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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Giugno 2013
ALIMENTI: ADDITIVI UE – IL CIBO CHE MANGIAMO È PIÙ SICURO  
 
Dal 1° giugno entra in vigore una nuova lista di additivi approvati a livello di Ue, che comprende solo gli additivi giudicati sicuri sulla base di una valutazione scientifica. Il principale vantaggio delle nuove norme è la trasparenza: gli additivi saranno elencati in modo chiaro in base alla categoria di alimenti ai quali possono essere aggiunti. Gli additivi alimentari sono utilizzati in genere per conservare, colorare o addolcire gli alimenti. La condizione più importante per il loro uso è che siano sicuri e giustificati da un punto di vista tecnologico, che non siano ingannevoli per il consumatore e anzi gli apportino dei benefici. Per garantire che gli additivi continuino ad essere usati in tutta sicurezza, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha approvato un vasto programma di rivalutazione, attualmente in corso. Per maggiori informazioni: Memo/13/480; additivi alimentari; video http://ec.Europa.eu/dgs/health_consumer/
information_sources/videos/fs/fa/food_additives_en.mp4
 
   
   
BRUXELLES: SODDISFAZIONE DELLA COMMISSARIA DAMANAKI PER L´ACCORDO SULLA RIFORMA DELLA POLITICA COMUNE DELLA PESCA  
 
Maria Damanaki, commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha accolto con soddisfazione il 30 maggio 2013, l´accordo raggiunto dal Consiglio dei ministri e dal Parlamento europeo sulla nuova politica della pesca dell´Ue. L´accordo segna la tappa conclusiva di un lungo processo, iniziato con un´ampia consultazione culminata nel 2011 nella presentazione di un ambizioso pacchetto di proposte di riforma da parte della Commissione europea. Esso fa seguito a una serie di colloqui tra la presidenza irlandese guidata da Simon Coveney, ministro irlandese dell´agricoltura, dell´alimentazione e degli affari marittimi, e il Parlamento europeo, con la Commissione in veste di facilitatore. Le ultime questioni da risolvere riguardavano quattro aspetti cruciali nel settore della pesca: l´obiettivo del rendimento massimo sostenibile, il divieto di rigetto, la regionalizzazione e la gestione della capacità della flotta. La commissaria Damanaki ha dichiarato: "L´accordo rappresenta una svolta storica per quanti operano nei settori della pesca e dell´acquacoltura e cambierà radicalmente il nostro modo di pescare in futuro. 1. Con questo accordo gettiamo le basi per assicurare un futuro sostenibile ai nostri pescatori e al settore della pesca europeo. Conseguiremo questo obiettivo portando gli stock ittici al di sopra dei livelli sostenibili, allineando le possibilità di pesca ai pareri scientifici e ponendo fine ai rigetti in mare, ossia la pratica di riversare in mare pesci morti dopo averli pescati, e alle altre pratiche rovinose. 2. Applicheremo gli stessi principi alla pesca in acque straniere, rispettando così pienamente il diritto internazionale e gli impegni assunti. 3. Bruxelles non sarà più il centro di tutto il processo decisionale. Non opereremo più secondo i principi della microgestione ma passeremo alla regionalizzazione, collaborando con le autorità regionali e le parti interessate per trovare soluzioni su misura per ogni problema. 4. Cambieremo infine la nostra politica di mercato migliorando l’informazione dei consumatori: in questo modo i pescatori europei potranno ricevere il giusto prezzo per il loro pesce. La riforma della politica comune della pesca è uno strumento potente per favorire la crescita e l’occupazione in un momento in cui l´Europa ne ha disperato bisogno. Sono molto grata alla signora Rodust e al ministro Coveney per l´instancabile impegno profuso per il raggiungimento di questo risultato. Desidero inoltre ringraziare il Consiglio dei ministri e il Parlamento europeo per l´apertura e l´equilibrio dimostrati nel corso di tutto il processo negoziale Si tratta ora di continuare a lavorare con lo stesso impegno per attuare le riforme e fare in modo che si rivelino vincenti per il settore, i cittadini e l´economia dell´Europa." Contesto - L´obiettivo generale della nuova politica della pesca è porre fine all´eccessivo sfruttamento delle risorse e garantire la sostenibilità della pesca dal punto di vista ambientale, economico e sociale. La riforma intende creare i presupposti per garantire un futuro migliore al settore e ai pescatori e per preservare l´ambiente marino da cui essi dipendono. La politica mira a riportare gli stock ittici a livelli sostenibili conferendo una solida base scientifica alla fissazione delle possibilità di pesca. Essa intende inoltre sostenere una crescita settoriale sostenibile, creare opportunità occupazionali nelle zone costiere e assicurare ai cittadini dell´Ue un approvvigionamento ittico sano e sostenibile. La riforma contribuisce alla strategia Europa 2020 e costituisce un elemento cruciale dell´azione volta a garantire una maggiore coerenza nelle politiche destinate ai mari e alle zone costiere dell´Ue, favorendo il conseguimento di solidi risultati economici per il settore e una maggiore coesione nelle regioni costiere. Varata nel 1970 dai sei paesi fondatori della Comunità europea per creare un mercato comune per i prodotti ittici, la politica comune della pesca si è evoluta nel tempo. L´ultima grande riforma risale al 2002.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: NUOVE REGOLE PER ALIMENTI PER L´INFANZIA, ALIMENTI DIETA SPECIALE E CIBO A BASSO CONTENUTO CALORICO  
 
Norme in materia di etichettatura e contenuto di latte per bambini e alimenti destinati a fini medici speciali dovrebbero essere meglio definiti al fine di tutelare i consumatori e di distinguere più chiaramente tra alimenti di consumo corrente e alimenti per gruppi specifici, afferma un accordo raggiunto dal Parlamento e negoziatori del Consiglio. L´accordo, unanimemente approvato dal comitato di salute pubblica Mercoledì scoirso, copre anche alcune diete ipocaloriche. La nuova normativa, ha guidato in Parlamento di Frédérique Ries (Alde, Be), andrà a sostituire i vari pezzi della legislazione attualmente in vigore, al fine di semplificare e chiarire le norme in materia di etichettatura e composizione dei prodotti che costituiscono circa l´1-2% della totale del mercato alimentare. Si tratta di alimenti per lattanti e di proseguimento (per i bambini dai sei agli otto mesi), cibo a base di cereali, alimenti per fini medici speciali e sostituti dell´intera razione alimentare per il controllo del peso. "Con questo nuovo regolamento sugli alimenti speciali, il Parlamento europeo vuole inviare un messaggio semplice: i bambini e le persone che sono gravemente malati non sono normali consumatori e le norme sulla sicurezza e la qualità deve essere adattata di conseguenza", Frédérique Ries, ha detto dopo il voto. Bambino latti - Il testo approvato prevede che, in futuro, l´etichettatura dei preparati a base di latte per i bambini fino all´età di 12 mesi (compreso di proseguimento) non includerà alcuna foto di bambini o altre immagini destinate a "idealizzare" l´uso di tali preparati, con l´obiettivo di garantire che l´allattamento al seno non si scoraggia. Il Parlamento invita inoltre la Commissione a chiarire la complessa situazione giuridica di latte destinato ai bambini di età compresa tra 12 a 36 mesi (i cosiddetti "latti di crescita-up" o "latti bambini ´") e di proporre una legislazione specifica, se necessario. Residui di antiparassitari - Il Parlamento chiede alla Commissione di garantire che i residui di antiparassitari in tali prodotti sono ridotti al minimo. La Commissione dovrebbe inoltre presentare una relazione sulla possibile necessità di una legislazione sugli alimenti destinati a persone che praticano sport, si dice. Glucosio e intolleranza al lattosio- Norme particolari relative all´etichettatura di glutine e lattosio devono essere redatte in una normativa separata sulle informazioni ai consumatori sugli alimenti, l´accordo dice. (Lattosio non è coperta da norme armonizzate a livello Ue.) Prossimi passi - La commissione raccomanda che approva l´accordo negoziato con i ministri dell´Unione europea. Esso sarà sottoposto a votazione nel pieno Casa a Strasburgo nel mese di giugno.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATA DAL PRESIDENTE DURNWALDER LA "RELAZIONE AGRARIA E FORESTALE 2012"  
 
È stata presentata il 30 maggio dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder la “Relazione agraria e forestale 2012” che raccoglie tutti i dati più completi ed aggiornati riguardanti questi due importanti settori dell’economia altoatesina. Il testo viene elaborato annualmente dalle Ripartizioni provinciali agricoltura, foreste, sperimentazione agraria e forestale, formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica. Il presidente della Provincia, competente per il settore dell´agricoltura ha iniziato il suo intervento nel corso della conferenza stampa sottolineando che "Il 2012 non è stato un anno negativo per l´agricoltura che si è affacciata al 2013 con una tendenza positiva per il futuro. Un futuro in cui cerchiamo di assicurare con molto impegno condizioni di base adeguate. Così anche nel 2012 abbiamo sfruttato tutte le possibilità a nostra disposizione per indirizzare la riforma della politica agricola comune a favore dell´agricoltura di montagna e quindi del nostro territorio. Siamo riusciti più volte a richiamare importanti politici europei nella nostra provincia, anche grazie alla grande attrattiva turistica dell´Alto Adige, e a mostrare loro le importanti sfide e i problemi dell´agricoltura locale, caratterizzata da piccole strutture". Negli ultimi anni l´agricoltura e la silvicoltura altoatesine sono diventate una sorta di vero e proprio modello di riferimento sia a livello nazionale che europeo. Questi successi ha proseguito il presidente "Si basano sull´impegno attivo, sulla professionalità e sulla competenza tecnica. Per continuare a rafforzare e sostenere questa competenza tecnica, nel 2012 sono state condotte con successo le trattative per la costituzione dell´assistenza tecnica per i contadini di montagna sull´esempio del Centro di consulenza dell´Alto Adige. In questo modo si pongono le basi per un´efficiente consulenza di alta qualità per la praticoltura e l´agricoltura di montagna, per poter affrontare in modo efficiente le sfide future, dai costi medi aziendali al riscaldamento globale". A causa dei fattori climatici avversi (pioggia e gelate) nel 2012 si è registrato un calo del 20% della raccolta finale della frutta Di conseguenza dopo 4 anni la produzione è scesa nuovamente sotto la soglia di 1 milione di tonnellate. Le abbondanti precipitazioni e le alte temperature hanno invece favorito buone produzioni e buona qualità del foraggio nella praticoltura. Nel corso del 2012, ha sottolineato Durnwalder, si sono potuti mantenere alti prezzi del latte, mentre i ricavi calano a causa del tendenziale aumento dei costi. Questo relativizza fortemente le già modeste prospettive di guadagno dell´agricoltura di montagna. Ricavi leggermente superiori sono stati conseguiti dalla produzione biologica, però fino ad ora il grado di trasformazione delle aziende non tiene il passo della domanda. Per quanto riguarda la consistenza del bestiame, l´alimentazione e l´allevamento, non si registrano note negative. "La domanda del consumatore di prodotti ecologici è sempre salda ed offre buone prospettive per il futuro. In frutti- e viticoltura la parte ecologica delle superfici coltivate è rimasta relativamente costante da alcuni anni e attualmente non fa pensare ad un veloce cambiamento". Pochi mutamenti si osservano anche fra le varietà delle mele locali. In base alla domanda, si riscontrano eccedenze di Golden e la percentuale di trasformazione media del 4% è ancora molto bassa. "Le nostre organizzazioni di ricerca e consulenza cercano da anni varietà redditizie e adatte al mercato ed elaborano raccomandazioni corrispondenti. Il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg ha un ruolo particolarmente importante in questo senso". Il Centro Laimburg si colloca infatti come istituto di ricerca leader e promotore di nuove idee nel settore agricolo altoatesino. L´attività di ricerca e sperimentazione persegue l´obiettivo di aumentare la competitività e la sostenibilità dell´agricoltura altoatesina attraverso una ricerca orientata alla pratica. Durante il 2012 il Centro sperimentale Laimburg si è concentrato sulle sfide agricole attuali e future, basandosi sui 4 pilastri tematici che rappresentano le priorità a lungo termine della ricerca del Centro: difesa delle piante, varietà e agrobiodiversità, altitudine-montagna e qualità. Oltre alle attività di ricerca, il Centro sperimentale Laimburg offre un ampio spettro di analisi di routine come servizio per conto di terzi: nel 2012 nei laboratori di enologia e di chimica agraria sono stati analizzati in totale 19.542 campioni per circa165.000 singoli parametri. "Il successo futuro della nostra agricoltura" ha ribadito il presidente Durnwalder "dipenderà in grande misura da come riusciremo a trasferire conoscenza, risultati e competenze dal mondo delle conoscenze all´agricoltura pratica. Pertanto il nostro obiettivo è di radicare in modo ancora più forte nei nostri agricoltori la cultura dell´educazione permanente e dell´analisi. In questa direzione volgono le iniziative come la citata consulenza per l´agricoltura di montagna, così come l´obiettivo di un collegamento in rete ancora maggiore fra risultati di ricerca, la formazione e l´insegnamento. L´incremento nel numero di studentesse e studenti, ma anche l´attenzione verso le diverse offerte di formazione, aggiornamento e consulenza, evidenziano un rinnovato interesse verso l´agricoltura, l´economia domestica e la nutrizione e denotano il fatto che i giovani vedono in questi settori prospettive per il futuro. Ciò induce i responsabili della formazione agricola, forestale e di economia domestica a proseguire la strada intrapresa del riallineamento e dell´evoluzione delle scuole professionali e a collegarle all´ambiente rurale". La Relazione agraria e forestale è articolata in sette capitoli che riguardano rispettivamente le seguenti tematiche: la formazione professionale agraria, forestale e di economia domestica; il Centro di sperimentazione agraria e forestale di Laimburg; Agricoltura parte generale, sviluppo annuale, dati della produzione e commercializzazione e confronti; Agricoltura: misure d´incentivazione; Il Servizio veterinario provinciale; Foreste ed alpeggi; Il Bilancio. Hanno preso parte alla conferenza stampa Heinrich Holzer, direttore del Dipartimento agli enti locali, protezione antincendi e civile, agricoltura, foreste, opere idrauliche, sperimentazione agraria e forestale, Paul Profanter, direttore della Ripartizione foreste, Stefan Walder, direttore della Ripartizione Formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, Günther Unterthiner, direttore dell´Ufficio pianificazione forestale e Mario Broll, dell´Ispettorato forestale di Silandro. Il testo integrale della Relazione sarà disponibile anche su Cdrom ed a breve potrà essere richiesto direttamente alla Ripartizione agricoltura, che ha sede in via Brennero,6 a Bolzano, Tel. 0471 415100; E-mail: landwirtschaft@provincia.Bz.it ; homepage: http://www.Provincia.bz.it/agricoltura/default.asp  
   
   
UMBRIA: PROROGATE AL 31 AGOSTO RENDICONTAZIONI INVESTIMENTI PER MIGLIORAMENTO AZIENDE AGRICOLE  
 
Perugia - La Giunta regionale, su iniziativa dell´assessore all´agricoltura, Fernanda Cecchini, ha deliberato la proroga al 31 agosto 2013 per le rendicontazioni da parte delle aziende agricole, della realizzazione di investimenti in strutture ed attrezzature così come previsto dalla "Misura 121". , "La ´Misura 121´ prevede tra gli adempimenti, l´obbligo di completare il piano di miglioramento aziendale dimostrando di aver realizzato gli obiettivi annunciati nella domanda di aiuto - ha spiegato l´assessore Cecchini - Con l´approvazione della proroga, la Giunta regionale ha tenuto conto delle difficoltà che vivono in questo momento gli imprenditori del settore. Va sottolineato - ha aggiunto - che il completamento del piano di miglioramento delle attività è legato alla realizzazione di investimenti in strutture ed attrezzature i cui tempi di realizzazione sono condizionati in modo significativo dalle condizioni climatiche, soprattutto quando queste assumono carattere di eccezionalità, come è avvenuto in Umbria lo scorso novembre. Inoltre, in questo particolare momento storico, sono note le oggettive difficoltà di accesso al credito che, da diverso tempo, a causa della recessione economica, incontrano le imprese". "Proprio in seguito agli eventi calamitosi del novembre 2012, con la delibera n. 1456 del 19 novembre 2012 - prosegue l´assessore - la Giunta regionale, ha accordato una proroga al 31 maggio 2013 per la presentazione dei rendiconti per le domande di aiuto finanziate ai sensi della ´Misura 121´ del Piano di Sviluppo Rurale in scadenza al 31 dicembre 2012. Successivamente, la Confederazione Italiana degli Agricoltori e la Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Forestali hanno rappresentato la necessità di molte imprese di ottenere una proroga per la presentazione dei rendiconti per il protrarsi della straordinaria e negativa situazione meteorologica che non ha permesso a molte imprese il completamento degli investimenti, in particolare quelli immobiliari e in seguito alle difficoltà incontrate da molte imprese sia nell´accesso al credito, sia per la lentezza dei processi decisionali delle banche nei casi di affidamento. Di conseguenza, tenendo conto del fatto che la ristrettezza dei tempi potesse in qualche modo creare sofferenza ad un comparto fortemente dinamico nell´economia umbra, è stata deciso allungare di altri tre mesi il termine temporale stabilito per la rendicontazione".  
   
   
AGRICOLTURA. DECRETO PRESIDENTE LUCA ZAIA INTEGRA RISORSE A BANDO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE  
 
Venezia - Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato il 30 maggio un Decreto urgente che integra le risorse messe a bando dal Programma di Sviluppo Rurale, così da ottimizzare la spesa residua ancora disponibile, e che differisce i termini previsti per la conclusione di iniziative finanziate con precedenti delibere. Il Decreto in questione, finalizzato all’approvazione da parte di Avepa delle graduatorie dei beneficiari, sarà ratificato con deliberazione della Giunta regionale nella prima seduta utile. L’importo massimo delle obbligazioni di spesa è stato determinato in circa 7 milioni 410 mila euro. Con lo stesso decreto sono stati differiti al 31 dicembre dell’anno corrente e al 31 marzo del 2014 i termini per la realizzazione di interventi previsti rispettivamente da due delibere di Giunta del 2011, una riguardante la Misura 111, azione 2 “Interventi di informazione” e azione 4 “Attività di informazione e di supporto al Sistema regionale della conoscenza in agricoltura”, nonché la Misura 331; l’altra la misura 311 che promuove l’incentivazione della produzione di energia e biocarburanti da fonti rinnovabili. Le compensazioni e integrazioni finanziarie previste dal Decreto in questione riguardano il Pacchetto giovani, il cosiddetto “Pacchetto Rovigo”, le infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento della selvicoltura, il benessere animale (ovaiole e suini), interventi ambientali, l’accrescimento valore aggiunto dei prodotti agricoli, la diversificazione in attività non agricole, la creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali, lo sviluppo dell’ospitalità agrituristica.  
   
   
UE, DOMANDE E RISPOSTE SUL NUOVO, RIFORMA DELLA POLITICA COMUNE DELLA PESCA  
 
Bruxelles - L´obiettivo generale della riforma della politica comune della pesca (Pcp) è quello di rendere la pesca sostenibile - ambientalmente, economicamente e socialmente. La nuova politica porterà gli stock ittici a livelli sostenibili e smetterà di pratiche di pesca dispendiosi. Essa fornirà ai cittadini dell´Unione europea un approvvigionamento alimentare stabile, sicuro e sano per il lungo termine, ma cerca di portare nuova prosperità al settore della pesca, fine della dipendenza dai sussidi e di creare nuove opportunità di crescita e occupazione nelle zone costiere. Assistenza finanziaria dell´Ue attraverso la proposta marittima europea e Fondo per la pesca ( Ip/11/1495 ) sarà a disposizione per sostenere gli obiettivi di sostenibilità della nuova politica. Perché è necessaria una nuova politica? Politica della pesca in Europa ha urgente bisogno di una riforma. Le navi stanno ancora recuperando più pesce di quanto può essere riprodotta in modo sicuro. L´industria della pesca si trova ad affrontare un futuro incerto. In questo contesto, la Commissione europea ha proposto nel 2011 una riforma ambiziosa della politica. Questa riforma è di mettere in atto le condizioni per un futuro migliore per i pesci e la pesca allo stesso modo, così come l´ambiente marino che li supporta. La riforma della Pcp contribuirà alla strategia Europa 2020 e la politica si adopererà robusta performance economica del settore, la crescita inclusiva e una maggiore coesione nelle regioni costiere. La sostenibilità è al centro della riforma della Pcp. Pesca sostenibile si intende la pesca a livelli che non mettono in pericolo la riproduzione degli stock e che forniscono rendimenti elevati a lungo termine. Ciò richiede la gestione del volume di pesce tirato fuori dal mare attraverso la pesca. Secondo le nuove scorte di Pcp deve essere sfruttati a livelli sostenibili, definito come il massimo di catture che può essere presa in modo sicuro anno dopo anno e che mantiene la dimensione della popolazione di pesce alla massima produttività. Questo livello è noto come il ´rendimento massimo sostenibile´ (Msy). Questo obiettivo è sancito dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, ed è stato confermato al vertice mondiale del 2002 sullo sviluppo sostenibile come obiettivo il mondo dovrebbe raggiungere entro il 2015. La nuova Pcp deve impostare i livelli di pesca a livelli di Msy entro il 2015, se possibile, e al più tardi entro il 2020 per tutti gli stock ittici. Stime uno spettacolo che, se gli stock sono sfruttati in questo modo, le dimensioni degli stock potrebbe aumentare di circa il 70%, con livelli di cattura migliorati, redditi e salari per gli equipaggi. Pesca sostenibile sarà anche liberare il settore delle catture di seconda sostegno pubblico. Renderà più facile per raggiungere la stabilità dei prezzi in condizioni di trasparenza, con benefici evidenti per i consumatori. Quali sono gli elementi principali della nuova politica? La pluriennale di gestione basata sugli ecosistemi Per ricostruire una vivace economia della pesca in Europa, l´ambiente marino deve essere protetto in modo più efficace. Pesca nell´Ue saranno gestiti da piani pluriennali e governate da un approccio ecosistemico e l´approccio precauzionale per garantire che l´impatto delle attività di pesca sugli ecosistemi marini sono limitati. Questo permetterà di garantire le risorse e massimizzare i rendimenti a lungo termine. Piani di gestione pluriennali si sposteranno dagli attuali piani di single stock a piani di pesca basati - che copre più stock ittici a un minor numero di progetti a sostegno del conseguimento della sostenibilità. Azioni verranno gestiti anche attraverso la fissazione delle possibilità di pesca da parte del Consiglio, e di altre misure di conservazione e tecniche che fanno parte della cassetta degli attrezzi degli strumenti proposti. Banning scarti Scartando, che è la pratica di gettare in mare pesce non desiderato, è stimato al 23% delle catture totali (sostanzialmente più in alcune attività di pesca!). Questa pratica inaccettabile verrà gradualmente eliminato con un calendario preciso di attuazione (progressivamente tra il 2015 e il 2019) e in combinazione con alcune misure di accompagnamento. Saranno obbligati Pescatori di sbarcare tutte le specie commerciali che catturano. Pesce sotto misura non può generalmente essere venduto per il consumo umano. Gli Stati membri devono fare in modo che le loro navi da pesca sono attrezzate per garantire la piena documentazione di tutte le attività di pesca e di trasformazione al fine di monitorare il rispetto dell´obbligo di sbarcare tutte le catture. Questo divieto porterà a dati più attendibili sugli stock ittici, sostenere una migliore gestione e migliorare l´efficienza delle risorse. E ´anche un incentivo per i pescatori a evitare le catture accidentali per mezzo di soluzioni tecniche, come attrezzi da pesca più selettivi. Gestione della capacità della flotta peschereccia Gli Stati membri dovranno garantire che la capacità della flotta (numero e dimensioni delle navi) è in equilibrio con le possibilità di pesca. Qualora uno Stato membro identifica sovraccapacità in un segmento di flotta, si svilupperà un piano d´azione per ridurre questo eccesso di capacità. Se uno Stato membro non raggiunge la necessaria riduzione della capacità della flotta, i finanziamenti nell´ambito dello strumento finanziario europeo può essere sospeso. Il supporto per la piccola pesca Nell´ue, i conti flotta artigianale per il 77% della flotta complessiva dell´Ue in numero di navi, ma in media il suo impatto sulle risorse è minore, con solo l´8% del totale Ue in termini di stazza (stazza delle navi) e il 32% della potenza del motore Ue. Pesca costiera su piccola scala spesso svolgono un ruolo importante nel tessuto sociale e l´identità culturale di molte regioni costiere europee. Essi richiedono pertanto un sostegno specifico. La riforma della Pcp si estende al 2022 la facoltà per gli Stati membri di limitare la pesca in una zona di 12 miglia nautiche dalla costa. Il futuro strumento finanziario per la pesca prevede misure utili per la piccola pesca e aiuterà le economie locali ad adattarsi ai cambiamenti. Lo sviluppo sostenibile dell´acquacoltura Un quadro migliore per l´acquacoltura aumenterà la produzione e la fornitura di frutti di mare nell´Ue, ridurre la dipendenza dalle importazioni di pesce e di stimolare la crescita nelle zone costiere e rurali. Entro il 2014, gli Stati membri dovranno elaborare piani strategici nazionali per rimuovere gli ostacoli amministrativi e sostenere standard ambientali, sociali ed economici per l´industria di allevamento di pesce. Un nuovo Acquacoltura Consiglio Consultivo sarà istituito per dare consigli su problemi connessi con l´industria. Vi è una chiara dimensione europea in acquacoltura sviluppo: le scelte strategiche effettuate a livello nazionale possono avere un impatto su tale sviluppo negli Stati membri confinanti. Migliorare le conoscenze scientifiche Informazioni affidabili e up-to-date sullo stato delle risorse marine è essenziale per supportare decisioni di gestione, nonché efficace attuazione della Pcp riformata. La Pcp stabilisce le norme e gli obblighi fondamentali per gli Stati membri in questo settore. Gli Stati membri saranno affidate la raccolta, il mantenimento e la condivisione di dati su stock ittici, flotte e l´impatto della pesca a livello di bacino marittimo. Saranno istituiti programmi di ricerca nazionali per coordinare questa attività La governance decentrata La nuova Pcp avvicinare le decisioni per le zone di pesca, e sarà chiarire i ruoli e gli obblighi di ciascun attore. Finirà micro-gestione da Bruxelles in modo che i legislatori dell´Ue dovranno solo definire il quadro generale, i principi fondamentali e le norme, gli obiettivi generali, gli indicatori di performance e le tempistiche. Gli Stati membri dovranno quindi sviluppare raccomandazioni sulle misure effettive di attuazione, e coopereranno a livello regionale. Quando tutti gli Stati membri interessati sono d´accordo, queste raccomandazioni possano essere recepiti nelle norme applicabili a tutti i pescatori interessati. Nuova politica di mercato - potenziamento del settore e meglio i consumatori informati La nuova politica di mercato mira a rafforzare la competitività dell´industria europea, migliorare la trasparenza dei mercati, e di garantire la parità di condizioni per tutti i prodotti commercializzati nell´Unione. Il regime di intervento esistente sarà modernizzato e sostituito e semplificato: le organizzazioni di produttori sarà consentito di comprare i prodotti della pesca, quando i prezzi scendono sotto un certo livello, e immagazzinare i prodotti per la loro immissione sul mercato in una fase successiva. Questo sistema favorirà la stabilità del mercato. Le organizzazioni di produttori potranno anche svolgere un ruolo maggiore nella gestione collettiva, monitoraggio e controllo. Nuove norme di commercializzazione in materia di etichettatura, qualità e tracciabilità darà ai consumatori informazioni più chiare e aiutarli a sostenere una pesca sostenibile. Alcune informazioni di etichettatura sarà obbligatoria, le altre indicazioni possono essere fornite su base volontaria. Assunzione di responsabilità internazionale Molti degli stock ittici mondiali sono dichiarati essere pienamente sfruttato o sfruttati in eccesso, secondo la Fao. L´ue, essendo il più grande importatore mondiale di prodotti della pesca, in termini di valore, deve agire all´estero come a casa. La politica esterna della pesca deve essere parte integrante della Pcp. Nelle organizzazioni internazionali e regionali, l´Ue dovrà quindi difendere i principi di sostenibilità e di conservazione degli stock ittici e la biodiversità marina. Sarà stabilire alleanze e intraprendere le azioni con i partner chiave per combattere la pesca illegale e ridurre la sovraccapacità. Negli accordi bilaterali di pesca con i paesi extra-Ue, l´Ue promuoverà la sostenibilità, il buon governo e dei principi della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto. Accordi di partenariato nel settore della pesca sostenibili (Sfpas) sostituirà gli accordi esistenti e si farà in modo che lo sfruttamento delle risorse della pesca si svolge sulla base di pareri scientifici solo indirizzando le risorse eccedenti che il paese partner non può o non vuole pesce stesso. Sotto Sfpas, i paesi partner devono essere compensati per garantire l´accesso alle loro risorse di pesca e contributo finanziario è fornito ai paesi partner per l´attuazione di una politica della pesca sostenibile. Ci saranno nuove norme in materia di controllo e di attuazione? La proposta è coerente con il nuovo regime di controllo dell´Ue dal 2010 2 ed integra gli elementi di base del controllo e la disciplina di attuazione per il rispetto delle norme della Pcp. Alla luce dell´introduzione dell´obbligo di sbarco per evitare i rigetti, la Commissione propone obblighi di monitoraggio e di controllo, in particolare in relazione alle attività di pesca pienamente documentata, così come progetti pilota su nuove tecnologie di controllo della pesca che contribuiscono alla pesca sostenibile. Quando verrà la riforma entrerà in vigore? Con la nuova politica ora concordata a livello politico, la messa a punto e l´adozione formale seguiranno nei prossimi mesi. La nuova politica entrerà in vigore il 1 ° gennaio 2014. L´applicazione delle nuove regole sarà graduale, per esempio l´obbligo di atterraggio, perché non vi è la necessità per il settore di adattarsi e di essere in grado di fornire risultati. Ma la riforma stabilisce scadenze chiare.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI: RISORSE PAC AMMORTIZZATORI AGGIUNTIVE E DA DESTINARE SOLO AI LAVORATORI CAMPANI  
 
L´assessore regionale al Lavoro Severino Nappi ha partecipato il 31 maggio all´audizione della Commissione Lavoro e della Commissione Finanze della Camera dei Deputati sul decreto di rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga. D´intesa col presidente Caldoro, l´assessore Nappi ha chiesto espressamente che le risorse stanziate nell´ambito del Piano di Azione Coesione, inserite nel decreto quali fonti di finanziamento degli ammortizzatori, siano aggiuntive e non sostitutive di quelle nazionali e destinate esclusivamente ai lavoratori della Campania. "E´ una questione di regole, di giustizia e di equità sociale”, ha dichiarato l’assessore Nappi. "Come i cittadini della Campania concorreranno a sostenere i lavoratori delle altre regioni, cosi deve accadere reciprocamente in favore dei nostri lavoratori. Mi sembra importante segnalare che la nostra posizione è stata formalmente condivisa da tutte le Regioni e rappresentata alle Commissioni Parlamentari anche dal coordinatore della Ix Commissione della conferenza Stato-regioni."  
   
   
UNGULATI, IL ‘CASO TOSCANA’ IN COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA  
 
Firenze – La presenza degli ungulati rappresenta un’emergenza per la Toscana. Secondo le stime dell’assessorato all’agricoltura la fauna selvatica ha ampiamente superato le 350mila unità , quasi il doppio rispetto a dieci anni fa. Un numero così elevato da mettere a repentaglio l’equilibrio ambientale di tutta la regione, causando problemi ingenti anche dal punto di vista idrogeologico e forestale, per non parlare poi degli incidenti che questi animali provocano sulle strade toscane. La stima dei danni si attesta su un milione e 700mila euro. Sul tema del conflitto tra fauna selvatica e produzioni agricole e zootecniche si è svolta il 29 maggio a Montecitorio un’audizione della Commissione agricoltura della Camera, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale Gianni Salvadori e il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras. “Ringrazio il presidente della commissione Luca Sani per aver introdotto un argomento di cosi forte significato per l’economia e l’ambiente toscano – sottolinea l’assessore Salvadori – ed aver permesso di porre all’attenzione del Parlamento italiano i dati di una vera e propria emergenza. Abbiamo avuto la possibilità di evidenziare una situazione che coinvolge non solo la Toscana ma la maggior parte delle regioni italiane”. “E’ emersa la necessità – aggiunge Salvadori – di un intervento normativo nazionale che permetta alle Regioni di poter approvare piani di intervento che determinino l’urgente riequilibrio ambientale, tutelando così la biodiversità fortemente messa a disagio per l’eccedente presenza di ungulati. Al centro delle proposte, anche normative, ci sono il mondo produttivo agricolo e la tutela della biodiversità, il ripristino di ecosistemi compromessi da eccessive presenze e la difesa di reddito e occupazione”. Oltre al problema degli ungulati, in alcune zone della Toscana assume dimensioni preoccupanti il fenomeno della predazione e del patrimonio zootecnico, solo in parte dovuto al ritorno del lupo, specie particolarmente protetta dalle direttive comunitarie, integralmente recepite dallo Stato italiano. “Grossa parte della predazione – prosegue Salvadori – è dovuta a cani vaganti e ibridi cane-lupo, vero problema per la conservazione della specie in purezza . E’ su questi nuovi predatori che si deve intervenire, potenziando gli strumenti assicurativi già disponibili, con una forte prevenzione e con una norma nazionale più adatta a gestire la situazione”. “Abbiamo garanzie – conclude l’assessore Gianni Salvadori – che il confronto con la commissione della Camera proseguirà per arrivare a scelte condivise, finalizzate al recupero di un equilibrio nei delicati ecosistemi che caratterizzano la Toscana”.  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA; RIFORMA PCP È PUNTO DI EQUILIBRIO ACCETTABILE  
 
“Il compromesso politico raggiunto oggi sulla riforma della Politica comune della pesca (Pcp), è un punto di equilibrio accettabile tra le esigenze della pesca nazionale e i diktat comunitari” commenta così Massimo Coccia, presidente Federcoopesca- Confcooperative il via libera al testo che riformerà la futura politica comune della pesca, dopo un lungo confronto tra Consiglio, Commissione e Parlamento europeo, conclusosi all’alba di oggi. “Una riforma che era partita sotto i peggiori auspici viste le premesse di un testo tutto sbilanciato verso la tutela delle risorse e poco in sintonia con le modalità della pesca professionale, soprattutto quella del Mediterraneo” prosegue Coccia nell’evidenziare come ora, invece, “alcuni dei temi cari a chi opera nel Mediterraneo siano stati recepiti”. La Federcoopesca sottolinea l’importanza di aver ottenuto un approccio più graduale sul divieto dei rigetti e sull’introduzione del principio di rendimento massimo sostenibile. Bene anche l’apertura verso il fermo biologico di pesca, considerato a tutti gli effetti una misura di gestione della risorsa. “Auspichiamo che le linee di indirizzo tracciate dal testo della riforma si rispecchino nel nuovo fondo europeo per il settore (Feamp) che dovrà sostenere adeguatamente i cambiamenti imposti dalla nuova Pcp” conclude Coccia. Rilanciamo inoltre, ancora una volta, l’indifferibile esigenza di un’efficiente macchina amministrativa che sappia far fronte alle nuove ed impegnative sfide imposte dal mutato quadro di riferimento.  
   
   
LA TOSCANA RILANCIA IL PESCE DIMENTICATO E PREMIA I FUTURI CHEF  
 
Figline Valdarno – Undici istituti alberghieri toscani si sono confrontati e sfidati nel concorso di cucina “Pesce povero…ma bello!” che ha avuto come obiettivo la valorizzazione di specie provenienti dal mare toscano ma poco conosciute ed utilizzate. Si tratta, tra gli altri, di sardine, acciughe, sugarello (bianco e nero), polpo e razza di sabbia, pesce sciabola, muggine e palamita. Il 30 maggio l’assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Toscana, Gianni Salvadori, ha consegnato nella sede dell’istituto vincitore a tutte le scuole partecipanti un attestato di merito. La classifica finale ha visto al primo posto l’Istituto Ipssar Vasari di Figline Valdarno (Fi), al secondo il Giuseppe Minuto di Massa e al terzo l’Isis Leopoldo Ii di Lorena di Grosseto. “Non si tratta di pesce povero – ha detto l’assessore regionale Gianni Salvadori nel corso della premiazione – perché in realtà è ricco, ricchissimo di sostanze fondamentali per il nostro benessere: Omega 3 e Omega 6. Preferisco definirlo “dimenticato” perché è stato per tanto tempo protagonista delle tavole e delle ricette tradizionali e poi scordato per dare spazio ad altre specie che non provengono dai nostri mari e che quindi hanno un impatto ambientale molto più pesante. Con questa consapevolezza ci siamo rivolti ai futuri cuochi che potranno diffondere nuovamente l’utilizzo di queste specie. Abbiamo coinvolto così gli istituti alberghieri toscani in questo progetto che va oltre la semplice valorizzazione di un prodotto, ma si configura come una vera e propria operazione culturale visto che abbiamo lavorato sulla formazione dei nuovi “ambasciatori” della cucina toscana, che ringrazio tutti”. Al confronto hanno partecipato anche l’istituto Ferdinando Martini di Montecatini Terme (Pt), il Francesco Datini di Prato, il Chino Chini di Borgo San Lorenzo (Fi), il Giacomo Matteotti di Pisa, il Federigo Enriquez di Castelfiorentino (Fi), il Pellegrino Artusi di Chianciano (Si), il Bernardo Buontalenti di Firenze e l’Angelo Vegni di Cortona (Ar). Il percorso portato avanti con il primo progetto “Pesce Dimenticato” è riuscito ad agire sulla filiera attivando rapporti diretti tra la realtà produttiva (in questo caso i pescatori) e i ristoranti della rete di Vetrina Toscana. Ogni scuola ha ricevuto una giornata di formazione suddivisa in una parte teorica in cui sono state spiegate le caratteristiche delle specie ed una pratica in cui due chef della Cooperativa Peschintavola hanno mostrato come pulire e sfilettare il pesce e come prepararlo per conservare al meglio le caratteristiche di questo prodotto che permette di avere prezzi più bassi visto che il prezzo medio al kg è di 8 €. Adesso all’interno di “Vetrina Toscana” e in collaborazione con “Le strade del Vino”, con il “Consorzio per la tutela dell’Olio extravergine d’oliva Toscano Igp” e con il “Consorzio del pane toscano a lievitazione naturale” verranno realizzati inviti mirati ai ristoratori per avvicinarli all’impiego di specie ittiche a “costo competitivo” mostrando loro un approccio culinario innovativo a questa risorsa sfruttando la fantasia e la creatività dei futuri cuochi degli Istituti Alberghieri. “Buono, saporito e sano: il pesce povero dalla rete alla cattedra” è un Progetto di Unioncamere finanziato da Regione Toscana e Comunità Europea Fep 2007-2013.  
   
   
MOZZARELLA, CAMPANIA: NESSUN RISCHIO CONTAMINAZIONE DA BRUCELLOSI  
 
"La mozzarella di bufala campana non è a rischio contaminazione da brucellosi." Lo ha precisato l’ assessore regionale all´Agricoltura Daniela Nugnes, all´indomani dell´inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere sulle bufale sottoposte a vaccinazione anti-brucellosi in età adulta. “Quello della brucellosi – spiega – è, infatti, un batterio che muore nel corso del processo di pastorizzazione. Ma la nostra attenzione resta alta. Sulla mozzarella, d´altra parte, la Regione Campania si è già attivata approvando, nell´ultima seduta di Giunta, una delibera sulla tracciabilità dell´intera filiera bufalina. “L´obiettivo principale è quello di rendere trasparente l´intero comparto in modo tale da garantire il consumatore e da isolare chi vuole fare affari danneggiando il prodotto e i tanti imprenditori che lavorano con noi per la valorizzazione e la promozione del comparto in Italia e all´estero”, conclude l´assessore Nugnes.  
   
   
ESITI POSITIVI DALLA COMMISSIONE POLITICHE AGRICOLE PER IL SETTORE DELLA PESCA IN CALABRIA  
 
L’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra comunica di aver preso parte alla Commissione Politiche Agricole tenutasi il 30 maggio a Roma, con all’ordine del giorno lo “stato dell’arte del settore pesca e iniziative da attivare”. Nel corso dell´incontro è stata illustrata con forza la situazione di crisi in cui versa il comparto in Calabria, settore in grandissima difficoltà per via principalmente dei profondi cambiamenti originatisi, da oltre un decennio a questa parte, da normative comunitarie e nazionali sempre più restrittive, tese alla salvaguardia del patrimonio ittico anche attraverso la riduzione dello sforzo di pesca. L’assessore Trematerra, nel corso dell’incontro, come già preannunciato nei giorni scorsi, ha avanzato richiesta formale del riconoscimento dello stato di crisi del settore. Cosa che potrebbe permettere l’attivazione di misure, anche straordinarie, in grado di dare ristoro e rilancio al comparto. Tale istanza, ben supportata da dati circostanziati - commenta l’Assessore -, è stata molto favorevolmente condivisa ed accolta dalla Commissione Politiche Agricole che supporterà la Regione Calabria presso il Ministro e la conferenza Stato Regioni per un suo favorevole esito. Si tratta di un ulteriore tassello nel quadro delle iniziative messe in campo in favore delle difficoltà di un comparto che, pur nella consapevolezza delle notevoli problematiche, resta strategico per l’economia regionale anche sotto i profili occupazionali. Questa, prosegue l’Assessore, come si diceva, è solo una delle iniziative messe in campo dall’Assessorato Agricoltura che, è bene precisarlo, sta operando anche in stretto contatto istituzionale con la Direzione Generale della Pesca e dell’Acquacoltura del Mipaaf, con la quale le relazioni sono ormai divenute continue e costanti. Tra le altre iniziative in corso è doveroso ricordare la proposizione di piani di riconversione incentivati con sostituzione con strumenti più selettivi, la predisposizione di piani di gestione locale; lo studio e la raccolta di dati per la predisposizione dei piani di gestione locali per pesche speciali, nuove misure di accesso al credito e di ripianamento delle passività onerose grazie al finanziamento regionale di 500.000 euro a valere sulla L.r. 27/2001. Infine, conclude l’Assessore, va sottolineata la redazione del regolamento per l’esercizio dell’attività di pescaturismo ed ittiturismo, in corso di approvazione da parte della Giunta Regionale, che rappresenta un nuovo strumento in grado di favorire significativamente l’integrazione al reddito degli operatori della pesca e dell’acquacoltura, che testimonia, ancora una volta, come l’azione di questa amministrazione sia finalizzata a rappresentare al meglio gli interessi del comparto, con i fatti e non con slogan di facciata.  
   
   
AGRICOLTURA. ANTICIPAZIONI BANCARIE PREMIO PAC IN VENETO: FINO AL 31 LUGLIO LE RICHIESTE AGLI ISTITUTI DI CREDITO CONVENZIONATI  
 
Venezia - Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, ha deciso di estendere fino al 31 luglio 2013 il periodo utile per presentare le richieste di finanziamento agevolato in anticipazione del premio Pac agli istituti di credito convenzionati aderenti al protocollo d’intesa “Insieme per l’Agricoltura”. La decisione è stata presa in considerazione del crescente interesse che le aziende agricole beneficiarie della Domanda unica 2013 stanno dimostrando nei confronti della possibilità di ottenere anticipazioni bancarie a condizioni migliorative. Le aziende agricole interessate al finanziamento per l’anticipazione del contributo Du 2013 possono rivolgersi direttamente a una delle banche convenzionate le quali, in base a quanto previsto nel protocollo d’intesa “Insieme per l’Agricoltura”, sono tenute ad applicare condizioni di favore. All’interno del sito istituzionale di Avepa, alla pagina www.Avepa.it/ipa  saranno disponibili tutte le informazioni sul protocollo d’intesa in questione.  
   
   
L´AGRICOLURA BIOLOGICA NEL LAZIO: DA TEMATICA DI NICCHIA A SETTORE STRATEGICO PER L´ECONOMIA  
 
Le potenzialità dell´agricoltura biologica nel Lazio e le possibilità di sviluppo del settore sono stati i temi al centro dell´incontro tra l´assessore all´Agricoltura del Lazio, Sonia Ricci e rappresentanti dell´Associazione Italiana per l´Agricoltura Biologica (Aiab) Lazio. "Il biologico deve poter diventare da tematica di nicchia a segmento vero e importante - ha dichiarato l´assessore Ricci - rappresentando uno dei comparti più attivi e innovativi dell´agricoltura regionale. Un settore questo che riesce a dare una viva testimonianza dei principali temi su cui si stanno sviluppando le politiche europee: tutela dell´ambiente, innovazione e rapporto diretto con i consumatori". Soddisfazione è stata espressa da Adolfo Renzi, storico produttore biologico e presidente di Aiab Lazio. "Un incontro proficuo - ha commentato - che ci fa ben sperare per il futuro della nostra agricoltura biologica. Abbiamo avuto modo di affrontare le principali criticità del comparto e dal confronto sono emerse proposte innovative per quanto riguarda le forme di promozione e distribuzione del prodotto biologico, l´accesso alla terra per i giovani, le potenzialità dei biodistretti, la ristorazione collettiva e le mense pubbliche, l´agricoltura sociale e l´importanza della ricerca e innovazione. Tutti temi - ha concluso Renzi - che ci auguriamo trovino spazio nelle future politiche regionali".  
   
   
RIUNIONE COMMISSIONE POLITICHE AGRICOLE  
 
“Una Commissione Politiche Agricole molto partecipata e che intende rilanciare con forza il ruolo delle Regioni nel confronto diretto con il Governo specie su temi di ande urgenza come la nuova Programmazione Pac 2014-2020, il Piano Agricolo nazionale sull’uso dei fitofarmaci, gli Ogm, la caccia, la possibilità di integrare il quantitativo di gasolio agricolo in caso di crisi dei comparti e le problematiche di un settore fortemente in crisi come quello della pesca”. E’ il commento dell’Assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia nonché coordinatore di tutti gli assessori regionali al ramo italiani, Fabrizio Nardoni, all’indomani della riunione svoltasi la scorsa settimana a Roma. “Abbiamo l’obbligo di approfondire, con gruppi di lavoro interregionali a livello tecnico, tematiche che premono urgentemente anche sul fronte della governance – spiega l’assessore Nardoni – perché è impensabile che, ad esempio, sulle linee guida Ispra relative ai pareri da emettere sui calendari venatori o sul Fondo della programmazione strutturale in materia di pesca, il Governo possa andare avanti senza il coinvolgimento diretto delle regioni nell’alveo delle competenze riconosciute costituzionalmente”. Si cambia dunque registro e la Conferenza delle Regioni e delle province autonome la scorsa settimana in tal senso ha adottato la linea degli incontri tematici. “Su ciascuno di questi temi stiamo preparando con le regioni coinvolte dei dossier che saranno oggetto di discussione con la Ministra Nunzia De Girolamo – spiega ancora il coordinatore nazionale Fabrizio Nardoni – a cominciare dalla necessità, rappresentata proprio dalla delegazione pugliese, di un approfondimento ulteriore circa la crisi che investe il settore floricolo fino alle criticità del settore pesca dove la carenza di utili, l’esiguità della risorsa naturale, una normativa comunitaria carente sul fronte delle specificità dell’area mediterranea, mettono in serio pericolo un comparto fondamentale per l’Italia e per regioni come la Puglia in particolare”. “Per attenuare gli effetti della crisi, la Puglia si sta impegnando molto sia sul fronte della Conferenza Stato-regioni sia a livello territoriale – continua l’assessore pugliese – sfruttando in questo caso anche le opportunità dalla Comunità Europea relativamente all’autoregolamentazione dello sforzo di pesca e ai piani di gestione per la salvaguardia della risorsa mare”. I gruppi di lavoro sui singoli di temi stanno già lavorando ai dossier che dovranno pervenire alla Regione Puglia entro il prossimo martedì 4 giugno. Nel frattempo la Regione Puglia ha stabilito di inviare una nota al nuovo Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, De Girolamo per sollecitare l’avvio dei lavori del tavolo di confronto misto Mipaaf-regioni concordato a suo tempo con l’ex Ministro Catania. Nella discussione dovrebbe trovare spazio anche il tavolo di lavoro per la soluzione sul piano finanziario delle Apa (Associazioni provinciali allevatori) e dell’ Aia (Associazione italiana allevatori). Un percorso sollecitato in Commissione e che dovrebbe approdare sul tavolo del Ministro nel giro delle prossime audizioni. “In questa settimana contiamo di avere gli ordini del giorno già definiti – dice Nardoni - e tornare così all’interlocuzione con il Governo con un quadro dettagliato di interventi da mettere in campo urgentemente”. Nell’ambito della riunione romana il coordinatore Nardoni ha comunicato, inoltre, a tutti gli assessori di aver incontrato la Ministra De Girolamo e aver concordato con lei l’avvio di tutte le attività rimaste in sospeso.  
   
   
AGRICOLTURA, LA TOSCANA PROTAGONISTA DI ‘TRANSHUMANCE’  
 
Firenze – Stanno cavalcando da 15 giorni e hanno già percorso circa 200 chilometri: sono i 30 cavalieri dell’Associazione Dimensione Maremma Fattoria La Forra e dell’Associazione Cavalieri di Maremma di Montalto di Castro, che partecipano come invitati d’onore a Transhumance, evento che rievoca la transumanza e inserito nel programma di Marsiglia Capitale Europea della Cultura 2013. Una presenza toscana massiccia che ha trovato il supporto di Regione Toscana, di Toscana Promozione, del Comune di Cavriglia e delle Camere di Commercio di Arezzo, Siena e Grosseto. Due le colonne nazionali che partecipano a Transhumance: una Italiana, composta appunto dai nostri butteri, e una Francese, per un totale di 70 cavalieri che attraverseranno il territorio provenzale della Capitale Europea della Cultura 2013 da due punti di partenza; due tragitti che convergeranno a Ètang des Aulnes domani, venerdì 31 maggio, per poi vedere i cavalieri proseguire insieme fino a Marsiglia, dove arriveranno tra il 7 e il 9 giugno. «Un evento epico che vede la Toscana protagonista indiscussa. – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – Transhumance si sta trasformando in uno scambio culturale importantissimo, che mette a confronto due realtà da sempre vicine. Dalla Francia ci giungono notizie di un’accoglienza eccezionale, oltre ogni aspettativa, che sta rinsaldando legami storici che porteranno, certamente, ad una rinnovata collaborazione tra la Toscana e la Provenza. Domani, a Ètang des Aulnes, sarà inoltre l’occasione per celebrare la maestria dei nostri artigiani e l’eccellenza dei nostri prodotti agroalimentare grazie alla presenza di 12 tra artigiani e produttori che animeranno un villaggio toscano nelle campagne francesi». Su cavalli maremmani e accompagnati da trenta vacche e vitelli, venti puledri bai di un anno al seguito del campanello del capobranco, i butteri toscani sono partiti il 17 maggio da Cuges e, in due settimane, hanno superato il Massiccio della Sainte Baume, le pianure viticole della regione di Aix fino ad arrivare sulle pendici della Montagna di Sainte Victoire nella regione Provenza-alpi-costa Azzurra, crocevia storico dei percorsi della transumanza tra la Francia e l’Italia. Dalla montagna, che fu musa di Paul Cézanne per circa un ventennio, la colonna toscana si è diretta poi verso la diga di Bimont e ha attraversato la catena costiera, avvicinandoci a Salon de Provence, passando tra paesaggi boscosi e tipiche case di campagna provenzali, per poi arrivare a, Salon il Domaine du Merle, capitale della pastorizia provenzale. Infine, l’arrivo domani, per La Ré-union, a Ètang des Aulnes dove italiani e francesi si uniranno per proseguire insieme il cammino verso Marsiglia.  
   
   
LOMBARDIA.TRE MILIONI PER PROMOZIONE VINO IN PAESI FUORI UE  
 
Milano - Nuovo bando per la promozione del vino sui mercati dei Paesi terzi. Lo ha approvato la Direzione generale Agricoltura di Regione Lombardia. La misura è finalizzata a sostenere le iniziative di promozione del vino sul mercato dei Paesi terzi, con l´obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese e consentire la promozione e la pubblicità di marchi commerciali. La misura finanzia al 50 per cento le azioni di promozione e comunicazione sul mercato dei Paesi terzi di tutte le categorie di vini Dop e Igp. Il contributo può essere integrato fino a un massimo del 80 per cento per progetti che non contengano azioni di promozione di marchi commerciali. Nostre Eccellenze Vincenti Su Mercati Esteri - ´Come ho già avuto modo di sottolineare - ha commentato l´assessore regionale all´Agricoltura -, tutto il settore agroalimentare regge in funzione dell´export, che è fortemente caratterizzato dalle Dop e dai prodotti che hanno maggior livello di riconoscibilità. Questo bando è indice della volontà di mantenere un elevato standard qualitativo delle produzioni vinicole lombarde, che si è rivelata la carta vincente sulla quale bisogna continuare a puntare anche all´estero. I prodotti d´eccellenza tengono il mercato e rappresentano una vera opportunità per l´economia´. Sostegno Essenziale Contro Italian Sounding - ´Il recupero delle importanti quote di mercato sottratte alle nostre produzioni dai similari - ha aggiunto l´assessore - passa anche attraverso una maggiore riconoscibilità e una miglior promozione dei vini lombardi, azioni fondamentali per contrastare il fenomeno dell´´italian sounding´. Il sostegno e la tutela dei marchi, in particolare al di fuori del mercato continentale, sono sensibilmente onerosi dal punto di vista economico, ma indispensabili per tutelare la filiera produttiva padana´. Le Spese Ammesse Al Finanziamento - Le principali voci di spesa che si possono coprire con i finanziamenti previsti dal bando riguardano: partecipazione a fiere, affitto spazi e spese di allestimento; viaggi; spese per attività online (siti internet, banner, grafica); materiali promozionali (ideazione e realizzazione di materiale cartaceo, produzione video, applicazioni mobile); campagne pubblicitarie e acquisto spazi. Possono presentare domanda le organizzazioni professionali e interprofessionali, i Consorzi di tutela, le organizzazioni di produttori riconosciute, i produttori di vino, le associazioni temporanee di impresa (Ati), i soggetti pubblici nell´ambito di Associazioni, anche temporanee, di impresa. In 5 Anni 8 Milioni Di Contributi - La quota di riparto a disposizione della Lombardia è di 2.968.924 euro (nel quinquennio dei contributi assegnati si arriva così a toccare un totale di 8 milioni di euro). Tra le principali novità del bando 2013/2014 figurano la tempistica differenziata per progetti regionali e multiregionali; l´obbligo, in capo alle Regioni, di aderire ai progetti multiregionali per una quota non inferiore al 5 per cento del costo totale del progetto, valore aumentato proporzionalmente fino al raggiungimento del 25 per cento; la semplificazione delle modalità di presentazione delle domande e comunicazione con Ministero e Agea, privilegiando l´uso della posta certificata; la semplificazione della documentazione, privilegiando, ove possibile, il ricorso alle autodichiarazioni; l´annullamento delle norme relative al soggetto attuatore.  
   
   
TORINO: NASCE L’ASSOCIAZIONE DEI PRODUTTORI DEL “PANIERE”, PER REGISTRARE IL MARCHIO, METTERE IN RETE E PROMUOVERE LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE  
 
  Mauro Baldino, apicoltore di Caselle Torinese, è stato eletto Presidente dell’Associazione dei produttori del Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino, che si è costituita ufficialmente stamani, con un atto notarile sottoscritto dai fondatori nella Sala Stemmi della sede di corso Inghilterra 7 della Provincia di Torino. I soci fondatori dell’associazione di secondo livello sono i rappresentanti delle 32 associazioni di prodotto, che riuniscono gli agricoltori e gli artigiani del settore agro-alimentare, impegnati ormai da dodici anni nella tutela e valorizzazione delle tipicità inserite nel “Paniere”. L’assemblea dei soci fondatori ha provveduto stamani anche all’elezione all’unanimità del Comitato Direttivo dell’associazione, di cui fanno parte sette rappresentanti di altrettante categorie merceologiche presenti nel “Paniere”: settore orticolo, settore frutticolo, vini-liquori, dolci-menta-mieli, prodotti da forno, carni-salumi-pesci, settore lattiero-caseario-erbe selvatiche. Il settore frutticolo è rappresentato da Federica Quattrocolo, produttrice di frutta biologica a Lusernetta. Mauro Baldino presiede l’associazione e rappresenta i produttori del settore dolci-menta-mieli. Stefano Rossotto, vitivinicoltore di Cinzano, rappresenta il settore vini-liquori. Il settore carni- salumi-pesci è rappresentato da Andrea Fontana, medico veterinario e Presidente dell’Associazione produttori Salame di Turgia. Pasqualino Capuani, produttore di Saras del Fen a Cantalupa, rappresenta il settore lattiero-caseario. Il settore dei prodotti da forno è rappresentato da Mauro Demartini, produttore di Grissini Stirati e Torcetti a Salassa e Presidente dell’Associazione produttori del Torcetti di Lanzo e del Canavese. Roberto Ghio, Presidente dell’Associazione Produttori Asparagi di Santena, rappresenta il settore orticolo. Lo Statuto, che inviamo in allegato al presente comunicato, prevede che la nuova associazione registri presso l’Ufficio Brevetti della Camera di commercio di Torino il Marchio di tutela “Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino”. Prevede inoltre che l’associazione possa aderire a sua volta ad altre associazioni o consorzi che perseguano finalità analoghe alle proprie, collaborare con Enti pubblici, Università ed Istituti di ricerca, rappresentare i propri associati nei rapporti con la pubblica amministrazione, stipulare contratti e convenzioni, curare iniziative di assistenza diretta agli associati, inoltrare richieste per accedere a finanziamenti comunitari, nazionali, regionali, provinciali o locali Alla costituzione ufficiale dell’associazione è intervenuto l’Assessore provinciale all’Agricoltura e al Turismo, Marco Balagna, che ha sottolineato la soddisfazione dell’amministrazione provinciale, “per l’evoluzione di un progetto che è diventato un fiore all’occhiello del nostro territorio. La nuova associazione costituirà quel braccio operativo di cui i produttori sentivano il bisogno per organizzare la presenza delle aziende associate sui mercati e le iniziative di valorizzazione delle specialità inserite nel Paniere, in un momento in cui le risorse per la comunicazione e la promozione, sia pubbliche che private, sono sempre più esigue e quindi preziose”. Per Consultare Le Schede Dei 32 Prodotti Del Paniere, Gli Indirizzi Dei Produttori E Delle Loro Associazioni http://www.Provincia.torino.gov.it/agrimont/file-storage/download/tipici/pdf/paniere_brochure_tipici.pdf  
   
   
LA LINEA DEI BISCOTTI COTTI A VAPORE MULINO VERDE SI ARRICCHISCE DI MAGIE DI NOCCIOLA GRAZIE ALL’INNOVATIVO METODO DI COTTURA A VAPORE NASCE UNA NUOVA BONTÀ, CON IL 30% DI GRASSI IN MENO!  
 
Novità in arrivo dal Mulino Verde! La famiglia dei biscotti cotti a vapore si arricchisce di una nuova referenza: Magie di Nocciola, biscotti leggeri e gustosi con malto d’orzo e nocciole, ideali per la prima colazione. Come tutti i biscotti della gamma Mulino Verde, anche Magie di Nocciola sono cotti in forno a vapore, un’innovazione tecnologica sviluppata in maniera proprietaria da Mulino Bianco che consente di coniugare bontà ed equilibrio nutrizionale in maniera viceversa impossibile. Così Magie di Nocciola possono essere incredibilmente buoni e al contempo leggeri, con il 30% di grassi in meno rispetto alla media dei frollini più venduti* e un’alta percentuale di fibre (9%)! Inoltre, come tutti gli altri biscotti della gamma, anche Magie di Nocciola portano in sé, oltre al gusto e alla leggerezza, preziosi alleati di benessere: grazie all’impiego di un esclusivo metodo di macinazione che aiuta a preservare lo strato più prezioso del chicco di grano - l’aleurone - 4 volte più ricco di minerali e vitamine rispetto al chicco intero, Magie di Nocciola sono infatti una preziosa fonte di vitamine B1 e B3**. Leggeri, ricchi di vitamine, fibre e ingredienti di prima qualità, Magie di Nocciola saranno una bontà irrinunciabile per una prima colazione ricca di gusto e leggerezza, ideale per iniziare la giornata con la giusta dose di carica, golosità e benessere. *Fonte Nielsen * La Vitamina B3 contribuisce a trasformare il cibo in energia, una porzione di 6 Magie di Nocciola fornisce infatti il 16% della dose giornaliera raccomandata. Per maggiori informazioni visita il sito web http://www.Mulinobianco.it/mulino-verde Il Gruppo Barilla Nata a Parma nel 1877 da una bottega che produceva pane e pasta, Barilla è oggi tra i primi Gruppi alimentari italiani, leader mondiale nel mercato della pasta, dei sughi pronti in Europa continentale, dei prodotti da forno in Italia e dei pani croccanti nei Paesi scandinavi. Attualmente il Gruppo Barilla possiede 42 siti produttivi (14 in Italia e 28 all’estero) ed esporta in più di 100 Paesi. Dagli stabilimenti escono ogni anno circa 2.500.000 tonnellate di prodotti alimentari, che vengono consumati sulle tavole di tutto il mondo, con i marchi: Barilla, Mulino Bianco, Voiello, Pavesi, Academia Barilla, Wasa, Harrys (Francia e Russia), Golden Toast (Germania), Misko (Grecia), Filiz (Turchia), Yemina e Vesta (Messico). Ai marchi di prodotto si affianca il marchio First per i servizi di vendita al dettaglio. La coerenza con principi e valori antichi ma sempre attuali, la gestione delle risorse umane come patrimonio fondamentale e i sistemi di produzione all’avanguardia fanno di Barilla una delle aziende alimentari più stimate nel mondo come espressione del “saper fare” italiano. Per maggiori informazioni: www.Barillagroup.it  
   
   
IL NUOVO JINZU DELLA BARLADY DEE DAVIS VINCE SHOW YOUR SPIRIT 2013 LA PRIMA EDIZIONE DELLA COMPETIZIONE DI DIAGEO CHE PERMETTE AI BARTENDER DI CREARE UN NUOVO SPIRIT O LIQUORE HA DECRETATO IL SUO VINCITORE  
 
Dopo quattro giorni di bootcamp per perfezionare e sviluppare il proprio prodotto, Diageo ha proclamato la barlady Dee Davis di Bristol, Gran Bretagna, vincitrice di Show Your Spirit, la competizione creata da World Class che ha dato la possibilità ai mixologist di tutta Europa di co-creare con l’azienda un nuovo distillato e di lanciarlo sul mercato tra i brand Reserve, il portfolio di luxury spirit di Diageo. La Davis ha convinto i giudici con il suo Jinzu, distillato di gin con un cuore di sake e morbide note di zenzero e agrumi. Dee ha ora diritto al 5% delle vendite nette per i primi cinque anni del lancio del prodotto e la possibilità di vederlo insieme a marchi di fama mondiale, come Johnnie Walker Scotch Whisky e Ketel One vodka. Un ulteriore 5% delle vendite nette invece sarà destinato a un fondo dedicato alle attività della la community dei bartender. Dee Davis ha battuto centinaia tra i migliori bartender dell’area Western Europe che hanno partecipato a questa iniziativa unica nel suo genere portata in vita per la prima volta nel settore da Diageo. La barlady inglese ha conquistato la vittoria dopo un’intensa competizione con altri tre finalisti di altissimo calibro: – Naomi Mason, dalla Gran Bretagna, Fjalar Goud dall´Olanda e Dennis Zoppi dall´Italia. Dee, così come gli altri finalisti, è stata affiancata da un team di esperti Diageo e di packaging designer all’interno del Global Innovation Centre di Londra, struttura d’eccellenza dell´azienda dove vengono studiati e perfezionati gli spirit. La barlady dell´Hyde&co. Di Bristol, è stata così in grado di sviluppare il suo prodotto prima di presentarlo alla giuria di esperti nella fase finale della competizione svoltasi il 24 maggio. Syl Saller Global Innovation Director, Diageo, e giudice di Show Your Spirit commenta: “Come prima edizione di una competizione mai creata prima d’ora in questo settore, Show Your Spirit ha superato ogni aspettativa in termini di entusiasmo, innovazione e partecipazione. Dee è la personificazione di tutto questo. Il suo carisma naturale, l´entusiasmo e la chiarezza della sua visione sono ciò che hanno guidato la sua idea al successo." Dee spiega così cosa rappresenta per lei questa vittoria: “E’ un’occasione unica nella vita e sono orgogliosa che la mia idea sia stata scelta come prodotto vincente. I finalisti con i quali mi sono confrontata erano molto forti e le loro proposte sono state altrettanto valide. Quelli del bootcamp sono stati giorni intensi ma ciò che ho visto e imparato lavorando a fianco degli esperti Diageo non ha prezzo. Far parte di un progetto così innovativo e unico nell’industria beverage rappresenta uno dei momenti più alti della mia carriera finora e sono ansiosa di vedere cosa riserva il futuro per il prodotto che abbiamo perfezionato insieme. La creazione di Dee Davis, Jinzu sarà presentata ufficialmente a luglio in occasione della finale mondiale di Diageo Reserve World Class 2013. Per ulteriori informazioni sui finalisti consultate la pagina https://showyourspiritcompetition.Com o seguiteci su Twitter @Showyourspirit Diageo Diageo è la multinazionale leader mondiale nella distribuzione di distillati premium con una straordinaria collezione di marchi di bevande alcoliche che spaziano dagli spirit alla birra al vino. Questi marchi includono Johnnie Walker, Crown Royal, Jεb, Buchanan, Windsor e Bushmills whisky, Smirnoff, Cîroc e Ketel One vodka, Captain Morgan, Baileys, Jose Cuervo, Tanqueray e Guinness. Diageo è una società globale con prodotti venduti in più di 180 paesi in tutto il mondo. La società è quotata al New York Stock Exchange (Deo) e al London Stock Exchange (Dge). Per ulteriori informazioni su Diageo, i suoi professionisti, i marchi e le attività, visitare www.Diageo.com. Per le risorse globali di Diageo che promuovono il consumo responsabile attraverso la condivisione delle migliori prassi, degli strumenti di informazione e di iniziative, visitare www.Drinkiq.com.