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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 27 Gennaio 2014 |
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA SUL CLIMA E L´ENERGIA CON IL SEGRETARIO GENERALE DELLE NAZIONI UNITE BAN KI-MOON E IL PRESIDENTE DELLA BANCA MONDIALE JIM YONG KIM |
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Davos, 23 Gennaio, 2014 – “Signor Segretario Generale, Ban Ki-moon, Presidente Kim della Banca Mondiale, Signore e signori, Prima di tutto, Segretario Generale, ti ringrazio molto per le gentili parole di sostegno, che sono, per noi, un grande incoraggiamento. Infatti, l´Unione europea continua ad essere un pioniere per l´azione globale sul clima. Come sapete, siamo già impegnati a ridurre le nostre emissioni di gas a effetto serra del 80-95% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050. Abbiamo adottato obiettivi più ambiziosi e vincolanti del mondo per il 2020 - e siamo sulla buona strada per incontrarli. E proprio ieri, 22 gennaio, la Commissione europea ha proposto un ambizioso clima dell´Ue e del pacchetto energia per il 2030. Con un 40% di obiettivo vincolante di riduzione di Co2 da raggiungere entro il 2030, e uno speciale obiettivo comunitario di almeno il 27% per le energie rinnovabili, è chiaro che l´Europa continuerà a guidare e contribuire equamente all´azione per il clima globale, la sfida di definire del nostro tempo. Questo elevato livello di ambizione e di leadership, dobbiamo riconoscere, è nel nostro stesso interesse economico. Stiamo spendendo troppo su come importare combustibili fossili costosi dall´estero - circa 1 miliardo di € l´anno. Questo pacchetto aumenterà anche la competitività dell´industria europea, stimolare l´innovazione e la domanda, creare posti di lavoro, attrarre investimenti e aumentare la sicurezza energetica. Lasciatemi dire che capisco anche le preoccupazioni di tutti coloro che in tutto il mondo, che temono che un tale accento sul clima può avere problemi di crescita. So che le preoccupazioni di alcune economie emergenti, e anche economie sviluppate, che ora sono un po ´più restii ad andare avanti a causa dell´impatto della crisi economica. Ma lasciatemi dire loro che non c´è contraddizione tra crescita e ambizione sul cambiamento climatico. L´ue ha già dimostrato che la riduzione delle emissioni può andare di pari passo con la crescita economica. Negli ultimi 22 anni, dopo il 1990, le emissioni sono diminuite del 18%, mentre il Pil è aumentato del 45%. Quindi penso che non ci può essere una migliore dimostrazione di questo la compatibilità con la crescita. Questo è un potente segnale al resto del mondo e dimostra che siamo al di là del dibattito in cui si doveva essere sia "verde" o un difensore di settore. Quindi mi rivolgo a tutti i nostri partner a livello globale - sui paesi sviluppati, le economie emergenti, il mondo sviluppato, e soprattutto su grandi emettitori - di venire con noi e per rispondere alla chiara appello del segretario generale Ban Ki-moon. Uno dei motivi abbiamo presentato queste proposte proprio ieri è proprio quello di contribuire al dibattito internazionale globale. Nel 2015, la Francia ospiterà il tasto conferenza Onu sul clima a Parigi (Cop-21). Già a settembre, il Segretario Generale Ban Ki-moon ospiterà summit ´un leader a New York, che io parteciperò. Mi congratulo con la sua leadership sulla causa del clima e, vi posso dire, so che il presidente Kim della Banca Mondiale è un forte alleato. Lo ringrazio pure. Questo vertice a New York sarà un ulteriore passo verso un ambizioso e vincolante accordo globale sul clima nel 2015 - un accordo che, ci auguriamo, coprirà tutti gli emettitori. L´ue farà i suoi primi contributi a questo nella primavera 2015, come previsto, e mi auguro sinceramente che i nostri partner globali saranno con noi in maniera altrettanto ambizioso e determinato. Affrontare il cambiamento climatico non è semplicemente un´opzione, è un must! Ed è nell´interesse di tutti - ambientalmente, economicamente e politicamente. Grazie per la vostra attenzione.” |
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ENERGIA RINNOVABILE: LA COMMISSIONE DEFERISCE L´ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER MANCATO RECEPIMENTO NORME UE |
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Bruxelles, 27 gennaio 2014 - La Commissione europea si riferisce l´Irlanda alla Corte di giustizia dell´Unione europea per non aver recepito pienamente la direttiva sulle energie rinnovabili. La direttiva mira a garantire una quota del 20% di energie rinnovabili nell´Ue entro il 2020. La direttiva doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 5 dicembre 2010. "E ´essenziale che tutti gli Stati membri applichino la legislazione di energia rinnovabile. Renewables sono di vitale importanza per la sicurezza dell´approvvigionamento e la crescita economica europea . Essi sono fondamentali nel mitigare il cambiamento climatico globale, " ha dichiarato il commissario Oettinger, commissario Ue per l´energia . La Commissione propone una penale giornaliera di 25 € 447,5 . Le sanzioni proposte tengono conto della durata e della gravità dell´infrazione. In caso di giudizio favorevole della Corte, la sanzione giornaliera è di essere pagato dalla data della sentenza fino a quando il recepimento è stato completato. L´importo finale delle sanzioni giornaliere sarà deciso dalla Corte. La Commissione ha affrontato la questione del mancato recepimento della direttiva inviando una lettera di diffida all´Irlanda nel gennaio 2011 e un parere motivato nel giugno 2012. Nonostante questo procedimento, il pieno recepimento è ancora in corso in Irlanda. L´irlanda ha già adottato una notevole quantità di legislazione richiesto dalla direttiva. Tuttavia, alcune disposizioni restano ancora essere recepita nel diritto nazionale. In particolare, tali disposizioni riguardano l´obiettivo nazionale del 10% di energie rinnovabili nel settore dei trasporti, lo snellimento delle procedure amministrative, la gestione di accesso alla rete per l´elettricità da fonti rinnovabili, e di criteri di sostenibilità per i biocarburanti ei bioliquidi. Garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali, procedure più semplici, accesso alla rete adeguata e la sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi sono le priorità per la Commissione. La Commissione ha già deferito l´Austria, Polonia e Cipro alla Corte per mancato recepimento della direttiva sulle energie rinnovabili. Si sta inoltre esaminando la situazione in altri Stati membri a cui è indirizzato lettere di messa in mora e / o pareri motivati su questo tema. Pertanto, l´azione della Commissione di oggi potrebbe essere integrata da ulteriori ricorsi alla Corte nel corso dei prossimi mesi. |
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SHALE GAS/UE: LA SEN ESCLUDE LICENZE PER RICERCA E SFRUTTAMENTO |
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Roma, 27 gennaio 2014 – In merito alla Comunicazione e alla Raccomandazione del 22 gennaio 2014 della Commissione Europea, riguardanti le procedure e le cautele minime che gli Stati membri interessati alla ricerca e allo sfruttamento dello shale gas devono adottare nei confronti dei rischi per la salute e l’ambiente, si informa che l’Italia ha adottato nel marzo 2013 una Strategia Energetica Nazionale che non prevede il rilascio di licenze per la ricerca e lo sfruttamento dello shale gas. |
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L’OBIETTIVO DEL 27% AL 2030 NON E’ SUFFICIENTE PER LE RINNOVABILI |
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Milano, 27 gennaio 2014 - assoRinnovabili esprime, in merito alla Comunicazione del 22 gennaio della Commissione Europea (Com(2014) 15), un giudizio favorevole per quanto riguarda l’importante obiettivo del 40% di riduzione delle emissioni e per la scelta di imporre un target vincolante sulle rinnovabili anche per il 2030. L’associazione ritiene però inadeguato l’obiettivo del 27% per le rinnovabili - che si traduce nel 45% per le rinnovabili elettriche - e considera un grave errore la mancata declinazione di singoli obiettivi nazionali. Vi è il rischio concreto di un forte rallentamento della crescita registrata negli ultimi anni in Italia e in Europa. “La Comunicazione segna una battuta d’arresto nella definizione di obiettivi realmente sfidanti che erano alla base delle scelte di molti investitori – afferma il presidente Re Rebaudengo - , mettendo a repentaglio gli importanti risultati ottenuti in termini di occupazione (oltre 130.000 gli addetti nelle sole rinnovabili elettriche) e di incremento dell’indipendenza energetica.” assoRinnovabili auspica che nella complessa fase di negoziazione con Consiglio e Parlamento europei che si apre ora si possa raggiungere un accordo più ambizioso, che preveda almeno il 35% di consumi da fonti rinnovabili al 2030, il 55% per le rinnovabili elettriche e una precisa ripartizione di quote vincolanti per ciascuno Stato Membro. |
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IL PIÙ GRANDE PONTE SOLARE DEL MONDO, ALLA STATIONE DI LONDRA BLACKFRIARS. |
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Londra, 27 gennaio 2014 - Mercoledi 22 gennaio 2014 –Network Rail, First Capital Connect e Solarcentury hanno sorpreso i passeggeri in arrivo alla stazione di Blackfriars, con una tazza di te gratis, spillata dalla più grande tazza di te del Regno Unito, per celebrare il lancio del piu’ imponente ponte solare del mondo. I 4.400 pannelli fotovoltaici che coprono il tetto della stazione, producono abbastanza energia per fare quasi 80.000 tazze di tea al giorno. Infatti il più lungo schieramento di pannelli fotovoltaici a Londra, fornisce sino alla metà del fabbisogno energetico della stazione, riducendo le sue emissioni di Co2 di circa 511 tonnellate all’anno, che equivale approssimativamente a 89.000 viaggi in auto (viaggio medio). L´insieme va a completare la stazione di Blackfriars, totalmente rinnovata, che con soddisfazione presenta: una nuova entratata sulla sponda sud del Tamigi, prima inesistente; i quattro nuovi binari dei treni Thameslink, rinnovati e più lunghi (linea che attraversa Londra da nord a sud) migliorano sostanzialmente i collegamenti con le parti periferiche della metropoli Britannica, dalle coste a sud, sino a Cambridge. Il tutto ad integrazione di una rete di trasporti di primo piano, con l’omonima stazione della metropolitana, che è stata totalmente ristrutturata. L’ottica con la quale è stato portato a termine questo progetto e’ stato il miglioramento del trasporto riuscendo così a smaltire il traffico di persone, in entrata ed uscita, con maggiore velocità e permettendo nello stesso tempo di risparmiare il 50% del fabbisogno energetico sul consumo totale del nuovo e migliorato interscambio tra First Capital Connect ed i servizi di London Underground. Simon Kirby, Direttore generale di Network Rail Infrastructure Projects, dice alla stampa che “ La straordinaria trasformazione della stazione di Blackfriars, da una stazione piccola e stretta, a moderno punto di riferimento, è tipico di come stiamo migliorando una delle vie ferroviarie più affollate d’Europa. Usando tecnologie intelligenti e sostenibili si riduce il costo del funzionamento della stazione fornendo allo stesso tempo ai passeggeri treni più lunghi e più frequenti, di cui si ha diperatamente bisogno.” David Statham, Direttore Generale di First Capital Connect che gestisce la stazione di Blackfriars, dice: “ I treni elettrici sono già la forma piu’ ecologica di trasporto pubblico – questo "tetto fotovoltaico" permette ai nostri passeggeri di fare un viaggio ancora ancora più sostenibile. Il caratteristico tetto ha inoltre trasformato la nostra stazione in un punto di riferimento visibile per miglia lungo tutto il fiume Tamigi.” Il design e l’installazione di 6000 m2 di pannelli fotovoltaici è stato realizzato da Solarcentury. Frans van den Heuvel, Amministratore Delegato di Solarcentury, afferma: "Il nostro lavoro su Blackfriars mostra i due benefici chiave del solare. Primo, può essere integrato nell’architettura esistente modificando in modo sbalorditivo il profilo di Londra. Secondo, può essere integrato nei più complessi progetti ingenieristici; in questo caso è stato installato sopra un sito in costruzione, sopra linee ferroviarie e su di un fiume. Siamo sicuri che significativi futuri progetti possono e vogliono trarre beneficio dallo sfruttamento dell´energia solare”. Download della fotografia aerea (opera di Network Rail). Il Ponte Solare - Il sistema è il più grande schieramento di pannelli solari su di un ponte al mondo, e fornisce sino al 50% dell’energia della stazione. Grandezza del Sistema: 1.1 Mwp; No di pannelli solari: 4.400; Area di sistemi fotovoltaici solari: 6.000 m2; Generazione annuale di energia: 900.000 kWh; Risparmio annuale di Co2 : 513,000kg. |
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LOMBARDIA. ENI: REGIONE VICINA A CHI FA RICERCA |
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Milano, 27 gennaio 2014 - "Regione Lombardia intende continuare ad attuare politiche che mirino a sostenere e favorire lo sviluppo di ogni realtà produttiva che investa in ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico, strumenti oggi fondamentali per mantenere elevati livelli di competitività ed essere protagonisti nel contesto internazionale". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, in visita oggi pomeriggio al Centro ricerche Eni di San Donato Milanese. Accompagnato da alcuni dirigenti dell´azienda, tra cui l´executive vice president Rsp/r&m - Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Progetti, Giacomo Rispol, Melazzini ha assistito alla presentazione dei principali progetti di ricerca in corso, tra cui il Progetto Est e ha visitato poi i vari laboratori. Investire In Ricerca Per Crescere - "Ottimo - ha detto Melazzini - ciò che Eni sta facendo nelle realtà di San Donato Milanese per quanto riguarda la ricerca e in quella di Sannazzaro de´ Burgondi di Pavia per quanto concerne gli impianti produttivi. Gli importanti risultati raggiunti da Eni testimoniano che la strada giusta da seguire per crescere è la valorizzazione del capitale umano, il reclutamento dei giovani talenti e la continua ricerca di soluzioni innovative e sostenibili a ciò che il mercato globale richiede. Regione Lombardia vuole essere al fianco e sostenere tutte quelle imprese che scelgono questi percorsi virtuosi di crescita". Obiettivo: 3% Del Pil - "Il nostro ambizioso obiettivo – ha commentato l´assessore - è portare gli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo all´1,6 per cento al 3 per cento del Pil in 5 anni. Si tratta di una priorità, già prevista nel nostro programma di governo e su cui stiamo lavorando già alacremente, per rendere il sistema produttivo lombardo ancora più attrattivo e competitivo". |
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OSSERVATORIO VAL D’AGRI: 31/1 INCONTRO COMITATO RAPPRESENTANZA LA RIUNIONE SARÀ FINALIZZATA A GARANTIRE UNA CORRETTA E COMPLETA INFORMAZIONE SU QUANTO VERIFICATOSI NEL CENTRO OLI LO SCORSO 13 GENNAIO |
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Potenza, 27 gennaio 2014 - In seguito all’evento che si è verificato nel Centro Oli di Viggiano lo scorso 13 gennaio, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, in qualità di presidente del Comitato di Rappresentanza Territoriale (Crt) dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri, ha convocato una riunione per il prossimo 31 gennaio 2014. La riunione, che si terrà nella sede dell’Osservatorio a Marsiconuovo, sarà finalizzata a garantire una corretta e completa informazione con le istituzioni locali e le comunità interessate, su quanto verificatosi nel Centro Oli. “Il rispetto del territorio e della popolazione – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer – implica la necessità di conoscere i problemi concreti. Ecco perché è necessario il confronto con gli enti locali e con le associazioni preposte alla tutela del paesaggio, in una logica di condivisione e di collaborazione, ciascuno per propri livelli di competenza, per la salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza dei lavoratori e della salute dell’intera comunità”. La riunione di fine gennaio sarà anche l’occasione per illustrare i primi risultati del progetto “Ambiente e Salute” che l’Osservatorio Val d’Agri ha avviato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e del progetto “Gestione dell’Informazione Ambientale” realizzato con l’Iefe (Center of Energy and Environmental Economics and Policy) dell’Università Bocconi di Milano. |
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SFRATTI: UMBRIA “PIENA ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE DELL’UNIONE INQUILINI CONTRO LA FINTA PROROGA” |
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Perugia, 27 gennaio 2014 - L’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti ha annunciato la sua adesione alla manifestazione che l’Unione Inquilini ha indetto, per mercoledì 29 gennaio, al Senato, in occasione della discussione e del voto sul decreto del governo in merito alla presunta proroga degli sfratti. “Fin da subito, ha sostenuto l’assessore, l’associazione aveva denunciato l’assoluta inutilità di un provvedimento che riguarda solo la finita locazione, meno del 10 per cento degli sfratti emessi. Una proroga finta perché limitata a giugno 2014, pur sapendo che i comuni non hanno mezzi e risorse per poter intervenire neanche per quel limitato numero di persone che sono coinvolte nella proroga attuale. La proroga delle esecuzioni va estesa alla morosità, che rappresenta oltre il 90% degli sfratti e va allungata a tutto il 2014 così da poter avviare un intervento vero che possa affrontare i nodi della sofferenza abitativa in modo strutturale. Anche in Umbria, ha proseguito Vinti, si registra una situazione drammatica. Nei prossimi tre anni 4500 famiglie potrebbero restare senza casa per la crisi occupazionale ma anche per l’impennata delle locazioni, con punte del 150% per i nuovi locatari. Nella classifica generale stilata dal Ministero dell’Interno, Perugia si piazza al 10° posto con 984 esecuzioni nel 2012, cifra destinata a salire se si considera che i dati sono ancora provvisori e che le stime per il 2013 parlano di 1300 possibili sfratti. Così come è preoccupante per la nostra regione l’indice della sofferenza abitativa (il rapporto tra gli sfratti emessi e la popolazione residente), considerando che la media italiana è di una sentenza di sfratto ogni 371 famiglie residenti (1 ogni 74 famiglie in affitto), la sola Terni presenta uno sfratto ogni 252 famiglie residenti e uno ogni 50 famiglie in affitto, superando Perugia, dove si conta un’esecuzione ogni 280 famiglie residenti e 1 ogni 56 famiglie in affitto. Una situazione, ha concluso Vinti, che attende risposte serie da parte del governo, a cominciare da un piano casa finalmente degno di questo nome che finanzi e avvii un intervento che aumenti l´offerta abitativa pubblica di almeno 700 mila alloggi popolari per tutto il Paese, attraverso il recupero e il riuso ai fini della residenza sociale dell´enorme patrimonio pubblico non utilizzato”. |
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ALER, MARONI: INTERVERREMO RAPIDAMENTE |
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Milano, 27 gennaio 2014 - Per parlare del rinnovo della convenzione fra il Comune di Milano e l´Aler, "ci vedremo la prossima settimana". Lo ha fatto sapere il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni conversando con i giornalisti a margine di un convegno su Expo tenutosi il 23 gennaio a Palazzo Reale. Riguardo i conti dell´azienda lombarda di edilizia residenziale, il governatore ha ribadito: "E´ stata la mia Giunta e non altri a voler vederci chiaro. Abbiamo fatto noi la ´fotografia´ della situazione, abbiamo un report di oltre 300 pagine, sappiamo esattamente cosa è successo e qual è la situazione. Abbiamo gli elementi per intervenire, lo faremo rapidamente e senza guardare in faccia a nessuno". Maroni ha ribadito di volere "discontinuità con il passato" e ha fatto sapere che per quanto lo riguarda "non esiste scontro o contesa con il Comune di Milano. "Abbiamo già istituito un Tavolo - ha fatto sapere - che discuterà con Palazzo Marino sul futuro dell´Aler. Siamo aperti a qualunque soluzione che recuperi efficienza, diminuisca le spese, garantisca un servizio alle fasce deboli della popolazione". |
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EDILIZIA E SICUREZZA: PIU’ PMI IRPINE INVESTONO CONTRO GLI INFORTUNI |
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Avellino, 27 gennaio 2014 - Più di 1000 imprese ed oltre 2000 allievi formati. Sono i numeri che caratterizzano il bilancio della didattica fatta dal Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino nel 2013 Nell’anno appena trascorso, il Cfs forma 1103 aziende per un totale di 2192 discenti tra imprenditori, maestranze e tecnici. Numeri che disegnano un forte trend positivo nel raffronto col 2012. In aumento anche i percorsi d’insegnamento sviluppati: 152 corsi rispetto ai 113 dell’anno precedente. Tutti concentrati, essenzialmente, su tecniche di prevenzione infortunistica e sull’aggiornamento professionale in edilizia. Tra le attività corsuali, finalizzate ad innalzare i livelli di sicurezza quando si opera nel settore delle costruzioni, quella di ‘maggior successo’ replicata più volte dal Cfs nel 2013, è la didattica collegata alla formazione sugli aspetti base della sicurezza per i lavoratori edili. Formazione che avviene al momento dell’assunzione, del cambiamento di mansioni oppure nell’introduzione di nuove macchine o attrezzature di lavoro. Più nel dettaglio, l’insegnamento che l’organismo paritetico irpino delle costruzioni eroga in ambito domestico, coinvolge 462 allievi e 97 aziende (63 lo scorso anno). Oltre 400, invece, le figure formate nella guida sicura dii macchine di sollevamento come ruspe ed escavatori, Edilizia: Nel 2013 Si Superano I 2000 Lavoratori Formati - Nel 2013 è di 2192 il numero dei formati dal Cfs Edilizia di Avellino tra imprenditori, datori di lavoro, lavoratori e tecnici per un totale di 152 corsi e 1103 aziende interessate: dato, quest’ultimo, superiore a quello del 2012 dove il numero delle imprese coinvolte in azioni didattiche è stato pari 670 unità. Sul podio formativo si piazza nuovamente, in prima posizione, il corso “informazione e formazione dei lavoratori dei lavoratori edili”. La didattica, volta a fornire tutte le nozioni principali sugli aspetti della sicurezza, obblighi da rispettare e divieti per la prevenzione dei possibili rischi presenti durante l´attività lavorativa, risulta quella più ‘gettonata’ con il maggior numero di edizioni replicate nel 2013 per ben 20 volte ed interessando complessivamente 462 allievi. In seconda posizione, a pari merito, due “new entry”. Si tratta dell’insegnamento specialistico, rientrante nei moduli integrati per costruire in sicurezza (Mics), rivolto agli operatori adibiti alla corretta guida di macchine di sollevamento che totalizza 18 corsi svolti sia per il modulo base che per quello teorico-pratico. Subito dietro, a distanza ravvicinata, il corso “Mics Escavatori, Pale Meccaniche, Minipale, Terne” con 14 edizioni svolte. Formazione che ha posto attenzione sulla conduzione di queste particolari macchine movimento terra con la mission di sviluppare, negli allievi, le capacità di una conduzione sicura esente da rischi. Sui Banchi Piu’ Di 1000 Operai Edili- Complessivamente il 93 per cento dei formati è rappresentato da uomini (2.054 unità). La restante parte coinvolge 138 donne (+21% rispetto al 2012) . Di questo universo, sono 1893 i lavoratori edili eruditi su tematiche di sicurezza sul lavoro e sugli aggiornamenti professionali richiesti dal comparto delle costruzioni. Interessante anche il dato che emerge analizzando le statistiche anagrafiche degli allievi. Più di 600 hanno un’età compresa tra i 41 ed i 50 anni: segno di quanto un’oculata condotta lavorativa nei cantieri, all’insegna del rispetto della sicurezza, sia percepita anche dai mastri senior che, facendo leva sull’obbligo formativo, aggiornano ed aumentano il loro background d’esperienza sul fronte della prevenzione e delle competenze professionali. Cresce, nel contempo, anche la fetta giovanile: 376 il numero dei discenti che hanno tra i 21 ed i 30 anni (nel 2012 erano invece 240). Da Avellino La Principale Manodopera Istruita: Buono Il Dato Regionale - Esaminando poi il segmento analitico della provenienza geografica (comune di residenza), le statistiche di settore segnalano una maggioranza di manodopera edile irpina con, in prima fila, il dato dei 206 allievi che vivono ad Avellino. Buono anche il dato che proviene dalle altre province campane che copre, a macchia di leopardo, l’intero territorio regionale. Dichiarazioni - “Il 2013 è stato un anno che ha prodotto risultati straordinari” dichiara entusiasta Michele Di Giacomo, presidente del Centro per la Formazione e la Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino. “Per la prima volta nella storia dell’Ente irpino – prosegue – abbiamo raggiunto ed anche superato il tetto dei duemila allievi. Questo comprova la qualità della didattica erogata e la necessità sempre più sentita dalle imprese, dettata anche dai nuovi obblighi formativi predisposti dalla normativa di settore, di fare formazione sul fronte della sicurezza sul lavoro con investimenti specifici ed oculati”. “Ulteriore elemento che ha determinato l’incremento – continua Di Giacomo – va individuato nel momento di crisi che ancora l’economia sta vivendo. Fattore che ha spinto molti dei nostri discenti ad aggiornarsi ed a riqualificarsi in ottica professionale così da acquisire un maggior background tecnico funzionale a ricollocarsi al meglio sul mercato del lavoro”. “Per il 2014 – afferma Mennato Magnolia, vicepresidente del Cfs – continueremo, senza dubbio, ad impegnarci maggiormente sulla strada della didattica antinfortunistica, allargando le nostre linee corsuali anche su altri importanti aspetti come quello di lavorare in sicurezza negli spazi confinati che, per le loro caratteristiche, richiedono particolari misure preventive. Parallelamente svilupperemo una didattica per la guida sicura di piattaforme di lavoro mobili e di caricatori telescopici per l’edilizia”. Ma non solo. “Punteremo sempre più l’attenzione – conclude – sull’edilizia green, formando manager e tecnici specializzati nelle energie e fonti rinnovabili”. |
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LOMBARDIA, ALER, MARONI: FISSATI STIPENDI MASSIMI DG "I COMPENSI ANDRANNO DA 200.000 EURO A 120.000" PRESIDENTE INCONTRERÀ SETTIMANA PROSSIMA SINDACO DI MILANO |
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Milano, 27 gennaio 2014 - "Oggi abbiamo approvato anche la delibera che determina il trattamento economico massimo dei direttori generali delle Aler, che saranno nominati dai presidenti con decorrenza 11 febbraio". Lo ha spiegato il 24 gennaio il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, illustrando la delibera varata dalla Giunta. 4 Fasce E Un Contro Complessivo Di 780.000 Euro - "Abbiamo determinato l´importo complessivo - ha spiegato il presidente -, calcolandolo su quattro fasce retributive a scalare dall´Aler più grande (Milano) fino a quella più piccola (Lodi/ Pavia) e gli stipendi andranno da un massimo di 200.000 euro a minimo di 120.000. Il compenso complessivo dei direttori passa quindi dagli attuali 2 milioni a 780.000 euro massimo: una riduzione notevole del costo di gestione". Maroni ha anche evidenziato che "complessivamente sono stati risparmiati 3 milioni solo con l´accorpamento" e che le poltrone sono passate da 169 a 25, determinando così un notevole dimagrimento che, però "deve garantire maggior efficienza". Aler Milano E Comune - Maroni ha poi annunciato che settimana prossima incontrerà il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, "per definire un´azione comune". "Non mi interessano le polemiche - ha precisato - anche oggi ho letto di idee un po´ diverse da parte del Comune di Milano. Noi siamo pronti a discutere di tutto, ovviamente nell´interesse dei cittadini. Martedì o mercoledì discuteremo anche del rinnovo della convenzione fra Aler e Comune, che è stata prorogata al 31 gennaio". "Sono disponibile a rinnovarla - ha fatto sapere Maroni - a certe condizioni e cioè che il Comune faccia quello che non ha fatto negli anni passati per quanto riguarda la morosità degli inquilini delle case del Comune. Vedremo se ci saranno le condizioni o se il Comune deciderà di seguire un´altra strada". "Non sono preoccupato - ha concluso - mi interessa solo che l´Aler mantenga la propria presenza, riduca i costi, abbia un bilancio in pareggio e garantisca una funzione sociale, visto che parliamo delle fasce più deboli". |
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LOMBARDIA, DIRETTORI ALER,BULBARELLI:RISPARMI DEL 60% COSTERANNO NON PIÙ DI 780.000 RISPETTO AI 2 MILIONI |
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Milano, 27 gennaio 2014 - "I cinque direttori delle nuove Aler costeranno circa il 40 per cento dei loro tredici predecessori. La spesa massima per la loro retribuzione passa infatti dai 1.926.764 euro pagati nel 2012 a 780.000 euro". Lo ha spiegato l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, in seguito alla delibera approvata il 24 gennaio dalla Giunta, che fissa i tetti massimi per le retribuzioni. Stesso Criterio Di Calcolo Usato Per Presidenti - Per stabilire il limite del trattamento economico (comprensivo di retribuzione annua lorda, retribuzione di risultato lorda e altre voci lorde) è stato utilizzato lo stesso criterio previsto per determinare l´indennità di carica dei presidenti, vale a dire la consistenza del patrimonio e la complessità del lavoro da svolgere. Sono state così individuate 4 fasce di riferimento, di seguito elencate con i relativi tetti massimi dei compensi: Milano, 200.000 euro; - Brescia-cremona-mantova: 160.000 euro; - Busto Arsizio-como-monza E Brianza-varese: 160.000 euro; - Bergamo-lecco-sondrio 140.000 euro; - Lodi-pavia: 120.000 euro. Presidenti E Direttori Devono Garantire Stabilità Economica –“L´aler di Milano - ha aggiunto Bulbarelli - rappresenta la realtà più complessa, sia per quanto riguarda il patrimonio che le attività; pertanto il suo direttore generale sarà quello con lo stipendio maggiore. Ricordo, però, che, se presidente e direttore generale non dovessero essere in grado di garantire la stabilità economica e finanziaria del loro Ente, potranno essere rimossi. Obiettivi che abbiamo introdotto proprio con la legge di riforma della governance delle Aler". Nuovi Vertici Costano 25% In Meno Dei Precedenti - "I 13 Consigli di amministrazione e i loro direttori - ha concluso Bulbarelli - costavano 4 milioni di euro; ora presidenti e direttori non più di 1,1 milioni di euro, un risparmio significativo". |
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VARESE, MARONI: DA REGIONE 15 MIL. PER PIAZZA REPUBBLICA IL PRESIDENTE HA PRESENTATO L´ACCORDO DI PROGRAMMA ´REGIONE SI METTE A DISPOSIZIONE DEL SINDACO DEL TERRITORIO´ |
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Varese, 27 gennaio 2014 - "Con questo accordo di programma diamo una risposta rapida ad un´esigenza sentita dalla città di Varese. La richiesta del Comune di Varese è arrivata pochi giorni fa e già questa mattina ho portato in giunta la delibera per la risistemazione di piazza della Repubblica e la trasformazione della caserma Garibaldi nel nuovo Teatro Stabile di Varese". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa tenutasi il 24 gennaiopresso il Comune di Varese - con la presenza del sindaco Attilio Fontana e del commissario della Provincia di Varese, Dario Galli - per la presentazione dell´accordo di programma della riqualificazione di piazza Repubblica e della ex Caserma Garibaldi. Intervento Rilevante - "Non ci fermeremo qui - ha detto Maroni - perché ci sarà anche la sistemazione del collegio Sant´ambrogio e dell´area dove adesso c´è il teatro Apollonio. La novità è che la Regione sostiene l´iniziativa, attraverso un intervento economico rilevante, perché abbiamo deliberato di mettere a disposizione 15 milioni di euro, ma la cabina di regia di questo progetto sarà qui sul territorio, qui a Varese, nel Comune". Entro Marzo Accordo Di Programma - "Vogliamo fare tutto in tempi molto rapidi, mesi, non anni. Entro il 31 marzo - ha chiarito il presidente Roberto Maroni - sarà definito l´accordo di programma, che lasciamo aperto al coinvolgimento di eventuali altri soggetti pubblici interessati alla realizzazione di questo progetto come la Sovrintendenza per i Beni Culturali, l´Università dell´Insubria, l´azienda ospedaliera e la Asl di Varese, che sono i soggetti coinvolti nei movimenti e nei cambi di destinazione, in particolare del Collegio Sant´ambrogio, o persino soggetti privati, ma su questo - ha detto - deciderà il Comune di Varese. In ogni caso la delibera resta aperta proprio perché siamo nella fase in cui ancora vanno definiti chi saranno i protagonisti di Questa grande opera che rivoluzionerà in modo positivo il centro di Varese". Cabina Di Regia Su Territorio - "Come già successo con il Comune di Como per le paratie del lago e con la provincia di Mantova per la ricostruzione il ponte di San Benedetto Po, voglio che siano gli amministratori locali a definire il progetto". "Regione - ha proseguito Maroni - sostiene e coordina la realizzazione del progetto, ma questo accordo di programma avrà la regia qui a Varese, coinvolgendo il territorio. L´amministrazione regionale, oltre al sostegno economico con i 15 milioni impegnati a bilancio, mette a disposizione le sue strutture e le sue società per definire il progetto, ma è il territorio che fa da cabina di regia, quindi - ha concluso Roberto Maroni - la Regione si mette a disposizione del sindaco del territorio, in questo caso il sindaco di Varese". |
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ALER: A VARESE 300000 EURO DI RISPARMI L´ASSESSORE HA INCONTRATO L´AZIENDA:NESSUN POSTO SARÀ TOCCATO |
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Varese, 27 gennaio 2013 - "L´aler di Varese, neo capofila della nuova azienda che comprende anche le sedi di Como, Monza/brianza e Busto Arsizio costerà circa 400 mila euro meno rispetto al 2012 e 300 mila in meno rispetto allo scorso anno". Lo ha annunciato l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli che, nel pomeriggio, insieme al consigliere Luca Marsico e al presidente dell´Aler Mario Angelo Sala, ha incontrato i lavoratori. Una Svolta Storica - "Bisognava voltare pagina - ha spiegato Bulbarelli - e con la legge che ha riformato la governance pensiamo di averlo fatto in tempi molto rapidi. Sono convinta che potremo lavorare di più e meglio". L´assessore ha anche snocciolato qualche cifra per spiegare come i nuovo vertici costeranno decisamente meno rispetto ai precedenti. Abbattuti I Costi Dei Nuovi Vertici - "Se i 13 cda - ha detto l´assessore - comportavano spese per 2,1 milioni di euro, i nuovi presidenti costeranno meno di 300 mila euro". Lo stesso discorso vale anche per i direttori. "Negli anni passati spendevamo 1,9 milioni di euro, ora al massimo 780 mila. Un risparmio dunque del 75%. Fondi che rimarranno nelle casse delle Aler e che potranno essere utilizzati per interventi sul patrimonio". Il Caso Aler Varese - In particolare a Varese si avranno risparmi per 396.000. Il direttore generale (in carica fino al 31 di gennaio) ha uno stipendio di 178.000. Con i nuovi tetti approvati oggi dalla Giunta regionale, la retribuzione di colui che sarà chiamato a guidare la nuova macro Aler non potrà superare i 160 mila euro. Lo stesso dicasi per i presidenti. Il costo del vecchio cda (solo quello di Varese ndr) era pari a 216.521 euro. Il presidente Sala riceverà invece un´indennità non superiore a 60.739 euro. Da una prima stima i costi dell´Aler di Varese dovrebbero essere di circa 133 mila euro. I Presidi Territoriali - Bulbarelli ha poi voluto rassicurare tutti i dipendenti garantendo che "non saranno toccati né i posti di lavoro, né i luoghi". "Ognuno - ha precisato rimarrà al proprio posto. Noi amministratori abbiamo bisogno di voi e del vostro lavoro. Siete i nostri bracci operativi, il nostro collegamento con la gente. Solo attraverso di voi, infatti, possiamo conoscere le richieste delle persone e quindi dare risposte adeguate". In questo lavoro le Aler saranno affiancate dai consigli territoriali formati da un minimo di 7 ad un massimo di 13 rappresentanti. Serve Una Nuova Politica Per La Casa - Riflettendo sui dati che caratterizzano l´Aler, vale a dire una morosità che da un 2 per cento storico è passata al 16 per cento e 3.000 richieste di case ancora inevase, Bulbarelli ha detto che "serve anche un nuovo modo di fare politica per la casa. Bisogna guardare alla nuova domanda che è quella della cosiddetta ´fascia grigia´. Vale a dire coloro che sono troppo ´ricchi´ per accedere all´Erp e coloro che sono troppo ´poveri´ per andare sul libero mercato". "In questa direzione - è l´auspicio dell´assessore - l´Housing sociale può fare tanto. Pubblico e privato devono stringere sempre di più e mettersi insieme per trovare nuove iniziative. Un´idea che vogliamo sviluppare è quella di recuperare quanti più alloggi sfitti o invenduti per metterli a disposizione di queste famiglie". 270.000 Euro Al Comune Per Recupero 18 Alloggi - L´assessore ha ricordato che la Giunta ha destinato 270.000 euro al Comune di Varese per il recupero di 18 alloggi. 308.000 Euro Per Il Sostegno All´affittto - Per quanto riguarda invece il sostegno a quelle famiglie a rischio sfratto perché non riescono a pagare i canoni di affitto, il Comune di Varese riceverà 308.292 che fanno parte di un´iniziativa sperimentale lanciata e finanziata dalla Regione con un importo di 8,6 milioni di euro. Serve Una Mano Anche Dal Governo - L´assessore ha concluso il suo intervento spiegando che sarà tanto più facile vincere questa partita quanto più anche il Governo entrerà in campo. "Un dato – ha detto - basti a spiegare questo ragionamento. Il Piano di edilizia pubblica 2002/2004 poteva contare su trasferimenti per 1,2 miliardi di euro. Quello che approveremo a breve solamente su 120 milioni". |
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CRESCITA, IN G.U. CREDITO D’IMPOSTA DEL 35% PER ASSUNZIONI QUALIFICATE RISORSE AD HOC PER STARTUP E IMPRESE EMILIANE COLPITE DA TERREMOTO |
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Roma, 27 Gennaio 2014 – E’ entrato in vigore il Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico (emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze il 23 ottobre 2013) recante le regole di attuazione del credito di imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato, introdotto dall’articolo 24 del Dl 83/2012 "Misure urgenti per la crescita del Paese". L’agevolazione spetta a tutti i titolari di reddito di impresa e vale per le assunzioni a tempo indeterminato, avvenute dopo il 22 giugno 2012, di personale in possesso di titoli quali dottorato di ricerca universitario o laurea magistrale in discipline di ambito tecnico-scientifico. In questo secondo caso, il personale dovrà essere impiegato in attività di ricerca di base, ricerca industriale o sviluppo sperimentale. L’agevolazione consiste in un credito di imposta pari al 35% del costo aziendale sostenuto per un periodo massimo di un anno e per un tetto annuale di 200 mila euro. Il costo aziendale è rappresentato dall’effettivo costo salariale sostenuto dall’impresa. L’accesso all’agevolazione è concesso in regime «de minimis» alle startup innovative e agli incubatori certificati (per le assunzioni avvenute a partire dal 19 dicembre 2012 e successive all’iscrizione dell’impresa alla sezione speciale del Registro delle imprese), soggetti per i quali è prevista una riserva di 2 milioni di euro, oltre che alle imprese localizzate nei territori dei comuni interessati dall’evento sismico del 20 e del 29 maggio 2012, identificati dall’art. 1, comma 1, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, per le quali è riservata una quota di risorse pari a 2 milioni di euro per il 2012 e 3 milioni a partire dal 2013. Le domande di incentivo dovranno essere presentate tramite una apposita piattaforma informatica, attenendosi alle procedure e allo schema di domanda che sarà oggetto di una successiva comunicazione del Ministero. Il credito di imposta, riconosciuto al termine del controllo di ammissibilità, dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi e utilizzato in compensazione attraverso il modello F24. |
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LOMBARDIA.WHIRLPOOL, MARONI: GOVERNO PRENDA ESEMPIO DA NOI PRESIDENTE:CASO ELETTROLUX ANDREBBE TRATTATO ALLO STESSO MODO |
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Milano, 27 gennaio 2014 - "La decisione presa dalla Whirlpool è una novità importante, in controtendenza rispetto al passato. Riusciamo a ad attrarre investimenti esteri, riusciamo a far venire le multinazionali ad investire sul nostro territorio. E´ una notizia veramente straordinaria, perché fino ad ora era successo il contrario". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che, il 24 gennaio , è intervenuto in diretta alla trasmissione ´Si può fare. Cronaca di un´Italia migliore´ in onda sulle frequenze di ´Radio24 - la radio del Sole24ore´, che ha dedicato la puntata di oggi alla vicenda della multinazionale degli elettrodomestici che ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Norrkoeping, in Svezia, per trasferire la produzione di forni a microonde a incasso nella fabbrica di Cassinetta di Biandronno (Varese). Stiamo Frenando Delocalizzazione - Il governatore ha ricordato che la Lombardia soffre casi di delocalizzazione, non solo da parte di grandi multinazionali, ma anche di aziende "che preferiscono trasferirsi in Svizzera, perché in Canton Ticino trovano meno burocrazia, meno tasse, minore costo del lavoro". "Questa notizia - ha fatto notare - segna una svolta, che mi auguro possa essere estesa anche ad altre situazioni, a partire da quella di Elettrolux. Credo che il Governo italiano farebbe bene a studiare il caso Whirlpool per applicarlo anche ad Elettrolux, magari riuscirebbe ad ottenere lo stesso risultato". Mandare Segnali Chiari All´estero - Parlando sempre delle decisioni assunte dal colosso svedese che annunciando la chiusura alcune fabbriche in Italia ha messo in pericolo migliaia di posti di lavoro, Maroni ha detto di "seguire da vicino la vicenda, perché uno degli stabilimenti si trova in Lombardia" e ha osservato come, in situazioni di questo tipo, sia essenziale "mandare segnali chiari e univoci nella direzione giusta". "Noi - ha sottolineato - con Whirlpool lo abbiamo fatto, sottoscrivendo un protocollo ad hoc. Non dico che il nostro documento sia l´unico motivo che ha spinto la multinazionale ad investire a Varese, ma è servito. Abbiamo capito che quell´impresa cercava un luogo favorevole agli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica e guarda caso nel protocollo gli obiettivi condivisi fra Regione e Whirlpool sono proprio questi: promuovere gli investimenti in innovazione, di processo e di prodotto. In sostanza abbiamo detto: cara Whirlpool, se vuoi investire in Lombardia, noi siamo pronti a dare un sostegno, anche finanziario, in questa direzione. Per Elettrolux bisognava fare la stessa cosa. Purtroppo, temo che ora sia tardi, non so se sarà ancora possibile farlo. In questo le critiche della presidente della Regione Friuli Venezia-giulia nei confronti del ministro Zanonato sono più che giustificate". Investimenti Dopo Piano Industriale - Tornando alla positiva decisione assunta da Whirlpool, Maroni ha fatto sapere che "nelle prossime settimane esamineremo il piano industriale della società per vedere che forma di sostegno offrire. Uno dei miei obiettivi di legislatura - ha ricordato - è quello di raddoppiare gli investimenti in innovazione e ricerca, portandoli dall´attuale 1,6% al 3 per cento del Pil regionale". Il governatore ha rassicurato anche i sindacati che hanno chiesto segnali immeditati per l´occupazione nel sito di Cassinetta di Biandronno. "La Whirlpool ha deciso di chiudere in Svezia per produrre nel Varesotto. Non è una cosa che si fa dall´oggi al domani, ma questa è la prospettiva. Ora dobbiamo lavorare perché tutto ciò si traduca anche in aumento dell´occupazione, reimpiego di chi si trova in cassa integrazione e riqualificazione del personale. Tutti obiettivi già fissati nel nostro protocollo. Appena sarà pronto il piano industriale faremo un incontro con l´azienda e i sindacati per stabilire le azioni concrete". |
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ELECTROLUX: SERRACCHIANI, GLI IMPEGNI FVG PER ELECTROLUX PRESENTATO A TRIESTE IL PIANO D´INTERVENTO REGIONALE (98 MLN. EURO) |
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Trieste, 27 gennaio 2014 - "Il nostro ´mestiere´ l´abbiamo fatto; ora ci aspettiamo che il Governo faccia il suo, istituendo e convocando il tavolo nazionale su Electrolux", ha sottolineato il 24 gennaio a Trieste la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani illustrando, nel corso di una conferenza stampa, "Fvg Rilancimpresa", il Piano di sviluppo del settore industriale regionale nel cui ambito è stato presentata una "piattaforma" di proposte per il mantenimento dell´impegno industriale del gruppo svedese per lo stabilimento di Porcia (Pn). "L´obiettivo del ´pacchetto´ di proposte elaborato dalla Regione, pronti ad analizzarlo ed approfondirlo con il Governo e l´azienda, resta quello - ha indicato Serracchiani - di preservare la presenza Electrolux nel nostro Paese, senza rinunciare alla presenza di tutti e quattro gli stabilimenti della multinazionale in Italia". "Fvg Rilancimpresa" dedicato allo stabilimento Electrolux di Porcia, nel Pordenonese, prevede interventi da parte della Regione in quattro macrosettori, come hanno illustrato la presidente Serracchiani, il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello e l´assessore al lavoro Loredana Panariti: la Bolletta energetica, le Politiche del Lavoro, Fisco e Semplificazione, Ricerca, Sviluppo e Innovazione, nonché alcune misure espressamente dedicate all´indotto, "perché anche questo settore rende competitivo un territorio", ha detto la presidente. Complessivamente la Regione per "Fvg Rilancimpresa" mette a disposizione risorse per 98 milioni di euro, di cui "una parte importante", ha indicato Bolzonello, può essere indirizzata proprio per l´impegno regionale nei confronti di Electrolux: 10 milioni dall´extragettito per le aree di crisi (analogamente a quanto già fatto per la crisi della ferriera di Trieste); 69 milioni di fondi europei sugli Obiettivi 1 (Ricerca e Innovazione) e 3 (Competitività dei sistemi produttivi) del Por Fesr 2014-2010; 19 milioni di euro nell´ambito del "Progetto Occupazione Fvg" e del "Progetto Formazione Fvg", già approvati dalla Giunta regionale. L´ultima parte del documento, quindi, dopo aver presentato le proposte messe in campo dalla Regione, è un "invito" al Governo nazionale, "al ministro per lo Sviluppo economico ed al presidente del Consiglio", per l´attivazione di alcune specifiche misure da adottarsi in quel tavolo di trattativa "che deve coinvolgere - ha confermato Serracchiani - Governo, Regioni, organizzazioni sindacali, categorie economiche, proprietà, le altre istituzioni del territorio". "Valuti il Governo - ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia - il riconoscimento della situazione Electrolux quale situazione di crisi industriale complessa, alcuni possibili interventi sull´innovazione dei processi produttivi e per l´ammodernamento ed efficientamento dei siti produttivi (con l´attuazione del decreto "Destinazione Italia"), la predisposizione di misure per le aree a burocrazia zero e l´attuazione di misure agevolative sulle imposte gravanti sugli immobili industriali". "Valuti ancora il Governo l´inserimento del sito Electrolux nelle zone che possono fruire delle misure agevolative nella Carta italiana (in via di definizione) degli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2014-2010 e - ha aggiunto Serracchiani - prenda posizione a livello europeo per la salvaguardia ed il rispetto delle clausole previste per gli investimenti fatti con fondi strutturali Ue, che non devono essere rivolti a operazioni di delocalizzazione all´interno del territorio dell´Unione europea". Proposte regionali ed "inviti" al Governo che devono essere oggetto di confronto ed analisi in quel tavolo nazionale Electrolux "da avviarsi con una certa sollecitudine", ha ricordato la presidente, dando una "linea complessiva" sull´atteggiamento italiano nei confronti della presenza Electrolux, più in generale del settore dell´elettrodomestico bianco, nel nostro Paese, ha richiamato Bolzonello, mettendo a sistema i contributi della Regione Friuli Venezia Giulia, di Unindustria Pordenone, del mondo sindacale, delle altre Regioni. Nell´ottica, ha aggiunto Serracchiani, "di tenere assieme tutti i territori coinvolti, senza alcuna guerra fra poveri". |
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MILANO: “TIRA SU LA CLER”, NOVE SPAZI APRONO IN PERIFERIA LE ATTIVITÀ BENEFICERANNO DI CANONI DI AFFITTO RIBASSATI. OLTRE IL 50% DELLE DOMANDE PERVENUTE È STATA PRESENTATA DA GIOVANI UNDER 35 |
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Milano, 27 gennaio 2014 – Tornano a riaccendersi le luci del commercio in periferia grazie agli spazi e alle risorse messi a disposizione dal Comune di Milano. Dalla produzione cinematografica e post-produzione tv sino alla vendita, riparazione e noleggio di biciclette, passando per un laboratorio artigiano di tappezzeria e restauro sino a un centro estetico e al classico ortolano. Sono alcune delle iniziative imprenditoriali che beneficeranno dei finanziamenti comunali e saranno ospitate nei nove spazi messi a disposizione dall’Amministrazione attraverso il bando ‘Tira su la cler’, lanciato lo scorso novembre. In particolare, l’assessorato al Lavoro e Sviluppo economico ha stanziato 900mila euro a favore di lavoratori autonomi, artigiani, piccoli imprenditori indipendenti, cooperative e microimprese, regolarmente iscritte al Registro delle imprese, che intendono aprire una nuova attività in periferia. L’assessorato al Demanio, da parte sua, ha individuato e messo a disposizione delle imprese una serie di locali inutilizzati nelle zone di Quarto Oggiaro, Chiesa Rossa e Niguarda. “I risultati raggiunti da questo bando - spiega l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico Cristina Tajani - sono la dimostrazione di come, anche in un momento di profonda crisi come quello attuale, la voglia di fare impresa sia ancora viva. La strada seguita dall’Amministrazione di associare spazi in disuso a risorse per l’avvio di impresa, si è dimostrata particolarmente efficace rispetto alle aree più periferiche della città”. “Oltre il 50% delle domande pervenute è stata presentata da giovani under 35 - prosegue Tajani - a dimostrazione della volontà di mettersi in gioco oggi nonostante le difficoltà, mostrando di credere nel sostegno e nella vicinanza dell’Amministrazione”. “Abbiamo completamente rivoluzionato il sistema dei bandi e delle assegnazioni degli spazi – dichiara l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli – con l’obiettivo di riaprire e rivitalizzare luoghi che per anni erano rimasti chiusi e inutilizzati. L’intento di questa Giunta è restituire alla città, e soprattutto alle periferie, nuove attività imprenditoriali e progetti rivolti direttamente ai quartieri e ai cittadini. E, per farlo, stiamo raccogliendo proposte dai Consigli di Zona, dai residenti e dalle associazioni, cercando di rispondere alle esigenze dei singoli quartieri. Voglio citare, tra gli spazi già assegnati, la ‘Piazzetta dell’incontro’ che nascerà a breve in via Alex Visconti all’interno di ex negozi inutilizzati, l’ex nido di via De Andrè trasformato in uno spazio aperto a bambini e ragazzi o i locali di via Ripamonti che saranno destinati ad attività per disabili”. In zona Chiesa Rossa apriranno sei nuove attività, di cui tre con titolare under 35. In particolare, in via Santa Teresa ci saranno un negozio di vendita, noleggio e riparazione biciclette e una casa di produzione video. In via Boifava sorgeranno un centro estetico dedicato anche alla cura della persona e un laboratorio artigiano per tappezzeria, imbottiti e restauro interni d’auto d’epoca. Lo spazio in via Giovanola ospiterà un nuovo ortofrutta e una vendita di strumenti di misurazione elettronica. Nel quartiere di Quarto Oggiaro prenderanno vita un negozio dedicato alle attrezzatture e abbigliamento per lo sport, dal trekking alla subacquea (in via Amoretti), e un’attività per la progettazione e realizzazione di parchi, giardini e gardening con uno spazio dedicato alla diffusione della cultura del verde (in via Capuana). Infine, in zona Niguarda, in via Padre Monti, nascerà un vero e proprio store dedicato alla mobilità sostenibile con biciclette, skateboard, bici elettriche e tutto quanto aiuta la diffusione della cultura ‘no-oil’. I nove progetti d’impresa sono stati selezionati tra 42 richieste pervenute all’Amministrazione e godranno di un canone d’affitto abbattuto fino al 90% per i primi cinque anni. Previste anche agevolazioni economiche per 500mila euro assegnati per un massimo di 25mila euro in caso di spazi piccoli, 50mila euro per gli spazi medi e 100mila euro per quelli grandi. Tutte le agevolazioni economiche saranno concesse per un importo non superiore al 50% dell’investimento complessivo e suddivise, per il 25%, a titolo di finanziamento con rimborso (dietro presentazione di idonea fideiussione) e per l’altro 25% come contributo a fondo perduto. Un ulteriore stanziamento di 400mila euro costituirà un fondo di garanzia per rilascio di finanziamenti bancari ai singoli e alle imprese con copertura fino all’80% del rischio. |
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DAL COMUNE OLTRE 200 MILA EURO ALLE IMPRESE LOMBARDE CHE ASSUMONO SEGRATESI |
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Segrate, 27 gennaio 2014 - Sono 240 mila gli euro che l´Amministrazione Comunale ha messo a disposizione degli imprenditori delle aziende di tutta la Lombardia che assumeranno segratesi senza lavoro o con lavoro precario. Il bando per l´assegnazione dei contributi è stato pubblicato il 23 dicembre e c´è tempo fino al 31 agosto per partecipare. Il progetto di sostegno all´occupazione prevede di assegnare le risorse disponibili, finanziate dalle entrate correnti, prioritariamente per assunzioni a tempo indeterminato e a supporto delle situazioni di maggior disagio economico. L´importo del bonus che il Comune erogherà alle aziende varierà in base all´età del lavoratore neoassunto e alla tipologia di contratto. Nello specifico: 7000 euro per un tempo determinato, della durata di almeno un anno, nel caso di un disoccupato sotto i 45 anni, 9000 euro se sopra i 45. Ammonta invece a 8000 euro il contributo per un tempo indeterminato nel caso di under 45 e a 10 mila per gli over 45. Potranno accedere al bonus le imprese con almeno una sede operativa in Lombardia e che risultino in regola con gli obblighi fiscali, contributivi e antimafia. Le aziende, che un´apposita commissione tecnica verificherà e valuterà in possesso dei requisiti richiesti nell´ambito del bando, riceveranno il bonus entro 90 giorni dalla data del contratto di assunzione del lavoratore. Gli uffici comunali monitoreranno il buon esito dei contributi versati. Soddisfatto l´assessore alle Attività Produttive Ezio Lazzari “per l´importante iniziativa che permette al Comune di rilanciare economia e occupazione partendo proprio dalle esigenze e dai bisogni del territorio e che consentirà di aiutare concretamente decine di famiglie nell´attuale quadro di difficoltà generale”. Il testo completo del bando è disponibile sul sito del Comune al link http://goo.Gl/5nwy95
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FIRMATA UNA CONVENZIONE TRA UNIONCAMERE PIEMONTE E GLI ORDINI FORENSI DEL PIEMONTEPER DIFFONDERE L’USO DELL’ARBITRATO |
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Torino, 27 gennaio 2013 - È stata firmata presso il Palagiustizia di Torino (nel contesto della riunione dell’Unione regionale dei Consigli degli Ordini Forensi presieduta dall’avv. Mario Napoli), lo scorso 18 gennaio, la convenzione tra Unioncamere Piemonte, Camera Arbitrale del Piemonte e i 16 Presidenti degli Ordini degli Avvocati del Piemonte per la diffusione dell’arbitrato presso i professionisti e per la valorizzazione del ruolo e dell’operato della Camera Arbitrale del Piemonte. Obiettivo della convenzione è quello di rispondere al prevedibile aumento di procedure arbitrali conseguente alla riorganizzazione dei Tribunali sul territorio, mostrando anche i vantaggi dell’arbitrato amministrato – tempi rapidi e costi contenuti – rispetto alle procedure libere. “Le Camere di commercio hanno messo da sempre al centro delle proprie politiche la diffusione dell’arbitrato tramite una costante sinergia con gli Ordini professionali. Per questo da quasi vent’anni promuoviamo l’operato delle Camera Arbitrale del Piemonte, unico caso a livello italiano di Camera Arbitrale regionale che già dal 2004 ha al proprio interno i rappresentanti dei tre Ordini solo di alcune province. Adesso siamo anche i primi in Italia a portare all’interno della Camera Arbitrale la collaborazione istituzionale di tutti gli Ordini forensi della regione, e a febbraio aderiranno anche gli Ordini dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili e i Consigli Notarili piemontesi” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. “La ricerca costante di un’azione comune con i professionisti locali volta a promuovere la competitività delle imprese, è alla base della nuova Convenzione con gli Ordini Professionali piemontesi. Con questo accordo si intende offrire un modello operativo per recuperare la prossimità dell’amministrazione della Giustizia, in particolare nei territori dove essa è venuta meno in conseguenza della revisione della geografia giudiziaria dei Tribunali locali“ ha commentato Giuseppe Pichetto, Presidente della Camera Arbitrale del Piemonte. La nuova Legge professionale forense (Legge 247/2012, art. 29) riconosce, infatti, ai Consigli degli Ordini la facoltà di costituire Camere Arbitrali. In Piemonte gli Ordini hanno condiviso da subito la volontà di rafforzare la collaborazione con la Camera Arbitrale del Piemonte a livello regionale, grazie anche ai risultati ottenuti in questi anni di attività. La convenzione prevede, in particolare, che gli Ordini professionali provinciali - in caso le procedure di arbitrato interessino imprese del proprio territorio – possano essere convocati nella Giunta della Camera Arbitrale per nominare gli arbitri tra gli iscritti al proprio Ordine. Gli Ordini professionali si impegnano, inoltre, a mettere a disposizione le proprie sedi al fine di ospitare le udienze di arbitrato e promuovere la cultura dell’arbitrato, anche attraverso l’organizzazione di convegni e seminari. |
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LOMBARDIA: 4,8 MLN PER INTERNAZIONALIZZAZIONE PMI |
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Milano, 27 gennaio 2014 - Le piccole e medie imprese lombarde avranno a disposizione quasi 5 milioni di euro nel 2014 per acquisire, sotto forma di voucher, servizi e finanziamenti per promuovere la propria attività fuori dall´Italia. La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, ha approvato i criteri di attuazione del ´Bando voucher per l´internazionalizzazione´ per il 2014, con una dotazione finanziaria complessiva di 4.840.000 euro (500.000 euro della Regione e 4.340.000 euro delle Camere di Commercio). Aiuto Concreto - "Si tratta di una misura - spiega Melazzini – che Regione Lombardia e Sistema camerale ripropongono da diversi anni con notevole successo, nell´ambito dell´Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo. Il bando permette alle Piccole e medie imprese di ottenere finanziamenti, sotto forma di voucher, per acquisire servizi di consulenza, partecipare a missioni commerciali e a fiere internazionali all´estero. E´ un aiuto concreto alle nostre aziende ad aprirsi ai mercati esteri che, in un momento in cui la domanda interna è in contrazione, rappresentano uno sbocco fondamentale". "In quest´ottica - conclude Melazzini - continueremo a sostenere e mettere in campo azioni che mirino al reale potenziamento dell´internazionalizzazione del sistema produttivo lombardo, con l´obiettivo di renderlo sempre più competitivo". Le Modalità Del Bando - Sono previste tre tipologie di voucher: acquisto di servizi di consulenza e supporto all´internazionalizzazione; missioni economiche all´estero; fiere internazionali all´estero in forma aggregata o individuale. L´importo varia tra 1.200 e 3.000 euro, a 14 seconda della tipologia dell´iniziativa e dell´area geografica di riferimento. Il bando è a sportello, finanzia gli eventi fino al 31 gennaio 2015 e prevede tre finestre di presentazione delle domande: marzo, maggio e settembre. |
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MODENA - 1 MILIONE DI EURO PER LE IMPRESE DANNEGGIATE DALL’ALLUVIONE |
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Modena, 27 gennaio 2014 Il 22 gennaio si è tenuta una riunione straordinaria della Giunta della Camera di Commercio per fare il punto della situazione e attuare gli approfondimenti necessari in relazione all’alluvione che ha colpito l’area nord della provincia di Modena. La Giunta, anche a nome del Consiglio dell’Ente, ha manifestato anzitutto solidarietà nei confronti dei cittadini e delle imprese così duramente colpiti, esprimendo accorata vicinanza a tutti coloro che hanno subito gravi disagi e pesanti danni. E’ stato successivamente valutato l’impatto che la calamità può aver provocato sul sistema economico-imprenditoriale delle zone colpite, ed è stato stabilito uno stanziamento di 1 milione di euro a favore delle imprese danneggiate tramite i Confidi. Nei prossimi giorni verranno esaminati gli aspetti tecnici e i dettagli dell’erogazione. Il Presidente della Camera di Commercio Maurizio Torreggiani ha dichiarato: “Si tratta di un atto dovuto, a favore di zone già duramente colpite dalle calamità naturali e dalla più generale crisi economica, a beneficio di imprese che con grande forza e coraggio hanno dovuto rialzarsi ed ora sono nuovamente in ginocchio. Le acque non hanno ancora svelato in pieno lo scempio e la conta dei danni è solo all’inizio, ma si teme il peggio. Sono proprio questi i momenti in cui un ente come la Camera di Commercio deve fare sentire la proprio vicinanza e il proprio supporto a tutti gli imprenditori in difficoltà dando sin da subito un segnale concreto”. |
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ROSSI SU REPUBBLICA: "PRATO, LA RICETTA È SUPERARE LA PAURA" |
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Firenze, 27 gennaio 2014 - Dalla ricerca dell´Irpet presentata ieri sul ruolo economico della comunità cinese a Prato emerge la necessità di ricostruire una classe dirigente non condizionata da paure e pregiudizi e capace di chiedere allo Stato un´assunzione di responsabilità nella gestione dell´emergenza umanitaria e del processo di emersione. Lo scrive il presidente della Regione Enrico Rossi nell´editoriale pubblicato il 23 gennaio da Repubblica-firenze. Di seguito il testo integrale dell´intervento. La ricetta è superare la paura di Enrico Rossi. A distanza di poco più d´un mese dal tragico rogo del Macrolotto, l´Irpet ha presentato a Prato i risultati di una ricerca sul ruolo economico della comunità cinese. Lo studio tra i tanti meriti prova anche a stimare la quota di irregolari nelle imprese cinesi sulla base dei dati della "Squadra Interforze" e, con metodo induttivo, dei consumi idrici delle aziende. La prima parte parte illustra il mutamento dell´economia pratese da caso esemplare di export-led manifatturiero (Prato era la seconda provincia italiana per livello di export durante gli anni Novanta) a economia terziaria di scala locale, sempre meno legata all´esterno. In questo passaggio il valore aggiunto della manifattura è stato rimpiazzato dalle attività immobiliari, in particolare dalle locazioni dei fabbricati. A determinare questo tracollo: la fine dei vantaggi del cambio favorevole col dollaro (con l´euro nel 2001) e l´abolizione dell´accordo Multifibre (2005), che dal 1974 proteggeva l´industria dei paesi sviluppati dall´importazione di prodotti tessili dai paesi in via di sviluppo (tra cui la Cina). Il primo elemento critico da evidenziare è proprio la contraddizione tra questo quadro di profondo declino economico e l´assenza di tensioni sociali, spiegabile in parte - è quello che tenta di fare l´Irpet - con la presenza di un´economia sotterranea; invisibile al Pil ma generatri ce di liquidità e nuovo lavoro, con effetti sistemici. Un mondo sommerso che ha sviluppato il nuovo settore del "pronto moda", caratterizzato da un forte condizionamento `informale´: la migrazione a catena, le reti parentali e lo sfruttamento intensivo del lavoro. Un processo di sublimazione ma con caratteri analoghi a quelli degli "anni epici" del tessile. Una "lunga durata" che ripropone Prato come città di migrazione e il distretto produttivo pratese come polo attrattivo di povertà e propulsore di ricchezzadal basso. Dal 2005 in poi il declino del "tessile" ha liberato volume e spazio vitale per il "pronto moda" e il distretto diffuso cinese da segmento contoterzista è divenuto imprenditoria finale colmando il vuoto di declassamento del modello export-led. In pochi anni le imprese cinesi di confezioni sono passate da 1.200 a 4.300 (una crescita quasi del 400%). Questo salto di qualità avvenuto nell´ombra, in assenza di politica e di visione, ha contribuito indubbiamente al mutamento di percezione della comunità cinese, da risorsa a emergenza. Un´emergenza che una parte della politica e dell´ opinione "interessata" è riuscita a cavalcare per costruire una nuova rendita elettorale. Oggi la comunità cinese mostra una vitalità inattesa e un´intensa mobilità interna che dobbiamo imparare a conoscere e aintegrare superando il grado d´informalità e spontaneità che la sostanzia. Lo studio dell´Irpet, promosso dalla Provincia di Prato, è una sintesi efficace che mette ordine nella massa di studi e interpretazioni eterogenee degli ultimi anni e che, dopo la dispersione e il vuoto di iniziativa ristabilisce equilibrio tra decisione e indagine. Sfogliando i numeri e le analisi si capisce a colpo d´occhio che il deteriorarsi del contesto pratese e della qualità delle classi dirigenti locali è dipeso da una perdita di "visione" e da un´incapacità di elaborazione politica delle forze progressiste. L´impennata delle destre (proprietaria e repressiva) nel 2009 è emersa a mio parere da questo vuoto e potrà essere affrontata solo ricostruendo il tessuto di una classe dirigente consapevole e non ´subalterna´ alle paure e ai pregiudizi, capace di chiedere allo Stato una profonda e durevole assunzione di responsabilità nella gestione dell´emergenza umanitaria e del processo di emersione. Questa è la nostra sfida. Enrico Rossi, presidente Regione Toscana |
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BARI - NASCE LA SCUOLA PER LA CREAZIONE E IL CAMBIAMENTO D’IMPRESA |
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Bari, 27 gennaio 2014 - Il 27 Gennaio alle ore 12 nel Local Point del Progetto Noble-ideas realizzato presso il Ciheam-istituto Agronomico Mediterraneo di Bari viene presentata con una conferenza stampa la Scuola per la Creazione e il Cambiamento d’Impresa. Si tratta di una iniziativa di Camera di Commercio di Bari e del Ciheam Bari che intende mettere a punto programmi di accompagnamento e formazione nello sviluppo di start-up. La Scuola intende operare in particolare per garantire la crescita delle iniziative di innovazione nel territorio di Bari e nella Regione Puglia come un ecosistema aperto a tutte le possibilità di sinergia con altre istituzioni presenti sul territorio al fine di costruire un «luogo» comune di riferimento per tutte le iniziative di creazione d’impresa e di sviluppo dell’imprenditoria giovanile. La collaborazione con il Cheam Bari ne garantisce la dimensione internazionale, al fine di costruire una nuova idea di imprenditorialità basata su un innovativo scambio di esperienze e competenze fra giovani e imprese anche di Paesi diversi. La formazione sarà sempre intesa in termini assolutamente partecipativi e interattivi con eventi che riducano, il più possibile, il tradizionale momento «informativo» in aula, sostituendolo con attività di action learning, «webinar» e altre metodologie che privilegiano situazioni aperte con discussioni e azioni in laboratorio. Alla conferenza intervengono: Alessandro Ambrosi - Presidente della Camera di Commercio di Bari, Cosimo Lacirignola - Segretario Generale del Ciheam e Direttore delIa sede di Bari; Guglielmo Minervini - Assessore alle Politiche giovanili, Trasparenza e Legalità; Antonio Felice Uricchio - Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro; Eugenio Di Sciascio - Rettore del Politecnico di Bari; Emanuele Degennaro – Rettore della Lum Jean Monnet. |
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INDUSTRIA: CHIODI, ALLA DENSO 3 MLN PER CONTRATTO SVILUPPO IL PRESIDENTE:INVESTIMENTO DA 100 MLN RAFFORZA PROSPETTIVE |
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Pescara, 27 gennaio 2014 - "Se un colosso dell´industria mondiale come la Denso ha deciso di investire ancora in Abruzzo nonostante la crisi, vuol dire che qui ha trovato le condizioni ideali sia in termini di professionalità e di management che di rapporto con le Istituzioni". Lo ha detto, il 24 gennaio, a San Salvo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell´impianto fotovoltaico che la Denso Manifacturing, azienda leader nella produzione di sistemi integrati e componenti automobilistici, ha installato sul tetto dell´insediamento sansalvese dopo averlo bonificato con l´eliminazione della copertura in eternit. "Produttività, tutela della salute e rispetto dell´ambiente sono state le esigenze prioritarie - ha proseguito Chiodi - che la Denso ha voluto soddisfare nel potenziare questo importante sito produttivo che occupa quasi mille lavoratori. Una missione che dovrebbe essere perseguita da tutte le aziende e dalle comunità che guardano al futuro. Nel caso specifico, poi, - ha rimarcato il Presidente - l´investimento complessivo, pari a circa 100 milioni di euro, oltre a rafforzare la competitività dell´azienda del gruppo Toyota, rappresenta la testimonianza lampante della grande considerazione in cui è tenuta la produzione abruzzese e permette anche di disegnare prospettive rosee per il futuro della forza lavoro presente nel sito industriale di San Salvo". Chiodi ha fatto notare, inoltre, che "questa importante scommessa imprenditoriale della Denso è in perfetta sintonia con le strategie della Regione Abruzzo che punta sullo sviluppo di una politca energetica attenta alla tutela dell´ambiente e della salute oltre che ad incentivare l´efficienza". Intanto, a conferma della notevole attenzione che la Regione riserva a realtà industriali di primo piano come la Denso, Chiodi ha annunciato che, nella seduta di Giunta regionale di lunedì prossimo, sarà approvato un provvedimento che destinerà oltre 3 milioni di euro di fondi regionali al progetto presentato dalla Denso Manifacturing nell´ambito dei Contratti di sviluppo nazionali. Il presidente Chiodi ha poi visitato le linee di produzione dello stabilimento accompagnato dall´Amministratore Delegato della Denso Manufacturing Italia s.P.a., Ryohei Saji, dagli altri dirigenti, dal presidente della Commmisone Industria del Consiglio regionale, Nicola Argirò, e dal sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca. |
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EXPO, MARONI: ANTICONTRAFFAZIONE, IMPEGNO MASSIMO |
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Milano, 27 gennaio 2014 - "Vogliamo arrivare al 2015 con il maggior numero possibile di adesioni di Paesi europei al nostro protocollo contro la contraffazione alimentare". L´obiettivo è stato tracciato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che ha partecipato al convegno ´Innovazione nell´agroalimentare: ricerca e imprese verso Expo 2015´, organizzato a Palazzo Reale dal Comitato scientifico internazionale per Expo 2015 del Comune di Milano, al quale erano presenti, fra gli altri, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il commissario generale del Padiglione Italia Diana Bracco. Danni Enormi Al Nostro Paese - Il cosiddetto ´Italian sounding´, ossia la diffusione di prodotti che sembrano italiani senza esserlo, ha ricordato il governatore, "comporta un danno alla nostra industria agroalimentare pari a 60 miliardi". "Un danno enorme - ha osservato -, che oggi non è possibile contrastare in maniera efficace, se non attraverso l´intesa dei Paesi europei e questo è il senso dell´iniziativa che abbiamo preso". Il 29 Gennaio A Bruxelles - Dopo l´adesione ufficiale della Catalogna al documento anti-contraffazione della Regione Lombardia, il prossimo 29 gennaio, ci sarà una nuova tappa del World Expo Tour. "La prossima settimana - ha fatto sapere Maroni - saremo a Bruxelles, per presentare Expo al Parlamento e alla Commissione europea e quello sarà il vero momento di partenza del lungo viaggio verso l´adesione, la sottoscrizione e la condivisione al nostro impegno contro la contraffazione alimentare". Regione Aderirà A Comitato Scientifico - Complimentandosi per l´alto profilo del convegno di oggi, il governatore ha reso noto di aver chiesto al sindaco di Milano che anche la Regione Lombardia entri a far parte del Comitato scientifico internazionale per Expo 2015 del Comune di Milano. "Sono interessato - ha spiegato -, perché voglio sostenerne le attività, valorizzarne l´importantissimo lavoro e diffonderlo in tutta la regione". |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, A DICEMBRE BOTTI DI FINE ANNO PER L’EXPORT SUI MERCATI EXTRA-UE |
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Roma, 27 gennaio 2014 – Si chiude con segno positivo il 2013 per l’export italiano sui mercati Extra-ue: a dicembre le esportazioni aumentano del 7,1% rispetto al mese precedente, l’incremento congiunturale più consistente registrato nell’arco dell’anno, mentre guardando al dato annuale, la crescita si attesta all’1,3%. Risultati record nel 2013 per la bilancia commerciale italiana al di fuori dell’Unione Europea, che raggiunge i 20 miliardi di euro (in aumento di ben 18 miliardi rispetto al 2012), la migliore performance degli ultimi tredici anni. Al netto della componente energetica, il surplus sfiora addirittura i 70 miliardi di euro, di cui il 65% rappresentato dai beni strumentali. “Limando sui margini di prezzo e intercettando la fase di rilancio che stanno vivendo alcune economie, le imprese italiane registrano buone performance sui mercati Extra-ue, nonostante il forte apprezzamento dell’euro. Ciò testimonia la capacità e il dinamismo della nostra imprenditoria, che, anche in una situazione di rapporto di cambio euro-dollaro particolarmente non favorevole, riesce ad agganciare i mercati traino della ripresa mondiale”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Per quanto riguarda i mercati, gli Stati Uniti si confermano nostro primo partner in ambito Extra-ue, con un surplus che supera i 15 miliardi di euro e una quota del 6,8% sull’export complessivo. In termini di variazione, nel 2013 aumentano le vendite in Mercosur (+14,8%), Cina (+9,5%), Russia (+8,2%) e Giappone (+7,0%), mentre perdono terreno i nostri prodotti in Svizzera (-10,8%), nostro secondo mercato extra-Ue di riferimento. |
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ALTA SARTORIA ITALIANA PRIMA NELLA GRADUATORIA EX LUCANA CALZATURE LA GIUNTA REGIONALE HA APPROVATO L’ESITO FINALE DELL’AVVISO PUBBLICO PER LA REINDUSTRIALIZZAZIONE DEL SITO. OCCUPAZIONE PREVISTA DI 163 UNITÀ. |
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Potenza, 27 gennaio 2014 - La società “Alta Sartoria Italiana” si è collocata al primo posto nella graduatoria delle manifestazioni di interesse pervenute alla Regione Basilicata a seguito dell’avviso pubblico per la reindustrializzazione del sito produttivo inattivo della “Lucana Calzature.” ubicato nel comune di Maratea (Pz). Su proposta dell’assessore alle Politiche per lo sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Raffaele Liberali, la Giunta regionale ha approvato la graduatoria formulata da una apposita struttura di valutazione che, ai sensi dell’Avviso Pubblico, ha attribuito i punteggi fissati per ogni singolo criterio di valutazione. “Alta Sartoria Italiana” prevede, attraverso un investimento in sito, di occupare 163 unità lavorative con un investimento agevolabile di 12,15 milioni di euro e un contributo concedibile di 6,07 milioni di euro. Tra i criteri la struttura di valutazione ha tenuto conto della dimensione, solidità e credibilità del soggetto imprenditoriale; dell’occupazione attivata dall’iniziativa; della cantierabilità e tempi di realizzazione; della capacità di stimolare la nascita di attività indotte; degli elementi di innovazione tecnologica tra cui salvaguardia ambientale, risparmio energetico e processi di produzioni di qualità. La graduatoria, che sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata, colloca al secondo posto la srl “Real Socks”, al terzo la srl “Bluepack Italia”, al quarto nuovamente la “Real Socks” con un investimento fuori sito, e al quinto la srl “Al Wet” con investimento in e fuori sito. |
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FRIULI INNOVAZIONE: STRATEGIE DI COMPETITIVITÀ E FINANZIAMENTI PER R&S – DUE APPUNTAMENTI A FEBBRAIO |
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Udine, 27 gennaio 2013 - Anche nel 2014 Friuli Innovazione crea occasioni di networking e approfondimento su temi importanti per la competitività elle imprese. Di seguito due appuntamenti da non perdere: · Lunedì 10 febbraio Alle 17 ospitiamo al Parco scientifico e tecnologico Luigi Danieli (via Linussio, 51 – Udine) il primo dei 5 incontri gratuiti del ciclo "Soluzioni per fare impresa". Organizzato da Salone d’Impresa insieme a Friuli Innovazione e con lo sponsor Pwc, l’incontro permetterà a imprenditori dell’area del Triveneto di confrontarsi sulle strategie e capire come cambiano i mercati e si evolvono le organizzazioni. Per iscriversi http://www.Soluzioniperfareimpresa.it/ Martedì 11 febbraio Inizia alle 9.30 nell’Auditorium della Regione in via Sabbadini a Udine l’evento informativo "Horizon 2020: opportunità e finanziamenti a favore di ricerca e innovazione". L´obiettivo è presentare alle imprese le principali caratteristiche di Horizon 2020, il nuovo programma europeo che metterà a disposizione, per il periodo 2014-2020, quasi 80 miliardi di euro per progetti di ricerca e innovazione. L’evento è organizzato dal Comitato Apre Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la Regione, il Coordinamento degli Enti di Ricerca e Apre Roma. Qui sarà pubblicato a breve il programma dettagliato. |
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LOMBARDIA.FONDI, MARONI: NESSUN ´FAVORITISMO´ VERSO VARESE |
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Milano, 26 gennaio 2014 - "Nessun ´favoritismo´ verso Varese". Lo ha puntualizzato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo il 25 gennaio a una diretta radiofonica sulle frequenze di ´Radio24 - la radio del Sole24ore´. Rispondendo a una domanda sul finanziamento di 15 milioni di euro deciso da Palazzo Lombardia per la riqualificazione dell´ex caserma di piazza della Repubblica a Varese, il governatore ha ricordato che nell´ultimo anno sono stati erogati contributi a tantissime realtà. "Ne cito solo due - ha fatto notare – perché si tratta di Enti locali governati da maggioranze di colore politico diverso dal nostro. A Como abbiamo aiutato il Comune stanziando risorse per il rifacimento del lungolago, affrontando la questione delle paratie, e risolvendo il problema". "In provincia di Mantova - ha proseguito Maroni - abbiamo dato 30 milioni di euro per la ricostruire del ponte di San Benedetto Po crollato durante il terremoto, lasciando fra l´altro al presidente della provincia massima libertà di decisione su come realizzarle le opere". |
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MOLISE - IN CALO IL CREDITO ALLE IMPRESE |
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Campobasso, 27 gennaio 2014 - Continuano a diminuire i prestiti erogati dalle banche alle imprese del Molise. Tra il mese di ottobre 2013 (ultimo dato disponibile) e lo stesso mese del 2012, la riduzione complessiva è stata pari a 125 milioni circa. A subire la contrazione maggiore in termini percentuali sono state le realtà imprenditoriali della provincia di Campobasso (-6,8%), mentre nella provincia di Isernia la diminuzione è stata del 3,3%. Al 31 ottobre del 2013, il volume complessivo degli impieghi in capo alle imprese molisane era di 2,088 miliardi di euro circa. La provincia più “finanziata” è Campobasso, vista anche la maggiore concentrazione imprenditoriale, con 1 miliardo e 390 milioni di euro circa, mentre Isernia segue con 697 milioni circa. Nel confronto con le altre regioni meridionali (escluso le isole), si assiste in Molise ad una contrazione maggiore dell’ordine del 5,6%; poi la Campania con un -5,2%, mentre, sempre nella negatività del risultato, “va meglio” alla Calabria con -1,9%. La diminuzione percentuale registrata nella regione, oltre ad essere superiore a quella del Mezzogiorno (-4,1%), supera addirittura il livello medio nazionale (-5,2%). A bloccare i prestiti ci sono una montagna di sofferenze. In Molise sono cresciute a 502 milioni di euro (il 24,1% del totale dei prestiti alle imprese, in Italia il valore medio è del 13% circa) da 207 milioni nel 2009. L’incidenza dei prestiti a soggetti insolventi sul totale dei prestiti erogati dalle banche raggiunge il 27% circa in provincia di Isernia e il 23% circa in quella di Campobasso. “È evidente che se da un lato le banche hanno chiuso i rubinetti del credito, dall’altro chi ha ricevuto gli impieghi non è in grado di restituirli secondo gli accordi presi – le parole del Presidente Vicario dell’Unioncamere Molise Amodio De Angelis – facendo lievitare a dismisura le insolvenze. E purtroppo in questo circolo vizioso ‘diminuzione prestiti - aumento sofferenze – recessione’ a rimetterci sono soprattutto le piccole imprese che hanno un potere negoziale con il sistema creditizio molto contenuto. |
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A FIRENZE 93MILA IMPRESE ATTIVE, UN TERZO SONO ARTIGIANI UNA CERTA CALMA CARATTERIZZA IL MOVIMENTO DEMOGRAFICO IMPRENDITORIALE PER IL 2013 IN PROVINCIA DI FIRENZE |
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Firenze, 27 gennaio 2014 - I dati divulgati dal Centro Studi Unioncamere mostrano come in un anno lo stock di imprese registrate sia rimasto sostanzialmente invariato, muovendosi di poche decine di unità (44), attestandosi ancora sotto la soglia delle 110.000 unità (109.266); le imprese attive calano di mezzo punto percentuale (93.509), risentendo così delle difficoltà nelle quali, in misura diversa, si trovano alcuni settori della nostra economia produttiva quali manifatturiero (-0,7%), edilizia (-3,2%) e parte dei servizi (ad esempio quelli di trasporto e magazzinaggio: -1,6%). In diminuzione di oltre 100 unità (-1,8%) le imprese attive in agricoltura, mentre tengono quelle del commercio in generale (+0,2%); crescono le attività immobiliari (+1,3%), quelle più strettamente collegate al turismo come alloggio e ristorazione (+2,2%), oltre a quelle finanziarie e assicurative (3,1%) e di noleggio, agenzie di viaggio e altri servizi di supporto alle imprese (+4,4%); ristagnano le “altre attività di servizi”, all’interno delle quali tengono quelle rivolte alla persona, ma si ridimensionano quelle di riparazione di computer e beni per uso personale. Il bilancio demografico si chiude con un tasso di crescita del +0,4%. Il turn-over lordo (insieme di iscrizioni e cessazioni, queste ultime al netto di quelle d’ufficio) ha coinvolto il 12,4% delle imprese, in calo di quattro decimi di punto rispetto al 2012; sono calate soprattutto le iscrizioni (-4,8%), fermatesi quest’anno a 7.018, valore più basso dal 2010. Le cessazioni sono rimaste stazionarie (6.534), su valori anche in questo caso elevati (il più alto, sempre dal 2010). In pratica, se a queste ultime si aggiungono le 416 cessazioni d’ufficio, si arriva ad una quasi perfetta parità tra aperture e chiusure. Nel corso del 2013 è proseguita la crescita delle società di capitale (costituite, per oltre il 90%, da società a responsabilità limitata), le quali nel loro insieme arrivano a sfiorare le 28.000 unità (27.992), per un incremento, su base annua, dell’1,9%. Nello stesso tempo prosegue il calo (-1,7%) delle società di persone (adesso sono 24.153 imprese), mentre tengono – sia pur con qualche difficoltà – le imprese individuali (53.886, -0,5%), forma giuridica comunque ancora maggioritaria (49,6% sul totale delle imprese registrate). Non dissimile la situazione per il comparto artigiano (che include il 32,7% delle imprese attive) dove, per il secondo anno consecutivo, il saldo tra iscrizioni e cessazioni (al netto di quelle operate d’ufficio) si chiude in negativo (rispettivamente 2.305 e 2.670, tasso di crescita al -1,2%); in calo (-6,5%) le iscrizioni. Lo stock di imprese artigiane scende (per il quinto anno consecutivo), fermandosi a 30.479 posizioni. |
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ADRIATIC ECONOMIC CLUSTER CLUB, IL FUTURO DELLA NAUTICA E’ “GREEN” I RISULTATI DEL PROGETTO INTERNAZIONALE: MAPPATI 42 CLUSTER, 53 CENTRI DI ECCELLENZA E 237 IMPRESE |
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Venezia, 27 gennaio 2014 – Un distretto nautico “green” ed eco sostenibile, che metta in rete a livello europeo imprese, enti ed istituzioni. Guarda all’innovazione la nautica dell’Adriatico, confrontatasi stamattina a Venezia – oltre cento i presenti fra partner di progetto e imprenditori – in occasione della conferenza finale del progetto internazionale Adriatic Economic Cluster Club. Partito nel marzo 2011 e finanziato nell’ambito del Programma Ipa Adriatic Cross-border Cooperation della Commissione Europea con un budget di 2,5 milioni di euro, Cluster Club – di cui Unioncamere del Veneto–eurosportello è lead partner – ha coinvolto cluster e centri di eccellenza nel settore della nautica e filiera collegata (legno, meccanica, plastica-gomma, tessile) attraverso 14 partner, pubblici e privati, appartenenti al bacino dell´Adriatico e provenienti da Italia, Croazia, Serbia, Bosnia-erzegovina, Albania e Grecia. Il progetto, attraverso azioni istituzionali ed operative, ha rafforzato i cluster esistenti e consolidato i rapporti commerciali tra le due sponde dell’Adriatico creando nuove sinergie per la promozione internazionale della “filiera adriatica” attraverso una rete diffusa fra Pmi, pubbliche amministrazioni, enti pubblici e privati. Dopo una prima fase di mappatura che ha riguardato 42 cluster, 53 centri di eccellenza e 327 imprese, il progetto si è indirizzato ad eventi business to business (B2b) e business to credit (B2c) all’interno del Salone Nautico di Venezia, del Pula Boat Fair di Pola (Croazia) e dell’Orc - Campionato Mondiale di Vela d’altura di Ancona coinvolgendo 325 imprese per 1.020 incontri bilaterali. Cluster Club ha organizzato eventi a Padova, Tirana in Albania e Zenica in Bosnia-erzegovina coinvolgendo 122 partecipanti e 42 cluster. E’ stato realizzato un database online dal quale sarà possibile attingere le informazioni raccolte. Il report conclusivo evidenzia la necessità di indirizzare tale settore verso una trasformazione “green” ed eco-sostenibile, supportato da un maggiore allineamento a livello europeo in termini di regolamentazioni su temi cruciali legati all’industria. Durante il progetto Unioncamere del Veneto ha utilizzato l’unico trabaccolo in Veneto (imbarcazione tradizionale dell’Adriatico) per portare in maniera itinerante testimonianze sull’applicazione nella nautica di tecnologie innovative e “green” e degli antichi mestieri legati alla costruzione di barche. La Cciaa di Ancona, in collaborazione col Consorzio Navale Marchigiano, ha sviluppato attività sulla filiera della nautica focalizzata all’eco-design e al minore impatto ambientale. L’istrian Development Agency ha inaugurato a maggio 2013 a Pola un incubatore di start up per aziende del settore nautico ed industriale. Da ultima la Camera di Commercio di Belgrado ha realizzato uno studio di fattibilità per una mini marina fluviale turistica “green” in Serbia che, una volta realizzata, potrà diventare un asset per altre organizzazioni in area Ipa. «In un’ottica di condivisione delle progettualità fra i soggetti del territorio adriatico, Cluster Club ha voluto contribuire all’aggregazione e alla cooperazione economica fra i Paesi dell’Unione europea per lo scambio di informazioni ed esperienze – ha spiegato Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto –. L’obiettivo è avviare azioni di promozione transfrontaliera internazionale, con particolare attenzione ai cluster che si occupano nello specifico di ricerca, innovazione e formazione. Il progetto, che ha riunito più di mille imprese dell’area adriatica dialogando anche con banche e istituti di credito, ha creato una rete di partner che si mette a disposizione delle nostre aziende per fare business». Gli altri partner coinvolti sono le Cciaa di Venezia, Ancona, Chieti, Campobasso, Brindisi, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone – Concentro, la Municipalità di Igoumentitsa (Grecia), la Camera dell’Economia della Croazia, l’Agenzia di Sviluppo dell’Istria “Ida”, la Regional Agency for Development of Small and Medium Size Enterprises “Alma Mons” (Novi Sad –Serbia), le Camere di Commercio di Belgrado, Leskovac (Serbia) e Tirana (Albania), la Regional Development Agency (Zenica, Bosnia-erzegovina). |
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GLI ERRORI DA EVITARE PER APRIRE UN´IMPRESA |
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Como, 27 gennaio 2014 - L´azienda speciale Sviluppo Impresa della Camera di Commercio di Como organizza un seminario formativo dal titolo "Gli errori da evitare per aprire un´impresa" in programma il prossimo 5 febbraio a partire dalle 9.00 nella sala formazione della Camera di Commercio con l’obiettivo di favorire indicazioni operative pratiche per permettere, ad aspiranti e neo-imprenditori, di evitare gli errori più comuni che si commettono in fase di creazione d’impresa, dando loro il necessario supporto nel percorso di avvio. Attraverso un articolato programma dei lavori, il seminario si propone di stimolare i partecipanti ad avere una visione critica della loro idea al fine di non sottostimare i rischi e di poter valutare al meglio tutte le opportunità. La quota di partecipazione al corso è di € 48,80 (€40,00 + iva) da pagare entro 72 h dal momento dell’iscrizione obbligatoria sul Portale Iscrizionionline Le modalità di pagamento accettate, oltre al pagamento diretto con carta di credito sul Portale, sono: bonifico bancario, assegno bancario o circolare, contanti, bancomat o carta di credito allo sportello. Il seminario è destinato ad un massimo di 22 persone e sarà attivato al raggiungimento di un numero di 15 partecipanti. Nel caso in cui l’evento venga annullato le quote versate verranno rimborsate. Le iscrizioni potranno essere effettuate entro il 27/01/2013 Programma - Mettersi in proprio: errori comuni e strategie preventive - L’indagine di mercato: come, perché e quando farla - La scelta della forma giuridica in relazione agli obiettivi d’impresa - Pochi obiettivi ma chiarissimi, esplicitati e condivisi - L’accesso ai finanziamenti: opportunità e false chimere - I criteri di scelta dei fornitori di beni e servizi - Come scegliere il commercialista ed il consulente del lavoro - Il processo di innovazione e di diversificazione, prima e durante la vita dell’impresa - Sottovalutare i costi e sovrastimare i prezzi - Il rischio di “caviale e champagne” - La tenuta sotto controllo del Business Plan -“Non smettere di sognare” Segreteria organizzativa: Punto Nuova Impresa (tel. 031256379-384 fax 031256501 e-mail. Pni@co.camcom.it ) |
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BOLZANO: KOMPATSCHER E STOCKER INCONTRANO I VERTICI WüRTH, IMPEGNO PER L´OCCUPAZIONE |
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Bolzano, 27 gennaio 2013 - Crisi della Würth, per fare il punto della situazione il Presidente della Provincia Arno Kompatscher e l´assessore al lavoro Martha Stocker hanno incontrato il 23 gennaio i vertici dell´azienda. "Incontro costruttivo - ha commentato Kompatscher - la Würth ha confermato la volontà di mantenere l´insediamento di Egna e il proprio impegno a salvaguardare i posti di lavoro. La Provincia accompagnerà e sosterrà questo percorso di riorganizzazione". Oltre 4mila dipendenti in tutta Italia, e un fatturato di circa 500 milioni di euro: questi i numeri della filiale italiana della multinazionale europea, presente in Alto Adige da 50 anni e che nello stabilimento di Egna dà lavoro a 539 persone. La crisi che in Italia sta colpendo il settore dell´edilizia sta mettendo in difficoltà anche la Würth, che dopo il calo del fatturato registrato negli ultimi anni ha sviluppato un progetto di rilancio che parte da una maggiore produttività e da una riduzione dei costi, per arrivare ad una migliore organizzazione del lavoro. Tra le misure previste, vi è anche una riduzione dei livelli occupazionali, che per quanto riguarda l´Alto Adige dovrebbe riguardare circa 60 lavoratori. Durante l´incontro con il Presidente Kompatscher e l´assessore Stocker, i vertici della Würth hanno sottolineato la volontà del gruppo di continuare a puntare sull´insediamento di Egna, considerato "centrale" a livello di importanza strategica. L´obiettivo comune indicato da Arno Kompatscher durante il colloquio è stato quello di "salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro. L´azienda ha progetti di rilancio per quanto riguarda lo stabilimento di Egna, e li vuole discutere in maniera costruttiva con i sindacati. Occorre il massimo impegno, da parte di tutti, per fare in modo che ai collaboratori del gruppo venga garantito il proprio futuro lavorativo". L´assessore Martha Stocker ha sottolineato, invece, che "i dati economici lasciano presupporre una ripresa nel corso del 2014, e ciò potrà consentire di normalizzare la situazione della Würth". Concetto ribadito anche dal presidente Kompatscher, il quale ha ricordato che "il punto più basso della crisi è già stato raggiunto. Questo non toglie, in ogni caso, che la preoccupazione per il futuro della sessantina di lavoratori coinvolti nel piano di tagli sia attualmente complicata, ed è per loro che vogliamo garantire il massimo impegno sia da parte dell´azienda, sia da parte della Provincia". In quest´ottica, il governatore altoatesino ha ricordato che "la mano pubblica non interverrà in maniera diretta, perchè non è questo il nostro compito. Quello che intendiamo fare, invece, è da un lato accompagnare e sostenere i collaboratori che rischiano di perdere il proprio posto, e dall´altro creare le condizioni di base affinchè tutte le imprese recuperino competività. Da questo punto di vista ci impegneremo non solo a ridurre ulteriormente le aliquote Irap, ma anche a sfruttare le nuove opportunità di intervenire sulle imposte immobiliari per quanto riguarda le singole categorie catastali". Al termine della riunione di oggi, i vertici della Würth hanno annunciato che lunedì prossimo (27 gennaio) incontreranno i sindacati per avviare le trattative riguardanti il piano di riorganizzazione interna. |
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FIRENZE - 93MILA IMPRESE ATTIVE, UN TERZO ARTIGIANE |
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Firenze, 27 gennaio 2014 - Una certa calma caratterizza il movimento demografico imprenditoriale per il 2013 in provincia di Firenze. I dati divulgati dal Centro Studi Unioncamere mostrano come in un anno lo stock di imprese registrate sia rimasto sostanzialmente invariato, muovendosi di poche decine di unità (44), attestandosi ancora sotto la soglia delle 110.000 unità (109.266); le imprese attive calano di mezzo punto percentuale (93.509), risentendo così delle difficoltà nelle quali, in misura diversa, si trovano alcuni settori dell´economia produttiva quali manifatturiero (-0,7%), edilizia (-3,2%) e parte dei servizi (ad esempio quelli di trasporto e magazzinaggio: -1,6%). In diminuzione di oltre 100 unità (-1,8%) le imprese attive in agricoltura, mentre tengono quelle del commercio in generale (+0,2%); crescono le attività im mobiliari (+1,3%), quelle più strettamente collegate al turismo come alloggio e ristorazione (+2,2%), oltre a quelle finanziarie e assicurative (3,1%) e di noleggio, agenzie di viaggio e altri servizi di supporto alle imprese (+4,4%); ristagnano le “altre attività di servizi”, all’interno delle quali tengono quelle rivolte alla persona, ma si ridimensionano quelle di riparazione di computer e beni per uso personale. Il bilancio demografico si chiude con un tasso di crescita del +0,4%. Il turn-over lordo (insieme di iscrizioni e cessazioni, queste ultime al netto di quelle d’ufficio) ha coinvolto il 12,4% delle imprese, in calo di quattro decimi di punto rispetto al 2012; sono calate soprattutto le iscrizioni (-4,8%), fermatesi quest’anno a 7.018, valore più basso dal 2010. Le cessazioni sono rimaste stazionarie (6.534), su valori anche in questo caso elevati (il più alto, sempre dal 2010). In pratica, se a queste ultime si aggiungono le 416 cessazioni d’ufficio, si arriva ad una quasi perfetta parità tra aperture e chiusure. Nel corso del 2013 è proseguita la crescita delle società di capitale (costituite, per oltre il 90%, da società a responsabilità limitata), le quali nel loro insieme arrivano a sfiorare le 28.000 unità (27.992), per un incremento, su base annua, dell’1,9%. Nello stesso tempo prosegue il calo (-1,7%) delle società di persone (adesso sono 24.153 imprese), mentre tengono – sia pur con qualche difficoltà – le imprese individuali (53.886, -0,5%), forma giuridica comunque ancora maggioritaria (49,6% sul totale delle imprese registrate). Non dissimile la situazione per il comparto artigiano (che include il 32,7% delle imprese attive) dove, per il secondo anno consecutivo, il saldo tra iscrizioni e cessazioni (al netto di quelle operate d’ufficio) si chiude in negativo (rispettivamente 2.305 e 2.670, tasso di crescita al -1,2%); in calo (-6,5%) le iscrizioni. Lo stock di imprese artigiane scende (pe r il quinto anno consecutivo), fermandosi a 30.479 posizioni. |
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UDINE - 2013 DIFFICILE PER EDILIZIA E MANIFATTURIERO |
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Udine, 27 gennaio 2014 - Sono 6.180 le imprese nate nel 2013 in Friuli Venezia Giulia, 340 in più rispetto al 2012. Ma se sono cresciute le nuove imprese iscritte nei registri delle quattro Cciaa, sono aumentate anche quelle che hanno cessato l’attività: nel 2013 ben 7.061 (+383 rispetto al 2012). Il bilancio perciò dà un saldo anagrafico annuale ancora una volta negativo (per il terzo anno consecutivo): -881, il più elevato nell’ultimo triennio. Sono dati elaborati dal Centro Studi Unioncamere Friuli Venezia Giulia relativi all’intera regione, diffusi in concomitanza del rapporto di Unioncamere nazionale, che invece riporta un incremento, pur lievissimo: nel 2013 in Italia il saldo è positivo di 12 mila unità (+0,2%). A ridurre la propria base imprenditoriale – al netto dell’agricoltura che prosegue nella contrazione strutturale della sua base imprenditoriale - sono stati l’industria manifatturiera, le costruzioni e il commercio. Al contrario, hanno accresciuto la propria consistenza i servizi, sia quelli alle imprese sia quelli alle famiglie. Delle nuove iscrizioni, il 30% ha riguardato imprese giovani e una percentuale leggermente inferiore quelle femminili. "Le difficoltà dell’anno appena trascorso erano purtroppo ben evidenti – commenta il presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo – e molte situazioni ancora ci preoccupano fortemente. I numeri non fanno che confermarci la criticità di questo 2013 sul nostro territorio, che ha cominciato più tardi a soffrire e che perciò sente così duramente proprio ora questa lunga crisi. Dobbiamo però rimarcare che le indagini congiunturali effettuate tra gli imprenditori negli ultimi mesi dell’anno cominciavano a far intravedere alcuni segnali positivi. Elementi che non possono ancora farci tirare un sospiro di sollievo, ma che non dobbiamo sottovalutare e, come istituzioni, dobbiamo anzi sostenere e valorizzare affinché possano diventare attese conferme". La stessa indagine congiunturale di fine 2013 ha mostrato infatti come una quota non trascurabile di imprese, soprattutto manifatturiere, continua a produrre e a esportare e chi innova e internazionalizza sta invertendo il trend negativo. "Nella nostra regione - prosegue - molti stanno puntando su settori che offrono più opportunità: dal turismo ai servizi passando per le produzioni che il mondo continua a premiare, come l´agroalimentare e alcuni comparti del nostro manifatturiero ad elevato contenuto tecnologico". Un grande problema, però, resta la capacità di spesa delle famiglie, legata alla grave emergenza occupazionale. E per le imprese è sempre più dura andare avanti senza un mercato interno capace di sostenere consumi e occupazione, in particolare quella giovanile. |
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SARDEGNA: PIA. DA OGGI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE |
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Cagliari, 27 gennaio 2014 - Sono state differite le date di presentazione delle domande per il bando Pacchetti Integrati di Agevolazione "Industria, artigianato e Servizi, annualità 2013". Le imprese interessate a partecipare potranno dunque validare le domande, accedendo al sistema informativo, a partire da, giovedì 23 gennaio, sino alle 14 del prossimo 17 febbraio. Il bando, che ha una dotazione di 40 milioni di euro, punta a migliorare ed aumentare la competitività, riqualificare i processi produttivi e sviluppare le innovazioni delle imprese sarde, per rilanciare il sistema economico della Sardegna. Le imprese, che potranno contare su procedure più snelle per superare alcune criticità e velocizzare l´adozione delle graduatorie, possono richiedere contributi finanziari per la realizzazione di investimenti produttivi innovativi, per l’acquisizione di servizi reali, la realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e lo svolgimento di attività di formazione. |
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PIACENZA - L’INNOVAZIONE NELLA PROVINCIA: I DATI DEL RAPPORTO 2013 |
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Piacenza, 27 gennaio 2014 - L’innovazione, rappresentando una risposta ai mutamenti del mercato, sempre più globalizzato, è uno dei più importanti mezzi che il sistema imprenditoriale ha a disposizione per fronteggiare la crisi e rappresenta un’opportunità da cogliere e valorizzare. Questo approccio, che numerose aziende accolgono per affrontare il futuro secondo nuove prospettive, viene supportato dai dati raccolti nel “Rapporto 2013 sull’innovazione”, realizzato dal Cise, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Forlì-cesena, in collaborazione con Unioncamere Emilia-romagna. Il report provinciale, “Focus sulla provincia di Piacenza”, viene presentato il 27 gennaio alle ore 11.30 nella Sala Consiglio della sede camerale a Piacenza (Piazza Cavalli 35). Il “Rapporto 2013 sull’innovazione” trae i dati da diverse fonti, fra le quali l’edizione 2013 dell’Osservatorio Innovazione Unioncamere Emilia-romagna, strumento progettato e realizzato per rilevare il grado di innovazione delle imprese emiliano-romagnole attraverso lo studio di punti di forza, aree di miglioramento e criticità, con l’obiettivo, fra gli altri, di cogliere le esigenze del sistema economico dell’intero territorio. L’indagine è stata realizzata tramite un questionario strutturato (attivato per la prima volta nel 2006 e nel corso degli anni integrato ed arricchito), sottoposto, fra aprile e giugno 2013, a un campione di circa 1.600 imprese emiliano-romagnole. Il Focus provinciale è stato sviluppato per supportare le strategie di programmazione di istituzioni pubbliche e di privati, a sostegno della crescita economica locale e per l’individuazione degli ambiti di investimento. Inoltre, in un contesto in cui, per contrastare la crisi, una quota davvero rilevante di imprese ha trovato nella riconversione verso il green una possibile leva con cui affrontare con successo la forte competizione sul mercato globale, l’analisi dei dati prende in considerazione le tematiche derivate dallo scenario della Green Economy. All’incontro, che metterà al centro dell’attenzione gli “Scenari di business per le imprese e indicazioni di intervento per le policy locali”, interverranno Giuseppe Parenti, Presidente Camera di commercio e Valerio Vanelli - Università di Bologna - , Curatore del Rapporto e dell´analisi dei dati, che parlerà dei principali risultati dell’indagine. I partecipanti riceveranno in omaggio una sintesi illustrata del Report regionale, con allegato il focus per la provincia di Piacenza. |
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TAVOLO CEMENTIR: RICHIESTO INTERVENTO MIN. SVILUPPO ECONOMICO |
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Bari, 27 gennaio 2014 - Si è tenuta il 27 gennaio a la riunione del tavolo sulla vertenza Cementir di Taranto, azienda produttrice di cemento che ha annunciato recentemente la chiusura dell’area a caldo della fabbrica jonica con la riduzione di personale. Per la Regione hanno partecipato gli assessori Leo Caroli (Lavoro) e Loredana Capone (Sviluppo economico). Sono intervenuti rappresentanti della Task force regionale per l’occupazione, oltre a rappresentanti del Comune di Taranto. Presenti – oltre all’azienda – i sindacati, Confindustria Taranto, l’autorità portuale. L’azienda ha confermato che la situazione di mercato non consente di mantenere in vita l’accordo dello scorso settembre (che prevedeva investimenti), obbligandola alla revisione a causa della crisi. Pertanto l’azienda ha dichiarato che il Progetto Taranto deve considerarsi ad oggi congelato. I sindacati si sono dichiarati “sgomenti”, essendo in contrasto le decisioni aziendali con quanto finora affermato. L’autorità portuale ha invece confermato la disponibilità in co-uso della banchina del porto. “Confermo la disponibilità della Regione – ha dichiarato a verbale l’assessore Capone – a mettere a disposizione gli strumenti di sviluppo economico che possano consentire l’attuazione di progetti industriali di consolidamento e implementazione industriale”. L’assessore Caroli, ha suggerito di proseguire il confronto “attraverso il coinvolgimento di altri e più alti livelli del gruppo Cementir, chiedendo l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico con la tempestiva convocazione di un tavolo sulle prospettive di Cementir”. Anche i sindacati hanno concordato sulla richiesta di un tavolo romano sulla vertenza. |
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DELEGAZIONE ROAL DI CASTELFIDARDO IN REGIONE INCONTRA L’ASSESSORE LUCHETTI. |
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Ancona, 27 gennaio 2014 - Massima attenzione per la vicenda Roal da parte dell’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, che il 23 gennaio nella sede regionale ha ricevuto una delegazione delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Rsu aziendale oltre ad una cospicua rappresentanza di lavoratori dell’azienda di Castelfidardo che produce schede elettroniche. La ditta, leader nel settore dell’elettronica, ha un sito produttivo a Castelfidardo e uno in Tunisia. A luglio 2013 l’azienda è stata venduta alla multinazionale Efore con management finlandese. In Finlandia ci sono attualmente circa 70 addetti mentre alcuni siti produttivi sono presenti in Cina coinvolgendo oltre 700 persone. Il 7 gennaio scorso, hanno detto all’assessore le rappresentanze sindacali, la doccia fredda: la proprietà ha infatti annunciato la decisione di mettere in mobilità 51 dipendenti su 146. “Occorre individuare un percorso per il raggiungimento di un accordo che salvaguardi i livelli occupazionali, evitando anche le drammatiche ripercussioni sociali sul territorio – ha detto Luchetti - Nei prossimi giorni monitoreremo costantemente l’andamento della vertenza; le parti si incontreranno nuovamente il 3 febbraio, dopodiché è mia intenzione convocare l’azienda per verificare la situazione“. Le organizzazioni sindacali, da parte loro, hanno ribadito quanto richiesto all’azienda durante l’incontro di ieri con Confindustria: un piano industriale per i prossimi anni e un progetto a lungo termine per far sì che il sito di Castelfidardo rimanga aperto; il ritiro della procedura di mobilità per le 51 unità; l’utilizzo massimo di tutti gli ammortizzatori sociali; la procedura di mobilità volontaria e incentivata. Per domani sono state confermate le otto ore di presidio davanti ai cancelli dell’azienda di Castelfidardo. |
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"RICOMINCIO DA ME": WORKSHOP DI EMOTIONAL MANAGEMENT |
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Rieti,27 gennaio 2014 - Si svolgerà lunedì 27 gennaio alle ore 10, presso la sala Longhi dell´Unioncamere a Roma, il workshop "Comincio da me!", tenuto da Luciano Ziarelli, esperto di emotional Management. La sessione formativa, di circa due ore, è rivolta ad aspiranti imprenditori, dirigenti ed amministratori pubblici e privati, imprese e professionisti che vogliono partecipare ad un momento di riflessione sui diversi modi possibili di essere manager: nel lavoro e nella vita. Si tratta di un corso particolarmente coinvolgente per l’originale format utilizzato. Pur proponendo contenuti professionali di qualità ed attualità, l’evento è, a suo modo, "spettacolare". Utilizza, infatti, la sorpresa, il divertimento, l´intelligenza emotiva, quali elementi di innovazione nella comunicazione tra relatore e partecipanti, senza che i mezzi multimediali indeboliscano tale fondamentale rapporto. L´iniziativa viene realizzata nell´ambito del progetto Sirni - Servizi integrati reali per la nuova imprenditorialità, cofinanziata dall´Unioncamere e dal Mise e viene organizzato dalla Cdc di Rieti e dalla sua Azienda speciale., in collaborazione con le Cdc di campobasso, Frosinone, Isernia, Potenza e Viterbo e dall´Unioncamere Umbria. Focalizzato su project management, problem solving e lavoro di gruppo,il workshop multimediale racconta e riflette l’importanza della lealtà, della forza d’animo, della motivazione personale e della coesione tra compagni di squadra esercitata anche in condizioni non ordinarie e, per questo utili a far emergere, individualmente, i fondamentali della leadership da esercitare innanzitutto verso se stessi e poi verso gli altri: colleghi, collaboratori, capi, clienti o fornitori. Il seminario rilascia attestato di partecipazione. Maggiori nformazioni sul sito web di Luciano Ziarelli. |
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BERGAMO - MOVIMPRESE: SALDO LIEVEMENTE NEGATIVO NEL 2013 |
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Bergamo, 27 gennaio 2014 - Secondo i dati del Movimprese diffusi dal sistema camerale, il 2013 si chiude a Bergamo con un bilancio marginalmente negativo, risultato di un numero di cessazioni (5.884) di poco superiore alle nuove iscrizioni (5.866) registrate nell’anno. Solo escludendo dal conteggio le “cancellazioni d’ufficio” – come fa Unioncamere nazionale nel suo comunicato -, le cessazioni scendono a 5.863 e il saldo diventa di un soffio positivo. Per il secondo anno consecutivo lo stock delle imprese registrate (96.019 al 31 dicembre del 2013) si riduce di poche unità nel complesso ma con una marcata, e non nuova, differenza tra le tipologie giuridiche delle imprese: i nuovi ingressi superano le uscite sia tra le società di capitale (soprattutto Srl e Srl semplificata) che nelle altre forme giuridiche, in larghissima misura cooperative, mentre le cessazioni eccedono le iscrizioni tra le società di persone (soprattutto Snc), le imprese individuali e il sottoinsieme delle imprese artigiane. I flussi delle iscrizioni e cessazioni si mantengono sui livelli dell’anno passato, ma guardando alla serie storica degli anni precedenti si nota che i nuovi ingressi si sono ridotti (erano nettamente sopra quota 6mila nel triennio precedente il 2012) mentre le cessazioni si mantengono su valori elevati, anche se inferiori al picco del 2009, e determinano pertanto un’erosione della base imprenditoriale da due anni a questa parte. Come sempre, l’analisi della nati-mortalità d’impresa complessiva non può essere svolta a livello di settore di attività a causa della concentrazione delle nuove iscrizioni nel “limbo” delle imprese non classificate (dal quale le imprese neo-nate escono, con l’attribuzione di un settore di attività prevalente, in una fase temporale successiva al momento dell’iscrizione nel registro). Oltre che per questa ragione, il confronto temporale è limitato allo stock delle imprese attive perché questo sottoinsieme, da cui sono escluse le posizioni inattive e in fase di liquidazione, approssima più correttamente la base delle imprese effettivamente ed economicamente operative. Lo stock delle imprese attive in provincia di Bergamo (85.930 a fine 2013) si è ridotto di 617 posizioni nel corso del 2013 (-0,7%), dopo che già nel 2012 erano state perse 527 imprese (-0,6%). A far peggio, come già nel 2012, è il settore delle costruzioni che perde 585 imprese nell’anno con una variazione del -2,9%. Le attività manifatturiere si riducono di 232 unità (-2,1%) replicando il risultato negativo del 2012. Calano anche le imprese agricole (-154 pari al -2,9%), le attività di trasporto e magazzinaggio (-35 pari al -1,5%) e dei servizi d’informazione e comunicazione (-33 pari al -1,8%) e, con variazioni marginali, le imprese operanti nelle altre attività di servizi alle persone e nelle attività estrattive. In aumento, con saldi positivi di dimensioni significative, le attività finanziarie e assicurative (+73 pari al +3,6%), i servizi di supporto alle imprese (+70 pari al +3,3%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+91 pari al +1,6%) e le imprese del commercio (all’ingrosso, al dettaglio, intermediari e riparazioni) che crescono di 156 unità (+0,8%). Aumentano anche le imprese di fornitura di energia elettrica e gas, le attività legate ai servizi idrici e di gestione rifiuti, le attività professionali, scientifiche e tecniche e i servizi privati dell’istruzione, della sanità e assistenza sociale e delle attività d’intrattenimento. L’artigianato perde in un anno 768 imprese attive (pari al 2,3%) dopo che già nel 2012 lo stock si era contratto di 705 posizioni. Le perdite più consistenti riguardano gli artigiani dell’edilizia (-551 pari al -3,5%) e della manifattura (-164 pari al -2,2%) ma si riducono anche alcune attività dei servizi: i trasporti, le autoriparazioni, le altre attività di servizi. In aumento i servizi alle imprese e, a differenza di quanto visto per il totale delle imprese, anche i servizi di informazione e comunicazione. Il confronto degli stock per aree sub provinciali evidenzia una riduzione generalizzata all’insieme del territorio con la rilevante eccezione dell’area della “Grande Bergamo” (e, ancor più, al suo interno della città che conta 92 imprese in più nell’anno) e dell’ambito di Dalmine (per l’area di Serina la variazione è positiva ma statisticamente trascurabile). I segni più evidenti dei morsi della crisi emergono dalle aperture di procedure concorsuali, di fallimento o di scioglimento che sono aumentate dalle 1.772 del 2012 alle 1.950 del 2013 (+10%), soprattutto per quanto riguarda i concordati (da 36 a 64) e i fallimenti (da 260 a 307). Infine, per quanto riguarda le tipologie delle imprese in base alle loro caratteristiche “personali”, si riducono le imprese giovanili (9.307 le attive), probabilmente non solo per ragioni demografiche (le classi giovanili al di sotto dei 35 anni sono in calo strutturale) ma anche e soprattutto per le difficoltà di settori, come le costruzioni, a forte assorbimento di giovani lavoratori autonomi. A fine 2013 le imprese giovanili sono il 10,8% del totale delle attive (ma giovanili sono quasi un quarto delle imprese straniere) anche se, come ovvio, sono quasi un terzo del totale delle nuove iscrizioni. La quota delle imprese femminili (18.419 le attive, poco meno dell’anno scorso, in aumento le straniere) resta grossomodo invariata (21,4% delle imprese attive). Infine, continua la crescita delle imprese straniere: da 7.337 attive nel 2012 a 7.538 nel 2013, l’ 8,8% del totale. |
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BRESCIA - IMPRESE: 2013 NEGATIVO MA AUMENTANO RISTORAZIONE E SERVIZI |
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Brescia, 27 gennaio 2014 - Il 2013 si è chiuso con 121.364 imprese registrate al Registro delle Imprese di Brescia. Il saldo iscrizioni/cessazioni sull’anno precedente è negativo di 703 unità. Per trovare un saldo più negativo bisogna risalire al 2008. Il dato complessivo vede il numero totale delle imprese in calo costante negli ultimi tre anni. La variazione su base annua è pari al -0,6%. La diminuzione complessiva è determinata ancora una volta dall’aumento sostenuto delle cessazioni (8.077 unità; +4% sul 2012), non compensata dalle nuove iscrizioni (7.374 unità). Il tasso di natalità si è attestato al 6,0%, il risultato più basso dall’anno 2000. Secondo l’analisi settoriale si registra una variazione assoluta negativa sul 2012 nei settori delle costruzioni (-484 unità), delle attività manifatturiere (-392 unità), dell’agricoltura (-279 unità), del trasporto-magazzinaggio (-63 unità), del commercio (-36 unità), dei servizi di informazione e comunicazione (-27 unità) e dell’estrazione di minerali (-3 unità). Tutte le altre attività economiche mostrano variazioni assolute positive con in testa il settore delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+184 unità), i servizi di alloggio e ristorazione (+126 unità), le attività finanziarie ed assicurative (+102 unità). La dinamica negativa è da imputare al calo delle società di persone e delle imprese individuali (complessivamente -1.340 unità), che la crescita delle società di capitale e delle altre forme (complessivamente 637 unità) non è riuscita a compensare. A fine anno le imprese individuali, anche se in diminuzione, rimangono la forma giuridica più diffusa pari al 50,7% del totale. Diminuisce, seppur molto leggermente, anche la quota delle società di persone, che passa dal 21,2% del 2012 al 21,1% attuale. Cresce, viceversa, l’incidenza delle società di capitale: 25,8% a fine 2013 contro il 25,3% del 2012. In aumento anche la quota delle le altre forme giuridiche: 2,5% contro il 2,3 del 2012. |
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UMBRIA, ARTIGIANATO: PRESENTATO PROGETTO “LAVORO ARTIGIANO” |
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Perugia, 27 gennaio 2014 - Trasferire conoscenze e competenze fondamentali per l´inserimento professionale nel settore dell´artigianato artistico e tradizionale, affinché siano assicurate la valorizzazione e la trasmissione del patrimonio di professionalità e competenze distintive dell´artigianato umbro. È questo l´obiettivo del progetto "Lavoro Artigiano", finanziato dalla Regione Umbria nell´ambito del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2007-2013 e realizzato dalle agenzie formative di Cna e Confartigianato Umbria. Il progetto, presentato il 23 gennaio a Palazzo Donini, prevede 55 borse lavoro (fino a 4800 euro lordi) per disoccupati e disoccupate, maggiorenni e residenti in Umbria, per svolgere un´esperienza lavorativa (work experience") presso imprese che operano nel territorio regionale nel settore dell´artigianato artistico e tradizionale e dell´abbigliamento su misura. Al titolare o al socio dell´impresa sotto la cui guida si realizza l´esperienza lavorativa verrà riconosciuto un contributo fino a 3000 euro lordi. "Uno degli interventi del Programma annuale per il lavoro che agisce in un settore che rappresenta uno degli assi portanti dell´economia dell´Umbria", ha sottolineato l´assessore regionale all´Economia e Politiche attive del lavoro, Vincenzo Riommi. "L´obiettivo che ci poniamo - ha detto, mettendo in risalto gli incroci e le valenze più significative del progetto - è quello di favorire, attraverso l´inserimento nelle imprese artigiane di chi vuol imparare un mestiere e costruirsi una nuova opportunità di lavoro, il trasferimento di quelle conoscenze e competenze, di quell´insieme inseparabile di creatività e capacità manuale proprio del lavoro artigiano, per creare nuovi posti di lavoro e scongiurare il rischio che vada perduto un patrimonio che è parte della storia, economica e sociale, della nostra regione". Un progetto all´insegna della mutualità, ha rilevato Riommi, che fa incrociare direttamente mondo delle imprese e disoccupati, e che potrà avere un suo sviluppo con l´assunzione o l´autoimprenditorialità di quanti hanno portato a termine l´esperienza lavorativa. "Gli interventi formativi del Programma regionale per il lavoro - ha ricordato a questo proposito - prevedono ´bonus´ sia a sostegno dell´autoimpiego sia per le imprese che assumano coloro che hanno partecipato a ´work experience´". "Un´opportunità importante per il ricambio generazionale e per contribuire al rilancio di un settore che in Umbria assiste a un progressivo calo di imprese", ha detto il direttore di Ecipa Umbria, Umberto Alderisio. E tra le imprese del settore, stando ai primi dati riferiti dalla coordinatrice del progetto Adriana Chiacchella, le aspettative sono molte: dal 20 al 22 gennaio, nei primi tre giorni dall´apertura del bando loro riservato, i contatti sono stati già 53. Interessate sono le imprese artigiane in possesso del riconoscimento di lavorazioni artistiche e tradizionale, in base al Dpr 25 maggio 2001 n.288. Duecento al momento quelle in possesso del riconoscimento, di tredici settori tra cui quelli portanti in Umbria, ceramica, legno e tessile. Innovativa, come ha rilevato la dirigente regionale del Servizio Politiche attive del lavoro Sabrina Paolini, oltre all´apprendimento "non formale" nel contesto lavorativo, è la fase di "matching", l´abbinamento tra imprese e persone in cerca di lavoro che avverrà avvalendosi della nuova strumentazione tecnologica e dunque attraverso il sito www.Lavoroartigiano.it, unico canale anche per le domande di imprese e candidati. L´importanza della valorizzazione del capitale umano, ma anche del sostegno dei "germogli", di chi vuol imparare il mestiere, è stata messa in rilievo dal segretario regionale della Confartigianato Umbria, Sergio Bova, mentre il direttore della Cna Umbria Roberto Giannangeli ha rimarcato, fra gli aspetti positivi del progetto, il trasferimento di competenze che potranno essere "spese" anche in altre imprese da quelle che hanno accolto l´esperienza lavorativa. "L´artigianato rappresenta un vantaggio competitivo per l´Umbria - ha detto il coordinatore dell´area Impresa e lavoro della Regione Umbria, Luigi Rossetti - Con il Testo unico dell´Artigianato, la Regione ha compiuto scelte significative per l´innovazione, le reti d´impresa e l´internazionalizzazione del settore. In questa cornice si inserisce il progetto ´Lavoro artigiano´, cui se ne accompagneranno altri per mettere a sistema queste esperienze e favorire crescita occupazionale ed economica". La scheda. Il progetto "Lavoro Artigiano" è cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo (Fse) nell´ambito del Por Fse Umbria 2007-2013, Obiettivo Competitività regionale e occupazione, e realizzato dall´Ati (associazione temporanea di imprese) tra Ecipa Umbria, Confartigianato Formazione Cnipa Umbria, Artigianservizi, Confartigianterni Formazione & Ricerca Scarl. Il progetto si pone l´obiettivo di A questo proposito, è prevista una fase pratica (work experience) in azienda per 55 partecipanti, disoccupati/e inoccupati/e che abbiano compiuto 18 anni, residenti in Umbria, per favorire lo sviluppo e il trasferimento delle competenze tecnico-professionali nel settore dell´artigianato artistico e tradizionale. L´avviso pubblico della Regione prevede un incentivo fino a 6mila euro per le imprese che garantiranno l´inserimento occupazionale di chi abbia concluso la work experience. In dettaglio, il percorso prevede una fase di formazione in aula della durata complessiva di 54 ore e una esperienza lavorativa (work experience) di sei mesi (120 ore mensili per complessive 720 ore), che si svolgerà in aziende del territorio regionale in possesso del riconoscimento di lavorazioni artistiche e tradizionali e dell´abbigliamento su misura, con almeno una sede operativa in Umbria, che abbiano dichiarato la disponibilità ad ospitare l´esperienza lavorativa. Il percorso inizierà presumibilmente entro il mese di giugno 2014 ed è interamente gratuito. Ai partecipanti verrà riconosciuta una borsa lavoro per la fase di work experience di 800 euro mensili (al lordo degli oneri previsti dalla normativa). Al titolare o al socio, sotto la cui guida si realizza l´esperienza lavorativa, verrà riconosciuta per la durata della stessa un contributo pari a 500 euro mensili (al lordo degli oneri previsti dalla normativa). Le domande delle imprese interessate ad accogliere le work experience possono essere inviate dal 20 gennaio fino al 10 febbraio esclusivamente per via telematica attraverso il sito www.Lavoroartigiano.it. Le agenzie formative di Cna e Confartigianato, attuatrici del progetto, verificheranno le domande pervenute e ammetteranno alla fase di "matching", quella dell´incontro e abbinamento tra impresa e disoccupato, tutte le imprese che risultino in possesso dei requisiti richiesti dal bando regionale. Dal 21 febbraio, nella piattaforma informatica, sarà pubblicato l´elenco delle imprese ammesse a ospitare le work experience. A questo punto, a partire dal 28 febbraio e fino al 15 marzo 2014, sempre esclusivamente per via telematica attraverso il sito web www.Lavoroartigiano.it, i candidati all´esperienza lavorativa potranno compilare e inviare la domanda. L´elenco degli ammessi, con le informazioni relative al settore di interesse e alle esperienze di studio e professionali, sarà disponibile dal 4 aprile e le imprese, anche con il supporto degli operatori di progetto, potranno prendere visione delle candidature dei potenziali beneficiari e individuare chi è più aderente alle caratteristiche aziendali. Dalle 10 del 15 aprile al 15 maggio si realizzerà la fase di "matching": le imprese opzioneranno il candidato o i candidati tramite il sito www.Lavoroartigiano.it e sempre tramite il sito il candidato dovrà accettare o rifiutare. Gli abbinamenti impresa-disoccupato saranno poi formalizzati con la sottoscrizione dell´accettazione di entrambe le parti. Nel caso in cui l´impresa rinunci successivamente ad ospitare il candidato alla work experience, questi manterrà la posizione in graduatoria redatta in base all´ordine di costituzione degli incroci e avrà diritto di abbinarsi con un´altra impresa disponibile a ospitarlo. Nel caso in cui il candidato rinunci, si procederà con lo scorrimento della graduatoria degli abbinamenti. L´avviso è pubblicato sul sito www.Lavoroartigiano.it su www.Formazionelavoro.regione.umbria.It in Aree tematiche: Disoccupati/inoccupati >Bandi /Avvisi pubblici > Bandi non ancora scaduti; e nei siti del soggetto attuatore www.Ecipaumbria.it www.Formazione.confartigianatoumbria.it www.Confartigianatoterni.it www.Artigianet.it |
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CANTIERI DI PISA, PRESENTATE DUE OFFERTE. |
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Firenze, 27 gennaio 2014 - Due proposte, "serie e concrete", per acquisire i Cantieri di Pisa. E´ questa la novità con cui il commissario liquidatore, Federico Galantini, si è presentato all´incontro del tavolo regionale convocato il 23 gennaio dall´assessore regionale a lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini, ed al quale hanno partecipato l´assessore comunale David Gay, quello provinciale Anna Romei e i rappresentanti di Lega coop, sindacati e rsu. "Prendiamo atto – ha detto Simoncini – delle due offerte illustrate dal commissario Galantini. Aprono uno scenario importante per il futuro dell´azienda e per i lavoratori, che sono disponibili a partecipare, anche in forma cooperativa, alla nuova impresa. Ma il lavoro deve andare avanti e, auspicando naturalmente tempi rapidi, sottolineo che il tavolo regionale resta aperto e a disposizione per favorire la conclusione della trattativa". L´assessore Simoncini ha inoltre invitato Comune e Provincia di Pisa ad avviare rapidamente il confronto con la Società dei Navicelli. "Il ruolo della Navicelli è decisivo per favorire la positiva conclusione della vicenda – ha sottolineato – e la Regione è disponibile a dare il proprio contributo". Intanto dal Ministero è arrivato il sì alla richiesta di prolungamento della cassa integrazione. Per altri 12 mesi sarà garantito il sostegno al reddito dei lavoratori. |
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VARESE - LE IMPRESE IN CIFRE: BILANCIO DEL 2013 |
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Varese, 27 gennaio 2014 - I numeri ritornano a essere quelli del 2006: gli anni della crisi, emersa con l’esplosione della bolla finanziaria a fine 2008, incidono sul tessuto imprenditoriale varesino. A fine 2013 - secondo i dati resi noti oggi a livello nazionale da Unioncamere ed elaborati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio - il nostro territorio ha visto lo stock delle imprese attive scendere a 62.607. La variazione negativa del 2,03% rispetto al 31 dicembre 2012 pone Varese al di sotto sia del dato nazionale (-1,03%) che di quello lombardo (-0,9%). Passando all’analisi della natimortalità, a Varese e provincia negli ultimi dodici mesi hanno chiuso i battenti 4.616 imprese. Una perdita che non è stata compensata dalle nuove nascite, che hanno toccato quota 4.499, determinando così un saldo negativo di 117 imprese, cui vanno aggiunte quelle trasferite e/o sospese per giungere alla variazione dello stock di fine anno già indicata. L’analisi per settori evidenzia una contrazione del tessuto imprenditoriale nell’area manifatturiera (-2,9% imprese) e più modesta nei servizi (-0,3%). In forte difficoltà le costruzioni (-3,6%) e il commercio (-2,7%) e soffre anche l’artigianato, che ha visto una diminuzione del 2,4%, scendendo a 22.489 imprese a fine 2013. All’interno dei macro aggregati si svelano invece alcune curiosità: resistono il settore alimentare, il comparto installazione e manutenzione e costruzione di altri mezzi di trasporto. Quanto al terziario, in aumento le imprese che operano nell’ambito dei servizi finanziari (+4%), alle imprese (+0,8%) e alle persone (sanità e assistenza sociale +1,8%, istruzione +2,4%, attività ludiche e ricreative +1,4%). Al contrario, sono in discesa i numeri delle imprese che operano nell’ambito dell’alloggio e ristorazione (-0,5%), i servizi d’informazione e comunicazione (-3,2%) e il settore dell’intermediazione immobiliare (-0,6%). Quanto infine alla forma giuridica, a fronte di un aumento delle società di capitale (+0,2%), c’è una diminuzione di quella di persone (-1,7% nell’arco del 2013) e delle ditte individuali (-3,4%). Soffrono insomma di più le aziende di piccole dimensioni mentre quelle più strutturate appiano maggiormente in grado di resistere alla crisi. |
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