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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Novembre 2011
SCIENZIATI GETTANO NUOVA LUCE SULL´EVOLUZIONE DEI LEGUMI SVELANDONE LA SEQUENZA GENOMICA  
 
Un team internazionale di scienziati ha sequenziato il genoma di Medicago, un membro del grande gruppo delle piante da fiore Leguminose che da molto tempo è utilizzato come modello per lo studio della biologia dei legumi. Gli scienziati sono riusciti a mappare circa il 94% dei suoi geni. Le loro scoperte ci forniscono degli indizi su come si evolvono le Papilionoidee, che sono la più grande delle tre sottofamiglie delle Leguminose. La sottofamiglia della Papilionoidee comprende i piselli, i semi di soia e tutti i legumi che vengono coltivati. Lo studio, che ha riunito 128 scienziati provenienti da Belgio, Francia, Germania, Nigeria, Arabia Saudita, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti ha ricevuto un finanziamento di 14.750.955 euro dal progetto Grain Legumes ("New strategies to improve grain legumes for food and feed"), che è stato supportato nell´ambito dell´area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Una caratteristica genetica delle piante nella sottofamiglia delle Papilionoidee è quella di poter ospitare batteri in grado di fornire loro azoto proveniente dall´aria. In questo nuovo studio, il team ha scoperto che questa utile caratteristica può in parte essere attribuita a un evento genetico avvenuto 58 milioni di anni fa quando vennero create copie dei geni dell´intero genoma. "I dettagli del genoma gettano nuova luce sulla Medicago, la pianta modello che aiuterà a svelare i meccanismi della fissazione dell´azoto, speriamo nell´arco della nostra vita," ha detto uno degli autori dello studio, il prof. Giles Oldroyd del John Innes Centre nel Regno Unito. La duplicazione dei geni permette lo sviluppo di nuove mutazioni e funzioni, mantenendo allo stesso tempo i ruoli dei geni iniziali. Questa mutazione dei geni nei legumi papilionoidi è ciò che li ha resi così vincenti e resistenti, e ha aumentato il loro valore per gli esseri umani. Nella sottofamiglia delle Papilionoidee, questi geni aggiuntivi si specializzarono per funzioni relative al nodulo della radice, un organo che i legumi formano per immagazzinare batteri simbiotici azotofissatori del genere Rhizobium, il cui compito è quello di fornire ai loro ospiti una forma di azoto che sono in grado di usare, mentre la pianta ospite fornisce ai batteri zuccheri e proteine. Il progetto Grain Legumes venne lanciato allo scopo di aiutare l´Ue ad affrontare la sfida di fornire proteine di alta qualità per il consumo sia animale che umano. Attualmente, l´Europa importa circa il 70% delle sue proteine vegetali; molte di queste potrebbero essere però prodotte localmente. Per gli esseri umani, i legumi hanno un alto valore nutritivo. Essi rappresentano un´ottima fonte di proteine vegetali di alta qualità per i mangimi per gli animali. Inoltre, utilizzando i legumi nella rotazione delle colture, si riduce il bisogno di fertilizzanti. Nonostante tutti questi vantaggi, i legumi rimangono sottoutilizzati dagli agricoltori europei, principalmente a causa della poca costanza della loro produzione. Il progetto Grain Legumes mirava a effettuare delle ricerche che avrebbero portato alla fine a un aumentato utilizzo dei legumi in Europa. Per maggiori informazioni, visitare: John Innes Centre: http://www.Jic.ac.uk/corporate/index.htm    
   
   
DAL VENETO UN SECCO NO ALLA PROPOSTA COMUNITARIA DI ABOLIZIONE DELL´ETICHETTATURA FACOLTATIVA DELLE CARNI  
 
Venezia - E’ un “no” secco e deciso quello che dal Veneto si leva contro la proposta della Commissione Europea Proposta di un Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (Ce) n. 1760/2000 per quanto riguarda l’identificazione elettronica dei bovini e che sopprime le disposizioni relative all´etichettatura facoltativa. “Aggiungo anche la mia voce alla richiesta di intervento dei nostri europarlamentari avanzata dalla nostra filiera produttiva – ha affermato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – e interesserò le altre Regioni, chiedendo anche da parte nostra l’intervento del Governo contro un progetto del quale posso pensare solo o che è sbagliato o è fortemente viziato da interessi internazionali che nulla hanno a che vedere con la valorizzazione della qualità della produzione europea e italiana”. Sulla questione, ieri il presidente di Italia Zootecnica, Fabiano Barbisan aveva chiesto ai parlamentari europei di intervenire, chiarendo che la proposta della Commissione ha anche contenuti meritevoli, perché prevede l’introduzione dell’etichettatura elettronica per la tracciabilità dei bovini. Ma a fianco di questo c’è, inspiegabilmente, l’abolizione dell’etichettatura facoltativa, introdotta dieci anni fa, che ha permesso ai produttori di dare ai consumatori ulteriori informazioni sulla qualità oggettiva del prodotto e sui valori di sicurezza alimentare e salutistica. “Non ha senso che all’interno di un sistema che si richiama al liberalismo vengano imposti comportamenti – ha aggiunto Manzato – che sembrano servire solo a difendere interessi economici di parte e non quelli della generalità dei cittadini consumatori, che ci chiedono sempre più informazioni, certezze, garanzie, tipicità. Una delle motivazioni addotte dalla Commissione sarebbe nei costi amministrativi dell’etichettatura facoltativa, che però ammonta in tutta Europa a 362 mila euro che non paiono una spesa insostenibile. Nello stesso tempo, che senso ha abrogare una facoltà volontaria gestita dai produttori che ha dimostrato di essere utile e gradita ai consumatori? E a questo punto, perché non valorizzare la tracciabilità anche tramite l’analisi del Dna, come chiede la nostra filiera?”.  
   
   
RIUNIONE A CORIGLIANO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL PSR DELLA REGIONE CALABRIA  
 
Sì è riunito il 25 novembre a Corigliano Calabro il Comitato di sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria, con l’obiettivo di verificare lo stato di attuazione del Psr Calabria e degli interventi cofinanziati dall’Unione europea per lo sviluppo delle zone rurali. Ad aprire il lavori l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura Foreste e Forestazione Michele Trematerra. Al Comitato hanno preso parte i rappresentanti della Direzione Agricoltura della Commissione europea, Agata Zdanowicz e Maria Merlo, insieme ai rappresentanti della Ministero delle politiche Agricole e della Rete rurale nazionale. Numeroso il partenariato presente ai lavori, con i rappresentanti delle organizzazioni professionali e delle associazioni di categoria. Con una dotazione finanziaria complessiva di oltre 1 miliardo di euro, il Psr rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo del comparto agricolo calabrese e delle aree rurali. Dal punto di vista finanziario, la verifica del Comitato ha evidenziato che il Programma dimostra un buon livello di attuazione finanziario, con una spesa che progredisce rapidamente permettendo, tranquillamente, di raggiungere entro il 31 dicembre la quota prevista per evitare il disimpegno automatico di risorse finanziarie. Durante i lavori, i rappresentanti della Commissione europea hanno manifestato il loro apprezzamento per i progressi compiuti dall’amministrazione regionale nel migliorare il sistema di gestione del Psr, velocizzando il livello di spesa senza tuttavia trascurare l’attenzione ai controlli e la qualità di spesa, consolidando un sistema di gestione che permetterà nel breve periodo di raggiungere gli obiettivi strategici di competitività, tutela del territorio e valorizzazione delle aree rurali.  
   
   
IL VALORE DELLA BIODIVERSITÀ, MERCOLEDÌ 30 CONFERENZA INTERNAZIONALE A VILLA FABRI DI TREVI  
 
Perugia - "La misura economica del valore della biodiversità è fondamentale per rendere tangibile la rilevanza della tutela di questa importante risorsa, ma anche per individuare misure e strumenti di conservazione, per attivare appropriati incentivi, per includere il valore delle risorse biologiche nei sistemi di contabilità nazionale, per stabilire le basi di ogni discussione sulla divisione dei benefici derivanti da questa risorsa". Lo sostengono gli organizzatori della conferenza internazionale su "Il valore economico della biodiversità" che si terrà il 30 novembre, a partire dalle ore 9.00, a Villa Fabri di Trevi. Molti documenti politici sulla tutela della biodiversità - affermano i promotori dell´iniziativa, Regione Umbria, Università di Perugia e Fondazione Villa Fabri, esortano ad una quantificazione del suo valore economico per rendere più incisiva l´opera di conservazione. Per questo il convegno si prefigge di fare il punto della situazione a livello internazionale per quanto riguarda gli aspetti metodologici ed operativi della valutazione della biodiversità e di chiarire anche i legami fra nuovi strumenti per la conservazione della biodiversità ed il mantenimento del suo valore. Particolare attenzione verrà inoltre data alla necessità di disporre di dati di qualità ed aggiornati, mediante efficaci ed efficienti sistemi di monitoraggio, quale base per ogni successiva azione di valutazione. Non mancheranno alcune proposte operative finali. Il programma dei lavori prevede, dopo i saluti di Ciro Becchetti, Coordinatore agricoltura, cultura e turismo Regione Umbria, e di Luigi Pizzi, Commissario prefettizio Comune di Trevi, la presentazione dell´Osservatorio a cura di Paolo Papa, dirigente del Servizio aree protette, valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici Regione Umbria, si terrà la prima Sessione (ore 10) su "Il valore economico della biodiversità" con l´introduzione di Francesco Pennacchi, Professore di economia ambientale, Università di Perugia. Seguiranno gli interventi su "La questione economica e di business per la conservazione della biodiversità" di Joshua Bishop (Wf Australia, Responsabile nazionale mercati, sostenibilità e partenariati commerciali, coordinatore Business e Enterprise dello studio "The Economics of Ecosystems & Biodiversity"), su "Scenari ambientali ed economici: biodiversità, complessità, incertezza" di Davide Marino, Professore di economia ed estimo rurale, Università del Molise, e su "Il valore economico del paesaggio rurale" di Tiziano Tempesta, Professore di valutazione ambientale, Università di Padova. Nel pomeriggio (ore 15) è prevista la seconda sessione dedicata agli "Strumenti tecnici e politici per la conservazione della biodiversità", introdotta da Antonio Boggia, Professore di valutazione ambientale, coordinatore scientifico dell´Osservatorio per la Biodiversità. A seguire le relazioni su "Il ruolo degli indicatori nel quadro integrato del monitoraggio e dell´informazione sulla biodiversità" di katarzyna Biala (responsabile del progetto "Indicatori di biodiversità e di ecosistemi", Agenzia europea per l´ambiente - Aea), su "Strategie per la conservazione della biodiversità e delle aree protette" di Louis Cassar e Elisabeth Conrad, rispettivamente direttore e docente dell´Institute of Earth Systems, Università di Malta e su "I Prioritized Action Framework (paf) per una gestione integrata dei siti natura 2000" di Laura Pettiti, della direzione protezione natura del Ministero dell´ambiente. A concludere i lavori, Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole della Regione Umbria.  
   
   
AGRICOLTURA FVG: PER LA NUOVA PAC L´AGEA REGIONALE  
 
Castions di Strada - Anche attraverso l´analisi delle prospettive del mondo rurale sviluppata alla luce degli orientamenti comunitari per i prossimi anni, l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, ha tratto lo spunto per indicare agli agricoltori la strada da percorrere al fine di far compiere al settore primario del Friuli Venezia Giulia un ulteriore salto di qualità. Oltre quella crisi dalla quale il sistema agroalimentare, anche quello regionale, sembra oramai proiettato. Violino ha tratto le conclusioni all´affollatissimo convegno ´Agricoltura: orientamenti per il futuro´, che si è tenuto nella sala San Carlo, a Castions di Strada, organizzato dall´Associazione Gruppo 3P Castionese e dall´Assoagrofor-fvg, l´Associazione agronomi e forestali, per ribadire che la Pac, la Politica agricola comunitaria, anche per il settennio che inizierà nel 2014, cioè la ´nuova Pac´, sarà orientata in termini conservativi. E verrà indirizzata a cauti e graduali cambiamenti, non certo epocali, ma determinati esclusivamente dalla contrazione delle risorse che la Ue metterà a disposizione del settore rurale e, contemporaneamente, di quello forestale. Che in futuro saranno accomunati. Mentre alle Regioni con potestà autonoma, come il Friuli Venezia Giulia, sarà data la possibilità di predisporre ´mini Piani di sviluppo rurale´ all´interno del Psr generale, per l´assegnazione di forme di sostegno ai giovani agricoltori, alle piccole aziende, alle aree montane, alla filiera corta. Inoltre, il Psr non sarà più caratterizzato da Assi di intervento, bensì da 6 Priorità all´interno di 3 Obiettivi inerenti la competitività, la gestione sostenibile, lo sviluppo equilibrato del territorio rurale. Questo, perché all´interno della Comunità è prevista la contrazione delle somme a disposizione per il settore primario 6 per cento: passeranno così dal 39 al 36 per cento dell´intero bilancio della Ue. Questi dati sono stati illustrati da Federica Cisilino, della sede regionale Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e introdotti da Francesco Miniussi, della direzione centrale delle Risorse Rurali Agroalimentari e Forestali. Mentre i motivi del convegno, e le potenzialità di sviluppo dell´agricoltura nel castionese, erano stati esplicitati da Marco Stocco, presidente del locale Club 3P, e da Luca Gargioli, del Consorzio di bonifica Bassa Friulana. Alla luce delle considerazioni sugli orientamenti comunitari, è necessario fin d´ora definire le priorità. Non solo, ma, secondo Violino, è indispensabile concretizzare strategie che consentano di valorizzare le potenzialità esistenti e insite nel tessuto rurale e agroalimentare del nostro territorio e della nostra gente. Per esempio, è giusto parlare di prodotti rurali a Km 0. Ma questa potenzialità molto condivisa dai consumatori è finora stata valorizzata soltanto in minima parte. Basti pensare che, ha puntualizzato l´assessore, a Lignano e a Grado ci sono ancora spazi infiniti di collocazione, non solo per i prodotti rurali del territorio rivierasco, ma anche per i vini e i prodotti agroalimentari di pregio. Così come a Trieste, per l´assessore, anche alla luce delle esperienze maturate di recente con il marchio Tipicamente Friulano, c´è attesa per le eccellenze della nostra ruralità. Che cosa manca allora per un rilancio definitivo e reale dell´agricoltura regionale? Che cosa serve per fare sì che il settore primario del Friuli Venezia Giulia, come in passato, abbia maggiore considerazione da parte del Governo centrale e dell´Europa comunitaria, ma anche dei mercati internazionali? Occorre, secondo Violino, che siano gli stessi agricoltori a essere protagonisti del Rinascimento dell´agricoltura regionale. Perché se, com´è emerso dagli interventi al convegno, si richiede per esempio la messa in rete degli essicatoi di cereali per un´offerta sui mercati più omogenea e consolidata, occorre che siano gli stessi imprenditori agricoli a mettersi in relazione. Ad associarsi, o a creare forme cooperative che debbono assolutamente partire dal basso. Essere ideate e sostenute direttamente dal mondo rurale. Per evitare il perpetuarsi di esperienze che anche nel Friuli Venezia Giulia non hanno avuto buon fine. Quanto alla Pac, alle sue prospettive, per Violino è opportuno che il mondo rurale sappia progredire ed evolversi, sappia fare sistema proprio per poter fruire al massimo delle opportunità, dei sostegni comunitari. La Pac 2014/2021 avrà per il Friuli Venezia Giulia il valore di 230 milioni di euro. Occorre dunque una collaborazione forte tra gli imprenditori agricoli, le associazioni, le organizzazioni del mondo rurale, con il sostegno dell´intera categoria, per porre la Regione nelle condizioni di programmare in modo efficace la sua politica di sviluppo del settore primario. Non ultima, ha rilanciato l´assessore Violino nel concludere, la regionalizzazione dell´Agea, l´organismo pagatore dello Stato anche per i fondi comunitari. Perché una delle caratteristiche della nuova Pac, a fronte della contrazione delle risorse, sarà quella di accresciute forme di verifica rispetto ai finanziamenti. Che, nell´impossibilità di tenere l´intero territorio continentale sotto controllo, si tradurrà nel rallentamento e nella complicazione delle procedure di accesso ai benefici. A farne le spese saranno ancora una volta gli agricoltori. La soluzione di Violino? La regionalizzazione dell´Agea per consentire, attraverso lo snellimento della burocrazia e la velocizzazione delle procedure che la Direzione centrale della Regione ha già dimostrato, una più rapida fruizione dei contributi da parte dei beneficiari.  
   
   
SOGEMI. VIA LIBERA AL PIANO PER LA MESSA IN SICUREZZA: INVESTIMENTI PER 33 MILIONI DI EURO E NESSUN TAGLIO ALL’OCCUPAZIONE  
 
Milano - E´ stata approvata il 25 novembre dalla Giunta la proposta di delibera per la salvaguardia e il mantenimento dei mercati generali di Milano e la riorganizzazione della società partecipata Sogemi Spa, da sottoporre al Consiglio comunale. “Come Amministrazione abbiamo voluto porre in essere un piano strategico in grado, in primo luogo, di garantire la sopravvivenza della società dal punto di vista economico e funzionale, oltre alla realizzazione di una nuova struttura, moderna ed efficiente, essenziale per assicurare la qualità dei prodotti ortofrutticoli che giungono sulle tavole dei milanesi”, ha commentato l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale Franco D’alfonso. “Nelle prossime settimane, insieme all’assessore De Cesaris, sottoporremo al Consiglio comunale una delibera di Giunta per la scelta delle aree dove costruire i nuovi mercati generali, sempre in ambiti territoriali di competenza comunale, come gli spazi di via Lombroso, Porto di Mare o delle aree Expo. Da parte mia confermo l’impegno a individuare a breve le modalità e gli operatori che porteranno alla realizzazione dei nuovi e più efficienti mercati generali della città. La Sogemi restituirà al Comune le aree su cui insistono l’ex macello e l’attuale mercato avicunicolo, per circa 160mila metri quadrati”, ha proseguito D’alfonso. Le condizioni economiche attuali del Comune e della stessa società non hanno consentito l’attuazione di quanto previsto dal Piano di sviluppo Sogemi approvato dal Consiglio comunale nell’aprile 2011 e, in particolare, l’accensione del mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti che doveva dare avvio al processo di investimenti. Inoltre, secondo la normativa che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2012, il debito delle società partecipate rientrerà nel Bilancio del Comune, con effetti diretti quindi sul rispetto del Patto di stabilità. La soluzione identificata e presentata nelle scorse settimane in Commissione Commercio e in una lunga serie di incontri con tutti gli operatori coinvolti, prevede di dare certezza operativa alla Sogemi attraverso un intervento di finanziamento a fondo perduto da parte dell’Amministrazione per complessivi 33,2 milioni di euro per il quinquennio 2011-2016, fondi derivanti dall’alienazione delle aree ex-Ausonia. Il piano di “messa in sicurezza” non prevede alcun taglio all’occupazione del personale della società, ma una riduzione progressiva del costo del lavoro per effetto delle procedure di prepensionamento, già decise nel passato, che porterà il personale dalle attuali 55 unità alle 46 nel 2016. Il futuro ortomercato dovrà valorizzare l’export del prodotto italiano, inteso come prodotto di grande qualità, capace, di promuovere le eccellenze italiane presenti nel settore alimentare. In questo ottica dovrà essere valorizzata la sicurezza e la salubrità dei luoghi di lavoro così come la correttezza della disciplina del lavoro , la creazione di una cassa merci oltre proseguire nell’apertura del mercato al pubblico in giornate definite. La delibera approvata dalla Giunta sarà sottoposta al vaglio del Consiglio comunale per la definitiva approvazione degli obiettivi a lungo termine, quali il mantenimento dei mercati generali nell’attuale sede o in una nuova area e l’eventuale ingresso dei privati nella gestione degli impianti.  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA, NO A LIMITAZIONI SPAZI PESCA TONNO ROSSO L’ASSOCIAZIONE SCRIVE A MINISTRO E VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PESCA DEL PARLAMENTO UE PER “BLOCCARE” EMENDAMENTI RESTRITTIVI  
 
 La Federcoopesca-confcooperative scrive al Ministro Mipaaf, Mario Catania e al Vicepresidente della Commissione per la Pesca del Parlamento europeo, Guido Milana per tutelare la libertà di pesca degli operatori del comparto tonniero, messa a repentaglio dagli emendamenti presentati dall’europarlamentare Raül Romeva i Rueda con l’obiettivo di modificare il piano plruriennale di ricostituzione degli stock di tonno (Regolamento n. 302/2009). “Alla base di questa proposta c’è un’atteggiamento inutilmente ‘ideologico’ e privo di fondamento scientifico. E’ un’inaccettabile aggressione agli operatori del comparto tonniero italiano, cui sarebbero inibiti ampi spazi di pesca, senza peraltro rappresentare in alcun modo un vantaggio per la riproduzione della risorsa.” sottolinea Massimo Coccia presidente dell’associazione.La Federcoopesca evidenzia come quanto proprosto mal si concilia con quelle che sono le carratteristiche di questa specie e di questo tipo di pesca. L’area riproduttiva potenziale del tonno, infatti, copre circa l’85% del Mediterraneo, con un’elevatissima variabilità- secondo parametri oceanografici complessi e difficilmente prevedibili- delle concentrazioni di riproduttori diversa di anno in anno, come registrato tra il 2010 ed il 2011. Il Mediterraneo, inoltre, presenta aree potenziali di riproduzione che coprono gran parte del bacino. Non è pensabile, quindi, di interdire a tavolino delle aree di pesca.“Se gli emendamenti dovessero essere recepiti, gran parte del comparto tonniero italiano sarebbe definitivamente costretto alla dismissione dell’attività, già duramente provata con il ridimensionamento delle quote negli ultimi anni” colcude Coccia che chiede un un voto contrario dell’Italia alla proposta di emendamento, rilanciando la necessità di intervneti in sede comunitaria, con interventi volti a rilanciare il comparto. Lunedì 28 novembre scadrà il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti per modificare il regolamento sul piano di ricostituzione dello stock di tonno, mentre il voto in Commissione pesca è previsto per il 19 dicembre e quello in sessione plenaria sarà fissato, presumibilmente, a gennaio.  
   
   
FRODI ALIMENTARI IN PUGLIA  
 
L´assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno esprime apprezzamento al lavoro svolto dalle Forze dell´Ordine che ha portato alla individuazione di due imprenditori pugliesi, titolari di due società olearie operanti in provincia di Bari, per una presunta gravissima frode alimentare. “Un plauso alle Forze dell’Ordine di Taranto - sottolinea l´assessore Stefàno - la cui attività investigativa ha permesso di individuare e fermare, se confermata dagli ulteriori accertamenti dell´autorità giudiziaria, una azione criminosa ai danni dell´olio pugliese, dei nostri imprenditori onesti e di tutto il sistema agricolo pugliese alle prese con fatica e impegno in un lavoro quotidiano all´insegna della qualità, del gusto e della sicurezza alimentare. Le attività illecite come quella in questione rischiano di offuscare l´immagine di qualità che gli agricoltori onesti hanno saputo costruire negli anni. E confermano, inoltre, la necessità di intensificare l’attività di vigilanza e di controllo attraverso gli organi deputati, poiché il nostro obiettivo di valorizzazione della produzione agroalimentare pugliese passa necessariamente dalla difesa della qualità e della tipicità dei nostri prodotti ”.  
   
   
DA MONACO È PARTITO PER UN GIRO IN EUROPA L’AUTOBUS CON I PRODOTTI TIPICI CALABRESI  
 
E’ compiaciuto l’Assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Capua che, tra i centoventi espositori selezionati per il sedicesimo Salone della enogastronomica della Costa Azzurra e della Riviera dei Fiori, vi sia stato anche lo stand della Calabria con le sue tredici aziende. Apprezzati sono stati tutti i prodotti presentati, dalle liquirizie agli oli, dai vini ai formaggi e salumi, dalle conserve ai prodotti derivati. E continuando su questa via della promozione, l’assessorato ha pensato bene di veicolare, attraverso la pubblicità della prossima partecipazione della Calabria, alla fiera dell’artigianato di Milano di dicembre, i prodotti tipici in giro per l’Europa. Lo farà con una autobus che, partito proprio da Monte Carlo, viaggiando per quindici giorni, attraverserà una parte dell’Europa. Si fermerà nelle principali piazze di Lione, Parigi, Lussemburgo, Strasburgo, Zurigo, Monaco, Vienna, Ljubljana, Venezia, Milano, facendo vedere e gustare i prodotti della Calabria. Una nuova ed originale iniziativa che s’inquadra nel lavoro che la Giunta regionale, guidata dal presidente Scopelliti, sta ormai portando avanti in ogni settore capace di dare occasioni di sviluppo per la nostra regione e, soprattutto, per creare nuove possibilità occupazionali. Dopo Monte Carlo, l’Assessorato all’Internazionalizzazione è già pronto per affrontare i prossimi appuntamenti della Fiera di Milano e poi della Tunisia e del Marocco.  
   
   
S. DANIELE DEVE CONSIDERARE FILIERA SUINICOLA  
 
 San Daniele del Friuli, - I risultati positivi raggiunti dalla produzione del prosciutto di San Daniele (incremento del fatturato del 12 per cento rispetto allo scorso anno) non debbono indurre le aziende del Consorzio, che festeggia i cinquant´anni, a trascurare le strategie per un ulteriore crescita. Secondo l´assessore regionale alle Risorse Rurali, Agroalimentari e Forestali, Claudio Violino, intervenuto il 25 novembre a San Daniele al Museo del territorio a concludere le celebrazioni, i produttori debbono cominciare a considerare lo sviluppo dell´intera filiera suinicola. Di quell´elemento fondamentale per l´eccellenza delle produzioni che è rappresentato dalle carni suine. L´attuale consistenza della suinicoltura del Friuli Venezia Giulia non consente al momento infatti di sopperire, se non in parte, alle esigenze di materia prima dei prosciuttifici consorziati. Oltre a questo, occorre che anche in futuro la realtà del Prosciutto di San Daniele sappia mantenere saldo il legame con il territorio, con le tradizioni e con la comunità locale. Perché rappresenta la sintesi dell´impegno dell´intera comunità locale. Questo, anche in considerazione del fatto che, come ha confermato Violino, la Regione considera San Daniele del Friuli la capitale dell´agroalimentare del Friuli Venezia Giulia. E il Prosciutto che vi viene prodotto il portabandiera dell´intero sistema rurale e agroalimentare, assieme al vino bianco Friulano. Nell´esprimere soddisfazione per la notizia, enunciata all´uditorio dei produttori dal Capo di gabinetto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Antonello Colosimo, rispetto ai finanziamenti per la promozione del vino Friulano, Violino ha insistito sulla qualità e la territorialità dei prodotti rurali e agroalimentari quale ricetta di eccellenza contro la globalizzazione e la delocalizzazione delle produzioni. Delocalizzazione, che per gran parte coincide con la caduta della qualità delle materie prime e delle lavorazioni. Anche per questo, i traguardi raggiunti in questi cinquant´anni di attività dai produttori del Prosciutto di San Daniele sono l´emblema dell´efficacia di un percorso Tipicamente Friulano, biglietto da visita della qualità del gusto dell´intero Friuli Venezia Giulia.  
   
   
FORESTAZIONE IN CAMPANIA INCONTRO CON I SINDACATI  
 
Si è svolto ieri presso la sede della Regione Campania al Centro direzionale di Napoli un incontro tra l´assessore al Lavoro Severino Nappi, nella qualità di coordinatore della cabina di regìa per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo, e i rappresentanti nazionali e regionali confederali e categoriali di Cgil, Cisl e Uil, sulla vertenza relativa alla crisi della forestazione in Campania. Le organizzazioni sindacali hanno manifestato vivissima preoccupazione per i ritardi che ormai da mesi impediscono il pagamento delle retribuzioni degli operai forestali e ribadito la necessità di arrivare all´immediato sblocco della situazione e alla definizione di un percorso certo per la riforma della materia. L´assessore Nappi ha sottolineato che la forestazione e il riassetto del comparto rappresentano una questione strategica e prioritaria, su cui la giunta Caldoro sta lavorando con costante impegno nonostante le straordinarie difficoltà finanziarie derivanti dai tagli dei trasferimenti e dal deficit regionale ereditato. Il primo obiettivo del lavoro avviato, per il quale si sta altresì verificando la praticabilità di ulteriori appostamenti di somme nei prossimi giorni, riguarda il pagamento delle retribuzioni arretrate ai lavoratori. Allo scopo di pervenire a tale risultato si è stabilito: di convocare la cabina di regìa per il prossimo 2 dicembre con all’ ordine del giorno la verifica della tempistica e delle modalità per la materiale erogazione di risorse utili a garantire trasferimenti di fondi in favore delle Comunità montane per un primo pagamento delle retribuzioni arretrate degli operai forestali. All´incontro, al fine di evitare successivi ritardi nell´esecuzione degli impegni politici della giunta, parteciperanno anche le strutture tecniche; di convocare un successivo tavolo di confronto con le parti sociali per il 9 dicembre sui contenuti della riforma della forestazione e della sicurezza integrata del territorio. Dopo i sindacati, l’assessore Nappi ha incontrato una delegazione di sindaci dei territori interessati, a cui ha illustrato le intese raggiunte con i sindacati.  
   
   
ABRUZZO, RACCOLTA TARTUFI,FEBBO DIFFIDA COMMISSARIO MAIELLA  
 
Pescara - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro febbo, ha diffidato il commissario del Parco nazionale della Maiella, Franco Iezzi, dall´applicazione della delibera commissariale n. 9 del 24.10.2011 con la quale si introduce "il divieto generalizzato nel territorio del parco alla raccolta del tartufo". "La decisione - ha spiegato Febbo - appare non legittima sul piano del presupposto giuriridico in primo luogo perché la Regione Abruzzo ha prodotto la disciplina di dettaglio in materia con Legge Regionale del 16 febbraio 1988 n.22 alla quale devono attenersi tutti gli operatori del settore. In secondo luogo - prosegue l´Assessore - perché sulla questione della disciplina in materia di tartufi si è espressa la Corte costituzionale, per la quale la materia della raccolta dei rifiuti deve essere inerente la valorizzzazione dei beni ambientali di competenza concorrente tra Stato e Regione". "Infatti - aggiuge Febbo - sempre in relazione alla citata sentenza, la Corte ha ritenuto la libera raccolta nei parchi un ampliamento dei limiti fissati dal principio che la raccolta dei tartufi è libera nei boschi e nei terreni non coltivati. Pertanto - conclude Febbo - alla luce delle considerazioni avanzate, si invita il Parco Nazionale dalla Maiella a rivedere la propria decisione e ad applicare la disciplina della raccolta dei tartufi secondo le citate normative, nelle quali non è assolutamente rinvenibile la disposizione di divieto generalizzato alla raccolta dei tartufi nei parchi e nelle aree protette, in analogia a quanto previsto dall´articolo 8 della legge regionale n. 38 del 21.6.1996 "Legge quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo per l´Appennino Parco d´Europa", dove, al secondo comma lettera e), vieta "il danneggiamento e la raccolta delle specie vegetali spontanee , nonché l´introduzione di specie non autoctone, fatte salve le normali attività agricole e gli usi tradizionali di raccolta di funghi, tartufi ed altre piante per scopi alimentari disciplinati dalle normative vigenti"  
   
   
LA GREEN ECONOMY PUGLIESE A PARIGI PER PARTECIPARE AL POLLUTEC HORIZONS  
 
La Green Economy pugliese torna a puntare sui mercati internazionali europei con la partecipazione all’edizione 2011 di Pollutec Horizons, il Salone delle soluzioni innovative al servizio delle sfide ambientali ed energetiche che si terrà a Parigi da, martedì 29 novembre a venerdì 2 dicembre. Dedicato, in particolare, al trattamento dell’inquinamento, all’ottimizzazione delle risorse, all’energia e cambiamenti climatici e ai servizi per lo sviluppo ecosostenibile, Pollutec Horizons riunisce anche quest’anno nella capitale francese circa 1.500 espositori e 35.000 operatori per la maggior parte professionisti dell’ambiente alla ricerca di soluzioni per ridurre l’impatto delle attività produttive sull’ambiente e per realizzare lo sviluppo sostenibile. Pullutec Horizons con i suoi fitti calendari di incontri d’affari e di eventi collaterali rappresenta un’imperdibile occasione per gli operatori pugliesi operanti nei settori dell’ambiente e dell’energia rinnovabile, nella quale valorizzare le potenzialità di sviluppo del sistema di offerta e rilanciare i relativi scambi commerciali, tecnologici e di conoscenza. “Nel settore dell’economia verde – ha sottolineato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone – la Puglia, che ha un ruolo di primo piano in Italia per l’utilizzo delle energie rinnovabili e per la gestione di politiche innovative in materia ambientale, ha acquisito una grande esperienza che oggi può essere esportata nel cuore dell’Europa e, grazie a questo importante evento, anche in altri continenti”. La Regione Puglia con il supporto operativo dello Sprint, lo Sportello regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese, coordinato dal Servizio Internazionalizzazione e in collaborazione con il Distretto Produttivo dell’Ambiente e Riutilizzo – Dipar e il Distretto produttivo delle Energie rinnovabili e dell’Efficienza energetica “La Nuova Energia”, partecipa all’evento parigino con uno stand istituzionale la cui superficie complessiva, è in piccola parte destinata al desk accoglienza e per la maggior parte messa a disposizione della delegazione degli operatori pugliesi di settore per gli incontri d’affari. Lo Sprint Puglia, infatti, in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana di Lione si è attivato per predisporre uno specifico calendario di incontri btob per gli operatori pugliesi finalizzati principalmente a verificare proficue opportunità di partnership soprattutto con partner transalpini. Le realtà pugliesi che hanno accolto l’invito rivolto loro dalla Regione Puglia a partecipare all’evento parigino (Horus di Fasano, Sereco di Noci, Thermocold di Modugno, Geatecno di Bari, Consorzio Creta di Putignano e Gaia - Rete d’Impresa di Bari, con quest’ultima che rappresenterà 11 aziende) potranno anche essere protagonisti del “Green Business Meetings”, iniziativa promossa dagli organizzatori di Pollutec in sinergia con Enteprise Europe Network, la rete europea per il sostegno delle Pmi, che mira a promuovere l’innovazione e la competitività e riunisce 44 Paesi. Ma v’è di più: grazie alla collaborazione della fiera con l’organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido), i delegati pugliesi potranno programmare incontri con partner provenienti anche dall’Africa e dal Sud America.  
   
   
MILANO: PUBBLICATO IL BANDO PER IL MERCATO DI QT8, DEDICATO AI PRODOTTI A FILIERA CORTA E KM ZERO  
 
I prodotti a filiera corta e km zero trovano casa al “Mercato Coperto Qt8”. È stato pubblicato il 25 novembre, sull’ Albo Pretorio e sul sito del Comune di Milano, il bando per l’assegnazione dell’immobile di via Isernia 5 per la realizzazione di una nuova struttura di vendita interamente dedicata all’agroalimentare. “Questo bando rappresenta il primo passo di una più ampia strategia mercatale, che consentirà di dar vita a realtà in cui viene esercitata una vendita ‘tipicizzata’. Una modalità commerciale non solo utile e vantaggiosa per i cittadini, ma anche e soprattutto volta a promuovere una più ampia e corretta cultura alimentare capace di coniugare le tante eccellenze produttive presenti sul territorio milanese e lombardo”, spiega l’assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale Franco D’alfonso Il bando prevede l’affidamento dell’immobile a un unico operatore economico, sia esso un soggetto singolo, un’impresa, un consorzio o un raggruppamento d’imprese. I progetti commerciali, che saranno presentati per il nuovo “Mercato Comunale Coperto Qt8”, dovranno necessariamente impiegare almeno il 60% della superficie complessiva per la realizzazione di punti vendita di prodotti alimentari a km zero, a filiera corta e artigianali, mentre un massimo del 30% sarà destinato a spazi per la somministrazione di cibi e bevande tipici dell’enogastronomia italiana di qualità. Il rimanente 10% della superficie totale dovrà essere pensato per ospitare aree aggregative, culturali e formative, per rendere la struttura parte integrante della vita economica e sociale del quartiere. L’aggiudicatario del bando, a fronte di una concessione di 15 anni a un canone annuo non inferiore a 103.500 euro, dovrà provvedere a effettuare i necessari interventi di ripristino strutturale e di adeguamento dell’immobile nel rispetto delle prescrizioni tecniche indicate nel bando. Il progetto di ristrutturazione dovrà inoltre essere eseguito entro i 250 giorni successivi al provvedimento di aggiudicazione.  
   
   
SARDEGNA: APPROVATE LE REGOLE PER LA PESCA NEI LAGHI ARTIFICIALI GESTITI DALL´ENAS  
 
L´assessorato dell´Agricoltura ha regolamentato la pesca lungo le rive dei laghi artificiali gestiti dall´Ente Acque della Sardegna (Enas). Per poter esercitare la pesca in tali bacini è necessario possedere: - la licenza per la pesca di tipo sportivo in acque interne, rilasciata dal Servizio pesca dell´Assessorato oppure da altra amministrazione provinciale o regionale italiana; - l´autorizzazione all´accesso all´area interessata, rilasciata dall´Enas. Oltre alle disposizioni relative ai periodi di pesca consentiti, agli attrezzi, ai quantitativi per singola specie e alle misure per singolo esemplare prelevato, gli interessati dovranno rispettare le seguenti regole: - l´attività di pesca è consentita solo da terra, dalle sponde del lago, nelle aree indicate dall´Enas, alle quali è consentito accedere attraverso le strade non sbarrate; - è vietata la sosta in prossimità degli sbarramenti e delle opere di presa e scarico; in particolare, dovrà essere rispettata la distanza minima di 200 m da tali opere; - il pescatore sportivo dovrà esibire al personale dell´Enas e agli organi di vigilanza l´autorizzazione all´accesso unitamente alla licenza per la pesca; - è vietato abbandonare qualsiasi tipo di rifiuto sulle rive degli invasi.  
   
   
VINO: PRODOTTI TOP FVG PRESENTATI A VIENNA, IL MERCATO LI APPREZZA  
 
Alcune centinaia di ospiti, suddivisi tra ristoratori, titolari di enoteche, sommelier, rivenditori, distributori, importatori e giornalisti, hanno partecipato allo speciale evento dedicato al vino svoltosi recentemente al Palais Coburg di Vienna, dove una selezione di 25 aziende vitivinicole del Friuli Venezia Giulia rappresentative di tutte le zone Doc della regione hanno promosso le proprie eccellenze vitivinicole. Nel corso della presentazione del mercato austriaco del vino ai ai produttori friulani, è emerso che circa un terzo del prodotto consumato in Austria è di importazione ed il 50 per cento proviene dall´Italia. "In una mercato di questo tipo - ha spiegato il giornalista specializzato Christian Bauer - i vini del Friuli Venezia Giulia sono conosciuti al pari di quelli toscani e piemontesi. In linea generale, i vini italiani sono molto apprezzati in Austria e ritengo ci siano ancora dei buoni margini di penetrazione per i bianchi come il Friulano, il Pinot grigio e la Ribolla gialla e, tra i rossi, per lo Schioppettino, il Refosco dal peduncolo rosso, ed il Terrano. Al momento attuale, è stato detto, il mercato austriaco si dimostra fortemente orientato a richiedere vini freschi e fruttati, mentre la domanda di vini affinati in legno è in calo. Di conseguenza, ha evidenziato Bauer, una delle grandi opportunità che i vini friulani possono spendere è che i loro nomi spesso riconducono al territorio che li produce ed alla tradizione enoica del Friuli Venezia Giulia. Oltre cinquanta professionisti del vino sono intervenuti anche al workshop dedicato al Friulano ed gli altri vitigni tipici del Friuli Venezia Giulia, dove le presentazioni sono state condotte da Ian D´agata, considerato tra i maggiori esperti di vino italiano, e da Walter Kutscher, vicepresidente dell´associazione Sommeliers di Vienna e docente di marketing internazionale e management del vino all´università di Eisenstadt. Vini storicamente prodotti in Friuli Venezia Giulia come il Friulano, il Pinot grigio e bianco, la Ribolla gialla e lo Schioppettino sono stati molto apprezzati dai degustatori che hanno potuto abbinare al vino anche alcuni tra i migliori prodotti agroalimentari regionali presentati con il marchio Tipicamente friulano.  
   
   
GUIDA MICHELIN 2012: ALICE RISTORANTE CONQUISTA 1 STELLA  
 
Oggi è nata una nuova Stella nell’alta ristorazione italiana. La Guida Michelin 2012 ha infatti conferito per la prima volta “1 Stella” al Ristorante Alice di Milano di proprietà della chef Viviana Varese e della Maître Sommelier Sandra Ciciriello. Il prestigioso riconoscimento è giunto durante la presentazione della “mitica Rossa” al Circolo della Stampa. Alice Ristorante è in via Adige 9 – Milano Tel. 02 5462930 alice@aliceristorante.It www.Aliceristorante.it  
   
   
8° EDIZIONE DELLA BOTTIGLIA DA DUE LITRI DELLA BIRRA FORST CON UN MOTIVO MOLTO SPECIALE  
 
Anche quest’anno, in occasione del Natale, Birra Forst propone la sua birra speciale “Christmas Brew”. Disponibile in bottiglia di ceramica da 2 litri che con le sue seducenti decorazioni è diventata un ricercato pezzo da collezione. Quest’anno il motivo che adorna l´ottava edizione della bottiglia di Natale è la nuova Sala di cottura di Birra Forst magicamente immersa nell’affascinante paesaggio invernale altoatesino. La birra di Natale Forst è appositamente creata per le festività natalizie. Dal colore marcatamente dorato è una birra gradevolmente luppolata con un aroma inimitabile dato dalle migliori miscele di malto. Per questo Forst Christmas Brew è l’accompagnamento ideale per gustosi pranzetti natalizi. Per il 2011 è stato scelto un motivo veramente speciale: la nuova Sala di cottura, la quinta nella storia della Spezialbier-brauerei Forst, inaugurata proprio quest’anno il 16 di giugno. Il dipinto, impreziosito da dettagli in oro e rame, raffigurante proprio questa struttura all’avanguardia della tecnologia birraia, immersa nell’incantato paesaggio innevato dell’Alto Adige/südtirol è stato creato nell’atelier della Birra Forst da Waltraud Wilhalm e donato come ringraziamento dai dipendenti all’amministratore delegato Signora Margherita Fuchs von Mannstein. La bottiglia Birra di Natale è reperibile presso i Ristoranti-birrerie Forsterbräu, i Mercatini di Natale in Alto Adige e i grossisti di fiducia Forst. Oltre che alla bottiglia da due litri, Forst Christmas Brew viene distribuita anche in fusti da 30 litri e nel pratico Forsty da 12,5 litri. Per maggiori informazioni su dove trovare la birra speciale di Natale potete rivolgervi direttamente a Birra Forst Spa al numero telefonico 0473/260111 oppure scrivendo a ucs@forst.It  
   
   
OLIO UMBRO A MILANO CON LO CHEF GIANCARLO POLITO  
 
Perugia - L´abbinamento è di quelli giusti, un olio extravergine di oliva fra i più rappresentativi dell´Umbria, e la cucina di uno "chef", che reinterpreta in chiave moderna i prodotti agroalimentari del territorio. Il risultato non poteva che essere un successo, e successo è stato, per Carlo e Andrea Gradassi della "Cufrol" (Frantoi Oleari Umbri), e per lo "chef" Giancarlo Polito, pugliese, anzi salentino di nascita e umbro di adozione, che allo "Eat´s Store" di Milano hanno offerto ai visitatori la possibilità di degustare un olio umbro di qualità (per l´occasione il "Fiore d´Autunno" della "Cufrol", una "special edition" prodotto in quantità limitate), e i piatti, preparati all´impronta, di Giancarlo Polito, "assaggi" di cereali e legumi che si esaltano ed esaltano la qualità dell´olio, completi di spiegazioni e "cooking shows" da parte del cuoco di Montone, che al pubblico ha ammannito ricette e suggerimenti gastronomici "made in Umbria". "Il fatto che i selezionatori di ´Eat´s Store´, guidati da Daniele Savi, abbiano scelto un olio umbro per diffondere e far conoscere alla ´Milano che sa mangiare´ l´olio di alta qualità - dice Andrea Gradassi - la dice lunga sulla qualità dei nostri prodotti. L´interesse del pubblico è stato notevole, viste anche le tante domande sul nostro olio, che hanno accompagnato la degustazione. La partecipazione della ´Cufrol´ all´evento di Milano - ha continuato - è nata dalla volontà di promuovere e sostenere sempre qualsiasi espressione di eccellenza, volta a qualificare i prodotti enogastronomici dell´Umbria. Il nostro olio - ha sottolineato Gradassi - lo abbiamo portato nei più prestigiosi ristoranti stellati, nei ´duty free´, nelle compagnie aeree. Anche questo è un modo perché si affermi l´immagine dell´Umbria nel mondo, quella più vera, legata alle radici del territorio". "Il ´fiore d´autunno´ - spiega lo chef Giancarlo Polito - è un extravergine di oliva novello della nuova campagna olearia, non filtrato, estratto a freddo per sgocciolamento naturale e prodotto in quantità limitate: un olio fantastico per gli abbinamenti con la cucina umbra, legata alle tradizioni, alle campagne e al territorio".  
   
   
APRE A MILANO LA “GIOIELLERIA DEL VINO DE LA COLLINA DEI CILIEGI”  
 
L’azienda vinicola veronese La Collina dei Ciliegi ha inaugurato il primo punto vendita a Milano in Via Melchiorre Gioia 45. Una location importante situata al centro della nuova area “Garibaldi – Repubblica” che permetterà ai clienti di acquistare direttamente i vini e di farseli recapitare a domicilio e di usufruire, previo appuntamento, anche dello showroom privato al secondo piano dello stesso stabile: uno spazio intimo e raffinato pensato per degustazioni private accompagnate da sommelier qualificati. Nelle parole di Massimo Gianolli, presidente de La Collina dei Ciliegi, i contenuti del progetto: “L’apertura della boutique a Milano è un passo davvero importante per il nostro business. La location è stata individuata al centro dell’area “Garibaldi - Repubblica”, che ha visto la recente inaugurazione dell’avveniristico grattacielo della Regione Lombardia e che culminerà con lo sviluppo di uno dei progetti urbanistici più importanti della città, una zona quindi di grande interesse, crocevia di importanti arterie cittadine, di linee metropolitane e ferroviarie. La scelta di Milano non è stata casuale rispetto ad altre città, oggi Milano è considerata la capitale nazionale del Turismo d’affari, si contano oltre 5 milioni di visitatori l’anno con un potere di acquisto che genera un fatturato complessivo annuo di circa 2 miliardi di euro. Milano quindi di per sé offre una grande opportunità per “catturare” quel preciso target di consumatori, nazionali e internazionali, a cui si rivolge l’Azienda nel suo processo evolutivo, offrendo un prodotto di qualità in uno spazio esclusivo ed elegante. La Gioielleria del Vino offre ai consumatori anche la possibilità di poter utilizzare un’ampia terrazza, situata al piano superiore, dove già si trova la showroom, finemente arredata con vista sulla nuova skyline del centro milanese, ideale per degustazioni private con l’ausilio di personale specializzato, in occasione delle quali è possibile sorseggiare i vini in un ambiente rilassante ed in assoluta riservatezza. All’interno dello store i prodotti potranno essere degustati ed acquistati al momento ma anche recapitati in breve tempo ovunque si desideri. Il consumatore – su appuntamento - potrà anche contare sulla presenza di Chef e Sommelier per suggerire i migliori abbinamenti per pranzi, cene, party, cocktails o qualsiasi altro evento si desideri organizzare.” La Collina dei Ciliegi: La Collina dei Ciliegi è una casa vinicola nata dalla passione della famiglia Gianolli, da tempo radicata sulle dolci Colline della Valpantena, nel veronese. In particolare, l’azienda nasce da un’idea di Massimo Gianolli e dalla sua volontà di far conoscere ed apprezzare i modo innovativo, i vini prodotti e imbottigliati nella sua terra d’origine, dove vigneti e ciliegeti dominano il paesaggio. Da qui la denominazione dell’etichetta, che propone una collezione completa di pregiati vini veneti, con un ottimo rapporto qualità/prezzo: Il Brut, Il Lugana, Il Garganega, Il Corvina, Il Valpolicella superiore, Il Valpolicella Ripasso, Il Valpolicella Ripasso Superiore, L’ Amarone Riserva 2005 e 2006, L’amarone 2007 e 2008. Completano l’offerta Il Recioto e Lo Zamuner Metodo Classico  
   
   
NUOVISSIMA SALSA PRONTA DI POMODORI DATTERINI: DOLCEZZA E GUSTO AROMATICO TUTTO DA ASSAPORARE! UNA NUOVA SPECIALITÀ DAL SAPORE AUTENTICO, SECONDO LA MIGLIORE TRADIZIONE DI CASA MUTTI  
 
Piccole dimensioni, forma allungata, colore rosso intenso ed elevata dolcezza. Questi i caratteri inconfondibili dell’ingrediente base della nuovissima Salsa Pronta Mutti di pomodori Datterini. Una sintesi armoniosa tra gli elementi semplici della cucina mediterranea e la passione autentica di Mutti per il pomodoro da sempre 100% italiano. Per la prima volta l’azienda parmense realizza una salsa pronta con questa varietà: il Datterino. La particolarità del pomodoro conferisce alla Salsa un sapore particolarmente aromatico e gradevolmente dolce, che nella sua genuinità dona ai piatti il gusto intenso della tradizione italiana. La semplice combinazione degli ingredienti (costituiti per il 97,8% da Datterini insieme a olio extravergine d’oliva, sale, scalogno, sedano e basilico) e l’utilizzo di questa unica tipologia di pomodoro, rende la nuova salsa ideale come base per la preparazione di qualsiasi ricetta, o come condimento per un primo piatto semplice e appetitoso, grazie alla sua corposa consistenza. Mutti lancia la Salsa Pronta di pomodori Datterini nel formato da 300g in una nuova confezione: il tappo è satinato e l’etichetta è in carta filigranata opaca color sabbia. I caratteri stilistici e grafici sono stati scelti per rappresentare un mondo legato ai ricordi della cucina tradizionale, semplice e genuina. Da qui nasce la denominazione: “tradizione di casa Mutti”. Questa frase sintetizza e richiama alla mente i valori che da sempre accompagnano il marchio Mutti, come l’utilizzo di ingredienti naturali e di sapori autentici amalgamati alla passione per il pomodoro e ad oltre 100 anni di esperienza nella sua preparazione. Una conoscenza che porta Mutti a selezionare per ogni tipo di salsa le giuste varietà di pomodoro e soprattutto a riscoprire quelle che da tempo sono dimenticate, che però hanno profumi intensi, gusti vivaci e caratteri tipici della nostra gastronomia  
   
   
SUCCESSO PER LA TERZA EDIZIONE DI VINICIBANDO, IL SALONE DEL VINO E DEL CIBO DI ECCELLENZA CHE FA DELLA PROVINCIA DI LATINA UN LUOGO PRIVILEGIATO PER LA PROMOZIONE DELL’AGROALIMENTARE DI QUALITÀ ITALIANO  
 
È stata l’italianità più pura e autentica la vera protagonista della terza edizione di Vinicibando, il salone del vino e del cibo di eccellenza della provincia di Latina che si è tenuto nei giorni scorsi a Gaeta. Per due giorni ad animare la kermesse ospitata nella suggestiva Sala del Ciborio dell’elegante Villa Irlanda Grand Hotel, ideata, promossa e coordinata dalla giornalista enogastronomica Tiziana Briguglio e dall’Associazione Agroalimentare in Rosa, sono stati infatti quei produttori attualmente impegnati più di altri in azioni di riqualificazione dei propri territori, in rapporto alle loro riconosciute peculiarità, attraverso l’evoluzione di quelle pratiche colturali, conoscenze, abilità e saperi che fanno il made in Italy unico nel mondo. È il caso dei Comuni “simbolo” di Paceco (Sicilia) e Portoscuso (Sardegna), rappresentati per l’occasione a Gaeta dai rispettivi assessori alle attività produttive che all’attenzione dei visitatori hanno portato la storia, le immagini e il sapore di luoghi per troppi anni in preda al degrado dettato dalla deindustrializzazione e da infiltrazioni malavitose e che ora stanno tornando finalmente a risorgere grazie ad una politica del fare che vede coinvolti insieme cittadini, artigiani e istituzioni per il recupero agronomico e la promozione delle proprie terre. Un “ritorno alle origini” volto alla ripresa di un’economia basata oggi più che mai su aspetti di unicità, correttezza e differenziazione tali da rendere “risorsa” prodotti e produttori. Ne sanno qualcosa i piccoli vitivinicoltori e gli artigiani del gusto della provincia di Latina così come i coraggiosi abitanti del piccolo comune sardo di Orzulei e l’ Associazione Viticoltori di Cerreto Guidi che a Vinicibando, insieme agli altri, hanno presentato il meglio della loro enogastronomia tipica, interprete di realtà straordinarie da preservare e custodire. Un lavoro certo non facile che a fronte di piccoli e mirati investimenti economici sta riuscendo a garantire il recupero se non addirittura l’incremento degli introiti attraverso operazioni di promozione turistico territoriale che vedono proprio nell’agroalimentare di qualità il volano giusto per il lancio di nuove strategie di mercato in grado di percorrere la progressione del valore etico ed economico. Per tutti, Vinicibando ha rappresentato dunque non solo una vetrina per il vino e il cibo di qualità, ma soprattutto una fucina di idee e progetti da approfondire, diffondere e portare avanti. Ad animare gli interventi al centro dell’evento gaetano, l’intera produzione agricola biologica e biodinamica, le prospettive dei prodotti a chilometro zero, l’importanza delle attività cooperativistiche, la filiera produttiva e la trasparenza nel commercio di merci fondamentali per la nostra alimentazione. Intento dell’organizzatrice Tiziana Briguglio, quello in sostanza di mettere in relazione tra loro Prodotto, ambiente, territorio e alimentazione. Da qui la collaborazione con la ricercatrice Rita Mulas, il vicepresidente nazionale della Società Italiana di Buiatria Angelo Mengoni, il presidente regionale della Federcarni Augusto Muraro, la presidente dell’Umao Paola Fioravanti, l’Associazione Ad Majora Natura e Cultura, l’Istituto alberghiero di Formia, l’Università Popolare Riviera di Ulisse, Gaetavola, la Nazionale Italiana Pizzaioli, la Nazionale Italiana Baristi e la Federazione Italiana Cuochi, quest’ultima protagonista con le sue Lady Chef delle cene tematiche e dei diversi momenti gastronomici proposti. Un enorme contenitore dunque quello di Vinicibando, dove grandi spazi sono stati riservati alla conoscenza del senza glutine, delle tipicità regionali, delle prelibatezze esclusive nate dall’ormai rara sapienza artigiana, dei vitigni autoctoni e soprattutto delle Doc e Docg sempre più apprezzate a livello internazionale. Emblema per tutte la più piccola Doc italiana “Tullum”, il riconoscimento ottenuto dai vignaioli di Tollo, cittadina in provincia di Chieti, che attraverso il loro vino hanno portato a Gaeta la vocazione di una regione come quella abruzzese con più di mille anni di vitivinicoltura alle spalle. Doverosi, a questo punto, i ringraziamenti verso tutti quelli che hanno contribuito a far diventare la provincia di Latina un luogo privilegiato per la promozione dell’agroalimentare di qualità. Nell’ordine: Comune di Urzulei - Comune di Paceco con Terre di Giafar; Porti Calazzo vini e marmellate; Ingardia Formaggi; Trapani Sale di Francesco Gucciardo (Saline di Nubia); Aglio rosso di Nubia; Melone Cartucciaro di Paceco; oleificio Basilicò, Az.agr. Ingardia,sapori di Sicilia - Comune di Portoscuso con Polo del Carignano; Tonnare Sulcitane; Pastificio Mare di Grano - Acqua Suio - Associazione Ad Majora Natura e Cultura con Feudo Montoni, Dal Pollice Verde di Aldo Bongiovanni, Collevicario confetture, Le Cuspidi Gelateria Pasticceria Raffadali (Agrigento) - Associazione Viticoltori Cerreto Guidi (Fi) - Caffè Latino -Carni bufaline Gaetano Mastrantoni - Marco Carpineti - Donato Giangirolami - Consorzio volontario tutela e valorizzazione vino Doc Colli Lanuvini -Cooperativa agr.Ortoverde - Pastificio Grania Gemme del Vesuvio, Cantine Lupo - Ds Pizza Point - Enoteca Telaro - Frantoio Paola Orsini - Az.agr.flli Berlucchi, Cantina Sant’andrea; Casa Vinicola Zonin; Fattoria La Rivolta; Azienda Marramiero; Sai Agricola - Gaetavola: Az. Agr.cosmo di Russo, Pizzeria del Porto, Di Ciaccio - Gelateria Il Molo - I Pampini - I vini d’Artigianato di Gaspare Buscemi - Bellavista, Vanzini, Contadi Castaldi, Petra, Labadiola, Cantina Ganci, Cioccolato Maglio - Prosciutto di Bassiano Reggiani - Prosecco San Gallo - San Lorenzo in Valle Emme Agricola - Scherzerino - Feudo Antico. Vinicibando è stata una manifestazione patrocinata da Arsial, Provincia di Latina, Comune di Gaeta, Comune di Formia, Comune di Portoscuso (Ci), Comune di Paceco (Tp), Confindustria Latina, Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative. Media partner: Musica Radio 101,5  
   
   
IL NUOVISSIMO PACIOMAXI, IL PRIMO HAMBURGER BERETTA DI PROSCIUTTO COTTO IN FORMATO MAXI.  
 
Nella famiglia dei Paciocotti da oggi c’è una novità: Paciomaxi, il primo hamburger di prosciutto cotto in formato maxi da 130g dedicato a Teens e Adulti. Morbido e appetitoso, il Paciomaxi nasce per soddisfare la golosità di tutti coloro che amano l’hamburger di prosciutto cotto. Una novità che si distingue sia per il formato sia per una consistenza più simile al classico hamburger di manzo ma con un sapore più delicato e sfizioso. Immagine Paciomaxisubito pronto per essere gustato dopo tre minuti in padella, alla piastra o 1 minuto al microonde, il Paciomaxi è ideale come un ricco ed equilibrato secondo piatto accompagnato da una insalata, ottimo come ingrediente principale del classico e ghiotto panino con hamburger fatto in casa. “Obiettivo del lancio – dichiara Sabino Gravina, direttore marketing e strategie di Beretta - è accelerare lo sviluppo della categoria puntando su un segmento assolutamente nuovo indirizzato al target Teens e Adulti e non più solo ed esclusivamente ai bambini; accompagneremo il lancio con una campagna stampa sia sui principali quotidiani nazionali sia sulle riviste di settore ”. Senza glutine e senza glutammato aggiunto, il nuovissimo Paciomaxi è disponibile nel banco frigo delle migliori catene della Gdo a partire dal 14 novembre in formato singolo da 130g al prezzo di 2,19€. Il Paciomaxi amplia la gamma dei Paciocotti, già presenti nella variante “I Classici", al prosciutto cotto, "Con Formaggio”, al prosciutto cotto e formaggio, e “Al Tacchino”, confezionati in una doppia vaschetta da 150g. Gruppo Beretta Il Gruppo Beretta nasce come salumificio artigianale nel 1812 a Barzanò, nel cuore della Brianza, ed è oggi una delle più importanti aziende italiane dell´industria alimentare con 16 siti produttivi situati in Italia e all’estero, diversificati per specificità produttiva, e oltre 1.158 dipendenti. Il Gruppo, grazie all’esperienza in ambito alimentare tramandata per cinque generazioni e una costante ricerca di tecniche di produzione sempre più all’avanguardia, oggi può contare oltre 300 referenze sul mercato italiano: dai Dop più rinomati agli Igp, da tutti i prodotti “nobili” della salumeria italiana ai würstel, fino ai piatti pronti ricettati. Il Gruppo Beretta si colloca al 3° posto nel mercato italiano dei salumi, al 1° posto nel mercato dei salumi a libero servizio, con una quota di mercato del 12,5%, e al 2° posto nei piatti pronti ricettati freschi. Di rilievo anche il ruolo dell’export: i prodotti Beretta sono distribuiti in Europa, Nord America, Medio Oriente, Asia. Il fatturato del Gruppo nel 2010 è stato pari a 544 milioni di Euro. Www.berettafood.com  
   
   
"SORSI DI VALTELLINA": FINO AL 4 DICEMBRE PROTAGONISTI I VINI DI VALTELLINA IN 18 RISTORANTI DI MILANO E BRIANZA. AI CLIENTI VERRANNO OFFERTI UN CALICE DI DI VALTELLINA SUPERIORE DOCG CON LA PRIMA PORTATA E UNO DI SFORZATO DOCG CON IL SECONDO PIATTO.  
 
In Lombardia esiste un’eccellenza enologica che molti lombardi, anche tra i gourmet di lunga passione, ignorano o sottovalutano: i vini rossi di Valtellina, che a buon diritto si possono considerare tra i più importanti non solo della Regione ma anche di tutta l’Italia e che reggono il confronto con etichette internazionali di grande lignaggio. Sono vini di eccezionali qualità, tutti a prevalente o esclusivo uvaggio Nebbiolo, un vitigno di grande nobiltà che dona profumi intensi, sapori ricchi e una stoffa morbida e avvolgente: l’abilità, le attente cure e la passione di viticoltori e di case vinicole valtellinesi sanno valorizzare le uve con pratiche colturali di grande dedizione e con le più accurate tecniche di vinificazione e di affinamento, fortemente progredite nel corso degli anni, fino ad ottenere quei vini che danno mirabili sensazioni e grandi soddisfazioni a chi le degusta. Sono vini nati in stretta correlazione col territorio valtellinese, un territorio montuoso e quindi difficile da coltivare ma dalle eccezionali qualità climatiche, soleggiate e asciutte, dove il vitigno Nebbiolo, che in loco si chiama Chiavennasca, trova le condizioni ideali per esprimersi al meglio. L’ambiente scosceso, che va da un’altitudine di 300 fino a quasi 800 metri, è stato trasformato dalla forte volontà del contadino valtellinese, che con la sua fatica ha costruito i terrazzamenti sostenuti dai muretti a secco (si estendono per circa 2500 chilometri, sulla fascia lunga 60 che va da Morbegno a Tirano, e sono tutelati dall´U.n.e.s.c.o. Come patrimonio dell´umanità): questo comporta costi di mantenimento altissimi, che si riflettono sul prezzo finale del vino; d’altro canto, le etichette valtellinesi sono comunque importanti e costano meno di concorrenti di pari qualità. Per far conoscere questa realtà, di assoluto valore nel quadro della produzione vinicola nazionale e non solo, è nata, in sinergia tra il Consorzio di Tutela Vini di Valtellina e Vitaminemilano, editrice della rivista dei gourmand lombardi “Ristorarte”, la manifestazione “Sorsi di Valtellina” che si svolgerà come prima tappa (altre ne seguiranno nel tempo) a Milano e in Brianza tra il 26 novembre e il 4 dicembre: in 18 ristoranti selezionati (vedi l’elenco in calce), verranno offerti a tutti i clienti un calice di Valtellina Superiore Docg con la prima portata e uno di Sforzato Docg con il secondo piatto, in modo che la degustazione di questi nettari possa ricordare che i vini di Valtellina non hanno niente da invidiare ad altre bottiglie che hanno tratto vantaggio da un marketing più capillare e aggressivo e che sono da prendere in assoluta considerazione sia al ristorante che a casa. Ai clienti sarà anche distribuito un pieghevole, la “Carta d’Identità” dei vini in degustazione, e un Buono Sconto “Invito in Valtellina” da utilizzare per acquistare i vini preferiti nelle zone di produzione. Il giorno 26 novembre in 5 locali selezionati si svolgerà un happy hour a prezzo speciale (5 euro) con un calice di vino valtellinese  
   
   
VILLA FRANCIACORTA PRESENTA “IL SALE DELLA TERRA”  
 
Nella filosofia di Villa la cultura è un valore importante, un filo conduttore di tutta la storia dell’azienda Villa, dalla nascita, al rinnovamento del borgo omonimo a Monticelli Brusati, fino alla creazione del premio Vita Nova conferito alle personalità che maggiormente si sono distinte con il loro impegno per “l’innovazione e la ricerca nelle arti e nei mestieri”. Villa da sempre accompagna con i suoi preziosi Franciacorta numerosi eventi culturali che lasciano un segno importante. Dopo aver brindato a novembre con i suoi magnum Satèn millesimato all’inaugurazione ufficiale, a seguito del recente restauro, della sala monumentale “Galileo Galilei” della prestigiosa Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Villa promuove la pubblicazione del libro “Il Sale Della Terra”. Lunedì 21 Novembre presso l’antico Borgo Villa, l’azienda ha aperto le porte per offrire ad amici ed estimatori dei suoi preziosi vini, l’opportunità di conoscere “Il Sale Della Terra”, raccolta di testi e poesie redatti e pronunciati da Papa Giovanni Paolo Ii, selezionati da Luisa Magnani, Marco Rossi e Roberto Barucco. Intervenuti Marco Rossi, autore e curatore dell’opera, Padre Gino Toppan, direttore dell’Istituto Scolastico Madonna della Neve di Adro, Onorevole Giuseppe Romele, vicepresidente della provincia di Brescia, Gian Francesco Tomasoni, assessore all’agricoltura e Sergio Isonni, giornalista e attore. Nel magistero sociale di Papa Giovanni Paolo Ii vi è stata una costante attenzione ai problemi del mondo agricolo. Con forza e incisività ha difeso la dignità ed i diritti dei lavoratori dei campi e del settore rurale in genere, sottolineandone l’importanza e invitando a valorizzare il lavoro agricolo come risorsa per il futuro. Lo stesso sguardo verso il futuro ha contraddistinto l’azienda Villa in tutte le decisioni aziendali, dallo sviluppo sostenibile alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente circostante agli investimenti in campo tecnologico e produttivo, tutto questo senza mai dimenticare il valore unico della terra e delle tradizioni. Come disse Sua Santità: “Dall’agricoltura alla cultura il passo è breve, più di quanto si pensi. Prima dell’agricoltura c’è quella cultura per cui l’uomo coltiva se stesso” Villa Franciacorta Via Villa, 12 25040 Monticelli Brusati (Bs) Tel. +39 030 652329 Fax +39 030 6852305 www.Villafranciacorta.it  
   
   
IL TORCOLATO INCONTRA I GRANDI VINI DOLCI DEL MONDO A CASTELFRANCO VENETO  
 
Mercoledì 30 novembre una serata di degustazione di vini dolci e passiti proposta dalla Cantina Beato Bartolomeo nel suo Punto Vendita di Castelfranco La Cantina Beato Bartolomeo il prossimo 30 Novembre ospita nel suo punto vendita diretto di Castelfranco Veneto la serata “Vini dolci e passiti: il Torcolato di Breganze incontra i grandi vini dolci del mondo”. Nell´incontro, condotto dall’Agronomo Alberto Brazzale, verranno prese in rassegna le principali zone del mondo per la produzione dei vini dolci, passiti da fine pasto o da dessert. Quindi verrà offerta la possibilità di degustarne alcuni esempi, tra cui non mancheranno alcune autentiche perle enologiche, di cui saranno descritte le caratteristiche organolettiche e le tecniche di produzione. I vini saranno: Moscato d’Asti Doc Saracco 2010; Sautern 1^ gran cru classé Chateau Guiraud 2005; Riesling Auslese Saarburger Rausch Zilliken 2007; Ezzelino Groppello Passito 2008 Beato Bartolomeo e, dulcis in fundo, Breganze Doc Torcolato 2007 Beato Bartolomeo. Alla degustazione saranno abbinati dolci tipici della pasticceria veneta come Zaleti, La Gata, Macafame e un´interessante novità pensata per un abbinamento perfetto al Torcolato. “La cantina Beato Bartolomeo - spiega Brazzale - propone questa iniziativa con lo scopo di diffondere la cultura del buon bere, anche attraverso la promozione e la divulgazione della tradizione dei vini passiti di Breganze. Una produzione che vede nel Torcolato il suo vino più emblematico”. L´appuntamento è quindi per Mercoledì 30 novembre alle ore 20.30 al punto vendita di Castelfranco Veneto in via Borgo Padova 65. Informazioni e iscrizioni presso il punto vendita al numero 0423 723891. Il costo di partecipazione è di 20 €