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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Ottobre 2014
TAP VENDOLA INCONTRA SINDACI: "NO APPRODO SAN FOCA SÌ TAVOLO TECNICO ALTRO SITO"  
 
 Bari, 1 ottobre 2014 - “Si è stabilità una straordinaria sintonia tra l’amministrazione regionale e le comunità dell’intero Salento. Abbiamo condiviso un giudizio che è drasticamente negativo sulla localizzazione a San Foca, nel comune di Melendugno, dell’approdo del gasdotto Tap. Ed è questo un parere negativo che non è frutto di un pregiudizio ideologico, bensì di un giudizio scientifico condiviso da un’amministrazione centrale dello Stato come il Ministero dei beni culturali”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio in Presidenza con una rappresentanza dei sindaci del Salento sulla questione Tap. “Abbiamo contestato - ha continuato Vendola - una localizzazione in un sito di pregio naturalistico culturale, archeologico, paesistico eccezionale e crediamo che questa individuazione sia completamente sbagliata. Noi abbiamo dato la disponibilità a lavorare per la ricerca di siti alternativi. E per questo abbiamo deciso che da oggi parte un tavolo tecnico congiunto che si occuperà delle alternative localizzative. Un tavolo congiunto con Regione, Sindaci e Anci. Io mi impegno, da Presidente della Regione, a garantire un atteggiamento di accompagnamento leale e determinato nella rivendicazione di un modello di sviluppo rispettoso delle caratteristiche di questa regione. Farò – ha sottolineato il Presidente - tutto quello che è nelle mie competenze affinchè il governo nazionale cambi opinione. E, ribadisco, non siamo sul terreno della contestazione ideologica. Le comunità che oggi si ribellano sono amministrate da governi sia di centrodestra che di centrosinistra”. “Infine vorrei dire a Renzi – ha concluso Vendola – che in Puglia non c’è la sindrome di Nimby. Noi abbiamo detto tanti sì, ma vogliamo che questi sì siano compatibili con il nostro territorio, con la sua cultura e la sua storia. Da oggi Regione e sindaci sono come un solo uomo impegnati affinchè il governo faccia una scelta saggia, cambiare cioè la localizzazione del gasdotto”. All’incontro hanno partecipato i Sindaci dei comuni di Vernole, Melendugno, Lizzanello, Castrì di Lecce, Carmiano, Guagnano e Tricase.  
   
   
UMBRIA: MOZIONE APPROVATA SUL GASDOTTO BRINDISI-MINERBIO  
 
Perugia, 1 ottobre 2014 - Soddisfazione per la mozione approvata dall´Assemblea legislativa dell´Umbria, in merito al tracciato del gasdotto Brindisi-minerbio alla realizzazione della Centrale di diramazione a Colfiorito, così come individuati nel progetto di Snam Rete Gas, è stata espressa dall´assessore regionale alle politiche di prevenzione del rischio sismico, Stefano Vinti. "Con questa mozione, ha affermato Vinti, approvata all´unanimità dai consiglieri regionali presenti, si è ribadita la contrarietà ad un tracciato che non può essere assolutamente idoneo per la nostra regione, visto che tra l´altro va ad interessare le zone a più alto rischio sismico dell´Umbria. Esiste un Tavolo tecnico istituito proprio per queste problematiche e quindi mi sembra giusto aver chiesto al ministero per lo sviluppo economico di dare continuità operativa e funzionale a questo organismo, anche in virtù della risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, per individuare un tracciato alternativo. Così come, ha concluso Vinti, è assolutamente da sostenere la contrarietà della Regione alla convocazione della conferenza dei servizi per la definizione dell´iter autorizzativo sul gasdotto, prima della conclusione dei lavori del tavolo tecnico".  
   
   
EFFICIENZA ENERGETICA EDIFICI, GIUNTA REGIONALE UMBRIA PREADOTTA DISEGNO DI LEGGE  
 
 Perugia, 1 ottobre 2014 - Definire una disciplina regionale organica e completa in materia di prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione, in grado di dare un valido contributo al raggiungimento degli obiettivi regionali e nazionali per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e l´incremento dell´efficienza energetica. È questa la finalità del disegno di legge regionale "Disposizioni per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici e degli impianti di climatizzazione e per il miglioramento della qualità dell´aria" che, su proposta dell´assessore all´Ambiente Silvano Rometti, è stato preadottato dalla Giunta regionale. Il disegno di legge, alla cui stesura ha contribuito un apposito gruppo di lavoro istituito dalla Regione, si propone inoltre di perseguire gli obiettivi di riduzione delle concentrazioni di inquinanti in atmosfera fissati dal Piano regionale della qualità dell´aria, recependo alcune delle misure previste per l´abbattimento delle emissioni di polveri prodotte dagli impianti termici alimentati a biomassa. "L´incremento dell´efficienza energetica e in particolare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente – ha sottolineato Rometti – rappresenta la vera sfida dei prossimi anni, in grado di creare nuova economia e posti di lavoro, di migliorare la qualità ambientale e di vita. La Regione raccoglie la sfida attraverso questo disegno di legge con cui si attiva un pacchetto di misure che, oltre a garantire una riduzione dei costi di gestione degli immobili, assicureranno il controllo dell´efficienza degli impianti di climatizzazione e l´individuazione di quegli strumenti di diagnosi energetica e sostegno finanziario che costituiscono l´indispensabile base per l´attuazione di programmi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente soprattutto in riferimento a quello, particolarmente energivoro, di proprietà pubblica". "Per riscaldare o raffreddare edifici – ha rilevato – viene utilizzato oltre il 40 per cento del consumo finale di energia dell´Unione europea. Da una recente ricerca del Cresme, in Italia, ogni anno le spese energetiche negli edifici residenziali ammontano ad oltre 45 miliardi di euro; 1,3 miliardi sono quelle relative ai 52.000 edifici scolastici; 644 milioni di euro quelle per edifici pubblici". "Bastano queste cifre – ha aggiunto - per comprendere come il perseguimento dell´efficienza energetica sia un imperativo, dettato non solo dalle direttive europee e dagli obiettivi fissati per l´Umbria dal ‘burden sharing´, la produzione di energia da fonti rinnovabili pari al 13,7 per cento del consumo finale lordo di energia, raggiungibile soltanto con l´aumento dell´efficienza nell´uso di energia e la riduzione degli sprechi, in particolare nei settori dell´edilizia e dei trasporti che incidono per il 70 per cento sul consumo finale". Il disegno di legge provvede al recepimento e alla messa in esercizio delle competenze attribuite alle Regioni e colloca all´interno di un organico quadro legislativo regionale le disposizione di prima applicazione in materia di efficienza energetica già assunte dalla Giunta regionale. La prima parte affronta, alla scala regionale, il complesso tema della riqualificazione energetica del parco edilizio esistente, sia sul versante pubblico che su quello privato. A tal fine è prevista la realizzazione di un Piano d´azione regionale dove siano definiti gli obiettivi di riduzione dei consumi energetici perseguibili agendo sul patrimonio edilizio complessivamente presente in Umbria, quantificati sulla base di un´analisi statistica delle caratteristiche energetiche e della distribuzione degli edifici sul territorio. Nel settore specifico dell´edilizia pubblica, è prevista la predisposizione, con cadenza annuale, di un "Programma regionale per la realizzazione di interventi di miglioramento dell´efficienza energetica degli edifici pubblici" basato sulle proposte predisposte dai soggetti cui fa capo la gestione degli edifici pubblici. Quale presupposto conoscitivo a questo impegno di riqualificazione del patrimonio pubblico, il disegno di legge istituisce un Catasto regionale di tutti gli immobili ad uso pubblico, con le indicazioni sulle caratteristiche energetiche di base di ciascun fabbricato. Rappresenta invece una essenziale misura di accompagnamento al Programma l´impegno da parte della Regione a sostenere i soggetti pubblici nella realizzazione di diagnosi e audit energetici, che costituiscono una importante indagine propedeutica all´individuazione degli interventi da inserire nel programma regionale. In questa fase di crisi della finanzia pubblica, è importante anche l´individuazione di forme di finanziamento alternative, quali il ricorso a fonti di finanziamento private attraverso l´attivazione di contratti di rendimento energetico e sistemi di finanziamento tramite terzi, o rendendo "riutilizzabili" le limitate risorse pubbliche attraverso l´istituzione di un Fondo rotativo. Un gruppo di articoli introduce una serie di misure di natura più ordinativa, volte a diffondere nella pratica edilizia alcune soluzioni di efficienza energetica ormai sufficientemente mature per essere adottate come standard costruttivo. Nella predisposizione degli strumenti di pianificazione urbana e territoriale è invece previsto l´utilizzo di sistemi centralizzati di tipo cogenerativo, estremamente efficienti dal punto di vista della prestazione energetica. Viene poi posta attenzione allo sviluppo delle reti di teleriscaldamento prevedendo che gli edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazione importante devono obbligatoriamente essere predisposti per il collegamento alla rete, qualora questa sia presente, o prevista, nelle vicinanze. Il tema degli Attestati di Prestazione Energetica (Ape) è affrontato introducendo per tutti i certificatori l´obbligo di rilasciare l´attestato esclusivamente attraverso la procedura informatica online predisposta dalla Regione. L´adozione di questa procedura automatizzata, oltre a semplificare per l´utente le fase di trasmissione dell´attestato all´autorità regionale, consente anche la costituzione automatica del "Catasto regionale degli attestati di prestazione energetica degli edifici" dove vengono raccolti i dati energetici relativi a tutti gli edifici certificati. Anche in materia di impianti termici il Ddl introduce processi di informatizzazione delle procedure, collegate alla creazione di banche dati integrate in capo alla Regione contenenti informazioni in grado di fornire un quadro aggiornato delle caratteristiche energetiche degli edifici e degli impianti presenti su tutto il territorio dell´Umbria. Quali Autorità competenti in materia di esercizio e manutenzione degli impianti, vengono individuate le Province. Il costo dell´attività ispettiva, pianificata sulla base dei criteri di priorità individuati dalla Giunta regionale, è a carico del responsabile dell´impianto solo qualora questi non abbia provveduto ad effettuare regolarmente le attività di controllo sull´efficienza degli impianti termici. Al fine di assicurare la copertura dei costi necessari per la realizzazione, l´implementazione e la gestione del Catasto unico e del Catasto degli Ape, nonché di quelli sostenuti per gli accertamenti e le attività ispettive, il contributo previsto a carico dei responsabili degli impianti (l´attuale bollino) è fissato in 15 euro, mentre viene previsto un contributo di 5 Euro da versarsi in occasione del caricamento, da parte dei tecnici, degli Attestati di prestazione energetica sulla piattaforma regionale.Al fine di dare massima diffusione ad una nuova consapevolezza sulle opportunità e sulle pratiche connesse alla cultura dell´efficienza energetica e di perseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera individuati dal Piano regionale per la qualità dell´aria, la Regione si impegna a promuovere attività di formazione e aggiornamento dei tecnici nonché azioni di sensibilizzazione e comunicazione nei confronti dei cittadini con particolare riferimento all´utilizzo di sistemi a biomassa ad alta efficienza nelle aree dove si registrano superamenti delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera. Nella parte finale dell´articolato, una clausola valutativa vincola la Giunta regionale a presentare al Consiglio regionale, con cadenza biennale, una relazione che riferisca sullo stato di attuazione della legge.  
   
   
CASERME: SERRACCHIANI, IMPEGNO PER TARVISIO  
 
 Trieste, 1 ottobre 2014 - L´amministrazione regionale conferma l´impegno a favorire il passaggio di strutture militari già dismesse o in fase di dismissione ai Comuni del Friuli Venezia Giulia. Potrebbe così trovare soluzione anche la richiesta del Comune di Tarvisio per una riqualificazione della caserma Lamarmora, individuata recentemente anche come possibile struttura di accoglienza temporanea per affrontare l´emergenza profughi. Nei mesi scorsi era stato il sindaco di Tarvisio, Renato Carlantoni, a indirizzare una lettera alla presidente della Regione Debora Serracchiani segnalando l´interesse del Comune per la valorizzazione turistica della caserma Lamarmora, già sede del distaccamento dell´Ottavo Reggimento Alpini. La presidente aveva risposto al sindaco di Tarvisio confermando il suo impegno, tanto che il tema del trasferimento alla Regione o direttamente ai Comuni del Friuli Venezia Giulia di strutture militari, è stato nuovamente al centro di una serie di colloqui promossi nelle ultime settimane dall´Amministrazione regionale con il ministero della Difesa e con l´Agenzia del demanio. Nel corso degli incontri sono state prese in considerazione procedure semplificate con l´obiettivo di assicurare, a fronte del trasferimento dei beni, anche la valorizzazione grazie a interventi di adeguamento degli immobili, con l´eventuale coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti.  
   
   
BOLZANO: PIANO DA 15,75 MILIONI PER LE BARRIERE ARCHITETTONICHE  
 
Bolzano, 1 ottobre 2014 - In tutti gli edifici di proprietà della Provincia, nel corso dei prossimi anni, sarà eliminato ogni tipo di barriera architettoniche. La Giunta, infatti, ha approvato il 30 settembre un piano d´intervento che prevede lavori e adeguamenti in 160 edifici per un investimento totale di 15,75 milioni di euro. Il piano è frutto di una lunga e complessa opera di monitoraggio, durata diversi mesi, di 253 immobili di proprietà della Provincia. In 160 di questi, sono necessari lavori di adeguamento per l´eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche. "Gli interventi saranno spalmati lungo un arco temporale di 5 anni - ha commentato il presidente Arno Kompatscher - e una volta terminati tutti i nostri edifici potranno essere accessibili a ogni tipo di persona: dai portatori di handicap agli anziani con problemi di mobilità, senza dimenticare i genitori con passeggini al seguito". Nell´opera di catalogazione e pianificazione degli interventi, gli edifici sono stati divisi dai tecnici dell´Ufficio manutenzione opere edili in tre categorie: la prima, che comprende immobili all´interno dei quali la maggior parte delle opere non è a norma per quanto riguarda le barriere architettoniche, la seconda, che riguarda edifici solo parzialmente a norma, e la terza, che comprende palazzi che rispettano le voci principali della normativa vigente e che necessitano solo di piccoli adeguamenti. "Dei 160 edifici nei quali sono previsti interventi - ha aggiunto Kompatscher - 56 fanno parte della prima categoria, 80 della seconda e 24 della terza". Già stimato anche l´ammontare di costi e investimenti previsti per il piano per l´abbattimento di tutte le barriere architettoniche: si tratta di una cifra che si aggira attorno ai 15,75 milioni di euro. "Abbiamo incaricato la Ripartizione edilizia e servizio tecnico - ha concluso il presidente altoatesino - di inserire i lavori nel programma delle opere da realizzare, e di procedere con la pianificazione dettagliata e l´esecuzione degli interventi".  
   
   
NATUZZI, IL 14 OTTOBRE AL MISE IL PUNTO SULL’ACCORDO FIRMATO UN ANNO FA ATTENZIONE PARTICOLARE AL RIENTRO IN ITALIA DI VOLUMI ORA PRODOTTI ALL’ESTERO  
 
 Roma, 1 ottobre 2014 - Natuzzi: Istituzioni e parti sociali hanno deciso, al termine della riunione che si è svolta  ieri al Ministero dello Sviluppo Economico, di convocare il Tavolo di confronto per il prossimo 14 ottobre. Obiettivo: condividere un aggiornamento dell’accordo firmato nell’ottobre 2013. In quella occasione saranno esaminate le nuove prospettive occupazionali (che prevedono il consolidamento di non meno di 1700 addetti nella Natuzzi Italia), gli interventi sul costo del lavoro (che sono in discussione tra Azienda e Sindacati), i progetti di ricollocazione del personale in esubero (sono in corso confronti con imprese che hanno già presentato piani industriali), le prospettive generali di Natuzzi in Italia e nel mondo sia per quanto riguarda la gestione organizzativa, sia per quanto riguarda lo sviluppo dei prodotti e il posizionamento sui mercati. Infine, nell’incontro del 14 ottobre, particolare attenzione sarà posta ad un punto altamente qualificante dell’accordo dell’ottobre scorso: il rientro in Italia di volumi produttivi attualmente realizzati all’estero.  
   
   
MONZA E BRIANZA - CONTRO LA CRISI, NASCE L´IMBIANCHINO 2.0 DAL SOCIAL MEDIA MANAGER ALL’ACCOUNT E-COMMERCE: SONO I NUOVI PROFESSIONISTI DEL MARKETING 2.0 PRONTI A RINNOVARE IL TRADIZIONALE MODO DI “ FARE IMPRESA” IN BRIANZA.  
 
Monza, 1 ottobre 2014 - E sono 12.372 le imprese attive nel commercio elettronico in Italia, oltre 2.300 in Lombardia, con una crescita rispettivamente del 12,1% a livello nazionale e del 9,6% su base regionale in un anno. E sono 4mila solo in Lombardia le imprese che hanno aggiunto come attività secondaria il commercio on line. Per insegnare alle aziende del territorio il marketing 2.0, anche in vista di Expo 2015, venti giovani professionisti under 35, partecipano al corso "Tecnico di marketing digitale per Expo 2015", dedicato ai temi della comunicazione digitale. Il progetto, realizzato dalla Camera di commercio di Monza e Brianza e da Regione Lombardia nell’ambito dell’iniziativa “Lombardia Plus” Innovadigitale, è finalizzato a facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani candidati attraverso un tirocinio curricolare e a sostenere le imprese del territorio nei processi innovativi della comunicazione digitale. Le imprese interessate ad avere un tirocinante potranno fare domanda per ospitare in stage un giovane esperto di marketing digitale, disponibile a partire da novembre per un periodo minimo di circa 25 giorni (204 ore distribuite in accordo tra tirocinante e impresa). Info: 0392807446;  Un processo che non interessa solo le grandi imprese ma anche quelle artigiane. In aula, tra i giovani esperti di web, c’è chi ha aiutato il padre con l’azienda di famiglia che era in difficoltà. E attraverso la creazione di blog, social e app è nato così l’imbianchino 2.0. Il corso "Tecnico di marketing digitale per Expo 2015" affronta i temi del marketing e della comunicazione digitale: dalla conoscenza della gestione sinergica delle tecniche di web marketing alla realizzazione di un sito o un blog passando per i social e l’e-commerce, anche in vista di Expo 2015.  
   
   
NATURALMENTEBIO: DOMENICA 5 A ROVERETO LA PRIMA GIORNATA PROVINCIALE DELL´ECONOMIA SOLIDALE  
 
Trento, 1 ottobre 2014 - Si celebrerà il 5 ottobre la prima Giornata provinciale dell´Economia Solidale, lo spazio di riflessione voluto dalla Provincia autonoma di Trento per agevolare la conoscenza e la diffusione di una economia attenta all´interesse collettivo, basata sulla valorizzazione delle relazioni, sull´equa distribuzione delle risorse, sul rispetto e la tutela dell´ambiente e sul perseguimento di obiettivi sociali. La giornata metterà in vetrina alcune delle moltissime pratiche di economia solidale della provincia, e avrà un´anteprima il 3 settembre con l´inaugurazione di Casa Magnola a Segonzano, luogo di turismo sociale dedicato all´educazione ambientale. Momento clou della Giornata sarà la festa Naturalmentebio, organizzata al Navicello di Rovereto da Atabio, l´associazione trentina degli agricoltori biologici. Oltre ad una trentina di stand di produzioni biologiche trentine, e ad un ricco programma culturale (consultabile sul sito www.Atabio.eu) saranno presenti vari altri settori dell´economia solidale: il welfare di comunità con lo stand di Villa Rizzi della Comunità Murialdo, il turismo responsabile con due fattorie didattiche e alcuni agritur, le energie rinnovabili con un laboratorio permanente sulle energie rinnovabili, i gruppi di acquisto solidale con un seminario rivolto a loro, il software libero con la presenza dell´associazione Linuxtrent. Varie altre realtà che mettono al primo posto l´interesse collettivo celebreranno la giornata organizzando delle attività di "porte aperte", per far conoscere le proprie attività e promuovere la cultura sottesa dall´economia solidale. In particolare sempre a Rovereto le cooperative Iter, Il Ponte, e Gruppo 78 accoglieranno i visitatori a "Nepiùnemeno", il loro laboratorio artigianale dove si producono oggetti che danno nuova vita a materiali altrimenti abbandonati, mentre Remida, il laboratorio permanente di ri-uso, organizza una visita guidata rivolta in particolare agli insegnanti. A Isera invece la cooperativa Gruppo 78 invita tutti a Mas del Gnac, per visitare le sue coltivazioni di agricoltura Biologica. I materiali promozionali prodotti dal Tavolo dell´Economia Solidale, saranno infine distribuiti anche da numerose attività che in quei giorni parteciperanno all´Ecofiera di Tione, fra cui le cooperative giudicariesi Lavori in corso, L´ancora, il Bucaneve, e il consorzio Impresa Solidale. Altre informazioni e il programma aggiornato della giornata sono disponibili sulla pagina facebook Economia Solidale Trentina. Scheda: Il Tavolo dell’Economia Solidale - Il Tavolo è il principale strumento di applicazione della legge sull’Economia Solidale, previsto dall’articolo 4 della legge, che ne specifica compiti e composizione. Il tavolo è sede di confronto per la promozione dell’economia solidale e della responsabilità sociale e offre supporto tecnico-conoscitivo per la predisposizione e il monitoraggio degli interventi anche in relazione al loro coordinamento e alla loro integrazione con gli altri strumenti di programmazione socio- economica. I suoi compiti sono in sintesi: a) formulare pareri e proposte alla Giunta provinciale in materia di interventi nel settore dell’economia solidale; b) analizzare la realtà economico-imprenditoriale e associativa provinciale operante nei settori previsti dall’articolo 3, comma 2, anche attraverso studi e indagini; c) verificare le modalità gestionali che assicurino il rispetto e l’implementazione lungo tutta la filiera produttiva dei principi e delle modalità organizzative inerenti alla responsabilità sociale delle imprese secondo quanto previsto dall’articolo 9; d) propone alla Giunta provinciale azioni per la promozione e il sostegno dell’economia solidale; e) promuovere la diffusione e lo sviluppo di prassi socialmente responsabili, di modelli di rendicontazione e di sistemi di gestione aziendale certificabili, anche integrati tra loro, nonché di certificazione di prodotto o di servizio, ivi compresa l’etichettatura sociale; f) favorire lo sviluppo e l’utilizzo di un logo o di un marchio trentino dell’economia solidale. Il tavolo è nominato dalla Giunta provinciale per la durata della legislatura provinciale ed è composto: a) dal presidente della Provincia o un assessore suo delegato; b) dai dirigenti dei dipartimenti competenti in materia di industria, commercio, turismo e agricoltura; c) da un rappresentante designato dal Consiglio delle autonomie locali; d) da sei rappresentanti espressi dal mondo dell’economia solidale attraverso apposite assemblee elettive delle associazioni di secondo livello, garantendo la rappresentanza dei settori dell’economia solidale relativi all’industria, al commercio, al turismo e all’agricoltura. La composizione del Tavolo è ulteriormente specificata dalla delibera delibera dell’8 settembre 2011 di attuazione della legge, e in particolare nell’articolo 3 dell’allegato, che stabilisce che i rappresentanti del mondo dell’economia solidale che siederanno nel Tavolo siano individuati attraverso una o più assemblee elettive delle associazioni di secondo livello, garantendo la rappresentanza dei settori della stessa economia solidale relativi all’industria, al commercio, al turismo e all’agricoltura, nel modo seguente: a) un rappresentante per i settori «prodotti agricoli e agroalimentari biologici e biodinamici» nonché «filiera corta e garanzia della qualità alimentare» b) un rappresentante per il settore «commercio equo e solidale»; c) un rappresentante per i settori «edilizia sostenibile e bioedilizia» nonché «risparmio energetico ed energie rinnovabili»; d) un rappresentante per il settore «turismo responsabile e sostenibile»; e) un rappresentante per il settore «consumo critico e gruppi di acquisto solidale»; f) un rappresentante per gli altri settori previsti dall’articolo 3, comma 2, della legge. Il Tavolo per l’Economia Solidale è stato rinnovato durante la seduta della giunta provinciale del 19 maggio (qui il comunicato stampa relativo) attualmente composto da: Alessandro Olivi, assessore allo sviluppo economico e lavoro Claudio Moser, dirigente Generale del Dipartimento sviluppo economico e lavoro Sergio Bettotti, dirigente Generale del Dipartimento cultura, turismo, promozione e sport Romano Masé, dirigente Generale del Dipartimento territorio, agricoltura, ambiente, foreste Enrica Rigotti (sindaco del Comune di Isera) rappresentante del Consiglio delle autonomie locali Stefano Plotegheri (coop. Mandacarù) per il settore “commercio equo e solidale” Valeria Giacomoni (coop. Kosmos) per il settore “edilizia sostenibile e bioedilizia” e “risparmio energetico ed energie rinnovabili” Cesare Raoss (ass. Trentino Arcobaleno) per il settore “consumo critico e gruppi di acquisto solidale” Oscar Ioris (az. Agr. Maso Ertis) per il settore “prodotti agricoli biologici” e “filiera corta e garanzia della qualità alimentare” Nicoletta Andreis (agriturismo Solasna) per il settore “turismo responsabile e sostenibile” Silva Floriani (Con.solida) per gli “altri settori”.  
   
   
OLTRE 100 IMPRESE LEADER CON FONDAZIONE SODALITAS PER UN FUTURO SOSTENIBILE  
 
Milano, 1 ottobre 2014 - Sono 102, oggi, le imprese leader nei principali settori di mercato che hanno scelto di aderire a Fondazione Sodalitas, l’organizzazione nata nel 1995 su iniziativa di Assolombarda e di un primo gruppo di imprese per promuovere la Sostenibilità e la Responsabilità Sociale d’Impresa in Italia. Le 102 aziende che fanno parte di Fondazione Sodalitas esprimono un valore economico complessivo di 600 miliardi di €, pari a oltre il 40% del Pil, e danno lavoro a un milione di persone. “In pochi anni, lo scenario economico e sociale è cambiato profondamente – ha affermato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Sodalitas – ed oggi ci troviamo di fronte a sfide completamente nuove: fare di più con meno risorse, cambiare gli stili di vita e di consumo, progettare nuovi sistemi di Welfare. Le imprese sostenibili – ha concluso – possono dare un contributo decisivo a costruire un futuro di crescita e inclusione”. Le 102 imprese leader aderenti a Fondazione Sodalitas sono impegnate, insieme alle 5.000 aziende più avanzate di tutta Europa, a mettere a punto i contenuti del “Milan Csr Manifesto”, che Fondazione Sodalitas e Csr Europe presenteranno alla Commissione Europea nel giugno 2015 in occasione della Conferenza Internazionale dedicata alla Sostenibilità all’interno di Expo 2015. Il “Milan Csr Manifesto” indicherà le priorità e gli impegni delle imprese per raggiungere gli obiettivi della Strategia “Europe 2020”, e realizzare una crescita smart, sostenibile e inclusiva. Zeta Service l’azienda numero 100 La centesima realtà che ha aderito a Fondazione Sodalitas è Zeta Service, società che si occupa di Payroll, Amministrazione del Personale e Human Capital Development grazie al lavoro di 160 collaboratori e 5 sedi distribuite su Milano, Lodi, Torino, Bologna e Roma. L’azienda è presente in Italia dal 2003 e oggi opera anche a livello globale grazie alla collaborazione di un’accurata selezione di partner internazionali. Fin dalla sua nascita, Zeta Service ha sempre avuto un atteggiamento di grande attenzione nei confronti della Responsabilità Sociale d’Impresa e ha promosso in azienda il valore della sostenibilità, intesa come sostenibilità del lavoro, sostenibilità dell’ambiente e sostenibilità sociale. Le iniziative e le buone prassi che la società può oggi vantare sono il risultato di un lungo percorso di implementazione, rivisitazione e impegno che coinvolge tutta l’azienda da più di dieci anni e che ha portato importanti riconoscimenti quali il Great Place To Work per il quinto anno consecutivo, un Ambrogino d’Oro per l’attenzione rivolta alla valorizzazione delle differenze in azienda e al work-life balance, e il premio Buone Prassi 2013 attribuito dalla Camera di Commercio di Milano. “Arrivare centesimi è stata per noi una grande soddisfazione! Siamo consapevoli dell’importanza del promuovere la Sostenibilità e la Responsabilità Sociale d’Impresa nel nostro Paese e tutta Zeta Service è pronta ad impegnarsi in questo nuovo ed importante progetto di Csr” ha dichiarato Silvia Bolzoni, Amministratore Unico di Zeta Service.  
   
   
TRENTO: IL NUOVO PARADIGMA DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE  
 
Trento, 1 ottobre 2014 - "La cooperazione internazionale, sempre più, deve passare da lodevole afflato solidaristico a compiuto ragionamento che cerca e persegue un rapporto stretto e duraturo tra comunità locali, Ong e privati. In questo il Trentino è pronto, ancora una volta, a fare la sua parte. Siamo pronti ad accompagnare questo passaggio: che è, lo voglio dire chiaro, un passaggio strategico. Abbiamo solide competenze da spendere in altri territori ma certo possiamo farlo, visto che siamo un piccolo territorio, solo se il nostro sistema, prima di tutto, è coeso. Possiamo essere un modello da sperimentare anche in virtù della nostra vicenda cooperativa. E tutto questo deve avvenire in necessaria partnership con il nostro Paese e con l´Europa". Con queste parole Sara Ferrari, assessora provinciale alla cooperazione internazionale, ha concluso la mattinata di intenso lavoro e confronto - nella affollata Sala Depero di piazza Dante - nell´ambito della conferenza internazionale “Le strategie di cooperazione allo sviluppo dell’Unione europea: un nuovo ruolo per il settore privato e la società civile”, promossa dalla Provincia autonoma di Trento, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Dgcs e da Alleanza delle Cooperative Italiane. L´intervento dell´assessora Ferrari ha tracciato un primo bilancio del confronto sulle nuove strategie e i nuovi strumenti finanziari Dell´unione europea e le opportunità di cooperazione tra imprese e terzo settore. Forte degli appassionati e documentati interventi che l´hanno preceduta - dall´ambasciatrice del Mozambico in Italia, Carla Luìs Mucavi alla direttrice del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Barbara Pesce Monteiro e al presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Diego Schelfi ed evidenziando la presenza in sala dei responsabili di molte imprese locali, oltre che quella, tra gli altri, dei presidenti di Confindustria Trento, Paolo Mazzalai e dell´Associazione Artigiani, Roberto De Laurentis -, l´assessora Ferrari ha sottolineato come il convegno di Trento, che rientra nel programma ufficiale del Semestre di Presidenza Italiana dell’Ue, abbia fin da subito saputo cogliere i temi al centro del dibattito. Ovvero come affrontare le sfide dello sviluppo con rinnovate strategie e strumenti operativi e nello stesso tempo offrire occasioni di crescita inclusiva e sostenibile valorizzando il ruolo del settore privato e dell’associazionismo. "Abbiamo ben compreso - ha ribadito l´assessora Ferrari - come elaborare strategie efficaci in questo settore voglia dire avere sempre la persona al centro del fare impresa, per puntare ad un modello di sviluppo sostenibile non solo nei Paesi cui sono rivolti gli interventi, ma anche nei Paesi "propri". Ecco allora apparire decisivo, per far sì che un incontro di questo livello ci lasci frutti positivi, che i molti e stimolanti input ricevuti siano condivisi anche dal tessuto locale. Provare e sperimentare: questo ci suggerisce il confronto di oggi, a partire certo dal nuovo essenziale ruolo del privato dentro la cooperazione allo sviluppo, ma sapendo fare tesoro delle molte altre suggestioni offerte. E´ la stessa vicenda storica del nostro Trentino che ci permette di ospitare un simile appuntamento e proprio per questo la politica deve continuare ad assumere il suo ruolo, oggi riconoscendo nelle partnership che si andranno a formare quel carattere "plurale" che ne é componente imprescindibile. Questo vuol dire che proprio questa nostra Autonomia che ha certamente valorizzato la comunità, deve oggi sapere di stare dentro una responsabilità politica globale" "Sulla cooperazione internazionale il Trentino - ha concluso l´assessora Ferrari - è stato antesignano. Oggi dentro il nuovo percorso italiano ed europeo, dentro il nuovo corso imboccato, dobbiamo essere consapevoli che l´esperienza trentina, che ha saputo costruire relazioni positive con il resto del mondo, è quella di soggetti credibili, affidabili, autorevoli. Quella credibilità richiestaci nel nuovo paradigma che è in cammino, quello del co-sviluppo, quello di chi ci chiede di credere nel loro sviluppo e, per fare questo, di investire nel loro sviluppo".  
   
   
INAUGURATA 29.BI-MU/SFORTEC: FINO AL 4 OTTOBRE A MILANO IL MEGLIO DELL’INDUSTRIA DEI ROBOT  
 
Milano 1 ottobre 2014 - Si è aperta ieri mattina 29.Bi-mu/sfortec, biennale della macchina utensile, robotica automazione e subfornitura tecnica promossa da Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. La cerimonia inaugurale aperta da: Luigi Galdabini, presidente Ucimu, Mario Melazzini, assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Regione Lombardia, Michele Perini, presidente Fiera Milano, Benito Benedini, presidente Fondazione Fiera Milano, ha ospitato la tavola rotonda incentrata su: “Quale futuro per l’Europa: focus sul settore della macchina utensile”. Al dibattito, moderato da Debora Rosciani, giornalista e conduttrice di Radio 24, sono intervenuti: Luigi Galdabini, Giulio Sapelli, docente di storia economica, Università degli Studi di Milano, ricercatore Emerito Fondazione Eni Enrico Mattei, Jean-camille Uring, presidente Cecimo, Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà, professore di statistica metodologica, Università degli Studi di Milano Bicocca. Protagoniste della mostra - che ha ricevuto, tra le prime in Italia, la certificazione di evento sostenibile - sono 1.060 aziende, il 47% delle quali straniere, che presenteranno il meglio della propria produzione su una superficie espositiva complessiva di 90.000 metri quadrati. Sono trenta i paesi esteri rappresentati: Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Israele, Olanda, Polonia, Portogallo, Principato di Monaco, Repubblica Ceca, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Tailandia, Taiwan, Turchia, Usa. L’ampia e variegata offerta in mostra a 29.Bi-mu/sfortec si concretizza nelle circa 3.000 macchine esposte, per un valore complessivo di 450 milioni di euro. Come da tradizione la manifestazione è arricchita da un fitto programma di eventi collaterali volti a valorizzare la partecipazione degli operatori presenti. Tra le novità della ventinovesima edizione della biennale particolare nota meritano: area Cis-rp&3d, dedicata alle nuove realtà produttive costruttrici di sistemi di stampa 3D Printing e Additive manufacturing, e Focus Mecha-tronika, spazio espositivo nato come “spin-off” della omonima manifestazione, incentrato sulla presentazione delle soluzioni intelligenti per la gestione degli impianti industriali. Accanto all’ampia panoramica di prodotti in mostra e alla tradizionale e ricchissima rassegna convegnistica di Quality Bridge, saranno: Onda Rossa, area ove saranno esposti alcuni tra i più prestigiosi modelli a marchio Ferrari e area Pianeta Giovani, dedicata alla formazione permanente, che ospiterà la finale del Campionato del tornitore, iniziativa realizzata da Randstad in collaborazione con Probest e Siemens e promossa dall’associazione, in programma venerdì 3 ottobre. “Oltre 40.000 visitatori preregistrati a due giorni dall’evento e più di 1.000 visite programmate tra gli espositori italiani e i 50 operatori stranieri invitati da Ucimu e Ice a visitare la mostra, nell’ambito del progetto di promozione del Made by Italians settoriale sono dati che annunciano le dimensioni e la portata dell’evento che - afferma il presidente Ucimu, Luigi Galdabini - si mantiene sui livelli della passate edizione nonostante il mercato e il contesto economico siano ancora incerti”. “L’incertezza che attraversa lo scenario europeo e mondiale è evidente ma le imprese – ha continuato Galdabini – dimostrano di credere nell’evento considerato tra i principali per gli operatori su scala internazionale. E se l’andamento dell’export di macchine utensili italiane nei primi sei mesi dell’anno evidenzia il rallentamento dei mercati Bric e il positivo riscontro di quelli europei, anche l’Italia dovrebbe migliorare le sue performance in fatto di consumi, come emerge dalle previsioni”. “Nel 2014, le consegne dei costruttori sul mercato italiano segneranno un aumento, del 3,4%, a 1,1 miliardi rispetto all’anno precedente, trainate dalla timidissima ripresa del consumo italiano, atteso in crescita, del 3,3%, a 2,1 miliardi di euro”. “L’auspicio - ha concluso il presidente Galdabini - è che 29.Bi-mu/sfortec possa, come tradizione, sostenere la domanda straniera e italiana, che, considerato il ridimensionamento avvenuto dopo il 2009, deve comunque essere stimolata anche attraverso provvedimenti ad hoc. Penso con questo a un sistema di incentivi all’ammodernamento dei macchinari obsoleti non solo su base nazionale ma europea. Il provvedimento potrebbe evidentemente dare una scossa al consumo di macchinari ma soprattutto favorirebbe l’ormai necessario rinnovamento degli impianti produttivi del vecchio continente, affinchè l’Europa sia riconosciuta come la fabbrica “di qualità” del mondo.  
   
   
APPRENDISTATO E SICUREZZA SUL LAVORO: VERTICE DELLE REGIONI A BOLZANO  
 
Bolzano, 1 ottobre 2014 - Provincia di Bolzano, Lombardia, Piemonte e val d’Aosta si riuniscono giovedì 2 ottobre a Bolzano a margine della Fiera della formazione "Futurum". La Conferenza ha l’obiettivo di "approfondire gli interventi per migliorare la formazione degli apprendisti e per ridurre la burocrazia nel settore della sicurezza sul lavoro", ha detto il presidente Arno Kompatscher dopo la seduta di Giunta. Gli assessori Christian Tommasini, Martha Stocker e Philipp Achammer incontrano giovedì a Bolzano i referenti politici di Lombardia, Piemonte e val d´Aosta. Dopo una visita alla scuola professionale di via Roma è in programma una Conferenza di lavoro nella quale si affronterà il tema dell´apprendistato: "Vogliamo migliorare i presupposti per questa modalità di formazione e di conseguenza valorizzare ulteriormente l´offerta", ha detto Kompatscher al termine della seduta della Giunta provinciale. Nel vertice di giovedì si parlerà anche della riduzione della complessa burocrazia per le imprese nell´ambito della sicurezza sul lavoro, una mole che spesso frena l´assunzione di apprendisti. Il tema è stato portato la scorsa settimana dal presidente Arno Kompatscher anche all´attenzione della Conferenza delle Regioni a Roma, per definire ulteriori passi e rappresentare una posizione comune al Governo con la richiesta di intervento.  
   
   
A SASSARI, REGIONE IMPEGNATA PER AIUTARE LO SVILUPPO DELLE IMPRESE  
 
Cagliari, 1 ottobre 2014 - L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras ha incontrato a Sassari una delegazione degli imprenditori del Nord Sardegna su iniziativa delle associazioni di categoria in collaborazione con la Camera di Commercio turritana. "Si è trattato di un momento di ascolto proficuo – ha detto l’esponente della giunta Pigliaru – il tessuto imprenditoriale del territorio è vivace ma segnato dalla depressione economica. C’è bisogno di alcuni elementi di competitività ed è compito della Regione disegnare le nuove linee d’indirizzo: dalla semplificazione burocratica all’energia, dalle politiche del credito allo sviluppo delle reti di impresa nei settori manifatturiero e dell’agroindustria". "È opportuno – ha detto ancora l’assessore Piras – costruire un Progetto di sviluppo territoriale, soprattutto in questo inizio della stagione di programmazione 2014-2020". "I Consorzi industriali – ha concluso – devono diventare dei luoghi di attrazione di investimenti. E perché ciò avvenga è opportuno spostare la governance degli enti sempre più verso gli imprenditori".  
   
   
ROSSI SU AREA EX EATON: "UN PASSO DECISIVO VERSO IL RILANCIO"  
 
Firenze 1 ottobre 2014 - "Con i dipendenti della ex Eaton e con i cittadini apuani avevamo preso un impegno e l´abbiamo mantenuto. Quello siglato ieri è un passo decisivo verso il rilancio dell´occupazione e di un´intera zona". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, esprime la sua soddisfazione per l´acquisizione della parte residua (circa 13.000 metri quadrati, essendo la rimanente già in fase di reindustrializzazione da parte della Iglom) dell´area di proprietà dell´industria americana Eaton che da oggi è diventata pubblica essendo stata acquisita dal Consorzio Zona grazie ad uno stanziamento di 1,8 milioni di euro da parte della Regione Toscana. "Si tratta – ricorda il presidente Rossi – di un percorso iniziato poco più di un anno fa con la firma dell´accordo di programma che aveva lo scopo di favorire la reindustrializzazione dell´area e soprattutto il rientro al lavoro dei 150 addetti ancora disoccupati. Da oggi l´area è immediatamente riutilizzabile perchè libera da vincoli. Mi auguro che gli imprenditori si facciano avanti e che rispondano positivamente all´avviso pubblico che presto verrà emesso".  
   
   
BOLZANO: PIÙ QUALITÀ PER LE AREE PRODUTTIVE, APPROVATI NUOVI CRITERI  
 
 Bolzano, 1 ottobre 2014 - In futuro le aree produttive dovranno diventare un biglietto da visita del territorio. Le premesse sono state definite il 30 settembre dalla Giunta provinciale con l’approvazione di nuovi standard qualitativi: "Puntiamo su concorsi di idee, efficienza energetica, assegnazioni sovracomunali e più verde", ha detto il presidente Arno Kompatscher. Sono più di mille le zone produttive in Alto Adige, la gran parte situata agli ingressi delle aree abitate, rappresentando quindi il primo impatto visivo che si ha con una località. Una prima impressione che purtroppo è positiva solo in pochi casi: "Esistono sicuramente esempi riusciti di zone produttive, ma al momento sono ancora limitati", conferma il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Anche per questo la Giunta provinciale ha definito una serie di standard qualitativi per la progettazione e la realizzazione di aree produttive. "I criteri finora in vigore saranno sostituiti da quelli nuovi, vincolanti a livello provinciale. Maggiore uniformità, meno regole ma più chiare", sintetizza Kompatscher. L´obiettivo è quello di garantire una qualità aggiuntiva già (e soprattutto) nella fase di pianificazione. "Un surplus di qualità che non si traduce in costi maggiori per le imprese, perché puntiamo su incentivi finanziari anziché su nuovi obblighi", sottolinea il Presidente. Così ad esempio saranno corrisposti contributi maggiori sugli oneri di urbanizzazione nei casi di zone produttive pianificate ricorrendo a concorsi (obbligatori per le aree produttive con estensione superiore a 5mila metri quadrati) oppure per aree che considerino soluzioni innovative per una più elevata efficienza energetica. "I contributi saranno aumentati anche nei casi di zone produttive assegnate a livello sovracomunale o quando prevedano più aree verdi di quanto prescritto", aggiunge il presidente Kompatscher. Restando in tema, fondamentalmente le aree produttive dovranno diventare più verdi. Cambia però il principio base: attenzione prioritaria viene posta in futuro sul verde pubblico e meno sul verde privato, per il quale non ci sarà più alcun obbligo. Questo perché l´esperienza ha dimostrato nel corso degli anni che la parte di verde privato subisce spesso un cambio di destinazione. In futuro quindi "le aree produttive estese oltre i 2 ettari dovranno prevedere a verde pubblico fruibile una quota minima del 5% della superficie", spiega Kompatscher. Inoltre gli assiviari principali nelle zone produttive dovranno essere rinverditi. "Questi sono gli standard minimi, chi aumenta questa quota potrà beneficiare di maggiori contributi", conclude il Presidente. Nei nuovi criteri approvati dalla Giunta è contenuta un´ulteriore novità di carattere ecologico: un indice per la riduzione dell´impatto edilizio (Rie). Finora vigeva una regolamentazione rigida sulla permeabilità del suolo, in futuro si applicherà a livello provinciale un indice Rie: un´impresa dovrà sì prevedere una quota minima di superficie verde, ma sarà la stessa azienda a decidere attraverso quali modalità: ad esempio se con il rinverdimento a copertura oppure con spazi verdi esterni.  
   
   
AREZZO: SOSTEGNO AL CREDITO PER PIÙ OCCUPAZIONE: COSÌ SI RILANCIA IL DISTRETTO ORAFO  
 
Arezzo, 1 ottobre 2014 - Cinque chili d´oro per ogni nuovo dipendente, credito in cambio di occupazione: questo il cuore del protocollo tra Regione, Consulta orafa e associazioni di categoria. L´annuncio è stato fatto agli Stati generali dell´oreficeria tenutesi all´auditorium della Camera di commercio. Già 150 i posti di lavoro opzionati, che potranno arrivare entro l´anno a 300. Un modo per rilanciare una zona che sta reggendo alla crisi, anzi sembra avviarsi al rilancio con le sue migliaia di aziende in genere medio-piccole. "I distretti, i vecchi distretti mi vien da dire, tengono in Toscana - ha esordito nel suo saluto ai rappresentanti di categoria il presidente Enrico Rossi -. Questa la verità al di là di tutte le ipotesi contrarie di questi anni. La Regione è vicina come può e come è nei suoi compiti. Due idee hanno funzionato: il sostegno per l´installazione di sistemi di allarme durante il periodo dei furti nelle aziende e il credito sull´oro. Due idee raccolte e realizzate su consiglio dell´ex sindaco Fanfani". "Il credito sull´oro - ha proseguito - rappresenta un doppio messaggio per imprese e giovani in cerca di lavoro in una situazione in cui l´export va in Toscana come nelle migliori situazioni locali in Germania. È la forza produttiva della nostra regione: gli imprenditori di qui reinvestono e la Regione a questi vuole guardare. Come ci sono anche tra i lavoratori quelli che reagiscono e altri che si mettono ad aspettare. La Regione – ha ricordato - metterà a disposizione i finanziamenti europei, i bandi sono già partiti. Le imprese presentino progetti, che saranno esaminati per giudicare quelli validi. Dopodiché le aziende potranno costruire i progetti esecutivi con la sicurezza che hanno possibilità di essere accolti. E poi, ancora, risorse sul risparmio energetico". "Vogliamo essere vicini a chi lavora per la ripresa del Paese - ha concluso Rossi -, anche eliminando, fin dove si può, ostacoli burocratici e impositivi. Entro l´anno con grandi associazioni di categorie puntiamo a un unico sistema di fidi. Significa incidere su un sistema che coinvolge già oggi circa 100mila imprese produttive in Toscana". Progetto 5 kg d´oro per ogni dipendente. Ci sono da parte delle aziende orafe, come già detto,150 posti opzionati che potranno diventare 300. La Regione dà un garanzia gratuita alle imprese, grazie alla quale ottenere dalle banche un prestito d´uso o un mutuo in oro per l´acquisto del prezioso metallo. In cambio le aziende si impegnano a fare un assunzione per ogni 5 kg d´oro acquistato (fino ad un massimo di 15 kg per 3 nuovi dipendenti). Il prestito d´uso avrà una durata di 18 mesi (il mutuo in oro di 5 anni) e sarà garantito all´80% dalla Regione. Le condizioni massime del tasso di interesse sono state definite dalla Regione insieme alle banche nel protocollo d´intesa dello scorso 23 luglio (lo spread per un´impresa buona è fissato al 2,4%). Si tratta dunque di un accordo - quello che sarà firmato oggi - con due obiettivi: incrementare occupazionale legata all´acquisto di oro e argento e quello di favorire l´approvvigionamento di metalli preziosi da parte delle aziende del distretto orafo di Arezzo. Il fondo per le garanzie alle imprese è finanziato dalla Regione con oltre 6 milioni di euro. Tutte le informazioni utili si possono scaricare dal sito www.Toscanamuove.it    
   
   
AOSTA, POLO DI VERRÈS: SEMPRE PIÙ SPAZIO AL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E ALLA COLLABORAZIONE CON LE IMPRESE DEL TERRITORIO  
 
Aosta, 1 ottobre 2014 - Ricerca e imprese sono state protagoniste della giornata “a porte aperte” voluta dalla Regione e dal Politecnico di Torino per presentare le attività e le opportunità offerte dal Polo tecnologico di Verrès e che si è tenuta  presso la sede valdostana dell’Ateneo. L’iniziativa era organizzata in collaborazione con Valle d’Aoste Structure, Unioncamere Piemonte e con la Chambre Valdôtaine. Dopo una mattinata dedicata al seminario Eurotraining - Nuove Tecnologie per la Meccatronica e la Robotica, nel pomeriggio il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, il Pro-rettore del Politecnico di Torino, Laura Montanaro, e l’Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, hanno fatto il punto sulle attività intraprese negli ultimi anni e sulle potenzialità di collaborazione tra aziende del territorio e Politecnico. La presentazione è stata anche l’occasione per incontrare gli studenti e i dottorandi della sede di Verrès. Attualmente, sono circa 70 gli studenti che frequentano i tre anni di studi attivati nella Struttura Decentrata di Supporto agli Studenti con videolezioni on-line e laboratori e tutorato in loco - il primo anno comune a tutti gli iscritti a Ingegneria, il secondo e il terzo solo per il corso di laurea in Informatica – mentre sono una quindicina i dottorandi che frequentano i laboratori per le attività finalizzate alla loro tesi. L’obiettivo dell’incontro è stato principalmente quello di illustrare le potenzialità e le possibili ricadute delle attività del Politecnico di Torino sulle aziende del territorio e recepire le indicazioni della Regione sulle linee di sviluppo. La volontà è di creare un vero e proprio hub per la ricerca e il trasferimento tecnologico, che metta insieme domanda di innovazione e competenze, per rispondere alle richieste delle aziende, anche nell’ottica dei bandi e fondi comunitari Horizon 2020. Come ha evidenziato il Presidente Rollandin «il Polo di Verrès rappresenta un tassello importante dell’offerta formativa presente nella regione ed è complementare agli investimenti che l’Amministrazione ha fatto per l’Università della Valle d’Aosta. Sono due gli elementi vincenti di questo Polo: da un lato la didattica, che si è modernizzata attraverso sistemi innovativi di docenza, di tutoraggio e di confronto con gli studenti, dall’altro la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico, sui quali abbiamo puntato molto e che sempre più interagiscono con il territorio, per un mutuo vantaggio. La presenza in sede di Laboratori di ricerca permette agli studenti di contribuire ad attività condotte con le imprese, riuscendo a ridurre la distanza tra queste e il sistema formativo, che è ciò che il mondo imprenditoriale ci chiede con insistenza». E rivolgendosi agli studenti ha aggiunto «credo che questo sia per voi un indubbio valore aggiunto, perché accanto al grande impegno che il corso di studi vi richiede potete dare un’applicazione pratica a quanto imparate e trovare così nuovo slancio per i vostri studi e per la costruzione del vostro futuro». Il workshop ha permesso di presentare alle imprese i gruppi di ricerca attivi a Verrès, i laboratori e le attrezzature disponibili presso la sede, oltre alle attività e alle competenze specifiche del Laboratorio Interdisciplinare di Meccatronica (Lim) e del Laboratorio Tecnologie Digitali Tridimensionali. La Regione, poi, ha potuto esporre la propria Smart specialization strategy, che contiene linee strategiche e di sviluppo legate anche ai prossimi programmi di finanziamento europei. «Nello specifico, – ha detto l’Assessore Marquis - si tratta di azioni con l’obiettivo di incentivare le imprese della regione a sviluppare la cooperazione, tra di loro e tra il sistema produttivo e quello della ricerca, favorendo l´interazione e la creazione di reti, promuovendo nel contempo la divulgazione scientifica e la cultura dell´innovazione, al fine di aumentare la competitività del sistema Valle d’Aosta, con ricadute positive sull’occupazione locale”. Per venire incontro a queste esigenze, il Politecnico propone da anni un modello consolidato di collaborazione con il mondo aziendale, offrendo competenze che ben si integrano con quelle già presenti sul territorio. La collaborazione con la Regione e Vallée d´Aoste Structure, inoltre, rende l’accesso delle aziende alla sede di Verrès ancora più immediato e costruttivo, coinvolgendo oltre ai Dipartimenti ed ai gruppi di ricerca presenti all´interno del Politecnico, anche tutte le strutture dell’Ateneo preposte a stimolare il trasferimento tecnologico e le relazioni con finanziatori istituzionali, quali ad esempio le regioni e la Comunità Europea. In particolare, infatti, la Regione Valle d’Aosta si propone di accompagnare le proprie imprese nell’accesso ai fondi comunitari Horizon 2020 e, anche in questo ambito, il Politecnico può essere un valido partner per progettazione e attività di ricerca. Il Pro-rettore del Politecnico Laura Montanaro ha così commentato: «alle università tecniche oggi viene chiesto di dare una risposta alle sfide poste dalla società su temi sempre più interdisciplinari. Un’interfaccia unica, come quella che possiamo proporre al territorio come Polo tecnologico di Verrès e come Ateneo nel suo complesso, permette quindi di ottimizzare risorse e attività e di venire incontro alle esigenze di innovazione delle aziende e degli enti partner. Ritengo quindi che questa giornata di confronto sia molto utile per incentivare processi virtuosi di condivisione autentica della conoscenza, facendo davvero sistema con il contesto socio-economico e ringrazio la Regione Valle d’Aosta per la fattiva collaborazione dimostrata in questi anni, che costituisce solido fondamento per proporre una estensione del coinvolgimento reciproco».