|
|
|
MERCOLEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Aprile 2014 |
 |
|
 |
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DI GTS CENTRAL EUROPE DA PARTE DI DEUTSCHE TELEKOM |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 16 aprile 2014 La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta acquisizione della società di telecomunicazioni Gts Central Europe ("Gts") del Lussemburgo dal rivale Deutsche Telekom ("Dt") della Germania. La Commissione ha concluso che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza, in quanto la nuova entità continuerà a dover affrontare una forte concorrenza dopo la concentrazione e clienti avrebbero ancora fornitori alternativi sufficienti in tutti i mercati interessati. La Commissione ha esaminato gli effetti della concentrazione sulla concorrenza in diversi mercati in Ungheria, Romania, Repubblica Ceca e Polonia, dove le parti hanno attività che si sovrappongono o collegamenti verticali.Azienda slovacca Gts »non è interessata da questa transazione. Le attività delle due imprese si sovrappongono nei mercati delle linee affittate all´ingrosso e connettività business retail in Ungheria e Romania, nonché nei mercati dei servizi di transito delle chiamate nazionali nella Repubblica Ceca e Ungheria. La Commissione ha concluso che l´acquisizione non solleverebbe problemi di concorrenza in questi mercati. La Commissione ha rilevato, in particolare, che gli altri giocatori forti, come Invitel e Upc in Ungheria, Telefonica e Dial Telecom nella Repubblica Ceca e Orange e Vodafone in Romania, continueranno a competere con la nuova entità in questi mercati. La Commissione ha anche valutato l´impatto dell´operazione su un gran numero di mercati in cui le società partecipanti alla fusione sono attive a diversi livelli della catena di fornitura. Più specificamente, la Commissione si è concentrata sui seguenti mercati: Il mercato a monte della fornitura all´ingrosso di linee affittate e dei mercati a valle per (a) servizi di connettività business retail e (b) fornitura al dettaglio di servizi di telecomunicazioni mobili, in Ungheria e Romania. L´indagine della Commissione ha confermato che i clienti nei mercati a valle saranno in grado di reperirlo da fornitori alternativi o per passare parzialmente agli input alternativi (come le soluzioni Ethernet, Internet Protocol-virtuale servizi di rete privata o fibra spenta). La nuova entità sarà anche in grado di ostacolare o chiudere fuori i suoi concorrenti nel mercato all´ingrosso delle linee affittate a causa della sua limitata presenza e l´esistenza di diversi clienti alternativi nei due mercati a valle. Il mercato a monte della fornitura all´ingrosso di servizi di transito delle chiamate nazionali su rete fissa e dei mercati a valle per (a) la fornitura al dettaglio dei servizi vocali fissi in Ungheria e (b) la fornitura al dettaglio dei servizi di telecomunicazione mobile a clienti finali in Ungheria e l´ Repubblica ceca. Servizi di transito delle chiamate nazionali sono utilizzati per collegare due reti di telefonia che non hanno accordi diretti di interconnessione in modo che i chiamanti in un´unica rete possono raggiungere numeri ospitati su una rete diversa. L´indagine della Commissione ha dimostrato che i clienti nei mercati a valle saranno in grado di reperirlo da fornitori alternativi. Inoltre, gli accordi di interconnessione diretta tra operatori di rete, che sono regolati, sono un sostituto parziale per i servizi di transito delle chiamate nazionali.Regolamento garantisce il diritto di ciascun operatore di telefonia per collegare direttamente alla rete qualsiasi concorrente ad un prezzo innevate. Infine, la nuova entità non sarà in grado di ostacolare o chiudere fuori i concorrenti nel mercato a monte a causa della sua domanda limitata di tale ingresso a monte e l´esistenza di diversi clienti alternativi nei mercati a valle. La Commissione ha pertanto concluso che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza in questi mercati. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 11 marzo 2014. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VENETO TERRENO FERTILE PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE: IN FIERA OLTRE 30 STARTUP E CENTRI DI RICERCA DEBUTTERANNO SUL PALCOSENICO DI INNOVENETO EXPO |
|
|
 |
|
|
Padova, 16 aprile 2014 - Apre oggi alle ore 9.30 la settima edizione di Smau Padova, che fino a giovedì 17 aprile, presenterà ai 3.500 imprenditori e manager attesi oltre 100 innovazioni provenienti da startup, laboratori e centri di ricerca e dai più grandi protagonisti del settore, tra cui Aruba, Dell, Infor, Microsoft, Oracle, Sap, Telecom Italia e Vodafone e un calendario di 70 workshop su tematiche d’attualità come il marketing digitale e i social media per le imprese, l’e- commerce, il cloud computing, la sicurezza informatica, la fatturazione elettronica e molto altro. All’interno di Smau Padova, accanto agli stand con le ultime novità tecnologiche per le imprese troverà ampio spazio l’innovazione “made in Veneto” che si metterà in mostra nell’ambito di Innoveneto Expo l’area dedicata al mondo della ricerca realizzato da Smau, in collaborazione con l’Assessorato allo Sviluppo Economico, Ricerca e Innovazione, Regione Veneto presieduto dall´assessore Marialuisa Coppola, ed è affiliato al progetto R2b Research to Business, il Salone Internazionale della Ricerca Industriale nato nel 2005 e coordinato da Aster, la Società consortile dell’Emilia-romagna per lo sviluppo e la promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. L’iniziativa, che si collega al progetto del portale regionale Innoveneto.org per permettere la mappatura dei Centri di Innovazione e Trasferimento Tecnologico del Veneto, o che svolgono attività in Veneto, coinvolgerà oltre 30 realtà tra laboratori, università, centri di ricerca e acceleratori d’innovazione. L’obiettivo è quello di creare un ponte tra startup e imprese definendo un modello di sviluppo che parte dal basso, dal talento dei giovani innovatori, che possono far leva sulla nuova normativa nazionale sulle startup, sul rapporto diretto con il mondo universitario e sulle numerose tecnologie disponibili a costi più contenuti, grazie alle quali possono esprimere al meglio la propria creatività e trasformarla in business a disposizione delle imprese mature. A commento dell’iniziativa, Maria Luisa Coppola, Assessore all´Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione della Regione Veneto, dichiara: “Anche quest’anno la Regione Veneto rinnova la propria presenza istituzionale a Smau, quale grande opportunità per promuovere la ricerca e l’innovazione nei nostri settori produttivi, condividere idee, conoscenze e risultati e facilitare il rapporto con le imprese incontrando gli operatori e presentando, nel consueto spazio dedicato, le opportunità finanziarie offerte dalla Regione. Innovare ed aggregarsi per poter essere competitivi sui mercati internazionali rappresentano, infatti i temi da cui oggi non si può più prescindere e sui quali ricostruire con successo un rinnovato modello veneto. Il momento è delicato e decisivo, ma al contempo ricco di nuove opportunità che a breve si potranno cogliere dai fondi europei della nuova programmazione 2014-2020. Il nostro impegno è per disegnare con le imprese e il nostro capitale umano il Veneto del futuro, un Veneto ai vertici dell’Europa.” Tra le 30 startup dell’area, 3 startup provengono dal concorso Rebound di Confindustria Padova: Kopjria, Mivoq e Uniants, 2 arrivano direttamente dall’incubatore trevigiano H-farm: Zing e Responsa, 5 startup invece provengono da Vega Park: Highfield Lab, Kidpass, Unisky, Mind the Place ed Ekate Group; 4 saranno le startup di Fondazione la Fornace: Securecube, Spiccato, 221e, Metaverso. Dall’incubatore M31, invece arriva Uquido, con un nuovo progetto dedicato alle aziende che vogliono generare nuovi contatti, attirali in negozio o misurare il rendimento di un’attività di marketing. Provenienti da T2i saranno invece presenti Abitat e Diada. 5 infine le startup di Startupbusiness: Drawlight, Essesolutions, Inmaps, Parcheggiami.it e Quicibo. Nell’ottica di creare un nuovo modello di aggregazione di imprese, non più secondo criteri di prossimità geografica, ma su base di competenze settoriali, interregionali, così come indicato dalla Comunità Europea, in base alla programmazione Horizon 2020, in fiera sarà presente una delegazione di startup e imprese del Piemonte pronta ad incontrare le imprese del Veneto. Tra i presenti gli incubatori 2I3t presente con Nomotika, I3p presente con Scloby, Bringme e Menopercento ed Enne3 presente con Hintclub. Tra gli acceleratori del Piemonte sono presenti Csp Innovazione nelle Ict e Ismb- Istituto Mario Boella. Molti anche i centri di ricerca presenti con l’obiettivo di raccontare la propria offerta di ricerca e brevetti alle imprese del territorio e supportarle nel processo di rinnovamento interno, tra cui per citarne alcuni Consiglio Nazionale delle Ricerche di Padova, Fondazione Giacomo Rumor- Centro Produttività Veneto, Polo Innovazione Strategica, Università degli studi di Verona. Numerosi gli appuntamenti nei due giorni volti a favorire i contatti tra startup e imprese: si inizia domani, 16 aprile, con il convegno d’apertura di Smau Padova che riunirà imprese e startup attraverso la consegna del Premio Innovazione Ict Nordest, dedicato alle esperienze di successo di adozione delle tecnologie digitali da parte delle imprese mature e del Premio Lamarck. Il riconoscimento, che prende il nome dal naturalista Jean Baptiste Lamarck ed è realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, è un tributo alle migliori startup già pronte per supportare l’innovazione delle imprese mature. A consegnare il premio alle giovani imprese intervengono Enrico Berto, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto, Rodolfo Cetera, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Padova. Nell’ambito dell’evento le startup si presenteranno in 90 secondi al pubblico in sala nell’ambito di uno speed pitching. L’evento è anche l’occasione per raccontare le opportunità offerte da Adottup - il programma per “l’adozione delle startup” realizzato in collaborazione con l’Area Politiche Territoriali, Innovazione e Education di Confindustria, i Giovani imprenditori e gli esperti delle Associazioni del Sistema con l’obiettivo di supportare lo sviluppo di idee ad alto potenziale di crescita e accrescere l’innovazione delle Pmi. A presentare l’iniziativa interverranno Alvise Biffi, Vicepresidente Piccola Industria Confindustria e Cinzia La Rosa, Presidente Piccola Industria Confindustria Veneto. Tre le startup presenti a Smau Padova inserite nel programma Adottup:talemotion.com, Stylenda e Condomani. Per orientarsi in quest’area, il Discovery Bar è il posto in cui i visitatori possono scoprire tutte le nuove opportunità di innovazione per la propria impresa attraverso personale qualificato che li indirizzerà direttamente verso le realtà più interessanti per il proprio business. Anteprima Sulle Novita’ In Mostra Tra gli stand delle startup sono molte le curiosità in mostra. Per dare qualche anticipazione, Esse Solutions di Ponte San Nicolò (Pd) presenta Smart4sell una soluzione modulare su tablet, componibile e personalizzabile, pensata e progettata per la forza vendita che può gestire clienti, preventivi e ordini direttamente da iPad. In tema Smart City sarà presente Inmaps, un’app realizzata da una startup di Padova che permette di navigare negli ambienti interni risolvendo i problemi riscontrati dai normali gps. L’app inoltre offre un sistema di gestione delle informazioni in grado di mantenere l’utente continuamente informato su tutto ciò che lo circonda e Parcheggiami.it, una startup che permette alle persone di parcheggiare la propria auto per uno o più giorni da privati che affittano il proprio garage o spazio inutilizzato. Saranno, inoltre presenti, Kopjra, un prodotto web dedicato agli autori e ai titolari dei diritti economici delle opere digitali (video, musica, ebook, videogame, software, ecc.), che permette di scoprire in modo automatico e con semplicità, in quali siti web di file sharing illegale sono condivise le proprie opere. Mivoq, acronimo che sta per Mimic Voice Quest è una startup di Bassano del Grappa (Vi) che h sviluppato un sistema di sintesi vocale con una particolarità unica: la voce sintetizzata, non è quella meccanica e inespressiva di un congegno elettronico o quella anonima di un qualsiasi speaker, bensì quella di qualsiasi persona che, una volta sintetizzata e modulata correttamente, attraverso un programma digitalizzato, sarà in grado automaticamente di leggere e riproporre qualsiasi tipo di testo. Uniants è una startup che fornisce un servizio nato con l´obiettivo di fornire a studenti e docenti un insieme di strumenti tecnologici a supporto dello studio e della didattica. Tale servizio favorisce una maggiore e semplificata condivisione della conoscenza tra gli utenti, sviluppando una più attiva interazione tra gli studenti e facilitando il coinvolgimento dei docenti. Responsa è una startup incubata in H-farm che si propone di aiutare le aziende a migliorare il proprio servizio di assistenza al cliente, Zing è una startup di H-farm che ha ideato Scontoflash, app per Facebook che permette di gestire direttamente campagne di vendita on line dalle pagine Facebook e di analizzarne i risultati a fine campagna. I prodotti e i servizi saranno acquistabili dalla pagina del venditore oppure dallo storefront di Scontoflash che funzionerà da vetrina per tutte le flash sales. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
COMMERCIO DIGITALE. IL FUTURO È GIÀ QUI. ORA SI POTRÀ PAGARE CON LO SMARTPHONE CON LA PROPRIA IMPRONTA DIGITALE. |
|
|
 |
|
|
Lecce, 16 aprile 2014 - Gli utenti del nuovissimo Samsung Galaxy S5, possono essere identificati attraverso questo sistema per accedere all’account Paypal. Una svolta nella sicurezza dei nostri dati? Gli utenti del Samsung Galaxy S5, disponibile da qualche giorno anche in Italia, saranno i primi ad essere in grado di acquistare con lo smartphone identificandosi con la propria impronta digitale, tramite Pay Pal, secondo quanto ha comunicato la società di pagamenti online. Solo facendo scorrere il dito sullo schermo, il nuovo cellulare potrà accedere all’account Paypal per pagare gli acquisti in qualsiasi negozio, fisico e “online”, che accettano questa forma di pagamento. L´integrazione con il nuovo smartphone di Samsung, Paypal "fa un passo ulteriore nel eCommerce 3.0 nuova era segnata dalla velocità, semplicità e sicurezza nell´esperienza di shopping”. Inoltre, per celebrare l´arrivo sul mercato del Galaxy S5 con riconoscimento delle impronte digitali, Paypal e Samsung hanno raggiunto "un accordo con diverse marche," offerta "biglietti" regalo e sconti fino al 20% sugli acquisti effettuati tramite dispositivi mobili. La sicurezza dell´identificazione attraverso il sistema delle impronte digitali è garantita in quanto Paypal fornisce un portafoglio nel “cloud” con cui le informazioni personali non vengono memorizzate sul dispositivo. L’insieme dei dati che lo "smartphone" condivide con Paypal sono ridotti ad una singola chiave crittografata che permette all´azienda di identificare l´utente senza dover memorizzare tutti i dati biometrici sui server. Può essere davvero l’”uovo di colombo”, spiega Giovanni D´agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in tema di sicurezza degli acquisti online, anche per l’unicità delle nostre impronte digitali, praticamente impossibili da replicare. Ciò proprio mentre negli ultimi mesi si è assistito ad una miriade di furti d’identità “digitali” da parte di hackers che hanno comportato più di una preoccupazione da parte di chi si occupa di sicurezza “online” per i rischi concreti connessi per consumatori ed utenti. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ISTRUZIONE IN LOMBARDIA: PRIMI IN ITALIA PER INVESTIMENTI SU SCUOLA DIGITALE |
|
|
 |
|
|
Milano, 16 aprile 2014 - "Noi siamo la prima Regione in Italia ad aver, non solo capito la necessità, ma anche attuato concretamente un cambio di passo nell´istruzione scolastica, investendo 27 milioni di euro per ´Generazione Web´, il programma che introduce la didattica digitale nelle scuole e prevede formazione specifica per i docenti che adottano libri di testo in formato elettronico. Il 60 per cento delle scuole superiori, ormai, ha abbandonato gli strumenti didattici cartacei. Noi mandiamo i nostri ragazzi a scuola di futuro". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, intervenendo al workshop ´Generation Y: ready for work around the world? Aspettative, sogni, delusioni dei giovani in un mercato del lavoro globale´, organizzato da Fondazione Istud - Osservatorio Giovani e Lavoro presso l´auditorium di Assolombarda. Mercato Lavoro Aperto - "Bisogna pensare a un mercato del lavoro aperto - ha proseguito l´assessore - orientato al nuovo, generato dallo sforzo comune di politica e imprese, unite per superare quelle rigidità - a loro tempo introdotte a fin di bene - che hanno prodotto diritti, come quello allo studio o al lavoro, diventati oggi vincoli inaccettabili". Generazione ´Y´ - Quella ´Y´, con cui si definisce l´intera ´Generazione´ (conosciuta anche come ´Millennial generation´, Generation Next o Net Generation) successiva alla ´Generazione X´, è rappresentata da persone nate tra gli anni Ottanta e i primi anni Duemila, oggi chiamate a vivere le nuove sfide dell´occupabilità e della competizione globale. Disoccupazione Giovanile Al 40 Per Cento - A fronte di una situazione di emergenza, con un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 40 per cento e 7 milioni di giovani under 35 che vivono ancora a casa con i genitori, di una ancora eccessiva burocrazia che induce i protagonisti delle aziende a chiedere alle istituzioni di cambiare - e presto - le regole per aumentare la competitività delle imprese, ci sono, almeno in Lombardia, segnali positivi. Trattenere I Talenti - "Il nostro obiettivo è favorire la possibilità, per gli studenti, - ha proseguito l´assessore regionale - di sperimentare percorsi di alternanza scuola-lavoro, partecipare a stage e a scambi culturali durante il periodo di formazione a scuola per sostenere e valorizzare talenti. Vogliamo trattenerli in Lombardia, dove il lavoro c´è". Con Its 90 Per Cento Studenti Occupati Dopo Diploma - "Basti pensare - ha spiegato - al successo ottenuto dagli Istituti tecnici superiori, che, con percorsi di due o tre anni post scuola superiore, formano ragazzi che, mentre studiano, hanno l´opportunità di frequentare le aziende, testare le proprie competenze, affinare le conoscenze e, raggiunto il diploma a fine studi, nel 90 per cento dei casi trovano occupazione". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FORMAZIONE, ASSESSORE ROSSETTI: “FONDO SOCIALE EUROPEO CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA” |
|
|
 |
|
|
Genova, 16 Aprile 2014- “Punteremo molto sul fondo sociale europeo per reperire risorse contro la dispersione scolastica che in Liguria è aumentata e si colloca al 17%”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti, a margine del suo intervento al liceo scientifico Cassini di Genova come quarta e ultima tappa del percorso di condivisione degli obiettivi del sistema educativo regionale che porterà, l’8 e 9 ottobre prossimi, alla conferenza regionale sulla scuola. Dopo aver incontrato negli ultimi mesi insegnanti, dirigenti scolastici, studenti, in tutte e tre le Province liguri, oltre al mondo del volontariato dell’associazionismo, dell’Università, dell’impresa e del lavoro. Si è concluso oggi a Genova il tour dell’assessore per focalizzare le tematiche che saranno oggetto di approfondimento nella conferenza di ottobre. “La dispersione scolastica - ha detto Rossetti - oggi rappresenta una priorità, per questo puntiamo sulla prossima programmazione europea del fondo sociale soprattutto per rafforzare i corsi triennali in grado di rappresentare un baluardo contro la fuga dalla scuola di tanti ragazzi e anche rafforzare i corsi di formazione professionale in obbligo scolastico per far ritornare i ragazzi a scuola. Inoltre abbiamo bisogno di alcune modifiche di legge per consentire ai ragazzi di passare più facilmente da un corso all’altro, con poli che abbiano all’interno più indirizzi”. “A questo si deve aggiungere - ha concluso Rossetti - un piano per l’edilizia scolastica che in Liguria si dovrebbe tradurre in un investimento intorno ai 150 milioni di euro provenienti dal piano Renzi”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“MAPPAMONDO GIOVANI”, A MATELICA LA PRESENTAZIONE DELL’INDAGINE PROMOSSA DALLA REGIONE. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 16 aprile 2014 - Sospesi tra modernizzazione e tradizione, all’interno di un quadro sociale non caratterizzato da “problematiche drammatiche”, ma incapace di produrre un salto di qualità necessario per rivitalizzare il contesto culturale ed economico regionale. È il quadro che emerge dall’indagine “Mappamondo Giovani” realizzata dalla Facoltà di Economia dell’Università politecnica delle Marche, su incarico della Regione. I risultati sono stati presentati al Teatro Piermarini di Matelica, gremito dai molti studenti intervenuti all’incontro. “Fondamentale, per noi, è capire quali siano gli interventi più incisivi che possiamo realizzare – ha detto l’assessore alle Politiche Giovanili, Paola Giorgi, introducendo i lavori – La rilevazione della Politecnica è utile per fotografare l’evoluzione in atto nel mondo giovanile. Rappresenta una tappa di un percorso iniziato con le attività previste dalla nuova legge regionale di settore: prima i giovani erano i fruitori delle nostre politiche, ora sono loro, con le loro esigenze, a ispirare gli interventi da realizzare”. La ricerca sulla condizione giovanile nelle Marche è stata condotta, nel periodo luglio-settembre 2012, su un campione rappresentativo di giovani marchigiani composto da 1.200 ragazzi tra i 15 e i 35 anni: fascia d’età alla quale sono rivolte le politiche giovanili della Regione. “Dall’indagine emerge un quadro interessante, in chiaro scuro, dove le Marche riflettono, in molti versi, lo scenario nazionale – ha riferito Francesco Orazi, professore di sociologia del processi economici e del lavoro della Politecnica – L’italia è un Paese invecchiato, dove i giovani, nell’ultimo quarto di secolo, rimangono sempre di più nel nucleo famigliare; un Paese dove il mercato del lavoro presenta consistenti problematiche rispetto all’inserimento giovanile. I marchigiani sono giovani sempre più legati a una dimensione individualistica della vita, ma nello stesso tempo legati anche a un meccanismo tradizionale, che ci fa pensare quasi a una sorta di pendolo, nel quale l’essere giovani, da un lato, si lega ancora alla dimensione territoriale dell’appartenenza al piccolo paese, dall’altro si gioca sul piano identitario con l’accesso ai social media. Il futuro dei giovani, da un punto di vista culturale e identitario, va letto attraverso questo nuovo rapporto con il territorio e in funzione dell’esplosione delle relazioni di scambio che si realizzano nelle reti immateriali del web, che caratterizzeranno sempre di più le traiettorie dei giovani marchigiani e non solo”. L’università di Camerino, da oltre dieci anni, sta conducendo un monitoraggio sulla qualità dei servizi offerti e sul loro gradimento da parte degli studenti universitari: “È emerso un accoglimento positivo rispetto agli sforzi che l’Ateneo sta compiendo nei loro confronti – ha riferito Andrea Spaterna, pro rettore Unicam ai rapporti con gli enti pubblici e privati del territorio - Malgrado le difficoltà del momento, malgrado i tagli ministeriali, il nostro Ateneo, anche per quest’anno, è riuscito a mantenere inalterate le risorse per i servizi agli studenti. Il monitoraggio decennale ha creato una banca dati significativa che può essere funzionale anche al progetto Mappamondo della Regione: può fornire elementi molto orientativi sulle problematiche e sulle valutazioni degli studenti rispetto al percorso universitario”. Nel suo saluto, il rettore della Politecnica, Sauro Longhi, ha esorato i ragazzi a essere protagonisti: “Il futuro è vostro, prendetevelo! Il futuro è sempre migliore del passato, sognate e impegnatevi. Stiamo attraversando una fase non di crisi, ma di trasformazioni che richiede ai giovani di essere interpreti dei tempi che stiamo vivendo”. Contributi al dibattito sono poi venuti da Federico Bomba (Associazione Sineglossa), Ludovica Crescenzi (Consulta regionale dei giovani) e Francesco Vernelli (Rete regionale degli Informagiovani). Alcuni dati della ricerca. L’82,6% del campione dichiara di vivere con il nucleo famigliare d’origine. Dal 2004 al 2011 il tasso di disoccupazione tra i 18-29 anni aumenta dal 10,8% al 15,4%, rispetto al valore nazionale che cresce dal 17% al 20,2%. Il 92,1% del campione giudica “affettivamente unito” il rapporto con il proprio nucleo famigliare. Scarsa è invece la partecipazione di giovani all’associazionismo che ha coinvolto solo l’1,2% della popolazione over 14, rispetto all’1,6% nazionale. L’università e tutti gli istituti collegati al mondo dell’istruzione si posizionano al primo posto tra le istituzioni che godono la maggiore fiducia dei giovani, seguiti dalla “tua generazione” e dall’Unione europea. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SÌ FACOLTÀ AGRARIA A LECCE, RIAPRIRE CORSI MARICOLTURA A TARANTO |
|
|
 |
|
|
Bari, 16 Aprile 2014 - “Condivido l’impegno che sul fronte salentino si sta compiendo per l’istituzione della facoltà di agraria a Lecce, segno di una legittima aspirazione di quel territorio a puntare tutte le sue energie giovani verso la formazione propedeutica all’avvio di un nuovo modello di sviluppo, ma a questo punto credo che una discussione più ampia debba aprirsi sul fronte dell’offerta formativa del sistema universitario pugliese, a cominciare dal recupero immediato dei corsi di Maricoltura, Acquacoltura e Igiene dei prodotti Ittici che fino a quattro anni fa erano ospitati nell’antico Palazzo Amati nella città vecchia di Taranto”. In una nota l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, riapre l’antica battaglia rivendicativa che per molto tempo riguardò la sede distaccata di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari a Taranto. Un corso cancellato nell’offerta formativa dell’Università Aldo Moro da circa quattro anni e che pure era stato pensato proprio per assecondare le potenzialità legate al mare del capoluogo ionico. “Un anno fa anche l’ultimo presidio del corso che era a Palazzo Amati è stato smantellato – dice Nardoni – da quel momento in poi le intemperie e i continui furti hanno fatto il resto cancellando anche il passaggio di quell’idea che poteva segnare il cambio di passo della città, che come molti ricorderanno dal direttore del corso di laurea, il prof. Cosimo Sebastio, era stata anche candidata a diventare anche sede internazionale di un centro di recupero della fauna protetta”. “Credo che questo percorso debba essere ripreso – sottolinea l’assessore regionale – con il recupero pieno di Palazzo Amati che da tempo candidiamo a Museo del Mare, ma anche con il ritorno delle lezioni di Maricoltura e la valorizzazione di quell’idea che Sebastio prima e la Jonian Dolphin Conservation sono stati in grado di tradurre in vera opportunità per Taranto di immaginarsi finalmente in maniera differente”. “La mitilicoltura che deve tornare ad essere di qualità, la pesca, il recente recupero della tradizione degli ostricari, ma anche la presenza di cetacei nel Golfo di Taranto (così come testimoniano gli studi e gli avvistamenti della Jonian Dolphin Conservation – ndr) devono essere le leve per il recupero di questa potenzialità formativa di cui la città ha estremo bisogno – conclude Nardoni – per questo conto di chiedere sostegno a tutta la giunta regionale, ma anche di convocare al più presto un incontro nella sede del mio assessorato nel tentativo di fare chiarezza su modalità, tempi e dinamiche per la riapertura del corso di laurea”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“PER EDUCARE ALLA LEGALITÀ BISOGNA UNIRE LE FORZE“ INTESA SU EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ NEL PONENTE LIGURE |
|
|
 |
|
|
Genova, 16 aprile 2014 - Ha un suo logo specifico dal titolo “legalmente” che richiama insieme lealtà e legalità, il protocollo d’intesa per il progetto educativo quadriennale sulla legalità che sarà siglato da Regione Liguria, Comune di Camporosso, Prefettura e Questura di Imperia, Libera, Avviso Pubblico, Forum Italiano Sicurezza Urbana e Ce.s.p.im. Un’iniziativa educativa e sociale per diffondere la cultura della legalità e formare le coscienze dei giovani e dei cittadini ai valori della solidarietà, del senso civico, della cittadinanza attiva. Dai cineforum, con proiezione di pellicole a tema, a laboratori nelle scuole e nel centro di aggregazione giovanile “La Rocca” di Camporosso, a interventi con personale qualificato, fino allo studio e alla realizzazione di nuovi sistemi di comunicazione con i giovani attraverso l’utilizzo di social network e seminari formativi. “L’obiettivo – spiega l’assessore regionale alla formazione, Pippo Rossetti – è quello di promuovere tra i bambini, i ragazzi e i giovani l’acquisizione del concetto di “persona” come soggetto di diritti e di doveri”. Il progetto si basa su un partenariato ampio che coinvolge numerose scuole, Enti di formazione professionale, parrocchie, enti locali, associazioni, l’Associazione Antiracket e Antiusura della Provincia di Imperia, l’Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di Imperia, l’Asl 1 Imperiese, l’Unicef e la Asl 1 Imperiese. “È necessario - conclude Rossetti - consolidare l’abitudine a considerare, quali riferimenti amici, tutte le Istituzioni che compongono la Pubblica Amministrazione centrale e locale, valorizzando e rafforzando l’operato dell’attività svolta da ogni organismo che la compone, per favorire il rapporto dei cittadini con gli stessi”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LAUREARSI IN CARCERE: UNA ECCELLENZA TOSCANA |
|
|
 |
|
|
Prato, 16 aprile 2014 - "Consentire ai detenuti il conseguimento dei titoli di studio di livello universitario". Questa la missione di un organismo particolare che questa mattina, nel carcere di Prato, è stato confermato e rinnovato in accordo fra Regione, Università e Amministrazione Penitenziaria: il "Polo universitario penitenziario della Toscana". 68 i detenuti che, oggi, vi fanno riferimento (35 iscritti all´Università di Firenze, 10 a Pisa, 23 a Siena), distribuiti nei corsi di laurea di quasi tutte le aree disciplinari; e una esperienza ormai pluridecennale alle spalle: risale infatti all´ottobre 2000 una prima collaborazione tra il Provveditorato regionale dell´amministrazione penitenziaria (Prap), Università di Firenze e Regione Toscana - poi estesa alle altre due università - che 10 anni dopo, nel gennaio 2010, si è trasformata in "polo" regionale. Il tutto in base ad alcune premesse: gli articoli della Carta costituzionale sul riconoscimento del diritto all´istruzione e sul fatto che le pene, per le persone in carcere, devono tendere alla rieducazione. 24 i detenuti che, in seguito alle attività del "polo" penitenziario, si sono laureati fino ad oggi presso l´Università di Firenze: 5 in agraria e altrettanti in giurisprudenza, 4 in Scienza della Formazione e 3 in Scienze Politiche, 3 in Lettere e Filosofia, 2 in Medicina e Chirurgia. Gli altri due si sono laureati in Belle Arti e in Farmacia. Il protocollo d´intesa rinnovato questa mattina, in una affollata manifestazione di apertura dell´anno accademico ospitata nella palestra del carcere della Dogaia, è, nel suo genere, l´iniziativa più rilevante in ambito nazionale: sia per estensione che per coinvolgimento delle istituzioni, sia per offerta formativa che per numero di docenti interessati. Il progetto si estende anche ai detenuti in alta sicurezza, di sezioni protette e in esecuzione penale esterna. La Regione Toscana, presente alla cerimonia con la sua vicepresidente, interviene ogni anno con un finanziamento di 25 mila euro a sostegno del polo. Per la vicepresidente, intervenuta anche come assessore responsabile delle politiche sociali, si tratta del modo giusto e dell´ottica corretta per affrontare il mondo del carcere sulla base del dovere di offrire una nuova opportunità a chi ha sbagliato. In premessa il direttore del carcere pratese (686 detenuti di cui 403 stranieri con 33 nazionalità diverse) si era soffermato sul significato dello studio ai fini dell´inclusione sociale; concetto ribadito da tutti gli altri intervenuti: il rettore dell´ateneo fiorentino, il sottosegretario del governo, il provveditore toscano dell´amministrazione penitenziaria, il presidente del Tribunale di sorveglianza. Hanno portato un saluto anche gli assessori al sociale di Comune e Provincia di Prato. La voce degli studenti è stata affidata a un detenuto: un giovane straniero del cui intervento restano tre, assai concrete, sottolineature: l´importanza di avere maggiori strumentazioni telematiche per didattica e assistenza, la constatazione che una volta usciti dal carcere per fine pena i neo-laureati non potranno trovare assunzioni nella pubblica amministrazione, la circostanza che le concrete possibilità di impiego per chi è stato in carcere sono, rispetto alle esigenze, comunque assai poche. Le sedi ufficiali del polo sono le Case circondariali di Prato e Pisa nonché la Casa di reclusione di Ranza-san Gimignano, ciascuna dedicata alle attività che fanno rispettivamente capo alle università di Firenze, Pisa e Siena. Detenuti iscritti sono, o sono stati, presenti anche in altri istituti della Toscana: Volterra, Sollicciano, Siena, Livorno e Opg Montelupo. Al vertice del polo un Comitato di indirizzo e coordinamento. Nelle diverse sedi le attività sono affidate ai delegati dei tre rettori. L´ateneo fiorentino gestisce la segreteria regionale del polo, finanziata dalla Regione Toscana, costituita da operatori del Servizio civile regionale e integrata con l´associazione del volontariato penitenziario (presso cui operano, come tutor senior, anche docenti universitari in pensione). Dopo la cerimonia di avvio del nuovo anno accademico è stata anche inaugurata, all´interno della Casa circondariale di Prato, la nuova sezione universitaria: 17 posti – ha detto il direttore – ottenuti grazie alla manodopera dei detenuti (alcuni fra i quali, qualche tempo fa, muniti di pennelli e secchi di vernice, imbiancarono tutte le aule della scuola elementare di Montale, un comune pistoiese che confina con il territorio pratese su cui opera il carcere). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AOSTA - STUDENTI VALDOSTANI AL CONCORSO ARTISTICO PER IL BICENTENARIO DELL’ARMA DEI CARABINIERI |
|
|
 |
|
|
Aosta, 16 aprile 2014 - L’assessore all’istruzione e cultura e il Comandante del Gruppo Carabinieri di Aosta, Massimiliano Rocco, informano che, nell’ambito delle celebrazioni commemorative organizzate in occasione del Bicentenario della sua fondazione, l’Arma dei Carabinieri ha indetto un concorso artistico nazionale, rivolto agli studenti delle ultime due classi dei Licei artistici e degli Istituti d’arte. Il tema del concorso è: "L’arma dei Carabinieri: duecento anni di storia. I valori senza tempo da preservare...Ieri...oggi, ...Sempre". L’iniziativa, che è realizzata in collaborazione con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, invita gli studenti a esprimere in modo creativo, secondo la propria sensibilità e le proprie competenze, una riflessione personale sul ruolo e sui valori incarnati dall’Arma dei Carabinieri in duecento anni di storia. In Valle d’Aosta, hanno aderito gli studenti della classe V B del Liceo artistico di Aosta, che hanno realizzato 18 manifesti. Tra questi, un’apposita Commissione regionale ne ha selezionati tre, che concorreranno alla successiva fase nazionale. La Commissione incaricata di valutare le opere ha rilevato l’eccellente livello di tutti i lavori esaminati ed ha espresso il proprio apprezzamento agli autori, al Dirigente dell’Istituzione scolastica e ai docenti che hanno seguito i ragazzi. Tutte le opere degli studenti del Liceo Artistico, realizzate per l’occasione, saranno esposte al pubblico al Museo Archeologico Regionale di Aosta, in Piazza Roncas, da martedì 15 aprile a domenica 4 maggio, con orario 10.00 – 18.00 (lunedì giorno di chiusura). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SISMA/EMILIA RAPPORTO ICHESE: IL PRESIDENTE ERRANI IN ASSEMBLEA. "NESSUNA SOTTOVALUTAZIONE DEI PROBLEMI, NECESSARIO UN APPROFONDIMENTO TUTTORA IN CORSO, ABBIAMO SEMPRE AGITO IN BUONA FEDE PER INTERPRETARE NEL MIGLIORE DEI MODI LE INDICAZIONI FORNITECI DALLA RELAZIONE. SE SI SONO CREATI DEGLI EQUIVOCI MI DISPIACE" |
|
|
 |
|
|
Bologna, 16 aprile 2014 – “Nessuna sottovalutazione dei problemi, ma è necessario un approfondimento tuttora in corso; abbiamo sempre agito in buona fede per interpretare nel migliore dei modi le indicazioni forniteci dalla relazione scaturita dal lavoro della commissione Ichese”. Così il presidente della Regione Emilia-romagna e commissario delegato per la Ricostruzione post-sisma, Vasco Errani, ha esposto questa mattina davanti all’Assemblea regionale le considerazioni relative all’utilizzo del rapporto Ichese frutto di un gruppo di lavoro, ha ribadito, “voluto da noi per il giusto diritto e dovere di avere delle risposte”. “Sappiamo bene – ha detto Errani - che la ricerca scientifica su questo argomento ha posizioni anche radicalmente differenti”. Insomma, “un dibattito in corso in relazione al quale ho ritenuto necessario cercare di approfondire e capire perché, come da alcuni previsto, questa relazione non dava risposte risolutive. Ebbene, non rinuncio al fatto che in qualche modo bisogna comporre una relazione tra scienza, conoscenza e decisione. Non mi colloco tra chi dice che senza un risposta risolutiva si debba andare avanti oppure ci si debba fermare”. Dunque, visto che “nella relazione si parla di dati statistici rispetto alle condizioni reali dell’assetto geodinamico del territorio, ho pensato che per non ingenerare allarme si dovessero fare degli ulteriori approfondimenti. Nessun sospetto può essere avanzato sulla mia buona fede e sul mio operato, e se per caso questa vicenda ha ingenerato sospetti mi dispiace”. “Ora – ha concluso Errani - bisogna concentrarsi sul da farsi: applicando quel principio di precauzione per cui abbiamo bloccato tutte le ricerche e le nuove concessioni, quindi continuando l’attività positiva da noi avviata e adottando con serietà le linee guida che scaturiranno dal gruppo di lavoro attivo al Ministero, per permettere al Paese di fare un salto di qualità successivo alle raccomandazioni emerse nella relazione Ichese, per capire fino a che punto sia tollerabile una dinamica del rischio uscendo dalla psicologia delle posizioni affermate |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SARDEGNA: INSEDIATO IL COMITATO TECNICO DI COORDINAMENTO PER L´ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO D´INTESA |
|
|
 |
|
|
Cagliari, 16 Aprile 2014 - Si è insediato oggi il comitato tecnico di coordinamento per l´attuazione del protocollo di intesa alla presenza dell´Assessore all´Ambiente Donatella Spano e del Sindaco di La Maddalena Angelo Comiti. Si ricorda che il Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Autonoma della Sardegna e il Comune di La Maddalena hanno stipulato apposito protocollo d´intesa per il completamento delle opere di bonifica dello specchio acqueo antistante l’ex arsenale militare di La Maddalena, al fine di garantirne la fruizione. Nel protocollo gli Enti sottoscrittori si sono impegnati ad adeguare il progetto definitivo predisposto dal Dipartimento della Protezione civile statale, ad approvarlo ed eseguirlo, nonché ad eseguire la Caratterizzazione delle aree esterne alla darsena. Il Comune è stato individuato come soggetto attuatore e la Regione nell’ambito del "Comitato tecnico di coordinamento locale per l’attuazione del Protocollo d´intesa", si è impegnata a fornire tutto il necessario supporto tecnico e amministrativo. Nel corso dell´incontro sono state focalizzate le principali problematiche propedeutiche all´intervento di bonifica ed è stato determinata l´immediata l´istituzione di un gruppo di lavoro operativo al quale parteciperanno oltre la Regione ed il Comune anche l´Arpas ed il Ministero dell’Ambiente. Il gruppo di lavoro avrà il compito di definire i contenuti tecnici e le modifiche progettuali da apportare al progetto che verrà poi posto a base di gara per la realizzazione degli interventi di bonifica. La prima riunione operativa si terrà presumibilmente in data 24/04/2014. L’assessore Spano ha fatto rilevare l´importanza di questi interventi di bonifica per consentire la restituzione alla collettività delle aree portuali indispensabili per favorire e rilanciare l’offerta turistica di La Maddalena. Questo atto è un ulteriore passo avanti nell’ambito dei programmi della giunta regionale che vede come prioritari la concreta realizzazione degli interventi di bonifica. Il Sindaco Comiti ribadisce l’assoluta priorità degli interventi di bonifica, necessari per dare piena operatività alla riqualificazione dell’area dell´’ex arsenale militare per fornire una immediata risposta alle esigenze economiche e sociali della popolazione con il rilancio dell’attività turistica. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SISMA/CAMPANIA,: DA REGIONE 56 MILIONI PER MESSA IN SICUREZZA SCUOLE ED EDIFICI STRATEGICI" |
|
|
 |
|
|
Napoli, 16 aprile 2014 - "I 56 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania per i comuni dell´area del Matese colpiti dal sisma del 29 dicembre scorso rappresentano un importante azione della Giunta per la messa in sicurezza del territorio interessato." Così l´assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza, sulla delibera con la quale viene approvato lo stanziamento dei fondi e il protocollo d´intesa con i Comuni di Alife, Castello del Matese, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese e San Potito Sannitico in provincia di Caserta e con le amministrazioni di Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Faicchio e Guardia Sanframondi, in provincia di Benevento. "Le risorse sono attinte dai fondi europei relativi agli obiettivi operativi "Protezione civile" e "Difesa suolo". Rispettiamo così gli impegni presi con le comunità colpite dall´evento tellurico, senza far ricorso a fondi del governo. La Campania, con le sole forze regionali, investe nella sicurezza sismica dell´area interessata. In particolare, 29 milioni 200mila euro serviranno ad attuare interventi di edilizia scolastica, 14 milioni 100mila euro a garantire la messa in sicurezza di edifici strategici dei 6 Comuni beneventani e dei 4 Comuni casertani che hanno subito danni dal terremoto e 12 milioni 668mila euro a realizzare opere di mitigazione del rischio idrogeologico che è stato accentuato dal sisma. "Tra gli interventi previsti vi è anche quello sulla Sp 331 che collega Piedimonte Matese con Castello del Matese e San Gregorio Matese. La strada, che rappresenta una fondamentale via di fuga, è, purtroppo, molto pericolosa poiché esposta al rischio frane: con lo stanziamento di 3 milioni di euro (che si aggiunge all´intervento di somma urgenza già attuato immediatamente dopo il terremoto), viene definitivamente messa in sicurezza. Lo stanziamento di questi 56 milioni di euro è un´importante risposta della Giunta Caldoro per la costruzione della sicurezza dei cittadini e degli studenti di una delle aree a maggiore sismicità della regione Campania", conclude Cosenza. "L´approvazione di questa delibera da parte della Giunta regionale - ha detto il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello - è la dimostrazione di un´azione concreta della Giunta Caldoro e dell´assessore Cosenza verso la prevenzione del rischio sismico. Lo stanziamento ci consentirà di intervenire su scuole ed edifici strategici. Ma questa azione si associa anche a quella che abbiamo potuto intraprendere grazie al finanziamento, sempre da parte della Giunta regionale, dei Piani di protezione civile. I sei comuni del versante casertano del Matese si sono uniti e hanno presentato richiesta del finanziamento del Piano in maniera congiunta per garantire la massima sicurezza e una omogeneità di misure ai cittadini del territorio." Di segno positivo anche il commento del sindaco di San Gregorio Matese Giuseppe Mallardo: "Il mio pieno ringraziamento al presidente Caldoro, all´assessore Cosenza e all´intera Giunta regionale per lo stanziamento disposto. La delibera dimostra che le richieste dei Comuni sono state accolte e che la Regione ha rispettato gli impegni assunti, dando risposte concrete al territorio colpito dal sisma." Mario Borrelli, sindaco di Faicchio, ha così commentato: "Piena soddisfazione e gratitudine all´assessore Cosenza per la vicinanza che ci ha dimostrato in tutte le fasi, subito dopo il sisma, con la sua presenza nei Comuni del Matese colpiti e oggi con questo stanziamento. La delibera è un importantissimo segno di attenzione che tutta la Giunta Caldoro ha voluto dare al comprensorio del Matese e alle nostre comunità." |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SISMA/EMILIA - ON LINE SUL SITO DELLA REGIONE IL RAPPORTO REDATTO DALLA COMMISSIONE ICHESE SULL´ANALISI DI POSSIBILI RELAZIONI TRA SISMA ED ESTRAZIONI DI IDROCARBURI. |
|
|
 |
|
|
Bologna, 16 aprile 2014 – È on line sul sito della Regione il Rapporto redatto dalla Commissione Ichese (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Sismicity in the Emilia Region), incaricata di valutare possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area colpita dal terremoto in Emilia-romagna nel maggio 2012. La Commissione scientifica internazionale è stata istituita l’11 dicembre 2012 con decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri su richiesta del Commissario delegato per la ricostruzione dell’Emilia-romagna, Presidente Vasco Errani. Le linee principali del Rapporto sono state illustrate in Assemblea legislativa dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo, che ha evidenziato come non ci sia stata «nessuna inerzia o volontà di nascondere la verità tanto che è stata proprio la Regione ad aver voluto lo studio. Non abbiamo mai pensato di tenere il rapporto nel cassetto: sarebbe stata sciocchezza incoerente rispetto all’azione che la Regione porta avanti da tempo». Gli esperti hanno considerato un’area di interesse di circa 4000 km2, che include tutta la zona colpita dalla sequenza sismica iniziata il 20 maggio 2012. Nell’area sono presenti tre concessioni di sfruttamento per idrocarburi: Mirandola (con incluso il campo di Cavone), Spilamberto e Recovato, nonché il campo geotermico di Casaglia (Ferrara) e il giacimento di stoccaggio di gas naturale di Minerbio situato al margine sud-est dell’area. «La Commissione – ha spiegato l’assessore Gazzolo -, ha escluso relazioni con il sito di Rivara e ha richiamato l’attenzione sulle attività del campo di Cavone sottolineando come sia necessario, per escludere o confermare l’ipotesi di un legame causale, approfondire gli studi e sviluppare attività di monitoraggio altamente tecnologiche per l’acquisizione di ulteriori dati necessari alla costruzione di un modello dettagliato del sottosuolo che possano supportare l’evidenza statistica che è stata rilevata». Per quello che riguarda Cavone, la società Gas Plus (che gestisce gli impianti), è stata convocata al Ministero dello sviluppo economico domani, per stabilire le modalità operative del programma di monitoraggio sul campo, che sarà avviato subito. Il programma prevederà che l´attività degli impianti sia finalizzata non alla produzione ma alla ricerca scientifica, alla acquisizione di nuovi dati e misure nei pozzi, ad aggiornare e ampliare il modello geodinamico del sottosuolo a mettere a punto nuovi sistemi di monitoraggio, secondo le raccomandazioni espresse dalla stessa Commissione Ichese. Inoltre la Regione ha deciso di estendere, sino alla acquisizione dei risultati delle azioni, la sospensione in tutta la regione di qualsiasi nuova attività di ricerca e coltivazione, come è stato fatto fino ad ora nel cratere. La Commissione ha formulato raccomandazioni per una gestione ottimale delle attività di sfruttamento del sottosuolo, che comportano l’esigenza di definire nuove tecniche di monitoraggio e controllo, sviluppo di modellistica geofisica e geologica, nuove metodologie statistiche, piani di gestione del rischio con individuazione degli Enti e i sistemi di controllo, programmi di interazione e comunicazione con la popolazione e gli amministratori. Per queste ragioni, con la collaborazione del mondo della ricerca, nel mese di febbraio, è stato costituito presso il Ministero dello sviluppo economico - in stretta relazione con la Regione Emilia-romagna - un Gruppo di lavoro (riunito proprio in queste ore in sessione plenaria per la quarta volta) composto da tecnici del Ministero, del Dipartimento della Protezione civile e da specialisti nel settore della geologia, della sismologia e della prevenzione del rischio, provenienti dal Dipartimento della Protezione Civile e da Istituti di Ricerca (Cnr, Ogs, Ingv, Università), che sta lavorando agli approfondimenti indicati nelle raccomandazioni della Commissione, per la definizione di linee guida. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IRPINIA: LA GIUNTA CAMPANA HA VALORIZZATO AREE INTERNE E RIEQUILIBRIO RISORSE |
|
|
 |
|
|
Napoli, 16 aprile 2014 - "Il confronto è sempre utile. Lo scontro, il clima da campagna elettorale non aiuta. Questa Giunta ha valorizzato le aree interne e riequilibrato le risorse come nessuno ha mai fatto in passato. Parlano i numeri, i provvedimenti della Giunta. Il resto sono chiacchiere.” Così l’assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese sulle iniziative messe in campo per l’Irpinia. L’assessore ricorda, tra le varie decisioni assunte a favore del territorio, il grande progetto approvato dall’Unione Europea relativo al risanamento dei corpi idrici delle aree interne, con una spesa di 32 milioni per il lotto di Avellino, i 24 milioni messi a disposizione per la infrastrutturazione delle aree P.i.p., gli oltre 3 milioni per il credito di imposta per nuovi investimenti produttivi, i 4 milioni di incentivi per il consolidamento delle passività, i 10 milioni per il Consorzio Asi, gli oltre 10 milioni per 17 comuni per la promozione dell’efficienza energetica, i 20 milioni del Piano di azione e coesione a sostegno dell’area di crisi, ancora gli interventi per la cassa integrazione in deroga, gli oltre 2 milioni stanziati ieri per il secondo semestre 2014 per i progetti turistici e di valorizzazione dei beni culturali presentati da 9 comuni. “Sono solo - ricorda Sommese - alcuni degli esempi che dimostrano la strategicità dell´Irpinia per questa amministrazione. Dalle grandi infrastrutture all´alta capacità, dal sostegno alle imprese ed alle aree di crisi fino all´assistenza alle fasce più deboli, abbiamo messo in campo un massiccio e concreto lavoro, risorse vere. “Abbiamo riequilibrato i fondi europei, stiamo accelerando la spesa. Scontiamo i ritardi del passato, ci sono i vincoli del patto di stabilità e le difficoltà dei diversi enti attuatori ma la Regione ha fatto tutto quanto bisognava garantire. “Con la accelerazione della spesa – aggiunge Sommese - per i comuni piccoli e medi garantiremo servizi ed infrastrutture, riavviamo cantieri fermi da anni. Un miracolo di questa giunta. Restano le difficoltà. Le risorse trasferite sono sempre minori, la crisi che colpisce il Paese ha effetti molto duri ma la nostra azione sta garantendo risultati inattesi. “Sono certo che in Irpinia continuerà il confronto responsabile con le forze politiche e sociali, e noi siamo come sempre pronti ad ascoltare quanti hanno voglia di risolvere le questioni. I professionisti della polemica e dello scontro improduttivo invece non aiutano a superare i problemi”, conclude l’assessore. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AMBIENTE IN PIEMONTE: BUROCRAZIA ZERO: QUASI 3 MILIONI DI EURO IN MENO OGNI ANNO |
|
|
 |
|
|
Torino, 16 aprile 2014 - Permettere un risparmio di circa 3 milioni di euro all’anno a cittadini e imprese, semplificando la vita. Questo l’obiettivo delle nuove misure di conservazione per la tutela della Rete Natura 2000 del Piemonte, approvate dalla giunta regionale su proposta dell’assessore ai Parchi e alle aree protette, Gian Luca Vignale. Natura 2000 è il principale strumento di conservazione della biodiversità dell’Unione Europea. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell´Unione, istituita ai sensi della Direttiva "Habitat" (92/43/Cee), per la conservazione e tutela dell’habitat naturale e delle specie animali e vegetali. In Piemonte la Rete copre quasi il 16% del territorio regionale, per un totale di quasi 400 mila ettari. Fino ad oggi sui siti della rete piemontese una serie di interventi, anche minimi come la manutenzione o la ristrutturazione di una stalla o di un fabbricato, la posa dei pannelli fotovoltaici o la recinzione di un terreno, richiedeva l’autorizzazione regionale. Grazie invece alle linee guida approvate ieri, a cittadini e imprese, che operano all’interno di aree protette, sarà garantito l’annullamento o comunque la semplificazione nelle procedure di valutazione d’incidenza. Solo nell’ultimo triennio sono state quasi 2500, delle quali il 70% provenienti da aziende, le procedure autorizzative presentate alla Regione Piemonte, per un costo medio annuale di circa 3 milioni di euro. “La delibera approvata - spiega Vignale - prosegue il percorso di burocrazia zero avviato dalla Regione Piemonte - Promuovere una semplificazione burocratica e amministrativa in tempi di crisi e difficoltà economica come questi, è un passo importante verso la semplificazione dei rapporti tra cittadini e imprese e la burocrazia ed è la dimostrazione di come lo sviluppo si possa coniugare con tutela e conservazione del patrimonio ambientale piemontese.”. “Grazie alle misure adottate - prosegue l’assessore - d’ora in poi cittadini e imprese potranno finalmente ristrutturare un fabbricato, o recintare un lotto, o ancora posizionare pannelli fotovoltaici sul proprio tetto, all’interno di un territorio della Rete Natura 2000 senza più avviare le, spesso lunghe, procedure autorizzative regionali o ricorrere al supporto di un professionista, con notevoli riduzione di tempi e denaro. Chi infatti vive in aree ambientalmente o naturalisticamente protette non deve essere penalizzato”. Il provvedimento, che contiene anche un notevole numero di indicazioni in termini di “buone pratiche” finalizzate alla conservazione e al miglioramento degli attuali livelli di biodiversità, permetterà inoltre una visione più orientata e corretta della pianificazione e della programmazione, anche in relazione all’attuazione di alcuni strumenti finanziari europei nel prossimo settennato. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FORMAZIONE SULLA MITIGAZIONE DEL RISCHIO SISMICO. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 16 aprile 2014 - Nell’ambito delle attività finalizzate alla mitigazione del rischio sismico si è svolto presso la sala convegni “Terzo Censi” del Palarossini di Ancona, la giornata formativa dei tecnici professionisti incaricati alla redazione delle analisi delle Condizioni Limite per l’Emergenza (Cle). Il cofinanziamento Statale e Regionale ha permesso di coinvolgere per la terza annualità circa 45 comuni, nei cui territori si effettueranno analisi finalizzate alla definizione del grado di vulnerabilità degli edifici con particolare riguardo a quelli funzionali alla gestione dell’emergenza o a quelli interferenti con le principali vie di comunicazione, con metodiche prodotte dal Dipartimento di protezione civile nazionale. Al corso hanno partecipato oltre 200 tecnici provenienti da tutti gli ordini professionali (ingegneri, architetti e geometri) ed anche dalle pubbliche amministrazioni. I contributi tecnici del corso di formazione sono stati forniti da Pierpaolo Tiberi del Dipartimento regionale di protezione civile, Sergio Castenetto, Fabrizio Bramerini, Francesco Giordano e Giovanni Doddi del Dipartimento nazionale di protezione civile. Sempre nell’ambito delle attività di mitigazione del rischio sismico nella giornata del 4 aprile scorso, nei locali di Colle Ameno si è tenuta la giornata formativa per circa 100 geologi incaricati a redigere gli studi di microzonazione sismica nei 45 territori comunali . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FENICE MELFI: GIUNTA APPROVA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE |
|
|
 |
|
|
Potenza, 16 aprile 2014 - L’autorizzazione integrata ambientale (Aia) relativa alla Piattaforma per il trattamento di rifiuti mediante termovalorizzazione con recupero di energia denominata “Itm – impianto di Termovalorizzazione di Melfi”, ubicata in località S. Nicola di Melfi, proposta dalla Società Fenice Ambiente Srl, è stata approvata dalla Giunta Regionale nel corso dell’ultima seduta del 14-04.2014.. Lo rende noto l’assessore all’Ambiente e Territorio della Regione Basilicata Aldo Berlinguer. Il provvedimento, approvato ai sensi del D.l.vo n. 152 del 3 aprile 2006 (e s.M.i) e che definisce un importante ed incisivo strumento di controllo dell’attività di Fenice ,sostituirà ad ogni effetto l’autorizzazione all’esercizio della piattaforma rilasciata dalla Provincia di Potenza con D.d. N. 3065 del 14.10.2010, nonché i nulla osta concessi dalla stessa Amministrazione provinciale. In proposito il Dipartimento Ambiente sottolinea che con l’Aia si autorizza l’esercizio di un impianto imponendo misure tali da evitare o ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo per conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso :il rilascio del’Aia configura un indispensabile mezzo che consente agli organi competenti di governare in modo consapevole e condiviso l’attività produttiva dell’impianto di che trattasi con oneri economico a carico del Gestore. Il Dipartimento sottolinea altresì che l’Aia non interferirà con l’attività di bonifica dei siti interessati che invece dovrà proseguire in modo articolato con l’esercizio autorizzato: al riguardo giova precisare che una espressa prescrizione contenuta nell’Aia prevede che diventino parte integrante dell’Aia stessa le risultanze dei procedimenti di bonifica. La Giunta regionale evidenzia, ancora, che la proposta di delibera è stata aggiornata per la parte prescrittiva di specifico interesse in ottemperanza agli indirizzi posti dal Consiglio Regionale con la mozione (Dcr n. 427/2013) approvata ad esito dei lavori della Commissione d’inchiesta istituita per la “Verifica dell’operato sui controlli dell’impianto di smaltimento Fenice di Melfi”. Nel merito, la delibera del Governo regionale lucano stabilisce di subordinare l’Autorizzazione al rispetto di un elenco vincolante di prescrizioni alcune delle quali - spiega il Dipartimento Ambiente – rappresentano i punti innovativi e focali dell’Autorizzazione integrale ambientale rilasciata. In particolare, entro due mesi il Gestore dell’impianto Fenice dovrà predisporre e trasmettere all’Ufficio Compatibilità ambientale della Regione Basilicata, all’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza e all’Arpab una relazione tecnica denominata Protocollo di gestione dei rifiuti, che sarà valutata dagli stessi Enti, nella quale dovranno essere descritte tutte le procedure adottate dal Gestore per la caratterizzazione preliminare, il conferimento, l’accettazione, il congedo dell’automezzo, i tempi e le modalità di stoccaggio dei rifiuti in ingresso alla piattaforma ed a fine trattamento, le procedure di trattamento a cui sono sottoposti i rifiuti (compresi quelli sanitari), comprese le attività di miscelazione di quelli pericolosi e delle caratteristiche chimiche delle miscele prima dell’ingresso ai forni (Pci%, % di Cl ecc.), nonché le procedure di registrazione sul registro carico/scarico dei rifiuti, comprese le modalità di gestione delle annotazioni inerenti le anomalie analitiche. In riferimento ai punti di emissione in atmosfera siglati E1 ed E2, invece, vengono definiti i valori di attenzione (cosiddetto semaforo) determinati riducendo, a maggiore tutela, nella misura del 20%, i valori limite di emissione previsti dal D.lgs n. 133/2005. Altra azione, contenuta nelle prescrizioni, quella relativa alla disponibilità dei dati originali di monitoraggio; il Gestore, infatti, è tenuto a registrare i dati di monitoraggio in tempo reale, ivi compresi i valori così come restituiti dal relativo sistema automatico. In sede di rilascio dell’Aia – sottolinea ancora il Dipartimento Ambiente – si ritiene necessario procedere alla predisposizione di uno Studio di sorveglianza ambientale e sanitaria da collegare alle immissioni nell’ambiente esterno di sostanze inquinanti prodotte dal termovalorizzatore Fenice Ambiente Srl. Il Gestore dovrà, inoltre, prevedere (entro 6 mesi dalla notifica del provvedimento autorizzatorio) l’implementazione della centralina di monitoraggio della qualità dell’aria situata all’interno dello stabilimento); l’installazione di una stazione metereologica tale da rilevare i parametri di velocità e direzione del vento, temperatura, umidità relativa, pluviometria, radiazione solare netta e globale, pressione atmosferica. Sul fronte della trasparenza e della comunicazione, la società Fenice Ambiente Srl deve realizzare, entro 6 mesi, presso l’Urp dei Comuni di Melfi e Lavello, due punti aperti al pubblico ed un sito internet per la verifica degli inquinati in atmosfera emessi dal termovalorizzatore. Inoltre il provvedimento adottato dalla Giunta Regionale ha recepito le istanze del Comune di Melfi in merito, tra l’altro, all’acquisizione dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio da parte degli Enti di controllo e del Comune stesso prim di ogni attività di elaborazione e normalizzazione svolta dal Gestore, al rifacimento di tutte le reti interrate e alla presenza in organico di specifiche figure tecnico-operative. L’autorizzazione Integrata Ambientale ha validità di 6 anni. Il procedimento relativo alla bonifica del sito inquinato prosegue autonomamente ed è affidato alla competenza del Comune di Melfi. La delibera della Giunta regionale dispone, infine, che l’Arpab trasmetta, trimestralmente, all’Ufficio di Compatibilità ambientale della Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza, all’Asp, ai Comuni di Melfi e Lavello, gli esiti dei controlli e delle ispezioni effettuati. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIEMONTE: RIDURRE I RIFIUTI AVVIATI A SMALTIMENTO, UNA SFIDA POSSIBILE |
|
|
 |
|
|
Torino, 16 aprile 2014 - Quanto ancora di recuperabile c´è nel rifiuto indifferenziato piemontese? Come una più corretta e attenta separazione delle varie tipologie di rifiuto può ridurre considerevolmente la quantità di rifiuto indifferenziato destinato alla discarica o all’incenerimento? A questi interrogativi prova a dare risposta il video-documentario “Non siamo irrecuperabili”, realizzato da Ipla e pensato da Regione Piemonte con il contributo di Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi. Il video sarà diffuso non solo attraverso il sito istituzionale della Regione Piemonte (www.Regione.piemonte.it ), il canale youtube ( http://youtu.Be/-s1qn7tvri8 ) ma anche tramite la rete di Cinemambiente http://www.Cinemambiente.tv/ In Piemonte una famiglia tipo produce ogni giorno 2,4 kg di rifiuto indifferenziato; 1400 famiglie ne producono 3400 kg, quantitativo sufficiente a riempire un automezzo per la raccolta di rifiuti di medie dimensioni. Ogni giorno i rifiuti indifferenziati prodotti in Piemonte riempiono più di 750 automezzi per un totale di 2 milioni e 600 mila kg di rifiuti destinati o alla discarica o a termovalorizzatore. Almeno 500 di questi automezzi potrebbero non servire in quanto buona parte del rifiuto raccolto potrebbe ancora essere differenziato e successivamente recuperato anche attraverso il Sistema Consortile Conai-consorzi di Filiera. A fronte di oltre il 50% di raccolta differenziata, (percentuale su cui si attesta ormai il Piemonte da diversi anni) circa 1.000.000 tonnellate (la metà del rifiuto urbano prodotto all’anno) sono costituite da rifiuto indifferenziato. Potenzialmente il 70% di tale quantitativo, circa 680.000 tonnellate, avrebbe potuto ancora essere riciclato e recuperato se correttamente differenziato dai cittadini. In Piemonte i rifiuti raccolti differenziatamente sono infatti recuperati complessivamente per il 90%, come dimostrano i dati dello studio “Riciclo garantito” relativi al 2011, che oggi sono presentati in anteprima. In particolare per vetro, legno, metalli e verde le percentuali degli ultimi anni si attestano su un recupero superiore al 95%, la carta a 94%, i tessili al 92% e l’organico a 86%. Gli imballaggi in plastica e i Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), più complessi da differenziare, sono stati recuperati rispettivamente al 68% e all’85%. Rispetto al milione di tonnellate di rifiuti raccolti differenziatamente in un anno, oltre 900.000 tonnellate sono state destinate a riciclaggio e recupero, permettendo così di sottrarre alla discarica quasi cinque milioni di tonnellate di rifiuti urbani in 5 anni. “La gestione dei rifiuti urbani è sicuramente una priorità nell´agenda di molte amministrazioni ed in questi anni, grazie all’impegno di cittadini ed enti locali nella raccolta differenziata, riciclaggio e recupero dei rifiuti, abbiamo dimostrato che ridurre i rifiuti indifferenziati è una sfida possibile - ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - Tuttavia si evidenzia che ci sono margini di miglioramento, considerato che nell’indifferenziato sono presenti ancora frazioni di rifiuto che avrebbero potuto essere differenziate e riciclate. Per questo, abbiamo ritenuto necessario parlare direttamente alle famiglie piemontesi attraverso un video in grado di mostrare come, partendo dalle semplici abitudini quotidiane, si possa ottenere un’attenta selezione dei rifiuti e di conseguenza un’ulteriore riduzione dei rifiuti indifferenziati. Rimane comunque fondamentale - conclude Ravello - il rispetto delle regole nella differenziazione dei rifiuti, in quanto la qualità del materiale raccolto è elemento centrale di tutti i processi di recupero e riciclaggio che coinvolgono vari operatori e si compiono in più tappe, prima di arrivare alla creazione di nuovi beni o alla produzione di energia. E’ importante accrescere la consapevolezza dei cittadini che dietro un oggetto creato grazie alle materie derivanti dal riciclo, esiste un processo articolato e complesso il quale, non va dimenticato, è in grado di creare nuova occupazione”. “Questo progetto – ha aggiunto Luca Piatto, responsabile Conai dell’area rapporti con il territorio - nasce in seguito ad una campagna di analisi merceologica sostenuta da Conai nel corso del 2013 per conto della Regione Piemonte, i cui risultati mostrano che ci sono ancora materiali valorizzabili all’interno dei rifiuti indifferenziati. Abbiamo deciso di contribuire alla realizzazione di questo video perché riteniamo importante informare i cittadini sulla corretta separazione domestica dei rifiuti, che permette di avviare a riciclo maggiori quantità di materiali di imballaggio e di abbattere al contempo il ricorso alla discarica. Tutti noi, in questo senso, siamo attori di un processo che ha il suo principio cardine nella responsabilità condivisa, secondo cui il cittadino separa, il Comune raccoglie ed il Sistema Consortile avvia a riciclo.” |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|