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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Aprile 2014
LA COMMISSIONE EUROPEA SI COMPIACE DEL VOTO FAVOREVOLE ESPRESSO DAL PARLAMENTO SULLA PROPOSTA RELATIVA AL NUOVO FONDO EUROPEO PER GLI AFFARI MARITTIMI E LA PESCA  
 
Il Parlamento europeo ha approvato oggi, con una maggioranza schiacciante, la proposta relativa al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp). Con una dotazione di 6,5 miliardi di Eur per il periodo 2014-2020, il Fondo finanzierà progetti per attuare la recente riforma della politica comune della pesca (Pcp) e aiuterà i pescatori, gli acquacoltori e le comunità costiere ad adeguarsi alle nuove norme. Nell’ambito della politica marittima integrata (Pmi), il Fondo sosterrà inoltre progetti intesi a rilanciare la crescita e l´occupazione nel settore marittimo. Maria Damanaki, commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha così espresso la sua soddisfazione: "La riforma della politica della pesca offre un contributo decisivo all´instaurazione di un´industria alieutica sostenibile in Europa. Per raggiungere questo obiettivo i nostri pescatori e l’intero settore dovranno operare cambiamenti radicali e avranno bisogno del nostro sostegno finanziario. L´unione cofinanzierà progetti concreti negli Stati membri per aiutare i pescatori e le comunità costiere a sviluppare una filiera ittica sostenibile in tutte le sue fasi, dalla rete al piatto." Finanziare la pesca sostenibile Riformando la politica comune della pesca (Pcp) l’Unione è intervenuta per contrastare l´eccessivo sfruttamento delle risorse e i rigetti delle catture indesiderate. Il nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca offrirà a pescatori, acquacoltori e comunità costiere possibilità di investimento e di finanziamento per contribuire a ridurre l’impatto della pesca sull’ambiente marino e a ricostituire gli stock ittici. In particolare, incentivando ad esempio l´uso di attrezzi da pesca più selettivi, il Fondo permetterà di contrastare il fenomeno dei rigetti in mare, una pratica che comporta pesanti sprechi di risorse e la cui eliminazione costituisce un aspetto essenziale della nuova politica. Non saranno erogati fondi dell’Ue per la costruzione di nuovi pescherecci o per altre iniziative che potrebbero contribuire ad aumentare la capacità di pesca. Il sostegno sarà principalmente destinato agli operatori della pesca artigianale, che beneficeranno di aliquote di aiuto più elevate, ai giovani pescatori e alle famiglie di pescatori. Il Fondo consentirà anche di rafforzare la competitività degli acquacoltori aiutandoli ad accedere a nuovi mercati. I suoi interventi contribuiranno quindi a garantire un approvvigionamento stabile di prodotti ittici sostenibili per i consumatori, a stimolare l’innovazione, ad aiutare le comunità a diversificare le loro economie, a finanziare progetti destinati a creare nuovi posti di lavoro e, in ultima analisi, a migliorare la qualità di vita nelle regioni costiere europee. È inoltre previsto un sostegno a favore della raccolta dei dati relativi alle attività di pesca, per poter prendere decisioni fondate su una solida base di conoscenze, e saranno rafforzati i programmi di controllo delle attività alieutiche, per garantire che tutti rispettino le norme per una pesca sostenibile e responsabile. Il Fondo finanzierà infine la definizione di politiche regionalizzate nell´ambito della nuova Pcp, favorendo la piena partecipazione di tutti i soggetti interessati. Stimolare la crescita blu Per la prima volta, il Fondo contribuirà all´attuazione della politica marittima integrata agevolando il coordinamento transfrontaliero e intersettoriale. Il finanziamento si concentrerà principalmente sulle iniziative a vantaggio di vari settori che non possono essere realizzate da politiche basate su un unico settore o da singoli Stati membri, come la pianificazione dello spazio marittimo, la sorveglianza marittima integrata e le conoscenze oceanografiche. Prossime tappe Dopo il voto odierno al Parlamento europeo, la proposta relativa al Feamp passerà all´esame dei ministri della pesca per l’adozione finale da parte del Consiglio e la successiva entrata in vigore nel giugno di quest’anno. Il Feamp cofinanzierà i progetti parallelamente ai flussi di finanziamento nazionali e ogni Stato membro riceverà una quota del bilancio totale. Gli Stati membri redigeranno i rispettivi programmi operativi specificando come intendono utilizzare i fondi loro assegnati e, previa approvazione dei programmi da parte della Commissione, le autorità nazionali decideranno quali progetti desiderano sostenere.  
   
   
MANCA EUROPA 11 APRILE  
 
In un´epoca di continuo cambiamento, con una forte richiesta da parte dei mercati e dei cittadini di adattarsi e innovare, la comunità agricola ha bisogno di un accesso tempestivo alle conoscenze e informazioni, nonché all´istruzione e alla formazione. I responsabili delle politiche di tutta Europa riceveranno un aiuto per identificare modi di rivolgersi agli agricoltori con nuove informazioni e una revisione dei servizi di consulenza, grazie al progetto Pro Akis ("Prospects for Farmers´ Support: Advisory Services in the European Agricultural Knowledge and Information Systems"), finanziato dall´Ue. Il team di Pro Akis sta stilando una mappa di molte fonti di informazioni diverse a disposizione degli agricoltori. Studia i servizi di consulenza agricola nel contesto dei Sistemi di conoscenza e informazione agricola (Akis). L´iniziativa, della durata di 30 mesi e finanziata dall´Ue, comprende un consorzio di partner provenienti da sette organizzazioni europee. Ha svolto circa metà del suo lavoro, avendo completato un inventario di informazioni e servizi di consulenza in 27 paesi dell´Ue. Fornire servizi di consulenza è uno dei mezzi essenziali per migliorare la risoluzione dei problemi, la condivisione di informazioni e i processi di generazione di informazioni. Tali servizi possono essere forniti da vari operatori, come gli enti di formazione e istruzione post-secondaria e le Ong ma anche dai membri dell´amministrazione o degli istituti di ricerca. Sin dal 2009 è in vigore un regolamento europeo che obbliga gli stati membri a mettere su un "Sistema di consulenza agricola". Pro Akis ha già tenuto una serie di workshop regionali a Copenaghen, Parigi e Cracovia, ognuno rivolto a fornire ai paesi di quella particolare regione risultati e relazioni sui vari paesi. Il consorzio Pro Akis è coordinato dall´Istituto James Hutton nel Regno Unito, un´organizzazione scientifica di livello mondiale che ha diverse sedi. La dott.Ssa Katrin Prager, coordinatrice del progetto presso l´Istituto James Hutton e responsabile dei dati provenienti da Regno Unito e Irlanda, ha detto: "Abbiamo identificato le organizzazioni che creano, trasferiscono e divulgano conoscenza nel campo dell´agricoltura, tra cui università e istituti di ricerca, facoltà di agraria e organizzazioni di consulenza. Gli inventari dei 27 paesi sono stati presentati a tre workshop regionali in Europa. Ora i partecipanti di ministeri, organizzazioni di consulenza e organizzazioni degli agricoltori stanno commentando i sistemi di informazione del proprio paese e stanno imparando come gli altri paesi organizzano e gestiscono i servizi di consulenza. Vorrei ringraziare tutti i partecipanti e i membri del consiglio per il loro contributo e i suggerimenti che hanno dato fino a questo momento". Michael Kuegler, direttore delle Camere dell´agricoltura tedesche e dell´ufficio di Bruxelles del Forum europeo dei servizi di consulenza agricola (Eufras), ha commentato: "In quanto membro del consiglio di esperti di Pro Akis, Eufras cerca costantemente di ottimizzare i processi di apprendimento per tutta la comunità agricola. Siamo molto contenti delle attività di mappatura di Pro Akis in Europa perché ci aiutano a identificare e ridurre le difficoltà e a capire come realizzare l´apprendimento transnazionale dei consulenti agricoli". Per maggiori informazioni, visitare: Pro Akis http://www.Proakis.eu  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/105025_it.html    
   
   
LA RICERCA DELL´UE PROMETTE DI MIGLIORARE LA SICUREZZA ALIMENTARE  
 
Il problema della sicurezza alimentare è schizzato ai primi posti dell´agenda politica negli ultimi anni, ma nonostante gli enormi miglioramenti ottenuti, rimangono alcuni problemi e preoccupazioni da risolvere. I timori riguardanti ciò che mangiamo si stanno spostando dal garantire un approvvigionamento e una scelta dei prodotti adeguati, verso problemi di sicurezza alimentare, benessere degli animali, salute delle piante ed etichettatura e tracciabilità. Il progetto Promise, finanziato dall´Ue e lanciato a gennaio 2012, si propone di affrontare alcune di queste preoccupazioni e di questi problemi. L´obiettivo generale dell´iniziativa è migliorare e rafforzare l´integrazione tra i nuovi e i vecchi Stati membri dell´Ue e i paesi candidati per quanto riguarda la sicurezza alimentare. Il centro d´interesse sono i pericoli comuni relativi alla sicurezza alimentare e la protezione dei consumatori europei. Il progetto, che durerà 36 mesi, è collegato a diversi altri schemi finanziati dall´Ue e trarrà vantaggio dai loro risultati e dal loro know-how. Tra gli obiettivi generali c´è il potenziamento della collaborazione e del trasferimento di conoscenze attraverso lo scambio di competenze, la formazione regionale e le azioni di divulgazione. Un altro obiettivo è integrare la sanità pubblica e le autorità nazionali di sicurezza alimentare in modo da sfruttare i risultati di ricerca. Il consorzio si propone anche di analizzare, valutare e interpretare il rischio di introdurre nuovi ceppi di patogeni attraverso l´importazione illegale di alimenti da paesi terzi, dove le catene di distribuzione alimentare non sono controllate. Promise è riuscito a organizzare diversi incontri per raggiungere questi obiettivi. Alla fine dell´anno scorso ha organizzato a Dublino un workshop formativo per giovani ricercatori e il primo evento specifico per le parti interessate. Giovani ricercatori di diversi paesi hanno ricevuto formazione sui metodi, le tecniche e le conoscenze pratiche per rilevare i patogeni alimentari. Contemporaneamente è stato offerto il primo evento specifico per le parti interessate, incentrato su problemi di sicurezza alimentare dovuti a organismi patogeni, in forma di webinar in tutta Europa. Durante tali eventi, Promise riunisce le parti interessate, come le autorità sanitarie e di sicurezza alimentare pubbliche, degli Stati membri dell´Ue, per assicurare che i risultati di ricerca siano sfruttati pienamente per la standardizzazione e l´armonizzazione. Promise è coordinato dall´Università di medicina veterinaria di Vienna. Il coordinatore scientifico è il prof. Martin Wagner, direttore dell´Istituto per l´igiene del latte, la tecnologia del latte e le scienze alimentari. Il prof. Wagner ha osservato: "L´approccio scientifico di Promise si concentra sui rischi microbiologici e la loro attenuazione. Sappiamo molto, nell´Ue e nei paesi candidati, sulle vie classiche di trasmissione di patogeni all´interno della catena alimentare. Ciononostante, i controlli alle frontiere in posti come aeroporti e posti di controllo di confine sembrano essere barriere inefficaci per prevenire l´importazione di alimenti". I patogeni si introducono nella catena di distribuzione alimentare in determinati punti, normalmente nella fase precedente il raccolto o durante il raccolto, e possono sopravvivere alle procedure di decontaminazione attraverso reazioni di adattamento, in modo da trovarsi nei prodotti finali. Un´altra importante parte di Promise riguarda la divulgazione, la valorizzazione, la formazione e un programma di scambio per ricercatori. Si stanno organizzando attività di divulgazione e formazione, come la sessione di formazione per giovani ricercatori di Dublino. Oltre al sito web del progetto, che comunica informazioni generali sul progetto e sui suoi risultati, sarà prodotto altro materiale di comunicazione. Per l´industria e le Pmi, saranno organizzati speciali workshop di divulgazione in collaborazione con le parti interessate. È stato organizzato un incontro di revisione a Vienna a ottobre 2013 che ha rivelato che Promise è in linea con i suoi obiettivi e il suo piano di lavoro. Per maggiori informazioni, visitare: Promise http://www.Promise-net.eu  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/101620_it.html    
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PIANI PER ARGINARE LA DIFFUSIONE DI SPECIE ESOTICHE INVASIVE IN TUTTA L´UE  
 
Il Parlamento ha approvato, mercoledì, nuove misure per bloccare l´accesso di piante, animali o insetti esotici “invasivi” nell´Ue, oppure per limitare il danno ecologico ed economico causato dalle specie che sono già entrate e si sono diffuse. La legislazione vieta l´ingresso delle specie dichiarate di "rilevanza per l´Unione" e obbliga gli Stati membri a coordinare i loro sforzi per eliminarle dal territorio comunitario. "Le specie aliene invasive causano danni economici per oltre 12 miliardi di euro ogni anno nell’Ue e molti Stati membri hanno già impegnato notevoli risorse a tale scopo", ha dichiarato il relatore Pavel Poc (S&d, Cz). “I loro sforzi, spesso, non sono molto efficaci semplicemente perché la diffusione di queste specie non si ferma ai confini nazionali. La cooperazione tra gli Stati membri è pertanto cruciale. I negoziati sono stati molto difficili e abbiamo avuto solo poco tempo per trovare un accordo", ha concluso. La sua relazione è stata adottata con 606 voti a favore a 36 e 4 astensioni. L’atto legislativo richiede agli Stati membri di accertare le vie d’acceso e la diffusione di specie esotiche invasive (invasive alien species - Ias), e d’istituire sistemi di sorveglianza e piani di azione. I controlli alle frontiere dell’Ue sarebbero intensificati. Per le specie esotiche invasive diffuse, gli Stati membri dovranno elaborare piani di gestione. Le specie esotiche di "rilevanza per l´Unione" - La lista di piante considerate di "rilevanza per l´Unione“ contiene specie esotiche che non possono essere introdotte, trasportate, immesse sul mercato, conservate, cresciute o rilasciate nell´ambiente. Durante negoziati, il Consiglio ha accettato la richiesta del Parlamento di non limitare l’elenco delle specie esotiche invasive a sole 50 specie come proposto originariamente. Questo elenco aperto includerà specie prioritarie, quelle che sono un problema emergente e quelle che causano danni più significativi. I deputati hanno inoltre inserito disposizioni per tener conto di specie esotiche invasive che sono d’interesse per un singolo Stato membro, mentre le specie autoctone di una sola parte dell’Ue dovranno essere prese in considerazione attraverso una maggiore cooperazione regionale tra gli Stati membri, facilitata dalla Commissione. Gli Stati membri dovranno delineare adeguate sanzioni contro le violazioni delle nuove regole. Contesto - Secondo la Commissione, le specie esotiche invasive sono una causa della crescente perdita di biodiversità e dell’estinzione delle specie. Le specie esotiche invasive possono anche essere vettori di malattie o causare direttamente problemi di salute (ad esempio asma, dermatiti e allergie). Tali specie possono danneggiare infrastrutture e impianti, ostacolare la silvicoltura o causare perdite agricole. I costi dei danni provocati dalle specie esotiche invasive nell’Ue ammontano a circa 12 miliardi di euro l’anno, secondo la valutazione d’impatto della Commissione. Prossime tappe - Il testo dovrà ora essere approvato formalmente del Consiglio dei ministri.  
   
   
PESCA, RISORSE PER LE IMPRESE DEL SETTORE  
 
Bologna - Nuove risorse dalla Regione per le imprese della pesca in Emilia-romagna. Si tratta di 375 mila euro provenienti dal Fep, il Fondo europeo per la pesca, destinati a sostenere interventi per migliorare le condizioni di sbarco, trattamento e immagazzinaggio del pesce. Il bando è rivolto alle micro, piccole e medie imprese del settore. “Le risorse si aggiungono ai 181 mila euro stanziati nelle scorse settimane per la qualificazione dei pescherecci – spiega l’assessore regionale all’economia ittica Tiberio Rabboni – con questo nuovo stanziamento puntiamo invece a migliorare i servizi offerti nei porti, con benefici sia sulla qualità del prodotto destinato ai consumatori, che sulle condizioni di lavoro dei pescatori.” Potranno essere finanziati, tra gli altri, interventi di ammodernamento delle banchine e delle sale per la messa all’asta del prodotto; l’acquisto di attrezzature per il trattamento del pescato; la realizzazione di impianti per la fornitura di carburante, ghiaccio, acqua ed elettricità; l’acquisto di nuove strumentazioni per la manutenzione dei pescherecci e per la gestione informatizzata delle stesse attività di pesca. Il contributo sarà nella misura massima del 60% della spesa ritenuta ammissibile. Le domande andranno inviate entro il12 maggio al Servizio economia ittica e delle produzioni animali della Regione. Tutte le informazioni per partecipare sul sito: http://agricoltura.Regione.emilia-romagna.it/fep/temi/documenti-fep/misura-3-3-porti-luoghi-di-sbarco-e-ripari-di-pesca    
   
   
SARDEGNA: IL PRESIDENTE PIGLIARU HA INCONTRATO A ROMA IL MINISTRO DELLA DIFESA PINOTTI. SERVITÙ MILITARI: INDENNIZZI PESCA ENTRO 20 GIORNI  
 
Cagliari -Il Ministero della Difesa pagherà integralmente gli indennizzi per l´annualità 2012 agli operatori della piccola pesca danneggiati dallo sgombero di specchi d´acqua per esercitazioni militari, come richiesto dal Presidente della Regione Francesco Pigliaru. "Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ho incontrato oggi a Roma per una prima discussione sul tema delle servitù militari e cui già nei giorni scorsi avevo esposto per lettera le richieste della Sardegna, si è immediata attivata, pur nelle difficoltà del bilancio, per trovare una soluzione insieme al Ministero dell´Economia e delle Finanze", ha spiegato il Presidente Pigliaru. "Nel giro di poche ore il Ministro ha trovato la immediata copertura che garantisce da subito il pagamento integrale e non solo del 52% come era finora previsto. Abbiamo inoltre ricevuto assicurazione dal Ministro che, dati i tempi tecnici, il pagamento integrale potrà avvenire entro 20 giorni. In più è stato definito il tavolo per la discussione delle servitù militari tra Regione e Ministero", ha concluso Francesco Pigliaru. "Si riunirà subito dopo Pasqua, in vista di una conferenza a breve sul tema delle servitù." In quelle sedi la Regione Sardegna porterà avanti le istanze ieri esposte al Ministro dal Presidente Pigliaru, che ha partecipato alla riunione insieme ai Presidenti del Friuli-venezia Giulia Debora Serracchiani e della Puglia Nichi Vendola. Tra queste la riconduzione e riconversione dei poligoni, le emergenze ambientali e di tutela della salute, l’impatto sulle attività economiche, il riavvio dei processi di dismissione dei beni militari.  
   
   
ORTOFRUTTA, ASSESSORE: ORGANIZZAZIONI SI STRUTTURINO PER COMPETERE  
 
Trescore Balneario/bg - "Il settore ha conosciuto un momento positivo nel recente passato, la Lombardia è leader nell´ortofrutta di alta gamma, ma il 2013 non è andato così bene come gli anni precedenti. Noi dovremo usare tutti gli strumenti che l´Ue ci mette a disposizione per migliorare la capacità di investimento, concentrandola. Cosi come spingiamo verso l´idea che le organizzazioni di produttori (op) debbano emanciparsi dimensionalmente e strutturarsi in modo adeguato per ragioni di competitività". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, incontrando a Trescore Balneario (Bg) i vertici e i consiglieri di Aop Unolombardia, l´associazione che rappresenta 13 organizzazioni di produttori ortofrutticoli lombardi. Aop Unolombardia, presieduta da Ambrogio De Ponti, con 195 milioni di euro di valore alla produzione commercializzata, rappresenta circa l´80% della produzione italiana di quarta gamma. Adeguarsi Alla Domanda - "Incontrando l´op più importante della Lombardia - ha sottolineato l´assessore lombardo - ribadiamo la nostra volontà di proseguire gli sforzi, investendo su strutture sempre più grandi, in grado di affrontare il mercato in modo significativo, per competere con i soggetti che a livello internazionale hanno dimensioni maggiori delle nostre realtà produttive". Risorse Su Promozione - L´assessore ha sottolineato che "in tema di Organizzazioni comuni dei mercati (Ocm) è necessario armonizzare i comportamenti su base nazionale e, una volta definito il quadro lombardo, confrontarsi con le Regioni vicine per arrivare a una applicazione omogenea sui territori". "Concentrando le risorse sulla promozione - ha aggiunto - che è l´attività strettamente legata alla mission delle organizzazioni di prodotto". Grande Sforzo Su Psr - Affrontando la questione Psr, l´assessore ha ricordato nuovamente il "grande sforzo che la Lombardia ha fatto aumentando la compartecipazione, con 133 milioni di euro in più a disposizione rispetto alla programmazione precedente, e le misure di intervento in transizione a valere sul 2014". Per quanto riguarda la grande distribuzione, infine, l´assessore ha ribadito la "necessità di recuperare quegli squilibri che non favoriscono la crescita dei margini e non riconoscono il valore aggiunto del primario". Programmazione Per Affrontare Mercati - L´incontro di oggi è stato finalizzato a una conoscenza delle attività, dei progetti realizzati e del contesto in cui opera Aop Unolombardia, che rappresenta, globalmente, sei organizzazioni di prodotto della provincia di Bergamo, tre della provincia di Milano, una ciascuna per le province di Lodi, Mantova e Sondrio. "Bergamo, Brescia e una parte del Mantovano, per la frutticoltura in particolare, contribuiscono in modo significativo a questo settore - ha aggiunto l´assessore - ma non siamo la prima regione ortofrutticola italiana. Avremmo l´ambizione di diventarlo, ma con una dinamica di crescita organica che sia legata a una specializzazione del comparto e a una massificazione della capacità d´offerta. Abbiamo bisogno di costruire qualcosa che abbia sbocco sui mercati. La crescita dei comparti è direttamente correlata alla capacita del mercato di assorbire produzioni. Dobbiamo evitare rischi di eccedenze, di eccesso di offerta rispetto alla domanda: servono programmazione e strutture adeguate che intercettino le necessità dei produttori".  
   
   
TRENTO - LEZIONI DI DEGUSTAZIONE CON IL MOSCATO GIALLO  
 
Tra Calliano e Beseno, in un quadrilatero di poche decine di ettari con condizioni climatiche e podologiche peculiari, si coltiva un clone specifico di Moscato giallo. La concomitanza di tali fattori ha reso possibile l’istituzione di una sottozona della Doc Trentino legata alle particolarità di tale vitigno. Nasce qui il Trentino Doc Superiore Castel Beseno, un vino che si segnala per una particolare piacevolezza, frutto di un´armonia fra acidità e dolcezza, esaltata dall´aromaticità dell´uva e da un leggero appassimento. Da non perdere la degustazione proposta a Palazzo Roccabruna dai sommelier dell’Aspi nell´ambito de “I giovedì dell’Enoteca” per dopodomani, 17 aprile a partire dalle 18.00. E’ gradita la prenotazione, tel. 0461887101. L’enoteca sarà aperta anche sabato 19 aprile con il consueto orario: 17.00 -22.00. Non ci sarà invece l’appuntamento de “il sabato con il produttore”.