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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 25 Gennaio 2012 |
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PIEMONTE: LA SECONDA FASE DELLA PIATTAFORMA DELL’AEROSPAZIO INVESTIMENTI PER 40 MILIONI PER SVILUPPARE NUOVI FILONI INNOVATIVI |
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Torino, 25 gennaio 2012 - Inizia la seconda fase della piattaforma piemontese per l’aerospazio, che prevede investimenti per 40 milioni di euro (metà dalla Regione con i fondi europei e metà dai privati) per raccogliere i risultati sui progetti già portati avanti e per sviluppare nuovi filoni innovativi che possano consolidare la prestigiosa tradizione del Piemonte nel settore. “Aggiungiamo un nuovo tassello al percorso di attuazione del Piano Competitività - ha messo in evidenza l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, dopo la riunione avuta il 23 gennaio con i rappresentanti del distretto - Dopo l´avvio della piattaforma automotive di qualche settimana fa, ci concentriamo adesso sul settore aerospaziale, dove verranno sviluppate nuove interessanti progettazioni. La fase 2 consentirà soprattutto di preparare al meglio il territorio alle nuove sfide che ci attendono, a cominciare dai bandi ministeriali per i distretti dell’Italia centro-settentrionale. Su queste opportunità il Piemonte, forte della sua tradizione, dovrà avere un ruolo di primo piano, anche grazie alla collaborazione avviata con la Regione Lombardia per la creazione di un unico meta distretto”. La fase 2 della piattaforma aerospaziale piemontese intende offrire continuità e sviluppo ai progetti avviati nel 2008, intensificando la collaborazione tra centri di ricerca e sistema industriale che ha generato risultati eccellenti nel campo dei velivoli senza pilota (Uav) per il monitoraggio del territorio (record europeo il 30 settembre con la missione contemporanea di 3 velivoli), nello sviluppo di motoristica aeronautica eco-compatibile (Green Engine) e nelle tecnologie per l’esplorazione spaziale (Luna e Marte). Rispetto ai finanziamenti della prima fase, il nuovo intervento registra l’inserimento di due nuove aree tematiche che tengono conto dell’evoluzione della tecnologia e degli assetti industriali del distretto: il tema della “cattura e rimozione dei detriti orbitanti” rappresenta una sfida su cui i principali gruppi aerospaziali europei stanno concentrando i loro sforzi e che si presta ad interessanti innesti nel tessuto industriale piemontese; la prospettiva di mercato guida anche “more electric aircraft”, che coniuga le esigenze di efficienza e sostenibilità dell’aeronautica con le ambizioni di innovazione di una larga parte degli specialisti della componentistica aerospaziale piemontese. Si potrà così assicurare al Piemonte la competitività tecnologica di medio-lungo periodo, puntando soprattutto sulla crescita delle pmi. A questo proposito, il Comitato Distretto Aerospaziale Piemonte, su impulso della Regione, ha sviluppato un approfondito studio strategico che ha consentito di identificare le tecnologie critiche più promettenti per il futuro delle filiere aerospaziali secondo i rigorosi standard internazionali di sviluppo Trl (Technology Readiness Level), per condividere con la Regione un percorso di crescita ancorato alla competizione sui mercati globali ed alle competenze radicate sul territorio. Le misure di agevolazione, che verranno gestite da Finpiemonte, includeranno contributi finanziari, soprattutto per il coinvolgimento dei centri di ricerca e delle università, e finanziamenti a tasso agevolato con condizioni particolarmente favorevoli per le pmi. La procedura sarà a bando, con presentazione di progetti di almeno 3 milioni di euro che prevedano il coinvolgimento di un numero significativo di piccole e medie imprese (minimo il 30% del costo) e con auspicabile presenza di almeno un organismo di ricerca (non più del 20% del costo). La partecipazione delle grandi imprese è consentita a condizione che coinvolgano un numero significativo di pmi. Gli interventi devono collocarsi in una logica di filiera. L’obiettivo è di poter approvare e avviare i nuovi progetti entro l’estate. |
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FORUM PARLAMENTO EUROPEO: NEELIE KROES VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, RESPONSABILE PER LA CREATIVITÀ DIGITALE AGENDA PER IL SETTORE CREATIVO: L´EUROPA NELL´ERA ELETTRONICA DIVERTENTE PROPRIETÀ INTELLETTUALE |
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Bruxelles, 24 gennaio 2012 - Di seguito la dichiarazione di Neelie Kroes Vicepresidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale La creatività per la Creative Settore: Vi ringrazio per avermi invitato a parlare sulle opportunità per il settore creativo nell´era online. E ´un argomento importante. Questo settore offre il nostro ricco patrimonio culturale di una piattaforma orgogliosi, la nostra gente l´opportunità di auto-espressione, la nostra economia una necessaria spinta. E l´era digitale offre numerose opportunità: Voglio che il settore creativo per rendere il massimo da loro. Ed è per questo che abbiamo appena tenuto una consultazione su questo argomento. Esaminando i risultati si sta dimostrando molto interessante. Diversi attori hanno enfasi e prospettive diverse, naturalmente. Ma pochi trovare meriti molto di attaccare lo status quo. Per rimanere in gioco, l´Europa deve adattarsi. Molti attori già vedere le economie di scala che la rende facile da operare a livello transfrontaliero. Essi vedono il vantaggio di sistemi che sono più trasparenti, più snella, più diretto. Vedono i benefici per i creatori europei, i consumatori, e la cultura. Naturalmente, molti sono anche preoccupati per i problemi di contenuti illegali. E sono d´accordo con loro che abbiamo bisogno di spingere le persone lontane dalla pirateria nei confronti dei contenuti legali. Siti che permettono consapevolmente violazioni del copyright massicce e fare grandi somme di denaro a scapito dei creatori devono essere fermati. Per quanto riguarda la legislazione per combattere la pirateria, ho detto in diverse occasioni che non dobbiamo mettere in atto misure sproporzionate ed altamente intrusivo con la possibilità di interrompere legittime attività online. Quindi credo che i legislatori degli Stati Uniti hanno fatto la cosa giusta da fare una pausa e cercare una migliore soluzione anti-pirateria che le bollette Sopa e Pipa che erano sul tavolo. Più vicino a noi, abbiamo urgente bisogno di fare molto di più nella nostra ricerca per il mercato europeo unico del digitale, per generare più crescita e posti di lavoro, per meglio riconoscere e premiare i creatori e per offrire un accordo migliore per i consumatori europei. Nel settore della musica, abbiamo già visto i segni della trasformazione digitale di un decennio fa. L´industria musicale si aggrappò a per la vita cara a un modello basato su Cd. Per tutto il tempo che potevano: per troppo tempo, in effetti. L´industria musicale ha imparato la lezione, e sta abbracciando l´era digitale. Ha preso alcune decisioni dolorose dalla nostra parte - alcuni a mia iniziativa quando ero commissario per la Concorrenza. Ma abbiamo visto nuovi modelli di licenza che derivano, e offre sempre più legali. C´è ancora del lavoro da fare per facilitare la concessione di licenze transfrontaliere e garantire la trasparenza, ma il mio collega Michel Barnier sta lavorando sodo su questo. Questo è positivo:. Abbiamo fornito una migliore offerta digitale, e abbiamo dimostrato che le persone sono disposte a pagare per questo anno scorso, per la prima volta dal 2004, le vendite di musica totale sono aumentate: e che è stato grazie al digitale. Download digitali salito del 17% a 3,6 miliardi, e il numero degli abbonati paganti del 65% a oltre 13 milioni. Qui, la stessa tendenza è evidente. Nella prima metà del 2011, nella sola Francia, scarica musica ha generato più di tre milioni di euro; aggiungere nella 2 milioni di ad-supported streaming e oltre 6 milioni ai servizi di abbonamento, e si possono vedere diversi modelli di business altamente valida e significativa crescita. Quello che stiamo vedendo in questo momento è enorme crescita e la diversità. In primo luogo, la crescita delle aspettative dei consumatori. Si aspettano una offerta che è aperta, piuttosto che limitata, "on demand", piuttosto che ad orari prefissati, interattivi e mirati piuttosto che passivo e controllata. Non possiamo ignorare che: perché in questi giorni se i consumatori non ottengono quello che vogliono, non avranno paura di spegnere. In secondo luogo, la crescita nell´ambito dei contenuti creativi. Non si tratta solo di prendere "vecchi media" come la musica, Tv e film e la digitalizzazione di loro - anche se questo è di per sé lucrativo. Si tratta anche di nuovi media che non esistevano prima, contenuto che è interattivo, sociale, persino creati dagli utenti. Ricorda: il più largamente definiamo cultura e dello spettacolo, i più grandi sono le opportunità di mercato, più i nostri orizzonti illimitati. Siamo in un´epoca in cui un gioco video da solo - Call of Duty: Modern Warfare Tre - ha preso di più in un fine settimana di ogni altro film europeo. E in terzo luogo, la crescita del numero di modi per fare soldi, e creatori ricompensa migliore, utilizzando i contenuti. Modo possibilità oltre i vecchi modelli. Guarda Angry Birds : un franchise che ha inviato Rovio Mobile per 100 milioni di dollari di fatturato l´anno scorso. Abbastanza soldi per produrre discorso del re 8 volte. Niente male per una partita smartphone in gran parte cedute gratuitamente. Ironia della sorte, questa crescita e la diversità ha portato convergenza. La gamma di richieste dei consumatori, la gamma di opere creative e la gamma di modelli di business sempre più diversificato, poi i modi per il loro funzionamento hanno avuto la tendenza a convergere. Una volta era necessario utilizzare un sacco di strumenti separati: se si voleva sapere dove trovare un lavoro che ci si volta per le pagine gialle, per informazioni di carattere generale devi usare un´enciclopedia, per una chiacchierata al telefono con gli amici, per l´intrattenimento gioco o radio o un libro. Uno ad uno quelli sono tutti convergenti. Essi sono diventati digitali: tutti questi compiti e di tutti quegli strumenti hanno trovato una casa naturale su Internet e dispositivi digitali. Il cloud computing è, ovviamente, aiutando questa mossa. Nell´era Cloud, con solo una connessione Internet, è possibile accedere e fornire contenuti: ovunque voi siate, tramite qualsiasi dispositivo che meglio si adatta al momento. E tutto legalmente. Questa è una grande opportunità per i creatori e aziende. Noi vediamo un sacco di diversi modelli di business che utilizzano tecnologie Cloud. Da servizi di storage puro, alle piattaforme sociali, a creati dagli utenti servizi di missaggio. Ma tutti hanno una cosa in comune: è possibile monitorare e segnalare con precisione l´utilizzo della musica. Quindi, giocare ogni può essere "legale", riconosciuto e remunerato! Non è una grande notizia per i creatori? Spero davvero che l´Europa vedrà queste grandi opportunità nel Cloud. Farò del mio meglio per aiutare queste opportunità si avvera. Prima dell´estate, intendo presentare una strategia europea cloud in cui dovremo valutare tutti i possibili ostacoli per il cloud per consentire una fiorente attività per i contenuti, sia per i fornitori e titolari dei diritti. E in questa tendenza di una buona notizia che le Ict portare a creatori e aziende, vorrei passare alla fase successiva tecnologica nel settore audiovisivo: Connected Tv. In soli 2 o 3 anni, il 90% dei televisori venduti in Europa saranno collegabili a Internet. Già, la metà dei consumatori europei utilizzano video-on-demand più volte a settimana. Mentre al di là dell´Atlantico, Netflix è già la principale fonte di traffico di rete. E se i consumatori europei fanno che cambiare c´è un potenziale enorme per loro. Il potenziale di combinare il meglio di ciò che ricevono da media esistenti, con il meglio di ciò che possono ottenere dal nuovo. Per combinare i loro programmi Tv preferiti con i loro giochi preferiti e social network. Materiale on-demand, non nei tempi previsti, dalla comodità del tuo divano. Queste opportunità non sono solo per i consumatori. Per i produttori di dispositivi, vi è un mercato completamente nuovo. Per i fornitori a banda larga, ci sarebbe stato un balzo della domanda di servizi di banda pesante, un salto che sigillerà il business case per gli investimenti in reti ad alta velocità a banda larga. E per i fornitori di contenuti, la possibilità di indirizzare quello che i consumatori chiedono - e dare loro un´alternativa molto attraente per materiale illegale. Quest´anno saremo a venire in avanti con un documento sulla Connected Tv. Prenderà in considerazione come l´Europa possa sfruttare le opportunità - e, naturalmente, come può affrontare le sfide troppo. Per esempio: possiamo preservare l´integrità dei segnali di radiodiffusione? Come concorrenti, ma incompatibili le norme tecniche influenzano l´esperienza di spettatore? Come le nostre regole tradizionali della pubblicità, tutela dei minori e promozione di opere europee si applicano? Vogliamo fare queste domande, e assicurarsi che siamo pronti a far fiorire questo mercato. Non abbiamo ancora tutte le risposte. Ma voglio trovare fuori: e così parleremo di parti interessate - gli utenti, produttori e regolatori - in modo che l´Europa può veramente collegare per l´ecosistema Connected Tv. Perché noi non dobbiamo perdere di vista ciò che possiamo ottenere. Possiamo offrire creatori di un modo per fare una vita decente della loro arte. Siamo in grado di offrire ai consumatori un servizio senza soluzione di continuità, la scelta più ampia possibile, la possibilità di accedere legalmente ciò che vogliono, come vogliono, ovunque si trovino in Europa. E tra creatori e consumatori, siamo in grado di offrire uno spazio aperto per l´innovazione, in modo che possiamo rispondere in modo sostenibile alla realtà digitale. Arrivare al futuro non ha bisogno di un salto singolo, ma piccoli passi non bastano più. Quindi cerchiamo di aiutare il settore creativo passo avanti nell´era digitale. Grazie. |
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CONFERENZA SULL´ATTUAZIONE CO-RESPONSABILE DI STRATEGIE DI GOVERNANCE NEI PROGETTI TECNOLOGICI
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Bruxelles, 25 gennaio 2012 - La conferenza conclusiva del progetto Egais ("Ethical governance of emerging technologies") intitolata "The ethics of the future: co-responsible implementation of governance approaches in technological projects" si terrà il 23 gennaio 2012 a Bruxelles, in Belgio. Il progetto ha studiato le modalità per integrare la riflessività etica nella cultura di ricerca e sviluppo tecnologico della ricerca europea, affinché queste considerazioni diventino una parte più naturale del processo di valutazione e sviluppo tecnico. Egais ha cercato di fornire orientamenti alle parti interessate che porteranno verso un approccio coerente e coeso nel raggiungimento di risultati di progettazione etica dei progetti, un approccio che inizia con la progettazione della proposta e continua per tutta la durata del progetto. Il convegno è finalizzato a sollecitare una riflessione sul modo in cui le nuove linee guida della governance e della valutazione possono affrontare la questione dell´integrazione dell´etica nei progetti e nelle applicazioni di sviluppo tecnico nell´ambito della cultura europea di innovazione tecnologica. Il progetto Egais è un progetto triennale finanziato dalla Commissione europea attraverso il Settimo programma quadro (7° Pq). Ha assunto un approccio interdisciplinare per integrare considerazioni di carattere etico all´interno di progetti di sviluppo tecnico attraverso meccanismi di governance. Per ulteriori informazioni, visitare http://www.Egais-project.eu/?q=node/9 |
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6ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE SFIDE DELLA RICERCA NELLA SCIENZA DELL´INFORMAZIONE |
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Valencia, 25 gennaio 2012 - La sesta conferenza internazionale sulle sfide della ricerca nella scienza dell´informazione si terrà dal 16 al 18 maggio 2012 a Valencia, in Spagna. La scienza dell´informazione è un campo interdisciplinare che riguarda principalmente l´analisi, raccolta, classificazione, manipolazione, conservazione, recupero e diffusione delle informazioni. Si concentra sulla comprensione dei problemi dal punto di vista delle parti coinvolte e quindi applicando le informazioni e altre tecnologie se necessario. Per fare questo, incorpora vari elementi appartenenti all´archivistica, scienze cognitive, gestione, politiche pubbliche e altri settori. L´evento sarà un forum per gli scienziati, ricercatori, ingegneri e sviluppatori di una vasta gamma di settori dell´informatica per scambiare idee e approcci in questo campo in continua evoluzione. I temi riguarderanno tra l´altro: ingegneria dei sistemi informatici; applicazioni aziendali; integrazione dei database e dei sistemi di informazione; sistemi informativi decisionali; gestione dei dati; gestione delle conoscenze; scoperta di conoscenza dai dati; applicazioni di gestione; sistemi di informazione geografica; verifica del software; interazione uomo-computer. Per ulteriori informazioni, visitare: http://rcis-conf.Com/rcis2012/ |
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LEGGE COMUNITARIA: A RISCHIO LO SVILUPPO DELL’E-COMMERCE IN ITALIA |
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Roma, 25 gennaio 2012 - Assotelecomunicazioni-asstel, associazione che nel sistema di Confindustria rappresenta la filiera delle telecomunicazioni italiane, accoglie con grande preoccupazione le modifiche suggerite alla legge sul commercio elettronico (d.Lgs. 70/2003) dalla Xiv Commissione della Camera di Deputati (Politiche comunitarie), che introducono pesanti responsabilità degli operatori di rete per le eventuali condotte illecite degli utenti. “La modifica proposta sembra essere basata sulla convinzione che le opportunità offerte da Internet permettano condotte illecite anche a causa degli operatori di rete, providers di diversi livelli, gestori di piattaforme e altri, che sono tacciati di tralasciare i dovuti controlli e, in alcuni casi, addirittura di rendersi complici dei traffici illegali – afferma il Presidente di Asstel, Cesare Avenia - Simili generalizzazioni sono di una gravità assoluta e devono essere rigettate. Purtroppo dobbiamo constatare che alcune false convinzioni si stanno imponendo all’attenzione del legislatore grazie a una certa arretratezza culturale sul mondo digitale presente nel nostro paese, testimoniata dalle statistiche sul basso utilizzo dei servizi digitali e dall’azione di quei gruppi di interessi le cui posizioni vengono messe in discussione dalla valenza innovativa del web”. “Se diventasse legge, la modifica votata dalla Xiv Commissione della Camera non solo ostacolerebbe lo sviluppo del commercio elettronico, ma avrebbe scarse probabilità di ridurre il fenomeno contraffattivo che vorrebbe colpire – continua Avenia - Asstel è da sempre convintamente schierata contro la pirateria on-line, sia di opere digitali che di prodotti contraffatti, ma le convinzioni aprioristiche e le proposte legislative come quella in discussione non vanno in tale direzione, mente penalizzano ulteriormente il settore dell’Ict e la possibilità per l’intero sistema industriale di utilizzarlo come motore dello sviluppo”. “Invitiamo quindi il Parlamento a evitare l’emanazione di norme frettolose che, nel tentativo di porre un qualsiasi rimedio al fenomeno della contraffazione on-line, non tengono conto della realtà innovativa di Internet, né di una approfondita analisi sugli effetti che produrrebbero. Asstel ritiene che la strada maestra per intervenire nel settore sia quella di creare le condizioni normative per lo sviluppo di nuovi modelli di business e che l’ordinamento già abbia al suo interno gli strumenti per contrastare i fenomeni contraffattori. Assotelecomunicazioni - conclude il Presidente - è pronta a fornire il proprio contributo per consentire al Parlamento di approfondire la materia e giungere a un assetto normativo in linea con gli orientamenti comunitari”. |
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LEGGE COMUNITARIA 2011 – CONFINDUSTRIA CULTURA ITALIA, INDICAM E FEDERLEGNO-ARREDI INSIEME: “L’ARTICOLO 18 IN MATERIA DI E-COMMERCE SANA UN VIZIO LEGISLATIVO ITALIANO. E’ UN ATTO DOVUTO”. “STOP ALLE STRUMENTALIZZAZIONI: NESSUN ATTACCO AL WEB, SOLO COOPERAZIONE TRA OPERATORI PER CONTRASTARE GLI ILLECITI. L’OBIETTIVO È TUTELARE I MERCATI LEGALI, NON L’ABUSO”. |
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Milano, 25 gennaio 2012_ “L´emendamento dell´On. Presidente, Gianni Fava, approvato quasi all’unanimità dalla Commissione Attività Produttive della Camera, intende solo allineare il nostro ordinamento al dettato comunitario (Direttiva 2000/31/Ce)”. Prendono posizione in modo congiunto i produttori di contenuti culturali, l’Istituto di Centromarca per la lotta alla contraffazione e la filiera italiana del legno-arredo. Confindustria Cultura Italia, Indicam e Federlegno-arredo dicono stop alle strumentalizzazioni: “La ratio dell’articolo 18 della Comunitaria – condiviso da tutta la filiera dei titolari dei diritti di proprietà intellettuale e industriale – è quello di agevolare la cooperazione dei soggetti su internet al fine di contrastare la pirateria e la contraffazione – spiegano i presidenti di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo, di Indicam Carlo Guglielmi e di Federlegno-arredo, Roberto Snaidero - La norma sana un vizio della nostra legislazione, facendo seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Ue (caso L´oreal vs E-bay - C-324/09) a cui l’Italia deve attenersi”. “E´ evidente – proseguono - che solo rimuovendo gli ostacoli giuridici preesistenti, si potranno favorire forme di collaborazione con i gestori di piattaforme web e dissuadere gli utenti da comportamenti abusivi e illegittimi. La direttiva europea all’articolo 14 (“Hosting”) prevede espressamente che “il prestatore non è responsabile, a condizione che non appena al corrente del fatto illecito, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l’accesso”. Chiunque può informare il prestatore dell’illeicità di fatti precisi e determinati. Nel nostro Paese, invece, la corrispondente previsione (implementata con il Dlgs 70/2003) richiede il preventivo intervento dell’autorità giudiziaria o amministrativa competente, tradendo palesemente l’intento del Legislatore comunitario. L’articolo ha quindi il fine di adeguare il nostro ordinamento alla disciplina comunitaria. D’altra parte, la maggior parte degli operatori collaborano proattivamente – extra legem – per la rimozione tempestiva di contenuti e prodotti abusivamente caricati sul web, senza attendere il giudice o l’Autorità amministrativa”. “Nessun onere o impedimento verrebbe quindi imposto agli operatori di internet e ai mercati digitali. Tuttavia, web libero non vuol dire far west. E su questo binario bisogna muoversi, al pari dei nostri principali Partner Europei e Internazionali. Nessuno vuole comprimere le libertà digitali, censurare gli utenti e limitare la privacy. L’obiettivo è quello di bloccare l’illegalità diffusa e aiutare il mercato legittimo, cercando di inibire le piattaforme web palesemente pirata. A partire da quei siti pirata transnazionali grazie ai quali i titolari incassano ingenti somme tramite pubblicità spesso su conti correnti off-shore “. “E’ necessario – chiariscono - evitare le sterili strumentalizzazioni circa presunti attacchi alla libertà di espressione, affrontando il tema con maggiore razionalità e senza agitare lo spauracchio della censura o vaticinando scenari orwelliani assolutamente fuori luogo. L’obiettivo – riteniamo condiviso – è quello di creare una rete libera, forte e aiutare la costruzione di un sano e-Content Market. Non garantire l´illegalità perpetua”. “Il recente caso della chiusura di due piattaforme web pirata (megavideo e megaupload) e il conseguente calo di accessi ai servizi di distribuzione online di opere illegali di queste ultime ore chiarisce in maniera inequivocabile che le attività di enforcement su internet possono avere un’indubbia efficacia e un’apprezzabile capacità deterrente presso il consumatore finale e i gestori di siti illegali”. Siamo convinti che solo una efficiente e tempestiva cooperazione tra soggetti che operano sulle reti telematiche – prestatori di servizi online, da una parte, e produttori di contenuti o prodotti, dall’altro – riuscirà a garantire lo sviluppo di dinamiche competitive ed investimenti crescenti in questo segmento”. Questo – concludono - è un momento di svolta per le nostre industrie nel settore digitale: in questo senso anche l’Italia deve fare la sua parte, sostenendo regole chiare, aiutando i mercati digitali e il patrimonio creativo e industriale del nostro Paese”.
Direttiva 2000/31/Ce |
Dlgs 70/2003 (recepimento italiano |
Articolo 14 ("Hosting") 1. Gli Stati membri provvedono affinché, nella prestazione di un servizio della società dell´informazione
[…], il prestatore non sia responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore:
[…]; b) non appena al corrente di tali fatti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l´accesso. |
Art. 16 (“Hosting”) 1. Nella prestazione di un servizio della società dell´informazione
[…], il prestatore non è responsabile delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio, a condizione che detto prestatore:
[…] b) non appena a conoscenza di tali fatti, su comunicazione delle autorità competenti, agisca immediatamente per rimuovere le informazioni o per disabilitarne l´accesso. | |
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INFORMATION TECHNOLOGY, IN ITALIA UN’IMPRESA SU DIECI È IN EMILIA-ROMAGNA |
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Bologna, 25 gennaio 2012 – In Italia un’impresa su dieci di Information Technology si trova in Emilia-romagna. Il settore in regione, comprende oltre 6.500 imprese, poco meno del 9% delle aziende Information Technology nazionali per un totale di circa 34 mila addetti, corrispondente al 9% della forza lavoro del comparto a livello nazionale (poco meno di 82 mila imprese registrate e oltre 372 mila addetti). Nonostante la situazione di crisi, il trend delle imprese attive nel settore Information Technology in Emilia-romagna è positivo, registrando negli ultimi anni tassi di crescita costanti. I dati emergono da una ricerca condotta da Netconsulting sugli operatori Information Technology emiliano romagnoli e presentata ieri durante il convegno ‘Le aziende di Information Technology in Emilia-romagna – L’ecosistema per l’innovazione in regione’. L’indagine - commissionata da Microsoft a Netconsulting e realizzata in collaborazione con la Regione Emilia-romagna e con diversi partner Microsoft rappresentativi delle varie aree di business - si è proprio posta come obiettivo la valutazione dell’impatto dell’adozione di soluzioni Information Technology sul contesto economico dell’Emilia-romagna, analizzando il contributo di queste aziende per l’innovazione delle imprese della Regione. Lo studio mette in luce come l’adozione di soluzioni Information Communication Technology giochi infatti un ruolo fondamentale di supporto alla crescita con ritorni immediati in termini di efficienza ed efficacia dell’attività di business e da qui l’importanza del comparto Information Technology per promuovere e veicolare l’innovazione tra le aziende locali soprattutto di medie e piccole dimensioni. «La ricerca - ha sottolineato l´assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - conferma e rafforza il nostro impegno per l’Information Communication Technology, concretizzato tra l’altro con la Rete regionale per l’Alta tecnologia ed i 10 Tecnopoli, per un’Emilia-romagna tecnologicamente all’avanguardia. La diffusione della tecnologia anche nelle piccole e medie imprese è fondamentale: c’è una convenienza di fondo nell’aggiornamento e nella ricerca tecnologica che è patrimonio comune dei nostri imprenditori. A fine anno, abbiamo chiuso il secondo bando per passare dai distretti produttivi ai distretti tecnologici, con il quale abbiamo stanziato 12,5 milioni di euro, finanziando 16 programmi per altrettanti distretti produttivi, per un totale di 93 reti di impresa ed oltre 300 aziende collegate per realizzare ricerca. Le risorse servono per finanziare anche un primo anno di lavoro per oltre 300 ricercatori». Dalla ricerca emerge che la spesa Information Technology sostenuta da imprese e utenti finali nella Regione mostra un trend più dinamico rispetto a quello nazionale, grazie alla crescente propensione delle aziende verso l’innovazione tecnologica, così come all’incremento della penetrazione della tecnologia presso le famiglie. Tuttavia l’andamento degli investimenti Information Technology nella Regione nell’ultimo biennio mostra un trend negativo (-1,2%) e per cavalcare in futuro le ampie potenzialità di sviluppo è necessario favorire la creazione di reti di impresa. La ricerca dipinge l´Emilia-romagna come una regione virtuosa, che nonostante risenta della delicata fase economica, presenta dinamiche di crescita generalmente migliori rispetto a quelle nazionali. L’economia regionale appare complessivamente più solida, con impatti positivi sul sistema imprenditoriale e occupazionale, grazie alle strategie messe in atto negli ultimi anni dal sistema produttivo locale a favore di innovazione, qualità e presenza all’estero e alle politiche di supporto della Regione. Seppur esistano elementi di debolezza, come un ritardo d’innovazione in ambito Information Technology e organizzativo e una domanda interna ancora poco sofisticata, le imprese della Regione appaiono pronte a reagire alla crisi degli ultimi anni, ma solo a patto che puntino sull’innovazione. In questo senso, la presenza di un operatore come Microsoft sul territorio regionale genera importanti ricadute economiche sull’ecosistema di partner (in Emilia-romagna oltre 2.300). Dal modello sviluppato da Netconsulting emerge che l’impatto percentuale delle vendite legate a prodotti Microsoft sul valore della spesa Information Technology sostenuta dal totale delle aziende attive in Emilia-romagna, nel 2010, è risultato pari al 40,9% (circa 626 milioni di Euro) con un trend in crescita nel 2011. Il valore del moltiplicatore di business legato ai prodotti di Microsoft risulta pari a 8,7, ovvero un Euro fatturato da Microsoft si traduce in altri 8,7 Euro fatturati dai partner dell’ecosistema (3,6 Euro per prodotti hardware, 2,9 per software e 2,2 per erogazione di servizi). Ciò evidenzia un impatto significativo sull’economia regionale e riconosce l’importanza della specializzazione dei partner Information Technology che supportano le aziende nel loro percorso di sviluppo. A tal fine Microsoft si impegna proattivamente per promuovere l´evoluzione di un ecosistema di partner qualificati in grado di rispondere alle esigenze delle aziende e delle amministrazioni locali e di farsi fautore dell’innovazione di tutto il territorio regionale. |
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TELECOM: PRECISAZIONE SU INDISCREZIONI DI STAMPA |
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Roma, 25 gennaio 2012 In relazione a indiscrezioni di stampa di ieri circa un possibile taglio del dividendo da parte di Telecom Italia, la Società precisa che la decisione sulla politica dei dividendi verrà assunta dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del progetto di bilancio di esercizio, prevista per il giorno 29 marzo prossimo. In occasione della riunione del 19 gennaio il Consiglio di Amministrazione ha tuttavia espresso, a tutela della Società e dei suoi azionisti, il proprio orientamento a dare assoluta priorità all’obiettivo di deleverage e di mantenimento del rating, anche alla luce del recente downgrade del merito di credito della Repubblica Italiana. Con l’occasione si ribadisce che il calendario finanziario 2012 prevede l´esame dei dati di preconsuntivo 2011 in data 23 febbraio, l´approvazione del progetto di bilancio individuale di Ti Spa e del bilancio consolidato di Gruppo in data 29 marzo, la tenuta dell´Assemblea il giorno 15 maggio (con stacco cedola in data 21 maggio). |
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EX EUTELIA, CAMPANIA: GOVERNO OFFRA SOSTEGNO IMPRESE E LAVORATORI DEL SUD |
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Napoli, 25 gennaio 2012 - Si è svolta il 23 gennaio a Roma la riunione convocata presso il Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la questione dei dipendenti del gruppo Agile (ex Eutelia), la cui azienda è in corso di acquisizione da parte di un´impresa triestina (Igs). All´incontro ha preso parte una delegazione dell´Assessorato al Lavoro. Nel corso della riunione, i rappresentanti dell´Assessorato hanno manifestato forte disappunto nei confronti del piano aziendale previsto dall´impresa acquirente che, nonostante la presenza negli organici di quasi 200 lavoratori campani, non prevede il reinserimento di nessuno di loro, in favore di dipendenti addetti a sedi operative presso altre regioni. Agile è stata a tal fine invitata a modificare la propria proposta, per ottenere il sostegno della Regione Campania al progetto di recupero produttivo. La Regione ha altresì ribadito la completa disponibilità a sostenere i lavoratori, garantendo misure di accompagnamento anche alla loro ricollocazione nel mondo del lavoro. "Il Governo - ha sottolineato l´assessore Nappi al termine dei lavori - deve offrire sostegno reale alle imprese e soprattutto ai lavoratori del Sud. Proprio per questo, atteggiamenti come quello oggi emerso ad un tavolo di crisi nazionale non sono più accettabili." |
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INNOVAZIONE PER LE IMPRESE DELLA CAMPANIA, GIOVEDÌ AL PICO LA PRESENTAZIONE DEI BANDI SULLE APPLICAZIONI DELL´ICT |
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Napoli, 25 gennaio 2012 - Giovedi prossimo, 26 gennaio alle ore 9.30, presso il Palazzo dell´Innovazione e della Conoscenza (Pico), saranno presentati due bandi relativi al potenziamento di prodotti e servizi basati sulle applicazioni dell´Ict: Call 6 del Programma europeo Competitività e Innovazione per le Pmi e Call 9 del Programma Cooperazione, Tema Ict del Settimo Programma Quadro. Il primo bando prevede azioni volte a migliorare le capacità innovative dell´Ue, promuovendo la diffusione di servizi e prodotti tecnologici sul mercato e implementando le priorità strategiche dell´Agenda digitale europea. Le risorse stanziate ammontano a 127 milioni di euro. Il bando apre il prossimo 1° febbraio e scade il 15 maggio 2012. La Call 9 Ict del 7° Pq, invece, mette in campo risorse per un bilancio indicativo di 291 milioni di euro, con l´obiettivo di dare impulso all’innovazione attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per la didattica ed il learning, lo sviluppo del digitale, e i nuovi indirizzi di ricerca avanzati relativamente ad un´assistenza sanitaria di qualità, invecchiamento demografico, inclusione sociale ed economica, governance delle società. La Call 9 Ict scade il 17 aprile 2012. I lavori saranno aperti dall´intervento dell´assessore alla Ricerca Scientifica della Regione Campania, Guido Trombetti. La giornata informativa è promossa da Campania Innovazione Spa - Agenzia Regionale per la Promozione della Ricerca e dell´Innovazione. Il workshop sarà inoltre l´occasione per presentare il servizio di networking internazionale e di assistenza sui bandi comunitari, erogati da Campania Innovazione attraverso Campania In.hub - Rete Regionale Ricerca e Innovazione, istituita nella Finanziaria regionale 2012. Alle aziende che manifesteranno interesse, la Rete fornirà un servizio di informazione ed assistenza tecnica per la presentazione di specifici progetti. Le modalità di accesso al servizio, erogato gratuitamente da Campania In.hub, saranno illustrate nel corso della giornata. Questo il programma dei lavori: Ore 09:30 – Apertura - Guido Trombetti, assessore alla Ricerca Scientifica Regione Campania; “Il 7Pq: risultati e valutazioni” Diassina Di Maggio, Direttore generale Apre: “Anticipazioni bandi: Call 6 Programma europeo Competitività e Innovazione per le Pmi e Call 9 Programma Cooperazione, Tema Ict del 7Pq” - Iacopo De Angelis, National Contact Point Ict Apre - Luigi Iavarone, Presidente Technapoli - Apre Campania - Floriano Panza, Presidente Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e Aree interne della Campania; “Nuove prospettive di Horizon 2020” Giuseppe Ruotolo, funzionario della Dg Ricerca e Innovazione - Unità Politiche di innovazione; Ore 13:00 - Conclusioni Giuseppe Zollo, presidente Campania Innovazione Spa. |
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IL PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO ED IL SUO CENTRO EUROPE DIRECT AL CONVEGNO “ LE PMI VERSO HORIZON 2020” |
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Salerno, 25 gennaio 2012 - Giovedì 26 gennaio, il Presidente del Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e Aic (Pst), dott. Floriano Panza, parteciperà all’evento organizzato da Campania Innovazione Spa (Agenzia Regionale per la Promozione della Ricerca e Innovazione) che si terrà presso la Sala Auditorium del Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza (Pico) di Napoli. Il seminario è dedicato alle opportunità e agli strumenti europei a favore delle Pmi, con l´obiettivo di tracciare un bilancio in vista della chiusura del 7Pq e delle nuove prospettive offerte dal programma Horizon 2020 a partire dal 2013. L’esperienza maturata in quasi venti anni di attività, anche nel settore Ict con particolare riguardo alle azioni svolte per la creazione di imprese innovative e l’offerta di servizi alle Pmi destinati ad incrementarne la competitività, fanno del Pst una realtà significativa in Campania nel panorama dei soggetti operanti sul tema competitività e innovazione. Grazie alle numerose iniziative messe in campo per favorire i contatti fra università, centri di ricerca e imprese, oltre che alla collaborazione internazionale derivante dall’essere Centro Europe Direct su Salerno, Avellino e Benevento, il Pst ha prodotto sul territorio risultati di grande valore sperimentando e affinando modelli interessanti di interazione ricerca-impresa. Sulle recenti opportunità offerte in chiave di Programmazione europea sarà allestito un european corner a cura del Centro Europe Direct. Ricordiamo che il Pst, sui territori di Avellino, Benevento e Salerno, è punto di accesso ai servizi specialistici dello Sportello Regionale Ricerca e Innovazione Campania In.hub, coordinato da Campania Innovazione Spa. |
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CONCORSO PER LE SCUOLE VIAGGIO IN EUROPA 2012: SI PARTE |
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Roma, 25 gennaio 2012 - Parte la quinta edizione del concorso nazionale “Viaggio In Europa 2012” Scrivi un racconto, una poesia o produci un elaborato, che esalti la conoscenza e l’appartenenza all’Unione europea, organizzato dall’Associazione Arcospazio Cultura, con la partecipazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Il concorso, che è rivolto agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado presenti in Italia, premierà le classi che avranno inviato i migliori elaborati sull’Unione europea. I temi trattati dovranno focalizzarsi su: la valorizzazione delle diversità culturali, linguistiche tra i paesi dell´Unione; confronti, parallelismi o affinità a livello letterario, artistico, culturale o linguistico; riflessioni sull´importanza e sui futuri sviluppi delle politiche europee riguardanti gli Stati membri e altri temi d´interesse europeo. L’obiettivo del concorso è far scoprire l’Europa attraverso le sue diversità culturali e linguistiche, al fine di stimolare l’interesse degli studenti sull’Unione europea e di dare loro gli strumenti necessari per sviluppare e acquisire una cittadinanza europea attiva. Il filo rosso, creato dai lavori originali degli studenti, condurrà alla scoperta del proprio senso di appartenenza a un territorio, a un patrimonio culturale e a valori comuni, in cui i cittadini si sentano uniti nel rispetto delle diversità. La partecipazione al concorso è libera e gratuita e gli elaborati dovranno essere inviati, entro il 20 marzo 2012. Per ulteriori informazioni consultare il bando. Http://ec.europa.eu/italia/documents/attualita/istruzione/viaggio_europa2012.pdf |
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SCUOLA IN LIGURIA: GRAZIE AL LAVORO DEI COMUNI E DELLE PROVINCE SALVI DAI TAGLI AI DIRIGENTI SCOLASTICI |
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Genova, 25 Gennaio 2012 - “Il tempestivo lavoro svolto dai Comuni e dalle Province liguri sulle scuole dell’obbligo ci consente di non toccare per l’anno scolastico 2012 2013 gli attuali istituti comprensivi e i dirigenti delle scuole superiori, anche se con un numero di allievi inferiori ai 400 e ai 600, limiti necessari per conservare la titolarità per il dirigente scolastico”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio, istruzione e formazione Pippo Rossetti al termine dell’incontro romano tra le Regioni italiane, il Ministro per l’istruzione e la ricerca, Francesco Profumo e il sottosegretario, Elena Ugolini. La richiesta presentata all’inizio dell’anno dall’assessore Rossetti al Ministro Profumo di non effettuare tagli ai dirigenti scolastici delle scuole superiori liguri, anche in compensazione per l’azione di dimensionamento svolta sulle scuole dell’obbligo, è stata accolta nonostante l’inasprimento delle condizioni per l’esercizio dell’autonomia da parte delle scuole. “Purtroppo però – spiega l’assessore Rossetti – il Ministro non ha accolto la proposta proveniente dalle regioni e da più parti di prorogare i termini relativi al dimensionamento e di prorogare così i dirigenti delle scuole con un numero di allievi inferiore ai 400/600. La Liguria però potrà, come compensazione per quanto svolto a livello di istituti comprensivi, bilanciare gli istituti superiori che sarebbero, al contrario, costretti a perdere dirigenti”. “Nel corso dell’incontro svoltosi questa mattina- ha continuato Rossetti – come regioni abbiamo chiesto di organizzare i lavori in modo da condividere i programmi sull’istruzione e sulla formazione, attraverso gruppi di lavoro”. A breve partirà un tavolo tecnico che entro due mesi si occuperà di formulare una proposta sull’applicazione dell’articolo V della Costituzione nell’ambito dell’istruzione. “Nel suo intervento – ha continuato Rossetti – il Ministro ha condiviso la necessità di rafforzare i contenuti legati agli laboratori e alle attività pratiche degli istituti tecnici e professionali e di procedere ad un percorso di definizione del diritto allo studio non solo universitario, attraverso lo stanziamento di nuove risorse per l’anno accademico 2012 – 2013. Infine ha confermato lo stanziamento di 350 milioni di euro per l’urgenza dell’edilizia scolastica la cui ripartizione sarà oggetto di successivi incontri”. |
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TRENTO: FINANZIAMENTI ALLA RICERCA, APPROVATE LE GRADUATORIE DI DUE BANDI |
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Trento, 25 gennaio 2012 - Finanziamenti in vista per diciotto progetti di ricerca. La Giunta provinciale infatti, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato con due distinti provvedimenti le graduatorie di due bandi. Per il "post doc 2011" sono dodici i progetti finanziati, per quello su "Unità di ricerca 2011" sono sei. Per il primo bando le risorse complessivamente messe a disposizione sono di 1.447.987 euro. Quelle per il secondo ammontano a 3.000.000 di euro. La legge provinciale sulla ricerca (2 agosto 2005, n. 14) prevede che la Provincia possa finanziare progetti di ricerca finalizzati a sostenere l´innovazione e lo sviluppo sociale, culturale, scientifico, tecnologico e imprenditoriale della società trentina attraverso l’attivazione di bandi. A suo tempo la Giunta provinciale (deliberazione n. 1525 del 18 luglio 2011) ha approvato il bando “post-doc 2011”, destinato al finanziamento di progetti di ricerca presentati da ricercatori che abbiano acquisito il titolo di dottore di ricerca da non più di tre anni, volti a favorire l’ingresso di nuove risorse umane su temi di interesse per il contesto locale ed in particolare sulle seguenti aree di ricerca: scienze storiche; scienze letterarie; scienze giuridiche; scienze filosofiche e religiose; scienze antropologiche e sociali. I progetti, che devono essere svolti in collaborazione con un organismo di ricerca avente sede legale o operativa in provincia di Trento, devono avere una durata da due a tre anni e un costo massimo annuale pari a 50.000 Euro. Entro la scadenza prevista sono stati presentati agli uffici 43 progetti di ricerca. I progetti sono stati sottoposti ad un controllo di natura amministrativa per la verifica della regolarità della documentazione presentata e poi sono stati trasmessi al Comitato tecnico-scientifico per la ricerca e l’innovazione per la valutazione. La Giunta provinciale ha inoltre approvato (deliberazione n. 1524 del 18 luglio 2011) il bando “unità di ricerca 2011”, destinato al finanziamento di progetti di ricerca ideati da ricercatori esperti e finalizzati a costituire una unità di ricerca relativamente a queste aree tematiche: ambiente e gestione delle risorse naturali (ecologia, rischio ambientale, evoluzione climatica, biodiversità); scienza dei materiali: micro-nano-tecnologie inorganiche e ibride; tecnologie dell’informazione e della comunicazione; biotecnologie, genomica, post-genomica, biologia computazionale; neuroscienze e scienze cognitive; governance territoriale e standard globali dopo la crisi; diritto ed economia per la valutazione delle politiche. I progetti, che devono essere svolti presso un organismo di ricerca avente sede legale o operativa in provincia di Trento, devono avere una durata da due a tre anni e un costo massimo annuale pari a 200.000 Euro. Per questo bando, entro la scadenza prevista, sono arrivati agli uffici 59 progetti di ricerca. |
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APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE IL PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2012-2013. |
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Ancona, 25 Gennaio 2012 - Di seguito una Dichiarazione Dell´assessore All´istruzione , Marco Luchetti: ´La continuita` e qualita` didattica sono il filo conduttore del nuovo Piano di dimensionamento scolastico 2012-13. Due criteri ´ spiega l´assessore regionale all´Istruzione, Marco Luchetti commentando l´approvazione oggi da parte del Consiglio regionale ´ che ispirano in maniera incisiva le scelte fatte e che vanno verso una maggiore integrazione tra gradi di istruzione. Risultato importante infatti, e` che con questo nuovo Piano viene generalizzata su tutto il territorio la costituzione degli i Istituti comprensivi tra scuole di I e Ii grado, come elemento portante appunto della continuita` didattica. Altro aspetto fondamentale del Piano e` la ricerca di omogeneizzazione dell´offerta scolastica sul territorio regionale, accogliendo le proposte espresse dalle Province e senza penalizzare le geografie piu` deboli, anzi tenendo in maggior conto chi ha problemi di carenze infrastrutturali. La continuita` didattica dunque unita ad una maggiore aderenza ai bisogni dei territori sono le direttrici sulle quali si muove questo provvedimento e anche l´ordine del giorno che e` stato approvato in seguito , dove si chiede infatti un´omogenea riorganizzazione del sistema scolastico. In linea con il criterio della continuita` didattica, anche le scelte fatte sui percorsi professionali triennali da costruire d´intesa con la Direzione scolastica regionale perche` l´alternanza scuola ´lavoro diventi una realta` funzionante e virtuosa del nostro sistema scolastico. In tal senso va anche la richiesta al Ministero dell´Istruzione e Ricerca e da me fortemente sostenuta in sede di coordinamento nazionale degli assessori regionali, che si metta mano in tempi rapidi all´applicazione effettiva della riforma del Titolo V della Costituzione. Un´esigenza non piu` procrastinabile e la cui disapplicazione sta minando l´efficacia di qualsiasi atto organizzativo. ´ |
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IL PERCORSO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE TRENTINA VERSO L’ESAME DI MATURITÀ |
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Trento, 25 gennaio 2012 - Nell’anno scolastico 2014-2015 gli studenti della formazione professionale trentina potranno completare il loro percorso, con l’esame finale di “maturità”, con un apposito anno dopo l’attuale quarto anno, che porta già al conseguimento del diploma di tecnico professionale. Ieri, l’assessore provinciale all’istruzione, Marta Dalmaso, assieme alla sua collega di lingua tedesca in Alto Adige, ha incontrato il 19 gennaio il Ministro all’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) Francesco Profumo, per concordare le modalità del’Intesa tra il Miur e le due Province autonome, per arrivare all’attuazione concreta di questo traguardo, già previsto nel Regolmento di riordino del secondo ciclo. È stata tracciata la strada da seguire, con impegni precisi da parte del Ministro, che s’è dichiarato molto interessato alla realtà della formazione professionale e dell’alta formazione in Trentino e in Alto Adige. Con l’incontro tra il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca (Miur), Francesco Profumo, e i due assessori all’istruzione della Provincia autonoma di Trento (Marta Dalmaso) e di quella di lingua tedesca di Bolzano (Sabine Kasslatter Mur) s’è ripreso il discorso già avviato da un apposito emendamento inserito nel Regolamento nazionale di riordino del secondo ciclo di istruzione e formazione, che ha previsto per le due province autonome lo sviluppo di un anno aggiuntivo che porta all’esame di Stato, per gli studenti che hanno completato gli attuali quattro anni, al termine dei quali viene già rilasciato un diploma di tecnico professionale. Con il futuro “quinto anno” anche la gamba della formazione professionale avrà, per chi fa una scelta in questa direzione, la possibilità di completare gli studi superiori con un esame di Stato. Un traguardo ambizioso, che si rende possibile “previa intesa” tra Ministero e le rispettive province autonome e, ovviamente, solo dall’anno 2014/2015, quando la riforma del secondo ciclo, avviata a partire dallo scorso anno scolastico, arriverà al suo quinto anno d’implementazione. Gli assessori all’istruzione delle due provincie autonome di Trento e Bolzano, Dalmaso e Kasslatter Mur, assieme ai rispettivi staff tecnici hanno incontrato il Ministro Profumo per parlare di alcune tematiche comuni al sistema del secondo ciclo e, in particolare, per la formazione professionale. Per portare a compimento l’obiettivo dell’esame di Stato anche per gli studenti che provengono proprio dalla formazione professionale con “preventiva intesa” tra Miur e Province autonome, è stata decisa l’attivazione da subito di un Gruppo tecnico di lavoro che dovrà definire proprio questa “Intesa”. Il Gruppo si riunirà anche in Trentino e in Alto Adige, proprio per concordare modalità concrete legate alla realtà delle due Province. Il tutto, prima che ci sia il nuovo ordinamento della “Maturità”, legato all’introduzione della riforma nel secondo ciclo; nuovo esame di Stato, che ci sarà solo a partire dall’anno scolastico 2014/2015. A conclusione dell’incontro, l’assessore Marta Dalmaso ha espresso piena soddisfazione “innanzitutto per un passo avanti davvero importante per gli studenti della formazione professionale trentina, ma anche per l’azione condotta in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano e, infine, per il positivo atteggiamento del Ministro Profumo con il suo dichiarato interesse per il sistema di formazione e alta formazione professionale in Trentino”. |
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SCUOLA: APPROVATO PIANO FVG DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO 2012/13 ISTITUZIONI SCOLASTICHE PASSANO DA 195 A 173 |
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Trieste, 25 gennaio 2012 - Saranno complessivamente 173 le istituzioni scolastiche attive in Friuli Venezia Giulia nel prossimo anno scolastico 2012/13, rispetto alle attuali 195 (anno scolastico 2011/12). Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, nell´ultima seduta tenutasi il 23 gennaio ad Amaro, approvando il Piano regionale di dimensionamento della rete scolastica Fvg. "Una riorganizzazione condivisa con i Comuni", segnala Molinaro, che tiene conto dei Piani di dimensionamento e delle "motivate richieste di deroga" presentate dalle Amministrazioni provinciali di Pordenone ed Udine, in ragione di alcune specificità del contesto territoriale e sociale di riferimento e per istituti comprensivi di dimensioni maggiori di quelle previste, ma che compensano quelli con minore popolazione scolastica. Di queste 173 autonomie scolastiche (comprensive di quelle con lingua d´insegnamento slovena), 108 riguardano il primo ciclo d´istruzione - "dal prossimo anno tutti istituti comprensivi" - e 64 il secondo ciclo, cioè le scuole secondarie di Ii grado, a cui si aggiunge l´istituto omnicomprensivo "Ingeborg Bachmann" di Tarvisio. Nel complesso, come ha illustrato lo stesso assessore Molinaro, la popolazione media di alunni delle istituzioni scolastiche del Friuli Venezia Giulia nel prossimo anno sarà pari a 834 studenti/istituto, al di sopra del limite applicabile in regione, quale territorio con presenza di minoranze linguistiche. La "novità" contenuta nel provvedimento presentato da Molinaro riguarda in particolare il fatto che tutto il primo ciclo scolastico (scuole dell´infanzia, elementari, scuole secondarie di I grado) non viene più compreso in circoli didattici e scuole medie ma divengono tutti "istituti comprensivi". E´ stato inoltre soppresso il plesso scolastico "Scuola primaria di Vistorta" (Pordenone), che sarà accorpato alla scuola primaria San Giovanni di Livenza, con la contemporanea presa d´atto della chiusura, a Gemona del Friuli, della "scuola primaria di Campolessi", che sarà accorpata alla scuola primaria gemonese di Via dei Pioppi. Nella delibera giuntale viene inoltre confermata la presenza in Friuli Venezia Giulia di 6 "Centri provinciali di istruzione degli adulti": uno ciascuno a Gorizia (Staranzano), Pordenone e Trieste e 3 in provincia di Udine (nel capoluogo friulano, a Tolmezzo ed a Latisana). La delibera contiene novità anche per le scuole secondarie superiori con il "via libera" all´istituzione di alcuni nuovi indirizzi: agraria all´Isis Brignoli - sede di Gradisca d´Isonzo (corso serale); turismo all´Isis Marchesini di Sacile; servizi sociali all´Isis Sarpi di San Vito al Tagliamento; produzioni industriali e artigianali all´Isis Torricelli di Maniago; audiovisivo e multimediale al Liceo artistico Galvani di Cordenons; socio-sanitario all´Isis Malignani 2000 di Cervignano - sede di Palmanova. Per talune istituzioni scolastiche sono state infine previste anche nuove articolazioni degli indirizzi esistenti che saranno integrate alla luce di normative ministeriali di prossima emanazione. |
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ADATTARSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI SI STA RIVELANDO DIFFICILE PER GLI UCCELLI EUROPEI |
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Bruxelles, 25 gennaio 2012 - Gli uccelli stanno incontrando sempre più difficoltà ad adattarsi ai climi più caldi dell´Europa. È quanto afferma un gruppo di ricercatori pan-europeo in un nuovo importante studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change. Lo studio, che ha ricevuto finanziamenti da quattro diversi progetti finanziati dall´Ue, riunisce scienziati provenienti da Repubblica ceca, Germania, Spagna, Francia, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Negli ultimi vent´anni, il clima europeo è diventato sempre più caldo e le temperature si sono spostate verso nord di 250 km, rendendo la vita impossibile alle specie di uccelli e farfalle che prosperano a temperature basse. Lo studio ha però riscontrato che le comunità di uccelli e farfalle non si sono spostate alla stessa velocità delle temperature. Ai fini dello studio, gli uccelli sono stati divisi in due gruppi, a seconda della loro preferenza per climi leggermente "più freddi" o "più caldi". Per esempio, i fringuelli e i migliarini di palude sono specie "più fredde", mentre le capinere e i cardellini sono specie "più calde". Lo studio è stato finanziato nell´ambito del progetto dell´Ue Step ("Status and trends of European pollinators") che ha ricevuto un contributo di circa 3,5 milioni di euro nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq). Finanziamenti sono giunti anche dal progetto Climit ("Climate change impacts on insects and their mitigation"), parte della rete Era-net Biodiversa2, in parte finanziato con quasi 2 milioni di euro nell´ambito del tema "Coordinazione" del 7° Pq. Lo studio ha ricevuto anche un aiuto da due progetti del Sesto programma quadro (6° Pq): Alarm ("Assessing large-scale environmental risks with tested methods") che ha ricevuto poco meno di 13 milioni di euro in finanziamenti Ue nell´ambito dell´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamenti globali ed ecosistemi" e Macis ("Minimisation of and adaptation to climate change: Impacts on biodiversity") che è stato finanziato con ben 900.000 euro nell´ambito dell´area tematica "Ricerca per il sostegno politico". Dopo aver analizzato 20 anni di dati su uccelli, farfalle e temperature estive, il team ha concluso che alcuni uccelli e farfalle hanno difficoltà ad adattarsi in tempo al clima più caldo. Per molte di queste specie, i tentativi di spostarsi più a nord non hanno avuto molto successo. Uno degli autori dello studio, il professor Åke Lindström dell´Università di Lund, in Svezia, commenta: "Sia le farfalle che gli uccelli reagiscono ai cambiamenti climatici, ma non abbastanza velocemente da sopportare un clima sempre più caldo. Non sappiamo quali saranno gli effetti ecologici a lungo termine di questo fenomeno." Le farfalle si sono adattate più rapidamente ai cambiamenti di temperatura e si sono spostate in media di 114 km verso nord, mentre gli uccelli si sono spostati di appena 37 km. I ricercatori sospettano che questa differenza possa essere attribuita alla vita più breve delle farfalle che rende loro più facile adattarsi velocemente ai cambiamenti climatici. Poiché agli uccelli piace tornare allo stesso luogo di cova un anno dopo l´altro, essi mostrano più resistenza a cambiare le proprie abitudini. Questo processo di adattamento doppio potrebbe comunque causare problemi agli uccelli, come ci spiega il professor Lindstöm: "Un aspetto preoccupante di questo è se gli uccelli perdono il passo rispetto alle farfalle, perché i bruchi e gli insetti in generale rappresentano un´importante fonte di cibo per molti uccelli." Il team è stato in grado di misurare quali uccelli si stanno muovendo e verso dove osservando quali uccelli "più freddi" e "più caldi" appaiono in quali zone. Hanno quantificato il cambiamento annuale della composizione della comunità in reazione ai cambiamenti climatici per 9.490 comunità di uccelli e 2.130 comunità di farfalle distribuite in tutta Europa. "Negli ultimi 50 anni, i fattori principali che hanno influenzato il numero di uccelli e farfalle e la loro distribuzione sono stati l´agricoltura, la silvicoltura e l´urbanizzazione. I cambiamenti climatici stanno emergendo adesso come un fattore sempre più importante nello sviluppo della biodiversità," dice il professor Lindström. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Lund: http://www.Lu.se/ |
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CONVEGNO “BACINI IDRICI: UN PRESUPPOSTO GEOLOGICO E GEOTECNICO” IL 27 GENNAIO 2012 A S.MARTINO/SARENTINO |
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Bolzano, 25 gennaio 2012 - Il 27 gennaio 2012, con inizio alle ore 9.30, presso il "Vereinshaus" a San Martino in Val Sarentino si terrà la 16a edizione del convegno annuale “Geoalp-wintercup” incentrato sul tema:“Bacini idrici: Un presupposto geologico e geotecnico”. Il convegno è organizzato dall’Ufficio Geologia e prove materiali, in collaborazione con l’Ordine regionale dei Geologi ed il supporto della ditta “Landservice” di Bolzano e del Collegio dei costruttori edili. I bacini idrici artificiali vengono costruiti perché la distribuzione delle precipitazioni nel corso di un anno spesso non consente un approvvigionamento continuo per le necessità dell´uomo, c´è bisogno di acqua per gli impianti d´irrigazione per l´agricoltura, per l´approvvigionamento idrico potabile, per gli impianti di innevamento, per la gestione degli impianti sciistici, nonché per gli impianti di energia idroelettrica. Un significato particolare assumono le centrali idroelettriche con impianto di pompaggio. In questo caso l´acqua è riutilizzata più volte: in caso di necessità l´acqua è utilizzata per produrre energia elettrica, in caso di eccedenza di energia l´acqua è ripompata in alto e immagazzinata. Il convegno è pensato per geologi, ingegneri, imprese, i tecnici del settore edile e soprattutto gli esercenti delle centrali elettriche, nonchè gli amministratori provinciali, comunali e per tutti gli interessati. Si suddivide in due blocchi tematici. Nel primo si parlerà delle indagini preliminari con particolare riguardo alla geologia, la biologia e la geotecnica, la procedura di autorizzazione e la distribuzione dei bacini idrici artificiali. Interverranno i direttori dell´Ufficio dighe (Arturo Magno), dell´Ufficio geologia e prove materiali (Volkmar Mair), nonchè dell´Ufficio gestione risorse idriche (Wilfried Rauter) della Provincia, nonchè il biologo Vito Adami. Nel secondo blocco liberi professionisti provenienti dall´Alto Adige e dall´Austria, facendo riferimento a singoli progetti di costruzione, illustreranno le problematiche riguardanti la costruzione e la gestione, tenendo conto dei diversi aspetti pratici in diverse regioni e ambienti geologici. Il convegno prenderà il via alle ore 9.30 di venerdì 27 gennaio 2012, presso il "Vereinshaus" a San Martino/sarentino. |
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PUGLIA: SOLUZIONI PER RISCHIO IDROGEOLOGICO A LESINA |
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Bari, 25 gennaio 2012 - "Abbiamo previsto che le economie conseguite da tutti gli interventi previsti dall´accordo sottoscritto con il governo nazionale, siano destinate fino alla concorrenza del necessario in favore della mitigazione del rischio idrogeologico di Marina di Lesina. Inoltre, proporremo al Governo nazionale di destinare alle problematiche di Lesina Marina una parte dei 15 milioni di euro, inizialmente previsti dall´accordo e rimasti per il momento esclusi, che dovrebbero trovare a breve allocazione sempre in Puglia". Lo ha spiegato ieri l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati durante la relazione tenuta in consiglio regionale sulle risorse destinate alla mitigazione del rischio idrogeologico a Lesina Marina. "Informo - ha detto Amati - che a seguito dell´approvazione unanime in Consiglio regionale dell´ordine del giorno presentato dal collega consigliere Damone e sostenuto da una pluralità di colleghi consiglieri regionali, il Governo regionale si attivò con il Governo nazionale e con il Ministro dell´epoca Fitto, al fine di ottenere risorse da dedicare alla particolare vicenda di Marina di Lesina, con riferimento quanto meno ad una prima attività progettuale, accompagnata da somme di denaro funzionali alla realizzazione delle opere d´arte, che a seguito di una progettazione, si dovrebbero rilevare idonee a risolvere il problema. Durante quel dialogo con il Governo nazionale dell´epoca eravamo giunti alla determinazione condivisa di assegnare, nell´ambito delle risorse individuate nell´accordo per gli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico, una parte alle problematiche di Lesina Marina. Il successivo mutamento del Governo nazionale ci pose poi nelle condizione di dover ripercorrere l´attività negoziale con il nuovo Governo, che si è preoccupato di confermare quanto era stato compiuto nei mesi precedenti. Recentemente infatti, è stato sottoscritto e inviato al Cipe l´Accordo Frane e Versanti e il Cipe ha deliberato l´assegnazione delle risorse in favore della Puglia per un ammontare di quasi 195 milioni di euro. Quell´accordo di programma è fondato su una pluralità di interventi da realizzare in una serie di comuni, individuati prevalentemente nella Provincia di Foggia, che sconta in termini di pericolosità le maggiori problematiche idrauliche e geologiche. La tutela della vita umana è stato naturalmente il criterio per l´individuazione degli interventi previsti più di un anno fa di concerto dal Dipartimento di Protezione civile, dal Ministero dell´Ambiente, dalla Regione Puglia e dall´Autorità di Bacino. Poiché in fase di negoziato sarebbe stato impossibile revocare l´accordo, che coinvolge una pluralità di comuni con problematiche di sicurezza, abbiamo ritenuto di confermare l´elenco, così come predisposto, ed intervenire in favore di Lesina Marina, prevedendo di destinare a quest´ultima le economie conseguite da tutti gli interventi previsti. C´è di più: nell´ambito del negoziato con il Governo nazionale, sono rimasti esclusi 15 milioni di euro da destinare ancora una volta in favore della Puglia, la metà dei quali saranno destinati a Marina di Lesina. Sull´argomento il Governo regionale è sintonizzato con le istanze che provengono da parte di tutti i Consiglieri regionali, ai quali chiedo di fare la sveglia per combattere qualsiasi lentezza. In questo senso va il mio ringraziamento a tutti i colleghi consiglieri, che con attenzione seguono la vicenda di Lesina Marina, sulla quale l´attenzione posta non è mai troppa, perché si tratta di un problema idraulico, che ha riflessi geologici di particolare originalità e necessita di studi complessi, determinazione e immediatezza". |
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BASILICATA: COMMISSIONE FENICE, AUDITE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE |
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Potenza, 25 gennaio 2012 - Si è riunita il 23 gennaio, presso il Parlamentino del Consiglio regionale, la Commissione Consiliare di Inchiesta Fenice, presieduta da Nicola Pagliuca (Pdl). Sono state audite le Associazioni ambientaliste W.w.f., Legambiente, Movimento Azzurro, Città Plurale di Matera, Movimento No Oil e il Comitato per il diritto alla salute di Lavello. Per il Comitato Diritto alla salute di Lavello era presente Nicola Abiusi, Pio Abiusi per Città Plurale di Matera, Michele Somma per Comunità lucana-Movimento No Oil, Danilo Carbone per il Movimento Diritto alla salute, Rocco Chiriaco per l’Associazione Movimento Azzurro, Marco De Biase per Legambiente e Luigi Agresti per il W.w.f. Interventi puntuali e approfonditi da parte di ognuno e tutti tesi ad un obiettivo ben preciso: fare chiarezza su quanto accaduto al fine di garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente. “Tutela che, al momento, non sembra attuata – hanno sottolineato i rappresentanti dei movimenti ambientalisti – visto che l’impianto Fenice anche se mal funzionante continua ad operare con l’evidente sconcerto dell’opinione pubblica”. Nel ribadire che la vicenda Fenice ha avuto il “merito” di accendere i riflettori su come viene attuata la filiera del controllo ambientale in Basilicata, tutti hanno posto l’accento sulla scarsa trasparenza e comprensibilità nella comunicazione ambientale, sull’esigenza di avere le persone giuste al posto giusto, facendo leva su meritocrazia e democraticità, sull’urgenza di stabilire procedure chiare per quanto riguarda le fasi di autorizzazione (le autorizzazioni non sono processi ineluttabili, ma possono essere accettate o rifiutate), i processi di monitoraggio, le procedure di controllo e gestione della cosa pubblica. Tutti gli ambientalisti hanno concordato che è sì importante avere un sistema di monitoraggio funzionante, ma è altrettanto indispensabile saper intervenire qualora si accertino situazioni al di fuori della norma, che gli Enti di controllo riacquistino autorevolezza, e perché ciò accada è necessario agire con trasparenza, con un sistema credibile, strutturato, pronto ad avvalersi di validi controllori. L’augurio esplicitato da tutti è che la vicenda Fenice possa fare da pungolo per un radicale cambio di rotta in tema ambientale e che non vi siano più distrazioni e rimbalzi di competenze. Il presidente Pagliuca, che ha preso la parola più volte, ha ricordato che la Commissione ha stabilito di procedere prevedendo, in primo luogo, di richiedere agli Enti interessati l’invio di atti e documenti inerenti la questione e poi di esaminare ogni atto tecnico e amministrativo adottato durante gli anni di presenza dell’impianto in terra lucana. Nel riconoscere il prezioso ruolo svolto dalle Associazioni ambientaliste per far luce sulla complessa vicenda, e nel sottolineare che l’ente Regione non deve essere controparte dei cittadini, ma deve saper raccogliere e tutelare le istanze che da loro provengono, Pagliuca ha poi affermato che il principale compito della Commissione sarà quello di capire cosa non ha funzionato nella filiera del controllo. Alla fine delle audizioni sono intervenuti il vicepresidente della Commissione Nicola Benedetto (Idv) i consiglieri Straziuso (Pd) e Singetta (Api) per rafforzare l’esigenza di giungere ad una conoscenza precisa su carenze ed errori commessi e di compiere il giusto distinguo tra le cose che possono essere modificate e quelle che sono invece immutabili. |
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AMBIENTE FVG: RIATTIVATA CONSULTA DI BACINO CORMOR |
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Trieste, 25 gennaio 2012 - Sarà riattivata, con un ampliamento del numero dei Comuni coinvolti, la Consulta di Bacino relativa al torrente Cormor. Lo ha annunciato ieri il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani: "a seguito della richiesta dei Comuni coinvolti nella realizzazione del canale scolmatore del torrente Cormor, ritengo utile riattivare questo strumento di confronto e concertazione". La Consulta di Bacino del Cormor diventerà quindi Consulta di Bacino dei torrenti Cormor-torre e comprenderà, oltre ai Comuni originariamente inseriti, anche i Comuni direttamente interessati al tracciato del canale scolmatore ed i Comuni a valle della sezione di recapito di parte delle portate di piena del Cormor sul Torre. "Si tratta di un progetto importante e strategico, e la condivisione con i Comuni è essenziale. Tutto ciò in coerenza con la raccomandazione formulata dalla Consulta di Bacino del torrente Cormor, ovvero che i Comuni interessati alle opere fossero coinvolti nelle scelte progettuali in maniera continua e formale, preso atto che in sede di progettazione definitiva vengono assunte tutte le decisioni specifiche più importanti, riguardanti l´impatto territoriale del canale scolmatore in galleria e delle casse di espansione", ha concluso Ciriani. Il progetto si trova attualmente nella fase preliminare alla Valutazione di impatto ambientale. |
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CALANO GLI INCENDI BOSCHIVI IN LIGURIA. BARBAGALLO: VIA A NUOVE MISURE DI PREVENZIONE NONOSTANTE IL RECENTE MAXI-ROGO DI VADO LIGURE A NATALE |
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Genova, 25 Gennaio 2012 - Calano gli incendi boschivi in Liguria, malgrado gli ultimi gravi episodi come quello recente a Vado Ligure che nelle feste di Natale, ha percorso circa 400 ettari di territorio boscato e cespugliato, mettendo in pericolo l’integrità di decine di abitazioni e minacciando l’incolumità di centinaia di cittadini che per sicurezza hanno dovuto abbandonare temporaneamente le proprie case. Malgrado questi episodi che ciclicamente si ripetono, anche a causa di particolari condizioni meteorologiche che li favoriscono - forte vento e siccità - il trend degli incendi boschivi in Liguria conferma, nel medio e lungo periodo, un andamento in calo. Il dato emerge dall’aggiornamento statistico degli incendi boschivi, recentemente approvato dalla Giunta regionale dal quale si evince che, “rispetto al passato, il fenomeno, originato da cause antropiche, evidenzia una costante diminuzione, sia in termini di numero di eventi, sia in termini di superfici percorse dal fuoco. Si consideri che il numero medio annuo di incendi boschivi dell’ultimo periodo di programmazione 2007/2010 è stato di 280 focolai contro i 475 del precedente periodo 2002/2006, i 594 del periodo 1997/2001 ed i 1014 nel periodo 1987/1996”, ha spiegato l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo, a margine della seduta del Consiglio Regionale, in vista delle nuove in iniziative di prevenzione da parte della Regione Liguria. Anche relativamente alla superficie media annua percorsa dal fuoco il bilancio è positivo: i 1663 ettari medi annui del periodo 2007/2010 rappresentano un netto miglioramento rispetto ai 3564 ettari del periodo 2002/2006, ai 6316 ettari del periodo 1997/2001, per non considerare i 7966 ettari medi annui del periodo 1987/1996. |
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LIGURIA: STANZIATI SETTANTAMILA EURO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL RIO MOLINASSI A SESTRI PONENTE SBLOCCATO ITER PER IL RIBALTAMENTO A MARE DI FINCANTIERI |
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Genova, 25 Gennaio 2012 - Settantamila euro per la progettazione della messa in sicurezza definitiva del rio Molinassi a Sestri Ponente, interessato dall’alluvione del 2010 e sbloccare l’iter per il ribaltamento a mare di Fincantieri. Li ha stanziati la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle infrastrutture, Raffaella Paita, d’accordo con l’assessore all’ambiente, Renata Briano, competente per materia. Il progetto dovrà prevedere gli interventi di messa in sicurezza previsti dal piano di bacino, tenendo conto dei necessari adeguamenti della sezione del rivo per consentire una maggiore portata d’acqua. Un intervento che dovrà essere coerente con il progetto elaborato dall’Autorità portuale di realizzazione del riempimento per il ribaltamento a mare di Fincantieri. Nell’area, dove dovrebbe avvenire il riempimento a mare di Fincantieri, sfocia infatti il rio Molinassi che presenta, inoltre, un tratto tombinato gravemente insufficiente al deflusso delle portate. “La necessità di garantire – spiegano Paita e Briano - un’adeguata sistemazione del tratto del rio, compreso lo sfocio a mare, costituisce un vincolo imprescindibile per la sicurezza dell’abitato di Sestri Ponente, un’opera prioritaria per la Regione. A questo si aggiunge il fatto che il tratto tombinato che attraversa le aree di Fincantieri risulta gravemente insufficiente al deflusso delle portate”. Sarà Infrastrutture Liguria, società della Regione che ha come finalità il compito di occuparsi della riqualificazione delle infrastrutture liguri, ad occuparsi dello studio di fattibilità e della messa in sicurezza del rio che prevede l’adeguamento del tratto di tombinatura sottostante via Merano fino allo sbocco a mare per consentire il deflusso della portata straordinaria due centennale. “Lo studio – conclude Paita - verrà consegnato entro il 10 marzo, come concordato con il Ministero dell’industria per Fincantieri”. |
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PER SCARICO DEPURATORE RUTIGLIANO POSSIBILE ALTRA SOLUZIONE |
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Bari, 25 gennaio 2012 - "La proposta avanzata dai consiglieri comunali di opposizione del Comune di Rutigliano, relativa all´individuazione di un´alternativa allo scarico in Lama San Giorgio del depuratore di Rutigliano, risulta tecnicamente e in linea di massima fondata, così come riferitomi dai progettisti, per cui ci attendiamo una determinazione di indirizzo in tal senso del Comune di Rutigliano". Lo ha detto poco fa l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, riferendosi alla proposta inviata dai consiglieri comunali di opposizione del comune di Rutigliano, allo scopo di trovare maggiore condivisione sullo scarico del depuratore nella Lama San Giorgio. In particolare, i consiglieri di Rutigliano hanno proposto lo spostamento a valle del Vallone Guidotti, e su un percorso stradale nel Comune di Rutigliano, della tubazione oggi già realizzata sino a monte del vallone stesso. "Ho sottoposto la questione avanzata dai consiglieri di opposizione del comune di Rutigliano - ha detto Amati - all´attenzione dei tecnici di Acquedotto Pugliese, che si sono espressi positivamente ed in linea di massima sulla fattibililtà tecnica della proposta. Riteniamo dunque - ha concluso Amati - l´analisi proposta meritevole di giusta attenzione e per questo ringrazio i consiglieri di Rutigliano, così come ringrazio i consiglieri regionali Antonio Decaro e Angelo Disabato per aver rivolto serietà ed attenzione alla vicenda e per essere diventati giusto veicolo di proficuo dialogo tra le parti interessate". |
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