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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Ottobre 2012
SUCCESSO DELLA PARTECIPAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL FESTIVAL DI INTERNAZIONALE A FERRARA  
 
 Ferrara, 15 ottobre 2012 - Parlare e far parlare di Europa, dei diritti e dei doveri che ne derivano, degli europei: questi gli obiettivi della partecipazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea al Festival di Internazionale a Ferrara, conclusosi domenica 7 ottobre. Si è chiusa con 66mila presenze la sesta edizione di Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo del settimanale Internazionale, cui la Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha partecipato per il terzo anno consecutivo in qualità di partner istituzionale. Dopo il successo della prima edizione dell’anno passato è tornato il concorso “Una vignetta per l’Europa”: disegnatori di tutta Italia si sono sfidati a colpi di matita con le loro vignette che parlano di Europa, dei suoi leader politici, dei suoi cittadini. I disegni in gara sono stati esposti in una mostra allestita presso lo Spazio Europa e i migliori sono stati premiati domenica 7 ottobre presso il Teatro Comunale nel corso di un evento ad hoc – una conferenza dal titolo "Lo Stato dell´Unione in vignette" con Marco Zatterin (corrispondente de la Stampa), Thierry Vissol (Commissione europea) e Stefania Mascetti (Internazionale), un´occasione, anche, per vedere all´opera i celebri vignettisti Makkox, Nicolas Vadot, Tom Janssen e Mauro Biani (vincitore dell’edizione 2011 del concorso). Sette i riconoscimenti assegnati dal voto della giuria e del pubblico: Menzione speciale del pubblico: Marco Tonus, Macellazione del salvadanio – Il Male - Menzione speciale della giuria: Fabio Magnasciutti, Fitness – Il Misfatto - Premio speciale del pubblico: Mario Natangelo, La barzelletta – Linus - Premio speciale della giuria: Francesco Fioretto, Credit Crunch – Blitz quotidianno - Terzo premio: Luca D’ambrosio, Flag of Europe – Musicletter.it - Secondo premio: Tom Janssen, All’angolo – Presseurop.eu/it - Primo premio: Agim Sulaj, Europa in alto mare- Romagna Corriere. L´angolo Europa, nel Chiostro di S. Paolo, è stato il punto di riferimento per tutti gli "assetati" di sapere europeo, mentre i quattro workshop interattivi su temi europei hanno richiamato l´attenzione dei visitatori su temi che spaziavano da “La difesa delle lingue nazionali e gli estremismi nazionalisti” (5 ottobre) a “Internet: opportunità economica e criminalità”. All’economia, al lavoro e alla crescita è stato dedicato un terzo workshop sul tema della “Flexycurity” (7 ottobre), mentre l’ultimo ha affrontato "La crisi dell´identità europea" (6 ottobre). Il Festival è stato anche l’occasione per presentare una pellicola che parla dell’Unione Europa e degli uomini e donne che ogni giorno vi lavorano: "The Brussels Business", di Friedrich Moser e Matthieu Lietaert. Ma l´Europa si è fatta sentire anche alla radio, raccontata attraverso le persone e le storie di chi la vive, grazie alla trasmissione “L’altra Europa” di Radio24 condotta da Federico Taddia in diretta da Ferrara.  
   
   
UNICOM SUL WORKSHOP “PUNTO E A CAPO: FOCUS SULLA COMUNICAZIONE DI GENERE”  
 
Milano, 15 ottobre 2012 - La ricerca dell´effetto shock a tutti i costi e l´utilizzo stereotipato, se non addirittura distorto, della figura femminile sono diventati negli ultimi anni dei paradigmi sempre più diffusi nell´ambito pubblicitario. Una situazione degenerativa che oltre a svilire, e spesso offendere, la figura della donna ha accentuato il rischio di uno scadimento della professione del comunicatore. Per questo Unicom - Unione Nazionale Imprese di Comunicazione ha fortemente voluto l´organizzazione, nell´ambito de "La Settimana della Comunicazione", di un momento di analisi e confronto su questa delicata tematica. Si è così tenuta venerdì 5 ottobre, presso Accademia di Comunicazione, la tavola rotonda "Punto e a capo: focus sulla comunicazione di genere". A fare gli "onori di casa" la Presidente Unicom - Donatella Consolandi - che dopo i saluti ha ribadito l´impegno concreto dell´associazione e delle agenzie aderenti a farsi motore per la riaffermazione di una buona comunicazione, libera dagli stereotipi e centrata su una creatività sana. Particolarmente apprezzato dal variegato pubblico in sala, l´intervento di Daniela Brancati. La famosa giornalista e scrittrice, oggi vero punto di riferimento in Italia nello studio delle dinamiche sociali con particolare attenzione al mondo femminile e dei giovani, ha analizzato in modo puntuale il cortocircuito che negli ultimi anni ha caratterizzato il nostro paese e che ha portato alla completa distorsione del ruolo della donna nei più svariati ambiti e non solo in quelli più evidenti quali la televisione e la pubblicità. Un´analisi tecnica del mondo della comunicazione di genere è invece stata condotta dagli altri due ospiti: Vincenzo Guggino - segretario generale Iap e Federico Rossi - consigliere nazionale Unicom, moderati nella tavola rotonda da Daniela Rossi professionista della comunicazione con una forte specializzazione nella comunicazione di genere. Dopo una carrellata di alcune campagne sanzionate dall´Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, e come tali "paradigmatiche" della deriva creativa, Guggino si è soffermato sul ruolo dello Iap e sull´impegno profuso per garantire un innalzamento del livello qualitativo della comunicazione in Italia. Rossi invece ha analizzato la problematica dal punto di vista delle agenzie, focalizzandosi sulla confusione che spesso si genera tra notorietà immediata (raggiungibile anche tramite la pubblicità shock) e reputazione (costruibile solo nel lungo periodo attraverso un percorso virtuoso e fortemente minata dall´uso improprio della comunicazione). Rossi ha altresì ribadito il ruolo proattivo che, nonostante il periodo di crisi, le agenzie devono assumere sul fronte della ricerca creativa come risposta necessaria a ovviare alle soluzioni più semplici ed estemporanee illusoriamente offerte dalla pubblicità shock. Tutti gli interventi si sono caratterizzati per un comune denominatore: l´importanza di un cambio culturale. Solo imboccando la strada, sicuramente lunga e difficile ma alla fine premiante, di una discontinuità e crescita culturale a tutti i livelli si potrà arrivare a un effettivo cambio di rotta e, in particolare, alla diffusione di una comunicazione che non ricerchi la notorietà a tutti i costi e che rimetta al centro la qualità e il rispetto del target.  
   
   
TRENTINO, GRANDE SET DI «UNA BUONA STAGIONE»  
 
Trento, 15 ottobre 2012 - Da Mezzocorona alle Pale di San Martino, dal Lago di Toblino a Madonna di Campiglio, il territorio provinciale è protagonista delle riprese della fiction. Una coproduzione Rai Fiction e Dap-italy srl, realizzata in collaborazione con l´Assessorato all´agricoltura, foreste, turismo e promozione della Provincia autonoma di Trento, Trentino Marketing e con il contributo della Trentino Film Commission. Proseguono le riprese in terra trentina della fiction «Una buona stagione», iniziate il 10 settembre a Madonna di Campiglio e che si protrarranno fino a sabato 20 ottobre. In questi giorni la troupe è al lavoro sul set di Mezzocorona, impegnata in scene di interni ed esterni. Il comune rotaliano è la sede principale del film, ma sono tante le location della nostra provincia interessate in questi giorni dai ciak. «Una buona stagione» è realizzata con la collaborazione dell´Assessorato all´agricoltura, foreste, turismo e promozione della Provincia autonoma di Trento, Trentino Marketing e il contributo della Trentino Film Commission. «In questo momento – ha detto Giampaolo Pedrotti presidente della Film Commission - abbiamo 4-5 produzioni impegnate contemporaneamente sul nostro territorio, un dato che ci fa capire che il meccanismo funziona e che il Trentino interessa. Sembrava un risultato impossibile solo un anno e mezzo fa, ed è un movimento che crea indotto sul territorio e anche cultura». Una conclusione a cui fa eco Paolo Manfrini, direttore generale di Trentino Marketing:«questa fiction è il frutto di una positiva collaborazione con Trentino Film Commission, e rappresenta un´ottima opportunità per promuovere territorio». Dall´esordio a Campiglio, il set si è via via spostato, toccando tante suggestive località del Trentino, mettendo in mostra altrettante bellezze di questa terra. A partire da Castel Toblino, con il suo lago e i suoi panorami fatti di terrazzamenti e pareti a strapiombo; poi la tenuta di San Leonardo a Borghetto di Avio, con i bellissimi vigneti proprietà del Marchese Carlo Guerrieri Gonzaga, nei quali vengono prodotti alcuni tra i più pregiati vini trentini, come il Villa Gresti e il Vette di San Leonardo, con lo sfondo della splendida cascina padronale piena di fascino di un tempo. Spazio anche alla città di Trento, grazie ad alcune scene girate all´interno del pub Pedavena di via Santa Croce, che simula nella finzione della fiction un tipico locale di Berlino e all´Istituto agrario di San Michele all´Adige. Non mancheranno scorci spettacolari delle Dolomiti trentine. Nella fattispecie saranno protagoniste le Pale di San Martino, dove la troupe era al lavoro a fine settembre per girare alcuni ciak tra i sentieri di montagna. Mezzocorona resta comunque il main set fino a fine lavorazione prevista per il 20 ottobre, con le riprese che interesseranno alcune location del centro storico come Palazzo Martini, il municipio, il piazzale della Chiesa, il parco di via Dante e la biblioteca. Il cast è impegnato nel centro rotaliano proprio in questi giorni, catturando la curiosità e la partecipazione della popolazione, con la zona circostante il municipio che sembra una vera e propria Cinecittà in miniatura. «La gente partecipa e segue con entusiasmo le riprese anche grazie alla produzione, che si è posta nel modo giusto verso la comunità», ha detto Mattia Hauser, vicesindaco di Mezzocorona, durante un incontro con stampa e attori, ieri pomeriggio presso la sala di rappresentanza del comune. Il grande calore del paese è stata testimoniata anche da Roberto Alchimede, responsabile di produzione: «Un grazie va detto alle associazione e ai cittadini che, attraverso la loro accoglienza, rendono più facile il nostro lavoro». Ma i veri protagonisti sono loro, gli attori, che in queste settimane di ripresa stanno imparando a conoscere ed apprezzare il Trentino. Luca Calvani, Guido nella fiction, conosce da tempo la nostra provincia: «Ho “battezzato” la Trentino Film Commission con la serie tv “Sposami”, ma conoscevo già il territorio e mi sono innamorato di alcune belle zone, come Campiglio e dell´ottima cucina di questa terra». Amica del Trentino è anche Ottavia Piccolo, attrice con una solida esperienza teatrale:«Vengo spesso a Trento e anche a Rovereto per i miei spettacoli ed ho imparato ad amare questi luoghi, dove possiamo lavorare al meglio». Per la prima volta in provincia, invece, l´attrice argentina Luisana Lopilato, che ha ringraziato tutti per la splendida accoglienza, e il bellissimo Ricardo dal Moro, attore brasiliano che nella fiction interpreta il personaggio di Andrea Masci, figlio di Ottavia Piccolo, che con la madre ha un rapporto contrastato. Presente all´incontro anche il regista Fabio Jephcott: «Una buona stagione è una serie in sei puntate da 100 minuti che andrà in onda in prima serata su Rai Uno, nel corso del 2013, di cui c´è già l´intenzione di girare un sequel. Dunque un lavoro importante, che presenta una trama solida e personaggi caratterizzati da tensione drammatica di grande vigore». La serie è diretta da Gianni Lepre e Fabio Jephcott e co-prodotta da Rai Fiction e da De Angelis Group. Nel cast troviamo il francese Jean Sorel, Ottavia Piccolo, Alessandro Bertolucci, Ricardo Dal Moro, Marian Giulia Cavalli, Ivano Marescotti, Luisana Lopilato e Luisa Ranieri.  
   
   
PONTASSIEVE - DONATO IL FONDO LIBRARIO DELLA FAMIGLIA SANSONI 1400 VOLUMI DELLA FAMIGLIA CHE ABITÒ NEL PALAZZO COMUNALE PRIMA DEL DOPOGUERRA  
 
Pontassieve, 15 ottobre 2012 - La Famiglia Sansoni ha donato una collezione di libri al Comune di Pontassieve. Questi libri arrivano a Pontassieve per volere di Maria Stella Sansoni, discendente della famiglia Sansoni – Trombetta che è stata proprietaria fino al dopoguerra dell’attuale Palazzo Comunale. Sono circa 1400 libri della biblioteca privata di Eugenio Sansoni, personaggio illustre della città di Livorno, di cui è stato primo sindaco dopo l’Unità d’Italia. Si tratta di un fondo librario di grande pregio, con la maggior parte dei volumi che risale all’800, ma con alcuni pezzi del 700, del 600 e alcune prestigiose cinquecentine. Questi volumi saranno conservati all’interno del Palazzo Comunale dove ha abitato la signora Maria Stella fino a quando i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale non distrussero l’edificio, poi ricostruito e divenuto sede del Municipio. Il fondo librario – spiega l’Assessore alla cultura Alessandro Sarti - rappresenta un valore importante per il territorio, anche in relazione alla famiglia che l’ha posseduto e che tanta importanza ha avuto per la nostra storia locale, e rappresenta un grande valore aggiunto e di prestigio della Biblioteca e del Comune, che amplia in modo considerevole il proprio patrimonio storico culturale La donazione è stata discussa in terza commissione consiliare e approvata all’unanimità nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 27 settembre. I libri sono stati inventariati dal personale del Comune di Pontassieve e adesso sono in attesa di essere collocati nel Palazzo Comunale. Nei prossimi mesi sarà organizzata una cerimonia di donazione aperta a tutta al cittadinanza alla presenza degli eredi della Famiglia Sansoni. Breve cronologia della famiglia Sansoni Trombetta - Eugenio Sansoni, personaggio illustre della città di Livorno, di cui è stato primo sindaco dopo l’Unità d’Italia, fu avvocato e uomo di grande cultura che ha lasciato una biblioteca di circa 1400 testi, molti dei quali di alto pregio. Il figlio Carlo Sansoni sposò Angelina Trombetta e si è trasferì negli anni fra il 1880-85 a Pontassieve, nel palazzo attualmente sede del Comune dove allora risiedeva la famiglia Trombetta. Da questa unione nacque Fabio, padre di Maria Stella Sansoni che è cresciuta nel Palazzo Sansoni Trombetta fino all’età di 8 anni ed è l’unica discendente della famiglia Sansoni mentre gli altri 11 eredi sono della generazione successiva (discendenti di Maria Sansoni, sorella di Fabio).  
   
   
“COME GEMELLI NELLA PLACENTA” DI PATRIZIA MARINELLI  
 
Roma, 15 ottobre 2012 - Il legame affascinante, misterioso e inseparabile tra due sorelle cresciute insieme come fossero gemelle. La loro vita vissuta come un viaggio tra sogni, evasione, ricordi, poesia e musica. Tutto questo è “Come gemelli nella placenta”, il romanzo d’esordio della scrittrice romana Patrizia Marinelli che è stato presentato sabato 27 ottobre negli spazi della Libreria Assaggi di Roma. Durante l’incontro, moderato dall’antropologa Maria Teresa Paglia e al quale ha partecipato anche la pittrice Antonietta Campilongo, autrice del curioso e significativo quadro sulla copertina del libro, la scrittrice ha svelato al pubblico i tanti riferimenti e i retroscena della stesura del romanzo, divenuto un vero e proprio fenomeno sui social network e i blog letterari. Pubblicato da Aracne Edizioni, il romanzo racconta la storia di Domiziana, una ragazza di buona famiglia, con una sensibilità che la porta ad osservare tutto e tutti dal suo piccolo mondo e a chiedersi il perché di ogni cosa. Da adolescente impara ad affrontare la vita grazie alla spinta della sorella, cresciuta con lei come fossero gemelle, che le permette di uscire dal guscio. In un vortice di cambiamenti, sesso e droga si affacciano precocemente nella sua vita, portandola a scontrarsi con dure realtà. Alcool, musica e scrittura l´aiutano ad evadere e a combattere le sue paure, finché qualcosa la conduce in Marocco. "Scrivere il romanzo è stato come un torrente che ha iniziato a scendere dalle montagne – ha spiegato la giovane scrittrice - una volta in corsa, è diventato sempre più grande. Ormai ero coinvolta e non potevo far altro che arrivare fino alla fine". Biografia Patrizia Marinelli è una scrittrice romana emergente di trentaquattro anni, la cui passione per la scrittura è iniziata sin da bambina. Ha vinto piccoli premi letterari come il Premio saggistica E.i.p. “Scuola strumento di pace” nel 1995, il Concorso europeo del Movimento per la vita nel 1996, e il Premio poesia “L’alba del terzo Millennio” nel 2001.  
   
   
MISERERE D’UN’ALMA L’OPERA DI VERDI IN DIALOGO CON LE MUSICHE DEL NOSTRO TEMPO  
 
Parma, 15 ottobre 2012 - Un nuovo, originale appuntamento con I Concerti del Conservatorio lunedì 15 ottobre 2012, ore 17.00, ingresso libero, realizzati nell’ambito del Festival Verdi 2012 in collaborazione con il Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma. Il quintetto jazz formatosi in seno ai corsi di Musica d’insieme del Triennio e Biennio di Jazz del Conservatorio di Parma tenuti dai Maestri Roberto Bonati e Alberto Tacchini proporrà uno stimolante percorso musicale dal titolo evocativo Miserere d’un’alma. Il viaggio proposto da Gabriele Fava al sax, Michele Bonifati alla chitarra, Domenico Mirra al pianoforte, Andrea Grossi al contrabbasso e Riccardo La Foresta alla batteria partirà dalla reinterpretazione di alcuni brani di Verdi per giungere fino all’opera di alcuni dei più influenti musicisti jazz del calibro di Richie Beirach e Miles Davis, passando attraverso composizioni inedite dei giovani jazzisti. Si rinnova così l’impegno e la collaborazione del Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma con il Festival Verdi, che affida al talento riconosciuto di artisti e allievi cresciuti al prestigioso Conservatorio, ove continuano il loro perfezionamento, i concerti che animano il Ridotto del Teatro Regio durante tutto il Festival Verdi. Prossimo appuntamento con I Concerti del Conservatorio giovedì 18 ottobre 2012 al Ridotto del Teatro Regio di Parma alle ore 17.00, sempre a ingresso libero, con il secondo concerto lirico verdiano in calendario. In programma i brani più celebri e amati del Maestro, interpretati da Hayung Yoo, Ah Li Lee, Xia Yan, Zang Yang, Song Jiwon, Jeon Seong Min accompagnati al pianoforte da Giuseppe Vaccaro.  
   
   
WOP! WORKS ON PAPER  
 
Milano, 15 ottobre 2012 - La galleria Fabbri Contemporary Art presenta Wop! works on paper, un’esposizione dei lavori su carta di artisti italiani e stranieri che, nella specificità delle singole declinazioni, svela tutta la valenza poetica e la forza maieutica del medium carta. Le opere su carta possono essere intese come espressione immediata, semplice annotazione attraverso cui l’idea si deposita nella sua forma nascente o, anche, come strumento per una più disinvolta verifica di percorsi possibili dell’opera; alternativamente, la carta è supporto per modalità progettuali analitiche, meditate e puntuali, che tendono ad anticipare, come in un laboratorio, le incognite del caso, facendo vibrare i percorsi della più sorvegliata intenzione artistica. Infine, le opere di carta sono una dichiarazione di campo esplicita: che sia ricercata o comune, da mero supporto la carta si fa corpo dell’opera, concentrando in una stringente referenzialità il senso della propria forma oggettuale come forma del tempo, forma fallibile di ogni costruzione. L’espressione eterogenea degli artisti in mostra, affidata al segno, al cromatismo, alla tattilità o alla trasparenza, si apparenta quindi all’essenzialità della comunicazione che il medium della carta veicola, coerentemente alla linea di ricerca della galleria e tanto più attuale in questo particolare momento. Perché i sensi si riaffinino e perché “less is more”. Opening giovedì 25 ottobre dalle 18.30. Fino al 20 novembre 2012 saranno esposte le opere di Christiane Beer, Alessandro Bergonzoni, Irma Blank, Renata Boero, Stephane Bordarier, Marco Casentini, Enrico Castellani, Claudio Citterio, Sonia Costantini, Domenico D’oora, Sergio Fermariello, Emanuela Fiorelli, Gaspare, Marco Gastini, Mariella Ghirardani, Arianna Giorgi, Paolo Iacchetti, Alan Johnston, Adele Lotito, Matt Mcclune, Yari Miele, Elena Modorati, Carmengloria Morales, Gianni Moretti, Maria Elisabetta Novello, Paola Pezzi, Alex Pinna, Paolo Radi, Roberto Rizzo, Aurelio Sartorio, Antonio Scaccabarozzi, Paolo Serra, Giuliana Storino, Sean Shanahan, Giuseppe Uncini, Jan Van der Ploeg, Grazia Varisco, Susan York, Antonella Zazzera.  
   
   
“ LE REVE DANS UNE REVE” MOSTRA FOTOGRAFICA DI AGNÈS SPAAK MILANO, PALAZZO ISIMBARDI, DAL 19 AL 26 OTTOBRE 2012  
 
 Milano, 15 Ottobre 2012 Il prossimo 19 ottobre alle ore 18.30, nella straordinaria cornice di Palazzo Isimbardi (Corso Monforte 35, Milano) si inaugura la mostra fotografica di Agnes Spaak dal titolo “Le rêve dans un rêve” a cura di Stefania Morici e Federico Poletti. La mostra è nata grazie alla collaborazione con l’Assessorato Moda Eventi Expo della Provincia di Milano. Per la prima volta si possono vedere raccolte insieme 22 fotografie dell’artista, alcune delle quali inedite e realizzate per l’occasione. All’inaugurazione interverranno il Presidente della Provincia On. Guido Podestà, l’Assessore Moda Eventi Expo della Provincia di Milano Silvia Garnero e l’artista Agnes Spaak. “Si tratta di un’esposizione, a ingresso gratuito, che attesta la nostra attenzione verso la cultura e le arti, che fanno della nostra sede uno spazio permanente a disposizione dei milanesi - ha dichiarato il Presidente On. Guido Podestà -. Questa mostra fotografica firmata Agnès Spaak, attrice e fotografa francese, dimostra, infatti, ancora una volta, la volontà della Provincia di Milano di aprire, ai cittadini, le porte di Palazzo Isimbardi. Una tendenza che ci ha consentito di ospitare le migliori performance di artisti del calibro di Agnès”. Silvia Garnero, Assessore Moda Eventi Expo, ha dichiarato che “La Provincia di Milano è orgogliosa di ospitare l’arte di Agnes Spaak che, attraverso fotografia e pittura, offre una chiave d’interpretazione della realtà unica nel suo genere. La luce catturata nei fotogrammi dell’artista francese restituisce atmosfere oniriche capaci di suscitare emozioni profonde e stimolare una ricerca interiore di nuovi significati per spazio e tempo. Un appuntamento importante per Palazzo Isimbardi che accoglie per la prima volta a Milano una grande protagonista internazionale.” Questa prima personale milanese dedicata al lavoro di Agnes Spaak intende mostrare come i confini espressivi della fotografia possano essere spinti oltre la definizione di un genere o di una categoria estetica, verso una ricerca sperimentale e inimmaginabile. Come è stato evidenziato dal critico Gian Paolo Serino: “Agnes Spaak ha inventato un nuovo genere narrativo: il “neon-realismo”. Le sue fotografie sono scatti di luce attraverso l’obiettivo di una realtà intermittente che tutti noi viviamo, ma che pochi comprendiamo davvero di vivere. Una realtà istantanea, dove tutto sembra destinato a scomparire. Se c’è stato il neo-realismo nel cinema e nella letteratura, in questi tempi (im)mediati un’artista deve fotografare una realtà che mentre la racconti scompare. In un mondo telecamera Agnes Spaak usa le immagini come la camera oscura dei nostri sogni. In un mondo dove niente sembra destinato a rimanere per sempre, creare immagini è come scrivere sull’acqua: tutto scompare appena appare. Agnes Spaak rimane impressa oltre la pellicola del vedere. Le sue fotografie non sono semplici immagini, ma quadri acustici: perché riesce a condurci là dove si smette di vedere, si smette di ascoltare, si smette di sembrare e si comincia finalmente a sentire”. All’interno della mostra Agnes Spaak ospiterà inoltre una serie di fotografie realizzate da Darko Labor, che debutta per la prima volta in Italia. La sua ricerca documentaristica si concentra sulle persone che incontra per le strade di Zagabria e di altre città croate e italiane. Dapprima diventa molto popolare su Instagram, per poi passare alla fotografia in digitale, rigorosamente in bianco e nero. Tra i suoi soggetti preferiti, le persone anziane, soprattutto signore, che lui chiama “le mie rose” e che fotografa nei dettagli dei loro volti segnati dal tempo e dalle sfide che hanno affrontato in tutti i loro anni di vita. Fiere di mostrarsi in tutta la loro naturalezza al suo obiettivo. Due percorsi - quello di Darko Labor e Agnes Spaak - uniti dalla comune passione per la realtà colta attraverso due visioni differenti: una onirica, quella della Spaak, l’altra, quella di Labor, realista, ma capaci entrambe di trascendere l’“Hic et Nunc”. Una percorso unico nel suo genere anche grazie all’allestimento, che è stato curato dagli Architetti Jessica Astolfi, Luigi Cancellara e Agostino Danilo Reale. Note biografiche-artistiche - Figlia di Charles Spaak, sceneggiatore di capolavori del cinema francese, Agnes Spaak inizia fin da piccola a respirare il mondo intellettuale e artistico della Parigi creativa degli anni ’60. Si trasferisce in Italia e lavora come attrice, dove gira il suo primo film “Un amore” di Dino Buzzati. Roma diventa la sua città e inizia a girare il mondo come attrice. Tra un set e l’altro, scopre la sua passione per la fotografia e decide di dedicarsi completamente ad essa, collaborando come inviato speciale di grandi case di produzione come la Twenty Century Fox, Titanus, tanto per citarne alcune, realizzando ritratti fotografici, tra i tanti quelli di Claudia Cardinale, Oliver Reed, Florida Bolkan, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Jeanne Moreau e molti altri. Nel 1975 decide di stabilirsi a Milano per approfondire la sua ricerca fotografica nel mondo della Moda. Viene assunta come redattrice e fotografa per la casa editrice di Edilio Rusconi per vari anni (poi gruppo Hachette, oggi gruppo Hearst). Nel 1999 diventa libera professionista e collabora con le più grandi case editrici: Rizzoli, Mondadori e Condenast. Oggi si dedica principalmente alla pubblicità realizzando note campagne pubblicitarie. Nel 1985 esce una sua prima mostra, ispirata al pittore Balthus, in cui interpreta il mondo adolescenziale per la casa di moda Biki. Darko Labor nasce in Croazia nel 1975. Sin da bimbo, si appassiona al mondo della radio e a 16 anni inizia la sua carriera radiofonica a Sibenik, la sua città, sul mare Adriatico di fronte a Pescara, da dove arrivano le onde delle trasmissioni Rai che lo portano a imparare l’italiano e a immaginare il mondo al di là della barriera geopolitica che separava la ex Jugoslavia dall’Europa occidentale. Si trasferisce a Zagabria nei primi anni ‘90 per frequentare l’università e proseguire la sua carriera da giornalista radiofo­nico, che lo porterà a lavorare come conduttore e inviato per Bbc World, durante gli anni della guerra Jugoslava, e in seguito alla Radio nazionale croata Hrt, dove lavora a tutt’oggi come capo redattore. In questi ultimi anni, Darko inizia un cammino parallelo spostandosi dalla voce alle arti visive e sfoga nella fotografia la sua creatività e la sua voglia giornalistica di documentare, scattando migliaia di immagini per le strade di Zagabria e in giro per il mondo. Darko Labor non è un fotografo, ma un poeta dell’immagine. Testo di Vittorio Sgarbi - Apparizioni. Sono fotografie dell’anima. Agnes non è interessata alla realtà che si vede; ma a quella che non si vede, alle ombre, alla memoria che rende nitide le cose lontane e trasforma quelle vicine a sua immagine. Il presente si allontana e il passato vive con noi. Più facile dirlo con la pittura, come fecero i simbolisti, Odilon Redon, Fernard Khnopff, che esprimerlo con la fotografia. Ma la fotografia oggettivizza, rende reali anche i sogni. Agnes ricorda e sogna, e ce lo racconta con la fotografia. C’è un’immagine di Dante che bene esprime questa condizione. Nel “Paradiso”, nel Xxxiii canto: “Qual è colui che sognando vede, che dopo ‘l sogno la passione impressa rimane, e altro a la mente non riede, cotal son io, che quasi tutta cessa mia visione, e ancora mi distilla nel core il dolce che nacque da essa”. La fotografia di Agnes evoca fantasmi, anche di luoghi, di situazioni che sono state e che riemergono, di persone amate. Fuochi nella notte, pervasi di aloni che ne confondono i contorni, sottraendoli al tempo e allo spazio. Presenze. Testo di Stefania Morici - Immagini sonore, “tattili”, che afferrano l’anima e attraversano gli occhi, la pelle, le emozioni: le fotografie di Agnes Spaak sono scatti di nostalgia, di storie passate, di sogni, di visioni future; hanno una musica dolce, segreta, “incantatrice”, che ci spinge a guardarci dentro, a “sentire” al di là della superficie, ad andare oltre. Attraverso le sue immagini Agnes Spaak ci tocca, ci accarezza, ci scuote; canta i suoi desideri, le sue fragilità, la sua forza, e gioca con la realtà, con i ricordi, con il tempo che scorre. I suoi occhi malinconici e divertiti di donna e di bambina sono gli occhi di tutti noi che viviamo la caducità e l’imperfezione della vita attraverso il sogno infinito di eternità. E così, come dentro un caleidoscopio, ci troviamo davanti ad un’infinità di immagini, di figure che cambiano senza mai ripetersi, e l’obiettivo si trasforma in un viaggio onirico fatto di microscopici frammenti attraverso i quali osservare noi stessi e gli angoli nascosti della nostra anima. Se è vero, come scrive Khalil Gibran, che “il ricordo è un modo d’incontrarsi”, nelle fotografie di Agnes Spaak c’è tutto il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro: “Le rêve dans un rêve”, un gioco di specchi e scatole cinesi, appunto, che la Spaak mette in scena per fuggire dagli stereotipi e penetrare, con leggerezza e profondità, quanto la realtà ci presenta.  
   
   
“THIS IS ROME” , FESTIVAL DELLA NUOVA CREATIVITÀ DI ROMA  
 
Roma, 15 ottobre 2012 - Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha partecipato l’ 11 ottobre alla conferenza stampa di presentazione di "This is Rome", mappa della nuova creatività di Roma. L’evento si è tenuto a partire dalle ore 14, nel cuore di Roma, presso Palazzo Incontro in via dei Prefetti 22. Il festival – che si terrà il 17 e 18 ottobre – è un’iniziativa proposta dal Progetto Abc Arte Bellezza Cultura della Provincia di Roma, insieme a Snob production. L’iniziativa – organizzata da Snob e Progetto Abc - Arte Bellezza e Cultura della Provincia di Roma - in collaborazione con Provincia creativa, Carhartt, Fandango Incontro e Settembrini – si svolgerà all´ interno di Palazzo Incontro, nuovo polo culturale della Capitale. Torna dunque, in versione rinnovata, e si rinnova il festival che raduna tutte le nuove correnti creative della capitale. Sarà così possibile, con ingresso gratuito, conoscere le novità creative in tema di arte ed espressioni culturali. A fare gli onori di casa e a presentare l´evento, come detto, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. "La società odierna – ha affermato Zingaretti – impedisce di creare un nuovo modello di vita. È necessario alla fine di una fase storica così drammatica pensare ad un nuovo modo di costruire comunità e guardare alla creatività come una nuova chance di questo tempo. La cultura e´ un bene prezioso, perchè noi non abbiamo miniere di diamanti o pozzi di petrolio”. “Investire sulla creatività – ha aggiunto Zingaretti – si inserisce dentro l´idea di una persona. Non vorrei che ci cullassimo solo sulla valorizzazione del passato, che è anche giusto, ma occorre tener presente che dobbiamo investire nel futuro e nella classe creativa di questo Paese. L´urbe infatti è quello che c’è tra le case. La coesione che cresce nello spazio pubblico". “This is Rome” infatti, ha l’obiettivo di esplorare e dare visibilità ai nodi culturali che caratterizzano il panorama capitolino. Nato nella dimensione del “club”, quest’anno il festival, ingloberà al proprio interno anche mostre di illustrazioni e di urban art, installazioni audiovisive e, in collaborazione con Afrodisia e Ornella Cicchetti, assaggi di street food. In questa edizione 2012 “This Is Rome” si sposta - come detto - all’interno di Palazzo Incontro, che grazie ai numerosi spazi espositivi e alla sua struttura, sviluppata su più piani, permetterà di esprimere al meglio le differenti realtà del festival. Dalle ore 17.00 sarà possibile visitare al primo e secondo piano esposizioni di talenti creativi romani affermati ed emergenti. Le sale saranno allestite con opere di urban painting, graphic design,illustrazioni e video installazioni. Lo spazio sarà dedicato alla migliore selezione del fermento creativo romano, ospitando artisti come Oblivious Artefacts, Elsewhere Factory, Aira, Daniele Spanò, Quiet Ensemble, Santasangre, vj Databhi, Alice Pasquini, Irene Rinaldi, Lorenzo Ticci Cancelletto, Luca Laurenti aka Mklane, Sbagliato e Valeria Crociata. Il tutto sarà affiancato da un nuovo progetto che intende raccontare il mondo del food come una delle componenti culturali essenziali della città. La cucina romana sarà reinterpretata in chiave street con incursioni afro, grazie alla partecipazione dei più innovativi nomi della nuova ristorazione. Infine, dalle 18.00 - fino a tarda notte - i producer più affermati della capitale animeranno la sala al piano terra con musica e videoproiezioni. La realtà musicale urbana è in continua evoluzione e contribuisce ad alimentare il tessuto culturale dei giovani romani. Le 6 crew musicali che riflettono questo tessuto e che animeranno le serate di This Is Rome saranno Amigdala, L-ektrica, Loose Habit, Say It Loud, Fish’n’chips e One Love Hi Powa. A loro si aggiungono due talentuosi dj dell’etichetta Scenario in veste di special guest: Ad Bourke e Panoram. Ad anticipare le due serate sarà la preview del 15 ottobre presso il Carhartt Square di Vicolo del Cedro 10, sede di Snob Production, che dalle 18.30 offrirà un aperitivo musicale con djset di Luminodisco by Exe-cute. L’evento rappresenterà anche l’occasione per ritirare i premi del social contest di “This Is Rome”, l’iniziativa che grazie ad un tweet o una semplice foto permette di vincere magliette “This Is Rome” ed il poster inedizione limitata realizzato dall’illustratrice Chiara Tomati. Per ulteriori informazioni http://www.Thisisrome.it/    
   
   
A TRENTO VA IN SCENA LA STORIA DELLO SCI  
 
Trento, 15 ottobre 2012 - Nello spazio museale de “Le Gallerie” a Piedicastello (Trento) apre giovedì 18 ottobre la grande mostra “Ski past: storie nordiche in Fiemme e nel mondo”. Un’iniziativa della Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Comitato organizzatore Mondiali Fiemme 2013. Si terrà giovedì 18 ottobre alle ore 18 presso “Le Gallerie” di Trento (Piedicastello) l’inaugurazione della mostra “Ski Past. Storie nordiche in Fiemme e nel mondo”. La mostra, organizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino insieme al Comitato organizzatore Mondiali Fiemme 2013, si avvale di importanti patrocini e collaborazioni di livello internazionale. Tra i patrocini ricordiamo quello della Fis (Federazione Internazionale Sci), della Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali), del Comando Generale della Guardia di Finanza, della Magnifica Comunità di Fiemme e della Provincia autonoma di Trento, che ha sostenuto l’iniziativa e ha contribuito alla sua realizzazione. Tra i partner internazionali si ricordano l’ Holmenkollen Ski Musuem di Oslo (Norvegia) e il Museo Olimpico di Losanna (Svizzera). Da quando, nel 2008, “Le Gallerie”, in precedenza tunnel stradali della circonvallazione di Trento, sono diventate spazio destinato alla storia e alla memoria, è questa la prima grande esposizione che affronta un argomento considerato estraneo ai principali temi della storia. Negli anni precedenti “Le Gallerie” hanno infatti ospitato le mostre “Il Popolo scomparso” sulla Prima guerra mondiale, “Storicamente Abc” dedicata alla storia del Trentino, fino alla recente esposizione “Ritorno sul Don 1941-1943: la guerra degli italiani in Unione sovietica”. La storia di una valle e della Magnifica comunità di Fiemme, le origini nordiche dello sci, l’età delle esplorazioni, l’uso dello sci durante il primo conflitto mondiale e poi, ancora, la storia delle competizioni e l’attenzione all’evoluzione tecnica delle specialità nordiche (sci di fondo, salto, combinata nordica), sono oggetto di un’esposizione che si sviluppa in modo innovativo e coinvolgente tra la Galleria bianca, il piazzale nord (dove sarà allestito il nostro Campo gara) e la Galleria nera in tutti i suoi 300 metri di lunghezza. La mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno 2013 dal martedì alla domenica, orario 9.00-18.00, lunedì giorno di chiusura, ingresso libero. Www.museostorico.it  – www.Legallerie.tn.it    
   
   
GRANDE CARTELLONE PER IL PREMIO CIAMPI 2012, DAL 19 OTTOBRE A LIVORNO  
 
Firenze, 15 ottobre 2012 – Grandi nomi nel ricco cartellone dell’edizione 2012 del premio Piero Ciampi, dedicato al celebre cantautore livornese scomparso nel 1980. Dal 19 al 27 ottobre prossimi si avvicenderanno sui palcoscenici livornesi Roberto Vecchioni,eugenio Finardi, Claudio Lolli, Morgan, Bobo Rondelli, e da New York il musicista cult Kenny White. Perchè La cultura non è un lusso, come il direttore artistico della manifestazione Franco Carratori e il suo staff hanno voluto intitolare questa diciottesima edizione il cui cartellone è stato presentato stamani a Firenze insieme ai vincitori di quest’anno: La Metralli per il concorso nazionale, e Il generale & No Lounge per la miglior cover. “Sicura che la cultura non è un lusso – ha scritto in un messaggio di saluto l’assessore regionale alla culturaCristina Scaletti, trattenuta a Bruxelles da impegni istituzionali – la Regione continuerà fin dove possibile a sostenere come ha fatto finora iniziative come questa dedicata al grande Piero Ciampi. Non è un lusso, la cultura è una necessità civile e sociale che qualifica, proprio e perfino nei momenti di crisi, la vita comune e costruisce le basi per riprendere la via verso la crescita condivisa”. Nella serata conclusiva, ospitata al ridotto del Teatro Goldoni, Vecchioni e Finardi riceveranno un riconoscimento per la loro carriera musicale, e ci sara’ un concerto al quale prenderanno parte, tra gli altri, appunto Lolli, Morgan e Rondelli. Ci sarà anche un omaggio al troppo presto dimenticato Herbert Pagani, grazie a Marco Ferradiniche presenterà il suo cd La mia generazione; e il gruppo napoletano Letti Sfatti con Peppe Lanzetta con il loro cofanetto multimediale E se il mondo somigliasse a Piero Ciampi. Tra gli eventi in programma, da segnalare la presentazione, il 19 ottobre al Teatro C, della compilation Cosa resta di Piero Ciampi, con cover dei suoi brani cantate tra gli altri da Brunori sas, Cristina Donà, Paola Turci, Ginevra di Marco e John De Leo. Il 25 ottobre ci sarà invece al Centro musicale polifunzionale, il live del pianista degli Area Patrizio Fariselli. Un premio speciale, il Valigie rosse, andrà poi al poeta franceseCharles Juliet, per la sua antologia Mietiture, e all’italiano Giacomo Trinci per il suo lavoro inedito Sul finire.  
   
   
"ABOUT ME": UNO SPETTACOLO SULL´IDENTITÀ ALLA FILARMONICA DI TRENTO  
 
 Trento, 15 ottobre 2012 - Giovedì 18 ottobre, presso la sala della Filarmonica di Trento, in via Verdi, alle ore 21, andrà in scena lo spettacolo di musica e teatro "About me", creato dai ragazzi del Teatro Bakimbaum e dell´Orchestra Fuoritempo assieme a quelli della Fondazione "Beresheet Lashalom" e dell’ensamble "Lauda" di Jezreel Walley, Nazareth. L´ingresso è libero. Il Trentino sempre più in rete con il mondo, pronto a scambiare esperienze e condividere arte ed emozioni. E’ quello che è accaduto in agosto in Israele grazie al gemellaggio per la pace tra i giovani dell’orchestra "Fuoritempo" di Martignano e i ragazzi del “gruppo teatrale Bakimbaum" di Trento con i ragazzi ebrei, musulmani drusi e cristiani, del gruppo "Arcobaleno" della Fondazione "Beresheet Lashalom" e l’ensamble "Lauda" di Jezreel Walley, Nazareth. Questo inedito sodalizio umano e artistico approda ora anche a Trento, giovedì 18 ottobre, alle ore 21, nella sala della Filarmonica, nell´ambito delle iniziative di "Officina Medio Oriente". "About me" è uno spettacolo incentrato sul tema del dialogo tra identità, filtrato dallo sguardo di ragazzi adolescenti. Per creare un dialogo è fondamentale capire da dove si parte, da quale identità. Per questo gli autori hanno deciso di chiamare lo spettacolo "About Me". Partendo da una consapevolezza di sè, confrontarsi e scoprire le diversità diventa più facile per capire anche cosa unisce e divide, in quanto uomini, al di la della cultura d´origine, della tradizione e della religione. La storia che si sviluppa durante lo spettacolo riguarda il conflitto tra la libertà individuale e qualsiasi forma di potere o dogma comportamentale restrittivo, la scoperta della creatività e della partecipazione condivisa.  
   
   
MOSTRA: LA BELLEZZA DELLA CAMPAGNA SENESE PITTURE E CERAMICHE DI GIOVANNI CRESCIMANI MARSIGLIA 8 – 24 NOVEMBRE 2012  
 
 Marsiglia, 15 ottobre 2012 - La rassegna presenta una serie di straordinari acquerelli che ci portano a scoprire la piacevole Toscana. La calma e la serenità della campagna senese, è qui rappresentata attraverso l´emozione di momenti e luoghi che l´artista ha vissuto e vive ancora oggi. Immagini fissate dapprima nella memoria e velocemente trascritte nei taccuini di viaggio per divenire successivamente delle opere d´arte dove l´intimismo delle emozioni vissute fa rivivere la magia di un momento, di una luce, del tempo che passa al ritmo delle stagioni. I paesaggi toscani attraggono l´occhio dell´artista che li reinventa trasformandoli in ideali geometrie che partono dagli appuntiti cipressi per perdersi nelle rotondità delle colline, per dare ad un insieme di sentimenti ed emozioni la possibilità di esprimersi attraverso la suggestione naturalistica. La dolce malinconia, che avvolge le opere di Giovanni Crescimani, si svela attraverso le sfumature dei colori utilizzati, dal tenue ocra all´intenso marrone. Questa armoniosa colorazione crea il fascino delle opere consentendo alla tradizione della pittura in plein air di integrarsi alla moderna sperimentazione. Nelle opere di Crescimani si ritrova una costante ricerca, ma anche l´utilizzo di antiche culture, come quella cinese che l´artista ha lungamente studiato, come dimostra il suo anomalo e interessante cammino.. L´articolato percorso della mostra si completa con una serie di lavori in ceramica smaltata che testimoniano della creatività manuale e plastica dell´artista Giovanni Crescimani, nato a Tirana da padre siciliano e madre veneziana, vive e lavora tra Roma e la Val d´Orcia (Siena), dove trascorre gran parte del suo tempo. Laureatosi in ingegneria elettronica, ha sempre, parallelamente, coltivato la sua grande passione per la pittura. Ha approfondito lo studio della tecnica del disegno dal vero presso l´Accademia di Brera. Nel contempo ha mantenuto un costante interesse per i classici, come i vedutisti veneziani ed in particolare per il virtuosismo pittorico di Francesco Guardi. Dopo aver lavoratato nelle principali aziende del settore informatico, nel 1995 ha deciso, anche per la notorietà acquisita e per i ripetuti apprezzamenti critici, di dedicarsi esclusivamente alla pittura. Risale proprio al 1995 la sua prima mostra personale Le Mutazioni presso la galleria L´eclisse di Roma. Inaugurazione Istituto Italiano di Cultura Marsiglia Giovedi´ 8 Novembre 2012 Alle 18,30.