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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Dicembre 2012
UE, BARROSO: "IL TEMPO PER LA CRESCITA EXTRA"  
 
 Bruxelles 6 Dicembre 2012 - Discorso del Presidente della Commissione europea Barroso: “ Signore e signori, E ´un grande piacere per me essere qui oggi. L´affluenza imponente mostra che gli imprenditori fiamminghi serio quando si parla di lasciare la crisi alle spalle. La posizione altrettanto impressionante ci può dare a tutti l´ispirazione su come farlo. Fino a cinquanta anni fa, il Tour & Taxis sito è stato uno dei fiori all´occhiello dell´economia belga. Il fatto che ha recentemente trovato un nuovo scopo e creativa può ispirarci mentre stiamo cercando di trovare le migliori risposte sostenibili alle sfide che l´economia europea. Signore e signori, Nonostante queste sfide e le difficoltà, l´Europa è ancora una centrale elettrica fondamentale per l´economia mondiale. L´unione europea resta il più grande blocco commerciale, la più grande fonte e il destinatario di investimenti esteri diretti. Siamo riusciti a mantenere la nostra quota del 20% delle esportazioni mondiali, nonostante la nascita di nuovi concorrenti molto importanti. Quindi, il quadro non è brutta come alcuni vorrebbero dipingerlo. Anche l´Europa ha compiuto passi coraggiosi in risposta alla crisi economica e finanziaria. Ci sono molto più avanti alcuni dei nostri principali partner, ad esempio, il rispetto degli impegni del G20 sulla riforma del settore finanziario. Abbiamo anche affermato ai più alti livelli di un programma economico, la strategia Europa 2020, che ci mette in rotta verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Ha chiari parametri di riferimento, che vengono monitorati e tradotti in nazionale, specifiche del paese guida. Proprio la settimana scorsa, la Commissione ha adottato l´Analisi annuale della crescita e la relazione meccanismo di allerta per il 2013. Porterà, la prossima primavera, l´adozione di raccomandazioni specifiche per paese. La Commissione ha un ruolo unico da svolgere come un driver di questo programma di riforme - fornendo analisi sobrio e obiettivo di sostenere scelte politiche che contano per ogni paese e per l´Ue nel suo complesso. Il nuovo set-up per la governance economica prevede progressi che era impensabile anche due anni fa. Probabilmente avrete già sentito parlare del ´six-pack´, che è una nuova normativa in termini di rafforzamento della governance economica. Queste misure indica il livello europeo il compito di controllare se gli Stati membri l´attuazione delle decisioni concordate e di agire se non lo sono, sia preventivamente e correctively. Mi auguro che la legislazione successiva, la cosiddetta due componenti, sarà approvato presto, perché è estremamente importante per la governance è aumentato nella zona euro e al di là della zona euro. Voi, come imprenditori, sa bene che senza grandi ambizioni di attuazione non sono altro che buone intenzioni. Abbiamo visto in passato come le regole che sono state concordate, non sono state adeguatamente attuate dagli Stati membri, in assenza di forti meccanismi di controllo e di esecuzione a livello Ue. E abbiamo visto come le conseguenze hanno colpito tutti noi. Questa realtà - di come i nostri destini sono collegati -, è per me al centro della politica europea di oggi e le politiche europee. Nel mondo interdipendente di oggi, possiamo solo stare in piedi la nostra terra, se siamo uniti come Unione europea. La scorsa settimana, la Commissione ha adottato la sua Blueprint su come completare la nostra unione economica e monetaria, proponendo una visione a lungo termine, nonché i passi concreti che potrebbero essere adottate a brevissimo e medio termine. Non dobbiamo rifuggire dal dibattito su come l´Unione europea attuale deve evolvere, sia in campo economico e in termini politici. La Commissione porterà la strada. Prima delle elezioni europee del 2014, che fisserà gli obiettivi da perseguire, il modo per rendere l´Unione europea più aperta, più democratica, più efficace, e il modello per renderlo un sindacato per i popoli d´Europa. Signore e signori, Si trova in una vena simile, che vorrei inquadrare il dibattito in corso sul bilancio europeo - il cosiddetto quadro pluriennale finanziario per gli anni dal 2014 al 2020. Come sapete, questi sono tradizionalmente difficili discussioni. Questa è la mia terza volta che parlano di questo tipo di questioni a livello di Consiglio europeo. E quindi non c´è niente di drammatico per il fatto che il dibattito è stato prolungato fino all´inizio del prossimo anno. I tempi economiche attuali non rendono le cose più facili. Ma ci sono due cose che vorrei di tenere a mente. In primo luogo, il bilancio dell´Unione europea è solo circa il 2% della spesa pubblica totale in Europa, e l´1% del reddito nazionale lordo europeo. In secondo luogo, l´impatto di un euro speso a livello europeo, piuttosto che a livello nazionale, può avere un ritorno maggiore sugli investimenti e può essere molto più tangibile. Vorrei fare un esempio: per Orizzonte 2020 - il nostro quadro europeo per la ricerca e l´innovazione - la Commissione ha proposto € 80000000000, e stiamo lottando per non essere tagliato nel dibattito corrente. Ogni miliardi di taglio dal programma Horizon 2020 vorrebbe dire 4.000 piccole e medie imprese sono privati ​​di finanziamento per l´innovazione o 600 migliori ricercatori e le loro squadre non sarebbe più in grado di svolgere il proprio lavoro. L´accesso ai finanziamenti è un altro grave problema che la Commissione sta aiutando ad affrontare. Uno su quattro Pmi fiamminghe è preoccupato per il suo finanziamento. Per aiutare queste Pmi, la Commissione ha proposto la creazione di un vero mercato unico per i fondi di capitale di rischio e uso mirato dei fondi di coesione a sostegno delle Pmi in alcuni paesi. Il completamento del mercato unico è anche un modo per creare ulteriori opportunità. In ottobre la Commissione ha adottato la legge sul mercato unico Ii, che definisce dodici nuove azioni fondamentali per la crescita nel mercato interno. Essi si concentrano sul trasporto completamente integrato, energia e reti digitali, la mobilità transfrontalieri le imprese ei cittadini, il sostegno per l´economia digitale e la fiducia sociale l´imprenditorialità, la coesione e dei consumatori. Per un´economia aperta come la vostra, qui in Belgio e nelle Fiandre, dove i conti europei del mercato interno per il 68% delle esportazioni, si tratta di un pacchetto promettente, e spero di poter contare sul vostro sostegno pieno e vocale. Siamo non solo sfruttando le potenzialità del commercio all´interno dell´Ue, perché ci sono ancora barriere all´interno dell´Unione europea, non tanto in termini di beni, ma in termini di servizi e in alcune altre zone, ma stiamo anche guardando al di là delle frontiere europee . La realtà è che la crescita mondiale sarà sempre più generato al di fuori dell´Europa, un terzo dei quali verrà da sola Cina. Questo è in qualche misura naturale, perché queste sono le economie emergenti con un potenziale di crescita molto maggiore. È per questo che abbiamo bisogno di attingere a queste nuove fonti di crescita, attraverso negoziati multilaterali e bilaterali. Per fare solo un esempio: con il nostro accordo di libero scambio con la Corea in vigore da più di un anno, le esportazioni in settori che sono cruciali per la crescita e l´occupazione delle Fiandre, una macchine e prodotti chimici, sono da un quarto. Signore e signori, L´agenda per la crescita europea è un complemento, non un´alternativa per gli sforzi di riforma dei governi nazionali. I due dovrebbero andare di pari passo. Per il Belgio, ciò che deve essere fatto è ben noto e vorrei rendere omaggio all´impegno del governo di riformare. Gli sforzi verso il consolidamento fiscale dovrebbe continuare e dovrebbe concentrarsi sul lato della spesa, con guadagni di efficienza della pubblica amministrazione e una migliore regolamentazione di essere vitale. Si dovrebbe anche essere utilizzato come un´opportunità per rendere il sistema fiscale più favorevole alla crescita, ad esempio spostare la fiscalità dal lavoro al consumo e l´ambiente. Che cosa ha da raggiungere - non solo qui, ma in tutti gli Stati membri - è quello che noi chiamiamo Smart consolidamento fiscale. E in effetti: è una buona notizia che la ricerca pubblica e le spese per lo sviluppo in Belgio è in aumento, il che è essenziale per aiutare il Belgio nel suo cammino verso l´obiettivo del 3% del Pil di cui la nostra strategia di crescita Europa 2020. Spero privato in R & S, che è leggermente diminuito, inizierà a prendere di nuovo troppo. Il risanamento di bilancio e aumentare la competitività vanno di pari passo, e un ordine del giorno equilibrato e ambizioso di riforme strutturali è anche una componente essenziale della nostra risposta alle sfide post-crisi. Il Belgio ha avviato riforme, ma questo richiederà un impegno costante negli anni a venire. Tali riforme hanno bisogno di affrontare in particolare il settore della vendita al dettaglio e il mercato del lavoro, che soffre di una percentuale costantemente elevata di disoccupati di lunga durata, la partecipazione bassa occupazione della disoccupazione giovanile anziani e ad alto contenuto di alcune regioni. Vi è la necessità di perseguire la riforma avviata del sistema di sussidi di disoccupazione, in modo da ridurre i disincentivi al lavoro e rafforzare l´attenzione di sostegno dell´occupazione e politiche di attivazione. Soprattutto, gli imprenditori anche loro hanno la loro parte da svolgere. Ed è una parte vitale, perché tu sei il vero motore dell´economia belga e l´economia europea. Possiamo progredire solo se si continua a investire, se si continua a diversificare in termini di prodotti e mercati, se si converte la conoscenza in nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi processi, se si esegue una ricerca e trovare nuove opportunità di crescita. Signore e signori, Per concludere, la crescita e l´occupazione sono al centro delle decisioni politiche è concentrata la Commissione, sia quando abbiamo fissato gli orientamenti strategici e quando applicare le decisioni concrete. E io credo che l´Europa, a dispetto di tutte le sfide, sta facendo progressi reali. L´europa è a un momento cruciale e dobbiamo cogliere questa opportunità per l´Europa di crescere e guardare al futuro. Anche se ci vorrà del tempo, sono fiducioso che l´economia europea permette di superare le attuali difficoltà. Parte di questa fiducia viene da ogni volta che mi capita di incontrare persone come te che sono gli imprenditori, che non hanno rinunciato, e vedo la forza, la resistenza, la convinzione dei nostri imprenditori, le nostre aziende, i nostri innovatori, la nostra forza lavoro qualificata in tutta Europa , vedo difficoltà e le sfide, ma vedo anche molti segni di speranza. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RIFORMARE LE PROCEDURE DI AIUTI DI STATO E DI ESENTARE ALCUNE CATEGORIE DI AIUTI ALL´OBBLIGO DI NOTIFICA PREVENTIVA  
 
Bruxelles, 6 dicembre, 2012 - Nel contesto della sua iniziativa volta a modernizzare la politica in materia di aiuti di Stato, la Commissione europea ha adottato le proposte di modifica due regolamenti del Consiglio che disciplinano il controllo degli aiuti di Stato. La riforma del regolamento di procedura del 1999, è quello di focalizzare l´applicazione delle regole di concorrenza di aiuti di Stato distorsivi nel mercato più importante e accelerare il processo decisionale. Le modifiche che la Commissione propone di apportare al regolamento di autorizzazione del 1998 per consentire alla Commissione di adottare norme più esenzione per gli aiuti hanno un impatto limitato sul mercato interno, ad esempio nel campo della cultura e innovazione. Le proposte della Commissione deve ora essere esaminata dal Consiglio e dal Parlamento europeo. A questo proposito, Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile per la concorrenza, ha dichiarato che: " Le riforme proposte mirano a rendere la politica in materia di aiuti di Stato uno strumento più semplice , più forte e più intelligente al fine di coordinare gli sforzi degli Stati membri per promuovere la crescita in questo periodo di eccezionali vincoli di bilancio. Le proposte presentate dalla Commissione razionalizzare il processo decisionale e di controllo delle attività di messa a fuoco su aiuti che meritano . " Procedure di riforma degli aiuti di Stato (cfr. Memo/12/942 ) si concentra sul miglioramento della gestione dei reclami e la necessità per la Commissione di ottenere informazioni complete e accurate al mercato. La Commissione propone di chiarire i requisiti per la presentazione di una denuncia e utilizzare una procedura che sia trasparente e più veloce per la gestione dei reclami in materia di aiuti di Stato. Essa suggerisce inoltre la cooperazione sistematica tra i giudici nazionali e della Commissione. Per studiare in modo efficace i casi gravi, la Commissione deve essere in grado di ottenere informazioni utili sul mercato in modo tempestivo. Così lei si offre di realizzare strumenti più efficaci per ottenere tutte le informazioni necessarie direttamente dal mercato quando quelli che ha non sono sufficienti. Si propone inoltre di autorizzare la Commissione a condurre le indagini in diversi Stati membri sugli aiuti di Stato concessi in taluni settori o alcuni tipi di aiuto che presentano problemi di concorrenza. L´estensione del campo di applicazione del regolamento di abilitazione (vedi Memo/12/936 ) è, a sua volta, per consentire alla Commissione di esentare alcune categorie di aiuti dall´obbligo di notifica preventiva. La Commissione propone di autorizzare l´adozione di questo tipo di esenzione per la cultura dell´aiuto, gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali, gli aiuti all´innovazione , gli aiuti al settore forestale gli aiuti destinati a ovviare ai danni causati da condizioni meteorologiche, nel settore della pesca e il supporto per lo sport amatoriale , e anche alcuni aiuti al settore dei trasporti e alcune infrastrutture a banda larga. Le deroghe agli Stati membri di concedere aiuti in modo più rapido, senza l´intervento preventivo della Commissione, a condizione che le condizioni stabilite nella deroga regolamenti. Essi semplificano notevolmente la concessione di aiuti è improbabile di falsare gravemente la concorrenza nel mercato interno.  
   
   
LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI ALLA PROPOSTA DI RIFORMA DELLE PROCEDURE SUGLI AIUTI DI STATO  
 
Bruxelles, 5 dicembre, 2012 - A-generali Domande 1. Quali sono le caratteristiche principali delle indagini sugli aiuti di Stato? Le regole delle indagini in materia di aiuti di Stato la procedura sono previste dal regolamento 659/99 (il regolamento di procedura ) e si basa su tre pilastri principali: Gli Stati membri non possono concedere aiuti di Stato prima che la Commissione ha autorizzato l´impiego ("clausola sospensiva"), a meno che non è coperto da un regolamento di esenzione per categoria (Ber). A tal fine, gli Stati membri devono notificare qualsiasi progetto di aiuto alla Commissione, che - dopo un esame preliminare, in linea di massima limitata a due mesi - o approva l´aiuto o apre un indagine approfondita.L´istruttoria si svolge in una procedura essenzialmente bilaterale tra la Commissione e lo Stato membro notificante. Se la Commissione nutre dubbi circa la compatibilità di un progetto di aiuto, deve aprire una approfondita indagine, che si sforza di concludere entro 18 mesi, con una decisione di approvazione (se necessario, a determinate condizioni) o di divieto di aiuti. La Commissione è tenuta a condurre un esame diligente ed imparziale delle denunce e di prendere una decisione senza indugio. Se la Commissione adotta una decisione in cui constata che i fatti di una denuncia non comportano aiuti di Stato, la Commissione deve fornire al denunciante una spiegazione adeguata delle ragioni di tale constatazione. Infine, la Commissione deve tenere costantemente sotto tutte le misure di aiuto esistenti negli Stati membri. Se l´evoluzione del mercato interno richiede un adeguamento di tali misure di aiuto esistenti per portarli in linea con le norme sugli aiuti di Stato, la Commissione può proporre opportune misure allo Stato membro interessato. 2. Perché una revisione del regolamento di procedura, adesso? L´esperienza nell´applicazione del regolamento di procedura , dalla sua entrata in vigore 13 anni fa, ha evidenziato la necessità di aggiornamenti regolari in materia di aiuti al fine di adattarle all´evoluzione sviluppi istituzionali, economico e giuridico. La Commissione del 2005 piano di azione ha pertanto avviato un processo di valutazione in due fasi. Come primo passo, la Commissione ha adottato un codice delle migliori pratiche nel 2009 (vedi Ip/09/659 e Memo/09/208 ), l´attuazione di tali misure di razionalizzazione che è stato possibile introdurre all´interno del quadro esistente. Al fine di conseguire gli obiettivi della modernizzazione degli aiuti di Stato lanciata nel maggio 2012, la Commissione ha elaborato una riforma globale del regolamento di procedura per migliorare la gestione dei reclami e la raccolta di informazioni dal mercato. B-state Reclami Aiuti Di Movimentazione 3. Perché riformare le procedure relative agli aiuti di Stato per la gestione dei reclami? Le denunce sono un´utile fonte di informazioni per dirigere le indagini della Commissione nei confronti casi in cui gli aiuti di Stato distorsivo ostacola la concorrenza nel mercato interno. Tuttavia, la Commissione riceve in media più di 300 denunce ogni anno, tra i quali molti sono o non motivati ​​da problemi di concorrenza reali o insufficientemente motivata. Secondo l´attuale regolamento di procedura , la Commissione deve indagare ogni presunta violazione delle norme sugli aiuti di Stato e di adottare una decisione formale su ciascuno di loro. Questo richiede tempo e di conseguenza la durata media dei casi tende ad aumentare. Pertanto, la procedura di gestione dei reclami è talvolta percepita da parte degli Stati membri e dei denunzianti come trasparenza imprevedibile e carente. Inoltre, in tempi di scarsità di risorse, il tempo trascorso in indagini manifestamente infondate denunce potrebbe essere meglio investito nel perseguire le indagini che comportano distorsioni della concorrenza genuini. 4. Quali modifiche propone la Commissione? A fini di trasparenza e di certezza del diritto, le condizioni per la presentazione di un reclamo deve essere chiarito. La Commissione propone pertanto che i ricorrenti devono presentare una certa quantità di informazioni obbligatorie per essere elencati in un modulo di reclamo e di dimostrare in che modo i loro interessi sarebbero lesi dalla concessione degli aiuti. In mancanza di tali informazioni, una presentazione non sarebbe classificato come una denuncia, ma sarebbe stato registrato come informazioni di mercato. Tali informazioni possono essere utilizzate in un secondo momento per alimentare altri casi o in indagini di propria iniziativa condotte dalla Commissione. Per completare la procedura introdotta dal codice delle migliori pratiche , la Commissione propone di formalizzare la possibilità per la Commissione di prendere in considerazione i reclami come ritirata se denuncianti non riescono a produrre informazioni significative o di cooperare. 5. Intende la Commissione interrompere il trattamento dei casi di piccole dimensioni? La Commissione dispone di una competenza esclusiva per valutare la compatibilità degli aiuti nel mercato interno dell´Unione europea. L´obiettivo della riforma non è di smettere di trattare i casi caratterizzati da piccole distorsioni della concorrenza, ma per affrontare nel modo più efficace con le informazioni in merito a presunti aiuti illegali. La Commissione dovrebbe essere solo l´obbligo di esaminare le denunce fondate. 6. Come pensate di garantire che i diritti dei denuncianti saranno rispettati? Le proposte di riforma nel pieno rispetto dei diritti dei denuncianti. Chiare regole per l´ammissibilità dei reclami consentirà denuncianti di fornire in anticipo le informazioni che la Commissione ha bisogno al fine di indagare. Ciò consentirà di ridurre la necessità di ripetute richieste di informazioni e garantire che la Commissione indaga su tali censure che sollevano importanti questioni relative agli aiuti di Stato nel business rilevanti scadenze. La riforma dovrebbe anche aumentare la trasparenza delle procedure, in modo che i denuncianti capire meglio in quale fase del procedimento un caso si trova e quali sono i loro diritti. 7. Che modo la riforma riguardano gli Stati membri? La Commissione consulta gli Stati membri in tutti i reclami ricevuti, perché hanno il diritto di commentare. Un potenziale riduzione del numero dei reclami trattati da parte della Commissione ridurrà automaticamente il carico di lavoro per gli Stati membri. Inoltre, il fatto che la Commissione raccogliere in anticipo informazioni tramite il modulo di reclamo dovrebbe notevolmente limitare la quantità di informazioni supplementari necessarie da parte degli Stati membri. 8. In che modo la riforma influisce giudici nazionali? Denuncianti soprattutto richiamare l´attenzione della Commissione per aiutare che è già stato concesso senza previa notifica alla Commissione ed è quindi potenzialmente illegale ai sensi delle norme Ue sugli aiuti di Stato. La Commissione per il 2009 Comunicazione sulla cooperazione con le giurisdizioni nazionali informa mezzi di ricorso a tribunali nazionali contro tali aiuti illegali e contiene strumenti pratici per sostenere i giudici nazionali nel loro lavoro quotidiano. La Commissione propone, nel quadro della riforma delle procedure, per formalizzare il diritto dei giudici nazionali per ottenere informazioni da parte della Commissione e di chiedere un parere della Commissione su questioni relative alla applicazione delle norme sugli aiuti di Stato. Si propone inoltre di introdurre il diritto per la Commissione di presentare osservazioni alle giurisdizioni nazionali in forma scritta o orale. La Commissione sarebbe in grado di agire in base a tale disposizione solo nell´interesse pubblico europeo (come amicus curiae ), cioè non a sostegno di una delle parti. C-mercato web Informazioni (Mit) 9. Come strumenti di informazione di mercato da utilizzare? Come già avviene nelle indagini antitrust e di concentrazione, si propone di consentire alla Commissione di raccogliere informazioni mirate direttamente presso gli operatori interessati con strumenti efficaci di applicazione quando i dati incompleti o non corretti è presentata. Ciò consentirà alla Commissione di ottenere informazioni tempestive, affidabili e di fatto corretta direttamente dal mercato, al fine di indagare efficacemente i casi più distorsivi. Mit potrebbe essere utilizzato solo dopo l´apertura della fase di indagine formale. Due nuovi tipi di richieste sono previsti a questo effetto: (i) semplici richieste di informazioni con la possibilità di applicare sanzioni pecuniarie in caso di informazioni inesatte o fuorvianti (ma non l´obbligo di rispondere), (ii) una decisione della Commissione la richiesta di informazioni che è da fornire entro un determinato termine. Sanzioni pecuniarie potrebbe essere imposto con decisione per entrambi, risposte inesatte, incomplete o fuorvianti e le risposte tardive (tra cui la possibilità di imporre una penalità di mora). Le domande inviate ad altri Stati membri e le autorità pubbliche non comporterebbe l´imposizione di ammende. 10. Qual è il valore aggiunto del Mit? Perché sono i poteri attuali della Commissione non è sufficiente a raccogliere informazioni sul mercato? Attualmente, gli Stati membri sono fonte primaria di informazioni della Commissione. Tuttavia, con il ruolo crescente di analisi economica per la valutazione delle misure di aiuto di Stato, la Commissione può inoltre bisogno di informazioni presso gli operatori del mercato. Ciò è particolarmente importante in cui gli Stati membri non hanno le informazioni necessarie. In tali casi, il Mit consentirebbe alla Commissione di raccogliere tempestiva, completa e affidabile informazioni fattuali dal mercato. Attualmente, la Commissione può solo chiedere di osservazioni da parte di terzi, quando si apre una approfondita indagine e ha bisogno di affidarsi alla loro cooperazione volontaria. Dal momento che i tribunali dell´Ue hanno riconosciuto che la Commissione può impegnarsi in colloqui, non solo con gli Stati membri, ma anche con gli operatori del mercato, la Commissione desidera chiarire e rendere più trasparente l´scambi diretti di informazioni con terzi, e al tempo stesso che Gli Stati membri sono pienamente informato. 11. Quando e per i quali il Mit scopo potrebbe essere utilizzato? I nuovi strumenti del Mit sarebbe in gran parte essere utilizzati per singoli casi complessi che richiedono una valutazione approfondita, per affrontare i problemi riguardanti la qualifica di aiuto o la sua valutazione della compatibilità, se le informazioni in possesso della Commissione non è sufficiente. Le informazioni richieste saranno prontamente disponibili per gli attori del mercato. E ´in genere per oggetto i dati di mercato di fatto (ad esempio, dimensioni del mercato e la quota, livello delle importazioni, ecc), dati aziendali (ad esempio, la struttura dei costi, profitti, la proprietà, il controllo, partecipazioni in altre imprese, ecc), fatti a base di analisi del mercato funzionamento (ad esempio, le barriere normative e l´ingresso, costo iscrizione, tasso di crescita del mercato, prospettive di crescita, eccesso di capacità), la probabile incidenza dell´aiuto al beneficiario, le misure correttive proposte o misure di compensazione. D-settore Indagini 12. Perché propone di condurre indagini settoriali? La Commissione propone di introdurre uno strumento che permette di condurre indagini settoriali, al fine di ottenere (i) le informazioni orizzontale per la valutazione dei casi in cui i dati in possesso della Commissione sollevano questioni legate ad un settore specifico (ad esempio, i servizi postali, il settore sanitario) o strumenti di aiuto vari Stati membri e (ii) le informazioni chiarire il funzionamento e le pratiche commerciali specifiche per il settore, per essere in grado di adottare direttive di applicazione ben documentati che riflettono la realtà del mercato. 13. Come indagini settoriali di impatto le imprese destinatarie di richieste di informazioni? Le indagini di settore sono di natura intensiva lavoro. La Commissione, pertanto, utilizzare questi strumenti se misure meno costose, come ad esempio gli studi di esperti, sarà chiaramente non hanno lo stesso scopo. Quando un´indagine di settore viene lanciato, si seguirà il principio di proporzionalità. Pertanto, gli oneri amministrativi per le imprese sarà limitato. 14. Quale sarebbe la conseguenza di una indagine di settore? Dopo le risposte del mercato sono ricevuti, la Commissione pubblicherà una relazione che espone i risultati dell´indagine. A seguito della relazione, singole indagini di propria iniziativa può essere avviata dalla Commissione nei casi in cui sono stati rilevati problemi di aiuti di Stato. Si prega di consultare anche: Memo/12/936 per il regolamento di autorizzazione.  
   
   
I FUNZIONARI DELL´UE SUBIRANNO UNA PERDITA DEL POTERE D´ACQUISTO PARI A -1,1% IN SEGUITO ALL´ADEGUAMENTO ANNUALE DELLE RETRIBUZIONI  
 
Bruxelles, 6 dicembre 2012 - A seguito della difficile situazione economica, i funzionari dell´Ue subiranno una perdita pari a -1,1% nel 2012, per effetto della formula di calcolo degli adeguamenti annuali degli stipendi. Questa perdita si somma ad una perdita effettiva del potere d´acquisto di - 3,6% nel 2011. Complessivamente, la diminuzione del potere d´acquisto dei funzionari dell´Ue tra il 2004 e il 2011 è di - 7,6%. La formula, conosciuta come "il metodo", registra l´evoluzione, al rialzo o al ribasso, del potere di acquisto dei funzionari nazionali sulla base di un paniere di 8 Stati membri (Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio e Lussemburgo – un campione esplicitamente scelto dagli Stati membri nel 2004 e che rappresenta il 76% del Pil dell´Ue). In altri termini, il metodo applica al personale dell´Ue le decisioni politiche adottate dai governi nazionali per quanto riguarda le retribuzioni dei propri dipendenti pubblici. Quest´anno il risultato riflette con precisione la difficile situazione economica e le ripercussioni, diverse tra loro, che essa ha sulle amministrazioni nazionali: tiene conto infatti degli aumenti salariali in Germania (+ 4,3%), Belgio (+ 2,5%), Lussemburgo (+ 2,5%), Francia (+ 1,8%) e Regno Unito (+ 0,9%), ma anche delle riduzioni degli stipendi pari a - 3% in Spagna, -1,9% nei Paesi Bassi e del congelamento in Italia (0%). L’effetto combinato sul potere d´acquisto dei funzionari nazionali è pari a - 1,1%. Ai funzionari dell´Ue viene quindi applicata la stessa perdita di potere d´acquisto, a prescindere dalla loro sede e dall´istituzione o agenzia dell´Ue per la quale lavorino. L´inflazione in Belgio comporta, per i funzionari europei con sede a Bruxelles, un adeguamento nominale delle retribuzioni dell´1,7%. Si tratta di un aumento al di sotto del livello dell´inflazione, che riflette una perdita di potere d´acquisto pari a -1,1%. Come spiegato sopra, si tratta di un livello inferiore all´adeguamento nominale delle retribuzioni dei dipendenti pubblici della metà degli Stati membri del campione. È prevista una clausola di eccezione che consente di sospendere il metodo, a condizione di rispettare i rigorosi criteri giuridici relativi ad un "deterioramento grave e improvviso della situazione economica e sociale all´interno della Comunità", che non può essere misurato dal metodo. Tuttavia, un´analisi approfondita ha rivelato che tali condizioni non ricorrono e che la riduzione proposta (- 1,1%) del potere di acquisto rispecchia fedelmente la situazione aggiornata dei funzionari nazionali. Tuttavia, la Commissione è fermamente convinta del fatto che alla luce dell´attuale situazione economica le amministrazioni dell´Ue debbano contribuire con uno sforzo supplementare. Per questo motivo, già lo scorso anno la Commissione ha proposto al Consiglio e al Parlamento europeo una riduzione del 5% del personale di tutte le istituzioni e agenzie dell´Ue tra il 2013 e il 2017. Per far fronte al carico di lavoro supplementare che ne conseguirebbe, tale riduzione del personale sarebbe affiancata da un aumento dell´orario minimo di lavoro settimanale a 40 ore, senza compensazione salariale. Inoltre, la Commissione ha proposto di aumentare l´età pensionabile da 63 a 65 anni, agevolando al tempo stesso il lavoro fino a 67 anni, e una consistente riduzione (tra il 18% e il 45% in meno) degli stipendi di inizio e di fine carriera per determinate funzioni. Queste misure consentirebbero risparmi di oltre 1 miliardo di euro nel corso del prossimo quadro finanziario pluriennale e di 1 miliardo di euro ogni anno nel lungo periodo grazie ai loro effetti a lungo termine. Inoltre, lo scorso anno la Commissione ha proposto non soltanto di mantenere un prelievo speciale che dovrebbe scadere il 31 dicembre 2012, ma anche di aumentare dal 5,5% al 6% questo "contributo di solidarietà" (che si applica in aggiunta ad una imposta sul reddito fino al 45%). È stata anche proposta una riforma e proroga del metodo, che scadrà alla fine del 2012, per tenere conto delle preoccupazioni espresse dagli Stati membri. La Commissione si rammarica profondamente del fatto che il Consiglio non abbia ancora raggiunto una posizione comune su queste proposte, sebbene siano state rese pubbliche oltre 17 mesi fa. La Commissione deplora anche che il Consiglio non abbia potuto incaricare la sua presidenza di avviare colloqui con la Commissione e il Parlamento europeo sulla proposta. Di conseguenza, gli stipendi netti dei funzionari dell´Ue potrebbero aumentare a gennaio a causa della scadenza del prelievo speciale. In un ultimo tentativo per evitare questa eventualità, il Vicepresidente Maroš Šefčovič ha scritto al ministro Andreas Mavroyiannis della presidenza cipriota e al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, ricordando loro la situazione e indicando come il Consiglio e il Parlamento europeo possano scongiurarla adottando una proroga di un anno del prelievo speciale e del metodo. Nel 2013 la Commissione presenterebbe nuovamente ai colegislatori il pacchetto di misure di austerità proposte inizialmente.  
   
   
OCCUPAZIONE GIOVANILE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN PACCHETTO DI MISURE  
 

Bruxelles, 5 dicembre 2012 - La Commissione europea propone una serie di misure per affrontare i livelli inaccettabili raggiunti dalla disoccupazione giovanile e dall’esclusione sociale e per offrire ai giovani posti di lavoro, istruzione e formazione. “Un alto tasso di disoccupazione giovanile ha conseguenze drammatiche per le nostre economie, le nostre società e soprattutto per i giovani. È per questo che adesso dobbiamo investire nei giovani d’Europa”, ha dichiarato il commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, László Andor. “Questo pacchetto aiuterà gli Stati membri a garantire il buon esito della transizione dei giovani verso il mondo del lavoro. Le conseguenze economiche dell’inerzia sarebbero estremamente gravi”. Come chiesto dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo, il pacchetto di misure sull’occupazione giovanile della Commissione prevede una proposta di raccomandazione agli Stati membri sull’introduzione di una Garanzia per la gioventù che assicuri che tutti i giovani di età fino a 25 anni ricevano un’offerta di lavoro, di prosecuzione dell’istruzione scolastica, di apprendistato o di tirocinio di qualità elevata entro 4 mesi dal termine di un ciclo d’istruzione formale o dall’inizio di un periodo di disoccupazione. La proposta di raccomandazione invita gli Stati membri a coalizzarsi con le parti interessate, a far intervenire tempestivamente i servizi di collocamento e altri partner a favore dei giovani, a prendere misure che aiutino l’inserimento nel lavoro, a utilizzare a tal fine il Fondo sociale europeo e altri fondi strutturali, a valutare e a migliorare costantemente la Garanzia per la gioventù e ad attuarne rapidamente i vari elementi. La Commissione sosterrà gli Stati membri con finanziamenti Ue, promuovendo scambi di pratiche esemplari fra Stati membri, seguendo l’attuazione delle Garanzie per la gioventù durante il semestre europeo e con attività di sensibilizzazione. Per facilitare la transizione dalla scuola al lavoro, il pacchetto lancia anche una consultazione delle parti sociali europee su un quadro di qualità per tirocini che consenta ai giovani di acquisire esperienze di lavoro di qualità in condizioni di sicurezza. Esso annuncia inoltre un’alleanza europea per l’apprendistato che migliori la qualità di quanto disponibile in questo campo, diffonda in tutti gli Stati membri adeguati regimi di apprendistato e illustri i modi per ridurre gli ostacoli alla mobilità dei giovani. Circa 5,5 milioni di giovani sul mercato del lavoro (più di 1 su 5) non trovano un posto di lavoro e 7,5 milioni di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono cosiddetti Neet (not in employment, education or training) cioè disoccupati non iscritti a corsi di istruzione o formazione. Il costo economico del mancato inserimento dei giovani nel mercato del lavoro è stimato da Eurofound in oltre 150 miliardi di euro l’anno, pari all’1,2% del Pil della Ue. Per alcuni paesi, come Bulgaria, Cipro, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia e Polonia, esso rappresenta il 2% o più del Pil. Evitare questi costi economici ora e in futuro, supera di gran lunga i costi finanziari della proposta di Garanzia per i giovani. Contesto Il tasso di disoccupazione giovanile ha superato il 25% in 13 Stati membri; ma Grecia e Spagna hanno tassi del 55%; Italia, Portogallo, Irlanda, Bulgaria, Cipro, Lettonia, Ungheria e Slovacchia hanno tassi pari o superiori al 30%. Più del 30% dei disoccupati di età inferiore ai 25 anni, sono disoccupati da più di 12 mesi: 1,6 milioni nel 2011, rispetto a 0,9 milioni nel 2008). I tassi di occupazione complessivi dei giovani sono scesi di quasi 5 punti percentuali negli ultimi 4 anni: il triplo degli adulti. La possibilità che un giovane disoccupato trovi un lavoro è limitata: solo il 29,7% delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni e disoccupati nel 2010 ha trovato un lavoro nel 2011: un calo di quasi il 10% in 3 anni. Sul mercato del lavoro europeo, chi corre i maggiori rischi sono i giovani, che rischiano anche di essere sempre più marginalizzati. Ciò ha conseguenze immediate, ma anche a medio e lungo termine. L’aggravarsi della crisi del mercato del lavoro può traumatizzare gran parte di un’intera generazione di giovani nonché danneggiare l’occupazione, la produttività e la coesione sociale, ora e in futuro. Le misure proposte nel Pacchetto per l’occupazione giovanile si fondano su attività del programma ´Youth Opportunities Initiative´ avviato nel dicembre 2011 (v. Ip/11/1568 e Memo/11/928). Con l’aiuto dei Gruppi di intervento della Commissione, gli 8 Stati membri con i più elevati tassi di disoccupazione giovanile stanno riassegnando fondi strutturali della Ue per stimolare l’occupazione giovanile, sviluppare piani di lavoro e intensificare i programmi di istruzione e formazione. La Commissione si serve anche di altri strumenti d’intervento per combattere la disoccupazione giovanile, come le Raccomandazioni specifiche per paese (Country-specific Recommendations - Csrs). Nel luglio 2012, quasi tutti gli Stati membri della Ue hanno ricevuto raccomandazioni tese a migliorare la situazione dei giovani. Le Csr adottate dal Consiglio dei ministri Ue in base alle proposte della Commissione, sono strumenti per rafforzare la governance e il coordinamento delle politiche economiche a livello Ue nel contesto della strategia Europa 2020. L’analisi annuale della crescita 2013, che lancia il semestre europeo per il 2013, sottolinea che gli Stati membri devono fare di più per combattere la disoccupazione, migliorare l’occupabilità e sostenere l’accesso al lavoro o il ritorno al mondo del lavoro dei giovani Per ulteriori informazioni Memo/12/938 Notizie sul sito web della Dg Occupazione: http://ec.Europa.eu/social/main.jsp?langid=en&catid=89&newsid=1731&furthernews=yes  Pagina sull’occupazione giovanile: http://ec.Europa.eu/socialyouthemployment  

 
   
   
VENETO PROTAGONISTA DEL PROGRAMMA COMUNITARIO CENTRAL EUROPE  
 
Montecchio M. (Vi), 6 dicembre 2012 - “In un periodo in cui la scarsità di risorse sta fortemente condizionando l’operatività delle amministrazioni pubbliche, frenando progettualità di sviluppo economico e di valorizzazione dei territori, il saper utilizzare con determinazione ed efficacia le opportunità offerte dai finanziamenti comunitari, più che utile è ormai indispensabile”. Lo ha detto Roberto Ciambetti, assessore della Regione del Veneto al bilancio, ai programmi Fesr e alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale, aprendo ieri i lavori dell’evento tematico nazionale del programma comunitario Central Europe a Villa Cordellina – Lombardi di Montecchio Maggiore (Vicenza), sul tema “Il valore aggiunto della cooperazione territoriale nell’area dell’Europa centrale. Esperienze a confronto nei settori della logistica, del trasporto pubblico sostenibile e nelle sfide del cambiamento demografico”. Il Programma Central Europe, che coinvolge 8 Paesi (Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia, Slovenia) e 7 Regioni italiane (Veneto – che funge da contact point nazionale –, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano), è uno dei più importanti dell’Unione Europea per promuovere lo sviluppo economico, ambientale e sociale nell’Europa Centrale, mediante l’attuazione di progetti di cooperazione transnazionale, secondo le strategie definite dall’Ue a Lisbona e Goteborg per la crescita e l’occupazione, l’innovazione e la competitività, lo sviluppo sostenibile. Un programma che, dal 2007 al 2013, attraverso 5 bandi internazionali ha messo a disposizione complessivamente un totale di 231 milioni di euro per vari progetti di cooperazione: 28 sono quelli che vedono protagonisti soggetti del territorio veneto e 39 sono gli attori veneti coinvolti nei suddetti progetti. Indicativamente le risorse gestite dalla nostra Regione ammontano a circa 10 milioni di euro. “Questi 231 milioni – ha spiegato Luca Ferrarese, direttore del segretariato tecnico Programma Central Europe, che ha sede a Vienna – che hanno generato investimenti pubblico-privati di oltre 600 milioni, ma che prevediamo possano superare il miliardo di euro quando il programma sarà completato”. Per Ferrarese il Veneto è una delle Regioni più attive ed è anche grazie alla sua operatività se è possibile parlare di successo del Central Europe nei nostri territori. “Ma abbiamo margini di miglioramento nell’utilizzo di queste cospicue risorse – ha rilevato Nereo Laroni, presidente della Commissione Rapporti Comunitari del Consiglio regionale del Veneto – soprattutto se sapremo passare dalla fase degli addetti ai lavori, cioè da un protagonismo spiccatamente tecnico, a uno spazio fruito con più convinzione dagli organismi rappresentativi democratici e dal tessuto economico”. Innovazione e trasferimento tecnologico, trasporti efficienza energetica, ambiente e rafforzamento del patrimonio culturale saranno gli ambiti di intervento anche del Programma per il periodo 2014-2020, “che ci auguriamo – ha concluso Ciambetti – l’Unione Europea voglia finanziare quantomeno nella stessa misura con cui lo ha finanziato nel periodo che si sta per concludere, anche considerando che allo stesso ha già chiesto di partecipare la Croazia, la cui entrata nell’Ue è prevista nel prossimo luglio. Acquisiremo, così, un nuovo e importante partner e interlocutore, con il quale il Veneto intrattiene già da tempo proficui rapporti di collaborazione, che nella comune azione all’interno del Central Europe potranno sicuramente svilupparsi”.  
   
   
IL TRENTINO "RACCONTA L´EUROPA ALL´EUROPA" PRESENTATO IL PROGETTO PROMOSSO DA OSSERVATORIO BALCANI E CAUCASO  
 
 Trento, 6 dicembre 2012 - Contribuire al rafforzamento dell´Europa allargata, costruire un futuro di pace e convivenza: è lo scopo fondante del progetto Racconta l´Europa all´Europa, promosso da Osservatorio Balcani e Caucaso con il sostegno della Commissione europea e della Provincia autonoma di Trento. Il progetto, promosso da Osservatorio Balcani e Caucaso, è stato presentato ieri mattina presso il Palazzo della Provincia autonoma di Trento. Tra i relatori l´assessore provinciale Lia Giovanazzi Beltrami, Luisa Chiodi - direttrice di Obc e Stefano Lusa, caporedattore di Radio Capodistria. A 10 anni dall´appello “L´europa oltre i confini”, lanciato a Sarajevo in presenza dell´allora presidente della Commissione Europea Romano Prodi, Osservatorio Balcani e Caucaso promuove Racconta l´Europa all´Europa: iniziativa del centro di informazione e ricerca, con sede a Rovereto, che si è speso in Italia e in Europa sui temi della pace e dell´integrazione europea dei Balcani occidentali e della Turchia. Il progetto, presentato oggi in conferenza stampa presso il palazzo della Provincia autonoma di Trento, gode del sostegno della Commissione europea e mira a far conoscere all´opinione pubblica italiana le politiche di allargamento dell´Ue verso i vicini di oltre Adriatico. “Paesi di cui i media generalisti parlano spesso in occasione di crisi politiche e sociali” ha dichiarato Luisa Chiodi direttrice di Obc, “mentre viene data poca attenzione ai risultati del loro percorso di riavvicinamento europeo, oltre che alla ricchezza culturale e sociale di cui sono portatori”. Con Racconta l´Europa all´Europa si intende contribuire a cambiare questo stato di cose. Una sfida ambiziosa a cui Osservatorio lavorerà per un anno assieme a molti partner in Italia, Slovenia, Spagna e Bulgaria tra i quali centri di formazione e università oltre a media europei come Radio Koper/capodistria e Catalunya Radio. “L’unione europea resta un sogno che ci consente di muoverci liberamente e di superare barriere che sino a ieri sembravano insormontabili” ha sottolineato Stefano Lusa, caporedattore di Radio Capodistria, “ma rimane un gigante dai piedi di argilla che ha bisogno di trovare nuovi meccanismi per poter funzionare”. Da dicembre 2012, verranno prodotti più di 200 approfondimenti, materiali multimediali, promossi dibattiti on-line, ideate e messe in onda 31 trasmissioni radiofoniche in Italia, Slovenia e Spagna, eventi pubblici e proiezioni cinematografiche, e infine realizzati prodotti didattici e attività formative. L´importanza della formazione nel dare vitalità alla cittadinanza europea, è stata sottolineata da Marco Brunazzo - Coordinatore del Centro europeo Jean Monnet presso l´Università di Trento: “Sono tempi di crisi economica e di aumento della sfiducia dei cittadini verso l’Ue. Raccontare l’Europa permette ad essi di conoscere meglio i benefici che derivano dall’appartenervi, così come conoscere le comuni radici storiche e culturali ma anche la multiculturalità di cui oggi l’Europa è contenitore privilegiato”. Non è un caso che il progetto nasca in seno a Obc, sostenuto da più di un decennio dall´assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento. A questo proposito l´assessore Lia Giovanazzi Beltrami ha dichiarato che “con questo progetto si proseguirà a far conoscere all´opinione pubblica le peculiarità delle comunità dei migranti provenienti da oltre Adriatico, rendendo più grande e culturalmente ricco il Trentino e l´Europa intera, oltre a partecipare al rafforzamento dei legami di cooperazione e amicizia che il Trentino ha con molti paesi dei Balcani”. Il progetto Racconta l´Europa all´Europa è uno degli unici tre progetti finanziati in Italia nell´ambito del “Programma Prince Eu27” della Dg Allargamento. Sarà un anno dedicato al dibattito sull´Europa unita, alla costruzione dell´Europa dei cittadini, al sostegno dell´incontro tra diversità. Osservatorio Balcani e Caucaso è un centro di informazione e ricerca, progetto della Fondazione Opera Campana dei Caduti, con sede a Rovereto. Dal 2000 lavora per informare il pubblico italiano sulle trasformazioni socio-politiche e sulla ricchezza culturale dei paesi del sud-est Europa, della Turchia e del Caucaso. Intrecciando approfondimento, ricerca, formazione, stimolo alla cooperazione internazionale, il portale multilingue www.Balcanicaucaso.org  supera le 120mila visite ogni mese ed è oggi riconosciuto come un punto di riferimento autorevole per chi si occupa di queste aree. Racconta l´Europa all´Europa sul web: http://www.Balcanicaucaso.org/racconta-l-europa-all-europa  Per informazioni: Osservatorio Balcani e Caucaso - web: www.Balcanicaucaso.org  tel: +39 0464424230 - e-mail: segreteria@balcanicaucaso.Org  – corritore@balcanicaucaso.Org    
   
   
CAMPANIA: IL PRESIDENTE CALDORO INCONTRA CONSOLE GENERALE DI FRANCIA  
 
Napoli, 6 dicembre 2012 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha ricevuto il 4 dicembre a palazzo Santa Lucia il console generale di Francia a Napoli Christian Thimonier, in visita di saluto in occasione dell’inizio della sua missione. Nel corso del cordiale colloquio, il presidente Caldoro e il console Thimonier hanno sottolineato l’importanza storica e culturale della presenza di strutture francesi in Campania, convenendo sulla necessità di lavorare ad un ulteriore ampliamento della già intensa collaborazione istituzionale esistente in alcuni settori, a partire dal turismo e dalla cultura.  
   
   
TRENTO, PRODUTTIVITA´ E COMPETITIVITA´: SIGLATO IN PROVINCIA UN NUOVO ACCORDO  
 
Trento, 6 dicembre 2012 - Agevolazioni Irap legate agli accordi di produttività o per favorire la crescita delle imprese, accesso al credito e ammortizzatori sociali sono i temi al centro del Protocollo di intesa siglato ieri dalla Provincia autonoma di Trento - con il suo presidente Lorenzo Dellai - e le parti economico-sociali. "Un documento condiviso da tutti i soggetti interessati - ha sottolineato Dellai - con il quale abbiamo scelto di concentrare il nostro impegno comune su alcune questioni molto concrete, che possono favorire la crescita della produttività del sistema nel suo complesso. Come diciamo spesso, in Trentino abbiamo potenzialità più grandi di quanto alla fine non emerga sul versante della produzione di valore. Con questo protocollo confermiamo la nostra volontà di affrontare i temi generali della produttività al fine di riavviare le dinamiche di crescita dell´economia e dell´occupazione." Nel documento le parti sociali si impegnano innanzitutto a promuovere intese di produttività di secondo livello - territoriale o aziendale - al fine di rilanciare le capacità di crescita sia dell´impresa sia del sistema economico trentino nel suo complesso. Venendo alle misure concrete previste dal documento, la prima riguarda una ulteriore riduzione in Trentino della pressione fiscale, attraverso le agevolazioni Irap. Due le strade previste. La prima riguarda gli accordi di produttività: la Provincia si impegna a introdurre un´agevolazione Irap a favore delle imprese, nella forma della deduzione dalla base imponibile delle somme erogate ai lavoratori sulla base della stipula di accordi di produttività. Tali accordi dovranno indicare le voci del salario accessorio legate al raggiungimento degli obiettivi di produttività, che saranno oggetto dello sgravio. La seconda strada è quella delle agevolazioni Irap per la crescita delle imprese. Con la finanziaria 2013 la Provincia introduce ulteriori agevolazioni, oltre a quelle già in essere, per i soggetti "virtuosi, ovvero le imprese che aumentano rispetto al triennio precedente il valore della produzione o o le assunzioni a tempio indeterminato, o aderiscono a contratti di rete o a consorzi e ancora, che avviano operazioni di fusioni. Complessivamente gli sgravi Irap nel 2013 saranno nell´ordine degli 86 milioni di euro. La seconda sfera di intervento è quella dell´accesso al credito e alla liquidità per le imprese. Anche qui si prevedono due nuove misure, e in attesa dell’attivazione del fondo di sviluppo territoriale. In primo luogo, un nuovo canale di finanziamento per 100 milioni di euro di finanziamenti, con garanzia Confidi del 50%, in favore di imprese con difficoltà finanziarie, che garantisca loro prospettive di continuità e di rilancio. La Provincia provvederà ad incrementare i fondi rischi degli Enti di garanzia di ulteriori 3 milioni di euro, che si aggiungono alle disponibilità di 17 milioni preordinati specificatamente in sede di manovra finanziaria 2013, per favorire l’accesso al credito delle imprese. In secondo luogo, il protocollo prevede la costituzione di un fondo di rotazione ad alimentazione mista, per almeno 100 milioni di euro, per attenuare le carenze di liquidità strutturale che persistono ancora in alcuni segmenti del sistema bancario soprattutto locale, che determinano a loro volta condizioni di accesso al credito molto onerose per le imprese. Infine gli ammortizzatori sociali. Le parti si impegnano a dare il via nel 2013 all´attuazione della delega in materia e a potenziare nel 2013 le misure di sostegno al reddito dei lavoratori, secondo modalità da definire con un apposito protocollo di intesa e con assegnazione di risorse nella misura di 10 milioni di euro. A questi fine alle attuali dotazioni di risorse, pari a 7 milioni, verranno aggiunti altri 3 milioni nel 2013.  
   
   
TAGLI AI BILANCI DELLE PROVINCE. IL PRESIDENTE DELL’UPI CHIEDE INCONTRO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SAITTA “VOGLIAMO CONTINUARE A GARANTIRE I SERVIZI AI CITTADINI”  
 
Roma, 6 dicembre 2012 - Un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché permetta alle Province di spiegare, dati alla mano, le ragioni dell’allarme drammatico per i tagli ai bilanci lanciato dall’Upi e il rischio che siano compromessi i servizi essenziali ai cittadini, a partire dalla gestione delle scuole superiori alla manutenzione e messa in sicurezza delle strade provinciali. Questo il contenuto di una lettera inviata dal Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, con la quale si chiede un incontro urgente al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Ci siamo rivolti al Presidente della Repubblica - spiega il Presidente Saitta - perché siamo certi che troveremo in lui l’attenzione e la sensibilità che su questi temi ha sempre mostrato. Questi tagli sono ingiusti – prosegue il Presidente dell’Upi - e sono impossibili da sopportare per il bilanci delle Province. Tanto più che, proprio le Province stanno dando un contribuito significativo al risanamento dei conti pubblici dello Stato, portando a termine il processo di riordino che , a detta del Ministro Giarda, varrà un risparmio di 500 milioni nel 2013. Abbiamo fatto appello al Parlamento, sia nelle sedi istituzionali che attraverso gli organi di stampa, perché si arrivi all’approvazione, con le opportune modifiche, del decreto legge 188, così da potere avviare nel 2013 il processo di riordino delle Province e la riforma dell’amministrazione periferica dello Stato. Ma vogliamo ricordare che le Province si occupano di servizi che hanno un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini, perché consentono di assicurare agli studenti scuole sicure e accoglienti, di mantenere le strade sicure e praticabili, di mettere in campo interventi a tutela dell’ambiente e al contrasto del dissesto idrogeologico. Questi servizi, se non si interviene a dimezzare il taglio di 1,2 miliardi imposto dalle manovre economiche, oggi rischiano di essere fortemente compromessi”.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: ACQUISTI DI PRODOTTI SANITARI, EDILIZIA SCOLASTICA ED ABITATIVA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IL 5 DICEMBRE DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 6 dicembre 2012 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Acquisti sanitari. E’ stato fissato al 31 dicembre 2012, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, il termine entro il quale le aziende sanitarie dovranno obbligatoriamente conferire alle Federazioni sovranazionali le funzioni riguardanti i piani di acquisto annuali e pluriennali e gli approvvigionamenti di beni e servizi. Alla Società di committenza regionale viene confermato l’affidamento, per l’attivazione delle convenzioni centralizzate, delle tipologie di prodotti già individuati nel gennaio 2011 (farmaci, aghi e siringhe, ausili di assistenza integrativa e protesica, prodotti di medicazione, guanti medicali, disinfettanti, mezzi di contrasto e sacche nutrizionali), mentre le Federazioni mantengono l’acquisto di servizi in ambito sanitario. Lo scopo è perseguire il massimo livello possibile di efficacia sanitaria ed efficienza organizzativa e produrre considerevoli risparmi dai processi di aggregazione e omogeneità degli approvvigionamenti. Edilizia scolastica. I criteri relativi agli obblighi che devono seguire gli assegnatari dei contributi di cui ai bandi 2011 e 2012-14 per l’edilizia scolastica sono stati rivisti, su proposta dell’assessore Alberto Cirio, con l’inserimento di alcune modifiche: mantenimento in graduatoria dei Comuni che non potranno effettuare gli interventi finanziati per rispettare il patto di stabilità o i limiti all´indebitamento, possibilità di consentire scelte progettuali più economiche a parità di obiettivi raggiunti, ammissione degli interventi che prevedono la trasformazione di scuole esistenti da paritarie in statali. Edilizia abitativa. Come proposto dal vicepresidente Ugo Cavallera, sono stati assunti i criteri per la selezione degli interventi da presentare al ministero delle Infrastrutture per l’utilizzo delle risorse aggiuntive del Piano di edilizia abitativa (10 milioni di euro, ai quali se ne aggiungono 6 di finanziamento regionale): edilizia sovvenzionata e agevolata, ristrutturazioni urbanistiche inserite in programmi di riqualificazione urbana, strumenti urbanistici esecutivi vigenti e in corso di attuazione, secondo biennio del Programma casa, Comuni ad alta tensione abitativa, liquidazione del 35% del finanziamento regionale già concesso.  
   
   
MARCHE, IL BILANCIO DI PREVISIONE 2013: LAVORO, SVILUPPO, EQUITA’.  
 
 Ancona, 6 dicembre 2012 - Il massimo rigore per sostenere il lavoro e per riconfermare le misure anticrisi a favore dello sviluppo e dell’equità sociale, senza aumentare le tasse e garantendo il diritto alla salute di tutti i marchigiani. Inoltre, una serie di misure dedicate ai giovani in diversi settori: dalla formazione alla casa e alla occupazione. Sono i cardini su cui si innesta il bilancio di previsione 2013 della Regione Marche. Il metodo per la predisposizione delle scelte si articola infatti, da un lato, in un ventaglio di priorità di intervento alla base dell’azione regionale per il prossimo anno e, dall’altro, nella prosecuzione di un programma di interventi sistematici di razionalizzazione (spending review) in grado di generare le risorse necessarie per il finanziamento dei settori ritenuti utili per uscire dalla crisi e imboccare la via della ripresa. Le Macrocifre La spesa complessiva della Regione Marche senza considerare la sanità ammonta a 620 milioni di euro divisi tra: Priorita’ Progettuali 50 milioni: lavoro e giovani, Pmi, casa, internazionalizzazione, turismo-cultura 45 milioni: sociale 120 milioni: trasporti Spese Incomprimibili 400 milioni euro (cofinanziamenti statali e Ue, personale, rate mutui, ecc.) Quota Sanita’: 2 milioni 680mila euro Le priorità di intervento del bilancio 2013 sono: Difesa Attiva Del Lavoro E Giovani In un contesto di monitoraggio ed aggiornamento continuo degli strumenti posti in essere, si segnalano gli interventi previsti: - Conferma del pacchetto di misure anticrisi per la tutela dell’occupazione e della coesione sociale. - Progetto giovani, per borse lavoro e borse di studio, finanziato con 0,7 milioni di euro in un approccio complessivo che vede anche gli interventi di coinvolgimento attivo dei giovani sul versante della valorizzazione di cultura e turismo, per ulteriori 2 milioni di euro (per il dettaglio si veda il successivo punto, specificatamente dedicato alla integrazione fra turismo, cultura e territorio). - Nel corso del 2013 verranno inoltre impiegati 2,2 milioni di euro per l’innovativo progetto “Giovani nell’internazionalizzazione” che prevede incentivi per l’assunzione di giovani laureati e diplomati a sostegno dello sviluppo dei processi di internazionalizzare delle micro, piccole e medie imprese marchigiane. Casa Ed Housing Sociale, Credito Alle Famiglie E Agli Enti Locali, Rilancio Del Settore Edilizio Costituzione di un “Fondo per l’accesso popolare alla casa e la riqualificazione urbana”, destinato all’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie e di altre tipologie da privilegiare, nonché al sostegno di progetti integrati di riqualificazione dei centri abitati. Il Fondo agirà secondo un meccanismo di “rotazione” per consentire un effetto leva e sarà costituito grazie alla convergenza di risorse derivanti da diverse fonti: dotazione regionale per l’housing sociale e l’edilizia convenzionata (5 milioni di euro), iniziativa comunitaria “Jessica - Joint european support for sustainable investment in city areas” (5,2 milioni di euro), programma Domotica (3 milioni di euro), iniziative aggiuntive per il sostegno alle giovani coppie per l’accesso alla prima abitazione (2 milioni di euro). Verrà ulteriormente valutata la disponibilità di risorse dal Por Fesr della nuova programmazione comunitaria, dalla Cassa Depositi e Prestiti, nonché da fondi privati. Saranno individuati interventi di riqualificazione e non di espansione urbana, senza ulteriore consumo di territorio e finalizzati a riqualificare parti di aree urbane, realizzare moduli di housing sociale e rinnovare il patrimonio pubblico per adeguarlo in particolare ai requisiti di risparmio energetico e sicurezza sismica. Liquidità Per Le Pmi - Sostegno alle garanzie per artigianato, industria e cooperazione, nel quadro di un progetto biennale collegato alla fusione dei Consorzi fidi entro la fine del 2013. Si prevedono 5 milioni di euro a valere sul bilancio regionale e circa 20 milioni di euro a valere sul nuovo periodo di programmazione comunitario 2014-2020. Per i cooperatori è disponibile un fondo di rotazione di 3,5 milioni di euro. Si ritiene pertanto necessario potenziare il sistema di garanzia fidi mediante la qualificazione e l’efficientamento delle relative strutture di sevizio, nella prospettiva della creazione nel medio periodo di un unico confidi. - Patto di stabilità per gli Enti locali, per 40 milioni di euro. Per il terzo anno consecutivo, la Regione intende confermare l’adesione alla opzione di un Patto di Stabilità regionale di tipo “verticale”, che consente di trasferire capacità di spesa a favore degli Enti Locali e quindi di “girare liquidità” alle imprese sul territorio. Dunque, dopo aver già messo a disposizione 91,2 milioni di euro nel 2011 e 82 nel 2012, la Regione destina ulteriori 40 milioni di euro al Patto di Stabilità regionale nel 2013. Internazionalizzazione E Attrazione Degli Investimenti - Costituzione di un albo di professionisti (es. Urbanisti, ingegneri gestionali, architetti) specializzati nella assistenza tecnica e commerciale gratuita ai potenziali investitori, in particolare a sostegno delle attività propedeutiche agli investimenti esteri in entrata. In base ai requisiti definiti dalla Regione, vengono individuati e ufficialmente accreditate figure professionali in grado di supportare lo start up di progetti da insediare nelle Marche. - Costituzione di un “Fondo per la valorizzazione degli investimenti produttivi ed occupazionali sul territorio”, con una dotazione finanziaria per 1,5 milioni di euro, per la erogazione di voucher, sul modello del progetto Retex e con copertura pubblica fino al 50% dell’importo, ai giovani professionisti iscritti all’albo descritto. - Turismo, Cultura E Territorio - Coinvolgimento di giovani qualificati nell’apertura dei siti culturali diffusi sul territorio (musei, archivi, biblioteche, teatri), con ciò consentendo un ritorno di reddito grazie ai maggiori flussi turistici. L’intervento regionale prevede l’erogazione di borse di studio e di lavoro, cui sono destinati 2 milioni di euro. - Particolare attenzione alle località balneari a maggiore vocazione ed attrattività turistica, mediante interventi di difesa della costa contro il tendenziale aumento della vulnerabilità ambientale, per 3 milioni di euro. Politiche Sociali E Welfare - Sostanziale invarianza della dotazione regionale rispetto allo scorso anno, con uno scostamento limitato ad 1 milione di euro circa. In particolare viene confermata la quota storica di 35 milioni di euro dal 2010 e l’integrazione di 10 milioni in conseguenza del definanziamento statale. - Va segnalata una ulteriore richiesta per le “classi primavera” (400 mila euro) e per la non autosufficienza (1,2 milioni di euro), da valutare. Spending Review Finora la revisione della spesa per quanto riguarda i costi della politica, della burocrazia e dell’amministrazione ha generato un risparmio pari a 30 milioni di euro grazie alla soppressione di Enti regionali, all’abolizione dei Cda, all’azzeramento quasi totale delle consulenze esterne, all’eliminazione auto blu, al taglio spese per di commissioni, collegi e comitati, dirigenti e servizi regionali, al blocco del turnover, al taglio delle spese amministrative, alla legge per innovazione e semplificazioni della P.a, etc. Altri 30 milioni di euro sono stati recuperati dalla Regione grazie al potenziamento delle attività di contrasto all’evasione fiscale. Negli ultimi cinque anni in totale sono stati recuperati 140 milioni di euro. Per il 2013 si lavorerà alla valorizzazione degli immobili di proprietà regionale con conseguenti risparmi sul versante degli affitti passivi per le sedi degli uffici; ad ulteriori tagli ai costi di funzionamento della politica e alle spese per il personale; alla prosecuzione della lotta all’evasione tributaria ed all’ulteriore rafforzamento del recupero, anche nel quadro delle recenti convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e la Corte dei conti (si prevede un gettito pari a circa 30 milioni di euro); ad una severa riduzione delle adesioni a società fondazioni e associazioni. Tagli Nazionali I tagli relativi alla Regione Marche nell’ambito delle manovre nazionali nel 2012 ammontano in totale a 420 milioni di euro: -185 per la sanità, -235 per i trasferimenti del Patto di stabilità.  
   
   
BILANCIO PROVINCIALE DI PISTOIA IL PUNTO DELL’ENTE ALL’INDOMANI DELLA SPENDING REVIEW E DELLO SCIOGLIMENTO DELLA COMUNITÀ MONTANA  
 
Pistoia, 6 dicembre 2012 - Sono stati presentati  mercoledì 5 dicembre, nel corso di una conferenza stampa presso l’Ufficio di Presidenza, i dati relativi al Bilancio Provinciale, alla luce dei tagli pesantissimi della Spending Review, del Dl 95/2012, per il 2012 e il 2013. E’ stata anche l’occasione per fare il punto sul lavoro di subentro nel bilancio della Comunità Montana, che si è sciolta lo scorso 30 novembre secondo la legge regionale. Erano presenti il Presidente della Provincia di Pistoia, Federica Fratoni, e l’Assessore provinciale al Bilancio Lidia Martini. La manovra di assestamento generale di bilancio 2012-14 e la ratifica della Variazione di bilancio della Comunità Montana sono state approvate a maggioranza dal Consiglio Provinciale nel corso della seduta di Giovedì 29 novembre 2012. Verifica straordinaria degli Equilibri e Assestamento generale di bilancio dell’ente 2012-14 a seguito del taglio della Spending Review. La manovra di assestamento generale di bilancio 2012 della Provincia di Pistoia recepisce un taglio alle risorse finanziarie locali di circa 3,5 milioni di euro per l’annualità 2012 e di oltre 7 milioni nel 2013, per effetto dei tagli della Spending Review del Dl 95/2012. Gli effetti sono disastrosi, in quanto gli stanziamenti di bilancio contenenti risorse sia per servizi che per infrastrutture vengono in parte azzerati e in parte fortemente ridotti In particolare per l’annualità 2012 il taglio di 3.500.000,00 della Spending Review è finanziato: con tagli alla parte corrente di bilancio per circa € 900.000,00 (di cui solo € 400.000,00 sono tagli alla spesa di personale e oltre € 120.000,00 tagli per spese di funzionamento dell’Ente); con tagli alle spese di investimento per oltre 2 milioni di euro; con altre maggiori entrate di carattere straordinario ed economie di bilancio. Le difficoltà sono state di intervenire su una struttura di bilancio già pesantemente penalizzata dai tagli delle annualità precedenti, a due mesi e poco più dalla chiusura del bilancio, in cui l’attività e gli impegni dell’Ente erano pressoché conclusi. Contestualmente nel 2012 questa Amministrazione ha impiegato circa 4,5 milioni di euro di risorse per la riduzione dei debiti mediante l’ estinzione di alcuni mutui precedentemente contratti. Questa operazione è propedeutica all´impostazione del bilancio 2013 e alla sua “compatibilità” finanziaria rispetto ai tagli attesi e al momento stimati per oltre 7 milioni di euro. Il taglio sull´annualità 2013 è stato finanziato in bilancio tramite l’individuazione di: 620.000,00 euro mediante economie di spesa di parte corrente derivanti dalla riduzione del debito; Ulteriore diminuzione delle spese di funzionamento per oltre € 345.000,00 rispetto all´annualità 2012 già fortemente contratta, fra cui si segnalano l’azzeramento delle spese di funzionamento dei gruppi consiliari, del consiglio, delle spese di parcheggio assessori, di tutte le spese di rappresentanza e degli abbonamenti relativi ai quotidiani (tot. Circa € 70.000,00), la riduzione delle spese per le pulizie, spese telefoniche, di cancelleria, posta toner ecc… (tot. Circa € 120.000,00) Ulteriori (rispetto all´annualità 2012 ) € 612.000,00 economie derivanti da spese di personale; riduzione di € 600.000,00 relativa alla quota di co-finanziamente del trasporto pubblico locale (per i quali è in corso una trattativa con la Regione Toscana) quasi totale azzeramento del piano delle opere pubbliche (per un totale di € 1.702.000,00) e inoltre riduzione delle spese di manutenzione sulle strade (circa € 90.000,00), sui lavori pubblici (circa € 74.000,00); azzeramento delle risorse provinciali per i servizi legati al Turismo, Pianificazione e promozione territoriale, Cultura, Sviluppo economico, Cooperazione internazionale, Politiche Sociali, Pari opportunità, Protezione civile. Nonostante tutto quanto sopra, la struttura dei Bilancio della Provincia si prospetta in grado di far fronte ai costi obbligatori derivanti dal personale, dai mutui e dai contratti in essere e non presenta un rischio finanziario di dissesto immediato. I tagli tolgono, comunque, l’autonomia di scelta e la possibilità di esercizio delle funzioni istituzionali assegnate, producendo inevitabili effetti sui cittadini, attraverso la riduzione dei servizi pubblici erogati, ma anche sul sistema dell’economia e sull’occupazione locale per effetto della riduzione di alcune spese di funzionamento. “Anche se non c’è, allo stato attuale, il pericolo di un dissesto finanziario, perché la Provincia per ora è in grado di far fronte ai costi obbligatori, ovvero personale, mutui e contratti in essere, la situazione è drammatica e rischia di aggravarsi ulteriormente, compromettendo l’autonomia funzionale dell’Ente, con serie ripercussioni sulla gestione dei servizi alla comunità – sottolinea il Presidente Federica Fratoni - Basti pensare che nel biennio 2010 – 12 il bilancio provinciale ha subito tagli dal Governo e dalla Regione per 14 milioni di euro, a fronte di un bilancio libero di parte corrente di 25 milioni. Con la Spending Review, sul 2012, ci sono stati tagliati 3 milioni e mezzo di euro e ci siamo trovati nell’emergenza di reperire queste risorse in una fase terminale dell’esercizio finanziario, con tutte le difficoltà già derivanti dai tagli precedentemente applicati, intervenendo in modo drastico sulle spese di funzionamento e su quelle di investimento. Per il 2013 i tagli alle Province, a livello nazionale, ammontano a 1,2 miliardi di euro e sul bilancio provinciale, usando lo stesso criterio adottato per il 2012 in base ai consumi intermedi, abbiamo stimato un taglio di quasi 7 milioni di euro. In sostanza, potremo solo garantire le spese obbligatorie e siamo costretti a rinviare tutta una serie di investimenti importanti sul territorio per le opere pubbliche. A questo, poi, si aggiunge la questione del Patto di Stabilità: abbiamo fermi più di 20 milioni di euro, ma non possiamo utilizzarli per il rispetto del vincolo imposto. Siamo in attesa di conoscere l’esito parlamentare del decreto sul riordino delle Province, ma, di fatto, questi tagli rendono impossibile l’esercizio delle funzioni dell’Ente e la capacità concreta di offrire servizi alla collettività. Ci auguriamo che non si voglia in questo modo impedire alle Province di arrivare alla fase del riordino in salute, certo è che ridurre così le risorse significa impoverire tutto un territorio e diventa sempre più difficile parlare di ripresa”. Comunità Montana: Variazione di Bilancio a seguito dell’estinzione dell’Ente. In base alla normativa regionale, che ha imposto tempi strettissimi per l’estinzione della comunità Montana (1 dicembre 2012), il lavoro di subentro nei dati dell’Ente è stato impostato perseguendo due obbiettivi: - riportare la previsione sul bilancio dell’Amministrazione, al fine di far fronte agli impegni assunti dalla Comunità Montana; - riportare le previsioni della Comunità Montana al momento esistenti (previsione iniziale 2011) per consentire la possibilità di gestire l’esercizio provvisorio 2013. Contemporaneamente sono state effettuate una serie di operazioni contabili direttamente sul bilancio della Provincia al fine di adeguare le iscrizioni delle entrate e delle uscite derivanti dalla Comunità Montana ai principi contabili e al fine di dare adeguata copertura finanziaria a alcune voci di spesa. Queste operazioni hanno “generato” una maggiore entrata pari a euro 1.743.000,00 circa, di cui € 943.000,00 circa corrispondente al fondo di cassa al 22.11.2012. E’ importante sottolineare che questa entrata accantonata per intero al Fondo svalutazione crediti, non corrisponde ad un’entrata certa in quanto sulla gestione della Comunità Montana manca un lavoro di riaccertamento delle poste di entrata e di spesa in merito alla loro veridicità e attendibilità. Inizierà pertanto un lavoro di verifica sulle poste contabili di bilancio scaturenti dalla Comunità Montana, tramite costituzione di un gruppo di lavoro specificatamente dedicato coordinato nell’ambito dei Servizi Finanziari della Provincia.  
   
   
L´AUTONOMIA SPECIALE E LA GIURISDIZIONE CONVEGNO A TRENTO IL 6 E 7 DICEMBRE  
 
Trento, 6 dicembre 2012 - "L´autonomia speciale e la giurisdizione" è il titolo del convegno organizzato dalla Provincia autonoma di Trento che si terrà domani, giovedì 6 dicembre, e venerdì 7, in varie sedi del capoluogo. Una preziosa occasione di confronto sulle competenze e sulle prerogative delle autonomie speciali, nel quadro del dibattito sul federalismo italiano, sulle sue ragioni e sulle sue prospettive, a cui prenderanno parte esponenti di primo piano della sfera giurisprudenziale territoriale e nazionale. Articolati in quattro sessioni parallele, rispettivamente alla Sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio, alla Sala Andreatta della Facoltà di Sociologia, nella sala Calepini della Camera di Commercio e nella sala Belli della Provincia, i lavori di domani verteranno sui quattro tematiche, tutte facenti perno sull´Autonomia speciale: le competenze e le prerogative delle "Speciali", la giurisdizione amministrativa, la giurisdizione contabile, la giurisdizione penale. I lavori delle quattro sessioni inizieranno alle ore 15 e, dopo le relazioni degli esperti, lasceranno spazio al dibattito. Venerdì, sempre alle ore 15, in Sala Depero, la tavola rotonda sul tema: il potere giudiziario nella prospettiva del federalismo italiano. Interverranno: Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, Massimo Vari, sottosegretario di Stato, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale e presidente onorario della Corte dei conti, Piero Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte Costituzionale, Alberto de Roberto, presidente emerito del Consiglio di Stato, Giorgio Clemente, presidente di Sezione e Segretario Generale della Corte dei conti, Francesco Abate, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Giandomenico Falcon, ordinario di Diritto amministrativo dell’Università degli studi di Trento.  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL PRESIDENTE ROLLANDIN ASSUME L’INTERIM DELL’ASSESSORATO DELLA CULTURA  
 
 Aosta, 6 dicembre 2012 - La Presidenza della Regione informa che, a seguito della presa d’atto da parte del Consiglio regionale delle dimissioni dell’Assessore Laurent Viérin, nel corso della seduta di mercoledì 5 dicembre, il Presidente Rollandin ha assunto l’interim dell’Assessorato dell’educazione e della cultura, ai sensi della legge regionale n.21 del 2007. La struttura amministrativa dell’Assessorato rimane invariata, con la riconferma del Soprintendente per i Beni e le Attività Culturali, Roberto Domaine, e della Sovrintendente agli Studi, Patrizia Bongiovanni, che hanno comunicato al Presidente la loro disponibilità a proseguire il loro incarico.  
   
   
POSTE, LA REGIONE TOSCANA SALVA GLI UFFICI NELLE ZONE DISAGIATE  
 
Firenze, 6 dicembre 2012 –”Abbiamo evitato la chiusura di cento uffici postali. E’ un buon risultato che abbiamo ottenuto dopo un serio confronto con Poste italiane”. E’ il commento del presidente della Toscana, Enrico Rossi. L’intervento della Regione ha scongiurato i tagli degli uffici postali nei paesi e nelle zone disagiate della Toscana che erano stati annunciati in estate. Dovevano essere 198 gli uffici interessati, 172 da chiudere. Alla fine le chiusure si sono ridotte a sole 74. In altri 58 ci sarà una riorganizzazione (ovvero una riduzione nell’orario di apertura), ma gli sportelli resteranno aperti e funzionanti. E comunque al posto dei 74 uffici postali che entro la fine dell’anno Poste ha confermato di voler chiudere arriva da marzo “Ecco Fatto”, un servizio sostitutivo gestito, in accordo tra Regione e Comuni, utilizzando i ragazzi del servizio civile, il mondo del volontariato e gli uffici comunali. L’annuncio di Poste Italiane di voler procedere a un’operazione di riorganizzazione aveva suscitato immediate proteste da parte della popolazione. In genere si trattava di piccoli paesi e frazioni, spesso in montagna. Il 25 settembre scorso il presidente Enrico Rossi aveva così preso carta e penna e inviato un messaggio a Massimo Sarmi, l’ad di Poste Italiane: “Troviamo insieme una soluzione per gli oltre 170 uffici postali nei piccoli centri della Toscana che rischiano di chiudere. Ma intanto, almeno fino alla data del nostro incontro, sospendiamone la chiusura”. Il 18 ottobre Rossi e Sarmi si erano poi incontrati a Roma, trovando un accordo sulla base di due idee: l’estensione dei servizi pubblici offerti dagli uffici postali (in particolare per la sanità, come la prenotazione delle visite) e la ricerca altrove, laddove non sufficiente, di soluzioni su misura per evitare la chiusura degli sportelli nelle zone montane e disagiate. “Il lavoro che ci attende – aveva dichiarato il presidente Rossi in quella occasione – è impegnativo e innovativo. Vogliamo farlo bene e concluderlo entro l’anno, in modo da mantenere attivi sul territorio gli uffici postali, ampliandone l’attività in accordo con gli enti locali interessati”. E così è stato, con evidenti risultati. Il piano di ristrutturazione di Poste prevedeva infatti un intervento in 198 uffici distribuiti in 123 Comuni sui 287 di tutta la Regione. In questi era prevista la chiusura di 172 uffici su 609 e la riduzione di orario e personale in altri 26. Dopo il confronto tecnico 66 sportelli non saranno più interessati da alcun intervento di ristrutturazione. Di 172 che dovevano chiudere, lo faranno in 74: in 34 (che diventano 58 con le precedenti riduzioni di orario annunciate) sarà ridotto solo il personale o le ore di apertura. “Ecco Fatto” costituirà il presidio sostitutivo che la Regione, assieme ai Comuni, attiverà dove non ci saranno più sportelli. Un modo per mantenere attivo un servizio di comunità. Il punto, dotato di computer e collegamenti internet con banda larga, potrebbe nascere nei locali finora occupati dall’ufficio postale oppure presso un’associazione di volontariato, la Pro Loco o un circolo. Con Poste si stanno definendo i servizi che potranno essere offerti, finanziari e postali, dalla spedizione di un pacco alle raccomandate ad esempio. Lo sportello funzionerà un po’ come un anello di congiunzione. Inoltre offrirà anche servizi regionali e comunali, a seconda delle esigenze della singola comunità.  
   
   
CALABRIA: PAGAMENTI DEI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI E DI PUBBLICA UTILITÀ  
 
Catanzaro, 6 dicembre 2012 - Gli assessori regionali Giacomo Mancini, al bilancio, e Francescantonio Stillitani, al lavoro, riguardo ai ritardi dei pagamenti arretrati dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “La Giunta Regionale è già al lavoro per far fronte ai ritardi nei pagamenti dei sussidi arretrati ai lavoratori Lsu-lpu. Ben prima degli allarmismi sollevati stamane, l’Esecutivo ha infatti avviato un percorso condiviso con le organizzazioni sindacali di categoria per giungere alla risoluzione del problema. Attraverso più incontri con le parti sociali, la Regione ha infatti portato all’attenzione dei rappresentanti dei lavoratori l’avvenuta individuazione di uno strumento per fare fronte alla difficile situazione di blocco dei pagamenti connessa al Patto di Stabilità Interno e consentire in ogni caso agli enti utilizzatori di anticipare gli emolumenti dovuti per le mensilità di settembre e ottobre. In particolare, è stato attivato lo strumento della certificazione del credito nei confronti degli enti utilizzatori dei lavoratori Lsu Lpu, che consente la possibilità di ottenere un’anticipazione di liquidità da parte degli istituti di credito che esercitano le funzioni di tesoriere. Tutti i comuni sono stati informati dell’opportunità attraverso una comunicazione inviata il 27 novembre, corredata da un format per la richiesta e dagli estremi degli importi certificabili. Numerosi comuni hanno già richiesto ed ottenuto la certificazione del credito, seguendo il percorso individuato dalla Regione per superare l’emergenza. Ci auguriamo che tutti gli enti utilizzatori possano beneficiare di tale opportunità, per venire incontro alle legittime aspettative dei precari calabresi in questa difficilissima congiuntura economica e finanziaria”.  
   
   
CIG IN DEROGA, PUGLIA: NESSUN ALLARMISMO, LA REGIONE RISPONDERÀ ALLE DOMANDE 2012  
 
Bari, 6 dicembre 2012 - “Procurare allarme tra i lavoratori è peccato mortale” Così osserva l’assessore al Welfare Elena Gentile, nel commentare le notizie riportate dalla stampa sugli incontri con le parti sociali. “Le anticipazioni da parte di qualche "buontempone – continua Gentile - peraltro lontane dalla verità pubblicate questa mattina dalla Gazzetta del Mezzogiorno sulle pagine leccesi del giornale, non fanno giustizia dell´articolata discussione che il tavolo convocato con le parti sociali e datoriali ha affrontato con la consapevolezza delle difficoltà che la crisi ci rappresenta, ma con la ragionevole speranza suffragata dai dati in possesso della struttura di poter rispondere positivamente alle istanze di Cig in deroga presentate anche in questo ultimo scorcio del 2012. La responsabilità mostrata dalle parti sociali e datoriali, il grande sforzo messo in campo dalla struttura dell´Assessorato, l´impegno politico del Presidente Vendola e mio personale hanno portato la Puglia a conseguire risultati straordinariamente importanti per l´ ammontare delle risorse a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici. L´aver artificiosamente attribuito alla legittima esigenza di avere un riscontro puntuale sull´utilizzazione delle risorse a disposizione fino al 31 ottobre 2012 (sospendendo temporaneamente le nuove autorizzazioni di Cig in deroga) il valore di una dichiarazione di insufficienza delle risorse appartiene alla irresponsabilità di chi vuole creare tensione e preoccupazione tra i lavoratori e nel sistema d´impresa”. “Al posto di altri - prosegue la Gentile - mi preoccuperei di porre all´attenzione del Governo la necessità di rivedere lo stanziamento complessivo delle risorse, di individuare criteri di riparto che considerino la spesa storica degli ultimi esercizi finanziari mettendo in discussione l´impianto complessivo di una legge, quella di riforma del mercato del lavoro che non risolve, anzi peggiora la qualità della vita di migliaia di lavoratori”. “La parte in commedia la lasciamo ad altri – conclude - Oggi possiamo vantare uno dei migliori risultati per crescita dell´occupazione (siamo secondi solo alla Lombardia) grazie alle buone politiche promosse negli ultimi anni e affermare di non aver lasciato nessun lavoratore senza opportunità di sostegno al reddito includendo settori prima esclusi dalla platea dei beneficiari degli ammortizzatori sociali”.  
   
   
AD ARCO LA TERZA CONVENTION DEI COMUNI "FAMILY FRIENDLY"  
 
 Trento, 6 dicembre 2012 - La Convention dei Comuni Amici della Famiglia, che annualmente viene ospitata da una Comune che ha ottenuto la certificazione “Family in Trentino” è un importante momento di scambio e confronto fra le amministrazioni che hanno intrapreso o stanno per intraprendere il percorso legato ai distretti famiglia e alla certificazione "Family in Trentino". Quest’anno viene ospitata ad Arco, dopo le precedenti esperienza a Caderzone in val Rendena nel 2010 e a Cles nel 2011, giovedì 6 dicembre (a partire dalle ore 9) nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco; alle 12 interverrà l´assessore provinciale alle politiche sociali Ugo Rossi. La Giunta provinciale in data 16 marzo 2012 ha approvato il nuovo disciplinare per l’assegnazione del marchio “Family in Trentino” alla categoria “Comuni”, modificando il precedente disciplinare approvato nel 2006. Il libro bianco approvato del luglio 2009 stabiliva che “Nel corso della legislatura l’impegno sarà volto ad estendere gli standard oggi già disciplinati dalla Giunta provinciale per l’assegnazione del marchio di attenzione “Family in Trentino” a 50 comuni. Sarà inoltre individuato un sistema premiante per i comuni che aderiscono al progetto”. A marzo 2011 è stata approvata la legge “Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità” che istituisce e disciplina i distretti territoriali per la famiglia ed i marchi familiari. Ad oggi i comuni che hanno conseguito la certificazione sono 29 e precisamente Arco, Roncegno, Villalagarina, Dro, Brentonico, Canal San Bovo, Lavis, Vigolo Vattaro, Pinzolo, Giustino, Carisolo, Massimeno, Vigo Rendena, Darè, Bocenago, Dimaro, Ossana, Caldes, Baselga di Pine, Cagnò, Canazei, Cavalese, Cles, Mezzocorona, Pergine Valsugana, Ragoli, Rovereto, Ruffrè - Mendola, Riva del Garda. Durante la Convention verranno consegnate le certificazioni ai nuovi Comuni che hanno ottenuto il marchio e precisamente Mezzolombardo, Novaledo, Torcegno, Ronchi Valsugana, Varena, per cui i comuni Amici della famiglia diventano 34. Il 31% della popolazione trentina, pari a 163.005 persone rispetto alle 529.457 residenti, vivono in un comune “amico della famiglia”. Inoltre saranno confermate le certificazioni ad alcuni Comuni che già avevano ottenuto il marchio sulla base del disciplinare approvato dalla Giunta nel 2006 e che si sono adeguate al nuovo documento approvato a marzo di quest’anno. Nello specifico questi comuni sono Arco, Cavalese, Roncegno terme, Villalagarina, Caldes e Bocenago. Questo l´elenco dei nuovi Comuni: Mezzolombardo, Ronchi Valsugana, Novaledo, Torcegno, Varena. Questi invece i Comuni confermati: Arco, Cavelese, Roncegno, Villalagarina, Caldes, Bocenago. Al momento della consegna del certificato “Comune Amico della Famiglia” il rappresentante comunale presenterà il piano comunale famiglia approvato con specifica delibera da parte della giunta comunale. Il nuovo disciplinare “comune amico della famiglia” ha infatti previsto l’adozione del piano annuale come requisito obbligatorio. La convention, alla quale hanno aderito circa 80 Comuni, inizia alle ore 9 con il saluto delle autorità: a prendere la parola sono il sindaco di Arco Paolo Mattei, il presidente del Consorzio dei Comuni Marino Simoni ed Elisa Filippi, di Cittalia-fondazione Anci ricerche (Centro ricerche delle città e dei Comuni d´Italia). Quindi alle ore 9.30 l´intervento dal titolo «Modelli di sviluppo locale. Il Distretto Famiglia» di Maria Della Lucia (Università degli studi di Trento); alle 10 Samuel Thirion e Fabio Ragonese (Consiglio d´Europa) parlano di «Gli indicatori di benessere: l´esperienza del Consiglio d´Europa», mentre Renato Tessadri (assessore alle politiche sociali, giovanili e della sanità del Comune di Pergine Valsugana) sullo stesso tema racconta l´esperienza di Pergine Valsugana; alle 11.30 la parola a Luciano Malfer dell´Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, che parla de «Il Distretto Famiglia e i Comuni Family friendly». Alle 12 inizia la cerimonia di consegna del certificato «Comune amico della famiglia», cui fa sèguito il lancio della convention 2013. Spazio infine alle conclusioni, a cura di Massimiliano Floriani, assessore alle politiche della socialità e giovanili del Comune di Arco; di Annamaria Quaglia, presidente della Consulta provinciale per la famiglia; di Paolo Rebecchi, direttore del Forum delle associazioni famigliari del Trentino, e di Ugo Rossi, assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE INFANZIA: OGGI 6 DICEMBRE CONVEGNO A PERUGIA DAL TITOLO "TUTTI HANNO DIRITTO AD UNA FAMIGLIA"  
 
Perugia, 6 dicembre 2012 - "Tutti hanno diritto ad una famiglia" è il tema del convegno in programma oggi 6 dicembre, alla sala dei Notari di Perugia, a partire dalle ore 9. La giornata rientra tra le iniziative organizzate dalla Regione Umbria per celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti dell´Infanzia quest´anno dedicate alle tematiche relative all´adozione. Nel corso del convegno di domani sarà presentato il Bando di concorso rivolto alle scuole statali e paritarie, primarie e secondarie di primo grado per l´anno scolastico 2012/2013, sull´ideazione e la realizzazione di un´immagine e di uno slogan da adottare come logo ufficiale per l´attuazione della campagna di comunicazione regionale sull´affidamento familiare e che prevede un premio di 5 mila euro per le due scuole vincitrici, inoltre verranno annunciate le nuove linee di indirizzo sull´affidamento familiare e sarà presentato lo studio "L´umbria dell´accoglienza", curato da Paolo Montesperelli dell´Università di Roma sulla base dei dati relativi all´adozione forniti dai servizi territoriali umbri. Interverranno in apertura la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, il presidente del Tribunale per i minorenni di Perugia, Giovanna Totero, il direttore generale dell´Asl 4, Vincenzo Panella, il presidente del Tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, lo psicoterapeuta Marco Chistolini, l´assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi, i rappresentanti dei Servizi territoriali per le adozioni. A partire dalle ore 16 si terrà una tavola rotonda sul "sistema dell´adozione nazionale ed internazionale in Umbria", nel corso della quale i servizi territoriali si confronteranno sui punti di forza e le difficoltà riscontrate nel corso di dieci anni di lavoro. Chiuderà i lavori la vicepresidente, Carla Casciari.  
   
   
“LA MENTE IN MOVIMENTO” VALUTARE E SOSTENERE IL POTENZIALE RICONOSCERE E VALORIZZARE I BAMBINI DI TALENTO. ALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA IL 14 E 15 DICEMBRE SI TIENE IL IV CONVEGNO NAZIONALE DEDICATO AI “PICCOLI GENI”. CON ATTIVITÀ DI LABORATORIO PER BAMBINI, GENITORI E INSEGNANTI.  
 
Pavia, 6 dicembre 2012 - Bambini intelligentissimi, ma anche iperattivi e distratti, bambini a volte isolati dai coetanei perché “diversi”: come aiutare genitori e insegnanti a riconoscere, valorizzare e inserire al meglio i bambini di talento e plusdotati? A questo tema è dedicato il Iv Convegno nazionale de “La mente in movimento, Valutare e sostenere ilpotenziale” in programma il 14 e 15 dicembre all’Università di Pavia (palazzo san Felice, facoltà di Economia, via san Felice, 5 Pavia). L’iniziativa – patrocinata da Aip, Opl, Iuss e Uatp – è organizzata dal Laboratorio di Ricerca e Intervento per lo sviluppo del potenziale, del talento e della plusdotazione del Dipartimento di Studi umanistici (sezione di Psicologia) dell’Università di Pavia e si propone di sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica sul tema (ancora trascurato nel contesto italiano) dell’alto potenziale, cercando di fornire strumenti sia pratici sia teorici in grado di promuovere il benessere dei bambini con alto potenziale cognitivo in ambito familiare e scolastico. Il Convegno, articolato in due giornate, intende offrire un quadro puntuale e efficace sul tema della valutazione e del sostegno allo sviluppo dell’elevato potenziale intellettivo nei contesti educativo-formativi. In particolare, nella giornata di venerdì 14 dicembre verranno trattatetematiche legate agli aspetti cognitivi e emotivi dell’intelligenza (Prof. Aristide Saggino, Università degli Studi di Chieti), alle implicazioni cliniche presenti nel percorso di valutazione dei bambini ad alto potenziale (Prof.ssa Margherita Lang, Università degli Studi di Milano-bicocca e socio fondatore dell’Arp) e ai fattori di stress e di resilienza legati al contesto familiare di appartenenza di tali bambini (Dott.ssa Roberta Renati, Università degli Studi di Pavia). Particolare attenzione sarà riservata inoltre agli aspetti connessi alla didattica rivolta agli alunni ad alto potenziale (Prof.ssa Mariateresa Cairo, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e alle componenti metacognitive e motivazionali legate all’apprendimento di ragazzi con elevato potenziale cognitivo che frequentano la Scuola Secondaria di Secondo grado (Dott.ssa Angela Beretta, Università degli Studi di Pavia). Nella mattina di sabato 15 dicembre verranno proposte invece tre attività laboratoriali a carattere pratico-esperienziale rivolte rispettivamente a bambini, genitori e insegnanti. Tali attività si svolgeranno in contemporanea e, oltre a rappresentare un’occasione di condivisione, intendono offrire degli spunti e delle indicazioni pratiche per la gestione di alcuni aspetti di criticità vissuti in ambito sia familiare sia scolastico. Nello specifico, il laboratorio per bambini (tenuto dalla Dott.ssa Sara Schinco) è volto a scoprire e incentivare le capacità creative dei bambini con alto potenziale; nel laboratorio dedicato ai genitori (condotto dalla Dott.ssa Roberta Renati) l’attenzione sarà focalizzata sulla famiglia come risorsa per il bambino ad alto potenziale e, infine, in quello rivolto agli insegnanti (guidato dalla Dott.ssa Angela Beretta) si intende offrire delle linee-guida per la didattica con tali bambini. Programma completo e maggiori informazioni sul sito http://labtalento.Unipv.it/wordpress/portfolio/vi-convegno-nazionale/    
   
   
FVG: SOCIAL CARD A 100 EURO ANCHE NEL 2013  
 
Trieste, 6 dicembre 2012 - La Giunta regionale ha approvato, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, il protocollo d´intesa con i ministeri dell´Economia, del Lavoro e della Salute, che permette di aumentare, in Friuli Venezia Giulia, il valore economico della "Social Card". Si tratta del contributo previsto dallo Stato e integrato dalla Regione a vantaggio delle famiglie e delle persone in condizioni di fragilità economica. "Anche nel 2013 - ha annunciato il vicepresidente Ciriani - la Regione Friuli Venezia Giulia integrerà la Social Card prevista a livello nazionale, aggiungendo ai 60 euro mensili previsti dallo Stato ulteriori 40 euro: le famiglie che hanno diritto potranno così continuare a beneficiare di un contributo mensile di 100 euro". L´accordo originario con lo Stato, risalente al 2009, era in scadenza a dicembre 2012, e "la Regione - ha spiegato Ciriani - ha i fondi e la determinazione per prorogarlo per tutto il 2013. Le famiglie e le persone in condizioni di fragilità economica del Friuli Venezia Giulia non sono lasciate sole, soprattutto in questo momento di grave difficoltà economica, nel quale migliorare la propria situazione è sicuramente più difficile". La carta acquisti integrata dalla Regione, del valore di 100 euro mensili viene attualmente distribuita a circa tremila famiglie: persone ultra 65enni e nuclei familiari con figli con meno di 3 anni che versano in condizioni economiche difficili. La Regione ha quindi stanziato 3 milioni di euro per il 2013, al fine di continuare in questa misura di sostegno, che si aggiungono agli 11,5 milioni di euro del Fondo di solidarietà regionale previsti sempre per il prossimo anno. "Solidarietà è una parola importante - ha concluso Ciriani - una parola che in tempo di crisi deve farsi sempre più concreta e diretta".  
   
   
LOMBRDIA: AIUTIAMO LE VITTIME DELLA TRATTA DI ESSERI UMANI  
 
Milano, 6 dicembre 2012 - Una Dote dedicata all´inserimento lavorativo delle persone vittime di violenza o della tratta di esseri umani; la condivisione sugli indirizzi della programmazione del prossimo Fondo Sociale Europeo a livello regionale per venire incontro alle esigenze delle persone (e delle donne in particolare) che subiscono questi fenomeni. Sono le due piste di lavoro affrontate a Palazzo Lombardia, nel corso della tavola rotonda dedicata a ´Povertà, genere e tratta di esseri umani´, che ha visto riuniti i rappresentanti di Regione Lombardia (assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Carolina Pellegrini), del Comune di Milano e di varie associazioni impegnate su questi fronti (padri Somaschi, Caritas, associazione Aretusa, associazione Irene, associazione Lule, cooperativa Lotta contro l´Emarginazione, associazione Micaela, Coordinamento Donne Cisl Milano). "Il senso di questo tavolo - ha spiegato l´assessore Pellegrini al termine dei lavori - è mettere insieme le buone prassi di Regione Lombardia sul tema della tratta di esseri umani, lavorando in base alle indicazione europee. Regione Lombardia ha già realizzato in questo campo diversi progetti; si tratta ora di capire come fare sintesi e fare sistema tra tutti coloro, le associazioni in primis, che se occupano". Le due prime possibili iniziative allo studio sono appunto una specifica Dote per l´inserimento lavorativo e una nuova ipotesi di programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo. "Questo tavolo - ha aggiunto l´assessore - deve essere in grado di programmare gli interventi. In particolare dalle associazioni che sono quelle più vicine ai problemi ci aspettiamo preziose indicazioni su quali sono le tipologie di azioni più efficaci. Su questi temi occorre essere alleati e lavorare in rete non realizzando interventi scoordinati ma creando partnership in grado ad esempio di partecipare a bandi nazionali o europei".