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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Ottobre 2011
PRIMO WORKSHOP SULLA TELEMEDICINA DEDICATA A OBESITÀ, SOVRAPPESO E DISTURBI ALIMENTARI  
 
Valencia, 20 ottobre 2011 - Dal 30 gennaio al 4 febbraio 2012 si terrà a Valencia, in Spagna, il primo workshop sulla telemedicina dedicata all´obesità, al sovrappeso e ai disturbi alimentari. Studi hanno dimostrato che entro il 2015 circa 2,3 miliardi di adulti saranno sovrappeso e oltre 700 milioni saranno obesi. Si tratta di una crescita rispetto al 2005, quando si stimava che 1,6 miliardi gli adulti erano sovrappeso e 400 milioni obesi. L´obesità aumenta il rischio di molte complicazioni sanitarie come le malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, l´osteoartrite, l´ipertensione, la dislipidemia e l´ipercolesterolemia, ed è associata con la morte precoce. Il workshop metterà in luce l´uso di approcci potenziati dalla tecnologia nel trattamento del sovrappeso e dell´obesità nell´ambito della psicologia clinica e della medicina. Saranno anche presentati nuovi risultati e proposte. Per ulteriori informazioni sull´evento, fare clic: qui http://www.Iaria.org/conferences2012/telemedob.html#registrationform    
   
   
2º CONGRESSO MONDIALE SUI MITOCONDRI COME BERSAGLIO  
 
Berlino, 20 ottobre 2011 - Il 20 e 21 novembre si terrà a Berlino, in Germania, il secondo Congresso mondiale sui mitocondri come bersaglio. Nella biologia cellulare i mitocondri sono organelli racchiusi da una membrana. Essi hanno un ruolo fondamentale nell´invecchiamento e nello sviluppo, e ciò li rende dei bersagli appetibili per i farmaci e per le strategie di diffusione degli antiossidanti. Le disfunzioni mitocondriali sono associate a una serie di patologie come il cancro, il diabete, le malattie neurodegenerative, l´emicrania e l´infertilità. L´evento cercherà di capire il come e perché intervenire sui mitocondri con molecole bioattive, farmaci o sostanze nutritive per trattare e prevenire le patologie e le malattie croniche. Un altro scopo è quello di evidenziare le applicazioni dei mitocondri e le possibili strategie nella prevenzione e nella cura di molte patologie e malattie croniche. The event will bring together stakeholders involved in all aspects of mitochondria research, including companies, universities and high-level institutes. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Targeting-mitochondria.com/    
   
   
MAL DI SCHIENA: ARRIVA IL SOFTWARE PER LA CHIRURGIA VERTEBRALE “INTELLIGENTE” E SU MISURA  
 
Milano, 20 ottobre 2011 – Condurre un’operazione chirurgica “tailor-made” alla colonna vertebrale di un paziente, nel pieno rispetto della sua peculiare geometria spinale e del suo profilo motorio. È questa la principale necessità della chirurgia vertebrale del futuro. Una risposta arriva da Eurospine 2011, il maggior congresso europeo sulle patologie della schiena, dove è stato presentato oggi, in anteprima per il nostro Paese, l’innovativo sistema Css, costituito da procedure diagnostiche, dispositivi impiantabili e da un software di calcolo rivoluzionario, Verta-plan. Sviluppato dall’azienda tedesca spontech s.P.a. Per il trattamento della lombalgia dovuta a degenerazione dei dischi intervertebrali, il sistema si candida a diventare un fondamentale strumento in grado di guidare l’operato del chirurgo, anche del meno esperto, pianificando e monitorando tutte le fasi pre, intra e post-operatorie. Sono oltre 15 milioni gli Italiani interessati dal mal di schiena, spesso causato dalla degenerazione dei dischi intervertebrali dovuta all’età o al sovrappeso. Un problema destinato a crescere con il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento del tasso di obesità. La perdita di spessore dei dischi intervertebrali e il venir meno della loro funzione di “cuscinetto” tra le vertebre può portare queste ultime ad avvicinarsi al punto di comprimere le radici nervose in uscita dalla colonna. Questo spiega l’insorgenza della sensazione dolorosa che può portare a un’assenza media dal lavoro anche di 2 mesi nell’arco dell’anno. Sempre più evidenze cliniche dimostrano che il successo a lungo termine di un intervento alla spina dorsale dipende da quanto si sia riusciti a ricostruire la sua conformazione naturale. Le operazioni chirurgiche che finora miravano a ripristinare lo spazio necessario tra i corpi vertebrali ravvicinati tramite l’inserimento di un distanziatore impiantabile, presentavano tuttavia ancora dei limiti, come sottolinea il professor Claus Carstens, Presidente della Fondazione Tedesca della Colonna Vertebrale: “Al contrario della chirurgia del ginocchio o dell´articolazione dell´anca, per la colonna vertebrale non era possibile finora calcolare esattamente la correzione chirurgica necessaria nel singolo caso e i suoi effetti sulle sezioni confinanti della spina dorsale.” Se infatti viene inserito un dispositivo che non rispetta la curvatura originaria della colonna, i dischi adiacenti a quello in cui è avvenuta l’operazione vanno incontro a un sovraccarico eccessivo e possono quindi anch’essi, con il tempo, degenerare. “Abbiamo iniziato a utilizzare il sistema Css nel novembre 2010 presso la Clinica Galenus di Stoccarda”, prosegue Carstens. “È emerso come, grazie ad esso, sia possibile in fase pre-operatoria calcolare in modo preciso al millimetro e grado la correzione necessaria. Anche durante l’operazione chirurgica il chirurgo può avvalersi del software e dell’hardware del sistema, per condurre l’intervento in modo sicuro ed efficiente.” Ogni persona possiede uno specifico coordinamento tra testa, spalle e cintura pelvica che influenza il movimento della colonna vertebrale. Prima di un intervento chirurgico di correzione della schiena, occorre considerare nel modo più dettagliato possibile tale profilo motorio. “Con un’attenta analisi biomeccanica della colonna spinale – evidenzia il professor Hans Joachim Wilke, Vice Direttore dell’Istituto di Ricerca Ortopedica e Biomeccanica dell’Università di Ulm - si possono ottenere migliori risultati clinici e una maggiore efficacia degli interventi chirurgici nel medio periodo. In questo senso spontech s.P.a. Ha sviluppato un piattaforma tecnologica che può essere considerata apri pista.” Il sistema Css, che ha ottenuto la certificazione Ce sia per il software che per l’hardware, rappresenta una reale innovazione. Elemento fondamentale è il software Verta-plan, che in fase pre-operatoria esegue la misurazione dei corpi vertebrali e degli spazi intervertebrali, elabora i parametri motori e il range of motion (Rom) del singolo paziente e fornisce automaticamente al chirurgo l’indicazione del dispositivo impiantabile più adatto al caso specifico. Inoltre, supporta il chirurgo durante l’intervento e permette di valutarne gli effetti su tutto il profilo spinale. Verta-connect è invece un dispositivo impiantabile che funge da distanziatore. Grazie alla forma rettangolare della sua estremità posteriore, è in grado di procurare un supporto stabile alle vertebre, tra le quali ripristina la giusta inclinazione. Completa la strumentazione del sistema Css l’inserter Verta-control, uno strumento sulla cui superficie è riportata una scala che permette al chirurgo di controllare esattamente la profondità di inserimento del distanziatore all’interno dello spazio intervertebrale. “Tratto distintivo dell’operato di spontech” afferma Thomas Fischer, Ceo della società tedesca, “è il fatto di essersi focalizzata da subito su un approccio sistemico alla chirurgia vertebrale, che punta al ripristino dell’anatomia spinale del singolo paziente. In tal senso, negli ultimi anni la nostra azienda ha lavorato intensamente in stretta collaborazione con opinion leader di fama internazionale, con una lunga esperienza nel settore della chirurgia vertebrale. Siamo fieri di poter presentare oggi in Italia, in occasione di Eurospine 2011, il sistema Css, con il quale contiamo di poter contribuire all’evoluzione della terapia chirurgica volta al trattamento delle patologie degenerative della colonna vertebrale”.  
   
   
INSACCATI E GRIGLIATE: È ALLARME TUMORE ALLO STOMACO IN UMBRIA TASSI FRA I PIÙ ALTI AL MONDO, 300 NUOVI CASI L’ANNO  
 
Perugia, 20 ottobre 2011 – Perugia è uno dei vertici del “triangolo maledetto” del tumore dello stomaco: nella zona compresa fra il capoluogo umbro, Pesaro e la bassa Romagna il tasso di incidenza di questa neoplasia è fra i più alti al mondo. Ed è proprio l’Umbria a detenere il triste record italiano, con 28 casi su 100.000 abitanti negli uomini e 13 nelle donne: 300 nuovi malati ogni anno. “La causa va cercata nella dieta, in particolare nel consumo di carni rosse alla griglia e di insaccati, da noi pressoché quotidiano – spiega la dott.Ssa Stefania Gori, dell’Oncologia del Santa Maria della Misericordia che ieri ha ospitato un incontro aperto ai cittadini proprio su questo tema -. Le persone non conoscono questa neoplasia, nonostante sia il quarto big killer e colpisca più di 12.500 individui l’anno con 7.500 decessi nel nostro Paese. Per questo, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), di cui faccio parte, ha deciso di realizzare un progetto specifico su questa malattia e di pubblicare la prima guida certificata dagli oncologi su come prevenirla e affrontarla, disponibile in tutte le librerie (Giunti editore)”. L’incontro di Perugia vede per protagonisti anche il Direttore Generale dell’ospedale, dr. Walter Orlandi, il dr. Lucio Crinò, Direttore Sc Oncologia Medica e i rappresentanti delle associazioni dei pazienti, il Prof. Carlo Porcellati presidente dell’Avoncol-onlus ed il dr. Giuseppe Caforio, presidente dell’Aucc onlus. “La testimonianza di persone che hanno affrontato e sconfitto il cancro è fondamentale – sottolinea la dott.Ssa Gori -: oggi si tratta di un male sempre più curabile e la ricerca mette costantemente a nostra disposizione nuove armi. Nel caso del tumore gastrico, si sono registrati importanti progressi con trastuzumab in combinazione con la chemioterapia per il trattamento dei casi metastatici Her2 positivi (cioè che esprimono questa proteina prodotta da un gene specifico), che rappresentano circa il 16% del totale”. Trastuzumab è un farmaco che agisce su specifici bersagli molecolari, già ampiamente utilizzato nel tumore della mammella disponibile da quest’anno in Italia anche per il cancro dello stomaco. L’obiettivo dell’incontro è educare alla prevenzione ed alla diagnosi precoce, per riuscire a sconfiggere una malattia che viene purtroppo troppo spesso individuata in stadi molto avanzati. “Esistono alcune condizioni di vulnerabilità che vanno conosciute e che devono suggerire approfondimenti, come la gastroscopia – continua la dott.Ssa Gori –. Fra queste, oltre a stili di vita errati, la familiarità, l’infezione da Helicobacter Pylori, gastrite cronica, ulcere, polipi. Scoprire il tumore ai primi stadi può fare la differenza”. Nel libro promosso da Aiom (Il tumore dello stomaco -una guida per prevenire, un aiuto per il paziente e i suoi familiari, Giunti editore, 128 pag., 8.50€) ampio spazio è dedicato alla conoscenza dei fattori di rischio ma anche alle domande giuste da porre al medico, dalla fase dei controlli, all’intervento, dagli effetti indesiderati, al ritorno a casa, con molti consigli pratici. “Va incrementato il consumo di frutta e verdura, ma anche di legumi e di fibre – conclude la dott.Ssa Gori -. I cereali vanno preferiti integrali e bisogna porre attenzione anche alle tecniche di cottura. Da usare con estrema moderazione la griglia, la frittura ma anche la pentola a pressione: l’alta temperatura cui l’alimento è sottoposto distrugge elementi nutritivi importanti come la vitamina C”. L’ospedale Santa Maria della Misericordia è molto attivo sul fronte della sensibilizzazione ai cittadini e della prevenzione e non a caso ospita oggi il primo di una serie di incontri nazionali promossi dall’Aiom.  
   
   
SANITA` MARCHIGIANA AI VERTICI IN ITALIA PER EFFICIENZA ED EFFICACIA. IL PRESIDENTE SPACCA: ´UNA SPINTA A PROSEGUIRE IL PERCORSO AVVIATO´.  
 
Ancona, 20 Ottobre 2011 - Spesa sanitaria inferiore alla media nazionale e qualita` dei servizi alla popolazione tra le migliori in Italia. Una performance piu` che lusinghiera, per le Marche, quella che emerge dal Rapporto pubblicato su Panorama-sanita`. Lo studio, condotto dall´Istituto Health Management su ´Applicazione del federalismo al settore sanitario´, approfondisce i contenuti del Dlgs del 6 maggio 2011 n.68 sulla determinazione dei costi e dei fabbisogni standard in sanita`. Tra i parametri presi in considerazione, appunto, spesa sanitaria pro-capite e qualita` del servizio: dalla loro combinazione emerge che le Marche sono, insieme con la Lombardia, la Regione con la sanita` piu` efficiente ed efficace in Italia. ´I risultati dell´indagine ´ sottolinea il presidente della Regione, Gian Mario Spacca ´ premiano le Marche e testimoniano, cosi` come numerosi altri studi e ricerche hanno gia` fatto, l´elevata qualita` dei servizi socio-sanitari a fronte di un trasferimento di risorse inferiore alla media nazionale. Due parametri che, colti nel loro insieme, posizionano la nostra regione ai vertici della sanita` a livello nazionale. Questo e` il segno piu` evidente della bonta` delle scelte compiute in questo ambito negli ultimi anni: razionalizzazione del sistema per liberare risorse a favore dei cittadini e qualificazione dell´offerta sono i due cardini attorno ai quali ruota la politica sanitaria regionale. Un percorso che, dati i risultati piu` che positivi gia` ottenuti, intendiamo proseguire con determinazione´. Nel dettaglio, i dati pubblicati da Panorama-sanita` (fonte Ministero dell´Economia-relazione generale sulla situazione economica del Paese) evidenziano che le Marche sono la prima Regione in Italia per condizioni di salute della popolazione e, nel contempo, la seconda Regione (dopo la Lombardia) ad avere, in una situazione di pareggio di bilancio, una disponibilita` di risorse pro-capite trasferite decisamente inferiore alla media nazionale. Nello specifico le Marche spendono in sanita` 118 euro pro-capite in meno della media delle regioni. ´Per le Marche ´ conclude Spacca ´ emerge un quadro complessivamente piu` che positivo in termini di posizionamento tra le regioni italiane, in particolare per quel che riguarda la qualita` dei servizi. Resta da affrontare, a livello nazionale, la necessita` di riequilibrare la distribuzione delle risorse, al fine di colmare il differenziale pro-capite, di cui ancora soffrono alcune regioni. Tra queste, in particolare, le Marche per le quali ci auguriamo che, con l´adozione di corretti criteri relativi al federalismo fiscale, si arrivi ad una positiva risoluzione con un incremento dei trasferimenti statali´.  
   
   
20 OTTOBRE, GIORNATA MONDIALE DELL``OSTEOPOROSI: TAVOLO TECNICO PER DEFINIRE UN PROGETTO REGIONALE DELLE MARCHE  
 
Ancona, 20 ottobre 2011 – Oggi 20 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell´osteoporosi, malattia che colpisce l´apparato osseo, principalmente delle donne dopo il raggiungimento della menopausa. La Regione Marche aderisce alle celebrazioni, con una serie di iniziative che si svolgeranno nelle strutture sanitarie del territorio e con l´avvio di un Tavolo tecnico che dovra` predisporre un programma di prevenzione regionale. ´La patologia dell´osteoporosi colpisce il 17 per cento delle donne, con una percentuale di crescita esponenziale ´ afferma l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani ´ Interessa anche la sfera maschile della popolazione piu` anziana, ma sono le donne quelle che patiscono le maggiori conseguenze. Ha ormai assunto le caratteristiche di una vera malattia sociale, a seguito dell´allungamento della vita che amplifica la platea dei potenziali soggetti coinvolti. Le scelte di politica sanitaria, operate dalla Regione in questi anni, puntano a contrastare tali fenomeni. L´insediamento dell´Agenzia nazionale per la longevita` attiva, proprio nelle Marche, e` segno dell´attenzione con cui abbiamo seguito questi problemi. L´avvio del Tavolo tecnico e` un´ulteriore testimonianza della volonta` di rispondere, con le modalita` piu` appropriate, alle richieste dei marchigiani. La Giornata mondiale e` stata istituita per ricordare a tutti i soggetti a rischio di tenersi informati e attivi. Cogliamo l´occasione per rivolgere un appello, in tal senso, ai marchigiani, perche` la prevenzione e` sempre la miglior arma per contrastare una malattia´. Il Tavolo tecnico si e` insediato lo scorso mese di settembre, a seguito della raccolta di cinquemila firme da parte della componente femminile delle organizzazioni sindacali Cgil-cisl-uil. L´obiettivo e` quello di fornire adeguate risposte per contrastare la diffusione dell´osteoporosi. E` coordinato dall´Agenzia regionale sanitaria e vede la presenza di professionisti del sistema sanitario e dell´Universita` politecnica delle Marche. Le prime indicazioni operative sono attese per l´inizio del 2012. L´osteoporosi e` una malattia dell´apparato scheletrico, difficile da curare e da sconfiggere completamente. Si caratterizza per una bassa densita` minerale ossea e per un deterioramento del tessuto osseo, con conseguente maggiore rischio di fratture per traumi anche minimi. Esistono farmaci che aiutano a contrastare la sua evoluzione. La tutela migliore rimane comunque la prevenzione, basata su una alimentazione corretta (alimenti ricchi di calcio) e una moderata attivita` fisica (una muscolatura piu` robusta protegge meglio le ossa).  
   
   
VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE AL VIA IN TOSCANA, UN MILIONE DI DOSI  
 
Firenze, 20 ottobre 2011 – Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2011-2012. I vaccini, 963.500 dosi, sono in distribuzione a tutte le Asl. Le aziende sanitarie li distribuiranno a medici di famiglia e pediatri, in base al numero di pazienti da vaccinare, e dalla prossima settimana partiranno le vaccinazioni, secondo i calendari vaccinali di ogni singola azienda. Chiunque può acquistare il vaccino in farmacia. Ma ad anziani sopra i 65 anni e cittadini appartenenti alle categorie a rischio la vaccinazione verrà offerta gratuitamente, tramite i medici di famiglia, i pediatri e gli ambulatori delle Asl. Nelle categorie a rischio rientrano bambini (di età superiore a 6 mesi) e adulti affetti da particolari patologie croniche (malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, circolatorio, renale, malattie degli organi emopoietici, diabete e altre malattie dismetaboliche, sindromi da malassorbimento intestinale, fibrosi cistica, altre malattie congenite o acquisite che comportino carente o alterata produzione di anticorpi, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici), bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, bambini pretermine e di basso peso alla nascita. La vaccinazione è gratuita anche per le donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica, per gli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, e per il personale di assistenza o i familiari di soggetti ad alto rischio. Come negli anni passati, con il vaccino antinfluenzale agli anziani verrà somministrata anche la vitamina D, per proteggere le ossa. Obiettivo della vaccinazione antinfluenzale, prevenire le complicanze e ridurre del 70-80% la mortalità legata all’influenza. Pur essendo la Toscana tra le Regioni con le migliori performance per quanto riguarda la copertura vaccinale, l’obiettivo di questa stagione 2011-2012 è quello di arrivare alla copertura ottimale indicata dal ministero, che è del 75% per gli ultrasessantacinquenni e del 95% per le categorie a rischio. Mentre nelle stagioni passate la copertura della popolazione ultrasessantacinquenne in Toscana era andata costantemente aumentando, nella scorsa stagione 2010-2011 ha subìto una flessione: 2007-2008: copertura del 68,5%; 2008-2009: 69,5%; 2009-2010: 71,1%; 2010-2011: 68,8%. “La scorsa stagione la vaccinazione ha sofferto delle conseguenze delle polemiche legate alla pandemia – sottolinea l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – e per la prima volta la copertura vaccinale ha registrato una flessione, che in Toscana è stata assai contenuta, ma in altre regioni è stata invece molto più spiccata. Voglio ricordare che il vaccino antinfluenzale, nelle sue varie formulazioni, è riconosciuto universalmente come il mezzo più efficace e conveniente per prevenire l’influenza e le sue complicanze, raramente ha effetti collaterali ed è consigliato a tutti, ma soprattutto a quelle categorie di soggetti a rischio, che dalle complicanze dell’influenza possono avere le conseguenze più gravi”. Anche nella stagione influenzale 2011-2012 la Regione Toscana continuerà a partecipare alla Rete nazionale di sorveglianza della sindrome influenzale Influnet, che si basa sulla segnalazione, da parte di un campione di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta, al Centro interuniversitario di ricerca sull’influenza (Ciri) dei casi di sindrome influenzale osservati ogni settimana tra gli assistiti. Il periodo di sorveglianza epidemiologica, come di consueto, inizia nella 42° settimana del 2011 e si prolungherà fino alla 17° del 2012. Questo sistema permette di calcolare i tassi di incidenza per settimana della malattia quasi in tempo reale. Nella stagione 2010-2011, con un andamento della diffusione del virus influenzale abbastanza contenuto, in Toscana si sono verificati circa 280.000 casi di sindrome influenzale (in Italia 5.882.000). La fascia di età più colpita è stata quella pediatrica, ma le complicanze più gravi si sono verificate negli anziani e in soggetti immunocompromessi.  
   
   
IL TICKET SI PAGA ON-LINE, STOP A CODE IL SERVIZIO PAGOCRS ESTESO A LECCO, CREMONA, SONDRIO E MILANO FORMIGONI E BRESCIANI: GRANDI VANTAGGI PER I NOSTRI CITTADINI  
 
Milano, 20 ottobre 2011 - Dopo la sperimentazione condotta negli ultimi dieci mesi dagli Istituti Clinici di Perfezionamento e dall´Azienda Ospedaliera di Treviglio (Bg), il servizio di pagamento on-line dei ticket sanitari si estende all´Asl di Lecco e alle Aziende Ospedaliere di Cremona, Lecco e Sondrio, oltre che al Sacco di Milano. Lo annunciano il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l´assessore alla Sanità Luciano Bresciani. A partire dai prossimi giorni, grazie all´attivazione di una nuova funzionalità della Carta Regionale dei Servizi, i ticket delle visite e delle prestazioni ambulatoriali prenotate in queste strutture potranno dunque essere pagati on-line, da casa o da qualunque postazione internet, tramite la Carta Regionale dei Servizi (Crs) e il lettore di smart card. Il sistema, chiamato ´Pagocrs´, è uno strumento elettronico di facile utilizzo, veloce e sicuro. Si attiva con una semplice registrazione iniziale. Per accedere al servizio si può utilizzare il sito www.Pagocrs.com  o i link presenti sui siti delle diverse Aziende Ospedaliere o dell´Asl di Lecco. "Si tratta di un sistema - spiega Formigoni - che ha diversi vantaggi: i cittadini potranno evitare moduli da compilare e code alle casse, risparmiando molto tempo. L´estensione di questo servizio fa parte delle nostre politiche di semplificazione e conferma, ancora una volta, che la sanità lombarda è capace di migliorarsi sempre e di venire incontro alle esigenze delle persone. D´altra parte, il cardine di tutto il sistema è proprio la centralità delle persone e dei loro bisogni". "L´introduzione e lo sviluppo delle più moderne tecnologie in sanità - afferma l´assessore Bresciani - è uno dei punti fondamentali del nostro Piano Socio Sanitario Regionale. Questa nuova facilitazione a vantaggio dei cittadini è un ulteriore passo in questa direzione oltre che una conferma della nostra linea di miglioramento continuo della qualità del sistema".  
   
   
ACCORDO IN VENETO SU VISIONE REFERTI.E’ COMPLETAMENTO DI PRIMA VISITA GRATUITO, QUINDI NESSUN TICKET  
 
 Venezia, 20 ottobre 2011 - La visione di referti ed esami da parte degli specialisti pubblici e privati convenzionati costituisce il completamento della prima visita, ed è quindi erogata senza oneri tariffari a carico del servizio sanitario regionale. Nessun ticket sarà quindi dovuto dal cittadino. E’ questo il contenuto dell’accordo raggiunto ieri al termine di un incontro tenutosi in giunta regionale tra l’assessore alla sanità Luca Coletto ed i rappresentanti delle organizzazioni e dei sindacati dei medici del Veneto, convocato per chiarire la questione del presunto “nuovo ticket” di 3 euro legato alla delibera di revisione del nomenclatore tariffario delle prestazioni specialistiche recentemente approvato dalla Giunta regionale. “Abbiamo avuto un confronto sereno e molto costruttivo – ha detto Coletto – per il quale ringrazio tutti i partecipanti. E’ stato chiarito aldilà di ogni ragionevole dubbio che la visione dei referti diagnostici da parte degli specialisti è gratuita e che quindi, di conseguenza, nessun ticket sarà dovuto. E’ quello che più ci interessava chiarire nell’interesse del cittadino – ha aggiunto – così come era importante chiarire un modus operandi che sarà uguale per tutti, erogatori pubblici e privati convenzionati”. Nel corso dell’incontro è infatti emerso che, sulla questione, c’erano difformità di comportamento sul territorio, e che in alcuni casi la visione dei referti veniva considerata visita di controllo, con il relativo ticket di 13 euro. “Adesso è tutto chiaro – conclude Coletto: la visione dei referti è erogata gratuitamente e nessun ticket sarà dovuto, in tutte le strutture del territorio veneto, pubbliche o private convenzionate che siano”.  
   
   
AL VIA NELLE MARCHE IL PROGETTO UP-TECH PER SERVIZI INNOVATIVI AI MALATI DI ALZHEIMER .  
 
Ancona, 20 Ottobre 2011 - Piu` attenzione ai malati di Alzheimer e ai loro familiari con un´adeguata continuita` assistenziale dopo la dimissione dalle strutture ospedaliere grazie all´avvio del progetto Up-tech, elaborato dalla Regione Marche con il supporto tecnico dell´Inrca. ´L´obiettivo - spiega l´assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi ´ e` di creare un sistema integrato di servizi, che si avvalgono del supporto delle nuove tecnologie, per la gestione, il monitoraggio e la misurazione di efficacia ed efficienza dei processi assistenziali per l´anziano affetto da demenze di tipo Alzheimer´. Proprio nella fase delle dimissioni ospedaliere il bisogno assistenziale di questi pazienti si acuisce. ´Nonostante cio` ´ continua Marconi - attualmente l´offerta dei servizi territoriali di sostegno agli anziani affetti da Alzheimer nella fase di dimissione e` altamente frammentata, e ancora minore risulta il livello di integrazione tra i servizi territoriali e quelli di tipo ospedaliero´. Up-tech, che prevede un budget di spesa di ´ 1.335.771,44, durera` 18 mesi e si focalizzera` soprattutto sul momento della presa in carico del paziente da parte di un assistente sociale, nel caso di assistenza a domicilio, o di un infermiere professionale nel caso di paziente istituzionalizzato, che provvedera` alla formazione dei familiari sulla gestione della patologia, al monitoraggio telefonico programmato, alle funzioni di consulenza (anche legale) e all´orientamento ai servizi socio-sanitari. Attraverso questo progetto verranno anche sperimentate nuove tecnologie per il supporto del malato e del suo assistente familiare (ausili informatici, telematici ed elettronici e azioni di adattamento dell´ambiente di vita, in grado di migliorare l´ergonomia) con la consulenza da parte di consulenti e specialisti della domotica. ´La patologia di Alzheimer ´ prosegue Marconi - solleva non poche preoccupazioni in ambito sanitario. La percentuale di malati e` in continua crescita; cio` richiede un deciso ripensamento delle dinamiche di welfare e impone la presenza di un sistema di interventi in grado di realizzare servizi appropriati e sostenibili e di rispondere alla domanda di protezione e cura sociale´. In generale, si attende il miglioramento della qualita` di vita dei pazienti affetti da Alzheimer e degli assistenti familiari, una maggior soddisfazione nell´utilizzo dei servizi sanitari, la riduzione dei ricoveri, del tasso di istituzionalizzazione e degli accessi al Pronto Soccorso, un incremento delle valutazioni multidimensionali effettuate in maniera congiunta dai soggetti del settore sociale (Comune) e del sanitario (Distretti).  
   
   
LA SIFO: I MIGRANTI NON PESANO SULLA SPESA FARMACEUTICA “IL 50% DEGLI STRANIERI CONSUMA UN SOLO MEDICINALE IN UN ANNO”  
 
Firenze, 20 ottobre 2011 - In Italia vivono quasi 5 milioni di immigrati (pari al 7,2% della popolazione residente) che producono l’11,1% della ricchezza nazionale, ma incidono sulla spesa farmaceutica complessiva solo per il 2%. La ragione principale va ricercata nella giovane età (quella media è di 36 anni) di queste persone, che ricorrono ai farmaci in misura decisamente inferiore rispetto agli italiani (soprattutto per la cura di malattie cardiovascolari). I dati emergono dal 32° Congresso Nazionale della Sifo (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie), che si chiude oggi a Firenze con la partecipazione di oltre mille iscritti. “Il farmaco può essere un ‘tracciante’ dello stato di salute delle persone - spiega la dott.Ssa Laura Fabrizio, presidente Sifo -. Abbiamo attivato un Osservatorio sulla prescrizione farmaceutica della popolazione immigrata in collaborazione con la Società Italiana di Medicina della Migrazioni (Simm), l’Istituto Superiore di Sanità, Cineca e il Consorzio Mario Negri Sud”. “È il primo progetto in Italia di questo tipo – afferma il dott. Enrico Costa, responsabile dell’Area Cooperazione internazionale della Sifo -. Sono state coinvolte 39 Asl in 9 Regioni per un totale di più di 10 milioni di pazienti assistibili. Circa il 15% della popolazione italiana riceve più di 10 farmaci nel corso di un anno, invece il 50% degli immigrati solamente uno. E non sono emerse differenze nel consumo tra la popolazione pediatrica italiana e quella immigrata. La Sifo vuole essere una rete di supporto alla salute globale, grazie alla nostra posizione privilegiata che ci permette di interagire con i clinici e con gli amministratori. Abbiamo dedicato questo congresso alla ‘Nuove tecnologie’. Noi rappresentiamo una ‘tecnologia di presenza’ su tutto il territorio nazionale. I migranti sono un’importante risorsa per l’Europa e per l’Italia perché contribuiscono allo sviluppo democratico ed economico”. Il progetto mira a evidenziare le variazioni qualitative e quantitative nell’accesso ai farmaci erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale tra le diverse popolazioni di immigrati e italiani e soprattutto a far emergere, dal confronto con i dati epidemiologici, i bisogni inevasi, anche alla luce delle differenze nei livelli e nell’organizzazione dell’assistenza sanitaria delle Regioni coinvolte. “Le fonti di informazioni sulla salute degli immigrati sono eterogenee - conclude la dott.Ssa Fabrizio -. Gli studi finora condotti a partire da indagini specifiche o analizzando i database amministrativi hanno utilizzato soprattutto le schede di dimissione ospedaliera. Poco è stato fatto relativamente alle prescrizioni farmaceutiche. Molto probabilmente perché la molteplicità di attori coinvolti, la frammentazione dei percorsi assistenziali dovuta anche all’elevata mobilità della migrazione, la frequente mancanza di un regolare permesso di soggiorno rendono difficile seguire nel tempo il grado di accesso alle cure. Va inoltre sottolineato che la differenziazione delle politiche regionali sul farmaco, indotta dal decentramento e dalla conseguente responsabilizzazione delle Regioni sull’eventuale disavanzo rispetto alle risorse necessarie per la sanità, ha creato disuguaglianze tra cittadini italiani ma ancor più tra gli immigrati presenti nel nostro Paese nei livelli di assistenza e continuità delle terapie. È necessario implementare le politiche di inclusione sanitaria, adottate dall’Italia a partire dal 1995, che garantiscono a tutti, immigrati regolari e non, la tutela della salute”.  
   
   
OSPEDALE DELLA VERSILIA, NÉ CHIUSURA NÉ RIDIMENSIONAMENTO  
 
 Torre Del Lago (Lu), 20 ottobre 2011 - “Nessuna ipotesi di chiusura né di ridimensionamento per l’ospedale della Versilia. Io per prima, quando l’ho letto sui giornali, mi sono stupita e allarmata. E l’ho già smentito tante volte, anche con il ministro Fazio. Chiediamoci piuttosto chi mette in giro queste voci, a chi serve. Mettere in giro queste voci non aiuta certo a lavorare per la salute dei cittadini”. Ci tiene, l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, a smentire con decisione la voce infondata di una chiusura dell’ospedale unico della Versilia, nato nel 2002 dalla unificazione di 4 ospedali. E l’ha fatto ieri pomeriggio, partecipando alla seduta dei consigli comunali congiunti di tutti e sette i comuni della Versilia (Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa, Pietrasanta, Seravezza, Stazzema e Viareggio), nell’Auditorium Enrico Caruso del Gran Teatro Puccini di Torre del Lago. Alla seduta hanno preso parte anche i rappresentanti dei sindacati, di alcune associazioni di pazienti, del Tribunale per i diritti del malato e del “Comitato per la salvezza dell’ospedale Versilia”. Dopo gli interventi, alcuni molto vivaci, dei cittadini, che si sono detti preoccupati per il futuro dell’ospedale (pochi giorni fa, nel corso di un’intervista a un’emittente locale, una rappresentante del Comitato aveva paventato la chiusura dell’ospedale, accusando i sette sindaci di immobilismo) e quelli dei sette sindaci, è intervenuta l’assessore Scaramuccia, che prima di tutto ha voluto rassicurare cittadini e sindaci, sgombrando il campo da ogni dubbio: “Che l’ospedale chiuda è una cosa fuori dal mondo – ha detto – E togliamoci dalla testa anche qualsiasi ipotesi di ridimensionamento. Di questo ospedale ne andiamo fieri. Tanto che due settimane fa, quando è venuto in Toscana l’assessore alla sanità della Liguria, l’ho portato proprio a visitare l’ospedale della Versilia. Mi dispiace però che in questa assemblea si sia parlato solo dell’ospedale e non del territorio, che funziona bene e dà tanti servizi”. L’assessore ha poi toccato la questione della quota capitaria, che molti interventi avevano lamentato essere più bassa che per altre Asl: “La quota capitaria è definita per legge, il Piano sanitario definisce quella che spetta a ciascuna Asl, tenendo conto di tanti parametri. Quella della Versilia è la quinta, ed è più alta della media nazionale. In questo momento in cui le risorse sono scarse, la Versilia non è sottofinanziata, anzi è finanziata più della media regionale”. Ha ricordato l’attuale situazione finanziaria: “Le risorse, che fino all’anno scorso crescevano, ora diminuiscono: quest’anno stiamo lavorando con 90 milioni di euro in meno rispetto all’anno prima. E l’anno prossimo saranno ancora meno. Le scelte sono due: o stare fermi, o prendersi la responsabilità di decidere. Abbiamo una sanità che funziona, e questo grazie alle scelte fatte finora. Non possiamo permetterci di stare fermi, ma dobbiamo continuare a decidere, riorganizzare, lavorare sempre di più sull’appropriatezza. Non dobbiamo difendere solo l’ospedale della Versilia, ma il nostro diritto alla salute. Oggi qui ho visto una comunità appassionata, che difende il proprio ospedale, – ha concluso l’assessore – Ma le voci di chiusura dell’ospedale ci fanno distogliere l’attenzione dai veri problemi. Proviamo a combattere insieme per difendere il nostro diritto alla salute”.  
   
   
LUCCA: AL VERSILIA: “NUOVE SALE OPERATORIE PIÙ SICURE”  
 
Lido Di Camaiore (Lu), 20 ottobre 2011 – “Il rinnovamento di queste sale operatorie ci consente di migliorare ulteriormente il livello di sicurezza degli interventi e in particolare di abbattere il rischio di infezioni. Vorrei che progressivamente tutte le sale operatorie della Toscana fossero certificate come queste. Quanto è stato fatto qui al Versilia è la dimostrazione che con adeguamenti di questo tipo si può ottenere un grande risultato, che incide sulla qualità dell’assistenza e sulla salute dei cittadini”. E’ quanto ha detto l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, che ieri all’ospedale della Versilia ha inaugurato le due sale operatorie ortopediche, che, già certificate in classe Iso 6, hanno ottenuto ora la certificazione in classe Iso 5. Gli interventi realizzati nelle due sale (per esempio, un sistema di diffusione dell’aria “a flussi laminari”, che consente un lavaggio dell’aria), la miglior qualità degli impianti e un’adeguata formazione degli operatori riguardo alla corretta applicazione delle procedure di comportamento, hanno consentito di raggiungere altissime condizioni igieniche e un livello di asepsi fondamentale per la prevenzione e il controllo delle infezioni a seguito delle operazioni chirurgiche”. In questo modo, il rischio di infezioni scende sotto l’1%, consentendo anche di evitare il bombardamento di antibiotici sul paziente. Accompagnata dal direttore generale della Asl 12 di Viareggio, Giancarlo Sassoli, dal direttore di presidio Grazia Luchini e da tutta la direzione della Asl e dell’ospedale, l’assessore ha visitato poi il nuovo sito Rmn, che ospita due tomografi a risonanza magnetica, uno dei quali di nuova generazione, con campo magnetico statico di 1.5 Tesla, con bobine appositamente dedicate per i vari distretti corporei. La riqualificazione di un apparecchio Tc garantisce una risposta diagnostica con maggiore risoluzione spaziale e temporale, assicurando qualità ed efficienza al percorso in urgenza del paziente. Ultima tappa della visita, all’esterno dell’ospedale, l’impianto a pala eolica che, associato all’installazione di pannelli fotovoltaici, arricchisce il patrimonio di fonti alternative dell’ospedale Versilia, che nel marzo di quest’anno è stato il primo ospedale italiano ad ottenere la certificazione energetica in classe C. Negli ultimi 8 anni, gli interventi realizzati al Versilia per il risparmio energetico hanno consentito un taglio delle bollette superiore al 30%, e una riduzione del 40% dell’emissione di Co2 nell’aria.  
   
   
INCONTRO PUBBLICO A VILLENEUVE SUL TEMA TUMORI: PREVENZIONE PRIMARIA, SCREENING E DIAGNOSI PRECOCE. APPUNTI PER UNO STILE DI VITA PIÙ CONSAPEVOLE  
 
 Aosta, 20 ottobre 2011 - L’assessorato regionale alla sanità, salute e politiche sociali e le Amministrazioni comunali di Villeneuve ed Introd informano che domani, giovedì 20 ottobre 2011, alle ore 20.30 nell’Auditorium dell’Istituzione scolastica Maria Ida Viglino di Villeneuve, si svolgerà un’incontro pubblico sul tema Tumori: prevenzione primaria, screening e diagnosi precoce. Appunti per uno stile di vita più consapevoli che vuole essere un modo per promuovere la salute: un corretto stile di vita e una sana alimentazione sono presupposti essenziali per prevenire alcune malattie, in modo particolare quando si parla di tumori. Il corretto approccio alle attività di screening e le conseguenti diagnosi precoci permettono di intervenire, in modo incisivo, sulla malattia neoplastica. Dopo un saluto dei sindaci di Villeneuve, Roberta Quattrocchio e di Introd Vittorio Anglesio, interverranno il dott. Gianmauro Numico Direttore S.c. Oncologia, ed il dott. Maurizio Castelli, Direttore Sc Medicina legale, dell’Ospedale U. Parini di Aosta. L’incontro sarà chiuso dall’Assessore Lanièce che presenterà le attività di prevenzione avviate dall’Assessorato e previste nel documento programmatorio il Piano regionale per la salute e il benessere 2011-2013.  
   
   
DIABETE, I MALATI DIVENTANO ATTORI DI TEATRO “L’ARTE AIUTA A RISCOPRIRE IL CORPO E LE EMOZIONI”  
 
 Vicenza, 20 ottobre 2011 – Il diabete raccontato dai malati attraverso il teatro. Con la voce, il corpo, l’improvvisazione. La diagnosi di una malattia cronica può determinare la rottura totale con il proprio passato e l’ingresso in una dimensione nuova, di totale incertezza. Che può essere affrontata anche attraverso il teatro, una forma espressiva in grado di favorire la scoperta del proprio corpo, accrescere la fiducia in se stessi e la consapevolezza delle proprie emozioni. È l’obiettivo della rappresentazione “Dolce che azzanna” (“Testimonianze e riflessioni di diabetici e dell’equipe che li segue”), in programma il 21 ottobre alle 21 al Teatro Modernissimo di Noventa Vicentina (Via Broli), con ingresso gratuito aperto a tutti i cittadini. È la prima esperienza di questo tipo in Italia. L’iniziativa è dell’Associazione Diabetici Area Berica che ha chiesto ad un diabetologo, un regista, un medico di medicina generale, un’infermiera e cinque diabetici di proporre un percorso di riflessione sulla malattia utilizzando la tecnica comunicativa del “teatro educativo”. È nato così il gruppo teatrale “La Dolce Vita”. “Racconteremo cinque storie vere – spiega il dott. Roberto Mingardi, diabetologo della casa di cura Villa Berica di Vicenza e uno degli attori dello spettacolo - per sensibilizzare non solo i malati ma anche la popolazione ‘sana’ su quanto sia importante seguire uno stile di vita sano, basato su una corretta alimentazione e una costante attività fisica. In 90 minuti spieghiamo cosa è il diabete, come il paziente vive con questa malattia e quali trattamenti deve seguire. Il momento della diagnosi ed il successivo percorso terapeutico spesso generano una profonda sofferenza. Inoltre, il riconoscimento di uno stato di malattia irreversibile determina un indebolimento dell’immagine di sé, tanto che molti medici parlano di vero e proprio lutto, determinato non dalla morte di una persona reale, ma dalla perdita dello stato d’integrità precedente. Il teatro può rappresentare una forma di terapia comportamentale per recuperare l’autostima”. La regia è di Francesco Chiodin e gli attori del cast sono Laura Barbieri, Loredana Carretta, Graziano Corato, Olga Dalla Valle, Roberto Mingardi, Luca Pigato, Giorgio Vianello e Annarita Vigolo. Il diabete è una patologia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia). “Siamo di fronte a un’esplosione di questa patologia, legata strettamente agli stili di vita – continua il dott. Mingardi -. Nel Veneto sono 250mila le persone colpite, ma vanno considerati anche coloro che non sanno di avere la malattia, pari a circa 125mila individui. In ogni famiglia veneta c’è una persona con diabete o in fase pre-diabetica, caratterizzata da livelli di glucosio nel sangue superiori alla norma, ma non così elevati da determinare un diabete conclamato. E nell’area della città di Vicenza si registrano circa 15mila casi”. Il teatro accresce la capacità di relazione e cooperazione nel gruppo, permette di comprendere il valore dell’altro nella sua diversità e sviluppa il senso critico. Lo spettacolo durerà 90 minuti e prevede momenti di interazione tra gli attori e il pubblico, che, alla fine di ogni storia, rivolgerà domande al dott. Mingardi sul palco. “Gli attori – conclude il dott. Mingardi - raccontano pezzi della loro vita legati alla malattia. Vogliamo che il pubblico condivida problematiche, ansie e paure del paziente diabetico. Ad esempio, uno dei protagonisti racconterà come abbia rischiato di perdere il lavoro. Gli avevano ritirato la patente in seguito a un incidente stradale causato da un episodio di ipoglicemia, un abbassamento degli zuccheri nel sangue. Il teatro è una forma d’arte in grado di raccogliere il consenso degli spettatori che assistono ad una ‘scena’ proposta operatori sanitari e diabetici protagonisti della vita di tutti i giorni, una scena reale e non virtuale come invece accade nel mondo di Internet”. È prevista una seconda rappresentazione il 27 gennaio 2012 a Ospedaletto Euganeo (Padova).  
   
   
COASTAL ROWING: INAUGURAZIONE CAMPIONATI MONDIALI A BARI  
 
Bari, 20 ottobre 2011 Da giovedì 20 sino a domenica 23 ottobre, si svolgerà a Bari la 5° Edizione dei Campionati del Mondo di Coastal Rowing, manifestazione organizzata dal Centro Universitario Sportivo di Bari in collaborazione con il Circolo Canottieri Barion. L’assessore allo sport, Maria Campese, parteciperà alla cerimonia di apertura dell’evento, giovedì 20 ottobre alle ore 19,00, presso la Sala Consiliare della Provincia di Bari. “I Mondiali di Coastal Rowing – dichiara l’assessore – sono una vetrina internazionale eccezionale e sono felice che la città di Bari sia rappresentata a così alto livello in una manifestazione di così grande rilevanza”. “Nato in Francia verso la fine degli anni ’80 – ricorda l’assessore - il Coastal Rowing è un modo innovativo di intendere il canottaggio. Unisce l’aspetto agonistico-sportivo ad elementi turistico-culturali, esaltando il rapporto tra atleta e natura. Questa disciplina si pratica su imbarcazioni particolari, che possono essere usati dai diversamente abili e da atleti di tutte le età”.  
   
   
CICLISMO, GIRO D´ITALIA PREMIA ANCORA LIGURIA CON DOPPIO APPUNTAMENTO A SESTRI LEVANTE E A SAVONA  
 
Genova, 20 Ottobre 2011 - Il Giro d´Italia numero 95 premia ancora la Liguria. E in vista del ritorno della Corsa Rosa con due importanti tappe, la Serravezza- Sestri Levante, giovedì 17 maggio e la Savona- Cervere, l´indomani, venerdì 18 maggio, la Regione Liguria si prepara per sostenere l´evento. "In attesa che si costituiscano i rispettivi comitati di tappa a Sestri Levante e a Savona, credo sia utile cominciare a prendere contatti con gli enti locali delle due città per coordinare al meglio un doppio evento sportivo molto importante anche per la promozione turistica del nostro territorio", ha detto l´assessore allo sport della Regione Liguria Gabriele Cascino rispondendo ai giornalisti in una pausa del Consiglio regionale. Cascino ha ringraziato la Gazzetta dello Sport e la Federazione Ciclistica Italiana per questo ritorno del Giro d´Italia in Liguria, dopo la tragica morte, lo scorso anno, del corridore belga Wouter Weylandt nella terza tappa, sulla discesa del Passo del Bocco, verso Rapallo. Quest´anno la corsa tornerà nel Tigullio, a Sestri Levante, " dove nel 1960 tagliò il traguardo Gastone Nencini e nel 1969 Eddy Merckx e a Savona che saprà anch´essa essere all´altezza dell´appuntamento", ha detto Cascino. L´assessore ligure allo Sport non si sbilancia, ma ha accennato anche a nuovi contatti con gli organizzatori del Tour de France, guidato come sempre da Christian Prudhomme, per una tappa in Liguria nel 2013. Per il Tour de France, sarebbe ritorno nella nostra regione. La prima volta fu a Sanremo nel 1948. Tre giorni dopo Gino Bartali, sbaragliando tutti gli avversari nella tappa Briancon-aix Les Bains mise una seria ipoteca sulla vittoria finale del tour, poiu vinto per la seconda volta. Quella vittoria ,com´è noto, servì ad allentare in Italia una situazione tesissima per l´ attentato a Palmiro Togliatti di quei giorni e la richiesta caldeggiata a Gino Bartali, fu fatta personalmente, al telefono, dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.