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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Giugno 2015
LOMBARDIA: VIA IL SUPERTICKET PER 2,5 MLN CITTADINI  
 
Milano, 18 giugno 2015 - "In questo assestamento di bilancio ci sono i primi 50 milioni voluti dal nostro presidente Roberto Maroni per il cosiddetto ´reddito di cittadinanza´ o ´reddito di autonomia´, ovvero una serie di misure per aiutare a trovare lavoro a chi non lo ha e per sostenere le famiglie in difficoltà. Partiamo con questi 50 milioni, cui ne seguiranno altri 200 l´anno prossimo, per cui parliamo complessivamente di circa 250 milioni fino al termine del 2016: chiaramente questi soldi si aggiungono ai fondi europei, per cui le risorse a disposizione per questa operazione sono molte di più". Lo ha spiegato l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia, presentando in Sala stampa a Palazzo Lombardia l´assestamento del bilancio. "Inoltre, nell´ambito delle misure a sostegno delle persone e delle famiglie più in difficoltà - ha sottolineato l´assessore Garavaglia - dal primo ottobre partiamo con una riduzione molto importante dei ticket, per cui chi è sotto i 18.000 euro non pagherà più il superticket. Questa misura, che potenzialmente riguarda 2,5 milioni di cittadini lombardi (per cui parliamo di un cittadino lombardo ogni quattro), vale 35 milioni di euro ma si tratta di una misura iniziale; questo è solo l´inizio perché giustamente il presidente Maroni vuole aprire un dialogo con le parti sociali per ragionare insieme su tutto il pacchetto di misure e capire quali sono le misure più efficaci". Mantovani: Via Super Ticket, Manteniamo Promesse Cosi´ Meno Tasse Su Salute - "Meno tasse sulla salute, noi manteniamo gli impegni. Con il provvedimento, Regione Lombardia è pronta all´abolizione del super ticket a carico dei Lombardi meno abbienti". Così scrive sul suo profilo facebook Mario Mantovani, vicepresidente ed assessore alla Salute di Regione Lombardia, commentando l´assestamento di bilancio approvato dalla Giunta lombarda che ha previsto lo stanziamento delle risorse per sostenere la manovra di riduzione dei ticket.  
   
   
VILLA UMBRA: IL 23 GIUGNO SARÀ PRESENTATO IL NUOVO PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018  
 
Perugia, 18 giugno 2015 – Sarà presentato martedì 23 giugno alle ore 9, a Villa Umbra, il nuovo Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018. Dopo i saluti della Autorità e l´apertura dei lavori di Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola, seguirà l´intervento di Mariadonata Giaimo, Dirigente del Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare della Regione Umbria, per presentare gli obiettivi, il percorso ed i progetti del Piano Regionale della Prevenzione. Seguiranno le relazioni di Tommaso Sorichetti, della Soc. Puntodock che ha condotto per la Scuola la progettazione partecipata con i gruppi di lavoro attivati sui vari programmi del piano; Teresa Fiandra, Ostetrica Usl Umbria 1; Mariolina Frigeri, Pediatra di Libera Scelta; Domenico Petruzzo, Dirigente Ufficio Scolastico Regionale per l´Umbria; Paola Bianchini, Councelor Filosofico Usl Umbria 2 – Centro Dca Todi; Stefano Rumori, Presidente del Comitato Uisp Umbria; Antonella Pinna, Responsabile Servizio Musei e Soprintendenza ai Beni Librari – Regione Umbria; Claudia Mazzeschi, Professore Straordinario di Psicologia Dinamica Unipg; Gabriella Madeo, Servizio Prevenzione, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare - Regione Umbria; Giancarlo Marchetti, Direttore Tecnico di Arpa Umbria; Silvana Diverio, Professoressa presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria – Unipg e Maurizio Tesorini, Responsabile Sezione Sala Operativa Unica Regionale- Unità di Crisi – Regione Umbria. Nel pomeriggio le conclusioni di Emilio Duca, Direttore regionale Salute e Coesione sociale della Regione Umbria. Il nuovo Piano Regionale, approvato dalla Giunta Regionale dell´Umbria, ha visto il coinvolgimento, fin dalla fase di progettazione avviata il 20 gennaio a Villa Umbra, di molti rappresentanti della società civile, quali quelli del mondo della scuola, delle associazioni, del sindacato e delle imprese, ma anche di enti come Inail, Arpa e Istituto Zooprofilattico dell´Umbria e delle Marche, che hanno lavorato accanto a moltissimi professionisti della sanità alla cosiddetta progettazione partecipata producendo spunti, idee, bisogni e proposte. Tutto questo lavoro è stato trasformato in 65 progetti, organizzati in 10 programmi che, attraverso azioni intersettoriali, vogliono da un lato contribuire a migliorare la qualità di interventi ormai consolidati nella nostra regione, dall´altro raggiungere obiettivi molto sfidanti; facciamo riferimento, ad esempio, alla promozione dell´attività motoria e della sana alimentazione nelle prime classi di tutte le scuole elementari grazie alla collaborazione delle aziende sanitarie con la scuola, con il Coni e il centro Universitario Curiamo oppure all´avvio, dal prossimo anno, dello screening per la prevenzione del rischio cardiovascolare nella fascia di età 45-69 che vedrà la collaborazione del servizio sanitario con le farmacie. In questo Piano è notevole l´attenzione riservata alla donna, non solo in un momento particolare come quello della maternità, ma anche rispetto alla prevenzione del rischio del tumore del collo dell´utero, visto che dal prossimo anno si sperimenterà in Umbria l´invio a domicilio, a tutte le donne che non hanno mai partecipato allo screening, del kit per la ricerca del virus responsabile del cancro. Particolare interesse è dedicato anche alla promozione di stili di vita sani in tutta la popolazione o del benessere del bambino e dell´adolescente grazie alla collaborazione tra sanità e sociale. Importante e´ anche il lavoro che verrà messo in campo in tema di sicurezza del lavoro e sicurezza degli alimenti. Il coordinamento di tutte le azioni previste nel Piano è stato affidato al servizio Prevenzione, Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Direzione Salute e Coesione sociale, che avrà anche il compito di monitorare gli effetti sugli stili di vita e sulla salute dei cittadini umbri avranno tali azioni. Nell´evento del 23 giugno di Villa Umbra verranno presentati gli obiettivi, il percorso, i progetti che compongono il nuovo Piano Regionale di Prevenzione 2014-2018 dai principali attori che hanno contribuito alla redazione del testo. La giornata, che riconosce 8 crediti Ecm al personale medico-sanitario è rivolta a tutti i soggetti che operano nell´ambito della Prevenzione e della promozione della salute, con particolare riferimento, all´interno delle Strutture e dei Servizi delle Aziende Sanitarie Locali, ai Responsabili di Distretto e ai Coordinatori dei Centri di salute, ai Dirigenti dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione, ai Servizi Screening, agli operatori dei Servizi per le Dipendenze, dei Consultori familiari e dei Servizi di Igiene mentale, a quanti si occupano di Epidemiologia e Sistemi di sorveglianza, Formazione, Comunicazione istituzionale ed Educazione alla salute, ai Medici di Medicina generale, ai Pediatri di libera scelta. Tra i principali stakeholder coinvolti ci sono l´Università, l´Izs, l´Arpa, l´Ufficio Scolastico Regionale, il Comitato regionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro, le Reti per la promozione della salute, l´Anci, la Protezione civile, gli Ordini professionali, le Associazioni di categoria, il Sindacato dei Pensionati, la Consulta degli immigrati, il Centro per le Pari Opportunità, le Associazioni di volontariato, l´Auser, il Coni, la Uisp.  
   
   
TUMORI: IL 90% DEI CITTADINI CHIEDE UN’INFORMAZIONE CORRETTA AL VIA IL PRIMO CORSO NAZIONALE PER GIORNALISTI E ONCOLOGI  
 
Milano, 18 giugno 2015 - L’89% dei cittadini sente l’esigenza di un’informazione medico-scientifica corretta. Ma per il 40% i media (giornali, Tv, Internet) non sanno rispondere a questa richiesta quando affrontano l’argomento “tumore”. Prevenzione primaria, diagnosi precoce e stato della ricerca sono i temi su cui gli italiani vorrebbero più notizie in campo oncologico. E il termine “tumore” per il 63% fa meno paura rispetto a “cancro”. Questi risultati emersi da un’indagine Favo (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) su più di 800 cittadini sottolineano l’esigenza di stabilire un nuovo rapporto fra clinici e media. “È compito di una moderna società scientifica anche diventare garante della buona informazione – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. Per questo promuoviamo il primo corso per giornalisti medico-scientifici e oncologi. I due mondi devono imparare a conoscere le reciproche esigenze per rispondere alla richiesta di buona informazione da parte dei cittadini. Il giornalista si aspetta dalla medicina risposte chiare e certezze, mentre la medicina spesso produce dubbi e domande alle quali tenta di rispondere. È possibile trovare una mediazione tra il rigore del linguaggio scientifico e il carattere necessariamente divulgativo di quello giornalistico. Vogliamo offrire ai clinici gli strumenti per comunicare con i media. Un medico non deve temere di essere considerato poco professionale se parla ai cittadini con un linguaggio semplice e chiaro, semplificando le informazioni perché siano comprese meglio dal pubblico. In medicina la parola ‘cancro’ non ha più il significato di spettro e il suo volto è cambiato. Oggi si può guarire, le terapie sono rispettose della qualità di vita. Ed è responsabilità dei media, non solo dei clinici, far conoscere ai cittadini ciò che la scienza ha ormai conquistato: da molti tumori oggi si guarisce”. Il corso si svolge oggi e domani all’Università di Parma con il patrocinio dell’Ateneo emiliano e dell’Unamsi (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione). “Ogni giornata prevede due sessioni – sottolinea la dott.Ssa Stefania Gori, segretario nazionale Aiom -. Nella prima il ruolo di docenti sarà svolto dai clinici. Fra i temi principali che verranno approfonditi: come divulgare in modo corretto i successi (anche parziali) della lotta contro il cancro; scegliere le notizie e regolarne il flusso; leggere un lavoro clinico; seguire un congresso internazionale e capire le novità; le nuove frontiere della lotta al cancro e la ricerca traslazionale. Il modo di comunicare i temi medico-scientifici negli ultimi decenni è cambiato radicalmente. Questi argomenti, fino a una ventina di anni fa, erano per definizione di nicchia e confinati nelle riviste specialistiche. Oggi invece è grande la ‘sete’ di notizie sulla salute”. Secondo una recente rilevazione, il 32% degli articoli pubblicati nei principali quotidiani toccano, in qualche modo, temi medico-scientifici. Una percentuale impensabile fino a un ventennio fa. E, come evidenziato da un’indagine Censis, la salute si colloca al primo posto tra gli argomenti più interessanti scelti dai lettori dei settimanali (con il 26,8% delle preferenze rispetto al 20% di 5 anni prima), seguita da “tematiche femminili” (22%) e dalla cucina/gastronomia (21%). “Il cancro rientra fra i temi di salute più importanti ma dovrebbe essere affrontato al meglio – conclude il prof. Pinto -. È indispensabile che le notizie non vengano distorte suscitando speranze infondate o allarmismi pericolosi. Talvolta scienziati serissimi, per l’ansia di comunicare i risultati positivi di una nuova ricerca che forse darà frutti solo nell’arco di alcuni anni, enfatizzano le loro scoperte. E spesso i giornalisti, presi dalla frenesia della notizia, dimenticano che ad esempio la parola ‘imminente’ in medicina può significare anche cinque o dieci anni. Il giornalista scientifico non può sconfinare in una comunicazione superficiale e ad effetto, perché si occupa della vita delle persone. Informazione e medicina sono due facce della stessa medaglia, con un obiettivo comune: l’interesse dei cittadini e dei pazienti”. Nella seconda sessione del Corso le parti si invertiranno e i giornalisti insegneranno ai camici bianchi, ad esempio, il modo in cui comunicare la notizia medico-scientifica al pubblico, le tipicità dei diversi mezzi d’informazione (tv, radio, internet, agenzie di stampa, quotidiani e settimanali), come funziona il quotidiano e come utilizzare al meglio i new media.  
   
   
GIUNTA SARDEGNA APPROVA INCORPORAZIONE OSPEDALI: ALL´AOU DI SASSARI IL SANTISSIMA ANNUNZIATA, AL BROTZU MICROCITEMICO E BUSINCO  
 
 Cagliari, 18 Giugno 2015 - All´azienda ospedaliera Universitaria di Sassari sarà annesso l´ospedale Santissima Annunziata, oggi in capo alla Asl 1 di Sassari, mentre al Brotzu di Cagliari saranno incorporati il Microcitemico e il Businco, attualmente della Asl 8. Sarà compito dei commissari delle Aziende sanitarie predisporre entro il 30 giugno il Piano di incorporazione dei presidi ospedalieri. Il provvedimento è stato adottato questa mattina dalla Giunta, su proposta di delibera dell´assessore della Sanità Luigi Arru. "E´ un primo passo concreto e molto importante - ha detto l´assessore Arru - per l’attuazione della riforma sanitaria in Sardegna, approvata dal Consiglio regionale lo scorso novembre”. Il percorso. "Con il processo di incorporazione vengono poste le condizioni che, con l’approvazione della rete ospedaliera, consentono di prevedere che ogni Asl sia costituita da un presidio unico ripartito in più stabilimenti. Si è reso necessario - ha detto il titolare della Sanità - individuare questo percorso con la definizione di specifiche linee guida per l’incorporazione dei presidi ospedalieri, che i commissari sono chiamati ad attuare in tempi brevi". Linee di indirizzo. I Piani dovranno essere redatti entro il prossimo 30 giugno ed essere conclusi entro il 31 dicembre 2015. Troveranno attuazione attraverso protocolli d’intesa tra le parti interessate. Vengono individuate le strutture organizzative che dovranno transitare dalle Asl alle Aou, con aggregazione delle strutture specialistiche omogenee, mantenendo continuità e coerenza con le scelte terapeutiche e assistenziali, garantendo che non vi sia interruzione nelle cure. Anche il personale dipendente a tempo determinato e indeterminato dovrà transitare da un´azienda sanitaria all´altra.  
   
   
INCHIESTA SAN RAFFAELE, MARONI: VOGLIO CAPIRE COSA È SUCCESSO  
 
Milano, 18 giugno 2015 - "L´inchiesta sull´ospedale San Raffaele? Ho chiesto agli uffici della Regione di fare le necessarie verifiche del caso perché voglio capire, al di là delle eventuali responsabilità penali che toccherà alla magistratura accertare, se ci siano state violazioni delle regole di sistema e delle norme che giustificano certi rimborsi, per cui voglio capire cosa sia successo, per questo ci siamo attivati subito per fare le verifiche necessarie." Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della conferenza stampa di presentazione del Festival delle Alpi 2015.  
   
   
BOLZANO: NON VI SONO PIÙ OSTACOLI PER CERTIFICAZIONE ONCOLOGIA CHIRURGICA"  
 
Bolzano, 18 giugno 2015 - Non vi sono ostacoli per la certificazione Iso 9001 della chirurgia oncologica nell’Azienda sanitaria provinciale, questa la principale comunicazione emersa nel corso del recente incontro dell’assessora provinciale Martha Stocker e del coordinatore del progetto Luca Armanaschi con i rappresentanti delle associazioni dei pazienti. Sono circa 1400 ogni anno i pazienti che muoiono in Alto Adige a causa di malattie oncologiche. Per poter offrire ai pazienti i migliori trattamenti la Giunta provinciale nel 2013 ha posto le basi per l´assegnazione della certificazione internazionale di chirurgia oncologica ai vari reparti che operano negli ospedali altoatesini. Nel corso del recente incontro con i rappresentanti delle associazioni dei pazienti l´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha comunicato ufficialmente che non vi sono più ostacoli per il conseguimento della certificazione Iso 9001 da parte della chirurgia oncologica che opera nell´ambito dell´Azienda sanitaria provinciale. In base a questo stato di cose sarà ora possibile puntare alle certificazioni per i settori di chirurgia generale, urologia, ginecologia ed otorinolaringoiatria. Il coordinatore del progetto relativo alle certificazioni di oncologia chirurgica, Luca Armanaschi, ha quindi ricordato gli obiettivi del progetto stesso "Grazie ad una più alta specializzazione degli operatori, alla scelta più opportuna tra le offerte terapeutiche ed una collaborazione interdisciplinare costruttiva tra i diversi reparti puntiamo ad un miglioramento della qualità del trattamento per poter dare tempestivamente un aiuto ai malati oncologici". Al centro dell´intero progetto vi sono, infatti, il paziente ed le sue esigenze. "Il trattamento in centri di competenza ed il numero minimo di interventi effettuati, come previsto dalle certificazioni, sono un criterio importante per la migliore assistenza dei malati da parte di personale altamente specializzato in reparti ospedalieri appositamente attrezzati" ha concluso l´assessora Stocker. I rappresentanti delle organizzazioni dei pazienti hanno espresso la loro soddisfazione per questo primo passo e l´auspicio che il progetto prosegua il proprio iter.  
   
   
RIFORMA SANITÀ, MARONI: NON VEDO PROBLEMI E RISPETTEREMO I TEMPI  
 
 Milano, 18 giugno 2015 - "La riforma della sanità? Oggi ripartono i lavori in commissione, ci sono una serie di emendamenti presentati dai vari partiti ma sarà compito del relatore e del presidente risolvere la questione. Nell´incontro di maggioranza di ieri ho detto chiaramente che l´assessorato unico è una scelta inequivoca su cui non si torna indietro. Peraltro ne ho parlato anche con Giovanni Toti e Luca Zaia che mi hanno confermato che anche loro in Liguria e in Veneto faranno l´assessorato unico socio-sanitario, perciò applicheremo lo stesso schema in tutte e tre le Regioni. Per cui non vedo problemi particolari e la scadenza resta quella di luglio". Lo ha spiegato ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della conferenza stampa di presentazione del Festival delle Alpi 2015.