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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 15 Gennaio 2015 |
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UN ORGANISMO NON IN GRADO DI SVILUPPARSI IN ESSERE UMANO NON COSTITUISCE UN EMBRIONE UMANO AI SENSI DELLA DIRETTIVA SULLA PROTEZIONE GIURIDICA DELLE INVENZIONI BIOTECNOLOGICHE PERTANTO, LE UTILIZZAZIONI DI UN ORGANISMO DEL GENERE A FINI INDUSTRIALI O COMMERCIALI POSSONO ESSERE, IN LINEA DI PRINCIPIO, OGGETTO DI BREVETTO |
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Lussemburgo, 15 gennaio 2015 - La direttiva sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche prevede che non sono brevettabili le utilizzazioni di embrioni umani a fini industriali o commerciali. Nella sentenza Brüstle del 18 ottobre 2011 la Corte ha rilevato che la nozione di «embrione umano» comprendeva gli ovuli umani non fecondati indotti a dividersi e a svilupparsi attraverso partenogenesi giacché tali ovuli erano, come gli embrioni creati mediante fecondazione di un ovulo, tali da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano. La High Court of Justice (Alta Corte di giustizia del Regno Unito) è stata adita con una controversia che vede la società International Stem Cell Corporation (Isco) opposta all’Ufficio britannico dei brevetti relativamente alla brevettabilità di processi di produzione che includono l’impiego di ovuli umani attivati mediante partenogenesi. Tale giudice chiede alla Corte di giustizia se la nozione di «embrione umano», come interpretata nella sentenza Brüstle, si limiti agli organismi atti ad avviare il processo di sviluppo che conduce ad un essere umano. A tal proposito, il giudice britannico spiega che, secondo le conoscenze scientifiche attuali, organismi come quelli che sono oggetto delle domande di registrazione di brevetto non possono in nessun caso svilupparsi in essere umano. Nella sua sentenza odierna, la Corte dichiara che, per poter essere qualificato come «embrione umano», un ovulo umano non fecondato deve necessariamente avere la capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano. Di conseguenza, il solo fatto che un ovulo umano attivato per partenogenesi inizi un processo di sviluppo non è sufficiente per considerarlo un «embrione umano». Per contro, nell’ipotesi in cui un ovulo siffatto avesse la capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano, esso dovrebbe essere trattato allo stesso modo di un ovulo umano fecondato, in tutte le fasi del suo sviluppo. A tal riguardo, spetta al giudice britannico verificare se, alla luce delle conoscenze sufficientemente comprovate e convalidate dalla scienza medica internazionale, gli organismi che sono oggetto delle domande di registrazione presentate dalla Isco abbiano o meno la capacità intrinseca di svilupparsi in essere umano. |
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MESOTELIOMA: UNA NUOVA TECNICA INDIVIDUA I GENI RESPONSABILI “COSÌ LE TERAPIE A BERSAGLIO SARANNO PIÙ EFFICACI CONTRO IL TUMORE” |
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Torino, 15 gennaio 2015 – Una nuova tecnica mirata per identificare i geni mutati responsabili della ridotta sopravvivenza nel mesotelioma, il tumore associato all’esposizione all’amianto. Si chiama sequenziamento mirato di nuova generazione (Ngs) ed è stato utilizzato per la prima volta dai ricercatori del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino in collaborazione con i colleghi dell’Ospedale San Antonio e Biagio di Alessandria. La scoperta è molto importante perché in questo modo è stato individuato un alto numero di mutazioni geniche, legate alla precoce progressione del tumore e alla riduzione della sopravvivenza. Sarà inoltre possibile valutare il ruolo delle terapie a bersaglio molecolare in una neoplasia particolarmente aggressiva, che presenta tassi di sopravvivenza a tre anni pari all’8%. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Thoracic Oncology, la rivista ufficiale dell’Associazione internazionale per lo studio del carcinoma polmonare (International Association for the Study of Lung Cancer - Iaslc). “Abbiamo utilizzato un approccio mirato – spiega il prof. Giorgio Scagliotti, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e primo autore dello studio - per valutare retrospettivamente alterazioni in 52 geni, fra quelli più frequentemente mutati nei tumori, in 123 pazienti con mesotelioma maligno della pleura in stadio avanzato (Iii e Iv). Il sequenziamento di nuova generazione è un metodo affidabile, si concentra infatti su un gruppo specifico di geni, invece di ricorrere al più complesso sequenziamento dell´intero genoma. Questo procedimento ha il potenziale per descrivere accuratamente il tipo, la posizione e il numero di mutazioni genetiche nel mesotelioma e consente di indentificare associazioni con le caratteristiche del paziente, compresi i dati di sopravvivenza”. Nel 2014 in Italia sono state stimate 1.800 nuove diagnosi di mesotelioma, nella maggior parte dei casi la malattia è diagnosticata quando è già in fase avanzata e le opzioni terapeutiche sono limitate. “Lo stato mutazionale del mesotelioma è molto complesso – sottolinea la prof.Ssa Silvia Novello, oncologa dell’Università di Torino e componente del Comitato esecutivo dello Iaslc - con un elevato numero di alterazioni in geni coinvolti nella riparazione del Dna, nella sopravvivenza delle cellule neoplastiche e nei processi di proliferazione cellulare”. Il mesotelioma continua a provocare decessi nonostante la sua produzione sia cessata nel nostro Paese dal 1992. La latenza infatti può andare da 20 a oltre 45 anni dall’inizio dell’esposizione. Per fare il punto su terapie, prevenzione, assistenza psico-sociale e legale dei malati e ricadute giudiziarie il 29 e 30 gennaio a Bari l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) organizza la Iii Consensus Conference italiana per il controllo del mesotelioma maligno della pleura. “I nostri dati – continua il prof. Scagliotti - non indicano la presenza di una specifica mutazione ‘driver’, cioè in grado di influenzare il comportamento della cellula malata, come si è osservato in alcuni casi di adenocarcinoma del polmone, soprattutto nei non fumatori. Tuttavia nel mesotelioma vi è un accumulo di numerose mutazioni cosiddette ‘temporanee’, che potrebbe spiegare la fase di latenza molto lunga della comparsa clinica della malattia”. Le alterazioni si concentrano essenzialmente nell’ambito di due vie molecolari (quella che coinvolge il gene p53 e i geni concentrati nella via Pi3k-akt). “Alcune – conclude il prof. Mauro Papotti, Ordinario di Anatomia Patologica all’Università di Torino e co-autore dello studio - potranno essere attentamente considerate in futuri studi clinici per valutare il ruolo delle terapie a bersaglio molecolare in questa neoplasia”. |
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LOMBARDIA: FONDAZIONE REGIONALE ´PIVOT´ PER STRATEGIA RICERCA E INNOVAZIONE |
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Milano, 15 gennaio 2015 - Rendere la Fondazione regionale per la Ricerca Biomedica il principale soggetto ´pivot´ della strategia regionale in tema di ricerca e innovazione. E´ questo l´obiettivo che l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini ha ribadito nel corso di una audizione presso la Terza Commissione del Consiglio regionale. Modifica Statuto - Per fare questo, ha chiarito Melazzini, "Regione Lombardia ha messo a disposizione una task force di funzionari, il che permetterà di procedere speditamente alla definizione di un nuovo Statuto e di nuovi regolamenti". "La Fondazione - ha aggiunto l´assessore - sta studiando il lancio di finanziamenti per progetti di diverso genere, in coerenza con la sua ´mission´ fondamentale, che è quella di sostenere e coordinare la ricerca e promuovere azioni di sviluppo biotecnologico". Nerviano Medical Sciences - Rispondendo ad alcune domande sollevate dai membri della Commissione, Melazzini ha ricordato che la Fondazione regionale per la Ricerca Biomedica è un soggetto del sistema regionale ben distinto da Nms (Nerviano Medical Sciences) Group. "Nms Group - ha detto ancora l´assessore - è sicuramente un valore in ambito di ricerca, che può avere ricadute economiche e la sua vera ricchezza è nel capitale umano. Sono convinto che Nms sarà in grado di camminare e sostenersi con le proprie capacità. Ci sono tutte le potenzialità perché questo avvenga". |
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SANITÀ, NUOVO PIANO REGIONALE PREVENZIONE 2014-2018: MARTEDÌ 20 A VILLA UMBRA SI AVVIA PROGETTAZIONE PARTECIPATA |
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Perugia, 15 gennaio 2015 - La Regione Umbria - Direzione Salute e Coesione sociale della Regione Umbria, attraverso il Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare, avvierà martedì 20 gennaio presso la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, a partire dalle ore 9, la progettazione partecipata per il nuovo Piano regionale della Prevenzione ("Prp") 2014-2018. All´incontro è previsto l´intervento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Come previsto dal Piano nazionale della Prevenzione 2014-2018, approvato con intesa del 13 novembre 2014, la stesura del Piano regionale della Prevenzione 2014-2018 da parte di ciascuna Regione non deve essere considerato un semplice atto di programmazione, ma un vero e proprio processo di progettazione partecipata, attraverso il quale coinvolgere non solo gli operatori sanitari, ma tutte le risorse presenti nella comunità e nei territori, come i Comuni, la Scuola, le forze imprenditoriali, le rappresentanze sindacali, fino alle associazioni di volontariato, nella definizione di progetti e interventi finalizzati ad ottenere obiettivi di salute. Secondo il programma, apriranno i lavori la presidente della Regione, Catiuscia Marini, e l´amministratore unico della Scuola umbra di Amministrazione Pubblica, Alberto Naticchioni. Saranno presenti, inoltre, Emilio Duca, direttore regionale Salute e Coesione sociale, e Maria Donata Giaimo, dirigente Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare, per illustrare le linee programmatiche del nuovo Piano sanitario regionale e del Piano regionale della prevenzione 2014-2018. Saranno costituiti gruppi di lavoro che animeranno il percorso partecipativo e proseguiranno nei tre mesi successivi il processo di progettazione coordinato dalla Scuola Umbra. L´attività è rivolta a tutti i soggetti che operano nell´ambito della prevenzione e della promozione della salute, in particolare nelle strutture e nei servizi delle Aziende sanitarie locali - Responsabili di Distretto e dei Centri di salute, dirigenti dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione, operatori dei servizi screening, servizi per le dipendenze, Consultori familiari e dei servizi di Igiene mentale, a quanti si occupano di epidemiologia e sistemi di sorveglianza, formazione, comunicazione istituzionale ed educazione alla salute, ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta. Tra i principali portatori di interesse coinvolti ci sono l´Università, l´Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, l´Ufficio Scolastico Regionale, il Comitato paritetico regionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro, le Reti per la promozione della salute, l´ Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), la Protezione civile, gli Ordini professionali, le Associazioni di categoria, il Sindacato dei Pensionati, la Consulta degli immigrati, il Centro per le Pari Opportunità, le Associazioni di volontariato, l´associazione di volontariato e di promozione sociale (Auser), il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) e l´Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp). |
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RIFORMA SANITÀ IN LOMBARDIA, RELAZIONI REGOLARMENTE INVIATE AL CONSIGLIO REGIONALE |
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Milano, 15 gennaio 2015 - "Riguardo ai rilievi formali espressi sulla proposta di legge di riforma del sistema socio-sanitario dalla commissione regionale per la Sanità il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni si è confrontato con il presidente della Commissione regionale per la Sanità Fabio Rizzi, spiegandogli che sia la relazione tecnica che quella economico-finanziaria allegate alla proposta di legge sono state regolarmente inviate alla Presidenza del Consiglio Regionale nei giorni scorsi". Lo scrive una nota di Regione Lombardia. Riforma Trasmessa Il 30 Dicembre - "Inoltre il presidente Maroni - prosegue la nota - ha fatto presente che la proposta di legge di riforma del Sistema socio-sanitario è stata approvata dalla Giunta regionale il 23 dicembre e trasmessa al Consiglio regionale il 30 dicembre, mentre il nuovo regolamento del Consiglio regionale è entrato in vigore il primo gennaio". Ok A Modifiche Formali Volute Da Regolamento - "Tuttavia il presidente Roberto Maroni - si legge ancora nella nota - ha dato la sua disponibilità, come atto di cortesia per evitare mere questioni formali, ad apportare le modifiche richieste dal nuovo regolamento del Consiglio regionale al testo della proposta di legge di riforma del Sistema socio-sanitario, modifiche che verranno apportate già nella seduta della Giunta regionale di venerdì 16 gennaio, per venire in tal modo incontro alle nuove esigenze del Consiglio regionale e risolvere la questione subito". Si Dissipano Le Nebbie Strumentali - "Ho appreso con assoluto favore - spiega a sua volta il presidente della Commissione regionale per la Sanità, Fabio Rizzi - il chiarimento fornitomi dal presidente Roberto Maroni, che ringrazio per la buona volontà dimostrata con l´offerta di effettuare le modifiche formali richieste dal nuovo regolamento. In questo modo si dissipano tutte le nebbie strumentalmente create in Commissione da alcuni gruppi politici e così la prossima settimana l´iter legislativo della proposta di legge potrà riprendere in maniera assolutamente regolare". Venerdi´ Tavolo Maggioranza Presieduto Da Maroni - "Così come concordato nella riunione dei capigruppo che si è tenuta l´altro ieri - prosegue la nota di Regione - venerdì prossimo, 16 gennaio, alle ore 13, si insedierà il tavolo tecnico-politico di maggioranza che accompagnerà la discussione della riforma del sistema socio-sanitario lombardo. Di questo tavolo faranno parte un rappresentante per ogni gruppo politico di maggioranza, il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani e l´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari Opportunità Maria Cristina Cantù. Il Tavolo sarà presieduto personalmente dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni". In Tempi Brevissivimi Integrazione Per Nuove Procedure - "Il segretario generale di Regione Lombardia Andrea Gibelli - conclude la nota -, interloquendo con il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo - ha concordato che, in tempi brevissimi, contrariamente alle voci che hanno invaso il campo della Commissione Sanità, verranno forniti nelle forme proprie tutti gli elementi a chiarimento e integrazione delle nuove procedure formali adottate di recente, per avviare così brevissimamente l´iter del provvedimento di riforma della legge del Sistema socio-sanitario". |
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LAZIO, AUTISMO: PARTE LA RETE ASSISTENZIALE PER MIGLIORARE I SERVIZI |
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Roma, 15 gennaio 2015 - La Regione ha recepito ufficialmente con delibera della Giunta le Linee guida della Conferenza Stato-regioni per la promozione dell´assistenza nel settore dell´autismo e dei cosiddetti Disturbi pervasivi dello sviluppo. L´obiettivo è quello di investire sul miglioramento dell´offerta socio-sanitaria con una rete assistenziale regionale integrata. Per sostenerla la Regione provvederà con uno stanziamento di 688mila euro. Una presa in carico integrata e continuativa per favorire l´integrazione tra sociale e sanitario e la collaborazione del mondo della scuola. Per assicurare al meglio i servizi la Regione ha costituito un Tavolo tra i diversi assessorati che coinvolge Politiche sociali, Sanità e Formazione e scuola. Indicazioni operative e vincolanti a tutti gli operatori e alle strutture sanitarie e sociali impegnate per la diagnosi, la presa in carico e la cura dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico: l’ottica è quella di un coordinamento massimo che deve esserci tra le diverse competenze. Tra le altre cose la Regione procederà anche con l´individuazione dei centri di riferimento specializzati per l´integrazione socio-sanitaria di questi pazienti. "Vogliamo stare accanto a chi soffre di queste patologie e soprattutto alle famiglie, che spesso vengono lasciate sole", lo ha detto, Rita Visini, assessore alle Politiche sociali e allo sport, che ha aggiunto: la rete regionale ci consentirà di investire soprattutto sulla diagnosi precoce, che è fondamentale per un trattamento efficace dei disturbi dello spettro autistico, e per fare questo coinvolgeremo i pediatri di libera scelta e promuoveremo l´utilizzo di sistemi di screening". |
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DA ROMA PRIMO OK ALLA REVISIONE DELLA RETE OSPEDALIERA, ASSESSORE PIMEONTE: COMINCEREMO PRESTO AD ASSUMERE. VENERDI´ INCONTRO I DIRETTORI DELLE AZIENDE CON I PRONTO SOCCORSO IN CRISI |
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Torino, 15 gennaio 2015 - Prime, positive notizie da Roma dove questa mattina il direttore dell’assessorato regionale alla sanità, Fulvio Moirano, ha illustrato il contenuto della delibera di revisione della rete ospedaliera del Piemonte incontrando il direttore generale della programmazione sanitaria, Renato Botti, e la responsabile del sistema nazionale di verifica e controllo sull´assistenza sanitaria (Siveas), Lucia Lispi. “I vertici tecnici del ministero - spiega Moirano - hanno condiviso l’impianto alla base della delibera della Giunta Chiamparino sulla revisione della rete ospedaliera, ispirata alla massima sicurezza dei malati attraverso la riduzione della frammentazione dei servizi. Ci hanno chiesto il cronoprogramma dell’attuazione nell’arco dei prossimi due anni, compreso il dettaglio dell’attivazione delle strutture complesse non legate all’emergenza oggi di competenza delle singole Asl: il Ministero è interessato a che il risultato in Piemonte entro la fine del 2016 sia raggiunto nel suo insieme e quindi i margini di manovra per piccoli spostamenti e correzioni all’interno delle tabelle sulla dislocazione delle varie specialità sono assolutamente ammissibili. La formulazione di alcune prescrizioni completerà a giorni il parere tecnico del Ministero della Salute, che verrà formalizzato la prossima settimana dopo l’incontro con i tecnici del Ministero delle Finanze che si occupano di conto annuale e personale”. “E’ davvero un’ottima notizia – commenta da Torino l’assessore alla sanità Antonio Saitta – che aspettavamo per poter confermare ai territori e ai loro sindaci le intese che stiamo raggiungendo in questi ultimi giorni sulle necessarie integrazioni ed aggiustamenti alla delibera, sempre a saldo zero di costi e tempi”. “Sulla complessa situazione che da tempo ormai vivono molte aziende ospedaliere in crisi per la mancanza di personale - aggiunge Saitta - il direttore Moirano aveva per oggi un mandato preciso: spiegare le nostre ragioni al Ministero dell’Economia, che verifica passo passo il nostro rispetto del piano di rientro dal debito. Da anni ogni legge finanziaria ripete che la spesa per il personale delle pubbliche amministrazioni comprese le aziende sanitarie debba essere ridotta dell’1.4% rispetto alla spesa effettuata nel corso dell’anno 2004 (cioè per il personale delle Asl in Piemonte, sul totale di 2 miliardi e 700 milioni di euro circa una riduzione di 38 milioni di euro): in Piemonte questo obiettivo non era mai stato raggiunto e solo in queste ultime ore i conteggi provvisori ci hanno confermato che a fine 2014 invece il contenimento per la prima volta c’è stato. Per questo abbiamo titolo ed argomenti per chiedere ed ottenere dal tavolo Massicci la modifica del programma operativo di rientro dal debito sanitario che da ormai oltre quattro anni ci impone quell’odioso blocco del turnover del personale (sanitario e non) e che di fatto ha gravato in particolare su medici ed infermieri dei nostri ospedali. Moirano oggi stesso ha avviato un primo passaggio con il dirigente del Mef Angela Adduce”. “Per la prima volta vediamo davvero la possibilità di dare risposte concrete sull’emergenza del personale, in particolare infermieristico” commenta Saitta che ha già convocato per venerdì mattina i cinque direttori generali delle aziende sanitarie con i pronto soccorso maggiormente in crisi: Molinette, Martini, Mauriziano, San Giovanni Bosco/maria Vittoria di Torino e Rivoli. “Con Zanetta, Briccarello, Brignoglio, Dall’acqua e Cosenza – dice l’assessore – intendo verificare le modalità per rispondere alle richieste di offrire più spazi e soprattutto più posti letto ai pronto soccorso maggiormente affollati per evitare lo stazionamento nei corridoio di barelle per giorni e giorni. Inoltre con i vertici delle aziende avvierò un censimento sulle necessità di incrementare il personale delle aree dell’emergenza-urgenza. Non dovrà accadere che le prime possibili assunzioni di infermieri vengano destinate a servizi non di reale emergenza”. In conclusione, Saitta precisa che per accelerare il più possibile lo sblocco del turnover si sta valutando la possibilità di attingere da graduatorie aperte presso alcune aziende sanitarie che hanno espletato negli ultimi tempi concorsi per infermieri. |
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PREVENZIONE, AL VIA IN LIGURIA LE ISCRIZIONI PER IL PROGETTO “UN TUFFO NELLA SALUTE”. 100 OVER 60 AVVIATI GRATUITAMENTE ALL´ATTIVITÀ SPORTIVA |
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Genova, 15 Gennaio 2015 - Partono le iscrizioni per il progetto “Un tuffo nella salute” proposto dagli assessori regionali allo sport e alla salute Matteo Rossi e Claudio Montaldo, in collaborazione con Uisp, Unione Italiana sport per tutti, per avviare gratuitamente 100 over 60 all’attività sportiva. L’obiettivo è quello di contrastare la sedentarietà e i suoi effetti negativi sulla salute dei cittadini e nello specifico valutare i benefici cardiovascolari e psico-sociali del nuoto nella popolazione con piu’ di 60 anni. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Liguria e promossa dal comitato regionale Uisp Liguria e dalla Asl 3 Genovese, attraverso la struttura cardiologica Utic dell’ospedale Padre Antero di Genova, si rivolge a 100 cittadini che per sei mesi nuoteranno due volte alla settimana, nelle piscine del Lago Figoi di Borzoli e dei Delfini Acquacenter di Prà. I soggetti coinvolti verranno monitorati da medici cardiologi e dello sport, dall’inizio dell’attività sportiva, fino al termine del periodo per misurare gli effetti e valutare i benefici che l’attività sportiva ha prodotto. I primi 100 soggetti iscritti, ultra 60enni, sani e cardiopatici, prevalentemente residenti nel territorio del Medio Ponente e del Ponente genovese, effettueranno una visita medica cardiologica iniziale, prima dell’avvio dell’attività sportiva. Seguiranno poi un programma semestrale di attività natatoria, con personale tecnico abilitato dell’associazione sportiva Nuotatori Rivarolesi. Al termine dei 6 mesi verrà effettuata una visita medica cardiologica da analizzare e comparare con la visita iniziale. Tutte le attività non prevedono alcun costo per i partecipanti. “Al termine di questa prima sperimentazione – fanno sapere i due assessori – amplieremo a livello regionale l’iniziativa, in un’ottica anche di mantenimento dei malati cronici in condizioni di vita buone”. Il periodo di svolgimento del progetto, fissato in mesi 6, è previsto da febbraio 2015 a luglio 2015. Piscina Lago Figoi My Sport 2 Ssd Genova Borzoli – appuntamenti (da 45’) 2 volte/settimana: lunedì e giovedì (turni disponibili: 9.00-9.45 o 9.45-10.30 o 10.30-11.15). Piscina I Delfini Aquacenter Gs Aragno Genova Prà – appuntamenti (da 45’) 2 volte/settimana: martedì e venerdì (turni disponibili: 9.00-9.45 o 9.45-10.30 o 10.30-11.15). Per avere informazioni e iscriversi: Segreteria Nuotatori Rivarolesi Asd tel. 333.67.77.952 (da lunedì a venerdì ore 10.00/20.00) tel. 010.65.32.971 (lunedì-mercoledì-giovedì ore 15.00/20.00). |
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DISABILI: SCLOCCO A "PESCARA CITTA´ INCLUSIVA" |
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Pescara, 15 gennaio 2014 - L´assessore al Sociale, Marinella Sclocco, ha partecipato ieri mattina, in Piazza Salotto a Pescara, alla manifestazione "Pescara città inclusiva", promossa dalle Commissioni Comunali Politiche Sociali e Grandi Infrastrutture e dall´Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Pescara inerente l´abbattimento delle barriere architettoniche. La manifestazione è nata da una proposta dell´Associazione Carrozzine determinate. "Seguiamo e seguiremo con attenzione tutto ciò che proviene dal mondo della disabilità ? dichiara l´Assessore - ben consapevoli che le politiche del welfare possono contare oggi su disponibilità finanziaria sempre contingentate"."Nonostante questo ? prosegue Sclocco - abbiamo in pochi mesi aperto i tirocini ai disabili per la prima volta in Abruzzo, abbiamo messo il doppio dei fondi sulla vita indipendente ed inizieremo a breve un lavoro di consultazione per scrivere insieme il nuovo Piano sociale integrato con la Sanità. Altro obiettivo sarà attivare la Consulta sulle barriere fisiche delle citta. A volte ? conclude l´Assessore - il problema non è di fondi ma di civiltà: quando si cantierizzano strade e piazza è assurdo non pensarle a portata di bimbo e di disabile". |
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SPORT, VELA: AL VIA LA QUINDICESIMA EDIZIONE DEL PRIMAZONA WINTER CONTEST |
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Genova, 15 Gennaio 2015 - Scatta nel prossimo fine settimana, a Genova, l´appuntamento con il Primazona Winter Contest. La quindicesima edizione della rassegna velica invernale, promossa dalla Regione Liguria, si svolgerà nell´ambito di 3 week end, nelle acque del lido di Albaro, con l´organizzazione delle Società Veliche Genovesi, il supporto logistico dello Yacht Club Italiano e il coordinamento del Comitato I Zona Fiv-liguria. Sono protagoniste le classi 470, 420 e D-one (sabato 17 e domenica 18 gennaio), Optimist (sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio) e Laser (sabato 14 e domenica 15 febbraio). Cinquanta gli equipaggi attesi nel primo fine settimana di regate. Sempre grande attenzione avvolge la D-one. Nuova, molto spettacolare ed acrobatica, nasce da un´idea di Luca Devoti (vincitore del premio "Progettista dell´anno dell´anno 2010"). Si prevede, sia per la D-one sia per la 470, una presenza di una decina di equipaggi provenienti dalla Liguria e dalle regioni limitrofe. Disegnata nel 1963 dall´architetto francese André Cornu, la classe olimpica 470 deve invece il suo nome alla sua lunghezza fuori tutto espressa in centimetri. L´emblema della classe è la scritta 470, stilizzata secondo una forma particolare, descritta nelle regole, che deve essere riprodotta in blu scuro nella parte alta della vela principale (randa). È dotata di randa, fiocco e spinnaker. Trenta, invece, i 420, con una nutrita flotta in arrivo dal lago di Como e dalla Svizzera. Quest´imbarcazione, in produzione dal 1960, è dotata di regolazioni tecniche per l´albero (ghinda, strallo, sartie e crocette) e per la forma delle vele (vang, cunningham e tesabase). Come il 470, l´equipaggio è composto da due persone (prodiere con trapezio) ma può esser anche misto, non solo maschile o femminile. Due settimane dopo, la classe giovanile per eccellenza, l´Optimist, catapulterà a Genova circa 80 partecipanti da tutto il Nord Italia. È utilizzata da principianti o velisti con età compresa tra i 6 e i 13 anni e peso inferiore ai 55 kg. La bandiera raffigura il simbolo della barca su sfondo bianco per gli juniores e giallo per i cadetti. L´optimist ha solo una vela, la randa, che, a differenza delle altre, non è triangolare, ma ha la forma di un trapezio rettangolo con la base maggiore bombata. Nell´ultimo week end, invece, attesa per una settantina di equipaggi Laser. Condotta da una sola persona, quest´imbarcazione è dotata di un´unica vela e di una deriva mobile. L´albero è composto da due pezzi uniti, senza sartiame, incastrato in una scassa. Variando le dimensioni della vela e dell´albero, mantenendo lo stesso scafo, si ottengono le tre diverse classi che si potranno seguire durante il Primazona Winter Contest: standard, classe olimpica maschile, con vela di 7,06 mq, radial, classe olimpica femminile con vela di 5,7 mq con taglio radiale degli sferzi e 4.7, barca di iniziazionecon vela di 4,7 mq. Sei giornate di sfide e di emozioni, legate dalla possibilità di vincere la Super Coppa Winter Contest sarà assegnata alla migliore squadra con la somma dei migliori punti in classifica generale nelle varie Classi. Vela come sport ma anche e soprattutto come opportunità per valorizzare il profilo turistico della Liguria in un periodo di bassa stagione. Molte persone, in arrivo da fuori Regione, avranno la possibilità di visitare anche il patrimonio culturale della città di Genova. Per tale ragione, sulla pagina ufficiale dell´evento, sono presenti anche i link d´accesso ai siti di Strada Nuova e i suoi Musei, i Palazzi dei Rolli, Galata Museo del Mare, La Lanterna, L´acquario, Porto Antico, Centro Storico e La città dei bambini e dei ragazzi. |
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SPORT/CULTURA: REGIONE FVG INVESTIRÀ RISORSE IN CARNIA |
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Tolmezzo, 15 gennaio 2015 - La Regione investirà risorse sulla Carnia, favorendo e sostenendo, come ha spiegato l´assessore a Sport e Cultura, Gianni Torrenti, nel corso di un incontro a Tolmezzo con il sindaco Francesco Brollo e l´assessore comunale alla Cultura, Marco Craighero, l´attività culturale e sportiva a tutto vantaggio dello sviluppo complessivo del territorio. Torrenti ha valutato e condiviso con la municipalità del capoluogo carnico la programmazione annuale degli eventi, in particolare quelli con maggiore potenzialità di richiamo turistico, ma anche le necessità di adeguamento e miglioramento degli impianti sportivi. "Dedicheremo la giusta attenzione alla Carnia - ha ribadito Torrenti, sottolineando le specifiche e virtuose modalità di assegnazione delle risorse a disposizione - ed è molto utile avviare insieme il percorso di individuazione e calendarizzazione delle manifestazioni a più ampio respiro". |
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