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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Ottobre 2012 |
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CIELO UNICO EUROPEO: ESISTE DA DIECI ANNI MA NON FUNZIONA ANCORA |
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Bruxelles, 15 ottobre 2012 - il Cielo unico europeo, vale a dire il progetto “faro” diretto alla creazione di uno spazio aereo europeo unico, in grado di triplicare la capacità e dimezzare i costi del traffico aereo, “non funziona”. Il Vicepresidente Siim Kallas, Commissario europeo ai trasporti, ha annunciato l’ 11 ottobre la sua intenzione di presentare nella primavera del 2013 nuove proposte legislative dirette ad accelerarne la realizzazione nonché di adottare tutte le iniziative necessarie per l’applicazione delle norme tra le quali l’avvio di eventuali procedimenti di infrazione. Le inefficienze dovute alla frammentazione dello spazio aereo europeo comportano ogni anno costi straordinari per quasi 5 miliardi di euro. Tale frammentazione aggiunge 42 chilometri alla distanza di un volo medio, costringendo gli aeromobili a consumare più carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, già costosi di per sé, oltre a provocare maggiori ritardi. Gli Stati Uniti controllano lo stesso spazio aereo, con un traffico superiore, per la metà del costo. Parlando alla conferenza di alto livello “Il Cielo unico europeo: è tempo di agire”, che si è tenuta oggi a Limassol (Cipro), il Vicepresidente Kallas ha dichiarato ”Ho sempre affermato che il Cielo unico europeo è la mia massima priorità. E’ troppo importante per permettergli di fallire. Siamo rimasti troppo indietro rispetto alle nostre ambizioni originali. Dopo più di dieci anni, i problemi fondamentali rimangono gli stessi: una capacità troppo ridotta genera un potenziale di impatto negativo sulla sicurezza ad un costo troppo elevato. Si avvertono segni di cambiamento, ma i progressi complessivi sono troppo lenti e troppo limitati. Dobbiamo pensare ad altre soluzioni e applicarle rapidamente. La frammentazione nazionale è eccessiva. I miglioramenti promessi non si sono concretizzati.” Il 2012 è un anno critico per il Cielo unico europeo, in quanto prevede l´entrata in vigore, entro il mese di dicembre, di quattro elementi essenziali, tra i quali i 9 blocchi funzionali di spazio aereo (Fab). Il Vicepresidente ha ammonito che, considerando i progressi compiuti fino ad oggi, vi è ancora molta strada da fare per la creazione di un unico spazio aereo. Egli ha affermato, ad esempio, che mentre i Fab devono essere istituiti “Adesso dobbiamo fare in modo che determinino un valore aggiunto. Per il momento è chiaro che il loro contributo ad uno spazio aereo integrato e non frammentato sarà limitato se non pari a zero." Il commissario ha annunciato che al fine di assicurare i progressi necessari, la Commissione si avvarrà ampiamente dei suoi poteri esecutivi, se necessario avviando procedimenti di infrazione. Inoltre, nella primavera del 2013, la Commissione presenterà delle proposte dirette a rafforzare il quadro giuridico esistente del Cielo unico, al fine di accelerare le riforme in corso. Le proposte comprenderanno misure per rafforzare: 1. Il sistema di prestazioni. Raggiungere gli obiettivi prestazionali per incrementare la capacità dello spazio aereo europeo e tagliare i costi significa andare al cuore del Cielo unico europeo. Si tratta di aspetti vitali per il suo intero successo. Nel luglio 2012 la Commissione ha approvato i piani nazionali per ridurre i costi e aumentare la capacità per il periodo 2012-2014. La Commissione intende innalzare in misura significativa il livello di ambizione per quanto riguarda gli obiettivi prestazionali per il periodo 2015-2019. Inoltre, nel 2013 le proposte relative al Cielo unico europeo permetteranno alla Commissione di disporre di tutti i poteri necessari per chiedere agli Stati membri e ai Fab di rispettare gli obiettivi convenuti e rafforzare l’indipendenza dell’organo di valutazione delle prestazioni. 2. Sono attualmente in fase di costituzione nove blocchi funzionali di spazio aereo (Fab). La Commissione presenterà delle proposte per assicurare che questi blocchi di gestione del traffico aereo regionale portino a effettivi miglioramenti operativi. Gli Stati membri dovranno sviluppare piani strategici e operativi a livello di Fab. Non è sufficiente la loro esistenza sulla carta: i Fab devono permettere di raggiungere rapidamente risultati operativi effettivi. 3. Il gestore di rete per l’Europa La Commissione rafforzerà i poteri del gestore di rete, in particolare per consentirgli di assumere delle funzioni paneuropee più centralizzate, ad esempio per quanto riguarda il progetto dello spazio aereo, includendo la pianificazione delle rotte. Ciò contribuirà a massimizzare l´efficienza della rete. 4. Ulteriore riforma della fornitura dei servizi di navigazione aerea La Commissione proporrà di concentrarsi maggiormente sulle funzioni "core" consentendo ai fornitori di servizi di offrire servizi ausiliari. Essa proporrà anche di rafforzarne la separazione dai rispettivi regolatori nazionali. Tutto questo dipende dal successo della fase di installazione del programma Sesar – il braccio tecnologico del cielo unico. La Commissione presenterà fra non molto le proprie proposte in merito alla governance e ai regimi di finanziamento al Consiglio e al Parlamento europeo. Il Cielo unico europeo è un´iniziativa “faro” europea diretta a riformare l’architettura del controllo del traffico aereo europeo e a far fronte alle future esigenze di capacità e sicurezza. Avvalendosi delle iniziative avviate alla fine degli anni novanta, il pacchetto Cielo unico I (Ses I) è stato adottato nel 2004, il pacchetto Cielo unico Ii (Ses Ii) è stato adottato nel 2009. La piena attuazione del Cielo unico consentirà di: decuplicare il livello di sicurezza, triplicare la capacità dello spazio aereo, ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo, ridurre del 10% l’impatto sull’ambiente. Prossime tappe La Commissione presenterà le nuove proposte sul Cielo unico nella primavera del 2013. Le proposte legislative dovranno essere approvate dagli Stati membri e dal Parlamento europeo prima di diventare legge. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/commission_2010-2014/kallas/headlines/news/2011/11/ses_en.htm |
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FIAT, MISE: INSEDIATO TAVOLO PER RAFFORZARE COMPETITIVITA’ EXPORT ORA INCONTRI STRETTAMENTE CADENZATI SUI PRINCIPALI TEMI INDIVIDUATI |
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Roma, 15 Ottobre 2012 - In seguito alle indicazioni scaturite dall’incontro Governo – Fiat del 22 settembre a Palazzo Chigi, il gruppo di lavoro istituito presso il Mise si è insediato il 12 ottobre e ha individuato nel dettaglio i temi che dovranno essere affrontati nei prossimi incontri. Si è deciso di approfondire e analizzare in apposite sezioni tematiche i diversi aspetti che concorrono al miglioramento della capacità competitiva dell’industria italiana dell’auto, con particolare riferimento al rafforzamento delle strategie di export, così da avere ricadute positive anche sulla filiera. I lavori proseguiranno attraverso incontri periodici strettamente cadenzati, che coinvolgeranno anche gli altri ministeri interessati. |
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FEDERAUTO AL CENTRO DEL DIBATTITO A BRUXELLES
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Roma, 15 ottobre 2012. Dopo l’incontro del 2 agosto scorso tra il Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, e il Vice Presidente Tajani, prosegue l’opera di raccordo con le Istituzioni europee che la Federazione, che rappresenta i concessionari di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus di tutti i marchi commercializzati in Italia, sta perseguendo nell’intento di rendere sempre più visibili le problematiche del settore della distribuzione automobilistica che, per quanto concerne l’Italia, rappresenta un sistema di piccole e medie imprese il cui volume di attività è pari al 6% del Pil e dà lavoro a oltre 178.000 addetti. Questo senza tenere conto dei numeri espressi dai Costruttori e dall´indotto. “In questo nuovo giro di incontri abbiamo avuto l’opportunità di evidenziare, sia agli alti dirigenti della Commissione sia ai membri del Parlamento Europeo, le gravi conseguenze che stanno patendo le nostre aziende sui cui si è ribaltato in pochi anni un calo della domanda del 40%”. Questa la dichiarazione dei Mario Beretta, Vice Presidente di Federauto, che ha capeggiato la delegazione a Bruxelles. Beretta ha poi aggiunto: “A Bruxelles abbiamo trovato attenzione e verificato la volontà di favorire sviluppi positivi su un tema che per noi è fondamentale: quello delle relazioni fra Concessionari e Case automobilistiche che, oggi come oggi, genera uno stato di generale insoddisfazione da parte delle Reti ufficiali di vendita”. Federauto si pone come obiettivo quello di correggere gli squilibri tipici del rapporto Case-concessionari sia in sede nazionale sia comunitaria. E i continui rapporti con Commissione e Parlamento Europeo, che possono svolgere un ruolo importante, servono proprio a dare impulso alle sue proposte. |
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SEMINARIO: MOBILITÀ DELLE DONNE E PER LE DONNE VERSO UNA CARTA DELLA MOBILITÀ IL 15 OTTOBRE 2012 A ROMA |
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Roma, 15 ottobre 2012– Le esigenze di mobilità delle donne e gli elementi qualificanti della carta dei servizi per la mobilità di genere saranno oggetto di una approfondita analisi nel corso del seminario organizzato da Federmobilità, con il contributo di Adiconsum -Trt- Irs e il patrocinio dell’Anci,che, avrà luogo presso il Centro Congressi in Via Cavour 50/A-roma Negli atti programmatori e di pianificazione dei servizi di tpl e nelle indagini sulla domanda di trasporto l’elemento “esigenze di mobilità delle donne” pur essendo presente in alcuni casi come indicazione percentuale non assume rilevanza ai fini di una programmazione specifica. Questo vale anche per i parametri di qualità individuati e definiti nell’ambito dei contratti di servizio. Sull’argomento, invece, l’indagine di Eurobarometro, riferita ai 27 paesi europei, offre una chiara rappresentazione delle differenze tra uomini e donne nell’uso dei modi di trasporto. Le donne, ad esempio, usano il trasporto pubblico più degli uomini (23% contro il 18%), compiono più spostamenti a piedi e in bicicletta (28% contro il 18% degli uomini), si muovono meno nelle ore di punta, ma i loro spostamenti sono multi stop, ecc…. Ma, al di la’ delle percentuali ,che pure dimostrano una specificità di genere, le difficoltà delle donne in termini di accesso ai servizi e di sicurezza sono evidenti. In molti casi si tratta di difficoltà superabili con una piu’ razionale organizzazione dei servizi in altri casi sono necessari adeguati investimenti. Differenze di comportamenti e di scelte che né gli operatori del trasporto né le amministrazioni e gli studiosi tengono in conto quando organizzano i servizi alla mobilità e mettono in atto politiche per la mobilità urbana. Ci rendiamo conto della criticità del quadro economico del nostro paese e dell’insufficienza delle risorse destinate al settore ma siamo convinte che trattandosi di temi di interesse diffuso alcune iniziative organizzative possono essere assunte a costo zero come ad esempio una maggiore partecipazione delle donne nei processi decisionali Da qui l’esigenza di organizzare una giornata di studio finalizzata alla promozione del riconoscimento della natura di genere della domanda di mobilità. Ai lavori aperti da Giovanni De Nicola-vice Pres. Federmobilità-ass.prov. Milano e coordinati da Annita Serio-direttore di Federmobilità parteciperanno Silvia Velo – Vice Pres. Ix Commissione Trasporti Camera Deputati, Anna Donati -Assessore alla Mobilità-comune di Napoli, Natalia Maramotti – Ass. Alla Cura della Comunità Comune di Reggio Emilia, Rosanna Ruscito- Segretario Nazionale Fitcisl, Ofelia Oliva-segretario Nazionale Adiconsum, Alessia Nicotera-vice Direttore Asstra, Paola Galantino-dirigente Anav; Daniela Belotti – Giornalista Esperta pari opportunità-Cafi. Le relazioni introduttive sono affidate a Claire Genta, European Parliament per la posizione europea e a Patrizia Malgieri (Trt),silvia Maffi (Trt) e Manuela Samek (Irs) per le proposte dei contenuti della Carta della mobilità delle donne. |
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IL TRASPORTO SULL’ARCO ALPINO È AL PUNTO DI SVOLTA |
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Torino, 15 ottobre 2012 - “La grande sfida per la riorganizzazione del trasporto sull’arco alpino è ad una svolta decisiva”: è quanto ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, dopo aver partecipato l’11 ottobre a Roma alla riunione della Conferenza intergovernativa. “Il Governo italiano ha confermato l’impegno sulla linea Torino-lione annunciando lo stanziamento pluriennale di 790 milioni di euro - ha precisato Bonino - mentre la Cig ha condiviso la necessità di migliorare in maniera decisiva la sicurezza del traforo autostradale del Frejus. Così lavoriamo per completare e potenziare il trasferimento modale attraverso la realizzazione della Nuova Linea Torino-lione, oltre che con gli approfondimenti sulla funzionalità dell’Afa, tema sul quale la Regione si è impegnata per la convocazione di un tavolo con il ministero e i soggetti competenti. Il tema della seconda canna del traforo del Frejus è quindi inserito in un ragionamento complessivo che attiene alla riorganizzazione delle infrastrutture dell’arco alpino, con particolare riferimento alla loro messa in sicurezza”. A breve ci sarà la decisione definitiva relativa alla destinazione d’uso della nuova galleria. “La decisione finale spetterà ai governi di Italia e Francia che dovrebbero incontrarsi il prossimo 3 dicembre a Lione per affrontare il tema globale delle infrastrutture e delle comunicazioni tra i due Paesi - ha aggiunto l’assessore - Nel frattempo la Cig ha condizionato lo sdoppiamento del flusso veicolare, finalizzato a evitare il rischio di scontri frontali, al contingentamento dei volumi di traffico. Quindi, una galleria per ogni senso di marcia, senza che ciò possa comportare un aumento del traffico di mezzi pesanti. Peraltro è interessante rilevare che i dati sull’ammodernamento dei mezzi pesanti in circolazione sono positivi e fanno segnare un netto miglioramento: ormai solo l’1,9% dei tir e camion è ancor altamente inquinante. Purtroppo, invece, la crisi si fa sentire e il dato complessivo sui flussi di traffico delle merci è ancora in sofferenza. Alla base del nostro ragionamento, però, ci sono la messa in sicurezza del traforo, la tutela dell’ambiente e la coerenza con il disegno di trasferimento modale dalla gomma al ferro”. |
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TELEPASS ESTENDE IL PROPRIO SERVIZIO ALLA SPAGNA |
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Roma, 15 Ottobre 2012 -Telepass prosegue la sua marcia in Europa per facilitare le operazioni di pagamento legate alla mobilità e sottoscrive con la Società Ressa, leader spagnolo nel mondo dell’autotrasporto per i servizi di pagamento, l’accordo che garantirà, ai propri clienti, la possibilità di pagare il pedaggio su oltre 3.300 km di autostrade gestite in Spagna da 33 diverse concessionarie. In questo modo, Telepass aggiunge al proprio pacchetto di offerte il servizio di telepedaggio Via-t che a regime consentirà il pagamento del pedaggio sull’insieme delle reti: italiana, francese e spagnola, coprendo di fatto oltre 33.000 km tra autostrade e strade statali francesi soggette all’imposizione dell’Ecotassa. “Con questo accordo Telepass conferma la propria leadership in materia di interoperabilità - ha dichiarato Ugo De Carolis, amministratore delegato di Telepass Spa - e rafforza la propria strategia volta a facilitare e omogeneizzare le operazioni di pagamento in Europa, mettendo a disposizione dei propri clienti, a prezzi competitivi, un servizio quanto più completo ed esteso possibile”. Già prima dell’entrata in vigore della nuova tassa francese nella regione alsaziana il servizio in Spagna sarà attivabile, sull’apparato multistandard con tecnologia Gps “Telepass Sat” messo a disposizione da Telepass e necessario per i pagamenti in Francia. “Il nostro lavoro – prosegue de Carolis – continua coerente con la nostra missione di rendere più semplici e veloci le operazioni di pagamento per chi viaggia e offrire un apparato il più possibile attivo e interoperabile”. |
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INCONTRO TRA REGIONE E I GESTORI DELLE AREE DI SERVIZIO DELL’A3 CALABRESE |
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Catanzaro, 15 ottobre 2012 - L’assessore regionale alle attività produttive Antonio Caridi l’ 11 ottobre ha presieduto un incontro con i gestori delle aree di servizio ricadenti nel tratto calabrese della Salerno–reggio Calabria per discutere sulle concessioni di distribuzione del carburante lungo l’A3 in territorio calabrese. Nel corso della riunione i gestori, i rappresentanti nazionali del sindacato di categoria e i lavoratori interessati, hanno manifestato apprezzamento per la tempestiva convocazione dell’incontro, necessario per fare un approfondito esame della situazione e per affrontare nel dettaglio le numerose problematiche che investono la gestione delle aree di servizio, che hanno anche riflessi occupazionali oltre a provocare numerosi disagi all’utenza. L’assessore Caridi ha dichiarato l’estremo interesse per questo caso da parte della Regione ed ha detto che si farà promotore di una immediata iniziativa nei confronti dell’Anas per chiedere una proroga tecnica delle concessioni. Una decisione che permetterebbe di aprire un confronto tra i gestori e l’Azienda nazionale delle strade alla ricerca di soluzioni definitive al problema, con la presentazione di proposte concrete che già sono state elaborate e saranno portate al tavolo che si auspica possa essere aperto a breve. Questo consentirebbe di scongiurare la chiusura degli impianti e di ripristinare la funzionalità di quelli già chiusi garantendo stabilità occupazionale ed un migliore funzionamento complessivo delle aree di servizio interessate. I gestori ed i rappresentanti dei lavoratori hanno voluto ringraziare formalmente l’assessore Caridi e tutta l’amministrazione regionale per il sostegno offerto che, ad oggi, ha frenato eventuali altre forme di protesta da programmare eventualmente d’intesa con i gestori delle aree di servizio ricadenti nelle regioni limitrofe. |
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LINEA PISTOIA-FIRENZE, CON LA RIORGANIZZAZIONE TRENI PIÙ PUNTUALI E UN REGIOSTAR IN PIÙ PER FIRENZE |
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Firenze, 15 ottobre 2012 – Novità in arrivo per la città di Pistoia e la sua provincia con il cambio dell’orario ferroviario a dicembre. Il progetto di riorganizzazione della linea ferroviaria Viareggio-lucca-pistoia-prato-firenze approvato dalla Giunta regionale lo scorso 1 ottobre e sul quale si sta aprendo un serrato dibattito con le amministrazioni locali, prevede una generale riorganizzazione della linea pensato per rendere più veloce e regolare il servizio su una tratta ferroviaria spesso sofferente a causa di ritardi e disservizi. Ecco le principali novità contenute nella delibera che riguardano Pistoia e la sua provincia: - un nuovo treno Regiostar per Firenze al mattino (orari indicativi partenza 8.30 – arrivo 9.00, con fermate a Prato e Firenze Rifredi), che si aggiungerà al Regiostar delle 7.03 (arrivo a Firenze Smn per le 7.33) e a quello del pomeriggio delle 17.56 (arrivo a Pistoia alle 18.26). - l’inserimento di altri treni a doppio piano Vivalto dopo i due già in servizio sulla linea. - una velocizzazione complessiva dei tempi di percorrenza dei treni e la cancellazione di alcuni servizi particolarmente ‘lenti’ e poco utilizzati. - la chiusura di alcune piccole stazioni, tra cui Serravalle Pistoiese e Borgo a Buggiano. Il progetto di chiusura delle piccole stazioni, pur doloroso, nasce da un’attenta valutazione dei dati di frequentazione, dalla loro vicinanza a stazioni più grandi e ben servite e dalla sovrapposizione tra l’offerta di servizi ferroiari e quelli su gomma. In questi giorni sono in corso incontri ed approfondimenti con le amministrazioni locali, necessari per recepire modifiche e suggerimenti per migliorare il progetto di riorganizzazione prima di dare il definitivo avvio alle modifiche sulla linea. Dati Di Frequentazione Delle Stazioni:
Stazione |
N. Treni (giorno feriale) |
Media Saliti/discesi |
Viaggiatori/ treno |
Montale Agliana |
71 |
1163 |
16 |
Pistoia |
112 |
4564 |
41 |
Serravalle |
27 |
89 |
3 |
Montecatini Terme |
58 |
1776 |
23 |
Montecatini Centro |
59 |
1383 |
30 |
Borgo a Buggiano |
29 |
168 |
6 |
Pescia |
59 |
1196 |
20 | Dettaglio Sulle Stazioni Di Serravalle E Borgo A Buggiano: Stazione di Serravalle Pistoiese: Utilizzata da 89 viaggiatori al giorno. Sono 27 i treni che attualmente vi fermano, con una media di 3 passeggeri a treno. Uno dei treni in servizio non viene mai utilizzato, nè in arrivo nè in partenza, quattro treni non sono mai utilizzati in partenza e 3 non vengono mai utilizzati in arrivo. Da Serravalle esiste un servizio strutturato di bus verso Pistoia (66 corse di andata e ritorno) e con Montecatini (22 corse di andata e ritono). Dista 8,4 km dalla stazione di Pistoia e 7,5 km dalla stazione di Montecatini Terme. Stazione di Borgo a Buggiano: Utilizzata da 168 viaggiatori al giorno, è la più grande tra le stazioni toccate dalla riorganizzazione del servizio. Sono 29 i treni che attualmente vi fermano, con una media di 5.8 passeggeri a treno. L’utenza è costituita soprattutto da studenti diretti agli istituti scolastici di Pescia. Tra i treni attualmente in transito uno non viene mai utilizzato nè in partenza nè in arrivo, due non sono mai utilizzati in partenza e uno non è mai utilizzato in arrivo. La stazione di Borgo a Buggiano si trova molto vicina alle più grandi stazioni di Montecatini (4,5 km) e Pescia (5 km) ed ha un servizio strutturato di bus verso queste due città (46 corse verso Pescia e 56 verso Montecatini). Si prevede inoltre di istituire un servizio bus dedicato agli studenti di Borgo a Buggiano diretti alle scuole di Pescia. |
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RIQUALIFICAZIONE STAZIONI GENOVESI: A PRINCIPE LAVORI COMPLETATI NEL 2013 |
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Genova, 15 Ottobre 2012 - Verranno completati alla fine del 2013 i lavori di ristrutturazione della stazione di Principe nell´ambito degli interventi previsti da Grandi Stazioni per il rinnovo delle stazioni ferroviarie di Genova Principe e Genova Brignole. Lo ha comunicato l´assessore regionale ai trasporti, Enrico Vesco dopo il sopralluogo effettuato alla stazione di Genova-principe sullo stato di avanzamento dei lavori ripresi all´inizio dell´estate. L´assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco si è detto soddisfatto per l´avanzamento dell´opera di riqualificazione, dopo i rallentamenti subiti nel 2011, sia per la crisi economica che per le questioni giudiziarie che hanno colpito l´impresa appaltatrice capofila dei lavori programmati. "Da quanto ho potuto verificare – ha sottolineato Vesco – i lavori nella stazione di Genova Principe sono ripresi, con il completamento delle parti tecnologiche nel sottosuolo e con la realizzazione di alcuni spazi dell´edificio adibiti ad uso commerciale". "Quest´anno – ha continuato l´assessore – è previsto che siano completati i locali tecnici e l´area Polfer e che inizino i lavori della nuova biglietteria all´ingresso dell´atrio principale per concludersi l´anno prossimo. Mentre entro il maggio 2013 è previsto il completamento del tunnel di collegamento tra la stazione ferroviaria e quella del metrò sotto a via Andrea Doria". L’assessore Vesco si è detto soddisfatto anche per la conclusione della vicenda relativa ai lavoratori che sono stati tutti reimpiegati. |
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RACCORDI FERROVIARI, REGIONE FVG NON CONDIVIDE NUOVE REGOLE RFI |
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Udine, 15 ottobre 2012 - La Regione non condivide le nuove regole definite da Rfi per garantire l´allacciamento dei raccordi ferroviari dagli scali del Friuli Venezia Giulia e si schiera dalla parte della aziende che contestano i criteri che Ferrovie dello Stato ha imposto unilateralmente. All´assessore regionale alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, è stato affidato il compito di rappresentare nuovamente all´amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, la situazione di forte criticità determinata da un aumento eccessivo ed ingiustificato dei canoni di servizio per la gestione dei raccordi ferroviari localizzati nelle aree produttive del Friuli Venezia Giulia e per il loro allacciamento alla rete nazionale. L´argomento è stato affrontato l’ 11 ottobre dalla Giunta regionale, riunita a Udine, che ha incaricato l´assessore Riccardi di compiere un nuovo intervento in sede nazionale su Ferrovie dello Stato, sostenendo la posizione degli utilizzatori dei raccordi industriali e per evitare gli effetti gravemente dannosi per l´economia regionale derivanti da un appesantimento sproporzionato dei canoni. Un confronto che dovrà chiarire i programmi industriali di Rfi, la quale sembra voler scoraggiare la liberalizzazione ferroviaria nel settore merci. Come ha ricordato lo stesso Riccardi in una relazione ai colleghi dell´esecutivo, gli utilizzatori dei raccordi ferrovieri (Consorzi industriali, Interporti, grandi imprese che movimentano merci su binario) sono impegnati in un duro confronto con Rfi, che ha prospettato aumenti anche del 50% dei canoni, in sede di rinnovo dei contratti, previsto entro il prossimo 8 dicembre. Secondo Riccardi, infatti, eventuali adeguamenti non possono essere arbitrari, ma devono essere vincolati ai costi effettivamente sostenuti da Rfi. E nel calcolo non si può dimenticare che i raccordi industriali non sono di proprietà di Rfi e spesso sono stati realizzati con cospicui investimenti pubblici regionali. |
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VIA LA PRIMA CLASSE DAI FOLIGNO-FIRENZE
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Firenze, 15 ottobre 2012 ¨C Lettera congiunta di Luca Ceccobao, assessore ai trasporti della Toscana, e Silvano Rometti, assessore ai trasporti dell¡¯Umbria, per chiedere a Vincenzo Soprano, amministratore delegato di Trenitalia, il declassamento delle prime classi sui treni interregionali Foligno-firenze. La lettera ¨¨ stata spedita il 3 ottobre scorso e pone a Soprano il problema del disagio dei pendolari costretti a viaggiare in carrozze di seconda classe affollate mentre altre carrozze, di prima, vengono scarsamente utilizzate. Il tema della presenza di carrozze di prima classe semivuote ¨¨ stato sollevato a pi¨´ riprese dai due assessori regionali, ma ¨¨ tornato di stringente attualit¨¤ in un momento in cui aumentano gli utenti che utilizzano il treno per i loro spostamenti, ma si registrano ritardi nella fonitura dei nuovi treni Vivalto a doppio piano promessi da Trenitalia alla Toscana per diminuire i disagi dei viaggiatori e l¡¯affollamento sui treni. I due assessori regionali chiedono l¡¯intervento di Soprano ¡°per procedere al declassamento dei vagoni dalla prima alla seconda classe, sui treni interregionali che interessano le nostre regioni e che sono contenuti nel contrato di servizio tra Trenitalia e la Regione Umbria, in particolare i treni R3159 e R3161¡å. ¡°Siamo certi ¨C proseguono Ceccobao e Rometti ¨C che la scelta del declassamento comporterebbe un indubbio miglioramento delle condizioni di viaggio dei pendolari toscani e umbri, favorendo una distribuzione pi¨´ congrua nei treni interessati, tenuto conto che non sembra possibile aumentare il numero delle carrozze ai treni in questione, n¨¨ utilizzare treni pi¨´ adatti alla circostanza¡±. Sia la Toscana che l¡¯Umbria hanno gi¨¤ attuato il declassamento sulle carrozze di prima in treni interregionali molto affollati di loro competenza. In Toscana ¨¨ stato declassato da tempo il treno interregionale R2315 Firenze-roma, mentre l¡¯Umbria ha tatuato lo stesso provvedimento nei confronti dei treni R3152 Foligno-firenze e R3165 Firenze-foligno. Sono inoltre stati attivati contatti con la Regione Lazio per favorire il declassamento anche dei restanti treni interregionali diretti a Roma. |
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NODO FERROVIARIO BARI: RAGGIUNTO TRAGUARDO STORICO |
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Bari, 15 ottobre 2012 - “Oggi abbiamo raggiunto un traguardo storico. Con l’approvazione del progetto del nodo ferroviario di Bari al Cipe si chiude un capitolo importante aperto una ventina d’anni fa. La parte meridionale trova finalmente certezza di risorse, 391 milioni, e certezza di tempi. Entro un anno e mezzo si potrà sviluppare il progetto definitivo e andare in gara con i lavori”. L´assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, esprime così la sua soddisfazione per l´esito della riunione preparatoria al Cipe alla quale ha partecipato l’ 11 ottobre. Il progetto prevede la realizzazione di una variante della linea ferroviaria in uscita dalla stazione di Bari Centrale in direzione sud. Il nuovo tracciato si affianca a quello delle Ferrovie Sud Est per porsi agli estremi del territorio comunale con ritorno sulla linea esistente in prossimità della stazione di Bari Torre a Mare. “Questo nuovo ramo ferroviario – spiega Minervini - il cosiddetto collo d´oca, che si sviluppa ai margini sud dell’area urbana e in zone prevalentemente agricole, permetterà di dismettere l’attuale tracciato ferroviario costiero di Japigia e liberare Bari dai binari”. Lungo il tracciato è prevista la soppressione di due passaggi a livello e la creazione di una stazione e due fermate: la fermata “Campus”, la Stazione Executive, la fermata Triggiano. “Abbiamo messo in sicurezza il tratto sud – continua Minervini - a partire da oggi siamo chiamati a ridiscutere e riverificare la parte settentrionale che è altrettanto delicata, ma priva di copertura finanziaria. Il problema esiste, ci sono 7 passaggi a livello che rappresentano una quotidiana fonte di rischio. La soluzione progettuale prospettata prevede l’interramento di oltre 6 km di binari, la realizzazione di tre gallerie e due stazioni sotterranee. Il tutto realizzabile solo con l’abbattimento di numerose palazzine e con notevoli problemi di rilevanza sociale e urbanistica. Nei prossimi giorni abbiamo in programma un incontro congiunto con il Comune di Bari e Rfi. La nostra proposta è quella di organizzare una risposta su due livelli. Il primo a medio lungo termine per verificare se l’ipotesi progettuale è ancora valida, la seconda nel breve per aggredire e risolvere con interventi di tipo puntuale, ad esempio scavalcamenti pedonali e automobilistici, il bisogno di sicurezza e vivibilità dei cittadini”. |
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LINEA LUCCA-FIRENZE: INTERVENTI NECESSARI |
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Firenze, 15 ottobre 2012 – “Gli interventi previsti per la linea Viareggio-lucca-firenze sono necessari per velocizzare e regolarizzare il servizio, ma siamo disponibili a proseguire il confronto con il territorio e a ricevere suggerimenti”. A dirlo è l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao, che precisa: “Davanti ai tagli governativi, però, non possiamo restare immobili. O si ha il coraggio di cambiare o muore il servizio”. L’assessore Ceccobao torna sul tema della riorganizzazione del servizio sulla linea ferroviaria Viareggio-lucca-pistoia-firenze a seguito delle polemiche sorte dopo la diffusione del progetto di modifica del servizio approvata dalla Giunta regionale. “La Viareggio- Lucca – Pistoia è la linea ferroviaria toscana che ha la minore regolarità di servizio fra quelle elettrificate. La delibera che la Giunta regionale ha approvato il 1 ottobre individua degli interventi per migliorarla, per velocizzarla, per togliere i treni che non funzionano e per trovare dei risparmi necessari in tempi di drastici tagli alle risorse pubbliche. Queste misure diventeranno attuative solo tra due mesi, ovvero al prossimo cambio orario. Per questo era già iniziata una serie di incontri con le amministrazioni locali, per discutere con loro la situazione e raccogliere i loro suggerimenti prima di inviare l’ordine di riorganizzazione del servizio a Trenitalia”. “Poiché rilevo che si richiedono ulteriori chiarimenti – continua l’assessore – e che serve ampliare la discussione, propongo di aprire un tavolo tecnico con tutti i soggetti coinvolti. Così come abbiamo sempre fatto anche in passato per interventi analoghi, come nella linea Firenze-pontassieve-arezzo e nella Arezzo-chiusi, dove il servizio è stato ottimizzato togliendo treni vuoti, ma senza lasciare a terra nessuno.” “E’ importante per noi raccogliere dei suggerimenti migliorativi – aggiunge – per mantere gli obiettivi che ci siamo dati: velocizzare e regolarizzare la linea e dare servizi più appropriati, perchè non dobbiamo dimenticare che con i tagli ai trasferimenti statali sul tpl non possiamo più mantenere treni semivuoti, dobbiamo evitare duplicazioni e abbattere dei costi che non siamo più in grado di sostenere. In un momento così difficile per il trasporto pubblico e ferroviario, non servono anatemi, ma idee migliori”. Il trasporto ferroviario regionale, così come il trasporto su gomma, ha visto una forte riduzione dei trasferimenti statali. Il taglio per il 2012 è di 170 milioni sui 490 che venivano precedentemente trasferiti. A questi tagli per il trasporto ferroviario si aggiungono altri 50 milioni venuti meno dal momento in cui lo Stato ha cessato di cofinanziare con queste risorse il contratto di servizio tra la Regione e Trenitalia. “In un momento dove lo Stato non ha denaro per gli investimenti e dove mancano i soldi per i servizi di trasporto – conclude l’assessore – non ci possiamo più permettere treni che partono a distanza di 10 minuti, piccole stazioni distanti tra loro 4 o 5 km, con meno di 100 utenti ed una media di 3 passeggeri a treno. Non possiamo più permetterci un orario dei bus sovrapposto a quello dei treni. Serve un’idea di rete, che non lasci a piedi nessuno, ma che si organizzi per le reali esigenze dei territori”. |
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MACEDONIA, BERS SOSTIENE SETTORE FERROVIARIO |
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Skopje, 15 ottobre 2012 - Macedonian Railways (Mz) Transport provvederà al rinnovamento del proprio materiale rotabile grazie ad un prestito da 50 milioni di euro concesso dalla Bers-banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. L´accordo sul finanziamento è stato firmato nei giorni scorsi tra il vice-premier e ministro delle Finanze Zoran Stavreski, il direttore di Mz Transport Oliver Derkoski ed il capo dell´Ufficio Bers a Skopje, Elena Urumovska. In particolare i fondi saranno utilizzati per l´acquisto di 150 vagoni merci, quattro vagoni a diesel e due elettrici per il trasporto passeggeri, ma anche per la ricostruzione di sei locomotrici elettriche. I nuovi vagoni saranno in linea con gli standard Ue in relazione ai comfort più moderni e per quanto riguarda il trasporto dei portatori di handicap. L´asta di selezione del fornitore verrà avviata tra la fine del 2012 e l´inizio del 2013 e le decisioni sull´assegnazione saranno prese entro la metà del prossimo anno. Stavreski ha sottolineato come tali acquisti consentiranno a Mz Transport di ridurre i costi di manutenzione del materiale rotabile, aumentando la propria capacità di competere e creare le condizioni per servizi più adeguati sia per quanto concerne il traffico merci che per quello passeggeri. L´investimento costituisce solo il primo passo di un più ampio progetto che prevede anche la ricostruzione della ferrovia sul tratto macedone del Corridoio 10. Secondo il ministro dei Trasporti e delle Comunicazioni, Mile Janakieski, l´obiettivo è arrivare alla creazione di 1.800 nuovi posti a bordo dei vagoni di Mz Transport. |
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CAPPELLACCI: "BASTA SOPRUSI ILLEGALI ALL´AUTONOMIA DELLA SARDEGNA". RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE SU TIRRENIA, ENTRATE, SANITÀ E ORDINAMENTO ENTI LOCALI |
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Cagliari, 15 Ottobre 2012 - "La Sardegna ricorre nuovamente davanti alla Corte Costituzionale contro uno Stato che, con le ripetute e illegittime lesioni alla nostra Autonomia, viola i diritti dei Sardi". Così il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, annuncia l’approvazione da parte della Giunta, durante la seduta dell’ 11 ottobre, di una delibera con la quale l’esecutivo ha deciso di proporre ricorso per la dichiarazione di illegittimità costituzionale di diversi articoli della cosiddetta spending review. "La Sardegna non ha certamente aspettato la politica nazionale per avviare un processo di revisione della spesa, che paradossalmente rischia di essere limitato e interrotto dalle indebite ingerenze del Governo. Non possiamo accettare che, riducendo a puro e semplice pretesto un rigore che invece noi già stiamo traducendo in pratica, il Governo consumi veri e propri arbitrii in materie delicate, come quella relativa al trasporto pubblico, della Tirrenia e che addirittura pretenda di sottrarre risorse a quella Sanità che la nostra Regione paga con risorse proprie e non con trasferimenti dello Stato, aggiungendo così un nuovo capitolo alla questione relativa alle entrate. Allo stesso modo non è tollerabile che il Governo, come un debitore che si fa lo sconto da solo, preveda degli accantonamenti sulle somme dovute a titolo di entrate, che debbono ancora essere pagate. Altrettanto gravi sono le palesi violazioni in materia di ordinamento degli enti locali, di trasporti su linee automobilistiche e tramviarie e di linee marittime ed aeree di cabotaggio fra i porti e gli scali della Regione: tutti temi riguardo ai quali non faremo nessuno sconto, a nessun governo, di qualsiasi origine o colore politico sia espressione. Il Governo – ha osservato il Presidente - prima spoglia i Comuni e le Regioni delle risorse necessarie ad esercitare i propri compiti, poi, violando la Costituzione, vorrebbe privarle delle proprie funzioni e infine vorrebbe ritirarsi, sottraendosi ai propri doveri e consumando una vera e propria desertificazione istituzionale, che priva i cittadini dei loro diritti. Diritti sui quali il popolo sardo e la Regione non intendono transigere. Per questo la nostra battaglia continuerà sia sul piano politico che su quello giurisdizionale". |
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