 e i 29 anni´. ´Il nuovo Testo Unico sull´Apprendistato - ha aggiunto Rossoni - potrà dare un forte stimolo per il rilancio di questo strumento´. Differenziare Le Retribuzioni - ´Ma è necessario - dice Rossoni - che la contrattazione collettiva affronti con più coraggio la differenziazione della retribuzione, rapportandola all´investimento aziendale in termini di formazione´. In Germania la retribuzione dell´apprendista è pari a circa il 30 per cento del lavoratore qualificato, in Francia è del 25 per cento per gli apprendisti minori di 19 anni e del 40 per cento per gli apprendisti tra i 20 e 23 anni; in Italia la sottoqualificazione di due livelli comporta una retribuzione tra il 70 e l´80 per cento rispetto a un lavoratore qualificato. ´Diventa urgente - ha concluso Rossoni - che vi siano tra le parti datoriali e i sindacati accordi territoriali o settoriali per il completamento del quadro regolatorio dal lato della contrattazione´. Intesa Con Le Università - E proprio in Lombardia sta per partire un programma sperimentale in accordo con le università rivolto ai giovani per il conseguimento di un titolo di laurea triennale o magistrale nell´ambito di un contratto di lavoro in apprendistato. La firma, domani, martedì 18, alle 16.  
   
   
LOMBARDIA-BANDO MIUR. GIBELLI: NOI CONTI OK; ALTRI PRENDANO ESEMPIO  
 
Milano, 18 ottobre 2011 - ´La Lombardia è la prima e unica Regione ad avere stipulato un accordo così importante con il Ministero Università e Ricerca. Questo ha permesso di istituire il bando in settori strategici per le politiche in materia di ricerca e innovazione, con un investimento di 118 milioni di euro´. Lo ha detto il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli durante la presentazione del bando ´Miur´ avvenuta ieri presso la Sala dei Cinquecento di Palazzo Lombardia. Con la conferenza di oggi si è concluso il progetto che ha permesso di illustrare questa misura a tutto il territorio lombardo. Sono stati organizzati infatti incontri nelle province di Monza e Brianza, Lodi, Brescia e con tutte le altre attraverso la videoconferenza. ´Anche questo nuovo strumento - ha continuato Gibelli - dimostra nuovamente quanto la Lombardia sia la regione economicamente più importante del Paese. Un primato ottenuto attraverso la nostra capacità di tenere i conti a posto e grazie alla preziosa presenza sul territorio di oltre 800.000 imprese´. ´Nel dettaglio - ha spiegato il vice presidente -, attraverso questo bando, si intende promuovere la realizzazione di progetti da parte di piccole e medie imprese lombarde, anche in collaborazione con grandi imprese e con organismi di ricerca, in grado di incentivare l´aggregazione tra Pmi lombarde, favorire la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca, così da aumentare l´occupazione e la competitività del sistema produttivo regionale, innalzando anche il contenuto tecnico-scientifico di prodotti, processi e servizi´. ´La Lombardia - ha concluso Gibelli - è dunque l´esempio migliore dal quale tutte le altre Regioni dovrebbero prendere esempio. Obiettivo della Regione è infatti garantire il sostegno all´intera ´catena dell´innovazione´, dalla ricerca di base fino all´immissione sul mercato di prodotti e servizi per lo sviluppo e la crescita´. Da parte sua il sottosegretario Alberto Cavalli ha ribadito che ´Il nuovo Documento Strategico per la Ricerca e l´Innovazione, approvato dalla Giunta regionale nell´agosto scorso, migliora e rafforza le esperienze del passato e le attuali in un contesto nazionale e internazionale profondamente cambiato. Intende, pertanto, guidare le iniziative regionali, individuare i settori su cui focalizzare gli interventi, rendere esplicite le misure e le risorse necessarie, sviluppare un modello di riferimento in armonia con tutti gli attori sul territorio´.  
   
   
TUTTI PAZZI PER LA CHIMICA! AL SETIFICIO UN INCONTRO DI PRESENTAZIONE  
 
Como, 18 ottobre 2011 - Nell’ambito dell’Anno Internazionale della Chimica, Confindustria Como, in collaborazione con Federchimica, l’Ufficio Scolastico Provinciale, le sedi comasche del Politecnico di Milano e dell’Università dell’Insubria e l’Isis di Setificio “Paolo Carcano”, organizza mercoledì 19 ottobre “Tutti pazzi per la chimica…anche a Como!”, una mattinata di presentazione dell’affascinante mondo della chimica e della sua importanza per la qualità della vita, il benessere e l’ambiente, dedicata agli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado della nostra Provincia. “Non tutti lo sanno – dice Walter Pozzi, Presidente del Gruppo Chimici di Confindustria Como – ma la nostra provincia ospita l’eccellenza dell’industria chimica, e infatti tutti gli studenti diplomati negli istituti tecnici di settore trovano immediatamente occupazione. Abbiamo deciso di organizzare un evento rivolto alle scuole per due motivi: prima di tutto perché abbiamo storicamente dei legami con il mondo della scuola e quindi questa iniziativa ne è una naturale prosecuzione, e poi perché la percezione che si ha comunemente della chimica non è sempre corretta, e il modo migliore per modificare questo atteggiamento è cominciare dalle scuole. Senza la chimica oggi non si può più vivere, ha ricadute in tutti i settori, dall’alimentare, al tessile, all’arredo…”. L’evento si terrà a Como, presso l’Aula Magna del Politecnico, mercoledì 19 ottobre dalle ore 9 alle 12. Di seguito il programma: ore 9.00: accesso e registrazione dei gruppi; ore 9.30 Presentazioni e testimonianze: Walter Pozzi (Presidente Gruppo Chimici di Confindustria Como), Margherita Verga (Imprenditrice, Sacco Srl di Cadorago), Anna Cornaggia (Dirigente Scolastico Isis di Setificio “Paolo Carcano”); ore 10 Proiezione video “Vivere senza chimica?”; ore 10.15 Spettacolo “Come bere un bicchier d’acqua – 2.1” di e con Sergio Palazzi e gli studenti dell’Isi di Setificio “Paolo Carcano” di Como; ore 10.45 Presentazione “Itinerari tra molecole: dall’alchimia alle macchine molecolari” di Andrea Penoni (Università dell’Insubria, Como); ore 11.15 Lettura di un dialogo dal volume “Sette incontri impossibili” di Giovanni Carrada: la Chimica in persona risponde ai dubbi di chi non la conosce; ore 11.30: domande del pubblico. Per informazioni e iscrizioni: Tel. 031.234111 - s.Marino@confindustriacomo.it    
   
   
SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA: TOSCANA TERRA DI RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Firenze, 18 ottobre 2011 – Mostre e convegni, visite guidate e attività di laboratorio, osservazioni astronomico-naturalistiche e pubblicazioni online: in tutto ottanta manifestazioni racchiuse in una settimana, dal 17 al 23 ottobre, per esplorare l’affascinante mondo della scienza. E’ questo il contenuto della Xxi Settimana della cultura scientifica in Toscana, organizzata dalla Regione e dal Museo Galileo di Firenze. L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione dell’università e della ricerca a partire dal 1991, ha visto fin dall’inizio come protagoniste le istituzioni culturali toscane che si sono mobilitate per sensibilizzare il pubblico ai temi affascinanti della scienza e della tecnica e ha riscosso crescente successo nel corso degli anni. “Un’occasione da non perdere – ha commentato l’assessore regionale alla cultura, Cristina Scaletti – per avvicinare il pubblico al mondo scientifico e allo stesso tempo anche un’opportunità per valorizzare la nostra regione come luogo di scienza e di ricerca. Le tradizioni scientifiche toscane hanno molti nomi illustri, a partire da Galileo, Pacinotti, Barsanti, fino a risalire a Leonardo e agli ingegneri del Rinascimento. Ma la tecnica e la scienza non sono certo assenti nella Toscana di oggi: rappresentano anzi la nuova frontiera su cui si fonda la sfida dell’innovazione per il futuro”. La Settimana propone in tutta la regione un vasto programma al quale hanno contribuito musei, scuole, istituzioni, associazioni e nel quale trovano spazio tutte le scienze, dalla medicina alla fisica, dalla geologia alla fisica, dalla biologia alla matematica. Il programma di quest’anno si arricchisce anche delle iniziative di Pianeta Galileo, la manifestazione promossa dal Consiglio regionale e dedicata prioritariamente alle giovani generazioni.  
   
   
REGIONE CAMPANIA E CNR, SÌ AL POTENZIAMENTO DELLA RETE DI RICERCA SUL TERRITORIO  
 
Napoli, 18 ottobre 2011 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e l’assessore alla Ricerca Scientifica Guido Trombetti hanno incontrato il 15 ottobre il presidente del Cnr Francesco Profumo. Nel corso dell’incontro è stata manifestata l’intenzione di lavorare per pervenire ad un accordo quadro di collaborazione, per potenziare le infrastrutture, valorizzare ulteriormente il capitale umano e coinvolgere il mondo delle imprese. Al momento tra Cnr e Università sono in attuazione dei piani per l’integrazione infrastrutturale dei dipartimenti di ricerca delle due strutture. E’ comune intendimento della Regione Campania e e del Cnr estendere la collaborazione anche al polo ingegneristico, in particolare alla Scuola Politecnica ubicata a Napoli Est nella area ex Cirio. “Per lo sviluppo e la ripresa – ha detto il presidente Caldoro al termine dell’incontro – è necessario creare rete. Mettere insieme buone pratiche, idee e percorsi. Lo facciamo con la Regione, con il Cnr, le università, il mondo dell´impresa. In questo campo la Campania è all´avanguardia e confidiamo di ottenere risultati sempre più esaltanti. Siamo fra i migliori in Italia in questo settore, continueremo ad esserlo per offrire alle imprese, alle giovani generazioni condizioni concrete di crescita. Valorizzare il nostro capitale umano e´ fra le priorità. L’incontro con Francesco Profumo è stato in tal senso, come sempre, utile e costruttivo”. “La strategia della Regione Campania per la ricerca e lo sviluppo del territorio – ha aggiunto l’assessore Trombetti - valorizza il concetto di rete tra enti di ricerca, università e sistema produttivo. L’idea alla quale stiamo lavorando con il Cnr ha l’ ambizioso obiettivo di potenziare le sinergie già in atto tra gli attori della rete ed espandere i benefici al settore produttivo. Le università avranno un ruolo fondamentale nella costruzione di una collaborazione più forte e durevole utile a creare opportunità di sviluppo per la Campania.” "L’incontro con il presidente Caldoro e l’assessore Trombetti – ha sottolineato Profumo - è stato estremamente positivo. Abbiamo riscontrato una grande condivisione sui temi, ribadendo l’opportunità di rafforzare ulteriormente le intese già in corso tra Cnr, università ed enti locali. Sono certo che quanto prima raggiungeremo un accordo quadro che ci permetterà di ottimizzare le risorse anche attraverso l’utilizzo congiunto di laboratori e spazi comuni. E’ stata confermata la grande attenzione ai 5 poli del Cnr che stanno completando il loro processo di integrazione infrastrutturale. Infine, nel corso dell’incontro si è discusso anche degli effetti della nuova legge sui dottorati e sulla necessità di creare nuove collaborazioni su questo fronte."  
   
   
RICERCA E TIROCINI: DUE PROTOCOLLI FRA REGIONE E UNIVERSITÀ TOSCANE  
 
Firenze, 18 ottobre 2011 – Sistema regionale della ricerca pubblica e tirocini di qualità: Enrico Rossi, presidente di Regione Toscana, ha firmato il 14 ottobre due protocolli di intesa con gli otto rettori del sistema universitario toscano (le tre Università degli Studi, quella di Siena per stranieri, la Normale Superiore e la Superiore Sant’anna di Pisa, l’Imt di Lucca e il Sum di Firenze). Le firme sono state apposte nel corso di una seduta della Conferenza dei Rettori che si è svolta per l’intera mattina in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana. “Apprezzo molto la sinergia con il sistema universitario toscano – ha detto Rossi – anche perché le Regioni europee che hanno grandi capacità di attrarre investimenti lavorano proprio in questo modo e noi vogliamo essere fra le Regioni migliori d’Europa”. Sul protocollo per la ricerca, la vicepresidente Stella Targetti (“Sta facendo un grande lavoro”, ha precisato ai giornalisti il presidente Rossi) ha annunciato che l’intero sistema toscano della ricerca pubblica si ritroverà a Bruxelles, a fine novembre, insieme alla Regione Toscana per presentarsi in modo unitario alle direzioni generali competenti dell’Unione Europea. Ricerca – Il primo protocollo siglato disciplina il rapporto di cooperazione fra Regione Toscana e organismi di ricerca (oltre alle Università, l’intesa sarà presto sottoscritta anche da Cnr, Enea e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Otto gli obiettivi della collaborazione: monitorare i processi di riorganizzazione dei fondi strutturali per la ricerca in modo da consentire al sistema toscano di prepararsi ai mutamenti futuri; aumentare la capacità della ricerca toscana di presentarsi in modo coordinato sullo scenario europeo attraverso progetti finanziabili; aumentare le probabilità di accesso ai finanziamenti Ue; aumentare le ricadute dei progetti finanziati; valorizzare le eccellenze nella ricerca e nell’innovazione toscane; focalizzare le azioni della ricerca toscana in base alle priorità identificate dalla Conferenza regionale per la Ricerca; facilitare l’inserimento di ricercatori toscani in network internazionali; aumentare il valore del potenziale di ricerca toscana facilitando i finanziamenti. Entro 4 mesi i firmatari si impegnano a definire il modello operativo dell’accordo nonché un piano dettagliato di attività e di iniziative . A tale proposito, è già operativo un gruppo tecnico di lavoro. Da notare come, in tema di ricerca e innovazione, la Regione Toscana si sia dotata di un’apposita legge (la numero 20 del 27 aprile 2009) in base alla quale è stata costituita una apposita “Conferenza regionale”, operativa dal dicembre 2010. E’ inoltre in corso di potenziamento uno specifico ufficio regionale, a Bruxelles, come “antenna” di raccordo fra il sistema toscano (Università, Scuole superiori universitarie, Enti di ricerca pubblici) e gli attori europei (programmi, progetti, bandi) in tema di ricerca e innovazione. Tirocini E Stage – Con il secondo protocollo, Regione e Università convengono in una cooperazione finalizzata a facilitare (“ciascuno nei rispettivi compiti istituzionali”) l’attuazione della “Carta dei Tirocini e Stage di qualità in Regione Toscana”). Si tratta di un documento, voluto da Regione Toscana nell’ambito del progetto “Giovani Si“, che intende ovviare all’uso distorto dei tirocini formativi e di orientamento in modo da garantire, ai giovani beneficiari, quelli che sono i loro diritti. Università e Scuole di Alta formazione si impegnano, in particolare, a utilizzare le modalità indicate nella “Carta” per i rispettivi tirocini formativi e di orientamento da avviare per i soggetti laureati. Presso gli uffici di “job placement” del sistema universitario toscano, inoltre, sarà favorita la conoscenza e l’operatività della “Carta” mentre Università e Scuole di Alta Formazione garantiscono che anche i tirocini formativi presso le loro strutture si svolgeranno con le modalità operative definite nella “Carta”. La “Carta dei tirocini e stage di qualità in Regione Toscana”, approvata dalla Giunta Regionale, contiene elementi specifici finalizzati a garantire i diritti dei giovani frequentanti tirocini e stage. Fra questi: la nomina effettiva di un tutor responsabile, le garanzie sulla durata temporale della misura di accompagnamento al lavoro definita “tirocinio”, gli obblighi assicurativi contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile verso terzi, i trattamenti economici dei giovani tirocinanti, la effettiva registrazione nei libretti formativi delle competenze acquisite, l’impossibilità che i tirocinanti possano essere utilizzati per sostituire – ad esempio – personale nei periodi di malattia, maternità, ferie e l’obbligo per l’impresa ospitante di essere in regola con la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.  
   
   
VDA: PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO OCSE-PISA 2009  
 
 Aosta, 18 ottobre 2011 - L’assessorato dell’istruzione e cultura informa che lunedì 7 novembre alle ore 9 si terrà, all’Auditorium del Convitto Federico Chabod in Via Crétier n. 2, ad Aosta, la presentazione di Le competenze in Lettura, Matematica e Scienze degli studenti quindicenni, rapporto di analisi dei risultati degli studenti valdostani nell’indagine internazionale Ocse-pisa 2009 realizzato dall’Assessorato attraverso la Struttura regionale per la valutazione del sistema scolastico della Valle d’Aosta (Srev). L’iniziativa è rivolta non solo alle componenti della comunità scolastica, ma anche ai diversi settori della società valdostana e al mondo dell’informazione. «Dagli esiti dell’indagine, gli studenti valdostani risultano tra i più preparati e, in Italia, sono secondi solo a quelli della Lombardia. – dichiara l’Assessore Laurent Viérin - La scelta di mantenere una presenza diffusa delle scuole sul territorio e nei piccoli comuni è tra i fattori che hanno determinato tale positivo risultato. La pubblicazione, unita a quelle già in precedenza prodotte, Indicatori 2009 e le edizioni del Memento statistico nel 2009 e nel 2010, pone la Valle d’Aosta fra le regioni che realizzano, in ambito scolastico, quanto auspicato a livello europeo circa l´uso di indicatori di performance nei servizi pubblici.» Alla presentazione del Rapporto prenderanno parte l’Assessore all’istruzione e cultura, Laurent Viérin, la Sovrintendente agli studi, Patrizia Bongiovanni, il Prof. Norberto Bottani e il Dirigente tecnico Piero Floris, rispettivamente Presidente del Comitato scientifico e Coordinatore tecnico della Srev.  
   
   
MARCHE: APPROVATO IL BANDO SCUOLE PER GENITORI  
 
Ancona, 18 Ottobre 2011 - La Regione Marche ha approvato il bando regionale per progetti di formazione denominati ´Scuole per genitori´. I corsi di formazione affrontano due tipologie di intervento. Il primo prevede il diretto coinvolgimento dei corsisti con i responsabili delle attivita` formative, i quali non devono possedere necessariamente professionalita` specifiche, ma piuttosto un´esperienza nel campo delle problematiche che piu` spesso coinvolgono le famiglie. I programmi devono riguardare il ruolo conferito alla famiglia dalla Costituzione, la conoscenza delle varie problematiche relative al rapporto genitori-figli, la conoscenza dell´eta` evolutiva, l´importanza della comunicazione fra genitori e figli, specie nei casi di comportamento a rischio, il rapporto famiglia/societa` e la promozione della cultura dell´accoglienza. Il corso, che ha carattere gratuito o per il quale viene chiesto il pagamento di una somma simbolica non superiore a 10 euro, deve avere un numero di partecipanti non inferiore a 25 e non superiore a 35 e deve essere articolato in moduli inferiori alle 16 ore. Una volta individuati i beneficiari, i corsi dovranno concludersi entro il 30 giugno 2012. Il contributo regionale e` pari a 1.000 euro per ogni corso. Il secondo tipo di corso, invece, ha carattere seminariale con il coinvolgimento di docenti professionisti nell´area sociale, psicologica, pedagogica e medica. La partecipazione a questo corso prevede il pagamento d´iscrizione e il numero dei partecipanti deve essere superiore a 35. Il contributo regionale non puo` superare il 40% della spesa ritenuta ammissibile e comunque non puo` essere superiore a 5.000 euro. Complessivamente il fondo regionale ammonta a 200mila euro ed e` destinato per il 70% al finanziamento dei corsi del primo tipo e per il 30% al finanziamento dei corsi del secondo tipo. I beneficiari dei contributi regionali, detti Enti gestori dei corsi, possono essere Comuni singoli o associati anche a livello d´Ambito, associazioni facenti parte della Consulta regionale per la famiglia o associazioni di famiglie in possesso dell´attestazione comunale che dimostri lo svolgimento di almeno un anno di attivita` nelle materie oggetto del corso, organizzazioni di volontariato i cui fini statutari sono rivolti specificamente a favore della famiglia o che svolgano la loro attivita` prevalentemente a favore della famiglia, associazioni di promozione sociale i cui fini sono rivolti esplicitamente a favore della famiglia o che svolgano la loro attivita` prevalentemente a favore della famiglia e cooperative sociali che gestiscono attivita` socio-sanitarie ed educative a sostegno della famiglia. Ai corsi del secondo tipo possono partecipare anche altre persone giuridiche private. La domanda da parte degli Enti gestori per l´accesso ai contributi regionali deve essere presentata entro e non oltre l´11 novembre 2011. Per informazioni e` possibile consultare il sito www.Servizisociali.marche.it/    
   
   
SAINT-VINCENT SYMPOSIA 2011 - I SENTIMENTI E L´INTIMITÀ DEGLI ADOLESCENTI  
 
Aosta, 18 ottobre 2011 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali informa che mercoledì 19 ottobre, alle ore 14.30, nel salone al piano terreno della sede dell’Assessorato, in via de Tillier, ad Aosta, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’evento Saint-vincent Symposia 2011 – I sentimenti e l’intimità degli adolescenti. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si svolgerà a Saint-vincent, giovedì 27 e venerdì 28 ottobre 2011; i temi affrontati quest’anno saranno la sessualità, l’amicizia e l’amore, su cui circa 400 adolescenti valdostani saranno chiamati a riflettere e a portare le loro esperienze personali, rielaborate successivamente dagli esperti invitati. Saint-vincent Symposia 2011 – I sentimenti e l’intimità degli adolescenti è finanziata dall’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali e patrocinata dall’Assessorato dell’istruzione e cultura mentre l’attività organizzativa è in capo al Centro europeo di biotica e qualità della vita – Cattedra di bioetica dell’Unesco, che ha collaborato con la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università della Valle d’Aosta, con la Comunità montana Monte Cervino e con il Comune di Saint-vincent.  
   
   
ISTRUZIONE FVG: PLURILINGUISMO RICCHEZZA CITTADINANZA EUROPEA  
 
 S.pietro al Natisone, 18 ottobre 2011 - Il plurilinguismo è uno dei fondamenti della nuova cittadinanza europea, perché è uno strumento essenziale per la comprensione e l´integrazione tra i popoli e le genti. Lo ha affermato il 15 ottobre l´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, intervenendo a San Pietro al Natisone al convegno internazionale "Lingua, scuola, territorio", organizzato dalla Regione con lo scopo di mettere a confronto le esperienze maturate nelle realtà dove esiste il multilinguismo, al fine di per poter meglio orientare le scelte future dell´Amministrazione, e valorizzare le azioni già intraprese sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Come quella della scuola bilingue dell´Istituto Comprensivo di San Pietro al Natisone. Istituto del quale, come ha affermato Molinaro, sono all´attenzione dell´Amministrazione i problemi inerenti la sede, che ora è provvisoria. Venendo a parlare delle tematiche generali relative al plurilinguismo, l´assessore ha innanzitutto precisato che, non possedendo la Regione Friuli Venezia Giulia la competenza primaria in materia di istruzione, l´Amministrazione è prioritariamente impegnata ad attuare, con i fondi a disposizione, l´attività scolastica in termini generali. Per poi puntualizzare che anche ogni piccola conquista, che consenta di valorizzare le specificità, sulle quali peraltro si fonda l´autonomia regionale, è preziosa. Come lo sono le esperienze finora maturate nel cividalese, con l´Istituto comprensivo bilingue, e nel tarvisiano, tramite l´istituto Bachmann. Far conoscere le lingue parlate sul territorio, anche in piccole realtà, lingue che coincidono con quelle dei Paesi contermini, per Molinaro significa infatti compiere passi avanti verso l´Europa. Un´europa nella quale occorre anche considerare la presenza degli immigrati nei vari Comuni della regione (nei quali va dal 5 al 15 per cento) che parlano lingue diverse. E anch´essi ci offrono la percezione di una realtà che cambia. In questa situazione generale, ha citato l´assessore, nel Friuli Venezia Giulia ci sono anche Comuni della fascia di confine che richiedono l´attivazione di scuole bilingue, mentre ci sono genitori del Friuli Venezia Giulia che risiedono sul Carso e iscrivono i loro figli alle scuole slovene. Alla luce di questa articolata situazione, occorre, secondo Molinaro, cominciare a passare dai progetti di plurilinguismo nelle scuole locali a percorsi scolastici che assicurino continuità. In questo senso, per esempio, la Regione sta predisponendo l´Albo degli insegnanti in lingua friulana. Ed è per tutti questi motivi che occuparsi di lingue nelle scuole significa occuparsi di innovazione e crescita della comunità regionale. Mentre le esperienze attuate e in atto concorrono, ha concluso Molinaro, a fare del Friuli Venezia Giulia una Regione europea. Il convegno, dopo i saluti del sindaco, Tiziano Manzini, del presidente del consiglio d´istituto dell´I.c. Statale bilingue, Elena Domenis, e del direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, si erano aperti con gli interventi di Mojca Bozic, della Commissione europea, sui vantaggi del multilingusmo nella formazione, di Miriam Simiz, docente, sui 25 anni di esperienza locale, e di Miha Vrbinc, sul liceo scientifico-linguistico sloveno di Klagenfurt e sull´istruzione in Carinzia. Quindi, i lavori, moderati da Odorico Serena, sono proseguiti con l´illustrazione di esperienze risultate efficaci in diverse realtà. Quella inerente il plurilinguismo nella scuola ladina in Alto Adige, ove si parla italiano, ladino e tedesco, è stata spiegata da Rosmarie Crazzolara, ispettrice scolastica per le scuole elementari e secondarie di Bolzano. L´attività plurilinguista dell´Istituto dell´educazione della Repubblica di Slovenia, in particolare a Capodistria, Isola e Pirano, è stata presentata da Sergio Crasnich, consulente pedagogico per la lingua italiana. Mentre Marisa Comelli, docente dell´I.c. Statale di Faedis, ha parlato della rete Aghis, che mette in relazione 20 scuole e con esse 1600 alunni dei Comuni di Faedis, Tavagnacco, Trasaghis e Udine. Infine, Antonio Pasquariello, dirigente scolastico dell´I.c. Di Tarvisio, si è soffermato sulla rete Esco, Educare senza confini, e sull´attività transnazionale.  
   
   
SARDEGNA: UNIVERSITÀ PUBBLICATA LA GRADUATORIA MASTER AND BACK - ALTA FORMAZIONE 2011  
 
 Cagliari, 18 ottobre 2011 - Pubblicata dall´Agenzia regionale per il lavoro la graduatoria delle domande ammesse del bando per il finanziamento dei percorsi di alta formazione organizzati da università operanti al di fuori del territorio regionale, che consentano ai giovani laureati sardi di portare avanti il proprio percorso formativo, accrescere le proprie competenze e svolgere un’esperienza di indubbio valore per la propria crescita personale e professionale. La graduatoria è relativa alla prima scadenza fissata per la presentazione delle domande, ossia quella del 31 agosto. Ricordiamo che l’intervento regionale prevede l’erogazione di borse di studio finalizzate a sostenere finanziariamente i giovani laureati sardi che siano stati ammessi a frequentare master universitari e dottorati di Ricerca presso università di eccellenza e prestigio internazionale. Gli interventi sono finanziati con le risorse del Programma operativo regionale Sardegna per il Fondo sociale europeo 2007/2013 – Asse Iv – capitale umano. I fondi disponibili sono pari a 5 milioni di euro e permetteranno di finanziare un massimo di 120 borse di studio. L’importo della borsa di studio varia in funzione della situazione economica del candidato, calcolata secondo i parametri Isee.  
   
   
NUOVI CORSI E QUALIFICHE PER EDUCATORI DEI NIDI E OPERATORI EDUCATIVI TAGESMUTTER  
 
Trento, 18 ottobre 20911 - Nella riunione del 14 ottobre la Giunta provinciale di Trento ha approvato la delibera proposta dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, contenente l’autorizzazione al rilascio delle qualifiche professionali di “Educatore nei nidi d’infanzia e nei servizi integrativi” e di “Operatore educativo di nido familiare – Servizio Tagesmutter”– anno formativo 2011/2012. Con la delibera approvata, la Giunta autorizza, per l’anno formativo 2011/2012, il rilascio delle qualifiche professionali di “Educatore nei nidi d’infanzia e nei servizi integrativi” e di “Operatore educativo di nido familiare – Servizio Tagesmutter”. Tali qualifiche vengono rilasciate da apposite commissioni d’esame costituite con determinazioni del Dirigente del Servizio scuola dell’infanzia, istruzione e formazione professionale – in base a quanto previsto dell’Ordinamento della formazione professionale, al termine di specifici corsi affidati dal Fondo Sociale Europeo ad Enti Gestori. In particolare: due corsi denominati Baby Life: educatore nei nidi di infanzia e nei servizi integrativi (A) e (B) sono stati approvati ed affidati in gestione all’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale di Trento; per quanto riguarda i due corsi Tagesmutter: il primo corso Tagesmutter: professionalità, educazione e valori è stato approvato ed affidato in gestione a La Casa sull’albero soc. Coop. Sociale; il secondo corso Mamma di giorno – il servizio Tagesmutter (A) è stato approvato ed affidato in gestione a Formazione Spa – Soc. Cons. Arl.  
   
   
CONSIGLI PRATICI E CONSULENZA PER RAPPRESENTANTI DI CLASSE  
 
Empoli, 18 ottobre 2011 – Rappresentanti di classe: a giorni il rinnovo degli organi collegiali della scuola vedrà ancora una volta celebrarsi un rito annoso ma sempre capace di suscitare passioni. Peccato però che poi gli entusiasmi facciano presto a smorzarsi, non appena il neo eletto si accorge che la tanto ambita partecipazione si riduce ad ascoltare ciò che dicono gli insegnanti e ad approvare le loro proposte. Se qualche volenteroso poi azzarda qualche proposta, ecco che i docenti si fanno in quattro per spiegargli che proprio non è possibile, che è già stato fatto, che c’è la scuola per quello. Insomma ogni anno assistiamo a una falcidie di rappresentanti che non si ricandidano e la giostra continua. I più amareggiati sono i rappresentanti dei genitori delle scuole superiori, che già all’assemblea elettorale di ottobre si trovano in un deserto di pochissimi genitori e sono costretti ad accettare la nomina quasi per necessità. Eppure è proprio il rappresentante di classe la prima pietra di quella ‘comunità educante’ che accoglie e sostiene i nostri figli e rende bella e appassionante la loro esperienza scolastica. Sta a lui (o più spesso a lei), che è responsabile del corretto dialogo fra scuola e famiglie, tessere proficui canali di comunicazione. Ecco allora alcune informazioni utili per vivere al meglio questa esperienza di volontariato puro e farne un’autentica missione da vivere al servizio dei ragazzi e dei bambini: I Rappresentanti dei genitori nei Consigli di Intersezione/interclasse/classe sono rispettivamente: 1 alle materne e alle elementari, 4 alla scuola media e 2 (+2 alunni) alla scuola superiore; Il Rappresentante dei genitori è membro a pieno titolo del Consiglio di classe: vota, fa proposte, si esprime sulla scelta dei libri di testo per il ciclo successivo appoggiandosi all’esperienza maturata accanto al figlio; Il consiglio si riunisce in ore non coincidenti con l´orario delle lezioni, sotto la presidenza del dirigente scolastico o di un docente da lui delegato, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all´azione educativa e didattica e a iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni; Il consiglio di classe adotta anche le sanzioni e i provvedimenti disciplinari che comportano allontanamento dalla comunità scolastica fino a quindici giorni; Valutazione degli alunni, coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari si svolgono con la sola presenza dei docenti. Così il Rappresentante di classe dovrà: creare una rete di rapporti interpersonali con i genitori della classe, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione possibile: dal dialogo diretto a mezzi sempre più sofisticati come i social network, passando per le telefonate e le e-mail, in modo da coinvolgere tutti; affinare la sua capacità di ascolto e di mediazione; agire sempre con grande ponderatezza, in modo da sedare sul nascere gli inevitabili piccoli conflitti; partecipare alle sedute del Consiglio, avendo ben presente la situazione della classe; portare il contributo, le istanze e le proposte dei genitori; riferire ai genitori cosa è stato detto in Consiglio, meglio se con un semplice verbale; evitare di occuparsi dei casi singoli, anche per rispetto della privacy di ciascuno; evitare di entrare nel merito della libertà di insegnamento, che è tutelata dalla Costituzione; convocare l’assemblea dei genitori almeno una volta l’anno; promuovere e favorire momenti di aggregazione, anche semplici come feste, compleanni, cacce al tesoro e visite ai musei, o anche più complessi come uscite sul territorio con docenti e famiglie o progetti per la classe; essere informato sulle principali norme che reggono la scuola (Regolamento dell’autonomia, Pof, Regolamento interno, Carta dei servizi) e sulle competenze dei singoli organi; evitare di raccogliere la cosiddetta “cassa scolastica”, che in quanto gestione fuori bilancio per la scuola, è vietata dalle leggi di contabilità di Stato. Questi ed altri suggerimenti possono essere reperiti sul sito www.Agetoscana.it alla pagina “Consulenza: L’esperto risponde”. Vi sono raccolti i principali quesiti che i genitori hanno rivolto in questi anni al nostro servizio di consulenza. I genitori toscani possono accedere gratuitamente a questo servizio una volta per ciascun anno scolastico; la consulenza è invece illimitata e gratuita per i soci A.ge. L’associazione Genitori Age Toscana organizza da oltre dieci anni corsi per rappresentanti di classe e di istituto appositamente studiati per formare i genitori eletti e offrire loro uno spazio di confronto ove possano condividere gli insuccessi e attingere nuovo entusiasmo. Sulla base dell’esperienza maturata incontrando negli anni oltre mille genitori, l’Associazione ha pubblicato presso Edizioni Bignami il fortunato manuale “Come rappresentare i genitori …e vivere felici”, giunto ormai alla terza edizione. Per prenotare una lezione gratuita da tenere nella propria scuola in data da concordarsi scrivere ad agetoscana@age.It, tel. 328 8424375.  
   
   
PROSEGUE IL DIALOGO TRENTINO-QUEBÈC: AMBASCIATA IN VISITA ALLA SCUOLA IN LEGNO DI CEMBRA DI ITEA  
 
Trento, 18 ottobre 2011 - Si intensifica e focalizza il confronto tra il Trentino ed il Quebèc. Dopo la missione dello scorso dicembre in Quebèc che ha visto i vertici della ricerca, dell’economia e delle istituzioni della Provincia di Trento impegnati in una missione tecnica a Montreal, è la volta della presenza a Trento di John Mackay, presidente dell’Ente per l’Edilizia sociale del Quebèc, e di Daniela Renosto, la “plenipotenziaria” (una sorta di ambasciatrice della grande Provincia) incaricata di rappresentare il governo del Quebèc nel nostro paese e di seguire i principali rapporti di collaborazione economica e istituzionale. La delegazione, nei due giorni di visita ha incontrato i vertici dei principali enti e istituti di ricerca trentini attivi sul tema dell’edilizia: Distretto Habitech, Cnr Ivalsa di Trento, Facoltà di Ingegneria di Trento, Manifattura Domani, Fondazione Mach e non ultima Itea Spa. Venerdì 14 ottobre la delegazione è stata accolta presso la sede di via Guardini, 22 a Trento dai vertici della società, la presidente Aida Ruffini, il vicepresidente Paolo Toniolli e i referenti del Settore Tecnico, per spiegare il cammino intrapreso da Itea nel campo dell’edilizia in legno: sono stati illustrati alcuni cantieri in corso d’opera e due esempi di progettazione in legno di Poli scolastici nei comuni di Canal San Bovo e di Cembra. Proprio quest’ultima è stata la sede finale della visita della delegazione. La scuola di via Negritelle è stata inaugurata nel settembre 2008 ed è un esempio di bioedilizia che ha recepito le principali direttive per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. Shq - Social Housing Quebèc è la società più grande a livello federale del Canada destinataria di prestigiosi riconoscimenti internazionali per l´innovazione delle politiche adottate nonchè per la qualità architettonica e costruttiva dei suoi progetti. La presenza del presidente Mackay e di Daniela Renosto a Trento è legata alle relazioni sviluppate e in corso con il Quebèc relative al comparto dell´edilizia sostenibile ed in legno e offrirà l´opportunità per approfondire l´ipotesi di avviare un progetto congiunto nel campo dell´edilizia sociale, al fine di introdurre nuove soluzioni tecnologiche e costruttive per gli edifici in legno che potrebbero essere definite e proposte da un gruppo di lavoro misto di esperti e istituti di ricerca dei due territori e rivolti ad innescare ricadute sul piano industriale.  
   
   
CALABRIA: ILLUSTRATO UNO STUDIO SULLA PRESENZA ROM NELLE SCUOLE  
 
 Catanzaro, 18 ottobre 2011 - L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, presentando uno studio sulla presenza dei rom nelle istituzioni scolastiche calabresi ha dichiarato che “con lo 0.35%, la Calabria è la regione italiana che ha più rom nelle scuole. Questo richiede un impegno educativo specifico in direzione dell´integrazione". La ricerca sarà presto disponibile sul sito dell’Assessorato regionale alla Cultura www.Conoscenzacalabria.it/  Il programma educativo, elaborato come sempre d´intesa con l´Ufficio Scolastico Regionale, mira a far completare la scuola primaria ai bambini rom. A tale riguardo sono stati stanziati centomila euro a favore di otto scuole calabresi che, per la prima volta, mirano a coinvolgere non solo gli studenti di etnia rom, ma anche le loro famiglie. L’innovativo progetto si colloca come sfondo integratore di interventi locali che contrastino la dispersione scolastica e favoriscano la piena attuazione del diritto allo studio. Le attività prevedono quattro moduli: musica, fiabe, teatro sociale e sport. Il progetto individuerà anche formatori scelti tra i soggetti che, per esperienza, conoscono la realtà dei rom e l’inserimento di mediatori culturali rom nei servizi educativi, come soggetti che costituiscono un “ponte” per l’attivazione di azioni di prevenzione,accompagnamento e sostegno educativo. Il progetto prende spunto dalle esperienze educative già sperimentate con successo in Calabria dalla quali è stato individuato un possibile modello di lavoro da avviare nel prossimo anno scolastico in otto aree del territorio regionale, attraverso gli istituti che fungeranno da polo nei singoli ambiti.  
   
   
SICUREZZA STRADALE. 57 MILA BAMBINI E RAGAZZI MILANESI A SCUOLA DAI VIGILI.  
 
Milano, 16 ottobre 2011 - Sono 57 mila i bambini e i ragazzi, dalla scuola d´infanzia a quella superiore, che, per l’anno scolastico 2011/2012, seguiranno i progetti di educazione stradale realizzati dai vigili di Milano. L’anno scorso erano 53 mila. Le attività di educazione stradale e civica si svolgono generalmente presso le scuole, oppure in giro per la città e presso la Scuola di formazione dei Vigili urbani, che si trova in via Boeri 7. La Scuola fu fondata nel 1970 dal Sindaco Aniasi, la prima nel suo genere nata in Italia. ”Il contatto diretto di bambini e ragazzi con i vigili – ha dichiarato l´assessore alla Sicurezza e coesione sociale, alla Polizia locale Marco Granelli – è un mezzo importante per avvicinare la cittadinanza, nelle sue diverse fasce d´età, all´amministrazione comunale. Il vigile urbano è una figura positiva nell´immaginario del cittadino milanese che intendiamo valorizzare, per esempio attraverso il vigile di quartiere, e che deve sempre più diventare un punto di riferimento nella vita quotidiana. Educazione alle regole stradali e alla legalità – ha continuato l´assessore - è un punto di partenza fondamentale per far diventare i nostri bambini cittadini responsabili e rispettosi della convivenza civile. Per questo obiettivo i vigili milanesi si impegnano tutti i giorni nelle strade e nelle classi con passione e competenza. Attraverso l’educazione delle giovani generazioni otteniamo di riflesso anche un importante contributo alla prevenzione degli incidenti stradali perché i bambini, con la leggerezza che li contraddistingue, sanno aiutare i loro genitori a rispettare le regole automobilistiche più basilari. “Papà, allaccia la cintura” è una raccomandazione che molti genitori si sentono spesso fare dai loro figli. A chi non è capitato!” ”Siamo molto orgogliosi del nostro servizio di educazione stradale e di educazione alla legalità – ha spiegato il Comandante dei Vigili Tullio Mastrangelo – perché è di altissimo livello. Nel nostro staff ci sono vigili laureati in scienza della formazione e pedagogia. Sono ben 140 gli educatori/vigili che offrono programmi avanzati e di qualità per diffondere un´educazione stradale e civica a tutte le generazioni e a tutti i livelli sociali". I progetti didattici della Scuola dei vigili sono numerosi, ecco i principali: - “Sicuri sulla strada” coinvolge 9 mila bambini dai 9 ai 12 anni. Durante il corso si spiega ai bambini il concetto di “regola”, disicurezza stradale, il ruolo della Polizia locale, le norme di comportamento dei pedoni e dei ciclisti, la segnaletica stradale. - “Bimbinstrada” coinvolge 11 mila bambini dai 5 agli 8 anni. Il corso si svolge in forma ludica e divertente: si forniscono le nozioni di base sull’educazione stradale e vengono effettuate uscite sul territorio nei pressi della scuola per sperimentare ciò che si è imparato in aula. L’obiettivo del corso è anche quello di far conoscere ai bambini il loro quartiere. - “Belgiardino” coinvolge 7 mila bambini dai 5 agli 8 anni. Il corso si svolge presso la Scuola di formazione dei Vigili, dove viene allestito un circuito pratico di educazione stradale corredato di segnaletica con cartelli verticali, orizzontali e impianti luminosi. I bambini, a bordo di biciclette, devono seguire il percorso rispettando la segnaletica. Alla fine vengono rilasciati i “patentini”, gli attestati di partecipazione. - “Corsi sulla legalità” coinvolgono 4 mila ragazzi dagli 11 ai 17 anni. Il corso intende rende cosciente i giovani che ciascun individuo ha propri diritti e doveri, con lo scopo di formare una “cittadinanza attiva ”: ogni cittadino, partendo dal proprio contesto familiare e dal suo ambiente sociale è soggetto attivo nella vita quotidiana della democrazia. Attraverso un processo di interiorizzazione e condivisione delle regole, si mira a sviluppare la consapevolezza nei ragazzi che la “regola”, molto spesso vista come qualcosa imposta dall’alto, è in realtà una forma di tutela dei propri diritti e di quelli altrui; di conseguenza si cerca di avvicinarli alle Istituzioni ed in particolare agli organi preposti al controllo del rispetto delle regole, istaurando un dialogo aperto al confronto. - “Scuolaintram” coinvolge 5.500 bambini dai 9 ai 12 anni. A bordo di un tram si gode di una visuale diversa di Milano: da qui si possono osservare le tracce della passato e i segni della modernità. Dal tram l´attenzione dei ragazzini verso l´educazione stradale e civica viene catturata da una prospettiva diversa che li rende più partecipi e consapevoli. Questo progetto è uno dei più longevi della Scuola di formazione dei Vigili: è nato 30 anni fa. - “Vigili in corsia” coinvolge 2300 bambini ricoverati in ospedale per lunghe o brevi degenze. Il progetto è nato nel 2008 presso l´Ospedale Buzzi a carattere sperimentale, primo nel suo genere in Italia. Ora si è diffuso in altre 6 strutture ospedaliere e ha l´obiettivo di far conoscere ai bambini le norme e i comportamenti necessari a tutela della propria e dell’altrui sicurezza sulla strada e a facilitare la convivenza civile. I bambini ricoverati in ospedale, soprattutto per le lunghe degenze, perdono in parte il contatto con la realtà ordinaria (familiare, sociale, scolastica) per adeguarsi a quella necessariamente imposta dalle condizioni e dal luogo in cui si trovano. Offrire anche a loro le stesse opportunità dei coetanei è uno dei tanti modi per consentire il mantenimento dei contatti con il “mondo esterno”, per ristabilire quanto più possibile una situazione di “normalità”, oltre che per garantire loro una mera uguaglianza di diritti rispetto agli altri bambini.  
   
   
ISTRUZIONE: PREMIATE SCUOLE PER CONCORSO "L´UMBRIA E IL 150° ANNIVERSARIO DELL´UNITÀ D´ITALIA"  
 
Perugia, 17 ottobre 2011 - "Dei lavori interessanti e di grande valore attraverso i quali i ragazzi hanno potuto scoprire l´impegno di molti loro concittadini in una fase storica importantissima per la nostra nazione, facendo crescere così in loro il senso di unità, solidarietà e di cittadinanza attiva". La vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, riassume così il senso degli elaborati redatti dagli allievi delle scuole primarie e secondarie di primo grado che hanno partecipato al concorso a premi indetto dalla Regione Umbria dal titolo "L´umbria e il 150° anniversario dell´unità d´Italia", la cui premiazione è avvenuta il 14 ottobre a Perugia, nel corso di un incontro al quale, oltre alla vicepresidente Casciari, ha partecipato una folta rappresentanza di docenti e di alunni. Sei le scuole premiate per l´elaborazione di lavori di varie tipologie, come testi in lingua italiana, "dvd" con filmati audio e video, registrazioni di spettacoli, elaborati grafico pittorico e altre espressioni artistiche tra cui sculture, pitture, plastici. Ad esaminare le proposte degli istituti è stata una giuria composta anche da due esperti con una lunga esperienza nel mondo della scuola, Giuseppe Martini e Gabriele Goretti. Ad aggiudicarsi il primo premio di 1.500 euro sono state la Direzione didattica Narni Capoluogo per le scuole primarie, mentre per la scuola secondaria di primo grado il premio è andato alla scuola "Da Vinci Colombo" di Perugia. Il secondo premio (1.000 euro) per la scuola primaria è stato assegnato alla direzione didattica ottavo circolo di Perugia, mentre per la scuola secondaria di primo grado all´istituto comprensivo "Nicolò Alunno" - Belfiore di Foligno". Terzi premiati (500 euro)gli allievi dell´istituto comprensivo - Massa Martana e la Scuola secondaria di primo grado - "F.mavarelli-g.pascoli" di Umbertide. "Oggi non ci sono dei vincitori - ha detto la vicepresidente Casciari - ma è premiata la volontà e l´impegno di tutti i ragazzi e degli insegnanti che, attraverso questi lavori, hanno ricordato i sentimenti che hanno caratterizzato sul territorio il percorso dell´Unità d´Italia". "Lo scopo di questo bando infatti - ha aggiunto la vicepresidente - era proprio quello di far scoprire attraverso la scuola la storia del Risorgimento, dell´indipendenza, rafforzare il sentimento di identità nazionale e la consapevolezza dei valori di libertà, unità, solidarietà, uguaglianza democrazia. In pratica, - ha precisato - si è voluta stimolare una riflessione che aiuti a formare i cittadini di domani in modo consapevole e responsabile dei loro diritti e dei loro doveri". "Ciò - ha concluso la vicepresidente - assume un significato ancora più importante nella nostra regione, terra di San Francesco e Aldo Capitini, di unità e di pace". Le motivazioni della giuria: Premiati scuola primaria: Primo premio "Direzione didattica - Narni capoluogo": il bel lavoro realizzato dagli alunni attraverso l´interessante ricerca condotta nel territorio con l´aiuto dei nonni e di importanti personaggi del luogo, ha permesso ai bambini stessi e a gran parte dei cittadini di Narni di condividere una memoria storica di notevole valore e significato che resterà nei tempi come valido fondamento della loro cultura Secondo premio - Direzione didattica ottavo circolo di Perugia: Il ricco percorso di ricerca storica e musicale portato avanti dagli alunni, con il contributo dei loro insegnanti e di esperti musicisti, ha permesso di realizzare un validissimo prodotto audio-visivo che dà vigore ad una memoria storica non solo a dimensione nazionale ma, anche e soprattutto, riferita al personaggio storico, L. Antolini, cui è intitolata la scuola di Ponte Valleceppi. Terzo premio-Istituto comprensivo - Massa Martana: Il lavoro di ricerca e di rivisitazione delle svariate fonti storiche presenti nel territorio massetano ha dato modo ai bambini delle classi quarte e quinte di realizzare un interessante ed originale "libro" artigianale il cui titolo "La storia ci insegna: se uniti siamo più forti", fa da sfondo ideale per esaltare con forza il prezioso e sempre attuale valore dell´Italia unita. Premiati scuola secondaria di primo grado Primo premio-scuola secondaria di primo grado "Da Vinci Colombo" - Perugia: Il lavoro svolto dagli alunni della scuola "Da Vinci-colombo", in piena condivisione con le scolaresche delle sedi distaccate, esprime con particolare evidenza l´impegno profuso in una complessa e rigorosa ricerca che, oltre al notevole valore educativo e didattico, manifesta tutta la preziosità della memoria storica dei vari contesti del territorio perugino dove personaggi ed accadimenti hanno contribuito alla realizzazione dell´Unità d´Italia. Secondo premio-Istituto comprensivo "Nicolò Alunno"-belfiore di Foligno: L´efficacia rievocativa dei documenti storici ed il percorso musicale che li lega sono stati rivisitati e celebrati nell´accurato evento culturale portato avanti dagli alunni e dai loro insegnanti, dando particolare valore e significato a quegli obiettivi di "condivisione degli ideali risorgimentali" e di "appartenenza alla Nazione" che garantiscono, oggi più che mai, ai nostri giovani il diritto di un´autentica e vissuta cittadinanza europea Terzo premio-scuola secondaria di primo grado - "f. Mavarelli-g. Pascoli" di Umbertide: L´attenta e puntuale indagine rievocativa fatta nei luoghi della memoria storica presenti nel territorio, i "segni" risorgimentali rinvenuti nelle vie e nelle piazze della cittadina di Umbertide hanno fornito preziosi materiali di ricerca che hanno esaltato, attraverso il lavoro degli alunni, quei valori storici ed umani che rimarranno sempre vivi e vivaci nella cultura dell´intera comunità locale. Inoltre sono stati attribuiti degli attestati di merito ai seguenti tre istituti: Istituto comprensivo "G. Carducci" Foligno, scuola secondaria di primo grado "Brunone Moneta" di Marsciano, Istituto comprensivo "Ten. F. Petrucci" di Montecastrilli.  
   
   
A FANO PARTE IL PROGETTO ´LA SCUOLA ADOTTA UN CANILE´  
 
Ancona, 18 Ottobre 2011 - Ha preso avvio il 15 ottobre con l´intervento degli esperti dell´associazione Lupus in Fabula nelle aule dell´Istituto Comprensivo ´A. Gandiglio´ di Fano, il progetto della Regione Marche ´La Scuola adotta un canile´. Il progetto, che puo` contare sulla partecipazione delle scuole, delle associazioni ambientaliste e animaliste provinciali nonche` sulla collaborazione di diverse Asur territoriali, tenta un nuovo approccio alle problematiche legate al randagismo e vuole fornire l´opportunita` a bambini e ragazzi di prendere coscienza della realta` degli animali d´affezione abbandonati, entrando in contatto con le strutture che li ospitano attraverso l´adozione a distanza. L´assessore regionale all´Ambiente Sandro Donati spiega come ´l´intento sia quello di cercare soluzioni alternative che puntano, ad esempio, a favorire le adozioni degli animali in buono stato di salute ed evitare cosi` la loro perdurante, e spesso definitiva, degenza presso i canili. Le prossime tappe del progetto prevedono incontri a Senigallia, presso la scuola media ´Fagnani´ e ad Ascoli Piceno nelle scuole primarie ´Moretti´ e ´Miscia´. La ´Scuola adotta un canile´ ´ conclude Donati - partendo dal coinvolgimento delle scolaresche, puo` rappresentare l´avvio di un nuovo rapporto con il territorio che i singoli studenti e le loro famiglie possono poi alimentare con il proprio impegno personale.´  
   
   
TRASPORTI: POLVERINI, AL VIA CAMPAGNA ANTIVANDALISMO IN SCUOLE SUPERIORI LAZIO  
 
Roma, 18 ottobre 2011 - E’ partita il 14 ottobre la campagna antivandalismo 2011 messa in campo dalla Regione Lazio in collaborazione con Cotral Spa in 150 istituti superiori del territorio regionale, per prevenire il fenomeno del danneggiamento dei mezzi del trasporto pubblico, diffuso soprattutto fra i giovanissimi. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, presso la Sala Tevere della Giunta regionale, dalla presidente Regione del Lazio, Renata Polverini, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche per la Mobilità e il Trasporto Pubblico Locale, Francesco Lollobrigida, e dell’amministratore delegato di Cotral Spa, Vincenzo Surace. La campagna, che ha come slogan “Avere cura dei mezzi pubblici conviene anche a te: essere giovani ha i suoi vantaggi ma anche delle responsabilità!” mira a sensibilizzare e promuovere tra i giovani la cultura del senso civico e del rispetto dei mezzi pubblici, e verrà realizzata attraverso diverse iniziative. “Questa è una iniziativa rivolta in particolare ai giovani, ma non solo a loro – ha spiegato Polverini - per sensibilizzarli alla cura dei mezzi pubblici, perché ciò che è pubblico è un patrimonio di tutti. Dobbiamo dire ai giovani che c’è bisogno di rispetto verso le persone e verso le cose. Parliamo ai giovani perché sono tra i maggiori fruitori dei mezzi pubblici e questa campagna durerà per tutto l´anno scolastico, coinvolgendo attivamente i ragazzi e la scuole”. La governatrice del Lazio ha spiegato come “da gennaio a settembre 2011 gli atti vandalici sono costati oltre due milioni di euro di mancata produzione, quindi è importante sensibilizzare i giovani che consideriamo sentinelle e promotori di questa cultura della responsabilità attraverso mezzi di comunicazione cui i ragazzi fanno più riferimento e che possono stimolare la loro curiosità”. L´assessore Lollobrigida ha poi ricordato le agevolazioni tariffarie per i giovani, "fondate sul reddito ma anche sul merito. La Regione si è caratterizzata e qualificata per interventi che abbiano anche una matrice pedagogica, quindi è importante il lavoro che il progetto attiverà nelle scuole e per i nostri giovani". L´ad di Cotral Surace ha presentato alcuni dati legati agli atti vandalici nel periodo gennaio-settembre 2001 e soprattutto i costi sostenuti per riparare gli autobus danneggiati, che sono pari a oltre 1 milione di euro, sottolineando che "l´indisponibilità di bus e riparazioni a causa degli atti vandalici è pari a 7,2 bus al giorno, corrispondente a una mancata produzione di oltre 2 milioni di euro". Il Kit Informativo - Il progetto di sensibilizzazione coinvolge circa 150 istituti superiori distribuiti sul territorio regionale (escluso il Comune di Roma), ai quali saranno spediti altrettanti kit informativi che permetteranno ai docenti di svolgere lezioni, approfondimenti e momenti di confronto con gli alunni. All’interno del kit sono contenute in media 600 copie (1 per ogni studente, 100mila le copie totali) di un fumetto romanzato realizzato appositamente per la campagna, 1 copia di un video-documentario sul vandalismo girato a bordo dei mezzi Cotral. Eventi Nelle Scuole - In 10 istituti scolastici selezionati, fra i 150 coinvolti nell’iniziativa, si terranno dibattiti e lezioni allargate alla presenza del personale della Regione Lazio e di Cotral Spa. Durante la giornata ci sarà la proiezione del video-documentario e verrà esposto uno dei bus maggiormente danneggiati dagli atti di vandalismo, alla cui visita seguirà un dibattito con le domande dei ragazzi ai docenti ed al personale tecnico presente. In Rete E Sui Media – La campagna antivandalismo sarà allargata anche alla rete, grazie all’applicazione ‘Frammenti di Viaggio’, scaricabile gratuitamente da I-phone, I-pad e I-pod Touch, che ripercorre lo storyboard del fumetto con in più elementi cliccabili che descrivono i danni e i costi necessari per rimediare ai danneggiamenti. ‘Frammenti di Viaggio’ è anche una fanpage di Facebook, pensata sia come forum informativo che come momento di discussione e confronto fra i ragazzi. La campagna sarà diffusa inoltre sui giornali locali e sulle emittenti radiotelevisive del territorio regionale e sui siti tematici destinati agli appassionati di fumetti e mondo Apple.  
   
   
IN TRENTINO EDUCAZIONE AMBIENTALE AL CINEMA INIZIATIVA DELL´APPA IN COLLABORAZIONE CON “CINEMAMBIENTE TV”, PROGETTO DEL MUSEO DEL CINEMA DI TORINO  
 
Trento, 18 ottobre 2011 - L’agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa) ha attivato il servizio “L’ambiente va al Cinema!”, a disposizione delle scuole trentine (secondaria di primo e secondo grado e formazione professionale) per l’anno scolastico 2011-12. Si tratta della possibilità di attingere dal vasto archivio di film curato da “Cinemambiente Tv”, un progetto del Museo Nazionale del Cinema di Torino, e quindi di fare educazione ambientale in aula col supporto di filmati di ogni genere (documentario, fiction, animazione), relativi a numerose tematiche ambientali, allo scopo di rendere più stimolante e quindi più efficace l’azione educativa. Tutte le scuole e gli insegnanti interessati si possono rivolgere all’Appa per l’attivazione gratuita del servizio. Apprendere il risparmio idrico insieme a una carpa in pericolo, o la riduzione dei rifiuti guardando un cliente particolarmente esigente alle prese con un venditore poco disponibile, o l´alimentazione sostenibile guardando la parodia animata di Matrix, o gli stili di vita ambientalmente corretti in compagnia di divertenti animaletti animati. Questo ed altro è reso possibile da un nuovo servizio offerto alle scuole trentine dalla Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile dell´Appa. S´intitola “L’ambiente va al Cinema!” ed è messo gratuitamente a disposizione della scuola secondaria di primo e secondo grado e della formazione professionale (v. Pag. 47 della “Guida alle attività della Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile per le scuole del Trentino – anno scolastico 2011-12”). La novità è resa possibile dalla collaborazione della Rete di educazione ambientale di Appa con “Cinemambiente Tv – Film per l’educazione ambientale”. Si tratta di un progetto didattico di educazione ambientale del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che integra film e dossier scritti di approfondimento. Uno strumento semplice che garantisce un efficace supporto all´insegnamento dell´educazione ambientale tramite un linguaggio, quello dei film, in grado di stimolare l´attenzione e l´interesse dei ragazzi, rendendo così maggiormente efficace l’azione educativa. Come indicato sulla stessa Guida alle attività della Rete, i percorsi didattici contrassegnati con il logo del televisore possono essere supportati dall’utilizzo del vasto archivio di film a tematica ambientale di Cinemambiente, di cui la Rete ha acquistato l’accesso per l’anno scolastico 2011-12. Si tratta nello specifico dei seguenti percorsi: · L’acqua in natura – l’acqua e l’uomo · Che aria respiriamo? Inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici · Il suolo: ecosistema invisibile · Ecosistemi e biodiversità: uno studio sperimentale · A piedi sicuri da casa a scuola · Pedalare si può · Rifiuti: riduzione, riuso, riciclo, recupero · Ecoacquisti in Trentino · Energia: fonti alternative e risparmio energetico · Dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei Se gli insegnanti degli Istituti interessati intendono richiedere o hanno già richiesto tali percorsi alla Rete trentina di educazione ambientale, possono richiedere agli Educatori incaricati di attivare all’interno di essi il servizio “L’ambiente va al Cinema!”. Gli Educatori illustreranno agli insegnanti, in fase di programmazione, i contenuti del servizio e concorderanno con loro l’utilizzo durante il percorso didattico. Per l’attivazione del servizio è necessario che l’Istituto disponga delle seguenti specifiche tecniche informatiche: · Connessione internet adsl · Browser aggiornamenti da Internet Explorer 7, Firefox 3, Safari 3 (versioni successive sono tutte accettate) · Flash player (dalla versione 9.0) installato · Acrobat reader installato Sempre per l’attivazione del servizio, l’Istituto e l’insegnante referente lasceranno i propri contatti all’Educatore. Successivamente, l’insegnante referente riceverà da Cinemambiente le credenziali (username e password) assegnate all’Istituto per accedere all’archivio di film, dalla pagina web http://tv.Cinemambiente.it/  Con tali credenziali, l’Educatore potrà accedere all’archivio di film durante il percorso didattico, mentre l’insegnante potrà farlo in autonomia anche dopo il percorso, fino al settembre 2012 (se vorrà proseguire nell’utilizzo anche oltre il settembre 2012, l’Istituto dovrà contattare direttamente Cinemambiente per l’acquisto del servizio). In via eccezionale è possibile concordare con il coordinamento della Rete presso Appa l’attivazione del servizio anche presso quegli Istituti i cui insegnanti non hanno richiesto i percorsi didattici della Rete trentina di educazione ambientale. Per qualunque informazione o richiesta di chiarimenti, si prega di contattare la Rete trentina di educazione ambientale (tel.: 0461 497738 - educazioneambientale@provincia.Tn.it  - marco.Niro@provincia.tn.it ).  
   
   
RETE AD ACCESSO LIBERO PER LE OSSERVAZIONI ASTRONOMICHE  
 
Bruxelles, 18 ottobre 2011 - Gli europei sostengono gli sforzi per fornire libero accesso ai dati scientifici e opportunità di ricerca attraverso una comunità virtuale. L´ultima impresa per promuovere questo impegno è il progetto Gloria ("Global robotic telescopes intelligent array for e-Science"), finanziato dall´Ue con 2,5 milioni di euro attraverso il tema "Infrastrutture di ricerca" del Settimo programma quadro (7° Pq). Di cosa si tratta? Si vuole offrire accesso a una serie di telescopi robotici in erba, attraverso un ambiente Web 2.0 in quattro continenti entro il 2014. Gloria diventerà una rete per la scienza dei cittadini, andando ad alimenterà la qualità della ricerca attraverso reti aperte e infrastrutture elettroniche. Guidato dalla Facultad de Informática della Universidad Politécnica de Madrid (Upm), il consorzio Gloria fornirà agli astrofili i mezzi per studiare l´astronomia con telescopi robotici o valutando i dati astronomici disponibili sia nelle banche dati pubbliche di Gloria che di altri gruppi. Potranno quindi sfruttare le loro conoscenze collettive e aumentare la partecipazione nella ricerca astronomica basata sull´analisi dei dati e le osservazioni astronomiche. I ricercatori fanno affidamento sul know-how dell´Osservatorio Montegancedo, che ha sede presso la Facultad de Informatíca ed è il primo osservatorio astronomico a libero accesso. L´osservatorio è controllato in remoto con il software Ciclope Astro, che è mantenuto dal gruppo di Ciclope presso l´Upm. Il team dice che anche la rete mondiale del telescopio robotico utilizzerà questo software. Ciclope Astro offre diversi strumenti per l´esecuzione di esperimenti astronomici, la creazione di scenari e il controllo in remoto del telescopio, della fotocamera e della cupola. Secondo i ricercatori, qualsiasi "internauta" può accedere all´osservatorio e vivere un´esperienza "astronomica" senza lasciare il comfort della propria casa. Il consorzio Gloria, che composto da esperti provenienti da Cile, Repubblica ceca, Irlanda, Italia, Polonia, Russia, Spagna e Regno Unito, si è riunito la scorsa settimana in Spagna per pianificare lo sviluppo del progetto. Nel complesso, la rete sarà composta da 17 telescopi che saranno usati da "internauti" in tutto il mondo. Il primo di questi telescopi robotici dovrebbe andare online tramite la rete entro il prossimo anno. Va notato che, oltre ai 17 telescopi, il progetto svolgerà altri due esperimenti sull´utente che saranno gestiti dall´Università di Oxford nel Regno Unito. I ricercatori di Oxford hanno creato Galaxy Zoo, un´iniziativa online che invita i membri a classificare oltre un milione di galassie. I partner del progetto Gloria intendono organizzare attività didattiche, tra cui la trasmissione di eventi astronomici, per attirare nuovi utenti. Il progetto sosterrà le prossime quattro trasmissioni televisive Sky Live su Internet per contribuire al compimento di questo obiettivo. I partner creeranno una fondazione per la protezione della documentazione e del software libero generato, nonché per garantire che la comunità di "internauti" partner possa essere mantenuta e sostenuta anche dopo la conclusione del progetto. Sono soprattutto gli studenti ad essere presi di mira come utenti della "scienza dei cittadini". Per maggiori informazioni, visitare: Facultad de Informática dell´Upm: http://www.Fi.upm.es/?id=inicio&idioma=english  Gloria: http://tornasol.Datsi.fi.upm.es/robtel/  Research Infrastructures: http://ec.Europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm    
   
   
RICERCATORI MIGLIORANO LE PREVISIONI CLIMATICHE A LUNGO TERMINE  
 
Bruxelles, 18 ottobre 2011 - Ricercatori in Francia e negli Stati Uniti hanno trovato un modo per fare previsioni climatiche a lungo termine che non solo sono valide per oltre un anno, ma sono probabilmente anche le migliori di sempre. Presentato nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), lo studio mostra come il clima possa essere previsto con un massimo di 12 mesi di anticipo, un periodo doppio rispetto a prima. Uno dei ricercatori impegnati nello studio dice che le previsioni climatiche sono considerevolmente più generali rispetto a quelle a breve termine, visto che non prevedono temperature precise in specifiche città. Ma il professor Michael Ghil del Dipartimento di scienze atmosferiche e oceaniche della University of California, Los Angeles (Ucla) negli Stati Uniti afferma che esse potrebbero comunque influenzare attività nei settori agricolo, economico e industriale. "Alcune caratteristiche climatiche potrebbero essere prevedibili, anche se non in modo così dettagliato da prevedere la temperatura e se pioverà a Los Angeles in un determinato giorno tra due anni," spiega il professor Ghil, che lavora anche presso il Environmental Research and Teaching Institute, École Normale Supérieure in Francia, un autore anziano dello studio. "Si tratta di medie su vaste aree e intervalli di tempo più lunghi." Lo studio rivela che le previsioni a lungo termine potrebbero, ad esempio, aiutare gli scienziati a fare previsioni molto più avanzate degli eventi relativi a El Niño. Questi eventi sono caratterizzati da cambiamenti della temperatura della superficie dell´Oceano Pacifico tropicale orientale (riscaldamento e raffreddamento conosciuti rispettivamente come El Niño e La Niña), e della pressione superficiale dell´aria nel Pacifico tropicale occidentale. Questi eventi innescano fenomeni meteorologici estremi come inondazioni e siccità in varie regioni del mondo in media ogni due anni. Tenere separata la naturale variabilità climatica dai cambiamenti climatici indotti dall´uomo non è mai stato semplice. Un´altra sfida per i ricercatori è stata quella di tenere in considerazione la variabilità naturale durante lo sviluppo di modelli climatici. Per questo ultimo studio, il professor Ghil e i suoi colleghi hanno esaminato le temperature superficiali del mare nel mondo. Alo scopo di dare un impulso alle loro previsioni, il team ha creato un nuovo algoritmo basato su recenti intuizioni riguardanti i modelli matematici con cui il meteo a breve termine interagisce con il clima a lungo termine. Secondo i ricercatori, il meteo copre un periodo di giorni, mentre il clima un periodo di mesi o più lungo. Essi hanno usato 50 anni di dati climatici e previsioni di prova in modo retrospettivo, compresi dati climatici dal 1950 al 1970, per fare "previsioni" per gennaio 1971, febbraio 1971 e oltre. Essi volevano anche determinare quanto fossero accurate le previsioni. Essi sono riusciti a ottenere previsioni accurate che si spingono 16 mesi oltre quelle ottenute da altri scienziati nella metà del tempo. In un recente sviluppo, il professor Ghil e i suoi colleghi hanno valutato l´impatto macroeconomico degli eventi estremi. I risultati, finanziati in parte dal progetto E2c2 ("Extreme events: causes and consequences"), che ha ricevuto una sovvenzione da 1,5 milioni di euro nell´ambito dell´attività trasversale "Scienza e tecnologie nuove ed emergenti" (Nest) del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue, hanno mostrato che gli eventi estremi rappresentano un problema più grave quando le catastrofi avvengono durante una crescita economica. "Meglio se avvengono durante una recessione," dice il professor Ghil. "Se il vostro tetto vola via durante un uragano, è più facile trovare qualcuno per ripararlo quando molte persone sono disoccupate e le paghe sono molto basse. Questa conclusione è coerente, e aiuta a spiegare, i rapporti della Banca Mondiale riguardanti l´impatto delle catastrofi naturali." Per maggiori informazioni, visitare: Pnas: http://www.Pnas.org/  Ucla: http://www.Ucla.edu/    
   
   
AMBIENTE.MILANO: NESSUNA LUNGIMIRANZA DA PARTE DEL GOVERNO BERLUSCONI LASCIA SOLE LE CITTÀ NELLA BATTAGLIA CONTRO LO SMOG  
 
 Milano, 18 ottobre 2011 - "Tagliare i fondi al Ministero dell´Ambiente e alle politiche contro l´inquinamento è una scelta sicuramente poco lungimirante, non solo per la tutela della salute e la qualità della vita di tutti noi, ma anche per l´economia che, grazie agli interventi sulla sostenibilità, può concretamente rilanciarsi". Così Pierfrancesco Maran, assessore all´Ambiente e alla Mobilità, il 14 ottobre ha commentato la notizia sui possibili tagli del Governo al dicastero guidato da Stefania Prestigiacomo che sarebbero contenuti nel ddl Stabilità approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. I tagli ridurrebbero i fondi del 90% rispetto al 2008, passando da 1,65 miliardi del 2008 ai 444 milioni del 2012, dei quali 320 sarebbero destinati a coprire le spese fisse e irrinunciabili dello stesso ministero. "Mentre a Milano anche le linee guida del Piano di Governo del Territorio aprono la strada alla mobilità sostenibile in tutta l´area metropolitana e l´amministrazione fa della svolta ambientale una priorità - continua Maran - Berlusconi cancella di fatto il Ministero e i fondi per il contrasto all´inquinamento atmosferico che già nel 2011 erano stati ridotti del 59% rispetto al 2010 e quelli per il trasporto pubblico locale, decurtati per 1,3 miliardi. Questo significa lasciare sole le città in questa difficile battaglia".  
   
   
ESITO POSITIVO PER LA BONIFICA DEL BASSO BACINO DEL CHIENTI  
 
 Ancona, 18 Ottobre 2011 - Si e` tenuta nei giorni scorsi al Ministero dell´Ambiente la Conferenza dei Servizi sul Sito di Interesse Nazionale (Sin) del Basso Bacino del fiume Chienti (Bbc). Ne da` notizia l´assessore all´Ambiente, Sandro Donati. Alla riunione del 14 ottobre erano presenti rappresentanti del Ministero dell´Ambiente, della Regione Marche e del Ministero per lo Sviluppo Economico che hanno approvato i risultati della caratterizzazione delle aree pubbliche eseguita dall´Arpam che ha redatto una cartografia dove sono perimetrate le aree prive di inquinamento e percio` restituibili agli usi originari. A fronte di un´area inizialmente interessata di circa 26 kmq., dopo la caratterizzazione, quella che risulta non inquinata si e` ridotta a circa 18 kmq.; gli 8 kmq. Restituiti agli usi originari (pari a circa 31% del Sin) ricadono prevalentemente (93%) nella provincia di Fermo e per il resto in quella di Macerata. Esito positivo dalla Conferenza anche per molte aree private per le quali, a fronte della caratterizzazione dei terreni o di altri interventi di bonifica, ne sono state restituite agli usi legittimi ben 21. Rispetto alle 215 aree caratterizzate da privati con le procedure semplificate di legge, per ben 204 (94%) l´iter si e` concluso positivamente; per le altre e` ancora in itinere la caratterizzazione dei terreni ovvero, a vari livelli, sono in corso interventi di bonifica. La Conferenza ha inoltre fissato al 31 dicembre prossimo il termine entro il quale la Provincia di Macerata dovra` presentare un nuovo Progetto definitivo di bonifica per il disinquinamento della falda riconfermando che dovra` essere coerente con quello preliminare approvato due anni fa. E´ stata quindi posta una pietra tombale sul progetto definitivo presentato nei mesi scorsi che prevedeva, rispetto all´ipotesi di quello preliminare, soluzioni tecniche diverse ed una spesa maggiore di sette milioni di euro rispetto ai tre inizialmente preventivati. L´assessore Sandro Donati, ha espresso soddisfazione per l´ottimo lavoro svolto dagli Uffici regionali che si occupano di rifiuti e bonifiche e per la proficua collaborazione con i Ministeri dell´Ambiente e dello Sviluppo Economico che con il supporto Dell´arpam e dell´Ispra stanno dando significative risposte all´emergenza del Bacino del Chienti. ´La restituzione agli usi di tante aree ´ ha detto Donati ´ e` di grande aiuto per le imprese ed i privati in un momento economico gia` cosi` difficile come quello attuale. L´esito della Conferenza e` da valutare tanto piu` positivamente, perche` riguarda un territorio, come quello del fermano e del basso maceratese, dove la Istituzioni devono dimostrare di saper dare risposte concrete ed in tempi brevi e, in questa occasione, lo hanno dimostrato´.  
   
   
PIANO DI AZIONE AMBIENTALE MODENA, 20 INTERVENTI E UN FINANZIAMENTO REGIONALE DI 2,1 MILIONI DI EURO  
 
 Bologna, 18 ottobre 2011 - Oltre 2,1 milioni di euro, per la realizzazione in provincia di Modena di 20 interventi per la qualità dell’acqua, la gestione dei rifiuti, la bonifica di aree inquinate, la conservazione della biodiversità. A tanto ammontano le risorse in arrivo con il Piano regionale di Azione Ambientale 2011-2013, la cui intesa è stata firmata ieri a Bologna dall’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda e dall’assessore provinciale all’ambiente Stefano Vaccari. Lo stanziamento regionale movimenterà complessivamente, considerando anche il cofinanziamento di enti locali e soggetti attuatori, 4,2 milioni di euro. Dal punto di vista dell’occupazione i 20 interventi in programma comporteranno l’impiego di 160 persone, di cui 130 impegnate nella fase di realizzazione e 30 nella fase di gestione. Tra queste ultime, 22 saranno occupate nella raccolta domiciliare “porta a porta”. “Si tratta di un pacchetto di interventi strategici per migliorare la qualità dell’ambiente – ha detto l’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda - Un investimento non scontato in tempi di così forte difficoltà per la finanza pubblica, che abbiamo potuto mettere in campo anche grazie alla collaborazione di Comuni e Province. Si è trattato di una lavoro di squadra che ci ha permesso di individuare in tempi brevi criticità e settori di intervento, in coerenza con gli obiettivi della programmazione regionale”. Gli interventi in programma. Una prima tranche partirà già nei prossimi mesi - Una prima serie di interventi, per un costo complessivo di 763 mila euro, di cui oltre 270 mila di finanziamento regionale, partiranno già nei prossimi mesi e riguardano interventi per la qualità delle acque e i rifiuti. In programma la realizzazione di un collettore fognario per collegare la zona artigianale Crocetta al depuratore di Finale Emilia e il risanamento di scarichi non trattati ancora a Castelfranco Emilia. A San Posidonio è invece previsto un intervento di messa in sicurezza dell’ex discarica comunale di via Magonza. (Elenco A). Saranno invece avviati entro aprile 2012 altri interventi per un ammontare complessivo pari a 3,5 milioni di euro di cui oltre 1,8 a carico della Regione. Si tratta di azioni per la conservazione della biodiversità; la riduzione dei rifiuti e l’ottimizzazione della loro gestione, oltre a progetti per la messa in sicurezza di aree inquinate. In programma in particolare l’acquisizione di aree umide di pianura, interne ai siti Natura 2000, nei comuni di Mirandola, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia oltre a interventi di rinaturalizzazione; l’estensione della raccolta del porta a porta nel comune di Modena e in altri comuni della provincia; la realizzazione di stazioni ecologiche interrate a Maranello, Lama Mocogno, Pievepelago, a San Cesario sul Panaro; l’adeguamento di centri di raccolta e del riuso, oltre a interventi di bonifica delle discariche nei comuni di Fanano e Pievepelago e all’impermeabilizzazione e regimazione delle acque superficiali della discarica intercomunale per rifiuti non pericolosi a Montefiorino (Elenco B). Il Piano di azione ambientale 2011-2013 - Il Piano di azione ambientale 2011-2013 può contare complessivamente su 23,6 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-romagna. Di questi, 17,3 milioni sono destinati a progetti territoriali sulla base dei programmi provinciali mentre 6,3 saranno programmati direttamente dalla Regione per progetti con valenza generale e di diffusione omogenea su tutto il territorio. Il Piano è il principale strumento regionale per la salvaguardia dell’ambiente e la crescita sostenibile di tutto il territorio regionale.  
   
   
DISINQUINAMENTO LAGUNA. GIUNTA VENETA RIORGANIZZA RETE BONIFICA BACINO CAVALLINO  
 
Venezia, 18 ottobre 2011 - La Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore alla legge speciale per Venezia Renato Chisso, di concerto con il collega all’ambiente Maurizio Conte, ha approvato il programma di razionalizzazione e riqualificazione della rete di Bonifica del bacino del Cavallino e delle Isole di Treporti, finalizzato al disinquinamento della laguna e alla mitigazione del rischio idraulico nella zona interessata. “Il programma in questione – ha spiegato Chisso – è stato messo a punto dal Consorzio di Bonifica Veneto Orientale e prevede la realizzazione di quattro progetti. Si tratta del “Collegamento irriguo di soccorso per la circolazione di acqua dolce proveniente dal bacino Ca’ Gamba nella rete idraulica del bacino Cavallino” (importo 2.978.171 euro); dell’“Adeguamento della rete di bonifica principale del bacino Cavallino per la circolazione di acqua dolce proveniente dal bacino Ca’ Gamba” (dell’importo di 2 milioni di euro; dell’“Estensione della circolazione di acqua dolce proveniente dal bacino Ca’ Gamba alla rete di bonifica secondaria del bacino Cavallino” (1,2 milioni di euro); del “Collegamento idraulico del Bacino Cavallino al Bacino Ca’ Gamba” (importo 2.562.657,58 euro). Tutti gli interventi previsti sono strettamente interdipendenti tra loro, con l’obiettivo principale di ridurre in maniera significativa lo sversamento di acque inquinate in laguna e, nello stesso tempo, di contribuire a migliorare le condizioni di sicurezza idraulica di un territorio in delicato equilibrio tra terra e acqua. I lavori sono finanziati con i fondi della Legge Speciale per Venezia”. Il bacino di Cavallino – Isole Treporti è un territorio classificato “di bonifica” che si estende per circa 2.500 ettari. I primi interventi di bonifica del bacino litorale del Cavallino risalgono agli anni venti del secolo scorso, con una rete di canali disposti a pettine, tra loro privi di connessione, il cui scarico in Laguna avveniva mediante aperture presidiate da chiaviche. Le profonde trasformazioni urbanistiche e territoriali avvenute a partire dagli anni ’60 hanno determinato una progressiva valorizzazione turistica e immobiliare dell’area, che ha richiesto un indispensabile miglioramento delle condizioni di scolo idraulico. Nei decenni successivi alla bonificazione, il territorio ha sofferto gli effetti negativi congiunti della subsidenza e dell’eustatismo, che hanno peraltro investito tutto l’Alto Adriatico e la città di Venezia, determinando un ulteriore aggravamento della situazione idraulica di un’area la cui difesa viene realizzata anche con manufatti consortili che recapitano le acque in Laguna.  
   
   
TRENTO: LINEE GUIDA PER MAPPARE L´AMIANTO  
 
Trento, 18 ottobre 2011 - Approvato il 14 ottobre dalla Giunta provinciale di Trento un documento di intenti che stabilisce di elaborare, entro fine 2011, delle "Linee guida" per definire l´indice di degrado delle coperture in cemento - amianto del territorio trentino e le priorità di intervento nei siti inquinati da amianto. Nel documento anche la necessità di proseguire l´attività di mappatura dell´amianto a cura del gruppo di lavoro interistituzionale, in attuazione a quanto previsto dalla delibera di Giunta n. 2367 del 2009 e dalla normativa nazionale. E proprio al fine di completare il monitoraggio, propedeutico alle attività di bonifica, nel documento si indica l´obiettivo di approvare entro febbraio 2012 un protocollo di intesa fra la Provincia autonoma di Trento e il Consiglio delle Autonomie sulle modalità di attuazione della mappatura dei tetti con amianto, che definisca anche il ruolo dei singoli enti pubblici coinvolti - Comuni, Comunità di Valle e Provincia - e di altre strutture come i Vigili del fuoco e le forze di polizia. Infine si promuoveranno attività informative verso i cittadini. Anche in provincia di Trento, come nel resto d’Italia, la mappatura dell’amianto è stata resa obbligatoria dalla Legge 93/2001 e interessa tutti i siti con presenza di materiali contenenti amianto (Mca), classificati in quattro categorie: impianti industriali attivi o dismessi; edifici pubblici o privati; siti con presenza naturale di amianto; siti con altra presenza di amianto da attività antropica. Finora in Trentino sono stati effettuati alcuni interventi innovativi e all´avanguardia: la prima bonifica in Italia di una fabbrica inquinata da amianto, che ha causato gravi danni tra i lavoratori e la popolazione della Val di Ledro nella seconda metà degli anni ’80; la successiva bonifica della palestra comunale di Tione, le cui pareti erano totalmente ricoperte di amianto a spruzzo, particolarmente friabile; il monitoraggio delle scuole e degli ospedali nella prima metà degli anni ’90, in concomitanza con l’entrata in vigore sull’intero territorio nazionale del divieto di utilizzo dell’amianto (1992); la mappatura dell’amianto in matrice friabile o libero, a fine anni ´90: i dati ottenuti portarono alla bonifica di strutture pubbliche (come la sede del Consiglio regionale) e private ad uso pubblico (come supermercati) con le modalità stabilite dalla legge e sotto il controllo dell’ente pubblico; infine nel 2009 è stata avviata la mappatura delle coperture in cemento-amianto a cura di un gruppo di lavoro interistituzionale composto da esperti dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitaria e dell´Agenzia provinciale per la Protezione dell´Ambiente. È iniziato in alcune Valli del Trentino (Valsugana, Val di Non, Giudicarie, Alto-garda, Vallagarina, Rotaliana, Val D’adige e Valle dei Laghi) il censimento delle coperture in cemento-amianto con la tecnica Mivis che, avvalendosi dell’analisi di riprese aeree iperspettrali, ha permesso di individuare le coperture nelle aree più densamente popolate della provincia, sorvolabili con voli rettilinei. I voli sono stati completati nel 2010 e, a fine anno, i dati del censimento sono stati georeferenziati come richiesto dalla legge, elaborati e inviati al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Complessivamente le coperture in cemento-amianto censite sono state 3.872, per una superficie totale di 1 milione e 878 mila metri quadrati. Per completare quanto previsto dalla delibera di Giunta n. 2367 del 2009, questi i prossimi passaggi da effettuare: il censimento delle coperture in cemento-amianto tramite l’analisi di ortofoto a raggi infrarossi, con la georeferenziazione dei siti, nelle restanti Valli del Trentino dove non è stato possibile il censimento con tecnica Mivis (Fiemme e Fassa, Primiero, Cembra, Sole, Altipiani Cimbri, così come nelle aree periferiche e montagnose delle precedenti vallate), presumibilmente entro l’estate 2012; la valutazione della pericolosità, attraverso sopralluoghi tecnici mirati (con la collaborazione dei tecnici comunali formati) e la compilazione di schede di rilevamento dati; la definizione delle priorità di intervento, per individuare le bonifiche più urgenti. Nel documento di intenti approvato oggi dall´esecutivo provinciale, si stabilisce di elaborare, entro il 31 dicembre 2011, le "Linee guida" per definire l´indice di degrado delle coperture in cemento - amianto e le priorità di intervento. Inoltre, al fine di supportare i sopralluoghi e di uniformare gli interventi e le modalità di sostegno alle operazioni di mappatura dell’amianto su tutto il territorio provinciale, di approvare entro il 28 febbraio 2012 un "Protocollo di intesa" fra Provincia autonoma di Trento e Consiglio delle Autonomie locali sulle modalità di attuazione della mappatura, che definisca il ruolo di Provincia, Comuni e Comunità, nonché di altre strutture quali Vigili del Fuoco e forze di polizia. In programma, infine, anche una campagna informativa rivolta ai cittadini, su quello che è stato fatto, sui prossimi passaggi e sulla situazione e pericolosità dell´amianto ancora esistente, anche per evitare inutili allarmismi. A tal fine va sottolineato che esiste già una rilevazione epidemiologica dei tumori (mesotelioma) registrati in provincia di Trento (dal 1995 al 2002 una media di 8 casi all’anno), inoltre è attivo presso l’Azienda Provinciale, da parte dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro, il registro dei mesoteliomi con la funzione di indagare le cause di esposizione dei casi riscontrati.  
   
   
RIFIUTI: PROMOSSO INCONTRO IN REGIONE UMBRIA SU MANCATO PAGAMENTO ONERI A COMUNE DI MAGIONE  
 
 Perugia, 18 ottobre 2011 - L´assessore regionale all´ambiente, Silvano Rometti, si farà promotore di un incontro tra il Comune di Magione, l´Ati 1 e il gestore dell´impianto di Borgogiglione per risolvere la questione legata al mancato pagamento di alcune spettanze relative al conferimento dei rifiuti in discarica. Sarebbero infatti emerse - secondo notizie di stampa - presunte difficoltà di bilancio del Comune di Magione dovute al mancato pagamento, da parte della Gest Srl, di alcune spettanze derivanti dal conferimento nell´impianto di Borgogiglione di rifiuti di provenienza dell´Ati 1, con la conseguente richiesta alla Regione di accollarsi gli oneri. "Oneri che non le competono - sottolinea l´assessore Rometti - Le spese di gestione della discarica, infatti, fanno parte dell´intero costo di gestione del servizio di gestione integrata dei rifiuti - rileva -, che è coperto dalla tariffa del servizio secondo i Piani tariffari predisposti dagli Ati. I Comuni, sede di impianti di smaltimento, beneficiano inoltre - conclude Rometti - dell´indennità di disagio ambientale proporzionale alla quantità di rifiuti conferiti, proprio per tenere conto dei disagi provocati al territorio interessato dalla presenza delle discariche". L´incontro in Assessorato servirà proprio a chiarire le diverse questioni e a individuare l´idonea soluzione al problema.