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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Dicembre 2012
11ª CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLE MALATTIE DI ALZHEIMER E DI PARKINSON  
 
Firenze, 20 dicembre 2012 - L´11ª conferenza internazionale sulle malattie di Alzheimer e di Parkinson (11th International Conference on Alzheimer´s and Parkinson´s Diseases - Ad/pd 2013) si terrà dal 6 al 10 marzo 2013 a Firenze, in Italia. Secondo uno studio condotto da ricercatori presso la Scuola Bloomberg di sanità pubblica dell´Università Johns Hopkins, nel 2006 c´erano nel mondo oltre 26 milioni le persone che convivevano con il morbo di Alzheimer. I ricercatori hanno anche concluso che la diffusione globale del morbo di Alzheimer aumenterà fino a oltre 106 milioni entro il 2050. Entro quella data, il 43 per cento dei soggetti affetti dal morbo di Alzheimer necessiteranno di cure di alto livello, ovvero quelle che si prestano in una casa di riposo. In Europa, i ricercatori stanno lottando per trovare delle soluzioni per questa malattia. La ricerca sulle malattie neurodegenerative nell´ambito del 7° Pq si è spinta molto più in avanti rispetto a quanto fatto nei precedenti programmi quadro. A partire dal 2007 sono stati destinati oltre 100 milioni di euro alla ricerca sul morbo di Alzheimer. L´attenzione è ora concentrata sulla diagnosi precoce da parte di medici e professionisti sanitari nel campo della demenza. L´evento riunirà i ricercatori per discutere varie procedure, strategie cliniche e possibili trattamenti promettenti delle malattie neurodegenerative. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www2.Kenes.com/adpd/info/pages/generalinformation.aspx    
   
   
SCIENZIATI ANALIZZANO A FONDO LA DIETA EUROPEA  
 
Bruxelles, 20 dicembre 2012 - Il risotto italiano, la paella spagnola e il tradizionale arrosto della domenica britannico (composto da carne con patate e ortaggi) sono solo un piccolo assaggio dei cibi che simboleggiano i diversi paesi e la diversità delle diete in tutta Europa, attualmente analizzati dagli scienziati. Lo scopo è quello di studiare l´esposizione quotidiana degli europei alle sostanze contaminanti negli alimenti, che potrebbe poi portare a modificare le abitudini alimentari per una migliore salute. È proprio la varietà del cibo, che rende ogni paese così unico, a rendere più difficile il lavoro dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nella valutazione sia dei livelli di composti benefici che delle sostanze dannose. Lo studioso di statistica dott. Jean-luc Volatier, coordinatore di un progetto finanziato dall´Ue chiamato Total Diet Study (Tds) Exposure, è anche a capo del dipartimento scientifico di supporto per la valutazione del rischio presso l´Agenzia francese per la sicurezza alimentare Anses. Egli afferma: "Il problema è che noi non abbiamo una metodologia europea comune. L´obbiettivo del progetto è quello di sviluppare una rete [per raccogliere dati da vari paesi europei] allo scopo di essere in grado di confrontare l´esposizione a sostanze nutrienti o contaminanti, come metalli pesanti o residui di pesticidi". Gli scienziati che si occupano di sicurezza alimentare finora non ci sono riusciti, poiché i dati vengono raccolti in modo diverso in ogni paese, o persino non raccolti affatto in alcuni paesi europei dell´est. Il dott. Volatier ha aggiunto: "Quando saranno disponibili dati comparabili relativi all´esposizione, la qualità della valutazione del rischio migliorerà e sarà possibile adattare e migliorare le norme". Questo suggerisce che i cittadini dell´Ue beneficeranno in modo diretto da questa ricerca. Diversi illustri esperti di salute hanno fornito le proprie opinioni sulla dieta europea. Come spiega il tossicologo Francesco Cubadda, dell´Istituto superiore di sanità (Iss) di Roma, "Per valutare i livelli di contaminazione del cibo da parte di sostanze chimiche nocive nella dieta di ciascun paese, è necessario prima valutare la dieta totale nel paese e poi raccogliere campioni di cibo per ricostruire l´architettura del consumo alimentare. Dopo aver analizzato questi campioni e aver determinato la concentrazione media delle sostanze chimiche, è possibile combinare questi dati e determinare l´esposizione e quindi il rischio associato al consumo medio". I dati raccolti dal progetto forniranno anche una preziosa fonte di informazioni per i nutrizionisti come Julia Wärnberg, un medico nutrizionista dell´Istituto Karolinska in Svezia, che spiega: "Questi studi hanno un effetto multidisciplinare. Gli studi sulla dieta globale sono preziosi per i nutrizionisti poiché aiutano a fornire dati affidabili su sostanze nutrienti meno studiate oltre che su sostanze contaminanti quando studiamo gli effetti sulla salute di diversi modelli dietetici. Ad esempio, le attuali basi dati sulla composizione alimentare non includono metalli come il mercurio per poter valutare in modo affidabile questo tipo di rischi nelle nostre raccomandazioni sulla dieta". Anche Miquel Porta, professore di epidemiologia all´Università autonoma di Barcellona in Spagna, accoglie con favore il progetto, ritenendolo "necessario" e logico. Egli ritiene che i risultati di progetti come Tds Exposure possano aiutare a migliorare il modo in cui vengono effettuati i controlli e fondamentalmente a garantire che la gente sia esposta a una quantità minima di sostanze nocive. Conclude dicendo: "La presenza di sostanze contaminanti come diossine e altri [cosiddetti] composti organoclorurati [compresi i pesticidi] nella catena alimentare ci dice che i controlli sia da parte dei governi che delle aziende alimentari sono inefficienti; stiamo affrontando un problema sistemico che riguarda cibo, agricoltura e ambiente". Per maggiori informazioni, visitare: Youris - European Research Media Center: http://www.Youris.com  Autorità europea per la sicurezza alimentare: http://www.Efsa.europa.eu/it/    
   
   
SALUTE IN LIGURIA: SERVONO RISORSE ADEGUATE PER FAR FUNZIONARE IL SISTEMA SIGLATO ACCORDO TRA LA REGIONE E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SULLA SANITÀ  
 
Genova, 20 dicembre 2012 - Un accordo per chiedere al Governo e al Parlamento di rivedere le previsioni di finanziamento per il 2013 e per gli anni successivi, affinché sia garantito il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e il carattere pubblico e universalistico del sistema sanitario. Lo hanno siglato gli assessori alla salute e alle politiche sociali della Regione Liguria, Claudio Montaldo e Lorena Rambaudi, a partire dalla condivisione della grave preoccupazione finanziaria per il sistema sanitario italiano. Sindacati e assessori hanno convenuto sulla necessità di “disporre di risorse adeguate per il funzionamento del sistema sanitario e per una sua nuova organizzazione che metta al centro i bisogni del paziente in particolare il malato cronico". Da qui la condivisione del processo impostato con le proposte della Giunta al consiglio per fare del distretto la sede di organizzazione di tutte le attività con proprio budget a partire dai primi mesi del 2013. Tra i punti salienti dell’accordo: l’individuazione nel medico di famiglia e nelle strutture distrettuali del punto di riferimento fondamentale per il paziente affetto da cronicità che dovrà progressivamente trovare le risposte ai suoi bisogni, evitando per quanto possibile, il ricorso a ricoveri ospedalieri .Inoltre si prevede che in ogni distretto sorgano unità di cure primarie con medici di Medicina Generale, pediatri di libera scelta, guardia medica , specialisti convenzionati dipendenti e infermieri che progressivamente dovranno arrivare ad una apertura di 24 ore al giorno per dare risposte ad esigenze di minore complessità, evitando di ricorrere al Pronto Soccorso. Inoltre Regione Liguria e organizzazioni sindacali ribadiscono l’impegno verso le persone non autosufficienti, attraverso la conferma del fondo per la non autosufficienza per cui la Regione ha stanziato 6 milioni di euro per la prima parte del 2013 e chiedono che il Governo e il Parlamento ripristinino il fondo nazionale. Parallelamente si propongono l’attuazione di nuove modalità di presa in carico con soluzioni individualizzate e l’utilizzo di una "dote di cura" attraverso fondi sociali o sanitari per sostenere la permanenza delle persone al proprio domicilio. Infine la Regione ha confermato l’impegno dei precedenti accordi sulla corresponsione della seconda tranche delle indennità infermieristiche e l´avvio delle procedure per l’applicazione del "dividendo dell’efficienza" – art.16 l.98/2011, tenendo conto del ruolo svolto dai lavoratori per garantire la continuità dei servizi in un momento così difficile. La Regione si impegna inoltre a tener conto del fabbisogno delle esigenze del turn over del comparto.  
   
   
FVG: RISULTATO STORICO CON OSPEDALE DI PORDENONE  
 
Trieste, 20 dicembre 2012 - Con la firma apposta ieri pomeriggio a Trieste dal sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti, si è chiuso ufficialmente l´accordo di programma sul nuovo ospedale di Pordenone. "Si tratta di un risultato storico - spiega il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani - perché con questo atto è finito il percorso amministrativo e burocratico che sta alla base della realizzazione dell´ospedale. Questo atto, una volta ratificato dall´amministrazione comunale e provinciale, fungerà anche da variante urbanistica e quindi attiverà la parte concreta dell´iter. Tutti hanno accettato il progetto, ora si parte". "Sono soddisfatto - commenta ancora Ciriani - perché ho scelto di sostenere con forza e portare avanti, anche a fronte di pesanti critiche, tatticismi e indecisioni da parte delle forze politiche, la realizzazione del nuovo ospedale". "Quando il presidente Tondo, solamente cinque mesi fa, mi assegnò la delega alla salute - afferma - mi posi l´obiettivo di completare entro il termine di questa legislatura tutti i passaggi amministrativi fondamentali per dare il via all´opera". "Ad agosto - ripercorre Ciriani - la Giunta regionale ha approvato la prima delibera che dava il via libera per la stipula di questo accordo di programma e il relativo protocollo di intesa, a settembre sono seguiti il documento di intesa fra Provincia, Comune ed Azienda sanitaria sulle opere di urbanizzazione e la scelta ufficiale, con un´ulteriore delibera, del project financing come forma di finanziamento per una parte della somma necessaria. "Infine - evidenzia - a inizio novembre abbiamo individuato il docente dell´Università Bocconi che è stato incaricato di redigere il piano economico-finanziario dell´opera". "In breve tempo - continua il vicepresidente - abbiamo chiuso la parte urbanistica e definito ruoli e compiti delle amministrazioni locali, mettendo a tacere anche quanti consideravano impossibile portare a casa questo importante risultato". Sul fronte tecnico, l´accordo di programma chiude la fase preliminare e attiva la fase operativa di un ospedale moderno, riferimento per una popolazione che supera i 200mila abitanti. "Quanti, fino ad ora, hanno espresso pareri negativi impregnati di pessimismo sulla possibilità di realizzare il nostro nuovo ospedale - aggiunge Ciriani - non possono fare altro che ricredersi e, se sono intellettualmente onesti, ringraziare per l´impegno quanti invece hanno lavorato con grande abnegazione affinché in chiusura di legislatura sia lasciato un segno estremamente importante per i cittadini di Pordenone". Un segno di grande attenzione, che convoglia nel Pordenonese risorse per oltre 150 milioni di euro che provengono dalla Regione e un project financing che porterà soggetti privati a investire nel sul territorio per altri 120 milioni di euro. "I privati - sottolinea Ciriani - non si occuperanno della gestione dei servizi sanitari che rimarranno saldamente in mano al Servizio sanitario regionale. Un punto fondamentale che scriveremo nero su bianco all´interno del piano economico finanziario". Ciriani non manca di sottolineare, in chiusura, l´importante indotto economico generato dalla realizzazione dell´ospedale. "In un momento di crisi come questo, la realizzazione stessa delle strutture genererà un indotto positivo sul territorio che coinvolgerà un settore edile in forte difficoltà".  
   
   
POLITICHE SOCIALI. L’ASSISTENZA AI BAMBINI DISABILI PROSEGUE CON I SOCIAL BOND DI BPCI CENTOMILA EURO GRAZIE ALLE SOTTOSCRIZIONI DEI CLIENTI A MILANO E IN LOMBARDIA  
 
 Milano, 20 dicembre 2012 - Un progetto nato nel 2007, grazie al quale 60 bambini con disabilità, 600 alunni delle scuole primarie e 80 famiglie possono contare su councelling, percorsi di sensibilizzazione e integrazione insieme al sostegno scolastico e nelle attività di gioco. E uno strumento nuovo per finanziare attività del Terzo settore, il social bond, emesso dalla Banca Popolare di Commercio e Industria (Gruppo Ubi Banca) per fare del bene anche attraverso una comune operazione bancaria. Sono questi gli elementi alla base del finanziamento di 100.000 euro assegnato all’Associazione “L’abilità onlus” dalla Banca Popolare Commercio e Industria per la continuazione del progetto Nemo, con il quale sono assistiti bambini da zero a 10 anni con disabilità fisica e cognitiva. A fare da mediatore il Comune di Milano che ha messo in contatto la Bpci col mondo del Terzo settore conosciuto dall’Amministrazione comunale. Il sistema è semplice: i clienti della banca, ma anche quelli di altri istituti di credito, sottoscrivendo un’obbligazione finanziaria di varia entità (valore dell’operazione da un minimo di 1.000 euro, a Milano con una media di 22.551 euro) possono contribuire a sostenere attività di tipo sociale cui la banca destina una percentuale dell’utile sull’operazione effettuata dai clienti. Dieci milioni di euro di obbligazioni, con un periodo di collocazione di un mese (dall’1 al 31 ottobre) chiuso in anticipo per sottoscrizione completa, hanno permesso di destinare all’associazione milanese un contributo di 100.000 euro, importo che coprirà i costi di un anno di attività. Oggi a Palazzo Marino la presentazione dell’operazione. Sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, il direttore generale di Banca Popolare Commercio e Industria, Marco Mandelli, la presidente dell’Associazione “L’abilità onlus”, Laura Borghetto con il direttore Carlo Riva. “Questo progetto – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – è l’esempio di come la sinergia tra pubblico e privato possa portare a risultati anche e soprattutto nel campo delle politiche sociali, dove i tagli degli ultimi anni fatti da altre istituzioni stanno pesando sull’erogazione di servizi e sull’attività di molte associazioni i cui progetti sono fondamentali per moltissime persone. Noi per parte nostra non abbiamo arretrato, ma abbiamo aumentato le risorse e abbiamo aperto dei nuovi canali proprio per attivare finanziamenti anche dal privato. È nato così il rapporto con la Banca Popolare Commercio e Industria che, attraverso obbligazioni finanziarie con finalità sociali, ha potuto destinare al progetto dell’Associazione L’abilità centomila euro, cifra che permetterà agli operatori di proseguire l’attività di bambini con disabilità anche molto piccoli, assicurando loro e alle famiglie la continuità di un sostegno per molti indispensabile”. “Siamo particolarmente orgogliosi di presentare questo prestito obbligazionario – ha dichiarato Marco Mandelli, direttore generale di Banca Popolare Commercio e Industria – che testimonia concretamente la nostra costante attenzione ai progetti di grande valenza sociale. È un’iniziativa innovativa che riteniamo in linea con il tradizionale operato della Banca e che ne sottolinea il legame con il territorio milanese nel rispetto anche dei valori propri del Gruppo Ubi Banca, soprattutto cooperazione e creazione di valore. Si tratta di una operazione solidale della Banca Popolare Commercio e Industria che, da un lato, garantisce al sottoscrittore l’opportunità di ottenere un significativo ritorno sull’investimento effettuato, dall’altro, contribuisce a sostenere una realtà locale milanese validamente e attivamente impegnata nei servizi a bambini disabili e alle loro famiglie. Oggi siamo molto soddisfatti di devolvere centomila euro all’Associazione L’abilità onlus che li utilizzerà nell’ambito del progetto Nemo”. “Il welfare ha bisogno di nuovi strumenti di finanziamento per poter dare continuità a quanto fatto finora da molte associazioni – afferma Laura Borghetto, presidente dell’associazione “L’abilità” – aiutandole a sopravvivere e a crescere nonostante la crisi. Legare l’immagine della finanza a un progetto di solidarietà è sicuramente positivo e sottolinea tutte le potenzialità della sinergia tra profit e non profit coordinata dall’ente pubblico. Grazie a questo finanziamento della Banca Commerciale Commercio e Industria potremo continuare la nostra attività dando alle famiglie servizi di aiuto e sollievo, spazi gioco e ai bambini laboratori e sostegno a scuola”. I social bond Ubi Comunità sono titoli obbligazionari emessi dalla capogruppo Ubi Banca (quotati al Mot) e dalle Banche appartenenti al Gruppo, finalizzati al sostegno di iniziative di grande valore sociale: un’importante innovazione che avvicina l’Italia ai Paesi europei come Inghilterra, Francia e Germania, più evoluti sotto il profilo della finanza per il terzo settore - non profit. I social bond Ubi Comunità, oltre a prevedere per il sottoscrittore un ritorno sull’investimento effettuato abilitano il Gruppo Ubi Banca a utilizzare parte dell’importo complessivamente raccolto per sostenere iniziative socialmente meritorie. La banca emittente devolve parte dell’importo raccolto a supporto di tali iniziative, oppure – soluzione per la prima volta adottata nel nostro Paese ad oggi attivabile solamente con riferimento ai social bondUbi Comunità emessi da Ubi Banca – ne immette una percentuale in plafond destinati all’erogazione di finanziamenti per iniziative di sviluppo del Terzo settore – no profit. Banca Popolare Commercio e Industria (Gruppo Ubi Banca) ha emesso e collocato un prestito obbligazionario di Euro 10 milioni. Parte dei proventi (euro 100.000) saranno devoluti dalla Banca, a titolo di liberalità, all’Associazione L’abilità onlus a supporto del progetto Nemo.
Territorio Sottoscrizioni
Valori (€) Valori % N. Operazioni Valore medio/operazione (€)
Emilia 75.000 0,75% 5 15.000,00
Milano 6.946.000 69,46% 308 22.551,95
Pavia 2.409.000 24,09% 129 18.674,42
Roma 570.000 5,70% 10 57.000,00
Totale 10.000.000 100,00% 452 22.123,89
 
   
   
DECRETO ILVA. VENDOLA: "SULLA SANITÀ, ORA TARANTO È QUESTIONE NAZIONALE"  
 
Bari, 20 dicembre 2012 - Approvazione Decreto Ilva. Dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “La Camera dei Deputati ha sensibilmente migliorato il Decreto Ilva. Per la prima volta, nella legislazione nazionale viene introdotta la nozione di Valutazione di Danno Sanitario e si prevedono cifre vere per affrontare i problemi di salute di Taranto. Sul Danno Sanitario, la Regione Puglia aveva visto bene emanando una legislazione innovativa, nonostante le opposizioni di tanta parte del sistema di impresa. Quanto poi alle necessità del Sistema Sanitario, inserire nel testo della legge di conversione del decreto, approvato quest’oggi dalla Camera dei Deputati, trenta milioni di euro da spalmare in tre anni (2013/2014/2015) per affrontare l’emergenza a Taranto, mi sembra un primo, ma importante passo verso il cambiamento. Sono risorse che permetterannno finalmente di effettuare assunzioni di medici e infermieri, superando le martellanti e quotidiane criticità rinvenienti anche dal blocco del turn over e sono un importante effetto dell´azione della Magistratura. Taranto ora è davvero questione nazionale, anche sui temi della salute e non solo su quelli dell´industria. Certo, decenni e decenni di violenze ambientali sul territorio tarantino sono impossibili da superare a colpi di decreto. Ma, ripeto, al netto di tutte le questioni che riguardano i profili di costituzionalità, ritengo che la prossima conversione da parte del Senato di un testo così emendato possa aiutare a intraprendere un lungo, complicato percorso, che tuttavia richiederà il massimo dialogo tra poteri dello Stato. Penso che il percorso legislativo promosso dal Governo contenga obiettivamente dei rischi giuridici eppure esso costituisce una assunzione di responsabilitá istituzionale. Spetterà al Governo, e poi al Garante, dimostrare che l´esercizio concreto dei poteri definiti dal Decreto velocizzerà nei fatti l´attuazione delle prescrizioni della Magistratura e non sarà d´ostacolo. Per questo ritengo inopportune, fuori luogo e profondamente sbagliate le dichiarazioni del Presidente dell´Ilva, prefetto Bruno Ferrante, che, proprio in una giornata così complessa come quella di ieri, è intervenuto per esprimere giudizi molto duri sulla Magistratura. Avrei preferito ascoltare impegni puntuali sugli investimenti relativi all´ambientalizzazione, arricchiti da numeri, programmi e tempi. Ilva ha perso una grande occasione di dialogo con le istituzioni e con la città di Taranto”.  
   
   
VENDOLA INAUGURA IL SERVIZIO DI ELISOCCORSO DEL POLICLINICO DI BARI  
 
 Bari, 20 dicembre 2012 - “Certe volte occorre fare memoria, bisogna ricordarsi che cos’era questo Policlinico: una luogo per anni fermo, bloccato, paralizzato, in cui non partivano i cantieri, una struttura per certi versi piena di criticità e obsoleta. In questi anni, però è diventato il più grande cantiere dell’Italia meridionale”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola inaugurando questa mattina la nuova pista di atterraggio per l’Elisoccorso del Policlinico di Bari. All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, l’Assessore alle Infrastrutture strategiche e mobilità Guglielmo Minervini, il Sindaco di Bari Michele Emiliano e il Direttore Generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli. “Non c’è millimetro del Policlinico – ha evidenziato il Presidente della Regione Puglia – dove non ci sia stato un lavoro, dove non si sia portata una nuova ventata di modernità nelle infrastrutture, nelle tecnologie e nell’offerta sanitaria. Se solo ci consentissero anche di assumere medici e infermieri!”. Secondo Vendola “succede a noi quello che dicevano gli anziani: “quando hai i denti, non hai il pane, quando hai il pane, non hai più i denti”. Oggi noi abbiamo un sistema sanitario che è straordinariamente modernizzato, una condizione sanitaria di assoluta qualità e competitiva con molte realtà ospedaliere del Nord, che, tuttavia, rischia di non poter funzionare per carenza di medici e infermieri. Da diversi anni, infatti, grazie alle politiche sbagliate del Governo centrale, ci impediscono, con il blocco del turn over, di immettere il personale necessario per far funzionare queste macchine”. “Oggi – ha concluso Vendola – regaliamo alla Puglia un gioiello assoluto: una rete di elisoccorso, che ha un significato straordinario per la tempestività con cui puoi prestare soccorso. Il Policlinico di Bari diventa così il grande hub da cui può diramarsi un’offerta di emergenza-soccorso di grandissima specializzazione”. Alcune note tecniche della “Elisuperficie Policlinico” La nuova “Elisuperficie Policlinico” ha una superficie di 25,40 X 26,40 metri (compresa la Safety Area) ed è a disposizione di tutti i veivoli militari e civili che effettuano il trasporto di pazienti in urgenza (mezzi dei Vvff e elisoccorso in servizio in altre Regioni italiane). Una grande lettera identificativa “H”, alta 3 metri e di colore rosso, al centro di una croce bianca, segnalerà a tutti i veivoli l’agibilità della nuova elisuperficie sul tetto del Padiglione Asclepios. Di notte l’area sarà illuminata da 28 luci perimetrali gialle e 6 luci orizzontali bianche di decollo e approdo e sarà attivo il sistema di guida visiva di planata. L’“elisuperficie Policlinico” è dotata di un moderno impianto antiincendio automatico e sarà controllata H24 in remoto via satellite, anche tramite telecamere, dalla centrale operativa di Alidaunia. Il personale del Policlinico in servizio presso il Pronto Soccorso ha effettuato un corso di formazione, in collaborazione con Alidaunia, per coordinare tutte le operazioni di trasferimento e presa in carico dei pazienti elitrasportati. Con l’inaugurazione di ieri mattina si attiva un elemento fondamentale della rete Eliportuale Pugliese, che si articola dal sud al nord della regione, nelle località di Melendugno, Supersano, Ospedale Miulli di Acquaviva, Bari Policlinico, Foggia, Celenza Valfortore, San Giovanni Rotondo, Vieste, Peschici e Isola di San Nicola, per assicurare tutte le operazioni di elisoccorso e di protezione civile.  
   
   
MILANO: PICASSO A PALAZZO REALE. OLTRE 410 MILA VISITATORI, MOSTRA PROROGATA AL 27 GENNAIO 2013  
 
 Milano, 20 dicembre 2012 - Domenica sera, dopo 84 giorni di apertura, già 413.665 persone avevano visitato la mostra "Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi", a cura di Anne Baldassari e organizzata da Comune di Milano – assessorato Cultura Moda e Design, Palazzo Reale e 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore con il sostegno di Unipol. "Con una media giornaliera di quasi 4.700 visitatori, questa mostra si conferma un grande successo, di pubblico e critica - ha detto l’assessore alla Cultura Stefano Boeri -. Per questo abbiamo voluto chiedere al Museo Nazionale Picasso di Parigi la proroga dei prestiti delle opere fino al 27 gennaio prossimo: in questo modo regaliamo alla città un altro mese per poter ammirare i capolavori del grande genio spagnolo che dal 2014 ritorneranno per sempre nella loro sede parigina”. La mostra di Picasso ha orari speciali e molto ampi, proprio per consentire un elevato numero di richieste di prenotazioni e ingressi: da lunedì a mercoledì dalle 8.30 alle 19.30; e da giovedì a domenica dalle 9.30 alle 23.30. A causa dell’alto numero di prenotazioni, sabato e domenica si consiglia la visita dalle ore 17.00 alle 23.30 a chi non è in possesso di prenotazione.