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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Dicembre 2011 |
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IL NUOVO PROGRAMMA LIFE: L’UNIONE EUROPEA AUMENTA IN MODO SIGNIFICATIVO I FINANZIAMENTI PER L’AMBIENTE E IL CLIMA |
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Bruxelles, 13 dicembre 2011 – Nel periodo 2014-2020 la Commissione propone di destinare 3,2 miliardi di euro a un nuovo programma di azione in materia di ambiente e di clima – Life. Il nuovo programma si fonderà sull’esperienza positiva del programma Life+ ma sarà riformato in modo da essere più incisivo, semplice e flessibile e avere una dotazione di bilancio significativamente superiore. Il Commissario responsabile per l´ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: “Il programma Life è fondamentale per l’elaborazione di una migliore politica ambientale e garantisce un sostegno a tutte le persone e organizzazioni che operano per fare sì che la legislazione si traduca in un miglioramento della situazione ambientale in Europa. Le modifiche apportate sono intese ad aumentare l’impatto del programma e ad attirare risorse in modo integrato da altre fonti di finanziamento”. La Commissaria responsabile dell’azione per il clima, Connie Hedegaard, ha dichiarato: “Nel nuovo programma la Commissione propone di triplicare i fondi per il clima al fine di garantire un sostegno maggiore alle strategie regionali di riduzione del carbonio e resistenza ai cambiamenti climatici, nonché a progetti su piccola scala in materia di clima realizzati da Pmi, Ong e autorità locali. Tramite Life possiamo inoltre esercitare un effetto leva su altri fondi europei e nazionali in campo climatico.” Tra le nuove caratteristiche del futuro programma Life si possono citare: la creazione di un nuovo sottoprogramma per l’azione in campo climatico; una definizione più chiara delle priorità in relazione ai programmi pluriennali adottati in consultazione con gli Stati membri; nuove possibilità di attuare i programmi su più larga scala mediante “progetti integrati” che aiutino a mobilitare ulteriori fondi a livello europeo, nazionale o privato per conseguire obiettivi in materia di ambiente o clima. Il sottoprogramma per l’ambiente finanzierà interventi nei seguenti ambiti: “ambiente ed efficienza delle risorse”: cercherà di individuare soluzioni più creative per migliorare l’attuazione della politica ambientale e integrare gli obiettivi ambientali in altri settori; “biodiversità”: svilupperà le migliori pratiche per arrestare la perdita di biodiversità e ripristinare i servizi ecosistemici, mantenendo al contempo come proprio fulcro il sostegno ai siti di Natura 2000, soprattutto mediante progetti integrati coerenti con i quadri di azioni prioritarie degli Stati membri (quali descritti nel nuovo documento della Commissione sul finanziamento di Natura 2000); “governance e informazione ambientali”: promuoverà la condivisione di conoscenze, la diffusione delle migliori pratiche e un migliore rispetto della normativa oltre a campagne di sensibilizzazione. Il sottoprogramma per interventi in campo climatico interesserà i seguenti ambiti: “attenuazione dei cambiamenti climatici”: sarà incentrato sulla riduzione delle emissioni dei gas serra; “adattamento ai cambiamenti climatici”: sarà finalizzato ad aumentare la resistenza ai cambiamenti climatici; “clima: governance e informazioni”: cercherà di migliorare la consapevolezza, la comunicazione, la cooperazione e la diffusione di informazioni sugli interventi di attenuazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Le sovvenzioni di finanziamento dei progetti continueranno a costituire il principale tipo di intervento del programma. Le sovvenzioni di funzionamento a favore di organizzazioni non governative e altri organismi continueranno ad essere possibili e vi saranno inoltre margini per erogare contributi a strumenti finanziari innovativi. Il programma Life adotterà procedure più snelle e flessibili. Fasi successive La Commissione auspica che le proposte in parola possano superare l’esame del Parlamento europeo e del Consiglio in tempo per il prossimo periodo di programmazione (2014-2020). Contesto Il programma Life è parte integrante della proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale 2014-2020, che fissa il quadro di bilancio e gli orientamenti principali della strategia Europa 2020. La Commissione ha deciso di considerare le azioni nel settore dell’ambiente e dei cambiamenti climatici come parte integrante di tutti i principali strumenti e interventi e, in aggiunta all’approccio di “semplificazione”, propone di proseguire il programma Life attualmente disciplinato dal regolamento Life+. La semplificazione, combinata con uno strumento specifico, è mirata ad aumentare la coerenza e il valore aggiunto dell’intervento dell’Unione europea. Avviato nel 1992, il programma Life è una delle punte di diamante dei finanziamenti Ue a favore dell’ambiente. Tramite il programma sono stati finanziati più di 3.500 progetti, contribuendo con oltre 2,5 miliardi di euro alla protezione dell’ambiente. Life+ - che copre il periodo 2007-2013 con una dotazione di bilancio di poco superiore a 2,1 miliardi di euro - finanzia soprattutto sovvenzioni (che rappresentano il 78% del bilancio di Life+). Il programma Life ha avuto un ruolo significativo nell´attuazione dei principali interventi legislativi dell´Unione europea in campo ambientale, quali le direttive “habitat” e “uccelli” e la direttiva quadro in materia di acque. Le proposte relative al nuovo programma si basano sulla valutazione dell’esperienza fin qui maturata e sui risultati di recenti consultazioni pubbliche, da cui emerge che i progetti di ecoinnovazione negli ambiti dei cambiamenti climatici, dell´acqua e dei rifiuti sono stati estremamente incisivi per conseguire benefici ambientali diretti. Per ulteriori informazioni su Life+: http://ec.Europa.eu/environment/life/index.htm |
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EUROSUR: PER UN QUADRO COMPLETO DELLA SORVEGLIANZA DELLE FRONTIERE |
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Bruxelles, 13 dicembre 2011 – La Commissione europea ha proposto ieri di istituire un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) diretto ad aumentare il coordinamento all´interno degli Stati membri e tra uno Stato membro e l´altro, per prevenire e affrontare le forme gravi di criminalità quali il traffico di droga e la tratta degli essere umani, e per diminuire l’inammissibile tasso di decesso dei migranti in mare. Grazie al meccanismo di Eurosur, le autorità degli Stati membri responsabili della sorveglianza di frontiera (guardie di frontiera, guardie costiere, polizia, dogane e marina militare) potranno scambiarsi informazioni operative e cooperare tra loro, con Frontex e con i paesi vicini. Il maggiore scambio di informazioni e l´uso di moderne tecnologie di sorveglianza introdotti da Eurosur possono essere fondamentali anche per salvare le vite dei migranti che tentano di raggiungere le coste degli Stati membri su imbarcazioni piccole e insicure, molto difficili da localizzare. "Eurosur aiuterà a scoprire e combattere le attività delle reti criminali e sarà uno strumento cruciale per salvare la vita di migranti che attraversano i mari per approdare sulle coste dell´Ue", ha affermato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. "Il nuovo sistema contribuirà a una gestione integrata delle frontiere, garantendo anche il rispetto dei diritti fondamentali, della protezione dei dati e del divieto di respingimento". Lo scambio di informazioni nel quadro di Eurosur assumerà la forma di ´quadri situazionali´, sorta di interfacce grafiche per la presentazione di dati, informazioni e intelligence. I quadri situazionali, creati a livello nazionale ed europeo, saranno strutturati in maniera simile per facilitare il flusso di informazioni. Inoltre, per aumentare la capacità di individuare le piccole imbarcazioni, Frontex istituirà un servizio per l´applicazione comune di strumenti di sorveglianza che combinerà, fra l´altro, immagini satellitari con informazioni tratte dai sistemi di segnalazione delle navi. Aumenterà così la possibilità di identificare e seguire le rotte usate dalle reti criminali per il trasporto illegale sia di migranti che di stupefacenti, che attualmente avviene su piccole imbarcazioni di legno e fibra di vetro estremamente difficili da identificare e localizzare in alto mare, con gli enormi problemi che ciò comporta per le autorità di contrasto. Contesto In alcuni Stati membri si contano al momento fino a sei diverse autorità direttamente coinvolte nella sorveglianza delle frontiere marittime, che talvolta gestiscono sistemi di sorveglianza paralleli, senza regole e programmi di lavoro chiari per la cooperazione e lo scambio reciproco di informazioni. Il settore della sorveglianza di frontiera è caratterizzato dall´assenza di coordinamento non soltanto all´interno di certi Stati membri, ma anche tra uno Stato membro e l´altro, poiché mancano procedure, reti o canali di comunicazione adeguati per lo scambio di informazioni. Eurosur potenzierà lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le autorità responsabili del controllo di frontiera degli Stati membri e tra queste ultime e Frontex. A tal fine, ogni Stato membro situato lungo le frontiere esterne terrestri e marittime dovrà istituire un centro nazionale di coordinamento per la sorveglianza di frontiera, che scambierà informazioni con altri centri nazionali di coordinamento e con Frontex tramite una rete di comunicazione protetta. Nel 2008 la Commissione ha adottato una comunicazione che esamina la creazione di un sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) e stabilisce una tabella di marcia per lo sviluppo, la sperimentazione e l´attuazione del sistema (Memo/08/86). Di conseguenza, gli Stati membri stanno creando centri nazionali di coordinamento per la sorveglianza di frontiera, che costituiranno gli unici punti di contatto per lo scambio quasi in tempo reale di dati, informazioni e intelligence tra guardie di frontiera, guardie costiere, polizia e altre autorità nazionali, ma anche con Frontex e altri centri nazionali di coordinamento. Con un esperimento pilota del novembre 2011, Frontex ha collegato tra loro i primi sei centri nazionali di coordinamento1 tramite una rete di comunicazione protetta. Gli altri centri nazionali di coordinamento degli Stati membri saranno collegati nel 2012 e nel 2013. Insieme agli Stati membri e ad altre agenzie dell´Ue, Frontex sta ora sviluppando le altre componenti di Eurosur, con particolare attenzione all´individuazione delle piccole imbarcazioni utilizzate per la tratta di esseri umani e per il traffico di droga. Il regolamento proposto oggi sarà subito discusso dal Parlamento europeo e dal Consiglio, con l´obiettivo di rendere operativo Eurosur entro la fine del 2013. Ha confermato l´importanza di Eurosur proprio il Consiglio europeo del giugno 2011, che ha invitato a sviluppare ulteriormente il sistema in via prioritaria per renderlo operativo entro il 2013 (Ip/11/781). Il regolamento costituisce una parte della gestione integrata delle frontiere esterne e della strategia di sicurezza interna dell´Unione europea (Ip/10/1535 eMemo/10/598). Per migliorare il controllo delle frontiere esterne, la Commissione ha già proposto di rafforzare la governance globale dello spazio Schengen (per il "pacchetto Schengen" vedi Ip/11/1036 e Memo/11/606) e di introdurre una gestione più moderna ed efficiente dei flussi di viaggiatori alle sue frontiere esterne (per l´iniziativa "frontiere intelligenti" vedi Ip/11/1234 e Memo/11/728). Per ulteriori informazioni |
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PROGRAMMA DI LAVORO 2012, FUTURO BILANCIO DELL´UE E CAPITALI VERDI EUROPEE ALL´ORDINE DEL GIORNO DELLA PLENARIA DI DICEMBRE |
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Bruxelles, 13 dicembre 2011 - Le priorità della Commissione europea per il 2012, la questione cruciale del futuro bilancio dell´Ue e il ruolo essenziale delle città e delle regioni per lo sviluppo sostenibile saranno i temi salienti all´esame della 93a sessione plenaria del Comitato delle regioni, che si svolgerà nell´emiciclo del Parlamento europeo il 14 e 15 dicembre 2011. Mercoledì pomeriggio, durante la presentazione del parere del Comitato (relatrice: Flo Clucas, Uk/alde) sul quadro finanziario pluriennale per il periodo successivo al 2013, proposto dalla Commissione nel giugno scorso, saranno trattate questioni importanti nel contesto del dibattito in corso sulla crisi dell´euro, quali la condizionalità macroeconomica, le eurobbligazioni e l´imposta sulle transazioni finanziarie. Giovedì 15 dicembre il vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, responsabile per le Relazioni interistituzionali, illustrerà ai presidenti di regione e ai sindaci di tutta Europa il programma di lavoro dell´esecutivo dell´Ue per il 2012. All´insegna del motto Realizzare il rinnovamento europeo, la Commissione ha elaborato alcune proposte ambiziose per aiutare la ripresa economica. I membri del Cdr esamineranno questi piani in un´ottica locale e regionale e formuleranno le loro raccomandazioni in materia sotto forma di una risoluzione. Il programma del secondo giorno culminerà invece con l´intervento del commissario europeo per l´Ambiente Janez Potočnik, che parlerà del vertice Rio+20 del prossimo anno, anche alla luce del recente parere del Cdr in merito alla conferenza sullo sviluppo sostenibile (relatore: Ilmar Reepalu, Se/pse). Molti dei punti sollevati dal Comitato sono già stati presi in considerazione nell´elaborazione della posizione negoziale ufficiale dell´Ue per la conferenza di Rio. Nel suo intervento, Potočnik dovrebbe tra l´altro sottolineare quanto sia importante garantire che qualsiasi nuovo accordo globale riconosca il pieno coinvolgimento degli enti subnazionali. Al fianco della Presidente del Cdr Mercedes Bresso, il commissario presenzierà successivamente alla cerimonia per il trasferimento del premio Capitale verde europea dalla città tedesca di Amburgo a Vitoria-gasteiz, capitale dei Paesi Baschi (Spagna), vincitrice per l´anno 2012. Alla cerimonia interverranno Holger Lange, sottosegretario di Stato per l´Ambiente della Città libera e anseatica di Amburgo e Javier Maroto Aranzábal, sindaco di Vitoria-gasteiz. I lavori saranno trasmessi in diretta su www.Cor.europa.eu mercoledì 14 dicembre dalle ore 15.00 e giovedì 15 dicembre dalle ore 9.00. Sito del Cdr: www.Cor.europa.eu |
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UE, AGENDA DIGITALE: TRASFORMARE IN ORO I DATI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE |
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Bruxelles, 13 dicembre 2011 – La Commissione ha presentato un strategia sui dati aperti per l´Europa che dovrebbe dare un contributo all´economia europea quantificabile in 40 miliardi di euro all´anno. Le pubbliche amministrazioni europee sono sedute su una miniera d´oro dalle potenzialità economiche non valorizzate: il corposo volume di informazioni raccolte da numerosi servizi e autorità pubblici. Stati membri quali il Regno Unito e la Francia hanno già cominciato a sfruttare tali potenzialità. La strategia per fare sì che ciò avvenga a livello paneuropeo segue tre direttrici: in primo luogo la Commissione darà l´esempio, mettendo gratuitamente a disposizione del pubblico il suo patrimonio di informazioni grazie a un nuovo portale di dati. In secondo luogo saranno create in tutta l´Unione condizioni eque di concorrenza in materia di accessibilità dei dati. Queste misure, infine, saranno sostenute da una dotazione di 100 milioni di euro da erogare nel periodo 2011-2013 per finanziare la ricerca volta a migliorare le tecnologie di gestione dei dati. Si tratta di interventi che collocano l´Unione europea all´avanguardia mondiale nel riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e che daranno impulso al settore, già in forte crescita, che si occupa della trasformazione di dati grezzi in materiale da cui dipendono centinaia di utilizzatori delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione: ad esempio applicazioni per gli smartphones, quali mappe, informazioni in tempo reale sul traffico e le condizioni meteo, strumenti di comparazione dei prezzi, ecc. Tra gli altri principali beneficiari di queste iniziative figurano i giornalisti e gli accademici. La vicepresidente della Commissione Neelie Kroes ha dichiarato: "Oggi inviamo un forte segnale alle amministrazioni: i dati in vostro possesso aumenteranno di valore se messi a disposizione del pubblico. Quindi, cominciate a diffonderli fin d´ora, utilizzando il quadro elaborato dalla Commissione per unirvi ad altri leader intelligenti che hanno già cominciato a sfruttare le potenzialità dei dati aperti. I contribuenti hanno già pagato per queste informazioni: il minimo che possiamo fare è quindi di restituirle a chi le vuole utilizzare in modo innovativo per aiutare le persone, creare posti di lavoro e stimolare la crescita". Concretamente la Commissione propone di aggiornare la direttiva del 2003 sul riutilizzo delle informazioni: generalizzando la norma secondo cui tutti i documenti messi a disposizione dal settore pubblico possono essere riutilizzati per qualsiasi scopo, commerciale o non commerciale, se non sono tutelati dal diritto d´autore di terzi; stabilendo il principio che gli enti pubblici non possono addebitare costi superiori a quelli necessari per soddisfare una singola richiesta di dati (costi marginali); in pratica ciò significa che la maggior parte dei dati sarà messa a disposizione a titolo gratuito, o pressoché gratuito, salvo in casi debitamente giustificati; rendendo obbligatoria la diffusione dei dati in formati a lettura ottica di uso comune, per garantirne un effettivo riutilizzo; introducendo una supervisione regolamentare per garantire il rispetto di questi principi; ampliando in modo deciso il campo di applicazione della direttiva per includervi, per la prima volta, biblioteche, musei e archivi; le norme del 2003 in vigore si applicheranno ai dati delle istituzioni citate. La Commissione, inoltre, renderà pubblici i dati in suo possesso tramite un nuovo "portale dei dati", per il quale ha già perfezionato il contratto con un committente esterno. Il portale, attualmente in "versione beta" (fase di sviluppo e prova), dovrebbe essere operativo nella primavera del 2012. Una volta a regime il portale fungerà da punto di accesso unico ai dati riutilizzabili messi a disposizione da tutte le istituzioni, organismi e agenzie dell´Unione europea e dalle autorità nazionali. Contesto Con "dati aperti" si intendono informazioni generali che possono essere liberamente utilizzate, riutilizzate e ridistribuite da chiunque – a titolo gratuito o con costi marginali. La proposta odierna della Commissione rispetta pienamente le norme sul trattamento dei dati personali. Studi realizzati per conto della Commissione europea hanno evidenziato che l´industria e i cittadini incontrano tuttora difficoltà a reperire e riutilizzare le informazioni del settore pubblico. In altri termini l´apertura dei dati è ancora largamente incompiuta in Europa. Nell´importante settore dell´informazione geografica, almeno l´80% dei soggetti che hanno partecipato alle inchieste della Commissione ha dichiarato di non poter utilizzare appieno le informazioni in possesso di enti pubblici, a causa dei costi elevati, di norme e pratiche non trasparenti in materia di riutilizzo, della mancanza di chiarezza su chi sia in possesso di quali dati e di accordi di licenza esclusivi che possono ostacolare la concorrenza. Nella sua ´Agenda digitale europea´ la Commissione ha individuato nel riutilizzo delle informazioni del settore pubblico – oltre che nell´accesso all´Internet veloce e ultraveloce – uno degli elementi fondamentali per la realizzazione del mercato unico digitale. La direttiva 2003/98/Ce relativa al riutilizzo dell´informazione del settore pubblico ha introdotto una prima serie di misure per facilitare alle imprese l´accesso alle informazioni in possesso del settore pubblico e l´autorizzazione al loro riutilizzo. Ha inoltre messo in moto un processo grazie al quale gli enti governativi hanno ridotto gli oneri addebitati per l´acquisizione di tali informazioni. La proposta odierna estende l´accesso a tali informazioni e amplia il campo di applicazione della direttiva. Sito internet della Commissione europea sui dati aperti: http://ec.Europa.eu/information_society/policy/psi/index_en.htm |
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INTERREG ITALIA –AUSTRIA, BANDO APERTO FINO A 29 FEBBRAIO 2012. OPPORTUNITA’ DA SFRUTTARE |
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Venezia, 13 dicembre 2011 - “Sfruttare al meglio e al massimo le opportunità offerte dai programmi comunitari: l’ultimo bando per l’Interreg Iv Italia-austria mette in campo una decina di milioni e spero che le realtà venete interessate colgano questa occasione”. Con queste parole l’assessore regionale al bilancio e alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale, Roberto Ciambetti, ha aperto ieri a Villa Cordellina - Lombardi a Montecchio Maggiore (Vi), la presentazione dell’ultimo bando di questo programma comunitario che coinvolge nel Veneto le province di Belluno, Treviso e Vicenza. “La struttura regionale che segue il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e i programmi Interreg – ha detto ancora Ciambetti – è a disposizione dei soggetti veneti interessati. La scadenza del bando è fissata per il 29 febbraio 2012 ed entro tale data deve essere presentata tutta la documentazione. Tenendo conto che la partecipazione è subordinata ad un rapporto di collaborazione operativa con partner del Tirolo, della Carinzia o del Salisburghese, è necessario attivarsi al più presto. Credo, comunque, che i tempi tecnici siano sufficienti per predisporre e presentare progetti credibili che abbiano buone possibilità di finanziamento”. Nel sito della Regione come in quello del programma www.Interreg.net si possono scaricare tutte le informazioni. |
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COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA: IL 15 DICEMBRE A UDINE GIORNATA INFORMATIVA INTERREG IV |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Il prossimo 15 dicembre, ad Udine, il Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Iv Italia-austria 2007-2013 offrirà ai beneficiari, agli amministratori locali, agli operatori economici e a tutti gli interessati una giornata informativa ricca di approfondimenti e anticipazioni. Dopo i saluti del direttore del Servizio gestione fondi comunitari e dell´Autorità di gestione del Programma, la mattina sarà incentrata sulla presentazione dei progetti finanziati e in corso di attuazione che vertono sul tema dell´energia, sulle visioni nazionali austriaca e italiana e su come i fondi strutturali costituiscano uno strumento a sostegno delle politiche di coesione in campo energetico e non solo. Il pomeriggio proporrà delle anticipazioni del percorso in fase di costruzione che in sede comunitaria si sta compiendo per definire le strategie e le modalità di attuazione del futuro periodo di programmazione comunitaria dal 2014 al 2020. In chiusura dei lavori saranno presentati i contenuti del quinto e ultimo avviso per la presentazione delle proposte progettuali a valere sul Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Iv Italia-austria. Il seminario si pone come strumento di informazione e condivisione con la cittadinanza delle azioni che i finanziamenti di Programma stanno attuando in un´ottica di capitalizzazione degli effetti che da essi ne deriveranno e delle possibili sinergie tra contenuti, aree geografiche, attuatori e amministratori. La tematica dell´energia, individuata come filo conduttore delle relazioni che saranno presentate nel corso della mattina, trova nei progetti finanziati dal Programma Italia-austria numerose declinazioni con impatto su un´ampia gamma di aspetti e ambiti: l´innovazione, la ricerca, le imprese, la stretta connessione con l´ambiente, i mutamenti climatici, l´uso sostenibile delle risorse, l´impatto sulle amministrazioni e sui cittadini. In un momento di incerti equilibri economici risulta ancora più importante conoscere come e cosa il territorio sta attuando, in abbinamento con l´avvio del processo di pianificazione per macro aeree di programmi e progetti, e come questi si possano collocare nel più ampio disegno della politica regionale e delle Istituzioni. Il Programma dettagliato dell´evento è reperibile sul sito Internet del Programma www.Interreg.net e sul sito della Regione www.Regione.fvg.it |
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SVILUPPO IN ABRUZZO: PRESENTAZIONE MEETING INTERNAZIONALE IL 13, 14 E 15 DICEMBRE ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI CHIETI |
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Pescara, 13 dicembre 2011 - Presentato il 9 dicembre presso la sede della Giunta Regionale, a Pescara, alla presenza del Vice Presidente Alfredo Castiglione, il 6° Meeting Internazionale: Grandi Progetti nel Mediterraneo, che si terrà il 13, 14 e 15 dicembre presso il Centro Espositivo della Camera di Commercio di Chieti. "Si tratta - ha detto Il Vice Presidente Castiglione - di un appuntamento di grande rilevanza e che si avvia a diventare, insieme al Forumed, un altro momento importante di dialogo, di confronto tra il mondo imprenditoriale, le istituzioni e mondo finanziario su quanto accade e sulle opportunità della intera area Euromediterranea e, quindi anche Balcanica. Vogliamo accelerare il ruolo che L´abruzzo riveste nel bacino del Mediterraneo e dei Balcani nella capacità di promuovere reali processi di integrazione politica e di coesione socio economica e culturale tra i diversi popoli che vi si affacciano. Abbiamo avviato come Sviluppo Economico da quasi tre anni - ha detto ancora Castiglione - una serie di importanti attività nel campo della cooperazione territoriale con diversi Paesi, e ciò ci ha permesso di produrre numerose iniziative politiche, economiche, istituzionali, sociali e culturali tale da poter oramai considerare acquisita una effettiva capacità dell´Abruzzo di mettersi in dialogo e di proiettarsi in un destino comune con i Paesi bagnati dall´Adriatico e dal Mediterraneo. Ricordiamo tra i documenti firmati: l´Intesa con la Bosnia Erzegovina, la dichiarazione di intenti con la Regione di Scutari della Repubblica di Albania, il protocollo d´intesa con il Comune di Mostar, l´Intesa con la Repubblica Moldova, il Memorandum con la Regione Prahova della Romania, la lettera d´intenti con la Camera di Commercio Regionale di Valjevo in Serbia e l´Accordo con la Camera di Commercio della Serbia. In quest´ottica rientra anche l´attività volta a migliorare i collegamenti con l´aeroporto d´Abruzzo e i Balcani (vedi il nuovo volo Pescara-mostar) e l´impegno per futuri nuovi collegamenti". Il Vice Presidente Castiglione ha sottolineato anche il ruolo dell´Abruzzo di regione capofila nei vari progetti con i Paesi d´oltre mare: "L´´abruzzo ricopre il ruolo di Regione coordinatrice dei Progetti Ipa Area Balcanica e si è aggiudicata due importanti Progetti Med quali il Rempo Retail e Otremed, e con le risorse che arriveranno dai Fas e con il Progetto Abruzzo 2015 è nostra intenzione realizzare iniziative di formazione di contratti di Rete specificatamente per l´Area Mediterranea, andandone a coordinare le direttrici e le progettualità". Alla tre giorni del Meeting Internazionale parteciperanno fra gli altri, il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, l? Assessore regionale alle attività produttive Alfredo Castiglione, amministratori locali, presidenti di enti e associazioni di categoria. Saranno ospitati, poi, l´ambasciatore della Bulgaria Boyco Kadrinov, rappresentanti del Governo del Montenegro, Serbia, Croazia, Bosnia ed Herzegovina, della Libia e del Marocco, Turchia, Angola, Moldavia. Il Meeting accoglierà anche società e strutture statali o partecipate dallo Stato. E? annunciata la presenza di Pasquale Marchese, direttore responsabile servizi privati Poste Italiane, di Donato Carlea, Provveditore Interregionale delle Opere Pubbliche Lazio-abruzzo-sardegna e di Luciano Di Fraia, membro della commissione Europea sull´energia rinnovabile. In conclusione del suo intervento, il Vice Presidente ha sottolineato che "come Abruzzo dobbiamo essere più forti, assieme a tutta l´area, e chiedere alla U.e. Che venga definitivamente riconosciuto il libero scambio non solo eliminando i dazi, ma tutte le barriere commerciali. Bisogna arrivare ad una vera area di libero scambio del Mediterraneo, entrando anche qui nell´ottica dei Poli di innovazione tra Pmi e Contratti di Rete, due strumenti fondamentali per la politica di Internazionalizzazione". |
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ROSSI: “LE REGIONI MIGLIORI ALLEATE DELL’EUROPA” |
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Firenze, 13 dicembre 2011 – “Le Regioni possono diventare le migliori alleate dell’Europa e del suo parlamento”. Così il presidente Enrico Rossi si è espresso nel corso dell’ intervento introduttivo al seminario “Europa-regioni: una politica di coesione contro la crisi”, organizzato il 10 dicembre a Palazzo Strozzi Sacrati con la presenza di Martin Schulz, presidente del gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici al Parlamento europeo e candidato alla sua presidenza. “Abbiamo davanti a noi – ha affermato Enrico Rossi – i danni prodotti dall’ideologia liberista che ha dominato negli ultimi vent’anni: deindustrializzazione, prevalenza delle atipicità finanziarie, aumento delle diseguaglianze, precarietà del lavoro, aumento della disoccupazione, crisi della stessa democrazia. La domanda che ci poniamo è questa: riuscirà l’Europa a mantenere il suo stile di vita, la coesione sociale, i diritti e a costruire una economia reale per dare risposte al futuro delle nuove generazioni? Sopravviverà alla globalizzazione e agli attacchi della speculazione finanziaria?“ “A guardare i risultati dell’ultimo consiglio europeo la domanda resta: si fa qualche passo avanti ma in ritardo, con eccessiva timidezza e con tempi inadeguati. Tutto finora ruota intorno al pur necessario controllo di bilancio, mentre è in corso uno straordinario spostamento della ricchezza dal lavoro, dallo stato sociale, dall’impresa alla speculazione finanziaria internazionale. L’europa, che è ancora la più importante potenzia economica e commerciale, è umiliata e in affanno a causa della sua inadeguatezza politica, ma anche a causa dell’egemonia di una cultura liberista dalla quale non riesce ad uscire”. “Fermare la speculazione finanziaria e controllare i debiti pubblici evitando che i sacrifici vadano a finire nella fornace di nuovi attacchi speculativi è un obiettivo politico indispensabile. Ma non basta. Per mantenere il modello sociale europeo, per non regredire come è già anche troppo accaduto in questi anni occorre la crescita. L’europa 2020 prova a dare una risposta a questo interrogativo di fondo Essa indica l’obiettivo di una crescita intelligente, basata su innovazione e conoscenza, una crescita sostenibile, al tempo stesso più verde e più competitiva, una crescita inclusiva e quindi equa che produca più coesione sociale e più occupazione”. “Altrettanto condivisibili sono i cinque obiettivi: il 3% privato e pubblico del Pil per investimenti sulla ricerca; la riduzione delle emissioni inquinanti del 20% e l’aumento del risparmio e delle energie rinnovabili per il 20%; la riduzione del 10% dell’abbandono scolastico e almeno il 40% di titoli di studi universitari per i giovani; l’emancipazione di 20 milioni di persone dalla condizione di povertà. Questa è l’Europa che ci piace”. “Ma riusciremo a costruirla da qui al 2020 o tutto resterà un libro dei sogni, come in parte è accaduto per la strategia di Lisbona 2000-2010? Intanto bisogna purtroppo rilevare una contraddizione: mentre i vincoli di bilancio sono leggi, sono condizioni per restare in Europa e per ottenere i fondi strutturali, gli obiettivi di Europa 2020 sono soltanto eccellenti consigli per gli stati, che si possono adottare, realizzare in tutto, in parte, o se ne può fare tranquillamente a meno. E’ una contraddizione micidiale, che finirà per ridurre il ruolo dell’Europa nel mondo, distruggendone l’identità e la coesione sociale, o peggio ancora presenterà ai popoli europei non una Europa della speranza, ma una Europa come incubo, come tagli, come vincoli per ridurre lo stato sociale. Non crescerà tra i popoli europei l’ideale dell’Europa unita se la politica non risolverà questa contraddizione”. “Occorrono istituzioni europee più forti, perchè solo nella dimensione europea si possono dare le giuste risposte. E occorre il coraggio di attuare politiche di investimento maggiori rispetto a quelle già previste, per realizzare gli obiettivi di Europa 2020. Finora si è parlato di eurobond soprattutto per finanziare i bilanci degli stati, ma gli eurobond potrebbero essere anche lo strumento per una politica che abbia al centro il lavoro, ristabilendo l’obiettivo dimenticato della piena occupazione. L’europa a bisogno di grandi investimenti in infrastrutture, di medio e lungo periodo, ma anche di investimenti con effetti più ravvicinati in termini di occupazione e crescita nei settori della formazione, ricerca, ambiente, tecnologie avanzate, cultura, assistenza sociale. Settori questi ad alto contenuto occupazionale e per i quali esiste una domanda di qualità già sviluppata e forte nella struttura economica e sociale europea. Le risposte a questa domanda di crescita interna sono a mio parere una condizione per lo sviluppo dell’Europa. Un’europa più forte e più coesa al suo interno può essere anche più competitiva nel mondo globale”. “In ogni caso, da uomini delle istituzioni che hanno il dovere di prospettare scenari futuri ma anche quello di amministrare con coerenza e ricavare il massimo delle opportunità offerte, voglio subito dire che già ora, per quanto con risorse limitate, le politiche strutturali europee sono state e sono per la mia regione le uniche vere politiche si investimento e di sviluppo di qualità. Dalla tranvia di Firenze al laser contro i tumori, dalla bonifica di siti inquinati alla cassa integrazione in deroga, dai tirocini per i giovani agli asili nido, dall’imprenditoria femminile al sostegno ai giovani agricoltori, dallo sviluppo dei centri di ricerca ai rapporti con le multinazionali e ai finanziamenti per il credito alla piccola impresa e agli artigiani. Questo e altra ancora hanno significato per la toscana i fondi strutturali di coesione”. “Dal 2007 al 2013 i fondi hanno messo in campo 3 miliardi e 300 milioni per avviare una azione combinata su competitività del sistema produttivo e dell’agricoltura, capitale umano e coesione sociale, ambiente e cooperazione internazionale. Con l1% del Pil dell’Europa posso tranquillamente affermare che si sono realizzate la gran parte delle politiche attive di questa regione, come delle altre”. “Ecco perchè la prima cosa che chiediamo è la valorizzazione delle Regioni nella formazione dei nuovi regolamenti e degli strumenti attuativi del programma 2014-2020. Le Regioni possono diventare le migliori alleate dell’Europa e del Parlamento Europeo, anche con lo scopo di avvicinare l’Europa ai territori e ai cittadini, di diffondere lo spirito di solidarietà e ad attenuare gli egoismi degli stati nazionali. Per questo abbiamo l’obiettivo di accelerare per la Regione Toscana l’utilizzo dei nuovi fondi. E’ nostra intenzione selezionare un numero di obiettivi strategici, coerente con la strategia Europa 2020, su cui concentrare le risorse disponibili. E a questo proposito noi riteniamo necessaria la coerenza negli obiettivi tra i fondi strutturali e quelli gestiti dalla Commissione”. “Abbiamo l’ambizione, sulla base delle nostre esperienze e dei successi ottenuti e riconosciuti dalle autorità europee, di traguardare l’obiettivo di adottare al più tardi nel gennaio 2014 le strategie e i bandi per l’utilizzo dei nuovi fondi, e in questo modo rappresentare una esperienza positiva nel quadro italiano ed europeo. Come vedrà, signor presidente, anche dagli interventi che seguiranno l’impegno della Toscana è massimo. Ma mi permetto di ribadire che questo non basta se non si cambia il quadro politico entro il quale l’Europa si gioca il suo futuro, se non si risolvono le contraddizioni a cui facevo riferimento all’inizio”. “Noi conosciamo quello che lei pensa, le sue idee e la sua sensibilità. E confidiamo nella sua determinazione e professionalità politica per far compiere passi in avanti al progetto di una Europa unita, più sociale e più competitiva. Come governo regionale della Toscana ci impegniamo in tutte le sedi su questi obiettivi e fin d’ora le diciamo che potrà contare su di noi. Vorrei presentare con la voce dei soggetti interessati, comuni, imprenditori, istituzioni sociali, una breve rassegna di quanto in questa regione si è potuto fare con i fondi europei. Colpisce come siano stati tradotti in investimenti ad elevatissimo rendimento e non si può fare a meno di pensare cosa potrebbe di nuovo accadere se l’Europa scegliesse con più decisione non solo la strada del rigore dei bilanci ma anche quella dell’investimento sul proprio futuro”. |
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FONDI EUROPEI, 3 MILIARDI DI EURO PER UNA TOSCANA PIÙ COMPETITIVA |
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Firenze, 13 dicembre 2011 – Dalla tranvia fiorentina al laser contro i tumori, dal recupero dei siti inquinati alla Cassa integrazione in deroga, dai tirocini del progetto Giovanisì agli asili nido, dall’imprenditoria femminile al sostegno ai giovani agricoltori. E’ questa solo un’infinitesima parte delle realizzazioni e delle opportunità che la Toscana sta sperimentando grazie all’attuale programmazione dei fondi di coesione che, fino al 2013, mettono in campo complessivamente oltre 3 miliardi di euro (3.312) per un’azione combinata su competitività del sistema produttivo e dell’agricoltura, capitale umano e coesione sociale, ambiente e cooperazione internazionale, grazie alle risorse di Fondo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo, dei fondi che alimentano la Politica agricola comunitaria e dei relativi programmi (Por Creo, Por Cro, Psr), che declinano obiettivi e risorse in chiave toscana. A questi, si aggiungono le risorse di 4 programmi di minori dimensioni, che puntano a favorire la partecipazione della Toscana ad attività di cooperazione internazionale: Po Italia-francia marittimo, dei Po Med, Interreg Ivc ed Enpi. Tutte queste risorse sono parte integrante della programmazione regionale, a partire dal Programma regionale di sviluppo. Partiti insieme nel 2007 (per tutti il punto di arrivo è il 2013), i programmi sono oggi in fase avanzata di attuazione. Un bilancio positivo, che ha dato una mano ad affrontare la crisi e fornito strumenti utili nello sforzo per un riposizionamento competitivo, capace di riavviare lo sviluppo. Fesr (Por Creo) Si conferma come uno dei principali strumenti per sostenere la nostra economia. Mette in campo 1 miliardo e 127 milioni di contributi pubblici per il periodo 2007-2013. I progetti finanziati, ad oggi, nel complesso sono 3044. Di questi, oltre ai 2536 a sostegno delle imprese toscane, ci sono 358 progetti di opere pubbliche, 150 progetti destinati ai servizi, 95 per la sostenibilità ambientale, 91 per le energie rinnovabili e 11 piani integrati di sviluppo sostenibile (Piuss). Le risorse impegnate dal 2007 ad oggi sono complessivamente 611 milioni di euro, corrispondenti al 54% delle risorse del Por. La Regione ha deciso di destinare la metà di queste risorse alla ricerca industriale, all’innovazione e al trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di un rilancio competitivo dell’economia toscana, a partire dal settore manifatturiero. Non a caso i circa 2500 progetti presentati dalle imprese e finanziati con le risorse del Fesr, vanno nella direzione di far crescere la ricerca industriale grazie ad un più stretto rapporto con Università e centri di ricerca. Attraverso questi strumenti si aiutano le imprese ad innovare, ma anche ad aggregarsi fra loro, a formare reti all’interno delle quali convivono grandi e piccole realtà, lavorando così per superare uno dei punti deboli del sistema toscano, basato sulla piccola e media impresa. Una parte ingente di queste risorse contribuisce alla realizzazione di due grandi progetti: la tranvia di Firenze e il People Mover a Pisa. Per la prima linea della tramvia fiorentina è intervenuto con 54 milioni di euro. Al progetto People Mover sono stati assegnati 28 milioni di euro. Con questo intervento verrà realizzato il collegamento veloce e frequente su rotaia tra la stazione ferroviaria e l’aeroporto. Grazie al Fesr sono 24 i progetti di eccellenza, realizzati o in fase di realizzazione, da parte di imprese, grandi e piccole, che si sono messe insieme a centri di ricerca e università per realizzare esperienze innovative di prodotto o di processo nei campi della sanità, delle energie rinnovabili, della sostenibilità ambientale, dei trasporti e della mobilità. Fse (Por Cro) Con una dote complessiva di 664 milioni di euro, si prefigge di favorire l’occupazione, la qualità del lavoro e la coesione sociale attraverso gli investimenti sul capitale umano. In questi anni di crisi il Fse è stato lo strumento principale per la tenuta sociale, garantendo interventi sulla cassa integrazione in deroga e per il riorientamento dei lavoratori e delle lavoratrici espulse dal mercato del lavoro. E’ un ruolo che dovrà continuare a svolgere, in una fase in cui si prevede anche per l’Italia l’ingresso in recessione, ma in cui non si può rinunciare a gettare le basi per l’avvio di iniziative di sviluppo. Ad oggi, dei 664 milioni che costituiscono la dote complessiva, 352 sono impegnati (circa il 53% della programmazione totale, di cui 204 milioni effettivamente spesi. I destinatari, cioè le persone che in vario modo hanno usufruito di queste risorse, sono 75.269, mentre gli interventi finanziati sono 65.543 (4.843 progetti e 22.060 interventi individuali). Fra gli interventi più significativi, ricordiamo gli interventi, per circa 100 milioni, per la cassa integrazione in deroga (oltre 43 mila lavoratori ne hanno usufruito). Fra i più recenti, grazie a 11 milioni stanziati per il 2011, i tirocini formativi nell’ambito del progetto Giovanisì, con l’obiettivo di correggere l’uso distorto e riportare lo strumento alle sue finalità formative: serviranno per le borse di studio e a incentivare l’assunzione dei tirocinanti da parte delle aziende. Ci sono poi gli sportelli per i lavoratori atipici (5,4 milioni), i progetti transnazionali per la mobilità internazionale di studenti, lavoratori, insegnanti, apprendisti, laureati, imprenditori che con 14 milioni di contributo hanno fatto muovere oltre 5000 persone. E ancora, i corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts), che hanno consentito la creazione di percorsi mirati di formazione superiore attraverso il finanziamento di 43 corsi con ottimi riscontri sul piano dell’occupazione. Sono stati inoltre finanziati, con circa 5 milioni, progetti formativi per i settori energia, antichi mestieri, spettacolo, manifatturiero, nautica da diporto (18 progetti, 1800 persone coinvolte, lavoro per circa 200 persone). Altri interventi hanno riguardato l’alta formazione (11 milioni hanno finanziato, ad esempio, giovani ricercatori con 87 borse di ricerca). Ancora si possono citare la formazione a distanza (5 milioni per il portale Trio), il finanziamento (8 milioni) della carta Ila (individual learning account), i voucher di conciliazione (4,2 milioni per 2780 voucher per favorire il lavoro delle donne), l’educazione degli adulti (4,4 milioni). Po Marittimo Italia-francia Facilitare la mobilità degli studenti che vivono lungo le sponde del Mediterraneo, gli scambi finalizzati al dialogo culturale, a manifestazioni ludiche o sportive e, ancora, investimenti per integrare meglio, dal punto di vista urbanistico, porti e centri urbani delle città portuali. Questi gli obiettivi del Po Italia-francia Marittimo 2007-2013, che mette in campo 161 milioni per la cooperazione transfrontaliera, con il cofinanziamento del Fesr e che coinvolge Toscana (le cinque province della fascia costiera), Liguria, Sardegna e Corsica. I progetti approvati sono 51 (fra questi 5 progetti di mobilità scolastica), per un totale di risorse impegnate pari a oltre 124 milioni, l’82% del totale. Po Med Interessa le regioni degli stati Ue che si affacciano sul Mediterraneo. Le risorse assegnate per progetti approvati che coinvolgono la Toscana sono in tutto 5 milioni e 500 mila euro (il totale è di oltre 241 milioni). Po Interreg Iv Il programma, che prevede la cooperazione fra regioni europee, si concentra su due priorità: innovazione ed economia della conoscenza, ambiente e prevenzione dei rischi. Dal 2007 sono stati fatti due bandi a seguito dei quali sono stati approvati 3 progetti che vendono la Toscana capofila, mentre in altri è comunque presente (in 17 progetti su 122 approvati) per complessivi 4 milioni di euro di risorse assegnate. Po Enpi Lo strumento europeo di vicinato è finalizzato a costruire una zona europea di vicinato fra la Ue e i territori limitrofi non aderenti. A luglio 2011 sono stati presentati dalla Toscana 5 progetti per un totale di 62 milioni di euro che sono stati utilizzati per interventi nel campo del turismo, della gestione dei rifiuti, dell’energia solare, della gestione integrata delle coste e dell’agroalimentare. Politica agricola comune I due fondi agricoli (Feaga e Feasr) mettono a disposizione della Toscana 876 milioni di euro (2007-2013). Il programma è articolato su 4 assi: competitività e sostegno a innovazione e sviluppo del settore agricolo; valorizzazione di ambiente e spazio naturale sostenendo la gestione del territorio; miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali; sostegno ai progetti elaborati a livello locale con il coinvolgimento di tutti i soggetti rappresentativi, pubblici e privati. A settembre 2011 la spesa attivata era pari a circa 665 milioni di euro; la spesa assegnata a 531 milioni: la spesa già erogata ai beneficiari 273 milioni e 700 mila euro. I beneficiari, a quella data, erano in tutto 18 mila di cui oltre 13 mila aziende individuali e oltre 4.400 aziende condotte da giovani sotto i 40 anni e 1600 di donne. Fra le altre cose è stato sostenuto l’insediamento di 877 giovani agricoltori in azienda, sostenute 1043 imprese agricole, 73 imprese di trasformazione, 900 aziende biologiche, 140 interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico, 272 agriturismi. |
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UE: FORUM CATANIA, FVG POLO LOGISTICO PER SVILUPPO MEDITERRANEO |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Il Friuli Venezia Giulia va considerato un polo logistico nel cuore dell´Europa, all´interno di una strategia integrata di sviluppo del Mediterraneo. Al Forum interistituzionale del Mediterraneo di Catania, tra l´altro prima uscita ufficiale del nuovo ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant´agata, il direttore regionale delle Relazioni internazionali e comunitarie, Augusto Viola, ha presentato il volto di un estremo Nordest in continuo sviluppo. Alla presenza dei vari livelli istituzionali delle sponde Nord e Sud del Mediterraneo, si è parlato del rilancio dei progetti transnazionali di cooperazione territoriale anche alla luce dei profondi cambiamenti nei Paesi del Sud. Di fronte al disegno di edificare una rinnovata comunità mediterranea per un strategia integrata macroregionale, il Friuli Venezia Giulia individua la macroregione Adriatico-ionica come grande area complementare e di raccordo tra il Sud e il Nord del Mediterraneo. Così si creerebbe un corridoio di traffici collegabile con quello Adriatico-baltico attraverso il territorio regionale che, in questo modo, diverrebbe elemento di congiunzione e snodo dei flussi tra il Nord e il Sud dell´Europa. La fase intermedia, così come espresso dal Governo regionale, sarà la costituzione di un Gruppo europeo di Cooperazione territoriale (Gect) tra il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Carinzia, con auspicabile estensione a Slovenia e Croazia, con l´obiettivo di rafforzare la cooperazione politica e progettuale del Nord Adriatico. |
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FVG: TONDO INCONTRA PRESIDENTE SERBIA TADIC |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Friuli Venezia Giulia e Repubblica di Serbia intendono dare ulteriore slancio alla reciproca collaborazione, con un´attenzione particolare ai rapporti tra Piccole e medie imprese. È questo il risultato della riunione che il presidente della Regione Renzo Tondo ha avuto ieri a Trieste, nella sede del Governo regionale, con il presidente della Repubblica serba Boris Tadic. Il presidente della Serbia, che in giornata ha in programma incontri con importanti imprese del Nordest (Danieli e Benetton), era accompagnato dall´ambasciatore di Serbia in Italia, signora Ana Hrustanovic, e dal console generale di Trieste Momcilo Milovic. Al vertice ha partecipato, a fianco di Tondo, l´assessore regionale per le Relazioni internazionali e comunitarie Elio De Anna. "Consideriamo molto importante e significativo - ha detto Tondo - che il presidente Tadic abbia espresso il desiderio e trovato il tempo, all´interno di una giornata intensa e fitta di appuntamenti, per un incontro con i massimi rappresentanti del Friuli Venezia Giulia". Tadic ha sottolineato gli intensi rapporti di cooperazione e amicizia con la regione e in particolare con Trieste, dove risiedono numerosi abitanti di origine serba e dove la comunità serba ha svolto storicamente un importante ruolo nello sviluppo economico della città, in campo industriale, bancario e assicurativo, come testimoniano numerosi palazzi e la chiesa serbo-ortodossa. L´incontro si è svolto all´insegna del pragmatismo. Tondo e Tadic hanno concordato l´organizzazione di un forum, che potrebbe svolgersi già nella prossima primavera, tra Pmi del Friuli Venezia Giulia, opportunamente selezionate, e imprese della Serbia e della Provincia autonoma della Vojvodina, per definire accordi commerciali e di cooperazione industriale. In questo momento di crisi, hanno concordato Tondo e Tadic, occorre dare alle imprese una prospettiva di sviluppo, attraverso la leva dell´internazionalizzazione. La Serbia ha accordi di libero scambio con numerosi Paesi, come Russia, Ucraina, Turchia e quindi le imprese lì insediate possono accedere a un mercato di grandi dimensioni, con 850 milioni di consumatori. Ciò rappresenta, è stato detto, un´opportunità di crescita per le Pmi del Friuli Venezia Giulia che, secondo le norme in vigore in Serbia, possono realizzare in Italia fino al 49 per cento del contenuto dei prodotti esportabili nell´area di libero scambio. È così possibile mantenere e accrescere i posti di lavoro sia in Friuli Venezia Giulia che in Serbia. Sono stati anche approfonditi i settori di maggiore e reciproco interesse, tenendo conto del carattere complementare delle due economie: agroalimentare, meccanica e metallurgia, energia, infrastrutture. I rapporti economici sono favoriti dalla consolidata presenza in Serbia di istituzioni bancarie e finanziarie italiane, tra cui Finest, e dalla prossimità geografica: Belgrado e Novi Sad sono più vicine a Trieste di quanto non lo sia il capoluogo regionale con Roma. A questo proposito, su sollecitazione dell´assessore De Anna, è stato confermato il reciproco interesse a ripristinare un volo diretto tra l´aeroporto del Friuli Venezia Giulia e Belgrado. |
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CALABRIA: CONCLUSO POSITIVAMENTE IL PROGETTO INTERNAZIONALE “PAESE MAROCCO” |
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Catanzaro, 13 dicembre 2011 - Dopo l’esperienza in Tunisia, ancora notizie positive per le imprese calabresi che hanno preso parte alla seconda parte della missione commerciale e scientifica svoltasi anche in Marocco. La delegazione ha fatto base logistica a Casablanca, per poi trasferirsi in altri centri chiave del Paese per specifici incontri in aziende e centri di ricerca. L’iniziativa, anche in questo caso è stata promossa dalla Regione Calabria Assessorato alle Politiche Euro-mediterranee ed Internazionalizzazione e Unioncamere Calabria – Desk Enterprise Europe Network in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Marocco che ha offerto un eccellente supporto logistico alla delegazione calabrese. L’evento in Marocco fa seguito ad uno specifico protocollo d’intesa siglato nei giorni scorsi a Roma dall’Assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Capua e dall’Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia Hassan Abouyoub che prevede l’individuazione e l’attuazione di programmi e progetti di cooperazione indirizzati ad un miglioramento dei processi di internazionalizzazione delle aziende calabresi e delle dinamiche di sviluppo economico ed industriale del comparto produttivo del Regno del Marocco. Sono previsti inoltre delle specifiche collaborazioni bilaterali per lo sviluppo dei rispettivi territori, legati prevalentemente alle piccole e medie imprese sostenendo, inoltre, i collegamenti fra Università, Centri di ricerca, scambi culturali e attività formative. Un primo approccio informativo si è svolto il 15 novembre scorso proprio in Calabria, a Lamezia, nel corso del quale la delegazione Marocchina, ha avuto modo di illustrare nel dettaglio la propria scheda Paese. Anche in Marocco la missione calabrese ha avuto modo di incontrare i numerosi rappresentanti economici ed istituzionali, soprattutto nella zona di Casablanca, grazie al supporto offerto dal Presidente della Camera di Commercio Italiana in Marocco Giulio Frascatani e da Luca Pezzani Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana in Marocco. Presente anche l’Ambasciata Italiana in Marocco, rappresentata dal Primo Segretario Piero Varia. La scheda Calabria, inoltre, è stata illustrata nel corso di una serata, durante la quale, la cucina tipica regionale, grazie agli chef crotonesi della trattoria Max, ha intrattenuto i numerosi ospiti invitati. Tra i settori maggiormente interessati da possibili accordi internazionali con il Marocco, quelli legati all’agroalimentare d’eccellenza, tra cui il miele, l’olio extravergine e le conserve sottolio, le nuove tecnologie elettroniche, le energie rinnovabili, l’informatica e l’edilizia. Lusinghieri anche in contatti avviati dai centri di ricerca universitari calabresi che hanno avuto modo di relazionarsi sul posto con i colleghi marocchini. Le stesse autorità locali hanno apprezzato le innovazioni del programma “Calabria Internazionale” avviato su iniziativa del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e coordinato dall’Assessore Capua, che in questo caso hanno indirizzato l’interesse su un Paese molto intraprendente ed in grande crescita economica. |
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VISITA DEL CONSOLE AMERICANO KYLE SCOTT IN TRENTINO |
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Trento, 13 dicembre 2011 - Visita ieri a Trento del console generale degli Stati Uniti d´America Kyle R. Scott, che ha incontrato il presidente della Provincia Lorenzo Dellai. Nel corso del cordiale colloquio, avvenuto nel pomeriggio in una pausa dei lavori del Consiglio provinciale ed al quale era presente anche il dirigente generale del Dipartimento turismo, commercio, promozione e internazionalizzazione Paolo Nicoletti, Dellai ha illustrato al console Scott le caratteristiche della "piattaforma produttiva" trentina ed in particolare gli ambiti più qualificanti attinenti la ricerca e l´innovazione, senza dimenticare una sottolineatura dei comparti economici più tradizionali tra i quali il presidente della Provincia ha citato, per importanza, il turismo e l´agricoltura di montagna. Al console americano, quale segno di amicizia della comunità trentina, il presidente ha poi consegnato l´aquila di San Venceslao con l´auspicio di rivedere il console in Trentino in un´altra occasione, magari in una delle nostre rinomate località turistiche, visto l´amore del medesimo per la montagna e per la pratica dello sci. Diplomatico di carriera con il rango di ministro consigliere, Kyle Scott ha preso servizio come console generale a Milano nell´agosto di quest´anno. La sua carriera presso il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti dura da più di 30 anni durante i quali ha prestato servizio presso sette diverse sedi, concentrandosi principalmente su questioni europee e accordi multilaterali. Kyle Scott si é unito alla missione diplomatica degli Stati Uniti in Italia dopo essere stato il direttore dell´Ufficio per gli Affari Russi dal 2009 al 2011. Precedentemente, è stato vice direttore della missione diplomatica degli Stati Uniti presso l´Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Usosce) a Vienna. Ha inoltre lavorato alla missione diplomatica degli Stati Uniti presso l´Unione Europea e alle missioni diplomatiche americane presso le Nazioni Unite a New York e Ginevra e alle ambasciate Usa in Croazia, Ungheria, Israele e Russia ed è stato National Security Fellow per il Dipartimento di Stato alla Hoover Institution a Stanford, in California. Sposato e padre di due figli, Kyle Scott parla diverse lingue europee, tra cui il russo, l’italiano, il croato, l’ungherese, il tedesco e il francese. Ha studiato tedesco e russo presso l’Arizona State University e dopo la laurea ha studiato finanza internazionale presso l’American Graduate School for International Management sempre nel suo stato nativo, l´Arizona. |
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TRENTO, DELLAI: NESSUNO SI SENTA SOLO PRESENTATA IN CONSIGLIO LA MANOVRA FINANZIARIA 2012 |
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Trento, 13 dicembre 2011 - "Nessuno si senta solo: non i lavoratori, non le imprese, non le famiglie, o le donne, o gli immigrati. Soprattutto non si sentano soli i giovani perché anche in piena crisi globale vogliamo continuare ad investire nel loro futuro". Questo in sintesi il messaggio lanciato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, nell´illustrare all´aula consiliare la manovra Finanziaria 2012-2014. Una relazione dalla quale traspare preoccupazione per la fase che il Trentino, assieme a tutta l´Europa, sta attraversando, e che non lascerà nulla immutato, ma anche fiducia negli strumenti che l´Autonomia speciale mette a disposizione e nella capacità della "Comunità autonoma" trentina di far fronte alle difficoltà, rinnovandosi e scommettendo sul futuro. Questi in sintesi alcuni dei punti toccati da Dellai nella sua relazione, che alleghiamo in forma integrale. La recessione e il Trentino - Il rischio della recessione è ormai certificato anche nelle previsioni dell’Ocse e dello stesso Governo, che ha previsto per il 2012, una caduta del prodotto interno lordo nazionale dello 0,4%. Non molto migliore è la previsione per l’intera Europa. Il Trentino non è immune dagli effetti di questo scenario. Sarebbe da sprovveduti pensarlo. Nel contempo, sarebbe da masochisti non ricordare che il prodotto interno lordo trentino nel 2010 è cresciuto del 2% rispetto al 2009 e, per l’anno in corso, i dati più aggiornati parlano di una crescita dell’1,4%. Il rischio "valori" - La crisi globale non è solo finanziaria ed economica. Si intreccia con un deficit complessivo di valori, di cultura, di politica, effetto di quel pensiero unico nel quale il successo senza condizioni e la forza senza limiti costituivano i riferimenti fondamentali. La cultura del limite e della responsabilità verso la comunità, l’ambiente, le generazioni future, è stata relegata progressivamente ai margini nelle preoccupazioni dei ceti dirigenti ma anche, purtroppo, di una crescente fascia delle opinioni pubbliche, sempre meno convinte circa i vincoli della solidarietà. Nessuno si senta solo - Il messaggio più forte che la Giunta provinciale rivolge a tutti i trentini prima di ogni altra considerazione è che nessuno deve sentirsi solo nell’affrontare questa crisi. La attraverseremo assieme, senza che nessuno si debba sentire trascinato fuori dai fondamentali diritti di cittadinanza e privato degli strumenti per valorizzare i suoi talenti. No, la crisi non distruggerà il nostro più grande patrimonio collettivo: lo spirito di comunità, la coesione della società, il suo forte tasso di giustizia e di condivisione. Il lavoro - Nessuno in Trentino deve sentirsi solo nel campo del diritto al lavoro. Abbiamo approvato recentemente il nuovo piano triennale, nell’attesa che il Governo dia piena attuazione alla delega alla Provincia in materia di ammortizzatori sociali. Potenzieremo i servizi, le attività di orientamento e di formazione, i supporti al lavoro autonomo e professionale. Non diminuiremo l’impegno per il lavoro dei soggetti svantaggiati e per chi risulta espulso dalle normali attività produttive. Il welfare - Nessuno deve sentirsi solo di fronte all’emergere di uno stato di temporaneo bisogno. Abbiamo stabilizzato strumenti importanti come il reddito di garanzia, per i quali vogliamo rafforzare le misure di condizionalità, per evitare comportamenti opportunistici da parte dei beneficiari. Punteremo sull’idea che a fronte del sostegno pubblico vi è il dovere dei destinatari di impegnarsi in ogni modo, con tutte le proprie possibilità, per uscire dall’emergenza e restituire alla società quanto hanno ricevuto. Le famiglie - Nessuno deve sentirsi solo nel costruire, sostenere ed arricchire con la benedizione dei figli la propria famiglia. L’agenzia proseguirà il proprio lavoro trasversale, allo scopo di fare crescere una rete capillare di servizi e di attenzioni, puntando a rendere organico e semplificato il rapporto con la pubblica amministrazione anche attraverso l’istituzione dell’assegno unico al nucleo famigliare. Le donne - Le politiche per la famiglia sono fondamentali anche per una più forte partecipazione delle donne al mercato del lavoro, sia per accrescere la capacità produttiva della società sia per aumentare le risorse finanziarie delle famiglie e prevenire fenomeni di impoverimento legati alla disponibilità di un solo reddito o al venir meno di fonti di reddito nel caso, purtroppo sempre più frequente, di separazione dei nuclei. I piani già approvati prevedono, a questo scopo, sostegni alla sperimentazione di nuove forme organizzative e di modulazione degli orari di lavoro; la promozione di interventi per il reinserimento lavorativo al termine del congedo di maternità o parentale; iniziative per promuovere il riequilibrio di genere nelle opportunità professionali e lavorative. I "nuovi trentini" - Non vogliamo che si sentano soli di fronte alla crisi i “nuovi trentini”, quel 9,2% della nostra popolazione costituita da stranieri arrivati da noi in gran parte per svolgere quei lavori che non rientrano più nelle aspirazioni dei trentini. Assieme ai giovani e alle donne, sono loro, gli stranieri, la categoria più esposta ai rischi di impoverimento e di precarietà che la crisi porta con sé. E le indagini sulla povertà in Trentino lo dimostrano con evidenza. Il nostro stesso interesse all’equilibrio e alla sicurezza, se non bastassero i preminenti valori di civiltà della nostra terra, ci spingono a proseguire nelle politiche positive di integrazione, rivolte a riconoscere per queste persone i diritti e, naturalmente, ad esigere il rispetto dei doveri. Gli imprenditori - Il tempo che viviamo esclude la comoda scorciatoia dei “due tempi”: equità e crescita sono i due pilastri del ponte verso il futuro, un ponte che non può reggersi su un pilastro solo. Per questo è di fondamentale importanza che neppure i nostri imprenditori si sentano soli di fronte alla crisi. Gli imprenditori di tutti i settori, di tutte le dimensioni, di tutti i territori che compongono il Trentino devono sentirsi parte di un´unica grande piattaforma produttiva (...). Questa è la scommessa, l’unica possibile affinché il nostro sistema produttivo possa trovare la forza e le energie non solo per “resistere” alla crisi ma per attraversarla rigenerandosi, riposizionandosi, rafforzando la propria capacità competitiva e, dunque, la propria vocazione a produrre valore. Sobrietà - La nostra manovra prevede di intensificare le azioni per una drastica riduzione delle spese non necessarie ed indispensabili e per una significativa razionalizzazione degli oneri di funzionamento del settore pubblico a tutti i livelli. Anche le spese di investimento saranno sempre più orientate a criteri di maggiore qualità, efficacia e sobrietà. La difesa dell´Autonomia - La crisi globale della finanza pubblica obbliga anche noi a rispettare i vincoli europei e nazionali e, dunque, a disporre di un volume minore di risorse pubbliche. Nessuno di noi si è mai rifiutato, né lo farà, di onorare questi doveri costituzionali. Ma questo non può tradursi nello scardinamento dei nostri meccanismi autonomistici, nella loro banalizzazione o nella pretesa da parte dello Stato di introdurre nei nostri ordinamenti finanziari una sorta di virus di matrice centralista programmato per “normalizzare” la nostra diversità. Ho sostenuto e sosterrò questa convinzione nei confronti di qualsiasi Governo, di qualsiasi natura e di qualsiasi colore. Efficienza della pubblica amministrazione - Oltre alla riduzione dei costi, da quelli della politica a quelli del funzionamento generale delle strutture, l’obiettivo dovrà essere anche un salto di qualità nell’efficienza e nell’efficacia delle attività pubbliche. Il settore pubblico rappresenta in Trentino il 15% del prodotto interno lordo, svolge funzioni di fondamentale importanza per la qualità della vita dei cittadini e per la competitività del sistema economico. E’ dunque fondamentale che le potenzialità che rappresenta si declinino sempre di più in termini produttività, qualità, innovazione tecnologica, soddisfacimento degli utenti, valorizzazione professionale delle risorse umane impiegate. Le Comunità di valle - La Legge Provinciale n. 3 del 2006 ha posto le basi per una grande riforma istituzionale. L’idea ambiziosa era e resta quella di cambiare profondamente la Provincia e di potenziare il principio di sussidiarietà (...). Si tratta di un processo difficile e per nulla indolore. Per questo, continuo a ritenere che l’obiettivo debba essere quello di migliorarlo e accelerarlo, non di bloccarlo attraverso la messa in discussione di uno dei capisaldi della riforma, vale a dire delle Comunità di Valle, chiamate a svolgere una funzione fondamentale tra la Provincia, che intende cedere poteri e funzioni, e la rete dei Comuni, che rimarrà sempre presidio ineliminabile di democrazia e di partecipazione, nonché livello basilare della nostra Autonomia. Non Provincia ma "Comunità autonoma" - Tutti sappiamo che la nostra Autonomia, prima che negli Statuti, è definita e garantita dalla costituzione materiale, dai valori, dagli ideali, dal modo di essere dei cittadini e della società civile. Per questo noi ci chiamiamo “Provincia” ma siamo “Comunità Autonoma”. L’autonomia è prima di tutto il filo rosso che collega persone, famiglie, generazioni, volontariato, cooperazione, imprese, corpi sociali e soggetti collettivi, in una trama di comunità solidale. I giovani - E’ ai ragazzi ed ai giovani, infine, che tutti quanti noi, al di la delle nostre divisioni politiche, certamente pensiamo con rispetto, fiducia ed affetto, quando decidiamo, come sempre è successo nella storia della nostra Autonomia, che una quota crescente delle risorse del Trentino venga destinata agli investimenti sulla conoscenza – dalla scuola, alla formazione professionale, all’Università soprattutto dopo la delega statale che abbiamo convintamente voluto e che convintamente stiamo attuando – alla ricerca e all’innovazione. Qualche settimana fa, durante un incontro pubblico ad Andalo, un signore mi ha chiesto: cosa pensate di fare per noi anziani? Ho risposto: la cosa più importante che pensiamo di fare per voi anziani é investire sui vostri nipoti, perché sappiamo che è a loro che si rivolge anche la vostra principale preoccupazione. |
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FINANZE: GIUNTA FVG, COPERTURA DOPO RIDUZIONE RISORSE PER DECRETO GOVERNO |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Dopo la manovra ´salva Italia´ del Governo nazionale le risorse finanziarie a disposizione del bilancio regionale registrano una diminuzione di 165 milioni di euro. Ieri mattina la Giunta regionale presieduta da Renzo Tondo ha verificato con l´assessore alle Finanze Sandra Savino le possibili strade per trovare la copertura a questa sensibile riduzione decisa dal decreto governativo. L´intervento nazionale sull´Irap, materia sulla quale la Regione aveva già deciso una propria iniziativa di riduzione, libera 65 milioni del bilancio regionale, abbassando a 100 milioni la ricerca di ulteriore copertura. Altri 50 milioni di euro deriveranno dall´applicazione dell´aliquota minima dell´addizionale regionale Irpef, portata dal decreto governativo da 0,90 a 1,23 per cento. Un anticipo dell´assestamento per 25 milioni e una rimodulazione dei residui perenti per 10 milioni forniranno ulteriori 35 milioni. Ci sarà infine una riduzione dei trasferimenti ai Comuni di 15 milioni, la metà di quanto indicato da parte governativa. L´assessore Savino ha fatto notare che dopo il decreto ´salva Italia´ si è passati da una ´filosofia di controllo e riduzione della spesa´ al fatto che le risorse sono trattenute direttamente a Roma; un prelievo alla fonte che lede le prerogative costituzionali dell´autonomia della Regione. Su questo, il presidente Tondo ha già inviato una nota al presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti. "Il mio auspicio - ha detto il presidente - è che non si debba arrivare al ricorso alla Corte Costituzionale, ma che si capisca che il Friuli Venezia Giulia ha già fatto molto per aiutare la riduzione del debito pubblico nazionale e si apra un tavolo con il governo sui rapporti tra Stato e Regione alla luce dell´attuale situazione". |
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GIUNTA LAZIO APPROVA MANOVRA FINANZIARIA 2012 |
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Roma, 13 dicembre 2011 - E’ stata approvata dalla Giunta regionale del Lazio la manovra finanziaria 2012. Il provvedimento, illustrato il 7 dicembre in conferenza stampa dalla presidente Renata Polverini e dall’assessore al Bilancio Stefano Cetica. ´´E´ una manovra da 1,7 miliardi di euro tra mancati trasferimenti sia in conto capitale che in liquidità – ha spiegato Polverini - Noi recuperiamo 300 milioni con nuove entrate, e riusciamo a non far soffrire i settori più sensibili, come il lavoro e le politiche sociali´´. Polverini, nel corso della sua relazione, ha spiegato che l´impatto delle ultime quattro manovre, compresa quella dell´attuale governo, è pari appunto a -1,7 miliardi di euro complessivi, di cui 900 milioni di trasferimenti di parte corrente e 800 milioni di trasferimenti per investimenti. Vanno ad aggiungersi così ai 2 miliardi di tagli già coperti con le manovre precedenti di bilancio e assestamento, portando a circa 4 miliardi di euro i tagli effettuati dalla giunta Polverini dal suo insediamento. “Siamo riusciti a confermare tutti gli impegni in termini di investimenti” ha continuato Polverini, inoltre “per la prima volta nella storia di questa Regione abbiamo un avanzo in sanità rispetto alle altre manovre da 45 milioni di euro. Se continuiamo a lavorare in questa maniera sul disavanzo, possiamo dire che dal prossimo anno la Regione ricomincia a respirare”. La manovra prevede provvedimenti sulla dismissione del patrimonio immobiliare per estinguere il debito e finanziare gli investimenti, nuove scuole per i Comuni del Lazio realizzate oppure ristrutturate in project financing grazie ad un accordo con Cassa Depositi e Prestiti, il patto regionalizzato confermato per il 2012, l’armonizzazione dei bilanci e stabilizzazione dello stock del debito. Sono inoltre garantite le risorse per la raccolta differenziata e per fronteggiare il rischio idrogeologico. Tra le principali misure di entrata previste nella manovra finanziaria regionale, la lotta all´evasione fiscale sui ticket sanitari per cui è previsto un recupero di 60 milioni di euro, l’aumento del bollo auto del 10% da cui deriveranno altri 60 milioni di euro, l’istituzione di un´imposta ´sulla benzina per autotrazione su distributori carburante e compagnie petrolifere e il riversamento diretto dell´evasione Irap e addizionale Irpef dall´Agenzie delle Entrate. La presidente ha ricordato come per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, “siamo in attesa di risposte dal governo che al momento non garantisce la copertura necessaria. Il governo aveva parlato domenica scorsa di 2 miliardi. Ieri, invece, si parlava di 1,2 miliardi”. I minori trasferimenti hanno costretto la Regione a ridurre le risorse. ´´Su Cotral - ha spiegato l´assessore Cetica – abbiamo trovato una sintesi accettabile, un taglio dell´11%, passando da 233 milioni a 208. Per Atac si passa da 305 milioni a 188. Sulle Ferrovie concesse, da 94 milioni a 84 milioni. Abbiamo comunque deciso di non far gravare i tagli sulle società che gestiscono i trasporti nei piccoli Comuni´´. ´´Speriamo di poter avere una risposta per la correzione di bilancio entro la fine dell´anno, altrimenti si potrà intervenire in assestamento. Per la prima volta – ha rassicurato Polverini - abbiamo risorse che provengono dal disavanzo sanitario che possono essere riutilizzate. Dal prossimo anno potremmo parlare di cifre anche più alte´´. Polverini ha infine annunciato la proposta sui vitalizi per i consiglieri regionali “che scatta al 60esimo anno di età” mentre oggi è previsto a 55 anni e con una decurtazione del solo 5% può essere richiesto a 50 anni. “Dalla prossima legislatura i vitalizi scompariranno del tutto – ha precisato Polverini - quindi questa norma vale per chi ha già maturato il diritto”. La proposta prevede anche l’aumento della trattenuta mensile al 27% ad una al 32%, e quella per il Tfr dall´1% all´8%. |
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USCIRE DA CRISI: TONDO, NO A LOCALISMI, CORPORATIVISMO... |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Per creare le condizioni affinché il Friuli Venezia Giulia possa uscire dalla crisi, vi sono tre avversari da sconfiggere: il localismo di chi pensa prima di tutto al proprio territorio, il corporativismo di chi difende gli interessi di categoria, e il conservatorismo, che equivale a non capire che i cambiamenti si gestiscono o si subiscono. Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenendo ieri al terzo e ultimo appuntamento con la "Cattedra di San Giusto", ciclo di incontri promossi dalla Diocesi di Trieste, dedicati quest´anno alle strade da percorrere per uscire dalla crisi. Assieme al presidente Tondo, al confronto, ospitato all´hotel Savoia Excelsior, introdotto dal vescovo di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi e moderato dall´ex rettore dell´Università di Trieste, Domenico Romeo, hanno partecipato anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, la presidente della provincia Maria Teresa Bassa Poropat, la presidente dell´Autorità portuale Marina Monassi. Secondo gli antichi greci crisi significava pericolo ma anche decisione, mentre in Cina al concetto di pericolo si affianca anche quello di opportunità, ha messo in evidenza il professor Romeo, il quale ha anche richiamato l´attenzione sul fatto che lo sviluppo di un territorio si basa principalmente sulla sua capacità di attrarre: imprese, talenti, studenti, turisti, compagnie di navigazione, e così via. E se per il vescovo Crepaldi - che ha espresso sbigottimento per la tragedia al Pala Trieste, dove si stava allestendo il palco per il concerto di Jovanotti, rivolgendo un pensiero al ragazzo morto oggi e un sentimento di vicinanza umana e cristiana alla sua famiglia - potremo uscire dalla crisi solo se sapremo garantire il lavoro, quale chiave fondamentale per risolvere la questione sociale, la Regione Friuli Venezia Giulia già molto ha fatto su questo fronte. "Abbiamo ridotto il debito in maniera importante", ha ricordato il presidente Tondo. "Gestiamo la partita delle infrastrutture con nostre risorse, abbiamo ideato percorsi per creare le condizioni affinché un´impresa possa venire qui". Solo così "sapremo essere un passo avanti rispetto agli altri quando la crisi, prima o poi, finirà". Ma in ogni caso, "per confrontarci con la realtà della difficile congiuntura economica, e fare in modo che l´aumento di ricchezza che si registra in altre aree del pianeta non provochi un calo di benessere per noi, dovremo anche abituarci - secondo il presidente della Regione - a cambiamenti importanti nella qualità della nostra vita". Ad esempio imparando a preferire lavori nel turismo o in agricoltura piuttosto che davanti ad un computer". I tre nemici indicati da Tondo si affrontano, secondo il sindaco Cosolini, che ha centrato l´attenzione su come Trieste possa lasciarsi alle spalle la crisi, ritrovando coesione istituzionale e politica, e quindi condividendo priorità e obiettivi in una città troppo caratterizzata in passato dalle decisioni non prese. Tra le cose da fare assieme, il sindaco ha indicato un patto per dare una soluzione rigorosa e seria al problema Ferriera e per migliorare le infrastrutture, in particolare quelle a servizio del porto. "Altre cose, invece, possiamo e dobbiamo farle da soli", ha aggiunto, parlando della necessità di valorizzare tre "materie prime", quali "il mare, con il recupero del porto vecchio; il sistema della conoscenza e quindi con la capacità di caratterizzarsi come città della scienza; il patrimonio culturale". Anche per la presidente della Provincia Bassa Poropat la sfida è individuare congiuntamente itinerari di sviluppo. E tra essi deve figurare un´accelerazione forte sul fronte della bonifica dei siti inquinati, necessari ad ospitare nuove imprese. Parallelamente, secondo la presidente dell´Autorità portuale Monassi, che ha ricordato lo sforzo per creare la piattaforma logistica, quale espansione sul mare delle strutture portuali, occorre anche saper puntare sui giovani. Ai quali però occorre offrire più stabilità e meno precarietà. Il dibattito di questa sera - che si è tenuto davanti ad una folta platea di politici, imprenditori, esperti di economia, finanza, comunicazione, e tanti cittadini - è quindi servito a voltare in qualche modo pagina. "Colgo un clima nuovo", ha detto il presidente Tondo, aggiungendo di aver registrato il superamento di certe divisioni e la consapevolezza diffusa della necessità di essere coesi. "C´è discontinuità con il passato - ha rimarcato il vescovo Crepaldi -, c´è la volontà di avviare un percorso di amicizia civile". Anche tra Trieste e il Friuli. Che non sono contrapposte ma "complementari", secondo Tondo, in risposta ad una domanda proveniente dal pubblico. Tutti d´accordo, dunque? Su alcuni temi, certamente sì. Su altri un po´ meno. Ad esempio sul rigassificatore, argomento introdotto da un ex assessore al Comune di Trieste. Che è strategico, secondo Tondo, il quale ha evidenziato la necessità di una seria politica di approvvigionamento energetico. Mentre il sindaco Cosolini ha ribadito ancora una volta tutta la sua contrarietà. Il confronto di questa sera sarà integralmente proposto da radio Nuova Trieste mercoledì 14 alle ore 16.00 e da Tele Chiara sabato 17 alle ore 21.30. |
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BILANCIO 2012. VENDOLA INCONTRA I SINDACATI |
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Bari, 13 dicembre 2011 - “La Puglia stringerà i denti ma ce la farà a superare un 2012 particolarmente difficile”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro con i sindacati svoltosi ieri mattina in Presidenza per condividere con chi “ha il termometro che misura la febbre che c’è nelle comunità e nei corpi sociali in una fase così drammatica e di emergenza” il percorso che porterà la Giunta regionale in serata ad approvare il bilancio di previsione 2012. Un incontro/ascolto “positivo” tra il Governatore e i sindacati che è servito ad evidenziare alcune priorità sulle quali concentrare il lavoro di redazione e formazione del bilancio. “Noi intanto - ha detto Vendola - non intendiamo sovrapporre altri carichi fiscali a quelli già molto onerosi che sono il frutto delle scelte dei governi nazionali. Scelte che scaricano sui ceti medio bassi il grosso della responsabilità di affrontare questa notte buia. I sindacati ci sollecitano a trovare le risorse necessarie che servono per coprire tutti i tagli che riguardano il sociale. E’ bene infatti che si sappia – ha continuato Vendola – che per effetto delle finaziarie di Tremonti, il 2012 sarà un percorso di guerra perché per esempio è stato completamente definanziato il fondo per la non autosufficienza”. I sindacati hanno chiesto anche di riflettere sulla possibilità di esentare dal ticket i cassintegrati e i disoccupati. “Noi - ha detto Vendola - abbiamo ricevuto una bocciatura dalla Corte Costituzionale su questo provvedimento, pur tuttavia abbiamo intenzione di approfondire nuovamente la questione sul piano tecnico perché è scandaloso che un disoccupato debba subire anche il balzello per l’esercizio del diritto alla salute”. Infine nel corso dell’incontro si è parlato anche di spending review e di monitraggio della spesa pubblica. “Se ci sono zone opache e di spreco dobbiamo intervenire – ha sottolienato Vendola - credo che da questo punto di vista la regione Puglia abbia fatto più di qualunque altra regione d’Italia in questi anni, dalla riorganizzazione dell’agenzia per il diritto allo studio alla riorganizzazione dell’avvocatura regionale e i risparmi sono stati clamorosi. Pur tuttavia non abbiamo alcuna intenzione di fermarci, perché laddove c’è lo spreco dobbiamo tagliare. I sindacati vogliono essre coinvolti in questa operazione che si chiama spending review. Bene noi, in questa analisi, siamo contenti di coinvolgere la cabina di regia con i sindacati per poter bonificare completamente il bilancio regionale da qualunque in appropriatezza”. |
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BILANCIO DI PREVISIONE 2012. VENDOLA INCONTRA ORGANIZZAZIONI DATORIALI
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Bari, 13 dicembre 2011 - Ieri pomeriggio il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore all’attuazione del programma Nicola Fratoianni hanno proseguito le audizioni con le organizzazioni datoriali e di categoria. L’incontro segue quello avuto in mattinata con i sindacati per condividere e raccogliere contributi e suggerimenti utili per la redazione del bilancio di previsione 2012. Un confronto a tutto campo che ha visto una loro sostanziale condivisione e apprezzamento in merito alle scelte del governo regionale di non sforare il patto di stabilità e di approvare il bilancio entro la fine dell’anno, imprimendo in tal modo un’accelerazione della spesa che altrimenti sarebbe stata in dodicesimi fino ad aprile. Le associazioni datoriali e di categoria dal canto loro hanno evidenziato le preoccupazioni delle imprese che in un momento di grande crisi e di carenza di liquidità delle banche sono costrette a chiudere e conseguentemente a licenziare. Nel corso dell’incontro è emersa anche la necessità, segnalata dalle associazioni, di migliorare l’accesso al credito diventato, in questi ultimi tempi, molto difficile a causa dell’irrigidimento delle banche in crisi di liquidità. “Tema questo che – come ha sottolineato l’assessore Fratoianni - sarà al più presto inserito nell’agenda politica del governo regionale”. Fratoianni ha annunciato nel corso dell’incontro che a breve sarà convocata la cabina di regia del Piano per il Lavoro per dare il via libera alle misure di accesso al microcredito previste dal Piano. |
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CONFERENZA CAPIGRUPPO, IORIO: «HO TROVATO DISPONIBILITÀ E CONDIVISIONE SULLA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA» |
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Campobasso, 13 dicembre 2011 - Il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, ha incontrato nella tarda mattinata del 9 dicembre tutti i Capigruppo di maggioranza e minoranza del Consiglio regionale per avviare la discussione sulla riduzione dei cosiddetti "costi della politica" e del funzionamento delle istituzioni. «Ho trovato disponibilità e condivisione - ha detto il Presidente Iorio - per un percorso che dovrà avere tappe e tempi certi. Tra i primi provvedimenti l´eliminazione dei vitalizi e una riduzione complessiva degli emolumenti ai singoli Consiglieri». |
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FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: ENTI LOCALI, TICKET, TIROCINI |
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Torino, 13 dicembre 2011 - Riordino degli enti locali, interventi pubblico-privati per le piccole e medie amministrazioni, esenzioni dai ticket sui medicinali e tirocini formativi sono i principali argomenti esaminati il 12 dicembre dalla Giunta regionale. La seduta è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Enti locali. E’ stato approvato su proposta dell’assessore Elena Maccanti il disegno di legge “Disposizioni organiche in materia di enti locali”, che costituisce il primo strumento normativo per il riassetto dei livelli di governo del sistema delle autonomie locali nel rispetto delle specificità del territorio. Il ddl, che passa ora all’esame del Consiglio, contiene la definizione degli ambiti territoriali ottimali e dei limiti minimi geografici, una deroga all’art. 16 del decreto legge 138/2011 per le cosiddette Unioni miste (in caso di Unione con Comuni sopra i 1000 abitanti il Comune inferiore ai 1000 non perde il proprio bilancio), il superamento delle attuali Comunità montane e la trasformazione delle stesse in Unioni di Comuni. Previsti anche contributi per la gestione associata delle funzioni e la promozione di un supporto tecnico-organizzativo alle forme associative, oltre a interventi di formazione per amministratori e dipendenti di enti locali. Partenariato pubblico-privato per gli enti locali. Su proposta degli assessori Elena Maccanti, Giovanna Quaglia e Ugo Cavallera è stato approvato il testo di un protocollo d’intesa per la promozione e diffusione degli strumenti di partenariato pubblico-privato a favore degli enti locali. Il documento - che sarà firmato da Regione, Finpiemonte Spa, Finpiemonte Partecipazioni, S.c.r Piemonte, Commissione regionale Abi, Ance, Anci, Upp, Lega delle Autonomie, Uncem, Anpci, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte orientale - rileva che gli strumenti di finanza innovativi, dal project financing al leasing in costruendo, costituiscono importanti opportunità per aumentare la capacità di investimento in opere pubbliche degli enti locali ma richiedono un supporto di competenze specialistiche di cui le piccole e medie amministrazioni non sempre dispongono. Per favorire la condivisione delle conoscenze e competenze sull’utilizzo di questi strumenti e per fornire orientamenti e proposte sui progetti da attuare viene istituito un Comitato di indirizzo e monitoraggio. Esenzione ticket sui medicinali. Saranno mantenuti, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, gli attuali criteri di esenzione dal pagamento dei ticket sui medicinali. Dal 1° gennaio 2012 verranno adottati i codici già utilizzati per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e saranno estese alla spesa farmaceutica le procedure di verifica delle esenzioni per reddito tramite il supporto informatico delle tessera sanitaria. Edilizia sanitaria nell’Astigiano. Si propone al Consiglio regionale, su iniziativa dell’assessore Paolo Monferino, una modifica al programma di investimenti di edilizia sanitaria, secondo la quale viene ritenuta non più necessaria la realizzazione delle Case della Salute di Castello d’Annone, Calliano e Villanova d’Asti e si spostano i finanziamenti disponibili per completare e adeguare alle nuove indicazioni regionali le due strutture in corso di costruzione a Villafranca d’Asti e San Damiano e per convertire in Centro di assistenza primaria quella di Canelli. Tirocini formativi. Le Province piemontesi riceveranno, su proposta dell’assessore Claudia Porchietto, una somma complessiva di 396.000 euro per favorire l’occupazione dei giovani neodiplomati e neolaureati tramite tirocini formativi nelle aziende. Sono stati inoltre approvati: - su proposta del vicepresidente Ugo Cavallera, l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2012 delle procedure attuative della nuova classificazione sismica del territorio piemontese e l’autorizzazione all’Atc di Cuneo per utilizzare 80.400 euro per un intervento di manutenzione straordinaria in frazione Borgo Nuovo di Monchiero; - su proposta dell’assessore Michele Coppola, la proroga al 12 gennaio 2013 del protocollo d’intesa per la formalizzazione del coordinamento degli Informagiovani del Piemonte, sottoscritto il 12 gennaio 2009 da Regione, Anci e Città di Torino; - su proposta dell’assessore Paolo Monferino, i requisiti per la commercializzazione di piccoli quantitativi di carni di selvaggina direttamente dal cacciatore al consumatore, ai laboratori annessi agli esercizi di commercio al dettaglio e di somministrazione a livello locale, e lo schema di accordo di programma con il Comune di Barge (Cn) per la realizzazione di un presidio a rilievo sociale nei locali del centro di accoglienza e assistenza comunale; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, le linee guida per la nomina, la composizione ed il funzionamento delle commissioni di degustazione per l’esame organolettico dei vini dop. |
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MANOVRA GOVERNO, PRECISAZIONI UMBRIA SU AUMENTO ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF |
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Perugia, 12 dicembre 2011 - In relazione a quanto riferito da alcuni organi di stampa sulla posizione della Regione Umbria in merito all´aumento dell´addizionale regionale Irpef dallo 0,9% all´1,23% stabilito dal governo Monti, in alternativa ad un ulteriore taglio del Fondo sanitario 2012 di 2,5 miliardi di euro, gli uffici regionali evidenziano che, in sede di Conferenza delle Regioni, l´Umbria ha sostenuto la priorità del mantenimento del livello di finanziamento del Servizio Sanitario, per scongiurare un drastico taglio ai livelli di assistenza. Per quanto riguarda la quota dell´addizionale Irpef che resta nelle disponibilità delle Regioni, l´Umbria ha deciso di mantenere l´aliquota ferma allo 0,2 per cento, che risulta fra le più basse applicate dalle Regioni le quali hanno la facoltà di stabilirne l´entità fino a un massimo dello 0,5 per cento. |
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PIANO DI AZIONE E COESIONE. VENDOLA SCRIVE A BARCA |
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Bari, 13 dicembre 2011 - “Stiamo lavorando per l’attuazione del Piano di Azione e Coesione nello spirito di leale collaborazione che ci ha sempre contraddistinto. E’ però auspicabile che la predisposizione del Piano tenga conto degli impegni rilevanti già assunti con tutti i territori interessati, nel rispetto dei fabbisogni e delle priorità già individuate all’interno dei Programmi Operativi”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che ha inviato una lettera al Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca proprio per richiamare l’attenzione del Governo nei confronti del Mezzogiorno, in particolare della Puglia. “All´inizio di questa fase complessa, abbiamo tutti convenuto (Governo e Regioni) di fare quanto possibile per accelerare e qualificare la spesa. Ora, occorre intendersi, accelerare la spesa e qualificarla non significa trasferire pezzi dei Programmi comunitari alla sovranità dei Ministeri, i quali con i Pon non si sono mai particolarmente distinti nè in velocità nè in qualità degli interventi. Non vorremmo che il Piano di Azione e Coesione, a dispetto del nome altisonante, nasconda l´insopportabile obiettivo di ministerializzare i fondi comunitari" prosegue Vendola. Il presidente della Regione Puglia nella lettera a Barca precisa: "Riprogrammare le risorse significherebbe per la Puglia rallentare programmi già avviati e privare i territori di risorse già assegnate. In un momento di grande crisi come questo che stiamo vivendo sarebbe un duro colpo. Tra l’altro vorrei ricordarle che la Puglia è l’unica regione, tra quelle cui è rivolto il Piano, ad avere le carte in regola per poter adempiere agli impegni assunti con Bruxelles”. Vendola sottolinea come l´iniziativa della lettera al Ministro sia giustificata dall´esame dell´impatto della manovra, che ha riconosciuto una parziale nettizzazione alle sole Regioni che aderiscano al Piano. "Siamo molto lontani dal metodo della collaborazione istituzionale e siamo invece vicini al prendere o lasciare. O le Regioni accettano Piani scritti da altri o perdono l´opportunità della nettizzazione. Non possiamo accettare metodi diversi da quelli convenuti nell´incontro del primo dicembre". |
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MARCHE: CONTENIMENTO DELLA SPESA DEL PERSONALE, NUOVE MISURE PER GIUNTA ED ENTI DIPENDENTI. |
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Ancona, 13 Dicembre 2011 - Blocco del turn over per i dirigenti, degli stipendi, degli straordinari, riduzione netta delle consulenze esterne e delle spese di rappresentanza. Sono alcune delle misure che la Giunta regionale ha deciso, su proposta dell´assessore al Personale, Luigi Viventi. La delibera e` stata inviata all´Assemblea legislative per acquisire il parere della Seconda Commissione consiliare. ´I provvedimenti assunti - afferma l´assessore Viventi ´ sono in linea con quanto la Regione ha gia` disposto lo scorso anno, ottenendo 6 milioni e mezzo di risparmi nel settore della gestione del personale. Complessivamente le norme nazionali dispongono che l´incidenza delle spese di personale deve essere inferiore al 40 per cento delle spese correnti. Con questa politica le Marche sono al 20 per cento, la percentuale di incidenza normale per un´azienda sana. Questo non ci esime, pero`, dal cercare di reperire altre risorse attraverso nuove razionalizzazioni, per destinare i risparmi per le emergenze create dalla crisi occupazionale. E` una strada che intendiamo percorrere con convinzione, anche per scongiurare il mancato trasferimento di consistenti quote erariali (per le Regioni inadempienti) che andrebbe ad aggiungersi alla forte riduzione dei trasferimenti statali in atto. In questa stessa direzione va l´applicazione delle regole del Patto di stabilita` anche agli enti dipendenti´. Le norme stabilite dalla Giunta valgono, infatti, sia per l´apparato amministravo interno, sia per le attivita` degli Ersu, Erap, Arpam, Assam. Oltre al turn over dei dirigenti della Giunta regionale, risulta bloccato il trattamento economico dei dipendenti che, complessivamente, nel triennio 2011-2013 non potra` superare quello del 2010. Sono inoltre previsti una riduzione delle retribuzioni superiori a 90 mila euro lordi annui (5% fino a 150 mila euro, 10% sopra questo valore) e il blocco del salario accessorio. Gli aumenti retributivi collegati ai rinnovi salariali 2008-2009, poi, non potranno superare il limite del 3,2%. A queste misure si aggiungono il blocco delle assunzioni a tempo determinato di personale non dirigenziale (eccetto quelle finanziate con risorse europee), del ricorso alle agenzie interinali o somministrazione di lavoro, dello straordinario (quello pagato con risorse regionali non puo` superare il livello del 2009). La formazione del personale dovra` avvenire attraverso le strutture interne e non sono possibili comandi (se non in compensazione). Le assunzioni a tempo indeterminato sono ammesse entro il limite del 20% dei pensionamenti dell´anno precedente. Altre limitazioni riguardano le missioni, con la soppressione delle diarie, del rimborso chilometrico per l´utilizzo del mezzo proprio e l´obbligo di viaggiare in seconda classe ferroviaria. Incarichi e consulenze vengono ridotte dell´80% di quelle (gia` tagliate) del 2009, mentre non sono possibili collaborazioni esterne per lo svolgimento delle funzioni ordinarie. Ulteriormente ridotti all´80% risultano, poi, il noleggio di auto di servizio e le spese per le relazioni pubbliche e di rappresentanza. Disposizioni particolari riguardano gli Enti dipendenti. Al personale dell´Arpam viene applicato il contratto del comparto sanita`, mentre le dotazioni degli Ersu non possono superare le 200 unita`. A quello di Urbino -l´unico che supera il parametro (249 i dipendenti in organico) ´ viene imposto il blocco del turn over al 20% per consentire una progressiva riduzione del personale. Infine il personale degli enti dipendenti (in particolare Erap e Arpam) puo` utilizzare l´auto propria, per le funzioni ispettive, solo se non e` disponibile un mezzo di servizio. |
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GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA, TRA I PROVVEDIMENTI: RIGENERAZIONE URBANA, FONDAZIONE, RICOSTRUZIONI |
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Napoli, 13 dicembre 2011 - Si è riunita il 7 dicembre a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta dell’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela, la Giunta ha deciso, in attuazione della delibera Cipe, di adeguare gli atti di programmazione e adozione del Programma Piu’ Europa destinato alla rigenerazione urbana delle città medie della Campania, delegando le autorità cittadine alla realizzazione degli interventi. Su proposta del presidente, la Giunta ha approvato lo schema di protocollo di intesa da stipularsi con Bagnolifutura per l’attuazione del grande progetto Parco Urbano di Bagnoli, l’ accordo di programma con il ministero dello Sviluppo economico per lo sviluppo della banda larga sul territorio regionale, l’accordo quadro con Ance e Acen sulle stazioni appaltanti. E’ stato dato altresì il via libera alla costituzione della Fondazione Teatro Trianon – Casa della Canzone napoletana e all’inserimento della Fondazione Campania dei Festival nelle strutture operative regionali, stante l’assenza di adesione da parte del Comune e della Provincia di Napoli. In campo sanitario, è stato approvato l’atto di indirizzo per la convenzione con l’Age.n.a.s. Per la formazione degli operatori sanitari, definito il personale interno per il Centro regionale trapianti e recepiti gli accordi sugli interventi negli ospedali psichiatrici giudiziari e case di cura e custodia, sul programma di autosufficienza nazionale del sangue, sulla formazione per la tracheobroncoaspirazione a domicilio. E’ stata infine istituita una Commissione consultiva per la prevenzione e la lotta all’Aids e approvato il programma triennale di formazione del personale addetto. Nel settore agricolo, c’è stata la presa d’atto della modifica del Programma di Sviluppo Rurale da parte della Commissione Europea. La Giunta ha nominato anche gli 11 presidenti dei Parchi e delle Riserve Naturali regionali. Sempre su proposta del presidente, è stata autorizzata la contrazione di un mutuo con oneri a carico del Dipartimento nazionale di Protezione civile per la prosecuzione degli interventi di ricostruzione nelle zone della Campania interessate dagli eventi sismici. D’intesa tra il presidente e l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane la Giunta ha deliberato un aumento di capitale di Sviluppo Italia Campania e un intervento, definito di concerto con l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano, per la riqualificazione degli alvei del litorale domitio flegreo ed agro aversano. Su proposta congiunta del presidente e dell’assessore alla Promozione culturale Caterina Miraglia sono stati approvati il programma triennale di investimento e promozione dello spettacolo e le misure di attuazione 2011. Su proposta del presidente e dell’assessore all’Assistenza sociale Ermanno Russo la Giunta ha fissato le linee guida per le prestazioni sociosanitarie e sociali per i cittadini adulti con disagio psichico. Su proposta dell’assessore alla Difesa del Suolo Edoardo Cosenza è stata rinnovata l’intesa con la Regione Basilicata per l’Autorità unica di Bacino del fiume Sele. D’intesa tra Cosenza e l’assessore Giancane è stato dato il via libera alle attività per la redazione del piano regionale di settore delle acque minerali naturali e termali. Ancora su proposta di Giancane è stato affidato l’incarico all’agenzia Standard e Poor’s per la valutazione di affidabilità finanziaria della Regione. Su proposta dell’assessore Miraglia la Giunta ha approvato il disegno di legge sull’Adisu unica regionale. Su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi è stata adottata la Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, approvate le linee guida per i campani nel mondo e incrementate le risorse finanziarie per la formazione finalizzata al reintegro dei lavoratori in cigs in deroga. Su proposta dell’assessore Romano la Giunta ha approvato il regolamento per l’assegnazione ai Comuni del contributo di ristoro ambientale. Su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese è stato dato il via libera al piano di riparto per le comunità montane. Infine, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Sergio Vetrella è stata recepita la decisione della Conferenza delle Regioni sugli indirizzi unitari relativi alla data di inizio delle vendite di fine stagione. |
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BOLZANO: IMPUGNAZIONI E SEDUTA STRAORDINARIA SULLA MANOVRA MONTI |
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Bolzano, 13 dicembre 2011 - Non è ancora chiaro quale sarà la versione definitiva della manovra finanziaria varata dal governo Monti e approvata dal Parlamento, ma la Giunta provinciale intende in ogni caso insistere sulla compartecipazione agli introiti derivanti dall´aumentata pressione fiscale e sul rispetto della negozazione prevista dal sistema di finanziamento dell´autonomia: lo ha ribadito il presidente Luis Durnwalder il 12 dicembre al termine della seduta di Giunta, che ha deciso di impugnare il decreto del 12 novembre scorso. "Aspettiamo di conoscere il testo definitivo della manovra del governo Monti dopo il passaggio in Parlamento, per capire come saranno realmente distribuiti i sacrifici tra i diversi livelli di governo del nostro Paese: al momento riteniamo che all´autonomia speciale si chieda un contributo proporzionalmente penalizzante ma ancora non possiamo decidere quali aspetti dell´ultima manovra eventualmente impugnare alla Consulta": lo ha ribadito il presidente Luis Durnwalder dopo che la Giunta provinciale è tornata oggi a discutere degli effetti del nuovo pacchetto di misure "salva-Italia." Uno degli aspetti su cui la Provincia vuole intervenire riguarda sicuramente la clausola della riserva all’Erario: consentirebbe allo Stato di trattenere nei prossimi tre anni diversi milioni di gettito dall´aumento dei tributi locali che con il meccanismo del trasferimento dallo Stato alla Provincia dei 9/10 dovrebbero invece ritornare nella disponibilità provinciale, "come sancito dall´Accordo di Milano che ha ridisegnato i rapporti economici e finanziari della Provincia autonoma con lo Stato", ha ricordato Durnwalder. Un secondo possibile ambito di impugnazione davanti alla Corte costituzionale riguarda la salvaguardia dell´intesa tra Stato e Provincia nei casi di modifica del sistema di finanziamento dell´autonomia. "Nostro obiettivo è trovare la forma migliore per contribuire al risanamento statale - ha aggiunto Durnwalder - ma in primo luogo chiediamo che il finanziamento dell´autonomia sia tutelato sia attraverso il rispetto del patto di stabilità sia attraverso la difesa dello Statuto e dei meccanismi di autonomia finanziaria che esso prevede. Per questo insistiamo sulla necessità della negoziazione e su una norma di attuazione." Intanto la Giunta è del parere che entrambi gli aspetti - compartecipazione al maggior gettito fiscale e intesa Stato-provincia - sia già stati violati con il primo pacchetto di misure del 12 novembre scorso e ha quindi impugnato il decreto 183. Da chiarire, inoltre, gli effetti in Alto Adige della nuova Imu, l´imposta sugli immobili, e dell´addizionale regionale Irpef che dovrebbe essere elevata all´1,23%. "Crediamo che sull´addizionale debba essere la Provincia a decidere, e la Giunta intende confermare l´aliquota dello 0,9% nonché le esenzioni e le agevolazioni previste per le famiglie nel 2012", ha spiegato Durnwalder. La strategia della Giunta rispetto alla manovra finanziaria verrá precisata nei prossimi giorni durante una seduta straordinaria a margine del dibattito sul bilancio in Consiglio provinciale. "A gennaio inoltre abbiamo previsto una riunione di giunta a porte chiuse per esaminare tutti gli effetti della manovra, a cominciare dalle ampie liberalizzazioni annunciate", ha concluso Durnwalder. |
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BOLZANO: INTERVENTI DELLA PROVINCIA SU IRAP, BOLLO AUTO E CARBURANTE |
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Bolzano, 13 dicembre 2011 - La Provincia di Bolzano fa leva anche sulle risorse fiscali per combattere la crisi economica. La Giunta provinciale, infatti, ha annunciato l´abbattimento dell´Irap per le aziende che investono sull´export e il mantenimento delle riduzioni già in vigore per il bollo auto. Ancora da valutare, invece, la possibilità di concedere contributi nelle zone di confine per far fronte al caro-carburante. Dopo l´annuncio di lunedì scorso, la Giunta provinciale ha confermato oggi (12 dicembre) la riduzione dell´aliquota Irap dal 2,98% al 2,5% per le aziende virtuose nel settore dell´export. In sostanza, chi aumenterà del 5% la quota delle esportazioni sul proprio fatturato potrà beneficiare di una minore pressione fiscale. "Si tratta di un settore molto importante per la nostra economia - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - che merita un forte sostegno. L´alto Adige esporta circa il 16% del proprio Pil, una quota superiore al Trentino (14,8%), ma inferiore alla media italiana (19%) e a quella tirolese (32%): bisogna recuperare terreno". In Provincia di Bolzano sono poco meno di 2mila le aziende che effettuano attività di export, ma più del 50% del fatturato internazionale "made in Südtirol" fa capo a sole 46 imprese. In totale, l´Alto Adige produce 3,32 miliardi di euro di esportazioni, mentre le importazioni hanno un valore di 4,58 miliardi. L´esecutivo di Palazzo Widmann, inoltre, ha deciso di confermare anche per il 2012 una tariffa ridotta per quanto riguarda la tassa automobilistica provinciale. "Rispetto al resto d´Italia - ha spiegato Durnwalder - in Alto Adige si paga circa il 10% in meno. Si tratta di un provvedimento che riguarda tutta la popolazione, visto che ogni nucleo familiare possiede almeno un´auto, e che abbiamo deciso di mantenere nonostante la Provincia debba fare i conti con un bilancio più magro a causa delle manovre del governo nazionale". A proposito di automobili, anche gli altoatesini sono colpiti dal caro-carburante, con i prezzi di benzina e gasolio volati alle stelle. "La differenza fra Italia e Austria - ha commentato il presidente della Giunta provinciale - si aggira ormai sui 30 cent al litro, e rischia di innescare il pendolarismo di chi abita nei pressi del confine di Stato, con gli immaginabili danni dal punto di vista sia economico che di traffico". La Giunta provinciale, che negli scorsi anni aveva introdotto un sistema di agevolazioni basato sui km. Di distanza tra residenza e confine, peraltro poco sfruttato dalla popolazione locale, sta valutando se confermare o meno questa possibilità. "Decideremo la settimana prossima - ha concluso Luis Durnwalder - sulla base dei dati più precisi che nel frattempo verranno raccolti". |
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600 MILIONI AGLI ENTI LOCALI DELLA CAMPANIA: SOSTENERE I COMUNI NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ |
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Napoli, 13 dicembre 2011 - Diventa operativa, con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale, la legge sulla finanza regionale con cui la Regione Campania, tra le altre misure, stanzia 600 milioni di euro per il triennio 2011 – 2013 a favore dei Comuni per il pagamento dei contributi sui mutui contratti entro il 31 dicembre 2010 per la realizzazione di opere pubbliche. In particolare le risorse sono destinate ai progetti realizzati in applicazione delle leggi 51 (lavori pubblici e opere di pubblico interesse), 42 (impianti e attrezzature sportive), 50 (edilizia scolastica) e 3 (lavori pubblici, servizi e forniture”. “Pur nella fase di grandi difficoltà economiche che stiamo attraversando – sottolinea l’assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese – sosteniamo i Comuni della Campania destinando ad essi risorse importanti per il pagamento dei contributi sui mutui. “E’ uno sforzo in più che la Regione fa per venire incontro almeno in parte ai problemi di cassa di tutti gli enti locali. “Ora è tempo, anche nella prospettiva del decentramento di parte delle funzioni e dell’attuazione dell’ ultimo decreto del Governo che ridisegna gli assetti istituzionali, di guardare a nuovi percorsi e nuovi strumenti, a partire dalla finanza di progetto, per realizzare opere pubbliche importanti al servizio dei territori”, conclude Sommese. |
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P.A.: NUOVE MODALITA´ PER VALUTAZIONE DIPENDENTI REGIONE SICILIA |
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Palermo, 13 dicembre 2011 - La giunta regionale ha apprezzato la bozza di regolamento, proposta dall´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, che stabilisce nuove modalita´ per la misurazione, valutazione e trasparenza della performance dei dipendenti regionali. Il nuovo meccanismo, in attuazione della legge sulla trasparenza e semplificazione amministrativa, ha lo scopo di perseguire il continuo miglioramento degli standard qualitativi ed economici dei servizi offerti, nonche´ la crescita delle competenze professionali del personale. Lo schema di regolamento, che e´ il frutto del lavoro di un´apposita cabina di regia composta da tecnici esperti della materia, ha gia´ avuto il parere favorevole dell´Ufficio legislativo e legale della Regione e adesso verra´ inviato al Consiglio di giustizia amministrativa e successivamente alla Corte dei conti. "Il regolamento - spiega l´assessore Chinnici - mira all´ottimizzazione della produttivita´, dell´efficienza e della trasparenza ed e´ finalizzato a introdurre all´interno della pubblica amministrazione regionale una nuova disciplina del ciclo di gestione della performance. Abbiamo previsto, inoltre, la soppressione degli attuali organismi di valutazione, i Sepicos, Servizi di pianificazione e controllo strategico, con una sostanziale riduzione dei costi connessi al loro funzionamento". Attualmente i 13 Sepicos (presidente della Regione e 12 assessori) sono formati da 73 componenti, tra i quali 15 dirigenti esterni e 14 consulenti. Con la nuova organizzazione, invece, saranno 32 (27 interni e solamente 5 esperti). Il risparmio stimato per la riduzione degli esterni, quindi, e´ di quasi 2 milioni di euro l´anno, ai quali vanno aggiunti quelli provenienti dalla soppressione dei Sepicos. Il nuovo meccanismo prevede diverse fasi: programmazione, monitoraggio e controllo, misurazione e valutazione delle performance e rendicontazione dei risultati. In particolare le fasi della programmazione e del monitoraggio vengono affidate ai 13 Uffici di Gabinetto. Le funzioni di misurazione e valutazione delle performance organizzative delle strutture dipartimentali e di quelle individuali dei dirigenti apicali vengono, invece, attribuite all´Organismo indipendente di valutazione (Oiv), che e´ composto da cinque esperti esterni all´amministrazione regionale ed e´ supportato da una struttura tecnica composta unicamente da 12 dipendenti interni. "Abbiamo previsto, inoltre - conclude l´assessore - l´introduzione di sistemi premianti per valorizzare il merito e incentivare la produttivita´ e la qualita´ della prestazione lavorativa, secondo logiche meritocratiche, nonche´ attraverso l´attribuzione di incentivi, sia economici che di carriera, a vantaggio dei dipendenti che conseguono le migliori performance". |
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FVG: RINNOVATO PROTOCOLLO CON BCC PER ANTICIPO CIG |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Regione e Banche di credito cooperativo (Bcc) del Friuli Venezia Giulia, con la condivisione di sindacati e associazioni di categoria, rinnovano ancora per un anno il Protocollo di intesa per il sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi, che consente di anticipare l´indennità di cassa integrazione. La firma è avvenuta ieri a Trieste, presenti l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, il presidente delle Bcc Giuseppe Graffi Brunoro e i rappresentanti delle parti sociali. Questo strumento, introdotto per la prima volta nell´aprile del 2009 e già più volte prorogato, permette ai lavoratori di ottenere in anticipo la cassa integrazione, in attesa di ricevere l´assegno dall´Inps, con un´operazione molto semplice e senza costi rivolgendosi a uno degli sportelli delle Bcc in regione. Inizialmente previsto per la sola cassa integrazione ordinaria, il Protocollo è stato poi esteso alla cassa integrazione straordinaria e anche ai contratti di solidarietà difensivi. Dalla sua istituzione, le Bcc hanno erogato anticipi a 595 lavoratori, per un importo complessivo di 3,2 milioni di euro, con una forte accelerazione negli ultimi sei mesi, che hanno visto richieste accolte per ben 254 anticipi. "È un segno evidente - ha commentato l´assessore Brandi - come questo strumento sia sempre di più conosciuto e apprezzato". A fronte dell´aumento di richieste, c´è stata infatti una diminuzione delle ore di cassa integrazione autorizzate in Friuli Venezia Giulia, passate dal novembre del 2010 al novembre di quest´anno da 23 a 20 milioni. "Siamo molto soddisfatti - ha aggiunto Angela Brandi - di come si è sviluppata la collaborazione con le Bcc, che ha permesso di offrire un grande sostegno ai lavoratori in cassa integrazione. I dati dimostrano come questo strumento si sia rivelato molto utile". Secondo il presidente delle Bcc del Friuli Venezia Giulia Graffi Brunoro, l´aumento delle richieste negli ultimi sei mesi è stato determinato, oltre che dalla maggiore conoscenza tra i lavoratori, anche dalle difficoltà delle imprese ad anticipare l´indennità di cassa integrazione, per problemi di liquidità. "In un momento così difficile - ha detto il presidente delle Bcc - non potevamo chiamarci fuori, nell´interesse dei nostri soci, dei nostri clienti e della comunità regionale, dove i nostri sportelli sono radicati. Vogliamo continuare a fare la nostra parte". |
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FVG: IN CALO CASSA INTEGRAZIONE NOVEMBRE 2011 |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Diminuisce la cassa integrazione nel mese di novembre 2011, sia sul piano congiunturale (ottobre 2011) che tendenziale (novembre 2010). Nel mese di novembre 2011 le ore di Cig autorizzata in Friuli Venezia Giulia sono state 1.183.998, con una riduzione del 48 per cento rispetto allo stesso mese del 2010, quando le ore autorizzate erano state 2.278.658; la diminuzione rispetto allo scorso mese di ottobre è stata del 58,4 per cento, quando le ore autorizzate erano state 2.847.899. La diminuzione sia sul piano tendenziale che congiunturale, sottolinea l´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi, interessa sia la Cigo che la Cigs, mentre si incrementa la Cigs in deroga. La Cigo diminuisce del 15,9 per cento sul piano tendenziale e del 19,4 per cento sul piano congiunturale, passando dalle 318.667 ore di novembre 2010 alle 332.448 di ottobre 2011 ed alle 267.871 ore di novembre 2011. La Cigs diminuisce del 59,5 per cento sul piano tendenziale e del 69,3 per cento sul piano congiunturale, passando da 1.823.341 ore di novembre 2010 alle 2.408.618 di ottobre 2011 ed alle 738.945 ore di novembre 2011. Si incrementa la Cigs in deroga del 29,7 per cento sul piano tendenziale e del 65,8 per cento su quello congiunturale passando dalle 136.650 ore di novembre 2010 alle 106.833 di ottobre 2011, alle 177.181 di novembre 2011. "Si tratta di un calo incoraggiante - sottolinea l´assessore Brandi - che almeno in parte compensa gli incrementi che si erano manifestati nel corso di settembre ed ottobre 2011". "Un calo - continua l´assessore - peraltro molto superiore a quello che si registra a livello nazionale". Sul piano provinciale la diminuzione interessa tre province su quattro a livello tendenziale e quattro su quattro su quello congiunturale. Sul piano tendenziale la diminuzione maggiore si registra in provincia di Udine, che diminuisce del 71,5 per cento, seguita da Pordenone (un calo del 41,3 p.C.) e da Trieste (-17,9 p.C.), mentre la provincia di Gorizia si incrementa del 291,4 per cento. Sul piano congiunturale la diminuzione maggiore interessa la provincia di Trieste, che fa registrare un calo dell´84,5 per cento, seguita da Gorizia (-62,8 p.C.), Udine (-57,3 p.C.) e Pordenone (-40,4 p.C.). Dal versante del bilancio annuale, dopo undici mesi si registrano 20.122.421 ore di cui 14.182.322 ore di cassa integrazione straordinaria, 4.283.660 ore di cassa integrazione ordinaria e 1.656.439 ore di cassa integrazione in deroga. Dal versante della distribuzione provinciale, al primo posto troviamo Udine con 9.861.094 ore, seguita da Pordenone con 6148.130 ore, da Gorizia con 2.713.705 ore e da Trieste con 1.399.492 ore. Rispetto al 2010, pertanto, la diminuzione del totale delle ore di Cig autorizzate sul territorio del Friuli Venezia Giulia registrate a novembre 2011 è del 14,4 per cento. |
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APPRENDISTATO: REGIONE CAMPANIA INCONTRA LE PARTI SOCIALI E DATORIALI |
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Napoli, 13 dicembre 2011 - L´assessore regionale al Lavoro e coordinatore della Cabina di regia per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo Severino Nappi ha incontrato, il 9 dicembre, i firmatari del "Contratto Campania", sottoscritto dal presidente Caldoro con le parti sociali e datoriali lo scorso 24 ottobre, per discutere le linee guida della riforma legislativa del contratto di apprendistato. "Anche in un periodo di forte crisi – ha detto Nappi - dalla Campania arrivano segnali positivi per il mercato del lavoro. Attraverso le linee guida del disegno di legge sull´apprendistato abbiamo compiuto un primo significativo passo verso la creazione di uno strumento concreto per favorire nuova occupazione, specie per i giovani, e per l’ emersione del lavoro nero. "Le Linee guida, la cui impostazione è stata condivisa dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali, introducono alcune importanti novità per rispondere al meglio alle esigenze del mercato locale: la deroga al limite dell´età anagrafica, con la possibilità di stipulare contratti di apprendistato professionalizzante fino a 32 anni e di apprendistato di alta formazione e ricerca fino a 35 anni, anche per lo svolgimento del praticantato per l´accesso alle professioni; l´estensione ai lavoratori in mobilità (senza limiti di età); la valorizzazione del ruolo delle parti sociali, in particolare attraverso gli Enti Bilaterali; la previsione di forme di incentivazione regionale per la trasformazione in contratti a tempo indeterminato. "L´ampliamento della platea dei beneficiari e dei campi di applicazione mira a creare forme di occupazione stabile e garantita, a strutturare percorsi di formazione certificata e di riqualificazione professionale finalizzata al ricollocamento, a favorire l´uscita dal sommerso di tutte quelle forme di lavoro che continuano ad alimentare le sacche di disoccupazione strutturale del nostro territorio. "Sarà fondamentale – ha concluso Nappi - il contributo che la Commissione Lavoro prima e il Consiglio regionale poi forniranno per consentire alla Campania di dotarsi di uno strumento decisivo per sostenere con misure vere imprese e lavoratori, giovani e meno giovani." |
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REGIONE SICILIA: LOMBARDO, SU SEDE BRUXELLES TAR CI DA´ RAGIONE |
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Palermo, 13 dicembre 2011 - "Eravamo convinti della linearita´ e della legittimita´ della nostra decisione quando abbiamo adottato il provvedimento e lo siamo, ancora di piu´, oggi dopo che i giudici amministrativi ci hanno dato ragione, stabilendo la congruita´ di quanto avevamo varato, in un´ottica, tra l´altro, di risparmio dei costi". Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commentando la sentenza della terza sezione del Tribunale amministrativo regionale di Palermo, che ha respinto il ricorso presentato dal sindacato Cobas-codir, in merito alle delibere della giunta regionale sull´organizzazione dell´ufficio di Bruxelles. Il sindacato del personale regionale aveva impugnato 2 delibere varate dalla giunta il 5 agosto e il 13 settembre con le quali la dotazione organica dell´ufficio siciliano nella capitale belga era stata, prima, ridotta a 4 unita´ - 2 funzionari e 2 istruttori - e successivamente ulteriormente snellita della meta´. Secondo il Cobas-codir, la decisione della giunta era in contrasto con le norme regionali che quantificano l´organico in almeno 6 dipendenti. "Il determinare una dotazione organica corrispondente al dato quantitativo fissato dalla disciplina di riferimento, distonica rispetto al diverso e sopravvenuto effettivo fabbisogno di risorse umane - scrivono infatti i giudici nella sentenza - darebbe luogo ad una scelta del tutto contraria al pubblico interesse oltre che foriera, comunque, di responsabilita´ per danno erariale a carico dell´organo amministrativo". Un´altra decisione, impugnata dal sindacato era l´aumento dell´ indennita´ di servizio all´estero, per l´unico dirigente in servizio, del 15%. Su questo aspetto, pero´, il Tar si e´ dichiarato incompetente, in quanto la giurisdizione in materia e´ del giudice ordinario. |
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PUBBLICATO IN SARDEGNA IL CATALOGO REGIONALE DEI SERVIZI FORMATIVI PER L´APPRENDISTATO |
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Cagliari, 13 dicembre 2011 - L´assessorato del Lavoro ha pubblicato il catalogo regionale per la fornitura di attività e servizi relativi alla formazione formale nell´ambito del contratto di apprendistato. Per usufruire dell´offerta formativa pubblica, i datori di lavoro interessati dovranno presentare, utilizzando il modello reso disponibile dall´Assessorato, la domanda di iscrizione ai corsi per apprendisti e tutor aziendali all´agenzia formativa capofila del raggruppamento temporaneo aggiudicatario del macrosettore di riferimento. Ricordiamo che possono accedere ai servizi del catalogo gli apprendisti e i tutor aziendali delle imprese prive di capacità formativa interna e quelle con capacità formativa interna parziale, che hanno assunto o che assumeranno nuovi apprendisti. Http://www.regione.sardegna.it/j/v/55?s=1&v=9&c=389&c1=1385&id=24734 |
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CALABRIA: SUL PROVVEDIMENTO DI ENTRATA IN CASSA INTEGRAZIONE RELATIVA AGLI OPERAI IDRAULICO FORESTALI |
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Catanzaro, 13 dicembre 2011 - L’assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra è intervenuto sul provvedimento di entrata in Cassa Integrazione relativa agli Operai Idraulico Forestali in servizio presso l’Afor ed i Consorzi di Bonifica, ed alla componente impiegatizia dell´Afor. E lo ha fatto per tranquillizzare quanti, ad oggi, probabilmente, ritengono l´adozione di questo provvedimento come l´anticamera di licenziamenti e, più in generale, di uno smantellamento di Afor, Consorzi di Bonifica e di tutto quello che ruota attorno al comparto della forestazione. "Non è assolutamente così – ha affermato l’Assessore Trematerra -, basta andarsi a leggere il progetto di legge di riordino, recentemente approvato da questa Giunta Regionale ed in discussione nell´apposita Commissione Consiliare, che prevede l´Istituzione dell´Azienda Regionale per le Foreste e per le Politiche della Montagna, per rendersi conto che questa Amministrazione Regionale ritiene di fondamentale importanza proprio il rilancio di questo comparto. Non già la sua distruzione! E farà di tutto affinché si arrivi in tempi brevissimi all´approvazione di questa Legge. E per quanto riguarda il personale oggi in servizio presso l´Afor e le Comunità Montane, nella Legge di riordino (art. 10), viene riservata non solo una assoluta garanzia del mantenimento del posto di lavoro, ma anche la valorizzazione professionale dell´importante capitale umano coinvolto. Questo provvedimento di cassa integrazione pertanto, che ha una durata limitata al mese di dicembre, tant´è che per il 2 gennaio è previsto il ritorno al lavoro, e che per come è stato predisposto prevede anche il cofinanziamento da parte della Regione per evitare penalizzazioni finanziarie significative ai dipendenti, si inserisce in un più ampio quadro di interventi tesi alla razionalizzazione del lavoro (si tratta di un periodo dell´anno non particolarmente gravoso) e delle risorse finanziarie a disposizione del comparto della forestazione, proprio per il rilancio dello stesso. L’attuale Governo Regionale – ha concluso Trematerra -, con in testa il Governatore Scopelliti, ritiene di strategica importanza la riorganizzazione e la valorizzazione del settore e, l’avvio della cassa integrazione guadagni per fine fondi, rappresenta pertanto solo una tappa del ben più articolato percorso di crescita, da condividere sempre più con la componente sindacale disponibile e costruttiva, che questo settore aspetta da troppo tempo e che questa Giunta Regionale vuole assolutamente favorire con atti concreti". |
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CALABRIA: QUESTIONE DEI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI |
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Catanzaro, 13 dicembre 2011 - Il sottosegretario alla Presidenza regionale, con delega alla protezione civile Franco Torchia, replica alle notizie apparse negli ultimi giorni sulla questione dei lavoratori extracomunitari e alla ricerca di un lavoro presenti nelle campagne della Piana di Gioia Tauro. “Fare polemiche strumentali sulla situazione degli extracomunitari di Rosarno – ha dichiarato Torchia - e dare fuoco alle polveri non giova a nessuno, tanto meno a chi ha responsabilità nei confronti di questi lavoratori ma soprattutto nei confronti del popolo calabrese. Gli attacchi continui al Presidente della Regione Scopelliti su un tema, quale quello dell’accoglienza ai migranti, sono assolutamente fuori luogo e pretestuose. Il problema di Rosarno, in particolare, è stato attenzionato dal Presidente Scopelliti sin dal suo insediamento e la stessa struttura realizzata all’inizio di quest’anno nell’area di Sviluppo Industriale ad opera della Protezione civile regionale è stato un primo segnale in questa direzione. L’installazione di quei 20 moduli abitativi – ha proseguito il sottosegretario - che avevano l’obiettivo di migliorare temporaneamente le condizioni lavorative, abitative e igienico sanitarie degli 80 extracomunitari che hanno ricevuto ospitalità, doveva però rimanere provvisoria e durare giusto il tempo della raccolta delle arance a cui erano chiamati ad operare gli extracomunitari. Ci è stato chiesto di derogare al termine del 30 aprile, data dello smantellamento dei bungalow, per consentire anche quest’anno ai lavoratori extracomunitari aventi diritto di essere accolti dignitosamente. Si è trattato di un atto concreto di solidarietà – ha sottolineato ancora il sottosegretario Torchia - nei confronti degli immigrati che hanno bisogno di essere aiutati per uscire dalle disastrose condizioni di disagio in cui vivono. Il Presidente Scopelliti ha sempre attribuito a questa iniziativa carattere di provvisorietà e tutti noi sappiamo che il problema dell’accoglienza non si può risolvere con provvedimenti tampone ma con un progetto complessivo di integrazione che passa inevitabilmente attraverso una politica di sviluppo del territorio calabrese ed in particolare della Piana di Gioia Tauro a cui la Giunta regionale è impegnata con determinazione. A tale proposito è necessario ricordare il progetto di integrazione presentato proprio a Rosarno da Scopelliti lo scorso mese di settembre che prevede un programma di interventi di accoglienza con investimenti per 14 milioni di euro per la realizzazione di alloggi destinati ad ospitare in Calabria circa 1250 immigrati. Per quanto riguarda le risorse di cui il sindaco di Rosarno lamenta il mancato trasferimento da parte della regione – ha evidenziato infine Torchia - si tratta di un rimborso di 25 mila euro dovuto per l’allestimento della struttura di accoglienza. Il contributo è stato già disposto con decreto di liquidazione adottato dal settore di Protezione civile, ma per tutte le questioni legate al rispetto del Patto di stabilità, non si è ancora potuto procedere al trasferimento. Il problema è quindi tecnico ragionieristico e sarà risolto nelle prossime settimane”. |
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BILANCIO DI GENERE, BANDO DA 651 MILA EURO A DISPOSIZIONE DEGLI ENTI LOCALI DELLA TOSCANA |
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Firenze, 13 dicembre 2011 – In arrivo i finanziamenti regionali per la realizzazione del Bilancio di Genere da parte degli enti locali toscani grazie alla legge regionale 16 del 2009 sulla cittadinanza di genere. La Regione ha approvato criteri e le modalità, attraverso apposito bando, per promuovere e sostenere l’attuazione del bilancio di genere da parte degli enti locali interessati, destinatari della concessione ed erogazione di contributi regionali. Per la presentazione della domanda c’è tempo fino al 12 febbraio 2012. «E’ un importante strumento di rendicontazione sociale e di comunicazione – afferma Salvatore Allocca, assessore al welfare con delega alle pari opportunità – che favorisce la trasparenza dell’azione amministrativa. Con il bilancio di genere si valutano le differenti ricadute, su donne e uomini, dell’operato dell’ente evidenziando gli stanziamenti finanziari destinati ai servizi che sono in grado di contribuire ad una migliore qualità della vita in una chiave di pari opportunità». I finanziamenti regionali previsti dal bando ammontano complessivamente a 651 mila euro. Possono presentare domanda di contributo esclusivamente gli enti locali singoli o associati. La quota di contributo non potrà superare i 2.100 euro per ogni singolo progetto mentre il cofinanziamento da parte dell’ente non potrà essere inferiore al 20%. Alla luce dei risultati, in fase di previsione, il bilancio di genere potrà così offrire la possibilità di rivalutare l’individuazione dei capitoli di spesa dell’ente potenziando i servizi offerti con particolare riferimento alle azioni per la conciliazione vita-lavoro. |
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A VENEZIA FOCUS SU POLITICHE DI GENERE IN VENETO |
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Venezia, 13 dicembre 2011 - Il Veneto in questi dieci anni ha fatto scuola a livello nazionale in materia di politiche di genere. Lo ha messo in evidenza l’assessore regionale Isi Coppola intervenendo ieri , nella sede Grandi Stazioni della Regione a Venezia, a un focus sulle politiche di genere nel Veneto, dal titolo “Il Veneto delle donne. Politiche, opportunità, innovazioni”. L’assessore ha sottolineato in particolare l’impegno per uscire dagli steccati di un ragionamento limitato alle pari opportunità per aprirsi ad un orizzonte di politiche di genere con uno sguardo più europeo. In apertura è stata presentata un’analisi sulla partecipazione pubblica delle donne nei comuni e negli enti locali da parte di Alisa Dal Re, direttrice del Centro Interdipartimentale Ricerche Studi sulle Politiche di Genere dell’Università di Padova, da cui è emerso che l’Italia è al 74.Mo posto al mondo in una classifica comprendente 134 Paesi. E’ seguita una tavola rotonda con la partecipazione di donne impegnate in politica e nella pubblica amministrazione, tra cui il consigliere regionale Laura Puppato e la presidente della Commissione regionale per le pari opportunità, Simonetta Tregnago. Gian Angelo Bellati, segretario generale di Unioncamere del Veneto, ha illustrato invece i dati aggiornati sull’occupazione femminile, sulle nuove tendenze dell’economia e sulle aree di sviluppo. Pur un contesto di crisi finanziaria, le imprese al femminile dimostrano di avere una marcia in più, sia a livello nazionale che regionale. Non altrettanto positive, le indicazioni sull’occupazione in generale, che è calata nel terzo trimestre 2011 e non fa prevedere variazioni positive nemmeno per l’inizio del 2012. Successivamente si è svolta un’altra sessione di confronto a più voci su questi temi. In occasione di questo evento, come riconoscimento all’impegno delle donne del Veneto è stato attribuito il premio regionale “Veneto per la pace e la solidarietà tra i popoli” a Ornella Milanesi, medico chirurgo, per la sua attività nel reparto di pediatria e ostetricia dell’Orota Referral Hospital di Asmara in Eritrea. |
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PARI OPPORTUNITÀ: VERSO UN ARCHIVIO DELLA MEMORIA DELLE DONNE |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Con un convegno dal titolo significativo "Verso l´archivio della memoria delle donne del Friuli Venezia Giulia", la Commissione regionale pari opportunità ha focalizzato l´obiettivo di iniziare a mettere in rete gli archivi che già esistono e di organizzare la conservazione e la divulgazione della storia delle donne della nostra regione dalla fine della Ii Guerra mondiale a oggi, per evitare che essa si disperda e che si allarghi ancora di più il silenzio della memoria. I lavori sono stati introdotti, nella sala Tessitori del Consiglio regionale a Trieste, dalla presidente della Commissione Santina Zannier, che ha sottolineato come il progetto sia di non facile realizzazione, perché si tratta di reperire scritti, libri, documenti che consentano di non disperdere una memoria importante. È un dovere ricordare la vita che fecero le donne negli anni passati, specie nel periodo pre e post bellico - ha aggiunto la Zannier - al lavoro da sole, con i loro uomini all´estero, donne silenziose, dure, dai nobili sentimenti, che volevano per i loro figli una situazione migliore della loro. A illustrare il progetto Ester Pacor, componente della Commissione, che ne ha evidenziato le tappe: un gruppo di lavoro con allo studio le modalità organizzative, il censimento degli archivi, la creazione di un sito Internet e di un archivio cartaceo ed elettronico. Si tratta di operare un ampio scavo conoscitivo - ha sottolineato - che consenta di cogliere a fondo la trasformazione dell´identità delle donne in quest´area territoriale e la creazione di un luogo in cui gli archivi vengono raccolti e messi in rete. A portare il loro contributo sono quindi state Elisabetta Vezzosi dell´Università di Trieste, che ha parlato dei movimenti delle donne, Ariella Verrocchio direttrice scientifica dell´istituto Livio Saranz (problemi di metodo legati agli archivi, Elda Guerra dell´associazione Orlando di Bologna, che ha portato l´esperienza dell´archivio di storia delle donne di Bologna, Anna Scattigno dell´Università di Firenze, che ha illustrato l´esperienza toscana in questa materia, Maria Amalia D´aronco dell´Università di Udine ("recupero di una memoria intangibile) e Pina Nuzzo delegata nazionale dell´Udi, che ha presentato la decennale esperienza in materia della sua organizzazione. |
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14 DICEMBRE, AVVIO ALLA RETE REGIONALE PUGLIESE ANTIDISCRIMINAZIONE |
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Bari, 13 dicemrbe 2011 - Il 14 dicembre, presso la sala Convegni dell’Assessorato alla Formazione professionale e al Lavoro, a partire dalle ore 9.30, prende avvio la rete antidiscriminazione costruita in questi ultimi mesi grazie alla volontà dei due assessori Gentile e Fratoianni. È questa l’occasione per sottoscrivere le convenzioni che formalizzano il rapporto fra i nodi territoriali e la Regione Puglia, rinnovare il rapporto di collaborazione con l’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazione del Dipartimento Pari Opportunità, e sottoscrivere il protocollo di Intesa con Anci, Upi e gli organismi regionali di parità. “La firma delle convenzioni- afferma Elena Gentile- rappresenta il momento finale del percorso di selezione avvenuto tramite avviso pubblico di manifestazione di interesse, a cui hanno partecipato circa 100 soggetti pubblici e privati, ma anche l’avvio concreto delle attività di prevenzione e contrasto alle diverse forme di discriminazione. “ La rete può contare su 77 nodi disseminati su tutto il territorio regionale che saranno coordinati dal Centro regionale antidiscriminazioni. Il modello disegnato si basa infatti su una collaborazione multi livello fra Regione, altre istituzioni pubbliche e terzo settore con l’obiettivo comune di essere presenti capillarmente con un set di servizi per la tutela dei diritti delle persone in situazione di discriminazione. “La rete- dice ancora l’assessore- è uno dei risultati della normativa e della strategia regionali adottate nel recente passato per la costruzione della cittadinanza solidale e per la reale promozione della dignità e del benessere dei cittadini e delle cittadine pugliesi nella valorizzazione delle differenze, nel rispetto del principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla loro identità di genere, orientamento sessuale, razza o origine etnica o geografica o nazionalità, condizioni di disabilità, età, religione”. Saranno presenti l’assessore alle politiche sociali della Provincia di Bari, Franco Quarto, in rappresentanza di Upi, Cristina Rizzo in rappresentanza di Anci, il direttore dell’Unar, Massimiliano Monnanni. |
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SCUOLE PARITARIE PER L’INFANZIA. ZAIA PER RICORSO SU LEGITTIMITÀ LEGGE DI STABILITÀ DELLO STATO |
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Venezia, 13 dicembre 2011 - Il Veneto mette in mora lo Stato sulla questione delle scuole paritarie per l’infanzia, che costituiscono il 68 per cento del totale presente nel territorio regionale rispetto al 32 per cento di scuole pubbliche. La Giunta regionale, su iniziativa dello stesso presidente Luca Zaia che l’aveva preannunciata all’incontro organizzato in novembre dalla Conferenza Episcopale del Triveneto, ha infatti dato incarico alle competenti strutture dell’analisi giuridica della normativa in materia, con lo scopo di individuare eventuali profili di illegittimità costituzionale poter ricorrere avanti la Corte Costituzionale nei confronti dello Stato contro la Legge di stabilità 2012. L’eventuale ricorso alla Corte Costituzionale sarà patrocinato dal professor Mario Bertolissi dell’Università di Padova. “La scuola dell’infanzia – ha sottolineato Zaia – costituisce una tappa fondamentale nel percorso formativo dei bambini e svolge un importante ruolo di supporto alle famiglie. In Veneto, a differenza di altre Regioni, questo ruolo essenziale è svolto da 1.183 scuole paritarie con ben 94.500 alunni, mentre gli istituti statali accolgono 45 mila frequentanti. La consistenza dei dati e il fatto che in molte zone della regione non c’è alternativa alla scuola paritaria, pone la questione del rispetto del principio di parità di trattamento delle famiglie venete in riferimento al principio sulla parità di accesso al diritto allo studio garantito dalla Costituzione”. “Le nostre scuole dell’infanzia paritarie, inoltre, hanno registrato negli ultimi anni un grave stato di sofferenza finanziaria – ha aggiunto Luca Zaia – e denunciano evidenti sperequazioni rispetto alle scuole dell’infanzia statali: a fronte di 3200 euro pro capite di media nazionale, il Veneto riceve solo 1900 euro, come se il servizio garantito dalla Regione Veneto fosse erogato con un costo pari a circa la metà di quello fornito dallo Stato. Per contro, il dato contabile della quota pro capite risulta nettamente antitetico rispetto alla qualità ed efficienza del servizio erogato ai piccoli, nonché all’efficienza del sistema veneto. A fronte di questa situazione, la Legge statale di stabilità autorizza “la spesa di 242 milioni di euro per l’anno 2012” ma, anzichè definire compiutamente le finalità dell’impegno finanziario, fa riferimento ad una norma dichiarata incostituzionale dalla Consulta nel 2006 – ha concluso il presidente del Veneto – ponendo una concreta ipoteca sull’effettiva attuabilità della disposizione di cui si tratta”. |
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PRESENTATO IN CALABRIA IL BANDO “NIDI D’INFANZIA E SERVIZI INTEGRATIVI” |
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Catanzaro, 13 dicembre 2011 - L’assessore regionale al Lavoro, Formazione e Politiche sociali Francescantonio Stillitani, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta, ieri , nella sede del Dipartimento, ha illustrato il bando “Nidi d’infanzia e servizi integrativi”. All’incontro con la stampa erano presenti anche i dirigenti di settore e di servizio Giuseppe Nardi e Alessandra Celi. La dotazione finanziaria è di 11 milioni di euro con risorse derivanti dal Fondo del Dipartimento della politica della famiglia per la prima infanzia e dal Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità. Due le azioni specifiche di riferimento. Una, rivolta agli enti locali, relativa alla realizzazione di un nuovo nido d’infanzia (compreso il nido aziendale) o micro-nido o di un servizio integrativo (spazio gioco per bambini, centro per bambini e famiglie), l’altra riguardante l’avviamento di servizi integrativi educativi, domiciliari e familiari, promossi e gestiti da soggetti privati attraverso il trasferimento di risorse ai Comuni “Si tratta di uno strumento di intervento estremamente innovativo – ha affermato Stillitani – che rivoluziona il concetto di assistenza all’infanzia in Calabria. Infatti, l’obiettivo generale del bando è di aumentate l’offerta educativa su tutto il territorio regionale anche se, in concreto, si raggiungono una serie di traguardi come la creazione di nuovi posti di lavoro e l’aiuto alla conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro delle donne”. Nel caso della azione sui nidi d’infanzia e servizi educativi la dotazione finanziaria del bando è pari a 7 milioni di euro e potranno usufruirne le imprese e loro consorzi, gli enti e le istituzioni ecclesiastiche, le organizzazioni no profit, che potranno concorrere per un contributo in conto capitale di massimo di 200.000 euro. Per i servizi educativi domiciliari e familiari la dotazione finanziaria è, invece, di 4 milioni di euro di cui beneficeranno i Comuni che a loro volta dovranno trasferire i contributi alle persone fisiche, in possesso di specifici requisiti, che vorranno intraprendere le iniziative di servizio domiciliare o familiare. Per ogni educatrice familiare e domiciliare il numero di bambini non può essere superiore a 4/5. Il contributo regionale per ogni educatrice potrà raggiungere un massimo di 250 euro al mese per bambino per 10 mesi di lavoro fino a due annualità. “Particolare attenzione - ha detto Stillitani - va posta su questa seconda azione che rappresenta una vera innovazione nei servizi all’infanzia della regione Calabria, nonché una valida opportunità di lavoro autonomo, di occupazione autogestita, per queste nuove figure professionali che potranno raggiungere uno stipendio di almeno mille euro al mese. A conti fatti se si avvieranno 200 asili nido familiari si creeranno automaticamente 200 nuovi posti di lavoro. Inoltre in questo caso – ha spiegato l’assessore – per chi non avesse un titolo di studio idoneo alla professione sono previsti anche corsi di formazione”. Stillitani ha poi esposto qualche cifra per rimarcare la situazione dei servizi educativi della nostra regione. “La Calabria – ha detto – è la regione con meno posti di asili nido: ne usufruiscono solo il 4% dei bambini con una copertura territoriale del 18% distribuita in 70 i comuni. La Comunità Europea ci impone degli obiettivi da raggiungere: entro il 2012 il 35% dei comuni dovranno dotarsi di tali servizi. Pertanto, stiamo mettendo in campo un programma integrato di interventi. Ricordo, infatti, che entro giugno dovrà essere completato un altro bando per la creazione di asili rivolto ai comuni, avviato circa un anno fa e finanziato con 15 milioni di euro. È necessario, tra l’altro, evidenziare – ha affermato infine l’assessore Stillitani - che i servizi per l’infanzia, oltre all’obiettivo prioritario educativo, svolgono un’importante funzione sociale: sostengono le competenze genitoriali, permettono un’occupazione soprattutto femminile diretta e indiretta, favoriscono le pari opportunità e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, garantendo, quindi, una maggiore tranquillità economica familiare. Per accedere al contributo le domande dovranno essere presentare entro il 6 febbraio 2012, secondo le specifiche modalità precisate nell’avviso pubblicato sul Burc. La domanda di finanziamento è reperibile presso il sito www.Regione.calabria.it/formazionelavoro/ |
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L’INCONTRO CON LE DONNE DELL’AFRICA “TESSERE LE PARITÀ” IL PROGETTO DEDICATO A WANGARI MAATHAI, PRIMA DONNA AFRICANA NOBEL PER LA PACE |
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Pordenone – Nairobi, 13 dicembre 2011 - Un nuovo ambizioso progetto dedicato alle donne, con particolare attenzione a quelle che sono sieropositive, rifugiate e single mothers. L’impegno della Cooperativa Itaca in Africa prosegue con una nuova sfida, il progetto dedicato a Wangari Maathai, prima donna africana Nobel per la Pace, recentemente scomparsa. Ad accompagnare Itaca in questa nuova avventura in Kenya due partner italiani, il liceo pordenonese Leopardi Majorana, l´ong padovana Karibu Africa e due partner keniani attivi da tempo per l´emancipazione delle popolazioni delle baraccopoli. “Tessere le parità”, questo il nome del progetto, prevede corsi di formazione professionale alla sartoria, al marketing e commercializzazione dei prodotti tessili, acquisto di due container ad uso laboratorio con relativo equipaggiamento, realizzazione di un ufficio per l’attivazione delle tre unità produttive tessili. E ancora organizzazione interna, stesura del piano produttivo e di vendita, creazione di prodotti tessili col marchio del progetto. Sono soltanto alcuni degli articolati obiettivi che si è posto il partenariato guidato dalla Cooperativa sociale friulana. “Se è vero che l´incontro con l´altro è innanzitutto un´esperienza introspettiva perché ci obbliga a confrontarci con noi stessi, l´incontro con le donne dell´Africa – spiega Andrea Fregonese di Coop Itaca, in questi giorni in Kenya - ha in questo senso un significato particolare, che ha a che vedere con la totale messa in discussione del modo occidentale di concepire i generi e l´impianto culturale che ne distingue l´interrelazione”. Le principali attività di cui si compone il progetto riguardano: la formazione professionale alla sartoria per 30 donne presso il Centro Kuna Shule; la formazione professionale al marketing/commercializzazione dei prodotti tessili per 12 donne; l´acquisto di 2 container ad uso laboratorio di sartoria e ricerca di una locazione per le unità produttive tessili; l´acquisto di tutto l´equipaggiamento per i due container e la realizzazione di un ufficio per l’attivazione delle tre unità produttive tessili; l´organizzazione interna delle unità produttive tessili; la stesura del piano produttivo e di vendita semestrale delle tre unità produttive tessili; la creazione di prodotti tessili col marchio del progetto; l’avvio della produzione e della vendita; la realizzazione di tre workshop di monitoraggio e di valutazione; l´organizzazione di due awareness raising workshop (workshop di sensibilizzazione) in ciascuna comunità; la produzione di materiale di sensibilizzazione da distribuire nelle comunità; l´organizzazione degli awareness raising workshop (workshop di sensibilizzazione) in Friuli Venezia Giulia; la comunicazione del progetto e la sua diffusione interna alla Cooperativa Itaca e alla rete di partenariato. Ad accompagnare Itaca in questa nuova avventura due partner italiani, il liceo pordenonese Leopardi Majorana, l´ong padovana Karibu Africa e due partner keniani, due organizzazioni attive da tempo per l´emancipazione delle popolazioni delle baraccopoli. L´intero progetto sarà dedicato a Wangari Maathai, la prima donna africana insignita del Premio Nobel per la Pace per il "suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace". Nel 2004, infatti, il comitato di Stoccolma le riconobbe il merito di aver coniugato alle battaglie ambientaliste quelle per la sostenibilità alimentare e per i diritti delle donne in Africa. La condizione femminile in Kenya - “I numeri dicono che in Kenya le donne hanno limitato accesso alla politica (secondo dati Unifem solo il 9,4% dei seggi parlamentari è ricoperto da donne), all’economia (le donne posseggono solo il 4% della terra, secondo dati Sigi - Social Institutions and Gender Index), alla salute (il tasso di mortalità materna segnalato da Unicef è di 530 donne ogni 100.000 nati vivi), all’educazione (solo il 42% delle ragazze frequenta la scuola secondaria). Il 25 % delle bambine tra i 5 e i 14 anni – spiega Fregonese - è costretta a lavorare (dati Unicef), la disparità tra i sessi è diffusa e radicata: il 54% dei giovani kenyani tra i 15 e i 19 anni ritiene legittimo che un marito picchi o maltratti la propria moglie (dati Unicef)”. A Nairobi (3.580.000 abitanti, dati Nazioni Unite Habitat), “circa 2 milioni di persone vivono nelle baraccopoli, dove la condizione delle donne peggiora ulteriormente rispetto alla situazione generale del paese. Secondo i dati Unfpa (United Nations Population Fund) il tasso di prevalenza di Hiv/aids è del 6,7 % per le donne kenyane tra i 15 e i 49 anni (contro il 3,2 % degli uomini), una percentuale elevatissima, che aumenta vertiginosamente se si prendono in considerazione le donne che vivono nelle baraccopoli o in aree periferiche e marginali (nella baraccopoli di Kibera il 14% delle donne è sieropositiva)”. Secondo i dati dell’Unhcr, “i rifugiati legalmente o illegalmente presenti a Nairobi sono circa 100 mila persone, che vivono in condizioni di grande degrado, insicurezza e precarietà. La condizione delle donne rifugiate è doppiamente precaria: oltre a vivere lo spaesamento di un contesto sociale, culturale, linguistico che non appartiene loro, come donne sono drammaticamente esposte al rischio di subire violenze e discriminazioni. Per quanto riguarda la categoria delle single mothers, si trovano ad essere stigmatizzate dalla comunità e di conseguenza a essere una popolazione marginale impossibilitata ad un equo accesso alla risorse economiche e sociali della comunità”. Il progetto guidato da Itaca si rivolge a tutte queste tipologie di donne descritte (con particolare attenzione a donne sieropositive, rifugiate e single mothers) appartenenti a tre comunità di Nairobi: la baraccopoli di Kibera, la baraccopoli di Kayole, la baraccopoli dell’area periferica di Ngong. Https://www.facebook.com/cooperativaitaca |
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LECCO - LE DONNE CHE HANNO FATTO L´ITALIA RACCONTATE ALLE DONNE |
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Lecco, 13 dicembre 2011 - Il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Lecco con il patrocinio del Comune di Lecco organizza l´incontro dal titolo "Donne di denaro, donne di coraggio, donne di cultura", in programma lunedì 19 dicembre 2011, ore 18.00 - 19.30 presso l´“Auditorium” Casa dell’Economia. Le imprese, gli amori e le idee di alcune fra le figure femminili più affascinanti della nostra storia. Una narrazione teatrale di Laura Curino che attraverso le donne che hanno fatto l’Italia, raccontate alle donne che fanno l’Italia, trasforma queste figure in eredità preziose per il nostro presente. La partecipazione è libera e gratuita ma è necessaria la prenotazione: Segreteria Comitato If Tel. 0341292228 – 217 – Fax 0341292220 regolazione.Mercato@lc.camcom.it |
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MONIKA HAUSER E GODELIEVE MUKASARASI: INSIGNITE DUE DONNE PER L´IMPEGNO NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO |
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Bolzano, 13 dicembre 2011 - Il presidente della Provincia Luis Durnwalder, intervenuto al convegno "Non c´è pace né sviluppo senza donne, tenutosi presso l´Accademia Europea a Bolzano nel fine settimana, ha consegnato per la prima volta l´Onorificienza della Cooperazione allo sviluppo 2011 a Monika Hauser per il suo impegno in favore delle donne nei paesi in via di sviluppo. Il Premio per i diritti umani 2011 assegnato a Godelieve Mukasarasi. Come ha sottolineato il presidente Durnwalder, l´Onorificienza della Cooperazione allo sviluppo intende insignire personalità che si sono distinte per il loro impegno nei Paesi in via di sviluppo. Si è detto contento di poter consegnare la prima edizione dell´onorificienza a Monika Hauser, ginecologa con origini altoatesine. La Hauser, amministratrice di "medica mondiale", è impegnata da decenni in interventi in favore di donne vittime di violenza sessuale in conflitti armati, prima in Bosnia, quindi in Afghanistan, in Sudan, in Congo, in Liberia ed in altri Paesi. In caso di conflitti sono spesso le donne che oltre ad essere oggetto di violenze di ogni genere vengono colpite dalla povertà. Come ha ricordato Durnwalder, molti dei progetti sostenuti dalla Provincia attraverso la cooperazione allo sviluppo (in 20 anni 1.660 progetti per circa 45 milioni di Euro) si indirizzano al sostegno delle donne sia dal punto di vista della formazione, che economica, ed anche per quanto riguarda la prevenzione sanitaria in particolar modo durante la gravidanza ed il parto. A Monika Hauser il presidente Durnwalder ha consegnato un assegno di 20.000 Euro per sostenere uno dei suoi progetti ed un´opera in marmo di Lasa realizzata da una delle allieve della Scuola prefessionale per la lavorazione delle pietre di Lasa. In occasione del convegno è stata insignita del Premio per i diritti umani 2011 a cura dell´associazione Human Rights International (Hri) Godelieve Mukasarasi Come per il forte impegno dimostrato in favore dei diritti umani. Godelieve Mukasarasi, attivista ruandese per i diritti delle donne, è fondatrice in Ruanda dell´organizzazione Sevota che opera in favore di vedove ed orfani e donne violentate durante il genocidio del 1994. Il convegno "Non c´è pace né sviluppo senza donne" era organizzato dall´Ufficio affari di Gabinetto della Provincia - Cooperazione allo sviluppo assieme all´Accademia Europea di Bolzano Eurac, al Museo delle Donne di Merano, ed alle organizzazioni Human Rights International Hri e Organisation für eine solidarische Welt Oew, |
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FVG: PER LA FAMIGLIA ANCORA CARTA FAMIGLIA E ASSEGNI DI NATALITA´ |
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Trieste, 13 dicembre 2011 - Tempo di bilancio, ma anche di bilanci per gli interventi a favore della famiglia da parte della Regione. Infatti, è sulla scorta di quanto avvenuto nell´ultimo triennio che la Giunta regionale ha elaborato le previsioni per il 2012 nell´ambito della legge finanziaria regionale, il cui esame comincerà martedì prossimo in Consiglio regionale. "Continuiamo a privilegiare la famiglia con figli minori a carico, con interventi concreti e diretti - spiega l´assessore regionale Roberto Molinaro - quali Carta Famiglia e gli assegni di natalità, con risultati importanti: nell´ultimo triennio più della metà del costo dell´energia elettrica per 35.000 famiglie è stato abbattuto mentre circa un nato su due gode dell´assegno di natalità. Misure che sostengono l´insostituibile ruolo di cura ed educazione e che trovano conferma anche per il 2012, unitamente agli interventi per favorire la frequenza dei servizi per la prima infanzia, con l´abbattimento delle rette di accoglienza". Poche cifre spiegano l´andamento degli interventi e soprattutto come questi siano divenuti un riferimento. Sono circa 150.000 le famiglie con figli minori a carico, il 27 per cento del totale, e tra queste quelle in possesso di un Isee inferiore a 30.000 euro titolari di Carta Famiglia sono passate dalle 25.464 del 2008 alle 34.855 nel 2010, con un trend di crescita che viene confermato anche nel 2011. "Va constatato che ogni famiglia nel triennio ha ricevuto un contributo annuo di circa 60 euro ogni 100 euro di spesa per l´energia elettrica domestica - spiega ancora l´assessore Molinaro - ma questa è solo una parte del beneficio dal momento che all´intervento regionale molto spesso si è aggiunto quello locale da parte del Comune. Infatti dal 2008 al 2010 ai Comuni sono stati trasferiti 7,8 milioni di euro e per il 2011 saranno erogati ulteriori 3 milioni di euro predestinati per lo più a sconti su tasse e tariffe locali". "La prosecuzione dell´intervento sarà accompagnata anche da un suo ampliamento - precisa ulteriormente l´assessore regionale alla Famiglia - dal momento che si stanno concludendo le analisi di fattibilità per mettere a disposizione dei beneficiari di Carta Famiglia anche un insieme di sconti ed agevolazioni per l´acquisizione di beni e servizi di prima necessità, soprattutto nel settore alimentare, previa stipula di convenzioni con i soggetti fornitori a livello regionale". Anche per l´assegno di natalità o bonus bebè, l´intervento regionale è stato previsto con una vasta accessibilità: a partire dal 2007 il 51 per cento dei nati ha beneficiato dell´intervento e complessivamente nel quadriennio 2007-2010 gli interventi sono stati 41.863, con una spesa complessiva di circa 16 milioni di euro. Il trend è confermato anche nel 2011 e le risorse saranno disponibili anche per il 2012. "E´ un intervento che riconosce il valore della natalità, opportuno nell´ambito di un insieme di interventi in favore della famiglia ma purtroppo non risolutivo della condizione demografica - spiega Molinaro - dal momento che stiamo faticosamente risalendo da un tasso di fecondità che negli anni 1993-1996 era tra i più bassi del mondo, circa un figlio per donna fertile (donne residenti con un´età compresa tra i 15 e i 49 anni). "Nel 2010 le stime Istat ci dicono che siano ancora in crescita, con 1,39 figli per donna fertile: un dato incoraggiante ma ancora lontano da quel 2,11 figli per donna ritenuto riferimento per un corretto rapporto numerico tra generazioni". Nell´ambito del sostegno alla natalità va ricordato che nelle scorse settimane è stato avviato nell´ambito dell´azione per la famiglia un nuovo intervento, che sarà attuato da parte del Servizio sociale dei Comuni, quale il sostegno alle gestanti in difficoltà. "Continuiamo a ritenere l´azione per la famiglia prioritaria - conclude l´assessore regionale - anche se le condizioni generali della finanza pubblica ci impongono di concentrarci su pochi interventi efficaci rispetto ai molti che si potrebbero attuare e che già la legislazione regionale in vigore definisce. Per una parte di questi stiamo cercando ´nuovi alleati´ perché l´azione per la famiglia sia sempre di più una scelta dell´intero ´sistema Friuli Venezia Giulia´". |
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ADOZIONI, AFFIDAMENTO E MINORI FUORI FAMIGLIA: LA SITUAZIONE IN TOSCANA |
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Firenze, 13 dicembre 2011 – Vengono presentati stamattina all’Istituto degli Innocenti a Firenze i dati toscani su minori fuori famiglia e adozioni. A partire dalla ore 9, nel Salone Brunelleschi, si tiene il convegno dal titolo “L’infanzia e l’adolescenza in Toscana a dieci anni dalla legge regionale 31/2000. Tappe, temi e prospettive di sviluppo nel primo decennio di attività per l’attuazione del diritto di ogni bambino ad una famiglia”, organizzato dal Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con la Regione. I dati sono contenuti in due rapporti: “L’accoglienza dei bambini e dei ragazzi fuori dalla famiglia di origine” e “Le adozioni nazionali e internazionali in Toscana”. |
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