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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Febbraio 2013
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L´ACQUISIZIONE DI FORNITORE DI SOFTWARE IRIS DA CANON  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2013 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di Iris del Belgio da Canon Inc. In Giappone. La revisione di tale operazione è stata sottoposta alla Commissione dall´autorità di concorrenza belga e successivamente uniti da parte delle autorità nazionali garanti della concorrenza di Austria, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo e Svezia. L´indagine della Commissione è emerso che la nuova entità continuerà a dover affrontare la concorrenza di un certo numero di altri forti concorrenti nel relative attrezzature di office automation e catturare mercati di software. In particolare, la Commissione ha esaminato gli effetti sulla concorrenza di acquisizione nei mercati per i diversi tipi di scanner documentali Canon portatili dove sia e Iris sono attive. Anche se le due società sono giocatori importanti in alcuni paesi, l´inchiesta ha concluso che la nuova entità continuerà a dover affrontare una forte concorrenza, sia nello Spazio economico europeo (See) e nei singoli Stati membri. Inoltre, Iris sviluppa e commercializza diversi tipi di software di cattura per i prodotti hardware con funzionalità di scansione, un campo in cui Canon ha attività commerciali rilevanti. Tuttavia, l´inchiesta ha dimostrato che competere per ufficio produttori di apparecchiature di automazione che il software di acquisizione di licenza continueranno a beneficiare alternative alla nuova entità. Inoltre, l´operazione non pregiudica le opportunità di vendita di fornitori di software concorrenti. La Commissione ha pertanto concluso che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 14 gennaio 2013.  
   
   
TRASFERIRSI ALL´INTERNO DEL CLOUD  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2013 - Molti di noi ogni giorno usano il "cloud computing" (nuvola informatica) senza neanche rendersene conto. I siti basati sul web per la posta elettronica e i social media come Facebook e Spotify usano questa tecnologia per immagazzinare dati come fotografie, video e file di testo. Ma cos´è esattamente "la nuvola"? Anche le persone che hanno sentito parlare del concetto, non sempre sono sicure di cosa si tratti. Per gestire le applicazioni il cloud computing si affida alla condivisione di risorse informatiche piuttosto che al possesso di server locali o dispositivi personali. Nel cloud computing, la parola cloud (anche chiamata "la nuvola") viene usata come una metafora per "Internet," quindi la frase cloud computing in realtà significa "un tipo di informatica basata su Internet", in cui diversi servizi, come server, memorie e applicazioni, sono forniti ai computer e ai dispositivi di un´organizzazione attraverso Internet. I file sono immagazzinati in enormi centri di calcolo che contengono centinaia di server e sistemi di memorizzazione che sono compatibili con quasi tutti i software informatici. Quando si desidera accedere alle proprie informazioni, semplicemente ci si connette alla "nuvola" dal proprio Pc, smartphone o tablet. I vantaggi sono numerosi. Ad esempio, gli utenti non devono acquistare o mantenere costosi server e sistemi di memorizzazione dati. Per le grandi società, la tecnologia aiuta a diminuire i costi riducendo la necessità di avere un proprio servizio di supporto informatico interno e spazio extra negli uffici. L´agenda digitale della Commissione europea è la strategia dell´Ue per sostenere le tecnologie digitali (Internet compreso) per fornire una crescita economica sostenibile. La riduzione del costo e della complessità dello sviluppo delle applicazioni mobili usando le tecnologie cloud è uno degli obbiettivi della Commissione europea. Il progetto Mobicloud da 4,45 milioni di euro, co-finanziato nell´ambito del Programma di sostegno alle politiche per le Tic (Psp) del Programma quadro per la competitività e l´innovazione (Pic) intende fare proprio questo. L´obiettivo del programma è quello di stimolare la fornitura di nuovi servizi mobili attraverso il cloud e di aiutare l´affermazione di un ecosistema europeo di sviluppatori di applicazioni cloud in ambito mobile. Con Mobicloud diventerà possibile per le aziende più piccole, e non solo per i venditori globali di Erp (enterprise resource planning), sviluppare velocemente e commercializzare estensioni mobili delle loro esistenti applicazioni commerciali. La Commissione mira quindi a consentire e facilitare una più veloce adozione del cloud computing in tutti i settori dell´economia. Questo produrrà un effetto a catena sulla riduzione dei costi delle Tic e, una volta combinato con le nuove prassi commerciali digitali, incoraggerà produttività, crescita e posti di lavoro. Mobicloud diventerà un mercato tecnologico online dove utenti finali, sviluppatori in ambito mobile, venditori di applicazioni, integratori di sistema e fornitori di servizi cloud potranno collaborare per sviluppare soluzioni complete con un elevato ritorno sugli investimenti. Questa piattaforma collaborativa svilupperà, dislocherà e gestirà applicazioni cloud mobili per scenari commerciali di importanza critica come il trasporto pubblico, i servizi sul campo o le costruzioni. I suoi iniziali scenari dimostrativi si concentrano su industrie dove le applicazioni mobili collaborative possono supportare un´organizzazione più efficiente e più rispettosa dell´ambiente. Essa fornisce uno schermo composito (mash-up mobile) che raccoglie dati provenienti da vari sistemi informatici aziendali. A seconda del contesto (ubicazione, ruolo, insieme di competenze, colleghi disponibili, ecc.) l´applicazione mostra diversi servizi che rispondono in tempo reale ai cambiamenti (commesse, rapporti di guasti, allarmi). Nonostante la sua ubiquità, il cloud computing si trova ancora in una fase iniziale. Come dice la società di analisi Gartner: "Molti fattori, compresi i progressi nelle tecnologie cloud, mobili, informatiche e sociali, cambiano il modo in cui le applicazioni possono essere costruite e il valore che esse possono portare all´azienda. Per mantenere competitive le loro aziende, i leader dello sviluppo delle applicazioni devono accogliere di continuo nuove tecnologie e discipline". Questo è esattamente ciò che sta facendo l´Europa attraverso il progetto Mobicloud. Per maggiori informazioni, visitare: Mobicloud http://www.Mobicloudproject.eu/    
   
   
DAL GOVERNO 42 MILIONI PER LA BANDA LARGA IN TOSCANA  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - Sarà sicuramente un significativo passo in avanti verso la diffusione della cosiddetta “banda larga” su tutto il territorio regionale toscano. E’ questo l’obiettivo dell’accordo che verrà siglato dopodomani, lunedì 18 febbraio, fra la Regione Toscana e il Ministero dello sviluppo economico e che prevede lo stanziamento di 42 milioni di euro per il completamento della diffusione della rete in fibra ottica. La Regione fa sapere che entro il 2014 la copertura in banda larga di base (minimo 2 megabyte) sarà garantita a tutta la Toscana mentre si sta lavorando al piano per la banda “ultralarga”. “Apprendo questa notizia con grande soddisfazione – è il primo commento del Presidente Uncem e coordinatore di Rtrt (Rete telematica regionale toscana) – Da tempo sottolineiamo l’importanza di imboccare questa strada, ormai fondamentale soprattutto per i territori più disagiati che ancora soffrono il divario digitale. La Regione fa sapere che i territori su cui interverrà l’accordo verranno stabiliti in seguito, attraverso convenzioni operative e anche questa pare una scelta giusta, che va incontri alle specifiche esigenze delle varie realtà. Quello che si sta per compiere è un atto decisivo verso la semplificazione della pubblica amministrazione, della quale, ad ogni livello, sentiamo un’urgente necessità”.  
   
   
L´INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA E MINISTERO AZZERA IL DIGITAL DIVIDE  
 
Milano, 19 febbraio 2013 - Pronto a partire l´ultimo intervento del piano di azzeramento del digital divide. E´ infatti ufficiale la disponibilità di 20 milioni di euro (10 del Ministero dello Sviluppo economico e 10 della Regione Lombardia), con cui sarà possibile completare la diffusione della banda larga anche nei 350 Comuni lombardi, nei quali ci sono ancora aree non coperte, a beneficio di quel 3,5 per cento circa di popolazione che ancora non ha internet veloce. Lo annuncia il presidente della Regione, che fa sapere di aver confermato al ministro lo stanziamento dei 10 milioni di euro del bilancio regionale necessari per sbloccare anche i fondi dello Stato. Dal 2010 Digital Divide Ridotto Del 7 Per Cento - "Questo ennesimo sforzo economico in un momento di grandi ristrettezze - ha spiegato il presidente - conferma il nostro impegno di realizzare un contesto sempre più dinamico e competitivo, in cui sia più facile lavorare, produrre e insediare attività ad alto contenuto di innovazione. Occorre creare un circolo virtuoso di sviluppo che coniughi innovazione e imprenditorialità. Da qui nasce e si sviluppa la competitività. Nel 2010, quando abbiamo iniziato a spingere con forza in questa direzione, partivamo con una copertura della popolazione pari a circa il 93 per cento. Oggi, dunque, possiamo dire che abbiamo fatto davvero tanta strada". Le Zone Interessate - "In pratica ci proponiamo di intervenire su quelle zone che dovrebbero già esser coperte dalla banda larga - ha spiegato l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti - ma che, per motivi tecnici o logistici o di tecnologie ormai vetuste, non possono accedere a Internet veloce. Spesso si tratta di zone anche in grandi città e non solo in aree montane o difficilmente accessibili". L´intervento - La proposta prevede l´intervento congiunto di Regione Lombardia con Infratel Italia spa - Infrastrutture e Telecomunicazioni per l´Italia - società di scopo del Mise, quale stazione appaltante. La rete che sarà realizzata, di proprietà pubblica (50 per cento Regione Lombardia e 50 per cento Infratel), sarà data in concessione e uso al mercato secondo criteri di equità, trasparenza e non discriminazione. "Se il grosso del lavoro lo abbiamo già fatto con altri progetti che hanno consentito una grandissima diffusione della banda larga, come ad esempio l´accordo da 100 milioni di euro con Telecom, - ha aggiunto l´assessore - in questo caso portiamo avanti un importante lavoro di rifinitura, andando ad annullare - tramite la posa di nuova fibra - quelle zone d´ombra che, a volte, ancora coprono parte di quartieri, condomini o unità abitative a causa di centrali sature, linee troppo lunghe o tecnologie ormai troppo datate. Un risultato avveniristico e di grande importanza". "Si tratta - ha detto ancora l´assessore - di un intervento per favorire l´uguaglianza sostanziale, così come richiamata dalla nostra Costituzione". "C´è grande voglia di contrastare l´involuzione e l´ombra pessimista di scarsa crescita - ha concluso il presidente - che tutti oggi continuano a rimarcare con forza. Dobbiamo puntare a innovare, perché l´innovazione è il vero motore di crescita".  
   
   
IL SITO SARDEGNASTATISTICHE RINNOVATO NELLA FORMA E NEI CONTENUTI  
 
Cagliari, 19 febbraio 2013 - Il sito tematico della Regione Sardegnastatistiche.it è stato totalmente rinnovato nel layout grafico, nella struttura e nei contenuti con l’obiettivo di migliorare la fruibilità dell´informazione statistica, rafforzare la comunicazione statistica nei confronti della collettività (cittadini, istituzioni, imprese) e contribuire all’arricchimento delle statistiche ufficiali. La ristrutturazione è stata curata dall’Ufficio di statistica della Regione con l’obiettivo di rispondere alle nuove sfide che la statistica ufficiale e la pubblica amministrazione sono chiamate ad affrontare per garantire la trasparenza dell´azione pubblica e migliorare il rapporto e la comunicazione con i cittadini. Per questo motivo si è scelto di semplificare la navigazione, puntando sull´immediatezza, sul miglioramento della fruibilità delle informazioni e affinando gli strumenti a supporto della lettura dei dati, riorganizzare le informazioni in argomenti e diversificare gli accessi in base alle esigenze dell’utente. Le informazioni statistiche sono state riorganizzate e raggruppate in undici argomenti (ambiente e territorio, agricoltura, economia, istruzione e lavoro, popolazione, ricerca e innovazione, salute e stato sociale, società, trasporti, turismo, dati europei) sul modello Eurostat e Istat. Le tavole statistiche presentano dati provenienti dalla statistica ufficiale ed elaborazioni da fonti amministrative, in serie storica, e con confronti tra la Sardegna, le Regioni, le ripartizioni italiane, le province e i comuni dell’Isola. Attualmente sono presenti 739 indicatori e sono state utilizzate 27 fonti. I prodotti pubblicati (tavole, report statistici, pubblicazioni, note metodologiche, ecc.) sono classificati per argomento di riferimento, ma sono anche reperibili nelle sezioni a loro riservate, per favorire la ricerca tematica e, nel contempo, permettere accessi diversificati in base alle esigenze dell’utente. Un´apposita pagina è dedicata all´argomento "Dati europei" che fornisce variabili e indicatori sui principali macrosettori di attività economica (agricoltura, ambiente, demografia, economia e lavoro, società, trasporti e turismo). In questa sezione del sito si metteno a confronto i dati della Sardegna con quelli delle altre regioni europee in posizione analoga nell´ambito della politica di coesione europea e con tutte le Regioni e le ripartizioni territoriali italiane. Gli indicatori statistici sono corredati da strumenti di lettura e metadati prontamente disponibili (informazioni sulle fonti, sulle classificazioni, sulle metodologie, sulle procedure di calcolo adottate, sulla terminologia, ecc.) che, con un linguaggio semplice e diretto, agevolano un accesso mediato ai dati e consentono di orientarsi nella corretta interpretazione delle sintesi statistiche. Particolare attenzione è stata posta nel semplificare l´interazione con i cittadini. Sono stati perciò predisposti due strumenti che permettono un contatto diretto e un monitoraggio delle esigenze informative degli utenti: dalla sezione contattaci, compilando un modulo con invio automatico, si possono porre quesiti, richiedere informazioni o formulare proposte; un questionario, appositamente studiato per misurare il grado di soddisfazione per i servizi forniti, permette di segnalare le proprie preferenze e il grado di interesse per i prodotti dell´Ufficio di Statistica e consentirà di adeguare i servizi on line ai reali bisogni dell´utenza. Visita il sito web www.sardegnastatistiche.It    
   
   
CDC POINT, LA REGIONE HA CONVOCATO LA PROPRIETÀ, GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO L’INCONTRO  
 
Firenze 19 febbraio 2013 – Cdc Point, l’assessore alle attività produttive, formazione e lavoro ha convocato la proprietà dell’azienda del settore distribuzione di information technology attualmente in fase di concordato preventivo. L’incontro è stato fissato per giovedì 21 febbraio alle ore 11.30 presso l’assessorato. E’ la decisione emersa oggi pomeriggio dopo che l’assessore ha incontrato le organizzazioni sindacali per fare il punto sulla situazione di un’azienda con sedi a Pisa, Pontedera, Fornacette che oggi, in seguito a cessioni di rami aziendali e a mobilità volontaria, ha circa 220 dipendenti di cui 180 in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Fino a due anni fa i dipendenti erano 600. All’incontro erano presenti anche il sindaco di Pontedera e rappresentanti della Provincia di Pisa. I sindacati avevano chiesto di incontrare urgentemente l’assessore regionale in vista dell’assemblea dei soci di Cdc Point in programma lunedì 25 febbraio, dove potrebbe essere decisa la liquidazione della società. Nei mesi scorsi anche il presidente della Regione Toscana aveva incontrato i lavoratori e aveva chiesto sia ai vertici della società che alle banche un’attenzione forte nei confronti di un’azienda importante e qualificata e l’individuazione di una soluzione in grado di evitare la chiusura e salvaguardare posti di lavoro.  
   
   
RICERCA, CAPPELLACCI: "TRE NUOVI BANDI SARDEGNARICERCHE CONFERMANO PRIMATO ISOLA""PROPRIO SULLA RICERCA, LA SARDEGNA È LA REGIONE CHE, A LIVELLO NAZIONALE, METTE A DISPOSIZIONE PIÙ RISORSE PROPRIE (CIRCA 30 MILIONI DI EURO ALL´ANNO).  
 
Pula (Cagliari), 19 Febbraio 2013 - Una delle sfide dei prossimi anni sarà quella di creare le condizioni più favorevoli per sviluppare in Sardegna un vero e proprio "ecosistema dell´innovazione", puntando su una stretta collaborazione tra imprese, università, centri di ricerca e istituzioni pubbliche. Tutti soggetti da coinvolgere su un obiettivo comune: trasformare i risultati della ricerca in nuovi prodotti e nuovi processi industriali, contribuendo così allo sviluppo dell’economia regionale e alla creazione di nuovi posti di lavoro. L’ha sostenuto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nel corso della visita a Sardegna Ricerche, accompagnato dalla presidente, Maria Paola Corona. "Proprio sulla ricerca, la Sardegna è la regione che, a livello nazionale, mette a disposizione più risorse proprie (circa 30 milioni di euro all´anno). Un percorso virtuoso - ha osservato il Governatore - che ha prodotto risultati significativi, come certificato dall’Index 2011, elaborato dal Boston Consulting Group, che ha individuato la Sardegna come la seconda regione italiana, dopo la Valle d’Aosta, per "e-Intensity", l’indice che misura la diffusione e la rilevanza socio-economica di Internet sulla base della qualità delle infrastrutture e dell’accesso alla rete, della spesa per e-commerce e pubblicità online e dell’utilizzo attivo di Internet da parte di imprese, governi e consumatori. Un altro indicatore, il Regional Innovation Scoreboard 2012 (elaborato su base annuale dalla Commissione dell’Ue), conferma la Sardegna tra le regioni europee più dinamiche nel campo dell’innovazione, registrando una crescita costante delle performance dell’Isola nel settore (da “modest-medium” nel 2007 a “modest-high” nel 2009 e “moderate-low” nel 2012)". "Non intendiamo, ovviamente, fermarci: il percorso sulla strada dell’innovazione richiede ancora sforzi significativi da parte di tutti, a cominciare dalle istituzioni regionali. Per rendere più competitivo il sistema economico regionale, la Giunta considera strategico favorire forme di aggregazione fra imprese e modalità di collaborazione sempre più forti fra imprese, università e centri di ricerca. In questo quadro si inserisce il ruolo di Sardegna Ricerche, l’agenzia regionale per la promozione della ricerca e il trasferimento tecnologico, che da un lato si è riavvicinata in questi ultimi anni con una nuova sensibilità al mondo delle imprese regionali, facendosi portavoce delle loro esigenze di innovazione, e dall’altro si è fatta carico di orientare l’attenzione dei centri di ricerca isolani verso la risoluzione dei problemi concreti delle imprese. I tre nuovi bandi di Sardegna Ricerche (Programma Reti per l’Innovazione, Programma Azioni Cluster Top-down e Programma Azioni Cluster Bottom-up) danno attuazione ad alcune linee di attività del Por Fesr Sardegna 2007/2013 inerenti alla ricerca e all’innovazione". Con il primo bando si vuole incentivare le imprese a unirsi fra di loro in "reti" per richiedere a centri di ricerca o fornitori di servizi di individuare lei soluzioni scientifiche e tecnologiche più adatte a risolvere problemi comuni alle diverse imprese. Per questi progetti è prevista l’erogazione di un aiuto finanziario alle imprese, dell’importo massimo di 200.000 euro. Con il secondo bando l’iniziativa è in capo agli organismi di ricerca regionali (p.E. Università sarde, Porto Conte Ricerche, Crs4, Agris, sedi locali del Cnr, etc.) che promuovono progetti di ricerca e sperimentazione per la soluzione di problematiche comuni a gruppi di imprese in settori individuati come strategici dalla Giunta regionale. Con il terzo bando, invece, i settori di interesse e le tematiche aggreganti sono individuati a partire dalle manifestazioni di interesse dei gruppi di imprese e degli organismi di ricerca. Il budget complessivo dei tre interventi ammonta a 9 milioni di euro (3 milioni per ciascun programma). "In questi due anni di presidenza di Sardegna Ricerche ho fortemente voluto - ha spiegato Maria Paola Corona - che l’Ente si riavvicinasse alle problematiche ed esigenze di innovazione delle imprese regionali, nella convinzione che soltanto attraverso una forte accelerazione sulla strada dell’innovazione il sistema imprenditoriale sardo può uscire dalla crisi economica e ricominciare a creare posti di lavoro". "Grazie al sostegno della Giunta del Presidente Cappellacci - ha sottolineato Corona - Sardegna Ricerche ha messo in campo una serie di strumenti orientati all’innovazione tecnologica delle imprese anche attraverso una più stretta collaborazione tra imprese, università, centri di ricerca e istituzioni pubbliche. Un altro settore sul quale Sardegna Ricerche ha rivolto l’attenzione è il mercato degli appalti pubblici: considerato che nel 2011 soltanto il 36% delle imprese isolane si sono aggiudicate le gare bandite in Sardegna, abbiamo ritenuto importante creare uno strumento, lo Sportello Appalti, in grado di favorire un´inversione di tendenza. Lo sportello appalti, operativo dall´ottobre 2012, fornisce servizi gratuiti di formazione, informazione e consulenza alle imprese sarde operanti nel mercato degli appalti pubblici o interessate a farlo".  
   
   
FORMAZIONE DOCENTI: PRESENTA PROGETTO SKILS UP  
 
Napoli, 19 febbraio 2013 - L’assessore al Lavoro ed alla Formazione Severino Nappi ha presentato il 15 febbraio in sala giunta di palazzo Santa Lucia il progetto “Skils up”, sulla formazione dei docenti all’interno dei percorso di istruzione e formazione professionale. Alla conferenza stampa hanno preso parte il coordinatore del progetto Pasquale Di Marzio, il direttore generale dell’Arlas Patrizia Di Monte e il responsabile dell’area tecnico-scientifica del progetto Giuseppe Metitiero. “Skills Up” , una “Buona Pratica” sugli strumenti e i dispositivi di formazione ed orientamento che vede la Regione Campania, attraverso l’Arlas (Agenzia regionale per il lavoro e l’istruzione) capofila in un progetto internazionale destinato a formare, sviluppare, migliorare e valutare le competenze dei professionisti della formazione nell’ambito dei percorsi di incontro tra scuola e mondo del lavoro (Iefp). Gli interventi – che prevedono la formazione di 14 soft- skills e competenze chiave e trasversali – verranno attuati sulla base dei fabbisogni emersi da un’indagine condotta su 1000 piccole e medie imprese europee. Dopo il periodo di formazione, i docenti acquisiranno una certificazione che consentirà la loro iscrizione di diritto nello speciale registro degli operatori abilitati a erogare formazione nell’ambito dei percorsi Iefp. Con “Skills Up” si da’ vita ad un modello che ha concrete ricadute sul sistema della formazione, favorisce l’accrescimento delle competenze professionali degli operatori dei Paesi interessati e consente di spendere il titolo a livello europeo attraverso la certificazione europea Ecvet. Sulla filiera istruzione-formazione-lavoro, la Regione Campania sta investendo molto: dai percorsi Iefp, che nel 2013 stanno già coinvolgendo circa 10.000 giovani, alla rete dei poli formativi sui quali si fonda l’intera l’offerta formativa contenuta nel Piano di Azione Coesione, e per il quale sono stati già stanziati 50milioni di euro. I Partner di progetto; Applicant Organisation; Agenzia Regionale per il Lavoro e l´Istruzione It – Italy. Arlas è un Ente pubblico non economico strumentale della Reg. Campania dotato di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile. In particolare svolge funzioni amministrative, di supporto tecnico, programmazione, qualificazione, assistenza, studio e monitoraggio nell´ambito delle politiche per il lavoro, l´istruzione e formazione professionale. Arlas sostiene i processi di: elaborazione di strumenti di programmazione annuali e triennali per le politiche attive; assistenza tecnica agli organi regionali di programmazione; decentramento delle funzioni della formazione e orientamento professionale attraverso il supporto alle Province nella rilevazione dei fabbisogni formativi, programmazione delle politiche formative e predisposizione di un’offerta integrata di Ifp. Fornisce assistenza tecnica nel sistema regionale di certificazione delle competenze e rilascio di qualifiche professionali ed è responsabile della tenuta/ aggiornamento dell’Elenco Enti formativi accreditati. Nell’ambito delle politiche per il lavoro l’Arlas fornisce assistenza e supporto tecnico nella definizione della programmazione e delle linee di indirizzo delle politiche regionali per il lavoro e per la formazione svolgendo l’attività di istruttoria, analisi e studio necessaria per l’elaborazione del Documento triennale ed annuale di programmazione e fornisce assistenza tecnica agli organi di programmazione e concertazione, in particolare alla Conferenza regionale per il lavoro e alla Commissione regionale per il lavoro, per lo svolgimento dei compiti loro attribuiti dalla legge n. 14/2009. In particolare tra i compiti dell’Arlas rispetto alle politiche del lavoro ci sono anche quelli di Monitoraggio e valutazione dati su strumenti ed azioni per la promozione della qualità del lavoro, le Certificazioni “Alta Qualità del Lavoro, l´osservatorio mercato del lavoro e le iniziative di sviluppo dell’imprenditorialità; nell´ambito della formazione offre un supporto tecnico alle Province. Management coordinator: P. Ri. Ma. Forma Cooperativa a r.L. Progettazione Ricerca e Management per la Formazione - It. P.ri.ma. Forma.– Progettazione Ricerca e Management per la Formazione - è una cooperativa recentemente costituita con lo scopo di far confluire in un´unica struttura l´enorme esperienza maturata dai soci fondatori in decenni di esperienza nel settore della progettazione di iniziative finanziate in ambito europeo, nazionale e locale, della gestione finanziaria ed amministrativa di progetti finanziati di ricerca e formazione, del coordinamento e del management di partenariati, consorzi o gruppi di imprese partecipanti a progetti di ricerca e formazione. Primaforma si pone l’obiettivo di offrire in forma associata i servizi e le attività che erano erogati in forma individuale dai soci fondatori ai propri partner e clienti, garantendo una forte sinergia tra le diverse competenze specifiche. Infatti, per l´ampiezza dei campi di intervento dei soci fondatori, riesce a garantire servizi in tutte le fasi dei progetti finanziati, dalla progettazione alla messa a sistema dei risultati finali. Rpic-vip, s.R.o. Cz - Czech Rpic-vip s.R.o. È una società di consulenza innovativa che opera nei campi dell’istruzione, della formazione e dell´orientamento al mercato del lavoro dal 1998. Il management della società ha venti anni di esperienza nel campo dei progetti internazionali. La sua struttura dinamica e l’esperienza nel settore delle risorse umane ne fanno, insieme alla associata Specialist Service, s.R.o., un interlocutore apprezzato delle più importanti organizzazioni formative e di orientamento della Rep. Ceca. È specializzata nelle seguenti aree di servizi: individuazione e realizzazione di progetti e servizi nel campo delle risorse umane con l´obiettivo principale dello sviluppo delle competenze chiave per il mercato del lavoro; partnership di sostegno alle imprese nella regione Moravia-slesia; consulenza e formazione per le Pmi, per le strategie di sviluppo regionali e locali, per i progetti europei - sia di cooperazione transnazionale che progetti nazionali/regionali/locali finanziati da Fse e Fesr Invest - El - Greece Z-invest è un centro di formazione professionale, senza scopo di lucro, accreditato dal “Centro nazionale di accreditamento per formazione professionale continua” come un Centro di formazione professionale conforme agli standard nazionali. Ha la sede centrale ad Atene e 3 filiali in tre piccole città della Grecia. Ζ-Invest è stata fondata nel 1995 e ha 15 anni di esperienza. Z-invest sviluppa azioni in: • Studi e analisi dei bisogni educativi • Pianificazione, organizzazione e realizzazione di programmi di formazione per i disoccupati, occupati e lavoratori autonomi • Formazione dei formatori • Ricerca nel mercato del lavoro • Promozione di disoccupati al mondo del lavoro • Collaborazione con le aziende • Pubblicità delle attività • Valutazione dei programmi e progetti educativi • Azioni di supporto per i gruppi socialmente emarginati Z-invest ha progettato e realizzato numerosi programmi di formazione, studi, azioni di sostegno per i gruppi vulnerabili, e programmi Eu (Ldv, Equal) Sireas - Service International de Recherche, d’Education et d’Action Sociale Be – Belgium. Sireas è stata creata nel 1962 con lo scopo di sostenere in ogni forma tutti coloro che si trovano in stato di necessità, con particolare riguardo ai gruppi deboli (immigrati, rifugiati, ecc) e di supportarne l’inserimento nella società belga. Le attività istituzionali includono: lavoro individuale e sociale (accoglienza, difesa giuridica, diritti sociali, sanità, alloggio, corsi di lingua, ecc.); attività di educazione degli adulti e formazione professionale di giovani/adulti che non hanno più accesso al sistema educativo ufficiale. Sireas gestisce in Belgio 3 strutture di formazione permanente e sostegno (Liegi, Namur, 6 centri a Bruxelles) ed è collegata con i Ministeri dell´Educazione e del Lavoro. Sireas è coinvolta in molti progetti di sviluppo/formazione per categorie a rischio sia a livello nazionale che a comunitario. Circa 100 giovani/adulti vengono formati all’anno in classi a tempo pieno con programmi basati sulle competenze per l’accesso al mercato del lavoro o formazione. Instituto de Soldadura e Qualidade Pt – Portugal. Isq è un ente no profit privato e indipendente fondato nel 1965. Gestisce iniziative in oltre 30 paesi nel mondo: Ue, Est Europa, Africa, Americhe e Asia, nei campi della formazione, certificazione , studi di progettazione, revisione/consulenza per la qualità, ricerca e sviluppo. Attualmente impiega oltre 1000 persone in tutti i continenti. Isq ha esperienza e know-how tecnico-scientifico in tutte le aree del ciclo della formazione, ed è uno dei principali operatori nazionali nel campo del lifelong learning. Sviluppa attività di R&s, con partner nazionali ed internazionali, per l’innovazione di prodotto e processo. Ha 16 anni di esperienza nella promozione di progetti finanziati dall´Ue (oltre 100 progetti). Isq ha anche esperienza in percorsi di apprendimento innovativi, formazione-formatori, certificazione/qualificazione professionale e sviluppo di strumenti e metodologie basati sulle Tic, opera in stretta collaborazione con l´Istituto portoghese per l´Occupazione e la Formazione.  
   
   
PARTONO I CORSI ECDL ORGANIZZATI DALL’UNIVERSITÀ DI PAVIA APERTI A STUDENTI E PERSONALE DELL’UNIVERSITÀ, ESTERNI ED ENTI PUBBLICI.  
 
Pavia, 19 febbraio 2013 - Anche per l’anno 2013 l’Area Sistemi Informativi dell’Università degli Studi di Pavia organizza i corsi Edcl (European Computer Driving Licence, Ecdl) con autorizzazione nazionale. Il servizio Ecdl attivo dal 2002 ha rilasciato a oggi 4472 certificazioni informatiche. L’ateneo pavese è Test Center accreditato dall’ Associazione Italiana per l´Informatica ed il Calcolo Automatico (Aica). La certificazione Ecdl si divide in diverse tipologie Ecdl Core , Ecdl Advanced , Ecdl Specialised-health , Ecdl Specialised-webediting ed è indirizzata a diversi utenti come il personale e gli studenti dell’Università di Pavia, esterni ed Enti pubblici. Per i corsi, il Test Center pavese ha progettato e realizzato piattaforme online con i contenuti di Syllabus, il documento che descrive in dettaglio ciò che il candidato deve sapere e saper fare per conseguire l´Ecdl. Queste piattaforme sono a disposizione di tutta la comunità accademica a titolo gratuito e per gli esterni e gli Enti pubblici secondo il tariffario pubblicato nel portale Ecdl di Ateneo: https://ecdl.Unipv.it/  Tutte le informazioni relative ai corsi e agli esami sono disponibili nel portaleEcdl. Il calendario dei corsi è semestrale e ha una durata di 2-3 mesi. Dopo il corso è possibile sostenere gli esami per conseguire la certificazione. La Patente Europea del Computer Ecdl è un programma che fa capo al Cepis (Council of European Professional Informatics Societies), l´ente che riunisce le associazioni europee di informatica. L´italia è uno dei paesi membri dell´ente ed è rappresentata dall´Aica. Il programma Ecdl è sostenuto dall´Unione Europea, che l´ha inserito tra i progetti comunitari diretti a realizzare la Società dell´Informazione. In Italia la Patente Europea Ecdl è riconosciuta dalla Pubblica Amministrazione, da molte istituzioni e da buona parte delle aziende. Gli esami possono essere sostenuti presso un qualsiasicentro accreditato in Italia o all´estero: il candidato non è quindi obbligato a sostenere tutti gli esami presso la stessa sede. Non esiste propedeuticità tra l´Ecdl Core e l´Ecdl Advanced; per accedere agli esami dei livelli più avanzati (Ecdl Advanced ed Ecdl Specialised) non è necessario aver prima superato i 7 esami Ecdl Core. Costi e iscrizioni: L’iscrizione è gratuita per gli studenti e il personale dell’Università di Pavia e prevede un costo massimo di 175 euro per gli esterni. Per ulteriori informazioni consultare il sito https://ecdl.Unipv.it/  oppure rivolgersi allo Sportello Ecdl.  
   
   
SPORT: DA ELEMENTARI PORCIA PARTENZA DEL PROGETTO "MOVIMENTO IN 3S"  
 
Porcìa, 19 febbraio 2013 - È stata la scuola elementari "Zanella" di Porcia a fare ieri da apripista al progetto "Movimento in 3S", l´iniziativa promossa dall´assessorato regionale allo Sport con il supporto del Coni regionale. Una cinquantina di studenti, coordinati dai propri insegnanti di educazione fisica, hanno messo in pratica quanto imparato durante l´anno scolastico nell´ambito del progetto di educazione motoria sul quale ha puntato la Regione e che ha trovato rispondenza a livello nazionale. All´esibizione degli studenti hanno presenziato l´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna, il presidente regionale del Coni, Giorgio Brandolin, il sindaco di Porcia, Stefano Turchet, il dirigente scolastico provinciale, Vincenzo Romano. L´obiettivo di "Movimento in 3S. Promozione della Salute nelle Scuole attraverso lo Sport" è di favorire tra gli allievi delle scuole primarie del Friuli Venezia Giulia le attività ludico-motorie. Parallelamente l´attività intende promuovere comportamenti e stili di vita virtuosi, con lo scopo di accrescere benessere e qualità della vita, di guadagnare in salute, prevenendo una serie di patologie, spesso legate alla sedentarietà, e contrastare il rischio di devianze. A settembre venne siglato a Udine il protocollo d´intesa che vide attorno a un tavolo la Regione con gli assessori allo Sport, a Istruzione e Università a alla Salute, insieme ai rappresentati dell´Unione Province Italiane, Anci, Ufficio Scolastico Regionale, Coni, Università di Udine, e Federsanità. Dell´iniziativa ne beneficeranno quasi 50 mila bambini delle elementari, assieme alle loro famiglie grazie all´impegno circa una ottantina di docenti. L´attività proposta in Friuli Venezia Giulia è stata apprezzata e condivisa dal Governo, che ha deciso di sostenere una parte del costo pari a 500 mila euro. Ed è per questo motivo che diventerà un progetto pilota a livello nazionale - insieme alla Puglia - e verrà trasferito a tutte le altre Regioni d´Italia. L´iniziativa è stata illustrata nei mesi scorsi al Ministro Gnudi nell´ambito del Tangos, ossia Tavolo Nazionale per la Governance delle Attività Sportive, trovando pieno appoggio ma anche sostegno economico, con approvazione pure del ministero della Salute che ha apprezzato contenuti e le finalità.  
   
   
“UNA STORIA LUNGA TRENT’ANNI (1982-2012)”CONVEGNO DEL DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE DELL’ARCHITETTURA E DESIGN DI FIRENZE  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - “Una storia lunga trent’anni” è il titolo del convegno che si terrà mercoledì 20 febbraio a Palazzo Vegni (ore 17, Aula magna, via San Niccolò 93) per tracciare un bilancio dell’attività accademica svolta dal Dipartimento di Tecnologie dell’architettura e design (Taed) “Pierluigi Spadolini”, dall’anno della sua istituzione (1982), a quello in cui l’Università di Firenze ha dato vita ai nuovi dipartimenti (2012), in attuazione della riforma universitaria. L’appuntamento sarà anche un momento di incontro per quanti hanno lavorato nel dipartimento che, dal primo marzo, sarà ufficialmente assorbito dal Dipartimento di Architettura (Dida). Per l’occasione si ripercorreranno le tappe più significative di un percorso che ha segnato lo sviluppo e l’evoluzione di una parte considerevole dell’Università di Firenze. Dopo i saluti del rettore Alberto Tesi e del direttore del dipartimento di Architettura (Dida) Saverio Mecca, interverranno Roberto Bologna, Enzo Legnante, Romano Del Nord, Pier Angiolo Cetica, già direttori del Dipartimento Taed. Prenderanno poi la parola Lucia Galantini, in rappresentanza del personale tecnico amministrativo, ed Eleonora Trivellin, redattrice del volume “La tecnologia dell’architettura e il design nell’ateneo fiorentino. Persone, attività, prospettive”. Il convegno sarà presieduto dal professore emerito Paolo Felli.  
   
   
GARA PER REALIZZAZIONE BACINO LAMINAZIONE DI CALDOGNO: UNA QUINDICINA LE OFFERTE PERVENUTE. ASSESSORE VENETO ALL’AMBIENTE: “CONTIAMO DI INIZIARE L’OPERA ENTRO L’ESTATE”  
 
Venezia, 19 febbraio 2013 - Sono una quindicina le offerte pervenute alla Regione per l’esecuzione dei lavori di realizzazione del bacino di laminazione lungo il torrente Timonchio-bacchiglione nel Comune di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il termine per la presentazione è scaduto oggi alle ore 12.00. Si procederà ora alla costituzione della commissione giudicatrice che esaminerà, nelle modalità e nei tempi previsti dal disciplinare di gara, la documentazione amministrativa, le offerte tecniche e le offerte economiche. “Abbiamo agito quanto più celermente possibile – commenta l’assessore regionale all’ambiente e alla difesa del suolo - e contiamo di arrivare all’assegnazione dell’appalto nel giro di qualche mese in modo da far iniziare i lavori entro la prossima estate. E’ infatti una delle opere più attese per la riduzione del rischio idrogeologico nell’area metropolitana di Vicenza, pesantemente colpita dall’alluvione del 2010”. L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 25 milioni di euro e l’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre le portate di massima piena attese per tempi di ritorno di 100 anni entro i limiti della capacità di deflusso dell’alveo del Timonchio, aumentando il grado di sicurezza idraulica del capoluogo berico.  
   
   
ALLUVIONE-CONSIGLIO COMUNALE ORVIETO: PER PRESIDENZA REGIONE UMBRIA RISORSE IMPORTANTI PER RIPRESA ECONOMICA E AVVIO INTERVENTI MITIGAZIONE RISCHIO IDROGEOLOGICO  
 
Orvieto, 19 febbraio 2013 - E´ necessario in questa fase utilizzare le risorse che sono state riconosciute all´Umbria per sostenere la ripresa delle attività economiche ed al tempo stesso avviare interventi che in maniera definitiva consentano la messa in sicurezza dei nostri territori e realizzino una adeguata mitigazione e riduzione del rischio idrogeologico. E´ quanto affermato dalla presidenza della Regione Umbria quest´oggi nel corso dell´intervento al consiglio comunale aperto di Orvieto, convocato per discutere delle iniziative e dei provvedimenti da adottare per il ripristino dei danni causati dagli eventi alluvionali dello scorso mese di novembre, che hanno colpito in maniera particolarmente grave il territorio dell´Orvietano. Nel corso dell´incontro dalla presidenza della Regione è stato quindi auspicato che il Governo, così come si è impegnato a fare, adotti entro la fine del mese di febbraio il decreto con il quale saranno definitivamente assegnate all´Umbria le risorse (53,4 milioni di euro) che con la recente legge di stabilità sono state previste per tutti i territori colpiti. Lo stesso decreto formalizzerà la competenza della Regione Umbria per la programmazione e gestione dei relativi fondi. E´ stato inoltre ricordato come la Regione Umbria, insieme alla Toscana, abbia già chiesto al governo l´autorizzazione a poter usare da subito una parte di queste risorse (almeno il 25 per cento) per consentire investimenti da parte delle imprese colpite dalle alluvioni, in modo tale da poter sostenere da subito, e concretamente, l´intero tessuto economico, così duramente colpito, per la ripresa dell´attività produttiva. Il piano di interventi che la regione intende predisporre, d´intesa con tutti gli altri livelli istituzionali e con il Dipartimento nazionale della Protezione civile, intende quindi per un verso favorire l´immediata messa in sicurezza di tutto il territorio colpito - con il ripristino delle infrastrutture danneggiate - e degli altri interventi di somma urgenza, definendo quindi le relative priorità e le criticità da superare. Per l´altro verso si vuole mettere da subito tutto il sistema economico nelle condizioni di poter ripartire. Per questo la Regione è già impegnata nella predisposizione di adeguate iniziative a sostegno delle imprese e di ogni attività produttiva danneggiata. Per ciò che riguarda invece il settore delle attività economiche agricole dalla presidenza è stata ha ribadita l´intenzione della Regione di reperire ulteriori e adeguate risorse nell´ambito del piano di sviluppo rurale e delle somme non ancora impegnate o che andranno in economia. Inoltre, è stato annunciato che comunque la Regione chiederà l´intervento del Ministero delle Politiche agricole che ha uno specifico fondo (attualmente privo di copertura economica) per danni all´agricoltura a causa di calamità naturali. Infine, dalla presidenza della Regione è stato ribadito il ringraziamento ai parlamentari umbri per l´impegno dimostrato e che si è concretizzato con lo stanziamento nella legge di stabilità dei 250 milioni di euro per tutte le regioni colpite, ha ricordato che si tratta comunque di una prima tranche di risorse. I danni causati da questi eventi alluvionali - è stato detto - sono stati quantificati in oltre un miliardo di euro per tutto il Paese, e per la sola Umbria sono stati stimati in 250 milioni di euro. Con il nuovo Parlamento e con il nuovo Governo porremo da subito la questione delle ulteriori risorse, anche perché è nostra intenzione cogliere questa vicenda per affrontare in maniera seria e definitiva il problema della mitigazione del rischio idrogeologico del nostro territorio che non può essere realizzato con interventi parziali e saltuari.  
   
   
PARTE A SAN PANCRAZIO S. IL CONTROLLO DELLA RETE IDRICA  
 
 Bari, 19 febbraio 2013 - "Da domani tecnici di Acquedotto pugliese e dell´amministrazione comunale di San Pancrazio Salentino attiveranno un´azione congiunta di controllo della rete di distribuzione idrica a servizio dell´abitato, alla ricerca di eventuali perdite, allo scopo di migliorare i livelli di erogazione dell´acqua, fonte di lamentele da parte dei cittadini". Lo ha spiegato l´Assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, che ha partecipato poco fa ad una riunione tecnica sull´argomento. "L´amministrazione comunale di San Pancrazio Salentino - ha detto - lamentava nei confronti di Acquedotto Pugliese e in nome di circa 400 cittadini firmatari di una petizione, una serie di disagi legati alla scarsa pressione dell´acqua, che si verifica da circa un anno e mezzo. Abbiamo nuovamente verificato che Aqp sta operando secondo le regole e secondo quanto i livelli altimetrici impongono. Pertanto, l´unica cosa che oggettivamente si possa fare consiste nell´attivare un´intensa azione di ulteriore verifica dell´intera rete a servizio del territorio, per ricercare eventuali perdite che a seguito di riparazioni potrebbero migliorare le modalità di erogazione dell´acqua."  
   
   
RIUNIONE TECNICA SU DEPURATORE PULSANO-LEPORANO  
 
Bari, 19 febbraio 2012 - "Come programmato, si è svolta ieri una nuova riunione finalizzata a monitorare lo svolgimento di tutte le attività necessarie all´avvio dell´impianto di depurazione di Pulsano e Leporano, che dovrà necessariamente avvenire entro la prossima estate, nonostante i furti e gli atti vandalici che hanno inevitabilmente provocato un ritardo sull´iniziale cronoprogramma di rifunzionalizzazione". Lo ha detto l´Assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile, nel corso della riunione odierna sull´argomento. "Così come avevamo deciso durante la scorsa riunione tecnica di gennaio - ha spiegato l´assessore - Acquedotto pugliese ha intanto consegnato i lavori già previsti ed oggetto del progetto di rifunzionalizzazione e sta provvedendo all´acquisto diretto delle macchine e delle attrezzature trafugate e/o vandalizzate."  
   
   
LAVENO, DA REGIONE LOMBARDIA 2 MIL. PER BONIFICA DISCARICA  
 
Varese, 18 febbraio 2013 - Regione Lombardia ha approvato l´operazione di bonifica della discarica abusiva a Laveno Mombello sull´area ex Richard Ginori oggetto di una procedura di infrazione comunitaria nel 2007. Il progetto è stato illustrato oggi in una conferenza stampa dall´assessore all´Ambiente della Regione Lombardia e dal sindaco di Laveno. In pratica, così come previsto dalla delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dello stesso assessore, saranno finanziate con 2,29 milioni di euro l´asportazione completa dei rifiuti e la riduzione dell´area interessata dal materiale inquinante. Questi fondi vanno ad aggiungersi ai 200.000 euro già erogati per la messa in sicurezza della zona oggi di proprietà della società Ceramica industriale di Laveno Verbano, cooperativa con 140 soci. Finanziamento A Favore Dei Cittadini - "Interverremo su quest´area - ha detto l´assessore - per sottolineare l´interesse della Regione sul fronte ambientale. Non finanzieremo privati perché su quest´area il Comune farà valere il privilegio sociale e l´acquisirà in proprietà rimettendola poi sul mercato al prezzo che consentirà di rientrare dei soldi spesi per bonificarla". Partner del progetto, definito nella Conferenza dei servizi del 28 novembre e presentato per il finanziamento il 28 gennaio, sono la Regione Lombardia, Provincia e Arpa di Varese e il Comune di Laveno Mombello. Una Risposta All´infrazione Europea - Con questo intervento Regione Lombardia risponderà, per quanto riguarda Laveno, alla procedura di infrazione avviata dalla Corte di Giustizia Europea contro lo Stato italiano per la presenza di discariche abusive sul territorio. "Per Laveno - ha ricordato l´assessore -, senza questa bonifica, saremmo andati incontro a una multa superiore ai 500 milioni di euro". Dopo la Conferenza dei servizi del 28 novembre, con la presenza degli Enti locali e dei referenti regionali, il Comune di Laveno ha messo a punto un progetto definitivo-esecutivo che ha recepito tutte le indicazioni degli Enti e chiesto la copertura finanziaria regionale. Regione Lombardia ha accettato di sostenere anche un onere finanziario maggiore di quello preventivato nel cronoprogramma di intervento già inviato in Commissione europea volendo dare una risposta globale al problema del sito dove sono stati riscontrati rifiuti pari a circa 80.000 metri cubi contro i 50.000 inizialmente stimati. Da Area Inquinata A Sede Sportiva - Grazie all´intervento di bonifica, dall´area lavenese, compresi i terreni sottostanti il deposito di rifiuti, dopo la ricerca di sostanze come fenoli totali, solventi clorurati, solventi aromatici, piombo, cadmio e arsenico, saranno eliminati due tipi di fanghi. Uno è caratterizzato dalla presenza di ridotte quantità di metalli e l´altro, con valori più elevati, di piombo. "Una volta completata la bonifica - ha concluso l´assessore - l´area oggi inquinata sarà restituita alla comunità dotata di infrastrutture sportive. Regione Lombardia centrerà così un doppio obiettivo: aver riqualificato una zona contaminata e poter metterla a disposizione dei cittadini per un´ulteriore tutela della loro salute attraverso la pratica sportiva".  
   
   
TARES: UN ACCORDO FRA COMUNI, REGIONE TOSCANA E BANCHE PER EVITARE IL BLOCCO DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI  
 
Firenze, 19 febbraio 2013 - Il posticipo della prima rata del nuovo tributo locale per coprire i costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani rischia di provocare uno squilibrio finanziario di circa 420 milioni di euro. De Girolamo: “E’ urgente un accordo fra comuni, aziende e sistema bancario teso a garantire un sistema di anticipazione sulle fatture o sui contratti per quella cifra a prezzi ragionevoli” Il meccanismo di applicazione della Tares, il nuovo tributo locale che ha sostituito Tia e Tarsu per la copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e di altri servizi locali, come polizia, illuminazione e strade, rischia di mettere in grave crisi l’equilibrio finanziario dei gestori. La legge entrata in vigore il 1° febbraio, infatti, posticipa per i Comuni la prima rata del tributo da marzo a luglio con la conseguenza che essi non avranno la liquidità necessaria per pagare i contratti di servizio alle aziende, provocando una tensione finanziaria sui loro bilanci che gli esperti calcolano intorno a 400 – 420 milioni di euro nel 2013. “Per evitare situazioni di crisi e di blocco del sistema bisogna tornare alla scadenza di marzo - ha detto oggi Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, nel corso di una conferenza stama tenuta alla vigilia di un incontro che avrà luogo domani in Regione Toscana con la partecipazione di tutti i soggetti interessati - considerando che ci sono le elezioni e la scadenza è imminente, proponiamo una soluzione, quella di mantenere per il 2013 il regime Tarsu e Tia del 2012, facendo partire solo la parte che riguarda i servizi indivisibili e preparandosi per il nuovo regime. In ogni caso è urgente un accordo fra Comuni, Aziende e sistema bancario teso a garantire un sistema di anticipazione sulle fatture o sui contratti per quella cifra a prezzi ragionevoli”. “Tale accordo - ha proseguito – potrebbe essere promosso dalla Regione e prevedere un ruolo di Fidi Toscana, insieme a un pool dei principali istituti di credito”. In questa direzione “andrà verificato il sistema delle garanzie e la possibilità di certificare in modo agevole, i crediti della pubblica amministrazione sulla base della recente normativa in materia”. In assenza di tale accordo, infatti, è prevedibile che molti Comuni non disporranno fino ad agosto/settembre delle risorse finanziarie per pagare i contratti di servizio. Ciò significa il rischio reale del blocco del servizio oltre ad un accumulo del credito dei gestori pari a 500/550 milioni di euro su un costo complessivo della gestione dei rifiuti urbani in Toscana nel 2013 pari a 800/850 milioni. “Considerato un tempo di pagamento medio normale pari a 60 giorni – ha spiegato ancora De Girolamo – si genera una tensione finanziaria straordinaria nel 2013 pari a 400-420 milioni di euro”. Uno squilibrio finanziario che potrebbe essere inferiore, considerato che i diversi Comuni hanno situazioni di liquidità diverse, ed è quindi possibile che una parte di essi riesca ad anticipare in parte il pagamento dei debiti verso i concessionari anche prima di riscuotere dagli utenti la prima rata Tares a luglio/agosto. Una situazione diversa poi potrà caratterizzare i comuni che erano a Tia rispetto ai comuni che erano a Tarsu, dal punto di vista della possibilità per i gestori di emettere fatture mensili o meno e quindi ricorrere a strumenti di anticipazione e factoring. In ogni caso “occorre che Comuni e Ato predispongano rapidamente i regolamenti per la riscossione della Tares e definiscano tempi e modalità di pagamento dei gestori dei servizi”, ha concluso De Girolamo, così come, secondo quanto prevede la legge per il 2013, dovranno affidare “le fasi di preparazione, emissione e spedizione delle cartelle esattoriali della Tares per evitare circa 300 esuberi fra i dipendenti che finora per le aziende dei rifiuti si occupavano anche della bollettazione, tornata di competenza degli enti locali”. Nel 2013 i contratti di gestione del servizio rifiuti urbani sono ancora di competenza dei singoli comuni (287 soggetti in Toscana) i quali hanno rapporti con circa 25 operatori locali di dimensioni diverse. Si tratta quindi di una problematica finanziaria frazionata in un numero rilevante di comuni (concedenti) e gestori (concessionari). Il Comune più grande (Firenze) riceve fatture dal gestore per oltre 80 milioni di euro più Iva, i comuni più piccoli per cifre anche molto piccole inferiori al milione di euro l’anno. Il gestore più grande fattura all’insieme dei comuni circa 130 milioni di euro, quello più piccolo 8 milioni. Gli oneri finanziari connessi ad un tale ritardo di pagamento sono stimati in 2,5-3,0 milioni, per un onere complessivo addizionale (rispetto ad un ciclo di liquidità normale) pari a 2,0 milioni. Per il 2014, con i nuovi affidamenti di ambito, occorre che vengano definite le procedure, da parte delle tre Ato e di intesa con la Regione, per attribuire completamente alle Ato il compito di definire, approvare e applicare la Tares e i relativi piani economico-finanziari, per evitare il frazionamento di queste decisioni alla base dei ricavi dei gestori, fra tutti i comuni toscani.  
   
   
PUGLIA: GOVERNANCE RIFIUTI: COMPLETATO IL QUADRO NORMATIVO  
 
Bari, 19 febbraio 2013 - “Dopo che a maggio dello scorso anno avevamo messo in liquidazione i vecchi Ato per la gestione dei rifiuti la Regione ha colto la sfida di un nuovo modello organizzativo per i servizi pubblici locali, in particolare per la gestione del ciclo dei rifiuti. In questi mesi, tassello dopo tassello, abbiamo di fatto rivoluzionato il sistema di gestione. A giugno 2012 il passaggio in giunta della proposta di legge sui servizi pubblici locali, approvata dal Consiglio Regionale in agosto. Nello scorso mese di ottobre abbiamo approvato la perimetrazione dei nuovi Aro, gli ambiti di raccolta ottimale; ai nuovi soggetti in dicembre è stato dato l´assetto organizzativo con apposita delibera di giunta. In questi giorni abbiamo prima approvato la Carta dei servizi per gli Aro con l´obiettivo di rendere uniformi gli standard di qualità e appianare difformità anche sul piano delle tariffe dei servizi. Infine, nell´ultima Giunta Regionale, l´approvazione del Regolamento per il funzionamento degli Organi di Governo d´Ambito che permette il definitivo completamento del quadro della governance”. A dichiararlo l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente. “Passo dopo passo abbiamo completato il quadro per la definizione della governance nel settore dei rifiuti. Desidero esprimere il mio personale ringraziamento per l´intenso lavoro svolto dalla struttura tecnica ed amministrativa dell´Assessorato alla Qualità dell´Ambiente – prosegue l´assessore – oltre che evidenziare la proficua collaborazione con gli amministratori locali che stanno in questi giorni dando vita concretamente ai nuovi soggetti di gestione: penso ai tanti Aro che si vanno costituendo, all´Oga di Foggia già in avanzato stato di creazione, e ringrazio i sindaci che partecipano a questo processo di rinnovamento, snellimento e razionalizzazione del sistema. E´ un momento importante per la nostra Regione e l´apporto di tutti può certamente rendere più apprezzabili i risultati”.  
   
   
REGIONE UMBRIA A CITTADINANZATTIVA, CONFERMATA LA VALIDITÀ DELLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI  
 
Perugia, 19 febbraio 2013 - I dati relativi ai rifiuti prodotti in Umbria indicano un costante decremento dei materiali conferiti in discarica, anche a seguito dell´aumento di quelli recuperati con la raccolta differenziata e alla forte diminuzione del volume complessivo dei rifiuti prodotti. E´ quanto viene evidenziato dall´Assessorato regionale all´Ambiente in merito ad alcune osservazioni di Cittadinanzattiva riportate anche dalla stampa. La Giunta regionale con la deliberazione n. 713 del 18/06/2012 - si fa notare dall´Assessorato - ha confermato la validità del modello di sistema di gestione integrata dei rifiuti previsto dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti vigente. Con l´ampliamento delle discariche effettuato sulla base delle previsioni di Piano è stata assicurata la tenuta del sistema di smaltimento regionale nel medio periodo, evitando così qualsiasi situazione di caos o di collasso del sistema, come è stato erroneamente dichiarato. I dati costantemente monitorati dalla Regione Umbria indicano un continuo decremento dei rifiuti conferiti in discarica anche a seguito dell´incentivazione della raccolta differenziata che, secondo i dati riferiti al 2012, in parte ancora in fase di elaborazione, mostrano importanti incrementi. Scendendo nel dettaglio: gli Ati 1 e 2 fanno registrare risultati che vanno oltre il 50 per cento su base annua. Gli Ati 3 e 4, pur in ritardo, mostrano significativi progressi ed hanno comunque in cantiere iniziative per l´impulso dei programmi di riorganizzazione dei servizi di raccolta differenziata domiciliare. Dall´assessorato viene anche precisata la grande attenzione della Regione in materia. Infatti, i dati relativi ai flussi dei rifiuti, compresi quelli destinati a smaltimento in discarica, sono soggetti ad un costante controllo e monitoraggio da parte della Regione anche al fine di verificare i percorsi verso il recupero e il riciclaggio. Le frazioni di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, in particolare il vetro, la carta e la plastica, vengono avviati al recupero, attraverso i consorzi di filiera, agli impianti di riciclo-riutilizzo presenti sul territorio nazionale e agli impianti attivi in Umbria. Infine, è stato ricordato che la Giunta Regionale ha già destinato 9 milioni di euro per il potenziamento e lo sviluppo dell´impiantistica di trattamento e recupero delle frazioni provenienti dalla raccolta differenziata, in particolare per il trattamento della frazione organica e del verde, così da massimizzare il recupero di materia e di energia e ridurre le quantità di rifiuti da smaltire in discarica.