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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Gennaio 1999
ANCHE PER I SERVIZI TELEFONICI UNA CERTIFICAZIONE DI QUALITA´  
 
Milano, 26 gennaio 1999 - Tim, società del Gruppo Telecom Italia, ha ottenuto in questi giorni la certificazione di qualità Iso 9001. Si tratta di un riconoscimento ufficiale per la qualità che rappresenta anche un elemento di distinzione sul mercato. La Certificazione viene rilasciata alle aziende che hanno saputo allineare il proprio standard di qualità alla norma europea En Iso 9001, che specifica i requisiti di un modello ottimale utilizzabile da fornitori di prodotti e servizi. In Italia, la certificazione viene rilasciato dalla Federazione Cisq (Certificazione Italiana dei Sistemi Qualità Aziendali) che e´ un membro Iqnet (The International Certification Network), l´ente che riunisce le Federazioni dei singoli paesi europei ed extraeuropei aderenti. Tim ha ottenuto l´ Iso 9001 per il suo canale di vendita business, responsabile della fornitura e la gestione dei servizi destinati ai clienti azienda. Ciascuno dei sette centri territoriali della struttura vendita business di Tim è riuscito ad allineare i propri sistemi qualità e ad ottenere la certificazione Iso 9001 per la: "Progettazione, realizzazione, commercializzazione e assistenza post-vendita di soluzioni di telecomunicazioni mobili rivolte alla clientela business". Con questo risultato, Tim è fra i primi operatori di telefonia mobile in Italia ad ottenere questo ambito riconoscimento, ma per Tim la sfida continua. Il prossimo obiettivo sarà quello di ottenere il marchio di garanzia per il canale di vendita small (rivolto ai clienti consumer), per il quale e´ gia´ in corso un progetto di certificazione. .  
   
   
A FIERA MILANO CHIBI CART, GIOCATTOLI, CHIBIMART  
 
Milano, 26 gennaio 1999 -Presso la Fiera Milano si sono svolte le quattro manifestazioni Chibi-cart ( Salone Internazionale articoli da regalo, per la profumeria, bigiotteria, articoli per fumatori e Salone Internazionale cartoleria, carta, prodotti cartotecnici e articoli per la scuola e le belle arti), Salone Internazionale del Giocattolo (la più grande rassegna specializzata italiana per il modellismo, gli hobbies, le decorazioni natalizie, gli articoli per il carnevale e per le feste italiane e straniere) e Chibimart (mostra-mercato della bigiotteria in pietre dure e preziose, argento e artigianato di qualità ). Sono stati gli espositori in totale, di cui 865 al Chibi, 541 al Cart, 368 al Salone del Giocattolo e 98 al Chibimart, su un´area totale di 60149 mq. Gli espositori esteri sono stati 609 mentre il grosso degli italiani era lombardo (347 per la sola provincia di Milano, 48 Bergamo, 23 Como e 17 Brescia). I settori in esposizione sono costituiti in massima parte da piccole e medie aziende produttrici e distributrici: in Italia la bigiotteria conta un migliaio di aziende di piccole e medie dimensioni, per lo più artigianali. Solo un 10% registra fatturati oltre 500 milioni di lire/anno. Primeggia la Lombardia, seguita da Toscana, Campania e Veneto. Il settore giocattoli conta 250 aziende con 8500 dipendenti in totale e fatturato annuo di 3000 miliardi. 300 sono le aziende del settore cartoleria con 19. 000 punti di vendita. Le imprese sono di piccole e medie dimensioni con fatturati annui da 3 a 35 miliardi. Poche quelle con oltre 50 miliardi. La Fiera di Milano ha elaborato per queste manifestazioni una formula espositiva rinnovata completamente, articolando le mostre in cinque settori merceologici con un layout studiato per valorizzare la comunicazione di ciascuna esposizione. Molti gli eventi collaterali, tra cui una collettiva degli indiani d´America, organizzata in collaborazione con il Consolato degli Stati Uniti a Milano: al Chibi-bijoux Planet sono stati esposti gioielli etnici. Tra gli eventi anche il Trendence, quaderno sulle tendenze moda. È stato pure allestito un spazio informativo ed espositivo speciale per la sicurezza dei giocattoli, promosso dall´Istituto Italiano Sicurezza Giocattoli. Si è svolto anche un convegno dal titolo"Euro 1. 1. 1999: che cosa cambia per l´operatore commerciale". .  
   
   
UN MANUALE DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE PER IL TERZO MILLENNIO  
 
Milano, 26 gennaio 1999 - Dalle 14. 15 alle 18 del 27 gennaio, presso il Centro Congressi Cariplo, viene presentato il "Manuale di Organizzazione Aziendale ", a cura di Giovanni Costa e Raoul C. D. Nacamulli, edito in cinque volumi da Utet Libreria, nel quadro di un convegno dal titolo "Organizzazione e Management per il terzo millennio", promosso da Cariplo e organizzato da Effebi con la partecipazione di Aidp e Aif. Fra i relatori: Piero Celli, direttore generale Rai, Elio Catania, amministratore delegato Ibm Italia, Carlo Castellano, presidente Esaote, Gianfranco Dioguardi, docente di Organizzazione Industriale all´Università di Bari, Eleuterio Bombardi, direttore del personale di Cariplo Gruppo Intesa, Massimo Lolli, direttore del personale della Marzotto (e autore del romanzo di ambiente aziendale "Volevo dormirti addosso"), Gianluca Bocchi, filosofo della complessità . Presenti anche i curatori del manuale. Nel comunicato di presentazione dell´iniziativa si rileva che alle soglie del Duemila manager, imprenditori e politici concordano sul fatto che "nessun aspetto della vita delle aziende e delle istituzioni può essere affrontato efficacemente senza robuste competenze organizzative": "Contemporaneamente, però , sono diminuite le certezze sullo stesso significato della parola Organizzazione che, un tempo, aveva l´univoco senso di ´ordine e sistematicità ´e invece, oggi, con lo stesso termine si parla della capacità di governare le complesse evoluzioni che aziende, distretti industriali, istituzioni industriali, sistemi politici e lo stesso Stato si trovano a vivere". I cambiamenti tecnologici prosegue il comunicato hanno tolto certezza alle basi delle nostre conoscenze e la velocità dei processi ha alterato i ritmi della vita aziendale e sociale. "È così che - come già era accaduto nel campo della fisica - anche nel campo delle organizzazioni ci troviamo di fronte ad una ´nuova geometria . Le organizzazioni rigide e burocratiche ci appaiono obsolete e allo stesso tempo le ´forme organizzative flessibilì (partnership tra imprese, joint venture, reti organizzative) mostrano aspetti critici e intrinseche debolezze. Intanto, nuovi attori professionali imprenditori interni, telelavoratori, donne manager hanno assunto il ruolo di protagonisti, e, nel disorientamento che ne è seguito, sono apparsi molti falsi profeti. Guru del management, banalizzando la complessità organizzativa, sfornano a ripetizione ricettari dell´eccellenza aziendale, predicano di luoghi lontani dove accadono meraviglie, propongono formule miracolose. Con cio ´ costringendo alla frustazione, alla prova dei fatti i loro spesso troppo ingenui seguaci. Inoltre, tra i manager e gli addetti ai lavori, non di rado, si manifesta un atteggiamento fortemente pragmatico, rinunciatario, fondato su una sfiducia preconcetta rispetto al progetto e alla teoria" "Se questo è il quadro si dice ancora nel comunicato la realizzazione di un ampio e articolato "Manuale di Organizzazione" (cui hanno contribuito oltre 100 autori appartenenti alle maggiori Università , Scuole di Management e istituzioni del Paese) potrebbe apparire impresa disperata e fuori del tempo: eppure è proprio in questo contesto che l´opera mostra la sua utilità e la sua ragionevolezza. Il Manuale appare strumento di utilissima consultazione e di guida per il manager che, nel contesto complesso, caotico e contraddittorio nel quale è costretto a muoversi, cerca comportamenti adulti. Ciò perché sia il puro pragmatismo, sia la più raffinata teoria, presi di per se , appaiono inadeguati e insufficienti a garantire una gestione efficace. Infatti, solo " facendo costantemente navetta " fra azioni pratiche ed interpretazioni teoriche è possibile perseguire la via dell´eccellenza". .