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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Marzo 2012
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L´ACQUISIZIONE DI GEMEAZ CUSIN DA PARTE DI AVENANCE ITALIA NEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA  
 
Bruxelles - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di Gemeaz Cusin da parte di Avenance Italia, parte del gruppo Elior. Entrambe le imprese operano nel settore della ristorazione collettiva in appalto in Italia. L´indagine della Commissione ha confermato che il soggetto risultante dalla concentrazione continuerebbe ad essere esposto a una concorrenza credibile da parte di una serie di concorrenti e che i clienti disporrebbero ancora di un numero sufficiente di fornitori alternativi in tutti i mercati interessati. La Commissione ha esaminato gli effetti sulla concorrenza dell´acquisizione proposta, in particolare nel mercato interessato della ristorazione collettiva in appalto nel settore "Difesa e altri servizi di pubblica sicurezza" in Italia, nel quale operano entrambe le imprese. Dall´indagine di mercato è emerso che la posizione di forza detenuta dalle parti su tale mercato dipende in larga misura da un contratto specifico che scadrà nel 2012. La Commissione ha inoltre rilevato che è poco probabile che dopo la concentrazione vengano aumentati i prezzi, in particolare perché i clienti non avrebbero alcuna difficoltà a passare a fornitori concorrenti nel settore della ristorazione collettiva in appalto. Inoltre, il soggetto risultante dalla concentrazione non sarebbe in grado di ostacolare l’ingresso o l’espansione sul mercato di concorrenti, in quanto i costi per avviare o ampliare un´attività nel settore della ristorazione collettiva in appalto in Italia sono piuttosto bassi. La Commissione ritiene che l´operazione non ostacoli in maniera significativa una concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See) o in una sua parte sostanziale. L’operazione proposta è stata notificata alla Commissione il 22 febbraio 2012. Procedure e norme di controllo in materia di concentrazioni La Commissione ha il compito di valutare le concentrazioni e le acquisizioni che coinvolgono imprese il cui fatturato supera determinate soglie (cfr. Articolo 1 del regolamento sulle concentrazioni) e di impedire le concentrazioni che potrebbero seriamente ostacolare la concorrenza nel See o in una sua parte sostanziale. La maggior parte delle concentrazioni non pone problemi sotto il profilo della concorrenza e viene autorizzata dopo i controlli di routine. Dalla notifica dell´operazione, la Commissione dispone generalmente di 25 giorni lavorativi per decidere se approvarla (fase I) oppure avviare un approfondito esame del caso (fase Ii). Ulteriori informazioni sul caso sono disponibili all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/elojade/isef/case_details.cfm?proc_code=2_m_6513    
   
   
SECONDO UNO STUDIO I LUPI MANGIANO MENO DELL´1% DEL BESTIAME IN GERMANIA  
 
Nonostante i lupi siano riapparsi in Germania, i fattori locali non dovrebbero preoccuparsi che queste creature attacchino e mangino il loro bestiame. Secondo una nuova ricerca infatti meno dell´1% degli animali delle fattorie fanno parte del menu dei lupi. Presentato sulla rivista Mammalian Biology, lo studio mostra come i lupi non rischiano il confronto con i cani da guardia o gli oggetti pericolosi per assicurarsi il cibo. Zoologi del Centro di ricerca Senckenberg a Görlitz in Germania hanno studiato le abitudini alimentari dei lupi nei primi otto anni dal loro ritorno. Il team ha preso in considerazione quello che i lupi mangiano attualmente e come le loro abitudini siano cambiate negli anni. I risultati indicano che i lupi hanno un´alta capacità di adattarsi per soddisfare le loro esigenze alimentari. I lupi erano scomparsi dalla Germania per molti anni. Stanno però lentamente ritornando. "Le abitudini alimentari dei lupi sono state il punto più controverso da quando sono tornati in Germania e ha portato a un esame più approfondito delle abitudini alimentari dei lupi che sono migrati in Lusazia oltre 10 anni fa," dice Hermann Ansorge, capo del Dipartimento di Zoologia del Museo di storia naturale Senckenberg a Görlitz. "Abbiamo esaminato cosa la dieta dei lupi e come questa sia cambiata dalla ricomparsa dei lupi nella Germania dell´Est. Il team ha raccolto e testato oltre 3000 campioni di bisogni di lupo per trovare prove non digerite delle prede, come ossa, pelo, zoccoli e denti. I dati mostrano che gli ungulati selvatici rappresentavano oltre il 96% delle prede dei lupi e la maggior parte di essi erano caprioli (55,3%), seguiti da cervi (20,8%) e cinghiali (17,7%). Le lepri rappresentavano quasi il 3% delle prede. Meno dell´1% delle prede studiate erano bestiame, dice Ansorge, che aggiunge: "Se le pecore e il resto del bestiame sono ben protetti e ci sono abbastanza animali selvatici, i lupi non rischiano il confronto con recinzioni elettriche e cani da guardia. Ci interessava scoprire come, perché e quanto velocemente fosse cambiata la dieta del lupo in Sassonia." I lupi sono arrivati in Germania dalla Polonia, dove mangiavano principalmente cervi. Nei primi anni dello studio, i ricercatori hanno riscontrato una proporzione significativamente più alta di consumo di cervi rispetto ai caprioli. "Ci siamo chiesti perché i lupi avessero cambiato il loro comportamento o se fossero cambiate le condizioni iniziali," dice il dott. Ansorge. Rispetto ai boschi polacchi, quelli della Lusazia sono più piccoli e sono attraversati da sentieri e campi. Questo significa che c´è più spazio per i caprioli e i cinghiali, mentre i cervi di solito si rifugiano nelle più spaziose aree boschive. Quindi i caprioli sono una preda semplice e frequente dalla prospettiva dei lupi, secondo i ricercatori. Le condizioni ambientali hanno provocato i cambiamenti delle abitudini alimentari dei lupi, suggeriscono i ricercatori. I lupi si sono adattati velocemente, ci sono volute meno di due generazioni per abituarsi alle nuove condizioni del nuovo habitat. Attualmente, 9 branchi di lupi vivono in Lusazia con circa 34 giovani esemplari. "Le probabilità di un conflitto tra uomo e lupo sono molto basse," dice il dott. Ansorge. "Non c´è niente che ostacola il ritorno dei lupi." Per maggiori informazioni, visitare: Istituto di ricerca Senckenberg: http://www.Senckenberg.de/root/index.php?page_id=71  
Mammalian Biology: http://www.Sciencedirect.com/science/journal/16165047  
 
   
   
LOMBARDIA: QUOTE LATTE, NEL 2012/13 PIÙ PRODUZIONE REGIONALE  
 
Milano - Regione Lombardia ha ultimato pochi giorni fa la spedizione delle comunicazioni che certificano la quota spettante a ciascuna azienda agricola produttrice di latte per la stagione 2012/2013. Partite ufficialmente le lettere raccomandate, la Direzione Generale Agricoltura tira le somme: a decorrere dal 1 aprile, saranno 6.203 gli imprenditori del latte che potranno produrre fino a 44.278.683 quintali. Cifra che rappresenta il totale delle quote tra regime delle consegne e vendite dirette. "Il regime delle vendite dirette, cioè dei produttori che trasformano e vendono direttamente il latte - spiega l´assessore all´agricoltura Giulio De Capitani - incide in valori percentuali molto limitati sul totale, ma rappresenta una realtà produttiva peculiare del nostro arco alpino, capace di esprimere livelli qualitativi molto alti". Nel corso della campagna, le aziende potranno avvalersi della facoltà di affittare nuove quote da altre regioni, se disponibili sul mercato, per acquisire il diritto a produrre più latte. "Il confronto con i dati della campagna precedente - precisa De Capitani - evidenzia un lieve calo nel numero complessivo delle aziende, che passano da 6.372 a 6.203. Cresce invece la quota complessiva a disposizione, che aumenta di oltre 500mila quintali". "Con 44 milioni di quintali - conclude l´assessore - la Lombardia conferma il proprio primato nella produzione di latte, sfiorando il 40% della quota nazionale".  
   
   
AUSTRIA, AUMENTO DEL FATTURATO PER IL PANIFICIO AUSTRIACO OELZ  
 
Il panificio industriale Ölz della regione Vorarlberg a ovest dell´Austria ha potuto aumentare il suo fatturato del 2,5 p.C. A 187,5 milioni di euro nell´anno commerciale 2011. L´azienda ha impiegato 858 persone nel suddetto anno, un aumento del 2,3 p.C. Rispetto all´anno precedente. La quota export è del 41,6 p.C. Particolarmente positive si sono sviluppate le esportazioni verso la Germania, la Svizzera e l´Italia, come anche verso Slovenia, la Repubblica Ceca e Slovacchia. Il tasso di crescita più alto sui mercati esteri è stato raggiunto in Italia, dove Ölz, grazie all´aiuto di un partner strategico, è entrato sul mercato del pan carrè e del pane per sandwich. Alcuni problemi emergono dal costo delle materie prime, il cui prezzo è fortemente aumentato negli ultimi tempi. Ciononostante l´azienda a gestione familiare ha potuto mantenere la sua posizione leader sul mercato locale.  
   
   
AGRICOLTURA: INNOVAZIONE E DIVERSIFICAZIONE A PARMA DUE BANDI SOPRIP NELL’AMBITO DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE. DOMANDE FINO AL 13 GIUGNO E AL 26 LUGLIO  
 
Parma – Vanno nella direzione della multifunzionalità dell’azienda agricola e della sua capacità di innovare i due bandi Soprip proposti alle aziende dell’area Leader di Parma e Piacenza (Pedemontana e Appennino) nell’ambito del Piano di sviluppo rurale 2007-2013, lo strumento di governo dello sviluppo del sistema agroalimentare emiliano-romagnolo il cui Asse 4 Leader è gestito proprio dal Gal (Gruppo di azione locale) Soprip. Il primo dei due bandi punta a sostenere progetti pilota di innovazione produttiva e commerciale dei prodotti agricoli e forestali, e resterà aperto fino al 13 giugno, il secondo mira invece a favorire la diversificazione delle aziende supportando interventi di recupero di immobili da destinare all’attività agrituristica e didattica, e sarà aperto dal 28 marzo al 26 luglio. Nel complesso oltre 1 milione e mezzo di euro le risorse messe a disposizione (682.292,80 euro per il primo e 881.781 euro per il secondo): alle domande accolte e finanziate sarà concesso un contributo del 40-45% delle spese ammesse. Oggi in Provincia la presentazione agli operatori del settore. “Sono bandi fondamentali per la nostra montagna, perché si dirigono a un completamento del reddito dell’azienda agricola e perché riguardano prodotti erroneamente ritenuti minori e una realtà significativa come quella degli agriturismi, presidi di rilievo per le terre alte”, ha detto in apertura il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, sottolineando “lo sforzo grande che il Gal Soprip sta facendo per la nostra montagna”. “C’è forte attesa per questi due bandi, che costituiscono una buona occasione per le aziende e per il territorio. Il bando sugli agriturismi offre opportunità sia alle aziende già in essere sia alle aziende nuove che vogliono partire: sono opportunità importanti, invitiamo tutti ad approfittarne”, ha spiegato il presidente di Soprip Alessandro Cardinali, che ha annunciato un possibile incremento delle risorse disponibili proprio per il bando sugli agriturismi. “L’altro bando, sulla valorizzazione dei prodotti tipici, coinvolge consorzi, cooperative ma anche singole imprese nella direzione dell’utilizzo della filiera corta. Quindi: fare prodotto, ma fare prodotto che ha già una filiera organizzata per la sua trasformazione, per la sua vendita e promo-commercializzazione. Questi sono aspetti fondamentali: è infatti importante non creare bandi fini a se stessi, e che poi non possono dare redditività, ma offrire opportunità che consentono di trasformare il lavoro quotidiano in reddito nell’ottica della valorizzazione dell’azienda agricola e del territorio rurale in cui risiede”. I due bandi sono stati illustrati in dettaglio da Giuseppe Orlandazzi, tecnico di Soprip. “Sostegno a progetti pilota di innovazione produttiva e commerciale dei prodotti agricoli e forestali” (misura 411 asse 7 del Piano di sviluppo rurale) - Il bando (cui sono destinati 682.292,80 euro) intende sostenere azioni innovative e sperimentali nei comparti della produzione, trasformazione e commercializzazione di specifiche produzioni tipiche e di qualità riconducibili alle filiere locali e ai prodotti di nicchia indicati dal Programma rurale delle Province di Parma e Piacenza. Si finanzieranno progetti “integrati” che permettano di unificare in un solo disegno i vari momenti che caratterizzano la vita del prodotto, dalla coltivazione/allevamento alla commercializzazione, in una logica di continuità e permanenza nel territorio di appartenenza; particolare attenzione, con meccanismi di premialità, sarà riservata ai progetti presentati da raggruppamenti di imprese. Il bando intende sostenere i prodotti di qualità tipici ad alta distintività territoriale. Queste le produzioni ammesse: patate, carne, vitivinicoltura, fungo Igp di Borgotaro, suino brado di Piacenza, suino nero di Parma, latte e formaggio, castagne, olivicoltura, prodotti agricoli freschi, tartuficoltura, cereali, piccoli frutti e prodotti del sottobosco, cavallo bardigiano, legno. I progetti candidati potranno svilupparsi nell’ambito di un singolo comparto o interessare contemporaneamente più comparti. Il finanziamento sarà concesso come contributo in conto capitale nella percentuale del 40% delle spese ammesse. Le spese ammissibili a finanziamento possono essere materiali e immateriali. Tra le spese materiali: macchinari, impianti, attrezzature nuove di fabbrica funzionali al ciclo di produzione, allevamento, trasformazione e promo-commercializzazione dei prodotti, opere edili connesse all’installazione e all’uso di macchinari, impianti e attrezzature. Tra le spese immateriali: materiale informativo e promozionale, attività pubblicitarie nei punti vendita, partecipazione a fiere, mostre, workshop, educational, organizzazione e realizzazione di eventi promozionali. Le domande devono essere presentate sul sito internet www.Galsoprip.it entro il 13 giugno 2012 utilizzando il Sistema Operativo Pratiche (Sop). Dopo l’istruttoria, le domande saranno inserite in graduatoria e quelle in posizione utile saranno finanziate. Al termine della loro realizzazione i progetti verranno sottoposti a verifica da parte della Provincia e liquidati. “Diversificazione in attività non agricole – Agriturismo” (Misura 413 azione 1 del Piano di Sviluppo rurale) - Il bando (che mette a disposizione 881.781 euro) punta a qualificare e incrementare il sistema dell’accoglienza turistica nel territorio rurale, mettendo a valore le sue specificità attraverso il sostegno alle attività agrituristiche: attività che possono divenire una valida integrazione del reddito dell’imprenditore agricolo contribuendo nello stesso tempo ad aumentare l’attrattività dell’ambiente rurale come sede di investimento e di residenza. Dal punto di vista operativo, si finanzieranno interventi di recupero di immobili da destinare all’attività agrituristica e didattica. L’aiuto sarà concesso come contributo in conto capitale in una percentuale variabile dal 40% al 45% delle spese ammesse. Le spese ammissibili a finanziamento possono riguardare due tipi di investimenti: quelli per l’adeguamento delle aziende per la realizzazione o l’ampliamento delle attività agrituristiche e quelli dedicati esclusivamente all’attività didattica. Le domande devono essere presentate sul sito internet www.Galsoprip.it  dal 28 marzo al 26 luglio 2012 utilizzando il Sistema Operativo Pratiche (Sop). Dopo l’istruttoria, le domande saranno inserite in graduatoria e quelle in posizione utile saranno finanziate. Al termine della loro realizzazione i progetti verranno sottoposti a verifica da parte della Provincia e liquidati. Per scaricare i bandi e avere informazioni: www.Galsoprip.it    
   
   
PESCA IN LIGURIA, FILIERA ITTICA LOCALE, VERSO LA PROROGA DELLA SCADENZA DEL BANDO PER I GAC – GRUPPO AZIONE COSTIERA  
 
Genova. La Regione Liguria sta disponendo la proroga fino al 20 aprile 2012 per il termine della presentazione delle domande per la costituzione dei Gac-gruppi di azione costiera, forme di partenariato pubblico e privato previsti dall´Unione Europea, espressione dei territori e costituiti da pescatori, acquacoltori per la valorizzazione dei prodotti delle aziende del settore, il rafforzamento della filiera ittica locale, il pesca-turismo, la tutela e la promozione dei territori costieri. La scadenza del bando era fissata al 31 marzo. La Regione Liguria, a dicembre, su proposta dell´assessore alla Pesca Giovanni Barbagallo, aveva approvato un bando ad hoc, pubblicato sul Bur-bollettino ufficiale e sul sito web regionale che fissa i requisiti e identifica le zone del Mar Ligure che possono candidarsi a ospitare il primo Gruppo di azione costiera. Sono: la zona Ventimiglia - Sanremo - Imperia, quella compresa tra Loano - Finale Ligure e Bergeggi, la zona Camogli - Sestri Levante e Cinque Terre - La Spezia. Tra le iniziative realizzabili dal Gac anche i progetti di cooperazione con altre zone di pesca nazionali e transnazionali e difendere l´occupazione del comparto. Il provvedimento fa parte dell´asse 4 del Fondo europeo della pesca 2007-2013 ed è finanziato dalla Regione Liguria con 600 mila euro.  
   
   
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO: CRESCONO I CONTROLLI. REGIONE SARDEGNA SOSTIENE POLITICA DELLA QUALITÀ  
 
Cagliari - Oltre 450 mila campioni esaminati per un totale di 640 mila analisi di laboratorio. Questi i numeri dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna presentati il 26 marzo a Cagliari dall’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, e dal direttore generale dell´organismo Antonello Usai, che hanno illustrato il bilancio dell’attività dei controlli effettuati nel 2011. "Lo Zooprofilattico - ha detto in premessa l´Assessore - si conferma il braccio operativo e strategico della Regione in materia di sanità animale e sicurezza alimentare, e le sue attività si rivelano sempre più un strumento importante a vantaggio di Asl, Università e altri enti regionali che ogni giorno possono contare su professionalità elevate riconosciute a livello nazionale e non solo". "Questo bilancio è frutto di un anno di ricerca e di attività sul campo - ha aggiunto il direttore generale dell´Istituto Zooprofilattico, Antonello Usai -. Abbiamo l´ambizione di andare avanti su questa strada con la politica della qualità». I dati. La maggior parte delle richieste sono arrivate dalle Asl (85% con 542mila esami), seguite dall’Associazione regionale degli allevatori (Ara), con oltre 40 mila accettazioni, e dagli ambulatori veterinari, ai quali sono stati inviati oltre 17 mila “rapporti di prova”. Numeri di rilievo anche per gli enti regionali (Agris, Ente Foreste) e per le Università, che nel complesso hanno presentato oltre 6 mila richieste. Circa 650 i tipi di prove iscritte nel catalogo dell´Izs, di cui 84 accreditate dal sistema internazionale Accredia. Sono il cuore delle attività dell´Istituto diretto da Antonello Usai, perché da sole rappresentano il 65 per cento delle analisi effettuate. "Questo significa che le attività di laboratorio e di ricerca dello Zooprofilattico sono rivolte al territorio e al comparto agro-zootecnico della Sardegna, che non ha bisogno di guardare oltre il Tirreno per realizzare i Piani di eradicazione e di controllo delle malattie disposti dalla Regione e dal Ministero – ha proseguito Usai - . Nel 2011 le prove accreditate sono cresciute del 16 per cento e nel corso dei prossimi due anni potrebbero estendersi anche ai vegetali, finora esclusi". I settori. Tre le aree tematiche di competenza dell´Istituto Zooprofilattico: sanità animale, sicurezza alimentare e benessere animale. Nel settore più importante, quello della salute animale, l´Istituto ha svolto 340 mila esami, dai Piani nazionali del Ministero della Salute (influenza aviaria, Bse) ai Piani regionali di controllo. In particolare quelli sulla peste suina (circa 50 mila analisi), la West Nile disease, l´encefalopatia spongiforme degli ovini (scrapie) e la brucellosi ovicaprina. Per quest’ultima patologia, l’isola è stata dichiarata dall’Ue regione ufficialmente indenne nel 2009. "Tuttavia nel 2011 l’Istituto Zooprofilattico ha accertato la presenza di due focolai nel Nuorese, causati dall’importazione di capre infette dalla Spagna - ha spiegato il direttore dell´Izs -, perciò bisogna tenere alta la guardia sulle importazioni dall´estero". Nel settore della sicurezza alimentare, l’Izs è stato impegnato per garantire la salubrità degli alimenti di origine animale in un´ottica di filiera, dalla carne, al latte, ai formaggi ai molluschi. Nell’ambito del Piano regionale alimenti sono stati eseguiti quasi 10 mila esami, di cui 65 positivi, prevalentemente per salmonella. Oltre 21 mila, invece, le ricerche del parassita della trichinella, che è stato trovato in 17 casi. Da sottolineare, infine, il Piano straordinario per il monitoraggio del Poligono di Quirra, che ha prodotto oltre 8 mila risultati per la ricerca di contaminanti ambientali, e quello sulla contaminazione dei pesci nel Golfo dell´Asinara, avviato dopo lo sversamento di idrocarburi dall´impianto E.on di Porto Torres. Un capitolo a parte merita il supporto erogato al sistema sanitario per la diagnosi delle malattie trasmesse dagli animali all’uomo (2.539 richieste), settore in cui l´Istituto Zooprofilattico è unico ente in Sardegna in grado di effettuare la diagnostica di laboratorio. Centri di referenza e Produzioni. L´officina farmaceutica dell´Istituto Zooprofilattico ha prodotto oltre un milione di dosi di vaccino per le malattie animali, come l´agalassia contagiosa e la mastite degli ovini. Da segnalare l´attività dell´Osservatorio epidemiologico veterinario regionale, che tiene sotto controllo i focolai attivi in tutta la Sardegna, e dei Centri di referenza, che svolgono attività di supporto e conferma anche nei confronti degli altri Istituti Zooprofilattici italiani. Il Centro nazionale di referenza per l’Echinococcosi dell’Izs ha sottoposto a campionamento circa 2 mila ovini tra il 2009 e il 2011. Di questi, quasi la metà sono risultati positivi alla presenza dell’echinococco, circostanza che impone una riflessione sui pericoli della malattia per l’uomo. Dal 2001 al 2010, infatti, sono stati più di 1.500 i ricoveri registrati per echinococcosi cistica. La situazione epidemiologica attuale. Due le principali emergenze sanitarie affrontate nel 2011 dall’Istituto Zooprofilattico della Sardegna: la peste suina africana e la West Nile Disease. Sul primo fronte, sul quale l’assessore De Francisci ha annunciato una stretta in accordo con le associazioni di categoria, sono state fatte circa 50 mila analisi in tutto il territorio regionale. Attualmente si registrano 48 focolai, quasi esclusivamente nella fauna selvatica. Sul fronte Febbre del Nilo, invece, sono stati eseguiti circa 750 esami. La malattia è comparsa per la prima volta a settembre ed è stata segnalata con numerosi focolai negli equidi e sintomatologia clinica negli uccelli. L’ultimo episodio risale all’8 febbraio 2012, quando il numero di focolai accertati è arrivato a 54. La patologia ha colpito soprattutto l’area di Oristano, dove si sono verificati 49 casi. Solo 4 episodi di Wnd nel Campidano, tra Sanluri e Cagliari, e un focolaio a Orosei. Nessun caso invece nella provincia di Sassari. È in corso, infine, il piano di sorveglianza il quale sarà affiancato a breve da una nuova campagna di sensibilizzazione regionale verso i cittadini.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATI ESITI DELLA SPERIMENTAZIONE SULLE VARIETÀ LOCALI DI SEGALE  
 
 Il Centro di Sperimentazione Laimburg martedì 27 marzo, presso la Scuola professionale agricola “Fürstenburg” a Burgusio ha presentato i risultati del progetto triennale sulla caratterizzazione agronomica delle varietà locali di segale della Val Venosta. Dall’esperimento di coltivazione di varie tipologie di segale ad Allitz vicino a Lasa in Val Venosta (a quota 1.500 metri), sviluppatosi nell’arco di tre anni e autofinanziato dal Centro Laimburg, sono emersi dati di grandissimo valore per gli agricoltori altoatesini. I ricercatori hanno studiato 15 varietà locali e altre 6 varietà moderne; è emerso le varietà locali risultano meno sensibili ai danni da svernamento e maturano più rapidamente, mentre è evidente il miglioramento delle varietà moderne confrontate con quelle locali tradizionali. Le varietà moderne, infatti, sono più robuste ed hanno potenziale produttivo più elevato. Inoltre, come ha spiegato Giovanni Peratoner del Centro Laimburg, i semi delle varietà moderne è superiore rispetto a quello delle varietà locali. I dati serviranno agli agricoltori interessati alla coltivazione di segale per la scelta della varietà e per le modalità di coltivazione e per valutare l’economicità della produzione. Tra le caratteristiche esaminate: i danni da svernamento, la resistenza, la resa ed aspetti qualitativi delle varietà. Il progetto è stato svolto dalla sezione dell’agricoltura montana del Centro Laimburg in cooperazione con l’associazione “Kornkammer Vinschgau” (“granaio Val Venosta”) e la banca del germoplasma del Land Tirolo. L’associazione“kornkammer Vinschgau” ha lanciato il progetto nel 2008 allo scopo di ravvivare la coltivazione di segale. Secondo i dati statistici la coltivazione di cereali in Alto Adige è praticata su 240 ettari. Una stima recente della Ripartizione agricoltura della Provincia conferma che l’area coltivata non ha subito maggiori cambiamenti negli ultimi dieci anni. Tra i cereali coltivati si trovano segale, orzo, grano, avena e spelta. Oltre all’iniziativa lanciata dall’associazione “Kornkammer Vinschgau”, il Centro di Sperimentazione Laimburg contribuisce con la sua competenza scientifica ad altri progetti che hanno lo scopo di ravvivare la coltivazione di cereali sul territorio provinciale. In Val Pusteria 28contadini coltivano segale e farro su 53 ettari di campi e fanno parte del progetto Regiograno, gestito dal Tis, il Südtiroler Bauernbund ed il Centro di Sperimentazione Laimburg. Il progetto segue l’obiettivo di creare una catena del valore regionale tra agricoltori, mugnai e panificatori. Nel progetto Regiograno il Centro di Sperimentazione Laimburg funge da partner scientifico ed offre una consulenza su tutti gli aspetti agronomici per la coltivazione di cereali di alta qualità.  
   
   
AUSTRIA, ANDAMENTO DEL COMMERCIO DI ALIMENTARI  
 
Le abitudini alimentari degli austriaci non sono sostanzialmente cambiate negli ultimi tempi. Ciononostante, l´acquisto di prodotti freschi nei supermercati è in diminuzione a causa dei consumatori che fanno sempre di più riferimento a ristoranti, mense o chioschi per gli spuntini. In aumento la domanda per prodotti tradizionali locali a scapito dei piatti internazionali. Più della metà della carne venduta, è consumata nel settore della ristorazione. Il valore dei prodotti freschi (carne e derivati, articoli lattiero-caseari, frutta e verdura) venduti al dettaglio è di 4 miliardi di euro all´anno. Dai dati risulta che i consumatori preferiscano effettuare una gran parte degli acquisti solo quando i prodotti sono offerti a prezzo ridotto. Per esempio, il 36 per cento della carne venduta viene acquistata nei momenti di sconto. Inoltre, si è verificata una perdita della quota di mercato delle catene di discount, data la crescente concorrenza proveniente dai supermercati tradizionali, che offrono sempre più articoli di marca propria a prezzi molto bassi. Dato l´ampio controllo di mercato da parte dei tre grandi gruppi Rewe, Spar e Hofer, un ulteriore problema in Austria è che, a causa del basso numero di catene alimentari di rilievo, potrebbe verificarsi una mancanza di concorrenza di mercato.  
   
   
PUGLIA, ECCO COME CAMBIA IL RAPPORTO TRA L’AGRICOLTURA REGIONALE ED IL CITTADINO/UTENTE  
 
Si svolgerà giovedì 29 marzo, alle ore 10.30, presso il Salone dell’assessorato alle Risorse agroalimentari (L.mare N. Sauro,45) la conferenza stampa di presentazione del Regolamento, nato dalla collaborazione tra l’Area Politiche per lo sviluppo Rurale ed il Formez per dare attuazione alla legge 241/90, modificata nella n. 69/2009, che stabilisce che, le Pubbliche Amministrazioni determinano, per ciascun tipo di procedimento, in assenza di un termine fissato da legge o altro atto della pubblica amministrazione, il termine entro cui esso deve concludersi. Diversamente i procedimenti devono concludersi entro 30 giorni decorrenti dall’inizio del procedimento d’ufficio o dal ricevimento della domanda, se il procedimento è ad istanza di parte (art. 2, co 6, L. 241/90 modificata). La concreta fissazione dei termini per provvedere è demandata al potere regolamentare delle Pubbliche Amministrazioni. L’adempimento da parte dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale alla nuova disciplina introdotta dalla legge 69/2009 modificando la legge n.241/90 è un chiaro segnale di voler assicurare trasparenza, efficienza e certezza dell’azione amministrativa verso i cittadini e le imprese. Ad illustrare il Regolamento e le sue conseguenze nel rapporto con il cittadino/utente, l’assessore alle Politiche agroalimentari, Dario Stefàno, il Direttore d’Area, Gabriele Pagliardini e, per il Formez, la d.Ssa Francesca Ferrara.  
   
   
SARDEGNA: AL VIA I NUOVI FINANZIAMENTI PER L´AMMODERNAMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE  
 
L´assessorato dell´Agricoltura ha approvato il 2° bando per l´ammissione ai finanziamenti previsti dalla misura 121 "Ammodernamento delle aziende agricole" del Programma di sviluppo rurale 2007/2013. La misura prevede, in particolare, un aiuto per la realizzazione di investimenti, materiali e immateriali, finalizzati all´ammodernamento delle strutture e all´introduzione di tecnologie innovative in vista dei seguenti obiettivi: valorizzazione dei prodotti agricoli e miglioramento dei processi produttivi, salvaguardando nel contempo le risorse naturali, il paesaggio e il tessuto socio-economico delle zone rurali; accrescere la produzione agricola tutelata da sistemi comunitari e nazionali di qualità alimentare; facilitare l´insediamento dei giovani in agricoltura. Possono beneficiare dei finanziamenti le imprese agricole, singole o associate (cooperative, consorzi di cooperative e società agricole), le cui superfici siano situate sul territorio regionale. Le imprese interessate dovranno: costituire o aggiornare il proprio fascicolo aziendale; compilare le domande di aiuto dal prossimo 2 aprile fino al 31 maggio 2012, utilizzando la procedura on line del Sistema informativo agricolo regionale (Siar), disponibile all´indirizzo internet http://intranet.Sardegnaagricoltura.it . Gli interessati potranno compilare la domanda personalmente oppure tramite i centri di assistenza agricola o i liberi professionisti abilitati alla redazione del progetto; presentare la copia cartacea della domanda al competente Servizio territoriale di Argea Sardegna, tramite consegna a mano, raccomandata con avviso di ricevimento o corriere espresso, entro il 6 giugno 2012. In caso di consegna a mano, la domanda dovrà pervenire entro le ore 13. Per informazioni sulla procedura informatica per la compilazione delle domande sarà possibile rivolgersi al supporto tecnico Siar, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18, ai numeri di telefono 070 606 6234 e 070 606 6357 oppure all´indirizzo e-mail siar.Supportotecnico@regione.sardegna.it    
   
   
CAMBIANO I CONSUMI DI VINO NEI SUPERMERCATI: O IL PREZZO O LA QUALITA’  
 
La recessione ha messo la parola fine al fatidico rapporto qualità/prezzo negli acquisti di vino nei supermercati, nel senso che i consumatori privilegiano o il prezzo o la qualità. La novità viene evidenziata da ben due ricerche di mercato presentate a Vinitaly: le scelte sono infatti influenzate maggiormente dalla finalità d’uso (vino da tavola per uso quotidiano, vino da regalare, vino per gli ospiti a cena), quindi il consumatore si orienta alternativamente sul fattore prezzo o sul fattore qualità. Non a caso le fasce di prezzo che fanno registrare una crescita nel 2011 sono due: quella bassa, sotto i 3 euro, e quella alta, sopra i 5 euro. L’altra novità è che i prezzi del vino nella Grande Distribuzione (Gdo) aumentano, sia per effetto del caro vita che della maggiore presenza in scaffale di vini “nobili”: si veda l’esempio del Brunello di Montalcino, le cui vendite sono aumentate del 14,8%, con un prezzo medio a bottiglia di 17,2 euro. Gli italiani, dunque, privilegiano sempre più il supermercato come luogo d’acquisto del vino (571 milioni di litri nel 2011), certamente per la sua convenienza, ma anche perché qui trovano un vasto assortimento di vino di qualità (320 milioni di litri di vini Doc, Docg, Igt acquistati nel 2011). Il 62,9% sceglie il supermercato per l’acquisto di vino, il 25% il produttore o la cantina, il 7,3% in Enoteca, il 5,1% in altri tipi di format (negozi, grossisti, vendita a domicilio e internet, agriturismo). Il quadro complessivo è emerso dalla tavola rotonda odierna su vino e Grande distribuzione, organizzato a Vinitaly da Veronafiere, che da anni è impegnata ad analizzare le novità in questo canale di vendita con la tradizionale tavola rotonda (cui sono intervenuti Federdistribuzione, Unione Italiana Vini, Coop e Conad) e con l’evento B2b “Gdo Buyers’ Club” (cui hanno partecipato Carrefour, Pam, Billa, Despar, Unes, Interdis, Agorà, Sisa e Gruppo Sun). Alla tavola rotonda, condotta da Luigi Rubinelli, Direttore di Retailwatch.it, sono state presentate le ricerche di Symphonyiri Group sul mercato del vino nella Gdo e quella dellasociologa delle tendenze alimentari Marilena Colussi, in collaborazione con Cra, sui comportamenti dei consumatori negli acquisti di vino (si veda il comunicato del 25 marzo), entrambe commissionate da Veronafiere. Anche nel canale della Gdo la crisi si fa sentire, tanto che le vendite di vino confezionato nel suo complesso scendono dello 0,9% nel 2011 rispetto all’anno precedente: le uniche due fasce di prezzo a crescere sono quelle delle bottiglie da 75cl sotto i 3 euro, dello 0,6% a volume, e quella superiore ai 5 euro con un +11,1% a volume (vedi tabelle Symphonyiri allegate). “Complessivamente i volumi sono in calo e i valori in crescita, in linea con l’andamento dei consumi nel Paese - ha ribadito Virgilio Romano, curatore della indagine di Symphonyiri Group - ed anche i dati dei primi due mesi del 2012 evidenziano un marcato incremento dei prezzi, anche se è difficile dire quanto tutto ciò si ripercuoterà sulle vendite, essendo il mercato del vino piuttosto atipico”. Novità anche sui formati del vino: si accentua la flessione del bottiglione da un litro e mezzo, la bottiglia da 75cl è ormai regina del mercato, anche se il brick mantiene le posizioni, seppur sostenuto da forti promozioni. Le mezze misure si affacciano però anche nei supermercati, tanto che Luigi Rubinelli le ripropone per il futuro: “Una volta le unità di misura nelle trattorie erano: un quarto, mezzo litro e 1 litro. Perché non riproporle sia nell´horeca che nella Gdo? Sono le misure giuste per bere vino, anche responsabilmente". Le vendite in promozione sono aumentate (38% del totale nel 2011, mentre la percentuale nel 2010 era del 37% e si prevede arriverà al 39% nel 2012). Aumentano anche le vendite dei vini a marca commerciale, cioè prodotte dalla catena distributrice, seppur con etichette di fantasia, che raggiungono i 43 milioni di euro venduti di bottiglie da 75cl (erano 40 nel 2010). “I vini a marca del distributore si affiancano all’offerta esistente – ha detto Gianluca Di Venanzo, rappresentante di Federdistribuzione (l’associazione maggioritaria delle imprese della Gdo) a Vinitaly, nonché Direttore generale di Despar - puntando sul rapporto di fiducia creato nel tempo con il consumatore: un prodotto di buona qualità, selezionato in modo accurato e capace di presentarsi ai clienti con un prezzo accattivante. La presenza della marca commerciale si inserisce in un contesto di flessione dei consumi: bisogna puntare a uno sviluppo che sia quantitativo ma soprattutto qualitativo, assumendo un ruolo di diffusione e conoscenza dei prodotti di gamma più alta e a denominazione d’origine, realizzando innovazione sul layout espositivo, selezione nell’assortimento, creazione di sinergie con i prodotti locali degli altri reparti”. Anche le cantine sollecitano la Grande Distribuzione ad assumere un ruolo più attivo nel mercato del vino, abbandonando una posizione di mero servizio. “Abbiamo una situazione totalmente nuova, sia per i produttori che per i distributori – ha affermato Lucio Mastroberardino, Presidente dell’Unione Italiana Vini - dopo l’eccesso di offerta, nei prossimi anni assisteremo a un ritorno alla normalità, grazie all’effetto calmieratore della riforma del settore vitivinicolo comunitario (Ocm) che ha già propdotto materia prima scarsa e listini al rialzo. L’occasione è propizia per costruire qualcosa di inedito per il nostro Paese: filiera vino e distribuzione non più in contesa per strapparsi il margine, ma alleate per offrire al proprio cliente, il consumatore, non solo un prodotto, ma un ‘valore’, sul quale si è deciso di investire insieme: in formazione, in acculturamento, in promozione. Solo così si potranno evitare derive e svincolarsi gradualmente dalla logica sterile del prezzo. Oggi, invece, le politiche d’offerta e di competitività della Gdo per attrarre i consumatori fanno leva solo sulla scontistica, la più profonda possibile”. Sul rapporto con i produttori è intervenuto anche Giuseppe Zuliani, Direttore della Marca Commerciale di Conad: “Nel 2011 abbiamo lanciato 57 nuove etichette a marchio proprio e per farlo abbiamo selezionato 30 cantine di produzione autoctona rappresentative della produzione locale e con standard qualitativi di alto livello”. Altro dato di rilievo presentato da Symphonyiri alla tavola rotonda è quello della vendita delle bollicine nella Grande Distribuzione: la crescita nel 2011 si limita ad un + 0,4% a volume, frenata da un considerevole rallentamento dello champagne francese (- 8,2% a volume) e da un Natale influenzato dalla crisi finanziaria e dalla contrazione dei consumi. Ma si conferma il grande successo delle bollicine italiane: il Prosecco cresce dell’8,3% a volume e il Muller Thurgau del 10%. “Gli spumanti contribuiscono in maniera determinante alla tenuta del comparto – ha sottolineatoSergio Soavi, Direttore dei Prodotti Tipici della Coop - anche perché rappresentano una scelta ben precisa che molte persone fanno (facilità di utilizzo, duttilità e polivalenza d’uso, qualità comprensibile, aggancio festoso e sereno ad altri ambienti di relazione). Queste caratteristiche accompagnano anche il successo e la crescita di molti vini storici (come Lambrusco e Chianti,) ed emergenti (come Kalterersee o Schiava, Marzemino, Muller, Pignoletto)”. La ricerca di Symphonyiri evidenzia come i vini esteri nei supermercati abbiano una quota di mercato piuttosto esigua con 16 milioni di euro venduti: la quota del vino francese è la più grande (grazie allo champagne) raggiungendo lo 0,5%, segue il vino spagnolo (0,1%) e si fanno notare le buone performances dei vini portoghesi e cileni. Il canale della Gdo è rilevante anche nella conquista dei mercati esteri da parte del vino italiano che scavalca il vino australiano nel mercato statunitense e consolida il suo vantaggio sul vino francese in Germania. Infine, sempre interessanti le classifiche dei vini più venduti nel canale Gdo in Italia: Lambrusco, Sangiovese, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola e Chianti. Diversi vini pregiati si affacciano nella classifica dei vini con maggior tasso di crescita: oltre al già citato Brunello di Montalcino, il Pecorino da Marche e Abruzzo, la Falangina, il Gavi, il Marzemino, il Rosso di Montalcino.  
   
   
BOLZANO: DIVIETO DI IMPIEGARE PRODOTTI FITOSANITARI DANNOSI ALLE API TRA I 500 ED I 750 METRI DI QUOTA  
 
 Dal 1° aprile 2012 (ore 00.00) è proibito l’impiego di prodotti fitosanitari dannosi alle api nelle zone frutticole comprese tra i 500 ed i 750 m. Di quota. Nella destra orografica della Val Venosta dopo Tel il divieto ha inizio a partire da venerdì 6 aprile 2012 (ore 00.00). La Ripartizione agricoltura ha stabilito che da domenica 1° aprile 2012 (ore 00.00) sarà vietato l’impiego di prodotti fitosanitari dannosi alle api, contenenti i principi attivi sotto elencati, in tutte le zone frutticole situate tra i 500 ed i 750 m s.L.m. Il divieto rimarrà in vigore fino a revoca. Nella destra orografica della Val Venosta dopo Tel il divieto ha inizio a partire da venerdì 6 aprile 2012 (ore 00.00). Ecco nel dettaglio i principi attivi proibiti:
Principio attivo Principio attivo
Abamectina Fenoxycarb
a-Cipermetrina Flufenoxuron
Clorantraniliprole Imidacloprid
Clorpirifos Lambda cialotrina
Clorpirifos-metile Milbemectin
Clothianidin Fosmet
Ciflutrina Pyridaben
Cipermetrina Pirimifos-metile
Deltametrina Spinosad
Dimetoato Spirodiclofen
Diquat Spirotetramat
Emamectina Teflubenzuron
Esfenvalerate Tiametoxam
Etofenprox Tebufenpirad
 
   
   
BOLZANO: DIVIETO DI IMPIEGARE PRODOTTI FITOSANITARI DANNOSI ALLE API DURANTE LA FIORITURA DEI FRUTTIFERI.  
 
La Ripartizione agricoltura ha stabilito che il divieto di impiegare prodotti fitosanitari dannosi alle api entra in vigore per tutte le zone frutticole situate fino a 500 m s.L.m per tutti i Comuni, eccetto i sotto elencati, a partire da giovedì 29 marzo 2012 (ore 00.00) (termine ultimo per il trattamento: mercoledì 28 marzo 2012). Nei Comuni di Nalles, Tesimo, Gargazzone, Postal, Lana, Cermes, Marlengo, Lagundo, Merano, Tirolo, Scena, Caines, Rifiano, San Martino in Passiria e San Leonardo in Passiria il divieto ha inizio a partire da domenica 1° aprile 2012 (ore 00.00) (termine ultimo per il trattamento: sabato 31 marzo 2012).
Elenco dei principi attivi che non possono essere impiegati durante la fioritura dei fruttiferi ai sensi dell’articolo 3 della legge provinciale del 23.03.1981, n. 8 e successive modifiche;
Principio attivo Principio attivo
Abamectina Fenoxycarb
a-Cipermetrina Flufenoxuron
Clorantraniliprole Imidacloprid
Clorpirifos Lambda cialotrina
Clorpirifos-metile Milbemectin
Clothianidin Fosmet
Ciflutrina Pyridaben
Cipermetrina Pirimifos-metile
Deltametrina Spinosad
Dimetoato Spirodiclofen
Diquat Spirotetramat
Emamectina Teflubenzuron
Esfenvalerate Tiametoxam
Etofenprox Tebufenpirad
 
   
   
AGRICOLTURA, FORESTE E TURISMO SONO MOTORI DELLO SVILUPPO  
 
Agricoltura, foreste e turismo: sono altrettanti motori dello sviluppo del Trentino, attorno ai quali indirizzare - nel segno distintivo della qualità -, sforzi, risorse, attenzione. Lo ha ribadito ieri Tiziano Mellarini, assessore provinciale all´agricoltura, foreste, turismo e promozione, illustrando agli organi di informazione gli orientamenti e le priorità dell´Assessorato per l´ultima parte della legislatura. Si è trattato dell´incontro che ha chiuso la serie delle conferenza stampa programmatiche seguite alla Giunta di Lagolo. La zootecnia, la frutticoltura e la viticoltura del Trentino devono ripartire dalle indicazioni uscite da "Agricoltura 2020", la conferenza del gennaio 2011 che ha disegnato le linee d´azione per il futuro, puntando in particolare su ricerca, formazione e innovazione. Con un obiettivo prioritario: perseguire ancor più la qualità dei prodotti, fino ad arrivare ad un marchio che ne certifichi la sostenibilità. "Vogliamo che la nostra agricoltura sia quella che ci può distinguere sui mercati, puntando alla riduzione dei fitofarmaci e dei fertilizzanti, aspetto su cui sta lavorando l´Istituto di San Michele", ha ricordato l´assessore Mellarini. Ed a trainare questo processo virtuoso, sviluppando dinamiche di maggiore imprenditorialità, dovrà essere il mondo cooperativo, che rappresenta l´80 per cento delle produzioni agroalimentari locali. Ma non solo del settore primario ha parlato oggi l´assessore. Mellarini ha infatti affrontato anche i temi del turismo, un "terminale" sensibile dell´economia provinciale la cui tenuta è fondamentale, specie in un momento di crisi quale quello attuale. Quattro i "fronti" sul quali l´assessore ha confermato l´impegno pubblico ma sui quali dovranno impegnarsi, sviluppando un´azione di sistema, anche gli operatori privati: qualità delle strutture, innovazione nei prodotti e nell´offerta di servizi, internazionalizzazione della clientela, allungamento delle stagioni turistiche. "Per competere con le altre destinazioni turistiche - ha tra l´altro affermato Mellarini - il Trentino non può pensare di promuovere se stesso da solo sui mercati internazionali ma deve allearsi con altri territori, e l´alleanza più naturale da perseguire è quella tra le Dolomiti patrimonio dell´Unesco e una città d´arte di richiamo mondiale come Venezia".  
   
   
AGRICOLTURA: QUASI 14 MILIONI PER INVESTIMENTI IN TOSCANA  
 
Firenze – Investimenti in agricoltura, via alle domande di contributo. E’ aperta la possibilità di presentare la domanda di aiuto per l’annualità 2013 per le misure del (Programma di Sviluppo Rurale) Psr 2007/2013 a sostegno agli investimenti (misure 121, 122, 125a, 311) con le risorse assegnate dal Documento attuativo regionale (Dar) a ciascuna Provincia nel piano finanziario unico. In tutta la Toscana sono disponibili, complessivamente, circa 13 milioni e 800 mila euro (13.819.696), dei quali: 3.957.000 euro per la misura Misura 121 “Ammodernamento delle aziende agricole” ; 1.211.00 euro per la Misura 122 “Migliore valorizzazione economica delle foreste” ; 1.769.000 euro per la Misura 125a “Miglioramento e sviluppo delle infrastrutture”; 1.805.000 euro per la Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” . La giunta regionale ha infatti approvato due delibere (la 186 e la 187 del 12/03/2012) con le quali sono state determinate le risorse del Psr 2007/2013 da assegnare alla programmazione di Province, Comunità montane e Unioni di comuni per l’anno 2013 e le pianificazioni finanziarie operate a livello territoriale dalle Province stesse con la ripartizione dei finanziamenti tra le misure del Psr 2007/2013. Il totale delle risorse assegnate dalla Regione Toscana agli Enti per il 2013 ammonta a 33.467.087 €. Di questi, oltre agli attuali 13.819.696 € destinati alle misure a investimento, altri 19.647.391 € sono destinati alla copertura delle misure a premio (misura 214, 211, 212, 113, ecc.) e per i trascinamenti derivanti dal precedente periodo di programmazione. “Si tratta – commenta l’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori – di linfa preziosa che va a sostenere gli investimenti in agricoltura e nel settore forestale, comparti dell’economia toscana che hanno mostrato in questi mesi una grande voglia di investire, rinnovare, diversificare. Si tratta di investimenti che faranno sentire i loro benefici effetti non solo in termini economici, ma anche sul versante del presidio del suolo e su quello dell’attrattività della Toscana, sempre più legata al suo paesaggio agricolo e alla sua cultura rurale.” Ecco nella tabella la ripartizione per provincia delle misure che servono per sostenere gli investimenti. Risorse misure ad investimento annualità 2013 per Ente.
Enti Annualità 2013
Provincia Arezzo 2.165.683
Provincia Firenze 1.228.416
Provincia Grosseto 932.236
Provincia Livorno 1.399.383
Provincia Lucca 2.280.605
Provincia Massa Carrara 1.503.041
Provincia Pisa 1.172.761
Provincia Pistoia 2.409.371
Provincia Prato 230.341
Provincia Siena 497.859
totale 13.819.696
 
   
   
QUIRRA: REGIONE SARDEGNA VALUTERÀ PROPOSTA MINISTERO DIFESA DI APRIRE TRE AREE AD ATTIVITÀ AGRO-PASTORALI  
 
Cagliari - La Regione valuterà nelle prossime settimane la proposta avanzata dal ministero della Difesa per la riapertura alle attività agro-pastorali di tre aree del Salto di Quirra all´interno del Poligono interforze di Perdasdefogu. È quanto emerso nel corso di una riunione tenutasi ieri nel pomeriggio a Cagliari coordinata dalla presidenza della Giunta e che ha visto la partecipazione dei tecnici degli assessorati della Sanità, dell’Arpas e del board scientifico di cui fa parte anche l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna. L´incontro odierno, convocato già nei giorni scorsi, è servito all´illustrazione di quanto propone il ministero della Difesa, ovvero consentire il pascolo e altre attività agricole in tre aree dove in passato, sostengono dal dicastero, non sono state effettuate esercitazioni militari. Il gruppo di lavoro si è riservato di valutare tecnicamente la fattibilità della proposta.  
   
   
PROSPETTIVE IN CRESCITA PER L’ASPARAGO ITALIANO SI È CONCLUSO A GRANATA, IN SPAGNA, IL 9° SIMPOSIUM EUROPEO DELL’ASPARAGO  
 
 Il Presidente di Euroasper Luciano Trentini esprime grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’edizione 2012 del Simposio biennale sull’asparago, realizzato da Asociafruit e con Areflh tra gli sponsor “ Il Simposio – sottolinea Trentini – con oltre 160 partecipanti, provenienti da 10 Paesi del mondo dimostra come ci sia un’ampio interesse globale per questa coltura, considerata fino a poco tempo fa una coltura di nicchia.. La produzione è in crescita e le potenzialità in termini di consumi sono senz’altro positive.” Tra i molti i temi dibattuti nelle due giornate di lavoro ha prevalso la discussione sul futuro di questa coltivazione che, esce dalla considerazione di prodotto stagionale di nicchia per posizionarsi come prodotto da consumare durante tutto l’arco dell’anno. Siamo di fronte ad una produzione, fra i due emisferi, che diventa complementare nel corso dell’anno visto che, in Europa, grazie anche all’utilizzo delle tecniche di forzatura, si produce la quasi totalità di asparago nei primi 6 mesi dell’anno. La tradizione della coltivazione degli asparagi in Europa è consolidata ed avvallata dai numerosi riconoscimenti di Indicazione Geografica Protetta ottenuti in Italia, Francia e Spagna (Reg.ce 510/2008). La provenienza e la territorialità sono fattori determinanti per i consumatori europei di asparago che tendono a privilegiare la provenienza locale. La produzione italiana di asparago, secondo i dati Cso presentati al Simposium, copre una superficie di 6.300 ettari concentrati in Veneto, Campania, Puglia ed Emilia Romagna. La superficie coltivata negli ultimi anni tende ad una lieve decrescita mentre la produzione, che si attesta sulle 44.000 tonnellate è stabile da cinque anni. I punti chiave per lo sviluppo della produzione e del mercato di questa importante coltura sono stati fissati in occasione del Simposio e prevedono: la riduzione dei costi di produzione e la salvaguardia dell’ambiente considerando che la coltura potrebbe rischiare di ridimensionarsi a causa della difficoltà di reperire manodopera. Il miglioramento genetico volto ad individuare cultivar più produttive ed idonee alla raccolta automatizzata. “ L’asparago – rimarca Luciano Trentini – è senz’altro una coltivazione ancora in grado di soddisfare economicamente i produttori e le potenzialità sono enormi, basti considerare che il consumo domestico in Italia di asparago è pari a 2,5 Kg annui per famiglia, con un indice di penetrazione del 40% sulla popolazione italiana. Un dato che lascia intravedere come, con opportune strategie commerciali e promozionali, si possa auspicare una crescita del settore”.  
   
   
LA PUGLIA GUIDA LA RINASCITA DEI VINI ROSATI.  
 
Da cenerentola della enologia italiana a regina delle carte dei vini, tanto da meritare un Osservatorio ad hoc. Parliamo della tipologia enoica rivelazione del Vinitaly 2012, i Rosati, e dell’idea lanciata oggi dall’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno, nel corso di “Il futuro è rosa… anzi rosato”, dibattito che ha avuto luogo a Vinitaly . Moderato da Gioacchino Bonsignore, curatore della rubrica Gusto del Tg 5, l’incontro ha visto tra i suoi protagonisti insieme all’assessore Stefàno e al presidente Nichi Vendola, Antonio Calò, presidente dell’Accademia della Vite e del Vino, Davide Gaeta, dell’Università di Economia di Verona, e il noto sommelier Alessandro Scorsone. “I dati al consumo a livello nazionale sono in crescita a fronte di una contrazione diffusa dei consumi – ha confermato l’Assessore Dario Stefàno – e tra gli addetti ai lavori c’è la netta percezione di enormi possibilità di sviluppo per i vini in rosa. Non a caso la nostra regione ha ideato e organizzato il Primo Concorso nazionale dei Vini Rosati, che a breve entrerà nel vivo. E non si tratta di un concorso estemporaneo, frutto di un’operazione di marketing bensì nasce da un percorso virtuoso che vogliamo condividere con tutte le regioni, confrontandoci con chi è più avanti di noi”. Il 6 aprile scadranno le iscrizioni per l’invio dei campioni che verranno giudicati il 20 e 21 aprile prossimi a Bari. La cerimonia di premiazione, invece, è programmata il 5 maggio prossimo a Otranto nel corso di un convegno internazionale al quale ha già assicurato la sua presenza il ministro Catania. La Puglia, insomma, protagonista indiscussa, vista la leadership quantitativa e qualitativa nel comparto dei rosati: “Oltre il 40% della produzione va in effetti localizzato nella nostra regione – ha sottolineato Stefàno – ma voglio ricordare come i rosati, per storia e tradizione, siano presenti in quasi tutto il territorio nazionale. E sono moltissime le denominazioni che includono nei loro disciplinari la tipologia rosato. Un motivo in più per puntare con sempre maggiore convinzione sui rosati italiani”. Durante l’incontro è stato ricordato il tentativo, di appena qualche anno fa, dell’Unione Europea di cambiare le regole di produzione dei vini rosati autorizzando la miscela di rossi e bianchi, vicenda nella quale la Puglia ha svolto un ruolo determinate nel bloccare l’iniziativa che avrebbe mandato in polvere una tradizione produttiva millenaria. Da qui, prima l’idea del Concorso dedicato ed ora quella di avviare la costituzione di un Osservatorio nazionale in chiave allargata, con tutte le regioni italiane, il Ministero delle Politiche agricole e i privati. Il progetto è quello di costituire una Fondazione pubblico-privata come presidio per la tutela e valorizzazione dei vini rosati. “Ne ho già parlato con il ministro Catania che condivide appieno il progetto. L’idea – ha concluso Stefàno - è quella di fare diventare soci promotori della fondazione tutte le Regioni italiane che condividano le finalità. Senza dimenticare la collaborazione delle varie associazioni del settore (Onav, Ais, consorzi, Movimento turismo del vino, Slow food) e degli stessi produttori, con cui condividere le attività da svolgere a favore dei vini rosati. Inoltre l’Osservatorio si doterà di un comitato scientifico che guiderà anche i processi di ricerca ed innovazione sul prodotto”. A questa tipologia enoica che ultimamente si è imposta al grande pubblico ed ha come caratteristica principale quella di essere diffusa da Bolzano ad Enna, manca però un supporto statistico, un monitoraggio del consumatore-tipo. L’accademia della Vite e del Vino, per colmare la lacuna sta conducendo una ricerca per tracciare un profilo del consumatore di rosati, nonché i principali fattori che spingono alla scelta e all’acquisto di questa tipologia. I primi dati, come ha dichiarato in conferenza il presidente Antonio Calò, confermano grande ottimismo. “Le cose stanno effettivamente cambiando – ha spiegato l’autore della ricerca, Davide Gaeta - e dai dati in nostro possesso emerge non solo una crescente attenzione verso i rosati ma, soprattutto, si ha la sensazione che, anche dal punto di vista del business, quella dei vini in rosa sia una strada tutta da percorrere”. Un futuro roseo, quindi, anche per quello che concerne la liaison tra rosati e alta ristorazione. “Finalmente i rosati stanno trovando diritto di cittadinanza anche nelle carte dei grandi ristoranti – ha spiegato Alessandro Scorsone, sommelier e volto televisivo. In passato sono stati a lungo bistrattati ma bisogna dire con onestà che non c’era una grande qualità. Ora le cose sono cambiate ed in Italia siamo fortunati perchè possiamo vantare rigidi controlli e una pulizia delle cantine che non troviamo altrove. Il rosato, con la sua struttura può supportare una serie infinita di cibi. Ricordo che il vino non deve dissetare ma allietare le papille gustative e quando lo si assaggia in realtà si assaggiano le regioni e la filosofia dei loro produttori”. In un quadro idilliaco di crescita e sviluppo in tema di rosati ha fatto da contraltare il monito del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “L’agricoltura rischia di morire – ha dichiarato Vendola, il territorio rurale è stato per lungo tempo oggetto di un’attività marginale che è preludio di disastro ecologico. Per questo oggi è un settore in affanno ed è ancora vissuto, da molti, come una fabbrica decotta che fa fatica ad attrarre le nuove generazioni. Se pensiamo che l’età media dei produttori è vicina ai 65 anni dobbiamo domandarci come si possono attirare le nuove generazioni nelle campagne. La risposta è attraverso la ricerca, le università, l’innovazione, seppellendo il localismo e investendo sul prodotto, facendolo risplendere raccontandolo. Occorrono pensieri innovativi come quelli che hanno fatto diventare protagonista il vino rosè. La parola innovazione in agricoltura è ambigua ma, a volte, può significare riscoperta positiva dell’antico, rimettendo in circolazione antiche sapienze. Proprio come stiamo cercando di fare in Puglia. Su questa traccia non dobbiamo mai dimenticare che il bacino culturale del Mediterraneo ha organizzato tutta la sua iconografia su due simboli: la vite e l’ulivo”.  
   
   
FROSINONE - CONCORSO PER MIGLIORI PANI E FORMAGGI, SCADENZA ISCRIZIONI  
 
La Camera di Commercio di Frosinone comunica che il prossimo 30 marzo scadranno i termini di partecipazione alla Vii edizione del concorso “Pane Premio Roma” e alla Ix edizione del concorso nazionale Formaggi “Premio Roma”. Le iniziative sono entrambe promosse da Unioncamere Lazio e organizzate da Azienda Romana Mercati, Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma per lo sviluppo e la promozione del settore agroalimentare. Lo scopo del Concorso “Pane Premio Roma” è quello di selezionare e premiare i migliori pani e prodotti da forno di Roma, destinati esclusivamente ai panificatori del territorio romano; selezionare e premiare i migliori pani e prodotti da forno nazionali, destinati a tutti i panificatori del territorio nazionale. Il Concorso è riservato ai pani e prodotti da forno ottenuti da sistemi di lievitazione con lievito naturale o madre, lievito compresso o di birra, biga o pasta di riporto e sistemi di produzione artigianali e tradizionali, assenza di additivi, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali vigenti. Il Concorso nazionale per i migliori formaggi è riservato a formaggi ottenuti con latte vaccino, caprino, ovino e bufalino, puri o misti, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali vigenti, relativamente alle seguenti tipologie: a) Pecorini a latte crudo (stagionatura minima 6 mesi); b) Formaggi vaccini a latte crudo (stagionatura minima 9 mesi); c) Altri formaggi a latte crudo (stagionatura minima 1 mese); d) Formaggi erborinati. Le aziende della provincia di Frosinone potranno partecipare al concorso nazionale per le categorie di prodotto indicate nei rispettivi regolamenti. I Regolamenti e le Domande di adesione sono disponibili sul sito http://www.Rm.camcom.it/index.php?id_sezione=546  Per entrambi i concorsi le aziende partecipanti dovranno far pervenire, anche via fax, alle rispettive segreterie dei Concorsi le schede di adesione allegate ai regolamenti, entro e non oltre venerdì 30 marzo 2012. Per i migliori pani tradizionali e prodotti da forno e per i migliori formaggi a latte crudo ed i migliori formaggi erborinati le domande vanno indirizzate - c/o Arm - Azienda Romana Mercati, Via dell’Umiltà, 48 - 00187 Roma. I premi dei Concorsi, per il primo, secondo e terzo classificato per ciascuna tipologia sarà costituito, rispettivamente, da una medaglia d´oro, una d´argento ed una di bronzo. Per il concorso dei pani, inoltre, verrà assegnata una menzione speciale al miglior pane tradizionale biologico. A tutti i concorrenti ammessi alla selezione verrà rilasciato un attestato di partecipazione nel corso della cerimonia di premiazione che si terrà sabato 19 maggio 2012 alle ore 10:30 presso il Tempio di Adriano a Roma.  
   
   
I CORPI FORESTALI DELLO STATO, DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME SI INCONTRANO A TRENTO  
 
I Corpi forestali dello Stato, delle Province e Regioni a statuto speciale potrebbero costituire una "rete" telematica di coordinamento e collegamento permanente. L´ipotesi è tra i temi di cui si discuterà il prossimo 3 aprile 2012 al Castello del Buonconsiglio in occasione di un incontro sulle tematiche dei Corpi forestali promosso dalla Provincia autonoma di Trento. La data dell´incontro - al quale parteciperà anche una rappresentanza del Corpo forestale dello Stato e che fa seguito a quello che si svolse sempre a Trento nell´ottobre 2007 - coincide, peraltro, con la ricorrenza dei 15 anni dall´istituzione formale del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento (Cft), avvenuta con la legge provinciale 3 aprile 1997, n. 7. Favorire la reciproca conoscenza, discutere di problematiche comuni, valutare forme di possibile collaborazione: questi gli intenti con il quali il Cft ha voluto promuovere l´appuntamento: a Trento sono dunque attesi per discutere non solo delle forme di collegamento permanente che potrebbero essere attivate grazie agli strumenti telematici, ma anche dei problemi derivanti dai diversi riferimenti normativi nell´esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo, nonchè dei futuri orientamenti delle rispettive Amministrazioni in considerazione della riduzione di risorse finanziarie messe a disposizione, i capi e comandanti dei Corpi forestali dello Stato, della Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano, Regione autonoma della Sardegna, Regione Siciliana, Regione autonoma Valle d´Aosta, nonchè, naturalmente, del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento. Se l´incontro di cinque anni fa è stato una "prima volta", ovvero l´occasione per i forestali delle Province e Regioni autonome italiane di conoscersi e stringere rapporti di amicizia, l´appuntamento del 3 aprile al Castello del Buonconsiglio nasce con l´auspicio di mettere a fattor comune le rispettive esperienze. Una sorta di laboratorio, insomma, al quale guarderà con interesse anche il Corpo forestale dello Stato. I lavori inizieranno alle ore 8.45 con il saluto del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai e dell´assessore alle foreste, agricoltura, turismo e promozione Tiziano Mellarini e si concluderanno nel pomeriggio. Per approfondimenti sulle tematiche dei Corpi forestali, si veda la pubblicazione “Le Organizzazioni forestali nello Stato” - Emilio Brotto - Provincia autonoma di Trento - Dipartimento Risorse forestali e montane - 2008), disponibile all’indirizzo internet http://www.Informa.provincia.tn.it/pubblicazioni_pat/ . In particolare, per il Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento e le Strutture forestali provinciali, si può consultare anche il materiale disponibile all’indirizzo internet http://www.Dip-foreste.provincia.tn.it/    
   
   
OLIVO NEL PARMENSE, SEMPRE PIÙ UNA REALTÀ PIANTE AUTOCTONE DEL TERRITORIO EMILIANO DISPONIBILI ALL’IMPIANTO. INFO AGRIPARMA.IT  
 
Parma – Piante di olivo “emiliano” di almeno 120 cm pronte per essere messe a dimora. Per chi volesse intraprendere quella che non è più una semplice scommessa ma una coltivazione divenuta realtà, può ora contare su informazioni certe e materia prima sicura. Grazie al progetto di ricerca “Sviluppo dell’olivicoltura da olio nelle province emiliane” sono disponibili piante che hanno un valore in più essendo le “pronipoti” di quelle antiche che crescevano anche sulle nostre colline. “ E’ un progetto in corso da diversi anni nei territori di Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Modena, condiviso con la Regione e coordinato dal Centro ricerche produzione vegetali (C.r.p.v.) – spiega il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari – un lavoro che ha documentato la presenza fin dall’epoca romana di piante di olivo da cui si ricavava olio da destinare a scopi alimentari e di culto e che ha messo le basi per riprendere quella coltivazione fonte di reddito complementare per le imprese agricole”. Per favorire la conservazione di questo patrimonio genetico unico e a rischio di estinzione, è stato affidato al Vivaio Castelpiombino, a Casatico di Langhirano, il compito di riprodurre per talea le antiche piante del germoplasma emiliano. Una scelta che ha dato davvero i suoi frutti oggi infatti nella provincia di Parma sono ormai una quindicina le aziende che, a partire dal 2005, hanno realizzato impianti di olivi, alcuni dei quali già in attività e la spremitura ha prodotto olio extravergine di elevatissima qualità (dati Cnr-ibimet). Il lavoro, avviato alcuni anni fa, consente anche di disporre di un certo numero di accessioni (campioni) provenienti dalle quattro province aderenti al progetto e da antichi olivi ancora esistenti nel territorio parmense e non solo. Alcune di queste, pronte per la realizzazione di impianti sono: accessione Ozzano (disponibili 25 piante), accessione Mulazzano (100 piante), accessione Viazzano, (50 piante), accessione Andreoni a Varano Marchesi (50 piante). Le piante prodotte nell’ambito del progetto, di età superiore ai 2 anni, sono disponibili in vaso a un prezzo convenzionato fissato in euro 8 più iva. Le specifiche caratteristiche qualitative e agronomiche di alcune delle accessioni, così come le caratteristiche delle piante madri sono disponibili su www.Agriparma.it , sezione Documenti/olivo in Emilia. Chi è interessato a valutare la possibilità di realizzare un impianto di olivi autoctoni del territorio e acquistare piante provenienti dalle ceppaie del territorio emiliani può rivolgersi al Vivaio Castelpiombino di Remo Albrisi, Via Castelpiombino 9, 43013 Casatico di Langhirano, tel. 3462279746 e mail info@castelpiombino.It  Per informazioni sul progetto “Sviluppo dell’olivicoltura da olio nelle province emiliane”: Laura Castello, Servizio Agricoltura e Risorse Naturali, tel. 0521 931770, e mail l.Castello@provincia.parma.it  . Per informazioni sulla coltivazione dell’olivo nei nostri ambienti: Associazione Parmense Olivicoltori, Mauro Carboni tel. 3489274359, info@oleaparma.It , www.Oleaparma.it    
   
   
NELLA GIORNATA MONDIALE DELL´ACQUA, WE ARE WATER FOUNDATION LANCIA IL MESSAGGIO "MANGIAMO PIÙ ACQUA DI QUELLA CHE BEVIAMO"  
 
• Secondo le Nazioni Unite, una corretta gestione delle risorse idriche è la chiave per assicurare un adeguato nutrimento alla sempre crescente domanda della popolazione mondiale. • La maggior parte dell´acqua che consumiamo è parte integrante dei prodotti alimentari. Per fare un chilo di riso, abbiamo bisogno di 2.450 litri di acqua. • La We Are Water Foundation collabora per creare consapevolezza sulla necessità di fare buon uso di questa risorsa e lancia un´applicazione per smartphone che permette il calcolo dell’ acqua necessaria per produrre un alimento. Ogni anno, il 22 marzo, ricorre la Giornata Mondiale dell´Acqua, proclamata dall´Onu e, nell´edizione 2012, il tema è il consumo improprio di acqua e la sicurezza alimentare. Più di 1 miliardo di persone non gode di un adeguato approvvigionamento di acqua e 1,5 milioni di bambini muoiono ogni anno a causa di malattie causate dalla mancanza di acqua corrente e per l’utilizzo di risorse contaminate. Siamo lieti di partecipare in modo fattivo alla Giornata Mondiale dell’Acqua - sottolinea Gaetano Fabbrocini, Direttore Generale di Roca Italia - perché come azienda leader mondiale nel settore sanitario pensiamo sia nostro dovere sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spreco dell’acqua. Mangiamo più acqua di quella che beviamo: App "We Eat Water" Con l´obiettivo, promosso dalle Nazioni Unite, di sensibilizzare le popolazioni sul problema globale dell’acqua, We Are Water Foundation ha lanciato una campagna con lo slogan "Noi mangiamo più acqua di quella che beviamo", e ha realizzato una particolare applicazione per smartphone: "We Eat Water". Questa applicazione include ricette provenienti da diversi paesi del mondo e per ogni ricetta specifica la quantità di acqua necessaria per la creazione di quei piatti. L´applicazione calcola tutta l´acqua necessaria, non solo per la preparazione della ricetta, ma anche per la produzione di quel determinato alimento. Ad esempio, per fare un semplice "wonton" cinese, sono necessari 5.804 litri di acqua. L’applicazione "We Eat Water" ha un costo simbolico di 0,79 euro che è destinato in toto al finanziamento dei 4 progetti di aiuto che la We Are Water Foundation ha messo in atto nel 2012 in collaborazione con organizzazioni come Unicef, Fundación Vicente Ferrer, Oxfam o Educación sin Fronteras. La We Are Water Foundation, nata dall’impegno di Roca, sta facendo leva sulla sua presenza internazionale per svolgere varie azioni informative e di sensibilizzazione in occasione della Giornata Mondiale dell´Acqua. In ogni paese, We Are Water Foundation ha programmato iniziative di vario genere. In città come Londra, Roma, Praga, presso una fontana simbolo, viene organizzato un evento di sensibilizzazione per il corretto utilizzo dell’acqua. Ad esempio, in prossimità della Fontana Barcaccia, in Piazza di Spagna a Roma sono installati dei poster informativi che aiutano a riflettere su quanta acqua sia necessaria per produrre un nostro pasto quotidiano, ben 18.000 litri di acqua, quanti sono i litri contenuti nella stessa Fontana. A proposito di We Are Water La We Are Water Foundation ha due obiettivi fondamentali. Il primo è quello di rendere l´opinione pubblica e le istituzioni consapevoli della necessità di creare una nuova cultura dell´acqua che permetta uno sviluppo equo e una gestione sostenibile delle risorse idriche in tutto il mondo. Il secondo è la realizzazioni di azioni volte a combattere gli effetti negativi della scarsità di risorse idriche adeguate. Le aree di azione della Fondazione We Are Water includono l´intervento nelle infrastrutture, istruzione, sanità e ricerca nelle aree più povere del pianeta. Www.roca.com www.Wearewater.org  
   
   
BE-TRANSFORMERS, UNA SQUADRA DI FUORICLASSE NELLA TRASFORMAZIONE DEL CIBO IN ENERGIA PER EDUCARE GRANDI E BAMBINI SULL’IMPORTANZA DELLE VITAMINE B NELL’AMBITO DI UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE NASCE LA SCUOLA DI CUCINA BE-CHEF E UN PROGETTO EDUCATIVO A CURA DEL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI  
 
Meglio la B1, la B3 o la B7? Non conta il ruolo in cui giocano, ma il fatto che le vitamine del gruppo B, insieme, sono una squadra vincente e insostituibile per la salute e il benessere. Questo è il messaggio che sta alla base degli incontri Be-chef, la scuola di cucina sana per mamme e bambini, realizzata grazie al contributo educazionale di Be-total. Ai fornelli ci sarà lo Chef-ricercatore Marco Bianchi per insegnare ricette sane, gustose e ricche di vitamine: “Sono convinto del fatto che la salute a tavola si impara da piccoli e non c’è modo migliore della pratica. Con i piccoli chef che parteciperanno prepareremo piatti sfiziosi, ma con una marcia in più: grazie a ingredienti sani e cotti nel modo giusto – spiega ancora Marco Bianchi che lavora presso la Fondazione Ifom-istituto Firc, Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - questi piatti possono contribuire a prevenire l’obesità, ad affrontare i cambi di stagione, gli impegni scolastici e la convalescenza”. Il ruolo delle vitamine del gruppo B nell’ambito di una corretta alimentazione è anche al centro del programma educativo e formativo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci che coinvolgerà 1500 studenti delle medie e 60 docenti di 4 città italiane (Milano, Torino, Trieste e Perugia). Dopo la realizzazione e il successo dell’i.Lab Alimentazione e del percorso educativo dedicato alle vitamine B, anche per il 2012 si rinnova la collaborazione del Museo con Be-total. “Laboratori ed esperienze interattive sono il punto di forza dei nostri progetti – spiega Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano – e ancora di più in questa occasione puntiamo al massimo coinvolgimento dei ragazzi per renderli consapevoli che quello che mettono nel piatto è strettamente legato alla loro salute presente e futura. Un percorso che inizia dal conoscere gli alimenti ricchi di vitamine B, per poi analizzare cosa succede quando questi alimenti vengono cotti, e infine scoprire quanto queste vitamine siano indispensabili per il nostro organismo”. Un’esperienza che sarà proposta alle famiglie con laboratori interattivi realizzati a Milano, Torino, Trieste e Perugia, con attività di sperimentazione diretta guidata dagli animatori scientifici del Museo. Del ruolo delle vitamine del gruppo B è importante essere consapevoli fin da piccoli: questo è l’intento del Be-movie (realizzato in collaborazione con la Clinica Pediatrica di Novara), un cartoon che ha come protagonisti i Be-transformers, simpatici personaggi che aiuteranno i bambini a conoscere il mondo delle vitamine B e il loro ruolo nella trasformazione del cibo in energia. Il cartoon verrà proiettato durante gli incontri Be-chef e sarà poi visibile sul sito www.Be-total.net. Una serie di iniziative dunque che puntano a coinvolgere le famiglie in un periodo in cui è forte l’appello di medici e scienziati ad una maggiore attenzione alla salute di bambini e ragazzi, in primo luogo attraverso una corretta alimentazione. “Studi recenti hanno confermato come l’alimentazione dei bambini e degli adolescenti italiani risulti sbilanciata e povera di alcuni nutrienti” spiega Gianni Bona, Ordinario di Pediatria e Direttore del Dipartimento per la Salute della Donna e del Bambino, Azienda Ospedaliero-universitaria Maggiore della Carità di Novara. “In particolare trascurano frutta, verdura e alimenti integrali, mentre consumano troppi grassi, proteine e zuccheri a rapido assorbimento. Le conseguenze le vediamo nel costante aumento del numero di bambini sovrappeso e obesi che, se non cambiano abitudini alimentari e non dimagriscono, sono a rischio di diventare adulti con precoci problemi metabolici e cardiovascolari”. Uno dei rimedi a questa situazione – che conta già 1 milione di bambini in sovrappeso e 400mila obesi – è impostare fin da piccoli un’alimentazione varia che contenga tutti i micronutrienti indispensabili per uno sviluppo armonico. “In questo contesto – spiega ancora il professor Gianni Bona – le vitamine del gruppo B giocano un ruolo fondamentale perché intervengono in numerosi processi metabolici dell’organismo, contribuendo alla trasformazione di molti substrati quali zuccheri e grassi per produrre energia, evitandone di questi ultimi l’accumulo. E, inoltre, garantiscono la maturazione e il buon funzionamento di molti organi e apparati, quali sistema nervoso e immunitario”. Non bisogna dimenticare che le vitamine del gruppo B sono idrosolubili e quindi non possono essere immagazzinate. Se non vengono introdotte quotidianamente attraverso un’alimentazione varia e corretta, c’è il rischio di andare incontro a deficit che compromettono lo stato di benessere: affaticabilità, insonnia, irritabilità e scarsa concentrazione possono esserne i sintomi. Ma molto spesso non c’è una reale consapevolezza di quello che si mangia e ancora meno ci si rende conto di eventuali errori che minano la salute.“Per questo – interviene Marco Bianchi – consiglio ai genitori di tenere insieme ai propri figli un diario dello stile di vita familiare dove annotare sia quello che si porta in tavola sia tutta l’attività fisica svolta”. Un modo semplice per verificare ciò che davvero si assume per poi, quando serve, intervenire: “Le ricette proposte dalla scuola di cucina Be-chef, oltre ad essere corrette dal punto di vista nutrizionale, svelano sapori nuovi e possono così sostituire quei piatti di cui magari ci siamo un po’ stufati e quelli che non garantiscono tutti i nutrienti necessari a stare bene”. L’iniziativa toccherà 5 città: Torino, Milano, Roma, Napoli e Palermo. E’ gratuita fino ad esaurimento dei posti e rivolta in particolare ai bambini tra i 7 e gli 11 anni e alle loro mamme (o papà) che possono affiancarli ai fornelli. Per informazioni e iscrizioni ai corsi di cucina: www.Be-chef.it Per informazioni sulle vitamine del gruppo B: www.Be-total.net Il Progetto Dopo la collaborazione per la realizzazione dell’i.Lab Alimentazione e del percorso educativo dedicato ad alimentazione e vitamine B, la partnership tra Be-total e il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci prosegue nel 2012 per la realizzazione di un progetto su scala nazionale per offrire in 4 città italiane un programma educativo e formativo per studenti e insegnanti della Scuola Secondaria di I Grado e giornate di laboratorio per i ragazzi e le famiglie sul tema dell’alimentazione e delle vitamine B. Il progetto si rivolge a docenti e gruppi scolastici coinvolgendoli in un percorso formativo ed educativo innovativo strutturato che utilizza e integra i seguenti strumenti: • due giornate di attività di formazione per gli insegnanti; • kit educativi per le scuole progettati dal Museo per attività di sperimentazione diretta e autonoma di insegnanti e studenti a scuola; • tutoraggio e sostegno a distanza con l’ausilio di diversi strumenti per tutta la durata del progetto. Il programma formativo ed educativo prevede il coinvolgimento di 60 docenti con le relative classi in 4 città italiane per un totale di oltre 1.500 studenti, così suddivisi: • Milano: 20 insegnanti | 500 studenti • Torino: 20 insegnanti | 500 studenti • Trieste: 10 insegnanti | 270 studenti • Perugia: 10 insegnanti | 270 studenti Inoltre, a completamento del Progetto, in ogni città vengono proposte attività di laboratorio a cura degli educatori del Museo rivolte al pubblico delle famiglie sul tema dell’alimentazione e delle vitamine B. I Temi Il percorso di formazione e le attività sperimentali proposte attraverso il kit educativo e l’attività di laboratorio hanno l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle vitamine del gruppo B, le funzioni sull’organismo e il concetto di fabbisogno giornaliero. Gli strumenti elaborati nel progetto permettono, inoltre, di esplorare i collegamenti e le relazioni che legano alimentazione e salute attraverso la conoscenza e la scelta consapevole degli alimenti, in relazione alle esigenze e allo stile di vita. I temi approfonditi riguardano: 1. La ricerca dei principi nutritivi negli alimenti Come è composta la nostra dieta quotidiana? Quali sono le fonti di proteine, grassi e carboidrati? Quali alimenti contengono vitamine? Nutrirsi significa assumere, tramite gli alimenti, i principi nutritivi (macronutrienti e micronutrienti) necessari a fornire energia per il mantenimento delle funzioni vitali, per la costruzione dei tessuti, per le reazioni metaboliche. Questo tipo di conoscenza è efficace se messo in relazione allo stile di vita che ognuno di noi conduce. 2. Le trasformazioni degli alimenti Cosa accade quando si cuoce un alimento? Come si modifica la sua struttura? Quali cotture conservano le vitamine e gli antiossidanti naturalmente presenti nei cibi? La cottura rende gli alimenti commestibili e digeribili ma inevitabilmente ne altera la struttura. La sperimentazione degli effetti della cottura sulla disponibilità delle sostanze antiossidanti e delle vitamine contenute nei cibi ha l’obiettivo di far riflettere sulle cause della diminuzione di queste sostanze e della loro assunzione con il cibo e sulla scelta del metodo di cottura migliore per preservarle. 3. Le vitamine del gruppo B Quali sono le vitamine del gruppo B? In quali alimenti si trovano? Quali sono le loro funzioni? L’importanza di un giusto apporto di vitamine B nella dieta quotidiana per garantire una sana e corretta alimentazione è nota da tempo. L’informazione sul tema vitamine è ampia ma la conoscenza e di conseguenza la capacità di operare una scelta corretta e consapevole rispetto alle proprie necessità, abitudini e stile di vita è ancora da costruire. Le Date E Le Città Milano Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” formazione insegnanti: giugno 2012 laboratorio per ragazzi e famiglie: sabato 21 aprile nel pomeriggio e domenica 22 aprile Torino Infini.to formazione insegnanti: venerdì 30 e sabato 31 marzo (sabato mezza giornata) laboratorio per ragazzi e famiglie: sabato 31 marzo nel pomeriggio Perugia Perugia Officina della Scienza e della Tecnologia formazione insegnanti: venerdì 12 e sabato 13 ottobre (sabato mezza giornata) laboratorio per ragazzi e famiglie: sabato 13 ottobre nel pomeriggio e domenica 14 ottobre alla mattina Trieste Immaginario Scientifico formazione insegnanti: venerdì 23 e sabato 24 novembre (sabato mezza giornata) laboratorio per ragazzi e famiglie: domenica 25 novembre  
   
   
´IL PRODOTTO BIOLOGICO NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA. QUALITA´, ECONOMIA, LOGISTICA E SALUTE´ INCONTRO IN REGIONE MARCHE  
 
´Il prodotto biologico nella ristorazione collettiva. Qualita`, economia, logistica e salute´ e` il titolo dell´incontro informativo che si terra` giovedi` 29 marzo 2012 nella sede regionale (Sala Raffaello) a partire dalle ore 9. Sara` una giornata dedicata al prodotto biologico nella ristorazione collettiva a conclusione del ciclo di incontri tenuti sul territorio. Ritenendo che la promozione dell´uso del prodotto biologico nella ristorazione collettiva sia uno dei modi per interpretare l´economia del territorio che potrebbe dare anche una diversa e piu` sana prospettiva al territorio regionale, misurando proprio la qualita` dei consumi primari, il vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, ha accolto l´idea di effettuare una giornata seminariale appositamente attuata in seno alla Regione alla quale sono invitati a partecipare tutti i livelli politici e amministrativi coinvolti nel settore. Saranno affrontati temi tecnici quali la logistica degli approvvigionamenti o della gestione dei rifiuti, temi sanitari quali la qualita` del prodotto biologico e la qualita` dell´alimentazione, temi amministrativi come la redazione delle gare d´appalto e l´applicazione dei Green Public Procurement, la ricaduta economica sul territorio locale della scelta di fare filiera corta tra la comanda pubblica e i produttori locali. Ampio spazio sara` dato alle esperienze in corso: la presenza di Angelo Risi, responsabile organizzativo dell´ospedale Cardinal Massaia di Asti che da circa 5 anni sta portando avanti questa esperienza di filiera locale per le forniture ospedaliere e di Giovanna Ruo Berchera chef che collabora con lo stesso Ospedale per la formulazione dei menu` ospedalieri pensando alla qualita` e al gusto, daranno l´avvio alle esperienze regionali raccontate dai protagonisti: dietisti Sian e ospedalieri, uffici acquisti degli Ersu o degli Ospedali, funzionari Comunali. La Regione Marche ha affidato con bando alla ´Ati Aiab Marche Risteco France´ il programma che e` stato finanziato con fondi ministeriali del Piano Nazionale Agricoltura Biologica.  
   
   
PRIMA EDIZIONE DELL’ACCADEMIA DI CUCINA A CINQUE STELLE ORIENT-EXPRESS OFFRE LA SUA “EXPERTISE” CULINARIA A DODICI GIOVANI ASPIRANTI CUOCHI  
 
Orient-express, gruppo leader nel settore dell’ospitalità di lusso, e la sua perla nel Golfo del Tigullio, l’Hotel Splendido & Splendido Mare di Portofino, celebrano la prima edizione dell’Accademia di Cucina. Dodici giovani cuochi alle prime armi e sei rinomati Chef Italiani: questi gli ingredienti principali. Aggiungi il know how trentennale di Orient-express, nel mondo della ristorazione alberghiera, un pizzico di creatività, passione quanto basta e ottieni la ricetta completa dell’Accademia di Cucina. Da novembre 2011 a febbraio 2012, dodici ragazzi selezionati tra oltre quattrocento candidati hanno avuto l’opportunità di partecipare gratuitamente alle preziose lezioni tenute degli chef dei più prestigiosi hotel in Italia: Corrado Corti dell’Hotel Splendido e Roberto Villa dell’Hotel Splendido Mare, nel ruolo degli chef patron, Renato Piccolotto dell’Hotel Cipriani di Venezia, Attilio Di Fabrizio dell’Hotel Villa San Michele di Firenze, Domenico Di Raffaele dell’Hotel Caruso di Ravello e Luca Orini del Grand Hotel Timeo di Taormina. “Dei veri e propri luminari nel campo della cucina italiana e dei maestri nella gestione della brigata di cucina di albergo e nella ricerca costante della soddisfazione dell’esigente cliente a cinque stelle” così Giovanna Antico, Direttore Risorse Umane per l’area Italia di Orient-express, introduce gli chef docenti dell’Accademia. L’accademia di Cucina nasce grazie al supporto finanziario della Provincia di Genova, all’ospitalità dell’Istituto Emiliani di Rapallo e alla creatività dell’Ufficio Risorse Umane di Orient-express Hotels Italia. Si tratta di un progetto pilota che ha lo scopo di formare il commis di cucina per la ristorazione di albergo a cinque stelle. Iniziato a novembre 2011, si conclude ad aprile 2012: 500 ore di attività suddivise tra aula, pratica in cucina e stage in una delle proprietà italiane Orient-express. Il percorso si concluderà con un esame finale e gli allievi che otterranno un esito positivo saranno assunti negli hotel italiani di Orient-express. La consegna dei diplomi si terrà presso l’Hotel Splendido di Portofino sabato 28 aprile 2012. Questo progetto pilota è propedeutico alla creazione di un’Accademia di Cucina Orient-express permanente. In Italia vi sono molteplici opportunità formative in tale settore ma l’unicità di questo programma consiste nel formare la brigata di cucina di un hotel di lusso. Avvalendosi dell’esperienza pluriennale di chef di successo, gli allievi vengono preparati su tutta l’offerta food dell’hotel, dalla prima colazione al room service, nel rispetto degli elevati standard di servizio. Questo significa che imparano a comporre il piatto, per esempio, rispettando una precisa tempistica e una presentazione prestabilita. In sintesi, una nuova opportunità formativa volta alla qualificazione professionale dei giovani talenti che si affacciano sul mondo dell’ospitalità di alto livello. Orient-express Hotels Ltd. È il nome dato a una collezione di hotel di lusso ed esperienze di viaggio uniche. Il nome Orient-express divenne sinonimo di stile nel 1883 in occasione del viaggio inaugurale in Europa del treno più emozionante e affascinante al mondo. Orient-express Hotels Ltd. Fornisce esperienze di viaggio all’insegna del lusso dal 1976 con l’iniziale acquisizione dell’Hotel Cipriani di Venezia e la successiva re-introduzione del leggendario Venice Simplon-orient-express, che collega Londra, Parigi, Venezia e altre destinazioni europee. Oggi Orient-express possiede o ha investimenti in 49 hotel, crociere e itinerari su rotaia in 24 paesi. Di questi, 40 sono hotel esclusivi acclamati per lo stile unico e individuale, dal Copacabana Palace di Rio de Janeiro all’Hotel Splendido di Portofino, dal Grand Hotel Europe di San Pietroburgo all’Hotel Monasterio a Cuzco in Perù. Il gruppo dispone di sei treni di lusso, due crociere fluviali e il ristorante “21” uno dei luoghi di ritrovo più rappresentativi di New York. Www.orient-express.com  
   
   
DIET TO GO VA IN TOUR LA DIETA DA GOURMET CHE ARRIVA IN UNA BORSA INCONTRA E SI RACCONTA AI MILANESI IN 4 LOCATION CITTADINE DAL 12 APRILE AL 17 MAGGIO  
 
La novità: l’aggiunta dei menu firmati “Marc Mességué” con la sua One Day Light, la dieta di 1 giorno Arriva la primavera: la stagione che invita ad alleggerire i piatti dalle eccessive calorie che li “appesantiscono” durante l’inverno. Con Diet To Go, seduti alla scrivania basta un Touch per iniziare la dieta, senza troppe complicazioni, sacrifici e con un costo contenuto (un menù completo quotidiano, che arriva a casa o in ufficio, comprendente colazione, pranzo, spuntino e cena, partendo da 34 euro). Diet To Go, la prima dieta da gourmet contenuta in una borsa, propone, infatti, un menu che coniuga leggerezza e benessere, senza dimenticare il lato goloso: i suoi chef costruiscono la scelta giornaliera con ingredienti freschi di stagione seguendo le precise indicazioni di nutrizionisti, e Diet to go consegna il menu direttamente in una pratica borsa termica rossa. Un esempio? Colazione: “Flan alla Crema di Riso”; pranzo: “Frittata con Broccoli e Fontina” e “Sformato di fragole al timo e salsa al pompelmo rosa”; spuntino: “Torta di Carote alle Mandorle Amare”; cena: “Salmone laccato con mammole e salsa di mele”. Difficile, perciò, “sgarrare” quando non si fa la spesa, né si cucina! Mentre nel weekend viene lasciata libertà di azione perché è una dieta non un digiuno! Il Tour Per raccontare questa innovativa e pratica modalità di dimagrire, lo staff di Diet To Go offre ai milanesi la possibilità di assaggiare il cotè gourmand delle sue ricette e scoprire come funziona il metodo. Il tutto in un tour di 4 location cittadine dal 12 aprile al 17 maggio. · Giovedì 12 aprile: God Save The Food (Zona Tortona - via Tortona, 34). Nel cuore del quartiere del design, una location di recente apertura dal respiro internazionale, frequentata dal mondo di moda e design, come di business e consulenza. Luogo che, con i suoi freschi centrifugati e l’attenzione alla qualità del prodotto, è in perfetta sintonia con la filosofia di Diet To Go. · Venerdì 4 maggio: Terme Milano (Zona Porta Romana - piazzale Medaglie d’Oro, 2). Le terme cittadine per eccellenza, meta di coloro che uniscono il piacere di un drink a quello del benessere del corpo. · Giovedì 10 maggio: Love Milano (Zona Corso Como - via privata Nino Bonnet, 8). Una nuova location al confine tra movida notturna e nuova city, per chi non vuole perdersi le ultime aperture cittadine. · Giovedì 17 maggio: Van Bol & Feste (Zona Cairoli - Largo Cairoli). A due passi da Castello Sforzesco e Duomo, rappresenta il lato “dolce” dell’aperitivo interpretato da uno storico marchio della pasticceria napoletana appena approdato a Milano. Nelle serate del tour, durante l’aperitivo di ciascun locale, il consueto buffet verrà sostituito da una serie di assaggi monoporzione delle ricette di Diet To Go, elegantemente presentati nel package ecologico di Chs (Chsonline.it), così da far “toccare con palato” il lato goloso di questa dieta. Un esperto sarà a disposizione per chiunque voglia chiarire o approfondire l’argomento, mettendo a disposizione eventuale materiale informativo. Da Assaggiare Tra gli assaggi offerti ecco gli “Sformatini di cous-cous” del menu Marc Mességué, le sfiziose “Polpette di ricotta e spinaci su fonduta di pomodoro”, i cubetti di “Sformato di melanzane con basilico”, il raffinato “Salmone con radicchio e finocchi glassati” e, per lasciare a tutti un dolce ricordo, “Crema di cioccolato con fragole” (il drink invece manterrà il prezzo abitualmente applicato nel locale). Un aperitivo “a basso tenore calorico”, che nella prima tappa potrà essere accompagnato dai salutari, ma gustosissimi centrifugati di frutta e verdura di God Save The Food. Diet To Go Diet To Go è un innovativo programma alimentare per perdere peso mangiando da gourmet senza troppi sacrifici e perdite di tempo, all’insegna del claim “Pensiamo a tutto noi”, per cui non serve cucinare, calcolare calorie, nemmeno fare la spesa. Si tratta di un’idea rivoluzionaria e vincente per chi è spesso fuori casa, costretto a mangiare in modo disordinato. Per un minimo di 1 settimana Diet To Go consegna, quotidianamente a casa o sul posto di lavoro, all’interno di una borsa termica, un menù dietetico stagionale completo: colazione, pranzo, spuntino e cena da 1200 Kcal per le donne e 1500 Kcal per gli uomini, da 34 euro al giorno. I piatti sono cucinati in giornata con ingredienti freschi e di stagione e i menu delle due settimane sono equilibrati in modo da rispettare le giuste proporzioni dei macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi). Gli chef di Diet To Go cucinano coniugando salute e gusto, alla ricerca del vero benessere, utilizzando ingredienti della cucina tradizionale combinati in modo da ottenere piatti “light” ma saporiti, seguendo rigorosamente le precise grammature studiate dai nutrizionisti. Il menù viene consegnato quotidianamente per 5 gg. A settimana, mentre durante il weekend, è possibile gestirsi da soli, preparando le ricette consigliate nel libro lasciato in omaggio, imparando così un nuovo approccio alimentare. Il servizio è disponibile in molte città italiane: Milano, Genova, la Spezia, Roma, Palermo e Modena. Diet to go offre anche un flessibile servizio di catering in linea con la sua filosofia: dalle cene per pochi amici agli eventi più impegnativi. Il menu firmato “Marc Mességué” Ad arricchire il ventaglio delle proposte (Menu Mediterraneo, Vegetariano, A Zona) è arrivato il Menu “Marc Mességué”, studiato in collaborazione con il noto erborista dell’Health Center di Melezzole in Umbria. Un menu completo che inizia con una prima settimana di Start Up (5 consegne), con 1300 Kal racchiuse in 5 menu giornalieri calibrati sul "Triangolo della Salute" di Mességué. Dopo la prima settimana scatta One Day Light: 11 consegne tutti i lunedì per undici settimane. Un giorno a settimana di dieta, che corrisponde a 52 giorni leggeri in un anno: quasi due mesi rigeneranti per il proprio fisico. Il menu è altrettanto invitante, molto efficace e con un costo di 60 euro al giorno. Un esempio? Colazione: Tortino di pane integrale e marmellata di arance; spuntino: Tagliata di frutta; pranzo: Salmone su crema di verza e radicchio al mandarino; Crudité di verdure al balsamico: cena: Petto d´anatra all´arancia; Pere saltate alla cannella. Per il tour e per richiedere il servizio Diet To Go visitare il sito www.Diet-to-go.com o telefonare al numero + 39 349 339 2773  
   
   
PER GLI AMANTI DELLA CREMA DI LATTE È IN ARRIVO LA MACCHINA DA CAFFÈ INTELIA ONE TOUCH CAPPUCCINO DI PHILIPS SAECO IL PRIMO CAPPUCCINO PERFETTO CERTIFICATO DAL “CENTRO STUDI ASSAGGIATORI - ITALIAN TASTERS”  
 
Da oggi, grazie alla funzione crema di latte con caraffa integrata di Intelia One Touch Cappuccino è subito pronto un cappuccino perfetto in un solo tocco, anche a casa. Con questo nuovo modello di macchina da caffè automatica Philips Saeco è possibile, infatti, sbizzarrirsi nella preparazione delle più golose bevande a base di latte (cappuccino, latte macchiato, caffè latte), dove l’espresso preparato a regola d’arte grazie all’esperienza Philips Saeco è il vero protagonista. La macinatura istantanea dei chicchi attraverso le macine in ceramica consente di apprezzare la pienezza e l’intensità dell’aroma del caffè a casa come al bar. Queste nuove macchine sono, inoltre, facili da usare e da pulire (la caraffa latte può essere lavata in lavastoviglie) e straordinariamente intuitive, grazie alle icone a codice semaforico e al grande display luminoso. Infine, grazie allo speciale set di manutenzione in dotazione, Intelia One Touch Cappuccino garantisce nel tempo affidabilità e alte prestazioni, erogando un caffè ed un cappuccino perfetti. Intelia One Touch Cappuccino ha ricevuto la certificazione a garanzia della qualità del risultato in tazza dell’espresso e del cappuccino grazie all’adozione di un attento e rigoroso processo di preparazione dell’espresso che soddisfa i severi parametri organolettici e sensoriali definiti da Philips Saeco e certificati dal “Centro Studi Assaggiatori – Italian Tasters”, la società italiana di consulenza più all’avanguardia nel campo dell’analisi sensoriale, fondata nel 1990. Intelia One Touch cappuccino è disponibile in un’inedita veste in acciaio, materiale pregiato, solido, affidabile, studiato per durare nel tempo e garantire le migliori performance. Una versione black non in metallo completa la gamma. Il metallo con la sua luce, il rigore e l’essenzialità è tra i must del 2012. Le automatiche Philips Saeco esibiscono un nuovo stile, ancora più tecnologico e sofisticato, per un espresso semplicemente perfetto. E…per gli amanti della crema di latte è in arrivo Intelia One Touch Cappuccino Dalle passerelle di Milano, Parigi e New York è chiara la tendenza per la prossima primavera-estate: il metallo sarà tra i protagonisti indiscussi dello stile. Per la moda, infatti, le armi vincenti per contrastare il disordine, il caos e la crisi imperante negli ultimi tempi sono proprio la luce, il rigore, la pulizia e la forza del metallo. Un modo per esorcizzare l’attuale momento è fermarsi, riflettere, puntare sull’essenzialità delle forme arricchita da sorprendenti elementi in metallo. Alla semplicità delle linee si uniscono i dettagli e i bagliori hi-tech e i materiali metallici che trasmettono sicurezza e protezione. Intelia Class Metal e Intelia One Touch Cappuccino Metal Le macchine da caffè automatiche Philips Saeco sembrano nate proprio per rispondere a questa nuova tendenza. Le nuove versioni Metal sono “vestite” d’acciaio, materiale pregiato, solido, affidabile, studiato per durare nel tempo e garantire le migliori performance. L’uso di questo materiale dà un allure ancora più tecnologico e sofisticato a queste nuove macchine che macinano all’istante i chicchi di caffè per regalare un espresso sempre perfetto o un cremoso cappuccino. Il primo espresso e il primo cappuccino perfetto “Certificati” con Intelia One Touch Cappuccino Intelia One Touch Cappuccino (nella versione Metal e non) ha ricevuto la certificazione a garanzia della qualità del risultato in tazza dell’espresso e del cappuccino grazie all’adozione di un attento e rigoroso processo di preparazione dell’espresso che soddisfa i severi parametri organolettici e sensoriali definiti da Philips Saeco e certificati dal “Centro Studi Assaggiatori – Italian Tasters”, la società italiana di consulenza più all’avanguardia nel campo dell’analisi sensoriale, fondata nel 1990. Philips Saeco è la prima azienda del settore a porre la massima attenzione alla sensorialità della bevanda, proprio per dare un’esperienza coinvolgente ed appagante, ai massimi livelli, sia in termini di gusto che di aroma. L’espresso perfetto deve lasciare le impressioni sensoriali più memorabili: le macchine da caffè automatiche Philips Saeco certificate e sono in grado di garantire questo risultato perfetto in tazza, come confermano i risultati delle analisi sensoriali del Centro Studi Assaggiatori Un traguardo di particolare importanza che testimonia come Philips Saeco sia lo specialista a 360° nel mondo del caffè. Infatti, alcuni modelli di macchine Philips Saeco hanno già raggiunto la certificazione per l’espresso e il cappuccino. Intelia Class Metal: in un solo tocco, anche a casa, un espresso perfetto Gli amanti del caffè di tutto il mondo adorano l´espresso autentico, servito ogni giorno nei bar italiani. Preparato alla perfezione da intere generazioni di baristi, l´espresso è un classico dal gusto semplicemente inconfondibile. Ma non è necessario andare in un bar per gustare il vero espresso. Ecco i segreti svelati dai più esperti baristi italiani racchiusi nella regola delle 4 M: - Miscela: per un caffè perfetto sono necessari almeno 7 gr di una miscela di qualità superiore di caffè in grani - Macinatura dei chicchi: i chicchi non devono essere macinati in granuli né troppo piccoli, né troppo grandi per permettere la migliore infusione - Mano: il barista espresso effettua una pressione attenta della giusta quantità di caffè, per far estrarre tutti gli aromi durante l’erogazione della bevanda - Macchina: l’affidabilità e la migliore tecnologia delle macchine da caffè assicura un risultato eccellente in tazza Con Philips Saeco Intelia Class Metal diventa semplicissimo seguire queste regole basilari per preparare un perfetto espresso: basta premere un tasto. Grazie alla macinatura istantanea dei chicchi, infatti, è possibile apprezzare la pienezza e l’intensità dell’aroma del caffè a casa come al bar. Anche la personalizzazione del caffè preferito è ancora più semplice grazie alla regolazione dell’intensità dell´aroma, della temperatura e della lunghezza della bevanda. Intelia One Touch Cappuccino: in un solo tocco, anche a casa, un cappuccino perfetto Da oggi, grazie alla funzione crema di latte con caraffa integrata di Intelia One Touch Cappuccino (sia in versione Metal sia in versione nera), è subito pronto uno squisito cappuccino. E’ così possibile sbizzarrirsi nella preparazione delle più golose bevande a base di latte (cappuccino, latte macchiato, caffè latte), dove l’espresso preparato a regola d’arte grazie all’esperienza Philips Saeco è il vero protagonista. Queste nuove macchine sono, inoltre, facili da usare e da pulire (la caraffa latte può essere lavata in lavastoviglie) e straordinariamente intuitive, grazie alle icone a codice semaforico e al grande display luminoso. Infine, grazie allo speciale set di manutenzione in dotazione, Intelia One Touch Cappuccino garantisce nel tempo affidabilità e alte prestazioni, erogando un caffè ed un cappuccino perfetti. Gli strumenti esclusivi di Philips Saeco, il tuo barista di fiducia a casa Philips Saeco vanta una lunga esperienza al servizio del gusto. Ecco i “segreti” per offrire ogni volta un espresso o un cappuccino perfetti: Macine in ceramica regolabili: assapora tutti gli aromi della tua miscela preferita Le macine in ceramica garantiscono una macinatura sempre perfetta, per qualsiasi varietà di caffè. Inoltre, non si surriscaldano offrendo eccellenti risultati nel tempo e un’esperienza di gusto tutto italiano come ti aspetti dal tuo barista di fiducia. Saeco Adapting System (brevettato): preinfusione Un bravo barista ottiene il meglio da ogni chicco di caffè. Lo stesso avviene nelle macchine Philips Saeco, grazie al Saeco Adapting System che regola automaticamente la macinatura di ogni tipo di caffè garantendo l’estrazione di tutti gli aromi. Gruppo infusione removibile: facile da pulire per gli amanti di un espresso superiore Il gruppo infusione, nostra originale invenzione, è il cuore delle macchine da caffè automatiche, è il “tuo barista di fiducia” per questo è necessario che sia mantenuto nelle perfette condizioni. Con le macchine automatiche Philips Saeco questo è semplicissimo: basta dopo il suo utilizzo rimuoverlo, sciacquarlo e inserirlo nuovamente. Come riconoscere l’espresso perfetto attraverso i sensi La vista In tazza l’espresso perfetto si mostra cremoso, dall’aspetto compatto. La crema, infatti, definisce buona parte della qualità dell’espresso stesso. Deve essere spessa 3-4 mm, capace di sostenere per qualche secondo i granelli di zucchero. Liscia e a tratti striata, la crema deve presentarsi color nocciola con qualche sfumatura più scura. Olfatto I chicchi di caffè contengono più di 800 aromi diversi. Quando senti l’aroma dell’espresso, ne percepisci la complessità (l’insieme degli aromi), la perfezione (più sono diversi gli aromi migliore è il caffè), l’equilibrio (l’interazione armoniosa tra le sfumature) e una nota di calore proveniente dalla tostatura dei chicchi. L’espresso perfetto deve sprigionare profumo di mandorle, nocciole, agrumi, pesca, frutta secca, uva passa, fichi e albicocche. Tatto Quando l’espresso sfiora le labbra, la prima cosa da notare è la temperatura. L’espresso perfetto, infatti, ha una temperatura di circa 65°C. Da non trascurare poi la sensazione offerta dai chicchi, leggermente vellutata ed estremamente piacevole tra la lingua ed il palato. Gusto Si possono percepire 5 gusti diversi: amaro, aspro, dolce, salato, e umami (succoso, carnoso, saporito). Se presti molta attenzione a quello che accade nella tua bocca, quando sorseggi un espresso, sentirai un numero incredibile di sfumature di tutti questi cinque gusti. Se la grana dei chicchi è imperfetta la sensazione tattile al palato allappa, come accade con un frutto acerbo o la seconda pelle delle castagne  
   
   
KRAFT FOODS PRESENTE A NUTRIMI CON IL PRODOTTO DELL’ANNO: PHILADELPHIA CON MILKA  
 
Il 14 e 15 marzo scorso, per il secondo anno consecutivo, Kraft Foods ha partecipato alla sesta edizione di Nutrimi - Forum Internazionale di Nutrizione Pratica, un appuntamento che rappresenta un momento fondamentale in ambito scientifico nazionale ed internazionale in tema di nutrizione, alimentazione e salute. Kraft Foods quest’anno ha voluto presentare al pubblico di Nutrimi il suo prodotto più innovativo del 2011, l’ultima novità Philadelphia: Philadelphia con Milka, la prima crema con cioccolato da frigo che ha rivoluzionato il concetto di merenda, recentemente eletta dai consumatori “Prodotto dell’Anno 2012”. Tutti gli esperti concordano nel riconoscere l’importanza della merenda tanto è vero che Nfi – Nutrition Foundation of Italy - ha recentemente sviluppato un decalogo della merenda ideale, confermando la necessità di inserire questo pasto all’interno di una dieta equilibrata perché contribuisce a distribuire meglio l’energia e i nutrienti nell’arco della giornata. Naturalmente una merenda ideale non può prescindere dalla qualità degli ingredienti e dall’apporto nutrizionale, sia a livello qualitativo che quantitativo. “Siamo molto fieri di avere presentato a Nutrimi Philadelphia con Milka perché è un prodotto gustoso in grado di rispondere alle esigenze di una buona alimentazione in quanto unisce la freschezza e il nutrimento del buon latte di Philadelphia alla qualità del cioccolato Milka - afferma Gianni Aragone, Rd and Nutrition Manager Kraft Foods - Una fetta di pane e 20g di Philadelphia con Milka rappresentano una merenda ricca di gusto per concedersi una pausa fresca e appetitosa” prosegue Aragone. La due-giorni milanese è stata una buona occasione per approfondire le tematiche sulla corretta alimentazione e approfondire le caratteristiche nutrizionali di questa nuova merenda firmata Philadelphia: tutti i partecipanti hanno infatti potuto assaggiare il prodotto e ricevere informazioni sui suoi valori e proprietà nutrizionali, grazie anche alla presenza di una dietista che ha fornito la propria consulenza. L’attenzione alla qualità per Kraft Foods non si limita al rispetto dei severi standard qualitativi ma include il controllo dell’intera filiera del prodotto a partire dalle fasi iniziali, presso i fornitori, per arrivare ai consumatori. Negli ultimi cinque anni, sono stati riformulati o lanciati più di 5.500 prodotti in tutto il mondo per soddisfare le esigenze dei consumatori. “Kraft Foods presenta una gamma completa che si caratterizza per l’equilibrio tra gusto e nutrizione, nel rispetto dei principi di qualità e sicurezza. Molti dei nostri principali prodotti presentano una versione light e sono disponibili in monoporzioni o in confezioni richiudibili per favorire un controllo nelle quantità consumate. Tutti i prodotti Kraft Foods riportano sulle confezioni le tabelle nutrizionali complete delle informazioni utili per il consumatore finale.” conclude Aragone.  
   
   
FRATELLI ORSERO: ONLINE IL NUOVO BRAND PER BANANE E ANANAS DI ALTA QUALITÀ. IL NUOVO BRAND FA CAPO A GF GROUP, CONTROLLATO DALLA FAMIGLIA ORSERO, LEADER EUROPEO NEL MERCATO DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI FRESCHI  
 
E’una storia italiana fatta di amore per le cose buone, di qualità e di passione: la racconta il sito www.Fratelliorsero.it, che oggi debutta online. Sulle nostre tavole arrivano banane e ananas di alta qualità, a firma Orsero, e il sito, oltre a narrare la storia e i valori di una famiglia di imprenditori che dal 1940 è protagonista indiscussa del mercato europeo dei prodotti ortofrutticoli freschi, è il luogo in cui scoprire tutto su due frutti così importanti per l’alimentazione, ricchi di vitamine e minerali indispensabili per la nostra salute, carichi di gusto e con innumerevoli potenzialità creative in cucina. Lo sapevate che la banana, aumentando il tasso di serotonina, fa bene all’umore e al sonno? O che ha solo 25 calorie in più di una mela? O che non è proprio vero che le scimmie adorano le banane?! E che l’ananas, oltre ad essere un potente alleato nella lotta contro la cellulite, aiuta a mantenere la pelle elastica e luminosa? Il sito www.Fratelliorsero.it fornisce innumerevoli informazioni sui due frutti, sulle loro caratteristiche nutrizionali e sulle modalità di conservazione come pure curiosità e aneddoti divertenti. Una sezione ricca di ricette è il luogo ideale in cui scoprire le multiformi possibilità di utilizzo di banane e ananas in cucina e una fonte di ispirazione divertente per i food lovers che amano sperimentare e scoprire nuovi accordi del gusto. “Decidere di mettere la nostra firma sui nostri prodotti e decidere di essere fortemente attivi in Rete è stato quasi un tutt’uno perché per chi come noi fa della passione per la qualità e del rispetto per i nostri clienti il credo del proprio lavoro, essere vicini al consumatore finale, consigliarlo e ascoltarlo è indispensabile. Il sito è solo uno degli elementi di una campagna di comunicazione digitale finalizzata a interagire con le persone e le famiglie che ci danno la loro fiducia scegliendo le nostre banane e i nostri ananas”, ha commentato Raffaella Orsero, Amministratore Delegato di Gf Group, la holding cui fa capo il brand Fratelli Orsero. Realizzato da Wmc - special lab di Circlecap che si occupa di comunicazione digitale – il progetto di comunicazione online è concepito secondo due principi fondanti: creare una forte identità digitale e realizzare un contatto sempre più diretto con il consumatore finale. Per questi scopi, nuove sezioni interattive amplieranno, a breve, i contenuti attualmente proposti e verrà messa in atto una serie molto articolata di attività social, mobile e per l’ottimizzazione sui motori di ricerca. Gf Group Spa Gf Group Spa è un Gruppo internazionale leader nell’Europa mediterranea per l’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi che nel tempo ha esteso i propri interessi anche nei settori della produzione ed esportazione di ortofrutticoli, terminalistica portuale, trasporti marittimi e terrestri, servizi ed immobiliare. Con un fatturato consolidato di oltre 925 milioni di Euro e più di 3.300 dipendenti è presente principalmente in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Costa Rica, Colombia e Argentina. Wmc – Special lab di Circlecap Circlecap è una società focalizzata su innovazione, tecnologia e marketing digitale. Grazie alla sua anima consulenziale, è un vero e proprio partner per il business dei propri clienti che supporta nella loro crescita, con una particolare attenzione all’efficienza aziendale e all’innovazione. Wmc è lo Special Lab di Circlecap dedicato ai servizi di comunicazione e marketing digitale e realizza progetti di comunicazione integrata per la visibilità sui nuovi media. Per informazioni: http://blog-wmc.It e www.Circlecap.eu  
   
   
ICHNUSA: LA PIÙ CELEBRE BIONDA DI SARDEGNA CELEBRA I SUOI CENT’ANNI ANCHE A MILANO UNA CENA ISPIRATA ALLA TRADIZIONE CULINARIA SARDA, ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON ILOVEBEER.IT E DEDICATA A TUTTI GLI AMANTI DELL’ISOLA.  
 
Il 2012, anno del centenario di Ichnusa, riserva sorprendenti appuntamenti per tutti i sardi, anche per coloro che vivono a Milano: in occasione del suo centesimo compleanno Ichnusa, infatti, organizza, giovedì 29 marzo, un’esclusiva cena ispirata ai sapori della Sardegna presso il ristorante St. Andrews di Milano (via Monte Bianco, 2/A). Dedicato ai sardi che abitano a Milano o, semplicemente, a tutti gli appassionati dell’Isola, il percorso di degustazione abbina a ciascuna sfiziosa pietanza, rigorosamente ispirata alla tradizione culinaria locale, una delle tre referenze della più celebre bionda di Sardegna. L’evento è organizzato in collaborazione con Ilovebeer.it (www.Ilovebeer.it), il portale di cultura birraria promosso da Heineken Italia che, per l’occasione, mette a disposizione il prezioso contributo di un Beer Ambassador che svelerà ai partecipanti tutti i segreti del perfetto abbinamento birra-cibo, le associazioni di sapori e profumi e la corretta spillatura del prodotto. Per rendere omaggio a Ichnusa, anche Ilovebeer parlerà, in occasione della cena, il dialetto dell’Isola mutando il proprio naming in “Deo stimu sa birra” che, per i sardi, non necessita di traduzione! Un appuntamento imperdibile per festeggiare insieme, anche a Milano, i cent’anni di una birra che porta con sé la tradizione e il carattere genuino della Sardegna e che si è affermata, per storia, diffusione e consumo, una vera e propria passione condivisa su tutto il territorio. Informazioni: St. Andrews Restaurant E-mail: info@standrewsrestaurant.It Web: www.Ilovebeer.it  
   
   
VINITALY, ANTEPRIMA DI “LIGURIA DA BERE”. SETTIMA EDIZIONE A FINE GIUGNO ALLA SPEZIA  
 
Verona. Cresce il livello dei vini Doc e Igt liguri e si rinnovano gli inviti al consumo sano, buono e consapevole. Da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio 2012 alla Spezia torna "Liguria da Bere". Una tre giorni, giunta alla settima edizione diventata un appuntamento imperdibile per gli appassionati e per i produttori, si svolge dalle 18 alle 24 a ingresso libero. "Liguria da Bere", presentata in mattinata nello stand della Regione Liguria a Vinitaly 2012, a Verona si snoda lungo la centralissima via Cavour, con una sessantina di stand, con oltre 200 aziende in rappresentanza di tutti i vini liguri di qualità. La manifestazione – finalista al premio 2010 "Biennale Italia Design degli eventi" promosso dalla facoltà di Architettura dell´Università di Genova - è organizzata da Regione Liguria, Unioncamere Liguria e Azienda Fiere della Camera di Commercio della Spezia con la collaborazione di Camera di Commercio della Spezia, Provincia e Comune della Spezia, Associazione Italiana Sommelier, Agenzia Regionale "In Liguria", Enoteca Regionale della Liguria, Città del Vino, Istituto Alberghiero "Casini". La Spezia, con i suoi mille ettari di superficie vitata a coltivazione Doc e Igt, si conferma con questa manifestazione il luogo ideale dove mettere a sistema le eccellenze delle quattro province. Negli stand sarà possibile degustare e acquistare i vini, chiedere consigli sugli abbinamenti, approfondire la conoscenza dell´origine del vino e delle aziende che lo producono. Dopo il successo riscontrato lo scorso anno, anche l´edizione 2012 di Liguria da Bere sarà concomitante al Festival Internazionale del Jazz nella vicina piazza Mentana.  
   
   
IL VINO E L’OLIO D’OLIVA CALABRESE ANCORA PROTAGONISTI AL VINITALY 2012  
 
Proseguono le iniziative organizzate dalla Regione e da Unioncamere al Vinitaly 2012 in fase di svolgimento a Verona. Lo stand della Calabria organizzato dai tre assessorati: Agricoltura, Internazionalizzazione e Attività Produttive grazie anche alle creazioni culinarie proposte dal consorzio Assapori, è tra i più frequentati ed apprezzati, soprattutto per via degli assaggi guidati tra vino e cibo, con l’utilizzo dei prodotti agricoli tipici della regione. Presso il padiglione Sol (salone internazionale dell’olio extravergine) la Calabria ha presentato le grandi eccellenze del comparto, con numerosi momenti di degustazione ed illustrazioni delle qualità delle produzioni regionali che hanno esaltato la tipicità di un olio extravergine d’oliva su cui la Regione punta decisamente per rilanciarlo in maniera adeguata. Nello stand del vitivinicolo, alla presenza del Presidente dell’Associazione “Città del Vino” Paolo Benvenuto, è stato successivamente presentato l’Xi concorso enologico internazionale “la selezione del Sindaco”. L’evento si svolgerà per la prima volta in Calabria, al Centro Agroalimentare di Lamezia, dal 25 al 27 maggio 2012 per poi spostarsi nel Comune di Acri, il 2 giugno, dove si terrà la proclamazione dei vincitori. La manifestazione rientra tra gli eventi promossi anche dalla Regione Calabria e che ha caratterizzato gli appuntamenti del Vinitaly 2012. Nel corso della decima edizione de “la selezione del Sindaco”, svoltasi a Benevento, sono intervenuti circa 1.400 produttori provenienti da tutto il Mondo. Nel corso della presentazione è intervenuto anche l’Assessore regionale all’Agricoltura e Forestazione Michele Trematerra, il quale ha dichiarato: “è un evento che qualifica ulteriormente l’enologia calabrese perché valorizza il territorio e le piccole produzioni di qualità. Sono particolarmente lieto che tale evento si possa svolgere in Calabria, si tratta di un gesto d’attenzione da parte di ‘Città del Vino’ che vuole valorizzare le nostre produzioni regionali”. In Calabria, aderiscono all’associazione, fra gli altri, i Comuni di Cosenza, Cirò Marina, Melissa, Bianco, Verbicaro, Saracena, Frascineto e Casignana.  
   
   
VINITALY: LA TOSCANA SOTTO GLI OCCHI DI TUTTO IL MONDO  
 
 Verona- La Toscana protagonista al Vinitaly. L’edizione 2012 della storica kermesse internazionale del vino aperta fino a domani a Verona si annuncia densa di soddisfazioni per la Toscana. Ben 763 le aziende della regione presenti, numerosi gli appuntamenti, affollati gli stand. “Ho visto che la Toscana è sotto gli occhi del mondo – ha detto soddisfatto l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori – ci sono tantissimi buyers, l’export ci sta dando tante soddisfazioni. Certo, c’è la crisi, ma noi pensiamo che questo sia il momento giusto per investire e ci auguriamo che anche il Ministero faccia la sua parte. “ Salvadori ha indicato nel reimpianto dei vigneti, in gran parte troppo vecchi in Toscana, una delle linee da seguire. “L’anno scorso – ha ricordato – la Toscana ha aumentato di 3000 euro a ettaro, portandolo da 9.200 a oltre 12 mila euro il contributo per il reimpianto. E’ una strada da seguire con convinzione, ci auguriamo che anche il Ministero contribuisca. E poi ci vuole tanta promozione dedicata, momenti come questo e anche altri, dedicata ai paesi di tradizionale esportazionme, ma anche ai paesi emergenti.” Insieme al noto giornalista enogastronomico Luigi Cremona l’assessore Salvadori ha poi presentato la prossima edizione della selezione degli chef del centro Italia. “Si terrà a Firenze – ha annunciato – alle Pavoniere delle Cascine, durante la prossima manifestazione di Expò Rurale, che avrà luogo dal 20 al 22 settembre.” “Si tratterà – ha spiegato Cremona – di una grande manifestazione, che vedrà abbinata la grande enogastronomia al vino e permetterà ai nuovi talenti di emergere. Quella degli chef è una professione che non conosce crisi e porta nel mondo la grande cucina italiana, quella toscana in particolare, e fa conoscere i grandi vini del territorio.” Lo scorso anno la selezione vide vincitore, per la prima volta, un giovane cuoco toscano: Alessio Biagi del ristorante Canapone di Grosseto, che, al termine della presentazione, ha dato qualche “assaggio” di dimostrazione della sua bravura.  
   
   
L’UMBRIA AL “VINITALY 2012”: DIETA MEDITERRANEA  
 
 Verona - L´assessore all´agricoltura dell´Umbria Fernanda Cecchini ha chiesto l´adesione e la fattiva partecipazione delle Regioni alle "Giornate della Dieta Mediterranea", che si svolgeranno dal 21 al 23 settembre ad Assisi, dove, per iniziativa del World Tourism Expo´ dell´Unesco, s´incontreranno, per la prima volta a livello internazionale, prodotti e risorse di quel modello nutrizionale e culturale, che ha le sue radici in Italia, Spagna, Grecia e Marocco. Lo ha fatto in seno alla seduta della Commissione delle Politiche Agricole, che ieri pomeriggio (come ogni anno tradizionalmente avviene) si è tenuta nell´ambito dell´edizione 2012 del "Vinitaly" di Verona, ed alla quale ha preso parte anche il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani. "Abbiamo invitato le Regioni ad aderire e partecipare concretamente ad una iniziativa di grande valore internazionale - ha spiegato l´assessore Cecchini -, tesa a far conoscere in tutti i suoi aspetti il modello nutrizionale e culturale della ´dieta mediterranea´, che - ha ricordato - dal 2010 è stato inserito nella lista del patrimonio immateriale dell´Unesco, come esempio di eccellenza di stile di vita ed alimentare. Tutto ciò - ha aggiunto - nella consapevolezza che tale patrimonio riguarda direttamente tutte le regioni italiane, e costituisce, presentato ad Assisi, un´occasione unica per la promozione, a livello mondiale, delle nostre eccellenze agroalimentari, che della dieta mediterranea costituiscono un esempio concreto, particato e vissuto". La presenza del vicepresidente della Commissione Europea è stata anche l´occasione perché l´assessore Cecchini e gli assessori delle Regioni interessate ponessero all´attenzione dell´ on. Tajani una serie di questioni relative ai problemi delle calamità naturali (sollecitando un sostegno alle richieste presentate), della pesca e, soprattutto, del tabacco. "Abbiamo rappresentato al vicepresidente - ha riferito l´assessore Cecchini - la difficile situazione del comparto, che oltre a noi riguarda regioni tabacchicole come il Veneto, la Campania e l´Abruzzo: un comparto - ha aggiunto Cecchini - ancora vivo e vitale, come ha mostrato la recente manifestazione svoltasi a Città di Castello". All´on. Tajani abbiamo chiesto sia una interlocuzione con il Governo e con le multinazionali per un maggior utilizzo del tabacco italiano, sia un interessamento, nell´ambito della formulazione della nuova Politica Agricola Comune (Pac), perché vengano ricontrattate azioni e misure a sostegno del tabacco, anche alla luce della ´codecisione´ che deve unire in questa materia Parlamento e Commissione: una novità - ha commentato l´assessore Cecchini -, di cui occorre tener conto per realizzare le giuste alleanze parlamentari, al fine di sostenere un settore che garantisce, oltre che tutela ambientale, reddito e occupazione". Sul fronte del vino, il Sagrantino (bianco, rosso e passito) sarà di scena a New York per l´intero mese di aprile, dove il pubblico americano potrà conoscerlo e degustarlo nell´enoteca di "Eataly", il megastore di prodotti e cucina italiana di qualità, che dalla casa-madre di Torino è stato recentemente esportato con grande successo nella Quinta Avenue della "Grande Mela". L´iniziativa ("April is Sagrantino Month") è stata presentata stamani nel padiglione umbro del "Vinitaly" da Guido Guardigli, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini di Montefalco, che organizza e coordina la presenza delle otto aziende (due per settimana) che partecipano alla promozione newyorkese, articolata in degustazioni per la stampa specializzata, "buyers", "winemakers" e "chef" di 120 ristoranti. "Una iniziativa intelligente e importante - hanno dichiarato il sindaco di Montefalco Donatella Tesei e il presidente di Unioncamere Giorgio Mencaroni -, che unisce con uno spirito unitario i produttori in un contesto internazionale, in un mercato dalle grandi potenzialità".  
   
   
PROSECCO SUPERIORE CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG MOTORE ANCHE DEL GOLF DEL VENETO. IL PROSSIMO TORNEO EUROPEO INIZIA IL 31 A ROMA  
 
Verona - Vino di qualità è anche sport di qualità. E le bollicine fresche e profumate del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg sono un abbinamento perfetto per il golf, che nel Veneto conta ormai 40 green che si propongono ai golfisti di tutta Europa. Questo spumante eccellente è diventato un vero e proprio motore della nascente ma crescente fama del golf regionale, dando il suo nome alla Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Golf Cup, il più grande roadshow golfistico europeo di promozione turistica integrata, la cui sesta edizione, quella 2012-2013, è stata presentata in occasione di Vintaly presente anche il presidente della Regione. Che abbia saputo attrarre in ogni luogo gli appassionati di questo sport non c’è dubbio, tanto che la precedente edizione, conclusasi nel distretto golfistico Verona & Garda Lake alla vigilia di Vinitaly, è stata vinta da Insole Kieran, ragazzo del Regno Unito classe 1991 cui è andato il riconoscimento della Carpenè Malvolti, giovane promessa (1 di handicap) di uno dei più blasonati e antichi Club anglosassoni: The Richmond Golf Club, nel Surrey inglese, costituito nel 1891. Contenuti agonistici e promozionali dell’edizione 2012 – 2013 sono stati illustrati dal presidente del Consorzio Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene Innocente Nardi e da Gianni Garatti, presidente del Consorzio Marca Treviso che fa da capofila dle turismo del Veneto in questo progetto, affiancato dal direttore Alessandro Martini. “Per il Consorzio di Tutela – ha ribadito Innocente Nardi – è una soddisfazione aver rafforzato la sinergia con questo sport, per il qaule paesaggio e ambiente sono molto importanti. Per il golfista la qualità e il rispetto dell’ambiente sono fondamentali come lo sono per noi”. Nel 2012 il roadshow golfistico che unisce sport, enogastronomia e turismo diventerà ancora più grande: le tappe – degustazione in programma saranno infatti quasi 90 (a fronte delle 51 della passata edizione). Il torneo prenderà il via il 31 marzo 2012, con la tappa di Roma, al Golf Club Arco di Costantino.  
   
   
VINITALY 2012 ´ I MINISTRI ALL´AMBIENTE E ALL´AGRICOLTURA NELLO STAND DELLA REGIONE MARCHE PER LA DIRETTA DECANTER SU RADIO DUE.  
 
Verona ´ Il Ministro all´Ambiente Corrado Clini e il Ministro all´Agricoltura, Mario Catania, hanno partecipato ieri alla trasmissione Decanter in diretta su Radio Due dallo stand della Re-gione Marche. Era presente anche l´attore, conduttore tv e comico Neri Marcore`, mentre in precedenza era passato in trasmissione per un breve saluto anche il noto chef Gianfranco Vissani. ´L´export agricolo italiano ´ ha detto Clini ´ rappresenta un elemento di forza, dobbiamo promuovere la qualita` e semplificare la vita agli agricoltori, usando bene i contributi Ue´. ´L´export vinicolo ´ ha detto Catania ´ va a gonfie vele, occorre mettere al centro dell´opinione pubblica il mondo agricolo e per far questo chi si occupa di comuni-cazione come voi ´ ha detto rivolto ai conduttori Fede e Tinto ´ oppure di spettacolo come Neri` Marcore`, puo` fare molto´. Il Ministro ha poi confessato la sua predilezione per il Verdicchio. ´E´ uno dei miei preferiti. Il Verdicchio ´ ha detto ´ ha fatto tanto per il territorio marchigiano e la sua immagine, facendolo conoscere ed e` diventato un asset per tutta la regione. Occorre tutelare gli agricoltori perche` il loro lavoro fa bene al paesaggio e da traino per altri settori economici. Per questo stiamo facendo cambiare idea all´Unione europea sulla liberalizzazione dei vigneti e sto lavorando affinche` i tecnici del Tesoro rivedano l´Imu agricola. Gli agricoltori non sono evasori, vanno sostenuti´. Catania si e` poi incontrato per un breve saluto con il vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini. ´E´ la prima volta che vengo al Vinitaly e ringrazio il direttore dell´Istituto marchigiano di tu-tela Vini, Alberto Mazzoni, che mi ha invitato e dato l´opportunita` di conoscere questa bella manifestazione´, ha detto Marcore`. ´Le Marche del vino ´ ha detto Petrini ´ suscitano interesse, specie tra i giovani e sono anche molte le aziende espositrici dirette da giovani imprenditori, un buon segno per le nuove idee e la capacita` di innovare che hanno le giovani generazioni. Abbiamo investito molto su questa edizione del Vinitaly e i risultati in termini di partecipazione ci stanno pre-miando´. Oggi sono state in visita anche delegazioni estere dalla Germania, dagli Sati Uniti e dalla Russia, a testimoniare la forte propensione all´export del vino prodotto nelle Marche e la sua capacita` di essere ambasciatore di tutto un territorio nel mondo. Lo stand delle Marche, con gli oltre cento produttori e le duecento etichette in degustazio-ne, continua ad esercitare grande attrazione nella seconda giornata di Vinitaly 2012. Il flusso di visitatori prosegue intenso dalla mattina, con sommelier e addetti ai lavori impe-gnati a ricevere e spiegare il vino made in Marche, a chi si affaccia sulla terrazza mar-chigiana, accompagnato dal pianoforte e dalle immagini del paesaggio regionale. Molti visitatori dal vino estendono il proprio interesse ai tanti prodotti promozionali disponibili al desk, depliant e prodotti multimediali sulla regione e le tante attrazioni turistiche e culturali che propone.  
   
   
VINITALY È SOLIDARIETÀ. RABOSO, GRAPPA E OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA PER RELIZZARE L’AGRITURISMO DEI RAGAZZI DOWN DI TREVISO  
 
Verona - Vinitaly è anche solidarietà, della quale il vino diventa il mezzo per dare un supporto a chi ha bisogno di aiuto. Anche l’edizione 2012 non è venuta meno a questa sua vocazione, testimoniata ancora una volta allo stand del Veneto dalla presenza dai ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down – Sezione della Marca Trevigiana (150 soci, tra i quali 62 ragazzi di ogni età con sindrome di down) che, anche grazie alla generosità dei visitatori della grande rassegna vinicola mondiale, hanno cominciato a realizzare quello che solo lo scorso anno era il loro piccolo grande sogno: restaurare ed aprire un agriturismo, dove le persone con sindrome di Down possono svolgere varie attività lavorative, dalla coltivazione e allevamento, alla ristorazione, dall’accoglienza all’organizzazione di eventi culturali. La presenza dell’Aipd di Treviso è una tradizione avviata ancora nel 2006 dall’allora assessore regionale all’agricoltura, poi ministro e ora presidente della Regione. In questi giorni di Vinitaly i ragazzi dell’Aipd hanno a disposizione un proprio spazio nello stand istituzionale della Regione (Padiglione 4 – settori E4 – D4), dove a quanti fanno un’offerta per la loro associazione regalano il Raboso della solidarietà, la loro grappa e, da quest’anno, anche l’olio extravergine ottenuto dalle olive delle colline trevigiane. Assieme ai ragazzi, che si danno il turno nel corso di queste giornate, c’è la presidente di Aipd Marca Trevigiana Maria Santolin. Il Raboso della solidarietà è realizzato nell’ambito del Progetto Autonomia Sociale: i ragazzi della sezione Marca Trevigiana dell’Apd, grazie alla collaborazione dell’azienda agricola Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave (Treviso), sono coinvolti in tutte le fasi: dalla vendemmia alla pigiatura, dalla lavorazione all’imbottigliamento, all’etichettatura con etichette fatte a mano. Nel corso del Vinitaly 2010 la bottiglia n. 1 della vendemmia 2009 venne consegnata stamani al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La grappa è pure prodotta da loro con la collaborazione della Distilleria Capovilla di Rosà (Vicenza), mentre l’olio extra vergine d’oliva, novità di quest’anno, in bottiglie da 250 cc, è prodotto grazie alla collaborazione di Tapa Olearia, cooperativa trevigiana di produttori olivicoli con sede a Cavaso del Tomba.  
   
   
COCKTAIL INEDITI, GRAPPE, AMARI, APERITIVI, LIQUORI: ALLA SCOPERTA DEL MONDO NARDINI DITTA BORTOLO NARDINI  
 
Molto più che grappa: è questa la vera essenza di un mondo vasto e complesso come quello di Nardini, la più antica distilleria italiana. Nota ai più per l’imprescindibile “Aquavite di Vinaccia”, come recita alla maniera latina senza la ‘c’ la storica etichetta immutata dalle origini, la Bortolo Nardini coltiva e perfeziona l’arte della distillazione da oltre 230 anni per produrre grappe, liquori, amari ed aperitivi. Fondata nel 1779 a Bassano del Grappa, alle porte del Ponte Vecchio, la distilleria diventa con la sua Grapperia al Ponte un riferimento storico nel paesaggio mutevole di un’Italia in fermento. Il passare degli anni consolida una fortissima tradizione produttiva legata ad un antico saper fare, che l’azienda affina e migliora sia con l’ausilio di nuove tecniche di controllo del processo di distillazione, che con un’incessante attività di ricerca per giungere ad un’assoluta qualità di prodotto costante negli anni. Intrecciando tradizione e modernità, l’azienda ha sempre optato per un’innovazione coerente con le proprie radici. Oltre alle più famose grappe, giovani o invecchiate in botte, Nardini interpreta le antiche ricette dalla tradizione liquoristica, sviluppate secondo principi officinali attraverso l’impiego di erbe, spezie ed ingredienti naturali per raggiungere un equilibrio ideale: dall’Acqua di Cedro alla Mandorla, dal Rosso Nardini alla Tagliatella, la Nardini è fedele ai propri canoni di eccellenza. Oggi la tradizione rivive secondo canoni contemporanei: tutti i prodotti Nardini, in continuità con la propria storia, vengono associati a cromie, tappi ed etichette che ne esaltano la preziosità. Le grappe mantengono l’originale etichetta settecentesca, vera e propria icona della distilleria, mentre i liquori rivelano attraverso immagini stilizzate di grande eleganza il proprio profilo aromatico. Un lettering moderno associato ad un inconfondibile rosso personalizza gli Aperitivi, mentre gli Amari combinano elementi grafici della tradizione Nardini con colori decisi. Per celebrare questa occasione, la Nardini propone nuove combinazioni e cocktail inediti dove i distillati ed i liquori rivelano tutta la loro versatilità per un bere miscelato piacevole e divertente. La Bicentenaria Distilleria Bortolo Nardini Di Bassano Del Grappa Presenta L’assortimento Completo Dei Prodotti E Rivela Ricette Originali Per Il Bere Miscelato Le Grappe, Secondo Nardini Le Grappe Nardini, tra cui la più nota “Aquavite di Vinaccia”, rappresentano uno standard qualitativo di riferimento nel segmento dei distillati di qualità. Le vinacce, materia prima per la produzione della grappa, vengono raccolte nella zona collinare e pedemontana dell’Alto Veneto e Friuli e rigorosamente conservate, senza aggiunta di lieviti, seguendo un attento processo di fermentazione naturale. La vinaccia fermentata viene poi distillata a vapore sottovuoto e quindi a basse temperature, assicurando così una resa migliore, esaltando l’estrazione dei profumi e dei sapori ed evitando il surriscaldamento della vinaccia che altererebbe irrimediabilmente il profilo organolettico del distillato finale. A ciò si aggiunge un processo di doppia rettifica, secondo un metodo complesso, che permette alla Nardini di contraddistinguersi per un prodotto unico di altissima qualità. L ”Aquavite di Vinaccia”, dopo un invecchiamento di tre anni in botte dà origine alla Grappa Riserva, caratterizzata da un profilo aromatico intenso e pieno. La Riserva 15 Anni invece, nata nel 2004 in occasione del 225° anniversario della fondazione dell’azienda, è una grappa speciale dall’aspetto limpido e ramato ottenuta dallo stesso distillato mediante un periodo di invecchiamento eccezionalmente prolungato. A completamento della gamma, tra le varietà di grappa più tradizionali, ritroviamo anche l’ “Aquavite di Vinaccia” alla Genziana e l’ “Aquavite di Vinaccia” alla Ruta infuse naturalmente. Il risultato di un’expertise centenaria viene oggi racchiuso in una confezione dallo stile pulito e contemporaneo: mentre l’originale etichetta di fine ‘700, creata dalla celebre stamperia bassanese dei Remondini, ed il cartiglio a rilievo sulla bottiglia in vetro si mantengono fedeli alla tradizionale immagine di Nardini. Le nuove proposte di packaging, in tubo e confezione regalo, aggiungono ai prodotti un’eleganza senza tempo. Un posto di riguardo merita la Riserva 15 Anni a cui è stata dedicata una bottiglia completamente nuova, dalla linea affusolata e serigrafata in lamina d’oro. Liquori E Brandy, Dalla Tradizione I Liquori Nardini, frutto di antiche ricette tramandate e perfezionate di generazione in generazione, nascono dalla combinazione di grappa e distillati di frutta o infusi naturalmente con erbe o agrumi. Ideali dopo i pasti, sono caratterizzati da un profilo aromatico intenso e da un gusto per lo più dolce e asciutto, che può essere attenuato con soda. Uno dei liquori Nardini più amati, la Tagliatella, deve il suo nome alla tradizione della mescita: si tratta di un cocktail a base dei ‘tagli’, ovvero le spillature di grappe e dei vari liquori tradizionalmente conservati nelle antiche giare di rame della storica Grapperia al Ponte di Bassano. Altrettanto apprezzata è la Mandorla, ottima in accompagnamento al caffè espresso ed adatta a diversi tipi di cocktail, o ancora l’Acqua di Cedro, dal sapore tipico degli agrumi e dal retrogusto unico ed asciutto. Completano la selezione il Mistrà, liquore all’anice derivato dalla tradizione veneziana, ed il Ginepro del Grappa, un versatile ingrediente da cocktail dal gusto dolce ed intenso. Tra i prodotti Nardini spicca inoltre il Brandy, distillato di vino a lungo invecchiato in botti di rovere di Slavonia, dall’aroma intenso e deciso con note tostate riconducibili al legno e al cuoio. I Liquori vengono oggi riproposti con un packaging che ripresenta le storiche bottiglie ridisegnate con rigorosa eleganza, caratterizzate dal cartiglio in vetro e da un’etichetta dal design alleggerito che mantiene viva la tradizione storica dell’azienda. Gli Aperitivi E Amari, Per Spiriti Leggeri A Bassano del Grappa l’ora dell’aperitivo è scandita dal viavai intorno alla Grapperia Nardini, all’ingresso dello storico ponte palladiano. Un rito consolidato che ha fatto dell’aperitivo Nardini un classico senza tempo. Il rinomato Rosso dal colore vivo e dal gusto morbido, il Bitter piacevolmente amaro e il Rabarbaro dal tipico profilo aromatico, derivato dal rizoma dell’omonima pianta, sono gli intramontabili aperitivi della Distilleria Nardini, ideali anche per la composizione di cocktail e long drink. Dalla miscela in parti uguali di Rosso e Rabarbaro, unita a seltz e ad una scorzetta di limone nasce il Mezzoemezzo, divenuto nel tempo l’aperitivo bassanese per eccellenza. Gli Amari invece, dal gusto equilibrato, sono ottimi digestivi. L’amaro Nardini è un liquore digestivo gradevole nel dopopasto con un piacevole e distinto retrogusto di liquirizia, mentre il Fernet presenta un caratteristico sapore dalle note amare e speziate, grazie alla presenza di erbe officinali. Da un’antica ricetta della tradizione Nardini deriva invece l’Elixir di China, ottenuto dalla corteccia della China Calissaia. Aperitivi ed Amari si propongono oggi con un’immagine rivisitata dove l’etichetta combina elementi grafici della tradizione Nardini con colori decisi, di sapore contemporaneo secondo le tendenze del bere giovane, ma senza rinunciare al proprio stile. Così raccontano al pubblico la propria unicità, qualità, e conservano al contempo tutto il calore ed il fascino antico della tradizione. In questo modo viene sottolineata la valenza simbolica ed iconica di alcuni elementi distintivi dell’identità Nardini, come il marchio a rilievo su ogni bottiglia che preserva il brand dalle imitazioni, l’icona del ponte di Bassano o la ripresa calligrafica della marca in un’etichetta dalla grafica incisiva grazie ad un lettering efficace ed a cromie piene. I Cocktail Nardini, Alchimie Contemporanee Se il bere miscelato è sempre stato oggetto di discussione quando si tratta di grappe, nei cocktail i distillati ed i liquori Nardini svelano tutta la loro versatilità, dando vita a combinazioni eccellenti in grado di avvicinare un pubblico trasversale. Nardini è l’unico brand di grappa ad essere nominato nel mitico volume American Bar di Charles Schumann: il gusto distintivo, l’aroma pulito e l’alto contenuto alcolico fanno della Grappa Bianca una piacevole alternativa alla vodka o ad altri white spirits solitamente impiegati nella miscelazione dei cocktail e nei long drink. La Riserva, dal lungo invecchiamento e dunque dalla struttura più complessa, è adatta ad essere degustata da sola, ma si presta anche ai cocktail che richiedono un ingrediente alcolico dal profilo aromatico più intenso  
   
   
A DONATELLA CINELLI COLOMBINI IL PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY 2012 LA PALADINA DEL TURISMO DEL VINO IN ITALIA È LA VINCITRICE DEL PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY PER IL SUO IMPEGNO E CONTRIBUTO ALLA PROMOZIONE DEL VINO.  
 
Istituito nel 1996, il premio viene assegnato ogni anno a personalità o ad istituzioni italiane e estere che si siano particolarmente distinte nel mondo del vino. La consegna avviene durante il Gala di Vinitaly nel bellissimo Palazzo della Ragione dalle mani del Presidente Ettore Riello e del Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani. Un Premio all’insegna della femminilità in enologia, quello 2012, che nella motivazione mette in rilievo il contributo di Donatella Cinelli Colombini in favore delle donne e del turismo del vino, settori in cui ha svolto ruoli di primo piano. Donatella Cinelli Colombini discende da una famiglia di produttori storici di Brunello di Montalcino e nel 1998 ha creato la sua azienda composta dal Casato Prime Donne a Montalcino e dalla Fattoria del Colle nel Sud del Chianti. Sono queste le prime cantine italiane con un organico interamente femminile, una bandiera per l’enologia in rosa che trova qui una eccellente concretizzazione. Ad esse si lega anche un premio destinato a promuovere il territorio del Brunello e soprattutto le donne come nuovi protagonisti della società e del lavoro. Personalità eclettica, Donatella si è dedicata per anni allo studio della storia dell’arte medioevale, materia in cui si è laureata. Ha avuto anche un’esperienza politica come Assessore al turismo della sua città natale, Siena. Fra le sue realizzazioni c’è l’ideazione del trekking urbano, turismo sportivo in città, che da Siena è stato diffuso in oltre 30 capoluoghi di provincia italiani. Il contributo di Donatella Cinelli Colombini alla valorizzazione del vino italiano riguarda soprattutto l’enoturismo di cui è stata un’autentica pioniera. A lei si deve, nel 1993, la creazione della giornata “Cantine aperte” e la fondazione del Movimento del turismo del vino. Grazie a un’azione di coinvolgimento e di comunicazione di cui Donatella è stata una diretta artefice, l’enoturismo è arrivato rapidamente al successo cambiando l’economia e il volto dei distretti vitivinicoli italiani. A lei si devono anche due pubblicazioni: Manuale del turismo del vino del 2003 e Marketing del turismo del vino del 2007, che si affiancano alla sua attività didattica nei master post laurea. Con l’assegnazione del Premio Internazionale Vinitaly a Donatella Cinelli Colombini, Veronafiere ha inteso mettere l’accento sull’importanza dei contributi originali e innovativi alla crescita del settore enologico italiano. Albo d’oro del Premio Internazionale Vinitaly Marvin Shanken direttore editore di Wine Spectator (premiato nel 1996), Nicolò Incisa della Rocchetta (1996) l’inventore del Sassicaia, Corinne Mentzelopoulos (1997) amministratrice di Chateaux Margaux, Lucio Tasca d’Almerita (1997), Robert Mondavi (1998), Pablo Alvarez (1999) titolare della Vega-sicilia, Aldo Conterno (2000), l’australiana Cantine Penfolds di Magill (2000), Carlo Bonomi Campanini dell’azienda vitienologica italiana Sella&mosca di Alghero (2001), le Cantine Trapiche-peñaflor di Coquito Maipu Mendoza in Argentina (2001), l’astigiana F.lli Gancia & C. (2002), la tedesca Keller (2002), Gianni Zonin (2003), la californiana Kendall Jackson International (Usa, 2003), la Mastroberardino Spa (2004), la spagnola Segura Viudas (2004), le Cantine Giorgio Lungarotti (2005), il regista Alexander Payne (2006), Vittorio Moretti presidente del gruppo Terra Moretti e Hannes Myburgh della sudafricana Meerlust Estate (2007), il giornalista-scrittore Hugh Jhonson e Giv – Gruppo Italiano Vini (2008). Nel 2009 l’ambito premio è stato assegnato a Cristina Mariani della Castello Banfi, alla giornalista enogastronomica e prima Master of Wine dell’Asia Jeannie Cho Lee e alla chef-imprenditrice Lidia Bastianich. (2010) Azienda Masciarelli e la cilena Terra Mater. (2011) Santa Margherita, Guido Berlucchi e l’Institute of Master of Wine