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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 25 Ottobre 2012
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN ACCORDO CON ISRAELE PER FACILITARE GLI SCAMBI DI MEDICINALI  
 
Strasburgo, 25 ottobre 2012 - Farmaceutica certificata Ue- sarà esportata in Israele e viceversa senza bisogno di un´ulteriore certificazione nel paese di importazione, nel quadro di un accordo approvato dal Parlamento il Martedì, nonostante le riserve che facilitando il commercio con Israele potrebbe inviare un segnale sbagliato in questo momento. Dopo più di due anni di un ampio dibattito sulla questione se l´aggiornamento potrebbe compromettere le relazioni commerciali ferma condanna dell´Unione europea della politica israeliana nei confronti dei palestinesi, i deputati hanno approvato l´accordo di mutuo riconoscimento con 379 voti a favore contro 230 e 41 astensioni. L´ue-israele accordo sul riconoscimento reciproco dei certificati farmaceutiche eliminare gli ostacoli tecnici agli scambi, ridurre i costi dei produttori e consentire loro di ottenere i loro prodotti sul mercato più rapidamente. Per i consumatori europei, vorrà dire prezzi più bassi e una più ampia gamma di prodotti generici. L´accordo si applica a tutti i prodotti farmaceutici ad eccezione dei prodotti per terapie avanzate, speciali prodotti medicinali a base di tessuti e cellule di origine umana, e medicinali che includono prodotti del sangue. L´unione europea ha concluso un accordo di liberalizzazione degli scambi con l´Autorità palestinese di un anno fa. L´ue ha accordi di reciproco riconoscimento in atto in questo campo con Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Svizzera, e sta cercando di negoziare altri simili con la maggior parte dei paesi del Mediterraneo, tra cui Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco e Tunisia.  
   
   
SLA, FORMIGONI RILANCIA L´IMPEGNO SU RICERCA E CURA  
 
Milano, 25 ottobre 2012 - Regione Lombardia conferma e rilancia il proprio impegno per sostenere iniziative in grado di aprire, attraverso la ricerca, nuovi fronti nella lotta alle malattie più gravi e invalidanti, come la Sclerosi laterale amiotrofica, e garantire la migliore assistenza possibile alle persone che ne sono colpite. E´ quanto ribadito dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoninel suo intervento introduttivo al terzo convegno di Arisla (Agenzia di ricerca per la Sclerosi laterale amiotrofica). Presente all´incontro anche il neo assessore regionale alla Sanità Mario Melazzini, che Formigoni ha voluto ringraziare pubblicamente e con cui ha voluto felicitarsi "per aver accettato la mia proposta, tanto più in un momento così particolare e difficile come questo. Con lui già da tempo stiamo portando avanti un lavoro comune con grandi risultati: sono certo che il professor Melazzini saprà, in questa nuova veste, contribuire ancora di più a garantire ai cittadini lombardi e a tutti i nostri pazienti una qualità di assistenza ai massimi livelli, come è sempre stato, come è e come dovrà sempre essere nella nostra regione". Arisla - Arisla è nata nel dicembre 2008 con l´obiettivo di promuovere, finanziare e coordinare la ricerca scientifica sulla Sla, sostenendone il rapido trasferimento dei risultati alla pratica clinica. "In soli tre anni e mezzo di attività - ha ricordato Formigoni - Arisla ha saputo qualificarsi come il primo ente nazionale e uno dei primi in Europa e nel mondo per la dotazione di budget da dedicare alla ricerca sulla Sla". L´impegno Di Regione Lombardia - Tra gli interventi che Regione Lombardia ha realizzato dal 2007 a favore dei malati di Sla Formigoni ne ha ricordati tre: contributo economico mensile alle famiglie di 500 euro, esteso fino a 2.500 a seconda della gravità dei casi; ricovero di sollievo gratuito fino a 90 giorni presso strutture accreditate da Regione Lombardia (Rsa e Rsd); contributo alla nascita e allo sviluppo del Centro clinico Nemo presso Niguarda (di pochi mesi fa l´inaugurazione dell´ampliamento di circa 1.000 mq). No Ai Tagli - "Guardo con grande favore - ha detto ancora Formigoni - a iniziative come quelle del Centro Nemo e all´attività di Arisla, che rispecchiano da vicino obiettivi e finalità del Governo regionale nei confronti della ricerca sanitaria. E´ questo un settore in cui, a dispetto dei continui tagli delle risorse da parte del Governo nazionale, la produzione scientifica italiana è risultata al settimo posto mondiale e al quarto posto europeo (dati 2010)". "Stiamo cercando di far capire al Governo - ha aggiunto Formigoni - che non si possono dare gli stessi servizi con questi continui tagli. Bisogna rendersi conto che di solo rigore si può morire. Le continue e pesanti riduzioni di bilancio possono mettere in grande difficoltà anche la Lombardia, unica grande Regione in pareggio di bilancio da molti anni e con servizi sanitari di assoluta eccellenza". Ricerca Biomedica - Per sostenere l´intero settore della ricerca, Regione Lombardia, ha ricordato l´assessore Melazzini, "si è dotata di una nuova realtà in grado di offrire ai ricercatori tutti gli strumenti per semplificare il loro lavoro". "La Fondazione regionale per la ricerca biomedica - ha sottolineato Melazzini - è una realtà pubblica, che si serve anche delle strutture di un centro importante come il Nerviano Medical Sciences, e rappresenta un contenitore, in cui ci sono una serie di facilities non solo economiche a disposizione di tutti gli attori pubblici e privati, in particolare gli Irccs. Tra le altre cose mettiamo a disposizione delle piattaforme tecnologiche, che possono essere utilizzate dai vari ricercatori. Questo è il futuro: un governo unico, che permetta di lavorare in rete e costruire sinergie tra vari attori, in modo che le poche risorse che ci sono vengano sempre allocate in maniera precisa e puntuale e raggiungano l´obiettivo che ci si è prefissati".  
   
   
NOVARTIS, LA REGIONE LOMBARDIA AL LAVORO PER GARANTIRE I VACCINI  
 
Milano, 25 ottobre 2012 - A proposito della decisione del Ministero della Salute e di Aifa di sospendere distribuzione e vendita dei vaccini Novartis, una Nota di Regione Lombardia chiarisce che "nessuna dose del vaccino Novartis ritirato che faceva parte di quelli acquistati da Regione Lombardia tramite la Centrale regionale acquisti è stato distribuito alle Asl". "La Regione - si legge ancora nella Nota - sta già operando, sempre attraverso la Centrale regionale acquisti, per garantire che tutte le richieste di vaccini vengano soddisfatte, per cui non c´è ragione di ridurre l´adesione alla campagna anti influenza per gli ultrasessantacinquenni e i soggetti a rischio".  
   
   
INFLUENZA: NESSUN PERICOLO IN FVG, VACCINI VIETATI NON DISPONIBILI  
 
Trieste, 25 ottobre 2012 - Nelle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia non è disponibile nessuno dei vaccini antinfluenzali il cui utilizzo è stato vietato ieri in via cautelativa dal ministero della Salute e dall´Agenzia italiana del Farmaco. Di conseguenza per la popolazione della regione non vi è alcuna situazione di pericolo, tanto più che la campagna per la vaccinazione contro l´influenza non è ancora iniziata. Lo assicura l´assessore regionale alla Salute, Luca Ciriani, a seguito della decisione di disporre il divieto immediato a scopo cautelativo e in attesa di ulteriori indagini di quattro vaccini influenzali (Agrippal, Influpozzi sub unità, Influpozzi adiuvato, Fluad), prodotto dall´azienda Novartis. Sottolineando come il divieto all´utilizzo è stato disposto in quanto "sono stati ritenuti necessari alcuni approfondimenti per la sicurezza dell´ utente", Ciriani precisa che "in Friuli Venezia Giulia la campagna antinfluenzale non è ancora stata avviata, i vaccini bloccati non sono disponibili e ogni possibile acquisizione presso la ditta Novartis è stata cautelativamente vietata". Una situazione che dunque "non comporta rischi per i cittadini del Friuli Venezia Giulia e dimostra invece quanto il sistema di controlli sui farmaci sia attento e garantisca al massimo da ogni potenziale pericolo per la salute". E se dunque ai cittadini, come indicato anche dal ministero, è richiesto di non acquistare né utilizzare tali vaccini fino a nuova comunicazione in proposito, la Regione ha tempestivamente provveduto ad allertare tutti i medici di famiglia, i pediatri, i dipartimenti di prevenzione e tutti gli organismi interessati. In ogni caso, nell´attesa di ulteriori notizie da parte degli organismi ministeriali, l´inizio della campagna antinfluenzale, prevista per lunedì 5 novembre, potrebbe subire dei ritardi. Una eventualità che, affermano gli esperti della direzione salute della Regione, "non deve assolutamente preoccupare in quanto il picco massimo di malattia è previsto nei mesi di gennaio/febbraio e attualmente il sistema di sorveglianza attivato da parte dei cosiddetti ´medici sentinella´ (una rete di medici di medicina generale e pediatri) non registra situazioni epidemiche".  
   
   
INFLUENZA: STOP MINISTERO A VACCINI NOVARTIS; CIN VENETO 170.000 DOSI GIA’ BLOCCATE.  
 
Venezia, 25 ottobre 2012 - “In Veneto i vaccini Novartis bloccati  ieri dal Ministero della Salute sono 170.000 e la nostra direzione prevenzione ha tempestivamente informato tutte le Ullss, che ne hanno bloccato immediatamente la distribuzione. Nessuna dose, ripeto nessuna dose è arrivata all’utilizzatore finale. Non c’è quindi nulla da temere, anche perché l’avvio della campagna vaccinale pubblica è previsto dal 5 novembre prossimo”. Lo riferisce l’assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto, in relazione allo stop imposto oggi ad alcuni tipi di vaccini antinfluenzali. “Non c’è nessun rischio per la popolazione – insiste Coletto – mentre per quanto riguarda la sostituzione della notevole quantità di dosi inutilizzabili la nostra direzione prevenzione sta già contattando altre ditte produttrici per riapprovvigionare la dotazione. Qualora si rendesse necessario rimodulare i programmi vaccinali – aggiunge l’assessore – si partirà, ovviamente, da tutte le categorie a rischio”. “Questo stop – conclude Coletto – va anche letto in positivo: vuol dire che i controlli sono estremamente approfonditi e che, quindi, i vaccini che arrivano alla popolazione sono assolutamente sicuri”.  
   
   
LIGURIA: VACCINI, RITIRATE 140.000 DOSI RECUPERATE DA UN´ALTRA AZIENDA FARMACEUTICA I VACCINI MANCANTI  
 
Genova, 25 Ottobre 2012 - Ammontano a 139.300 le dosi di vaccino antinfluenzale che la casa farmaceutica Novartis si era aggiudicata nella gara regionale dello scorso agosto gestita dalla centrale regionale degli acquisti (Cra) e che non sono mai state consegnate e alla luce del divieto emesso ieri, non saranno mai inviate alle cinque Asl della regione. Lo ha reso noto il dipartimento sanità della Regione Liguria. I vaccini in questione rientrano infatti tra quelli sospesi, a titolo cautelativo, dal Ministero della salute e dall´Aifa, l´agenzia italiana per il farmaco, in quanto potrebbero indurre effetti collaterali. Per colmare tale mancanza e per poter comunque consentire l´avvio della campagna antinfluenzale 2012-2013, prevista il 12 novembre, l´assessorato alla salute della Regione Liguria ha provveduto, ad acquisire ulteriori 100.000 dosi presso un´altra azienda farmaceutica.  
   
   
VACCINO ANTINFLUENZALE NOVARTIS, IN TOSCANA MAI DISTRIBUITO  
 
Firenze, 25 ottobre 2012 – “Il vaccino antinfluenzale della Novartis non è mai stato distribuito nelle Asl toscane. Ne avevamo ordinate quasi 400.000 dosi, ma le stavamo ancora aspettando. Il Ministero della salute e l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ne hanno disposto il blocco”. A distanza di una settimana dal ritiro del vaccino dell’azienda farmaceutica Crucell, l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni interviene di nuovo per informare e tranquillizzare i toscani a proposito del ritiro cautelativo imposto da Ministero e Aifa del vaccino antinfluenzale della Novartis. In Toscana ne sarebbero dovute arrivare 385.520 dosi, che però non sono mai arrivate. “Terremo costantemente informati i cittadini sull’evoluzione della vicenda vaccini – assicura l’assessore – e sull’effettiva disponibilità di dosi nei prossimi giorni”. Alla vigilia della partenza della campagna antinfluenzale, mancano quindi all’appello in Toscana le 117.230 dosi del vaccino della Crucell ritirate una settimana fa e le 385.520 della Novartis bloccate oggi, per un totale di oltre 500.000 dosi di vaccino antinfluenzale. Ogni anno per la campagna antinfluenzale vengono vaccinate in Toscana quasi 900.000 persone. Probabilmente, come è già successo la settimana scorsa in occasione del ritiro del vaccino della Crucell, l’Aifa autorizzerà le aziende produttrici e distributrici a importare dall’estero le dosi necessarie per coprire il fabbisogno. Dall’assessorato al diritto alla salute giunge un nuovo invito alla calma: i picchi influenzali si verificano normalmente a fine dicembre-inizio gennaio, e dato che il vaccino diventa efficace dopo circa 15 giorni dall’inoculazione, per vaccinarsi c’è tempo tutto novembre, e anche i primi di dicembre.  
   
   
SANITÀ INLOMBARDIA, RICEVUTI DA MELAZZINI I SINDACATI DEL COMPARTO  
 
Milano, 25 ottobre 2012 - L´assessore alla Sanità della Regione Lombardia Mario Melazzini ha incontrato ieri in mattinata una delegazione dei sindacati del comparto sanità, in particolare del San Raffaele, dell´Asl di Milano e dell´Azienda ospedaliera San Paolo, in occasione dello sciopero proclamato per la giornata. Per quanto riguarda in particolare il San Raffaele, l´assessore si è impegnato a verificare in tempi brevissimi con l´azienda la situazione e a riconvocare la Rsu dell´ospedale entro la prossima settimana. Analogamente ha assicurato che esaminerà quanto esposto oggi dalle rappresentanze delle altre aziende, in vista di un successivo aggiornamento, sempre in tempi brevi.  
   
   
SANITA´: MOBILITA´ PASSIVA, IN SICILIA 1.591 RICOVERI IN MENO NEL 2011  
 
Palermo, 25 ottobre 2012 - Anche nel 2011 e´ diminuito il numero dei siciliani che ha fatto ricorso alle cure sanitarie fuori dalla Sicilia. I ricoveri in altre regioni italiane sono stati 1.591 in meno, passando dai 56.723 del 2010 ai 55.132 del 2011, con una riduzione pari al 3% circa. "Un risultato ampiamente atteso - ha commentato l´assessore regionale per la Salute Massimo Russo - perche´ nel corso degli anni le aziende sanitarie hanno progressivamente implementato l´offerta e la qualita´ dei servizi erogati. Si sta ricreando il rapporto di fiducia tra pazienti e operatori sanitari, ma dobbiamo ancora fare molti passi avanti, soprattutto nel campo dell´accoglienza e della presa in carico del paziente". E´ fortemente diminuito, di conseguenza, anche il costo della cosiddetta "mobilita´ passiva". Nonostante, nel corso degli anni, sia aumentato il valore della Tuc, la tariffa unica di compensazione, la spesa che la Regione siciliana ha sostenuto nel 2011 per le cure dei cittadini in altre regioni e´ di 194,1 milioni di euro, sei milioni e mezzo in meno rispetto ai 200,6 del 2010 e quasi 11 milioni in meno rispetto ai 204,9 del 2009, anno di entrata in vigore della riforma sanitaria. Secondo il report, elaborato dall´area dipartimentale guidata da Sergio Buffa, le cause principali della mobilita´ passiva sono legate ai tumori e alle patologie ortopediche. "Abbiamo finalmente abbattuto il muro dei 200 milioni - ha aggiunto Russo - ma questo non deve essere considerato un traguardo ma una tappa di avvicinamento a obiettivi ancora piu´ ambiziosi, non dobbiamo dimenticare che oltre al costo della "mobilita´ passiva" va aggiunto il cosiddetto "costo sociale" che i pazienti e i loro familiari devono subire per i ricoveri fuori regione. Il potenziamento in tutte le province delle apparecchiature di alta tecnologia e la recente realizzazione del nuovo sito (www.Costruiresalute.it) dovranno servire anche per far conoscere meglio ai siciliani le opportunita´ messe a disposizione dal servizio sanitario". Gli uffici dell´assessorato stanno anche conducendo un´analisi particolareggiata per verificare quanto incide sulla mobilita´ complessiva il numero dei ricoveri effettuati fuori dall´isola da cittadini siciliani formalmente residenti in Sicilia, ma domiciliati in altre regioni e le cui prestazioni sanitarie sono a carico del sistema sanitario siciliano.  
   
   
SANITÀ, CAPPELLACCI E DE FRANCISCI VISITANO OSPEDALI ONCOLOGICO E MICROCITEMICO  
 
Cagliari, 25 Ottobre 2012 - "In un momento in cui la politica sembra aliena rispetto alla società che rappresenta perfino nel linguaggio, dove sono sempre più frequenti termini per gli addetti ai lavori e sempre meno vocaboli come salute, casa, famiglia, la Giunta regionale intende restare nella realtà di tutti i giorni, quella di chi vive fuori dal palazzo. Vogliamo essere presenti nei luoghi - chiave della vita quotidiana dei cittadini per toccare con mano, come in questo caso, le varie realtà sanitarie e verificare di persona i casi di eccellenza, le criticità e i progetti finalizzati a migliorare l´assistenza al cittadino". Così il presidente della regione Ugo Cappellacci ha voluto sintetizzare lo spirito con cui ha preso il via con la visita di agli ospedali Microcitemico e Oncologico un programma generale di sopralluoghi delle strutture ospedaliere della Sardegna. "La Giunta - prosegue il presidente - vuole essere accanto ai pazienti e ai medici per testimoniare, anche con la presenza fisica, una volontà determinata di calibrare le proprie decisioni sulla persona: sui destinatari delle prestazioni sanitarie e su coloro i quali ogni giorno sono chiamati ad assistere e curare il paziente". "Veniamo di persona a verificare sia le criticità - ha aggiunto l´assessore De Francisci - che quelle buone pratiche che forse non fanno notizia, ma che, grazie al lavoro dei medici, degli specializzandi e di tutto il personale rappresentano un patrimonio da valorizzare e da cui ripartire. L´iniziativa è pensata anche in vista delle prossime decisioni che la Giunta regionale è chiamata ad adottare in merito all’emanazione di direttive per l’attuazione della Legge sulla sanità approvata di recente dal Consiglio Regionale, con particolare riguardo alla riorganizzazione della rete ospedaliera e alla realizzazione di un sistema che traduca gli investimenti sostenuti in prestazioni adeguate alle esigenze dei pazienti e che rendano la nostra isola una Regione modello anche in campo sanitario".  
   
   
VERSO UN NUOVO MODELLO DI WELFARE A BOLZANO IL WELFAREDAY 2012. MARTHA STOCKER: “I CITTADINI NON VANNO LASCIATI SOLI”  
 
Trento, 25 ottobre 2012 - L’evoluzione del sistema pensionistico, con il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, impone senza dubbio una riflessione sul futuro previdenziale, sia a livello collettivo che individuale. Una riflessione che è stata al centro del convegno Welfareday, tenutosi il 23 ottobre a Palazzo Mercantile a Bolzano, su iniziativa congiunta della Regione, dell’Inps e di Pensplan. E’ importante, ha detto l’Assessora regionale Martha Stocker, aprendo i lavori, capire che le sfide che abbiamo di fronte vanno oltre il sistema pensionistico e ci impongono la necessità di andare nella direzione di un nuovo modello di welfare che dovrà tenere conto dei mutamenti demografici e del fatto che molte persone dovranno lavorare più a lungo. Dobbiamo ragionare a livello territoriale, ha aggiunto l’Assessora Stocker, ricordando l’esperienza del Trentino-alto Adige, dove grazie a Pensplan esiste un supporto concreto ai cittadini, che non vengono lasciati soli nei momenti di difficoltà. Occorre fare in modo, ha concluso Martha Stocker, di convincere le persone che proprio in un momento così difficile sia necessario avere fiducia ed investire una parte dei propri risparmi per il futuro pensionistico. Il convegno, al quale hanno partecipato anche il Presidente della Covip Antonio Finocchiaro ed il Presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello, ha visto la partecipazione anche di Mauro Nori, Direttore generale dell’Inps che ha sottolineato come non vi debba essere competizione fra la previdenza complementare e quella obbligatoria. Bisogna invece, ha detto Nori, attivare una nuova cooperazione. La previdenza completare, ha aggiunto il Direttore generale dell’Inps, deve impegnarsi per soddisfare, attraverso servizi flessibili ed integrati, i bisogni che la previdenza obbligatoria non riesce a soddisfare, perché la guerra fra questi due sistemi non paga. ( Il valore del territorio e dell’economia locale sono stati al centro dell’intervento di Marco Zanotelli, Direttore regionale Inps per il Trentino Alto Adige che ha sottolineato come il reddito pensionistico medio sia di 1192 euro per ogni pensionato in provincia di Bolzano e 1160 in provincia di Trento. Complessivamente, ha detto Zanotelli, il Trentino- Alto Adige sta supportando meglio la crisi rispetto al resto d’Italia, anche se l’accesso alla pensione è calato del 30%. Zanotelli, infine, supportato sempre dai dati statistici, ha concluso il proprio intervento richiamando l’attenzione circa il valore della presenza di Inps sul territorio, evidenziando il forte impatto sociale delle attività svolte dall’Istituto in Trentino-alto Adige. Secondo il professor Gottfried Tappeiner, Presidente di Pensplan, è davvero essenziale passare oggi da un sistema pensionistico ad un sistema di welfare complessivo e flessibile, in quanto l’80% della popolazione avrà bisogno in futuro di una pensione complementare. Occorre che i cittadini, ha detto Tappeiner, con l’aiuto del welfare, riescano ad ampliare gli obbiettivi del risparmio anche verso gli ambiti della sanità e dell’istruzione, al fine di arrivare ad un sistema integrato e moderno.  
   
   
IRE: INCONTRO SUI MODELLI ASSISTENZIALI INNOVATIVI NELLA REGIONE LAZIO CURE DOMICILIARI AI MALATI CRONICI, RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE SANITARIE: QUESTI I TEMI DEL MEETING  
 
Roma, 25 ottobre 2012 – In un periodo nel quale le patologie croniche a carattere invalidante aumentano in maniera esponenziale, il modello di assistenza continuativa domiciliare è particolarmente adatto ad offrire ai pazienti cure di qualità per tutto il percorso di malattia, riuscendo ad integrare le diverse risorse sanitarie. Giovedì 25 ottobre a Roma, presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, si svolgerà un incontro organizzato da Andrea Pace della Unità Operativa Dipartimentale di Neurologia Ire sui “Modelli assistenziali innovativi nella Regione Lazio”. Un meeting incentrato sulla ricerca di strategie assistenziali in grado di rispondere ai bisogni dei pazienti e di razionalizzare l’assorbimento di risorse sanitarie. Gli ospedali e il territorio devono necessariamente far parte di un “Unicum” di servizi erogati sulla base delle esigenze reali dei pazienti riuscendo anche nella riduzione dei costi legata al contenimento dei ricoveri ospedalieri inappropriati. Nella Regione Lazio sono operanti varie esperienze di cure domiciliari orientate in diversi ambiti: neuro-oncologia, onco-ematologia, cure palliative, malattie respiratorie croniche. “Il modello di assistenza continuativa domiciliare per pazienti affetti da neoplasia cerebrale attivato dal 2000 nell’Istituto Regina Elena – spiega Pace - si pone l’obiettivo di integrare prestazioni di eccellenza in campo neuro-oncologico e di promuovere l’integrazione tra i diversi livelli assistenziali che incidono sul percorso terapeutico-assistenziale del malato neuro-oncologico.” Il modello assistenziale validato negli scorsi anni ha dimostrato che il potenziamento dell’offerta di prestazioni sanitarie sul territorio e a domicilio migliora la qualità dell’assistenza e contemporaneamente riduce i costi legati a prestazioni ospedaliere inappropriate. Dal 2010 il modello di cure neuro-oncologiche domiciliari dell’Istituto Regina Elena, con il supporto della Regione Lazio, viene offerto a tutti i malati affetti da neoplasia cerebrale residenti a Roma. “L’incontro – conclude lo specialista - è una occasione per raccontare le maggiori esperienze di cure domiciliari nella Regione Lazio. Discuteremo dei principali aspetti assistenziali e organizzativi di questi modelli sanitari innovativi. Alcune sessioni affronteranno il punto di vista dei pazienti e delle associazioni”.  
   
   
LA TOSSICODIPENDENZA SECONDO UN APPROCCIO DI GENERE  
 
 Trento, 25 ottobre 2012 - "La tossicodipendenza secondo un approccio di genere" è il titolo scelto per l´incontro, organizzato dall’assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza, che si è tenuto il 23 ottobre presso la sala Rosa del Palazzo della Regione a Trento. Hanno partecipato l´assessore provinciale Lia Beltrami Giovanazzi; Lorella Molteni, sociologa e autrice del libro “L’eroina al femminile” e Maurizio Del Greco, dirigente medico all’ospedale Santa Chiara di Trento. "L´incontro di oggi - ha detto l´assessore Giovanazzi Beltrami - rappresenta una tappa all´interno del cammino che abbiamo avviato con il progetto genere e salute, che vede la collaborazione dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e dell´Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. E´ un´iniziativa che comprende vari filoni di approfondimento in cui trovano spazio la ricerca, gli appuntamenti pensati per i formatori e quelli di natura più divulgativa. Vogliamo sensibilizzare gli amministratori, i dirigenti pubblici, i decisori e i gestori presenti nelle istituzioni coinvolte in materia di salute e di benessere delle persone, vogliamo fare assieme un cammino che ci auguriamo possa portare ad un cambiamento culturale in materia di pari opportunità. C´è bisogno di lavorare molto in un´ottica di rete". Maurizio del Greco e´ intervenuto parlando del l´approccio di genere al tema della salute. Molta della medicina di oggi, ha spiegato, si basa ancora su studi fatti in larga parte su uomini. La tossicodipendenza al femminile tra luci e ombre e´ il tema approfondito invece da Lorella Molteni. L´esperienza della tossicodipendenza vissuta dalla donna, ha evidenziato, presenta specificità che meritano attenzione. La tossicodipendenza, come altre forme di trasgressione, e´ considerata socialmente incompatibile con la sua funzione materna. L´ideale di femminilità diffuso aggrava quindi la condizione di tossicodipendenza della donna, attraverso un maggiore stigma sociale. La donna tossicodipendente ha maggiori difficoltà ad uscire dall´isolamento, a ricostruirsi una nuova identità sociale e nuove relazioni. Nella fase della maternità i problemi si aggravano ulteriormente. Al dibattito sono intervenute anche Paola Meina, direttrice dell´associazione Famiglie Tossicodipendenti di Trento, Alessandra Cipollone, dell´associazione Nuovi Orizzonti e Zilma Lucia Velame, dell´associazione Auto Mutuo Aiuto di Trento. Un gruppo di aiuto mutuo aiuto, ha spiegato, e´ un gruppo costituito da persone che condividono esperienze vissute direttamente per aiutarsi a vicenda a superare i propri problemi. Zilma Lucia Velame segue il progetto "Luce", a sostegno di donne che hanno subito abuso sessuale in infanzia o adolescenza. L´associazione Famiglie Tossicodipendenti seguirà il progetto "Punto Donna. Centro accoglienza, ascolto e sostegno per donne tossicodipendenti". L´associazione Nuovi Orizzonti gestisce una comunità di accoglienza ospitando persone con disagio legato alla tossicodipendenza. L’incontro, aperto a tutti, era rivolto in particolare agli operatori del settore sociale e sanitario, con l’obiettivo di sensibilizzare alle differenze di genere esistenti nella dipendenza dalle droghe, sia da un punto di vista sociale, relazionale e psicologico sia da un punto di vista più strettamente sanitario. Questo ambito risulta ad oggi molto poco conosciuto e la ricerca condotta da Lorella Molteni è unica in Italia nel suo genere. L’incontro si inserisce all’interno del progetto “Genere e salute” dell’Assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza che intende promuovere l’approccio di genere al settore della medicina. L’assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza della Provincia autonoma di Trento, a partire dal 2011 ha cominciato a promuovere iniziative nell’ambito della medicina di genere sia partecipando e organizzando una serie di eventi di approfondimento sia istituendo un gruppo di lavoro con cui condividere il percorso da seguire. Lorella Molteni è dottore di ricerca in Sociologia, ha lavorato come ricercatrice presso il Sert di Trento e collaborato ad attività di ricerca sociale nel settore socio-sanitario con l´Università di Trento e di Bologna. Nel 2011 ha pubblicato "L´eroina al femminile" edito da Franco Angeli. Maurizio Del Greco è dirigente medico di cardiologia presso l’ospedale Santa Chiara di Trento; è presidente Regionale Aiac -Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione. Ha partecipato a diverse iniziative dell’assessorato alla solidarietà internazionale e convivenza nell’ambito del progetto “genere e salute” divenendo un punto di riferimento autorevole in materia.  
   
   
BOLZANO.CORSO: “PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA VITA: ASCOLTO E NARRAZIONE DI SÉ”  
 
Bolzano, 25 ottobre 2012 -- Si svolgerà il 30 novembre ed il 1° dicembre, dalle 9.00 alle 18.00, presso la scuola provinciale per le professioni sociali “E. Levinas” il corso “Prendersi cura della propria vita: ascolto e narrazione di sé”. Iscrizioni entro il 16 novembre. Si svolgerà il 30 novembre ed il 1° dicembre, dalle 9.00 alle 18.00, presso la scuola provinciale per le professioni sociali "E. Levinas" il corso "Prendersi cura della propria vita: ascolto e narrazione di sé". Sperimentarsi in percorsi di ricerca attraverso la narrazione di sé è utile per rintracciare le linee di continuità e cambiamento che caratterizzano ogni storia individuale. Nel corso, aperto ad operatori sociali e sanitari, vengono valorizzate e contestualizzate le esperienze dei partecipanti che potranno portare con sé scritti personali, immagini, fotografie, spezzoni di film rappresentativi dei propri paesaggi interiori, personali e professionali. Le testimonianze verranno utilizzate come stimoli narrativi. Termine iscrizioni 16/11/2012 Per avere informazioni più dettagliate sui requisiti d´accesso e le modalità d´iscrizione rivolgersi alla Scuola Provinciale per le Professioni Sociali E. Levinas, piazza Angela Nikoletti, 1 Bolzano, tel. 0471/440900, fax 0471/440929.  
   
   
LA TERAPIA ORMONALE IN MENOPAUSA DIMEZZA IL RISCHIO CARDIACO MA IN ITALIA LA UTILIZZA SOLO IL TRE PER CENTO DELLE DONNE  
 
 Milano, 25 ottobre 2012 – La terapia ormonale sostitutiva (Tos) aiuta il cuore delle donne in menopausa. Il trattamento infatti, se prescritto immediatamente al termine del periodo fertile femminile e iniziato tra i 45 e i 58 anni, riduce del 52% il rischio cardiovascolare. La Tos, inoltre, non aumenta la probabilità di essere colpiti da tumore al seno. Sono numeri che provengono da uno studio danese, pubblicato sul numero del British Medical Journal del 9 ottobre. “Si tratta di dati davvero significativi, che spazzano via anni di pregiudizi sulla Tos. Nella ricerca sono state coinvolte 1.006 donne, seguite per ben 16 anni. La metà di loro è stata trattata con terapia ormonale, l’altra parte ha seguito invece l’invecchiamento naturale. 33 donne del gruppo di controllo hanno avuto infarti, angine o insufficienze cardiache fatali, contro le 16 del gruppo trattato con Tos (Or= 0.48, P=0.015). 17, nel gruppo di controllo, sono state colpite da un tumore al seno, mentre 10 nel gruppo trattato (Or=0.58, P=0.17). Questo significa eventi cardiovascolari avversi dimezzati, senza aumento di cancro al seno, né di altre neoplasie – commenta la prof.Ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia dell’Ospedale S. Raffaele Resnati di Milano e Presidente della ‘Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus’, durante un incontro a Milano –. Come sottolineato anche dall’American Society for Reproductive Medicine: ‘Questi dati dovrebbero rassicurare i milioni di donne che hanno bisogno della Tos per curare i sintomi menopausali. Il numero di persone studiate non è enorme, ma un follow-up di 16 anni è davvero molto rassicurante’”. Purtroppo, i dati sull’utilizzo della Tos in Italia parlano chiaro: soltanto il 3% delle donne in menopausa la utilizza. I pregiudizi sulla terapia sono molti, aumentati in maniera esponenziale dopo la pubblicazione, nel 2002, di un altro studio che evidenziava un incremento dello 0,08% (8/10.000 donne) dei tumori alla mammella dopo 5 anni di terapia. Ma la stessa ricerca evidenziava che la Tos dava una riduzione dello 0,07% di tumori al seno (meno 7/10.000), nelle donne isterectomizzate, cioè senza utero. “Si tratta della nota Women’s Health Initiative (Whi) – prosegue la prof.Ssa Graziottin –, un’indagine condotta su 27.000 mila donne e pubblicata su Jama. Ma si trattava di persone molto più avanti con l’età (una media di 63 anni), in menopausa già da anni, che soffrivano di patologie dovute al fisiologico invecchiamento. Inoltre, già il Whi evidenziava un dato molto chiaro: l’analisi per fasce di età aveva ben dimostrato i sostanziali benefici, in termini di riduzioni dei sintomi e della vulnerabilità cardiovascolare, nelle donne trattate subito dopo la menopausa, in linea con il recente studio danese. Al punto che era stato coniato il termine di “window of opportunity” (finestra di opportunità terapeutica) proprio per indicare che la Tos è positiva per la salute, se assunta subito al termine del periodo fertile, mentre può essere controproducente se la terapia è iniziata in donne anziane, dopo anni dalla menopausa. La ricerca danese riprende e conferma in pieno questo concetto”. “L’esperienza clinica di decenni mostra i benefici di una terapia ben personalizzata, se iniziata subito dopo la menopausa – conclude la prof.Ssa Graziottin –. La utilizza l’82% delle mie pazienti, contro il 3% della media nazionale. Curiosamente, la Tos è l’unico caso in medicina in cui i professionisti medici la utilizzano più degli assistiti (56% fra le ginecologhe italiane, 86% nel Nord Europa), proprio perché presenta vantaggi innegabili, oltre a un buon profilo di sicurezza se usata con intelligenza clinica, all’età giusta e con ormoni bioidentici. Inoltre, in qualità di Presidente della ‘Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus’, sento il dovere di sottolineare quanto la terapia ormonale sostitutiva riduca il dolore: da artrosi (meno 36%, secondo lo studio Framingham); da osteoporosi (-34% di fratture al femore secondo Whi), per le altre micro e macrofratture correlate; dolore da depressione; da secchezza e distrofia genitale (che causano dolore ai rapporti e cistiti ricorrenti); da alterazioni del sonno, che aumentano lo stato infiammatorio generale e la vulnerabilità a patologie cardiovascolari, tumorali e neurodegenerative. Con una terapia ormonale appropriata, iniziata all’età giusta, subito dopo la menopausa, associata a stili di vita corretti, la donna ritrova qualità di vita, energia vitale e può allungare la propria aspettativa di salute. Con l’obiettivo di portarla idealmente a coincidere con l’aspettativa di vita. Non ultimo, in tempi di spending review, il costo di una Tos è circa un decimo del costo delle terapie necessarie per ridurre i diversi sintomi (vampate, insonnia, depressione, dolori articolari, dispareunia, cistiti) e segni (ipercolesterolemia, ipertensione, osteopenia, osteoporosi), indotti dalla carenza estrogenica menopausale non trattata. Per affrontare questa serie di problematiche, in assenza di Tos, diventano infatti necessari ipnotici, antidepressivi, antinfiammatori, analgesici, ipocolesterolemizzanti, lubrificanti, antibiotici, calcio addensanti e alendronati, a cui va aggiunto il costo per terapie alternative e fitoterapie”. In sintesi: lo studio danese conferma i dati precedenti, anche del Whi, sull’età ottimale – subito dopo la fine dell’età fertile – per iniziare senza rischi la terapia ormonale. Mostra inoltre una riduzione del 52% del rischio cardiovascolare, senza aumento dei tumori. Rassicurando sulla sicurezza d’uso subito dopo la menopausa, dovrebbe incoraggiare a usare la Tos per: migliorare la qualità di vita, l’energia e la sessualità; per ridurre le patologie a breve e lungo termine causate dalla carenza estrogenica; per stare bene a lungo, spendendo molto meno.  
   
   
PROROGATA AL 6 GENNAIO LA MOSTRA DEI MACCHIAIOLI  
 
Firenze, 25 ottobre 2012 – Grazie al bel successo di critica e di pubblico (circa 20 mila i visitatori) sarà prorogata di ben due mesi la mostra Da Fattori al Novecento in corso a Villa Bardini. Avrebbe dovuto concludersi il 4 novembre, chiuderà invece il 6 gennaio del prossimo anno. Si tratta, come noto, di un’esposizione di opere inedite appartenenti alle collezioni Del Greco, Olschki, Rapisardi, Roster, quattro famiglie fiorentine imparentate tra loro. In mostra oltre 100 dipinti di artisti macchiaioli e tardo macchiaioli: Fattori, Signorini, Abbati, Borrani, Cecconi, D’ancona, Gioli, Panerai, Ghiglia, Liegi, Lloyd e altri. Un panorama vasto e significativo dello straordinario percorso del collezionismo toscano tra Ottocento e Novecento, allestito grazie al progetto promosso e organizzato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e la Casa Editrice Leo S. Olschki. Curatrici Francesca Dini e Alessandra Rapisardi. Catalogo: Olschki (€ 34, in mostra 28). Completano l’esposizione 60 fotografie di particolare suggestione, che ritraggono le quattro famiglie proprietarie in vacanze di un secolo fa: sulle spiagge ancora immacolate dell’isola d’Elba, nei soggiorni a Castiglioncello, in scene di vita intima a Firenze, con gli amici artisti, da Giovanni Fattori a Renato Fucini a Llewelyn Lloyd. Rappresentano il volto privato di una società fiorentina emancipata e votata al progresso: quattro famiglie di linguisti, medici, scienziati, architetti, imprenditori, protagoniste di primo piano della vita culturale e sociale della città fin dai giorni eroici dell’epopea risorgimentale.  
   
   
PALAZZO REALE OSPITA LA MOSTRA “COSTANTINO 313 D.C. - L’EDITTO DI MILANO E IL TEMPO DELLA TOLLERANZA” IN PROGRAMMA DAL 25 OTTOBRE 2012 AL 17 MARZO 2013  
 
 Milano, 25 ottobre 2012 - Dal 25 ottobre al 17 marzo 2013, Palazzo Reale ospita la mostra Costantino 313 d.C., promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Palazzo Reale, Museo Diocesano di Milano ed Electa. “Questa mostra rivela come Milano sia stata, oltre che la capitale politica e amministrativa di un impero, anche un riferimento etico e culturale – ha detto l’assessore alla Cultura Stefano Boeri –. Milano, in quel preciso momento storico, ha saputo mostrare al mondo la propria profonda civiltà attraverso l’apertura ad ogni espressione di fede e alla tolleranza religiosa in un tempo in cui barbarie e intolleranza parevano regnare più sovrane dell’autorità imperiale”. Ideata dal Museo Diocesano di Milano e curata da Gemma Sena Chiesa e Paolo Biscottini, l’esposizione celebrerà l’anniversario della emanazione nel 313 d.C. Dell’“editto di Milano” da parte dell’imperatore romano d’Occidente Costantino e del suo omologo d’Oriente, Licinio. Con esso il Cristianesimo, dopo secoli di persecuzioni veniva dichiarato lecito e si inaugurava così un periodo di libertà religiosa e di grande innovazione politica e culturale. Il rescritto, infatti, riportava: “Noi, dunque Costantino Augusto e Licinio Augusto abbiamo risolto di accordare ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà di seguire la religione che ciascuno crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità”. Il percorso espositivo in Palazzo Reale si articola in sei sezioni che approfondiscono con più di 200 preziosi oggetti d’archeologia e d’arte, tematiche storiche, artistiche, politiche e religiose: dalla Milano capitale imperiale, alla conversione di Costantino, ai simboli del suo trionfo. Sono evidenziati i protagonisti dell’epoca, l’esercito e i suoi armamenti, la corte, i preziosi oggetti d’arte e di lusso. Un’importante sezione della mostra è dedicata a Elena, madre di Costantino, imperatrice e santa, per mettere in risalto la singolarità di questa figura femminile all’interno della corte imperiale e della storia della Chiesa. Attraverso reperti e ricostruzioni, si potrà fare un ideale viaggio nella Milano imperiale: dal Palatium, edificio polifunzionale destinato ad accogliere la sede dell’imperatore, si passerà alle grandiose Terme, identificabili tra gli odierni Corso Vittorio Emanuele e via Larga, al quartiere di piazza Meda, ricco di edifici privati, alla necropoli dell’area di Sant’eustorgio, e ad altre zone della città. Numerosi oggetti d’arte e di lusso appartenuti a personaggi dell’élite dell’impero o destinati alle chiese, tutti di inestimabile valore, testimoniano il passaggio, avvenuto nel corso del Iv secolo, del cristianesimo da devozione lecita privata a una dimensione pubblica e ufficiale e, infine, a unica religione dell’Impero. Preziose gemme e cammei di corte, argenterie da mensa e liturgiche, gioielli in oro consentiranno di tracciare un quadro vivace del fasto che caratterizzava la vita della corte e la devozione verso la Chiesa. Ritratti, monete e oggetti documentano il nuovo aspetto pubblico dell’imperatore, della corte, dei grandi funzionari, dell’esercito, della Chiesa e dei suoi vescovi fino ad Ambrogio, che renderà la sede vescovile ambrosiana la più importante dell’Occidente. Le varie sezioni contengono opere provenienti da numerosi musei e istituzioni pubbliche, sia italiani che stranieri: al Kunsthistorisches Museum di Vienna ai Musei Capitolini di Roma; dal British Museum al Victoria & Albert Museum di Londra; dalla Bibliothèque Nationale di Parigi alla National Gallery di Washington. La mostra è realizzata con il sostegno della Fondazione Bracco, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, la Fondazione Aquileia, l’Arcidiocesi di Milano e l’Università degli Studi di Milano. L’evento è posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Segreteria di Stato del Vaticano, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Patronato della Regione Lombardia e il Patrocinio della Provincia di Milano. Nel mese di febbraio 2013, tra le attività in occasione delle celebrazioni per l’anno 313 d.C., il Civico Museo Archeologico realizzerà nella cripta cinquecentesca della chiesa di S. Maurizio, un percorso museale dal titolo “Da Gerusalemme a Milano – Imperatori, filosofi e dèi alle origini del cristianesimo”. Il percorso illustrerà il variegato e complesso contesto storico, politico e religioso in cui nasce il Cristianesimo, le correnti filosofiche e religiose che interagiscono con il suo progressivo affermarsi tra il I e il Iv sec. D.c., nonché i rapporti spesso favorevoli e costruttivi tra la Chiesa e il potere imperiale. L’evento, incentrato sul tema della tolleranza e della libertà religiosa, approfondirà il discorso della libertà dei luoghi di culto e della convivenza di comunità con culture e religioni diverse nell’epoca precedente l’emanazione dell’Editto del 313. Tra i pezzi più significativi del percorso museale, il calco della famosa epigrafe di Ponzio Pilato, che costituisce l’unica testimonianza epigrafica nota del celebre prefetto legato alla storia di Cristo. Www.mostracostantino.it  (in costruzione) www.Comune.milano.it/palazzoreale  www.Museodiocesano.it    
   
   
MARCO RAPARELLI – LOOK MOMMY I SCRIBBLED! ROMA 24 OTTOBRE - 30 NOVEMBRE 2012  
 
 Roma, 25 ottobre 2012 - Ex Elettrofonica presenta, da mercoledì 24 ottobre a venerdì 30 novembre 2012, la mostra personale di Marco Raparelli, Look Mommy I scribbled! L’idea di questa esibizione nasce dal desiderio di arricchire e completare il percorso di collaborazione tra lo spazio Ex Elettrofonica e l’artista, iniziato con la pubblicazione di Permafrost, edito da cura.Books la scorsa primavera e presentato al Macro. Questo libro d’artista, di circa 180 tavole, ritrae una collettività, colta nelle sue diverse manifestazioni umane, nell’infinita varietà dei caratteri e delle tipologie che sembrano solo apparentemente personaggi di fantasia. Non si tratta di caricature, ma di una rappresentazione senza pregiudizi di una società in bilico tra realtà e rappresentazione sarcastica, tra finzione e sconcertanti verità. In mostra saranno esposte le tavole originali realizzate per il libro. Tavole singole ma legate l’una all’altra attraverso le quali Marco Raparelli utilizza la metafora del paradosso per raccontare l’arte, la società civile, gli esperimenti scientifici con un punto di vista ironico sulle banalità del vivere quotidiano. Look Mommy I scribbled!, che riprende il titolo di una delle tavole del libro, suggerisce lo spirito con cui l’artista realizza il suo intervento site-specific. Marco Raparelli interviene sulle pareti della galleria tracciando motti, disegni e slogan rubati dai muri della città restituendoci un giocoso monumento all’umanità. Inoltre un tavolo pensato dall’artista ricalca la forma di una delle asole del soffitto della galleria, ed è animato da una serie di lavori in fieri: progetti, schizzi e piccole sculture che sommati al tavolo diventano un progetto unico. Per l’occasione verrà presentato un cofanetto in edizione limitata contenente il libro Permafrost e un disegno originale. Marco Raparelli (Roma, 1975, vive e lavora a Roma). Tra le molte mostre a cui ha partecipato ricordiamo, ”Re-generation”, Macro, Roma, a cura di Maria Licata e Ilaria Gianni (2012) - “Drawing Stories“, Folkwang Museum, Essen (2012) - “Vorrei essere soltanto amato”, Maga, Gallarate (Mi), a cura di Gabi Scardi (2012)- “When In Rome”, Istituto Italiano di Cultura, Laxart, Los Angeles (2011) – “Tv/art/tv”, Arts Santa Monica, Barcellona, a cura di Valentina Valentini (2011)- “Mutiny seemed a probability”, Fondazione Giuliani, Roma a cura di Adrienne Drake (2010) – “Flow”, Kunstraum Kreuzberg in Bethanien, Berlin, a cura di Bjorn Hegardt (2010)- “Avventure Minime” , Mac, Salerno, a cura di Antonello Tolve (2009) “Luoghi per eroi”, Via Nuova arte contemporanea, Firenze a cura di Lorenzo Bruni (2008) - “Screening”, Haunch of Venison Londra (2008) - “A,b,c,d,m,n,z”, Fondazione Bevilacqua La Masa Venezia a cura di Chiara Agnello (2008) - “One of these things is not like the other things”, Galleria unosunove Roma a cura di Raimundas Malasauskas (2008) - “Sarah’s Journey” Section of the 7th Bulgarian Biennal of Contemporary Art in Varna, Bulgaria a cura di Lorenzo Bruni (2008). Tra le mostre personali, “Né qui né altrove”, (Marco Raparelli e Giuseppe Pietroniro), Museo Andersen Roma(2012), “Everything will be wonderfoul someday”, Santa Reparata, Firenze (2010), a cura di Lorenzo Bruni, “Il Futuro non è più quello di una volta”, Galleria Umberto Di Marino, Napoli (2009). Ha pubblicato per Fine Arts Unternehmen books As a drop of water on a k-way,(2007) e per la casa editrice Purple press di Roma “The economy of the leisure class”(2009). Il suo nuovo libro “Permafrost” (2012) è edito da Cura Books.  
   
   
CORTINA 2019: LA VOCE DEI PROFESSIONISTI. PARLANO I MEMBRI DELLO STAFF OPERATIVO: “CHI ORGANIZZA UN MONDIALE DI SCI COSTRUISCE IL FUTURO DI UNA LOCALITÀ PER I DECENNI A VENIRE.  
 
 Cortina, 25 ottobre 2012 - Tra loro ci sono professionisti, tecnici, esperti che hanno maturato la loro esperienza in eventi come la Coppa del mondo di Sci o la Coppa Europa di Snowboard Cross; ci sono persone che macinano sport da quando erano bambini e che hanno dedicato la loro vita lavorativa allo sviluppo e alla promozione del territorio. Oggi, queste persone – il team operativo del Comitato promotore Cortina 2019 - hanno deciso di uscire allo scoperto abbandonando il consueto anonimato dei professionisti per invitare la popolazione di Cortina la sera del 24 al Cinema Eden. Là, alle 20:30, si terrà l’incontro “Il Mondiale raccontato da chi lo ha già organizzato”. Là il Comitato promotore Cortina 2019 ha invitato a parlare Ernesto Rigoni, Bruno Felicetti e Maurizio Gandolfi, rispettivamente Docente di Economia del Turismo e responsabile dell’Area Sport Events al Master Sbs di Ca’ Foscari l’uno, e membri dei Comitati organizzatori dei Mondiali della Val di Fiemme 2003/2013 e di Bormio 2005 gli altri. “Persone” spiega Martin Schnitzer “che hanno già visto cosa un Mondiale possa regalare ad una comunità. Chi ha contribuito a un evento del genere” prosegue il direttore di Cortina 2019 “sa che è in grado di costruire il futuro di una località per i decenni a venire”. E Schnitzer, docente universitario e già membro dei Comitati organizzatori delle Universiadi Invernali, dei Giochi Olimpici Invernali e degli Europei di calcio, non parla solo di infrastrutture, impianti sportivi e investimenti, che rimarranno anche dopo che l’evento si sarà concluso, né della sola pubblicità derivante dagli oltre mezzo miliardo di spettatori televisivi che vedranno Cortina e le gare del Mondiale 2019. Anche la fama di essere la Capitale dello Sci non esaurirà il beneficio per Cortina, perché il Mondiale porterà un’esperienza internazionale per tutti i soggetti coinvolti, dall’amministrazione pubblica alle associazioni, e un’impareggiabile esperienza formativa per i membri più giovani dello staff, per la maggior parte cortinesi”. Pieno appoggio arriva dal Sindaco di Cortina d’Ampezzo Andrea Franceschi, per il quale “il Mondiale rappresenterà la fucina di una nuova cultura imprenditoriale per i nostri ragazzi e l’occasione per sviluppare in loco quei lavori qualificati che gli permettano di stabilirsi a Cotina e viverci. Migliaia di giovani” continua il sindaco “hanno raggiunto Londra per partecipare all’organizzazione delle Olimpiadi al solo scopo di poterlo accludere nel curriculum. I ragazzi di Cortina potranno godere di un’opportunità equivalente direttamente a casa loro. Ed è qui, in questa esperienza irrepetibile, che si formeranno le idee, i progetti e la classe dirigente che farà grande Cortina anche nel prossimo futuro”. Ecco cosa spinge i membri dello Staff tecnico a uscire allo scoperto. Si tratta di Michele Di Gallo, Marta Gusman, Alessandro Broccolo Andrea Calissano, Giacomo Giorgi, Michele Canei, Enrico De Bona, Denni Dorigo, Paolo Andreola, Adolfo Menardi, Denis Constantini, Matteo Gobbo, Davide Viel, Federico Gaspari, Edoardo Zardini, Roberto Gillarduzzi, Alberto Ghezze, Giorgio Gaspari, Fabio Taddei, Anna Bosetti, Alessandro De Rigo, Nicola Menardi, Fabrizio Lucchetti, Cristian Ghedina, Stefania Zandonella. “E tutti” conclude Martin Schnitzer “vi invitiamo la sera di mercoledì 24 ottobre al Cinema Eden, per capire in cosa consista il nostro lavoro e cosa possa significare per Cortina ospitare un evento capace di trasformare un’intera generazione”.  
   
   
CALCIO A CINQUE DOWN, GRASSIA: NOSTRI RAGAZZI CAMPIONI  
 
Milano, 25 ottobre 2012 - La rappresentativa lombarda di calcio a 5 per ragazzi affetti da sindrome di Down, guidata dal commissario tecnico Lorenzo Lanzoni, è diventata campione d´Italia, conquistando, a Pescara, il primo Trofeo delle Regioni. "Dovermi complimentare per una vittoria importante già il secondo giorno del mio mandato - commenta l´assessore regionale allo Sport e Giovani Filippo Grassia - è molto piacevole. Farlo per una prestigiosa manifestazione quale il Trofeo delle Regioni e, soprattutto, per l´affermazione dei ragazzi affetti dalla sindrome di Down della nostra squadra di calcio a 5 è una soddisfazione ancora più grande". "Regione Lombardia - aggiunge l´assessore - pone il tema della disabilità al centro delle sue politiche legate all´educazione, al lavoro, al mondo dell´impresa, alla mobilità, ma è forse lo sport l´ambito nel quale si può creare l´integrazione più completa e significativa". "A questo proposito - conclude Grassia - auspico che, nello stilare i calendari delle manifestazioni sportive, si faccia il possibile, perché, nell´ambito di uno stesso evento, le gare dedicate agli atleti normodotati e agli atleti con disabilità si svolgano contestualmente, seguendo l´esempio di Olimpiadi e Paralimpiadi".