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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Febbraio 2014
GSMA MOBILE WORLD SUMMIT 5G PER IL CONTINENTE CONNECTED  
 
Barcellona, ​​25 febbraio 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale: “ Grazie per avermi invitato a parlare. Non ho intenzione di tenere a lungo. Dopo tutto - So che, in questa comunità, le questioni di velocità! Negli ultimi dieci anni o giù di lì, la tecnologia ha trasformato il nostro mondo. Sappiamo tutti che. Con i dispositivi migliori, connessioni più veloci, applicazioni più ampie rispetto al passato. Questo non è solo tecnologia fine a se stessa. Si sta aprendo opportunità e cambiando la vita. Fornire un futuro migliore per le prossime generazioni che crescono oggi. La generazione che si aspetta e si basa su collegamenti veloci su reti pervasive. L´europa è ancora il leader mondiale per queste tecnologie. Ma ci sono rischi all´orizzonte: posa minacce significative per la nostra competitività a livello mondiale. Ed è per questo che sto lottando per un continente collegato. Come rimuovendo le barriere per le nostre reti mobili. Oggi, si faccia 28 diversi sistemi di spettro in Europa. Quindi è più difficile da pianificare e un´offerta di là delle frontiere. Che si è lasciarsi, l´industria, giù - è lasciare che la nostra economia verso il basso - è lasciare che i nostri cittadini verso il basso. I deputati ei governi nazionali hanno il potere di cambiare la situazione - Spero che si possa convincerli a fare questo passo. Ma questo è un mondo in rapido movimento. E per rimanere in testa, dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo accelerare per portare sulla prossima generazione di servizi. Un anno fa ho lanciato un invito a 5G: mettere un record di 700.000.000 € sul tavolo, per avviare la ricerca e l´innovazione in Europa. E l´industria delle telecomunicazioni ha risposto: corrispondenza nostro investimento fino a 5 volte, con oltre € 30 miliardi totale per R & I. Questa è una win-win per tutti noi. Naturalmente non siamo gli unici che lavorano su 5G. Per fortuna! In Corea del Sud, troppo, si sono impegnati un po ´più di un miliardo di euro 5G. E so che possiamo ottenere molto attraverso la cooperazione globale e la convergenza. Fare 5G onnipresente e interoperabile: così funziona in tutto il mondo, per tutti. Così oggi lancio una sfida a voi, leader 5G europei, ea tutte le altre regioni del mondo, dall´America all´Asia. Cerchiamo un consenso globale sulla portata della 5G, i suoi principali costituenti tecnologici, e il calendario per la sua messa in atto. Lavoriamo questo insieme. E cerchiamo di lavorare fuori presto: entro la fine del 2015. Così tutti i nostri cittadini possono ottenere la spinta 5G il più presto possibile. 5G non sarà solo un po ´più veloce, capacità di un po´ più alto, o una progressione lineare da quello che conosciamo oggi. Il cambiamento non sarà incrementale, ma esponenziale. 5G è la chiave per un nuovo paradigma, ad una società collegata, per l´Internet degli oggetti. Essa consentirà interi nuovi campi di applicazione e nuove soluzioni per la società. Dal monitoraggio medico per le città intelligenti per la realtà aumentata. E l´integrazione fissa e mobile. Significato connettività sempre e dovunque, attraverso qualsiasi rete disponibile. E vi assicuro tutti coloro che sono ancora in attesa di tecnologie esistenti per raggiungerli: 5G non vuol dire che possiamo fare a meno 4G. Infatti, 5G sarà schierato solo su larga scala molti anni nel futuro, ha bisogno di reti 4G e 3G per arrivarci. In effetti sarà anche probabilmente ancora bisogno di reti 2G: e Wifi troppo. L´anno scorso, questo argomento è stato trovato solo in gruppi di discussione in occasione di conferenze, oggi sta accadendo in laboratorio. Ora spero che possa passare dal laboratorio al mondo reale. E io sono felice di avere il vostro sostegno. Per farlo ogni città, ogni ospedale, in ogni auto, ogni salotto, ogni tasca. E presto. Con le innovazioni europee in testa.  
   
   
FVG, ICT: DDL SU ´OPEN DATA´ PER SOSTENERE IMPRESE E SVILUPPO  
 
 Trieste, 25 febbraio 2014 - Per iniziativa dell´assessore alla Funzione pubblica Paolo Panontin, la Giunta regionale sta predisponendo un disegno di legge che, nel contesto dello sviluppo delle Tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Ict-information and Communication Technology) e della cosiddetta ´Agenda Digitale´, garantisca ulteriore apertura e trasparenza all´operato della Pubblica Amministrazione. "L´iniziativa - spiega l´assessore - nasce dalla convinzione che i dati e le informazioni presenti negli archivi pubblici siano un patrimonio della collettività e che, se opportunamente gestiti, rappresentino un volano per lo sviluppo economico e l´innovazione sociale". Con il ddl "intendiamo compiere un ulteriore passo avanti verso il nuovo paradigma amministrativo in cui acquista un ruolo strategico la pratica che prende il nome di ´Open Data´, che consiste nel rendere i dati delle amministrazioni pubbliche accessibili a tutti sul web, in formato aperto, senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo. Chiunque potrà accedere alle banche dati della Pubblica Amministrazione e riutilizzarne i dati e le informazioni, anche a fini commerciali". "Gli ´Open Data´ rappresentano oggi la materia prima, il petrolio, delle aziende innovative e a forte tasso tecnologico. Rendere obbligatoria la messa a disposizione di questa materia prima da parte della Regione e della Pubblica Amministrazione in generale diventa anche un modo per sostenere le nostre imprese, in particolare quelle giovanili". "Naturalmente la valorizzazione del patrimonio informatico pubblico porterà benefici sotto diversi aspetti: nell´ambito di mercati già esistenti o nuovi, creerà servizi a valore aggiunto, con vantaggi di tipo economico; contribuirà ad un miglioramento delle scelte pubbliche in un quadro di e-governance e trasparenza; consentirà forme più sofisticate di partecipazione dei cittadini".  
   
   
MARCHE: RICERCA E INNOVAZIONE PER LA SMART SPECIALISATION - LA GIUNTA APPROVA STRATEGIA.  
 
Ancona, 25 febbraio 2014 - “La Regione Marche, la prima in Italia e tra le prime cinque in Europa, si è dotata della “Strategia per la ricerca e l’innovazione per la smart specialisation” per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020. Il documento approvato dalla Giunta nasce da un confronto a 360 gradi con tutti i soggetti coinvolti, e definisce priorità e strumenti che verranno adottati dal governo regionale per sostenere la crescita e la competitività del tessuto produttivo. L’ottica è quella della specializzazione tecnologica intelligente, al fine di cogliere le sfide e le opportunità del nuovo quadro europeo per la ricerca e l’innovazione (Horizon 2020). Si tratta di un passaggio importante, l’atto costituisce infatti condizione richiesta dalla Commissione europea per l’utilizzo dei Fondi strutturali nel periodo 2014 – 2020, come il Fondo europeo di sviluppo regionale, che permette il sostegno soprattutto delle piccole e medie imprese con ingenti risorse finanziarie”. Sara Giannini, assessore alle Attività produttive, commenta così l’approvazione da parte della Giunta del documento che individua le priorità e gli strumenti che verranno adottati, nel prossimo periodo di programmazione 2014-2020, per sostenere la crescita e la competitività del tessuto produttivo. La smart specialisation è orientata a costruire un vantaggio competitivo durevole, basato sulla capacità di diversificazione e sulla specializzazione tecnologica al fine di consentire l’adattamento dei sistemi produttivi territoriali al rapido e costante mutamento delle condizioni del sistema economico. Particolarmente ampio e articolato è stato il percorso che ha portato alla definizione di questo piano d’azione. “Abbiamo – ricorda Giannini - coinvolto il sistema locale della ricerca e dell’innovazione e condiviso la strategia con il Comitato regionale per la politica industriale e artigiana, ottenendo il consenso delle associazioni imprenditoriali e sindacali, che hanno formulato utili suggerimenti. Abbiamo organizzato diversi incontri con gli attori del sistema scientifico e del sistema produttivo e con altri soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel processo di innovazione, al fine di raccogliere considerazioni e spunti di riflessione. Infine con l’iniziativa “Proponi la tua idea innovativa per le Marche” abbiamo raccolto idee per nuovi approcci coinvolgendo studenti, ricercatori, imprenditori, organizzazioni no profit, enti educativi. Siamo quindi pronti per investire al meglio sin da subito le risorse che l’Europa mette a disposizione per lo sviluppo delle Marche”.  
   
   
"LE TECNOLOGIE ELETTRONICHE NELL´INSEGNAMENTO DELL´INGEGNERIA",  
 

Danzica, 25 febbraio 2014 - La conferenza "Le tecnologie elettroniche nell´insegnamento dell´ingegneria" (E-technologies in Engineering Education) si terrà il 30 aprile 2014 a Danzica, in Polonia. Il suo scopo è di diffondere la tecnologia, buone prassi e metodologia più recente dell´insegnamento dell´ingegneria. A rappresentare il mondo della didattica ci saranno dipendenti universitari, studenti di facoltà tecniche e insegnanti delle scuole superiori, mentre rappresentanti di aziende di tecnologie elettroniche, amministratori di piattaforme di teledidattica ed esperti di vari settori rappresenteranno il settore privato. I partecipanti sono invitati a presentare i loro elaborati, di cui una selezione sarà pubblicata dal Ministero della scienza polacco. La conferenza fa parte delle celebrazioni per il 110° Giubileo di un´università tecnica di Danzica, che co-organizzerà e ospiterà l´evento. Per maggiori informazioni, visitare: http://etee.Pg.gda.pl/index.php?lang=en

 

 
   
   
CAPANNORI, INAUGURATO IL PARCO TECNOLOGICO TOSCANA NANOTECH  
 
Firenze, 25 febbraio 2014 - "L´inaugurazione del nuovo parco scientifico si inserisce nel quadro delle attività rese possibili dall´accordo di programma firmato da Comune di Capannori, Scuola Normale di Pisa e Regione Toscana e rappresenta un importante tassello nella strategia regionale per il trasferimento tecnologico e l´innovazione. Toscana Nanotech punta a diventare un centro di eccellenza nel campo delle nanotecnologie e si pone come punto di riferimento per l´innovazione del sistema produttivo e per la creazione di nuove imprese, a cominciare da settori come quello della moda e delle calzature". Così l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, tagliando il nastro della nuova struttura insieme al sindaco Giorgio Del Ghingaro e al presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, ha sottolineato l´importanza del nuovo Parco scientifico per la creatività e l´innovazione "Toscana Nanotech" di Capannori, inaugurato a Segromigno in Monte. L´accordo fra Regione, Scuola Normale di Pisa e Comune di Capannori firmato , rende possibile inserire l´attività del neonato parco scientifico, nel quadro della strategia regionale e permette di meglio coordinarne e svilupparne le attività. La struttura, cofinanziata dalla Regione per oltre 2 milioni e 500 mila euro, ha una superficie di circa 1.600 metri quadrati ed è situata nella frazione di Segromigno in Monte. Nel Parco saranno svolte attività qualificate per incubazione e trasferimento tecnologico, in particolare nell´ambito delle nanotecnologie, con l´obiettivo di favorire la creazione di nuove imprese e l´innovazione tecnologica nelle imprese esistenti sul territorio. All´interno del parco sarà svolta anche la ricerca applicata nel settore delle calzature, che vede nella zona una forte concentrazione di imprese, anche di piccole e piccolissime dimensioni. "E´ a questo mondo e alle opportunità legate al potenziamento delle sue capacità di innovazione che devono guardare iniziative come quella che inauguriamo oggi. Un´opportunità di sviluppo innegabile per il settore calzaturiero, che rappresenta un fiore all´occhiello del manifatturiero toscano e che oggi può compiere un salto di qualità per restare al passo con i mercati internazionali". L´assessore ha ricordato come questo si inserisca nel sistema regionale dell´innovazione, alla cui razionalizzazione la Regione lavora da tempo e che si sta concretizzando, fra l´altro, con la creazione di centri di competenza, come appunto Toscana Nanotech, destinati a mettere al servizio delle imprese del territorio centri servizi, infrastrutture avanzate, laboratori, incubatori. I centri di competenza hanno un ruolo chiave nei 12 Poli di innovazione, che coinvolgono oltre 1700 aziende, interessando tutti i settori di punta, rappresentativi delle più significative realtà economiche territoriali della Toscana e ai quali si affiancano e si integrano le attività dei distretti tecnologici. "L´innovazione del sistema produttivo regionale è uno dei passaggi obbligati per lo sviluppo della nostra economia – ha aggiunto Simoncini - un passaggio che la crisi in atto rende più urgente affrontare per ridare competitività alle nostre imprese e favorirne l´innovazione, di processo e di prodotto. Per questo contiamo, entro aprile, di pubblicare un nuovo bando, finanziato grazie all´anticipazione da parte della Regione dei fondi Ue 2014-2020, per dare alle imprese la possibilità di fare investimenti in ricerca e sviluppo". Le nanotecnologie, che sono al centro dell´attività del parco scientifico di Capannori, sono l´oggetto anche di un´altra delibera approvata dalla giunta su proposta dell´assessore Simoncini, che prevede la partecipazione della Regione a un progetto europeo (Incomera) nell´ambito del Vii programma quadro della ricerca Il progetto è finalizzato alla creazione di un network fra differenti Regioni e Stati europei con lo scopo di sostenere, nell´ambito delle nanoscienze e nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione, progetti transnazionali di investimento in ricerca industriale e innovazione, diretti a favorire processi di aggregazione delle imprese e degli organismi di ricerca europei.  
   
   
AOSTA: RENCONTRES DE PHYSIQUE: UN INCONTRO CON GLI STUDENTI  
 
Aosta, 25 febbraio 2014 - L’assessorato dell’istruzione e cultura ricorda che, nel quadro della 28° edizione della Rencontres de physique de la Vallée d’Aoste, in programma durante tutta la settimana a La Thuile, mercoledì 26 febbraio si terrà un incontro riservato agli studenti delle scuole valdostane. Alle ore 10, nel Salone di Palazzo regionale, Ferdinando Ferroni, Professore presso l´Università La Sapienza di Roma e Presidente dell´Infn-istituto Nazionale di Fisica Nucleare, parlerà della ricerca sulla fisica delle particelle elementari di fronte a 170 ragazzi delle classi dell’ultimo anno del Liceo scientifico e del Liceo classico di Aosta, accompagnati dai docenti. In particolare, l’intervento del professor Ferroni illustrerà gli ultimi aggiornamenti dopo la scoperta del bosone di Higgs, con approfondimenti sulla materia oscura e sulla fisica del neutrino. Come sottolinea l’Assessore Joël Farcoz «le Rencontres de physique rappresentano ormai da anni un appuntamento prestigioso per la Valle d’Aosta, che richiama esponenti di spicco della comunità scientifica internazionale, di grandi università, istituti di ricerca e laboratori di tutto il mondo. Si tratta quindi di un’occasione unica per coinvolgere anche i nostri studenti, per avvicinarli al mistero e al fascino dei grandi temi della ricerca scientifica».  
   
   
ISTRUZIONE: FVG ANTICIPO DEI CONTRIBUTI DELLO STATO ALLE SCUOLE PARITARIE  
 
Trieste, 25 febbraio 2014 - Le scuole primarie del Friuli Venezia Giulia riceveranno un´anticipazione di cassa dell´80 per cento sui contributi annuali assegnati dallo Stato per le attività istituzionali degli istituti scolastici paritari della regione relativamente all´anno scolastico 2013-2014. Per le scuole dell´infanzia e per quelle secondarie di primo e secondo grado, invece, l´anticipazione sarà pari all´importo della parziale contribuzione statale assegnata dall´Ufficio scolastico regionale per l´anno scolastico 2012-2013. "In questo modo - spiega l´assessore all´Istruzione Loredana Panariti, che ha proposto la delibera approvata dalla Giunta regionale - consentiamo alle scuole di poter contare su una forma di liquidità immediata in attesa dei trasferimenti dallo Stato rispetto ai quali - precisa Panariti - le tempistiche sono incerte". La delibera determina anche che non sono concesse anticipazioni agli istituti ai quali la parità scolastica è stata riconosciuta o ripristinata dal corrente anno scolastico ed a quelle che dallo stesso 2013-2014 hanno subito la chiusura o revoca della parità.  
   
   
SCUOLE CIVICHE TEDESCO, FRANCESE E SPAGNOLO LE LINGUE PIÙ UTILI ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE MILANESI E LOMBARDE  
 
Milano 25 febbraio 2014 – Circa il 40% delle piccole e medie imprese lombarde opera all’estero, prevalentemente attraverso partner o distributori. Le direttrici dell’internazionalizzazione sono la Germania (per il 50%), la Francia (42%), la Spagna (35%), i Paesi dell’Est Europa (30%). Il 59% delle imprese non ha risorse interne che si occupano di comunicazione internazionale e si affidano alle conoscenze linguistiche del titolare, che dichiara di conoscere il francese (67%), il tedesco (65%), l’inglese (48%), lo spagnolo (46%). Il 77% dichiara che non si sta preparando in alcun modo a Expo 2015. Questi alcuni dei risultati presentati durante il convegno “Competenze Linguistiche e Internazionalizzazione” presso la sede di Milano Lingue, il dipartimento di lingue applicate di Fondazione Milano – Scuole Civiche. I dati sono stati raccolti su un campione di 180 piccole e medie imprese associate a Cna. Il convegno è promosso dall’assessorato alle Politiche del Lavoro, Università e Ricerca del Comune di Milano e Milano Lingue – Fondazione Milano Scuole Civiche con la collaborazione della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa – Milano Monza Brianza (Cna), con il patrocinio della Società Umanitaria e dell’associazione Lingua e Nuova Didattica (Lend). “Con l’appuntamento di Expo 2015, Milano assumerà sempre di più una valenza internazionale. Settemila eventi, 20 milioni di visitatori e circa 200 mila posti di lavoro in tutto l’indotto. Tante e nuove, dunque, le opportunità di occupazione e di applicazione delle lingue nei vari settori, dalla moda al turismo, alla sanità, con figure professionali in continua evoluzione, come i mediatori linguistici”, ha ricordato l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani “Tedesco, francese e spagnolo insieme alle lingue dell’Est Europa - ha proseguito Tajani - sono le più richieste dalle piccole e medie imprese che, proprio verso questi mercati, trovano il loro sbocco commerciale. Ad oggi, però, oltre il 50 % delle piccole e medie imprese non ha al proprio interno le competenze linguistiche come traduzione, interpretazione e comunicazione internazionale, necessarie a sostenere una corretta ed efficace trattativa commerciale. In quest’ottica si indirizzano le sinergie pubblico privato che stiamo portando avanti con Fondazione Milano Scuole Civiche per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dei mercati esteri soprattutto quelli dell´Est Europa”. “L´expo è un po´ come una cartina al tornasole che evidenzia per noi gli ambiti in cui è necessario correre se vogliamo essere protagonisti nei nuovi scenari internazionali, per i nostri giovani, per le nostre imprese - ha detto Marilena Adamo, Presidente di Fondazione Milano – Scuole Civiche -. Le competenze linguistiche sono uno di questi, persino in un´area come la nostra. Come Milano seppe fare negli anni 60 con le serali di lingue per i suoi cittadini, occorre oggi rilanciare su nuove lingue e nuovi scenari. L´augurio è che il nuovo ministro, sensibile per le sue competenze specifiche, ci darà una mano”. L’incontro ha rappresentato un momento concreto di collegamento tra mondo della formazione e mondo del lavoro. Monitorare quali lingue possano aiutare le prospettive di successo della Pmi lombarda per poter formare professionisti sempre più preparati per quelle esigenze, ovvero giovani laureati con maggiori chance di lavoro, è un esempio di sinergia virtuosa tra i due mondi. “E’ in corso un rilevante cambio dei Paesi destinazione dell’export delle nostre imprese - ha concluso Daniela Cavagna, Presidente Cna Milano – Monza Brianza -. Le Pmi milanesi e lombarde sentono la necessità di investire nelle aree dove già le dinamiche dell’export hanno generato una conoscenza approfondita dei mercati e il business è già consolidato o in fase di stabilizzazione. Auspichiamo che di conseguenza si rafforzi l’uso di professionalità adeguatamente preparate per sostenere la competitività delle aziende sui mercati esteri. Analogamente, crediamo che l’Expo 2015 possa essere un acceleratore di questo processo specie se le piccole imprese saranno in grado di intercettare gli investimenti sul territorio e diventare protagoniste delle attività che Expo andrà a generare. Siamo convinti che sia imminente un picco di progetti attivati dalle Pmi che troverà spazio in una piattaforma di relazioni internazionali importantissima per la nostra economia. Una straordinaria occasione per rilanciare Pmi e micro imprese”.  
   
   
ISTRUZIONE E FORMAZIONE. A PADOVA ALL’ENAIP PER INAUGURAZIONE TEXAEDU ACADEMY  
 
Venezia, 25 febbraio 2014 - L’assessore regionale al lavoro. Alla formazione professionale e all’istruzione Elena Donazzan è intervenuta a Padova all’inaugurazione del nuovo polo formativo Academy Texaedu al Centro Enaip di via da Forlì. “Una scuola che si vede allestire un laboratorio da un’azienda è già di per sé un fatto molto positivo e significativo – ha detto l’assessore – e denota grande sensibilità da parte imprenditoriale e apertura del mondo scolastico e formativo verso il mondo del lavoro. Il polo padovano è promosso dall’Azienda Texa di Monastier e si inserisce nel più ampio progetto di diffusione di questi laboratori nelle scuole italiane. Bravo è stato il centro di formazione professionale Enaip di Padova a costruire questo rapporto di collaborazione con l’azienda – ha concluso Donazzan - che consentirà un miglior inserimento occupazionale dei propri studenti”.  
   
   
MONITORATI I CORPI IDRICI DELLA LAGUNA DI VENEZIA E APPROVATA CLASSIFICAZIONE  
 
 Venezia, 25 febbraio 2014 - Le condizioni delle acque della laguna di Venezia sono sostanzialmente ovunque buone dal punto di vista dello stato chimico, mentre sotto il profilo dello stato ecologico sono buone nella parte centro meridionale, più problematiche a ridosso dell’entroterra e nella parte settentrionale (tra sufficiente e scarso); in ogni caso nessuna zona è risultata in cattivo stato. E’ quanto riporta, in estrema sintesi, la classificazione dei corpi idrici della Laguna approvata dalla Giunta regionale, relativamente al primo ciclo di monitoraggio. “Il provvedimento – ha spiegato l’assessore Renato Chisso – si rifà a quanto prevedono in questo settore le disposizioni comunitarie ed è la sintesi di un primo triennio di controlli e analisi”. Arpav ed Ispra, con il contributo tecnico-scientifico ed operativo del Consorzio per le Ricerche nel sistema Lagunare Veneziano (Corila), hanno curato per conto della Regione i controlli finalizzati alla determinazione dello stato ecologico, mentre la proposta di classificazione dello Stato Chimico è stata formulata dal Magistrato alle Acque. Nello specifico, lo stato ecologico si richiama alla qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici associati alle acque superficiali. Lo stato chimico è invece valutato sulla base del confronto tra i valori degli inquinanti monitorati e gli standard di qualità previsti dalla normativa. Lo stato di un corpo idrico è l’espressione complessiva, determinata dal valore più basso tra lo stato ecologico e quello chimico. “Conoscere lo stato dei corpi idrici – ha aggiunto Chisso – è il punto di partenza per impedire ulteriori deterioramenti delle condizioni ambientali, ma soprattutto per operare in funzione del miglioramento della situazione, rispetto alla quale la Legge Speciale per Venezia affida alla Regione del Veneto i compiti relativi al disinquinamento delle acque, al risanamento ambientale ed alla gestione del Bacino Scolante nella Laguna”. La classificazione approvata si riferisce al primo ciclo di monitoraggio mentre la classificazione finale si avrà al termine del sessennio 2010-2015.  
   
   
ALLUVIONE, EMILIA ROMAGNA: ANCHE CON IL NUOVO GOVERNO DEVE PROSEGUIRE IL CONFRONTO SU MISURE NECESSARIE  
 
 Bologna, 25 febbraio 2014 - «Deve proseguire con il nuovo Governo il costante confronto per definire le misure necessarie per superare l’emergenza e per il ritorno alla normalità delle popolazioni colpite dall’alluvione. E questo partendo dalla specificità dell’evento alluvionale che ha colpito parte dei territori già interessati dal sisma del maggio 2012». È questo quanto evidenziato dall’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli per superare la crisi dei comuni modenesi interessati dagli eventi alluvionali del 17-19 gennaio 2014. «È stato fatto un confronto approfondito con il Governo uscente - ha aggiunto Muzzarelli - in merito ai contenuti dei provvedimenti che comprenderanno disposizioni per superare l’emergenza. Tra questi l’istituzione di un Fondo per gli interventi pubblici – danni e messa in sicurezza idraulica - nonché le modalità per il riconoscimento dei contributi per ripristino e riparazione danni a favore di soggetti privati e imprese, ribadendo che ciò è necessario per la peculiarità di questa alluvione che si sovrappone al terremoto appena subito e, dunque, occorre un impegno e soluzioni che siano coerenti con quelli messi in campo per i danni del sisma, anche per ciò che riguarda le percentuali di copertura dei danni». La Regione ha riproposto, come per il terremoto, il meccanismo del prestito agevolato per il pagamento dei tributi sospesi e vengono istituite delle zone franche per favorire la rivitalizzazione dei centri storici agevolando i piccoli imprenditori e commercianti tramite un alleggerimento fiscale, misura allargata anche alle zone rosse dei centri colpiti dal sisma del maggio 2012. «Siamo impegnati - conclude l’assessore - ad aprire subito il confronto con il nuovo Governo per riportare a quel tavolo le richieste che, come sempre, saranno condivise con l’insieme delle rappresentanze istituzionali ed economico-sociali». Le tappe raggiunte Con decreti del presidente della Regione è stato dichiarato lo stato di crisi regionale mentre con il decreto legge n. 4 del 28 gennaio 2014 sono stati sospesi i pagamenti di tributi e contributi nelle aree colpite. Inoltre con delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2014 si è ottenuta la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e sono stati stanziati 11 milioni di euro per i primi interventi di somma urgenza. È in fase di approvazione l’ordinanza del capo dipartimento della protezione civile che stabilisce le prime misure conseguenti alla dichiarazione dello stato di emergenza tra cui quelle relative all’assistenza alla popolazione, alla gestione dei fanghi e rifiuti, alla quantificazione dei danni e stima del fabbisogno da parte del commissario. Le popolazioni colpite sono esentate dal pagamento dei ticket sanitari. Il provvedimento è in vigore fino al 30 luglio 2014 a beneficio dei residenti nei territori comunali colpiti dall’esondazione del fiume Secchia e dei lavoratori residenti in altri comuni ma che svolgono attività professionali nelle zone colpite. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali la Cassa integrazione guadagni, la Cig, sarà attivata con procedure semplificate. È stata inoltre garantita l’attività di assistenza alla popolazione. La Protezione civile dall’inizio dell’emergenza ha assistito oltre 1.500 persone dai Centri comunali e di accoglienza, a fronte di migliaia di persone evacuate. Negli ultimi giorni gli sfollati sono scesi ad una ottantina, quasi tutti alloggiati in albergo. A questi si aggiungono una cinquantina di anziani che erano in casa di riposo e tuttora ospitati nell´ospedale di Baggiovara o in strutture private.  
   
   
MALTEMPO: SERRACCHIANI-PANONTIN, INVESTIRE E AGIRE SU PREVENZIONE  
 
Codroipo, 25 febbraio 2014 - Il sistema della protezione civile ha confermato la sua efficacia nell´emergenza maltempo, occorre ora che l´azione della Regione si sposti con la stessa efficacia anche sulla prevenzione. Lo ha affermato la Presidente deL Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nella sala del consiglio comunale di Codroipo, a conclusione dell´incontro con i sindaci dei Comuni delle province di Gorizia e di Udine interessati dagli allagamenti causati dall´innalzamento delle falde acquifere e dalle intense e insistenti precipitazioni delle scorse settimane. A tale proposito, per la prima volta nel bilancio della Regione è stato inserito un capitolo che prevede fondi per la prevenzione e per il dissesto idrogeologico. L´obiettivo che la Regione si pone è quello di limitare i rischi per la popolazione e per il territorio e, nel contempo, di ridurre i costi che gli interventi per le emergenze pongono a carico della comunità regionale. Serracchiani ha aggiunto che occorre ora un preciso impegno del Governo, da sollecitare anche attraverso la Conferenza delle Regioni, affinché siano posti al di fuori del patto di stabilità, un Piano sul dissesto idrogeologico, e un piano di interventi per adeguare l´edilizia scolastica. Nell´occasione, presenti i vertici della Protezione civile e numerosi amministratori delle aree interessate, la presidente ha ringraziato i rappresentanti dei comuni e i volontari delle squadre locali per la sensibilità e l´impegno profusi nell´affrontare le difficoltà causate dal maltempo e diffuse sul territorio regionale. Come ha ricordato l´assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, in queste settimane sono state impegnati centinaia di volontari in interventi coordinati dalla Protezione civile e ancora in atto per ridurre i disagi alla popolazione. L´incontro della presidente fa parte di una serie di sopralluoghi e riunioni che la Giunta regionale ha in corso in questi giorni per la stima dei danni, per verificare le modalità e la possibilità di intervento dell´Amministrazione e soprattutto per valutare le priorità degli interventi per la prevenzione. Se i danni causati dall´inusuale andamento della stagione invernale sono stati relativamente limitati, ha evidenziato Panontin, lo si deve anche all´attenzione sempre posta rispetto al territorio.  
   
   
TERREMOTO/ABRUZZO, UN PIANO PER NUOVI ASSETTI URBANISTICI  
 
L´aquila, 25 febbraio 2014 - Un piano strategico per ridisegnare assetti urbanistici e territoriali atti a promuovere lo sviluppo economico e sociale dei territori colpiti dal sisma superando le criticità con interventi mirati al riequilibrio territoriale e alla crescita dell´occupazione. Il tutto attraverso la più ampia partecipazione dei soggetti istituzionali, dei cittadini e dei soggetti portatori d´interessi. La giunta regionale ha deliberato così di proporre al consiglio regionale, per l´approvazione, un disegno di legge avente ad oggetto "Disciplina delle funzioni di pianificazione territoriale nelle aree del cratere". L´iniziativa legislativa prende forza dal D.p.c.m. N. 3 del 16 aprile 2009 avente per oggetto "Individuazione dei comuni danneggiati dagli eventi sismici la provincia dell´Aquila ed altri comuni della Regione Abruzzo iul giorno 6 aprile 2009". Giluante ha spiegato che "l´obiettivo dell´iniziativa legislativa è quello di dotarsi di uno strumento che ridisegni armonicamente gli assetti urbanistici e individui gli obiettivi e le strategie di sviluppo per gli enti locali". Giuliante: "Il piano strategico verrà predisposto dalla Giunta regionale e sarà oggetto di un processo di copianificazione di tutti gli enti interessati in sede di conferenza di servizi". "Inoltre, sarà assicurata la più ampia partecipazione anche attraverso la pubblicazione della proposta del Piano e dei relativi allegati sul sito della Regione e sul Bura". "Nell´atto di pianificazione territoriale verranno presi nella dovuta considerazione tutti i contributi e le osservazioni pervenuti". Una volta trasformato in legge della Regione Abruzzo, si tratterà di uno strumento che Giuliante definisce "di importanza fondamentale, poichè sarà da stimolo allo sviluppo dei territori del cratere sismico". "Di qui l´esigenza di approvare con tempestività un intervento legislativo che definisca gli adempimenti e le modalità operative per la formazione del Piano". Gli atti e gli elaborati del Piano verranno sottoposti agli enti interessati in sede di conferenza di copianificazione. Agli oneri derivanti dall´attuazione del provvedimento - una volta trasformato in legge regionale - si provvederà attraverso la riprogrammazione delle economia di spesa derivanti dagli interventi previsti dalla Legge 1 marzo 1986, n. 64 recante "Disciplina organica dell´intervento straordinario nel Mezzogiorno".  
   
   
GESTIONE DELLA COSTA, ECCO L’ATLANTE GIS DELL’ADRIATICO, FRUTTO DEL PROGETTO COMUNITARIO SHAPE  
 
Bologna, 25 febbraio 2014 - Presentato a Bologna il primo atlante Gis per l’Adriatico, strumento tecnico che consentirà una più efficace attuazione delle politiche di gestione integrata delle zone costiere e di pianificazione spaziale e marittima. “Si tratta di un sistema informativo particolarmente rilevante”, afferma l’assessore regionale alla sicurezza territoriale Paola Gazzolo. “Fornisce una fotografia attuale degli aspetti naturalistici e degli usi del mare, dai trasporti alla pesca, al turismo: una mappa che si rivelerà particolarmente necessaria per programmare il futuro utilizzo di questa importante risorsa e contribuire a risolvere gli eventuali conflitti tra i vari portatori di interesse”. La presentazione dell’atlante è stata fatta nell´ambito degli appuntamenti che si sono svolti tra giovedì 20 febbraio e venerdì 21 nella sede della Regione. Ieri, in particolare, si è tenuto l´avvio del Tavolo di coordinamento della Carta di Bologna, mentre oggi la conferenza conclusiva del progetto comunitario Shape. “Queste due giornate europee gettano un ponte sull´Adriatico, portando in dote risultati concreti per il futuro sostenibile delle coste, dell’economia e delle comunità dell’area Adriatico-ionica e dell’intero Mediterraneo”, sottolinea Gazzolo. Filo conduttore delle iniziative: la collaborazione tra le amministrazioni regionali costiere per la condivisione di conoscenze, la definizione di una strategia comune di difesa e gestione integrata dei litorali e l´adattamento ai cambiamenti climatici. “Le problematiche e le sfide relative alla fascia marina e costiera travalicano, per loro stessa natura, i confini amministrativi o politici”, conclude l’assessore. “La cooperazione, non solo tra partner europei ma all’interno dell’intero bacino mediterraneo, è l’unica strada da percorrere nell’obiettivo condiviso di promuovere una vera ‘crescita blu’, sostenibile, intelligente ed inclusiva, ossia capace di coniugare il rispetto e la tutela dell’ecosistema costiero con lo svolgimento delle attività economiche e sociali che fanno dei litorali e del mare pilastri importanti per la vita delle nostre comunità”. Il Tavolo di coordinamento Il Tavolo di coordinamento della Carta di Bologna ha avviato il dibattito per la redazione, entro il prossimo ottobre, del Documento preliminare del macro-progetto previsto dalla Carta stessa, da finanziare nel prossimo settennato di programmazione dei fondi strutturali europei. L’obiettivo è costruire un piano di azioni e interventi per l’adattamento delle zone costiere ai cambiamenti climatici. Tra i principi guida del documento preliminare: lo sviluppo delle conoscenze e delle capacità di monitoraggio dei fenomeni marino-costieri che minacciano la sicurezza dei territori, la gestione integrata delle coste e dello spazio marittimo, il sostegno alla progettazione e alla realizzazione di interventi strutturali per la difesa dei litorali e la valorizzazione della cooperazione fra le amministrazioni, la comunità scientifica, il sistema delle imprese e i diversi portatori di interesse. “Quello compiuto – afferma l’assessore Gazzolo – è il primo passo operativo. Il lavoro da svolgere è ancora tanto, ma posa su solide basi. Quelle delle competenza, delle buone prassi e della cooperazione, su cui si fonderanno le future politiche comuni delle 20 amministrazioni che aderiscono alla Carta di Bologna”. Il progetto Shape L´atlante Gis per l’Adriatico rappresenta uno dei risultati principali raggiunti dal progetto comunitario Shape a cui la Regione Emilia Romagna ha partecipato come capofila insieme ad altri 12 partner europei e che si è svolto nel triennio 2011-2013. Tra gli ulteriori esiti di Shape: lo studio per l’individuazione della fascia di non edificabilità lungo la costa basato su casi concreti relativi alle varie regioni che hanno partecipato al progetto; lo sviluppo di un modello per ottimizzare le politiche di gestione integrata delle zone costiere e renderle conformi alle norme europee in materia e la predisposizione di una metodologia per l’avvio della pianificazione dello spazio marittimo dell’Adriatico, attualmente assente.  
   
   
AMBIENTE FVG: RICOSTITUITA COMMISSIONE TECNICO-CONSULTIVA VIA  
 
Trieste, 25 febbraio 2014 - La Commissione tecnico-consultiva Via (Valutazione d´impatto ambientale) è stata ufficialmente ricostituita presso la direzione centrale Ambiente ed Energia e resterà in carica per i prossimi 3 anni. Lo comunica l´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito, dopo che l´esecutivo ha accolto la sua proposta di dare ufficialmente il via al nuovo organismo anche in seguito all´approvazione, lo scorso gennaio, della rosa di esperti che fanno parte della Commissione (Bruno della Vedova, professore associato presso la Facoltà di Ingegneria dell´Università di Trieste, Patrizia Simeoni ricercatore universitario presso il Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica dell´Università di Udine, Gloria Catto, dottoressa in Scienze ambientali e Paesaggio proposta dalle Associazioni Legambiente, Wwf e Cai e, infine, Matteo De Luca, dottore in Scienze naturali proposto da Ekoclub International). Con loro parteciperanno ai lavori del tavolo la stessa Vito in qualità di presidente, i direttori del servizio Valutazioni ambientali e dell´Arpa ed i direttori centrali di Ambiente ed Energia, Pianificazione Territoriale, Lavori Pubblici e Mobilità, Attività produttive, Salute ed Integrazione sociosanitaria. Le funzioni di segretario sono state attribuite a Valentina Tull, funzionario del Servizio Via. Nel ringraziare i componenti uscenti della Commissione "per il lavoro fatto fino ad oggi", Vito, che già al momento della nomina dei membri esterni aveva espresso la sua soddisfazione per l´adesione al tavolo di nuove associazioni ambientali, rileva che il rinnovo della Commissione rientra nel percorso di rinnovamento e ristrutturazione già avviato tanto alla direzione centrale regionale che all´Arpa. "un processo mirato nel complesso - spiega l´assessore - ad aumentare il livello di specializzazione e di interazione operativa a tutto vantaggio dello snellimento burocratico e di un più adeguato e costruttivo controllo ambientale del territorio regionale".  
   
   
FRANA RENAI, TOSCANA: SÌ ALLA RICOSTRUZIONE, È TRA LE PRIORITÀ CHE SOTTOPORREMO AL GOVERNO  
 
Firenze, 25 febbraio 2014 - "Concordiamo con il Consorzio di bonifica dell´area fiorentina: non c´è tempo da perdere per avviare i lavori di risistemazione degli argini della Goricina franati negli scorsi giorni nel Parco dei Renai a causa del maltempo´. Commenta così Anna Rita Bramerini, assessore regionale all´ambiente, le richieste di Marco Bottino, presidente del Consorzio, in relazione a quanto accaduto sul territorio del Comune di Signa. ´Restiamo in attesa di conoscere quale sia l´intervento pensato dal Consorzio per ripristinare le strutture di contenimento della Goricina, tenuto conto che non può essere riproposto un intervento analogo a quello già presente viste le problematiche emerse durante i recenti eventi´, ha continuato Bramerini, che sulla copertura finanziaria dei lavori ha affermato ´Come abbiamo detto più volte le somme urgenze indispensabili vanno fatte e la Regione si impegna, sentiti anche gli enti competenti, ovvero Provincia e Comune di Signa, a discuterle con la Protezione Civile nazionale e con il Governo. Grazie al loro intervento cercheremo di coprire quanto più possibile i costi relativi alla risistemazione della Goricina e delle innumerevoli necessità che, durante questo disastroso primo periodo dell´anno, hanno colpito tutto il territorio regionale´.  
   
   
AMBIENTE FVG: BANDO PER COINVOLGERE I GIOVANI NEL RICICLO CREATIVO  
 
Trieste, 25 febbraio 2014 - "E´ solo attraverso l´educazione dei giovani al rispetto dell´ambiente, al riciclo, alla differenziazione dei rifiuti ed all´utilizzo coerente ed attento di ogni forma d´energia, che si contribuisce allo sviluppo di una società consapevole dell´importanza di salvaguardare il mondo e, più in particolare, il territorio in cui viviamo" . Ne è convinta l´assessore regionale all´Ambiente ed Energia, Sara Vito, la quale, in accordo con la collega all´Istruzione, Loredana Panariti, ha sottoposto all´esecutivo il bando per un concorso che coinvolgerà le scuole superiori del Friuli Venezia Giulia nell´ideazione e realizzazione di oggetti prodotti con materiali di riciclo. Frutto del lavoro sinergico delle direzioni centrali Ambiente ed Energia e Lavoro, Formazione, Istruzione, Politiche giovanili e Ricerca, il bando approvato dalla Giunta regionale resterà aperto sino al 14 marzo, data in cui, entro e non oltre le ore 12.00, dovranno pervenire le domande di adesione inviate per raccomandata A/r. A disposizione ci sono 40 mila euro, che verranno suddivisi in premi di 5 mila euro ciascuno da attribuire ai due istituti di ogni provincia che presenteranno i lavori migliori. "Con quest´iniziativa vogliamo sensibilizzare ed informare gli studenti sul tema del riciclo dei rifiuti - spiega Vito - offrendo loro l´occasione di riflettere su quest´argomento, ma anche la possibilità di partecipare ad incontri tematici utili alla comprensione di aspetti importanti, come i modelli di consumo, il ciclo di vita dei materiali, la valorizzazione del rifiuto riutilizzabile come risorsa economica". Dopo aver imparato e ragionato, i giovani sono chiamati all´atto creativo attraverso la realizzazione di un prodotto "che estrinsechi la potenzialità del materiale di riciclo e del processo ad esso associato" rileva l´assessore. La partecipazione al concorso è riservata alle Istituzioni scolastiche statali e paritarie di secondo grado ed ogni scuola potrà partecipare con un unico prodotto, che potrà essere frutto del contributo di una o più classi. L´iscrizione al concorso prevede la partecipazione obbligatoria degli studenti ai momenti di sensibilizzazione e informazione, che verranno organizzati dall´Agenzia regionale per la Protezione dell´Ambiente, ed i prodotti realizzati andranno inviati (per raccomandata A/r), entro le ore 12.00 del 9 maggio, alla direzione centrale Ambiente ed Energia - Servizio affari generali ed amministrativi a Trieste, in via Giulia 75/1. Il bando, la domanda di adesione ed ulteriori informazioni saranno a breve on line sul sito della Regione ( www.Regione.fvg.it ).  
   
   
UMBERTIDE: PRESENTATO IL PIANO DI MICROZONAZIONE SISMICA  
 
Perugia, 25 febbraio 2014 - “L’obiettivo del lavoro è stato quello di dotare l’area urbana di Umbertide di uno strumento aggiornato di previsione degli effetti locali del suolo in caso di sisma, nonché di completare le indagini di microzonazione nei centri abitati a più alto rischio sismico posti nel settore orientale della Regione”. L’assessore regionale alla mitigazione del rischio geologico e sismico, Stefano Vinti, intervenendo alla presentazione della microzonazione sismica dell’area urbana di Umbertide, ha voluto elogiare il lavoro “accurato e prezioso per il territorio” compiuto dal Servizio Geologico e Sismico della regione Umbria. Il convegno di illustrazione si è svolto , lunedì 24 febbraio, ad Umbertide, ed ha visto la partecipazione del Sindaco Marco Locchi e di numerosi tecnici ed esperti. “La microzonazione sismica dell’area urbana di Umbertide, ha affermato Vinti, è un progetto che fa parte del Programma Operativo Regionale finanziato con fondi europei (Por-fesr 2007/13). Nello specifico è un‘attività programmata all’interno dell’Asse ”Ambiente e prevenzione dei rischi” in cui è prevista l’ azione “Piani ed interventi per la prevenzione dei rischi naturali”, e in essa la sub-attività “…di microzonazione simica… “ in particolare per le aree urbane non coperte da precedenti indagini di microzonazione sismica di dettaglio”. La città di Umbertide è geograficamente ubicata nell´alta valle del Tevere in sinistra idrografica del fiume ad una quota di 247m sul livello mare. E´ inserita nell´ambito di depositi alluvionali recenti e terrazzati che a loro volta sono sovrastanti dei depositi continentali pleistocenici variamente cementati con tessitura coesiva e granulare. Nella zona valliva compresa tra Città di Castello ed Umbertide si stima la presenza di un bacino profondo caratterizzato da circa 1000 metri di depositi di copertura. Il territorio di Umbertide ha risentito terremoti storici dal 217 a.C. Al 2002 con magnitudo comprese tra 4 e 6 gradi della scala Richter. La Val Tiberina si presenta come un profondo bacino intermontano circondato da un complesso sistema di faglie che attivandosi possono generare degli eventi sismici. Sono queste, insieme ad altri specifici particolari, le considerazioni che hanno indotto il Servizio Geologico e Sismico ad individuare la microzonazione sismica di Umbertide quale secondo intervento nell’ambito del più ampio “Progetto di microzonazione sismica delle aree urbane“ che interessa tutta la Regione. “Il lavoro prodotto dalla regione dell’Umbria sarà messo a disposizione degli Enti e dei professionisti interessati per la migliore conoscenza possibile del territorio e dei rischi che in questo possono essere presenti e dunque vanno considerati nell’attività di pianificazione e di progettazione degli interventi”, ha concluso l’assessore Vinti.  
   
   
AMBIENTE, DEPURAZIONE IN LIGURIA: “84% DEGLI ABITANTI EQUIVALENTI SERVITI DA DEPURAZIONE“  
 
Genova, 25 febbraio 2014 - "In Liguria l´84% degli abitanti equivalenti, cioè il massimo potenziale dell´utenza considerato anche i picchi turistici, è servito dagli impianti di depurazione delle acque". Lo ha ricordato venerdì 21 febbraio l´assessore all´ambiente della Regione Liguria, Renata Briano nel corso della presentazione dell´avvio dei lavori per gli impianti di depurazione di Levanto, Bonassola, Arenzano, Cogoleto e Vesima. "Sono in tutto 46 gli impianti esistenti in Liguria – ha detto Briano – ma ci sono ancora alcuni punti a rischio infrazione, in corrispondenza del comprensorio del Centa e a Rapallo dove si sono registrati alcuni intoppi nel percorso di realizzazione a causa di alcuni ricorsi". "Faremo comunque tutto nei tempi dovuti – ha assicurato Briano – tenendo conto anche della nuova legge sugli ambiti territoriali ottimali, approvata nei giorni scorsi in consiglio regionale che fornisce un nuovo quadro per definire gli investimenti necessari a dotare la Liguria di un sistema efficace di depurazione delle acque". E tra gli impianti di recente realizzazione Briano ha ricordato il depuratore di Santa Margherita, da poco attivato e tutte le opere in fase di progettazione e potenziamento lungo il territorio ligure da ponente a levante.  
   
   
BURLANDO, PRESENTATI I LAVORI PER GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE DI LEVANTO, BONASSOLA, ARENZANO, COGOLETO E VESIMA  
 
Genova, 25 febbraio 2014 - "I due depuratori risolvono problemi importanti in zone balneari molto significative. Quello di Levanto, che serve anche Bonassola, è un´opera partita da poco che finirà nel corso del prossimo anno, con tempi molto veloci e in buona parte finanziata con risorse regionali. L´altro è il depuratore di Arenzano, che servirà Cogoleto e anche Vesima. Purtroppo ha avuto una storia lunghissima di gestione commissariale governativa della Protezione Civile ed è stato fermo per molto tempo. Ora il governo ha deciso di assegnare questo compito alla Provincia quindi i tempi si sono velocizzati, i lavori stanno procedendo bene e in un paio d´anni - al massimo tre – l´opera, molto complessa, finalmente finirà. I depuratori si trovano in due zone di insediamenti urbani, oltre che zone balneari, che nel giro di due anni usciranno dalle aree critiche e entreranno a far parte delle zone con l´acqua completamente depurata". Lo ha detto venerdì 21 febbraio il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa gli interventi per la realizzazione degli impianti di depurazione dei comuni di Levanto, Bonassola, Arenzano, Cogoleto e Vesima, insieme con l´assessore Renata Briano, alla presenza dei sindaci di Levanto, Maurizio Moggia, di Bonassola, Andrea Poletti, di Cogoleto, Anita Venturi, dell´assessore all´Ambiente del comune di Arenzano, Lazzaro Vallarino e del presidente di Levante Sviluppo Ilario Agata. La realizzazione dell´impianto di depurazione di Levanto e Bonassola, commissionata da Levante Sviluppo S.p.a., costerà 7 milioni 370 mila 864 euro provenienti da fondi Fas (5 milioni) e da fondi di Levante Sviluppo (2 milioni e 370 mila 864 euro). I lavori hanno avuto inizio nel novembre 2013 e si concluderanno a giugno 2015. L´entrata in funzione del depuratore è prevista per dicembre 2015. La società Levante Sviluppo S.p.a., costituita nel 1998 per promuovere, coordinare e attuare le iniziative per la sistemazione urbanistica e la valorizzazione di aree e fabbricati nel comune di Levanto o in territori limitrofi - di cui fanno parte il Comune di Levanto con il 90% e il comune di Bonassola con il 10% - è stata incaricata di realizzare il nuovo impianto di depurazione di Levanto, a servizio anche della comunità di Bonassola. Da alcuni mesi sono in corso i lavori di costruzione del nuovo depuratore intercomunale e finora è stato realizzato il 20% dell´intera opera. L´impianto è progettato per servire 24.000 abitanti, adotta una tecnologia avanzata mbr quando lavora a pieno regime, in estate, e una tecnologia mbbr quando lavora a basso regime, nel periodo invernale. Sorgerà nel territorio del comune di Levanto, in un´area posta di fronte alla nuova passeggiata a mare. L´impianto di depurazione sarà completamente chiuso in una struttura di valore architettonico che si inserisce in una nicchia del versante roccioso. L´edificio del depuratore sarà costituito da un corpo che si sviluppa in due piani interrati rispetto al livello stradale e altri due piani fuori terra. I lavori sono stati aggiudicati con un appalto integrato, dove l´assegnatario deve sviluppare anche la progettazione esecutiva dell´opera, adottando il criterio dell´offerta economicamente più vantaggiosa. Il depuratore intercomunale di Arenzano, commissionato dalla Provincia di Genova, costerà 20 milioni 958 mila 048 euro provenienti da fondi Haven (5 milioni e 399 mila 568 euro), da fondi Cipe (3 milioni di euro) da fondi degli Enti Locali/rientri tariffari (3 milioni e 558 mila 480 euro) e da rientri tariffari (9 milioni di euro). I lavori erano iniziati a fine 2004 e si concluderanno e dicembre 2016. La struttura diventerà operativa nell´estate 2017. Il depuratore è in costruzione in località Cava Lupara e servirà i territori comunali di Arenzano, Cogoleto e la località genovese di Vesima. L´opera comprende anche i sistemi di collettamento e convogliamento dei reflui urbani al depuratore. L´impianto è progettato per servire 30.000 abitanti, il massimo dei potenziali utenti della zona, considerando tutte le unità immobiliari interessate, comprese le seconde case e le attività economiche presenti. La realizzazione dell´opera ha visto il succedersi di gestioni commissariali, nominate dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile. L´intervento si sviluppa in due macro fasi. La prima - a gestione commissariale, avvalendosi delle risorse del lodo Haven e i cofinanziamenti di Comuni, Provincia di Genova e Regione Liguria – è stata affidata mediante appalto integrato, e ha consentito la realizzazione del collettore costiero, escluse le opere elettromeccaniche e la nuova stazione di sollevamento sul torrente Lerone. Il progetto è adeguato alla normativa antisismica. Al momento sono terminate le opere di consolidamento e messa in sicurezza di Cava Lupara, è stata eseguita la messa in sicurezza della parete rocciosa attraverso il posizionamento delle reti di contenimento e sono stati demoliti i manufatti pre-esistenti in calcestruzzo. E´ in corso la realizzazione della stazione di sollevamento che si concluderà entro giugno 2014. Inoltre, sono in corso i lavori di preparazione dell´area sulla quale verrà realizzato l´edificio che ospiterà i processi depurativi. Nella seconda fase sarà realizzato il progetto di completamento delle opere impiantistiche, che verranno realizzate in circa 24 mesi. Attualmente è in corso la revisione del progetto relativo alla seconda fase.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: RIFIUTI, INESSUN BLITZ, IL PIANO VERRÀ DISCUSSO DALL’ASSEMBLEA GIÀ DAL PROSSIMO 27 FEBBRAIO  
 
 Bologna, 25 febbraio 2014 - “Nessun blitz, il Piano rifiuti della Regione sta per essere discusso in Assemblea legislativa e le sue finalità sono quelle di garantire l’autosufficienza non consentendo l’uso degli impianti per rifiuti provenienti da altre regioni”. Il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Alfredo Bertelli, così replica alle dichiarazioni del consigliere Favia, che aveva parlato di “un colpo di mano che scavalca l’Assemblea”. “Vorrei rassicurare Favia che non c’è nessun colpo di mano e nessun blitz - afferma Bertelli -, tutt’altro: il nuovo Piano rifiuti della Regione Emilia-romagna sarà discusso in Assemblea legislativa e già a partire dal prossimo 27 febbraio è stata programmata la Commissione Territorio e Ambiente. Deve essere chiaro che questa da sempre è la scelta della Giunta, cioè un piano dibattuto dal Consiglio e che dispieghi i suoi effetti solo dopo l’approvazione finale da parte dello stesso”. “Come è nelle norme regionali – conclude il sottosegretario -, tutti gli atti di programmazione prevedono nel passaggio dalla Giunta all’approvazione in Assemblea una salvaguardia, grazie alla quale non sarà possibile dare nessuna nuova autorizzazione in contrasto con le finalità del Piano, a garanzia delle prerogative dello stesso Consiglio”.  
   
   
IMPIANTO DEPURAZIONE FOCE SARNO, INTESA PER AVVIO SETTORE BIOLOGICO  
 
Napoli, 25 febbraio 2014 - Si sono riuniti , presso l´impianto di depurazione "Foce Sarno" a Castellammare di Stabia, il consulente della Procura di Torre Annunziata Paolo Massarotti, il commissario dell´Arcadis Flavio Cioffi, il rappresentante della Direzione Generale per l´Ambiente e l´Ecosistema della Regione Campania Antonio Recano e i responsabili dell´attuale gestore dell´impianto di depurazione, per l’avvio del settore biologico dell´impianto. Era presente il comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia Savino Ricco. Nel corso dell´incontro, Cioffi ha comunicato l´avvenuta ultimazione dei lavori con relativa emissione del certificato di idoneità tecnica da parte della Commissione di collaudo, e il superamento delle prove di funzionamento delle apparecchiature, dando la conseguente disponibilità al trasferimento dell´impianto alla Regione Campania al fine di procedere all´attivazione del biologico mediante affidamento dell´intero impianto all´attuale gestore. Quest´ultimo, a sua volta, ha confermato di essere pronto ad attivare il comparto biologico entro il prossimo 20 marzo. Regione, Arcadis e gestore si sono impegnati ad espletare tutte le attività tecnico-burocratiche per il rispetto dlel´intesa raggiunta. "E´ un´altra buona notizia - sottolinea l´assessore all´Ambiente Giovanni Romano - che conferma i risultati positivi prodotti dagli sforzi messi in campo per il risanamento del Sarno. Il lavoro dell´Assessorato a difesa dell´ambiente proseguirà senza sosta su tutto il territorio della Campania", conclude l´assessore.