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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Febbraio 2014 |
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"MICROAMBIENTE E SEGNALAZIONE TUMORALE" |
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Heidelberg, 20 febbraio 2014 - Dal 7 al 10 maggio 2014 si terrà a Heidelberg, in Germania, una conferenza intitolata "Microambiente e segnalazione tumorale" (Tumour Microenvironment and Signalling). Per capire pienamente lo sviluppo e la progressione dei tumori, sono necessarie conoscenze più approfondite della trasmissione tra le cellule tumorali e il loro microambiente e dell´interazioni tra le cellule tumorali e le cellule staminali tumorali. Questa conferenza riunirà ricercatori di settori complementari per migliorare le nostre conoscenze sulla comunicazione tra le cellule tumorali e il loro microambiente. Affronterà importanti filoni di ricerca legati alla patogenesi del cancro. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Embo-embl-symposia.org/symposia/2014/ees14-02/ |
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CONFERENZA EUROPEA SUL DIRITTO SANITARIO" |
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Riga, 20 febbraio 2014 - L´11ª conferenza internazionale Circle si terrà dal 23 al 26 aprile a Manchester, nel Regno Unito. Verterà su progetti di ricerca e di consulenza interdisciplinari, con l´obiettivo di esplorare il comportamento dei consumatori nei contesti locali, regionali e internazionali per una vasta gamma di industrie di servizi. L´evento ha due obiettivi principali. Il primo è quello di fornire un ambiente internazionale per i diversi approcci accademici/professionali e le discussioni in tutti i settori di attività. Il secondo è quello di fornire ai giovani studiosi, professionisti e dottorandi l´opportunità di far valutare e confrontare il proprio lavoro dai colleghi della comunità accademica e professionale. L´iscrizione, aperta a tutti coloro che sono interessati, costerà fino a 340 euro e va fatta entro il 31 marzo. L´evento di quattro giorni attirerà una vasta gamma di studiosi di spicco e contribuirà al dibattito in questo importante settore di ricerca emergente. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Circleinternational.co.uk/circle/ conference_details.html
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PARALISI CEREBRALI INFANTILI: LE NUOVE EVIDENZE SCIENTIFICHE DELLA TERAPIA CON INFUSIONE DEL FARMACO PROVENGONO DA UNO STUDIO ITALIANO
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Milano, 20 febbraio 2014 - In Italia, in media, ogni anno 1000 bambini sviluppano Paralisi Cerebrale Infantile, una patologia causata da un danno irreversibile, ereditario o dovuto a lesione traumatica o a patologie concomitanti, al Sistema Nervoso Centrale (Snc). Oggi, presso l’Aula Magna dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi, sono stati discussi gli elementi caratterizzanti della patologia, i cui sintomi più gravi sono rappresentati dalla distonia, la contrazione muscolare involontaria e prolungata e soprattutto dalla spasticità, intesa come alterazione incontrollata del tono muscolare, condizioni che rendono chi ne soffre bisognoso di cure costanti. L’incontro è stato, inoltre, l’occasione per presentare i risultati del recente studio condotto dal dottor Francesco Motta, Direttore della Struttura Complessa di Ortopedia Pediatrica, sulla terapia con infusione del farmaco Baclofene, uno dei trattamenti della spasticità più efficaci, ma ancora poco utilizzati nel paziente pediatrico. Lo studio, pubblicato online a Gennaio 2014 sulla rivista internazionale Journal of Neurosurgery, è stato realizzato su 430 pazienti in 14 anni, di età compresa tra i 6 e i 19 anni, del reparto di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi e rappresenta il più ampio trial monocentrico mai realizzato su tale terapia. Il Baclofene è un farmaco miorilassante ad azione centrale molto efficace, impiegato da molti anni per il trattamento della spasticità. L’assunzione sistematica, per via orale, può causare effetti collaterali. La terapia Itb prevede il posizionamento chirurgico di una piccola protesi biomeccanica e computerizzata riempita di farmaco, che viene somministrato in dosi programmate attraverso un piccolo catetere nel liquido che circola nel midollo spinale (liquido cerebro-spinale), agendo direttamente sul Sistema Nervoso Centrale. L’erogazione nel sito target rende possibile diminuire la dose di farmaco fino a 100 volte rispetto all’assunzione orale e ridurre gli effetti collaterali. “Lo studio ha analizzato la sicurezza della Itb, ovvero la Terapia con Baclofene Intratecale, somministrato con una piccola pompa computerizzata impiantata a livello sottocutaneo direttamente nel canale spinale. – ha dichiarato il dottor Motta- L’obiettivo di questo trattamento è ridurre il dolore, le contratture e gli spasmi muscolari, e, di conseguenza, aumentare l’autonomia negli spostamenti, per una migliore qualità della vita del paziente e della sua famiglia.” La terapia a infusione programmata riesce a ridurre nettamente la spasticità muscolare e a migliorare i movimenti dei bambini. “Su 107 pazienti con complicanze, il 60,7%, presentava problemi d’infezione legati al catetere. – prosegue Motta – Tuttavia, nel corso dei 14 anni siamo riusciti ad abbassare drasticamente il rischio d’infezione: grazie all’impianto di un nuovo dispositivo, innovativo per struttura e materiali, da settembre 2011 la percentuale è scesa quasi allo 0%.” Inoltre, nel corso degli anni al Buzzi è stata migliorata la tecnica di impianto ed è stato quindi possibile ridurre l’incidenza delle complicanze infettive inserendo la pompa a livello sub fasciale rispetto all’impianto sub cutaneo. ”Si tratta di una terapia costo efficace per il sistema sanitario; è stato, infatti, dimostrato che la terapia con pompa impiantabile genera un risparmio, calcolato per i primi due anni rispetto alla sola terapia medica standard, pari a circa 28.000€”- continua il dottore. La paralisi cerebrale, definita come insieme di disturbi neurologici che colpiscono una o più aree del cervello, verificatisi in fase pre, peri o post-natale, prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo, presenta un insieme multifattoriale di cause. In particolare, le cause pre-natali o peri natali, come nascita prematura (specialmente prima della 32° settimana di gestazione), distacco della placenta, gravidanze multiple, ipossia, insufficienza polmonare, interessano il 50-60% dei pazienti, le cause post-natali il 5% e le cause sconosciute il 35%. Il 40% dei bambini affetti da paralisi cerebrali sviluppa spasticità severa: sono quindi circa 400 i bambini potenzialmente candidati alla terapia Itb ogni anno. “La diagnosi di paralisi cerebrale infantile coinvolge interamente la famiglia del piccolo paziente, che, inizialmente, non è preparata a una situazione così complessa. – prosegue Motta – Oltre alla spasticità, infatti, questi bambini possono presentare disabilità motoria, disturbi del cammino e della coordinazione del movimento e disturbi cognitivi, come difficoltà di linguaggio. La prima terapia è la riabilitazione, che inizia già nei primi mesi di vita, con la funzione di mantenere la mobilità articolare e di migliorare la funzionalità, durante tutte le tappe della crescita. A questa si associa il trattamento farmacologico (terapia Itb) che, nonostante sia ormai noto a livello scientifico, in Italia può essere erogato solo in pochi ospedali. Nel nostro centro abbiamo attualmente sviluppato una tecnica d’impianto che ha permesso una riduzione della percentuale d’infezione pari al 3,6%, contro il 20,1% della metodica tradizionale utilizzata nell’adulto. Inoltre, abbiamo a disposizione un’equipe multidisciplinare costituita da ortopedici, fisiatri, neurologi, logopedisti, psichiatri infantili, pediatri e neurochirurghi, per affrontare la patologia sia con un’ottica riabilitativa, offrendo le cure più recenti e innovative, sia attraverso un servizio psicologico di consulenza.” Nel corso dell’incontro, le famiglie di bambini con paralisi cerebrale hanno potuto esprimere la propria testimonianza attraverso la voce dell’associazione nazionale, l’Afpci Onlus (Associazione Italiana delle Famiglie con bambini con Paralisi Cerebrale Infantile). “Sono oltre 20.000 le famiglie che in Italia convivono con un proprio caro affetto da paralisi cerebrale infantile” dichiara Monica Freti, Presidente della Associazione Afpci. “La nostra associazione è a fianco di queste famiglie per favorire l’accesso ad una terapia efficace e sicura come l’Itb, perché l’impiego dell’innovazione non può essere negato o ritardato, tanto più quando si dimostra efficace e sostenibile.” |
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TORNANO GLI INCONTRI SUL RENE POLICISTICO CON IL PATROCINIO INCONDIZIONATO DI AIRP: A BARI SI È SVOLTO UN SIMPOSIO CON TAVOLA ROTONDA PER PARLARE DELLA MALATTIA |
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Bari, 20 febbraio 2014,– Prosegue nel 2014 il ciclo di incontri dedicati al rene policistico con il patrocinio non condizionato di Airp (Associazione Italiana Rene Policistico) Onlus. Sabato 15 febbraio si è svolta a Bari un’intera giornata di discussione sulla malattia del Rene Policistico Autosomico Dominante (Adpkd), conclusa da una tavola rotonda con i pazienti e le loro famiglie volta a creare un momento di confronto sulla patologia. Il rene policistico dell’adulto (autosomal dominant polycystic kidney disease - Adpkd) è una malattia ereditaria, multi-organo, ad esordio tardivo, caratterizzata in primo luogo dalla formazione di cisti in entrambi i reni. Si tratta di una delle malattie genetiche più comuni, che colpisce circa 60.000 persone in Italia e che si stima riguardi circa 4.000 persone in Puglia (se si considera un’incidenza di 1 persona su 1.000). “Il rene Policistico Autosomico Dominante rappresenta la principale causa genetica di insufficienza renale, oltre a presentare svariate manifestazioni renali ed extrarenali - afferma il Prof. Loreto Gesualdo, Professore Ordinario di Nefrologia, Università degli Studi di Bari e Direttore S.c. Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Azienda Ospedaliero-universitaria Consorziale "Policlinico", Bari – In Puglia il 6% dei pazienti in dialisi è affetto da rene policistico, in totale si tratta di 222 persone, e la malattia è presente nel 8% dei pazienti trapiantati, cioè 111 pazienti”. Anche se sono in corso numerosi studi clinici per la messa a punto di soluzioni terapeutiche per contrastare la crescita delle cisti, non esiste ancora alcuna cura disponibile che ne rallenti o arresti la progressione. Attualmente la dialisi (8,2% i pazienti Adpkd in trattamento dialitico in Italia) e il trapianto d’organo rappresentano gli unici interventi terapeutici mirati a ritardare o fermare la malattia. Genetica E Diagnosi -Trattandosi di una malattia ereditaria, ogni figlio di un genitore portatore di Adpkd (forma dominante) ha una probabilità del 50% di ereditare la patologia. La diagnosi di Adpkd in soggetti sintomatici viene solitamente eseguita mediante tecniche di diagnostica per immagini, tuttavia, soprattutto in soggetti giovani, si possono ottenere risultati falsi negativi, per cui è importante confermare la diagnosi clinica mediante test genetico. “La diagnosi molecolare di Adpkd richiede tempi lunghi, è costosa e presenta diverse difficoltà tecniche – afferma la Dott.ssa Maddalena Gigante, Dirigente Biologo Universitario presso Azienda O-u Ospedali Riuniti di Foggia - Ad oggi, nei nostri laboratori sono stati analizzati mediante sequenziamento classico circa 110 pazienti affetti da rene policistico, permettendoci di raggiungere importanti risultati nella diagnosi e nell’individuazione dello status genetico di potenziali donatori”. Grazie all’acquisizione di un moderno strumento di Next Generation Sequencing (Ngs), nell’immediato futuro i laboratori pugliesi potranno analizzare un numero maggiore di pazienti in tempi più brevi e con costi minori, con chiari vantaggi per i pazienti e per la pratica clinica. Il Rene Policistico Nel Bambino – Sebbene la forma “dominante” del rene policistico fosse indicata nella vecchia terminologia medica anche come “tipo adulto” (proprio per la sua espressione tardiva rispetto alla forma recessiva, detta anche “tipo infantile”), nella letteratura scientifica inizia ad evidenziarsi il fatto che l’espressione di malattia della forma dominante può essere presente anche in età pediatrica, in termini di difetto di concentrazione urinaria ma, soprattutto, di incidenza significativa di ipertensione arteriosa. “Con l’intento di verificare la significatività di questo fenomeno - sostiene la Dott.ssa Laura Massella, Dirigente Medico presso l’U.o. Di Nefrogia e Dialisi dell’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma - sono in corso sia uno studio Europeo sponsorizzato dalla Era-edta (European Renal Association) attraverso l’utilizzo del monitoraggio pressorio/24 ore, sia una raccolta dati avviata come Gruppo di Studio all’interno della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica relativa a pazienti italiani affetti sia da forma dominante che recessiva. Ci auguriamo – conclude la Dott.ssa Massella – che i risultati che otterremo, prodotti in modo rigorosamente scientifico, possano fornirci indicazioni utili sul management di questi piccoli pazienti, a tutt’oggi, non chiaramente definito”. L’impegno Di Airp - “Dopo un anno di grandi successi ma anche di difficoltà quotidiane, iniziamo il 2014 con l’intento di dare ancora più speranza ai nostri pazienti – afferma Luisa Sternfeld Pavia, Presidente di Airp Onlus – L’iniziativa Road Show 2013-2014 rappresenta un’occasione importante di confronto con i pazienti, supportati dai nefrologi, fortemente voluta dalla nostra associazione per favorire la conoscenza di un tema molto delicato e di non facile comprensione, anche per chi ne soffre”. Proprio con l’intento di diffondere la conoscenza della patologia e del suo impatto individuale e sociale, nel 2013 Airp Onlus ha redatto due Volumi dedicati al rene policistico, utile strumento per i pazienti e per gli specialisti: il volume 1 “Rene Policistico Autosomico Dominante. Parlarne è già combatterlo”, rivolto ai pazienti e alle loro famiglie e il volume 2 “Manifestazioni Renali ed Extrarenali del Rene Policistico Autosomico Dominante”, per il nefrologo e il medico di medicina generale. La tavola rotonda di sabato 15 febbraio ha chiuso un’intera giornata di aggiornamento scientifico rivolta a Medici di Medicina Generale, Nefrologi, Biologi e Infermieri. |
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GUIDA AI DISTURBI PSICHICI IN GRAVIDANZA E DURANTE L’ALLATTAMENTO |
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Bolzano, 20 febbraio 2014 - È stata presentata ieri mattina dall’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, la guida sul tema “Disturbi psichici in gravidanza e durante l’allattamento”. È stata presentata questa mattina dall´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, la guida sul tema "Disturbi psichici in gravidanza e durante l´allattamento" che la lo scopo principale di stimolare le donne, la classe medica e l´opinione pubblica a confrontarsi con le problematiche connesse con la gravidanza ed il puerperio e di informare sui disturbi psichici che piovono manifestarsi nelle donne, ma anche negli uomini, durante questi periodi. La guida è stata pubblicata a cura dell´Azienda sanitaria dell´Alto Adige, Comprensorio sanitario di Bolzano. "Nel corso della presentazione della guida l´assessora Stocker ha sottolineato l´importanza che le donne ed anche i padri vengano sostenuti le periodo successivo alla gravidanza ed a questo scopo, oltre alla pubblicazione della guida, è stato istituito presso l´Ospedale di Bolzano un servizio denominato Ambulatorio specialistico psichiatrico per la salute mentale in gravidanza e nel post-partum. Per fissare un appuntamento si può chiamare dal lunedì al venerdì il numero telefonico: 0471 - 909800 - 909801. Per ulteriori informazioni presso gli altri Ospedali ci si può rivolgere ai rispettivi reparti di ginecologia ed ostetricia o al servizio psicologico dell´Ospedale, rispettivamente: a Bressanone Tel. 072 812562 - 813100; a Brunico 0474 581333 e 0474 581803, a San Candido 0474 917260, a Merano 0473 264130, 0473 264080 e 0473 251000, a Silandro 0473 735460 e 0473 735130 ed a Vipiteno 0472 774322. Hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione della guida il direttore sanitario Oswald Mayr ed il primario di psichiatria dell´Ospedale di Bolzano, Andreas Conca. |
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GRANDI OPERE INFRASTRUTTURALI: A MUCCIA, ESERCITAZIONE IN QUOTA PER IL PRIMO SOCCORSO LUNGO IL VIADOTTO “CHIENTI II”. |
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Ancona, 20 febbraio 2014 - Un soccorso a due operai feriti che lavorano in quota nei cantieri della Quadrilatero: è lo scenario dell’esercitazione che si svolgerà, (giovedì 20 febbraio), presso le aree del Viadotto “Chienti Ii, carreggiata Sud”, lungo la Ss77, nel comune di Muccia (Mc). La simulazione sarà di tipo operativo. Rientra tra le linee di intervento previste, a livello regionale, in materia di tutela della sicurezza dei lavoratori. È finalizzata a integrare la gestione dell’emergenza sanitaria pubblica con gli adempimenti a carico dei datori di lavoro, stabilendo i necessari rapporti con i Servizi esterni in materia di primo soccorso ed assistenza medica di emergenza nei luoghi di lavoro delle Grandi opere infrastrutturali. La simulazione prevede la gestione del “primo soccorso” a un lavoratore colpito da un malore e a un altro che ha subito una distorsione a una gamba, entrambi immobilizzati e sospesi. Proprio i lavoratori delle imprese direttamente impegnate nei cantieri saranno i protagonisti dell’esercitazione, insieme ai vari enti coinvolti: la Committente Quadrilatero Marche Umbria Spa, il Contraente Generale Valdichienti Scpa, uno dei Soci Assegnatari: Grandi Lavori Fincosit Spa, l’Area Vasta n.3 dell’Asur, il sistema territoriale di emergenza sanitaria 118, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze dell’ordine e il Coordinamento tecnico regionale Grandi Opere. Saranno direttamente affiancati da rappresentanti della Protezione Civile regionale, della Prefettura di Macerata e del Comune di Muccia, che hanno collaborato nella fase di preparazione alle attività esercitative, per individuare insieme le linee di intervento necessarie in caso di infortunio durante la costruzione delle gallerie e dei viadotti della infrastruttura viaria “Quadrilatero Marche – Umbria. Nel corso dell’esercitazione sarà posta particolare attenzione ai ruoli e alle figure di riferimento, ai sistemi di comunicazione, all’istituzione di un Punto di coordinamento avanzato (Pca), finalizzato al coordinamento sul posto dei soccorsi, anche in relazione alla peculiarità delle attività svolte e ai ristretti spazi operativi in quota, all’utilizzo di attrezzature e misure tecniche adeguate e alle modalità di accesso al cantiere e gestione della viabilità, proprio per l’efficacia del primo soccorso. |
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SANITÀ: DA ANNALI AMD LA SPENDING REVIEW DEL DIABETE
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Roma, 20 febbraio 2014 – 1,5 miliardi di euro in 5 anni, e una proiezione di oltre 18 miliardi in 50 anni: a tanto potrebbe ammontare il risparmio per le casse del Sistema sanitario nazionale se tutti i centri di diabetologia partecipassero al progetto Annali Amd dell’Associazione Medici Diabetologi. “E’ quanto emerge da uno studio che abbiamo recentemente pubblicato sull’autorevole rivista internazionale Diabetic Medicine, in collaborazione con Fondazione Mario Negri Sud, istituto Ossian Health Economics di Basilea e il sostegno del Centro studi di Novo Nordisk”, dice Carlo B. Giorda, Presidente della Fondazione Amd. “Si tratta di uno studio particolarmente significativo, perché basato su dati reali: cioè sul database Annali Amd dei centri di diabetologia italiani, che valuta la qualità dell’assistenza prestata nel nostro Paese, gli esami, le cure e i risultati conseguiti in 320 centri, circa il 50% di quelli presenti sul territorio nazionale” dice ancora Giorda. Il risparmio è calcolato con un modello economico-matematico, validato da tempo, che confronta i dati ottenuti nei centri diabetologici che partecipano al progetto Annali, con quelli che non aderiscono. “Partecipare al progetto Annali Amd significa, innanzitutto, avere la volontà di misurare la qualità della propria attività; ciò implica sicuramente un interesse al miglioramento della propria performance, che deriva dal confronto con i risultati ottenuti negli altri centri e con quelli del proprio centro negli anni precedenti. Tutto ciò innesca indubbiamente un circolo virtuoso che porta a questo risultato”, afferma Paolo di Bartolo, Direttore del Gruppo Annali Amd. “In una precedente analisi, sempre pubblicata su Diabetic Medicine, – aggiunge Giorda – avevamo dimostrato che il solo fatto che un centro di diabetologia partecipasse al progetto portava a un miglioramento della qualità dell’assistenza fornita alle persone con diabete; questo secondo studio ci dice che il miglioramento non è solo di tipo ‘clinico’, ma anche ‘economico’. Infatti, partecipare al progetto, implica maggiore appropriatezza nelle cure e nell’assistenza, con riduzione delle complicanze a lungo termine e, di conseguenza, dei costi diretti della malattia.” Lo studio ha calcolato in 3.784 euro il risparmio, su un orizzonte temporale di 50 anni, dei costi diretti per ogni persona con diabete assistita in un centro aderente al progetto, rispetto a un centro non partecipante: 37.289 euro nel primo caso, 41.075 nel secondo. Considerando un periodo di 5 anni, questo risparmio si assesta a 469 euro pro-capite. “Ciò è dovuto al risparmio di costi associati alle complicanze a lungo termine del diabete, che si registra per ogni categoria di complicanza, ma in misura particolare in quelle renali, che da sole generano un risparmio di 2.189 euro per persona sui 50 anni”, dice Antonio Nicolucci, Capo dipartimento epidemiologia, Fondazione Mario Negri Sud. “Se proiettiamo i 469 euro di risparmio sui circa 3.200.000 di persone con diabete che secondo Istat abbiamo in Italia oggi, otteniamo appunto 1,5 miliardi di euro di riduzione dei costi nei 5 anni. Calcolando, inoltre, secondo il trend di crescita attuale del numero di persone con diabete, che tra 50 anni queste potrebbero essere circa 5 milioni, ecco che la soglia dei 18 miliardi di risparmio è abbondantemente superata”, calcola Giorda. Un altro dato importante che lo studio mette in luce è come la partecipazione al Progetto Annali sia associata a un miglioramento dell’aspettativa di vita media delle persone con diabete: 9,92 anni rispetto a 9,37. “Non solo, migliora anche l’aspettativa ponderata per qualità, l’indice Qaly che valuta non solo l’aumento degli anni di vita, ma anche se questi siano vissuti con buona qualità. Ciò è collegato a un terzo dato che ci dice come le persone curate nei centri aderenti siano rimaste prive di complicanze del diabete per un periodo medio di 1,6 anni rispetto a 1,2 anni per chi è assistito in modalità convenzionale”, spiega Nicolucci. “Il valore di questa analisi è particolarmente significativo per il fatto che valuta un programma di miglioramento della qualità dell’assistenza condotto da medici, realmente esistente” sottolinea Giacomo Vespasiani, Past president Amd e uno dei ‘padri’ del progetto Annali. Vespasiani evidenzia, inoltre, come i risparmi conseguenti alle complicanze evitate compensino abbondantemente i maggiori costi amministrativi e per l’aumento della prescrizione dei farmaci avuti nel gruppo dei centri aderenti al progetto: 4.287 euro verso 3.416 per persona. “La dimostrazione lampante che prevenire è meglio che curare e che non sempre risparmiare sul breve periodo, limitando per esempio l’accesso ai farmaci o alle tecnologie innovative, si possa considerare comportamento virtuoso. Speriamo che questi risultati facciano riflettere molti dei nostri amministratori”, aggiunge. “Questa analisi ha evidenziato che è molto probabile che il Progetto Annali Amd porti a miglioramenti nell’aspettativa di vita, nell’aspettativa di vita media ponderata per qualità e a ridotti costi sanitari diretti. L’aumento del numero di centri e pazienti aderenti al programma rappresenta, quindi, un metodo altamente efficace per migliorare l’assistenza diabetologica e ridurre la spesa sanitaria associata al diabete in Italia in futuro”, commenta Antonio Ceriello, Presidente Amd. |
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GIOCO D´AZZARDO APERTO UN PUNTO DI ORIENTAMENTO ALL’OSPEDALE POLICLINICO STRUMENTO UTILE NON SOLO PER LA CURA MA ANCHE PER LA PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE” |
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Milano, 20 febbraio 2014 – L’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino e la presidente dell’associazione Per il Policlinico onlus Claudia Buccellati, hanno inaugurato oggi all’ospedale Policlinico il Punto di orientamento contro il gioco patologico. La postazione orienterà i cittadini verso i vari servizi presenti sul territorio che si occupano di cura e prevenzione delle dipendenze da gioco. Il Punto di orientamento si trova al piano terra del padiglione Sacco ed è operativo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 13. La postazione è gestita dai volontari dell’associazione Per il Policlinico onlus, che offriranno un primo ascolto, privo di indicazioni mediche, ma sviluppato sul contatto umano in cui il dialogo assume un ruolo fondamentale. Perché spesso i malati da gioco patologico non sanno a chi rivolgersi e un primo orientamento può essere utile per guidarli presso le strutture specializzate in questo settore. “Grazie all’impegno dell’associazione Per il Policlinico onlus – ha dichiarato l´assessore Majorino – tutta la città ha a disposizione uno strumento utile a chi è entrato, o rischia di entrare, nella spirale della dipendenza da gioco. Ma inauguriamo il Punto di orientamento con l’auspicio che possa essere d’aiuto ai cittadini non solo quando i problemi si sono già manifestati. Pensiamo infatti che possa essere molto utile anche a fare prevenzione. In modo particolare, faccio appello a genitori ed educatori affinché invitino i più giovani a informarsi sulle conseguenze del gioco d’azzardo e indichino il Punto di orientamento come un valido riferimento per farlo”. “L’associazione Per il Policlinico onlus – ha detto il presidente Claudia Buccellati – è da sempre impegnata nella promozione della cultura della salute. Con l’assessore Majorino e il Comitato Jenner Farini abbiamo premiato nelle scorse settimane un bar del centro storico di Milano che ha scelto di non posizionare slot machine al suo interno: un buon esempio di business etico e attento alla salute dei cittadini. Ma con tale iniziativa la nostra onlus ha scelto di contribuire ad accendere i riflettori su una piaga che ormai ha assunto i contorni di una vera e propria patologia. L’impegno in questo senso continua con l’inaugurazione del ´Punto orientamento contro il gioco patologico´ grazie al quale i nostri volontari daranno le prime informazioni e indirizzeranno gli interessati presso i Servizi Accreditati che offrono cura ed assistenza in relazione a problemi di ´gioco patologico´ nel territorio della Asl di Milano”. |
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OLIMPIADI: CONGRATULAZIONI PER IL BRONZO TUTTO ALTOATESINO |
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Bolzano, 20 febbraio 2014 - Alle Olimpiadi di Sochi Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer ieri pomeriggio (19 febbraio) hanno portato la staffetta mista italiana del biathlon alla medaglia di bronzo: dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall´assessore allo sport Martha Stocker le congratulazioni per il podio tutto made in Alto Adige. "Proprio in una specialità all´esordio alle Olimpiadi invernali è arrivato un bronzo tutto targato Alto Adige, una grande prova di affiatamento e di concentrazione", commenta il presidente Kompatscher la notizia della medaglia conquistata a Sochi dalla staffetta mista del biathlon composta da Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch e Lukas Hofer. La soddisfazione è data anche dal fatto che "è arrivato nella staffetta del biathlon un premio meritato dopo le ottime prestazioni dei nostri atleti già nelle gare precedenti". Osserva Kompatscher. "Un successo di squadra che rafforza anche l´immagine della nostra terra e la sua grande tradizione sportiva", aggiunge l´assessore allo sport Martha Stocker felicitandosi per la nuova medaglia olimpica. "Proprio nel biathlon l´Alto Adige recita da sempre un ruolo di primo piano sia come sede di eventi mondiali che per gli atleti che ha saputo esprimere, grazie anche all´impegno di tecnici, associazioni e centinaia di appassionati volontari", conclude Stocker. |
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