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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Settembre 2009
RICERCA, NASCERANNO IN LOMBARDIA MICROCHIP NUOVA GENERAZIONE FORMIGONI: INTESA STRATEGICA, VIRTUOSA COLLABORAZIONE NORD/SUD PROGETTO REALIZZATO AD AGRATE DA STM E NUMONYX, 500 NUOVI POSTI  
 
Milano, 15 settembre 2009 - Sarà realizzato in Lombardia, nel Centro di Agrate Brianza, un nuovo progetto di ricerca e sviluppo di livello internazionale sulle nuove tecnologie (in particolare sulle "memorie flash" di nuova generazione), che coinvolgerà centinaia di tecnici e scienziati di primo livello e che sarà in grado di rappresentare una vera eccellenza in campo industriale e produttivo, oltre che un volano per la crescita economica. E´ questo uno dei punti principali di una ampia Intesa, firmata il 30 luglio, che coinvolge due ministeri (Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca), due Regioni (Regione Lombardia e Regione Sicilia) e tre società private (Stmicroelectronics, Numonyx Italy srl e 3Sun srl, società di nuova costituzione) e che prevede investimenti complessivi, tra fondi pubblici e privati, pari a circa 1. 700. 000. 000 di euro nei prossimi anni. L´accordo è stato illustrato oggi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti anche Aldo Romano, amministratore delegato di Stmicroelectronics, e Giulio Casagrande, vicepresidente e direttore della Divisione Ricerca e Sviluppo di Numonyx. "Si tratta di un´intesa - ha detto Formigoni - di grandissima portata e di rilevanza strategica assoluta. Il piano che coinvolge Agrate Brianza salvaguarda l´attività di 800 ricercatori mentre si stima una occupazione indotta di oltre 500 unità di personale tecnico. Sarà salvaguardato e riqualificato il lavoro di tutti i 1. 750 dipendenti di Numonyx in Italia. E´ una grande boccata d´ossigeno per la ricerca in Lombardia e nel nostro Paese". Formigoni ha sottolineato come ulteriore elemento positivo "il potenziamento dell´immenso mercato indotto: potranno godere dei benefici di questo investimento numerose aziende italiane, piccole, medie e grandi, appartenenti a diversi settori, fra cui: impiantistica, prodotti chimici e altri materiali per la produzione, software, e molti altri settori". "In un momento in cui in Italia si discute molto di Sud - ha aggiunto Formigoni - questa Intesa è un esempio di collaborazione tra Nord e Sud. La più grande Regione italiana del Nord, la Lombardia e la più grande Regione del Sud, la Sicilia, attuano una collaborazione virtuosa che mette in moto utilità per tutti. E´ la dimostrazione che le Regioni possono cooperare per il bene dei cittadini e per il bene del Paese, in settori di eccellenza europea per non dire mondiale come questi". Grazie all´Intesa siglata oggi, Numonyx Italy srl - società italiana parte del Gruppo Numonyx Bv (leader mondiale del settore), partecipato da Stmicroelectronics oltre che dalle società americane Intel e Francisco Partners - predisporrà e attuerà un grande progetto di ricerca e sviluppo sulle nuove generazioni di processi e prodotti coinvolgendo i Centri tecnologici di Agrate Brianza, Catania e Arzano (Na) con un investimento complessivo di 526 milioni. Regione Lombardia metterà a disposizione un contributo di 10 milioni di euro, destinato all´ampliamento del sito di ricerca e sviluppo di Agrate Brianza, che sarà il baricentro dell´operazione e che Numonyx ha scelto come quartier generale della ricerca, preferendolo a quello di Santa Clara in California. Ad Agrate Brianza sarà portata avanti il progetto che riguarda la ricerca e lo sviluppo delle "memorie flash" di nuova generazione, che coinvolgerà circa 800 ricercatori. Si tratta di una tecnologia largamente utilizzata nei telefoni cellulari, nelle fotocamere digitali, oltre che nei pc portatili, nei palmari, ecc. Più nello specifico, il programma è dedicato alle piattaforme alle architetture circuitali delle nuove generazioni di memorie non volatili. Grazie anche all´azione di governance, di promozione e di forti investimenti sulla ricerca, portata avanti dalla Regione negli ultimi anni - è di pochi giorni fa la nascita della Fondazione Centro europeo di Nanomedicina - avrà sede in Lombardia un altro progetto strategico per il futuro dell´industria e dell´economia. L´altro progetto contenuto nell´Intesa riguarda lo sviluppo di celle e moduli fotovoltaici a Catania, realizzato da una società di nuova costituzione tra Stmicroelectronics, Enel e Sharp, con il contributo anche della Regione Sicilia. .  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU PRONUNCIA DEL CONSIGLIO DI STATO IN TEMA DI PORTABILITÀ: SEGNALE IMPORTANTE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI  
 
Roma, 15 settembre 2009 - La portabilità è una conquista, il Tar ha rischiato di farla diventare l’ennesima barzelletta a danno dei cittadini. Per questo Cittadinanzattiva esprime soddisfazione in merito all’ordinanza del Consiglio di Stato che conferma in tre giorni i tempi di attesa per la portabilità del numero di telefonia mobile, accogliendo il ricorso dell’Agcom. Ci auguriamo che la pronuncia del Consiglio di Stato possa essere interpretata dagli operatori del settore come un invito a limitare le pratiche commerciali aggressive e scorrette. Da anni infatti il settore della telefonia si conferma al top per numero di lamentele, e nel 2009 su 300 segnalazioni, un terzo ha riguardato proprio il tema della portabilità, con una attesa media di 15 giorni per passare da operatore mobile ad un altro, e casi limite di 30 giorni. Dalle segnalazioni giunte nell’ultimo anno a Cittadinanzattiva, la classifica delle compagnie telefoniche che causano più disservizi è capeggiata da Telecom-tim, con il 51% delle lamentele, seguita da Wind (13%), Vodafone (10%), H3g e Teledue (9% ciascuno), Fastweb (5%) e Tiscali (4%). .  
   
   
INDAGINE NIELSEN “SEPARATI IN CASA: GLI ITALIANI TRA CULTURA E TECNOLOGIE” PER L’OSSERVATORIO PERMANENTE SUI CONTENUTI DIGITALI QUASI UN ITALIANO SU DUE NON USA LA RETE. UNO SU QUATTRO USA LA TECNOLOGIA SOLO PER SVAGO O PER GIOCO.  
 
 Milano, 15 settembre 2009 - Cresce in modo esponenziale tra 2007 e 2009 l’utilizzo di internet: oggi oltre 28milioni di italiani si collegano alla rete (e sono 5milioni in più di due anni fa). Tanti, ma non ancora abbastanza se si considera che nel 2009 quasi metà della popolazione italiana con più di 14 anni (il 45% per la precisione) ancora non usa internet. Chi vi accede lo fa sempre più in modo superficiale e fine a se stesso (è il 27% della popolazione di internet) nonostante l’offerta ricca ed articolata di contenuti culturali e di intrattenimento. I giovani, in particolare, sono sempre più orientati in questa direzione. Sono alcuni dei primi dati che emergono dall’indagine Nielsen realizzata per il terzo anno per l’Osservatorio permanente sui contenuti digitali, che sarà presentata venerdì 18 settembre a Milano (Palazzo delle Stelline – Sala Porta) alle ore 10. 30. L’osservatorio, creato nel 2007 da Aidro, Aie, Anica, Fimi, Pmi, Univideo, principali Associazioni che operano nella produzione e gestione dei contenuti, e Cinecittà Luce, in collaborazione con la società Nielsen, fotografa in modo trasversale i diversi modi in cui il pubblico accede ai contenuti digitali attraverso le tecnologie. La ricerca 2009, dal titolo “Separati in casa: gli italiani tra cultura e tecnologie”, fotografa il crescente divario esistente nel nostro Paese e nelle dinamiche di fruizione delle famiglie italiane delle tecnologie digitali e dei contenuti, attraverso uno studio qualitativo etnografico e quantitativo su un campione di 8. 500 individui rappresentativo della popolazione italiana. Il confronto con le indagini dei due anni precedenti ne evidenzia i trend in atto. L’indagine costituirà il punto di partenza per una riflessione più ampia che avverrà in una tavola rotonda tra produttori nella quale si analizzerà il futuro mercato dei contenuti tra free e a pagamento. Il programma – La presentazione dell’indagine, in programma alle 10. 30 nella sala Porta del Palazzo delle Stelline sarà a cura di Claudia Baroni e Chiara Magelli di Nielsen e sarà introdotta da Enzo Mazza, presidente Fimi che farà il punto sui Tre anni di Osservatorio Seguirà alle 11. 10 la tavola rotonda “Opportunità per le industrie dei media: il mercato tra contenuti free e a pagamento”. Interverranno Pietro Ietto – Direttore generale Cinecittà Luce, Fernando Folini - Folini Editore e Responsabile Commissione Editoria Digitale Aie, Lamberto Mancini -Direttore Generale Cinecittà Studios e Segretario Generale Anica, Egidio Pusateri - Amministratore Delegato di Paramount Entertainment Italy e Vice Presidente Univideo, Rudy Zerbi Presidente Sony Music Entertainment Italy e Vice Presidente Fimi, moderati dal giornalista di Radio24 Enrico Pagliarini. .  
   
   
RETE IN FIBRA OTTICA DI SAN GALLO – CONCLUSE LE TRATTATIVE TRA SAN GALLO E SWISSCOM  
 
 San Gallo / Berna, 15 settembre 2009 - Le trattative riguardanti la cooperazione tra Swisscom e le aziende cittadine di San Gallo in vista della costruzione e della gestione di una rete in fibra ottica nella città di San Gallo sono state concluse con successo oggi. I partner hanno convenuto di procedere congiuntamente al fine di evitare doppioni durante i lavori, ridurre al minimo i costi di costruzione e servire in tempi più brevi la città di San Gallo con la nuova tecnologia a fibra ottica. Dopo circa sei mesi di intense trattative, i partner hanno concordato di procedere in modo congiunto alla costruzione di una rete in fibra ottica. Il progetto prevede la posa di più fibre ottiche per economia domestica. La realizzazione di una rete in fibra ottica è necessaria per poter soddisfare anche in futuro il fabbisogno di larghezza di banda di imprese ed economie domestiche private che esigono un accesso Internet ancora più veloce. Entrambi i partner avevano annunciato a inizio 2009 la volontà di dotare la città di San Gallo di una rete in fibra ottica. Questa collaborazione permetterà a entrambe le parti coinvolte di realizzare il progetto in modo economicamente più conveniente e più rapido. .  
   
   
IN CONTATTO PIÙ RAPIDAMENTE GRAZIE AL NUOVO SERVIZIO SMS DI SWISSCOM  
 
Berna, 15 settembre 2009 - Il 15 ottobre Swisscom amplia i propri servizi per i clienti di telefonia mobile con l’avviso sulla reperibilità tramite Sms. I clienti ricevono ora un Sms gratuito non appena la persona che si è tentato di chiamare torna a essere raggiungibile. Si evita così di dover chiamare ripetutamente qualcuno senza successo. Il servizio integra il Combox e l’avviso di chiamata tramite Sms, che informa delle chiamate perse. I clienti di rete fissa beneficiano sin d’ora del servizio «Richiamo in caso di occupato», che stabilisce automaticamente una comunicazione non appena l’interlocutore desiderato torna a essere raggiungibile. Swisscom lancia ora l’avviso sulla reperibilità tramite Sms per i clienti di telefonia mobile. Il servizio si attiva se la persona chiamata è già occupata al telefono, non è raggiungibile perché non c’è ricezione o se il telefono è spento. Se non si lasciano messaggi sul Combox, il chiamante riceve un Sms gratuito non appena la persona chiamata torna a essere raggiungibile. Si evita così di dover telefonare continuamente senza successo. Il servizio può essere attivato o disattivato gratuitamente in qualsiasi momento I clienti privati e i clienti commerciali beneficiano automaticamente dell’avviso sulla reperibilità tramite Sms se telefonano ad altri clienti di telefonia mobile di Swisscom in Svizzera. L’attivazione dei clienti avviene gradualmente a partire da metà ottobre fino a metà novembre. Il servizio può essere disattivato da subito gratuitamente; il modo più semplice per farlo è inviare un Sms gratuito e la parola chiave «Stop Avviso» al numero 444. Se lo si disattiva non viene più comunicata la reperibilità del cliente, né il cliente riceve più avvisi sulla disponibilità di altre persone. L’iscrizione può essere richiesta nuovamente in ogni momento, inviando un Sms gratuito con la parola chiave «Start Avviso» al numero 444. .  
   
   
NANOATTRITO: RICERCATORI SISSA ILLUSTRANO I RISULTATI DEL LORO LAVORO SU NATURE MATERIALS TOSATTI: “LA FISICA DELL’ATTRITO, SEPPURE ANCORA POCO ESPLORATA, È UN CAMPO DI RICERCA DI CRESCENTE INTERESSE, ANCOR DI PIÙ A LIVELLO DELLA NANOSCALA”  
 
Trieste, 15 settembre 2009 - “Oggi con i nanotubi di carbonio si fa di tutto: hanno eccezionali proprietà adesive, termiche, meccaniche ed elettriche – illustra Erio Tosatti, docente del settore di Materia condensata della Sissa di Trieste –. E non è fantascienza la possibilità di produrre dei nanoadesivi sfruttando le loro stupefacenti proprietà di adesione. Dovendo comprendere, però, come un nanotubo interagisce con un altro oggetto che lo tocca in superficie, è stato necessario studiare non solo l’adesione ma anche l’attrito, la forza cioé che si oppone al loro moto relativo. Del resto le proprietà di attrito dei nanotubi sono cruciali per il loro impiego ottimale in sistemi nanotecnologici”. Un team internazionale di fisici, tra cui Tosatti e Xiaohua Zhang della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, del Centro Internazionale di Fisica Teorica e del Cnr-infm Democritos, presenta sulla rivista Nature Materials i sorprendenti risultati di una ricerca sul nanoattrito: uno studio, condotto sia con il microscopio a forza atomica che con le simulazioni, sull’attrito cui è soggetta una punta finissima che scorre sulla superficie di un nanotubo. Tosatti e colleghi hanno scoperto che l’attrito generato dall’interazione tra le due superfici cambia a seconda della direzione in cui scorre la nanopunta: la forza di attrito è maggiore se la punta scorre trasversalmente alla superficie del nanotubo. “Il moto trasversale della punta sulla superfice del nanotubo genera il cosiddetto “hindered rolling” e una conseguente dissipazione di energia che è assente o parzialmente tale quando la punta scorre parallelamente alla superficie del tubo – spiega Tosatti –. Il tubo cioé, a contatto con la punta che si muove perpendicolarmente alla sua superficie, oscilla a destra e sinistra come una barca nel mare di traverso, o come fa una goccia di mercurio che se stuzzicata cerca di rotolare via. Senza però riuscirvi perchè aderente al substrato. Pertanto è necessaria una forza maggiore per muovere la punta in direzione trasversale alla superfice del nanotubo: il cosiddetto hindered rolling è la causa del maggior attrito”. “La ricerca svela dunque nuove proprietà del nanoattrito e il meccanismo di dissipazione dell’energia,” continua Tosatti, che con soddisfazione annuncia anche i risultati inattesi. Dalla ricerca è infatti emerso inaspettatamente che l’asimmetria nell’attrito dipende anche dalla forma della superficie del nanotubo che ne rivela la sua chiralità: ovvero la disposizione a vite delle catene di atomi di carbonio sulle pareti del tubo. Proprio grazie alle simulazioni realizzate a Trieste, è emerso che si genera un attrito differente nei nanotubi se questi sono chirali oppure no. La nanopunta infatti scorrendo sul nanotubo ne “legge” la trama sottostante alla superficie, la sua chiralità segreta, così come un cieco è in grado di leggere un testo in braille, scorrendolo con le dita e cogliendone le asperità. La scoperta non solo è importante perché incrementa la conoscenza del nanoattrito, ma può essere utile per sviluppare nuove strategie per selezionare nanotubi, le cui proprietà meccaniche ed elettriche variano se sono assemblati in un verso o nell’altro, se sono cioé chirali o no. “La fisica dell’attrito, seppure ancora poco esplorata, è un campo di ricerca di crescente interesse – ribadisce Tosatti –. Basti pensare all’enorme frazione di consumo energetico mondiale sprecato in attrito indesiderato e a quanti fenomeni nella vita di ogni giorno dipendono dall’attrito: come suonare il violino, ballare il tango o guidare un’automobile”. Alla frontiera dell’universo “nano” e di sistemi con dimensioni poco più grandi dell’atomo o della molecola, le forze di attrito e di adesione tra corpi microscopici in movimento sono relativamente assai più importanti che non fra oggetti macroscopici. Ridotte al minino le dimensioni degli oggetti, maggiore risulta infatti il ruolo dell’attrito e dell’adesione tra superfici diverse: se sono dominanti non è possibile compiere alcun movimento. Nel futuro prossimo, quindi, in cui ci serviremo di nanomotori molecolari e dove il movimento potrà essere azionato e trasmesso su scale di lunghezza piccolissime come appunto quello delle nanopunte, capire perfettamente il nanoattrito sarà una necessità. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con il Georgia Institute of Technology (Usa) e l’Istituto di fisica dell’Università di Amburgo (Germania). Hindered rolling and friction anisotropy in supported carbon nanotubes (Nature Materials) di Marcel Lucas, Xiaohua Zhang, Ismael Palaci, Christian Klinke, Erio Tosatti e Elisa Riedo Supplementary information .  
   
   
LA QUALITÀ NELLE UNIVERSITÀ: IL CONTRIBUTO DEL PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO  
 
Milano, 15 settembre 2009 - Il benessere organizzativo del personale, in una pubblica amministrazione, è uno dei presupposti fondamentali per garantire agli utenti un servizio di eccellenza. Di questo si discuterà nel corso del convegno La qualità nelle Università: il contributo del personale tecnico-amministrativo. Oltre al Rettore dell’Università degli Studi di Milano-bicocca, Marcello Fontanesi, che apre i lavori, ne discutono studiosi ed esperti di lavoro e organizzazione. Tra questi, Federico Butera (Facoltà di Sociologia dell’Università di Milano-bicocca), Raoul Nacamulli (Facoltà di Scienze della Formazione, Università degli Studi di Milano-bicocca), Francesco Avallone (Preside della Facoltà di Psicologia Ii, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”) e William Levati (Facoltà di Psicologia, Università degli Studi di Parma). Nel corso del convegno, organizzato dalla Consulta del Personale Tecnico-amministrativo dell’Università di Milano–bicocca, verranno presentati i risultati preliminari dell’indagine sulla salute organizzativa nell’Ateneo. 17 settembre 2009 a partire dalle ore 9. 00 Università degli Studi di Milano-bicocca Piazza dell´Ateneo Nuovo 1 Aula 4 edificio U6 L´ ingresso al convegno è libero, ma è necessario iscriversi compilando l’apposito form http://www. Unimib. It/go/4914830487879694812 .  
   
   
"UN PONTE FRA DUE MONDI: MILANO-SILICON VALLEY. IL MIND THE BRIDGE GYMNASIUM E LE AZIENDE DELL´ACCELERATORE D´IMPRESA"  
 
 Milano, 15 settembre 2009 -Nel corso della conferenza, cui parteciperà anche il Console Generale degli Stati Uniti a Milano, sarà annunciato il recente accordo siglato tra Fondazione Politecnico di Milano - Acceleratore d’Impresa del Politecnico di Milano e Mind the Bridge Foundation grazie al quale l’azienda Neptuny per prima aprirà una sede nella Silicon Valley. La conferenza vuole testimoniare le potenzialità di internazionalizzazione delle giovani imprese innovative italiane e spiegare perché la Silicon Valley resta, nonostante tutto, un imprescindibile punto di riferimento. L´incontro che si terrà giovedì 17 settembre p. V. Alle ore 10. 15 presso l´Auditorium del Politecnico di Milano - via Pascoli, 53, Milano, è organizzato dall´Acceleratore d´Impresa del Politecnico di Milano e dalla Fondazione Politecnico di Milano, in collaborazione con Mind the Bridge Foundation, fondazione no profit con sede in California che si propone di promuovere una nuova imprenditorialità italiana favorendo la creazione di canali che possano facilitare l’accesso al mercato dei capitali statunitense da parte di imprese high-tech italiane. .  
   
   
NASCE “PAVIA UNIVERSITY PRESS” LA CASA EDITRICE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA  
 
Pavia, 15 settembre, 2009 - Venerdì 18 settembre 2009, alle ore 11, nell’Aula Foscolo dell’Università, il Rettore Angiolino Stella e il Delegato per il Sistema bibliotecario di Ateneo Umberto Anselmi Tamburini presenteranno alla comunità accademica la Casa editrice dell’Università degli Studi di Pavia, “Pavia University Press”, creata nel marzo 2009 con lo scopo di promuovere l’immagine dell’Ateneo, accrescere l’impatto della produzione scientifica dei suoi ricercatori, e fornire materiale didattico di buona qualità e di costo contenuto ai suoi studenti. L’informatica ha infatti aperto alle università italiane la possibilità di riacquistare un ruolo ‘editoriale’ autonomo, facendo interagire direttamente autori e lettori. Grazie a Internet, la letteratura scientifica può oggi essere ‘pubblicata’ (diffusa) direttamente da chi la produce. Università o singoli individui possono distribuire contenuti, direttamente sulla rete, con soluzioni tecnicamente diverse, in tempi rapidi e con riduzione di spesa, sia di produzione sia di fruizione. Pavia University Press ha già avviato, in forma sperimentale, la pubblicazione di dispense, libri di testo e manuali per corsi universitari e per corsi di aggiornamento e formazione professionale. Tre le sezioni previste in catalogo: editoria scientifica (monografie, riviste, atti di convegno, tesi di dottorato), editoria didattica (dispense, libri di testo e materiale multimediale) e pubblicazioni istituzionali. La maggior parte dei prodotti editoriali di Pavia University Press sarà proposta in formato elettronico e distribuita online, con l’opzione, su richiesta, della versione cartacea a stampa (print on demand). Molti i vantaggi di questa nuova struttura editoriale dell’Ateneo di Pavia, che consente di offrire ai docenti strumenti per pubblicare in tempi rapidi e a costi minimi la propria produzione scientifica rendendo più immediato il rapporto tra la produzione dell’Ateneo e la valutazione della ricerca e accrescendo l’impatto della produzione scientifica pavese. Permette inoltre di distribuire agli studenti materiale didattico, in formato elettronico e cartaceo, a costi contenuti, e di qualità migliore rispetto alle tradizionali ‘dispense’, garantendo la proprietà dei diritti e la disponibilità nel tempo. Ulteriore vantaggio offerto dalla casa editrice dell’Università di Pavia è quello di razionalizzare la spesa per le pubblicazioni di riviste e collane, di diffondere l’immagine dell’Università anche attraverso un marchio editoriale proprio, di valorizzare e rendere nuovamente disponibili testi già pubblicati. .  
   
   
TRENTO: 12 SETTIMANE DI TIROCINIO A BRUXELLES PRESSO L´UFFICIO PER I RAPPORTI CON L´UNIONE EUROPEA. LE DOMANDE ENTRO IL 30 SETTEMBRE  
 
 Trento, 15 settembre 2009 - Il Servizio Rapporti Comunitari e Sviluppo Locale della Provincia autonoma di Trento offre la possibilità di effettuare un periodo di tirocinio, pari a 12 settimane, presso l’Ufficio per i Rapporti con l´Unione Europea di Bruxelles. La scadenza per la presentazione delle candidature è fissata al 30 settembre 2009. Il bando, riservato a soggetti in possesso di laurea vecchio ordinamento o laurea specialistica di qualunque facoltà universitaria che non abbiano in corso di svolgimento attività lavorativa (età massima 30 anni) ed il relativo modello di domanda per la candidatura, sono presenti nel sito Internet della Provincia – Area Europa - Tirocini presso l’Ufficio di Bruxelles: http://www. Puntoeuropa. Provincia. Tn. It/ Ciascun tirocinante, cui verrà assegnata una borsa di studio pari a 200 euro la settimana, avrà a disposizione, per la durata del tirocinio, una postazione di lavoro con dotazioni informatiche, oltre che l´assistenza di un tutor. Ulteriori informazioni potranno essere richieste a: Silvana Ianeselli, Servizio Rapporti Comunitari e Sviluppo Locale, Provincia Autonoma di Trento, Via Romagnosi n. 9, 38100 Trento, tel. 0461 495454 e-mail silvana. Ianeselli@provincia. Tn. It Segreteria tel. 0461 495324 / 493555. E-mail: serv. Europa. Sviluppolocale@provincia. Tn. It .  
   
   
ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA UNO DEI PRESTIGIOSI GRANTS DEL CONSIGLIO EUROPEO DELLA RICERCA  
 
Milano, 14 Settembre 2009 – Si chiama Chiara Turati, è una ricercatrice del Dipartimento di Psicologia dell´Università di Milano-bicocca e ha appena ricevuto un finanziamento di 1. 200. 000 euro dal Consiglio Europeo della Ricerca - Erc. Unica italiana a raggiungere questo importante obiettivo tra circa quattrocento ricercatori europei che hanno presentato richiesta di finanziamento per progetti nell’ambito delle Scienze Umane. Un successo che premia sia il lavoro della ricercatrice milanese (di origini padovane) sia il Dipartimento di Psicologia nel quale opera. Il progetto, che ha ricevuto lo Starting Grant dall’Erc per il totale della somma richiesta, si intitola Le origini e lo sviluppo del sistema di neuroni a specchio nell´uomo e durerà cinque anni. Lo starting grant è uno dei più importanti programmi a sostegno della ricerca in Europa e ha l’obiettivo di rendere indipendenti i ricercatori più promettenti, facendo sì che possano formare un gruppo di ricerca di rilevanza internazionale. Il Progetto, finanziato per l´importo di 1. 208. 400 euro (il totale della somma richiesta), partirà nel mese di ottobre e terminerà nel 2014. Lo starting grant non è una semplice borsa di studio, ma un finanziamento che permetterà a Chiara Turati di sviluppare la ricerca in autonomia, creando, tra le altre cose, cinque nuovi posti di lavoro, seppur legati alla durata quinquennale del progetto, per altrettanti giovani ricercatori. Inoltre, con la somma messa a disposizione dal Consiglio Europeo della Ricerca, verranno acquistate tre grandi attrezzature: uno strumento per la registrazione automatica dei movimenti oculari (eye-tracker), uno strumento per la registrazione dei potenziali cerebrali evento-correlati (event related potentials) e uno strumento per la registrazione dei potenziali motori (elettromiografo). Infine, il finanziamento consentirà la predisposizione di due nuovi laboratori, uno per lo studio dello sviluppo delle abilità percettive e cognitive nella prima infanzia e uno per lo studio delle stesse abilità nei primi giorni di vita. Si tratta quindi di una buona notizia per la ricerca italiana, soprattutto perché, molto spesso, i vincitori dello starting grant portano all’estero il finanziamento conducendo lo studio presso Università e centri di ricerca stranieri. Chiara Turati, invece, ha deciso di svolgere il suo progetto presso l’università di Milano-bicocca, dove ha trovato un ambiente adeguato e stimolante. «È sicuramente un segnale che nelle Università italiane crescano ricercatori che hanno tutti gli strumenti per potersi confrontare a livello internazionale con idee e progetti eccellenti. – dice Chiara Turati – Il progetto finanziato consentirà di capire quali siano le origini del sistema di neuroni a specchio nell’uomo. Sarà quindi possibile comprendere, alla nascita e nei primi mesi di vita, i meccanismi alla base del riconoscimento delle intenzioni e delle emozioni altrui, che rendono possibili l’apprendimento imitativo e la comprensione immediata dell’altro». Di cosa si occupa Chiara Turati - Chiara Turati, laureata in psicologia dello Sviluppo e dell’educazione presso l’Università di Padova, da poco più di un anno svolge attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-bicocca, dove ha proseguito i suoi studi sullo sviluppo percettivo e cognitivo nei bambini di pochi mesi di vita. Cos’è lo Starting Independent Research Grant - Il Consiglio Europeo delle Ricerche (Erc), attraverso il programma Starting Independent Research Grant, garantisce un supporto ai giovani ricercatori nella fase di creazione o consolidamento di un team di ricerca o di un progetto di ricerca indipendente in Europa. Particolare attenzione è data alla "ricerca di frontiera". Vengono infatti incoraggiati progetti di ricerca di impostazione interdisciplinare che superano le tradizionali barriere tra settori. L´erc premia soprattutto l´eccellenza, valutando i curriculum e le idee dei giovani ricercatori. La percentuale di successo è molto bassa, non più del 3% delle proposte ricevono il finanziamento. .  
   
   
CONSEGNATI IN VDA I CERTIFICATI YLE – YOUNG LEARNERS EXAMINATIONS  
 
 Aosta, 15 settembre 2009 L’assessorato all’istruzione e cultura comunica che martedì 22 settembre 2009 alle ore 17. 30, nella Biblioteca regionale di Aosta, l’Assessore Laurent Viérin e il Direttore dell’English Centre John Mckinnon consegneranno i certificati relativi alle sessioni di esami Yle (Young Learners Examinations) indirizzate alla fascia di età 7 – 12 anni. Gli alunni valdostani che hanno ottenuto la certificazione sono 27 di cui 11 delle scuole primarie e 16 della scuola secondaria di primo grado. Le sessioni d’esame Yle sono suddivise in due livelli, il primo Starters cui si può accedere dopo 100/120 ore di lezione cui hanno partecipato gli alunni della primaria e il secondo Movers che prevede 200 /240 ore di lezione cui hanno partecipato gli alunni del primo anno di secondaria di primo grado. Gli alunni provengono da diverse Istituzioni scolastiche e, in particolare, undici candidati sono stati presentati direttamente dalla scuola secondaria di primo grado Mont Emilius 1 di Nus grazie all’impegno della Dirigente Ersilia Ferrario e della docente Fabrizia Maggi. I risultati complessivi degli alunni valdostani sono molto soddisfacenti e si attestano su di un punteggio di 4,43 rispetto ad un punteggio massimo di 5 nelle tre diverse prove: Reading & Writing (leggere e scrivere), Listening (comprensione orale) e Speaking (parlare). «Questi risultati positivi degli alunni valdostani – commenta l’Assessore Viérin - confermano che l’inserimento della terza lingua comunitaria fin dalla scuola primaria sta dando buoni risultati, grazie anche alla formazione proposta agli insegnanti in collaborazione con English Centre e Università della Valle d’Aosta. Uno degli obiettivi dell’Assessorato è giungere alla certificazione internazionale delle competenze acquisite dai nostri studenti e le certificazioni intermedie costituiscono sicuramente una solida base per accrescere la fiducia nelle proprie capacità. L’università di Cambridge ha cominciato nel 1913 i primi esami di lingua inglese per stranieri e attualmente più di 1. 200. 000 persone all’anno affrontano queste prove in 130 paesi del mondo. Gli esami Young Learners si sono dimostrati uno strumento efficace per motivare i ragazzi e per valorizzare i progressi e le competenze raggiunte». Da rilevare inoltre che, nel giugno 2009, 104 alunni, principalmente di terza media, provenienti dalle Istituzioni scolastiche: Maria Ida Viglino di Villenueve, Eugenia Martinet, Saint-roch, San Francesco e Luigi Einaudi di Aosta, Mont Emilius 1,2 e 3 e dal Liceo Linguistico di Courmayeur e dall’Istituto Tecnico commerciale, per Geometri e Professionale di Châtillon hanno superato l’esame Ket. Il Ket fa parte dei principali esami Cambridge English, strettamente collegati al Council of Europe´s Common European Framework for modern languages (Cef) e accreditati da Qca - l´organismo governativo britannico di vigilanza sugli esami. .  
   
   
SEDE STUDENTI UNIVERSITA’ MATERA: SÌ AL PROGETTO ESECUTIVO  
 
Matera, 15 settembre 2009 - Il “Progetto Esecutivo dei lavori di “Recupero e ristrutturazione del 2° Padiglione dell’ex-ospedale Civile di Matera per la realizzazione di residenze per studenti universitari. ” è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità, Innocenzo Loguercio. Il progetto prevede n. 156 posti letto, una mensa utilizzabile anche dall’esterno, una piccola palestra, una caffetteria, lavanderia e stireria, ampie zone soggiorno per l’incontro, sale multifunzionali, sale per le teleconferenze, una biblioteca e ampi parcheggi all’esterno. L’importo complessivo ammonta a 12. 995. 461,00 euro, di cui 3. 721. 046,50 con fondi della Regione Basilicata, 3. 340. 734,00 con mutuo da contrarre con la Cassa Depositi e Prestiti da parte dell’Ardsu e i restanti 5. 933. 680,50 euro con fondi del Miur. Il progetto verrà consegnato entro fine settembre, a cura dell’Ardsu, al Miur per la stipula della convenzione. L’assessore Loguercio, nell’esprimere soddisfazione per l’approvazione del progetto esecutivo per la realizzazione di residenze per studenti universitari, ricorda, inoltre, l’autorizzazione data all’ufficio edilizia della Regione Basilicata, con delibera di Giunta del 10 agosto 2009, a redigere il Piano Planovolumetrico di dettaglio esteso all’intera area (Luogo Lui/8 del vigente Prg di Matera) che comprende l’insediamento del Campus Universitario, dello studentato e della sede degli uffici regionali al fine di reperire la superficie utile per i parcheggi e le relative opere di urbanizzazioni primarie. .  
   
   
CRISI ECONOMICA NEL SISTEMA DELLA FORMAZIONE: 20 MILIONI DI EURO PER LE AGENZIE FORMATIVE PIEMONTESI IN DIFFICOLTA´  
 
Torino, 15 Settembre 2009 - La Regione Piemonte, tramite la collaborazione di Finpiemonte S. P. A, gestirà un fondo rotativo istituito con legge regionale per riqualificare e consentire al sistema formativo piemontese di uscire dall’attuale fase di crisi economica. L’obiettivo non solo è quello di contrastare le particolari condizioni di criticità in cui si trovano attualmente le Agenzie mediante la definizione di piani di ristrutturazione e razionalizzazione finalizzati al completo risanamento economico dell’azienda, ma anche quello di consentire alle agenzie non in crisi di rinnovare e migliorare l’efficienza dei propri servizi e della propria offerta formativa. Tali risorse regionali saranno utilizzate per riqualificare in particolare l’offerta formativa dell’obbligo scolastico e fornire un immediato sostegno finanziario a quelle parti del sistema della formazione in condizione di particolare difficoltà finanziaria. Il fondo sarà utilizzato anche mediante concorso bancario le cui modalità, in via di definizione, permetteranno di rendere immediatamente disponibili 20 milioni di euro. Le modalità gestionali dei criteri approvati dalla Giunta, su proposta degli assessori alla Formazione professionale Gianna Pentenero e all’Università e Ricerca Andrea Bairati, saranno affidate a Finpiemonte che, con apposito bando, avrà il compito di definire tempi e modalità di presentazione delle domande. Ai fini del corretto utilizzo delle risorse finanziarie, del monitoraggio e della valutazione degli interventi, la Regione potrà promuovere controlli a campione presso i soggetti beneficiari delle agevolazioni. “Nel pieno di questa difficile fase economica - sottolinea l’assessore alla Formazione Gianna Pentenero - la dimensione territoriale delle iniziative a sostegno della formazione assume una straordinaria importanza per impedire che la crisi economica si trasformi in emergenza anche dell’intero sistema formativo. Attraverso tale fondo desideriamo offrire un aiuto concreto che consenta al sistema formativo piemontese di supportare le politiche attive del lavoro e di rinnovarsi mediante la definizione di nuovi e più efficienti piani aziendali. ” .  
   
   
TRENTO: "EMAS VA A SCUOLA", IL PROGETTO SI ESTENDE A TRE ISTITUTI SUPERIORI LA REGISTRAZIONE AMBIENTALE NELLE SCUOLE. LE DOMANDE ENTRO IL 30 SETTEMBRE  
 
Trento, 15 settembre 2009 - Visti i positivi risultati ottenuti fino ad oggi con il progetto "Emas va a scuola", la Provincia autonoma di Trento - Dipartimento Urbanistica e ambiente, ha deciso di estendere la sperimentazione ad altri tre Istituti scolastici superiori, che dovranno seguire il percorso già compiuto lo scorso anno dall’Istituto scolastico superiore "La Rosa Bianca" di Cavalese. La selezione provinciale è riservata a tutti gli istituti scolastici superiori della provincia che presenteranno la domanda di partecipazione entro il 30 settembre 2009. La selezione provinciale avviata all’interno del progetto “Emas va a scuola”, è promossa e coordinata dalla Provincia autonoma di Trento - Dipartimento Urbanistica e ambiente, ed ha lo scopo di promuovere l’applicazione dei sistemi di gestione ambientale all’intero di tre Istituti scolastici della provincia di Trento. Il progetto “Emas va a scuola” è partito nel novembre del 2007 con l’obiettivo di applicare in via sperimentale un sistema di gestione ambientale da registrare secondo il Regolamento Emas_ce 761/01 all’Istituto scolastico superiore “La Rosa Bianca” di Cavalese, in un’ottica di sinergia d’azione tra i soggetti che convivono sul territorio provinciale e stanno procedendo verso la registrazione Emas (Comuni, Comprensori, Aziende…) e le scuole, luoghi dove crescono e si formano i ragazzi che del territorio sono e saranno i futuri protagonisti. Il progetto di registrazione ambientale dell’Istituto scolastico “La Rosa Bianca” di Cavalese, durato circa un anno e mezzo, ha coinvolto l’intero istituto scolastico, chi ci lavora e chi ne usufruisce, su due livelli d’azione: da una parte la struttura scolastica intesa come edificio, per cui un sistema di gestione particolarmente attento può costituire un elemento atto a ridurre l’incidenza ambientale delle strutture scolastiche, considerando tutta una serie di normative da rispettare e di consumi da monitorare, diversificare e ridurre (materiali, acqua, energia elettrica, trasporto dei ragazzi da casa a scuola e ritorno…); dall’altra i percorsi didattici da integrare con particolari riferimenti alle tematiche ambientali, applicando un modello innovativo di educazione che mette in contatto le nuove generazioni con gli strumenti dello sviluppo sostenibile, per agevolare una sensibilità ed un modo di pensare che gli studenti porteranno nei loro futuri ambiti professionali e nelle attività sociali, quali la famiglia ed il tempo libero. Il sistema di gestione ambientale diventa quindi strumento adatto a spiegare agli studenti l’impatto ambientale causato dalle attività dell’uomo e nello stesso tempo fa loro comprendere l’importanza dello sviluppo sostenibile. Selezione Provinciale Di Tre Istituti Scolastici Che Partecipino Al Progetto “Emas va a scuola” 1. Descrizione dell’iniziativa La selezione provinciale avviata all’interno del progetto “Emas va a scuola”, è promossa e coordinata dalla Provincia autonoma di Trento - Dipartimento Urbanistica e ambiente, ed ha lo scopo di promuovere l’applicazione dei sistemi di gestione ambientale all’intero di tre Istituti scolastici della provincia di Trento. Visti i positivi risultati ottenuti fino ad oggi con questo progetto, si è deciso di estendere la sperimentazione ad altri tre Istituti scolastici superiori, che dovranno seguire il percorso già compiuto dall’istituto scolastico di Cavalese seguendo le seguenti fasi, richieste dal Regolamento Emas_ce 761/01, in un’ottica di miglioramento continuo delle prestazioni ambientali: redazione dell´Analisi Ambientale, in accordo con quanto riportato dall´allegato Vii del Regolamento Emas; elaborazione della Politica Ambientale; stesura del Programma Ambientale; preparazione della documentazione necessaria per implementare un Sistema di gestione ambientale (Procedure, Istruzioni Operativi, Registrazioni); effettuazione dell’Audit interno e del Riesame della Direzione; elaborazione della Dichiarazione Ambientale; Implementato il Sistema di gestione ambientale secondo le fasi sopra descritte, l’Istituto scolastico dovrà sottoporsi ad una verifica ispettiva e alla convalida della Dichiarazione Ambientale da parte di un verificatore ambientale accreditato e dovrà attivare i contatti con Ispra (ex Apat) e con il Comitato Ecolabel Ecoaudit - Sezione Emas Italia per avviare la fase di istruttoria per l’ottenimento della Registrazione ambientale Emas. 2. Partecipanti La Provincia autonoma di Trento istituisce una selezione provinciale nell’ambito del progetto “Emas va a scuola”, riservata agli Istituti scolastici superiori della provincia di Trento. Lo svolgimento della selezione è curato dal Dipartimento Urbanistica e ambiente. 3. Termini e modalità di presentazione della domanda di partecipazione Alla selezione sono ammessi gli Istituti scolastici superiori che presentano la domanda di partecipazione entro e non oltre il 30 Settembre 2009. Le predette domande, redatte in conformità all’apposito modulo (Allegato 1), devono contenere la check list sulla verifica della conformità alla normativa ambientale (Allegato 2) debitamente compilata in ogni sua parte. La presentazione delle domande di partecipazione potrà avvenire tramite: Þ Consegna a mano all’indirizzo: Ufficio Programmazione Interventi Ambientali Via Jacopo Aconcio, n. 5 (primo piano) 38122 Trento Þ Posta all’indirizzo: Ufficio Programmazione Interventi Ambientali Dipartimento Urbanistica e Ambiente Via Jacopo Aconcio, n. 5 38122 Trento In entrambi i casi sulla busta dovrà essere indicata la dicitura: Selezione “Emas va a scuola”. Þ Mail all’indirizzo: emas@provincia. Tn. It Specificando nell’oggetto della mail “Selezione Emas va a scuola” 4. Valutazione I lavori presentati dalle scuole saranno selezionati da un apposita Commissione secondo i seguenti criteri:
Parametri – Vedi Allegato 1 Punteggi
Aver avviato azioni di monitoraggio ambientale in merito al consumo di risorse, gestione rifiuti, legislazione ambientale o altro a carattere ambientale Fino A 15 Punti
Aver attivato progetti ambientali negli ultimi 3 anni Fino A 15 Punti
Aver realizzato attività didattiche specifiche a carattere ambientale negli ultimi 3 anni Fino A 15 Punti
Aver partecipato ad attività/progetti di carattere ambientale promosse a livello locale, provinciale, nazionale, internazionale Fino A 10 Punti
Aver introdotto buone prassi ambientali Fino A 10 Punti
Aver implementato un sistema di gestione qualità (certificato secondo lo standard Iso 9001) 8 Punti
Aver assegnato ruoli e responsabilità all’interno dell’organizzazione sulle questioni ambientali 5 Punti
Aver implementato un sistema di gestione sicurezza (certificato secondo lo standard Ohsas 18001) 4 Punti
Aver implementato un sistema di gestione per l’etica (certificato secondo lo standard Sa 8000) 3 Punti
Parametri – Vedi Allegato 2 Punteggio
Conformità alla normativa ambientale/sicurezza da verificarsi tramite compilazione dell’apposita check list Fino A 20 Punti
La Commissione esaminatrice sarà composta dal Direttore dell’Ufficio Programmazione Interventi Ambientali, dal consulente -già individuato tramite confronto concorrenziale- che seguirà i tre Istituti nell’implementazione di Emas e da un tecnico esperto del Dipartimento Urbanistica e ambiente. Il punteggio massimo ottenibile è di 100. Saranno premiati i tre Istituti scolastici che otterranno il maggior punteggio. 5. Premi La selezione prevede l’assegnazione di tre premi equiparati che consistono nella: Þ consulenza di un esperto scelto dalla Provincia autonoma di Trento che supporterà l’Istituto scolastico in tutte le fasi di implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale da registrare secondo il Regolamento Emas 761/2001 (valore approssimativo di ciascun premio 16. 000 €). Nb: il premio offerto dalla Provincia autonoma di Trento si riferisce esclusivamente alla consulenza tecnica per conseguire la Registrazione ambientale Emas. Restano in capo a ciascun Istituto scolastico i costi per l’ente di certificazione (stimabili intorno ai 5. 000 € circa) ed eventuali altre voci di spesa (grafica e stampa della Dichiarazione ambientale, gettoni presenza per i docenti…). Per maggiori informazioni rivolgersi alla dott. Ssa Susanna Sieff (telefono: 0461/493229 o mail: susanna. Sieff@provincia. Tn. It) .
 
   
   
INAUGURATO UN NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO A STELLA UNA SCUOLA NUOVA DI ZECCA NEL PAESE DI PERTINI  
 
 Genova, 15 Settembre 2009 - In occasione dell´avvio dell´anno scolastico 2009/10 questa mattina il vicepresidente e assessore regionale all´istruzione Massimiliano Costa ha inaugurato a Stella, il paese di Sandro Pertini ,il nuovo edificio in cui sono riunite la scuola dell´infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado. "Stella - ha detto Costa - rappresenta oggi un poco tutti i Comuni dell´entroterra ligure, che come Regione vogliamo valorizzare anche attraverso i servizi scolastici, fornendo aiuti concreti alle scuole e alle famiglie, facilitando i trasporti e sostenendo le scuole di montagna perché sviluppino progetti educativi innovativi e migliorino gli edifici e gli spazi destinati agli alunni". Il vicepresidente ha anche sottolineato l´importanza dell´istituto comprensivo - come quello di Stella - che raggruppa gli alunni delle scuole materne, elementari e medie sotto la stessa dirigenza scolastica, offrendo così un servizio in continuità didattica utile sia ai bambini che alle loro famiglie. All´inaugurazione erano presenti anche Anna Maria Dominici, direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale, il sindaco di Stella Anselmo Biale, gli altri sindaci del comprensorio scolastico (Sassello, Urbe, Mioglia, Pontinvrea e Giusvalla) e la dirigente dell´Istituto comprensivo di Sassello Lia Zunino. Nella palestra della scuola si è svolta la cerimonia di avvio dell´anno scolastico, con alcuni alunni di ciascuna delle 15 scuole che compongono l´Istituto Comprensivo di Sassello (di cui l´istituto di Stella fa parte) che hanno intonato l´inno nazionale. Al termine della mattinata, gli alunni della scuola primaria hanno messo in scena un breve spettacolo dialettale intitolato "Pichettin", relativo al progetto "Il dialetto è vivo" portato avanti dalla scuole primarie di Stella. In occasione dell´inaugurazione del nuovo edificio scolastico, il Comune di Stella ha ottenuto dalle Poste Italiane un annullo postale per ricordare e pubblicizzare l´evento. Il complesso scolastico del Comune di Stella (appartenente all´Istituto Comprensivo di Sassello di cui fanno parte 15 sedi scolastiche associate) accoglie gli alunni di tre ordini di scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado) e sempre al Comune di Stella appartiene la Scuola Primaria di Stella San Martino, situata in un unico edificio presso la Fraz. San Martino. In totale, gli alunni residenti nel Comune di Stella sono 220. La nuova sede scolastica, costituita da due piani più un seminterrato per una superficie totale di 1. 960 metri quadrati, accoglie alunni della scuola dell´infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, rispondendo alle nuove norme e agli indirizzi pedagogici nazionali che prevedono la costituzione di Istituti Comprensivi, ovvero plessi che raggruppano nello stesso edificio scuole di diversi gradi, al fine di garantire la continuità didattica per gli studenti. Nel nuovo edificio si trovano 17 aule totali, 4 delle quali speciali (laboratorio espressivo e di ceramica, multimediali), 1 sala video, la mensa, la palestra con relativi spogliatoi e docce e un´area esterna attrezzata per attività ginniche di circa 1. 200 mq. Nella sede di Stella si trova anche uno sportello informativo a disposizione delle famiglie per garantire il servizio amministrativo e didattico in loco. Complessivamente, i lavori sono costati 2. 160. 000 euro. .  
   
   
PROMOZIONE E DISCIPLINA DEL VOLONTARIATO, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE  
 
Ancona, 15 Settembre 2009 - Il volontariato marchigiano si aggiorna. Lo prevede una proposta di legge delle Giunta regionale che attualizza i contenuti della precedente normativa di settore, la 48 del 1995. Su proposta dell´assessore Almerino Mezzolani, l´esecutivo ha presentato all´Assembla legislativa un testo che rinnova la promozione e la disciplina del volontariato. Le nuove disposizioni, che dovranno essere approvate dal Consiglio regionale, sottolinea l´assessore Mezzolani, ´intervengono sulla regolamentazione del rapporto tra associazioni ed enti locali, sulle caratteristiche distintive del volontariato, sulla partecipazione dello stesso alla programmazione regionale, sul ruolo del Centri di servizio per il volontariato. Con l´aggiornamento della normativa, la Regione ribadisce il valore sociale del volontariato e l´impegno civile a favore dei principi di liberta`, giustizia e uguaglianza sanciti dalla Costituzione. L´intento e` quello di promuovere e incentivare lo sviluppo del movimento, salvaguardandone l´autonomia e la libera partecipazione dei cittadini´. La proposta di legge amplia la regolamentazione, intervenendo sulle questioni lasciate in sospeso dal testo del 1995. Oltre a riconoscere i gruppi comunali di protezione civile tra le associazioni di volontariato, viene stabilita una definizione piu` articolata delle attivita` e del ruolo svolto dai volontari. E` prevista la partecipazione del volontariato alla programmazione degli interventi promossi dalla Regione e dagli enti locali, con particolare riferimento agli ambiti territoriali sociali e agli strumenti di programmazione. Un riferimento importante riguarda i Centri di servizio per il volontariato e l´istituzione dell´Assemblea regionale del volontariato, che sostituira` la precedente Consulta regionale. Viene anche istituito il Consiglio regionale del volontariato, eletto dall´Assemblea, per formulare pareri sugli atti regionali e proposte inerenti le attivita` del volontariato. La Regione, ogni tre anni, convochera` la Conferenza regionale del volontariato per esaminare le problematiche individuate dall´Assemblea. .  
   
   
IL RIPRISTINO AMBIENTALE GIOVA AL NOSTRO BENESSERE, MA LA CONSERVAZIONE È MEGLIO  
 
Bruxelles, 15 luglio 2009 - Ricercatori in Spagna e nel Regno Unito, finanziati dall´Ue, hanno scoperto che misure volte al ripristino ambientale in aree ad alto tasso di degrado ecologico possono contribuire al recupero della biodiversità globale. Lo studio, pubblicato nella rivista Science, ha anche mostrato che la conservazione è più efficace del ripristino nel garantire la qualità dei "servizi ecosistemici", come i prodotti alimentari, l´acqua potabile e lo stoccaggio del carbonio. Il lavoro è stato in parte finanziato dal progetto Reforlan ("Restoration of forest landscapes for biodiversity conservation and rural development in the drylands of Latin America"), con 1,72 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Misure specifiche a sostegno della cooperazione internazionale" del Sesto programma quadro (6° Pq). "Il ripristino ecologico prevede interventi per favorire il recupero di un ecosistema degradato, danneggiato o distrutto, di solito a causa di attività umane," spiegano gli autori. Se questi provvedimenti siano effettivamente in grado di fornire una maggiore biodiversità, migliore qualità idrica o aumentata capacità di stoccaggio del carbonio, non è ancora stato studiato in maniera sistematica. Nel presente studio, guidato da José M. Rey Benayas dell´Università di Alcalá in Spagna, un team di ricercatori ha combinato i risultati di 89 valutazioni di ripristino ambientale - condotte in vari tipi di ecosistemi in tutto il mondo - e ha eseguito una meta-analisi dei dati. I risultati di tali analisi sono di solito considerati essere statisticamente più incisivi di quelli prodotti da studi isolati su un´unica serie di condizioni. Gli studi scelti per l´analisi, anche se diversi tra loro, presentavano tre criteri importanti: avevano tutti chiaramente delineato siti di "riferimento" (intatti), degradati e ripristinati. Fornivano anche misurazioni chiare della biodiversità e dei processi ecosistemici nei sistemi esaminati. Mentre ognuno affrontava aspetti separati dei servizi ecosistemici (ad es. Misurazione dell´attività microbica, contenuto di carbonio e metalli pesanti del suolo o qualità dell´acqua), la meta-analisi li ha raggruppati in un unico concetto di "eco-servizio". Le analisi hanno dimostrato che il ripristino ambientale ha aumentato la biodiversità del 44% e migliorato i servizi ecosistemici del 25%. Hanno altresí dimostrato che le attività di ripristino mirate al miglioramento della biodiversità dovrebbero anche sostenere i servizi ecosistemici, soprattutto nelle aree terrestri tropicali, che sostengono un alto livello di biodiversità e sono soggette alla pressione umana. Gli effetti del ripristino si sono rivelati i più deboli nei sitemi acquatici. "Oltre all´aumentata biodiversità derivata dal ripristino ambientale, le nostre scoperte mostrano che un tale recupero comporta anche vantaggi per i servizi ecosistemici," ha detto il professor Benayas. "Questi servizi possono agire da motore dell´economia e fonte di occupazione verde; i nostri risultati offrono quindi ai responsabili delle politiche un ulteriore incentivo per ripristinare gli ecosistemi degradati. " In particolare, l´analisi ha anche mostrato che in termini sia di servizi che di biodiversità, i siti di "riferimento" incontaminati erano in media migliori delle aree danneggiate. "Potrebbe trattarsi di una questione di tempo, oppure di ripristino; [. ] in media, però, non si raggiungerà mai un risultato buono come la conservazione o il mantenimento di un sistema intatto," ha spiegato James Bullock del Centre for Ecology and Hydrology nel Regno Unito durante un´intervista podcast con Science. "Dal nostro studio deriva un forte messaggio: negli ultimi decenni il recupero si è fortemente sviluppato in quanto approccio molto importante per le zone degradate, ma non rappresenta una soluzione definitiva," ha continuato il prof. Bullock. "La risposta migliore rimane quella di mantenere e conservare i sistemi intatti, se vogliamo disporre della migliore biodiversità e dei migliori sistemi ecosistemici possibili. " Il professor Bullock ha avvertito che, anche se il ripristino può aiutare a recuperare le perdite, è comunque "fondamentale per il nostro benessere di conservare gli habitat intatti e la biodiversità e i servizi ecosistemici che essi forniscono". Per maggiori informazioni, visitare: Centre for Ecology and Hydrology (Ceh): http://www. Ceh. Ac. Uk Bournemouth University: http://www. Bournemouth. Ac. Uk/conservation Universidad de Alcal : http://www. Uah. Es .  
   
   
INCENDI SOTTO CONTROLLO CON LE SPIE SATELLITARI IL TELERILEVAMENTO OFFRE NUOVE OPPORTUNITÀ PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA INCENDI, FORNENDO INFORMAZIONI PRIMA, DURANTE E DOPO GLI EVENTI. SUL TEMA, DI ESTREMA ATTUALITÀ, SI CONFRONTA LA COMUNITÀ SCIENTIFICA NEL CORSO DI UN CONVEGNO INTERNAZIONALE ORGANIZZATO DALL’IMAA-CNR  
 
 Roma, 15 settembre 2009 - Ogni anno gli incendi colpiscono a livello mondiale circa 350 milioni di ettari di territorio, con danni a proprietà e mezzi di sostentamento, senza tralasciare che gli incendi boschivi contribuiscono al riscaldamento globale, all´inquinamento, alla desertificazione ed alla perdita di bio-diversità. Il controllo degli incendi risulta quindi un fattore cruciale per la nostra salute e la salvaguardia ambientale e, in tal senso, il telerilevamento da satellite offre nuove opportunità per la gestione di questo tipo di emergenza. Sull’argomento, ricercatori e studiosi del settore si confronteranno nel corso del workshop internazionale sulle ‘tecnologie di remote sensing per il controllo degli incendi’, organizzato a Matera, dal 2 al 5 settembre 2009, dall’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale (Imaa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Potenza, in collaborazione con l’università spagnola di Alcalá e l’ Agenzia spaziale europea (Esa). “Le sessioni previste nell’ambito del workshop saranno dedicate alla pianificazione e gestione antincendio, alla stima del rischio, al monitoraggio del fuoco in tempo reale, alla valutazione dei danni per il ripristino della vegetazione post-incendio”, dice Rosa Lasaponara, ricercatrice Imaa-cnr e chair del workshop. Tra i progetti di maggiore interesse a livello nazionale, sarà presentata una mappa delle aree percorse dal fuoco nei Parchi nazionali in Italia, realizzata dall’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Cnr (Irea-cnr). “Nel quadro di un progetto del Ministero dell’ambiente (Direzione protezione natura) è stata costruita una base-dati dei perimetri delle aree bruciate nei Parchi nazionali italiani”, spiega Pietro Alessandro Brivio, ricercatore Irea-cnr e coordinatore del progetto. “Per il periodo 2001-2005 sono state acquisite ed elaborate circa 500 immagini satellitari Aster e Spot. In questo quinquennio le aree bruciate mappate coprono più di 5000 ettari e i parchi più colpiti sono quelli dell’Italia meridionale. Le mappe delle aree bruciate sono state messe a disposizione attraverso un Web map service (Wms) sul geo-portale dell’Irea e sul portale cartografico nazionale del Ministero dell’ambiente”. “L’imaa-cnr è impegnato da diversi anni nell’utilizzo della tecnologia satellitare per l’identificazione delle aree più suscettibili al fuoco, con particolare attenzione ai siti archeologici in aree verdi”, prosegue Lasaponara. “ Il convegno sarà l’occasione per presentare alcune mappe di ‘rischio incendio’ che riguardano la città di Matera, patrimonio dell’Unesco”. La conferenza, che ha avuto il patrocinio del Consiglio dei ministri, prevede la partecipazione di studiosi e ricercatori dei principali organismi scientifici internazionali come dei maggiori esperti della protezione civile nazionale e del corpo forestale nazionale italiano. . .  
   
   
ADRIATICA: DALLE CINQUE TERRE AL MARE DI ALBORÀN E RITORNO PER MONITORARE UNA ZONA NEVRALGICA DEL MEDITERRANEO  
 
Roma, 15 settembre 2009 - Sono iniziate le ricerche oceanografiche “Turbolenze in mare aperto” e “Studio della bioluminescenza come indicatore delle alghe tossiche” condotte a bordo di Adriatica, l´imbarcazione resa celebre dalla trasmissione “Velisti per Caso”, sul fronte Almeria-oran (Mare di Alboran), patrocinate dal Parco Cinque Terre, realizzate dal National Oceanography Centre di Southampton (Nocs), dell´Environmental Ocean Team (Eot) e dal Cnr (laboratorio Informando). Adriatica infatti, mollati gli ormeggi da Trapani, ha raggiunto Almeria in Spagna, da dove si appresta a partire per il Mare di Alboran, quella particolare zona di Mediterraneo Occidentale, tra Spagna ed Africa in prossimità dello stretto di Gibilterra, dove l´acqua salata e calda del Mediterraneo incontra e si mescola con quella più fredda e meno salata dell´Oceano Atlantico. Il cocktail costituisce un importante e raro habitat per svariate forme di vita marine, condizione ottimale per condurre due studi e scoprire nuovi strumenti per preservare le risorse del Mare Nostro raccogliendo anche elementi sui cambiamenti globali climatici in atto. Il primo, sulla turbolenza, raccoglierà dati per una maggiore comprensione delle dinamiche che governano la circolazione marina. Il secondo amplierà la conoscenza delle fioriture algali nel Mediterraneo, comprese quelle tossiche, che, come è noto, hanno un impatto significativo sull’intero ecosistema marino con importanti implicazioni socio economiche. Il tema ambientale rappresenta una sfida indispensabile a tutela delle nuove generazioni e richiede una vera e propria rifondazione delle strategie. Ampio spazio sarà dedicato anche alla comunicazione dell´iniziativa: a tal proposito è stato realizzato un blog, moderno diario di bordo, che sarà aggiornato in tempo reale con foto, video e commenti dell´equipaggio di Adriatica, http://missionealboran. Wordpress. Com/ «I progressi scientifici e tecnologici consentono, oggi, il raggiungimento di obiettivi che fino a pochi anni fa erano impossibili e permettono di coniugare la conservazione ambientale con le nuove urgenze della società. Consapevoli di queste esigenze – spiega Franco Bonanini, Presidente del Parco Nazionale Cinque Terre – abbiamo deciso di sostenere un’importante iniziativa scientifica, convinti che le nostre risorse più preziose vadano preservate con senso di responsabilità. » Le tappe di Adriatica 24 agosto Trapani, 25 agosto Capo Teulada in Corsica, 26 agosto Palma Isole Baleari, dal 29 agosto al 7 settembre Club del Mar di Almeria in Spagna, 9 settembre Ciudadela, Isole Baleari, 10 settembre Corsica, 12 e 13 settembre a Rosignano e dal 25 al 27 settembre a Riomaggiore. Il borgo delle Cinque Terre ospiterà l´evento conclusivo durante il quale saranno divulgati i risultati della ricerca. Una bella dozzina in mare La prestigiosa Rossa della mare, è un Cutter (barca con un solo albero, ma con due vele a prua) di quasi 22 metri. Ha 4 cabine ciascuna con proprio bagno e può ospitare 6 ospiti oltre all´equipaggio. Adriatica possiede una centrale di navigazione all´avanguardia ed è dotata di sistemi di comunicazione moderni: telefono satellitare, e-mail, radio Ssb. Pannelli solari e pale a vento producono energia pulita. A realizzare gli studi un team composto da 12 ricercatori e studenti del National Oceanography Centre di Southampton (Nocs) e dell´Environmental Ocean Team (Eot), tra cui Debora Iglesias-rodriguez, biologa marina del National Oceanography Centre, Southampton, guida l’ innovativa ricerca sulle bioluminescenza. Il National Oceanography Centre, Southampton (Nocs) è un centro all´avanguardia nella ricerca sugli oceani e sul loro impatto climatico. Gli scienziati del Nocs portano avanti una notevole quantità e varietà di ricerche sulla fisica e biologia del mare, per scoprire e svelare i meccanismi che regolano le dinamiche oceaniche e i loro effetti sugli ecosistemi marini ed i cambiamenti climatici. Emilio Tesi, direttore Environmental Ocean Team Ltd, spiega. " E´ un’iniziativa di alto valore scientifico, con un´attenzione particolare al rispetto dell´ambiente e alla condivisione del sapere con un pubblico sempre più vasto; inoltre l´idea di condurre ricerca oceanografica con l´utilizzo di imbarcazioni a vela tutt, le volte che questo sia possibile, è uno dei tratti base della filosofia di Eot, nel nome di una didattica e di una informazione scientifica efficace, accattivante e vicina ai problemi attuali. Infatti a ricerca terminata, l´Environmental Ocean Team, si impegna alla divulgazione, anche in ambito scolastico, dei risultati ottenuti. Silvia Merlino, del Laboratorio Informando (Cnr), team diretto dal dott. Marco Bianucci, esperto nel ramo dei sistemi dinamici complessi e delle fonti rinnovabili. Il team è attivo da molti anni nel campo della divulgazione e della didattica scientifica. Collabora con le scuole in progetti didattici, ha realizzato e organizzato mostre e strumenti multimediali e ha partecipato e coordinato numerosi progetti ministeriali e europei rivolti alla diffusione della cultura scientifica. Jacopo Buccarelli per Eot, operatore audio video per le riprese a bordo di Adriatica. Filippo Mennuni, comandante di Adriatica. «Questa avventura rappresenta anche la simbolica unione delle coste del Mediterraneo e dei Parchi Marini delle nazioni che toccheremo nel viaggio con le coste della splendida Liguria e il Parco delle Cinque Terre, simbolo internazionale di salvaguardia naturale. Sarà forse il mare a salvare la terra?» John T. Allen è un Oceanografo fisico al National Oceanography Center di Southampton. Ha partecipato a numerose campagne Oceanografiche in tutto il mondo dirigendone alcune. Negli ultimi anni della sua carriera si è dedicato allo studio delle dinamiche associate a fronti e vortici in termini Fisico-biologici. John è un membro onorario di Environmental Ocean Team. Www. Ocean-team. Org .  
   
   
BILANCIO POSITIVO ECOFEST: SULL´AMBIENTE INVESTITI 1,2 MILIARDI  
 
Roma, 15 settembre 2009 - Si è conclusa ieri la terza edizione di Ecofest Energia, la festa dell´ambiente della Regione Lazio che si è svolta a Frascati. "Il bilancio di questa edizione di Ecofest è assolutamente positivo - afferma Filiberto Zaratti, assessore regionale all´Ambiente - migliaia di cittadini hanno visitato gli stand della festa, nei quali 130 aziende, molte in più rispetto all´anno scorso, hanno proposto idee, soluzioni e prodotti altamente sostenibili per l´ambiente. Si tratta di un segnale importante. Anche in tempi di crisi, infatti, sono sempre di più le aziende operanti sul nostro territorio che scelgono sia la sostenibilità e le rinnovabili per uscire dalla crisi finanziaria, sia la Regione, partecipando alle nostre iniziative, come tramite per arrivare ai cittadini. La partecipazione dei cittadini e delle aziende alla nostra manifestazione è indice della credibilità che abbiamo raggiunto con le iniziative e le azioni messe in campo dall´Assessorato in materia di ambiente e rinnovabili. Questa edizione di Ecofest, inoltre, ha mantenuto la promessa di portare le tematiche ambientali al di fuori della città di Roma, cosa che continueremo a fare nelle prossime edizioni di Ecofest, toccando altre località della Regione". "Abbiamo investito sull´ambiente negli ultimi cinque anni risorse per 1,2 miliardi di euro cosa che ci pone all´avanguardia tra le regioni italiane in fatto d´ambiente e che rappresentano complessivamente ´la più grande opera pubblica´ messa a punto dalla Regione Lazio. - ha affermato Zaratti - E i risultati ci sono. Per quanto riguarda la lotta all´inquinamento dal 2005 a oggi sono stati riaperti alla balneazione 30 km di coste, i laghi sono tutti balneabili, le fonti rinnovabili installate sono passate da uno a 40 Mw allacciati alla rete, mentre sono stati presentati progetti per 1 Gw di impianti ad energia pulita". "Ci siamo occupati, inoltre, della difesa del suolo della tutela delle risorse idriche e della ricerca in campo ambientale, con la creazione di tre poli di ricerca sul solare organico di terza generazione, l´idrogeno e la mobilità sostenibile - ha proseguito l´assessore Zaratti - Voglio citare, inoltre, i 330 milioni di euro stanziati dal Presidente Marrazzo per la raccolta differenziata, che è passata dal 10 al 20% e la redazione del nuovo Piano energetico regionale che fa propri gli obiettivi europei del 20-20-20, punta sulle rinnovabili ed esclude il nucleare della nostra Regione. Questi sono due fatti tra tanti indicativi del fatto che questa Giunta ha come priorità principale la salvaguardia dell´ambiente, sulla quale sta aumentando l´investimento, nonostante il pesantissimo debito sulla sanità ereditato dalla Giunta precedente". .  
   
   
VAL D’AOSTA: TERZA RIUNIONE DELL’OSSERVATORIO REGIONALE SUI RIFIUTI  
 
Aosta, 15 settembre 2009 - Si è riunito lunedì 14 settembre 2009, negli uffici dell’Assessorato del territorio e ambiente, l’Osservatorio regionale sui rifiuti. Tra i punti all’ordine del giorno, l’illustrazione di iniziative per la riduzione dei rifiuti, l’aggiornamento sull’acquisizione di un sistema web sulla gestione dei rifiuti dedicato alla raccolta diretta dei dati per via telematica e le azione che verranno presentate per la partecipazione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà dal 21 al 29 novembre nel quadro del programma della Commissione Europea Life+. Tali azioni saranno ispirate e incentrate su progetti di divulgazione in ambito di minimizzazione dei rifiuti. «Per la nostra partecipazione a tale evento - sottolinea l’Assessore Manuela Zublena - intendiamo mettere a punto una serie di iniziative che promuovano azioni sostenibili volte alla prevenzione della produzione dei rifiuti a monte della raccolta, incoraggiando i cittadini e i gruppi portatori di interesse ad una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla conseguente necessità di ridurli. Questo non è che un punto di partenza per la realizzazione di azioni volte alla minimizzazione dei rifiuti che vedranno l’Assessorato territorio e ambiente impegnato nei prossimi anni. » .  
   
   
AMBIENTE: VERSO INTESA PROVINCIA POTENZA- ARPAB  
 
Potenza, 15 settembre 2009 - La possibilità di cooperazione tra la Provincia di Potenza e l’Arpab in materia di controllo ambientale e del territorio è stata discussa in un incontro tra il vice presidente dell´Ente, Massimo Macchia, a cui è affidata la delega all´Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile e il direttore generale dell’Agenzia Vincenzo Sigillito. Nell’incontro, al quale hanno partecipato i dirigenti provinciali Antonio Santoro (Ufficio Ambiente) e Giuseppe Allegretti (Ufficio Tutela delle Acque) – si legge in un comunicato della Vicepresidenza - è stata avviato un confronto che porterà alla definizione di una specifica convenzione Provincia-arpab allo scopo di mettere a punto una serie di azioni ed interventi da realizzare congiuntamente e ciascuno in base alle proprie responsabilità e ai propri compiti istituzionali per rafforzare la vigilanza, il controllo e le attività di prevenzione di reati ambientali. Il vice presidente Macchia ha sottolineato che “l’iniziativa fa seguito all’attività avviata nel mese di luglio scorso per l’acquisizione dai gestori degli impianti di smaltimento, di notizie sulla permanenza dei requisiti tecnici per l´esercizio della funzione di discarica, sull´integrità dei perimetri degli impianti e sulla inesistenza di accessi non autorizzati. La situazione che si registra per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, contemporaneamente alle azioni definite con il Presidente Lacorazza per l’adeguamento del Piano Provinciale rifiuti, ci impone di predisporre verifiche in loco e periodiche al fine di assicurare la correttezza del sistema dello smaltimento dei rifiuti nella provincia di Potenza. Il passo successivo è quello di realizzare una mappa di discariche abusive insistenti nel nostro territorio. Di qui la preziosa collaborazione di strumenti, mezzi e personale dell’Arpab”. Il vice presidente Macchia ha inoltre sottolineato la “più alta attenzione dell’Ente per il ritrovamento in un tratto di mare Tirreno, nei pressi della costa di Cetraro (Cosenza) di un mercantile contenente fusti di cui si dovrà accertare contenuto e provenienza. Condividiamo l’esigenza espressa dagli amministratori locali di Maratea – ha detto Macchia – di estendere le operazioni di controllo all’intero tratto di costa tirrenica lucana e di allargare la collaborazione nelle ricerche tra Regioni Calabria e Basilicata e quindi anche tra Province di Potenza e di Cosenza. E’ necessario – ha concluso il vice presidente – che la magistratura calabrese acceleri l’inchiesta sui fusti di materiale radioattivo o comunque tossico che sarebbero stati fatti sparire nel Tirreno per effetto di un inquietante intreccio di affari illeciti e malavita organizzata sullo smaltimento di rifiuti nocivi”. .  
   
   
LIBERA: LA VERITA’ SUI FUSTI RADIOATTIVI IN BASILICATA  
 
Potenza, 15 settembre 2009 - Nel dibattito sul ritrovamento di una nave affondata al largo delle coste tirreniche della Calabria interviene con un comunicato il Coordinamento “Libera” di Basilicata: “Quattro anni fa – era il mese di giugno del 2005 - l’Espresso riportò un memoriale di un ex boss della ‘ndrangheta, Francesco Fonti, detto Ciccillo. L’ex boss lo aveva consegnato tempo prima alla Direzione Nazionale Antimafia descrivendo in esso scenari inquietanti di traffici internazionali di rifiuti tossici e radioattivi, faccendieri, mafia, servizi segreti, massoneria. Don Ciccillo parlava di “navi a perdere”, cioè navi piene di scorie radioattive e rifiuti tossico-nocivi, fatte affondare al largo della costa di Cetraro, in provincia di Cosenza nella prima parte degli anni Novanta. Ma parlava anche di spazzatura nociva depositata in Basilicata; diceva: “camion caricati a Rotondella verso le due di notte” con fusti di rifiuti radioattivi che furono “trasportati e seppelliti nel comune di Pisticci, in località Costa della Cretagna, lungo l’argine del fiume Vella”. Il ritrovamento di questi ultimi giorni di relitti di navi nei fondali lungo le coste tirreniche dell’alto cosentino sembrerebbero dimostrare che don Ciccillo aveva detto la verità e che quelle navi esistevano davvero. Ci chiediamo: perché avrebbe dovuto dire il vero in quell’occasione e raccontare invece una bufala – come tutti la definirono – parlando della Basilicata? Alla luce delle notizie di cronaca di questi ultimi giorni – conclude la nota di Libera - chiediamo che si faccia davvero luce su quanto accaduto in Basilicata, senza trascurare i passaggi inquietanti di una sua affermazione di due anni fa, quando in un’intervista disse che aveva depistato e portato gli investigatori nei posti sbagliati perché gli avevano promesso un inserimento nel programma di collaborazione che invece poi non c’è stato; ma è soprattutto un’altra la frase su cui chiediamo che si faccia chiarezza: “la verità è un’altra. Non si sono voluti trovare quei fusti”. C’è qualcuno in Basilicata che non vuole che si giunga alla verità sui fusti?”. .