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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Ottobre 2012
ENERGIA: LA COMMISSIONE EUROPEO DEFERISCE ALLA CORTE DI APPELLO CONTRO LA POLONIA E LA SLOVENIA PER IL RECEPIMENTO INCOMPLETO DELLE NORME UE  
 
 Bruxelles, 25 ottobre, 2012 - La Commissione europea ha lanciato un appello contro la Polonia e la Slovenia  presso la Corte di giustizia dell´Unione europea per recepimento incompleto della normativa comunitaria sul mercato interno dell´energia. La Polonia ha, fino ad oggi, solo in parte recepito la direttiva sull´energia elettrica. La Slovenia non ha pienamente recepito la direttiva sull´energia elettrica, né gas. Gli Stati membri erano tenuti a recepire le due direttive entro il 3 marzo, 2011. "E ´urgente il completamento del mercato interno dell´energia in modo che le famiglie e le imprese possono contare su un approvvigionamento sicuro di energia a prezzi accessibili", ha detto Oettinger, Commissario europeo responsabile della energia. "creazione di un quadro giuridico adeguato in tutti gli Stati membri è un prerequisito per il mercato interno dell´energia diventa realtà." La Commissione chiede alla Corte di infliggere una sanzione giornaliera di Polonia di 84,378.24 euro. Per la Slovenia, la Commissione propone, per entrambe le direttive non recepite, una multa giornaliera di 10,287.36 euro. Le sanzioni in funzione della durata e la gravità dei reati. In caso di giudizio positivo della Corte, la penalità giornaliera è versata dalla data della sentenza fino al completamento del recepimento. La Corte deciderà il loro importo finale. Trasposizione incompleta di queste direttive in Slovenia e Polonia ha portato la Commissione ad inviare lettere di diffida ai due paesi di settembre e novembre 2011. Un parere motivato è stato inviato in Polonia nel maggio 2012 e un altro in Slovenia nel mese di giugno 2012. Nonostante queste procedure, questi due paesi non hanno ancora completato la trasposizione. La Commissione esamina anche la situazione in altri Stati membri a cui ha inviato pareri motivati ​​per recepimento incompleto delle direttive sull´elettricità e il gas. Le misure adottate oggi dalla Commissione potrebbe essere seguita nei prossimi mesi, altri rinvii alla Corte di giustizia.  
   
   
MILANO: TELERISCALDAMENTO. 85MILA FAMIGLIE RAGGIUNTE DAL SERVIZIO 70 MILA TONNELLATE DI CO2 IN MENO IN ATMOSFERA  
 
 Milano, 25 ottobre 2012 - Con l’avvio della stagione termica 2012-13 salgono a oltre 85 mila gli appartamenti equivalenti* serviti, nella città di Milano, dalla rete del teleriscaldamento di A2a, con un incremento del 6,5% circa rispetto all’anno precedente. Ad oggi le volumetrie allacciate sono pari a circa 20 milioni di m3. “Milano punta sull´innovazione tecnologica come strada verso la sostenibilità ambientale e la decisione di incrementare il servizio lo dimostra. Grazie agli investimenti sul teleriscaldamento possiamo garantire a sempre più cittadini un sistema di riscaldamento pulito e la nostra città può ottenere risultati concreti nella lotta all´inquinamento atmosferico provocato dai vecchi impianti a gasolio e metano”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano e Verde Pierfrancesco Maran. “Milano si sta già muovendo nella logica della città metropolitana, prima ancora che venga istituita. Una città-rete che prende forma a partire dall’energia, dall’ambiente, dall’adozione dell’agenda digitale fino al sistema di trasporto”, ha detto il Direttore generale del Comune di Milano, Davide Corritore. Nel corso dell’anno, in città sono stati posati 10 km di rete e investiti oltre 27 milioni di euro per lo sviluppo del teleriscaldamento nell’area milanese. Nel corso del 2011 il teleriscaldamento ha permesso di evitare l’emissione di circa 2,5 t di polveri sottili, 70 mila t di Co2, 50 t di Nox, 25 t di So2 e un consumo di circa 20 mila tep (tonnellate equivalenti di petrolio). A2a ha previsto di investire oltre 34 milioni di euro per lo sviluppo del teleriscaldamento a Milano e hinterland nel corso del 2013. Le reti del teleriscaldamento di A2a sono alimentate principalmente da fonti rinnovabili - termovalorizzazione e pompe di calore – e da sistemi di produzione simultanea di elettricità e calore ad alto rendimento e garantiscono un consistente risparmio di combustibili fossili (ad esempio gasolio e metano), fornendo un servizio con elevati standard di qualità, sicurezza e rispetto per l’ambiente. Il piano di sviluppo del teleriscaldamento in città è definito e attuato in coerenza con gli indirizzi in materia urbanistica e di programmazione degli interventi sulla viabilità definiti con il Comune di Milano. *Appartamento equivalente = 80mq.  
   
   
COBB: IL PALAZZO DELLA REGIONE L0OMBARDIA È L´ORGOGLIO DELLA MIA VITA  
 
Milano, 25 ottobre 2012 - Ne parla come "l´orgoglio della sua vita professionale", il progetto che gli ha dato "più soddisfazione in 62 anni di lavoro". L´architetto statunitense Henry N. Cobb, classe 1926, ha voluto tornare a Palazzo Lombardia per incontrare il presidente Roberto Formigoni. Pochi giorni fa, giovedì 18 ottobre, la Regione è stata insignita a Chicago del premio internazionale istituito dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago: negli Stati Uniti d´America era presente, assieme ai funzionari regionali, lo stesso Cobb, progettista del Palazzo Lombardia. Un Palazzo Vivo Nella Città - Era dal 21 marzo 2011 che Cobb non tornava a Palazzo Lombardia, da quando cioè il complesso fu inaugurato dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano. Allora come oggi l´architetto guarda all´edificio con piena soddisfazione: "Ho visto piazza Città di Lombardia animata 24 ore al giorno - ha detto a Formigoni l´architetto, presente da giorni a Milano -. Il progetto, uscito dalla mia vita, è entrato pienamente nella vita della città". C´è Bisogno Di Spazi Pubblici - A 86 anni e dopo aver progettato grattacieli in tutto il mondo, Cobb non ha mai abbandonato la sua creatura milanese. Non manca, ad esempio, di informarsi sulle attività in programma nella grande piazza coperta: "L´architettura contemporanea si è concentrata sugli edifici privati. C´è bisogno di spazi pubblici". Committenza Molto Chiara - Architetto con una visione da sociologo, Cobb ama sottolineare come Palazzo Lombardia "abbia una presenza emblematica all´interno del tessuto cittadino". Era stato progettato come un edificio aperto alla città e così è oggi: "Nel mio lavoro non mi è capitato di ricevere una committenza con una dichiarazione d´intenti così chiara", ha spiegato a Formigoni. Fu la Giunta regionale a lanciare, 12 anni fa, nel 2012, il manifesto contenente gli obiettivi di edificazione di Palazzo Lombardia. Dialogo Tra Due Capolavori - Quella sfida fu raccolta da tanti architetti, tra i quali, appunto, Cobb che, assieme allo studio Pei Cobb Freed & Partners di New York, vinse la palma di miglior progetto. E oggi Palazzo Lombardia si affaccia su Milano, guardando Palazzo Pirelli: aperto e duale il primo, chiuso e autonomo il secondo. Un Complesso Aperto E Trasparente - "Il progetto - ha detto Formigoni a Cobb - ha saputo interpretare il nostro manifesto in maniera magistrale, rispondendo non solo alla richiesta di dialogo con Palazzo Pirelli ma anche all´esigenza che questo edificio parlasse della Lombardia, dei suoi territori, delle sue montagne, delle sue pianure, dei suoi fiumi e delle sue zone verdi. Volevamo un edificio aperto e trasparente, a simboleggiare la trasparenza di governo. Il riconoscimento internazionale arrivato da Chicago premia il nostro lavoro".  
   
   
NUOVE PROSPETTIVE IN MATERIA DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI  
 
Trento, 25 ottobre 2012 - Si terrà sabato - 27 ottobre - dalle ore 9 alle 12, nella sala conferenze di Trento Fiere, in via Briamasco, il seminario "Nuove prospettive in materia di certificazione degli edifici". L´incontro, aperto al pubblico, si tiene nell´ambito della fiera "Fa´ la cosa giusta", dedicata al consumo critico e agli stili di vita "sostenibili", che si tiene dal 26 al 28 ottobre e porta nello spazio fieristico di Trento poco meno di 200 fra agricoltori biologici, botteghe del commercio equo, associazioni, cooperative sociali, e aziende che propongono prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente. Programma: Sabato, 27.10.2012, 09.00 – 12.00 c/o sala conferenze di Trento Fiere in via Briamasco n. 2 - Fiera Fa’ La Cosa Giusta - Ore 09.00 – Introduzione Giacomo Carlino, Servizio Pianificazione Energetica, Agenzia per l’Energia, Provincia autonoma di Trento; 9:15 – La certificazione energetica degli edifici nella Provincia di Trento: novità ed ultime disposizioni Daria Stringari, Servizio Pianificazione Energetica, Agenzia per l’Energia, Provincia autonoma di Trento; 9:45 – Vigilanza ed ispezioni sull’attività di certificazioni energetica Dott. Claudio Cont, - Odatech * * * 10.15 – La norma Uni/ts 11300-4 ed il ruolo delle energie rinnovabili negli edifici Prof. Ing. Paolo Baggio, Università degli Studi di Trento; 11:00 - Il bilancio energetico degli edifici Nzeb (a energia quasi zero) Prof. Ing. Livio Mazzarella, Politecnico di Milano; Dibattito.  
   
   
PARMA: LIBERACCESSO: MAPPATE LE BARRIERE  
 
Parma, 25 ottobre 2012 – L’inaccessibilità è una forma di discriminazione dura a morire: limitando l’accesso, si limita l’autonomia delle persone disabili. Da oggi però un passo verso la conquista di quel diritto è stato compiuto. Grazie al progetto “Liberaccesso”, promosso da Provincia e Anmic col sostegno di Fondazione Cariparma, è ora possibile sapere dove sono e quali sono le barriere architettoniche presenti negli edifici pubblici del nostro territorio. Una lacuna colmata e finalizzato a produrre una mappatura delle barriere architettoniche verso Quello che è stato fatto è una puntuale mappatura, edificio per edificio, dei problemi d’accesso, un lavoro realizzato da febbraio ad oggi di un gruppo di tecnici coordinati dall’architetto Bernardo Degiovanni. Una rilevazione su poco meno di 250 edifici fra Municipi, scuole di ogni ordine e grado, Uffici pubblici. Per ognuno di questi è stato evidenziato il grado di accessibilità utilizzando un codice colore: bollino rosso se inaccessibile, poi giallo e blu, infine il verde per le situazioni migliori. In più, per ogni edificio è stata redatta una scheda di progetto segnalando l’intervento necessario per raggiungere comunque il bollino verde. “ E´ una operazione verità sulla qualità del libero accesso negli uffici pubblici – ha detto oggi in Provincia all’incontro di presentazione dei risultati l’assessore alle Politiche sociali Marcella Saccani – Vogliamo passare dalla teoria alla pratica e mettere in condizione il pubblico di agire e migliorarsi. Quello che è stato fatto è un lavoro prezioso e auspichiamo che possa diventare il vademecum di quella complessità di sistemi pubblici che vanno dalle istituzioni agli enti che si muovono sul territorio”. “ Se si guarda la storia dell’accessibilità si vede bene come il problema delle barriere architettoniche sia preceduto dalle barriere culturali, se non si abbattono queste non cadono nemmeno le altre. Solo chi ha il problema alla fine capisce cosa vuol dire non poter accedere a un luogo – ha detto Alberto Mutti presidente di Anmic ricordando la recente denuncia del regista Bernardo Bertolucci impossibilitato a entrare in Campidoglio con la sedia a rotelle. “Il nostro lavoro è quello di supportare progetti che possano garantire una vita migliore a chi è meno fortunato e dunque ci siamo prestati volentieri come partner di questa iniziativa – ha detto Dante Corradi del Cda di Fondazione Cariparma evidenziando anche il tema della diminuzione delle risorse a disposizione dell’ente, circa un terzo rispetto a tre anni fa. La modalità con cui è stata condotta l’indagine è stata illustrata da Bernardo Degiovanni. “Abbiamo diviso il territorio in quattro parti, ognuna è stata affidata ad un operatore con buona conoscenza di quell’area. Ci è servito molto tempo per realizzare la scheda di rilevamento ritenendola uno strumento fondamentale per i risultati che si volevano ottenere, poi abbiamo costruito una scheda di valutazione dello stato dell’arte con indicati anche i miglioramenti possibili” – ha detto l’architetto. Complessivamente dai rilievi appare evidente come gli esterni degli edifici pubblici presentino ancora molte problematicità così come circa la metà di quelli mappati ha almeno uno dei problemi fondamentali per l’accesso ovvero i parcheggi per disabili, i collegamenti verticali e i servizi per disabili. “Lo spazio pubblico è ancora quasi totalmente impercorribile all’esterno – ha detto Degiovanni – ci sono buche, marciapiedi, pali, tutti elementi che ostacolano l’accesso e che sono stati messi lì non per cattiva volontà solo perché non ci si pensa. E per migliorare la situazione bastano anche piccoli interventi come interrare lo zerbino o agire sulla segnaletica in modo che uno sappia dove trovare il percorso più agevole”. Tante “raccomandazioni”, oltre ovviamente anche agli interventi più consistenti come la necessità di dotarsi di un ascensore dove manca, tutte indicazioni che da oggi istituzioni, enti, distretti hanno a disposizione. Sintesi dell’indagine - La situazione a livello dei municipi (riportata su una mappa della Provincia di Parma) non è del tutto soddisfacente: solo in 16 comuni, il 34%, si è raggiunta una buona accessibilità (bollino verde), in 6 comuni una accessibilità un poco ridotta (bollino blu), in altri 8 una accessibilità sensibilmente ridotta (bollino giallo) e in ben 17 una situazione molto problematica rispetto alla accessibilità (bollino rosso). Per gli Enti e organismi statali territoriali segnalati dalla Prefettura, i 68 soggetti che hanno risposto all’invio della scheda sintetica di rilevazione, la situazione che emerge è ancora molto problematica, basti pensare che di questi solo 5 (Aeroporto, Agenzia Entrate di Fidenza, Archivio di Stato, Inail, Inps gestione ex Inpdap) hanno il bollino verde per tutti gli aspetti analizzati ovvero: parcheggio, accesso (a raso, gradini e rampa) segnaletica interna, collegamenti verticali (ascensore, servo scala, rampa) servizi igienici ( bagni per il pubblico, bagni per disabili) percorsi orizzontali, porte, arredi. Il quadro che è emerso è che molte sedi non hanno parcheggi con posti dedicati in prossimità, sovente anche gli accessi non sono adeguati per mancanza di rampe o elevatori, i collegamenti verticali (ascensori) quasi sempre assenti, i servizi igienici molto spesso non sono adeguati alle persone con disabilità. Anche per queste schede è stata elaborata una tavola finale di sintesi contenente tutte le voci significative con la indicazione in verde delle situazioni di presenza di condizioni che garantiscono l’accessibilità e in rosso della assenza. In una unica scheda di sintesi abbiamo la rappresentazione visiva, per ogni soggetto, della situazione relativa a: parcheggio esterno, accesso, segnaletica interna, collegamenti verticali, servizi igienici, percorsi orizzontali, porte, arredi, con la segnalazione se sono programmati interventi di miglioramento nell’immediato futuro. Per le sedi scolastiche elementari, medie e superiori la situazione è complessivamente positiva. Delle 94 sedi di scuola primaria di primo grado quelle che ottengono il bollino blu o verde (cioè una accessibilità buona) sono circa il 60%. Dei 54 edifici che ospitano le primarie di secondo grado la percentuale di quelle con una situazione tollerabile sale al 76%, l’84% nei 36 istituti superiori. Come negli altri casi, oltre alle schede di sintesi con l’assegnazione del bollino colorato, per ogni unità rilevata è stato possibile individuare la strategia e l’intervento migliorativo che ci può permettere di passare da un bollino insufficiente a quello superiore evidenziando l’elemento da introdurre per aumentare la prestazione funzionale dell’edificio. Liberaccesso, il progetto - Il progetto ha permesso di monitorare l’accessibilità delle sedi dei Comuni, delle scuole e, grazie alla collaborazione con la Prefettura di Parma, di diversi Enti territoriali fra cui Inps, Inail, Uffici Entrate, Camera di Commercio, Musei e così via. Sulle scuole pubbliche e paritarie è stata verificata l’accessibilità sia esterno – interno, sia come possibilità di fruire degli spazi in cui si articola la vita scolastica (aule, laboratori, servizi igienici, segreteria, cortili e parcheggi). Ed è stata inoltre rilevata l’esistenza di segnaletica braille e in formati facilmente leggibili, e la presenza di forme di assistenza e sostegno in grado di assicurare l’accesso dove questo non è possibile autonomamente. La ricerca e il monitoraggio, coordinati dalla Provincia insieme a Anmic, sono stati effettuati da quattro tecnici: Ilaria Pignatelli, per la rilevazione nel Comune di Parma, Alessandro Pasetti per i Comuni del Distretto di Fidenza; Marco Bertani per la zona Montagna ovest (Valli taro e Ceno); Fabrizia Dassenno Lalena per la zona montagna sud est, Distretto di Langhirano. La supervisione è stata affidata a Bernardo Degiovanni, esperto sulle tematiche dell’accessibilità e mobilità. Il Gruppo di progetto era costituito da rappresentanti della Provincia, della Prefettura, dei Distretti socio sanitari (Parma, Fidenza, Langhirano, Valli Taro e Ceno), e di quattro associazioni che si occupano di disabilità, in particolare anche per i problemi di mobilità e accessibilità: Anmic, Unione italiana Ciechi (Uic), Associazione lotta alle barriere architettoniche (Alba) e Centro regionale Informazione Benessere Ambientale (Criba).  
   
   
INDESIT, MISE: FIRMATO ACCORDO, SALVAGUARDATI TUTTI I POSTI DI LAVORO DE VINCENTI: «RISOLVERE CASI DIFFICILI SI PUO’, SERVE IMPEGNO CONDIVISO»  
 
 Roma, 25 ottobre 2012- E’ stato firmato ieri, presso il ministero dello Sviluppo Economico, l’accordo che risolve la vertenza dello stabilimento Indesit di None. L’intesa è stata siglata dal sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti e dal viceministro al Lavoro Michel Martone con rappresentanti della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, del Comune di None, della Indesit Company spa, delle organizzazioni sindacali e del coordinamento nazionale della Indesit Company. Con il testo sottoscritto al Mise, Indesit si impegna a ricollocare all’interno dello stabilimento la maggioranza degli oltre 400 dipendenti e a garantire a tutti i restanti il ricollocamento in altre attività. “Questo accordo - osserva il sottosegretario De Vincenti - è un risultato importante, perché testimonia che è possibile, con il concorso di tutti i soggetti in campo, risolvere crisi difficili, come quella della Indesit di None. L’azienda ha fatto la sua parte, favorendo i reinsediamenti industriali; i sindacati e le istituzioni hanno saputo cercare, e alla fine trovare, il punto d’intesa possibile”. Il ministero dello Sviluppo Economico monitorerà con attenzione i seguiti dell’accordo per favorirne la piena applicazione.  
   
   
ACCORDO PER LA INDESIT  
 
Torino, 25 ottobre 2012 - “Siamo riusciti ad impostare un progetto per la tutela dei livelli occupazionali della Indesit. Ma manca ancora da parte del Governo Monti la capacità di dare ascolto in modo meno occasionale alle esigenze dei comparti strategici”: è il commento rilasciato da Claudia Porchietto, assessore al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte, dopo la firma dell’accordo fra sindacati e azienda avvenuta il 24 ottobre a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico. L’accordo prevede azioni di ricollocamento e un piano di reindustrializzazione dell’area. Tempi e modalità del piano di salvataggio saranno controllati da un comitato composto dalle parti sociali e dagli enti locali e che verrà presieduto dalla Regione. “Un buon accordo, una best practice che dovrebbe essere adottata in molti altri tavoli di trattativa - ha detto Porchietto - ma non riesce a cancellare la preoccupazione di fondo. Si parla continuamente di crisi della politica come se fosse quella la priorità. Ma mentre nei palazzi a Roma e altrove si discute di liste ed elezioni, il paese rimane senza risposte alle domande sostanziali”. “La crisi del comparto dell´elettrodomestico è gravissima - ha osservato l’assessore - Occupa circa 130.000 persone in tutta Italia ed un terzo di esse rischia di rimanere a casa. È il primo in Italia per quote di commercio internazionale e, con più di due miliardi di fatturato, è secondo solo all’industria dell’auto. Si tratta di un comparto che ha dato un contributo fondamentale all’industrializzazione del nostro Paese e che adesso ci viene progressivamente e velocemente portato via da altre nazioni europee”. Secondo Porchietto “l’accordo con l’Indesit dovrebbe servire soprattutto ad accendere un riflettore sulla necessità da parte del Governo di definire urgentemente le linee di una seria politica industriale. Abbiamo l’urgenza di trattare nuove deroghe alle norme europee che ci impediscono di aiutare le aziende più strutturate. In Europa gli altri Paesi, Germania in testa, chiedono deroghe in continuazione, mediamente quasi dieci volte di più dell’Italia. E così arrivano a portarci via le nostre ricchezze industriali come il cosiddetto comparto del bianco. Altro che crisi della politica e alleanze elettorali fra rottamatori improvvisati e difensori miopi di vecchi privilegi. Abbiamo un paese da rimettere in piedi. Non un nuovo partito da aggiungere alle altre sigle”.  
   
   
INDESIT, PROVINCIA DI TORINO: “IL PERCORSO SUL FUTURO COMINCIA ADESSO”  
 
Torino, 25 ottobre 2012 - “Il vero percorso comincia adesso”: l´assessore provinciale al lavoro Carlo Chiama commenta così la firma di ieri al Ministero dello sviluppo economico dell´accordo per la chiusura dello stabilimento Indesit di None. "Purtroppo a causa della mancanza di una politica industriale per il settore degli elettrodomestici - dice Chiama - non si è riusciti a impedire la chiusura dello stabilimento Indesit di None, che non era certamente obsoleto. Tuttavia, nell´attuale panorama di crisi, è positivo che le istituzioni, l´azienda e le organizzazioni sindacali siano riusciti a condividere un percorso per minimizzare l´impatto sociale della chiusura. Le istituzioni, a partire dal Ministero e dalla Regione, si sono impegnate ed hanno creato le condizioni affinché i sindacati dessero fiducia alla proposta dell´azienda. L´indesit, infatti, non si impegna solamente a ridurre il disagio sociale attraverso gli strumenti ordinari, ma vuole offrire un futuro produttivo al sito di None, mantenendo una parte delle proprie attività e garantendo un processo di reindustrializzazione”. “La Provincia di Torino - conclude Chiama - parteciperà al tavolo regionale per offrire le proprie competenze e gli strumenti di cui dispone e per monitorare gli impegni previsti nell´accordo, a partire dalla serietà delle proposte di insediamento di nuove aziende."  
   
   
BIOFOTONICA, DALL’EUROPA 2 MILIONI PER PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO  
 
Firenze, 25 ottobre 2012 – Le imprese toscane che intendono migliorare le loro capacità di trasformare in applicazioni pratiche i risultati della ricerca realizzando così prodotti innovativi, possono partecipare al bando transnazionale del progetto europeo promosso da un consorzio di Stati e Regioni e finalizzato a finanziare progetti di ricerca e sviluppo realizzati da imprese e organismi di ricerca nel campo della biofotonica. Oltre alla Toscana, aderiscono al bando Catalogna, Fiandre, Germania, Israele, Lettonia, Regno Unito. La Call for project, denominata Biophotonicsplus – Photonic appliances for life sciences and health è una iniziativa che si inquadra all’interno dello schema Era-net Plus previsto dal Settimo programma quadro della Comunità Europea e finalizzato a concorrere alla creazione di uno Spazio europeo della ricerca . “La partecipazione alla chiamata transnazionale – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – è per le imprese toscane che operano nei settori dell’optoelettronica e delle scienze della vita, ma anche nel campo biomedico e della salute, un’opportunità di accedere ai fondi messi a disposizione dal progetto. Si tratta di 2 milioni di euro di fondi regionali, ai quali si affiancherà la quota di risorse della Commissione europea derivante dal Settimo Programma Quadro delle ricerca, risorse che ammontano complessivamente a circa 15 milioni di euro. I beneficiari del bando sono imprese, piccole, medie e grandi in partenariato con organismi di ricerca con sede in Toscana”. Il bando prevede due possibili tipologie di progetti di ricerca e sviluppo: la prima riguarda i progetti di traduzione della ricerca teorica in applicazioni pratiche che utilizzino le tecologie della biofotonica in campo biomedico, clinico o nei processi industriali. Si rivolge a progetti di grandi dimensioni, dal costo compreso fra 1 e 3 milioni di euro. L’altra linea prevede progetti che mettono a punto nuovi strumenti o metodi. In questo caso si tratta di progetti più piccoli, entro un costo di 1 milione ciascuno. Tutte le proposte devono prevedere almeno due fra i paesi e le regioni partecipanti. A declinare il bando in chiave toscana sarà un avviso, che la Regione pubblicherà i primi di novembre, nel quale saranno definiti i soggetti ammissibili e alcune specifiche regole valide per la partecipazione, nonché le modalità per la presentazione delle domande. Http://www.biophotonicsplus.eu./    
   
   
VENETO, INNOVAZIONE: AL VIA ATTIVITÀ OPERATIVE CON LE IMPRESE DEL PROGETTO STRATEGICO “KNOW US”  
 
Venezia, 25 ottobre 2012 - Il progetto strategico “Know Us per la co-generazione di conoscenza competitiva tra le università e le Pmi”, a valere sul Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013, si propone di aumentare la competitività delle imprese in alcuni settori strategici ed in particolare: turismo, edilizia-costruzioni, legno-arredo, logistica-trasporti, agricoltura. La Regione del Veneto, con l’assessorato all´economia e sviluppo, ricerca e innovazione, è capofila di questo progetto avviato nel 2011, che mira a supportare la generazione di nuova conoscenza competitiva anche attraverso la collaborazione congiunta tra Associazioni d’imprese, Parchi scientifici e tecnologici, Università e Enti territoriali per favorire lo sviluppo di percorsi d’innovazione strategica in un’ottica di sviluppo sostenibile per tutta l’area del programma (Slovenia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna). Il progetto prevede la cooperazione di 16 partner; il Veneto, oltre alla Regione, vede la partecipazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Camera di Commercio di Venezia e del Polo Innovazione Strategica di Portogruaro. E’ stata ora attivata la prima fase di collaborazione con le imprese che prevede la raccolta e l’analisi di dati qualitativi con lo scopo di analizzare i cambiamenti intervenuti nelle strategie competitive delle Pmi in risposta al contesto di crisi economico-finanziaria nel periodo 2008-2011. Verranno mappati i principali modelli competitivi adottati dalle imprese, restituendo alle stesse un prezioso feedback tramite un report individuale. Tra le partecipanti all’iniziativa saranno selezionate 50 imprese (15 in Veneto) che accederanno alla seconda fase progettuale che prevede, a partire da gennaio 2013, un intervento più puntuale e mirato al fine di tracciare e analizzare gli elementi del loro modello di business disegnando una nuova traiettoria di sviluppo, condivisa con l’imprenditore. “Si tratta di un ulteriore stimolo alla collaborazione tra i vari attori del sistema regionale dell’Innovazione – sottolinea l’assessore veneto Isi Coppola - finalizzato a creare le migliori condizioni di contesto, nell’ottica di un rilancio competitivo di alcuni settori dell’economia regionale. Il disegno dell’amministrazione è di perseguire una strategia di uscita dalla crisi basata su di un lavoro sinergico e rivolto all’innovazione nei modelli di business al fine di recuperare la competitività del nostro tessuto economico”.  
   
   
TOSCANA: NESSUN PASSO INDIETRO SUL CENTRO DI RICERCA ITALO-CINESE  
 
Firenze, 25 ottobre 2012 – Sul centro di ricerca italo-cinese la Regione Toscana va avanti. Si potrà fare all’ex-Creaf, magari con minori spazi a disposizione, oppure altrove. Ma si farà. Ieri la Provincia di Prato ha annunciato un nuovo corso per il centro di via Galcianese: non più solo ricerca ed alta formazione, ma vetrina per le aziende, luogo di incontro tra imprese ed incubatore di startup, sotto la regia del Polo di Navacchio. Un cambio di strategia non incompatibile con il centro di ricerca, spiega Vinicio Biagi, responsabile della Regione per il progetto Prato. Di questo hanno avuto conferma dalla Provincia. “Quanto al Polo di Navacchio, fu lo stesso presidente Rossi a suggerire di attivare una collaborazione – ricorda Biagi -, con l’obiettivo di far fare un salto di qualità decisivo all’attivazione del Centro. Per la Toscana la collaborazione con la Cina sui temi della ricerca rimane dunque un’opportunità (non solo per il tessile) e il centro, già oggetto di un accordo e di un memorandum d’intesa con il ministero cinese e la provincia dello Zheijang firmati un anno fa, rimane in piedi. Le titubanze sollevate da una parte del mondo imprenditoriale riguardo il rischio di svendere il patrimonio di conoscenze del tessile pratese sarebbe solo un equivoco. Ci saranno per questo ampie garanzie, a partire dalla partecipazione di tecnici indicati o suggeriti dalle imprese del territorio. Intanto si aspetta una proposta da Prato. Alla fine di luglio la maggioranza dei soci del Creaf, ovvero la Provincia e tutti i comuni eccetto Prato, avevano firmato un’intesa impegnandosi a collaborare con la Regione per la realizzazione del centro. Dovevano inviare entro la fine di settembre una proposta operativa, con tanto di struttura organizzativa, costi e fabbisogni finanziari. A quel punto, se la proposta fosse stata ritenuta adeguata agli accordi già sottoscritti con le autorità cinesi, il progetto sarebbe andato avanti. La Provincia dello Zhejiang si è impegnata a finanziare il centro e l’attività congiunta di ricerca con quasi 700 mila euro in due anni, altrettanto ci metterà la Toscana. “La proposta, alla luce anche del nuovo assetto e delle nuove attività del Creaf, arriverà nel giro di un paio di settimane” assicurano dagli uffici della Regione. Già altri sono comunque interessati. Ci sono rapporti con pezzi di università, con istituti del Cnr e con centri di ricerca locali, anche pratesi.  
   
   
II FORUM ITALIANO SULLE BIOTECNOLOGIE INDUSTRIALI E LA BIOECONOMIA  
 
Milano, 25 ottobre 2012 - Sono 7 mila i ricercatori in Italia, secondo i dati Assobiotec, Bioinitalyreport 2012 sul settore delle biotecnologie, che conta nell’intero settore nazionale 394 imprese, 52 mila addetti e 7 miliardi di fatturato. La maggiore concentrazione in Lombardia. Ai grandi gruppi si affianca la ricerca delle pmi specializzate: sono circa 200 gli addetti delle imprese lombarde specializzate nel settore ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle biotecnologie, su un totale di circa 700 in Italia. 230 le pmi di ricerca nazionali del settore, circa una su cinque è in Lombardia. Tra le province lombarde prima Milano con 130 addetti, Brescia con 40. Tra le prime province in Italia per addetti nelle imprese del settore: Milano, Trento, Roma, Siena e Brescia. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese 2012 al terzo trimestre. A Milano La Seconda Edizione Del Forum Italiano Sulle Biotecnologie Industriali E La Bioeconomia Oltre 190 partecipanti, 30 presentazioni e 40 poster di aziende, università e centri di ricerche nel campo dell’applicazione industriale delle biotecnologie e della bioeconomia. Sono questi i numeri della seconda edizione di Ifib, il Forum italiano sulle biotecnologie industriali e la bioeconomia, che si chiude oggi a Milano in Camera di commercio. Organizzato da Assobiotec, l’Associazione per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, Innovhub-stazioni Sperimentali per l’Industria (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano) e Italian Biocatalysis Center, Ifib è il primo evento italiano dedicato interamente alla bioeconomia, dove relatori di alto livello si confrontano sulle politiche da implementare per far sì che l’Italia possa favorire una crescita economica sostenibile rispondendo, grazie alle biotecnologie industriali, a tutte le sfide che pone il nuovo millennio: superamento della dipendenza dal petrolio e dalle altre fonti energetiche fossili, aumento della popolazione mondiale e cambiamenti climatici. Il forum è articolato in sessioni dedicate alla Chimica-farmaceutica, alla Biocatalisi, all’Ambiente, all’Agro-alimentare e all’Energia. “La bioeconomia – commenta Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec – è un settore su cui anche l’Italia deve puntare con forza, come stanno facendo gli altri Paesi europei, la Russia, gli Stati Uniti, ma anche molti Paesi asiatici e sudamericani, se davvero si vuole conciliare la crescita economica del Paese e la creazione di nuovi posti di lavoro con la sostenibilità ambientale. Per raggiungere l’obiettivo serve però una strategia concreta per lo sviluppo della bioeconomia, che ci auguriamo il Governo voglia presto varare perché il Paese possa partecipare da protagonista a questa nuova rivoluzione industriale”. “Il riscontro positivo della prima edizione di Ifib e le conferme avute in occasione di quella attuale – dichiara Alessandro Spada, presidente di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria, Azienda Speciale Cdc Milano - dimostrano come in Italia nel settore della bioeconomia ad una ricerca di eccellenza si associa una realtà industriale dinamica e competitiva. La nostra partecipazione all’organizzazione dell’evento – prosegue Spada – testimonia l’impegno di Innovhub Ssi e del sistema camerale milanese nel suo complesso volto a favorire l’avvio di processi innovativi attraverso l’offerta di servizi di eccellenza”. “La partecipazione a questa seconda edizione di Ifib – sostiene Giovanna Speranza, docente di Chimica organica all’Università di Milano e componente del Comitato scientifico – va al di là delle più ottimistiche previsioni. E’ il segno di un interesse crescente verso la bioeconomia in Italia e di una grande vitalità della nostra ricerca, che non ha nulla da invidiare al resto del mondo. C’è un’esigenza sempre maggiore di fare rete, di condividere le proprie conoscenze e di metterle al servizio dell’industria per contribuire alla crescita economica del nostro paese. Questo è un aspetto che ci auguriamo anche il Miur voglia sostenere concretamente".  
   
   
ITALKALI: COMMISSIONE GIUDICATRICE INDIVIDUA ADVISOR MELIORBANCA  
 
Palermo, 25 ottobre 2012 - La commissione giudicatrice ha individuato l´istituto di credito Meliorbanca, del gruppo Banca popolare Emilia Romagna (Bper), quale gestore dell´attivita´ di assistenza nelle operazioni di collocamento sul mercato della partecipazione azionaria della Regione nella societa´ Italkali Spa. Pertanto, nell´ambito del piano di riordino delle societa´ partecipate, il prossimo governo regionale potra´ procedere alla privatizzazione della societa´. Lo comunica in una nota l´assessorato regionale per l´Economia.  
   
   
VAL VIBRATA:CHIODI, UN PIANO PER ACCELERARE RISORSE DEL MISE SERVONO PROGETTI CANTIERABILI E DI QUALITA´  
 
L´aquila, 25 ottobre 2012 - "Servono progetti di qualità che siano cantierabili e producano effetti immediati sia nella realizzazione che nell’ attrattività degli investimenti. Le condizioni finanziarie ci sono. Il rilancio potrà essere finanziato con una parte dei fondi Fas a disposizione e con una possibile rimodulazione degli stessi solo se entreremo nella logica della propositività e qualità dei progetti che dovranno essere presentati". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ieri mattina, intervenendo nella sala consiliare della provincia di Teramo insieme al Presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, in occasione della presentazione del piano di rilancio d´area dell´Area di crisi regionale Val Vibrata. Il Piano rappresenta una visione condivisa e sostenibile del futuro economico - produttivo del territorio e individua una serie di azioni strategiche che possono dare impulso all´economia locale. Il Piano prevede un investimento di circa 27 milioni di euro, di cui 10 milioni di euro di opere pubbliche strategiche; oltre 17 milioni di interventi operativi per la riconversione del sistema produttivo e altri finanziamenti per la riqualificazione del capitale umano, a valere sul fondo sociale europeo (Fse). Il Piano, coordinato dalla Provincia di Teramo è stato costruito insieme alle parti sociali, con l´assistenza tecnica di Abruzzo Sviluppo la società in house della Regione Abruzzo. Il Piano è l´elemento di continuità operativa conseguente al Protocollo d´intesa firmato al Ministero dello sviluppo economico nel 2008 e fornisce contenuto alla Delibera di Giunta Regionale n°163 del 7 marzo 2011. Ciò permetterà, da un lato la definizione, con il Governo dell´Accordo di Programma Quadro già previsto e in alternativa o a complemento, l´individuazione di risorse all´interno del Documento di Programmazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (Fas). "Sottolineo - ha aggiunto Chiodi - la situazione di difficoltà generalizzata in cui ci troviamo e la profonda crisi a livello internazionale che incide pesantemente sulla nostra realtà ma proprio in questi momenti c? è maggior bisogno di strumenti di pianificazione come il Piano di rilancio dell? area di crisi regionale Val Vibrata che con un approccio innovativo di coordinamento fra i diversi attori fornisce supporto strategico al sistema imprenditoriale locale promuovendo nuove iniziative industriali e creando occupazione stabile. La nostra attenzione per le aree di crisi è massima. Esse infatti rappresentano la vera sfida regionale per il mantenimento della coesione sociale e lo sviluppo competitivo, ed è in quest´ottica - aggiunge Chiodi - in ottemperanza all´indirizzo legislativo previsto con la recente Legge Regionale 40 del 2012, che abbiamo previsto dei criteri di premialità per tutti i progetti provenienti dalle aree di crisi in ogni atto e iniziativa di pianificazione territoriale. Ciò sarà ancor più evidente quando a breve approveremo una ridistribuzione delle risorse Fas che provvederà a cofinanziare con 25 milioni di euro sia i Contratti di Sviluppo Nazionali che i Contratti di Sviluppo Locali, previsti nella già citata Legge 40 del 2012. Questo Piano - conclude Chiodi - è "figlio" di una nuova stagione di responsabilità che tutte le componenti sociali hanno inteso sottoscrivere con il "Patto per lo Sviluppo" strumento-guida con il quale la Regione, le Parti Sociali e gli altri soggetti del partenariato economico-sociale indicano e rendono esplicite le scelte strategiche e le priorità condivise, nonché gli interventi necessari assumendo l´impegno a cooperare e ad agire sinergicamente". A breve, all´interno del Patto per lo Sviluppo avvieremo un momento di verifica del "Pacchetto Presto", l´insieme organico di interventi previsti dalla Regione per l´immediato rilancio del sistema produttivo ed occupazionale regionale, con oltre 140 milioni di euro, concentrati in pochissimi mesi, Presto rappresenta il più importante e massiccio impegno probabilmente mai preso dalla Regione, ma ciò è stato possibile solo grazie ad una comune e condivisa azione di responsabilità. Dopo il Piano di Rilancio della Val Pescara, e in attesa a breve dei Piani di Rilancio della Val Sinello e della Valle Peligna, con questo Piano per la Val Vibrata, la regione intende evidenziare, assieme alle altre istituzioni locali, la propria responsabilità programmatoria, non solo come entità della spesa ma anche come capacità di delineare e perseguire strategie di sviluppo territoriale e di contrasto a situazioni di crisi geografiche e aziendali.  
   
   
SPINNER 2013, DIECI IDEE IN GARA PER DIVENTARE IMPRESA. PREMIAZIONE A BOLOGNA DOMANI 25 OTTOBRE  
 
 Bologna, 25 ottobre 2012 - Pontili elettrici che convertono il moto ondoso in energia elettrica, kit di esche in bioplastica per verificare la presenza di funghi cancerogeni nella catena agroalimentare, sistemi che misurano le deformazioni dei terreni franosi, un almanacco sportivo digitale integrato a un social network. Sono solo alcune delle dieci promettenti idee imprenditoriali selezionate per la fase finale della Start Cup - Spinner 2013 Emilia-romagna, edizione 2012. I tre progetti migliori verranno premiati domani, giovedì 25 ottobre a Bologna nella Sala dei Cento della Cassa di Risparmio (ore 10 - via Farini 22). Start Cup - Spinner 2013 Emilia-romagna si rivolge a persone o gruppi che vogliono sviluppare idee imprenditoriali ad alto contenuto di conoscenza, anche per favorire lanascita di start up innovative. Avviata nel 2010 dalla collaborazione tra Spinner 2013 – il Programma della Regione Emilia-romagna di interventi per la qualificazione delle persone nel settore della ricerca e della innovazione tecnologica cofinanziato dal Fondo sociale europeo – e Start Cup Bologna e Start Cup Modena e Reggio Emilia, la business plan competition è cresciuta arrivando a coinvolgere tutti gli atenei regionali. “La Regione Emilia-romagna crede nella ricerca e ha sostenuto con convinzione fin dall’inizio questo progetto – spiega l’assessore regionale al Lavoro, Università e Ricerca Patrizio Bianchi – l´innovazione è per noi la base dello sviluppo, le nuove imprese nascono dalla ricerca. Per noi è strategico convincere e sostenere i giovani ad investire nella loro stessa conoscenza e trasformare la ricerca e la scienza in tecnologia in impresa”. L’edizione 2012 è sostenuta anche da Carisbo e da tre aziende – Sacmi, Saes Getters e Coop Italia – che entreranno anche a far parte del comitato valutatore della competizione 2013, per rafforzare il proprio sostegno all’innovazione e lanciare un segnale importante all’intero tessuto produttivo regionale. “Le start up – spiega il presidente del consorzio Spinner Paolo Bonaretti – costituiscono un patrimonio fondamentale anche per le aziende già affermate: dalla collaborazione con queste realtà di giovani con grandi competenze tecnologiche può venire, infatti, una spinta ulteriore verso l’innovazione, che costituisce la sfida principale che la nostra regione può e deve vincere”. Ulteriore novità è stata quest’anno la divisione della competizione in due fasi. I dieci finalisti, infatti, sono stati selezionati tra 52 candidati che entro luglio hanno proposto la propria idea imprenditoriale innovativa. I dieci candidati selezionati per la seconda fase hanno potuto accedere a un percorso formativo e di consulenza personalizzato, che si è svolto in settembre, per la stesura di un business planefficace. Solo il 25 ottobre - con la presentazione dell’idea imprenditoriale davanti ad un pubblico di valutatori - si saprà chi tra loro è pronto per trasformare la propria idea in impresa. Oltre a ricevere i premi in denaro offerti dagli sponsor (5mila euro al primo classificato, 4mila al secondo, 3mila al terzo), i tre vincitori parteciperanno di diritto alPremio nazionale dell’innovazione (Pni) che quest’anno si svolge a Bari, il 30 novembre. In più è prevista una menzione speciale per un progetto, cui verrà assegnato un contributo offerto da Coop Italia. Nella giornata di domani, dopo i saluti del direttore generale di Carisbo Giuseppe Pallotta, alle 10,15 è prevista la Elevator Pitch Session durante la quale i gruppi di impresa racconteranno il loro progetto con una presentazione di 5 minuti, rispondendo alle domande del pubblico e della giuria e che costituirà l’ultima fase di valutazione della competizione. Al termine della pitch session, il nucleo di valutazione dei progetti si riunirà per eleggere i tre finalisti che parteciperanno al Pni. Seguirà il dibattito: “Competenze e nuove idee per costruire il futuro” alla quale interverrannoPaolo Bonaretti, presidente del consorzio Spinner, Fabrizio Bugamelli segretario generale del Pni, Bruno Zauli direttore ricerca e sviluppo, brevetti e finanziamenti alla ricerca di Sacmi, Gero Bongiorno, Head of the Vacuum Technology Laboratory - Corporate R&d di Saes Getters e Francesca Bergamini, responsabile del Servizio programmazione, valutazione e interventi regionali nell’ambito delle politiche della formazione e del lavoro della Regione. Alle 12.30 è prevista la cerimonia di premiazione. I finalisti Start Cup Emilia-romagna edizione 2012 - 46Sports - Sistema per l’analisi dettagliata delle performance di atleti legati alle federazioni sportive, al momento disponibile solo al mondo dei professionisti, reso applicabile a tutto il mondo dello sport giovanile e dilettantistico. Questo è possibile attraverso l´integrazione del sistema con un portale social, che permette di dirottare la comunità sportiva globale su un’unica piattaforma, che consenta di interagire on line, accedendo a dati che riguardano diversi campionati (risultati, classifiche e statistiche). Obiettivo di 46Sports è diventare il primo almanacco sportivo digitale e interattivo, collezionando dinamicamente anno per anno i ricordi e le statistiche dei campionati di lega giocati in tutto il mondo. Stem Sel - Il progetto si basa su una tecnologia brevettata per la selezione di cellule staminali. Duplice l’obiettivo: portare a livello ready-to-market la tecnologia innovativa e consentirne lo sfruttamento industriale nel mercato della terapia cellulare, attualmente in forte espansione ma sofferente per la mancanza di tecnologie adatte. Il prodotto, chiamato “Celector”, risponde a queste esigenze mentre l’analisi go-to-market dimostra la sua competitività nel mercato di riferimento. Insulina in polvere per somministrazione inalatoria - Progetto per la preparazione e lo sviluppo di una polvere di insulina da utilizzare per la somministrazione polmonare del farmaco. L’obiettivo è sostituire la somministrazione iniettiva per il trattamento del diabete e la somministrazione per via nasale per il trattamento di malattie neurodegenerative. Superfood - Creazione di un’azienda per la produzione e la commercializzazione di alimenti funzionali innovativi che uniscano un elevato valore dietetico e nutrizionale a un’eccellente qualità enogastronomica. Advanced Slope Engineering (Ase) - Un’idea di impresa per produrre e commercializzare il sistema di monitoraggio dei versanti Mum. Il sistema misura le deformazioni del sottosuolo dei terreni franosi, offrendo vantaggi in termini di prestazioni, durata, perdonale e costi rispetto al sistema tradizionale. Con Mum la misurazione degli spostamenti è automatica, tramite terminali isolati e collegati tramite un cavo aderente al terreno e collegato a una centralina consultabile da remoto. Il sistema è brevettato in Italia e sul brevetto è stata presentata l’estensione internazionale. Akkutrack - Progetto per la produzione e la commercializzazione di strumenti di misura nel campo solare fotovoltaico a concentrazione. Grazie a un approccio innovativo questi strumenti rendono più efficiente un sistema a concentrazione aumentandone la produzione energetica e di conseguenza la redditività economica. Alma Plasma - Sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni avanzate nel campo dei plasmi termini e non termici a pressione atmosferica per il trattamento di materiali e tessuti, con particolare attenzione alle loro applicazioni in campo biomedicale. L’approccio è integrato, andando dalla progettazione e caratterizzazione della sorgente allo studio e ottimizzazione dell’interazione tra plasma e sostrato (biologico e non). Bit4energy - Biochemistry, innovazione and technology for energy in Emilia-romagna vuole offrire un servizio di progettazione di impianti di pre-trattamento, ad opera di ceppi selezionati di funghi ligninolitici, delle componenti ligno-cellulosiche di rifiuti agro-industriali. L’obiettivo è valorizzare biomasse finora scarsamente utilizzabili negli impianti per la produzione di biogas e biometano. E-pier - Progetto di costituzione di uno spin-off universitario per la progettazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili innovative, in particolare dall’energia marina. Gli impianti sono costituiti da pontili elettrici e-pier, ovvero convertitori del moto ondoso in energia elettrica integrati con la struttura portante di un pontile. Double Check - Sviluppo di un kit molecolare basato su un sistema innovativo di esche in bioplastica per monitorare la presenza di funghi aflatossigeni lungo l’intera filiera agroalimentare. Le aflatossine sono sostanze cancerogene molto pericolose per la salute umana e animale. Il progetto risponde alle esigenze di sicurezza delle produzioni agroalimentari ed è prodotto con materiali biodegradabili. Spinner 2013 - Spinner 2013 è un´azione del Programma Operativo Regionale (Por) 2007-2013 del Fondo Sociale Europeo (Fse), Asse Iv Capitale Umano, Obiettivo 2 "Competitività regionale e Occupazione" promossa dall´Assessorato Scuola, Formazione professionale, Università e ricerca, Lavoro della Regione Emilia-romagna. Il suo obiettivo è preparare i giovani negli ambiti della ricerca e dell´innovazione tecnologica e valorizzare la persona come centro dei processi di innovazione, in collaborazione con le università e le imprese, che possono così trovare risorse umane adeguate a sostenerne gli sforzi competitivi. L’offerta di agevolazioni finanziarie, servizi e opportunità viene erogata attraverso il supporto degli Spinner Point, sportelli localizzati presso gli atenei e i centri di ricerca. Cinque le aree di attività nelle quali si articola l’offerta Spinner: idee imprenditoriali innovative; ricerca industriale e trasferimento tecnologico; innovazione organizzativa e manageriale; riprogrammazione professionale attraverso progetti d’innovazione in impresa; dottorati di ricerca.  
   
   
SIN DI MASSA, ROSSI: “MESSO A PUNTO PERCORSO CON MINISTERO PER DESTINARE AREE A NUOVE ATTIVITÀ PRODUTTIVE”  
 
Firenze, 25 ottobre 2012 – “Al titolare della Iglom di Massa voglio dire che sul Sito di interesse nazionale (Sin) di Massa una novità c’è. Poche settimane fa con il Ministero dell’Ambiente abbiamo messo a punto un percorso che in tempi rapidi consentirà di destinare le aree interessate a nuove attività produttive. Sappiamo che la riperimetrazione è un’opportunità per l’economia toscana che non possiamo perdere e il caso della Iglom lo dimostra alla perfezione. La Regione lavora perché la Toscana torni ad essere una terra che offre opportunità di fare buona economia. L’ho detto e lo ripeto: un imprenditore disposto ad investire, rispettando le leggi e le regole, deve trovare qui la sua casa”. Interviene così il presidente della Regione Enrico Rossi, dopo che il titolare dell’azienda Iglom di Massa ha lamentato l’impossibilità di raddoppiare il suo stabilimento che si trova nell’area del Sin della città apuana. L’iniziativa regionale si fonda sulla novità rappresentata dall’articolo 36 bis della legge 134 del 2012 (“Misure urgenti per la crescita del Paese”) che prevede la possibilità per le Regioni di proporre al Ministero dell’Ambiente la riperimetrazione dei Sin. La Regione, tra l’altro, con la propria legge finanziaria 2012 aveva già proposto il trasferimento delle competenze sui Sin. “Entro la fine di quest’anno – continua Rossi – avanzeremo al Ministero dell’Ambente, d’intesa con gli enti locali interessati, una proposta che trasformi una parte dei Sin di Massa, Piombino e Livorno, in Siti di interesse regionale. L’assessore Anna Rita Bramerini sta lavorando a questo progetto che per noi è una priorità. Legata, oltretutto, alla possibilità di offrire occasioni concrete di crescita e sviluppo ad aree segnate in modo particolare dagli effetti della crisi economica”.  
   
   
FORUM CGIL, SICUREZZA TERRITORIO, LIGURIA: AL LAVORO SU UTILIZZO PROSSIMI FONDI EUROPEI PER SALVAGUARDARE AMBIENTE  
 
Genova, 25 Ottobre 2012 - “Stiamo lavorando con il ministro Barca per utilizzare i prossimi fondi europei per la manutenzione del territorio, la gestione del bosco e la difesa del suolo, settori che potrebbero vedere impegnati 15.000 giovani”. Lo ha detto l’assessore alla protezione civile della Regione Liguria, Renata Briano ieri a margine del forum della Cgil sulla tutela del territorio, da lei stessa coordinato, che si è svolto nella sala Sivori a Genova, dove hanno preso parte, tra gli altri, il ministro dell’ambiente, Corrado Clini e il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando. “Da una parte – ha detto l’assessore Briano – bisogna intervenire in opere di prevenzione e messa in sicurezza dei torrenti e dall’altra sul fronte agricolo e forestale per il presidio del territorio e la gestione dei boschi che oltretutto sono in grado di generare nuovo lavoro per i giovani”. Secondo l’assessore all’ambiente e alla protezione civile della Regione Liguria “è questa l’unica strada per affrontare la prevenzione di eventi alluvionali su un territorio che per il 3% risulta in zona alluvionale e dove risiede n cui è stabilito il 50% della popolazione”. La prevenzione per Briano è una priorità, “ma bisogna inventare soluzioni innovative in un momento di crisi economica ed è su questo che stiamo discutendo con il Governo. Tenendo conto che in Liguria già esistono nuove forme di gestione dell’entroterra e del suo bosco che possono essere estese: in val d’Aveto, in Valle Stura e in Val Polcevera dove stiamo coinvolgendo i proprietari in un programma di valorizzazione e presidio del territorio”. “Si tratta – ha concluso l’assessore all’ambiente - di progetti sperimentali, realizzati grazie a fondi europei che hanno già dimostrato di poter creare nuova occupazione”.