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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Luglio 2012
ANIE-GIFI, APER, ASSOSOLARE, ANEV E ISES ITALIA RICHIAMANO L’ATTENZIONE DELL’AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: IN UNA RINNOVATA POLITICA ENERGETICA SI DIA GIUSTO PESO A TUTTE LE FONTI RINNOVABILI NELL’INTERESSE DEL SISTEMA PAESE E DEL SISTEMA-IMPRESA  
 
Milano, 4 luglio 2012 - Le dichiarazioni del Presidente dell´Autorità per l´Energia Elettrica e il Gas appaiono preoccupanti per l´intero sistema delle fonti rinnovabili elettriche. Appare evidente che il Presidente Bortoni, in più di un passaggio della relazione annuale presentata il 27 giugno scorso a Montecitorio, sia fortemente convinto di voler mettere in competizione tra loro le diverse fonti rinnovabili e che sia necessario sottrarre risorse alle rinnovabili elettriche per favorire invece le energie rinnovabili termiche e l´efficienza energetica, senza una ben precisa visione strategica del comparto industriale esistente che è tra i più attivi al mondo. Le Associazioni firmatarie ritengono invece che, essendo complementari tra loro, sia le fonti rinnovabili sia l´efficienza energetica debbano contribuire con pari dignità al soddisfacimento dei fabbisogni energetici, ambientali e sociali del Paese. I cittadini che hanno in larga maggioranza rifiutato il nucleare un anno fa, oggi alla luce dei risultati raggiunti dalla fonti rinnovabili elettriche, vedranno presto ridurre la propria bolletta, migliorare l´ambiente nel quale vivono, oltre a godere di una maggiore indipendenza energetica dall’estero. Anie Gifi, Aper, Assosolare, Anev ed Ises Italia si augurano pertanto che l’atteso nuovo Piano Energetico Nazionale sia ispirato a questi principi.  
   
   
DISABILI E MALATI CRONICI, BOLLETTA ENERGETICA DA OLTRE 1.150€ ALL’ANNO. E A 300.000 PERSONE VIENE NEGATO IL DIRITTO AD OTTENERE IL BONUS ELETTRICITÀ PRESENTATA AL SENATO DA CITTADINANZATTIVA I° INDAGINE SULLA FUEL POVERTY IN ITALIA  
 
 Roma, 4 luglio 2012 - Una spesa media annua di 1.152€, di cui 230€ legati ai consumi “sanitari”. A tanto ammonta la bolletta energetica che una famiglia costretta ad utilizzare apparecchiature elettromedicali sopporta. In pratica, più del doppio di una famiglia tipo. E a volte tali spese arrivano anche a 3.000€. Queste famiglie, che hanno optato per il mercato libero nel 27% dei casi, presentano in casa almeno tre apparecchiature mediche nel 31% dei casi, e nel 16% usufruiscono di una potenza istallata superiore ai 4Kw. Tenendo conto che la spesa media annua di una famiglia tipo in Italia è di 515€ per l’energia elettrica, tali famiglie spendono in più 637€. Di questi, solo una minima parte sono coperti dal bonus sociale elettricità (155€), mentre ben 482€ rimangono completamente a carico delle famiglie. E per la scarsa informazione, il 16% degli aventi diritto non accede a tale bonus. Questi tra i principali dati emersi dall’indagine pilota sull’impatto economico della spesa energetica sul reddito di famiglie affette da disabilità, realizzata da Cittadinanzattiva, grazie alla rete Cnamc -Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici e con il sostegno di Acquirente Unico. Il commento. “Questa bolletta energetica di oltre 1.150€” commenta il Segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, “va a sommarsi ad una serie di costi privati che molte persone invalide e con patologia cronica sono costrette a sostenere, dalla badante ai farmaci non rimborsati, a presidi ed ausili non garantiti dal Ssn e altro, per un totale di oltre 16mila euro annui. Per tutta risposta, il fondo per l’autosufficienza è stato azzerato, i bonus sociali elettricità sono di importo ridicolo né vengono adeguati o estesi per le apparecchiature non salvavita ma ugualmente necessarie per la qualità di vita. Si stima che circa 300.000 persone sono attualmente escluse da questa forma di sostegno. Chiediamo alle forze politiche e alla stessa Autorità di settore di intervenire quanto prima a tutela di questi gruppi vulnerabili di popolazione”. Lo studio è stato presentato in data odierna a Roma nell’ambito del convegno “Energia e cronicità: La solidarietà sociale per l’abbattimento della fuel poverty” al quale hanno partecipato, tra gli altri, Aeeg, Ministero della Salute, Ministero del Welfare, componenti delle Commissioni Affari sociali della Camera dei Deputati e Igiene e Sanità del Senato, Fish-federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, operatori del settore. L’indagine è stata condotta su un campione accidentale di 115 soggetti, appartenenti a cinque associazioni di pazienti che collaborano con il Cnamc: Aisla (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Parent Project Onlus (Distrofia muscolare Duchenne e Becker), Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), Associazione Italiana Pazienti Bpco. Lo studio ha circoscritto il fenomeno della fuel poverty ai nuclei familiari che presentono al loro interno persone afflitte da patologie croniche invalidanti: distrofia muscolare (42,5% del campione), sclerosi multipla (30%), Bpco (17,5%), Sla (10%). Apparecchiature “salvavita” e “salva qualità di vita”. La normativa attuale distingue di fatto tra dispositivi di serie A e di serie B. I primi danno diritto al bonus, e sono quelle apparecchiature a funzionamento elettrico necessarie per il mantenimento in vita del paziente. In pratica, sono apparecchiature di supporto alle funzioni cardio-respiratoria, renale, alimentare e per le attività di somministrazione. Tra le apparecchiature che invece non danno diritto al bonus, rientrano i mezzi di trasporto ed ausili per il sollevamento (es. Ascensori, montascale, carrozzine elettriche) e i dispositivi per la prevenzione e la terapia di piaghe da decubito. Disabilità & costi privati. Le carenze del Ssn comportano per la persona con patologia cronica, e per il suo nucleo familiare, l’assunzione di notevoli costi privati, soprattutto per il supporto assistenziale (badante), la spesa farmaceutica, l’assistenza psicologica, l’assistenza protesica, le prestazioni di diagnostica e di specialistica. A queste, vanno aggiunte, in molti casi, le suddette spese per le apparecchiature elettromedicali. Tra queste, quelle maggiormente frequenti nelle case dei pazienti intervistati sono: ventilatore polmonare (58%), carrozzina elettrica (42%), sollevatore mobile (30%), aspiratore (20%), ascensore/montascale (19%), apparecchiatura per pressione positiva continua (12%), materasso antidecubito (9%), nutri pompa (5%), umidificatore elettrico (4%), concentratore di ossigeno (2%), monitor per controllo notturno (2%).
Disabilità & costi privati: tipologia di spesa Importo medio annuale
Supporto assistenziale (badante), integrativo rispetto all’assistenza fornita dal Ssn 9.389 €
Acquisto dei farmaci necessari (e non rimborsati dal Ssn) per il trattamento della patologia 2.487 €
Accesso ai servizi di supporto psicologico 1.836 €
Acquisto dei presidi, protesi ed ausili non garantiti dal Ssn 1.618 €
Prestazioni diagnostiche (esami per il follow-up) necessarie per il trattamento e/o per il monitoraggio della patologia, non erogate gratuitamente dal Ssn. 855 €
Bolletta energetica 482 €
Fonte: Cittadinanzattiva - Cnamc Cosa si intende per fuel poverty. La “povertà energetica” rappresenta un fenomeno recente ma in continua crescita, anche a causa dell’incremento dei costi dell´energia per le utenze domestiche e dell´attuale grave crisi economica: si stima che tra i 50 e i 125 milioni di cittadini europei siano ai margini della fuel poverty o quanto meno a rischio di esserne colpiti. Il concetto di fuel poverty, però, è stato definito chiaramente solo nel Regno Unito: “una famiglia si trova in una condizione di fuel poverty quando spende più del 10% del proprio reddito disponibile per i propri bisogni di energia, comprendendovi l’utilizzo degli elettrodomestici, e per dotare la propria abitazione di un sufficiente livello di comfort e di salubrità”. Ciò nonostante, tale condizione di disagio è facilmente riscontrabile in una famiglia che presenta una o più di queste situazioni: bassi redditi, scarso livello di comfort termico nell’abitazione; presenza di disabili, malati cronici e pazienti con patologie invalidanti. Le proposte 1. Estendere la concessione del bonus elettricità a coloro che necessitano di apparecchiature elettromedicali non salvavita ma ugualmente necessarie. Ciò significherebbe concedere il bonus a circa 300.000 persone attualmente escluse (di cui circa 80.000 aderenti alle associazioni che hanno partecipato all’indagine). Ad oggi, invece, gli aventi diritto al bonus per disagio fisico si aggirano intorno ai 20.000 (la spesa ad essi destinata equivale a 3.100.000 € per un bonus pari a 155 €). 2. Adeguare l’importo del bonus. Tale importo è stabilito in modo forfetario, se non proprio arbitrario: si è infatti passati dai 150€ del 2008 ai 138€ del 2010, riconfermati per il 2011 e quindi aumentati a 155€ nel 2012, senza alcun riferimento alle maggiori esigenze di consumo che caratterizzano particolari tipologie di utenze, né tenendo in minimo conto gli andamenti dell’inflazione. Il bonus non copre neanche la spesa relativa alle apparecchiature elettromedicali, e comporta in media un risparmio solo del 13% sulla spesa energetica totale. Sarebbe quindi opportuno aumentare il bonus elettricità in modo da coprire le spese indotte dagli apparecchi elettromedicali, il che avrebbe significato, per il 2011, elevare il bonus a 200€, e a 230€ per il 2012 (con relativa spesa, per un’utenza di 20.000 persone, pari a 4.600.000€). 3. Offerte tariffarie ad hoc per specifiche tipologie di utenza. L’entità rilevante dei consumi energetici, per specifiche utenze, non è attribuibile soltanto ai consumi legati alle apparecchiature elettromedicali, ma anche agli altri consumi, trattandosi di persone che a causa della loro malattia sono di fatto costrette a passare un numero maggiore di ore all’interno della propria abitazione. Al di là del bonus elettricità, sarebbe quindi auspicabile, da parte delle società di vendita, la formulazione di offerte tariffarie ad hoc per questa tipologia di utenza. 4. Potenziare le attività di comunicazione. Non tutti gli aventi diritto al bonus elettricità per disagio fisico sono effettivamente informati, con il risultato che il 16% non vi accede. Occorre quindi intensificare le attività di comunicazione coinvolgendo direttamente le Organizzazioni di tutela. 5. Fiscali legate alla spesa per energia elettrica. Una ulteriore misura di sostegno economico, complementare al bonus elettricità ed alle offerte tariffarie ad hoc, potrebbe essere quella di individuare delle forme di agevolazioni fiscali legate alla spesa per energia elettrica. 6. Rifinanziare il fondo per la autosufficienza. Stanziati 300milioni di € nel 2008, 400 milioni di € nel 2009 ed altrettanti l’anno seguente, poi il nulla.
 
   
   
BOLZANO: VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI PER LE CONCESSIONI IDROELETTRICHE  
 
Bolzano, 4 luglio 2012 - Saranno degli specifici comitati a valutare i progetti, le priorità e gli importi degli investimenti ambientali garantiti ai Comuni dalle società energetiche assegnatarie di una concessione idroelettrica: la Giunta provinciale ha nominato il 2 luglio i propri esperti in questi nuovi organismi di consulenza. Circa 430 milioni di euro confluiranno nei prossimi 30 anni, come investimento ambientale compensativo delle società energetiche concessionarie delle centrali idroelettriche, nella casse dei Comuni interessati. I 14 milioni annui verranno impiegati in progetti di pubblica utilità e sono da intendersi come indennizzo ai Comuni per le conseguenze dell´impianto su paesaggio e ambiente. Gli importi, la tipologia dei progetti presentati dai Comuni e le priorità saranno valutati da appositi comitati di consulenza, che saranno chiamati a stilare una specifica graduatoria e ad analizzare la bontà delle iniziative a favore della collettività (parcheggi, strutture pubbliche, infrastrutture comunali, risanamenti, ecc.). La Giunta provinciale ha nominato i propri rappresentanti nei nuovi organismi di valutazione che lavoreranno con gli esperti comunali. Sono i funzionari provinciali Hanspeter Staffler (protezione civile), Rudolf Pollinger (opere idrauliche), Martin Pazeller (agricoltura), Heinrich Erhard (caccia e pesca), Ernesto Scarperi (tutela delle acque) e Roberto Ghizzi (elettrificazione). Gli investimenti nei progetti verranno liquidati dalla Sel in base ai programmi concordati.  
   
   
EDISON, "RIASSORBIRE TUTTI I LAVORATORI" LA SITUAZIONE PRESA IN ESAME IN CONSIGLIO PROVINCIALE DI FIRENZE  
 
Firenze, 4 luglio 2012 - Il Consiglio provinciale si è occupato della situazione inerente la libreria Edison nell’autunno 2011. La sentenza della Corte di Cassazione (ultimo grado), attesa per dirimere la controversia fra Feltrinelli ed il Gruppo Bellentani, cui fa capo la libreria suddetta, ha dato ragione alla prima. Entro il prossimo 30 settembre quindi, con il termine del contratto d’affitto in essere, Edison dovrebbe lasciare l’immobile. Si pone il tema dell’utilizzo dell’immobile e soprattutto, del futuro lavorativo dei 38 dipendenti. La situazione è stata presa in esame dal Consiglio provinciale. L´assessore al Lavoro Elisa Simoni ha risposto a una domanda d´attualità di Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Rifondazione comunista). Da tempo, dunque, le organizzazioni sindacali chiamano in causa Feltrinelli per avviare una trattativa che abbia al centro, il recupero occupazionale degli addetti Edison. Il 70% dell’immobile di Piazza della Repubblica ha un vincolo di destinazione d’uso. Il 29 giugno scorso i lavoratori hanno manifestato presso Palazzo Vecchio incontrando il Vice Sindaco e l’Assessore al Lavoro del Comune di Firenze. Feltrinelli negli ultimi giorni sembra aprire ad una possibile soluzione. Effe.com, la società immobiliare del Gruppo, in un comunicato si dichiara disponibile a concordare con la proprietà della Libreria Edison di Firenze "un´ulteriore proroga di sei mesi a fronte del formale impegno" del Gruppo Bellentani "a collocarsi in una nuova sede e alla liquidazione almeno parziale dei debiti pregressi". Inoltre, Librerie Feltrinelli sostiene possibile "impegnarsi a selezionare alcuni lavoratori Edison per integrare i propri organici quando si aprirà il punto vendita della stazione ferroviaria a Santa Maria Novella ma non può certamente assorbire tutti" gli addetti della Edison. Il Gruppo Bellentani al momento non ha fornito risposta. L’unità di crisi della Provincia di Firenze non è stata coinvolta nella vertenza. "Questa vertenza - commenta Calò - ha una sua centralità, decisiva per ulteriori, analoghe, situazioni. Feltrinelli dovrebbe avere un profilo sociale capace di grossa responsabilità. Chi paga sono i lavoratori. Provincia e Palazzo Vecchio spingano Feltrinelli a sedersi con le organizzazioni sindacali per un piano di riassetto che riassorba lavoratori e lavoratrici, tutti peraltro molto qualificati".  
   
   
UE SOSTIENE PROGETTO SUGLI ANTICHI INSEDIAMENTI IN EUROPA  
 
Bruxelles, 4 luglio 2012 - L´ue è un forte sostenitore dei giovani ricercatori impegnati a favorire la conoscenza e a sviluppare strumenti innovativi attraverso una miriade di studi di ricerca, a prescindere dai settori. Un esempio calzante è una nuova rete di formazione multinazionale, sostenuta nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, chiamata Bean ("Bridging the European and Anatolian Neolithic: demography, migration, and lifestyle at the advent of civilisation"). Questo progetto, che ha ricevuto una borsa Marie Curie Itn (Initial Training Network) del valore di oltre 2,5 milioni di euro, mira a ottimizzare le competenze di una nuova generazione di ricercatori in genetica delle popolazioni, modelli al computer, antropologia, preistoria e demografia. Guidati da un team di antropologi della Johannes Gutenberg Universitaet di Mainz, in Germania, Bean vanta partner provenienti da Francia, Germania, Serbia, Svizzera, Turchia e Regno Unito. Uno degli obiettivi della rete è quello di far luce sull´origine dei primi insediamenti di agricoltori che si stabilirono circa 8.000 anni fa in Anatolia occidentale, comunemente indicata come Asia Minore, e nei Balcani. La gente si chiede da dove provenivano questi individui: Erano immigrati dal Medio Oriente? Sono i nostri antenati? Al progetto Bean collaborano complessivamente sette istituti di ricerca e due imprese commerciali, con due ricercatori principali che servono la rete a titolo consultivo. I partner combineranno l´insegnamento e la ricerca nel campo dell´antropologia e della genetica, la modellazione e simulazione al computer e l´archeologia preistorica. Viene posta particolare enfasi sulla realizzazione di sofisticati corsi di paleo- genomica, di modellazione matematica del cambiamento culturale preistorico e dei metodi di inferenza statistica demografica. Zuzana Fajkošov , una dottoranda che ha studiato all´Università di Masaryk e all´Università carolina nella Repubblica ceca, sarà il primo di due ricercatori Bean a iniziare a lavorare presso l´Istituto di antropologia di Magonza, nel mese di luglio. Il suo lavoro si concentrerà sulla valutazione di acido desossiribonucleico (Dna) estratto dalle ossa degli ultimi cacciatori-raccoglitori e dei primi agricoltori che si stabilirono nella regione tra l´Asia Minore e i Balcani. In collaborazione con i colleghi in Irlanda, Svizzera e Regno Unito, userà il sequenziamento di prossima generazione (Ngs) per generare dati genomici e sviluppare un modello per l´insediamento in Europa. "È allo stesso tempo un grande onore e una grande opportunità per me il fatto di poter collaborare con ricercatori di tale fama", dice la dottoressa Fajkošov. "Non vedo l´ora di andare a Mainz, all´università e al nuovo edificio dell´istituto." Il professor Joachim Burger, coordinatore di Bean, dice: "Un fattore importante a determinare la sua nomina è stato il fatto che, oltre a padroneggiare le tecniche biomolecolari, ha anche buone competenze di programmazione. Qualche anno fa abbiamo fondato, più o meno da soli, la disciplina della paleogenetica neolitica. Tuttavia, avviare progetti di genomica è possibile solo con l´aiuto di colleghi internazionali. Siamo quindi contenti che queste reti danno a noi e ai nostri colleghi la possibilità di formare giovani ricercatori di talento." I giovani scienziati completeranno il lavoro accademico e pratico in collaborazione con le due aziende della rete. Il programma Azioni Marie Curie dell´Ue seleziona studenti che lasciano il loro paese di origine per svolgere attività di ricerca in un altro paese europeo. Per maggiori informazioni, visitare: Johannes Gutenberg Universitaet Mainz: http://www.Uni-mainz.de/eng/    
   
   
CASA IN LOMBARDIA, VIA A MUTUI AGEVOLATI E PATTO SALVAMUTUI FORMIGONI E ZAMBETTI FIRMANO ACCORDI CON INTESA E UNICREDIT -2% DI INTERESSE, MISURE A FAVORE DI CHI NON PUÒ PAGARE RATE  
 
Milano, 4 luglio 2012 - Sono in vigore da ieri tre nuove importanti misure di risposta al bisogno abitativo dei lombardi. Si tratta di un nuova forma di mutuo agevolato per l´acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e di due inediti meccanismi salva-mutui per chi si trova in difficoltà a pagare le rate. I protocolli operativi sono stati sottoscritti oggi pomeriggio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme all´assessore alla Casa, Domenico Zambetti e dai rappresentanti di Abi e delle banche Intesa San Paolo (Franco Ceruti) e Unicredit Credit Management Immobiliare (Diego Bortot e Osvaldo Magrini Signorelli). Il mutuo per la prima casa delle giovani coppie prevede l´abbattimento di 2 punti del tasso di interesse; ciò è reso possibile da uno stanziamento della Regione di 5 milioni. La prima misura salva-mutui è stata concordata con Unicredit Credit Management Immobiliare: chi a un certo punto non riesce a pagare la rate del mutuo può vendere la casa alla società, proseguire l´uso dell´alloggio in affitto a canone moderato ed eventualmente ricomprare l´alloggio. Una seconda misura salva-mutui è quella realizzata con Intesa-san Paolo: chi non può pagare le rate ha la possibilità di sospenderle per un periodo fino a 12 mesi e rimodulare la durata del mutuo. Un Metodo Che Vince - "Sono provvedimenti molto importanti che avevamo annunciato lo scorso febbraio presentando il Patto per la casa - ha detto Formigoni - e che oggi diventano realtà. Un risultato raggiunto grazie ad un metodo che, ancora una volta, dimostra la sua validità: lettura del bisogno, apertura alla collaborazione di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, elaborazione di una risposta concreta e realizzabile e infine sua immediata attuazione". "È questo il modo in cui diamo risposta a un bisogno in continua crescita da parte delle famiglie e dei giovani - ha aggiunto -. Alcuni dati messi a disposizione da Banca d´Italia evidenziano mutui a rischio per un valore stimato in circa 2/3 miliardi di euro per la sola Lombardia; un terzo del totale dell´esposizione del credito bancario è nel settore dell´immobiliare´. Le misure nel dettaglio sono state illustrate dall´assessore Zambetti e dai rappresentanti delle banche. Il mutuo agevolato per la prima casa prevede l´abbattimento di 2 punti percentuali sul tasso di interesse del mutuo stipulato con il proprio istituto di credito che, attraverso Finlombarda, riceverà un contributo regionale. La misura è finanziata con 5 milioni di euro della Regione. Soggetti Beneficiari - Il Fondo interviene a favore delle giovani coppie (i componenti non devono aver compiuto 36 anni alla data di presentazione della domanda) che hanno contratto o contraggono matrimonio nel periodo compreso tra il 1 giugno 2012 e il 30 maggio 2013. I beneficiari devono avere un Indice di Situazione Economica Equivalente (Isee) non superiore a 35.000 euro, calcolato sui redditi percepiti e i patrimoni posseduti nell´anno 2011. I richiedenti devono essere residenti in Lombardia da almeno cinque anni, non avere usufruito di altre agevolazioni per le stesse finalità e non possedere altro alloggio nel territorio lombardo. Caratteristiche Del Mutuo - Deve essere intestato a uno o entrambi i componenti il nucleo familiare. Deve inoltre: - essere stipulato nel periodo compreso tra il 1 giugno 2012 e il 31 maggio 2013 con una delle banche / intermediari finanziari convenzionati con Finlombarda; - avere una durata non inferiore a venti anni; - essere stato acceso esclusivamente per l´alloggio oggetto del contributo; - essere stato concesso per un valore non inferiore al 50% del valore dell´alloggio. Caratteristiche Dell´alloggio - L´appartamento deve avere caratteristiche che consentano di usufruire delle agevolazioni fiscali previste per la ´prima casa´ di abitazione e avere un prezzo di acquisto non superiore a 280.000 euro. Il protocollo è stato sottoscritto con Franco Ceruti, presidente della Commissione regionale dell´Associazione Bancaria Italiana (Abi). "Fra i nostri impegni - ha detto Zambetti - c´era proprio quello di rinnovare le politiche abitative così da renderle ancora più rispondenti ad una domanda che negli anni ha assunto connotati molto diversi. Mantenendo sempre al centro persone e famiglie abbiamo dato vita in pochi mesi a misure che potranno dare un po´ di respiro a oltre 40.000 famiglie. In un momento caratterizzato dall´esiguità della disponibilità di risorse pubbliche, è un grande risultato". Accordo Con Intesa San Paolo: Sospensione E Rimodulazione - Il protocollo prevede la sospensione delle rate dei mutui per un periodo massimo di 12 mesi e la rimodulazione della durata dei mutui fino a un massimo di ulteriori 10 anni, per una durata complessiva non superiore ai 40 anni. L´età di chi ha sottoscritto il mutuo non deve essere superiore a 75 anni alla scadenza della nuova durata concordata. Domande - Le richieste di sospensione possono essere presentate da oggi sino al 31 gennaio 2013 a fronte di eventi negativi verificatisi al nucleo famigliare dal 1 giugno 2012 al 31 dicembre 2012 e devono essere corredate da idonea documentazione attestante il reddito annuo riferito all´ultimo anno fiscale e il verificarsi di eventi negativi, come la perdita del lavoro, la sospensione o la riduzione dell´orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni, la morte o insorgenza di condizioni di non autosufficienza. Possono accedere alla misura coloro che hanno contratto un mutuo con un reddito imponibile annuo non superiore a 40 mila euro. Caratteristiche Dei Mutui - Devono essere stati erogati a residenti in Lombardia, destinati all´acquisto, costruzione e ristrutturazione dell´abitazione principale, garantiti da ipoteca su immobili residenziali ubicati in Lombardia, di importo originario non superiore a 150.000 euro, di durata originaria non inferiore a 5 anni e con Ltv (Loan To Value) originario fino all´80%. Il protocollo è stato sottoscritto con Franco Ceruti, responsabile della direzione regionale di Milano e provincia di Intesa San Paolo. "Questo accordo - ha detto Ceruti - va nella direzione corretta cioè quella di sostenere chi a causa dell´attuale crisi ha la necessità di sospendere il pagamento delle rate e di rinegoziare il mutuo. Nella sola Lombardia Intesa Sanpaolo ha concesso più di 5100 mutui dall´inizio dell´anno per un totale di quasi 650 milioni di euro a testimonianza che anche in un momento delicato come quello attuale la nostra banca non ha mai smesso di erogare credito e di stare accanto alle famiglie". Un Modello Da Esportare - "In un contesto economico in cui anche un solo giorno di ritardo costituisce un insostenibile aggravio per chi è quotidianamente provato dalla morsa della crisi - ha concluso Formigoni - provvedimenti come questi rappresentano più di una speranza". Strumenti innovativi che stanno raccogliendo il gradimento anche di altri istituti bancari, tanto che - come hanno ricordato Formigoni e Zambetti - "contiamo di poter replicare questi modelli anche con altri istituti. Non solo, anche altre Regioni stanno pensando di attivare misure sul nostro esempio". Accordo Con Unicredit Credit Management Immobiliare: Vendo Alla Banca E Potro´ Ricomprare - Prevede la possibilità per chi ha stipulato il mutuo con le Società del Gruppo Unicredit e si trova in momentanea difficoltà, di poter vendere il proprio alloggio ad Unicredit Credit Management Immobiliare, saldare il debito residuo con i proventi della vendita e contemporaneamente stipulare un contratto di locazione ad un canone sostenibile, con la possibilità di successivo riacquisto dell´alloggio, una volta superate le difficoltà economiche e finanziarie. In caso di riacquisto entro il quinto anno il prezzo di riscatto sarà uguale al prezzo di cessione dell´alloggio aumentato degli oneri sostenuti inerenti l´acquisto, nonché le spese per le riparazioni conservative dell´immobile e incrementative del valore del bene. Allo scadere del quinto anno Uccmi concederà al cittadino un´opzione di acquisto dell´alloggio ad un valore determinato da una perizia indipendente; tale opzione potrà essere esercitata sino al termine dell´ottavo anno di locazione. Il protocollo è stato sottoscritto con Diego Bortot e Osvaldo Magrini Signorelli, rispettivamente amministratore delegato e presidente del Cda di Unicredit Credit management immobiliare spa. "Questo accordo - ha affermato Diego Bortot - rappresenta uno sforzo congiunto tra settore privato e pubblico per trovare delle soluzioni efficaci e condivise, che siano di aiuto per le famiglie del territorio lombardo in difficoltà permettendo a molte di loro di superare le temporanee difficoltà finanziarie impreviste, senza correre il rischio di perdere la propria casa. Crediamo di poter contribuire a sanare situazioni difficili, con l´augurio che possa essere seguito anche da altre istituzioni locali".  
   
   
LOMBARDIA: PRIMA AD ISTITUIRE IL CATASTO DELLE RETI  
 
Milano, 4 luglio 2012 - La Lombardia sarà la prima regione in Italia a dotarsi di un catasto del sottosuolo, di quello strumento cioè che raccoglie le informazioni su tutte le reti di pubblica utilità presenti in un determinato territorio (telecomunicazioni, gas, elettricità, acqua). Lo annuncia l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, presentando la misura appena approvata dalla Giunta regionale. "Si tratta di un intervento dall´importanza capitale da tanti punti di vista - spiega Raimondi - e in primo luogo per il settore delle telecomunicazioni. Infatti uno dei principali ostacoli nella pianificazione degli investimenti in questo campo è quello di non conoscere il dettaglio delle infrastrutture già presenti nel sottosuolo e dunque è difficile prevedere l´intervento che dovrà essere fatto. Con il catasto si eviteranno scavi inutili, con conseguente risparmio di costi (fino al 50% tramite strutture che tengono insieme più reti), disagi e tempi". Con Internet Piu´ Veloce Pil Piu´ Alto - Il provvedimento prevede che i Comuni individuino al proprio interno un Ufficio del Sottosuolo, che dovrà raccogliere dagli operatori l´elenco e la mappatura delle reti. "Anche questa volta la Lombardia fa da laboratorio nel campo delle telecomunicazioni - continua Raimondi - rispondendo ad un´esigenza che ci arriva con forza proprio da cittadini e imprese, ormai sempre più consapevoli dell´importanza di internet veloce per la competitività internazionale". L´assessore ha citato studi recenti che mettono in relazione diretta l´aumento della velocità di internet con quello del Pil. "Secondo uno studio della Chalmers University of Technology - dice l´assessore - nei Paesi industrializzati un raddoppio della velocità equivale ad un più 0,3% del Pil". Tubi Ad Uso Promiscuo - "Il nostro intervento - sottolinea Raimondi - mira anche a coordinare tutte le reti, promuovendo la coesistenza di vari servizi, con tubi ad uso promiscuo. In questo modo evitiamo il raddoppiarsi di scavi, con conseguenti riduzione di rumore, disagi, traffico e smog". "Ecco cosa intendiamo quando parliamo di smart city - conclude l´assessore - una città connessa alla rete alla massima velocità, che semplifichi la vita dei cittadini e di chi voglia investire".  
   
   
“PIANO PAESAGGISTICO ON THE ROAD”: PRIMA TAPPA IL 5 LUGLIO A CALENZANO  
 
Firenze 4 luglio 2012 – Inizia giovedì 5 luglio “Piano paesaggistico on the road”, serie di presentazioni pubbliche dell’impostazione e dei contenuti del Piano che la Regione sta elaborando in collaborazione con il Centro interuniversitario di Scienze del territorio. Un impegno culturale e politico che richiede la collaborazione di amministratori pubblici, tecnici e cittadini. La prima delle sette tappe del “tour”, scelte in quanto emblematiche della pluralità di forme, temi e valori che esprime il paesaggio toscano nel suo insieme, è Calenzano. L’appuntamento prevede un incontro istituzionale (Palazzo nuovi uffici comunali, ore 16.30), in cui l’assessore Marson e alcuni membri del gruppo tecnico della Regione illustrano a Sindaco e tecnici l’impostazione del piano paesaggistico e il suo stato d’avanzamento, e in serata alle 21 al teatro Manzoni in via Mascagni una presentazione pubblica del lavoro in corso alla popolazione e alle associazioni interessate ai temi del paesaggio e del governo del territorio. Lo stesso doppio “format”, elaborato con il garante regionale per la comunicazione, Massimo Morisi, che abbina un momento istituzionale a un incontro pubblico, è previsto per le altre sei tappe che si svolgeranno nell’arco del mese di luglio: venerdì 6 luglio Bagnone (Massa), giovedì 12 luglio Buti (Pisa) e venerdì 13 Roccastrada-ribolla (Grosseto). Seguono mercoledì 18 luglio Montespertoli (Firenze), e sabato 21 Poppi (Arezzo), al Castello dei Conti Guidi e presso il convento di Camaldoli. Chiusura giovedì 26 luglio a Rapolano Terme (Siena). Gran parte degli incontri pubblici si svolgono in teatri, dopo averne verificato in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo la disponibilità, per dare spazio non solo a informazioni tecniche, ma anche a narrazioni che coinvolgano maggiormente l’attenzione del pubblico nei confronti del paesaggio quale comune patrimonio culturale. “Il nostro intento – afferma l’assessore Marson – è di stimolare una discussione pubblica che attraversi i diversi ambiti territoriali sui quali il Piano del paesaggio fonda il proprio quadro conoscitivo, le proprie previsioni normative, i progetti di tutela attiva e di valorizzazione che vuole promuovere. Protagonisti di questa riflessione collettiva saranno amministratori, tecnici e cittadini, nella diversità dei loro ruoli e delle loro responsabilità. E’ un progetto essenziale per il futuro della Toscana e del suo patrimonio più importante, il suo territorio”.  
   
   
PROVINCIA DI PISTOIA: VESTIRE IL PAESAGGIO 2013 UN INCONTRO SUL RUOLO DEL VERDE E DEL PAESAGGIO  
 
Pistoia, 4 luglio 2012 - Si è tenuta lo scorso giovedì 21 giugno nei locali di Palazzo Balì la tavola rotonda, organizzata dalla Provincia di Pistoia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, nell´ambito degli incontri "Leggere il Paesaggio", promossi dal Centro Interuniversitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, per confrontarsi sui contenuti e gli obbiettivi della prossima edizione di “Vestire il Paesaggio 2013”. Vestire il Paesaggio è la manifestazione internazionale, ideata e promossa dalla Provincia di Pistoia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio, allo scopo di promuovere il confronto fra i produttori del verde ornamentale e i progettisti e gli esperti di paesaggistica, valorizzando il ruolo di Pistoia nel settore florovivaistico e sviluppando importanti tematiche in materia di ambiente, turismo, pianificazione territoriale e cultura. L´incontro, aperto dal Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, ha visto la partecipazione di vari rappresentanti del settore vivaistico, organizzazioni di categoria, ordini professionali ed enti di ricerca, con l’obbiettivo di sviluppare una riflessione comune sui temi del verde e del paesaggio, quali importanti direttrici su cui costruire la ripresa economica, turistica e sociale del territorio. Nel corso del pomeriggio si sono succeduti vari interventi, fra i quali quello dell’Ing. Salvatore La Rocca, del Centro Universitario Europeo per i beni culturali di Ravello, che ha evidenziato il ruolo internazionale di Vestire il Paesaggio come manifestazione di riferimento sul piano scientifico e culturale; Umberto Guiducci, direttore della Fondazione Cassa di Risparmio, che ha sottolineato la necessità di investire nel settore vivaistico, foriero di nuovo sviluppo e opportunità lavorative; Vannino Vannucci, presidente del Distretto Vivaistico, che ha ribadito il sostegno e la volontà di fattiva collaborazione del Distretto all’organizzazione di Vestire il Paesaggio, una iniziativa che ha contribuito in questi anni a far conoscere sempre più il vivaismo pistoiese e che rappresenta una occasione di promozione non solo per l’economia locale, ma per una nuova qualità del territorio e dell´ambiente. Presenti, tra gli altri, all’incontro anche il console del Touring Club Italiano, Gianluca Chelucci, il segretario generale di Promoverde, Giovanni Li Volti, Sandro Orlandini, Presidente della Cia, Paolo Cappellini, vivaista e Presidente del Cespevi, e Mirco Branchetti, dell´Associazione Direttori e Tecnici Pubblici Giardini. Tante sono state le idee e le proposte messe sul tavolo per coinvolgere pubblici e privati nella creazione di una filiera unica, che metta insieme produttori, paesaggisti, costruttori e fruitori del verde e che può trovare in Vestire il Paesaggio un importante strumento di ricerca e promozione. E’ stata sottolineata la necessità di fare del verde non solo un elemento ornamentale, ma componente essenziale e costitutiva del paesaggio urbano, affinché il disegno della città sia coerente con i principi della sostenibilità e con il basso consumo dell’energia. In questo contesto l’intento comune è di collaborare per costruire una bozza di programma e consolidare il ruolo di Vestire il Paesaggio, come evento mostra nell’ambito di un calendario internazionale, che vede la nascita di una rete dei distretti vivaisti e delle città amiche del verde d´Europa. “Manca un anno all’appuntamento con la terza edizione di Vestire il Paesaggio – ha commentato il Dirigente dell’Area Pianificazione della Provincia di Pistoia, Renato Ferretti – un evento nato dalla volontà dell’ente provinciale, che ha incontrato la preziosa collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio, insieme anche al mondo del verde pistoiese, e non solo, e che nel tempo ha visto crescere intorno a se interesse e attenzione. Pistoia è la città del verde e l’obbiettivo che ci proponiamo attraverso la manifestazione è quello di procedere verso una maggiore integrazione fra ambiente e sviluppo urbano, che segua criteri di sostenibilità, promuovendo al tempo stesso le eccellenze produttive che il nostro territorio sa esprimere a livello internazionale”.  
   
   
IN VAL D’ELSA: “CONCLUSI 5 PROGETTI DEL PIANO INTEGRATO DI SVILUPPO”  
 
Firenze, 4 luglio 2012 – “Con cinque progetti già conclusi, un sesto in via di conclusione e altri in dirittura d’arrivo, per un totale di 11 cantieri aperti, l’esperienza dei Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile (Piuss) si dimostra anche in Val d’Elsa uno strumento utile a delineare strategie di sviluppo mirate sulle esigenze del territorio”. A rilevarlo è l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini nel corso della visita di oggi pomeriggio ai cantieri di Poggibonsi e Colle Val d’Elsa. “Un’esperienza riuscita – prosegue Simoncini – anche grazie al coinvolgimento attivo degli attori locali, istituzioni e privati, nelle decisioni essenziali per il territorio. Ci auguriamo che nella fase decisiva di attuazione delle opere previste questo coinvolgimento non venga meno e produca lo sforzo necessario ad arrivare alla conclusione, nel rispetto dei tempi e delle regole previsti dalle norme comunitarie”. Il Piuss dell’Alta Val d’Elsa prevede 11 operazioni per un costo totale di 39 milioni di euro e un contributo di 21 milioni. Le opere concluse riguardano i lavori di riqualificazione di Piazza Arnolfo a Colle val d’Elsa, la ristrutturazione del Teatro del popolo, il percorso ciclo-turistico. In fase di realizzazione, a Poggibonsi, la riconversione della residenza assistita in centro diurno per portatori di handicap e il rinnovo degli arredi dell’ex ospedale Burresi. Il Piuss è uno strumento previsto dal Por Creo, il programma operativo regionale competitività e occupazione, che declina in chiave toscana il programma del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per gli anni 2007-2013. Il Fesr finanzia i Piuss toscani con 134 milioni di euro. A questi finanziamenti si sono aggiunti anche quelli dei fondi Fas e risorse proprie della Regione. L’assessore ha sottolineato come i Piuss costituiscano una riuscita esperienza di gestione dei fondi europei, un’esperienza che vede la Toscana fra le poche Regioni ad essere riuscita a definire e strutturare una programmazione, con risultati, fino ad oggi, valutati positivamente anche dalla Commissione europea. I cantieri aperti sono circa 150 per 16 progetti e un investimento complessivo attivato di circa 303 milioni a fronte di un contributo di oltre 167 milioni. “Le caratteristiche di questi piani – osserva Simoncini – consentono di adattarsi più facilmente alla peculiare fisionomia urbanistica della Toscana, dove non ci sono città di grandi dimensioni di scala europea ma esiste una città diffusa, vaste aree urbanizzate, come è il caso, appunto, dell’alta Val d’Elsa”. L’assessore ha quindi ricordato che fra le priorità delle politiche regionali ci sono la competitività e l’attrattività dei territori. “Per realizzare questi obiettivi – afferma – è indispensabile dotare le diverse aree della toscana di infrastrutture, servizi, una pubblica amministrazione efficiente, norme snelle che favoriscano l’insediamento di attività produttive e facilitino l’arrivo di capitali stranieri. Credo che sia la strada giusta per ridare competitività al sistema produttivo toscano, consolidare attività produttive storiche e garantire il mantenimento di posti di lavoro, senza trascurare il contesto urbanistico, ponendo attenzione alle infrastrutture e alla qualità e sostenibilità ambientale”. La visita dell’assessore Simoncini si è conclusa con l’inaugurazione dello spazio dedicato ai prodotti della Prefettura di Kyoto nel Temporary Store realizzato da Artex (centro regionale per l’artigianato artistico e tradizionale) a Colle val D’elsa.  
   
   
BOOM DEI PRODOTTI CREATIVI "MADE IN MILAN" +12,9% L´EXPORT IN UN ANNO RAGGIUNTI I 3,4 MILIARDI BENE MODA, DESIGN E EDITORIA “A SCUOLA DI CREATIVITÀ” GRAZIE A 8 ESPERIENZE INTERNAZIONALI E 10 IMPRESE MILANESI E ITALIANE LOMBARDIA: BENE COMO E MONZA E BRIANZA  
 

Milano, 4 luglio 2012. Dal design alla cucina sana, dalla gestione di spazi fisici per il non profit a quella di spazi virtuali per incontrarsi e creare nuovi progetti di ricerca: la creatività può coinvolgere i settori più diversi. Lo dimostrano i due studi, presentati oggi in Camera di commercio, che hanno analizzato esperienze e imprese di successo estere ma anche 10 milanesi e italiane. Le loro carte vincenti? Innovazione, attenzione alle esigenze dei clienti, sviluppo di network, progetti di ricerca pionieristici, competitività sui mercati esteri. E Milano si conferma all’avanguardia: le sue imprese creative esportano infatti nel mondo per un valore di circa 3,4 miliardi di euro al 2011, oltre un decimo del totale nazionale, con una crescita del 12,9% rispetto al 2010. Tra le province lombarde, Milano è leader del settore con un export pari al 41,4% del totale lombardo, seguita da Como con un export di quasi 1 miliardo di euro (12,3% dell’export, +5,5 % di crescita dal 2010) e Monza e Brianza che esporta per 989 milioni di euro. Ma chi apprezza di più la creatività milanese? Il mercato europeo comunitario con circa 1,2 miliardi di euro assorbe il 34,9% dell’export milanese, il 25,3%, per un valore di 850 milioni di euro, è invece diretto in altri Paesi europei (tra cui Russia e Turchia) che vantano una tra le più forti crescite in un anno (+31,9%, +205,6 milioni di euro) insieme ad Asia centrale (+19,5%, quasi 4 milioni in più) e Oceania (+17,2%, 2,9 milioni di euro in più). È soprattutto la moda a far la parte del leone con più di 2 miliardi di euro in esportazioni, rappresenta il 63,2% dell’export creativo milanese e segna un incremento del 18,9% dal 2010 al 2011. Segue il design, che esporta per quasi 853 milioni di euro, il 25,4% dell’export delle imprese creative milanesi. Terzo il settore dell’editoria con 280 milioni di euro, l’8,3% del totale export del settore. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2010 e 2011. Incontro dedicato alla creatività oggi in Camera di commercio. Quali sono le azioni necessarie a promuovere la crescita delle imprese creative? Quali le esperienze nazionali e internazionali che si sono distinte per progetti e strategie innovative? Se ne è parlato oggi in Camera di commercio durante l’incontro “Creatività per competere: creative business e politiche per il loro sviluppo”, organizzato da Camera di commercio di Milano, Innovhub - Stazioni Sperimentali per l’Industria e Provincia di Milano. Presentati i risultati di due iniziative: il progetto Professione Creatività e lo studio “Competere con i creative businesses”. La prima, “Professione Creatività”, a supporto alla specializzazione internazionale di studenti e ricercatori nei settori delle imprese creative, è un’iniziativa di Camera di Commercio e Provincia di Milano nata con l’obiettivo principale di contribuire a formare nuovi skill professionali e comparare a livello internazionale le migliori pratiche attivate per sostenere la crescita delle imprese creative. Grazie alle borse di studio messe a disposizione dal progetto, in otto mete innovative internazionali, 10 ricercatori hanno effettuato uno stage di 3 mesi presso alcuni prestigiosi centri nel Regno Unito, in Finlandia, Cina, Cile, a Toronto e New York dove hanno potuto rafforzare le proprie competenze e condurre specifiche analisi su alcuni comparti dell’industria creativa. La seconda iniziativa è lo studio della Camera di commercio di Milano, realizzato attraverso il Politecnico di Milano “Competere con i Creative Businesses”, in cui vengono analizzate esperienze internazionali, strategie di supporto e policy di sostegno al comparto dell´economia creativa attraverso l’analisi di una trentina di casi di successo, tra cui 10 imprese milanesi e italiane attive nel campo del design e della creatività che “fanno scuola”.

Export nei settori creativi nella provincia milanese

 

Export 2010

Export 2011

Var% 2011/2010

% Milano su tot settori creativi 2011

Milano

2.975.216.685

3.359.589.518

12,9%

100,0%

Lombardia

7.298.901.514

8.121.544.950

11,3%

41,4%

Italia

29.537.920.689

31.932.558.177

8,1%

10,5%

Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2011 e 2010

 

Export nei settori creativi per prodotto

MERCE

Export 2010

Export 2011

Var% 2011/2010

% su tot settori creativi 2011

Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)

1.784.477.136

2.122.264.229

18,9%

63,2%

Design (Mobili e gioielli)

845.041.514

852.709.066

0,9%

25,4%

Strumenti musicali

11.696.380

10.182.754

-12,9%

0,3%

Giochi e giocattoli

23.463.739

27.236.800

16,1%

0,8%

Prodotti delle attività editoriali

260.722.226

280.389.255

7,5%

8,3%

Prodotti delle attività cinematografiche, video e televisive

12.075.945

11.310.222

-6,3%

0,3%

Prodotti delle attività creative, artistiche e d´intrattenimento

37.739.745

55.497.192

47,1%

1,7%

Tot settori creativi Milano

2.975.216.685

3.359.589.518

12,9%

100,0%

Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2011 e 2010  

Progetto Professione creatività: alcune tra le esperienze più interessanti del panorama internazionale. Ci sono strutture, enti e agenzie (promosse da governi nazionali e locali) incaricate della gestione operativa degli interventi e delle azioni programmate, compresa la gestione dei relativi programmi di finanziamento. I modelli di funzionamento e le dotazioni finanziarie variano da ente ad ente. Ci sono strutture complesse che hanno un ambito di intervento più generale e altre che invece hanno una mission esclusiva. Le analisi sono state compiute da 10 ricercatori durante il loro stage di 3 mesi presso alcuni prestigiosi centri esteri, dove hanno potuto rafforzare le proprie competenze e condurre specifiche analisi su alcuni comparti dell’industria creativa.

 

Denominazione

Luogo

Tipologia

Progetto creativo e innovativo messo in atto

OMDC

Canada

Turismo e Cultura

certifica le attività ammissibili ai programmi di credito governativo, offre programmi di finanziamento e servizi alle industrie culturali, assiste nella produzione e commercializzazione delle industrie culturali dell´Ontario sul mercato globale

Arts Council England

Inghilterra

Economia creativa

studia, sviluppa e investe in esperienze artistiche e culturali sostenendo attività nelle arti, musei e biblioteche, tra cui teatro, arte digitale, danza, musica, letteratura, artigianato e collezioni

Design Council

Regno Unito

Design

promuove il design e il suo valore per la società e l´economia

NYCEDC

USA

Economia

rivitalizza l´economia in difficoltà della città attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro; genera nuove entrate attraverso la vendita e la locazione di immobili di proprietà pubblica

XinCheJian

Cina

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ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: 2011 POSITIVO PER L’INDUSTRIA ITALIANA COSTRUTTRICE DI BENI STRUMENTALI CRESCONO PRODUZIONE (+11,8%) E EXPORT (+17,1%) DEBOLE LA DOMANDA DOMESTICA (+3,1%)  
 
 Cinisello Balsamo 4 luglio 2012 - E’ positivo il bilancio dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali che, nel 2011, ha consolidato la ripresa avviata nel 2010. Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo presentati ieri in occasione dell’annuale assemblea Federmacchine, la federazione delle aziende del comparto, che ha ospitato l’incontro incentrato sul tema “Quale futuro per il manifatturiero italiano?”. Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, nel 2011, la produzione è cresciuta, a 37,9 miliardi di euro, l’11,8% in più rispetto all’anno precedente. In virtù di questo incremento, il valore della produzione è tornato sui livelli 2006, prima degli anni record (2007-2008). Principale motore della crescita è l’export che, salito del 17,1%, si è attestato a 26,7 miliardi di euro. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Germania (2,4 miliardi di euro +22%), Francia (2,3 miliardi +23%), Cina (2,2 miliardi di euro +6%), Stati Uniti (1,9 miliardi +42%). Praticamente stabili le consegne dei costruttori sul mercato interno cresciute, dell’1,1%, a 11,2 miliardi di euro. A penalizzare il risultato dei costruttori italiani è stata la debolezza della domanda nazionale. Il consumo domestico, cresciuto del 3,1%, si è fermato a 17,4 miliardi di euro. Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero. A conferma di ciò è il dato di evoluzione della quota di export su produzione cresciuta, in dieci anni, di dieci punti percentuali fino a toccare, nel 2011, il 70,4%. “Alla luce di questi dati - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Federmacchine - appare evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo rispondere pro-positivamente ai venti di crisi affiancata, in questo, dalla federazione che opera per supportare le imprese nel processo di sviluppo e per rappresentare le istanze delle aziende del settore”. “Nell’ultimo anno, anche in ragione delle criticità indotte dal contesto – ha aggiunto Losma – Federmacchine è più volte intervenuta per sottolineare esigenze e proposte di interesse per le imprese del settore e, indirettamente, per l’intero manifatturiero del paese”. “In particolare, esprimiamo soddisfazione per la re-introduzione dell’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, finalmente ripristinata dopo l’illogica soppressione di un anno fa”. “Con riferimento invece al decreto sviluppo - ha proseguito Losma - in merito al tema del sostegno all’internazionalizzazione, consideriamo anche un nostro successo l’inserimento del provvedimento secondo il quale sarà approntata una razionalizzazione delle risorse concentrando le disponibilità di finanziamento per le iniziative di internazionalizzazione presso consorzi e presso le associazioni di categoria considerato che sono proprio queste ultime a conoscere approfonditamente le esigenze delle imprese che rappresentano. “D’altra parte accogliamo con favore il provvedimento che riguarda la possibilità per le Pmi di servirsi di nuovi strumenti di debito attraverso i quali potranno rafforzare la propria struttura patrimoniale e finanziaria, favorendo così l’accesso al credito delle imprese oggi particolarmente difficile anche a causa delle restrizioni imposte da Basilea 3”. “A fronte degli spunti interessanti contenuti nel decreto sviluppo riteniamo invece più debole l’intervento in favore della ricerca e sviluppo, attività indispensabile, specie in questo momento, per le imprese italiane che vogliono mantenersi competitive sul mercato globale”. D’altro canto Federmacchine prosegue nella Sua attività e sottolinea alle autorità di governo la necessità di introdurre provvedimenti atti a favorire la ripresa del consumo domestico di beni strumentali. La debolezza del mercato domestico necessita a nostro avviso di un programma strutturato di interventi che permettano il riavvio del consumo. Consapevoli delle difficoltà indotte dal contesto, i costruttori richiedono comunque l’inserimento nel decreto del provvedimento strutturale di liberalizzazione degli ammortamenti per beni strumentali attraverso il quale le imprese utilizzatrici potrebbero ripartire le quote di ammortamento del bene acquistato in tempi più brevi, posticipando il carico di imposte dovute allo stato. Oltre a ciò sarebbe auspicabile il ripristino temporaneo della misura che permette la detrazione dal reddito imponibile pari al 50% del valore degli investimenti effettuati in nuovi macchinari. Queste misure funzionerebbero quali motori per la ripresa del manifatturiero nel complesso”. Il valore di questi due interventi è da ricercare nel fatto che gli effetti derivanti dalla loro introduzione non sarebbero poi circoscritti al solo settore del bene strumentale. Al contrario, essi porterebbero benefici a cascata a tutti i livelli della filiera produttiva, con vantaggio per il sistema manifatturiero nel complesso. “D’altra parte – ha concluso Giancarlo Losma - la forte pressione fiscale rende difficile fare impresa. Comprendendo la necessità di mantenere questa linea per garantire ordine nei conti pubblici (purché essa sia scelta temporanea), i costruttori di machinery propongono l’abbattimento dell’Irap sul personale per una quota pari al rapporto export/fatturato dell’impresa, con l’obiettivo di premiare le imprese più virtuose e di stimolare il processo di internazionalizzazione di quelle che ancora sono fortemente orientate a operare sul mercato nazionale”.  
   
   
BULGARIA, BUONO 1° QUADRIMESTRE PER INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI  
 
Sofia, 4 luglio 2012 - La Banca nazionale bulgara ha pubblicato i dati relativi agli investimenti diretti esteri in Bulgaria per il periodo gennaio-aprile 2012. Con 407 milioni di euro, questa voce ha fatto registrare un aumento di circa 7 volte rispetto ai 63 milioni di euro investiti nel Paese nel corrispondente periodo del 2011. Gli investimenti detti di Classe A sinora registrati in Bulgaria nel corso del 2012 risultano ammontare a circa 454 milioni di euro e daranno luogo alla creazione di quasi 600 posti di lavoro stabili. Rientrano in questa categoria - che comporta benefici in termini di assistenza ad hoc da parte della locale Investbulgaria Agency - i progetti di entità superiore a 20 milioni di lev (circa 10,2 milioni di euro), salvo soglie più basse in presenza di determinate condizioni. Nel presentare questi dati, il Ministro dell´Economia, dell´Energia e del Turismo, Delian Dobrev, ha sottolineato l´attività svolta con la Investbulgaria Agency e le attese di ulteriori investimenti dall´estero nei prossimi mesi.  
   
   
SICILIA, IRSAP: I PUNTI SALIENTI DELLA RIFORMA  
 
 Palermo, 4 luglio 2012 - Ecco i punti salienti della riforma con la quale sono stati soppressi i Consorzi Asi e nasce l´Irsap: Consiglio Di Amministrazione: composto da 5 membri nominati, con decreto del presidente della Regione su proposta dell´assessore alle Attivita´ Produttive. Presidente: nominato con D.p. Su proposta dell´assessore tra i membri del Cda, e´ legale rappresentante dell´ente; sceglie il vice-presidente tra i membri del Cda; E´ previsto un Direttore Generale scelto tra i dirigenti di prima fascia dell´Amministrazione regionale e tra i dirigenti dei disciolti consorzi Asi; Consulta: e´ l´organo di indirizzo dell´Istituto ed e´ composto da 13 membri nominati con D.p. Su proposta dell´assessore tra soggetti dei settori industria, commercio, artigianato, cooperazione, agricoltura; Autorizzazione Unica: per l´istruttoria delle istanze per nuove iniziative imprenditoriali nell´ambito delle aree di competenza dell´Irsap, e per il rilascio della autorizzazione unica, l´Istituto si avvale degli Uffici periferici. Per garantire massima snellezza, creando delle vere e proprie zone a burocrazia azzerata, la legge prevede che entro 90 giorni dalla presentazione dell´istanza, l´Autorizzazione Unica si intende rilasciata per silenzio.  
   
   
NUOVO CDA AREXPO, FORMIGONI: ORA ACQUISTO AREA  
 
Milano, 4 luglio 2012 - L´assemblea di Arexpo, alla presenza dell´ing. Paolo Alli, sottosegretario all´Attuazione del Programma e Expo 2015, delegato dal presidente Roberto Formigoni, ha adottato il nuovo Statuto sociale, nominato i Consiglieri e il Collegio sindacale e reso operativo l´aumento del capitale sociale a seguito dell´ingresso, accanto alla Regione - fondatrice e fino a ieri unico socio della società - di Comune di Milano, Provincia di Milano, Comune di Rho, Fondazione Fiera Milano. Avanti Nel Percorso Virtuoso - "Questo ulteriore passo - sottolinea con soddisfazione il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - fa procedere la questione delle aree per Expo lungo il percorso virtuoso che Regione Lombardia aveva proposto e fortemente voluto, sino ad ottenere come noto il consenso generale sancito con l´ingresso dei soci e oggi il varo degli organi statutari. Arexpo è ora perfettamente nelle condizioni di assicurare la disponibilità dei terreni per il sito espositivo, mantenendone la proprietà. La prossima assemblea, che potrà essere convocata in tempi rapidi, procederà a dare mandato ufficiale per l´acquisizione dei terreni da parte della Società". "Non posso non rimarcare - aggiunge Formigoni - che la collaborazione tra le istituzioni, che si è verificata, è la leva fondamentale per procedere con concretezza e tempi rapidi. Un grazie anche a tutti quelli che hanno collaborato finora e continueranno a spendersi per il grande evento del 2015". Il Rappresentante Della Regione - Regione Lombardia ha conferma nel Consiglio di Amministrazione il dott. Antonello Turturiello, sino ad oggi Amministratore Unico. "Abbiamo scelto la continuità - dice Formigoni - a beneficio dei lavori e degli impegnativi compiti della società". L´assetto Proprietario - E´ dunque divenuto effettivo sotto tutti gli aspetti l´adeguamento del capitale sociale, che è stato sottoscritto per euro 94.000.000. L´assetto proprietario della società Arexopo è il seguente: - Regione Lombardia: 32.590.000 euro (di cui 2.000.000 già sottoscritti e versati in sede di costituzione della Società), pari al 34,67 per cento del capitale sociale; - Comune di Milano: 32.590.000 euro (di cui 28.466.000 in denaro ed 4.124.000 in area di circa 26.341 mq), anch´esso pari 34,67 per cento del capitale sociale; - Fondazione Ente Autonomo Fiera di Milano: 26.000.000 euro in area di circa 158.214 mq (27,66 per cento del capitale sociale); - Provincia di Milano: 1.880.000 euro (di cui 255.000 in denaro e 1.625.000 in area di circa 11.295 mq), pari al 2 per cento del capitale sociale; - Comune di Rho: 940.000 euro, pari a circa l´1 per cento del capitale sociale.  
   
   
TRENTINO SVILUPPO, VARATA LA FUSIONE CON TRENTINO MARKETING  
 
 Trento, 4 luglio 2012 - Un patrimonio gestito di oltre un miliardo di euro, 109 mila euro di utile netto e accantonamenti per 2,8 milioni di euro che serviranno per autofinanziare la costruzione del Parco Tecnologico nel nuovo Polo della Meccatronica. Questi i principali dati dell’ultimo Bilancio della “vecchia” Trentino Sviluppo. Da oggi infatti la società di sistema, “braccio operativo” della Provincia autonoma di Trento nelle azioni di sostegno all’economia locale e di sviluppo del territorio, cambia pelle sommando alle tradizionali aree di impegno, immobiliare-finanziaria e servizi innovativi alle imprese, anche l’ambito della promozione turistica. L’assemblea straordinaria di Trentino Sviluppo ha infatti approvato il progetto di fusione per incorporazione di Trentino Marketing in Trentino Sviluppo. Un’unica società, con circa 130 dipendenti, che sarà punto di riferimento per lo sviluppo e la promozione integrata del territorio, l’internazionalizzazione delle imprese locali e l’attrazione di investimenti. «Credo che mai come in questi ultimi anni – ha sottolineato Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento - la politica economica della Provincia abbia avuto la necessità di intrecciare la propria attività, anche quotidiana, con questo suo fondamentale braccio operativo. Ci siamo trovati spesso a fare i conti con le più variegate istanze di intervento, molte volte anche sostitutive di chi, in una situazione di normalità, avrebbe avuto il compito di intervenire, e mi riferisco in particolare al sistema del credito». Nel suo intervento l’assessore Olivi ha quindi rimarcato i progetti strategici sui quali si sta lavorando, in particolare il Polo della Meccatronica. «Per noi è una scommessa fondamentale – ha detto Olivi – che corrisponde alla volontà di realizzare in Trentino una piattaforma tecnologia e produttiva che guardi al futuro e sia garanzia di una manifattura innovativa, sempre più distrettuale e che punti sulla conoscenza. Vogliamo un’industria che sia serbatoio di lavoro per i giovani. E mi sembra molto significativo che questo progetto, nel suo investimento di 20 milioni di euro destinati alla parte produttiva, venga interamente finanziato con le riserve messe da parte da Trentino Sviluppo grazie ad una gestione parsimoniosa ed oculata». Infine il passaggio sulle nomine del nuovo Consiglio di amministrazione chiamato a guidare la società di sistema nel prossimo mandato. «Entro il mese di luglio – ha anticipato Olivi – la Giunta provinciale nominerà il nuovo Cda che sarà scelto per corrispondere alla nuova impostazione organizzativa della società e quindi dotato di tutte le competenze e le rappresentanze necessarie per coprire i tre settori strategici della nuova società: turismo, attività produttive e servizi innovativi alle imprese». «Con il 2011 si è chiuso un anno importante - ha sottolineato Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo - che ha visto l’avvio e il consolidarsi di importanti progetti di sistema a supporto delle principali filiere produttive trentine: la certificazione Arca per costruzioni in legno, il cantiere per la realizzazione del Polo della Meccatronica e quello per il recupero degli spazi storici del polo green di Progetto Manifattura, l’avvio dei lavori di apprestamento della grande area produttiva “Casotte” a Mori. Progetti di rilievo, spesso citati ad esempio anche oltre i confini provinciali per la loro portata innovativa. Ma l’ultimo anno di attività, e non è paradossale, ha visto crescere in modo esponenziale anche le attività “soft” di Trentino Sviluppo, decisamente meno appariscenti ma altrettanto vitali per un sistema economico che deve generare da sé gli anticorpi in grado di contrastare una congiuntura ancora sfavorevole: dalle giovani start up ai percorsi di animazione imprenditoriale, dal supporto all’innovazione e alla competitività aziendale ai percorsi di cultura d’impresa». Doppia sessione per l’assemblea di Trentino Sviluppo riunitasi oggi, venerdì 29 giugno, a partire dalle ore 11 presso la sede al Polo Tecnologico di Rovereto. Nella parte straordinaria è stato approvato il progetto di fusione per incorporazione di Trentino Marketing Spa in Trentino Sviluppo Spa. E’ quindi seguita la parte ordinaria nella quale è stato approvato il documento contabile che chiude l’esercizio 2011. Terminata l’approvazione dei documenti contabili l’Assemblea è stata aggiornata a nuova data per la parte relativa al rinnovo delle cariche sociali. I dati di bilancio - L’esercizio sociale 2011 ha evidenziato un risultato economico positivo pari a 109.128 euro (nel 2010 era di 64.462 euro), al netto di ammortamenti per complessivi 2.558.629 euro e accantonamenti per il Polo della Meccatronica per 2.800.000 euro. Ma se per una società avente finalità istituzionali il risultato di esercizio rappresenta un elemento di valutazione dell’accortezza della gestione amministrativa, tuttavia non ne costituisce adeguato indice di efficacia. Più significativo è il dato sul patrimonio gestito, che al 31 dicembre 2011 ammontava a 1.004,9 milioni di euro, e le consistenti attività di servizio a supporto dell’innovazione e della competitività delle imprese locali. Le principali attività del 2011 - Il recupero di competitività delle aziende trentine, dentro la strategia di uscita dalla crisi messa a punto dal Governo provinciale, è il leitmotiv delle misure messe in campo da Trentino Sviluppo nell’ultimo anno di attività. Le due operazioni di leaseback portate a termine nel 2011, sugli stabilimenti Martinelli Trasporti di Ala e Mabe di Ossana, per un anticipo complessivo di 12,78 milioni di euro, hanno permesso il mantenimento di 198 posti di lavoro per i prossimi cinque anni. Per quanto riguarda le partecipazioni, al termine del 2011 Trentino Sviluppo detiene quote societarie in 38 imprese per un valore nominale complessivo di oltre 116 milioni di euro. Nel 2011 sono state siglate due nuove partecipazioni, nelle società consortili Trentino Golf (33 mila euro) e Alpe di Folgaria (2,6 milioni di euro). L’azione di Trentino Sviluppo si è inoltre rivelata un efficace sostegno alle aziende trentine rispetto ai temi dell’innovazione, del trasferimento tecnologico e della cultura d’impresa. Lo dimostrano le 8 attività imprenditoriali insediate nei Bic (“incubatori d’impresa”), le 29 nuove imprese avviate grazie a percorsi di accompagnamento quali l’animazione imprenditoriale, che ha elaborato 180 idee di impresa in gran parte proposte da giovani; le 53 aziende supportate dal team “Aquile Blu”, i senior manager del trasferimento tecnologico; le 56 aziende coinvolte in servizi all’internazionalizzazione grazie alle opportunità offerte dalla rete Enterprise Europe Network; le 8 aziende coinvolte nei cantieri Gembakaizen per l’ottimizzazione dei processi produttivi. Ed ancora i 33 progetti presentati da giovani aspiranti imprenditori alla sesta edizione del premio D2t Start Cup, i 18 soggetti, tra aziende e centri di ricerca, sopportati nella tutela della proprietà intellettuale, le 48 iniziative tra workshop, seminari, webinar, interventi informativi esterni, proposte di formazione attiva alle quali hanno partecipato complessivamente 1.405 persone. Particolarmente intenso nell’ultimo anno è stato l’impegno nel supportare la competitività del sistema Trentino favorendo lo sviluppo di distretti e reti d’impresa. Si pensi al lancio del sistema di certificazione Arca per gli edifici in legno, al nuovo Polo della Meccatronica con l’insediamento a Rovereto della multinazionale emiliana Bonfiglioli e l’appalto per la costruzione del Parco Tecnologico, ma anche alle attività di supporto a Progetto Manifattura, con l’obiettivo di fare dell’ex Manifattura Tabacchi di Rovereto un polo di ricerca, sperimentazione e produzione nell’ambito della “green innovation”, così come l’impegno nel Distretto del porfido e delle pietre trentine al quale è affidato il compito di valorizzare e rilanciare il comparto estrattivo trentino. Tra gli interventi a supporto dello sviluppo del territorio anche la realizzazione del collegamento funiviario Pinzolo Campiglio Express, lungo oltre 4.700 metri, con un dislivello complessivo di 1.113 metri, che offre a turisti e residenti la possibilità di sciare in un’unica grande skiarea di oltre 150 chilometri di piste che dalla Val Rendena arrivano fino a Folgarida Marilleva in Val di Sole. Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, che al 31 dicembre 2011 ammonta ad 1 milione 431 mila metri quadrati complessivi (517.699 mq di superficie coperta), si segnalano i 18.800 metri quadrati di immobili produttivi dismessi riassegnati alla loro funzione produttiva, la realizzazione del nuovo centro polifunzionale di Arco-ceole, con 6.200 metri quadrati di spazi e servizi per piccole e medie imprese, le 24 aree produttive in fase di valutazione istruttoria o di apprestamento.  
   
   
OGGI: DISTRETTO PRODUTTIVO “PUGLIA CREATIVA” ISCRIZIONE AL DISTRETTO E SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO  
 
Bari, 4 luglio 2012 – Oggi gli spazi dell’Agis di Bari (ore 15.00–19.00) e del Cineporto di Lecce (ore 17.00–20.00) si aprono a tutte le aziende pugliesi del mondo della creatività per un incontro dedicato al Distretto Produttivo “Puglia Creativa”. L’appuntamento sarà infatti focalizzato sulla presentazione del documento programmatico, un elaborato che verrà portato alla valutazione dell’Assessorato alle attività produttive della Regione Puglia per la richiesta di costituzione formale del Distretto. Il programma è stato redatto grazie al lavoro del Comitato Promotore e di decine di imprese creative che nel corso di questi mesi hanno collaborato all’analisi del comparto territoriale ed alla delineazione degli obiettivi da perseguire per rendere più competitivo questo settore a livello nazionale ed europeo. Con la riunione di mercoledì, le aziende e le associazioni in possesso di Partita Iva o Codice Fiscale potranno dunque sottoscrivere il documento programmatico e nel contempo iscriversi al costituendo Distretto. L’incontro permetterà inoltre la continuazione di un percorso di messa in rete di esperienze e contributi, elementi di dialogo e confronto con cui sviluppare buone pratiche di innovazione, internazionalizzazione e formazione. Il Distretto – Breve Cronistoria Ai sensi della legge regionale 03 agosto 2007 n. 23, è stato costituito un comitato promotore per il riconoscimento del Distretto Produttivo della “Puglia Creativa”, cui afferiscono aziende dei comparti dell’audiovisivo, dello spettacolo dal vivo, della musica, della creatività artistico/culturale e dell’innovazione. L’obiettivo è quello del riconoscimento da parte della Regione Puglia di un nuovo distretto industriale, inteso come un sistema di poli produttivi scientifici e culturali in rete, in grado di dialogare con i sistemi di eccellenza a livello nazionale ed internazionale. A tale scopo si invitavano a prendere parte alla procedura di riconoscimento del distretto i soggetti operanti in questo settore. 207 aziende hanno poi sottoscritto il “protocollo d’intesa". Nel dicembre 2011 la Regione Puglia ha redatto un provvedimento col quale ha dato il primo riconoscimento del Distretto. In base ad esso, le 207 aziende hanno redatto una richiesta affinché la Regione riconoscesse l’esistenza formale di un settore produttivo che intende cooperare ed avere rilevanza pubblica. Da questo momento sono partiti i 6 mesi (scadenza 6 luglio 2012) entro il cui termine si stanno realizzando le seguenti operazioni: 1) L´assemblea dei 207 si è riunita ed ha scelto come costituirsi. Ad oggi il Distretto Puglia Creativa è costituito dal le seguenti categorie: 1. Audiovisivo 2. Musica 3. Teatro 4. Danza 5. Arti visive e fotografia 6. Design 7. Servizi alla creatività e alla cultura 8. Tecnologia 9. Comunicazione, grafica, editoria, broadcasting radio, tv e web 10. Organizzazioni Sindacali 11. Organizzazioni datoriali 12. Università 13 Tpp e Afc 2) Per ciascuna di queste sezioni, l´assemblea ha scelto un referente a livello regionale; tutti e 13 compongono il Comitato Promotore. 3) Fra i numerosi compiti del Comitato, si distinguono i seguenti: a) redazione del Programma del Distretto, che verrà presentato alla Regione per i riconoscimento Formale del Distretto. B) riapertura delle iscrizioni al Distretto per ingresso dei soggetti che vogliano parteciparvi. Mercoledì 4 luglio Distretto Produttivo “Puglia Creativa” Iscrizione al distretto e sottoscrizione del programma Infoline: 080.9752900  
   
   
CALABRIA: CONCLUSA LA MISSIONE IN RUSSIA PROMOSSA DALL’ASSESSORATO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Catanzaro, 4 luglio 2012 - Grande successo per la missione commerciale plurisettoriale in Russia che si è svolta a Mosca gli scorsi 28 e 29 giugno. L’ iniziativa, promossa dall’Assessorato all’ internazionalizzazione, politiche euro-mediterranee, cooperazione tra i popoli, in partenariato con la Camera di Commercio Italo-russa, ha registrato un’ampia partecipazione delle aziende calabresi operanti nei settori moda, agroalimentare - vino – ortofrutta, turismo, arredo casa e nautico. Il programma della missione in Russia, che ricadeva nell’ambito del più ampio Progetto “Paese Russia”, in sinergia con Unioncamere Calabria e con il supporto tecnico-operativo del Desk Enterprise Europe Network della stessa Unione, ha risposto in modo concreto alla volontà di rafforzare in maniera durevole la competitività del sistema produttivo regionale promuovendone l’offerta locale d’eccellenza e di alta gamma. L’organizzazione di incontri fra le imprese calabresi e i buyer moscoviti, infatti, è servita per creare un positivo rapporto commerciale necessario per rilanciare le aziende calabresi sul mercato russo. A guidare la delegazione regionale in Russia, l’assessore al ramo, Luigi Fedele, accompagnato dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Alfonso Dattolo. “L’assessorato all’Internazionalizzazione – ha dichiarato l’assessore Fedele - ha individuato la Russia come uno dei Paesi focus per il rilancio dell’offerta locale d’eccellenza e di alta gamma. Operazioni che riguardano una serie di interventi di informazione, comunicazione e promozione del Made in Calabria in stretta sinergia con la Camera di Commercio Italo-russa che da 48 anni si spende per la promozione dei grandi potenziali offerti della Federazione Russa agli imprenditori italiani. Attraverso il Programma “Calabria Internazionale”, la Regione Calabria promuove l’internazionalizzazione economica del territorio come elemento prioritario di sostegno ad una politica di crescita del sistema produttivo. Tra gli scopi, il miglioramento del grado di apertura internazionale del sistema regionale, attraverso quella che rappresenta un’azione pubblica efficace ed efficiente capace di incidere in modo tangibile sullo sviluppo economico della Regione. In questa direzione – ha concluso l’assessore all’Internazionalizzazione - si inserisce in modo positivo la collaborazione programmatica ed operativa con Unioncamere Calabria. Una sinergia fattiva che, unita all’assistenza e all’affiancamento della rete estera del sistema camerale, diventa un canale adeguato e consolidato capace di creare relazioni efficaci tra le imprese calabresi e gli operatori esteri, in questo caso russi, con lo scopo esclusivo di favorire confronti, accordi e partenariati internazionali. Un nuovo modus operandi che metterà a disposizione delle imprese uno strumento valido e strutturalmente capace di sostenere il sistema produttivo calabrese all’estero”.  
   
   
PIAGGIO AL GIOVEDÌ DELL’IMPRESA GIOVEDÌ 5 LUGLIO UN INCONTRO A NOVOLAB PER CONOSCERE L’AZIENDA E NUOVE OPPORTUNITÀ PROFESSIONALI  
 
Firenze, 4 luglio 2012 - A Novolab giovedì 5 luglio dalle ore 11.00 alle 13.00 Piaggio incontra laureati per informarli sulle opportunità offerte dall’azienda. Il Gruppo Piaggio fondato nel 1884 da Rinaldo Piaggio ha sede a Pontedera (Pisa, Italia) e sul piano della produzione opera nel mondo con una serie di stabilimenti situati a Pontedera (Pisa), Noale (Venezia), Mandello del Lario (Lecco), Martorelles (Barcellona, Spagna), Baramati (India, nello stato del Maharashtra). La nostra missione è essere protagonista mondiale della mobilità leggera “made in Italy” per design, creatività e tradizione. Vogliamo attrarre e inserire stabilmente in azienda le persone e le competenze migliori per il business e favorire la mobilità interna in ruoli, situazioni e funzioni diversificate per utilizzare al meglio le competenze disponibili ed accelerare lo sviluppo delle capacità e delle potenzialità individuali Le facoltà maggiormente rappresentate sono Ingegneria Gestionale, Meccanica, Elettronica ed Economia. Info: http://www.Provincia.fi.it/lavoro/risorse-correlate/archivio-notizie/leggi/a/piaggio-al-giovedi-dellimpresa/?chash=f4c9d1bd6cbf0ec7e0d109155d7ea2ea    
   
   
COMO - LE REGOLE PER LAVORARE TEMPORANEAMENTE IN SVIZZERA  
 
Como, 4 luglio 2012 - Con l’applicazione degli accordi bilaterali tra Unione Europea e Svizzera dal 2004 per prestare la propria opera temporanea nella Confederazione Elvetica è necessario adempiere a regole e procedure per la segnalazione dell’attività non sempre immediatamente chiare. Proprio per questo la Camera di Commercio di Como in collaborazione con la sua Azienda speciale Sviluppo Impresa, Confartigianato Imprese Como, Ance Como, Cna di Como, Api Como, Confindustria Como hanno curato il vademecum “Le regole per lavorare in Svizzera” che spiega in maniera semplice le procedure e gli adempimenti necessari alle imprese italiane per lavorare in Svizzera senza incorrere in sanzioni amministrative. Le imprese che vogliono ottenere lavori temporanei per un periodo complessivo inferiore a 90 giorni nell’arco di un anno devono presentare notifica all’Ufficio federale della migrazione e saranno libere di assumere contratti di lavoro in Svizzera: l’iter dovrà essere seguito sia dalle aziende che distacchino temporaneamente i propri dipendenti, sia dai lavoratori autonomi. In qualsiasi caso le imprese dovranno garantire ai propri dipendenti distaccati in Svizzera condizioni lavorative e salariali minime previste dalle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative svizzere. Prima dell´entrata in vigore degli accordi bilaterali tra Unione Europea e Svizzera le imprese erano costrette a richiedere un permesso di soggiorno per i lavoratori: l´obbligo ora permane solo per presenze superiori ai 90 giorni (anche non continui) nell´arco di un anno. Il vademecum, aggiornato con le ultime disposizioni, illustra passo a passo come adempiere a tutte le disposizioni necessarie: dalla notifica di inizio lavori agli aspetti fiscali e Iva, non tralasciando un’utile sezione con domande frequenti e indirizzi utili sia italiani che svizzeri. Tra le recenti disposizioni introdotte, come spiegato nella pubblicazione, vi è l’obbligo di deposito cauzionale (di fr. 10.000 o fr. 20.000 a secondo dell’entità dei lavori) ai fini della garanzia del contributo al Fondo paritetico e diritti contrattuali della Commissione Paritetica Cantonale (Cpc), prima dell’inizio dell’attività lavorativa in Canton Ticino da parte di tutte imprese cantonali, extracantonali ed estere che occupano personale nei seguenti settori: piastrellisti, gessatori, stuccatori, montatori a secco, plafonatori e intonacatori. Secondo i dati in possesso dell’Ufficio federale della migrazione il numero complessivo dei lavoratori temporanei notificati in Ticino nel 2011 è stato di 11.046, per la maggior parte impiegati nell’edilizia (63,5%), nell’industria (20,2%) e nel commercio (5,4%). Il vademecum è consultabile e pronto per essere stampato da chiunque si colleghi al sito internet: www.Co.camcom.gov.it  alla voce "Promuovere imprese e territorio > Internazionalizzazione > Manuali e guide informative con l´estero  
   
   
I DIRETTORI DEL PERSONALE BOCCIANO FACEBOOK E LINKEDINUNA RICERCA ROBERT HALF INDAGA SULL’EFFICACIA DEL WEB PER OTTENERE UN POSTO DI LAVORO  
 
Milano, 4 luglio 2012 – I social network non sfondano come strumenti di ricerca del personale. Lo rivela l’indagine “Assumere con i Social network?”, realizzata dalla società internazionale di ricerca di personale qualificato Robert Half, che ha intervistato 100 direttori risorse umane di aziende italiane: il 59% degli intervistati sostiene che Facebook e Linkedin non sono efficaci come strumenti di ricerca del personale, contro il 22% di favorevoli e un 19% che non prende posizione. Il 47% del campione, poi, dichiara di non utilizzare i social network nemmeno per verificare sul web le caratteristiche dei candidati. Tra coloro che li usano in maniera attiva, il 12% cerca i candidati direttamente sui social network, il 10% controlla che i comportamenti adottati sul web siano coerenti con quanto riportato nel curriculum vitae, il 6% comunica con i candidati via Facebook o Linkedin e il 3% li usa per cercare referenze. Ma, con il tempo – hanno chiesto i ricercatori – i social network sono destinati a soppiantare il curriculum? Disaccordo perfetto tra i manager: il 50% ha risposto “probabilmente sì” e l’altra metà “probabilmente no”. “Dal punto di vista pratico, appare evidente che la massima efficacia si ottiene utilizzando sia il vecchio cv, sia il proprio profilo sul web, facendo molta attenzione che ci sia sempre coerenza tra i due strumenti”, dichiara Carlo Caporale, Associate Director di Robert Half: “in quanto, i direttori del personale in fase di avvio della ricerca preferiscono il curriculum tradizionale, mentre non disdegnano il web come strumento di verifica e selezione delle candidature raccolte”. I motivi per cui si ricorre ai social network nei processi di assunzione
Ricerca di candidature 12%
Verifica delle informazioni contenute nel cv 10%
Comunicazioni con i candidati 6%
Ricerca di referenze sui candidati 3%
Nessun uso dei social network 47%
Non sa/non risponde 27%
Fonte: rilevazione Robert Half su un campione di 100 direttori del personale italiani. Più risposte possibili
 
   
   
ELETTO IL CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOTERMICA RINNOVABILI TERMICHE PRODOTTE IN ITALIA  
 
Milano, 4 luglio 2012 – L’assemblea dei soci Assotermica ha eletto il suo nuovo Consiglio Direttivo guidato dalla Presidente Paola Ferroli. “I nomi del Consiglio Direttivo, e non solo, sono indicativi: il settore della climatizzazione invernale è un patrimonio manifatturiero di appartenenza nazionale - dichiara Paola Ferroli, Presidente Assotermica - Il Governo guardi e rifletta: far crescere le nostre tecnologie incide favorevolmente sulla bilancia commerciale del Paese. Rendiamoci conto che la meccanica italiana e l’impiantistica per la climatizzazione, con sistemi ad alta efficienza che integrano le fonti rinnovabili termiche, sono prodotte spesso dentro ai nostri confini allo stesso livello di alta gamma quali design, alimentari e moda”. Le cariche sono così suddivise: Vice Presidenti: Ing. Alberto Montanini - (Immergas Spa); Ing. Gianluigi Arici - (Fondital Spa); Tesoriere: Dott. Vittorio Carli - (Carlieuklima Spa); Consiglieri elettivi: Rag. Angelo Rigamonti - (Apen Group Spa); Dott. Flavio Borgna - (Ariston Thermo Group Spa); Ing. Emanuele Turco - (Baltur Spa); Ing. Alberto Favero - (Baxi Spa); Ing. Stefano Casandrini - (Ferroli Spa); Ing. Mario Zucco - (Imit Control Systems Srl); Ing. Sandro Panteghini -- (Global Radiatori Spa); D.ssa Laura Dalla Vecchia - (Polidoro Spa); Ing. Riccardo Rompani - (Riello Spa); Dott. Reinhold Brauch - (Robert Bosch Spa); Ing. Gianpiero Turrin - (Sit La Precisa Spa); Dott. Gherardo Magri - (Vaillant Group Italia Spa).  
   
   
SOLVAY, SI LAVORERÀ A UN NUOVO ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Firenze, 4 luglio 2012 – Questione Solvay, si lavorerà a un nuovo accordo di programma: questo l’obiettivo con il quale si è conclusa ieri la riunione convocata in Regione dall’assessore all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini con tutti gli enti interessati e le aziende Solvay e Atisale. In un clima di piena collaborazione è stato concordato di costituire un gruppo di lavoro operativo e in questi mesi lavorare insieme per definire i contenuti e dettare le linee di lavoro di un accordo di programma che affronti a trecentosessanta gradi tutti gli aspetti inerenti il ciclo produttivo di Atisale e Solvay. In particolare, si affronteranno i temi che riguardano le disponibilità e l’utilizzo della risorsa idrica, il completamento del federalismo demaniale per assicurare sul territorio canoni e contributi connessi all’attività estrattiva e le questioni occupazionali, argomento questo, rilevante anche ai fini della firma del precedente protocollo sottoscritto a marzo. Si è quindi concordato sull’importanza di fare approfondimenti specifici sui fenomeni di subsidenza e sul sistema di monitoraggio e controllo approntato da Solvay.  
   
   
1° FORUM ITALIANO DELLE CAMERE DI COMMERCIO E DELLE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA DEL PIEMONTE PER LO SVILUPPO LOCALE E LA COMPETITIVITÀ TERRITORIALE: AGIRE INSIEME PER IL BENE COMUNE  
 
Cuneo, 4 luglio 2012 - Si è svolto il 29 giugno a Grinzane Cavour (Cuneo) il primo Forum italiano delle Camere di commercio e delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte in tema di “Strategie e azioni concrete per lo sviluppo economico e territoriale del Piemonte”: un momento di confronto tra autonomie funzionali ed enti privati per individuare settori strategici di intervento e modalità coordinate di azioni e progetti condivisi. Le 8 Camere di commercio di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania e Vercelli, le Fondazioni delle Casse di Risparmio piemontesi di Alessandria, Asti, Biella, Bra, Cuneo, Fossano, Saluzzo, Savigliano, Torino, Tortona e Vercelli e la Compagnia di San Paolo hanno individuato, tra i temi su cui lavorare, la formazione professionale, l’internazionalizzazione, il turismo, l’imprenditoria innovativa, le infrastrutture, la valorizzazione delle eccellenze “made in Piemonte”, le Reti territoriali transnazionali, le imprese sociali e la Corporate Social Responsibility. “Uniti si vince, in special modo a livello territoriale. Fondazioni di origine bancaria e Camere di commercio sono consapevoli che la non facile situazione economica attuale e i progressivi ridimensionamenti di risorse pubbliche disponibili per la promozione economica rendono imprescindibile lavorare sempre più sull’efficienza delle risorse e sull’efficacia degli interventi - ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Sia le Fondazioni di origine bancaria che le Camere di commercio hanno sviluppato, nel corso degli ultimi anni, una notevole sensibilità, fatta di attuazioni concrete, rispetto al tema dello sviluppo a scala territoriale: ora dobbiamo mettere tutto a sistema. Nella convinzione che questo modello di collaborazione possa essere adottato anche in altre regioni italiane per rispondere alle difficoltà che stiamo attraversando”. “Le undici Fondazioni nate dalle Casse di Risparmio del Piemonte da oltre vent’anni lavorano in stretta sinergia con il territorio per adempiere al meglio il proprio obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio – materiale ed immateriale – che le generazioni passate hanno contribuito a creare - ha commentato Andrea Comba, Presidente della Fondazione Crt e dell’Associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Piemontesi -. Siamo convinti che in questi anni resi più ardui dalla difficile congiuntura internazionale il lavoro di squadra sia sempre più strategico, e noi siamo pronti a proseguirlo, forti dei legami che ciascuna fondazione ha saputo consolidare con il territorio”. “L´incontro è un´utile occasione per confrontare esperienze e strategie e trovare, pur nel rispetto dei differenti ruoli e profili, obiettivi convergenti e terreni di azione comuni. Penso che i lavori di oggi costituiscano un buon punto di partenza per intervenire con maggiore sinergia e incisività a sostegno della nostra regione che è il territorio di riferimento prevalente per i soggetti partecipanti, sia le fondazioni come la Compagnia di San Paolo, sia le camere di commercio piemontesi” ha dichiarato Sergio Chiamparino, Presidente della Compagnia di San Paolo.  
   
   
CARTIERA BURGO, CHIODI APRE IL CONFRONTO CON L´AZIENDA  
 
Pescara, 4 luglio 2012 - "Non si tratta di una decisione definitiva per la Cartiera Burgo. Il 5 luglio il consiglio di amministrazione della società si riunirà e prenderà in esame le problematiche legate allo stabilimento di Avezzano in un contesto difficile e generalizzato per l´intero gruppo. Successivamente, ci saranno incontri a livello sindacale e solo dopo si potrà capire se ci sono le condizioni per scongiurare il pericolo di chiusura". Lo ha annunciato ieri sera il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, dopo aver contatto direttamente il Direttore generale del Gruppo Burgo Spa, Alberto De Matthaeis. "Nel frattempo ? ha aggiunto Chiodi - sarò costantemente informato sull´evolversi della situazione. L´azienda ha mostrato una grande apertura che spero sia di buon auspicio. Il direttore generale mi ha illustrato il momento di gravissima crisi in cui si trova il gruppo e da cui potrebbe scaturire la chiusura dello stabilimento avezzanese per evitare un crollo generale. Dobbiamo però evitare che ciò accada e salvaguardare i posti di lavoro con la piena disponibilità di tutti, a vari livelli".