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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Luglio 2009
WORKSHOP SULLE RETI DI SENSORI WIRELESS PER APPLICAZIONI SPAZIALI  
 
Santorini, Grecia, 21 luglio 2009 - L´1 e 2 ottobre l´Agenzia spaziale europea (Esa) e il Centro nazionale greco di ricerca scientifica "Demokritos" (Ncsrd) organizzano a Santorini (Grecia) il workshop Wisens4space 2009 ("Wireless sensor networks for space applications workshop"). L´obiettivo principale del workshop è di fornire un forum internazionale per le agenzie spaziali, l´industria e la comunità scientifica per presentare e discutere l´uso delle reti di sensori wireless nelle applicazioni spaziali, nonché le relative tecnologie. L´evento si concentrerà sulla messa in rete di sensori con una serie di applicazioni dalle reti pico nei microsistemi fino alle reti di prossimità per la comunicazione tra i veicoli spaziali e la comunicazione tra uomo e macchine. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Congrex. Nl/09c22/ .  
   
   
ASSOPROVIDER A CALABRO´ E ROMANI SU NEWCO PER NGN: DIAMO UNA CHANCE ALLE PMI  
 
Nocera, 21 luglio 2009 - Assoprovider apprende che il presidente dell´Agcom Calabrò e il Viceministro allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni Romani approverebbero un progetto di consorzio fra grandi operatori per lo sviluppo della rete a banda ´ultralarga´ in Italia (Ngn): al neonato consorzio verrebbe sicuramente riservata una corsia preferenziale in termini di deregolamentazione, vincoli verso la concorrenza, finanziamenti pubblici etc etc. Da questo progetto, mastodontico solo sulla carta, uscirebbe una rete lenta a svilupparsi e assai più costosa del necessario per il paese con conseguente cartello sui prezzi sia per le imprese esterne al consorzio sia per l´utenza finale. Ovviamente, essendo coinvolto il gotha delle telecomunicazioni con su il cappello dell´Agcom e del Governo, il rischio è che questa grande operazione diventi l´ennesima bolla finanziaria, alla faccia delle porte sbattute in faccia dallo stesso mondo della finanza a milioni di microimprese italiane. Assoprovider attende ancora risposta ad alcune semplici proposte che porterebbero ad ottimi risultati senza grossi oneri a carico dello Stato. Infatti, poiché **oggi** le infrastrutture di natura edile (cavidotti, tralicci, edifici) costituiscono il 90% dell´investimento per una rete a banda ultralarga e rappresentano l´unico elemento che mantenga rispetto al passato le caratteristiche del monopolio naturale, è evidente l´importanza dell´utilizzo delle infrastrutture edili già in essere (ri-uso edile) per uno sviluppo rapido e low cost di una Ngn. Assoprovider ritiene quindi che se le nostre istituzioni (Agcom e Ministero dello Sviluppo Economico in particolare) hanno veramente a cuore il tema dello sviluppo delle reti a banda ultralarga e dell´abbattimento del Digital Divide nel nostro paese, in primo luogo si debbano impegnare affinché 1) le parti edili realizzate direttamente od indirettamente con la fiscalità collettiva siano documentate ed a disposizione di tutte le Pmi in modo rapido, trasparente ed economicamente non discriminatorio. 2) siano sostanzialmente riviste le tasse amministrative (Codice delle Comunicazioni) che, per la loro entità, impediscono ai piccoli e medi operatori di investire nella creazione di reti Ngn. Solo così diverrebbe un´opera realizzabile anche da aziende di piccola e media dimensione, le uniche che hanno ampiamente dimostrato il loro interesse ad investire in zone del paese solitamente trascurate dai Big delle Tlc. Diversamente saremo destinati ad una Ngn costosa a diffusione parziale e lenta con gravissimo danno per tutto il nostro tessuto industriale. Dulcis in fundo, questo consorzio così ben visto dal presidente Calabrò metterebbe la pietra tombale su un´altra idea sulla quale a suo tempo mostrò altrettanto entusiasmo, reclamizzandola e ufficializzandola in migliaia di articoli e documenti ufficiali: il tanto discusso scorporo della rete fissa di Telecom Italia. Probabilmente in questi anni, in cui l´Agcom ha parlato (solamente) di modelli di scorporo della rete, ipotesi ovviamente osteggiata da Telecom Italia, il presidente ha avuto modo di rivedere quella sua coraggiosa presa di posizione, e riflettendo ha cercato, trovandola finalmente in questo consorzio ultarawideband, la via d´uscita a una idea così “azzardata” e innovativa.  
   
   
INTESA CENTROMARCA – UNIVIDEO CONTRO LA PIRATERIA AUDIOVISIVA E PER L’USO CORRETTO DELLE CONNESSIONI INTERNET AZIENDALI  
 
Milano, 20 luglio 2009 - Centromarca e Univideo hanno siglato un accordo per contrastare i possibili casi di pirateria audiovisiva che possono verificarsi all’interno delle aziende. L’intesa vede la luce pochi giorni dopo il varo da parte del Senato del Ddl Sviluppo, in cui all’articolo 15, comma 7, lettera C si invitano implicitamente le imprese a vigilare per prevenire possibili abusi dell’infrastruttura aziendale per il downloading o la condivisione illegale di file audio e video. La responsabilità del dipendente che violi il diritto d´autore, infatti, si riverserà anche sull´azienda/ente presso cui è impiegato. In base all’accordo Univideo metterà a disposizione di Centromarca e di tutte le industrie ad essa associate che ne faranno richiesta, specifici software di protezione che consentiranno di impedire il download illegittimo di musiche e filmati dai computer aziendali. “Siamo da sempre in prima fila nella protezione della proprietà intellettuale”, sottolinea Luigi Bordoni, Presidente di Centromarca. “Riteniamo indispensabile difendere non solo il valore del Sistema Marca, ma anche quello dell’Industria Culturale proteggendo e promuovendo i prodotti di qualità in ogni loro forma, materiale e immateriale. Per questo abbiamo accolto con favore la proposta di Univideo di creare le condizioni per impedire il download abusivo di materiale audio e video dai computer aziendali. E ci auguriamo che altre associazioni ed imprese facciano altrettanto”. Il problema della pirateria tocca ogni giorno livelli sempre più allarmanti. “In termini finanziari”, spiega Davide Rossi, Presidente dell’Univideo, “siamo di fronte a una perdita di circa 530 milioni di euro, a danno soprattutto del noleggio e dell’acquisto di Dvd, ma anche della visione in sala. Si tratta di risorse sottratte prima di tutto al circolo virtuoso del reinvestimento in innovazione e promozione culturale. Secondo le stime elaborate dalla Fapav ( la Federazione Anti-pirateria Audiovisiva che rappresenta tutti i settori del sistema audiovisivo italiano) 250. 000 posti di lavoro sono a rischio, solo in Italia, proprio a causa di questo fenomeno gravissimo che distrugge il mercato senza creare crescita e sviluppo economico”. Centromarca e Univideo concordano sulla necessità di attuare misure sanzionatorie urgenti, anche di natura amministrativa, nei confronti delle organizzazioni e dei soggetti che violano le leggi utilizzando la rete internet ripetutamente e volontariamente a scapito del diritto d´autore. Chiedono pertanto al Governo e al Parlamento di collaborare con tutti gli operatori e le istituzioni di riferimento per la messa in opera di azioni immediate e concrete contro la pirateria. .  
   
   
CONFINDUSTRIA: DELEGA A LUCARELLI SULLE TECNOLOGIE DIGITALI PER LE IMPRESE  
 
 Roma, 21 luglio 2009 – Oggi il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha conferito, il 16 luglio, a Ennio Lucarelli, la delega su: “Tecnologie digitali per le imprese” . Lucarelli, imprenditore romano nel settore dell’Information Technology, è un profondo conoscitore del tema, che ha particolarmente seguito negli ultimi tre anni come presidente, ora uscente, di Assinform. “I confronti internazionali – ha affermato Ennio Lucarelli - provano che chi investe di più in tecnologia digitale ottiene importanti ritorni in termini di produttività e di capacità di crescita, ma anche che in questi ultimi anni il nostro gap tecnologico si è andato approfondendo. Oggi incrementare il volume degli investimenti in innovazione digitale è un percorso obbligato per il nostro Paese, per accelerare l’uscita dalla crisi e creare nuove opportunità di crescita. In questo senso è positivo il fatto che sia stata finalmente completata la prima fase di valutazione dei progetti presentati nell’area “made in Italy” nell’ambito di Industria 2015, molti dei quali prevedono l’adozione di tecnologie digitali. I prossimi appuntamenti, che ci auguriamo vengano al più presto segnati in agenda riguardano l’ampliamento del finanziamento e il lancio di un programma specifico per le nuove tecnologie digitali. L’obiettivo è aiutare le imprese italiane a competere sul web 2. 0 e 3. 0 con le imprese internazionali più lontane, ad accedere ad applicazioni, servizi e infrastrutture di rete di nuova generazione, condizioni abilitanti per raggiungere i propri clienti, ad acquistare i propri semilavorati e materiali anche on line”. .  
   
   
BANDA LARGA: IMPEGNO REGIONE FVG PER SUPERARE DIGITAL DIVIDE  
 
Trieste, 21 luglio 2009 - Entro un anno a Pagnacco (Ud) sarà disponibile la rete a banda larga. Lo ha confermato l´assessore regionale alle infrastrutture di trasporto, Riccardo Riccardi, incontrando il nuovo sindaco Gianni Ciani. Nel garantire il costante impegno del Governo regionale per superare il ´digital divide´, ovvero il divario ancora esistente sul territorio del Friuli Venezia Giulia nell´accesso alle nuove tecnologie dell´informazione e della comunicazione, Riccardi ha spiegato al primo cittadino che Pagnacco potrà essere raggiunta dalla banda larga grazie al previsto intervento di posa di una dorsale in fibra ottica a ridosso dell´autostrada Udine-tarvisio. Per la realizzazione di questo intervento, che oltre a Pagnacco interessa i comuni di Pasian di Prato, Tavagnacco, Reana del Rojale, Tricesimo, Cassacco, Artegna, Buia, Moggio Udinese, Resiutta, Chiusaforte, Dogna, Pontebba, Malborghetto-valbruna e Tarvisio, già esiste l´adeguata copertura finanziaria, ha assicurato l´assessore. Proprio in questi giorni si stanno svolgendo le procedure di gara per l´aggiudicazione dei lavori della dorsale. Lavori che, secondo quanto prospettato dalla società informatica Insiel, dovrebbero poter essere assegnati entro la fine di quest´anno. In questo modo la dorsale pubblica potrebbe essere attivata funzionalmente già verso la metà del 2010. La nostra ipotesi, ha concluso l´assessore Riccardi - è di mettere contemporaneamente a disposizione parte delle fibre ottiche agli operatori privati. Un obiettivo complesso che deve tenere conto delle disposizioni normative le quali impongono, per la gestione della capacità eccedente alle necessità della pubblica amministrazione, l´affidamento ad operatori presenti sul mercato delle telecomunicazioni con procedure ad evidenza pubblica. Soltanto a seguito delle gare, infatti, sarà possibile l´attivazione del servizio per cittadini ed imprese. .  
   
   
LARGA BANDA, REALIZZATI 389 CHILOMETRI DI RETE IN APPALTO LA POSA DELLA FIBRA OTTICA PER TRENTO-RIVA, TRENTO-PERGINE E TRENTO-ROVERETO  
 
Trento, 21 luglio 2009 - La larga banda rappresenta per il Trentino uno strumento fondamentale per accrescere la competitività del territorio. La Provincia autonoma di Trento sta investendo molto in questa direzione con il "progetto banda larga". A che punto è il progetto, iniziato nel 2006? A tutt´oggi, nell´ambito dei circa 740 chilometri di rete di dorsale di banda larga previsti dal progetto, si sono realizzati 389 chilometri di cavidotti, mentre gli altri 351 sono in appalto o in via di realizzazione. In particolare, 43 sono i chilometri di fibra ottica posata nel Primiero, in appalto è la posa per Trento-riva, Trento-pergine e Trento-rovereto. L´impegno a carico del sistema pubblico, comprendendo il completamento degli anelli e le "ridondanze", sfiora i 150 milioni di euro. Parallelamente alla realizzazione dell´infrastruttura, la Provincia ha posto in essere specifici accordi con i Comuni che già avevano operato in tal senso. A titolo di esempio si ricordano gli accordi per la realizzazione delle reti di accesso (il cosiddetto ultimo miglio) stipulati con i Comuni di Trento (57 km di rete realizzata e in esercizio con 45 sedi della Pubblica amministrazione già collegati), Rovereto, Flavon e con alcune municipalizzate quali Stet, Ags, Air ed altre. Mentre si sta realizzando l´infrastruttura, la Provincia ha sottoscritto con Telecom un accordo per l´utilizzo in modalità Iru (affitto da operatore) delle rete Telecom (550 km) fino al 2010 per erogare da subito servizi di connettività a larga banda (telediagnostica, protocollo federato, Voip, videoconferenza e posta elettronica certificata) agli 11 ospedali trentini ed a 54 comuni, quelli già raggiunti dalla fibra ottica. Utilizzando i nodi di detto accordo è stata realizzata una rete wireless fra le più estese in Europa a copertura delle zone sprovviste dei servizi Adsl (circa 150 comuni trentini) che prevede 767 impianti, circa 300 utenze pubbliche e oltre 500 private. Sempre grazie a detto accordo è stata realizzata la connessione in fibra di 12 uffici catastali e del libro fondiario. Con l´ultima finanziaria sono stati predisposti gli strumenti normativi affinché le amministrazioni locali possano realizzare le reti di accesso Ngn (fibra ottica fino all´utente finale), si sono poi approvate le linee guida tecniche per le reti di accesso urbane e per i cablaggi degli edifici. Con la manovra autunnale saranno previste specifiche risorse nei confronti delle amministrazioni locali, il tutto sotto la regia della Provincia. .  
   
   
ABRUZZO, FORMAZIONE: RIFORMA ACCREDITAMENTO,OK DELLA GIUNTA CHIODI E GATTI,"RIFORMA: QUALITA´,MERITO, SEMPLIFICAZIONE"  
 
 L’ Aquila, 21 luglio 2009 - La riforma del sistema di accreditamento degli enti di formazione, ovvero le regole che consentono agli enti, tra l´altro, di esercitare e ricevere i finanziamenti regionali, ha ricevuto l´unanime parere positivo della Giunta Regionale, che questa mattina a L´aquila ha approvato il testo presentato dall´Assessore alla Formazione Paolo Gatti. Un importante riforma che segna una tappa rilevante del percorso riformatore della Giunta Chiodi, basato sui principi della qualità, del merito e della semplificazione. Il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha aperto la conferenza stampa che spiegava i contenuti della riforma, ha dichiarato: "La riforma parte da tre aspetti su cui questa Giunta si è concentrata dall´inizio della legislatura ossia il merito, la qualità, la semplificazione". "Questa innovazione - ha aggiunto Chiodi - nel settore della formazione ci consente di avere come interlocutori soggetti individuati nel modo più meritocratico possibile". "Sono 65 gli articoli che compongono la riforma - ha spiegato l´assessore con delega alla Formazione, Paolo Gatti - si trattava di un sistema di formazione da rifare iniziando dalle radici. Sinora - ha proseguito Gatti - parlando di valutazione finalizzata all´accreditamento degli enti di formazione, bastava avere delle strutture adeguate, ora invece dall´accreditamento delle strutture si punta all´aspetto qualitativo dei ´soggetti formatori´ ". Gli aspetti salienti della riforma sono il passaggio dall´accreditamento delle strutture all´accreditamento dei formatori, l´accreditamento permanente, ma a punti. Il sistema di accreditamento degli enti formativi viene completamente riformato per passare da un modello "artigianale e squalificante" ad un sistema che dà sostanza a tre parole: qualità, meritocrazia, semplificazione. Non si accrediterà più l´ente basandosi solo sulla valutazione delle strutture utilizzate per i corsi, ma soprattutto sulla base dei formatori utilizzati dall´ente per svolgere le attività didattiche". Inoltre assumerà maggiore rilievo la "consistenza" giuridico-economica dell´ente e sarà sperimentato un sistema di valutazioni a punti, una sorta di rating della qualità dell´ente che oscillerà da un massimo di 100 punti fino alla soglia minimale di 60 punti sotto la quale sarà revocato l´accreditamento. Meno burocrazia e più semplificazione, infine, per ottenere l´accreditamento, con la cessazione dell´obbligo di ripresentare le domande ogni due anni, ma con controlli più serrati. Ogni anno il 20% degli enti sarà sottoposto a verifica regionale, consentendo di fatto un controllo a tappeto ogni 4/5 anni di tutti gli enti accreditati. La riforma intende consentire al settore della formazione di essere sempre meno un settore autoreferenziale e sempre più un reale strumento al servizio delle imprese, con il rafforzamento del capitale umano e con l´obiettivo di dare buona e stabile occupazione ai lavoratori abruzzesi. Uno strumento necessario, soprattutto in questo frangente di crisi economica, per consentire alla Formazione di svolgere appieno il proprio ruolo e per garantire un futuro di opportunità alle aziende, ai lavoratori e ai giovani. .  
   
   
ABRUZZO, UNIVERSITA´: STIPULATA CONVENZIONE PER DIPENDENTI REGIONALI SCUOLA DIRITTO AMMINISTRATIVO E SCIENZA DELL´AMMINISTRAZIONE  
 
L´aquila, 21 luglio 2009 - La Regione Abruzzo e l´Università degli studi di Teramo, hanno stipulato una convenzione che consente al personale della Regione Abruzzo di frequentare il corso di specializzazione in "Diritto amministrativo e Scienza dell´amministrazione", presso la facoltà di Giurisprudenza. Il corso di studi ha una durata di due anni e prevede almeno 300 ore di insegnamento per ciascun anno. La Regione, con la convenzione sottoscritta dal presidente della Regione, Gianni Chiodi e dal Rettore, s´impegna ad erogare un contributo annuale all´università e la Scuola, di conseguenza, ad applicare una riduzione della quota di iscrizione del personale regionale. L´iniziativa rientra nell´ottica di un percorso "formativo innovativo per l´accrescimento professionale del personale in servizio, per approfondire le conoscenze in materie giuridiche e valorizzare la professionalità acquisita". Possono essere ammessi i laureati in Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienze dell´amministrazione, nonché coloro che sono in possesso di lauree equipollenti di una università straniera il cui titolo sia riconosciuto nel nostro ordinamento, o di altre lauree ritenute idonee dal Consiglio dei docenti. .  
   
   
BASILICATA: APOF-IL, NUOVE STRATEGIE PER SERVIZI FORMAZIONE E LAVORO  
 
Potenza, 21 luglio 2009 - “Per fermare la “fuga di cervelli” che il Rapporto Svimez segnala come “questione essenziale” per il futuro delle regioni meridionali, i programmi e le attività di formazione ed orientamento alla prima occupazione dei giovani sono strumenti sempre più rilevanti e pertanto vanno ripensati e riadeguati con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di lavoro stabile e qualificato e di valorizzazione delle risorse umane”. A sostenerlo è il presidente dell’Apof-il (Agenzia Provinciale Orientamento Formazione e Lavoro) di Potenza sottolineando che “le nuove strategie indicate dal Presidente Lacorazza nella relazione programmatica per trasformare i servizi provinciali per il lavoro e la formazione in agenzie di cambiamento, interazione e connessione trovano piena condivisione nella struttura di direzione e nel personale dell’Apof-il già da tempo impegnati nell’adeguamento delle proprie attività. Attraverso i servizi che svolgiamo nei settori specifici dell’orientamento, dell’obbligo formativo, dell’apprendistato, dell’area disagio, e con la gestione diretta di attività corsuali e di tirocinio – sottolinea Giansanti – intendiamo dare un contributo alle azioni dei Pfl (Patti Formativi Locali) come struttura tecnico-progettuale, specie per “bloccare” le partenze sempre più frequenti e numerose dalla provincia di Potenza non solo di laureati ma anche di giovani diplomati . Da partner della fase di concertazione e soggetti protagonisti dei Pfl – aggiunge Giansanti – puntiamo in particolare all’attuazione di progetti per rafforzare le relazioni intergenerazionali nei settori artigianali e delle produzioni tipiche, a rischio di estinzione, e per contribuire a promuovere una rete di opportunità e di percorsi formativi per le donne e i cittadini del disagio sociale che sono gli anelli più deboli sul mercato del lavoro. L’altro aspetto rilevante del modello di sistema formativo-culturale voluto dalla Provincia di Potenza è l’integrazione con la rete scolastica per la migliore diffusione di metodologie di apprendimento basate su conoscenze teoriche e applicazioni pratiche in stretta connessione con le realtà produttive locali. L’agenzia ha dunque competenze e professionalità ampiamente sperimentate che – continua Giansanti – sono certo risulteranno preziose per il raggiungimento degli obiettivi prefissi dalla nuova Amministrazione del Presidente Lacorazza e dell’Assessore Rossi e per saldare in maniera ancora più efficace l’istruzione alla formazione e qualificazione professionale e alle esigenze del mondo del lavoro”. .  
   
   
BOLZANO, FACOLTÀ DI MEDICINA: PREPARAZIONE AI TEST DI AMMISSIONE  
 
Bolzano, 21 luglio 2009 - L’informazione Universitaria Alto Adige e L’ufficio Orientamento scolastico e professionale della Ripartizione provinciale Diritto allo studio, università e ricerca scientifica organizzano per fine agosto 2009, in collaborazione con il M. U. A. (Movimento Universitario Altoatesino), corsi di preparazione all’esame di ammissione ai corsi di laurea in medicina e odontoiatria e per le professioni sanitarie. Iscrizioni entro il 5 agosto. Sono previsti due incontri di sei giorni (4 giorni per il ripasso e 2 giorni per lo svolgimento del test simulato e la correzione). I corsi sono tenuti da docenti delle Università di Padova e Verona e della Scuola Superiore di Sanità “Claudiana” e prevedono: ripasso di matematica, fisica, chimica, biologia e logica, informazioni sullo svolgimento e le caratteristiche dell’esame di ammissione e la simulazione del test con correzione dello stesso. Vi saranno due corsi di preparazione per l’ammissione ai corsi di laurea, uno per le facoltà di medicina ed odontoiatria e l’alltro per quelli riferiti alle professioni sanitarie (anche in lingua tedesca). I corsi si svolgeranno dal 17 al 20 agosto 2009 mentre il 27 e 28 agosto 2009 vi sarà il ripasso ed il test simulato per la facoltà di medicina e odontoiatria e il 26 e 27 agosto 2009 per quelle delle professioni sanitarie. La partecipazione al corso è subordinata al pagamento di una quota d’iscrizione di 55 Euro, che viene versata tramite bonifico bancario al M. U. A. L’iscrizione va effettuata presso il M. U. A. (Bolzano, via Firenze 51, Tel. 0471/933197, Fax 0471/921380) entro il 5 agosto 2009, facendo pervenire l’apposito modulo d’iscrizione e copia del bonifico. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Orientamento scolastico e professionale (Tel. 0471/413350 – 413351), all’ Informazione Universitaria Alto Adige (Tel. 0471/413301 – 413306 - 413307) e naturalmente al M. U. A. Stesso (Tel. 0471/933197 .  
   
   
GLI EUROPEI LANCIANO UN´IMPONENTE CAMPAGNA PER VALUTARE L´INQUINAMENTO ATMOSFERICO  
 
Bruxelles, 21 luglio 2009 -Gli ambientalisti riducono l´inquinamento grazie a una delle più imponenti campagne di monitoraggio mai avviate sul territorio europeo. Sono 20 i team di ricerca provenienti da tutta Europa che hanno individuato alcuni siti di rilevamento nell´area di Île-de-france, ovvero la regione che comprende l´area metropolitana di Parigi, per analizzare quali sono le fonti dell´inquinamento da polveri sottili nelle aree urbane. L´obiettivo dello studio è quantificare e descrivere tali fonti sfruttando metodi diversi quali le osservazioni terrestri prodotte dai siti permanenti o dalle piattaforme mobili. La campagna è stata portata avanti nell´ambito del progetto Megalopoli ("Megacities: emissions, urban, regional and global atmospheric pollution and climate effects, and integrated tools for assessment and mitigation´), che ha ricevuto un finanziamento di 3,4 milioni di euro dall´Unione europea in riferimento all´area tematica dedicata all´ambiente (e al cambiamento climatico) del Settimo programma quadro (7° Pq). La coordinazione del progetto Megalopoli è affidata all´Istituto meteorologico danese e coinvolge 22 partner provenienti da 12 paesi europei tra i quali figurano Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Italia, Svizzera e Regno Unito. I ricercatori di due laboratori che fanno capo a l´Institut national des sciences de l´Univers (Insu) e al Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) sostengono che le conurbazioni di grandi dimensioni (le aree metropolitane) sono esposte all´inquinamento da polveri sottili, che si ripercuote principalmente sul livello di qualità dell´aria e sulla salute. L´inquinamento da polveri sottili ha un impatto significativo sul clima sia a livello globale che locale. Il compito più arduo è definire e quantificare le fonti di particolato di carbonio che costituiscono una porzione consistente degli aerosol atmosferici. I ricercatori ritengono che questo tipo di inquinamento, così come i suoi effetti sulla salute, possano essere ridotti aumentando il grado di conoscenza delle fonti. I partner del progetto parlano dell´esistenza di fonti primarie e secondarie. Le fonti primarie sono costituite dalle emissioni dirette, generate dai processi di combustione (che non sono ancora state quantificate con precisione); le fonti secondarie sono, invece, rappresentate da polveri sottili derivanti dai processi di ossidazione e condensazione dei composti organici in origine volatili. I ricercatori hanno selezionato Île-de-france come sito per lo studio poiché l´area presenta un carico di inquinamento piuttosto elevato e una densità di popolazione significativa: l´area è inoltre rappresentativa per le aree di conurbazione poste a latitudini temperate. Per ottenere un´ampia gamma di dati sono stati utilizzati numerosi strumenti: le osservazioni terrestri sono state condotte presso tre siti, tra i quali il Laboratorio di igiene di Parigi. Inoltre, i ricercatori operativi presso le strutture del Sirta (Site Instrumental de Recherche par Télédétection Atmosphérique) dell´Isituto Pierre Simon Laplace (Ispl) stanno raccogliendo campioni di masse d´aria esposte all´inquinamento nell´area della capitale francese. I ricercatori stanno inoltre sfruttando una modalità di monitoraggio "mobile": alcuni furgoni trasporteranno attrezzature in grado di misurare le dimensioni del pennacchio di inquinamento (acque degradate nelle correnti e nelle falde acquifere) in numerose località della regione e di determinare il carico di inquinamento delle masse d´aria che entrano nella regione di Île-de-france. Le osservazioni in volo sono state condotte anche al fine di analizzare come si formano gli aerosol organici secondari (ovvero sospensioni di polveri sottili) nel pennacchio urbano; un pallone aerostatico sarà invece impiegato per valutare l´omogeneità verticale dell´inquinamento. Grazie a questa gamma di attrezzature e strumenti i ricercatori saranno in grado di produrre una caratterizzazione dettagliata fisica e chimica dell´inquinamento da polveri sottili (come la volatilità e la distribuzione delle dimensioni degli aerosol) in una delle aree metropolitane più importanti della regione. I risultati dello studio consentiranno ai ricercatori di valutare in modo più approfondito e di ottimizzare i modelli già impiegati per prevedere e simulare l´inquinamento atmosferico e breve e lungo termine. I ricercatori auspicano di poter lanciare un´altra campagna specifica tra la fine del 2009 e l´inizio del 2010. Partecipano allo studio ricercatori provenienti da Finlandia, Francia, Germania, Grecia e Svizzera. Per maggiori informazioni, visitare: Insu-cnrs: http://www. Insu. Cnrs. Fr Megapoli http://megapoli. Dmi. Dk/ .  
   
   
UOMO E SCIMPANZÈ: UN LEGAME ANCHE ‘ARCHEOLOGICO’ NASCE UNA NUOVA ARCHEOLOGIA, QUELLA CHE STUDIA COME VENGONO UTILIZZATI GLI STRUMENTI NEI PRIMATI IN MODO DA RICOSTRUIRE L’EVOLUZIONE DI QUESTO COMPORTAMENTO NELLA NOSTRA SPECIE.  
 
Roma, 20 luglio 2009 - Fino a poco tempo fa si riteneva che l´archeologia fosse la scienza delle culture umane antiche, dedita alla scoperta e all’analisi dei manufatti dei nostri progenitori. Invece, un articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature è destinato a rivoluzionare questa visione, estendendo l’approccio archeologico anche allo studio delle attività di uso, costruzione e accumulo di strumenti nei primati non umani, le specie animali a noi evolutivamente più vicine. “I primati non umani rappresentano un ottimo modello per lo studio della tecnologia litica, dato che sono sempre più numerose le evidenze di popolazioni selvatiche che usano strumenti”, dice Elisabetta Visalberghi, primatologa dell’Istituto di scienze e tecnologia della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma e co-autrice dell’articolo. “Si va dagli scimpanzé della Costa d’Avorio, che usano percussori e incudini per rompere noci troppo dure da aprire altrimenti, ai cebi – scimmie sudamericane che in Brasile usano pietre sia per rompere noci sia per estrarre tuberi dal terreno – fino ai macachi che, in Tailandia, con una tecnica simile rompono il guscio di granchi e molluschi”. Lo studio degli elementi caratteristici della tecnologia litica, dalla scelta della materia prima ai vari metodi di scheggiatura alle tradizioni culturali dei diversi gruppi, unisce così primatologi e archeologi in un nuovo campo di ricerca meglio definito come ‘archeologia dei primati’. “Questa nuova disciplina nasce dal presupposto che, qualunque organismo accumuli o modifichi materiali durevoli come la pietra, lascerà una traccia sotto forma di reperto archeologico”, prosegue la primatologa. “In questo senso sarà possibile fornire per la prima volta un quadro comparativo per la comprensione del contesto biologico, ambientale e sociale che ha favorito l’evoluzione comportamentale dei primati”. In questo contesto è stato avviato il progetto internazionale ‘Pounding working group’ che avrà lo scopo di comparare il comportamento di uso di strumenti, in particolare di percussori per rompere noci e altri alimenti duri, negli scimpanzé, nei cebi e negli ominini. È noto, infatti, che, dall’analisi delle pietre scheggiate prodotte dai nostri progenitori e dal tipo di fratture che presentano, sia possibile risalire al loro grado di destrezza motoria e comprenderne le capacità cognitive. “Sebbene i primati non umani non sembrano in grado di produrre intenzionalmente pietre scheggiate, può accadere che un percussore si rompa accidentalmente durante l’uso”, spiega Visalberghi. “Poiché si ipotizza che eventi simili abbiano portato i nostri progenitori a scoprire casualmente come produrre pietre scheggiate, in questo senso lo studio dei primati non umani attuali potrà permettere di ricostruire l’origine del comportamento di produzione di strumenti nei nostri progenitori estinti”. Ricerche di questo tipo suscitano nuove domande sia per gli archeologi sia per i primatologi e potrebbero avere importanti implicazioni. “La notevole similitudine tra i percussori utilizzati da cebi e scimpanzé e l’apparente assenza di uso di strumenti nel bonobo (o scimpanzé pigmeo) fa supporre, ad esempio, che la capacità di usare strumenti sia comparsa indipendentemente e si sia perduta più volte nel corso di milioni di anni in diverse linee di primati estinti”, sostiene la ricercatrice. “Inoltre, grazie all’aiuto dei primatologi, gli archeologi potrebbero rinvenire industrie litiche più antiche di quelle di Olduwai (le più antiche finora conosciute, risalenti a circa 2,6 milioni di anni fa) e una simile scoperta renderebbe necessario riconsiderare le tradizionali classificazioni delle prime industrie litiche”. Primi tentativi di applicazione pratica dei metodi dell’ ‘archeologia dei primati’ sono attualmente in corso in Guinea sugli scimpanzé e in Brasile sui cebi. “Combinando le classiche tecniche d’indagine archeologica per l’analisi dei manufatti con l’osservazione del comportamento spontaneo di individui allo stato selvatico si potrà valutare in che misura i primati non umani siano selettivi nella loro scelta di materiali da usare come strumenti”, conclude Visalberghi. “ Mentre la comparazione tra i reperti ossei dei nostri progenitori e gli scheletri dei primati attuali darà modo di comprendere quali caratteristiche anatomiche abbiano permesso l’acquisizione del comportamento di uso di strumenti tanto nei primati attuali quanto in quelli estinti”. .  
   
   
ERTO CASSO SEDE FONDAZIONE UNESCO PER DOLOMITI  
 
Trieste, 21 luglio 2009 - Sostenere Erto e Casso perché diventino la sede della Fondazione Unesco per le Dolomiti. Lo chiede alla Giunta, in un´interrogazione, Luigi Ferone. Il consigliere regionale del Partito Pensionati ricorda come proprio le Dolomiti siano state recentemente dichiarate patrimonio dell´umanità e poste sotto la diretta tutela dell´Unesco. E annota pure come il Comune di Erto e Casso (in provincia di Pordenone) stia attivando un fronte trasversale di enti, istituzioni, esponenti politici, associazioni e semplici cittadini per far insediare in loco la sede della futura Fondazione. Dopotutto, commenta ancora Ferone, la valle del Vajont - oltre a rappresentare degnamente l´intera regione - sembra poter aspirare a un tale scopo dal momento che coniuga bene l´aspetto ambientale con quello storico. Certo è che per far decollare il progetto ci vuole l´intervento della Regione o, viceversa, conclude l´esponente dei Pensionati, si dica subito perché la proposta avanzata dal Comune di Erto e Casso non risulti fattibile". .  
   
   
LAVARONE E LUSERNA AMICI DELL´AMBIENTE CONSEGNATE LE CERTIFICAZIONI ISO 14001  
 
Trento, 21 luglio 2009 - Sono state consegnate ieri mattina alle amministrazioni comunali di Lavarone e Luserna le certificazioni Iso 14001, alla presenza dell´assessore provinciale all´industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi e dei sindaci Aldo Marzari e Luigi Nicolussi Castellan. A Malga Millegrobbe, i comuni di Lavarone e Luserna hanno ottenuto la certificazione del sistema di gestione ambientale secondo lo standard Iso 14001, realizzato sotto la sorveglianza di Dnv, organismo internazionale di certificazione. Se il comune di Folgaria aveva fatto da battistrada sull´altipiano conseguendo nel 2005 la certificazione Iso 14001 e nel 2008 la registrazione Emas, Lavarone e Luserna non sono stati da meno, avviando entrambe nel 2007 il percorso di certificazione Emas e portando oggi a compimento quello di certificazione Iso 14001. “Non siamo ancora al livello ottimale di quelli che possono essere le nostre potenzialità – hanno spiegato i sindaci dei due comuni – ma certamente abbiamo raggiunto la prima importante tappa di un percorso congiunto che porterà una migliore vivibilità nelle nostre comunità e nell´intero altipiano, poiché siamo convinti che investire sulla “risorsa territorio”, sulla qualità e sullo sviluppo sostenibile, possa essere una strategia vincente per l´intero territorio”. Il progetto di certificazione si inserisce nella più ampia iniziativa promossa dalla Provincia autonoma di Trento al fine di ottenere le certificazioni ambientali Iso 14001 ed Emas per tutti i comuni, in una logica di sviluppo economico e turistico sostenibile, nel pieno rispetto dell´equilibrio ambientale, della tutela del territorio e delle sue risorse naturali. Un riconoscimento che giunge a seguito di un lungo percorso, intrapreso ormai due anni or, sono e che è solo l´inizio di un più impegnativo cammino, come ha voluto ricordare l´assessore Olivi: “Da anni questo territorio ha scommesso su questo progetto, con la convinzione che puntare sull´ambiente e sulla responsabilità nei confronti del territorio e delle sue risorse possa essere un differenziale competitivo enorme. Ed è per questo che la Provincia ha investito molto in quei processi di certificazione che oltre a tutelare il nostro patrimonio ambientale, impongono una sempre crescente responsabilità nel governo dell´ambiente. E per farlo – ha continuato l´assessore – diviene sempre più necessaria una stretta sinergia tra amministrazioni, ambiente e comunità di cittadini, poiché specie in montagna, non esiste tutela ambientale senza il lavoro della gente che ogni giorno la vive. In questa direzione è necessario tutti assieme continuare a lavorare”. L´iso 14001 è una norma di carattere volontario, applicabile a tutte le tipologie di organizzazioni, che definisce le modalità con cui deve essere sviluppato un efficace sistema di gestione ambientale. La norma richiede la definizione di obiettivi e target ambientali e l´adozione di un sistema di gestione che permetta di raggiungerli. L´adesione allo schema di certificazione ha carattere volontario e si basa sul fondamentale impegno verso la conformità legislativa, il miglioramento continuo e la prevenzione dell´inquinamento. Diversi i campi applicativi rispettati dai comuni di Lavarone e Luserna in conformità alla norma Iso 14001: pianificazione; gestione e controllo del territorio attraverso la gestione diretta delle attività connesse alla pianificazione urbanistico-territoriale, al mantenimento del patrimonio immobiliare, della rete fognaria, stradale e dell´illuminazione pubblica, all´approvvigionamento idrico ed alla potabilizzazione delle acque; gestione indiretta e controllo delle attività connesse alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, alla depurazione, alla realizzazione delle opere pubbliche date in appalto a terzi, al verde pubblico ed al trasporto scolastico, alla tutela del patrimonio silvo-pastorale. .  
   
   
AMBIENTE. ADOTTATO DAL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO IL PIANO DI AZZONAMENTO ACUSTICO  
 
Milano, 21 luglio 2009 - Presentato ieri in Consiglio comunale dall’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci il Piano di Azzonamento Acustico che detta le norme in materia di inquinamento acustico e stabilisce i criteri per la classificazione acustica del territorio comunale. La delibera è stata approvata con voto bipartisan dal Consiglio comunale; ora verrà trasmessa ai comuni confinanti e all’Arpa. Il piano sarà pubblicato su tutti i quotidiani e sul sito del Comune di Milano per 60 giorni per la consultazione pubblica, successivamente il progetto definitivo dovrà essere rivotato in consiglio. L’aula ha stabilito inoltre che nel Bilancio di Previsione 2010 sarà elaborato un budget da destinare nel successivo triennio agli interventi di risanamento delle sorgenti di rumore individuate dalla classificazione acustica, da concordare con le società a partecipazione comunale. “Il piano di azzonamento acustico spiega le attività che il Comune mette in atto sul territorio milanese con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da rumore - ha detto Croci –. A seguito del piano saranno realizzati interventi di risanamento per garantire il rispetto delle norme”. Il Piano, che è un “atto di governo del territorio” stabilito dalla “Legge Quadro sull’inquinamento acustico” (n. 447/95), dalla Legge Regionale n. 13 del 10/08/01 e dal documento tecnico regionale di riferimento, introduce una classificazione del territorio in zone acusticamente omogenee, assegnando ad ogni porzione una classe acustica, determinata tra le 6 individuate dalla normativa. All’interno di ogni classe acustica si applicano determinati valori limite di rumore: i limiti più bassi sono quelli stabiliti per la classe I, la più protetta, e vanno via via crescendo per raggiungere i valori più alti in corrispondenza della classe Vi. Come unità minima territoriale ai fini della definizione delle classi acustiche omogenee è stato considerato l’isolato. La più alta percentuale di territorio risulta classificata nelle classi Iii e Iv, che da sole rappresentano circa l’85% dell’intero territorio comunale, ovvero le aree a più intensa attività umana e densità di popolazione. La percentuale di territorio classificata nelle classi estreme, I e Vi, è molto bassa poichè si tratta di aree particolarmente protette (classe I) e aree esclusivamente industriali (classe Vi). Inoltre, circa il 58% della popolazione risulta residente in classe Iv, in essa rientrano le zone residenziali con il più alto indice di fabbricabilità fondiaria. La densità di popolazione decresce passando alle classi acustiche più protette. La classificazione acustica di ogni area tiene conto dei vincoli derivanti dalla normativa legati alla struttura del territorio, dipendenti dalla densità di popolazione, dalla presenza e densità di attività artigianali, commerciali e industriali, dalla vicinanza alle infrastrutture di trasporto, dalla presenza di recettori sensibili, dalle classificazioni acustiche dei comuni confinanti e da altri fattori. Il piano individua anche i recettori sensibili dal punto di vista acustico: 750 tra strutture scolastiche di ogni ordine e grado e biblioteche, 52 strutture sanitarie con degenza, 64 Residenze Sanitarie Assistenziali e 78 tra parchi e giardini pubblici. L’individuazione delle infrastrutture stradali, ferroviarie ed aeroportuali, ha inoltre permesso la corretta classificazione delle aree limitrofe. “Questo piano consentirà un miglioramento del clima acustico e quindi della qualità di vita della nostra città – ha concluso l’assessore Croci –. Il piano fa parte di una più ampia azione per affrontare il tema del rumore che vede il Comune impegnato con i gestori dei locali nelle aree della movida”. .  
   
   
POTENZA, AL VIA IL PAESAGGIO SONORO TRA ECOLOGIA ED ESTETICA  
 
Potenza, 21 luglio 2009 - Prende il via il laboratorio “Il Paesaggio sonoro tra ecologia ed estetica”: sei giorni, dal 20 al 25 luglio, per definire una mappa sonora della città di Potenza, tramite l’orecchio di musicisti, studiosi e semplici cittadini. Esso è parte del progetto “Potenza_soundscapes. Il Suono e la Città”, una produzione Tragittisonori. Com / Art Factory Basilicata, in collaborazione con Sicilian Soundscape Research Group Onlus e con il patrocinio di Fkl - Forum per il paesaggio sonoro. L’evento rientra nella sezione Attenzioni: la cura della città di “Arte in Transito. Paesaggio Urbano e Arte Contemporanea”, progetto ideato e curato dall’Associazione Basilicata 1799 con il coordinamento tecnico organizzativo della Noeltan Film. Ma di cosa si tratta in realtà? Giovani creativi lucani, con la guida di Stefano Zorzanello, musicista, compositore e studioso, e Albert Mayr, compositore e docente di musica elettronica, indagheranno e sperimenteranno il rapporto tra la città di Potenza (le sue strade, i suoi spazi, i suoi abitanti) e l’universo del suono (musiche, voci, rumori, respiri), cioè entreranno nel mondo del suono-rumore che produciamo e ci circonda, per coglierne le peculiarità saggiarne le caratteristiche e coglierne spunti per attività artistico sonore. “Non si tratta di uno studio scientifico asettico – afferma Luigi Catalani di Tragitti sonori – ma di un intervento partecipativo in cui saranno coinvolti i cittadini in momenti e situazioni diverse, e a cui potranno dare il loro apporto diversi settori della società (studenti, musicisti, operatori ambientali, docenti, bambini, adulti, non-vedenti), con l’obiettivo di approfondire il senso e il valore del suono della città. Il risultato finale sarà la realizzazione della prima mappa sonora della città di Potenza”. “Un esperimento artistico interessante ed unico – ribadisce Francesco Scaringi di Basilicata 1799 – che si lega strettamente a fenomeni dell’arte contemporanea che agisce nei contesti urbani e naturali cercando di mettere in relazione gli uomini con l’ambiente, l’habitat che lo circonda”. Il programma di “Potenza_soundscapes”, vario e articolato, sarà presentato alla cittadinanza lunedì pomeriggio presso la Sala del Campanile, contestualmente all’inaugurazione della mostra di Albert Mayr “Finestre spazio-temporali”, presentata da Silvia Bordini, docente di arte contemporanea presso l’Università “Sapienza” di Roma. In programma anche un laboratorio sul paesaggio sonoro dedicato ai bambini, guidato da Stefano Zorzanello e Cecilia Alemagna, un imperdibile Live set di Murcof, musicista e sperimentatore messicano, punto d’incontro tra l’elettronica sperimentale, la classica e l’elettroacustica e keng~, giovane e talentuoso musicista elettronico lucano e un happening collettivo, in prima assoluta europea, realizzato sulla base di una partitura di John Cage. Questo il programma 20 luglio, ore 17. 30 - Sala del Campanile (Palazzo Loffredo):tavola rotonda e presentazione pubblica del progetto; 20-25 luglio, ore 10. 00-13. 00 e 17. 00-20. 00 - Sala del Campanile (Palazzo Loffredo): “Finestre Spazio-temporali”: mostra personale di Albert Mayr presentata da Silvia Bordini (Vernissage 20 luglio, ore 19. 00); 20-22 luglio, ore 9. 30-12. 00 - Centro sportivo Aquatica, C. Da Pantano (Pignola):“il Paesaggio sonoro dei bambini”: workshop a cura di Stefano Zorzanello e Cecilia Alemagna; 21-23 luglio, ore 16. 00-20. 00 - Sala del Campanile (Palazzo Loffredo):“il Paesaggio sonoro tra ecologia ed estetica”: workshop a cura di Stefano Zorzanello e Albert Mayr; 23 luglio, ore 21. 30 - Piazza Xx settembre (Palazzo del Municipio):live-set: Murcof (Mex), keng~ (Ita); 23-25 luglio - Ridotto del Teatro F. Stabile:“a dip in the Lake” di John Cage: happening collettivo a cura di Stefano Zorzanello (1^ assoluta europea). .  
   
   
AMBIENTE: ON LINE TUTTI I SERVIZI DELLE AREE ATTREZZATE IN SICILIA  
 
Palermo, 21 luglio 2009 – Sono quasi cento le aree attrezzate nelle nove province dell’Isola, molte delle quali ubicate all’interno delle riserve naturali. D’ora in poi, tutte le aree potranno essere visitate con maggiori dettagli nell’apposita sezione del sito istituzionale www. Boschidiscilia. It, corredate da foto che ne illustrano ubicazione, servizi e infrastrutture. Oltre ai dati di carattere generale, il sito fornisce informazioni anche sui sentieri, sulle peculiarità storico-culturali dei luoghi, su fauna e flora dei territori interessati. Il sistema delle aree attrezzate è realizzato e gestito dal dipartimento regionale dell’Azienda Foreste demaniali dell’assessorato regionale all’Agricoltura. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Michele Cimino - è potenziare la fruibilità del bene ‘natura’ in Sicilia, aprendo le porte delle 32 riserve naturali gestite dal dipartimento, in modo gratuito e, dove possibile, senza barriere architettoniche”. Secondo Cimino, “il web, oggi, è uno degli strumenti più efficaci e veloci d’informazione, una vetrina aperta 24 ore su 24 che offre l’opportunità agli amanti della natura e ai turisti di conoscere preventivamente la bellezza degli ambienti e tutti i servizi messi a disposizione nelle aree attrezzate”. . .  
   
   
TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ: AVVIATO IL PIANO DI CONSERVAZIONE PUGLIESE  
 
Bari, 21 lugli o2009 - A pochi mesi dalla fine del Countdown mondiale per il raggiungimento del traguardo della “riduzione della perdita di biodiversità”, la Puglia dà il proprio contributo avviando il “Piano Regionale per la Conservazione della Biodiversità”. La Regione Puglia ha avviato il Piano Regionale per la Conservazione della Biodiversità in attuazione dell’Asse 2 (Linea d’Intervento E) “Azioni di Tutela della Biodiversità nel Sistema Conservazione della Natura” del Piano Triennale per la Tutela dell’Ambiente. L’occasione a livello mondiale ed europeo è data, tra l’altro, dal Countdown 2010 cui l’Italia ha aderito e che riguarda proprio l’impegno degli stati, di tutte le istituzioni, ma anche di privati e imprese, a ridurre in maniera significativa la perdita di biodiversità entro il 2010, dichiarato dalle Nazioni Unite, anno mondiale della Biodiversità. La programmazione regionale prevede la realizzazione di una serie di interventi che riguarderanno azioni di carattere generale, a servizio del sistema regionale per la conservazione della natura, ovvero del sistema delle Aree Protette regionali e dei Siti rete natura 2000, i quali rappresentano poco più del 20 % del territorio pugliese in cui si concentra buona parte della biodiversità a livello regionale. Tra queste azioni di carattere generale si prevede la realizzazione di un “Osservatorio” per la biodiversità che possa raccogliere e sistematizzare i dati di una costante azione di monitoraggio, nonché costituire centro di conoscenza e di informazione relativamente ai temi della biodiversità a livello regionale, svolgere azione propulsiva, di consulenza, coordinamento, messa in rete di azioni e buone pratiche; costruire azione di supporto e di affiancamento anche con l’aiuto di istituzioni scientifiche e di ricerca; Al contempo, proprio in considerazione della presenza di un ricco sistema di parchi e riserve naturali, si prevede la realizzazione di interventi diretti che riguardano le specie e gli habitat maggiormente minacciati, in particolare: specie animali, anfibi e rettili nel Parco Regionale di Lama Balice, nella Riserva Naturale Orientata dei Laghi di Conversano e nel Parco Regionale della Terra delle gravine, il Gabbiano corso nel Parco Regionale di Gallipoli/isola di sant’andrea e nella Riserva di Porto Cesareo; specie forestali, nei Boschi di Cerano, nel Parco Regionale di Rauccio, nel parco otranto/Leuca e nelle foreste a galleria di Salix alba e Populus alba nel Parco Regionale dell’Ofanto e in quello di Bosco incoronata lungo il torrente Cervaro; aree umide a Palude del Capitano, Palude Lavela, Dune costiere di Torre Canne – Torre S. Leonardo; sistemi dunali nelle Riserve del Litorale Tarantino Orientale e nel Parco del Litorale di Ugento. Il programma prevede interventi per una spesa complessiva di € 2. 700. 000,00 da attuarsi in maniera diretta da parte degli enti parco regionali e con l’assistenza tecnica dell’Ufficio Parchi e Riserve Naturali della Regione Puglia. Ad oggi sono stati realizzati incontri programmatici con tutti gli Enti Parco organizzati in gruppi omogenei per la definizione delle proposte progettuali e delle procedure amministrative per la realizzazione degli interventi. .  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA: DIVENTA OPERATIVO L’ACCORDO QUADRO ANCI- CONAI SUI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO SIGLATI GLI ALLEGATI TECNICI DEI SEI MATERIALI DI IMBALLAGGIO CHE RENDONO ESECUTIVO L’ACCORDO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE  
 
Milano, 21 luglio 2009 - Maggiori garanzie per la raccolta differenziata e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio: Filippo Bernocchi, Responsabile Anci per le politiche ambientali su delega del Presidente Chiamparino, Piero Perron, Presidente del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) ed i Presidenti dei Consorzi di filiera, hanno sottoscritto l’Accordo quadro ed i relativi Allegati Tecnici dei sei materiali di imballaggio. L’accordo, giunto al terzo rinnovo, ha durata quinquennale (2009-2013), ed è nato per dare impulso alla raccolta differenziata dei sei materiali di imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Ai Comuni che sottoscrivono le convenzioni, viene riconosciuto e garantito nel tempo un corrispettivo economico per i rifiuti di imballaggio raccolti e conferiti al Sistema Consortile, che ne garantisce l’avvio a riciclo. Tra le novità dell’Accordo spiccano: Ritiro di tutti i rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale anche al di là degli obiettivi di legge: vi è l’impegno di Conai e Consorzi a ritirare tutti i rifiuti di imballaggio raccolti e conferiti al sistema consortile, indipendentemente dal raggiungimento degli obiettivi globali di recupero stabiliti per legge, riconoscendo il relativo corrispettivo economico. Incremento dei corrispettivi: l’Accordo prevede l’incremento annuale dei corrispettivi pari ai 2/3 del tasso di inflazione (indice Nic). Viene dunque rinnovato l’impegno per lo sviluppo della raccolta differenziata degli imballaggi anche in un momento di mercato non favorevole per le materie prime seconde. Spinta qualitativa alla raccolta: il nuovo Accordo nasce in una logica di “spinta” verso il miglioramento qualitativo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale, al fine di migliorare le rese ed evitare di mandare in discarica il materiale raccolto. Promozione di modelli di raccolta: le parti si impegnano a promuovere e a incentivare la diffusione di modelli organizzativi della raccolta differenziata, al fine di garantire uno standard qualitativo più elevato, secondo modalità il più possibile funzionali al riciclo, in grado di contenere i costi e ottimizzare le rese della raccolta stessa. Sostegno alle aree in ritardo: per rendere omogenei i livelli di raccolta differenziata sul territorio nazionale e sostenere le Regioni a più basso tasso di raccolta degli imballaggi, le parti si impegnano a sostenere la crescita della raccolta nelle aree in ritardo. Rinnovato impegno per la formazione e la comunicazione: l’Accordo prevede un impegno per la formazione degli amministratori locali nelle aree in ritardo e conferma il sostegno alle campagne di comunicazione locale per lo sviluppo della raccolta differenziata e dell’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio. Allegato tecnico imballaggi in vetro: per la prima volta Coreve, il Consorzio Recupero Vetro, ha siglato l’allegato tecnico sul ritiro degli imballaggi in vetro. I Comuni avranno quindi la possibilità di sottoscrivere le convenzioni con tutte le filiere degli imballaggi. Sussidiarietà rispetto al mercato: il ruolo del Sistema Consortile continuerà a svolgersi in una logica di sussidiarietà. Il nuovo Accordo permette, infatti, ai Comuni e ai gestori convenzionati, all’interno di finestre temporali preventivamente definite, di rinunciare agli obblighi di conferimento, destinando il materiale al libero mercato. E’, peraltro, prevista la possibilità di “rientrare” nelle convenzioni, all’interno di periodi preventivamente definiti. Il Sistema Consortile, l’Anci e le Aziende, dopo avere innescato un processo virtuoso che ha portato all’aumento della quantità di imballaggi raccolti e avviati a riciclo/recupero, si pongono ora l’obiettivo di puntare ad una maggiore qualità, sostenendo la crescita del riciclo in tutte le aree del Paese, con particolare attenzione a quelle tuttora in ritardo. Ad oggi, sono circa 7. 000 i Comuni convenzionati, per oltre 54 milioni di cittadini serviti e, nell’ultimo anno, l’ammontare dei corrispettivi economici riconosciuti ai Comuni per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio è stato di oltre 260 milioni di euro. Permangono forti differenze nei quantitativi di imballaggi raccolti e conferiti al sistema consortile, con il Nord che si attesta su 84 Kg per abitante convenzionato, il Centro su 51 Kg/ab e il Sud su 31 Kg/ab. ‘’Siamo riusciti, non senza difficoltà – dichiara Filippo Bernocchi, delegato alle politiche ambientali per Anci – ad arrivare alla fine di un percorso, in un momento di straordinaria criticità del mercato del riciclo. Era importante definire un quadro complessivo che desse ai Comuni la certezza del ritiro di tutti gli imballaggi, anche oltre gli obblighi facenti carico al Conai e della corresponsione dei corrispettivi, il cui ammontare totale per il 2009, secondo i dati dei Consorzi elaborati dall’Anci, si incrementerà del 7,1%. Il punto di arrivo di questo Accordo comporta obiettivi raggiungibili con migliori performance qualitative delle raccolte che richiedono un maggiore impegno per tutti gli attori della filiera. Motivo per cui, già dalla prossima settimana, istituiremo un Tavolo presso l’Anci al quale inviteremo le Associazioni rappresentative delle Aziende per gestire al meglio l’applicazione dell’Accordo su tutto il territorio. Rimane comunque il giudizio positivo per un Accordo che sarà di stimolo per lo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo per i prossimi cinque anni e che contribuirà, in maniera importante, alla valorizzazione dei materiali e al recupero di efficienza attraverso il miglioramento della qualità della raccolta, in linea con le nuove disposizioni Comunitarie’’. “La raccolta differenziata – dichiara Piero Perron, Presidente Conai – è il mezzo per realizzare la mission del Conai, che consiste nell’avvio a riciclo dei materiali. Per poter riciclare di più e meglio, è necessario un ulteriore sforzo da parte delle amministrazioni comunali e dei cittadini per favorire la corretta separazione domestica dei rifiuti, in modo da migliorare la qualità della raccolta differenziata, così da poter avviare a riciclo un quantitativo sempre maggiore di materiali, ottimizzando i costi di processo. L’accordo è uno degli strumenti che permetterà di fare questo salto di qualità. ” .  
   
   
RIFIUTI A NAPOLI, KROGH E FUSCO: BASSOLINO ESTRANEO A VICENDA, TUTTO SARÀ CHIARITO AL PIÙ PRESTO  
 
Napoli, 21 luglio 2009 - “La richiesta di rinvio a giudizio del Presidente Bassolino riguarda la liquidazione di due fatture che i pm ritengono sia avvenuta in violazione della tariffa professionale”. Così gli avvocati del presidente della Regione Campania Giuseppe Fusco e Massimo Krogh, i quali sottolineano che “il commissario firma i mandati di pagamento sulla base di un lavoro istruttorio degli uffici tecnici che accertano la regolarità formale e sostanziale delle prestazioni e delle fatture emesse. Come sempre abbiamo fiducia che nell’iter del procedimento verrà chiarito il trasparente comportamento del presidente Bassolino, così come la sua estraneità ai fatti” concludono i legali. .