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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Gennaio 2015
PASSARE A ELETTRODOMESTICI EFFICIENTI DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO UN GRUPPO DI RICERCATORI FINANZIATI DALL’UE HA SVILUPPATO UNA PIATTAFORMA SOFTWARE ONLINE PER AIUTARE CHI PROGETTA ELETTRODOMESTICI A RENDERE QUESTI PRODOTTI PIÙ EFFICIENTI DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO.  
 
Bruxelles, 20 gennaio 2015 - L’integrazione di considerazioni ambientali nei prodotti e nei dispositivi domestici richiede una pianificazione lungo ogni fase della progettazione, questo è stato il tema di un webinar tenutosi recentemente. Organizzato dal progetto G.en.esi, finanziato dall’Ue, il webinar ha presentato nuovi modi di sostenere lo sviluppo di prodotti realizzabili dal punto di vista commerciale ed efficienti dal punto di vista dei costi con un impatto ambientale significativamente ridotto. Questo era essenzialmente l’obiettivo principale del progetto G.en.esi. Il progetto, che dovrebbe concludersi a gennaio 2015, ha sviluppato una piattaforma di ingegneria del software per migliorare il design ecologico e la sostenibilità della produzione di prodotti elettronici e meccanici. Qui i produttori possono trovare strumenti che li aiutano a valutare le soluzioni tecniche nelle prime fasi della progettazione e a stimare il loro impatto su tutto il ciclo vitale del prodotto. Il consumo di energia è diventato una considerazione chiave per chi fabbrica prodotti. Il settore residenziale/domestico rappresenta circa il 20 % del consumo globale di energia e le emissioni di gas serra provenienti da questo settore superano il 35 %. Gli elettrodomestici contribuiscono in larga misura a questo consumo di energia. È per questo che l’Ue ha adottato provvedimenti per ridurre il consumo di energia nelle case. All’inizio di quest’anno, sono entrate in vigore nuove misure sull’efficienza energetica che secondo la Commissione europea faranno risparmiare la stessa quantità di energia attualmente consumata da 11 milioni di abitazioni e faranno risparmiare ai consumatori 45 euro per nucleo familiare in bollette. Queste misure comprendono etichette energetiche per gli elettrodomestici per cucinare e i prodotti venduti online, nonché requisiti di stand-by automatico per dispositivi connessi e macchinette del caffé. Il progetto G.en.esi è quindi rivolto a un vero bisogno della produzione. I produttori di elettrodomestici devono prendere in considerazione gli aspetti ecologici quando progettano nuovi prodotti e allo stesso tempo hanno bisogno di rimanere competitivi per quanto riguarda i costi. Il progetto stima che le decisioni prese all’inizio della progettazione, durante la fase concettuale per esempio, influenzano tra il 70 e l’80 % del costo totale del prodotto, è quindi chiaramente fondamentale che tutte le decisioni siano decisioni informate. Benché esistano già strumenti di software avanzati per aiutare i progettisti nelle loro scelte funzionali, strutturali ed estetiche, non esistono strumenti facili da usare per la valutazione ambientale. La piattaforma software del progetto colma questa lacuna, aiutando chi progetta il prodotto a fare scelte di progettazione ecologiche senza perdere di vista i costi. Inoltre, la piattaforma può essere completamente integrata con altri strumenti di progettazione e sviluppo, come per esempio il Cad. Anche se l’approccio proposto è rivolto principalmente al settore degli elettrodomestici, può facilmente essere estesa ad altri prodotti meccatronici. Il progetto ha contribuito inoltre agli standard internazionali di eco-design suggerendo regole e linee guida per gestire il processo di progettazione di prodotti ecosostenibili. Al webinar, tenuto il 12 gennaio 2015, hanno partecipato circa 30 esponenti del modo accademico e industriale. L’evento è iniziato con un introduzione al progetto G.en.esi, seguita da una dimostrazione degli strumenti software attualmente in fase di sviluppo. Il webinar si è concluso con una sessione di domande e risposte condotta da Helen Cornwell dell’Università di Bath, uno dei più importanti partner del progetto G.en.esi. Per ulteriori informazioni, visitare: G.en.esi http://genesi-fp7.Eu/    
   
   
LEGALITÀ: ATTIVA DA OGGI LA PIATTAFORMA “WHISTLEBLOWING” PER LE SEGNALAZIONI ON-LINE DI ILLECITI MILANO TRA I PRIMI COMUNI IN ITALIA AD AVVIARE QUESTA INIZIATIVA CON TRANSPARENCY INTERNATIONAL E AVVISO PUBBLICO. INIZIATA ANCHE LA FORMAZIONE DI 5 MILA DIPENDENTI  
 
Milano, 20 gennaio 2015 – Il Comune di Milano è sempre più in prima linea nelle attività di contrasto e prevenzione dei fenomeni di corruzione, a tutela dell’etica e della legalità nella pubblica Amministrazione e dell’interesse dei cittadini. Palazzo Marino ha attivato da oggi la piattaforma informatica dedicata al “whistleblowing”, ossia alla possibilità per i dipendenti comunali di segnalare on line, con garanzia di anonimato, un illecito, un’illegalità o un’irregolarità lesivi dell’interesse pubblico. L’attivazione della piattaforma “whistleblowing” in un’apposita sezione della intranet comunale è un ulteriore tassello del Piano triennale di prevenzione della corruzione del Comune di Milano, approvato dalla Giunta il 31 gennaio 2014 su proposta del Segretario generale in qualità di responsabile anticorruzione e trasparenza del Comune. La segnalazione, effettuata in buona fede, deve essere circostanziata, pena la decadenza della segnalazione stessa, e deve riguardare comportamenti che possano arrecare un pregiudizio patrimoniale e un danno di immagine all’ente che eroga servizi alla città e ai cittadini. In quest’ottica quindi, il “whistleblowing” rappresenta un’opportunità di miglioramento sia organizzativo sia soprattutto etico per chi svolge quotidianamente il proprio lavoro al servizio della città. Si tratta di una procedura prevista dalla legge nazionale n. 190/2012, secondo cui “fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell´articolo 2043 del codice civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti (o all’Autorità nazionale anticorruzione Anac (come disposto con legge n. 144/2014), ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia”. Attraverso la piattaforma on-line, la segnalazione viene indirizzata all’Organismo di Garanzia, che la verifica e dà avvio alle attività istruttorie. L’organismo di Garanzia, nominato dal Sindaco lo scorso 24 settembre, è composto da soggetti di riconosciuta autorevolezza ed esperienza: i Presidenti di due associazioni impegnate da anni nella formazione civile e nella lotta alle mafie, quali Transparency International con Virginio Carnevali e Avviso pubblico con Roberto Montà e il vice Segretario generale vicario del Comune di Milano Mariangela Zaccaria, tutti con incarico triennale non rinnovabile. Va sottolineato che l’accesso alla piattaforma rende criptati tutti i dati inseriti da chi effettua la segnalazione, e che non viene tracciato il traffico determinato dall’accesso e dalla navigazione nella piattaforma stessa. Quest’ultima, quindi, coniuga il requisito imprescindibile della riservatezza e della garanzia dell’anonimato con quello dell’accessibilità e della sicurezza tramite alcuni meccanismi fondamentali: la non rintracciabilità del segnalante, la presenza di un protocollo informatico sicuro, la mail del segnalante criptata e nascosta agli amministratori del sistema, l’assenza di log di accesso registrato sul sistema informatico nel quale è inserita la piattaforma. La segnalazione, inoltre, è sottratta al diritto d’accesso. Per i dipendenti del Comune privi di una postazione informatica viene messa a disposizione, in via sperimentale, una postazione dedicata all’accesso generalizzato alla rete intranet presso la Direzione Centrale Risorse umane, Organizzazione e Servizi generali. Accanto alla piattaforma informatica, il Comune ha avviato anche un programma di formazione rivolto a circa 5 mila dipendenti (tra dirigenti, responsabili di servizio e persone inserite negli ambiti “a rischio corruttivo”) con due obiettivi: favorire la sempre maggior diffusione e condivisione delle tematiche della trasparenza e dell’anticorruzione e dare continuità alla sinergia che ha caratterizzato l’attività di tutta la struttura organizzativa nella predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione.  
   
   
VITERBO - METTERSI IN RETE: ALLE IMPRESE ORA BASTA UNA FIRMA DIGITALE  
 
Viterbo, 20 gennaio 2015 - Fare sistema per gli imprenditori diventa più semplice, grazie alla possibilità dall’8 gennaio scorso di costituire reti di impresa senza la necessità dell’atto notarile. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti definito che un contratto di rete può essere sottoscritto direttamente tramite firma digitale dei rappresentanti delle imprese partecipanti (dando così attuazione a quanto previsto dall’art. 3 comma 4-quater della legge 134/2012 sulla trasmissione dei contratti di rete al Registro delle imprese). In tal senso Infocamere - la società di informatica delle Camere di Commercio – ha realizzato un software che in modo semplice, guidato e veloce, consente di predisporre per via telematica un contratto di rete secondo i dettami della normativa vigente accessibile al sito contrattidirete.Registroimprese.it A quasi cinque anni dalla costituzione della prima rete, le imprese oggi coinvolte a livello nazionale sono circa 9.700 (dall’edilizia alla sanità, dal tessile alle nuove tecnologie), per un numero totale di contratti che al primo gennaio 2015 ha toccato quota 1.927. Per favorire la creazione di Reti di impresa anche nella Tuscia, che al momento vede solo 24 imprese coinvolte prevalentemente nei settori agroalimentare e arredo casa, la Camera di Commercio di Viterbo mette a disposizione degli imprenditori lo Sportello Reti d’impresa, per dare impulso alla creazione delle reti d’impresa, quanto mai necessarie in un tessuto imprenditoriale caratterizzato da micro e piccole imprese. L’obiettivo è quello di aiutare gli imprenditori dalla definizione dell’idea progettuale alla stipula del contratto di rete, ovvero accordi tra aziende duraturi e funzionali, che possano offrire servizi più completi, partecipare a bandi impegnativi, spuntare prezzi migliori dai fornitori, avere flussi di lavoro costanti, investire sull’innovazione e il trasferimento tecnologico, a posizionarsi su mercati nazionali e internazionali. Per informazioni e supporto contattare lo Sportello Reti d’impresa:  tel. 0761234457.  
   
   
INNOVAZIONE:D´ALFONSO INCONTRA I DIGITAL CHAMPIONS D´ABRUZZO IL PRESIDENTE: IL DIGITALE E´ GRANDE RISORSA PER DEMOCRAZIA  
 
Pescara, 20 gennaio 2015 - Nello scorso novembre, a Roma, il Premier Matteo Renzi ha tenuto a battesimo i primi 100 "digital champions" italiani o "attivisti digitali", come li ha definiti Riccardo Luna, il giornalista incaricato ufficialmente dal Governo italiano di sviluppare la frontiera del digitale. Ieri mattina, a Pescara, il presidente dela Giunta regionale, Luciano D´alfonso, ha incontrato, in Regione, i "digital champions" abruzzesi per disegnare un percorso che aiuti le Istituzioni ad abbattere il digital divide e fare in modo che il maggior numero possibile di cittadini si avvalga delle potenzialità del web. D´alfonso è stato tra i primi presidenti di Regione a credere in questa sfida ed il primo a stabilire un contatto diretto con questi ambasciatori dell´innovazione. "Il mio intento - ha rivelato il Presidente - è quello di arrivare a concepire una normativa specifica di riferimento individuando anche delle risorse ad hoc che favoriscano una sorta di "inseminazione artificiale" soprattutto rispetto alla necessità delle piccole imprese di sviluppare il digitale. Senza tralasciare il profilo delle pubbliche amministrazioni dove, come nel caso della Regione Abruzzo, - ha ricordato il Presidente - montagne di denaro pubblico, nel corso degli ultimi anni, sono state indirizzate a beneficio degli squali delle global service senza produrre il benchè minimo risultato. Tanto è vero - ha proseguito - che abbiamo ancora oggi ben quattro livelli di infrastrutturazione informatica che non dialogano tra loro generando costi e inefficienze da capogiro". I campi di applicazione di queste figure, istituite dall´Unione europea nel 2012, sono molteplici: dall´alfatizzazione informatica di adulti e bambini al monitoraggio sulla diffusione della banda larga e del wi-fi, dal supporto agli Enti locali nel processo di sburocratizzazione alla funzione di stimolo alle stresse Istituzioni per rendere il maggior numero di servizi a portata di click. "Una Regione che voglia compiere un salto nel futuro producendo ricchezza - ha sottolineato il presidente della Giunta - non può prescindere, a mio avviso, dal coinvolgimento di professionalità come i digital champions che uniscono padronanza delle tecnologie ad una visione d´insieme che può rappresentare un supporto di grande valenza per chi la responsabilità politica delle scelte. Il digitale - ha concluso - è una grande risorsa della democrazia ma soprattutto una grossa opportunità da cogliere al volo". Questi i nomi dei "digital champions" abruzzesi intervenuti all´incontro con il presidente: Tommaso Spagnoli (Pescara), Domenico Di Francescantonio (Ortona), Sara Cicchelli (San Valentino in Abruzzo Citeriore), Giuseppe Luca Propato (Montesilvano), Caterina D´ortona (Torino Di Sangro), Pina Manente (Teramo), Eleonora Passaretti (Pacentro) ed Ezio Bianchi (L´aquila). A breve un nuovo incontro per definire strategie operative e realtivi campi di azione.  
   
   
TELELAVORO: LA BOCCONI STUDIA IL MODELLO TRENTINO  
 
Trento, 20 gennaio 2015 - Anche l´Università Bocconi di Milano ha iniziato in questi giorni ad analizzare il progetto "Telepat", per presentarlo come best practice italiana all´interno del progetto di ricerca Lipse finanziato dall´Unione Europea sull´innovazione sociale nel settore pubblico. Un riconoscimento importante, che si aggiunge al premio "Smart Working Awards 2014", assegnato alla Provincia autonoma di Trento lo scorso mese di ottobre durante il Convegno promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano proprio per il progetto sul telelavoro. Ad oggi sono 48 le strutture provinciali coinvolte per 240 postazioni di telelavoro attive, distinte in tre diverse modalità: 117 telelavoratori domiciliari, 94 in telecentro e 29 dirigenti/direttori in modalità "telelavoro mobile". Queste i telecentri: Rovereto (2 sedi), Cles (2 sedi), Borgo Valsugana, Tione, Arco, Levico, Mezzocorona, Cembra, Pergine Valsugana e Grigno. Nel corso del 2015 si concluderà la fase sperimentale di questo progetto, avviato nel giugno del 2012, e si entrerà a regime: l´obiettivo è quello di arrivare a circa 400 postazione nel medio termine. Il telelavoro e in generale lo "Smart Working", sono un approccio innovativo all’organizzazione del lavoro che si caratterizza per flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari di lavoro e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati, una filosofia che si sta finalmente affermando anche in Italia. Con il progetto Telepat la Provincia autonoma di Trento si è posta un duplice obiettivo: contenere e razionalizzare la spesa pubblica e conciliare tempi di lavoro e di vita dei dipendenti attraverso il telelavoro; da qui il riconoscimento con l´assegnazione del premio "Smart Working Awards 2014". Il progetto provinciale è infatti risultato un esempio a livello nazionale e internazionale che anche nella pubblica amministrazione si può fare innovazione organizzativa, garantendo più benessere alle persone e riuscendo nel contempo a mantenere un buon livello di servizi e di sostenibilità ambientale. Il progetto Telepat è inoltre, in questi giorni, sotto il focus dell´Università Bocconi di Milano, che intende presentarlo come best practice italiana all´interno del progetto di ricerca europeo Lipse. Il progetto “Lipse” - Learning from Innovation in Public Sector Environments - si propone di studiare e analizzare il tema dell’innovazione sociale nel settore pubblico. Il progetto finanziato nell’ambito del Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea con un budget di 2,5 milioni di euro, coinvolge 12 Università in 11 Paesi europei ed è suddiviso in sette Work-packages (Wps), focalizzati su tematiche specifiche. L’università Bocconi è il partner leader del Work-package 5, che analizza nel dettaglio le determinanti e le barriere alla diffusione dell’innovazione. In particolare l’analisi del Wp 5 si concentra su due innovazioni tecnologiche: l’e-procurement e il telelavoro. Sono coinvolti, oltre all’Italia, altri cinque Paesi europei (Francia, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Spagna). Il progetto Telepat rappresenta un modello particolarmente interessante di sviluppo e diffusione del telelavoro: in questo senso la Provincia autonoma di Trento può essere considerata un “pioniere" nell’implementazione di forme innovative di organizzazione del rapporto lavorativo. Il Progetto Telepat Il progetto è stato promosso attraverso risorse umane e competenze interne alla Provincia autonoma di Trento e vede come capofila l´Ufficio sviluppo risorse umane del Servizio per il personale. L´avvio della fase di preparazione è avvenuto nell´autunno 2011 con l´obiettivo di attivare 200 postazione di telelavoro, in tre forme previste (domiciliare, da telecentro e mobile) in tre step successivi: giugno 2012, gennaio 2013, giugno 2013; ogni step è stato accompagnato da percorsi formativi; al contempo è stato attivato anche il telelavoro mobile, o flextime, per dirigenti e direttori. Primo step: sono stati coinvolti 24 telelavoratori domiciliari e 1 da telecentro secondo step: sono state attivate 28 postazioni domiciliari e 58 postazioni in 8 telecentri terzo step: ampliamento dei telecentri che hanno complessivamente accolto 33 telelavoratori ai quali si sono aggiunti 40 nuove postazioni domiciliari.Al termine dei tre step vi erano 181 dipendenti impiegati nel telelavoro (ad oggi sono 240), di cui 94 domiciliari e 87 da telecentro; 142 le donne e 39 gli uomini. La maggior parte dei telelavoratori, all´incirca il 60%, ha un rapporto di lavoro a tempo pieno; circa il 50% svolge attività in telelavoro per due giorni la settimana. L´età media è leggermente inferiore a quella dei dipendenti provinciali in genere (al di sotto di 45 anni). Il progetto è riuscito a coprire l´intero territorio provinciale. Quattro gli assi strategici ai quali ha puntato il progetto: risparmio economico: azzeramento dello straordinario, riduzione della spese per il servizio alternativo di mensa, minori costi di missione, razionalizzazione degli spazi, formazione e risparmio informatico; la valorizzazione della conciliazione: riduzione dei tempi e dei costi degli spostamenti, migliore armonizzazione tra vita lavorativa e familiare, riduzione del ricorso ai congedi, riduzione malattia breve; l´investimento nel Ict: sviluppo e-works ed e-phone, sviluppo nuove competenze informatiche e tecnologiche, reti sul territorio e fibra ottica (i telelavoratori domiciliari utilizzano a loro spese la rete domestica, quelli da telecentro la rete provinciale in fibra ottica e i mobili le chiavette messe a disposizione dalla Provincia), utilizzo da remoto di alcuni programmi; la valorizzazione/miglioramento del territorio e dell´ambiente: riduzione dell´inquinamento atmosferico, miglioramento della viabilità, riduzione dell´affollamento sui mezzi pubblici nelle ore di punta, promozione del benessere individuale e sociale, nascita di sinergie territoriali, partecipazione alla comunità. Il telelavoro è ormai diffusamente riconosciuto come un modo per contrastare l´inquinamento: secondo alcune stime, grazie al telelavoro nel 2013 sono stati oltre 20.000 i km "non percorsi", più di 130.000 kg le emissioni evitate pari a 570 alberi equivalenti.  
   
   
FVG, UNIVERSITÀ: FONDI STRUTTURALI E "GARANZIA GIOVANI" A SERVIZIO DEL SISTEMA  
 
Udine, 20 gennaio 2015 - "La S3 (Smart Specialisation Strategy), strategia di specializzazione intelligente, rappresenta un pilastro della politica di sviluppo regionale ed è occasione privilegiata per ripensare le vocazioni del territorio, valorizzando le competenze del sistema scientifico regionale". Lo ha sottolineato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani illustrando le opportunità in tema di ricerca e valorizzazione del capitale umano in occasione dell´inaugurazione del Xxxvii Anno Accademico dell´Ateneo friulano. Gli Atenei regionali, ha precisato, "stanno contribuendo alla costruzione del quadro strategico regionale, soprattutto nella definizione dei contenuti delle aree di specializzazione intelligente regionale". I principali strumenti attuativi sono rappresentati - ha ricordato la presidente - dai Programmi Operativi Regionali (Por) dei fondi strutturali (Fesr, Fse e Feasr). Più nello specifico, nell´ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) si prevede una linea di finanziamento per oltre 30 milioni di euro per progetti di ricerca e sviluppo in collaborazione tra Università o Enti di Ricerca e imprese regionali in ambiti quali l´economia del mare, le tecnologie per gli ambienti di vita e il ´bio´ con le sue declinazioni Biotech, Bioict e Biomed. Nel Por del Fondo Sociale Europeo (Fse), approvato a dicembre scorso dalla Commissione Europea sono previste risorse dedicate all´Alta Formazione, che saranno destinate al sostegno di dottorati di ricerca, attraverso il raccordo tra istituzioni universitarie e imprese, al sostegno della mobilità internazionale, in un´ottica di internazionalizzazione dei percorsi formativi e di attrattività internazionale degli istituti universitari e di ricerca. "Si quantifica uno stanziamento annuale dell´ordine di oltre 2 milioni di euro, con gestione direttamente in capo agli Atenei regionali", ha evidenziato la presidente. Infine, ricordando come il 2014 sia stato l´anno di insediamento dell´Agenzia Regionale per il Diritto agli Studi Superiori (Ardiss) e dell´approvazione della nuova legge sul Diritto allo Studio, ha elencato le significative risorse finanziarie. "Per le borse di studio nel 2014 sono stati assegnati all´Ardiss oltre 6,7 milioni di euro che, aggiunti agli introiti della tassa per il diritto allo studio universitario, hanno consentito la copertura totale del fabbisogno degli studenti aventi diritto alle borse di studio e analoghe previsioni sono a bilancio per il 2015". Le risorse regionali destinate all´Ardiss per il funzionamento dei servizi, pari a 3,8 milioni di euro nel 2014 e 3,5 milioni di euro nel 2015, hanno permesso l´erogazione di un ottimo servizio di ristorazione e abitativo, a tariffe concorrenziali rispetto a quelle delle altre regioni. Complementari e altrettanto importanti sono stati gli interventi di edilizia delle case dello studente. Oltre alle nuove case dello studente realizzate negli ultimi anni, in primis la Casa dello Studente di Udine presso i Rizzi, nella legge Finanziaria 2015 sono stati stanziati 2,3 milioni di euro per i lavori di manutenzione straordinaria e di miglioramento dell´efficienza energetica della residenza universitaria di Viale Ungheria a Udine, quale anticipazione al finanziamento ministeriale. Serracchiani ha infine ricordato che, nell´ambito del Programma "Garanzia Giovani" del Fvg, le Università di Trieste e di Udine sono direttamente coinvolte nella realizzazione di interventi a favore dei giovani (master post laurea, corsi di perfezionamento all´estero, tirocini extra curricolari in regione e all´estero) al di sotto dei 30 anni che aderiscono al Programma in uscita dal percorso universitario.  
   
   
UNIVERSITÀ DI UDINE: SERRACCHIANI, UN FONDO FVG PER PEREQUARE E INTEGRARE IL SISTEMA  
 
 Udine, 20 gennaio 2015 - "Il Fondo di Funzionamento ordinario regionale dovrà essere utilizzato in funzione di un rinnovato patto tra le Università e la Regione Friuli Venezia Giulia in un´ottica di sistema. Per questo già nella legge Finanziaria 2015 è stato previsto particolare sostegno alle sedi di Pordenone e Gorizia". Lo ha ricordato la presidente della Regione Debora Serracchiani in occasione dell´inaugurazione del Xxxvii Anno Accademico dell´Università di Udine, alla quale sono intervenuti, dopo la relazione introduttiva del rettore Alberto Felice De Toni, il direttore generale della Banca d´Italia Salvatore Rossi e il presidente dell´Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (Anvur) Stefano Fantoni. Serracchiani, dopo aver indirizzato un riconoscimento ancora più sentito dopo gli attacchi terroristici di Parigi a docenti, personale e studenti dell´Ateneo ovvero "a coloro che sono avanguardia nella tutela e propugnazione dei diritti su cui si reggono le nostre comunità e su cui è stata costruita l´Europa" e aver ribadito la grande considerazione per una "Università che nonostante il sottofinanziamento è rimasta fedele alla sua missione sapendo crescere", ha ricordato la recente ricostituzione della Conferenza del Sistema universitario prevista dalla legge 2/2011 sul finanziamento al sistema universitario, "funzionale alla prossima approvazione del nuovo Regolamento che disciplina le modalità di erogazione dei contributi al sistema universitario regionale". "Dopo l´approvazione del Regolamento, che auspico avverrà in tempi brevi, la quota regionale potrà creare le condizioni per una perequazione", ha affermato Serracchiani, rispondendo all´appello del rettore per risolvere il ´sottofinanziamento strutturale´ dell´Ateneo di Udine. Il Regolamento prevede che la ripartizione dei fondi verrà definita dal Programma triennale che dovrà essere presentato alla Conferenza e approvato dalla Giunta regionale. Una quota di contributo sarà riservata alla perequazione dei finanziamenti del Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca (Miur), "cui comunque la Regione non può e non deve sostituirsi né supplire". Richiamando l´Accordo di modello federativo sottoscritto nel 2012 dagli Atenei di Trieste e Udine e nel luglio 2013 dalla Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati (Sissa), la presidente ha rilevato che "se da un lato è giusto che la Regione apponga dei correttivi alle lacune storiche, non bisogna però arretrare rispetto a questo obiettivo, che è coerente con le buone pratiche e la finalità di moltiplicare i risultati mettendo a sistema le eccellenze".  
   
   
AUR: AL VIA TERZA EDIZIONE "A SCUOLA D´IMPRESA", 20 GENNAIO INCONTRO A FOLIGNO  
 
Perugia, 20 gennaio 2015 – Favorire la cooperazione tra la scuola e il mondo imprenditoriale attraverso iniziative di diffusione della cultura d´impresa tra gli studenti: è l´obiettivo del progetto "A scuola d´impresa", promosso dall´Agenzia Umbria Ricerche: martedì 20 gennaio, a partire dalle 9,30, all´Auditorium San Domenico di Foligno prenderà il via la terza edizione dell´iniziativa in presenza delle scuole e degli studenti beneficiari. Il progetto - finanziato nell´ambito dell´Asse V Transnazionalità e Interregionalità del Por Umbria Fse 2007-2013 e gestito dall´Aur in collaborazione con l´Ufficio Scolastico Regionale per l´Umbria e con il supporto, per la realizzazione delle attività, di Ecipa Umbria, Ecipar Ravenna e il Centro Studi Città di Foligno - favorisce la cooperazione tra la scuola ed il mondo imprenditoriale attraverso iniziative di diffusione della cultura d´impresa nelle scuole. Sono previste attività formative e di accompagnamento, competizioni rivolte a giovani studenti, che mirino a sviluppare lo spirito imprenditoriale e a fornire le competenze necessarie alla creazione d´impresa. Destinatari dell´iniziativa sono gli studenti del quarto anno degli istituti di scuola superiore del territorio regionale che, divisi in squadre, in seguito ad una mirata formazione, simuleranno un progetto d´impresa partendo da un´idea imprenditoriale da essi concepita. I giovani partecipanti, dovranno mettere in campo, in una logica di learning by doing, le azioni che un qualsiasi adulto dovrebbe effettivamente realizzare per diventare imprenditore, quindi rapporti con le banche, ipotesi di produzione del prodotto, piano di marketing ecc..., compiendo tutto il percorso che va dall´idea imprenditoriale al business plan. Alla fine di tale percorso, le squadre delle scuole coinvolte, si confronteranno tra di loro attraverso l´attivazione di competizioni (a livello regionale, nazionale ed europeo), al temine delle quali verrà premiato il progetto d´impresa giudicato migliore. All´evento di avvio dell´iniziativa nel corso del quale saranno diffusi i risultati raggiunti nelle scorse edizioni, interverranno la vicepresidente della Regione Umbria con delega all´istruzione, Carla Casciari, il vicesindaco e l´assessore allo sviluppo economico di Foligno, Rita Barbetti e Giovanni Patriarchi, i rappresentanti dell´Ufficio scolastico Regionale, il direttore dell´Aur, Anna Ascani, il presidente di Ecipa Umbria, Fabrizio Salvati, il presidente Cna, Renato Cesca. Per la vicepresidente Casciari "il fatto che il progetto sia giunto alla terza edizione, conferma il valore di un´attività che permette alle nuove generazioni di confrontarsi direttamente con il mondo delle imprese acquisendo, anche durante il percorso di formazione scolastica, conoscenze e strumenti del mondo della produzione e del lavoro". "Il progetto ‘A scuola d´impresa´ – ha precisato il direttore dell´Aur, Anna Ascani - è stato presentato come buona pratica fra i progetti finanziati Fse in occasione degli open days che si sono tenuti a Bruxells nel mese di ottobre scorso, anche in presenza della squadra umbra di studenti vincitrice delle competizioni che si sono tenute nell´anno scolastico 2013-2014". Le 13 scuole superiori che hanno aderito alla terza edizione di "A scuola d´impresa" per l´anno scolastico 2014 -2015 sono: Istituto di Istruzione Superiore "Cassata Gattapone" – Gubbio, Istituto di Istruzione Superiore "G. Mazzatinti" – Gubbio, Istituto Professionale "E. Orfini" – Foligno, I.t.t. "L. Da Vinci" Istituto Tecnico Tecnologico di Foligno, l´Istituto Ominicomprensivo "Roselli- Rasetti" Istituto tecnico economico Castiglion del Lago, Istituto Tecnico economico "Mazzini" di Magione, Istituto di Istruzione Superiore "G. Bruno" – Perugia, Istituto Professionale di Stato servizi per l´Enogastronomia e Ospitalità alberghiera Servizi Commerciali – Assisi, Istituto Tecnico Commerciale "Spagna" di Spoleto, Istituto di istruzione Superiore Classico e Artistico di Terni, Istituto Scolastico Omnicomprensivo – Amelia, Istituto di Istruzione Superiore "Gandhi" – Narni, Istituto di Istruzione Superiore Franchetti-salviani" - Città di Castello.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: IN CAMPANIA AL VIA LA FORMAZIONE PER EDURISK  
 
Napoli, 20 gennaio 2015 – Ha preso il via ieri Edurisk 2015, il progetto di formazione e sensibilizzazione promosso da Dipartimento della Protezione Civile e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, con la partecipazione delle sezioni Ingv di Bologna, Milano, Roma e Napoli Osservatorio Vesuviano, della Regione Campania e dell´Ufficio Scolastico Regionale. Parteciperanno alle giornate dedicate alla formazione 34 Istituti scolastici, dei Comuni compresi nelle zone rosse per il rischio vulcanico al Vesuvio e ai Campi Flegrei, e 332 docenti. Edurisk, puntando principalmente su attività di formazione rivolte agli insegnanti e di sostegno alla progettazione educativa, vuole coinvolgere prima di tutto il mondo scolastico in un percorso di scoperta dei rischi. L’obiettivo è diffondere in modo semplice informazioni scientifiche aggiornate per far crescere nei cittadini di oggi e domani una conoscenza approfondita del territorio utile ad avviare strategie di prevenzione e riduzione dei rischi naturali. Edurisk si articola in un corso di formazione per gli insegnanti, finalizzato all’approfondimento delle conoscenze sul rischio sismico e vulcanico nello specifico contesto locale; nella progettazione e sviluppo di un percorso di lavoro nelle singole classi, nel corso dell’anno scolastico, a cura dei docenti e il supporto a distanza via web per l’approfondimento di temi specifici, la progettazione educativa, la fornitura di materiali di lavoro e la condivisione delle esperienze formative; infine, un incontro conclusivo di valutazione per la verifica dell’impatto formativo dei percorsi educativi e la discussione dei risultati del progetto. Gli incontri si terranno presso l’Istituto Comprensivo “Giampietro Romano” di Torre del Greco (oggi e il 26 gennaio); la Scuola media Superiore “Tito Livio” di Napoli (domani e il 27), l’Istituto Comprensivo “5° Karol Wojtyla” di Castellammare di Stabia (il 21 e 26 gennaio), l’Istituto Comprensivo “G. Mameli” di Nola Piazzolla il 22 e 27 gennaio.  
   
   
LIFE PISA, PREVISIONE E PREVENZIONE PER PIANTE, UOMO E ANIMALI DOMESTICI. TUTTO PRONTO PER LA CONFERENZA REGIONALE A CAMPOBASSO  
 
Campobasso, 20 gennaio 2015 - Rischi igienico-sanitari per le piante, l´uomo e gli animali domestici e da compagnia: nuove tecniche di lotta da impiegare nelle pinete urbane e ricreative infestate dai lepidotteri defogliatori Thaumetopoea pityocampa (processionaria del pino) e Dendrolimus pini (bombice del pino) per non intervenire soltanto di fronte all´emergenza. Tutto questo in Life Pisa, il progetto che rientra nel programma Life+ Environment Policy And Governance finanziato dell´Unione Europea, che punta a ridurre i rischi epidermici ed allergici a persone e animali a sangue caldo e danni alle pinete attraverso la promozione e il rafforzamento delle capacità istituzionali delle pubbliche amministrazioni. Proprio nell´ambito del progetto Life Pisa, avviato nel luglio scorso, la Regione Molise partecipa attivamente alle Azioni B2, B4 e E1 riguardanti il monitoraggio della processionaria nel territorio regionale al fine di valutare la fluttuazione della popolazione, le attività di cattura con le trappole ottimizzate e lo scambio delle proprie esperienze con quelle degli altri paesi partner. L´intento è quello di promuovere e incentivare le attività di previsione e di prevenzione anziché privilegiare la fase emergenziale legata alle attività di lotta e cura. La processionaria e il bombice del pino rivestono nella società sia un ruolo agro-forestale, che medico. Il primo è dovuto alle attività di defogliazione che svolgono le larve di questi insetti, portando gravi danni alla pianta, in alcuni casi mortali, mentre il secondo riguarda la caratteristica, sempre della larva, di usare come forma di difesa numerosi peli, urticanti al contatto con la pelle; la probabilità maggiore di incontrarla è nei mesi autunnali e primaverili, tipicamente attorno a ottobre e in marzo-aprile, ma in alcuni casi anche oltre. Il confronto e lo scambio di esperienze tra la Regione Molise e gli altri partecipanti italiani e esteri, 6 Enti di quattro Stati Europei (Grecia, Regno Unito e Spagna) permetteranno di valorizzare le best pratices e fornire nuovi e più efficaci strumenti di protezione contro questi fitofagi defogliatori. Il prossimo venerdì 23 gennaio a Campobasso, nel Parlamentino di Palazzo Vitale, la conferenza regionale del Progetto Innovative Eco Friendly Traps For The Control Of Pine Lepidoptera In Urban And Recreational Places in acronimo "Life-pisa".  
   
   
POTENZA CITTÀ VERDE: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA REGIONE - COMUNE  
 
Potenza, 20 gennaio 2015 - Un protocollo d’intesa tra Regione Basilicata e Comune di Potenza, sul progetto di tutela del paesaggio e della biodiversità del territorio potentino, è stato sottoscritto questa mattina. “Un orto botanico a cielo aperto. É questo quello che l´Assessore Berlinguer vorrebbe vedere avverato a Potenza, sulla base di un´intesa col Comune Capoluogo. Aree verdi ma anche piante più o meno rare, piantate e coltivate dai cittadini, dalle associazioni, dal terzo settore. Una scommessa – spiega l’Assessorato regionale all’Ambiente - che vale la pena giocare al fine di dare alla Città una veste più salubre, naturale ma anche un´attrattiva per i visitatori ed un momento di apprendimento per bambini, studenti, scolaresche lucane e non. D´accordo l´assessore potentino Argento che tra gli ultimi atti del suo mandato ha voluto includere questo: un protocollo d´intesa sulla valorizzazione green della città. L’architetto Rosanna Argento ha avanzato le proposte di creare una rete ecologica locale, una greenway che si interfacci con l’area urbana e periurbana, ma anche di abbellire il capoluogo con pareti verdi, arredi verticali, allestimenti verdi. Sul tappeto – sottolinea l’Assessorato all’Ambiente - non un mero finanziamento ma obblighi di concertazione reciproci ed un progetto nel quale includere il Corpo forestale, le Scuole, e tutto l´associazionismo ecologista. Una bella sfida che Potenza merita di vincere". “Oggi è diventato prioritario seguire la strada dello sviluppo sostenibile dei territori – ha affermato l’assessore Aldo Berlinguer – senza dimenticare che il futuro è contenuto nei fondamenti della new economy, se si vorrà discutere di terza rivoluzione industriale. I processi da avviare dovranno riguardare sia le istituzioni che le popolazioni locali – ha aggiunto - che dovranno affrettarsi a modificare rispettivamente i sistemi produttivi e le abitudini comportamentali”. Soffermandosi su questi temi, l’assessore ha ribadito la necessità di diffondere la cultura del verde nelle popolazioni locali attraverso processi formativi ed iniziative ad hoc. “Si tratta – ha concluso Berlinguer - di creare una sinergia tra tutte le componenti della società, pubbliche e private, per continuare nel lavoro di sensibilizzazione culturale a tutti i livelli. In Basilicata abbiamo siti di forte interesse naturalistico-ambientale, basti pensare alla Rete Natura 2000. Le nuove politiche possono ripartire da qui”.  
   
   
AMBIENTE PIEMONTE: PARCO NATURALE LA MANDRIA, INAUGURATO IL NUOVO ACCESSO PEDONALE  
 
Torino, 20 gennaio 2015 - È stato inaugurato il nuovo ingresso pubblico al Parco naturale La Mandria, dal lato di Robassomero, lungo la strada provinciale per Lanzo. All’inaugurazione erano presenti l’assessore regionale ai Parchi e alle aree protette della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, il commissario straordinario dell’ente Parco delle aree protette dell’Area metropolitana di Torino, Roberto Rosso, e il vicesindaco della Provincia di Torino ora Città Metropolitana, Alberto Avetta. La rotatoria stradale, realizzata sulla strada provinciale verso la zona industriale di Robassomero, ha consentito, grazie alle infrastrutture di rallentamento del traffico veicolare, l’apertura del nuovo accesso pedonale al parco. Un intervento che consentirà di far rientrare a breve in funzione la Cascina Oslera, che si trova in corrispondenza del nuovo ingresso ed è stata recentemente ristrutturata per finalità ricettive. L’opera è stata realizzata dall’ente Parco, con la collaborazione della Provincia di Torino, proprietaria della strada in questione, che ne ha curato la progettazione e diretto i lavori, ed è costata 54.200 euro, comprese Iva al 22% e alcuni interventi di sistemazione della viabilità interna al parco. Si tratta di un’iniziativa prevista già dal piano d’area del Parco approvato nel 2000, e inserita in programmazione dalla Provincia di Torino nel 2005. A seguito di ristrettezze finanziarie che hanno colpito l’ente, recentemente soppresso, l’opera si è potuta realizzare solo di recente, grazie ad appositi fondi regionali volti alla fruizione del Parco naturale La Mandria. È stata così costruita una rotatoria di tipo “provvisorio”, pienamente operativa, che si prevede di rendere in futuro più ampia e funzionale. L’impianto semaforico è stato già eliminato e il traffico, per il quale la rotatoria ha indotto un rallentamento, risulta più scorrevole. “Questo intervento – ha commentato l’assessore Valmaggia - migliorerà la fruizione di uno dei parchi naturali più belli del Piemonte da parte di cittadini e visitatori e contribuirà ad incrementare i flussi turistici nella zona”.  
   
   
MESSA IN SICUREZZA CASANOVA DI VARAZZE, INTERVENTO DEL PRESIDENTE BURLANDO  
 
Genova, 20 Gennaio 2015 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando è intervenuto, lunedì 19 gennaio 2015, sul suo profilo Facebook (https://www.Facebook.com/burlando.claudio ) sulla messa in sicurezza di Casanova, frazione del comune di Varazze. Di seguito il suo intervento: "Messa in sicurezza Casanova di Varazze. Nell´ottobre del 2010 la collina di Casanova fu sconvolta dall´alluvione. Non ci furono vittime, ma danni gravissimi: alcune case crollate, altre in pericolo, viabilità interrotta e una zona ampia in completo dissesto. Per una volta si è riusciti non solo a riparare i danni, ma anche ad avviare un programma complessivo per mettere in sicurezza tutta la collina. Sono stati stanziati 13 milioni e programmati ben 18 interventi affidati alla provincia e al comune, in ragione delle rispettive competenze. Di questi 18 lavori, 6 sono conclusi, 8 sono in corso e 4 di prossimo avvio. Gli abitanti della zona hanno seguito le opere con interesse vigile e competenza contadina, fornendo a imprese e maestranze suggerimenti preziosi".  
   
   
DEPURATORE COMPRENSORIALE ENTELLA. REGIONE LIGURIA CONFERMA OPERA MA VIA A VERIFICA RISCHI  
 
Genova, 20 Gennaio 2015 - Nessuna deroga dalla Regione Liguria sul depuratore comprensoriale sulle sponde dell´Entella. L´opera richiede, infatti, il rispetto dei tempi di realizzazione per evitare il rischio infrazione da parte dell´unione Europea. Sarà necessaria una verifica dello studio di Mediterranea delle Acque da parte del Comitato di Bacino per stabilire se la realizzazione della colmata possa comportare dei rischi e non condizioni il deflusso del fiume. Fermo restando la volontà di realizzare il depuratore comprensoriale alla foce dell´Entella, un obiettivo che la Regione Liguria ha riconfermato, saranno comunque analizzate anche altre soluzioni, sia dal punto di vista logistico, sia sotto il profilo tecnico. E´ quanto è emerso al termine della riunione in Regione Liguria con i sindaci dei comuni interessati cui hanno partecipato l´assessore alle infrastrutture e all´ambiente Raffaella Paita e lo stesso presidente Claudio Burlando.