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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 07 Gennaio 2013 |
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EUROPA PER I PAZIENTI: LE REGOLE COMUNI IN MATERIA DI PRESCRIZIONI MEDICHE QUANDO SI RECANO IN UN ALTRO PAESE DELL´UE |
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Bruxelles, 7 gennaio 2012 - La Commissione ha adottato il 20 Dicembre 2012 a livello paneuropeo disposizioni relative ad un elenco minimo di elementi da inserire in una prescrizione medica presa da un paziente viaggia da un paese all´altro dell´Ue. Le disposizioni di un modo comune per identificare il paziente, il medico prescrittore e il prodotto prescritto, devono essere messi nel diritto nazionale dagli Stati membri entro il 25 ottobre 2013. Coordinamento delle prescrizioni mediche per entrambi i medicinali (prodotti farmaceutici) e dispositivi medici a migliorare l´autenticazione transfrontalieri prescrizioni e si traducono in circa ulteriori 200 000 prescrizioni effettuate ogni anno, a vantaggio dei pazienti e le autorità sanitarie da ritardi, evitando interruzioni di trattamento ed extra costi. Sig. Tonio Borg, commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: "L´anno scorso, la Commissione ha adottato una legislazione sui diritti dei pazienti in assistenza sanitaria transfrontaliera adozione odierna di un codice di condotta per transfrontaliere prescrizioni è un passo essenziale per il raggiungimento. L´obiettivo principale di questa normativa: garantire che i diritti dei pazienti di accesso alle cure di buona qualità oltre i confini dell´Unione europea diventa una realtà Queste regole ti aiuteranno sicuro che i pazienti che viaggiano in un altro Stato membro ottenere le medicine di cui hanno bisogno nel paese in cui sono grazie per cancellare. Transfrontaliero prescrizioni ". Risoluzione dei problemi della vita reale - Nel complesso, il numero di prescrizioni transfrontaliere è stimata essere bassa, circa 2,3 milioni di euro all´anno - che si traduce tra il 0,02% e lo 0,04% di tutte le prescrizioni dell´Ue . Tuttavia, per gruppi specifici di pazienti, migliorando il riconoscimento delle prescrizioni transfrontaliere fa una differenza importante. Ad esempio, per i pazienti con malattie croniche che desiderano recarsi in un altro paese, per i pazienti che vivono in regioni frontaliere o degli Stati membri più piccoli, per i quali la compilazione di un transfrontaliera prescrizione è una necessità e per i pazienti con una malattia rara, dove le migliori competenze can si trovano oltre frontiera. Con l´attuale diversità delle prescrizioni in tutta l´Ue, si stima che oltre la metà dei pazienti si hanno problemi con la loro prescrizione viene riconosciuta in un altro paese dell´Ue. Le linee guida nella pratica - Le nuove norme in materia prescrizioni assumere la forma di una direttiva di esecuzione. Essi introducono un insieme comune di elementi descrittivi per aiutare a identificare i medici, i pazienti e prodotti prescritti . Non, però, che fare con il formato di aspetto, o la lingua della prescrizione. Né precludono ulteriori elementi, in linea con le pratiche locali, che viene aggiunto da medici. Questi elementi comuni sono limitati alle controversie transfrontaliere prescrizioni richieste dal paziente , non prescrizioni utilizzati all´interno di un paese (a meno che uno Stato membro lo desidera). Punti di contatto nazionali , istituiti nel quadro transfrontaliera direttiva sanitaria sarà informare i pazienti sul diritto di viaggiare con un transfrontaliera prescrizione quando si visita un altro Stato membro, nonché l´elenco minimo di elementi che esso deve contenere. Per ulteriori informazioni sulle cure sanitarie transfrontaliere, comprese le prescrizioni: http://ec.Europa.eu/health/cross_border_care/policy/index_en.htm |
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CENTRO DI NERVIANO, REGIONE LOMBARDIA CHIEDE IL CONTRIBUTO DI TUTTI
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Milano, 7 gennaio 2013 - La situazione attuale e le prospettive per il prossimo futuro della Fondazione regionale per la ricerca biomedica e del Nerviano medical sciences (Nms) - per quest´ultimo legate soprattutto al piano industriale e all´intesa con Unicredit per la ristrutturazione del debito - sono stati gli argomenti al centro di una riunione di lavoro che si è svolta il 27 dicembre 2012 a Palazzo Lombardia, alla quale hanno partecipato l´assessore regionale alla Sanità Mario Melazzini, i vertici dei due enti, la Rsu del Nerviano medical sciences e i rappresentanti di Finlombarda. Melazzini ha ribadito ancora una volta l´impegno di Regione Lombardia a valorizzare la Fondazione per la ricerca biomedica e, di conseguenza, il Centro di Nerviano, ricordando come sia necessario "avere piena consapevolezza dell´obiettivo comune, a cui tutti devono contribuire non tanto secondo una logica di sacrifici, ma di investimento per garantire l´oggi e lavorare sul domani del Centro". "Per questo - è stato l´appello di Melazzini - è necessario proseguire nelle trattative e arrivare a un quadro unitario tra azienda e lavoratori, per perfezionare il piano industriale". La definizione del piano industriale, è stato chiarito nel corso della riunione, è strettamente connessa con l´accordo con Unicredit per la ristrutturazione del debito del Centro, accordo che è in dirittura d´arrivo. Uno dei punti previsti dal piano industriale (ritenuto di fondamentale importanza), oggetto della trattativa tra azienda e rappresentanze sindacali oggi, riguarda il trasferimento di una quota complessiva di 7 milioni di euro dalla parte fissa a quella variabile dello stipendio, legata ai risultati. E´ stato infine chiarito che gli stipendi di dicembre saranno pagati ai lavoratori entro 10 giorni. Le trattative tra azienda e sindacati proseguiranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni con l´obiettivo di arrivare molto presto a una intesa. |
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SECONDA CONFERENZA SULLE CONTROVERSIE NELLA VACCINAZIONE DEGLI ADULTI |
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Monaco di Baviera, 7 gennaio 2013 - La seconda conferenza sulle controversie nella vaccinazione degli adulti (Second Conference on Controversies in Vaccination in Adults - Covac) si svolgerà dal 14 al 17 febbraio 2013 a Monaco di Baviera, in Germania. I vaccini sono responsabili per molti successi nel campo della salute pubblica a livello globale, come ad esempio l´estirpazione del vaiolo e la notevole riduzione di altre gravi infezioni come la poliomielite e il morbillo. Ciònonostante, le vaccinazioni sono state anche per lungo tempo il soggetto di varie controversie etiche. Per le vaccinazioni negli adulti si è sostenuto che aiutano a evitare le malattie, l´assenza dal posto di lavoro, l´ospedalizzazione o persino la morte. Tuttavia, le percentuali di vaccinazione tra gli adulti, in media, sono molto inferiori rispetto ad altri gruppi della popolazione distinti in base all´età per quanto riguarda l´immunizzazione e le malattie infettive. Nel corso degli anni il campo della vaccinazione tra gli adulti ha visto un´enorme espansione per quanto riguarda i dati clinici e di base, come anche quello della tecnologia collegata al settore. Mentre il problema delle malattie raggiungeva dimensioni epidemiologiche, le possibilità di trattamento hanno seguito una strada diversa. Questo sviluppo ha creato la necessità di dibattere le numerose questioni controverse e di giungere a delle conclusioni cliniche. La conferenza riunirà ricercatori e scienziati di questo settore al fine di discutere i dilemmi clinici e terapeutici irrisolti, per giungere a un accordo su tutte le questioni, supportato dalla medicina basata su prove e sulle opinioni di esperti. L´evento mirerà a ottenere delle soluzioni e a fornire agli specialisti delle raccomandazioni definitive. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Comtecmed.com/covac/2013/ |
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INFLUENZA H1N1: POSITIVE AL VIRUS 5 PERSONE ENTRATE IN CONTATTO COL PAZIENTE MALATO |
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Cagliari, , 7 gennaio 2013 - Altre 5 persone (di cui 2 bambini), delle 13 in tutto che sono entrate in contatto con il paziente ogliastrino affetto da influenza H1n1, sono risultate positive al tampone. Le loro condizioni sono buone, stanno bene e non hanno sintomi della malattia e il fatto che siano risultate positive non implica che debbano sviluppare la stessa influenza. La Asl 4 di Lanusei e l´assessorato della Sanità stanno comunque monitorando il loro stato di salute e hanno adottato tutte le misure di profilassi necessarie per evitare l´eventuale diffusione del virus. |
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BERGAMO, FORMIGONI: SIAMO SODDISFATTI PER L´APERTURA DEL NUOVO OSPEDALE |
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Bergamo, 7 gennaio 2013 - "Siamo straordinariamente soddisfatti di aver aperto l´ospedale più grande della Lombardia e uno dei più moderni d´Italia. È una vera e propria città della salute, dotata di strumentazioni di ultimissima generazione e all´interno della quale i pazienti si possono sentire come a casa loro, in un ambiente luminoso e accogliente". Lo ha detto il 23 dicembre 2012 il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni in occasione della Santa Messa prenatalizia officiata dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi. Ora l´ospedale porta ufficialmente il nome di Giovanni Xxiii, il pontefice bergamasco scomparso il 3 giugno del 1963. La struttura è perfettamente funzionante dopo il trasloco dei 368 pazienti avvenuto nel tempo record di 6 giorni. La Grande Gioia Del Vescovo Di Bergamo - È una gioia contagiosa quella che si respira all´interno del nuovo ospedale da oltre 900 posti letto: soddisfatti i pazienti, soddisfatto il personale, soddisfatte le autorità raccolte nell´hospital street tra la torre 2 e la torre 3. E proprio il vescovo, nel corso dell´omelia, ha parlato di "grande gioia nel poter pregare a pochi giorni dal Natale in questo nuovo luogo di cura e di accoglienza. In questo luogo si potrà sperimentare una paternità che dà speranza". In prima fila, assieme a Formigoni, erano presenti il direttore generale Carlo Nicora, il direttore amministrativo Peter Assembergs, i consiglieri regionali Marcello Raimondi e Mario Barboni, l´assessore comunale Claudia Sartirani e il direttore del carcere di Bergamo Antonio Porcino. Già 32 Nati Al Giovanni Xxiii - Tradizionalmente il vescovo di Bergamo celebra la Santa Messa assieme i malati dell´ospedale. Quest´anno l´ha fatto negli spazi moderni del Giovanni Xxiii, il grande complesso da 320 mila metri quadrati complessivi posto a sud-ovest del capoluogo bergamasco. Già 32 i bimbi nati dal 19 dicembre al 23, di cui due gemelli: Alessandro e Alice, i primi due bambini venuti alla luce al Giovanni Xxiii. Già tre sono stati gli interventi di emodinamica portati a termine nelle ultime 24 ore. Avviate da giorni le attività nei reparti di cardiologia, medicina cardiovascolare, cardiochirurgia, cardiochirurgia pediatrica, chirurgia vascolare, unità coronarica e terapia intensiva cardiochirurgica. Aperti gli ambulatori e il day hospital onco-ematologico, mentre è programmato a partire dal 7 gennaio lo spostamento degli altri ambulatori dedicati alle funzioni specialistiche. In attività dal 20 dicembre anche il Pronto Soccorso. Il Grazie Del Presidente - Al termine della funzione religiosa Formigoni ha voluto visitare, assieme al vescovo di Bergamo, il reparto di pediatria del Giovanni Xxiii, posto al secondo piano, per osservare di persona le nuove strumentazioni tecnologiche dell´ospedale per il quale sono stati investiti oltre 100 milioni di euro. "Carissimi medici, carissimi infermieri e carissimo personale amministrativo - ha detto pubblicamente Formigoni - desidero ringraziarvi per l´impegno straordinario che avete profuso per l´apertura dell´ospedale e che testimonia la serietà e la bellezza di una comunità che lavora e che abita un luogo dove presta l´attenzione alle persone più bisognose". A tutti loro Formigoni ha voluto esprimere i migliori auguri di buon lavoro: "L´eccellenza delle cure che vengono praticate sono affidate alla dedizione e all´intelligenza delle persone. Il cuore pulsante di un ospedale è, assieme ai suoi macchinari avanzatissimi, l´impegno dei medici, degli infermieri e del personale amministrativo". Impressa Grande Accelerazione - Nel corso della visita Formigoni ha sottolineato, sollecitato dal alcuni giornalisti, come "Regione Lombardia abbia fatto fino in fondo il suo dovere per l´apertura di uno degli ospedali più moderni d´Europa, fatto con ampi spazi, affinché i malati si sentano accolti in luoghi aperti e accoglienti". Per quanto riguarda l´aumento dei costi rispetto a quelli preventivati nel 2000, "si è trattato di una lievitazione percentualmente limitata". "Nella misura in cui alcuni contratti non dovessero essere stati rispettati - ha aggiunto - è chiaro che ci saranno delle conseguenze com´è giusto e doveroso che sia". In merito ai tempi di apertura ha sottolineato piena soddisfazione "per l´accelerazione impressa affinché l´ospedale fosse aperto entro il 31 dicembre 2012. Ancora una volta abbiamo realizzato una grande opera in un tempo nettamente inferiore a quelli registrati nel resto d´Italia per la costruzione di un ospedale". |
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TOSCANA: IN OSPEDALE SOLO SE NECESSARIO, NEL SEGNO DELL’APPROPRIATEZZA |
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Firenze, 7 gennaio 2013 – Speculare al potenziamento dell’assistenza sul territorio è la riorganizzazione della rete ospedaliera, ispirata a maggior equità, qualità, appropriatezza ed efficienza. Obiettivi: migliorare l’efficienza di funzionamento degli ospedali toscani e aumentarne l’appropriatezza di utilizzo. Insomma, in ospedale quando è necessario, nel posto giusto e per il tempo necessario, con qualità presente ovunque. Tra le soluzioni indicate nella delibera di riorganizzazione: segmentare il bisogno chirurgico garantendo un utilizzo migliore delle sale operatorie e dei reparti di degenza; realizzare focused hospital specializzati sulla media complessità; migliorare l’organizzazione degli ospedali, aggiornando e potenziando i modelli per intensità di cura, gestione dei processi e flusso del valore per il paziente. Il tasso di occupazione dei posti letto dovrà essere uguale o superiore all’85% (attualmente è molto diversificato da un presidio all’altro). Il parametro dei posti letto dovrà essere ridotto dagli attuali 3,7 per 1.000 abitanti a 3,15 (inclusa riabilitazione e lungodegenza). Anche il tasso di ospedalizzazione dovrà ridursi dagli attuali 139 ricoveri per 1.000 abitanti, allineandosi all’obiettivo di 120 ricoveri per 1.000 abitanti. Per quanto riguarda i punti nascita, come previsto dalla legge nazionale, i parti dovranno concentrarsi in strutture dove si effettuano almeno 500 parti l’anno (salvo eccezioni in base alla collocazione geografica, in particolare l’insularità, per cui verranno adottate particolari soluzioni organizzative); rimane l’obiettivo nazionale dei 1.000 parti l’anno dal 2014, obiettivo per il quale sono allo studio soluzioni che ne permetteranno il raggiungimento, nel rispetto delle esigenze locali. Per individuare le attività di ricovero ad alto rischio di inappropriatezza e mettere in atto strategie per ridurle, la Regione istituirà una task force che avrà appunto il compito di verificare, in base a precisi parametri, l’appropriatezza delle prestazioni ospedaliere. L’analisi della potenziale inappropriatezza dovrebbe comportare la riduzione di quelle prestazioni per le quali non esistono consolidate evidenze scientifiche di reale beneficio per i cittadini. |
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TOSCANA: LABORATORI, UN ESAME SU 5 È DI TROPPO. PREVENZIONE, ALL’ISPO LA CENTRALIZZAZIONE DI TUTTI GLI SCREENING ONCOLOGICI |
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Firenze, 7 gennaio 2013 – Anche per il rimodellamento dell’attività di Medicina di laboratorio, valgono le regole della ricerca di maggior efficienza, appropriatezza organizzativa ed efficacia produttiva. Il progetto di riorganizzazione dei servizi di Medicina di laboratorio dovrebbe permettere di conseguire vantaggi sul piano organizzativo ed economico, migliorare la qualità delle prestazioni, rendere omogenee le tecnologie e i processi di lavoro. Il primo passo è il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva: - fare gli esami giusti: scegliere i test in grado di modificare la condotta clinico/diagnostico/terapeutica; - fare gli esami nel modo migliore: selezionare le metodiche e i sistemi analitici più idonei; - fare gli esami al momento giusto; - fare gli esami a chi ne ha bisogno. Tra gli interventi, che porteranno a una riduzione degli esami, la definizione di un elenco di test inappropriati; un elenco di prestazioni obsolete; un elenco di esami “ridondanti” (ripetuti entro un tempo più breve di quello necessario); la possibilità di modificare “in progress” gli esami richiesti; la definizione di un Catalogo unico delle prestazioni di laboratorio. Contemporaneamente, partirà la razionalizzazione della rete dei laboratori, verso un sistema di laboratori pubblici integrato su scala provinciale/aziendale e capace di assicurare al territorio un servizio più flessibile e di alta qualità. Il ridisegno del sistema è una rete che bilanci il soddisfacimento dei bisogni assistenziali con l’eliminazione della duplicazione dei servizi, a partire da quelli ad alto investimento tecnologico. Quanto alla futura organizzazione del Sistema Trasfusionale, verrà mantenuta la capillarità della raccolta eseguita nei 40 Servizi trasfusionali e nelle 60 Unità di raccolta associative accreditate; verrà realizzata un’Officina Trasfusionale (Ot) in ciascuna delle tre sedi di Area Vasta; gli esami di laboratorio di routine da eseguire sui donatori verranno accentrati in tre laboratori. Le attività di laboratorio di Genetica Medica verranno centralizzate nei 4 Laboratori di riferimento delle Aziende Ospedaliero Universitarie: Careggi, Meyer, Pisa, Siena. Prevenzione - Da anni in Toscana è operante un coordinamento dei Dipartimenti della Prevenzione, e la Regione Toscana è ormai da tempo impegnata sul versante della semplificazione delle procedure: per i cittadini, abolizione dei certificati inutili; sviluppo del Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva (Sispc) per la dematerializzazione dei procedimenti. Entro un mese sarà definito il repertorio delle prestazioni. Verrà poi avviata una semplificazione organizzativa, riducendo il numero delle strutture ed evitando duplicazioni. Quanto alle pratiche di prevenzione individuale, la Toscana ha puntato molto in questi anni, sia sulle iniziative diprevenzione primaria (stili di vita) che sugli screening a fini di diagnostica precoce (prevenzione secondaria), che sulla sorveglianza di persone che hanno subìto un episodio di malattia e vengono sottoposte a controlli periodici (prevenzione terziaria o follow up). La funzione di struttura di riferimento a livello regionale per tutti gli aspetti diagnostici correlati agli screening istituzionali è affidata all’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica: organizzazione, esecuzione e monitoraggio delle procedure di screening effettuati su tutto il territorio regionale e centralizzazione delle attività diagnostiche. Tra l’altro, sempre condotta da Ispo, con il 2013 partirà la progressiva sostituzione del Pap test con il test Hpv, per le donne dai 35 ai 64 anni. |
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TOSCANA: EMERGENZA URGENZA, LE CENTRALI OPERATIVE DEL 118 PASSANO DA 12 A 3, UNA PER AREA VASTA |
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Firenze, 7 gennaio 2013 – L’emergenza urgenza è un capitolo fondamentale nel riordino del sistema sanitario regionale. La novità più rilevante sarà la Centrale unica 118 di Area Vasta: dalle attuali 12, una per ogni Asl, le centrali operative dell’emergenza urgenza passeranno a 3, una per ciascuna Area Vasta: Centro, Nord Ovest, Sud Est. Ma sarà riorganizzata anche l’intera rete territoriale dell’emergenza urgenza e sarà standardizzato il servizio regionale di elisoccorso, per una sua omogeneizzazione su tutto il territorio regionale, con il contributo fondamentale del volontariato, delle comunità locali, oltre che degli operatori. Attualmente il sistema di soccorso territoriale si articola su 4 livelli di risposta, diversificati e integrabili: automedica con equipaggio composto da medico e infermiere; ambulanze medicalizzate con soccorritori volontari e medico; ambulanze infermieristiche con soccorritori volontari e infermiere; ambulanze di primo soccorso con soccorritori volontari appositamente addestrati. Dal 1999, il servizio regionale di elisoccorso è parte integrante del sistema di emergenza urgenza: è strutturato in tre basi operative (Massa Carrara, Grosseto e Firenze), una in ogni Area Vasta. Queste le nuove soluzioni organizzative previste dalla delibera di riordino: 1) Realizzazione di Centrali operative del 118 di Area Vasta. Questo, per garantire e migliorare i livelli di servizio attuali; e assicurare maggiore sicurezza nelle fasi di gestione della chiamata e dell’intervento. 2) Riorganizzazione e riqualificazione della rete territoriale di emergenza urgenza. Si prevede una razionalizzazione della rete dei punti di emergenza sanitaria presidiati da personale sanitario e volontari. 3) Standardizzazione del servizio regionale di elisoccorso. Questo prevede, tra l’altro, la verifica in ambito di Area Vasta dei criteri di appropriatezza di attivazione degli interventi, la costituzione di un gruppo di controllo. |
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TOSCANA: LA SALUTE SI CURA PRIMA DI TUTTO SUL TERRITORIO |
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Firenze, 7 gennaio 2013 – La popolazione invecchia, le malattie croniche aumentano, e le risposte non possono che venire da un rafforzamento dell’assistenza sul territorio. E dunque la delibera di riorganizzazione del sistema sanitario regionale assegna un ruolo chiave ai medici di medicina generale (Mmg), i medici di famiglia, che sono, e saranno ancora di più, attori protagonisti della rete di assistenza. Saranno loro a svolgere, attraverso le diverse forme organizzative (Aft, Associazioni funzionali territoriali, e/o Uccp, Unità complesse di cure primarie), un ruolo di coordinamento dei professionisti coinvolti nel percorso di cura. E ad aiutare gli assisititi a orientarsi nell’offerta dei servizi: dalla prevenzione della malattia, all’informazione e al sostegno del malato, alla rete allargata dei servizi, anche ospedalieri. Assumerà sempre maggior rilievo il ruolo del Medico di Comunità, quale responsabile della promozione e del mantenimento dell’integrazione tra tutti i professionisti. Determinante individuare e potenziare tutte le modalità assistenziali extra-ospedaliere per quei pazienti che oggi accedono impropriamente all’ospedale per acuti. Dovrà essere ulteriormente sviluppata la Sanità di iniziativa, già introdotta dal Psr 2008-2010: quella che non aspetta il paziente sulla porta dell’ospedale, ma che gli va incontro, assumendo il bisogno di salute prima dell’insorgere della malattia, o prima che essa si manifesti o si aggravi, prevedendo e organizzando le risposte assistenziali adeguate. Il riferimento è il Chronic Care Model, basato sull’interazione tra il paziente, reso esperto da opportuni interventi di formazione e addestramento, e il team multiprofessionale composto da Mmg, infermieri e operatori sociosanitari. La sperimentazione di questo modello, avviata nel 2009 ed estesa oggi a circa il 40% della popolazione toscana, ha dimostrato di produrre notevoli miglioramenti nella qualità dei servizi territoriali: il 67% dei pazienti intervistati in una recente indagine sulla soddisfazione degli utenti, ha dichiarato di aver riscontrato dei benefici sul proprio stato di salute da quando è stato introdotto il nuovo modello, e l’86% di essi ha rilevato un miglioramento complessivo dell’assistenza. Il modello di presidio territoriale che possa ospitare i professionisti in forma integrata e nel quale possa svilupparsi appieno la sanità di iniziativa si identifica con le forme di Uccp/casa della Salute/distretto socio sanitario integrato. Nella delibera, si prevede di potenziare l’Adi (assistenza domiciliare integrata) del 10% e la distribuzione diretta dei farmaci del 20%. Di ridurre la prescrizione di diagnostica per immagini del 5%. E di estendere la sanità di iniziativa all’80% della popolazione. |
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CAMBIAMENTO, QUALITÀ, EQUITÀ, LE PAROLE CHIAVE DELLA RIORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO TOSCANO |
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Firenze, 7 gennaio 2013 – Cambiamento, qualità, equità: sono le parole chiave che sostengono la riorganizzazione dell’intero sistema sanitario toscano, intrapresa non solo e non tanto per far fronte alla riduzione delle risorse, ma soprattutto per rendere il servizio sanitario più efficiente, appropriato, di qualità, eliminare sprechi e duplicazioni, rispondere in maniera sempre più adeguata ai bisogni di salute dei cittadini. E’ il senso della delibera che approva le “Linee di indirizzo alle aziende sanitarie ed alle Aree Vaste per il riordino del sistema sanitario regionale”, varata ieri dalla giunta regionale. Un lavoro che ha impegnato in questi ultimi mesi l’assessorato al diritto alla salute nel ridisegnare l’organizzazione del sistema sanitario toscano, dai servizi sul territorio agli ospedali, dall’emergenza urgenza, ai laboratori di analisi, ai servizi della prevenzione. I contenuti della delibera, i principi ispiratori, le novità che riguardano organizzazione e funzionamento dei servizi, sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. “La sanità toscana – ha detto Marroni – si trova a far fronte a una riduzione consistente di risorse, quando il bisogno socio-sanitario della popolazione tende ad aumentare. La sfida è generare più ‘valore’ per la popolazione con le risorse di cui disporremo”. Questa sfida ha due parole chiave, “due colonne – si legge nella delibera – che devono sostenere tutto l’edificio: qualità, cioè la risposta appropriata e pertinente, erogata con professionalità nei luoghi e con le modalità che possano garantirla al meglio; equità, perché tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità di ricevere “buone cure”, indipendentemente da dove, con chi e con quali risorse economiche vivono. “Facciamo tutto questo per dare qualità, equità e sostenibilità al nostro sistema sanitario, semplificare e migliorare l’accesso per i cittadini. La customer care, l’attenzione e la cura per il cittadino, è uno dei nostri obiettivi primari- dice ancora l’assessore Marroni – Sarà introdotto un nuovo approccio alla gestione delle risorse umane, così importanti nella gestione quotidiana della sanità e nel processo di riorganizzazione”. E verrano anche rinnovati i sistemi informativi. Senza un pensiero di cambiamento, il diritto alla salute non ha futuro La Toscana possiede un sistema sanitario che viene, a ragione, reputato avanzato, ma anche nel nostro sistemna i modelli di tutela della salute ed erogazione dei servizi, anche se ripetutamente razionalizzati, riorganizzati, territorializzati, non saranno più adeguati se non saremo capaci di mutarli. Se non si è in grado di rispondere bene e con tempestività ai profondi cambiamenti esterni, si rischia di avere un problema di regressività. “Senza un pensiero di cambiamento – dice ancora la delibera – sarebbe difficile costruire accettabili condizioni di equilibrio tra diritti e risorse, medicina e sanità, modelli e organizzazioni, domanda e offerta, conoscenze e prassi. Senza un pensiero di cambiamento, il diritto alla salute non ha futuro“. Le aree di intervento Queste le aree di intervento, nelle quali si articolano gli interventi previsti dalla delibera: - Territorio, ospedale e residenzialità - Appropriatezza della produzione ospedaliera - Emergenza urgenza - Laboratori - Prevenzione - Farmaceutica, beni e servizi (questa area sarà oggetto di un’altra delibera). La concertazione Le linee di indirizzo sono state elaborate da appositi gruppi di lavoro, uno per ciascuna area. Il documento è stato concertato e discusso con tutte le organizzazioni sindacali interessate attraverso un approfondito percorso di confronto. Entro il 1° marzo 2013, le aziende sanitarie e le Aree vaste stipuleranno protocolli attuativi vincolanti con gli enti locali, le organizzazioni professionali e sindacali e le Università. I tempi - Tutte le azioni previste dalla delibera saranno attuate con una tempistica molto serrata, in ambito di Regione, Area Vasta, Azienda sanitaria (la competenza è diversa a seconda delle diverse azioni). La maggior parte delle misure dovranno essere messe in atto entro 3 mesi, altre entro 6, altre ancora entro un anno. Una sola misura – l’unificazione dei sistemi informatici, di competenza di Regione ed Estav – prevede un tempo più lungo, 15 mesi. Le risorse: 42 milioni di euro - Per supportare le azioni di riordino previste dalla delibera, la Regione ha deciso di investire su questa riforma, destinando alle aziende sanitarie la somma di 20 milioni di euro, più di metà della quale dovrà essere riservata all’implementazione delle azioni concernenti il riassetto del territorio. I criteri di riparto delle risorse saranno definiti e comunicati alle aziende sanitarie entro marzo 2013. Un ulteriore fondo di 21.850.000 euro sarà distribuito a tutte le aziende sanitarie (Asl e Aou) in base ai risultati che otterrano in termini di appropropriatezza delle prestazioni, con metodi e criteri che verranno formalizzati nelle prossime settimane. “Queste cifre così consistenti – sottolinea l’assessore Marroni – sono un investimento che ci consente di realizzare questo piano di riorganizzazione, per risparmiare, certo, ma soprattutto per dare servizi migliori ai cittadini toscani”. |
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12° CONGRESSO DI GENOVA SU IPERTENSIONE, DIABETE E MALATTIE RENALI |
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Genova, 7 gennaio 2013 - Il 12° congresso di Genova su ipertensione, diabete e malattie renali (12th Genoa Meeting on Hypertension, Diabetes and Renal Diseases) si svolgerà dal 21 al 23 febbraio 2013 a Genova, in Italia. Il diabete e l´ipertensione arteriosa sono a volte chiamati "killer silenziosi", perché molte persone non sanno di soffrire di queste malattie e perciò non ricevono alcuna cura. Il diabete incontrollato e/o l´ipertensione arteriosa incontrollata possono portare alla malattia renale cronica (Mrc). Ci sono diverse condizioni e malattie che possono portare alla malattia renale cronica (Mrc). L´ipertensione e il diabete sono solo due delle cause più comuni. Questa malattia colpisce il 10 percento della popolazione europea. I trattamenti preventivi si basano sull´adozione di uno stile di vita sano (abitudini bilanciate legate a cibo e bevande, riduzione del consumo di sale, rinuncia al fumo, attività fisica...) e il controllo della pressione del sangue. Gli scienziati europei sono preoccupati poiché manca uno standard internazionale per la misurazione della funzionalità renale. Inoltre, ci sono prove documentate che la presenza di proteinuria, anche con una funzionalità renale normale, predispone alla malattia renale allo stadio terminale (Esrd). La maggior parte degli scienziati preferisce ora il termine "danno renale" piuttosto che "malfunzionamento renale" per indicare i soggetti che rischiano di sviluppare l´Esrd o complicazioni della Mrc. La scoperta di questi pazienti a rischio è importante per mettere in atto misure volte a rallentare il progresso della Mrc ed evitare complicazioni secondarie. Visto che però la maggior parte di questi malati di Mrc muore prima di raggiungere l´Esrd, forse adottando le necessarie misure preventive il numero di pazienti con Esrd potrebbe ulteriormente aumentare in modo esponenziale. La conferenza mirerà a evidenziare i vari aspetti di questa malattia e a discutere gli sviluppi più recenti. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.genoameeting.org/ |
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AGOPUNTURA, FITOTERAPIA, OMEOPATIA: FISSATE LE PRIME REGOLE NAZIONALI PER LA FORMAZIONE |
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Firenze, 7 gennaio 2013 - I medici chirurghi e odontoiatri che in Italia esercitano l’agopuntura, la fitoterapia e l’omeopatia sono oltre 20.000, mentre i cittadini che ne fanno uso sono intorno al 20% della popolazione, senza alcun riconoscimento normativo a livello nazionale. Oggi questo vuoto viene colmato: il 20 dicembre 2012 la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato il documento sulla regolamentazione della formazione in questo settore proposto dal Gruppo Tecnico Interregionale Medicine Complementari, coordinato dalla Regione Toscana, che consentirà l’iscrizione dei professionisti già formati in appositi elenchi di esperti, tenuti dagli Ordini professionali competenti per territorio. Il documento indica anche i requisiti dei soggetti pubblici e privati di formazione abilitati a svolgere corsi accreditati. I medici esperti dovranno avere una formazione minima triennale di 500 ore teorico/pratiche, oltre allo studio individuale e alla formazione guidata. Sono inoltre definiti obiettivi formativi, metodologia didattica e formazione dei docenti, nonché le norme transitorie. La Regione Toscana ha avuto un ruolo di primo piano in questa iniziativa, anche grazie all’esperienza maturata con l’approvazione della legge regionale n. 9/2007, che analogamente norma la formazione per i medici chirurghi e odontoiatri, ma anche per i medici veterinari e i farmacisti che praticano agopuntura, omeopatia e fitoterapia. Il documento approvato seguirà l’iter amministrativo che si concluderà con un Accordo Stato–regioni: finalmente, in assenza di una specifica legge del settore, vengono individuate regole condivise e uniformi in tutto il Paese, che hanno lo scopo di tutelare la libertà di scelta dei cittadini e quella di cura del medico chirurgo e odontoiatra, entrambe fondate sul rapporto consensuale e informato. Info: retemedicinaintegrata@regione.Toscana.it |
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EDILIZIA SANITARIA, DALLA REGIONE LOMBARDIA 11 MILIONI DI EURO PER 6 INTERVENTI
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Milano, 7 gennaio 2013 - La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alla Sanità Mario Melazzini, ha approvato il 21 dicembre 2012 un finanziamento complessivo di oltre 11 milioni di euro (11.027.280), attinti dal Fondo di Rotazione dell´edilizia sanitaria 2012, per contribuire a realizzare 6 interventi negli ospedali di Brescia (5 milioni), Sondrio, Bormio, Tirano e Sondalo (1,7 milioni), Merate (647.000), Mantova (1,8 milioni), Menaggio (680.000) e Treviglio, Romano di Lombardia e San Giovanni Bianco (1,2 milioni). I finanziamenti serviranno a realizzare diversi lavori di completamento, adeguamento strutturale e ammodernamento delle strutture. Interventi Necessari - "Nonostante le difficoltà che i bilanci pubblici stanno attraversando in questo momento - spiega Melazzini - Regione Lombardia investe nella sanità, portando avanti l´opera di rinnovamento dei propri ospedali, che ha visto negli ultimi 10 anni la realizzazione di oltre 600 interventi, con un investimento di circa 4,5 miliardi". "Nel bilancio regionale del 2013 - prosegue Melazzini - è prevista la prosecuzione del Fondo di rotazione, necessario per ovviare al blocco dei trasferimenti statali sull´edilizia sanitaria. Sono previsti 110 milioni di euro destinati a un piano straordinario di ammodernamento tecnologico e qualificazione delle strutture ospedaliere pubbliche: a questo scopo, per il 2014, sono già stati appostati ulteriori 66 milioni di euro". Il Dettaglio - Questo il dettaglio dei finanziamenti. - Ao Spedali Civili di Brescia, 5 milioni per acquisto di arredi e attrezzature per il completamento dell´intervento di ristrutturazione e riqualificazione del presidio; - Ao Valtellina e Valchiavenna (So), 1,7 milioni per interventi di adeguamento antincendio nel presidio di Sondrio e accorpamento dei Centri ad assistenza limitata per la dialisi di Bormio e Tirano presso il presidio di Sondalo; - Ao della Provincia di Lecco, 647.280 euro per copertura edifici Terzaghi, Rusca, Centrale sala piccoli interventi day-week surgery del presidio di Merate; - Ao Carlo Poma di Mantova, 1,8 milioni per ristrutturazione e adeguamento del primo e terzo lotto polichirurgico e per il completamento di interventi di ristrutturazione del blocco B del presidio di Mantova; - Ao Sant´anna di Como, 680.000 euro per il cofinanziamento dell´intervento per l´installazione di un impianto di cogenerazione presso l´ospedale Erba Renaldi di Menaggio; - Ao di Treviglio (Bg), 1,2 milioni per adeguamento di messa a norma e sicurezza degli impianti elettrici e meccanici dei presidi ospedalieri di Treviglio, Romano di Lombardia e San Giovanni Bianco. |
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LOMBARDIA, SANITÀ 2013: NESSUN TAGLIO A LETTI E SERVIZI |
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Milano, 7 gennaio 2013 - Non ci sarà nessun taglio di posti letto e di servizi nelle strutture sanitarie della Lombardia nel 2013. E´ quanto stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Sanità Mario Melazzini, che recepisce il provvedimento nazionale della cosiddetta ´spending review´. Sarà poi la nuova Giunta regionale a farsi carico dell´attuazione di questo provvedimento nazionale, attraverso alcune azioni, tra cui: ridefinizione, entro il 30 giugno, della rete delle emodinamiche e delle alte specialità (cardiochirurgie, chirurgie vascolari, neurochirurgie, chirurgie toraciche) in base a criteri di appropriatezza, numero e tipologia di prestazioni stabiliti grazie al lavoro di appositi Gruppi di approfondimento tecnico; riorganizzazione, entro dicembre 2013, dei punti nascita in base ai parametri nazionali (accordo Stato-regioni del 2010) e regionali (Gruppo di approfondimento tecnico) e tenuto conto di peculiarità particolari (territori montani, difficoltà viabilistiche, ecc). "Grazie ai nostri conti in ordine e alla politica di eliminazione degli sprechi già condotta negli anni - commenta il presidente della Regione Roberto Formigoni - siamo in grado di fronteggiare i pur pesanti tagli del Governo, senza chiudere nessun posto letto e, anzi, aumentando la sicurezza e la qualità dell´offerta delle nostre strutture. Possiamo farlo, perché abbiamo costruito un sistema virtuoso che offre eccellenza nelle cure a costi inferiori rispetto ad altre realtà". "La riorganizzazione - spiega Melazzini - dovrà avvenire senza ridurre i servizi resi ai cittadini. Le strutture che saranno coinvolte in questa revisione della rete dovranno essere chiamate a focalizzarsi su una offerta più adeguata, più appropriata e più utile rispetto i bisogni dei cittadini. Riorganizzare la sanità, infatti, vuol dire adeguare i servizi alle domande che emergono dal territorio". Posti Letto - Le norme nazionali prevedono un indice di posti letto pari a 3,7 per mille abitanti, compresi 0,7 posti letto per la riabilitazione. Secondo la bozza di regolamento attuativo a oggi disponibile, il calcolo riguarda i posti letto accreditati ed effettivamente a carico del Servizio sanitario. In più, il numero degli stessi posti letto viene incrementato o diminuito a seconda delle mobilità tra regioni, il che porta la Lombardia a un tasso del 3,84 per mille abitanti. I posti letto a oggi effettivamente operanti a carico del Servizio sanitario regionale rispettano già l´indice di 3,84 per mille (compresa la ripartizione tra letti per acuti e per la riabilitazione). Per questo non ci sarà alcun taglio di posti letto in Lombardia nel 2013 e non sarà dunque necessario chiudere nessuna unità operativa per centrare l´obiettivo nazionale. Ecco i principali punti, su cui la nuova Giunta regionale sarà chiamata a intervenire. Radioterapie - L´attuale offerta di unità operative di Radioterapia resterà inalterata, in base ai risultati dello specifico Gruppo di approfondimento tecnico, che ha visto lavorare insieme Regione Lombardia e i rappresentanti dei radioterapisti. Prevista una ulteriore ottimizzazione del lavoro in rete delle diverse strutture. Punti Nascita - E´ prevista entro il 31 dicembre 2013 la riorganizzazione dei punti nascita sulla base dei parametri dell´accordo Stato-regione del 16 dicembre 2010 e di quelli stabiliti anche in questo caso nel documento prodotto dallo specifico Gruppo di approfondimento tecnico. Verranno prese in considerazione le peculiarità dei bacini di utenza montani e di quelli caratterizzati da particolari difficoltà viabilistiche. Alte Specialità - In programma, entro il 30 giugno 2013, sulla base della casistica degli anni 2011 e 2012, una ridefinizione della rete delle alte specialità, che tenga conto di aspetti generali relativi ad attività rese in emergenza urgenza, ampiezza e contiguità territoriale, popolazione residente, accessibilità ai servizi, casistica oncologica (per la chirurgia toracica e la neurochirurgia) e caratteristiche geomorfologiche del territorio. Il criterio di massima prevede il mantenimento delle strutture con queste caratteristiche: - emodinamiche, esecuzione di almeno 250 procedure di angioplastica all´anno; - cardiochirurgie, esecuzione di almeno 300 procedure in circolazione extracorporea all´anno; - chirurgie vascolari, almeno 200 interventi chirurgici annui al netto di interventi sulle varici venose degli arti inferiori; - neurochirurgie, almeno 200 interventi chirurgici annui al netto degli interventi per artrodesi vertebrali; - chirurgie toraciche, almeno 200 interventi chirurgici annui. |
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SANITÀ IN UMBRIA: PER ASSESSORATO REGIONALE OSSERVAZIONI "MEF" SU LEGGE UMBRA DI RIFORMA COMPORTANO "PICCOLI AGGIUSTAMENTI" |
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Perugia, 7 gennaio 2013 - Riguardano la composizione del Collegio sindacale delle aziende sanitarie e l´allineamento alle norme del Decreto Balduzzi, convertito in legge contestualmente all´approvazione della legge regionale, le osservazioni notificate il 31 dicembre scorso dal Dipartimento Affari regionali del Mef alla Regione Umbria, relativamente alla legge di riforma del sistema sanitario umbro, la nr. 18/2012. Lo precisa l´assessorato regionale alla sanità in riferimento ad alcune notizie apparse sull´argomento. Secondo l´assessorato si tratta di "piccole osservazioni" che non incidono sull´impianto legislativo e che verranno sostanzialmente accolte. In particolare, per quanto riguarda il Collegio sindacale dei revisori dei conti, ridotto da cinque a tre membri con la riforma (di cui 1 di nomina statale), il Mef ha evidenziato la necessità di prevedere espressamente un rappresentate del Ministero dell´economia e delle finanze proprio per dare attuazione alle prioritarie esigenze di controllo e di monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica. Relativamente alle successive osservazioni, la Regione Umbria provvederà ad emendare la legge regionale per riallinearla alle norme del Decreto Balduzzi (convertito in legge l´8 novembre 2012 nello stesso periodo di approvazione da parte del Consiglio regionale delle legge sull´Ordinamento del servizio sanitario umbro). Tra le osservazioni sollevate in questo ambito dal Ministero anche quella relativa (art.16) alla nomina e al rapporto di lavoro del Direttore generale, in cui (al comma 6) il Mef sottolinea che "la previsione di limitare ad un massimo di dieci anni le funzioni di Direttore generale appare restrittiva e non riconducibile ad analoghi criteri a livello nazionale". |
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SANITA’ IN VENETO : RIPARTO 2013-2014 CONSEGUENZA TAGLI ROMANI". |
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Venezia, 7 gennaio 20013 - “Il riparto tendenziale del fondo sanitario regionale per il 2013 e il 2014 è l’inevitabile conseguenza dei tagli apportati da Roma al Fondo Sanitario Nazionale, da assegnare per quota parte alle Regioni. L’alternativa a questo tentativo di rimanere virtuosi, tagliando tutto il tagliabile tranne che i servizi ai pazienti, sarebbe lo sforamento dei conti, con l’irpef per la sanità (oggi a zero) al livello massimo indiscriminatamente per tutti i cittadini ed una raffica di tagli orizzontali che verrebbero imposti dal Governo centrale, da fare davvero con la mannaia. Per capirne la portata basta guardare la drammatica situazione nella quale si trova la sanità del Lazio”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, in relazione alla delibera con cui si fissano i riparti tendenziali per il 2013 e 2014 del fondo sanitario regionale. “In Veneto – aggiunge Coletto – invece la mannaia non la userà nessuno e soprattutto non la userà Roma. Con certosina pazienza proseguiremo il lavoro per individuare possibili settori di miglioramento della spesa laddove questo non vada a intaccare i servizi ai pazienti, di ottimizzazione degli acquisti, di rafforzamento dell’appropriatezza delle prescrizioni e della spesa farmaceutica, di potenziamento della medicina territoriale. E’ un lavoro duro, ma la qualità della squadra dei nuovi direttori generali è garanzia di riuscita”. “Nel frattempo – aggiunge Coletto – proseguiremo su tutti i tavoli nazionali la battaglia perché il Governo riconosca il giusto costo della salute come diritto costituzionale, perché vengano finalmente attivati i criteri e i costi standard che darebbero un duro colpo agli sprechi reali in giro per l’Italia, vera causa di questa situazione, che il Veneto e i suoi cittadini non possono più sopportare”. “Il Governo che nascerà dalle elezioni di febbraio – conclude Coletto – deve porre questa questione tra le sue principali priorità. Noi saremo lì, pronti ad incalzarlo, qualunque sia la maggioranza che scaturirà dalle urne”. |
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GIOCO: OBBLIGATORIO MATERIALE INFORMATIVO SUI RISCHI
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Firenze, 7 gennaio 2013 - Il Decreto Legge Balduzzi, dal 1° gennaio 2013, stabilisce che i gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, di scommesse su eventi sportivi, anche ippici, e non sportivi (il Decreto si riferisce quindi a bar, tabacchi, sale gioco, ricevitorie, etc.), sono tenuti a esporre, all´ingresso e all´interno dei locali, materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio dei servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al gioco d´azzardo patologico (G.a.p.). La Asl 11 di Empoli ha preparato l´informativa che deve essere esposta dagli esercizi situati nei comuni di sua competenza: Empoli, Cerreto Guidi, Gambassi Terme, Montaione, Fucecchio, Vinci, Limite, Montelupo, Montespertoli, Castelfiorentino, Santa Croce sull´Arno, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d´Arno e San Miniato. L´informativa della Asl 11 di Empoli può essere scaricata dal sito www.Usl11.toscana.it |
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NOMINATI DA ZAIA I NUOVI DIRETTORI GENERALI DELLA SANITA’ VENETA |
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Venezia,7 gennaio 20013 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha firmato 29 dicembre 2012 i decreti di nomina dei nuovi direttori generali della sanità veneta. Le posizioni coperte sono in tutto 21, in quanto i direttori generali dell’Azienda Ospedaliera di Verona e dell’Istituto Oncologico Veneto non erano in scadenza di contratto. I managers di nuova nomina sono 10; quelli confermati ma nominati in una struttura diversa da quella precedentemente diretta sono 7; quelli confermati nell’Ulss di provenienza sono 4. La nuova “squadra” della sanità veneta è stata presentata alla stampa nel corso di un incontro al quale partecipavano anche l’assessore alla sanità Luca Coletto ed il segretario regionale per la sanità e il sociale Domenico Mantoan. “Oggi – ha detto Zaia – è nata una squadra importante, con un profondo rinnovamento e con il giusto mix di esperienza. Nel sceglierla – ha ricordato – sono partito da un quadro sinottico fornito dalla Praxi; ho valutato i curriculum che sono prestigiosi ascoltato chiunque avesse qualcosa da dirmi ma, alla fine, ho scelto da solo. Ringrazio di cuore tutti coloro che non hanno trovato la conferma, ma non si è assolutamente trattato di un giudizio di merito. Mi auguro di poter recuperare tante valide professionalità in altri ambiti della nostra sanità ”. “L’unico comun denominatore che contraddistingue questi uomini e queste donne – ha aggiunto Zaia - è la managerialità, l’esperienza gestionale, la capacità operativa, la disponibilità a mettersi al servizio della gente e a fare squadra per affrontare tutti assieme una grande sfida, che è quella della riforma del nostro sistema sanitario con l’applicazione del nuovo Piano, della tenuta economica del sistema, della miglior organizzazione possibile per rispondere ai bisogni delle persone, a cominciare dalle categorie più deboli. Non dimentichiamo mai – ha aggiunto Zaia – che la sanità veneta è considerata la più virtuosa d’Italia, ma che dovremo anche fare i conti con una spending review irrazionale e con pesanti tagli orizzontali nazionali. Anche su questo fronte il lavoro sarà da far tremare i polsi, ma questi managers, che avranno tutto l’appoggio della Regione, hanno tutte le caratteristiche per centrare risultati significativi”. I nuovi direttori generali hanno firmato un contratto triennale, che prevede la verifica annuale dell’operato. Guadagneranno 122 mila euro lordi l’anno. Ecco l’elenco delle nomine: Ulss 1 di Belluno – Pietro Paolo Faronato (nuova nomina). Ulss 2 di Feltre – Adriano Rasi Caldogno (nuova nomina). Ulss 3 di Bassano del Grappa – Fernando Antonio Compostella (confermato, ex dg Ulss 1 di Belluno). Ulss 4 Alto Vicentino – Daniela Carraro (confermata, ex dg Ulss 21 di Legnago). Ulss 5 Ovest Vicentino – Giuseppe Cenci (nuova nomina). Ulss 6 di Vicenza – Ermanno Angonese (confermato, ex dg Ulss 4 Alto Vicentino e 1 Belluno). Ulss 7 Pieve di Soligo – Gian Antonio Dei Tos (nuova nomina). Ulss 8 Asolo – Bortolo Simoni (confermato, ex dg Ulss 2 Feltre). Ulss 9 Treviso – Giorgio Roberti (nuova nomina). Ulss 10 Veneto Orientale – Carlo Bramezza (nuova nomina). Ulss 12 Veneziana – Giuseppe Dal Ben (confermato, ex dg Ulss 19 di Adria). Ulss 13 Mirano – Gino Gumirato (nuova nomina). Ulss 14 Chioggia – Giuseppe Dal Ben (confermato nella veste di commissario). Ulss 15 Alta Padovana – Francesco Benazzi (confermato nel precedente incarico). Ulss 16 di Padova – Urbano Brazzale (nuova nomina). Ulss 17 di Este – Giovanni Pavesi (confermato nel precedente incarico). Ulss 18 di Rovigo – Arturo Orsini (confermato, ex dg Ulss 13 Mirano). Ulss 19 di Adria – Pietro Girardi (nuova nomina). Ulss 20 di Verona – Maria Giuseppina Bonavina (confermata nel precedente incarico). Ulss 21 di Legnago – Massimo Piccoli (nuova nomina). Ulss 22 di Bussolengo - Alessandro Dall’ora (confermato nel precedente incarico). Azienda Osp. Di Padova – Claudio Dario (confermato, ex dg Ulss 9 Treviso). |
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SANITÀ, I CURRICULA DEI NUOVI MANAGER DELLA SANITÀ VENETA
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Venezia,7 gennaio 20013 - Ulss 1 Belluno – Pietro Paolo Faronato (Nato a Belluno il 13.08.1955, laureato in Medicina e Chirurgia): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Proviene dall’ambito sanitario, dove ha maturato una notevole esperienza all’interno dell’Ulss 9 di Treviso nel ruolo di Direttore Sanitario. Ulss 2 Feltre – Adriano Rasi Caldogno (Nato a Belluno il 09.06.1955 – Laureato in Giurisprudenza): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. In carriera ha ricoperto importanti incarichi all’interno della Pubblica Amministrazione prima in Regione Veneto dove è stato, dal 2005 al 2010, segretario regionale della programmazione e successivamente al Ministero dell’Agricoltura (capo dipartimento politiche competitive del mondo rurale e della qualità) e al Ministero dei Beni Culturali (Vice Capo di Gabinetto). Ulss 3 Bassano Del Grappa – Antonio Fernando Compostella (Nato a Vicenza il 03.05.1954 – Laureato in Medicina e Chirurgia): confermato. Nella precedente tornata è stato Direttore Generale dell’Ulss 1 di Belluno. In carriera è stato anche Direttore dell’Agenzia Regionale Socio Sanitaria. Ulss 4 Alto Vicentino – Daniela Carraro (Nata a Padova il 02.02.1956 – Laureata in Giurisprudenza): confermata. Nella precedente tornata è stata Direttore Generale dell’Ulss 21 di Legnago. Ulss 5 Ovest Vicentino – Giuseppe Cenci (Nato a Vicenza il 19.03.1957 – Laureato in Giurisprudenza): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Proviene dall’ambito sanitario, nel corso della sua carriera ha ricoperto l’incarico di Direttore Amministrativo nell’Ulss 21 di Legnago (Vr), nell’Ulss 3 di Bassano del Grappa (Vi) e nell’Ulss 5 dell’Ovest Vicentino. Ulss 6 Vicenza – Ermanno Angonese (Nato a Vicenza il 10.02.1949 – Laureato in Ingegneria Elettronica): confermato. Nella precedente tornata è stato prima Direttore Generale dell’Ulss 1 di Belluno e dal gennaio del 2011 è passato alla guida dell’Ulss 4 dell’Alto Vicentino. Ulss 7 Pieve Di Soligo – Gian Antonio Dei Tos (Nato a Treviso il 07.06.1956 – Laureato in Medicina e Chirurgia): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Ha maturato una notevole esperienza in ambito sanitario ricoprendo diversi incarichi all’interno dell’Ulss 7 di Pieve di Soligo (Tv), tra i quali Direttore D’unità Operativa Complessiva Servizio Qualità Etica ed Umanizzazione e responsabile dell’Ufficio per lo Sviluppo . Ulss 8 Asolo – Bortolo Simoni (Nato a Trento il 24.08.1954 – Laureato in Medicina e Chirurgia). Confermato. È stato nella precedente tornata Direttore Generale dell’Ulss 2 di Feltre. Ulss 9 Treviso – Giorgio Roberti (Nato a Treviso il 01.09.1956 – Laureato in Scienze Politiche): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. In precedenza è stato Direttore Amministrativo dell’Ulss 9 di Treviso e ha ricoperto all’interno della stessa azienda sanitaria il ruolo di Responsabile della Struttura Complessa Servizio Provveditorato e Direttore Dipartimento Risorse Materiali, Finanziarie e per i Servizi Tecnici. Ulss 10 San Donà Veneto Orientale – Carlo Bramezza (Nato a Treviso il 04.05.1967 – Laureato in Giurisprudenza): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Proviene dall’ambito socio sanitario dove ha ricoperto l’incarico di Segretario Direttore in diverse Ipab del trevigiano. Ulss 12 Veneziana – Giuseppe Dal Ben (Nato a Treviso il 20.09.1956 – Laureato in Medicina e Chirurgia): confermato. Nella precedente tornata è stato direttore generale dell’Ulss 19 di Adria e dal novembre 2011 commissario dell’Ulss 14 di Chioggia. Ulss 13 Mirano – Gino Gumirato (Nato a Padova il 14.02.1965 – Laureato in Scienze Politiche): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Proviene dall’ambito sanitario dove ha maturato una notevole esperienza come Direttore Amministrativo nelle Asl di Modena, di Roma e di Cagliari. Ulss 14 Chioggia – Giuseppe Dal Ben: confermato nella veste di commissario. Ulss 15 Alta Padovana – Francesco Benazzi (Nato a Treviso il 02.03.1956 – Laureato in Medicina e Chirurgia): confermato. Ulss 16 Padova – Urbano Brazzale (Nato a Vicenza il 21.01.1957 – Laureato in Giurisprudenza): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Nella sua carriera ha maturato esperienza in ambito sanitario essendo stato Direttore Amministrativo dell’Ulss 15 dell’Alta Padovana e responsabile del personale dell’’Ulss 4 dell’Alto Vicentino. Ulss 17 Este – Giovanni Pavesi (Nato a Verona il 10.07.1961 – Laureato in Economia e Commercio): confermato. Ulss 18 Rovigo – Arturo Orsini (Nato a Palermo il 23.09.1951 – Laureato in Medicina e Chirurgia): confermato. Nella scorsa tornata è stato Direttore Generale dell’Ulss 13 di Mirano e precedentemente ha ricoperto lo stesso incarico nell’Ulss 14 di Chioggia. Ulss 19 Adria – Pietro Girardi (Nato a Messina il 26.10.1965 – Laureato in Scienze Statistiche ed Economiche): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Ha maturato una notevole esperienza in ambito sanitario avendo ricoperto l’incarico di Direttore Amministrativo dell’Istituto Oncologico Veneto. Ulss 20 Verona – Maria Giuseppina Bonavina (Nata a Reggio Calabria il 19.05.1957 – Laureata in Medicina e Chirurgia): confermata. Ulss 21 Legnago – Massimo Piccoli (Nato a Verona il 22.01.1971 – Laureato in Scienze Politiche): nuova nomina. È alla prima esperienza come Direttore Generale. Proviene dal settore delle risorse umane, nell’ambito del quale è stato dirigente responsabile in diverse aziende e strutture pubbliche. Ulss 22 Bussolengo – Alessandro Dall’ora (Nato a Verona il 08.08.1963 – Laureato in Giurisprudenza): confermato. Azienda Ospedaliera Di Padova – Claudio Dario (Nato a Treviso il 14.06.1957 – Laureato in Medicina e Chirurgia): confermato. Nella precedente tornata è stato Direttore Generale dell’Ulss 9 di Treviso. |
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SANITA’ VENETO: SQUADRA COSTRUITA PER VINCERE. TRA LE PRIORITA’ RIGORE GESTIONALE, LISTE D’ATTESA, PSSR E INFORMATIZZAZIONE
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Venezia,7 gennaio 20013 - “”Quella che è nata è una squadra costruita per vincere lo scudetto. Auguro buon lavoro a tutti i nostri nuovi direttori generali; sappiano che avranno in me un interlocutore attento, sempre disponibile al dialogo e al lavoro di squadra. Il mio telefono ed il mio ufficio per loro sono sempre aperti”. Sceglie una metafora calcistica l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto per complimentarsi con i nuovi managers della sanità veneta nominati ieri dal presidente Luca Zaia. Coletto traccia poi una sorta di “agenda di lavoro”, premettendo che “per la sanità saranno probabilmente i 3 anni più intensi da almeno un ventennio, da affrontare con la consapevolezza delle difficoltà, ma anche della nostra forza, che sta nella qualità dei servizi erogati, nelle grandi capacità del personale medico e infermieristico, nell’impegno, vincente, a mantenere i conti in linea di galleggiamento nonostante i tagli che stanno piovendo da Roma”. Tra le priorità, Coletto indica “il rigore gestionale, oggi più che mai necessario per abbattere i costi ovunque possibile tranne che nei servizi al cittadino; il lavoro sulle liste d’attesa, che stanno migliorando ma devono farlo ancora di più e che sono la principale criticità segnalata dalla gente; l’applicazione del nuovo Piano sociosanitario con particolare attenzione al rafforzamento della medicina sul territorio ed alla sinergia con gli ospedali; il compimento del cammino di informatizzazione dell’intero sistema già in corso, che andrà interamente realizzato proprio nel corso del mandato dei nuovi direttori”. “Quest’ultimo punto – aggiunge Coletto – lo considero particolarmente importante. Già oggi, con il progetto Escape, pressoché tutti i veneti possono scaricarsi sul pc di casa i propri referti, con un risparmio annuo di 70 milioni tra costi delle Ulss e spese sostenute dai cittadini per recarsi agli sportelli. Ma è avviata anche la realizzazione del fascicolo sanitario digitale, che semplificherà la vita dei medici, dei pazienti e, più in generale, renderà più semplice e meno costoso l’intero panorama dei rapporti tra il cittadino ed il sistema sanitario, producendo in più un risparmio annuo a regìme valutabile attorno ai 200 milioni di euro”. |
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LA GIUNTA REGIONALE HA APPROVATO IL BANDO PER NOVANTUNO NUOVE FARMACIE IN CALABRIA |
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Catanzaro, 7 gennaio 2013 - Prima riunione del nuovo anno della Giunta regionale il 4 gennaio sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta del Presidente Giuseppe Scopelliti, è stato approvato il Bando di concorso pubblico regionale straordinario per titoli per l’assegnazione di novantuno sedi farmaceutiche disponibili per il privato esercizio nella Regione Calabria. In altri termini, la Giunta ha demandato al Dipartimento “Tutela della salute” gli adempimenti per l’indizione del concorso avente ad oggetto l’assegnazione delle sedi farmaceutiche di nuova istituzione e di quelle vacanti, nonché delle sedi farmaceutiche eventualmente resesi vacanti su tutto il territorio regionale. |
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IN CALABRIA DIMINUZIONE DELLA SPESA FARMACEUTICA ANCHE PER IL 2013 |
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Catanzaro, 7 gennaio 2013 - L’obiettivo della diminuzione della spesa farmaceutica, posto in essere attraverso una serie di azioni messe in campo dal Dipartimento regionale tutela della salute, si proietta anche per il 2013 con l’entrata in funzione, dall’1 gennaio, della struttura per la “distribuzione per conto” regionale. La tendenza al risparmio ha registrato i primi risultati nel 2011 con una spesa sanitaria lorda ridotta del 13,1%, portando la Calabria seconda in classifica dopo la Campania. Nel 2012 per l’area farmaco, che comprende sia l’acquisto di prodotti farmaceutici da parte delle strutture sanitarie, sia la farmaceutica convenzionata a carico delle farmacie, si ha avuto un miglioramento rispetto al consuntivo 2011di oltre 20 milioni di euro. Per il triennio 2010/12 la manovra di risparmio era prevista per un valore di 97,668 milioni di euro rispetto al tendenziale. Ma entrando nello specifico dei dati, quindi, riscontriamo che nel 2011 l’obiettivo di spesa per l’area farmaco era stato fissato in 631,726 milioni di euro. A consuntivo 2011, la spesa complessiva era pari a 627,778 milioni di euro, con un miglioramento rispetto all’obiettivo di 3,948 milioni di euro e con una riduzione rispetto al consuntivo 2010 di 29,747 milioni di euro. Nell’anno 2012 l’obiettivo di spesa per l’area farmaco era stato calcolato in 653,712 milioni di euro. La proiezione a fine anno 2012, definita sulla base dei dati del terzo trimestre, è pari a 607,306 milioni di euro, con un miglioramento, rispetto all’obiettivo di 46,406 milioni di euro e rispetto al consuntivo 2011, di 20,472 milioni di euro. Al risultato hanno contribuito una serie di scelte poste in essere dal Dipartimento, tra queste ricordiamo l’entrata a regime e l’incremento della distribuzione diretta e della distribuzione per conto dei farmaci che comporta effetti netti positivi nella spesa per farmaci; l’introduzione con il Dpgr 35/2012 di ulteriori misure di promozione dell’appropriatezza e razionalizzazione d´uso dei farmaci e relativo monitoraggio; l’attività di verifiche e controlli seguite dal gruppo di lavoro per la farmaceutica Dpgr 92/2011; l’introduzione con il Dpgr 38/2012 di linee guida vincolanti per l’uniformità dei processi e delle procedure adottate nella gestione dei farmaci e dei dispositivi medici in ambito aziendale. Inoltre, per come già accennato, ulteriori benefici sono previsti dall’attivazione della Struttura per la “distribuzione per conto” dalla quale ci si aspetta una migliore gestione con la conseguente riduzione del “mancanti”, ovvero dei farmaci non disponibili in “distribuzione per conto” per ritardi od errati approvvigionamenti delle Aziende sanitarie provinciali e che, pertanto, vengono passati in convenzionata con un maggior costo per il sistema sanitario regionale. Nei confronti della farmaceutica nazionale, quella territoriale, per i farmaci erogati dalle farmacie pubbliche e private, il rapporto Osmed 2011, rileva per la Regione Calabria una spesa netta procapite per l’anno 2011, a carico del servizio sanitario nazionale, di 189,0 euro, a fronte di una media nazionale di 165,3 euro. Sempre secondo il rapporto Osmed, la percentuale di spesa per farmaci equivalenti, è, invece, per il 2011, pari al 31,9%, con una crescita media per il periodo 2007-2011 del 14,7% rispetto ad una media nazionale del 32,2%, con una crescita media 2007-2011 del 12,2%. Inoltre, i dati Federfarma individuano, per la sola farmaceutica convenzionata, nel primo quadrimestre del 2012, una spesa netta media per ricetta per la Regione Calabria di 15,65 euro, contro una media nazionale di 16,08 euro. |
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FVG: VACCINAZIONI GRATUITE CONTRO VARICELLA NEL 2013 |
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Trieste, 7 gennaio 2013 - "Da quest´anno le vaccinazioni dei bambini contro la varicella saranno gratuite. Andremo quindi a dare a tutte le famiglie la possibilità di proteggere i propri figli da questa malattia che ogni anno in Friuli Venezia Giulia colpisce più di 11 mila persone". Lo ha annunciato il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute Luca Ciriani, che spiega come "sia ormai possibile, ed anzi opportuno, affiancare stabilmente il vaccino contro la varicella a quello contro morbillo-parotite-rosolia, somministrando quindi ai bambini non più il cosiddetto ´trivalente´ ma il vaccino quadrivalente che proteggerà loro e i loro familiari da una delle malattie infettive più diffuse e contagiose". In Friuli Venezia Giulia vi sono ogni anno circa 4.000 casi di varicella notificati; a questi se ne aggiungono circa il doppio che non rientrano nel sistema di notifica, per un totale stimato che oscilla tra gli 11 e i 12 mila casi annuali. "Il picco di incidenza della malattia si ha nei bambini tra 1 e 4 anni di età - spiega l´assessore alla Salute - ma dato l´alto tasso di contagio in ambiente domestico spesso vengono colpiti anche i genitori e gli altri familiari. La prevenzione nel caso di una malattia così diffusa rappresenta la scelta opportuna non solo da un punto di vista sanitario ma anche da quello dei costi sociali. Si stima infatti che l´insieme delle prestazioni sanitarie unite alle giornate lavorative perse porti il costo annuale per varicella nella nostra regione oltre i 2 milioni di euro. Da oggi quindi - ha concluso Ciriani - alle famiglie verrà data una tutela in più". |
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REGIONI, SALUTE, PROROGATE DI UN ANNO AUTOCERTIFICAZIONI ESENZIONI TICKET IN LIGURIA VALIDE FINO AL 31 DICEMBRE 2013, MA PARTONO I CONTROLLI DELLE ASL |
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Genova, 7 gennaio 2013 - Prorogate di un anno, fino al 31 dicembre 2013, le autocertificazioni per le esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari in Liguria. Lo stabilisce un provvedimento della Regione per evitare ai cittadini, di presentare nuove autocertificazioni agli sportelli delle Asl. Resta salvo, comunque, l´obbligo dei cittadini di informare sulle eventuali modifiche alla propria pozione reddituale. Al riguardo, le Asl liguri, sulla base della normativa del Ministero dell´economia e delle finanze, tramite il sistema della tessera sanitaria, effettueranno controlli sulla veridicità di tutte le autocertificazioni presentate nel corso del 2012. |
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SANITÀ - DISABILI; GIUNTA SARDA PROROGA PROGETTI PERSONALIZZATI, 33 MILA COINVOLTI |
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Cagliari, , 7 gennaio 2013 - La Giunta regionale ha deliberato 28 Dicembre 2012 in via definitiva i nuovi criteri per i progetti personalizzati per le persone con disabilità grave della legge 162. "Voglio tranquillizare le famiglie sarde. Con la seduta di oggi abbiamo deciso di modificare la bozza della deliberazione - spiega l´assessore Simona De Francisci - dopo aver proficuamente collaborato con l´intera commissione Sanità del Consiglio Regionale: prevediamo nell´immediato la proroga di tutti i progetti in corso fino al marzo 2013, senza che sia apportano nemmeno un euro di taglio: infatti per una errata interpretazione tecnica le 33 mila persone con disabilità grave rischiavano di veder ridotte di quasi il 50% il loro budget mensile. Ovviamente questo era inaccettabile per noi - prosegue l´esponente della Giunta - e grazie ad un importante lavoro con la Commissione del Consiglio regionale abbiamo trovato la giusta soluzione. Nel frattempo apriamo i termini per i progetti per i vecchi e nuovi casi del prossimo anno, confermando sostanzialmente le regole dello scorso anno, in attesa che la Commissione tecnica che ho nominato concluda i suoli lavori, per poter dare per tempo soluzione ai problemi che ci sono". "La legge, nella sua applicazione sarda, rimane - conclude De Francisci - un modello di eccellenza in Italia e la nostra volontà non può che essere di miglioramento, in favore delle persone più in difficoltà." |
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LA NUOVA RETE DELLE EMODINAMICHE PIEMONTESI
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Torino, 7 gennaio 2013 - Messa a punto dalla Giunta regionale la nuova rete delle emodinamiche piemontesi, che si caratterizzano per l’utilizzo delle moderne biotecnologie al servizio della diagnostica e della cura di diverse patologie cardiovascolari. La programmazione predisposta dall’assessore alla Sanità, Paolo Monferino, comprende la chiusura di quattro laboratori sui 22 esistenti e l’apertura di una nuova struttura a Domodossola. Sulla base dei parametri nazionali ed europei, che prevedono un laboratorio ogni 300-600mila abitanti, verranno interrotte le attività di Moncalieri e della clinica Cellini di Torino, mentre convergeranno in un unico laboratorio le emodinamiche di Alba e Savigliano, che saranno rilocalizzate nel nuovo ospedale di Verduno, e quelle di Ivrea e Cirié. “E´ il punto di partenza - annota Monferino - della riforma sanitaria che intendiamo implementare per dare vita a un sistema sostenibile economicamente e di elevata qualità. Si tratta di un processo di razionalizzazione che parte dai suddetti laboratori per arrivare a una razionalizzazione dell’intera rete ospedaliera”. |
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LA GIUNTA APPROVA DELIBERA RIORGANIZZAZIONE RETE CONSULTORI PUGLIESI |
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Bari, 7 gennaio 2013 - “Con la delibera sulla riorganizzazione della rete dei consultori pugliesi, che sarà approvata domani mattina in Giunta, compiamo un ulteriore e fondamentale passo in avanti nella definizione di percorsi di tutela della salute delle donne, attraverso il potenziamento del ruolo dei consultori e una più ragionata e funzionale distribuzione sui territori. I consultori diventeranno, in questo modo, organismi di promozione attiva di salute, di prevenzione e di consapevolezza”. L’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, in una nota del 26 Dicembre 2012 esprime soddisfazione per il lavoro congiunto svolto dall’Assessorato alle Politiche della Salute e dall’Assessorato al Welfare, che ha condotto alla realizzazione di un documento di riorganizzazione della rete dei consultori, per garantire l’offerta attiva di servizi alle donne, in ogni area della Puglia. “Abbiamo elaborato - prosegue Attolini - un modello organizzativo (sulla scorta di un precedente documento elaborato dall’Assessorato alle Politiche della Salute) più funzionale che aggiorna la rete dei consultori. Fino ad oggi avevamo una rete disomogenea e non equamente distribuita sul territorio, composta da tante piccole realtà consultoriali, non completamente equipaggiate e rispondenti alle necessità delle donne. Il nuovo modello che vogliamo realizzare, invece, si sostanzia in una rete regionale composta da 98 strutture qualificate come Consultori Familiari Propriamente detti - identificati con le strutture che possiedono già i requisiti di idoneità previsti dalle normative o che richiedano minimi interventi - e da 65 Consultori Familiari di Base. I Consultori Familiari dovranno assicurare sul territorio l’offerta attiva dei progetti previsti dal Progetto Obiettivo Materno Infantile, integrata dalla promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo. I Consultori Familiari si occuperanno quindi di strutturare l’integrazione territorio-ospedale per realizzare la gestione consapevole della gravidanza, del parto, dell’accompagnamento alla nascita o della interruzione volontaria e consapevole della gravidanza. In questo modello il Consultorio viene individuato quale luogo per la continuità assistenziale alla donna e al neonato. I Consultori Familiari di Base avranno il compito di rispondere alle richieste dell’utenza spontanea, in collegamento diretto con i Consultori propriamente detti della zona. Avranno inoltre il compito di organizzare l’offerta attiva e i relativi progetti sul territorio di competenza. Inoltre, i Consultori di Base potranno continuare le attività consultoriali solo in offerta attiva di servizi, avvalendosi di Equipe consultoriali mobili provenienti dai Consultori propriamente detti di riferimento. Il progetto prevede anche il potenziamento dei Consultori interdistrettuali, individuati dalle Asl fra i Consultori propriamente detti, in relazione a tematiche di specifico interesse, tenuto conto del fabbisogno di prestazioni e delle specifiche competenze ed esperienze già acquisite dagli Operatori. I Distretti Sociosanitari, d´intesa con gli Ambiti territoriali e in sede di Coordinamento Istituzionale, definiscono le tematiche a valenza sociale di competenza dei Consultori interdistrettuali e le relative formule organizzative”. “Questa delibera – continua Attolini - si inserisce, quindi, nel solco tracciato da decisioni precedentemente assunte dalla giunta pugliese per il potenziamento e il miglioramento della qualità dell’assistenza alle donne, proseguito con la ridefinizione dei punti nascita, in coerenza con quanto previsto dalle “Linee di indirizzo per il percorso nascita” che prevede ulteriori passi che saranno compiuti nel prossimo anno. L’obiettivo è quello di tutelare la salute della donna, attraverso percorsi di consapevolezza della maternità voluta, elaborando percorsi di supporto e miglioramento del percorso nascita, e della maternità non voluta, offrendo assistenza alle donne che intendano interrompere consapevolmente la gravidanza.” “Un ulteriore motivo di soddisfazione – conclude l’Assessore Attolini – deriva dal ruolo centrale e di primo piano che ha avuto l’Osservatorio Regionale permanente sulla salute ed il benessere delle donne nell’elaborazione di questo progetto che rende il Servizio Sanitario pugliese un vero e proprio baluardo per la tutela del diritto alla salute e all’assistenza delle donne.” |
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PUGLIA, DELIBERA CONSULTORI: "DISPONIBILE A CONFRONTO CON FORUM FAMIGLIE" |
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Bari, 7 gennaio 2012 - In riferimento alla nota diffusa il 2 Gennaio dal Forum delle Associazioni Famigliari della Puglia, l’assessore alle Politiche della Salute, Ettore Attolini, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “sulle critiche riguardo il tasso di abortività e la funzionalità dei consultori confermo la necessità di una riorganizzazione del sistema. Per questo la Giunta ha approvato la delibera che prevede una rifunzionalizzazione e una migliore dislocazione dei consultori, in modo da migliorare ogni servizio previsto dalla legge”. “Non ho nessuna difficoltà – conclude l’assessore – ad incontrare una rappresentanza del Forum delle associazioni famigliari, per approfondire le tematiche proposte nella loro lettera aperta e avviare un confronto produttivo e utile per la tutela della salute delle donne pugliesi”. |
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POTENZA, S. CARLO: NUOVO PRIMARIO CARDIOCHIRURGIA |
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Potenza, 7 gennaio 2013 - Il nuovo primario di Cardiochirurgia del San Carlo è un lucano di Salandra: Nicola Marraudino, 52 anni. Insegna Cardiochirurgia al Policlinico di Bari ed è responsabile della struttura Trapianti di Cuore dell’azienda universitaria sanitaria pugliese. Il suo curriculum è ricco e qualificato: ha studiato e si è specializzato a Bari ma con esperienze di lavoro all’estero, a Bordeaux e a Barcellona. E´ quanto rende noto una nota dell´Ospedale San Carlo di Potenza. “All’atto dell’insediamento alla direzione del San Carlo – commenta il direttore generale Giampiero Maruggi – a fine marzo 2012 posi tra le mie priorità la nostra cardiochirurgia, a partire dall’impulso da dare al concorso per la scelta del nuovo primario. Al termine di una selezione difficile, perché caratterizzata dalla presenza di tanti curricula qualificati (il che conferma l’attrattività del nostro ospedale), la commissione mi ha sottoposto – come prevedono le norme in vigore – una terna di candidati tra i quali la mia scelta è caduta appunto sul professor Marraudino”. “Confido – ha aggiunto il dg Maruggi – di aver scelto un profilo adeguato alle nostre esigenze, certamente dotato di alte capacità professionali e inoltre delle doti manageriali necessarie in questo ruolo strategico. Sono certo che i bravi professionisti che animano la nostra cardiochirurgia sapranno trovare, sotto la guida del nuovo primario, le giuste motivazioni per riprendere un percorso di crescita sotto tutti i profili e ritornare a quella serenità e tranquillità che in alcuni frangenti si sono smarrite. La nostra cardiochirurgia, per qualità umane e risorse tecnologiche ha tutte le carte in regola - nel solco di una tradizione che ha visto il San Carlo ai vertici della specialità - per programmare il proprio sviluppo diventare sempre più attrattiva nei confronti dei cittadini lucani e anche della più ampia platea extraregionale” “Il professor Marraudino .- conclude Maruggi – del quale mi piace tra l’altro sottolineare i natali lucani, è chiamato a un compito gravoso al quale attenderà con impegno ed entusiasmo. Dal mio canto, nell’augurargli buon lavoro a nome dell’intera direzione strategica, gli assicuro sin d’ora la nostra attenzione e l’attento monitoraggio quantitativo e qualitativo delle performance che da oggi si registreranno”. |
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ANAGRAFE CANINA, AL VIA LA SEMPLIFICAZIONE CON IL SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO DELLA PREVENZIONE COLLETTIVA
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Firenze, 7 gennaio 2013 – Un passo avanti nella semplificazione amministrativa, già avviata in molti settori dalla Regione Toscana, anche per quanto riguarda l’anagrafe canina. Dal 1 gennaio la gestione di tutti i dati e delle informazioni che riguardano l’anagrafe canina, gli animali da affezione e le informazioni sanitarie ad essi collegate, sarà effettuata dalle Asl utilizzando il Sistema Informativo Sanitario della Prevenzione Collettiva (Sispc) che sarà dotato delle funzionalità che consentono di telematizzare e semplificare qualsiasi comunicazione o adempimento. Tutte le informazioni che ad oggi sono presenti sui sistemi informativi di gestione dell’anagrafe canina delle Asl verranno trasferite sul sistema regionale e a partire dal nuovo anno i Dipartimenti di Prevenzione delle Asl e i veterinari libero professionisti riconosciuti per le attività di identificazione elettronica, saranno tenuti alla registrazione delle nuove iscrizioni attraverso il Sispc. |
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MARCHE: PAOLO GALASSI PRESIDENTE DEL COORDINAMENTO ENTI SERVIZIO SANITARIO. |
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Ancona, 7 gennaio 2013 - Paolo Galassi, direttore generale dell´Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti, è stato nominato presidente del Coordinamento degli enti del servizio sanitario regionale, nuovo soggetto dell´organizzazione gestionale della sanità marchigiana, di cui fanno parte il direttore generale dell´Asur Piero Ciccarelli, il direttore generale di Marche Nord Aldo Ricci, il direttore dell´Inrca Giuseppe Zuccatelli. Lo ha deciso il 21 dicembre 2012 la Giunta regionale. Il Coordinamento sarà supportato per gli aspetti tecnici dal dirigente del servizio Sanità della Regione Marche. La Giunta infatti ha nominato Pierluigi Gigliucci nuovo dirigente del Servizio sanità della Regione; dirigente del Servizio Politiche Sociali è Paolo Mannucci. È questa la nuova organizzazione amministrativa che gestirà la Sanità marchigiana. Con la Legge Finanziaria 2013, approvata nella seduta del 19 dicembre scorso, l’Assemblea legislativa ha soppresso il dipartimento Salute e Servizi Sociali, definendo un nuovo assetto delle strutture regionali e delle competenze in materia di sanità e politiche sociali, separando nettamente le funzioni di programmazione da quelle di gestione. |
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