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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 03 Settembre 2013 |
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CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DELLE ATTIVITÀ DELLA RAFFINERIA SHELL A HARBURG NYNAS AB (SVEZIA) |
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Bruxelles, 3 settembre 2013 - La Commissione europea ha autorizzato, ai
sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di
alcune attività della raffineria Shell Deutschland Oil Gmbh di Amburgo /
Harburg (Germania) da Nynas Ab (Svezia). L´indagine approfondita della
Commissione ha dimostrato che la chiusura delle attività della raffineria di
Harburg è stato il più probabile, in assenza dello scenario di progetto di
acquisizione. Tale chiusura ridurrebbe in modo significativo la capacità del
mercato nello Spazio economico europeo (See), oli di base naftenici e naftenico
macchina oli, che sono utilizzati in una vasta gamma di prodotti (es. Adesivi
industriali in gomma , fertilizzanti), e oli per trasformatori, che sono
utilizzati per i trasformatori di isolamento. Questo porterà ad un aumento dei
prezzi per i consumatori europei.
Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione
responsabile per la concorrenza, ha dichiarato in proposito: " Senza
questa acquisizione, sito chiuso Harburg semplicemente riducendo la capacità di
produzione di diversi oli speciali in Europa. Abbiamo permesso questo perché è l´unico
modo per evitare un aumento dei prezzi per i consumatori s ".
La Commissione ha esaminato gli effetti
dell´operazione proposta, relativa alla concorrenza nei mercati per
l´operazione di vendita di oli base naftenici, naftenico macchina oli e oli per
trasformatori . Dopo l´operazione, la nuova entità resterà l´unico produttore
di oli base naftenici e gli oli naftenici per la lavorazione e il più grande
produttore di oli per trasformatori nel See. Nynas dovranno affrontare la forte
concorrenza da Ergon, società statunitense di entrare nel mercato del See in
qualità di importatore nel 2008. Pertanto, la Commissione ha inizialmente
espresso la preoccupazione che la proposta potrebbe ostacolare la concorrenza e
ha aperto un processo di indagine approfondita (vedi Ip/13/290 ).
Tuttavia, un´indagine approfondita, la Shell ha
dimostrato che esso non continui a funzionare la raffineria di Harburg, in
quanto non è economicamente sostenibile nella sua struttura attuale. Il modello
di business che permetterà al sito di funzionare Nynas Harburg è diverso dal
modello attuale e richiede investimenti significativi. L´indagine approfondita
della Commissione ha dimostrato che non vi è altro candidato per l´acquisizione
di Nynas raffineria di Harburg. Anche lo scenario alternativo più probabile la
transazione proposta sarebbe una chiusura della raffineria di Harburg. Ciò
significa che il numero di concorrenti sul mercato sarebbe ridotto in ogni caso
e che tale riduzione non deriva da l´operazione stessa. Inoltre, la chiusura
della raffineria di Harburg ridurre la capacità di produzione di oli base
naftenici e gli oli naftenici da lavorare nello Spazio economico europeo sotto
il livello della domanda nel See. La domanda di questi prodotti nel See deve
quindi essere soddisfatta dalle importazioni, il che porterebbe a un aumento
dei prezzi per i consumatori a causa dei costi di importazione.
La Commissione ha inoltre accertato che l´operazione
avrebbe un impatto positivo sulla concorrenza perché Nynas ottenere
significative riduzioni dei costi variabili per le sue forniture supplementari,
che possono riflettersi in una certa misura sui consumatori.
Di conseguenza, la Commissione ha concluso che
l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza.
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BOLZANO: PROROGA PER OBBLIGO CASACLIMA A, CLASSE R PER RISANAMENTI |
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Bolzano, 3 settembre 2013 - Due importanti novità in
tema di efficienza energetica sono state approvate il 2 settembre dalla Giunta provinciale su proposta
dell´assessore Pichler Rolle. Primo: l´obbligo per gli edifici di nuova
costruzione di rispettare gli standard Casaclima A viene prorogato dal 2015 al
2017. Secondo: per i risanamenti viene istituita una classe ad hoc Casaclima R.
La Provincia di Bolzano vuole mantenere anche in
futuro il suo ruolo di regione d´avanguardia a livello nazionale ed europeo in
tema di efficienza energetica. Per analizzare la situazione e discutere
eventuali modifiche, nei giorni scorsi si è riunito un gruppo di lavoro che
comprendeva esperti dell´Agenzia Casaclima e della Ripartizione urbanistica.
"L´obiettivo - spiega l´assessore Elmar Pichler Rolle - è fare in modo che
i provvedimenti legislativi siano in linea con le caratteristiche del nostro
territorio dal punto di vista sia tecnico che giuridico". I primi risultati
non si sono fatti attendere. Oggi (2 settembre), infatti, la Giunta provinciale
ha approvato due importanti delibere.
La prima prevede che l´obbligo di rispettare gli
standard Casaclima A per tutti gli edifici di nuova costruzione entri in vigore
non più nel 2015, bensì nel 2017. "La proroga di due anni - ha commentato
il presidente Luis Durnwalder - si è resa necessaria perchè questa norma
avrebbe portato con sè un notevole aggravio dal punto di vista dei costi".
"Inoltre - aggiunge Pichler Rolle - le cose sarebbero diventate troppo
complicate e di difficile attuazione anche dal punto di vista
tecnologico".
La seconda novità riguarda invece il bonus cubatura in
caso di risanamento energetico di un edificio già esistente. "Sino ad oggi
veniva concesso solo se dopo i lavori si arrivava a raggiungere la classe
Casaclima C - ha spiegato Durnwalder - ma per alcuni edifici, soprattutto
quelli più datati, ciò comporterebbe degli interventi troppo invasivi".
Per contribuire anche a preservare il pregio architettonico e artistico delle
costruzioni storiche, la Giunta provinciale ha deciso di cambiare rotta.
"Il bonus cubatura - sottolinea l´assessore Elmar
Pichler Rolle - verrà concesso anche a chi dimostrerà di aver fatto tutto
quanto era possibile, dal punto di vista tecnico, per ridurre al massimo il
consumo energetico. A tale proposito verrà istituita un´apposita classe
riservata ai risanamenti, la classe Casaclima R". Per l´entrata in vigore
di questo provvedimento sarà necessario il via libera del Consiglio provinciale
che discuterà al più presto il tema.
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LOMBARDIA: SÌ ALLE NORME SUL PAESAGGIO PIÙ SEMPLICI |
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Puegnago/bs - 3
settembre 2013 - Norme paesaggistiche
più semplici e possibilità di co-pianificare gli strumenti urbanistici già in
fase di redazione fra Comuni e Soprintendenze. Sono queste, secondo l´assessore
regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi -
che è intervenuta al convegno ´Il rapporto tra l´agricoltura, il turismo e
paesaggio´, organizzato nell´ambito della 37^ edizione della Fiera di Puegnago
del Garda (Brescia) - due linee sulle quali intervenire, per ottenere
procedimenti più snelli e tempi certi. "Le rive del Garda sono territori
particolarmente sensibili dal punto di vista del paesaggio e dei relativi
vincoli - ha detto l´assessore -. In questo senso, la possibilità di
co-pianificazione fra Comuni e Soprintendenze già in fase di redazione degli
strumenti urbanistici rappresenterebbe un efficace strumento non solo per
meglio abbracciare la complessità del paesaggio, ma anche per superare le
criticità di confronto spesso segnalate da tecnici e amministratori".
Secondo l´assessore "in questo modo si potrebbero individuare anche
procedure e norme semplici e chiare con ruoli ben definiti. Un´azione condivisa
ex ante favorirebbe tempi certi e valutazioni oggettive".
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NELLA BARBERINO CHE VERRÀ C’È POSTO SOLO PER QUINDICI APPARTAMENTI |
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Barberino d´Elsa, 10 settembre 2013 - Nei prossimi sei anni nel territorio di
Barberino sorgeranno al massimo dieci-quindici appartamenti in più rispetto a
quanto era previsto nel regolamento urbanistico scaduto. Un incremento
complessivo pari a mille metri cubi di volumetrie sparsi sull’intero
territorio: questa una delle prospettive che caratterizza il nuovo volto del
comune chiantigiano delineato dal nuovo regolamento urbanistico adottato, lo
scorso 3 agosto, all’unanimità dal
Consiglio comunale.
“Un documento che, con piccoli incrementi, si staglia
in modo netto contro gli appetiti speculativi mentre si propone di interpretare
in modo equilibrato, funzionale, consono e rispettoso dell’ambiente e del
paesaggio, le prospettive di sviluppo del nostro territorio e rispondere alle
esigenze delle singole famiglie”. E’ con queste parole che il sindaco Maurizio
Semplici definisce gli obiettivi dello strumento urbanistico, documento che
mantiene il dimensionamento nell’ambito di quello previsto dal piano
strutturale utilizzandone solo il 25% delle disponibilità totali. “Le
direttrici attraverso le quali passa il regolamento urbanistico - aggiunge il
primo cittadino - sono due: limitare al massimo il consumo del territorio,
privilegiare il recupero del patrimonio esistente; obiettivi che sintetizzano e
rispondono agli indirizzi di pianificazione e gestione del territorio forniti
dai membri del Consiglio comunale, un lavoro complesso che ha visto l’impegno e
la collaborazione di coloro che insieme all’amministrazione comunale ne hanno
elaborato i contenuti: i tecnici del Comune, l´architetto Breschi, il geologo
Simoncini e l´ingegnere Gabrielli”.
Quanto alle altre novità il documento non prevede
ulteriori ampliamenti della zona industriale; conferma invece il piano delle
funzioni, strumento che si è rivelato efficace soprattutto dal punto di vista
normativo per tutelare l’ambiente attraverso il controllo della presenza e
dell’eventuale espansione delle attività delle aziende insalubri nella zona
industriale. Sul fronte delle opere pubbliche e delle infrastrutture, il
documento prevede di dotare il centro storico di Barberino e via Pisana, nella
zona commerciale alle porte di Poggibonsi, di nuovi spazi e parcheggi per
migliorare la fruibilità sul piano sociale e la viabilità. In particolare con
il Comune di Poggibonsi sarà siglato un protocollo di intesa con l’obiettivo di
affrontare le varie criticità che interessano via Pisana.
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SFRATTI “INCOLPEVOLI”: LA REGIONE UMBRIA DISCUTE I CRITERI DEL SUO INTERVENTO IN ATTESA DEL PROVVEDIMENTO NAZIONALE |
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Perugia, 3
settembre 2013 - “Nel 2013, in Umbria,
si rischia di superare i 1300 possibili sfratti e di questi circa il novanta
percento sono sfratti ‘incolpevoli’. Dall’altra parte ci sono almeno 40.000
vani sfitti o invenduti. Abbiamo insomma inquilini senza case e case senza
inquilini”. L’assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti ha
aperto così la riunione che si è svolta questa mattina, lunedì 2 settembre,
nella sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia dove i criteri e le procedure per
la concessione di contributi sono stati illustrati e discussi con i principali
rappresentanti degli operatori economici, dei proprietari di immobili e degli
inquilini. “Questi dati così preoccupanti ci hanno indotto a ricercare ed
approvare tutti i provvedimenti possibili per aiutare le famiglie in
difficoltà. Uno di questi è senza dubbio la previsione di contributi finalizzati
al reperimento di una nuova sistemazione alloggiativa per quei nuclei familiari
che hanno subito provvedimenti di sfratto esecutivo a causa di morosità
“incolpevole. In questi giorni, ha aggiunto Vinti, abbiamo preso atto con
soddisfazione che anche il Governo nazionale, per la prima volta, ha inserito
in un provvedimento economico i problemi delle famiglie sfrattate per morosità
incolpevole. Non conosciamo ancora le modalità di applicazione ed i meccanismi
che regoleranno questo provvedimento nazionale nè sappiamo se le regioni
saranno coinvolte nella gestione. Diventa però assolutamente urgente avere
queste notizie, visto che l’Umbria già da tempo stava lavorando su questo
versante ed appunto siamo al momento di definire i criteri dei bandi che
l’Ater, delegata dalla Giunta regionale, andrà a pubblicare”.
“E’ chiaro che
con questo provvedimento, ha continuato l’assessore, la Giunta regionale vuole
favorire nuove soluzioni alloggiative adeguate per quei nuclei familiari che
sono in possesso di sfratto esecutivo per morosità “incolpevole”, e cioè coloro
che, titolari di un contratto di locazione pluriennale regolarmente registrato e relativo ad
un’unità abitativa ad uso residenziale, devono lasciare l’abitazione a seguito
di provvedimento esecutivo”. “Abbiamo destinato un milione e mezzo di euro per
agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato privato della
locazione, mediante l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che
mettono a disposizione alloggi liberi e contiamo così di poter reperire sul
mercato almeno trecento alloggi a canone concordato”. “E’ ormai sotto gli occhi
di tutti, ha dichiarato Vinti, come queste situazioni di disagio siano sempre
più frequenti, tanto da divenire una vera e propria emergenza sociale. L’aggravarsi
ed il prolungarsi della crisi occupazionale, che si registra ormai da anni su
tutto il territorio nazionale ed anche in Umbria, sta comportando una
generalizzata e crescente condizione di impoverimento delle famiglie, che, di
conseguenza, non sono più in grado di sostenere l’onere delle locazioni sul
mercato privato. Preoccupante per l’Umbria, ha sottolineato Vinti, è anche
l’indice della sofferenza abitativa visto che in provincia di Perugia si rileva
in media 1 sentenza di sfratto ogni 56 famiglie ed in provincia di Terni
addirittura una sentenza ogni 50 famiglie. Ormai l’emarginazione non è più
rappresentata dalle categorie tradizionalmente svantaggiate, quali lavoratori
precari o extracomunitari, ma anche da coloro che perdono la sicurezza di un lavoro
stabile e si trovano improvvisamente in estrema difficoltà nel condurre normali
condizioni di vita. In questo contesto, ha sottolineato l’assessore, la Giunta
regionale ha cercato soluzioni alternative, favorendo l’incontro tra la domanda
e l’offerta di alloggi di proprietà privata attraverso l’erogazione di un
sostegno economico (incentivi ai proprietari e contributi per integrare il
canone di locazione) e può così consentire un più rapido superamento della
condizione di emergenza abitativa”.
Gli alloggi
disponibili per la locazione saranno individuati dall’Ater regionale attraverso
un bando pubblico, emanato a livello regionale e rivolto ai proprietari privati
di alloggi liberi. Nei 75 giorni della pubblicazione del bando, i proprietari
interessati potranno offrire la disponibilità di alloggi indicando
l’ubicazione, la dimensione, i dati catastali, l’anno di costruzione, il
possesso delle certificazioni di legge e l’entità del canone di locazione
richiesto che comunque dovrà essere “concordato”. E proprio a questo proposito,
l’assessore Vinti ha annunciato che saranno avviate le iniziative necessarie
per introdurre in tutti i comuni umbri il valore del “canone concordato”.
Successivamente l’Ater predisporrà singoli elenchi degli alloggi disponibili in
ciascun Comune, ordinandoli per gruppi omogenei di grandezza e dando priorità,
all’interno di ogni gruppo, a quelli meno onerosi sotto il profilo del canone
di locazione. I contributi hanno la finalità di integrare il canone di
locazione che deve essere corrisposto per il nuovo alloggio locato, sino
all’eventuale miglioramento della capacità reddituale del nucleo familiare e
comunque per un massimo di 24 mesi. Trascorsi trenta giorni dall’emanazione dei
bandi per il reperimento degli alloggi, l’Ater regionale emanerà un bando
pubblico livello regionale, per l’individuazione dei nuclei familiari
beneficiari, in possesso cioè di provvedimento di sfratto per “morosità
incolpevole”. Il provvedimento di sfratto deve essere stato pronunciato in
seguito ad una inadempienza nei pagamenti, dipendente esclusivamente da una
significativa riduzione del reddito, intervenuta dopo la stipula del contratto
di affitto, a causa di licenziamento,(escluso quello per giustificato motivo
soggettivo e per dimissioni volontarie); collocazione in cassa integrazione
ordinaria o straordinaria o in stato di mobilità; mancato rinnovo di contratti
a termine o di lavoro atipico; cessazione di attività libero-professionali o di
imprese registrate alla Ccia aperte da almeno 12 mesi; malattia grave o
invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato la
necessità di far fronte a documentate spese mediche e assistenziali di
particolare rilevanza; decesso del componente il nucleo familiare unico
percettore di reddito.
La graduatoria dei beneficiari sarà formulata
dall’Ater regionale tenendo conto di alcune priorità, determinate dal grado dei
diversi possibili livelli di sfratto. Si va da quei nuclei familiari che sono
stati costretti a rilasciare l’alloggio condotto in locazione a seguito
dell’esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fino ai nuclei
familiari in possesso di semplice avviso di rilascio.
Nell’ambito di ciascuna delle suddette categorie le
domande sono collocate in graduatoria sulla base del reddito Isee dell’anno
2012 e della composizione del nucleo familiare.
Gli affittuari saranno chiamati dall’Ater regionale a
scegliere gli alloggi a disposizione seguendo l’ordine di graduatoria. Gli
alloggi, ricompresi negli elenchi predisposti per ciascun Comune, saranno
proposti tenendo conto della grandezza idonea alla consistenza del nucleo
familiare.
Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non
potrà superare i 200 euro mensili, per un periodo massimo di 24 mesi e sono
previsti due ‘bonus’ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone
minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell’affitto è superiore
al quindici per cento del reddito dichiarato.
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MEETING INTERNAZIONALE DI ARCHITETTI ALPITECTURE |
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Bolzano, 3 settembre 2013 - Anche quest’anno l’Eos –
Organizzazione Export Alto Adige della Cdc di Bolzano - ha organizzato
l’incontro internazionale di architetti “Alpitecture”, giunto alla sua quinta
edizione e diventato ormai un appuntamento fisso per il settore. Lo scorso fine
settimana architetti di fama internazionale hanno partecipato a diversi
sopralluoghi e relazioni in Alto Adige sul tema legno e metallo, favorendo così
uno scambio reciproco con uno sguardo “dall’esterno” sull’edilizia locale.
Rispetto alle edizioni precedenti “Alpitecture” è stato di durata più breve,
prevedendo però diversi appuntamenti in modo da creare una piattaforma di
discussione.
Le costruzioni nelle Alpi richiedono una progettazione
e realizzazione di alta qualità per soddisfare le condizioni particolari dovute
alla posizione geografica. Inoltre, nell’edilizia alpina contano molto anche le
tradizioni. Lo spazio per l’architettura nell’arco alpino è però molto
limitato. Questo può creare conflitti di interesse che richiedono soluzioni
innovative. La piattaforma creata dall’Eos e dedicata a Alpi, Tecnologia e
Architettura – in breve “Alpitecture” – approfondisce il tema delle costruzioni
nelle Alpi e in particolare della cultura edile in Alto Adige. In occasione del
primo incontro Alpitecture dell’Eos nel 2013 (ne seguiranno altri due entro la
fine dell’anno) i lavori si sono incentrati sui materiali edili legno e
metallo. Nel fine settimana del 30 agosto e 1° settembre 22 architetti
provenienti dall’estero e un gruppo di architetti locali hanno visitato una
serie di opere futuristiche costruite in Alto Adige e partecipato alle
relazioni stimolanti degli esperti.
“Anche in questa edizione di Alpitecture abbiamo
cercato soprattutto di offrire un programma vario con ampio spazio per la
discussione - spiega il responsabile del reparto International Trade Support
dell’Eos, Markus Walder - Geograficamente ci siamo concentrati sulla Val
Pusteria e su due imprese partner della zona che realizzano progetti innovativi
utilizzando legno e metallo”. Si tratta della Rubner Holding a Chienes e della
ditta Lanz Metall di Dobbiaco, che hanno illustrato le loro competenze nel corso
di una visita aziendale. Il programma prevedeva anche un sopralluogo al negozio
di recente costruzione “Gams Platzl” presso il Caravan Park di Sesto, un
esempio riuscito di come collegare architettonicamente due materiali molto
diversi tra loro come il legno e il metallo. Anche i prossimi incontri di
Alpitecture saranno concentrati sui materiali edili dall’utilizzo innovativo e
combinabile.
Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi
all’Eos – Organizzazione Export Alto Adige della Cdc di Bolzano, persona di
riferimento Markus Walder, tel. 0471 945 768, e-mail: walder@eos.Camcom.bz.it
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GROSSETO, SI RICORRE ALLA “PARITETICA”. |
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Firenze, 3 settembre 2013 - La
Giunta regionale e la Giunta provinciale di Grosseto hanno deciso di ricorrere
alla Conferenza paritetica interistituzionale prevista dalla Legge regionale
1/2005 con l’obiettivo di dirimere alcuni elementi di criticità ancora presenti
nel regolamento urbanistico di Grosseto, quali gli interventi previsti sugli
arenili di Marina di Grosseto tali da pregiudicare la salvaguardia del sistema
dunale, alcune indicazioni che potrebbero incentivare la nascita di seconde
case lungo la costa e norme collegate alla disciplina del territorio aperto. La
decisione è stata presa a valle di una proficua attività di collaborazione con
il Comune, grazie alla quale è stato possibile superare alcuni profili di
incoerenza con il Pit e il Ptc già rilevati dagli uffici regionali e
provinciali nella fase successiva all’adozione del regolamento urbanistico.
“Abbiamo apprezzato la capacità dimostrata
dall’amministrazione locale di risolvere i piu’ rilevanti elementi di contrasto
con il Pit evidenziati dall’osservazione regionale – ha affermato l’assessore
regionale Anna Marson – e siamo certi che il ricorso alla conferenza costituirà
una ulteriore occasione di confronto costruttivo per chiarire e risolvere
alcuni limitati e specifici aspetti di criticità tuttora presenti nel piano
approvato”. “Credo sia necessario
procedere in tempi brevi per consegnare alla città di Grosseto uno
strumento che nel suo complesso attende da tempo – ha aggiunto il
vicepresidente della provincia di Grosseto Marco Sabatini – Il ricorso alla paritetica
quindi non rappresenta un aggravio delle procedure ma un’opportunità per meglio
chiarire esclusivamente alcuni elementi nel segno della sostenibilità e della
qualità così come indicato nel nostro Ptc”.
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RIMINI - NASCE QUINC, RETE ECONOMICA DI SCAMBIO |
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Rimini, 3 settembre 2913 - Ecoarea Wheel Campus, l’area green di 800
mq allestita sotto la grande Ruota Panoramica di piazzale Boscovich a Rimini
Mare, prosegue il proprio programma di eventi dedicati alla green economy.
Mercoledì 4 settembre, ore 21.30, protagonista della rassegna di incontri aperti
al pubblico “Stasera si parla con…” è
Camera di Commercio di Rimini. Interverranno Maurizio Temeroli
(Segretario Generale Camera di Commercio di Rimini) ed Enzo Mataloni (Serint
Group).
Quinc – Rete economica di scambio - sarà il focus
della serata, un progetto pilota, lanciato a giugno 2013, per facilitare i
circuiti economici locali e favorire lo scambio di merci tra le aziende del
territorio promosso dalla Camera di Commercio di Rimini, dalla Provincia di
Rimini e dalle principali Associazioni di Categoria locali (Confindustria, Cna,
Confartigianato, Legacoop, Confcooperative, Aia Rimini, Aia Riccione, Cia,
Consorzio Sociale Romagnolo, Ordine dei Commercialisti) e che vede tra i
partner tecnici Serint Group Italia e Openlinea. L’iniziativa, che si inserisce
nell’ambito del progetto “Percorsi di responsabilità sociale”, si propone di
aumentare gli scambi economici fra le aziende del territorio riminese
attraverso forme di transazione non monetarie che diano impulso alla
collaborazione e ai rapporti commerciali locali.
Una prima fase di sperimentazione del progetto
consisterà nell’avvio di un circuito di scambio attraverso un meccanismo di
buono sconto riutilizzabile: ogni azienda potrà quindi vendere i propri
prodotti o servizi alle aziende aderenti al circuito della rete applicando uno
sconto volontario, il quale sarà quantificato in unità di conto virtuali
(Quinc) utilizzabili all’interno del circuito per l’acquisto di beni o servizi.
Terminata la fase di sperimentazione, sarà valutata la possibilità di estendere
l’utilizzo del buono sconto riutilizzabile al mercato Consumer (B2c) e di
avviare un circuito di baratto tra imprese che utilizzerà il meccanismo della
compensazione multilaterale di crediti e debiti. Il concetto di multilateralità
dello scambio permette di riadattare in chiave moderna una pratica antica, il
baratto. Il Corporate Barter diviene così uno strumento semplice ed efficace
per aiutare le imprese ad affrontare con più dinamismo la riduzione degli
scambi commerciali e la difficoltà di accesso al credito.
Quinc è un’abbreviazione di Quincunx, un’antica moneta
di bronzo, non facente parte del sistema monetario standard romano, coniata da
alcune comunità tra cui quella di Ariminum (Rimini) e ritrovata a Rimini negli
scavi fatti presso la sede della Camera di Commercio.
In caso di maltempo l’incontro sarà rimandato.
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CONFERENZA INTERNAZIONALE DI CHIMICA FISICA |
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Bucarest, 3 settembre 2013 -Dall´11 al 13 settembre si
terrà a Bucarest, in Romania, la "Conferenza internazionale di chimica
fisica" (International Conference of Physical Chemistry).
La chimica fisica consiste nell´applicazione di fisica
pura a problemi chimici. Questo campo della scienza è tradizionalmente diviso
in studi della struttura molecolare (basati sulla teoria di base della
meccanica quantica), delle proprietà di equilibrio dei sistemi (basate sulla
termodinamica e la meccanica statistica) e dei meccanismi e la cinetica del
cambiamento nei sistemi chimici (cinetica e dinamica chimica/di reazione).
La conferenza affronterà tutti i campi della chimica
fisica, dalla chimica teorica alla spettroscopia molecolare, la cinetica
chimica e la termodinamica, i fenomeni di superficie, i colloidi,
l´elettrochimica, i materiali avanzati, la biofisica, la catalisi e
l´ingegneria chimica.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://gw-chimie.Math.unibuc.ro/romphyschem/index.php
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MONZA E BRIANZA - RIENTRO DIFFICILE PER GLI ARTIGIANI |
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Monza, 10 settembre 2013 - Difficile rientro dalla
pausa estiva per le imprese artigiane della Brianza, che, dopo la lieve
crescita della produzione a livello congiunturale che si era registrata a
inizio anno, devono affrontare la diminuzione di tutti e tre i principali
indicatori economici. La produzione registra -4,2% a livello congiunturale
(rispetto allo scorso trimestre), e persiste anche su base annua la variazione
negativa che si attesta al -4,8%. Più contenuta la diminuzione del fatturato a
livello congiunturale che registra rispetto allo scorso trimestre -0,8%, mentre
a livello tendenziale -4,9%. Anche gli ordini, in linea con l’andamento del fatturato,
perdono lo 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione
tendenziale si attesta a -3,8%. Le imprese artigiane risentono della crisi
anche sul fronte lavoro, rimane infatti negativo il saldo occupazionale
(-0,6%), con una prevalenza delle uscite sulle entrate del mondo del lavoro e
aumenta sensibilmente il ricorso alla Cig, che ha riguardato il 20,5% delle
imprese artigiane per un totale del 3,1% del monte ore complessivo (2,6% lo
scorso trimestre). Pessimiste le aspettative degli artigiani per il prossimo
trimestre: il 40,7% si aspetta una diminuzione della produzione e solo l’8,9%
prevede un aumento. Si abbassa tuttavia la percentuale di imprenditori che
attende una diminuzione sul fronte occupazionale, scende all’11,5% rispetto al
15,7% del I trimestre. È quanto emerge dalla Analisi congiunturale trimestrale
dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (Ii trimestre 2013), realizzata
dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in
collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei
Lavoratori della Brianza.
“La situazione attuale è tuttora preoccupante per gli
artigiani della Brianza, che vedono tutti gli indicatori economici
contrassegnati da segno negativo - ha dichiarato Gianni Barzaghi, membro di Giunta
della Camera di commercio di Monza e Brianza È per questa ragione che le
piccole imprese artigiane del nostro territorio devono reagire collaborando fra
loro, facendo rete per restare sul mercato e riuscire ad affrontare questo
lungo periodo di recessione”
“L’instabilità che caratterizza la difficile
congiuntura economica che stiamo vivendo deve far leva sui fattori di
competitività che contraddistinguono il nostro territorio . – ha dichiarato
Walter Mariani membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza ––
Se da un lato è dunque necessario puntare sull’internazionalizzazione e
sull’export per far ripartire gli ordini, è tuttavia altrettanto importante
mettere in moto un piano di interventi per far ripartire la domanda”.
Produzione
Il primo trimestre dell’anno aveva fatto registrare un
leggero aumento della produzione, non confermato però dai dati del periodo
aprile-giugno. Su base congiunturale, la produzione segna un -4,2%. La
variazione su base annua della produzione dell’artigianato manifatturiero si
conferma pertanto negativa (-4,8%). Il numero indice della produzione, espresso
in rapporto al valore della produzione del 2005 (posto pari a 100) torna quindi
a scendere nel trimestre in esame fino a quota 66,6. Scende leggermente rimanendo
su livelli piuttosto bassi il tasso di utilizzo degli impianti, che esprime il
livello della produzione in percentuale al potenziale massimo degli impianti in
funzione, che nel trimestre in esame si attesta al 59,0%.
Fatturato -
Nel trimestre in esame il fatturato del comparto
artigiano subisce un calo meno accentuato rispetto a quello della produzione.
La variazione tendenziale del fatturato a prezzi correnti è negativa in linea a
quella della produzione, pari a -4,9%, mentre su base congiunturale la perdita
registrata è del -0,8%. Il numero indice del fatturato (posto 100 il valore
medio dell’anno 2005) si mantiene quindi anche nel trimestre in esame a quota
67,7, valore molto vicino a quello della produzione. La quota del fatturato
estero sul fatturato totale anche nel trimestre elevato continua ad essere su
valori relativamente elevati rispetto alla media degli ultimi anni, registrando
il 9,5%.
Ordini -
Anche gli ordini acquisiti nel trimestre mettono in
luce il persistere delle difficoltà dell’artigianato manifatturiero brianzolo.
In termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente (espresso
come media mobile a 4 termini) si registra un -0,9%, mentre in termini
tendenziali, ovvero rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, il
calo è del -3,8% (dato grezzo). Aumenta in ogni caso il periodo di produzione
assicurato dagli ordini pervenuti pari a 36,9 giorni.
Occupazione -
L’andamento del mercato del lavoro non è dissimile da
quello dello scorso trimestre, con una prevalenza delle uscite sulle entrate.
Il saldo occupazionale del trimestre, pari a -0,6%, è il risultato della
differenza tra un tasso di ingresso dell’1,1% e un tasso di uscita dell’1,8%.
Aumenta sensibilmente il ricorso alla Cig, nel trimestre ha riguardato il 20,5%
delle imprese artigiane manifatturiere (sei punti percentuali in più del
trimestre scorso) e il 3,1% del monte ore (contro il 2,6% del primo trimestre
dell’anno).
Aspettative -
Peggiorano le aspettative per il prossimo trimestre
degli artigiani brianzoli riguardo ai livelli della produzione, mentre sono in
leggero miglioramento quelle riguardo l’occupazione. La produzione è attesa in diminuzione per il
40,7% delle imprese, l’8,9% si aspetta invece un aumento. Per quanto riguarda
l’occupazione, l’11,5% si aspetta una diminuzione, in calo dal 15,7% dello
scorso trimestre.
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NEL 2013 ATTESA UNA FLESSIONE DELLA DOMANDA DI LAVORO IMMIGRATO IN PIEMONTE E VALLE D’AOSTA A TORINO SI PREVEDE LA FLESSIONE PIÙ PESANTE A LIVELLO NAZIONALE: -2.470 ASSUNZIONI DI STRANIERI |
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Torino, 3 settembre 2013 - In un contesto di generale
deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro italiano, la crisi
colpisce anche la domanda di lavoro immigrato in Piemonte e Valle d’Aosta: nel
2013 le assunzioni non stagionali di personale immigrato sono, infatti,
previste in calo del 41,1%, flessione di maggiore intensità rispetto a quella
rilevata a livello nazionale (-29,1%).
Torino, con un calo di 2.470 unità rispetto al 2012, è
la provincia con la performance peggiore rispetto a tutte le altre province
italiane.
Questi i principali risultati dell’ultima indagine
annuale Excelsior sulla domanda di lavoro immigrato non stagionale per il 2013,
segnalata dalle imprese del Piemonte e della Valle d’Aosta dell’industria e dei
servizi, curata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro.
“I risultati dell’indagine Excelsior confermano la
gravità della crisi della domanda interna che attanaglia ormai da oltre 18 mesi
il Piemonte e la Valle d’Aosta - commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte
Ferruccio Dardanello -. La diminuzione del fabbisogno di lavoratori stranieri
non stagionali richiesto dalle nostre imprese riguarda, infatti, proprio quei
comparti - le costruzioni e i servizi - che sono maggiormente dipendenti dalla
dinamica del mercato interno e in cui i lavoratori immigrati costituiscono una
componente della manodopera ormai strutturata e qualificata. Questo, insieme al
primato negativo segnalato per la provincia di Torino, è l’ennesimo campanello
d’allarme, che evidenzia la necessità di attuare con urgenza politiche di
sostegno all’imprenditorialità, al fine di non disperdere un patrimonio
importante e indispensabile alla ripresa del nostro territorio, quale quello
rappresentato dalla forza lavoro straniera”.
In valori assoluti, il fabbisogno di personale
immigrato non stagionale atteso dalle imprese dell’industria e dei servizi si
collocherà attorno ad un valore massimo di 3.780 unità, contro le 6.420
dell’anno precedente. La contrazione rispetto al 2012 (-2.640 unità) risulta
più elevata rispetto a quella prevista nelle altre regioni italiane.
In termini relativi, il peso delle assunzioni non stagionali
di lavoratori stranieri sul totale delle assunzioni programmate dalle imprese
industriali e dei servizi si attesterà al 13,5%, contro la quota del 20,4%
attesa nel 2012. L’incidenza degli inserimenti di personale immigrato sul
totale delle assunzioni previste in Piemonte e Valle d’Aosta si colloca al di
sopra della media nazionale (11,7%), ma risulta nettamente inferiore rispetto a
quella rilevata negli ultimi sei anni.
A livello territoriale, per la provincia di Torino si
prevede, come già evidenziato, la flessione più marcata (-2.470 assunzioni
rispetto al 2012) non solo a livello regionale, ma anche rispetto a tutte le
altre province italiane. Il dato è ancora più pesante se si considera che nel
capoluogo piemontese si concentra più del 52% degli inserimenti di lavoratori
stranieri delle imprese di Piemonte e Valle d’Aosta
Anche Novara, Biella, Alessandria, Verbano Cusio
Ossola e Vercelli si caratterizzeranno per una diminuzione del proprio
fabbisogno di lavoratori immigrati, mentre le imprese di Aosta, Asti e Cuneo ne
segnalano un aumento.
La flessione della richiesta di lavoro immigrato delle
imprese del Piemonte e Valle d’Aosta riguarderà in maggior misura il settore
dei servizi, che potrebbe assorbire nel corso del 2013 2.310 assunzioni
programmate di lavoratori stranieri non stagionali (-49,6% rispetto al 2012) e
quello delle costruzioni, dove sono attesi 670 nuovi inserimenti (-34,3%
rispetto all’anno precedente).
La contrazione risulterà, inoltre, più intensa per le
micro e grandi imprese manifatturiere e dei servizi, dove si attendono
diminuzioni rispettivamente pari a -63,8% e -32,5%.
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TOSCANA, RIMBORSI ALLE AZIENDE ALLUVIONATE NEL 2012 ANCHE OLTRE 200MILA EURO. SUBITO NUOVO BANDO |
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Firenze, 3 settembre 2013 – Le aziende toscane che per le alluvioni del
novembre 2012 avevano subito danni per oltre 200 mila euro potranno ottenere
maggiori contributi. Potranno infatti partecipare al nuovo bando che sarà pubblicato nei
prossimi giorni. Non solo: anche le imprese che di danni ne avevano entro 200
mila ma avevano dovuto ‘scontare’ contributi di altra natura ricevuti in
precedenza, adesso potranno presentare una nuova domanda.
I risarcimenti alle aziende per le alluvioni del
novembre 2012 non devono infatti essere considerati ai fini del tetto massimo
sugli aiuti pubblici in regime “de minimis”. La Commissione europea ha concesso
alla fine di agosto il via libera che la Regione Toscana aveva chiesto fin
dall’avvio della pubblicazione del bando. Significa che se oggi un’impresa non
poteva godere di contributi per più di 200 mila euro in tre anni (e si dovevano
considerare tutti i finanziamenti, non solo quelli legati all’alluvione), quel
limite ora potrà essere superato. Una buona notizia per tutte quelle aziende
che già avevano riscosso contributi di altra natura che rischiavano di
diventare una zavorra o che avevano denunciato danni per oltre 200 mila euro.
Per ottenere di più non dovranno che partecipare al secondo bando, che verrà
aperto dopo che il commissario Enrico Rossi avrà firmato (a giorni) la nuova
ordinanza.
Risarcimenti fino al 75 per cento del danno – Con la
decisione della Commissione europea il risarcimento possibile potrà infatti
arrivare fino al 75 per cento del danno subito, senza più alcun tetto. Dopo la
pubblicazione del primo bando erano state presentate 359 domande e ne erano
state ammesse 338, per 12,8 milioni di risarcimenti concedibili. Venerdì
dovrebbe essere approvata l’ordinanza che riaprirà il bando. Naturalmente
potranno partecipare tutte le aziende, anche quelle che già avevano chiesto un
risarcimento: fermo restando che i due eventuali contributi cumulati non
potranno superare il 75 per cento dei danni subiti.
Coinvolti 139 comuni – Le piogge che alle fine del
2012 si erano abbattute sulle Toscana avevano colpito tra il 10 e il 13
novembre e tra il 27 e 28 novembre sopratutto le province di Grosseto e di
Massa Carrara. In misura minore erano state toccate anche Arezzo, Lucca, Pisa e
Pistoia. In totale 139 comuni avevano subito inondazioni. Nella provincia di
Massa Carrara solo il 10 novembre erano caduti 300 millimetri di acqua in
ventiquattro ore e altri 185, in tre ore, il 27 novembre. L’11 novembre, a
Grosseto, si erano abbattuti in 40 ore tra 300 e 400 millimetri di pioggia. A
dicembre il Governo aveva dichiarato lo stato di emergenza.
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BOLZANO - LABORATORIO SUL PARTENARIATO SOCIALE IN ALTO ADIGE |
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Bolzano, 10 settembre 2013 - L’edizione 2013 del
“Laboratorio sul futuro dell’Alto Adige”, svoltasi dal 2 al 6 settembre,
prevedeva quattro serate dedicate al tema del partenariato sociale, che
soprattutto in tempi di crisi è uno strumento importante per la collaborazione
economica, sociale e civile tra datori di lavori e lavoratori. L’obiettivo
degli incontri organizzati dalla Cdc di Bolzano era elaborare una strategia
comune per la realizzazione di un partenariato sociale efficiente e funzionante
in Alto Adige. Il “Laboratorio sul futuro dell’Alto Adige” è un’iniziativa
comune di varie associazioni economiche e del settore sociale, organizzazioni
sindacali e istituzioni culturali e scientifiche, coordinata dalla Cdc di
Bolzano. Obiettivo: discutere temi particolarmente importanti per il futuro
della provincia. Quest’anno il “Laboratorio sul futuro dell’Alto Adige” si è
occupato di partenariato sociale, con quattro incontri svoltisi a Bolzano,
Merano, Bressanone e Brunico. “In tempi di crisi lo scambio tra le associazioni
dei datori di lavoro e dei lavoratori assume una particolare importanza”,
sottolinea il presidente della Cdc, Michl Ebner, e aggiunge: “Determinati
interessi comuni possono essere difesi con successo solo se presentati insieme.
È ora di risedersi attorno a un tavolo per proporre delle soluzioni e prendere
una posizione unitaria di fronte ai politici; un buon partenariato sociale
parte dal basso per arrivare in alto.” Grazie alla Commissione delle parti
sociali, tra il 1980 e il 1995 si è testato in Alto Adige un modello efficace
di partenariato sociale. Della Commissione facevano parte il Südtiroler
Wirtschaftsring, l’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti, l’Unione sindacati
autonomi altoatesini, il Katholische Verband der Werktätigen nonché il
Dachverband für Natur- und Umweltschutz che ottenero risultati significativi,
ponendo ad esempio le basi per il Piano Provinciale di Sviluppo e di
Coordinamento Territoriale e per il Piano Sanitario Provinciale. I cambiamenti
sociali degli ultimi decenni hanno avuto forti ripercussioni sul partenariato
sociale. Il numero di iscritti delle associazioni e dei sindacati stagna, e
soprattutto i giovani dipendenti e le nuove aziende evidenziano un livello di
organizzazione assai minore rispetto al passato. È sempre più difficile quindi
garantire una rappresentanza unitaria all’interno di una società pluralistica.
“Bisogna ancora capire quale forma debba avere il partenariato sociale oggi in
Alto Adige. Dai colloqui con i rappresentanti locali delle associazioni
economiche e dei sindacati è emerso però chiaramente un grande interesse a
riprendere un dialogo comune”, spiega Ebner.
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FVG, SERRACCHIANI: IN AUSSA CORNO REGIONE FARA´ SUO DOVERE |
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Trieste, 3
settembre 2013 - "E´ stato un
incontro dedicato a
un´ulteriore, necessaria, approfondita analisi della
situazione".
E´ il commento rilasciato ieri a
Udine dalla presidente della
Regione Debora Serracchiani al termine dell´incontro
dedicato al
Consorzio industriale Aussa Corno, tenuto con
rappresentanti
degli enti locali e delle categorie.
Ricordando che "la soluzione della questione
dell´Aussa Corno è
legata anche ai dragaggi, su cui l´Amministrazione
regionale si
sta impegnando con la massima decisione",
Serracchiani ha
annunciato che "nei prossimi giorni verranno
indicate le prime
azioni da intraprendere".
Nella riunione, durante la quale sono state escluse
ipotesi di
aumenti di capitale o di prestito, si sono evidenziate
condivisioni nell´impostazione e su punti specifici,
come
sull´ingresso dell´interporto nel Consorzio.
Riguardo al consiglio di amministrazione dell´Aussa
Corno, la
presidente ha rilevato che "qualora i soci non lo
confermino o
non ne nominino uno nuovo, la Regione provvederà a
nominare un
commissario, come previsto dalla legge. Rimangono dei
nodi da
sciogliere ma questa Amministrazione - ha concluso -
farà il suo
dovere fino in fondo".
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OCCHIALERIA A BELLUNO. ZAIA FIRMA CONVENZIONE CON ENTE BILATERALE (EBO) SU PERCORSI DI FORMAZIONE CHE SVILUPPINO LE COMPETENZE DEI LAVORATORI |
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Belluno, 3 settembre 2013 - Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia
ha firmato ieri a Belluno, nella sede della locale Confindustria, una
convenzione con l’Ente Bilaterale per l’Occhialeria (Ebo) che, prima in Italia,
prevede specifici percorsi di formazione professionale che sviluppino le
competenze dei lavoratori di queste imprese per combattere le difficolta´
presenti anche in questo comparto e con particolare riguardo a una nuova
classificazione delle mansioni lavorative, necessaria dopo i cambiamenti
tecnologici intervenuti in questi anni e che pone le basi per una miglior e
diversa valutazione del lavoro manuale in fabbrica. La formazione prevista
dalla convenzione tra Regione Veneto ed Ebo e´ destinata a 4600 lavoratori
dell´occhialeria bellunese (sono oltre 11 mila gli addetti complessivi del
settore in Veneto) che ha un posto di assoluto rilievo nell’economia regionale
e nazionale.
La Regione Veneto finanzia questi percorsi di
formazione con 120 mila euro, l’Ebo con 80 mila euro per un totale di 200 mila
euro. Dopo la firma della convenzione sarà emanata una direttiva che disciplinerà
la presentazione dei progetti.
Nel campo della formazione continua la Regione Veneto
ha dei precedenti analoghi a questo: nel 2011 e nel 2012 nel comparto
dell’artigianato e del settore edile industriale.
I rappresentanti del settore hanno informato il
Presidente Zaia sulla situazione dell´occhialeria che, pur a fronte di
crescente competitivita´ internazionale e persistente stagnazione economica
nazionale, resta il primo settore manifatturiero della provincia di Belluno e
rappresenta i 2/3 di tutta l´occupazione nazionale del comparto e l´80%
di tutta l´esportazione nazionale, cresciuta nel 2012 del 5,3% rispetto
all´anno precedente anche se, in Italia, si registra il 4,5% in meno delle
vendite.
Zaia ha detto che, anche la firma di questa convenzione
mostra la vicinanza della Regione Veneto al territorio bellunese e l´attenzione
per un comparto cosi´ importante per l´economia della zona. "I dati
riferiti dagli imprenditori dell´occhialeria, che restano dati positivi pur in
un contesto che resta difficile, mi auguro
- ha detto - che possano fare da esempio per altri settori delle nostre
piccole, medie e grandi imprese. In ogni
caso, la Regione e´ consapevole che non e´ facile fare impresa in questo
territorio, proprio per le condizioni ambientali e logistiche e viarie
particolari, ma del resto questa situazione di difficoltà e´ avvertita oggi in
tutta la regione, senza distinzioni di latitudine. Non e´ un quadro allegro ma
l´unica soluzione per l´uscita dalla crisi e´ quella di far ripartire i consumi,
dando meno soldi a Roma e mettendone invece di piu´ in busta paga. Una
battaglia che chiamo tutti a fare insieme".
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FVG: SERRACCHIANI, VALORIZZARE LE ECCELLENZE E LA RICERCA |
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Feletto
Umberto (Ud), 3 settembre 2013 -
Valorizzare le eccellenze del
mondo economico del Friuli Venezia Giulia e favorire
l´innovazione attraverso un più stretto rapporto tra
mondo
produttivo e centri di ricerca regionali. E´ la
volontà che la
presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha
espresso in
occasione della visita, ieri a Feletto Umberto (Ud),
della
"Pilosio", un´azienda dinamica e in continuo
sviluppo, che da
mezzo secolo si distingue nel panorama nazionale della
progettazione, vendita e noleggio di ponteggi e
casseforme per
l´edilizia.
Accompagnata dal vicepresidente e assessore alle
Attività
produttive, Sergio Bolzonello, e accolta
dall´amministratore
delegato, Dario Roustayan, e dal consigliere di
amministrazione,
Renato De Sabbata, la presidente della Regione ha
infatti
auspicato un rafforzamento della collaborazione tra
realtà
produttive, Università, enti di ricerca e parchi
scientifici e
tecnologici del Friuli Venezia Giulia, in una logica
di rete che
sappia contribuire allo sviluppo e alla ripresa
economica del
nostro territorio, anche attraverso una certificazione
tecnica di
prodotti e cicli produttivi.
Nell´occasione Serracchiani e Bolzonello hanno anche
accennato ai
grandi eventi che nei prossimi mesi diverranno
inevitabilmente
importanti occasioni di promozione del Friuli Venezia Giulia,
in
Italia e all´estero, da cui potranno trarre vantaggio
anche le
attività produttive. Occasioni come il "Turismo
incrociato
Italia-russia", che culminerà nel vertice Italia
- Russia, il 23
novembre, o l´incontro con gli ambasciatori dell´Est
europeo, che
si svolgerà sempre a Trieste il giorno prima della
regata velica
"Barcolana", in ottobre. Fino all´Expò di
Milano nel 2015 che,
pur avendo come filo conduttore la nutrizione, secondo
Serracchiani potrebbe comunque rappresentare
un´occasione
significativa per avviare contatti con operatori di
tutto il
mondo anche per i settori economico-produttivi del
Friuli Venezia
Giulia non legati all´agroalimentare.
Nata nel 1961, la Pilosio è azienda completamente
italiana,
orientata alla qualità e all´innovazione. A Feletto
Umberto in 56
mila metri quadri di superficie totale convivono la
più
sofisticata tecnologia, un laboratorio di carpenteria
per
lavorazioni di precisione, 5 magazzini per il prodotto
finito e
per semilavorati, diversi reparti specializzati e un
centro
logistica, ove operano complessivamente 200 addetti,
tutti
orientati ad un´offerta di prodotti e servizi sempre
più
personalizzata sulle esigenze del cliente, e con una
spiccata
vocazione all´internazionalizzazione. Solo negli
ultimi tre anni
di attività Pilosio ha saputo più che raddoppiare il
proprio
fatturato operando principalmente in aree quali Nord e
Sud
America e Australia.
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AUTUNNO DIFFICILE PER GLI IMPRENDITORI MARCHIGIANI |
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Ancona, 10 settembre 2013 - La ripresa? Per il sistema produttivo
marchigiano ancora non c’è, anche se ci si aspetta una prima inversione di
tendenza per l’inizio del prossimo anno. E’ quanto emerge dalla “Giuria della
Congiuntura”, l’indagine trimestrale realizzata dal Centro Studi Unioncamere
Marche. Il 27 per cento degli
imprenditori marchigiani intervistati dall’Unioncamere si aspetta per la fine
di settembre un ulteriore calo della produzione, mentre il 29 per cento prevede
che diminuiranno anche fatturato e ordinativi. Gli ottimisti, ossia coloro che
si aspettano per la loro azienda un pur lieve aumento di produzione, fatturato
e ordinativi non superano il 12 per cento
mentre per il 60 per cento non cambierà nulla. “La prudenza e la cautela
dei nostri imprenditori - commenta il presidente Unioncamere Marche Adriano
Federici - sono dovuti soprattutto alla debolezza della domanda interna, mentre
tra le imprese esportatrici solo il 12 per cento teme di veder diminuire gli
ordinativi esteri e 18 imprese su 100 prevedono un aumento dell’export. Quello
che il sistema produttivo si aspetta dalle istituzioni nei prossimi mesi sono
provvedimenti capaci di rilanciare i consumi, riducendo il prelievo fiscale su
imprese e lavoratori”.
Intanto l’andamento della produzione industriale ha
fatto registrare l’ottavo trimestre consecutivo di recessione. Da giugno 2011
il sistema produttivo marchigiano non cresce più. Da due anni sono in calo
anche fatturato e ordinativi. Nel secondo trimestre 2013, secondo la “Giuria
della Congiuntura”, la produzione industriale ha perso il 3 per cento rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente mentre il fatturato è sceso del 3,9
per cento e gli ordinativi del 3,7 per cento. Si ferma anche al corsa del
fatturato generato dagli scambi con l’estero, rimasto sostanzialmente invariato
(+0,1) mentre nei trimestri precedenti aveva sempre mostrato segnali di
crescita. Ad andar bene sui mercati esteri rimangono l’abbigliamento (fatturato
+4,4 per cento ) e la meccanica (+2,6) mentre gli altri settori perdono quote
di mercato.
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