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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Gennaio 2012
UE: UNA POLITICA ENERGETICA COMUNE SIGNIFICA "CONDIVIDERE LE INFORMAZIONI"  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2012 - Se gli Stati membri sono pronti ad accettare di condividere le informazioni sui contratti firmati con gli altri paesi (da cui importano gas e petrolio), l´Unione europea si avvicinerà ad avere una sola voce in materia energetica. Queste le parole del deputato lettone di centro destra Krišjānis Kariņš, che ha avanzato la proposta in Parlamento. L´importazione di gas in Unione europea ha raggiunto ormai più del 60% e più dell´80% di petrolio. E i numeri continuano a salire. Più dell´85% d gas e circa il 50% del petrolio provengono dalla Russia, la Norvegia e l´Algeria. Le riserve di energia è assicurata da degli accordi bilaterali e, per il momento, non c´è nessuna coerenza tra i contratti firmati dai diversi Stati membri con i paesi esportatori di gas e petrolio. L´attuale situazione non è in linea con le regole europee che assicurano un approvvigionamento di energia accessibile per tutti i cittadini. Uno scambio di informazioni - L´anno scorso la Commissione europea ha proposto nuove regole per gli accordi sull´energia con paesi terzi. La legislazione permetterebbe uno scambio di informazioni tra la Commissione e i 27 Stati membri, nella prospettiva di un futuro accordo comunitario sugli accordi legati all´approvvigionamento energetico con i paesi all´esterno dell´Unione europea. "Il primo obiettivo è quello di verificare che gli accordi rispettino le leggi europee sull´approvvigionamento energetico" ha indicato Kariņš. In secondo luogo la Commissione di occuperebbe di esaminare gli accordi e intervenire nei processi di negoziazione come osservatore. Il suo ruolo sarebbe quello di "consulente legale su come negoziare e meglio redigere gli accordi". Nel 2010, prima che fosse discussa la proposta di legge sull´approvvigionamento energetico, la Commissione ha contestato un accordo tra Polonia e Russia per assicurare l´accesso alla parte polacca del gasdotto (detenuto in parte dal gigante russo Gazprom) per gli altri operatori. Se la Commissione riuscisse a ottenere degli accordi, perché gli Stati membri dovrebbero essere contrari? "Credo che sia una questione di confidenzialità rispetto ai segreti delle compagnie europee (che temono una diffusione dei dati in Europa). La legislazione dovrà anche garantire di evitare questa fuga di informazioni", ha sottolineato Kariņš. "Il mio rapporto indica che gli Stati membri dovranno sottolineare che certe informazioni sono confidenziali e che la Commissione sarà tenuta a non distribuire questi dati". Nonostante ciò non sono certo mancate le critiche alimentate dal timore che la divulgazione di questi dati mettano a rischio le economie nazionali e minaccino la sovranità degli stati. "È il peggior tipo di ingerenza mai manifestata dai control freaks della Commissione" ha sottolineato il conservatore britannico Giles Chichester. "La nostra politica energetica riguarda solo noi, non certo la Commissione. Questo è un tentativo di controllare e interferire con i nostri interessi commerciali a un livello profondamente preoccupante". "Non ha niente a che vedere con il fatto che qualcuno può o meno stringere degli accordi con qualcun altro. Si tratta piuttosto di assicurare che gli accordi legati alla politica energetica rispettino le leggi europee" ha aggiunto Kariņš. "La politica energetica europea è costituita da molti aspetti. Molti pezzi di uno stesso puzzle. E questo è un pezzo del puzzle".  
   
   
VERSO UNA VERA E PROPRIA POLITICA ENERGETICA EUROPEA: IL COMITATO RITIENE NECESSARIO PRENDERE IL TORO PER LE CORNA  
 
Bruxelles, 25 gennaio 2012 - Il Comitato economico e sociale europeo (Cese), l´organo di consulenza dell´Ue in rappresentanza della società civile, ha difeso l´idea di creare una Comunità europea dell´energia atomica (Cee) potrebbe aumentare la finalizzazione del un mercato interno dell´energia in tutta l´Ue e sviluppare un approccio strategico comune alle questioni energetiche. L´idea è stata suggerita dal ex presidente della Commissione Jacques Delors. Il Comitato sostiene ampiamente la proposta e ha sviluppato il soggetto nel suo parere d´iniziativa intitolato coinvolgere la società civile nell´attuazione di una comunità futuro energetico europeo ha oggi adottato in sessione plenaria. Preoccupato per il basso tasso di completamento del mercato interno dell´elettricità e del gas, il Comitato trae la conclusione cupa come segue: solo il 10% di energia elettrica passa da un paese all´altro, il consumatore non ha la capacità di scegliere un operatore con sede all´estero avrebbe potuto offrire condizioni più attraenti, la povertà è in aumento del carburante, la pianificazione della rete rimane in gran parte di competenza nazionale e l´Ue non negozia con una sola voce con i paesi fornitori, classifica come gli Stati membri e l´Unione in una posizione svantaggiata. Il Comitato ha sottolineato l´importanza di stabilire una energia integrato europeo, adotta un approccio comune per la produzione, trasmissione e consumo di energia, e ha detto che gli Stati membri dovevano dimostrare responsabilità in questo settore. Il Comitato ha espresso la sua frustrazione con decisioni unilaterali adottate da alcuni paesi in scelte energetiche e ha spiegato che, in uno spirito di solidarietà ed efficienza, queste decisioni dovrebbe invece sono state prese alla fine del la consultazione in tutta l´Ue. Ha anche messo in guardia contro il pericolo di abbandonare prematuramente le fonti di energia con i tassi a bassa emissione in quanto ciò potrebbe compromettere gli obiettivi della politica energetica dell´Ue. Come primo passo verso una Comunità europea dell´energia, il Comitato appoggia l´idea di creare blocchi di potere regionale in cui i paesi e gli operatori potrebbero coordinare le loro decisioni più importanti riguardanti lo sviluppo del loro mix energetico e della loro rete. "Questo non solo per generare economie di scala e di notevole sviluppo industriale legati alle nuove fonti energetiche, ma consentirebbe anche la graduale integrazione dei mercati precedentemente separati e un allineamento dei prezzi", ha detto Jean Pierre Coulon ( Francia, Gruppo dei Lavoratori ´) , relatore per il parere. Il Cese ritiene che, con budget limitati e lo sviluppo di nuove fonti di energia stanno diventando sempre più costoso, è fondamentale per consolidare le risorse nazionali e diretta a progetti di servizio degli obiettivi di l´Unione europea. Ha inoltre sostenuto l´applicazione di obbligazioni per finanziare questi progetti. Il Comitato ha sostenuto l´idea di Delors per creare un "Gruppo europeo per l´acquisto di gas" per aumentare il potere contrattuale degli Stati membri e le imprese. Il Comitato ha inoltre suggerito mettendo in atto una fornitura comune di gas e altri combustibili, che assicura la coerenza dei negoziati e contribuire a ridurre i prezzi. Ha inoltre sottolineato che la Commissione europea è nella posizione migliore per negoziare a nome degli Stati membri gli accordi energetici con i paesi terzi, se questi accordi dovrebbero avere implicazioni per i diversi paesi dell´Ue. Infine, il Comitato ritiene che la Commissione dovrebbe inoltre poter garantire che gli accordi energetici conclusi dagli Stati membri con i paesi terzi rispettino le regole del mercato interno e gli obiettivi europei di sicurezza di approvvigionamento prima che entrino in vigore. Il Comitato ritiene che, dato l´impatto globale delle decisioni riguardanti l´energia, il parere non può essere tenuto fuori da questo dibattito. Il Cese propone quindi di creare un forum europeo della società civile di monitorare questioni energetiche. Questo forum dovrebbe lavorare a stretto contatto con le istituzioni europee e stabilire meccanismi di dialogo con i rappresentanti della società civile negli Stati membri. "La politica energetica è un settore in cui il consenso dell´opinione pubblica è fondamentale e non possiamo vincere a informare i cittadini in modo equo e trasparente", ha detto il Sig. Coulon . Il 31 gennaio, il Cese e il think tank Notre Europe terrà una conferenza su " L´unione europea sul cammino di una comunità energetica europea " . I partecipanti saranno Staffan Nilsson , presidente del Cese, Martin Schulz , presidente del Parlamento europeo, Jacques Delors , ex presidente della Commissione, Günther Oettinger , commissario europeo per l´Energia, e molti altri. La conferenza esaminerà i modi per affrontare le sfide energetiche più importanti in avanti.  
   
   
BOOM RINNOVABILI ENEL IN CAMPANIA: IN LINEA CON L´ACCELERAZIONE IMPRESSA DALLA REGIONE ALLO SVILUPPO DELL´INTERO SETTORE.  
 
Napoli, 25 gennaio 2012 - “Il boom degli impianti di energia rinnovabile in Campania è in linea con la forte accelerazione che la Regione ha impresso negli ultimi due anni allo sviluppo dell´intero settore per quanto di sua competenza: basti pensare che nel 2009 erano stati autorizzati 259 megawatt elettrici, mentre nel 2011 abbiamo dato il via libera a impianti per una potenza complessiva di 341 megawatt; nello stesso periodo abbiamo portato le autorizzazioni da 16 a 37 l´anno.” Così l´assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella commenta i dati diffusi ieri sugli impianti per l´energia elettrica da fonti pulite che Enel ha connesso alla rete nel 2011 in Campania. “L´aumento della competitività del sistema produttivo regionale nel settore energetico – continua Vetrella – è del resto tra le priorità strategiche del nuovo piano di sviluppo economico regionale (Paser) in corso di approvazione, che oltre ad accelerare e semplificare le procedure delle autorizzazioni di nuovi impianti, prevede anche la riduzione dei consumi migliorando il sistema di intelligenza della rete di distribuzione attraverso l’utilizzo delle cosiddette ´smart-grid´. Il miglioramento della ecocompatibilità del sistema, riducendo il consumo di energia e diminuendo il livello di inquinamento, sarà affrontato infine anche nell’ambito del trasporto pubblico e privato locale, favorendo l’utilizzo di mezzi a basso inquinamento, come sistemi di bike e car sharing alimentati prevalentemente a energia solare.”  
   
   
SIGLATO UNA CONVENZIONE TRA REGIONE CALABRIA ED ENEL DISTRIBUZIONE  
 
Catanzaro, 25 gennaio 2012 - L’assessore Regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi ha sottoscritto ieri , nei locali del Dipartimento, una convenzione tra la Regione e la società Enel Distribuzione. Un accordo che consentirà di realizzare un programma di interventi strutturali finalizzati all’adeguamento, agli standard nazionali della qualità e dell´affidabilità del servizio elettrico nelle aree montane, rurali e periferiche della regione. L’atto, siglato per la Regione dal Dirigente Generale Maria Grazia Nicolò, e per Enel Distribuzione dall’ingegnere Francesco Sessa, si riferisce ad una convenzione per lo sviluppo della rete di distribuzione di energia elettrica. In particolare, il programma, che sarà articolato in due fasi, prevede, nelle province di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia, interventi sulla rete di “media e bassa tensione” e l’automazione e il telecontrollo della rete di “media tensione”. “Si tratta – ha detto l’Assessore Caridi - di lavori che contribuiranno ad accelerare il processo di raggiungimento degli standard della qualità del servizio che già nel corso del 2011 ha registrato un significativo miglioramento a beneficio dei cittadini e delle imprese che operano in Calabria”. Come concordato tra le parti, gli interventi di miglioramento dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2013. La convenzione prevede che, per la prima fase di interventi, la Regione Calabria, con risorse del Por Calabria Fesr 2007/2013 Asse Ii – Energia, eroghi un contributo di 7 milioni di euro, a copertura dei costi che saranno sostenuti da Enel Distribuzione. La Regione Calabria potrà, inoltre, assegnare un ulteriore contributo di 3,4 milioni, sempre con risorse del Por Calabria, a copertura dei costi che Enel Distribuzione sosterrà per la realizzazione della seconda fase del programma.  
   
   
ANIE/GIFI E APER: IL FOTOVOLTAICO NON HA BISOGNO DI UN ALTRO SALVA ALCOA IL SETTORE FOTOVOLTAICO HA BISOGNO DI PROVVEDIMENTI ORGANICI E NON DI BLITZ DELL’ULTIMA ORA  
 
Roma, 25 gennaio 2012 - Anie/Gifi e Aper chiedono con forza di stralciare l’art. 65 dal Decreto sulle liberalizzazioni. Il Decreto sulle liberalizzazioni predisposto dal Governo Monti e attualmente all’esame delle Camere contiene alcune disposizioni relative al fotovoltaico che non hanno niente a che vedere con lo scopo del provvedimento. Come noto, il Dlgs 3 marzo 2011 n.28 ha normato in modo definitivo le installazioni fotovoltaiche su terreni agricoli, prevedendo restrizioni in termini di potenza massima installabile e di rapporto fra la superficie occupata dall’impianto e quella totale. Tale normativa si pone l’obiettivo di preservare i terreni agricoli da improprie speculazioni pur lasciando alle imprese agricole la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici ad integrazione dell’attività agricola. Qualora l’art. 65 venisse confermato dal Parlamento, il D.lgs 3 marzo 2011 n.28 verrebbe smentito, dimostrando l’assenza di un chiaro ed univoco disegno sullo sviluppo delle energie rinnovabili. Infatti l’art. 65 del Decreto sulle liberalizzazioni introdurrebbe un anno di totale anarchia durante il quale sarebbe possibile realizzare impianti su terreni agricoli di qualsiasi dimensione, senza i limiti di rapporto superficie impianto/superficie agricola. L’adozione di tale provvedimento rappresenterebbe, da un lato l’ennesima modifica regolatoria avvenuta a poco meno di un anno dall’entrata in vigore del Iv Conto Energia e dall’altro l’ulteriore imposizione normativa contenuta in provvedimenti legislativi di altra natura, non richiesti dal settore fotovoltaico. Tutto ciò genererebbe un’incertezza sul mercato portando vantaggi a pochi a scapito del bene del Paese. Il Decreto, se confermato dal Parlamento, andrebbe ad incentivare una corsa alla realizzazione di mega impianti su terreni agricoli, accelerando l’esaurimento delle risorse disponibili che dovrebbero andare ad incentivare lo sviluppo organico e distribuito del settore. Duole constatare come, ancora una volta, vengano introdotti provvedimenti così dirompenti per il settore senza che le Associazioni di categoria siano state preventivamente consultate.  
   
   
ENERGYVILLAB: NASCE IL NETWORK DI LIVING LAB PER IL RISPARMIO ENERGETICO E LO SVILUPPO DI FONTI D’ENERGIA RINNOVABILI  
 
Venezia, 25 gennaio 2012 - Si chiama Energyvillab ed è il progetto, di cui Unioncamere del Veneto è capofila e che verrà presentato giovedì 26 gennaio, che mira a creare un network di Living Lab virtuosi (momenti di sperimentazione che portano la ricerca fuori dal laboratorio e nelle dinamiche del mondo reale per fondere l’innovazione tecnologica con quella organizzativa e sociale, in un processo di co-creatività che coinvolge tutti i soggetti partecipanti) legati ad applicazioni per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e risparmio energetico col coinvolgimento di piccole e medie imprese, distretti produttivi, Università, centri di innovazione, Municipalità e cittadini. Approvato nell’ambito del Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013, il progetto (conclusione maggio 2014) verrà illustrato il 26 e 27 gennaio in un kick off meeting presso la sede di Unioncamere del Veneto - Pst in via delle Industrie 19/C e sarà preceduto da un incontro pubblico dal titolo “Energy Living Lab: un nuovo approccio per la condivisione di uno sviluppo energetico sostenibile”, in programma il 26 gennaio dalle 10 alle 13, per presentare le possibilità che il territorio può cogliere dall’attuazione del progetto e le prime realizzazioni pilota previste per Forte Poerio a Mira e nel Comune di Teolo. Energyvillab prevede l’avvio di sei iniziative pilota (quattro in Italia e due in Slovenia), nonché la loro messa in rete e il collegamento alla valutazione comparativa dei risultati raggiunti e alla creazione di premesse per una condivisione di politiche transfrontaliere a sostegno degli Energyvillab e della loro replicabilità nei territori coinvolti. I partner coinvolti sono Craca (Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana); Università di Padova - Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria; Provincia di Treviso; Camera di Commercio di Venezia; Concentro - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone; Comune di Jesolo; Comune di Musile di Piave; Fondazione Istituto su Trasporti e la Logistica (Itl) – sede Ravenna; Ial Innovazione Apprendimento Lavoro Friuli Venezia Giulia; Ul Iri (Istituto per lo sviluppo dell’innovazione dell’Università di Lubiana); Università di Lubiana; Prc (Centro di Sviluppo della Valle dell’Isonzo); Golea (Agenzia Locale per l’Energia della Goriška); Uip (Centro Universitario per lo sviluppo e incubatore universitario del Litorale).  
   
   
INQUINAMENTO LUMINOSO: NUOVI CRITERI PER UNA MAGGIORE EFFICIENZA NEL PUBBLICO  
 
Bolzano, 25 gennaio 2012 - L´illuminazione di edifici e strutture pubbliche diventerà più efficiente e consentirà di ridurre gli sprechi. La Giunta provinciale nelle scorse settimane ha elaborato i criteri guida per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico: "Le direttive stanno per essere valutate dall´Unione Europea - spiega l´assessore Michl Laimer - ma vogliamo già partire con la compagna informativa per amministrazioni locali e cittadini". "Le norme europee - prosegue Laimer - ci obbligano ad attendere il via libera di Bruxelles, che dovrebbe arrivare nel giro di due-tre mesi. Nel frattempo abbiamo già iniziato a informare i comuni sui criteri che dovrebbero essere introdotti e sulle novità che essi comporteranno dal punto di vista tecnico". L´obiettivo del provvedimento varato dalla Giunta provinciale nel corso dell´ultima seduta del 2011, è quello di gestire in maniera più efficiente l´illuminazione di edifici e strutture pubbliche, contribuendo così ad un massiccio risparmio energetico. "C´è la possibilità concreta di ridurre l´inquinamento luminoso - prosegue l´assessore provinciale - ricorrendo soprattutto alle nuove tecnologie che vengono realizzate con una particolare attenzione all´aspetto ambientale: gli impianti più moderni, infatti, consentono di illuminare meglio le zone pubbliche nonostante un minore consumo di energia". Una volta entrati in vigore i nuovi criteri, Provincia e Comuni avranno un anno di tempo per realizzare i piani di attuazione delle misure previste. "Chiaramente - sottolinea Michl Laimer - non tutti gli interventi potranno essere fatti subito, ma occorre prevedere anno per anno gli impianti da risanare, adeguare o sostituire". Nel frattempo, il Dipartimento provinciale sviluppo del territorio, ambiente ed energia sta lavorando a stretto contatto con il Consorzio dei Comuni per organizzare nei prossimi mesi visite guidate e attività formative indirizzate ad esperti e progettisti.  
   
   
HOUSING SOCIALE: VIA LIBERA ALLA COSTITUZIONE DI UN FONDO IMMOBILIARE IL PROGETTO FHST ELABORATO DA TECNOFIN TRENTINA PREVEDE LA REALIZZAZIONE DI 500 ALLOGGI A CANONE MODERATO  
 
 Trento, 25 gennaio 2012 - La Giunta provinciale - su indicazioni del suo presidente Lorenzo Dellai e dell´assessore alle politiche sociali e abitative Ugo Rossi - ha approvato il 20 gennaio , in prima adozione, il Progetto di costituzione di un Fondo immobiliare nel campo dell´housing sociale in Trentino (in sigla Fhst), elaborato da Tecnofin Trentina con il supporto di Cassa Depositi e prestiti e in collaborazione con gli uffici del Servizio politiche sociali e abitative e della Direzione generale della Provincia. L´obiettivo, in questa prima fase, è l´acquisizione e/o la realizzazione di 500 alloggi a canone moderato sul territorio provinciale, per un investimento complessivo stimato in 110 milioni di euro; in prospettiva si prevede di realizzare fino a 2.000 alloggi. Gli alloggi saranno destinati a quella fascia "media" di cittadini che non ha i requisiti necessari per accedere all´edilizia residenziale pubblica, ovvero agli alloggi Itea, ma che non è nemmeno in grado di "affrontare" i canoni vigenti sul libero mercato: parliamo di coloro che hanno una condizione economico-patrimoniale ai fini Icef compresa fra il valore minimo 0,18 e il valore massimo 0,39, che corrisponde indicativamente, per un nucleo familiare composto da 3 persone ad una fascia compresa circa fra i 18.000 e i 40.000 euro. In questa fascia rientrano in particolare giovani e giovani coppie che intendono affrancarsi dai nuclei familiari di origine e creare una nuova famiglia. Il canone mensile di base di questi alloggi sarà dunque inferiore di un 30% circa rispetto a quello di mercato. L´obiettivo è, come abbiamo detto, di dare risposta a quel disagio abitativo espresso in particolare dai nuclei familiari appartenenti ad una fascia reddituale "media", che vedono ridursi progressivamente, per effetto della crisi economica, il loro potere d´acquisto, faticando quindi ad accedere al libero mercato delle locazioni. Il progetto potrà inoltre assumere un ruolo significato in termini di sostegno al settore edile, un comparto che in questi anni sta soffrendo più di altri la pesante crisi in atto. Per il raggiungimento di tale obiettivo sono state previste modalità di forte accelerazione degli interventi che consentano di anticipare da parte della Provincia l´elaborazione in breve tempo di un piano di acquisizione di alloggi già disponibile sul mercato. Gli investimenti resi possibili dal Fondo saranno realizzati su tutto il territorio provinciale, tenendo conto delle indicazioni fornite dalla Provincia autonoma di Trento sul fabbisogno abitativo, con particolare riguardo alle necessità dei comuni ad alta tensione abitativa. Per quanto riguarda i quotisti è previsto che al Fondo possano partecipare soggetti sia pubblici che privati. Oltre alla Provincia che, insieme al Fondo Investimenti per l´Abitare (F.i.a.) gestito da Cassa depositi e prestiti Sgr, deterrà la maggioranza delle quote, è prevista anche una presenza di investitori qualificati, quali gruppi bancari, compagnie assicurative, fondi previdenziali, società finanziarie. Oltre agli apporti di carattere finanziario sono previsti anche apporti in natura (terreni e/o fabbricati già esistenti); questi ultimi potranno essere conferiti da enti pubblici e imprese di costruzione che riterranno opportuno valorizzare le proprie proprietà immobiliari in un´ottica di housing sociale. Il Fondo avrà una durata di 25 anni e sarà sostenuto da un contributo della Provincia autonoma di Trento a titolo di compensazione per l’erogazione del servizio di interesse economico generale riconosciuto in misura non superiore a quanto previsto dalla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato. E’ importante sottolineare che, con questo provvedimento, la Giunta intende promuovere il progetto per la costituzione del Fondo ma che sarà un successivo provvedimento ad individuare, mediante procedura ad evidenza pubblica, la società di gestione del risparmio che dovrà concretamente istituire e gestire il fondo immobiliare.  
   
   
EDILIZIA RESIDENZIALE IN UMBRIA: PROROGATE FINO AL 2014 LE GRADUATORIE DI ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI  
 
Perugia, 25 gennaio 2012 - L’adozione del disegno di legge di modifica della legge regionale 23 in materia di edilizia residenziale pubblica avvenuta il 29 dicembre scorso che sta per iniziare il suo iter di approvazione in Consiglio regionale, impone sostanzialmente la sospensione delle procedure per l’emanazione del bando 2012 per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per questo motivo la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche della casa Stefano Vinti, ha deciso che le graduatorie vigenti o in corso di formazione sono prorogate, predisposte a seguito del bando emanato dai Comuni nell’anno 2010, rimangano in vigore per altri due anni e quindi fino al 2014,in modo da poterle utilizzare, nel frattempo, per effettuare le assegnazioni degli alloggi disponibili. Sulla base di quanto previsto dalla legge regionale 23 del 2003, nel corrente anno infatti i Comuni avrebbero dovuto pubblicare il bando per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Tuttavia, nelle norme transitorie del disegno di legge in itinere, è stabilito che i Comuni debbano emanare i bandi solo dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina, ivi compresi i Regolamenti attuativi. “Negli ultimi anni, ha affermato l’Assessore Vinti, gli scenari sono profondamente mutati. La crisi economica ha portato con sé una drastica riduzione delle risorse a disposizione, richiedendo, quindi, alle Regioni di effettuare un’attenta riflessione sulle possibilità di modificare l’attuale organizzazione della macchina pubblica, di semplificare l’azione politico-amministrativa e di individuare nuovi strumenti per ridurre, razionalizzare e riqualificare la spesa”. “E’ emersa, quindi, secondo l’Assessore, anche la necessità di rivisitare i criteri e i principi contenuti nella legge attualmente in vigore, al fine di prevedere, in una condizione di grave contingenza finanziaria e sociale, nuove modalità d’intervento, non potendo, come in passato, assicurare una risposta adeguata alla crescente domanda di alloggi esclusivamente con la costruzione di nuove abitazioni”. “Il disegno di legge adottato dalla Giunta regionale, continua Vinti, prevede sostanziali innovazioni, quali ad esempio l’introduzione del concetto di “alloggio sociale” e di “servizio abitativo”; l’adozione del sistema Isee in luogo del reddito per verificare la capacità economica dei nuclei familiari; l’equiparazione a tutti gli effetti dei cittadini italiani, dell’Unione Europea ed extracomunitari nell’acceso ai benefici, così come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale; la possibilità di realizzare singoli interventi, oltre alla tradizionale programmazione triennale, in modo da rispondere con maggiore rapidità alle necessità rilevate; alcune modifiche in materia di assegnazione e gestione degli alloggi a canone sociale, relativamente ai tempi e modalità di assegnazione, alla composizione delle Commissioni comunali, ai subentri, ed alla mobilità dell’utenza. Abbiamo ritenuto opportuno dunque, conclude Vinti, intervenire per fare in modo che il nuovo bando che dovrà essere predisposto dai Comuni sia gestito sulla base della nuova normativa che quanto prima sarà approvata dal Consiglio regionale”.  
   
   
POZZA DI FASSA: VIA LIBERA ALLA GARA PER LA NUOVA SCUOLA D´ARTE  
 
Trento, 25 gennaio 2012 - La Giunta provinciale di Trento ha autorizzato il 20 gennaio la partenza dell´appalto della Scuola d´arte di Pozza di Fassa, dando quindi via libera all´iter che potrà partire fin da subito, con offerta economicamente più vantaggiosa. L´importo base per la gara è pari a 12.960.221 euro. L´inizio dei lavori è stimato a fine 2012-inizio 2013. La durata prevista dei lavori è di 800 giorni circa.  
   
   
ALCOA: VERTICE AL MISE, GLENCORE APPROFONDIRA’ PROSPETTIVE INDUSTRIALI  
 
Roma, 25 gennaio 2012 - Si è tenuto ieri, presso il ministero dello Sviluppo economico, il previsto incontro con la multinazionale Glencore International Plc per verificare l’interesse della società all’impianto Alcoa di Portovesme. All’incontro erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario Claudio De Vincenti, il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci e i vertici di Glencore. La società ha confermato la propria intenzione di valutare, sin dai prossimi giorni, le possibili prospettive industriali e di mercato dello stabilimento Alcoa.  
   
   
IMPRESE IN ABRUZZO: SI TORNI ALL´ECONOMIA REALE  
 
Pescara, 25 gennaio 2012 - "Non dobbiamo fare la rincorsa a chi ha il miglior rating perché il nostro indicatore di riferimento deve essere il benessere effettivo della società". Lo afferma l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, che prosegue: "Occorre andare oltre i dati statistici e numerici, dati che sono di certo indispensabili per misurare il livello dell´attività economica regionale, nonché parametri importanti nelle politiche di bilancio e nell´opera di far quadrare i conti. Ma le istituzioni regionali ed il governo regionale non possono continuare a raffrontarsi con i cittadini solo attraverso le cifre del Pil o del Rating. C? è bisogno, infatti, di mantenere al centro dell´azione politica con maggior decisione il benessere reale dei cittadini. Tale benessere passa per il tenore di vita delle persone, per il loro grado di mobilità sociale, la loro salute, la qualità dei servizi, la capacità di attrarre nuove Pmi, il giusto riconoscimento ai giovani meritevoli, il rapporto con le Università. Non bisogna dimenticare poi la capacità e la necessità di portare al sistema economico una boccata di ossigeno finanziario, con le banche che dovranno dirottare le proprie risorse al sostegno dell´economia reale, delle imprese e delle famiglie. In questo momento storico, ciò che importa veramente è mettere nelle condizioni la Regione di poter camminare con le proprie gambe, mettendo in campo strumenti che permettano ai giovani di costruire un futuro di opportunità umane e lavorative. E ciò senza agganciarsi a politiche di tipo assistenzialistico, ma a politiche che mettano in condizione i nostri territori di poter competere da soli, attraverso il sostegno con servizi alle imprese votati all´innovazione per renderle sempre più all´avanguardia, condizione necessaria per competere sul mercato globale. Ed è su questo che ci stiamo concentrando, perché le molte riforme fatte e quelle in essere vanno proprio in questa direzione. In relazione alle riforme relative allo Sviluppo economico, occorre che il territorio faccia del suo e che non ci siano più opposizioni strumentali alla riforma dei confidi, così come a quella dei consorzi industriali. Occorre che le organizzazioni sindacali e datoriali e istituzionali sensibilizzino il territorio affinché nessuno si opponga alla fusione dei 7 consorzi industriali, per arrivare, entro l´estate, all´Arap (Agenzia Regionale Aree Produttive) che avrà la finalità di aumentare il livello dei servizi nelle aree industriali. La nuova Legge sull´industria in uscita poi metterà a sistema tutti gli strumenti vitali al suo sviluppo, tra i quali i Poli di Innovazione, le Reti di Imprese, l´Intesa Quadro Istituzionale, gli Accordi di Programma e i Contratti di Sviluppo, i quali avranno un respiro regionale. E´ giusto che il territorio venga riconsegnato a chi lo vive e lo lavora, e tutto quello che deve fare chi governa è assumersi le giuste responsabilità, mettendo in campo le dovute riforme e trovando le risorse necessarie, così come è stato fatto con i fondi Fas, che sono già orientati verso le linee di azione su indicate. Con l´utilizzo dei fondi Fas di certo non si parte da zero perché questa Giunta Regionale si è presa delle responsabilità condivise con il territorio e da discutere all´interno del "Patto per lo Sviluppo", da noi voluto fortemente. Certo la tempistica è importante e la burocrazia che si nasconde dentro i meccanismi della Pubblica Amministrazione è alta, tanto che spesso passano anni dal momento della scelta politica al momento della sua attuazione pratica. Tutti devono prendersi le proprie responsabilità dentro i giusti limiti della legge, che ha il fine di agevolare e non ostacolare lo sviluppo e di dotare di giusti e tempestivi strumenti le nostre Pmi, per andare avanti in una situazione congiunturale non facile. I dati economici della nostra Regione si basano soprattutto su indicatori del manifatturiero, ma non possiamo essere solo dipendenti da esso. Occorre che si capisca a fondo la validità e la forza che possono avere i Poli d´innovazione e i contratti di rete in termini di penetrazione sui mercati esteri, di contrattazione con le banche, di utilizzo della leva della ricerca e innovazione. Le risorse che abbiamo a disposizione non sono molte esse hanno come finalità quella di far voltare pagina alla nostra regione da un punto di vista economico ed industriale e di voler affiancare le micro e piccole imprese nelle difficoltà finanziarie dando loro boccate d´ossigeno. Il Rating è importante, ma al rigore finanziario occorre mettere in campo azioni finalizzate all´incremento dell´economia della conoscenza, così come stiamo facendo. L´esempio Grecia, una nazione agganciata a vecchi schemi di sviluppo, sta ad insegnare che riforme e interventi strutturali sono determinanti per la nostra Regione. I nostri meccanismi di crescita devono andare di pari passo con quelli che permettano alla politica di orientare le scelte su indici che vanno al di là del Rating. Ed in ciò ognuno deve assumersi la propria responsabilità, oltrepassando la difesa ad oltranza di interessi corporativi che non hanno nulla a che vedere con le necessità di promuovere politiche che abbiano il fine di indurre benessere diffuso verso i cittadini abruzzesi.  
   
   
CREDITO E TASSI, POSITIVO CONFRONTO FRA TOSCANA E LE CATEGORIE  
 
Firenze, 25 gennaio 2012 – Positivo confronto con le associazioni delle categorie economiche toscane convocate ieri dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini per fare il punto sulle iniziative della Regione per favorire l’accesso al credito delle imprese toscane. “Le novità che presentiamo oggi sono tre – ha esordito l’assessore Simoncini – la prima è l’estensione del fondo di garanzia per gli investimenti con la rimodulazione del Protocollo emergenza economia che consentirà di alimentare di nuovo il fondo investimenti grazie alle risorse del fondo gemello sulla liquidità. La seconda è la partenza, con la pubblicazione del bando, prevista per domani mercoledì 25 gennaio, della misura per il sostegno ai Confidi, cui si affianca la rinegoziazione con il sistema bancario dei tassi di garanzia per gli investimenti, concessi a fronte delle garanzie di Fidi Toscana sul fondo emergenza economia, intesa che dovrà essere formalizzata a breve con il rinnovo del protocollo stipulato con le banche”. Emergenza economia Per quanto riguarda Emergenza economia, l’assessore ha rassicurato le categorie economiche che il fondo ha ancora una buona dotazione e che comunque, visto che è per la giunta una priorità, verrà costantemente rialimentato anche in futuro. Sostegno ai Confidi Grazie a circa 5,5 milioni di euro messi a disposizione dal Por Creo 2007-2013, vengono fornite alle piccole e medie imprese toscane risorse per la concessione di garanzie per finanziamenti richiesti dalle imprese per investimenti effettuati in Toscana. In particolare, potranno essere finanziati interventi di pmi dei settori industria, commercio, turismo, servizi e artigianato. La garanzia sarà concessa a titolo gratuito fino ad un 80% dell’investimento a fronte di un finanziamento massimo di 800 mila euro per ciascuna impresa. Rinegoziazione dei tassi La Regione e i principali istituti di credito toscani stanno chiudendo la proposta, che sarà formalizzata con un nuovo protocollo d’intesa, per ridefinire le condizioni massime di tasso previste dal protocollo Emergenza economia. Le nuove condizioni di tasso, variate al rialzo, si sono rese necesarie a causa delle criticità dei mercati di approvvigionamento bancario e, contemporaneamente, della necessità di rispondere comunque alla domanda di credito delle imprese toscane. Nonostante l’innalzamento dei tassi (che comunque sono massimi e ogni banca potrà pubblicare sul sito www.Fiditoscana.it le eventuali condizioni migliorative che sarà in grado di fare), grazie alla garanzia di Fidi Toscana sarà possibile ottenere condizioni mediamente inferiori di 1 punto, 1 punto e mezzo, rispetto a quelle ordinariamente praticate dalle banche. L’incontro di oggi, che si è chiuso con l’apprezzamento delle categorie, prosegue il confronto che aveva visto, a fine dicembre, una prima tappa con l’illustrazione del pacchetto di misure varato dalla Regione per complessivi 110 milioni e che stanno partendo in questi giorni per sostenere gli investimenti. “Restava il nodo del credito – ha spiegato Simoncini – un problema cruciale per le imprese e sul quale la Regione ha preso l’impegno, che sarà ribadito anche dal presidente Rossi, di chiedere con forza anche al sistema bancario toscano di fare la sua parte per aiutare il sistema produttivo nello sforzo di uscire dalla crisi”.  
   
   
CONSUMATORI, GIBELLI: COLLABORAZIONE LEALE  
 
 Milano, 25 gennaio 2012 - "Con questa giornata d´ascolto si andrà a costruire un sistema concertato sempre più proficuo di iniziative a favore dei consumatori". Lo ha detto ieri Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato della Regione Lombardia, aprendo i lavori della Xii Sessione Programmatica Cncu-regioni (Servizi pubblici e partecipazione Civica). "Per i consumatori sono periodi particolarmente complessi. A fronte di iniziative che sostengono elementi di qualità - ha detto ancora il vice presidente della Regione - ci sono elementi che ben poco hanno a che fare con questo sforzo: il tema, ad esempio, della concorrenza sleale è uno di questi. Non solo. I consumatori vengono spesso inondati da messaggi fuorvianti". "Regione Lombardia - ha aggiunto Gibelli - con la legge del 2003 ha introdotto principi di responsabilità per un leale rapporto tra la pubblica amministrazione e i soggetti che hanno a che fare con la Regione come proprio i consumatori. In questo senso va anche la decisione di pagare i fornitori a sessanta giorni". "Ora - ha concluso Gibelli nel suo saluto ufficiale - serve un rafforzamento del comitato previsto dalla legge del 2003 per un´interlocuzione sempre più forte per i diritti e gli interessi dei consumatori. Al Paese servono buone regole per una buona amministrazione, per un rapporto leale e il più corretto possibile con tutti i soggetti che si confrontano con l´amministrazione". I Distretti del commercio, la riqualificazione di aree e spazi per potenziare il turismo lombardo e i carburanti alternativi per migliorare l´ambiente sono stati i temi che ha affrontato l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Stefano Maullu alla Xii Sessione Programmatica Cncu-regioni (Servizi pubblici e partecipazione Civica). "I Distretti del commercio - ha aggiunto l´assessore Maullu - costituiscono un luogo di aggregazione privilegiato ed un´eccellente cabina di regia per arrivare ad armonizzare l´offerta commerciale. Sono - ha sottolineato Maullu - lo strumento più utile e innovativo che abbiamo solo noi in Lombardia". In Lombardia i Distretti del commercio sono 200 (26 dei quali, per complessivi 51 Comuni e coinvolgono circa 800 Comuni. "Per quanto riguarda il Turismo - ha ribadito Maullu - sono stati sviluppati importanti programmi di riqualificazione del territorio a beneficio non solo dei turisti ma anche di tutti i residenti". Tra le azioni intraprese l´ammodernamento delle banchine dei porti turistici dei laghi, lo sviluppo delle piste ciclo-turistiche, il rilancio degli sport ecocompatibili come il trekking e l´ippoturismo e la definizione degli standard qualitativi obbligatori per la classificazione degli alberghi, delle residenze turistico alberghiere, per le case e gli appartamenti di vacanza. "Regione Lombardia - ha detto ancora Maullu - ha operato, nella stesura del regolamento degli standard qualitativi, per evitare diversità dei requisiti tra le varie Regioni con l´obiettivo di proporre un´offerta ricettiva il più possibile uniforme a tutto vantaggio della qualità percepita dal cliente e della competitività del sistema". Regione Lombardia ha anche aperto un Tavolo di concertazione con Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) e con le associazioni di categoria, con lo scopo di effettuare un´analisi dei disciplinari, relativi al marchio "Q" per l´ospitalità italiana, attualmente in uso. "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Maullu - come sempre, guarda avanti. Per quanto riguarda la rete dei carburanti alternativi come gas e metano sul nostro territorio si contano già 121 distributori e, stiamo lavorando per ottenere il servizio 24 ore su 24".  
   
   
CALABRIA: POSITIVO RAFFORZAMENTO DEI CONSORZI EXPORT  
 
Catanzaro, 25 gennaio 2012 - L’assessore Regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Capua ha manifestato il suo vivo compiacimento per il parere positivo espresso dalla Sesta Commissione consiliare regionale, presieduta dal consigliere Claudio Parente, relativa alle direttive di attuazione propedeutiche alla pubblicazione del bando pubblico per il rafforzamento dei Consorzi export (Por Calabria Fesr 2007-2013 Linea di Intervento 7.1.2.2), approvata dalla Giunta regionale sugli incentivi per sviluppare e potenziare l’Export delle imprese con sede in Calabria. La Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore Fabrizio Capua, ha infatti approvato, a suo tempo, le direttive relative alla concessione di contributi in regime “de minimis”, finalizzati alla realizzazione ed al rafforzamento dei consorzi export, utilizzando i fondi della Comunità Europea del Programma Operativo Fesr 2007-2013 relativo ai “Sistemi Produttivi”. Il provvedimento per il quale è stato espresso il parere positivo tende ad agevolare, realizzare e potenziare consorzi per l’export nei settori strategici dell’economia regionale. “Con l’approvazione da parte della Commissione consiliare – ha affermato Capua -, si potranno creare i presupposti per disciplinare e rafforzare la presenza e la commercializzazione dei prodotti calabresi all’estero, sulla base degli obiettivi e delle strategie individuate nell’ambito del Programma Calabria Internazionale”. In un momento di stagnazione dei consumi interni, rivolgersi con professionalità ai mercati esteri diventa indispensabile per il sostegno delle economia regionale. Infatti – ha aggiunto Capua - i beneficiari di questa iniziativa saranno i consorzi e le società consortili, anche in forma cooperativa, inclusi quelli di nuova costituzione, con sede operativa in Calabria, costituiti da piccole e medie imprese, che abbiano come scopo sociale esclusivo l’esportazione dei prodotti delle consorziate e l’attività promozionale necessaria per realizzarla”. Dal suo primo insediamento, l’Assessore Capua, fortemente sostenuto dal Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti, ha inteso dare un taglio di controtendenza per una visione strategica dell’esportazione più efficiente, ritenendo che la penetrazione nei mercati esteri non può essere più affidata alla estemporaneità ed alla improvvisazione, ma affinché essa abbia buon fine è necessario analizzare ex ante e monitorare, costantemente, alcune variabili fondamentali. La concessione di contributi, la valutazione dei potenziali mercati, le eventuali alleanze strategiche utili per rafforzare l’offerta, l’individuazione di opportunità di business, la collocazione di prodotti adatti ad altri paesi, sono fattori determinanti di cui la Regione Calabria, attraverso i provvedimenti approvati, cercherà di tenere debitamente conto con la collaborazione dei soggetti istituzionali, operanti nello settore dell’internazionalizzazione.  
   
   
LA CRISI DI FININTRA DOPO L’USCITA DALLA RAFFINERIA IPLOM  
 
Genova, 25 Gennaio 2012 - Arriva in Regione Liguria la crisi di Finintra, l´azienda metalmeccanica di Cairo Montenotte che da un decennio svolge attività di manutenzione nella raffineria Iplom di Busalla, estromessa dal primo di febbraio dopo un appalto vinto da un’altra azienda. L´assessore al Lavoro Enrico Vesco ha fatto il punto della situazione per decidere il percorso da avviare. Presenti, oltre a Vesco, gli assessori provinciale e comunali di Savona e Cairo Montenotte Giorgio Sanbin e Alberto Poggio, l´Unione Industriali, la direzione della Finintra, e una delegazione di lavoratori guidata dal rappresentante sindacale di Fiom-cgil Andrea Pasa. Vesco ha spiegato che la proprietà di Finintra ha lamentato di non aver mai ricevuto segnalazione dalla Iplom in merito a una possibile cessazione della collaborazione e che l’azienda si è trovata improvvisamente senza un’importante commessa che impiegava trenta lavoratori su un totale di quaranta dipendenti. Da qui la richiesta della cassa integrazione per crisi per 12 mesi. Al termine dell’incontro le istituzioni hanno preso impegni per cercare di risolvere la situazione a beneficio dei lavoratori. La Regione Liguria nei prossimi giorni convocherà Iplom. Verrà valutata l’apertura di un tavolo di confronto con la nuova ditta aggiudicatrice dell´appalto per verificare la possibilità di inserimento in azienda dei lavoratori della Finintra. Per quanto riguarda la cassa Integrazione, “ci attiveremo velocemente per espletare le varie procedure cercando di diminuire il più possibile i tempi di attesa per i lavoratori” ha spiegato Vesco. “Se in questa situazione si può intravedere un dato positivo”, ha aggiunto l´assessore Alberto Poggio, “è sicuramente la volontà della proprietà, riscontrata durante l´incontro, di andare alla ricerca di nuove commesse e di proseguire l´attività del sito di Cairo. Ne è prova la tipologia di richiesta della cassa integrazione per crisi e non per cessazione di attività”.  
   
   
LIBERALIZZAZIONI, LOMBARDIA: SOSTEGNO AI DISTRETTI  
 
Milano, 25 gennaio 2012 - "Il Consiglio si è espresso in modo chiaro ed inequivocabile". Lo ha detto ieri l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Stefano Maullu dopo l´approvazione, da parte del consiglio regionale, della mozione sulle liberalizzazioni. "Continueremo - ha aggiunto Maullu - l´azione di tutela delle prerogative della Regione in materia di orari e aperture domenicali così come già richiesto nel corso della Conferenza Stato-regioni. Dialogheremo con il Governo Monti affinché il Decreto possa essere rivisto così da poter garantire al meglio la valorizzazione delle peculiarità della nostra Regione ed inoltre consolideremo l´azione di ascolto e confronto intrapresa con incontri collegiali, come l´Osservatorio del Commercio che sarà riconvocato a breve, e bilaterali con tutte le parti sociali coinvolte in vista di soluzioni concertate che tengano conto di tutte le legittime esigenze. In particolare - ha aggiunto Maullu - la volontà è quella di aiutare il piccolo commercio con un pacchetto integrato di sostegno alle medio e piccole aziende ´al dettaglio´ al fine di rilanciare la loro competitività e le loro performance. Per quanto riguarda infine gli strumenti - ha concluso l´assessore Stefano Maullu - è fondamentale un accordo, un vero e proprio ´Patto per il commercio lombardo´ che responsabilizzi e coinvolga tutti i soggetti interessati su temi come il sostegno ai Distretti commerciali, l´adeguamento del Testo unico del Commercio, l´accesso al credito, i finanziamenti agevolati, la contrattazione decentrata territoriale e il sostegno alle imprese attraverso fondi e bandi di incentivazione".  
   
   
PRESSO UNIONCAMERE DEL VENETO CORSO DI EUROFORMAZIONE 2012: PARTONO LE LEZIONI SULL’EUROPA FRA I TEMI DIRITTO EUROPEO, STRUMENTI FINANZIARI, SERVIZI ALLE IMPRESE, EUROPROGETTAZIONE  
 
Venezia, 25 gennaio 2012 - La crisi economico-finanziaria ha sollevato dubbi e domande sul suo ruolo, ma l’Europa e le Istituzioni europee rappresentano una risorsa per cittadini e imprese dal punto di vista economico, culturale e sociale. Ma per usufruire delle opportunità messe a disposizione, oggi ancor di più, bisogna conoscere l’Europa. In aiuto a cittadini, imprenditori, professionisti, studenti e a chiunque voglia approfondire tematiche europee, Unioncamere del Veneto ed Eurosportello Veneto, in collaborazione con Regione del Veneto-sede di Bruxelles e Europe Direct, organizzano il Corso di Euroformazione, giunto alla sua quinta edizione, che partirà venerdì 27 gennaio, ore 14.30, presso Unioncamere del Veneto al Pst Vega. Il Corso 2012, gratuito, con sessioni indipendenti e rilascio di un attestato di partecipazione, si struttura in 7 moduli che affrontano tematiche chiave relative all’Europa: dalle istituzioni alle politiche comunitarie, dal diritto comunitario all’europrogettazione. Le lezioni saranno distribuite da gennaio ad aprile a partire dalle 14.30. Il Corso vuole approfondire il ruolo dell’Ue nel tessuto economico e sociale del territorio e illustrare gli strumenti comunitari a disposizione di aziende, enti locali, professionisti e cittadini. La giornata introduttiva, con la presentazione del Corso e la prima sessione sul diritto pubblico nell’Unione europea, si terrà venerdì 27 gennaio, a partire dalle 14.30, presso la Sala Europa di Unioncamere del Veneto – Pst Vega, via delle Industrie 19/C. Appuntamenti e argomenti trattati: 27 gennaio: presentazione e diritto pubblico Ue; 03 febbraio: diritti umani; 10 febbraio: principio di non discriminazione in ambito Ue; 24 febbraio: giurisdizione europea; 23 marzo: rapporti internazionali: 30 marzo: gli strumenti finanziari europei e i servizi alle imprese; 13 aprile: europrogettazione. L’europrogettazione e finanziamenti europei Partecipare ai programmi e utilizzare gli strumenti finanziari comunitari richiede un’approfondita conoscenza, oltre che delle politiche Ue, anche delle fasi di vita di un progetto, delle procedure e criteri di valutazione nonché delle norme amministrative per la gestione e la rendicontazione. Il Corso vuole fornire tali conoscenze oltre che un focus sui finanziamenti europei e i servizi alle imprese.+ http://www.Eurosportelloveneto.it/public/doc/2012/pieghevole_corso%20euroformazione%202012.pdf    
   
   
FVG: ARTIGIANI IMPORTANTI PER CRESCITA ECONOMICA  
 
 Udine, 25 gennaio 2012 - Sono gli artigiani, con le loro piccole e mini aziende, con la loro capacità di portare avanti tradizioni ed allo stesso tempo di innovare, il tessuto portante di un sistema economico ancora in grado di crescere. Così l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ha evidenziato questa ieri ad Udine, nel corso del suo intervento all´incontro "Caffè artigiano: incontri su economia e cultura" svoltosi al bistrot "Jolanda De Colò", il ruolo di una categoria che la Regione sostiene ai fini dello sviluppo. "Ad esempio, con fondi all´imprenditoria femminile" ha sottolineato l´assessore, ricordando il regolamento per la concessione dei finanziamenti previsti dalla legge 11/2011, approvato alla fine dello scorso anno con una dotazione finanziaria di 500 mila euro per contributi compresi tra i 2.500 ed i 30 mila euro. "E sta dando i suoi frutti - ha continuato - il lavoro, fatto assieme ai Confidi ed a Fondi di rotazione, a favore dell´accesso al credito e del suo consolidamento, oltre che del congelamento dei mutui bancari". Anche per l´anno in corso Federica Seganti ha ribadito l´impegno della Regione a favore delle imprese artigianali che innovano, e notato come il processo di sburocratizzazione, avviato nell´attuale legislatura, stia avendo risvolti importanti per questa categoria. La creazione del Cata regionale, che ha il compito di gestire gli incentivi ed i contributi in conto capitale a favore degli artigiani, è stato uno dei momenti importanti di questo processo, ha detto l´assessore, e la recentissima approvazione, da parte della Giunta regionale, del nuovo Testo unico per la concessione di tali contributi, avrà, tra l´altro, la funzione di regolamentare il passaggio di gestione di alcuni procedimenti dalle Camere di commercio al Cata. Federica Seganti ha quindi rilevato che, nell´intento di favorire chi si mette in proprio, il regolamento prevede interventi specifici, che vanno dalla copertura di costi legali e di altri investimenti fatti dalle ditte nei 6 mesi antecedenti l´iscrizione nell´Albo delle imprese artigiane, al finanziamento di spese (in particolare quelle fatte per assumere personale) sostenute nei 24 mesi successivi all´iscrizione all´Albo. Infine, ma non da ultimo, ha spiegato Federica Seganti, abbiamo pensato ad aiutare le imprese artigiane a superare il periodo dell´avviamento con il finanziamento di incubatori d´impresa.  
   
   
VERBUMCAUDO: DA OGGI NUOVA STORIA DI SVILUPPO E LEGALITA´  
 
Palermo, 25 gennaio 2012 - "Con la firma odierna si chiude positivamente una fase della lunga storia di questo bene che fu di Michele Greco, uno dei piu´ pericolosi mafiosi, e che torna nella disponibilita´ della societa´, ricominciando a produrre occupazione e sviluppo, soprattutto a vantaggio del comprensorio madonita. Un esempio di come si possa, col concorso di tutti, rendere fruibile un bene sequestrato alla mafia; una strada che vogliamo continuare a perseguire, anche per tanti altri beni che si trovano nelle medesime condizioni". E´ il commento di ieri dell´assessore, Gaetano Armao, alla firma dell´accordo interistituzionale tra l´assessorato per l´Economia e il consorzio "Sviluppo e legalita´" di San Giuseppe Jato con cui la gestione dei terreni e dei fabbricati del feudo Verbumcaudo di Polizzi Generosa passano al Consorzio. La firma e´ stata apposta dall´assessore regionale Gaetano Armao e dal sindaco di Roccamena e presidente del consorzio "Sviluppo e legalita´", Salvatore Graffato. Vivo compiacimento per la positiva conclusione della lunga vicenda e´ stato espresso dal prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell´Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla mafia, che ne ha seguito l´iter conclusivo. Il progetto di rilancio del feudo prevede anche la collaborazione dell´assessorato per le Risorse agricole e dell´Istituto regionale Vini e Olii di Sicilia, il quale, sui 6 ettari individuati, ne ha destinato due alla produzione di vino bianco, due al rosso, e due alla banca del germoplasma. "Cosi´ - ha detto Dario Cartabellotta, direttore dell´Istituto, potremo ricavare dal recupero delle viti abbandonate nuove varieta´ di vino. Ricordiamo, infatti, che la storia delle dominazioni che si sono succedute in Sicilia nei secoli e´ anche storia delle tante varieta´ di vini e di olivi che hanno portato. Verbumcaudo diventera´ cosi lo scrigno del futuro enologico della Sicilia e potremo produrre a 600 metri di altitudine, Nero D´avola, Perricone, Catarratto, Inzolia". L´assessore Armao ha ringraziato il prefetto Caruso, che si e´ battuto perche´ fossero accelerati i tempi della consegna, il direttore di Unicredit Sicilia, Roberto Bertola, che ha contribuito a ridurre il mutuo che grava sul bene, il sindacalista Vincenzo Ilarda, per l´impegno straordinario che ha offerto in questi anni perche´ fosse scongiurata la vendita all´asta e si giungesse a questa soluzione, Sviluppo Italia Sicilia, l´Irfis, i sindaci delle Madonie, la banca di Credito cooperativo di Valledolmo, e tutti i componenti del gruppo di lavoro costituito in assessorato economia che ha seguito lo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari. "Oggi dimostriamo - ha concluso Armao - che solo dalla sconfitta della mafia passa il rilancio economico della Sicilia, dalla sua morte rinascera´ un futuro di legalita´ e sviluppo per la nostra terra; l´impegno di tutti, come questa storia dimostra, e´ la garanzia che questo impegno potra´ dare frutti duraturi".  
   
   
TUTELARE 347 LAVORATORI GRUPPO LOCATELLI  
 
Milano, 25 gennaio 2012 - In merito alla mozione presentata in Consiglio regionale dal Pd sulla revoca o sospensione dell´autorizzazione di Cappella Cantone è intervenuto l´assessore al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti presentando insieme al Consigliere della Lega Bottari alcune modifiche. "In particolare - spiega Belotti - ho chiesto che la sospensione dell´autorizzazione non fosse immediata visto che comunque l´impianto è già soggetto ad un sequestro giudiziario, ma che entrasse in vigore in caso di dissequestro sia del sito che delle fideiussioni presentate dalla società". "Questo perché - prosegue Daniele Belotti - si è voluto rimarcare la correttezza dell´iter procedurale come peraltro già evidenziato dalle stesse intercettazioni pubblicate dalla stampa che vedevano i dirigenti del mio Assessorato come i principali ostacoli con la loro rigidità nell´osservanza delle norme e la loro correttezza al facile rilascio dell´autorizzazione da parte degli indagati". "Secondo elemento importante - dice ancora l´assessore - è che non dobbiamo assolutamente dimenticarci dei 347 lavoratori e della società creditrici della Locatelli ora in liquidazione. Questa autorizzazione, sempre verificato che sia corretta dal punto di vista ambientale, una volta venduta da parte dei liquidatori della società, potrebbe rivelarsi essere una risorsa importante per il pagamento degli stipendi e dei debiti della Locatelli". "È importante sottolineare - conclude l´assessore Belotti - che comunque, una volta sospesa l´autorizzazione, in occasione di una eventuale richiesta di riattivazione della stessa sarà proprio il mio Assessorato, sempre che non l´abbia fatto prima la Magistratura, a riverificare tutti i dati ambientali e tutte le perizie fornite a supporto dell´iter autorizzativo." La mozione poi è stata approvata all´unanimità.  
   
   
COMMERCIO: A MILANO NUOVE REGOLE PER I MERCATINI DELL’USATO E DEL LIBERO SCAMBIO  
 
Milano, 25 gennaio 2012 - Cambiano le regole per i mercatini dell’usato e del libero scambio, tradizionalmente organizzati dalle associazioni milanesi in alcune zone di Milano: le aree antistanti la Mm San Donato, il centro commerciale Bonola, via Armorari e il portico di via della Posta. Le nuove linee guida approvate dalla Giunta sono state illustrate dall’assessore al Commercio, Attività produttive e Turismo Franco D’alfonso: “Precise linee guida – ha detto l’assessore – che costituiscono lo strumento migliore per restituire a Milano e ai milanesi autentici luoghi di scambio e mercatini del baratto lontani da ogni forma di illegalità e abusivismo. Realtà che, se ben strutturate e gestite come avviene in tutte le capitali europee, possono tornare a essere vere e proprie attrazioni turistiche”. “Questo provvedimento si è reso necessario per il verificarsi, all’interno dei mercatini, di ripetuti fenomeni di abusivismo e vendita di materiali e oggettistica di provenienza dubbia o illecita, in aggiunta alla presenza quasi costante di episodi di microcriminalità e furti ai danni degli ignari frequentatori”, ha concluso l’assessore D’alfonso. Molte le novità, a cominciare dall’area su cui insisteranno i mercatini, che sarà concessa dal Comune all’associazione organizzatrice dietro corrispettivo del canone Cosap. I mercatini riguarderanno esclusivamente l’esposizione, lo scambio e la vendita di beni usati o provenienti dal collezionismo privato, da parte di soggetti che non esercitino attività commerciali in modo professionale, ma che operino in modo sporadico ed occasionale. A tali appuntamenti potranno partecipare solo gli espositori iscritti all’associazione organizzatrice. Ogni espositore, cui sarà assegnato un solo posteggio, dovrà essere munito di specifico cartellino rilasciato dagli uffici comunali. I beni in mostra dovranno essere di proprietà degli stessi associati o di loro creazione, escludendo così qualsiasi forma di intermediazione. Tutta la merce, infine, dovrà esporre il prezzo di vendita al pubblico, per un valore non superiore ai 300 euro. Le associazioni dovranno eseguire gli opportuni controlli sui prezzi e garantire che gli associati non espongano merce di provenienza furtiva o che inducano a ritenere che siano state violate le norme vigenti. Le associazioni, infine, dovranno provvedere all’immediato allontanamento (sia dalla manifestazione sia dalla stessa associazione) di eventuali espositori irregolari. Il posizionamento dei banchi dovrà avvenire non prima delle ore 7, mentre il mercatino potrà svolgersi dalle 8 alle 15. Sgombero, pulizia e ripristino dell’area dovranno avvenire entro le 16.  
   
   
SOLVAY: IL PUNTO CON I SINDACATI  
 
Firenze, 25 gennaio 2012 – Si è appena concluso in Regione l’incontro che le organizzazioni sindacali della Solvay avevano richiesto agli assessori all’ambiente e allo sviluppo economico Anna Rita Bramerini e Gianfranco Simoncini. Nell’occasione i sindacati hanno chiesto informazioni sulla situazione attuale, dopo aver espresso le loro preoccupazione rispetto allo stato di incertezza che interessa il futuro del gruppo Solvay in Toscana anche alla luce delle recenti prese di posizione di alcuni sindaci, in primo luogo quello di Volterra. Gli assessori hanno fatto il punto sullo stato dell’arte successivo alla conferenza dei servizi sulla Via relativa alle concessioni Solvay che si è tenuta il 22 dicembre scorso e hanno informato i sindacati sulla prossima convocazione del tavolo istituzionale con tutti i Comuni e le Province interessati in cui verranno affrontate le problematiche emerse. Al tempo stesso gli assessori Bramerini e Simoncini hanno precisato che non sono a rischio l’attività della Solvay sul nostro territorio e neppure l’indotto, attività che naturalmente dovranno svolgersi nel rispetto dell’ambiente e delle norme del settore. I sindacati, che oltre a essere portatori delle istanze dei lavoratori, avevano manifestato l’esigenza che la presenza di Solvay fosse rispettosa delle norme ambientali e di un buon rapporto con il territorio, hanno apprezzato quanto emerso dall’incontro.