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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Settembre 2014
CORTE UE: INDENNITA´ PER RITARDO AEREI: L´ORARIO EFFETTIVO DI ARRIVO È IL MOMENTO IN CUI SI APRE IL PORTELLONE SOLO IN TALE MOMENTO SI PUÒ INFATTI DETERMINARE LA PORTATA DEL RITARDO AI FINI DI UN’EVENTUALE COMPENSAZIONE PECUNIARIA  
 
Lussemburgo, 9 settembre 2014 - Il ritardo di un volo della compagnia aerea Germanwings da Salisburgo (Austria) a Colonia/bonn (Germania) consente alla Corte di giustizia di precisare a quale momento corrisponda l’orario di arrivo effettivo di un aereo. Mentre il velivolo in questione era decollato con un ritardo di 3 ore e 10 minuti, le ruote del medesimo hanno toccato la pista dell’aeroporto di Colonia/bonn con un ritardo di 2 ore e 58 minuti. Nel momento in cui l’aereo ha raggiunto la posizione di parcheggio, il ritardo era di 3 ore e 3 minuti. I portelloni si sono aperti poco dopo. Uno dei passeggeri ha fatto valere che la destinazione finale era stata raggiunta con un ritardo di oltre tre ore rispetto all’orario di arrivo previsto e pertanto di avere diritto, come risulta da una precedente sentenza della Corte , ad una compensazione pecuniaria di Eur 250. Per la Germanwings, l’orario di arrivo effettivo è quello in cui le ruote del velivolo hanno toccato la pista dell’aeroporto di Colonia/bonn, di modo che il ritardo rispetto all’orario di arrivo previsto sarebbe stato solo di 2 ore e 58 minuti e non sarebbe quindi dovuta alcuna compensazione pecuniaria. Il giudice austriaco (Landesgericht, Salisburgo) adito della controversia tra il passeggero e la Germanwings ha dunque chiesto alla Corte di giustizia a quale momento corrisponda l’orario di arrivo effettivo dell’aereo. Nella sua odierna sentenza, la Corte considera che la nozione di «orario di arrivo effettivo» non può essere definita contrattualmente, ma dev’essere interpretata in modo autonomo e uniforme nell’Unione. A tale riguardo, la Corte rileva che, durante il volo, i passeggeri sono confinati in uno spazio chiuso, dove sono soggetti alle istruzioni e al controllo del vettore aereo e dove, per motivi tecnici e di sicurezza, le loro possibilità di comunicazione con il mondo esterno sono considerevolmente limitate. In simili condizioni, i passeggeri non possono occuparsi in modo continuato dei loro affari personali, familiari, sociali o professionali. Se siffatti disagi devono essere ritenuti inevitabili fintantoché il volo non eccede la durata prevista, ciò non vale in caso di ritardo, tenuto conto in particolare del fatto che i passeggeri non possono impiegare il «tempo perso» per realizzare gli obiettivi che li hanno condotti a scegliere proprio quel volo. Ne risulta che la nozione di «orario di arrivo effettivo» dev’essere intesa come corrispondente al momento in cui ha termine una siffatta situazione di costrizione. Orbene, la situazione dei passeggeri di un volo non cambia sostanzialmente né quando le ruote dell’aereo toccano la pista di atterraggio, né quando l’aereo raggiunge la posizione di parcheggio, dato che essi continuano ad essere soggetti, nello spazio chiuso in cui si trovano, a diverse limitazioni. È solo nel momento in cui i passeggeri sono autorizzati a lasciare il velivolo e in cui è dato a tale scopo l’ordine di aprire i portelloni dell’aereo che i passeggeri cessano di subire tali costrizioni e possono in linea di massima riprendere le loro attività abituali. La Corte conclude dichiarando che l’«orario di arrivo» utilizzato per determinare l’entità del ritardo subito dai passeggeri di un volo corrisponde al momento in cui si apre almeno un portellone dell’aereo, posto che, in tale momento, i passeggeri sono autorizzati a lasciare il velivolo.  
   
   
CORTE UE: ITALIA: TRASPORTO MERCI SU STRADA: ILLEGITTIMO IL PREZZO NON INFERIORE AI COSTI MINIMI D´ESERCIZIO LA NORMATIVA ITALIANA VIOLA IL DIRITTO DELL’UNIONE  
 
Lussemburgo, 9 settembre 2014 - L’applicazione di un simile prezzo minimo può restringere la concorrenza nel mercato interno La normativa italiana relativa al trasporto di merci su strada prevede che il corrispettivo dovuto dal committente non possa essere inferiore ai costi minimi d’esercizio, i quali includono, da un lato, il costo medio del carburante per chilometro di percorrenza e, dall’altro, i costi d’esercizio dell’impresa di trasporto. I costi minimi sono determinati mediante accordi di settore conclusi tra le associazioni di vettori e le associazioni di committenti di servizi di trasporto. All’epoca dei fatti, l’Osservatorio sulle attività di autotrasporto (organo composto da rappresentanti dello Stato, di associazioni di vettori e di associazioni di committenti) era incaricato di fissare i costi minimi qualora non fosse stato stipulato nessun accordo. Nel 2011 l’Osservatorio ha adottato tutta una serie di tabelle al fine di fissare i costi minimi. L’anonima Petroli Italiana, società petrolifera italiana, ha chiesto al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio l’annullamento degli atti dell’Osservatorio concernenti i costi minimi. Tale giudice chiede alla Corte di giustizia se la normativa italiana sia compatibile con i principi di libera concorrenza, di libera circolazione delle imprese, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi. Con l’odierna sentenza la Corte ricorda, in primo luogo, che, nonostante le norme del Tfue sugli accordi vietati tra imprese non siano vincolanti per gli Stati membri, questi ultimi sono nondimeno sottoposti al dovere di collaborazione con l’Unione, così che non possono adottare provvedimenti idonei a eleminare l’effetto utile di tali norme. Queste risultano quindi violate qualora uno Stato membro imponga o agevoli la conclusione di intese vietate, rafforzi gli effetti di tali intese oppure ancora revochi alla propria normativa il suo carattere pubblico delegando ad operatori privati la responsabilità di adottare decisioni di intervento in materia economica. In secondo luogo, per quanto riguarda la normativa controversa nel procedimento principale, la Corte constata che l’Osservatorio, composto maggioritariamente da rappresentanti di associazioni di categoria e abilitato ad agire nell’interesse esclusivo della categoria, dev’essere considerato un’associazione d’imprese direttamente soggetta alle regole di concorrenza. Di conseguenza, la fissazione dei costi minimi d’esercizio impedisce alle imprese di fissare tariffe inferiori a tali costi. Pertanto, limitando la libertà degli attori del mercato di determinare il prezzo dei servizi di trasporto di merci su strada, la normativa italiana è idonea a restringere il gioco della concorrenza nel mercato interno. In terzo luogo, la Corte rileva che la determinazione dei costi minimi non è idonea, né direttamente né indirettamente, a garantire il conseguimento dell’obiettivo legittimo fatto valere dall’Italia per giustificare la restrizione della concorrenza (vale a dire la tutela della sicurezza stradale). Infatti, la normativa nazionale si limita a prendere in considerazione la sicurezza stradale in maniera generica, senza stabilire alcun nesso tra essa e i costi minimi. Inoltre, il provvedimento contestato va oltre quanto necessario per il rafforzamento della sicurezza stradale. Date tali circostanze, la Corte dichiara che la normativa italiana non è compatibile con il diritto dell’Unione.  
   
   
CORTE UE: R.C. AUTOVEICOLI: COPRE OGNI INCIDENTE CAUSATO DALL´USO NORMALE L’ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE RISULTANTE DALLA CIRCOLAZIONE DEGLI AUTOVEICOLI DEVE COPRIRE QUALSIASI INCIDENTE CAUSATO UTILIZZANDO UN VEICOLO CONFORMEMENTE ALLA SUA FUNZIONE ABITUALE  
 
Lussemburgo, 9 settembre 2014 - Una direttiva dell’Unione prevede segnatamente che ogni Stato membro adotti tutte le misure necessarie affinché la responsabilità civile relativa alla circolazione dei veicoli che stazionano abitualmente nel suo territorio sia coperta da un’assicurazione. I danni coperti nonché le modalità di detta assicurazione sono determinati nel quadro di tali misure. Ai sensi della legge slovena sull’assicurazione obbligatoria per gli autoveicoli, il proprietario di un veicolo deve stipulare un contratto di assicurazione della responsabilità per i danni che causi a terzi con l’utilizzo del veicolo: morte, lesioni personali, problemi di salute, distruzione e danneggiamento di beni, con esclusione della responsabilità per i danni ai beni che abbia accettato di trasportare. Nell’agosto 2007, durante l’ammasso di balle di fieno nella soffitta di un fienile, un trattore munito di rimorchio, ingranando la retromarcia nel cortile della casa colonica per immettere il rimorchio nel fienile, ha urtato una scala su cui era salito il sig. Vnuk, provocando la caduta di quest’ultimo. Il sig. Vnuk ha proposto contro la Zavarovalnica Triglav, compagnia di assicurazione con la quale il proprietario del trattore aveva assicurato il proprio veicolo, un ricorso per il risarcimento del danno non patrimoniale, calcolato in Eur 15 994,10 e maggiorato degli interessi di mora. La domanda è stata respinta motivando che la polizza di assicurazione obbligatoria per gli autoveicoli copriva i danni causati dall’uso del trattore come mezzo di trasporto, ma non i danni sorti utilizzando il medesimo come macchina di lavoro o da traino. Adito per revisione, il Vrhovno sodišče (Corte suprema, Slovenia) domanda alla Corte di giustizia se la nozione di «circolazione dei veicoli» ai sensi della direttiva comprenda la manovra di un trattore, nel cortile di una casa colonica, per immettere in un fienile il rimorchio ad esso agganciato. Nella sentenza odierna la Corte osserva, anzitutto, che la definizione della nozione di «veicolo» ai sensi della direttiva prescinde dall’uso attuale o potenziale del veicolo di cui trattasi. Pertanto, il fatto che un trattore, eventualmente munito di un rimorchio, possa, in determinate circostanze, essere utilizzato come macchina agricola non ha alcuna incidenza sulla constatazione che un tale veicolo risponde a detta nozione di «veicolo». Tuttavia, un trattore munito di rimorchio è soggetto all’obbligo di assicurazione della responsabilità civile solo quando stazioni abitualmente nel territorio di uno Stato membro che non abbia esentato il corrispondente tipo di veicolo da tale obbligo. Quanto, poi, alla questione se la manovra di un trattore nel cortile di una casa colonica per immettere in un fienile il rimorchio ad esso agganciato debba essere compresa o no nella nozione di «circolazione dei veicoli», la Corte rileva che tale nozione non può essere nella disponibilità dei singoli Stati membri. Infatti, dall’imperativo tanto dell’applicazione uniforme del diritto dell’Unione quanto del principio di uguaglianza discende che una disposizione di diritto dell’Unione che non contenga alcun espresso richiamo al diritto degli Stati membri per la determinazione del suo senso e della sua portata deve di regola essere oggetto, nell’intera Unione, di un’interpretazione autonoma e uniforme che tenga conto non solo dei suoi termini, ma anche del suo contesto e della finalità perseguita dalla normativa di cui è parte. La Corte precisa al riguardo che l’evoluzione della normativa dell’Unione in materia di assicurazione obbligatoria lascia emergere che l’obiettivo di tutela delle vittime degli incidenti causati da veicoli è stato costantemente perseguito e rafforzato dal legislatore dell’Unione. Di conseguenza, non si può ritenere che il legislatore dell’Unione abbia voluto escludere da detta tutela le persone lese da un incidente causato da un veicolo in occasione del suo uso, purché uso conforme alla funzione abituale del veicolo medesimo. Infine, la Corte sottolinea che la Slovenia non ha esentato nessun tipo di veicolo dall’obbligo di assicurazione della responsabilità civile. Inoltre, l’incidente di cui trattasi nella fattispecie è stato causato da un veicolo che eseguiva una retromarcia per immettersi in un determinato luogo e sembra pertanto ascrivibile a un uso del veicolo conforme alla sua funzione abituale, ciò che spetta tuttavia al giudice nazionale verificare. La Corte ne conclude che rientra nella nozione di «circolazione dei veicoli» ai sensi della direttiva qualunque uso di un veicolo che sia conforme alla funzione abituale dello stesso. Potrebbe dunque rientrare in detta nozione la manovra di un trattore nel cortile di una casa colonica per immettere in un fienile il rimorchio di cui è munito, com’è accaduto nel caso di specie, fatto che spetta al giudice nazionale verificare.  
   
   
ALITALIA - CASELLE: IL PIEMONTE NON DEVE DIVENTARE LA PERIFERIA DEL PAESE  
 
Torino, 9 settembre 2014 - “La decisione di Alitalia di abbandonare Caselle, eliminando dal 1° ottobre tutti i voli per Alghero, Bari, Catania, Lamezia, Reggio Calabria e Palermo, è incomprensibile e fortemente penalizzante per il nostro territorio e per tutto il Nord Ovest. Cancellando ben 7 voli per il Sud e le Isole si colpisce uno dei principali aeroporti del nostro Paese, creando un danno incalcolabile ai nostri imprenditori e al nostro turismo” commenta così Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte, le notizie apparse oggi sui quotidiani italiani. Da gennaio a luglio 2014 sono partiti e atterrati all’aeroporto di Torino “Sandro Pertini” quasi 26mila aerei per oltre due milioni di passeggeri e per 4.400 tonnellate di merci: un buon risultato che conferma quanto Caselle sia fondamentale per l’intera economia italiana. “Il Piemonte, per crescere e rilanciare la propria economia, ha bisogno di uno scalo all’altezza della propria voglia di fare impresa: un sistema imprenditoriale competitivo come il nostro non può prescindere infatti dalla presenza di una rete infrastrutturale capillare ed efficiente - aggiunge Dardanello -. Le Camere di commercio, insieme agli altri attori del territorio, saranno impegnate come sempre per difendere gli interessi economici del Piemonte: non dobbiamo diventare la periferia del Paese. Quello che ci spetta è il ruolo di protagonisti”.  
   
   
AEROPORTO DI FIUMICINO: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA PER INTENSIFICARE CONTROLLI SERVIZI TRASPORTO PUBBLICO NON DI LINEA.  
 
Fiumicino, 9 settembre 2014 - Da oggi controlli più efficaci sui servizi di trasporto pubblico non di linea di persone presso l’Aeroporto di Fiumicino. Questo grazie a un protocollo d’intesa che permette al corpo dei Vigili Urbani di Roma Capitale in collaborazione con la Polizia Locale di Fiumicino di effettuare controlli e sanzioni presso l’aeroporto Leonardo Da Vinci. Alla firma erano presenti il Sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, il Vice capo di Gabinetto di Roma Capitale con delega alla Sicurezza Rossella Matarazzo, il comandante della Polizia Locale di Roma Capitale Raffaele Clemente e quello di Fiumicino Giuseppe Galli. L’aeroporto di Fiumicino è il nostro biglietto di ingresso, chi arriva deve avere subito l’idea che la città in cui è arrivato è una città della legalità, del decoro. Di qui la lotta all’abusivismo nei trasporti, su cui arrivano continue lamentele e segnalazione da parte dei cittadini e dai “regolari” che si vedono sottratto il lavoro in nome dell’illegalità. Al fine di assicurare una costante attività di controllo, viene riconosciuta al Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale la titolarità del coordinamento operativo e gestionale del proprio personale impiegato nelle attività connesse al servizio di vigilanza sulla regolarità dei servizi di trasporto pubblico non di linea, dei servizi di trasporto gran turismo e la repressione dell’abusivismo, fermi restando il coordinamento operativo e gestionale del proprio personale e il coordinamento funzionale del Corpo di Polizia Locale della Città di Fiumicino cui spetta, per competenza territoriale, la titolarità del servizio di vigilanza e controllo presso l’Aeroporto di Fiumicino. Il protocollo prevede, tra l’altro, anche il raddoppio del personale inviato da Roma Capitale, che comporterà un incremento almeno di 4 unità per ogni turno di servizio, da affiancare agli uomini della Polizia Locale di Fiumicino già presenti presso lo scalo. “Questi controlli –spiegano i comandanti dei vigili urbani di Roma, Raffaele Clemente e quello di Fiumicino, Giuseppe Galli – verranno svolti tutti giorni, festivi compresi, su un’area delicata come è quella dello scalo aeroportuale. Il Protocollo firmato oggi segna la volontà da parte delle due amministrazioni di mettere in atto ogni azione per ripristinare la legalità e sconfiggere quei fenomeni di abusivismo che minano il servizio di trasporto da Fiumicino alla Capitale e non solo.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA GLI AIUTI AGLI INVESTIMENTI IN UNGHERIA PER I PNEUMATICI APOLLO A GYöNGYöSHALáSZ  
 
 Bruxelles, 9 settembre 2014 - La Commissione europea è del parere che gli aiuti agli investimenti regionali per un totale di 95,7 milioni di euro (circa 29 miliardi di Huf) per Apollo Tyres (Ungheria) Kft., Che è destinato per la costruzione di un impianto di pneumatici in Gyöngyöshalász (Ungheria Settentrionale), con le norme Ue sugli aiuti di Stato è coerente. La Commissione ha constatato che gli aiuti concessi dall´Ungheria promuove lo sviluppo regionale e le distorsioni della concorrenza rimangono limitati. "Verrà creato il progetto di investimento di Apollo Ungheria 975 nuovi posti di lavoro in Gyöngyöshalász. Così, un contributo significativo allo sviluppo della regione avviene senza falsare la concorrenza eccessivamente " , così il responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione. Nel giugno 2014 l´Ungheria ha notificato un piano per promuovere la costruzione di una nuova fabbrica di pneumatici con una sovvenzione diretta per un importo di 48,2 milioni di euro, un contributo in conto occupazione di 2,8 milioni di euro e benefici fiscali per circa 44,7 milioni di euro. Il progetto ha un volume di investimenti di 442,2 milioni di euro e creerà oltre 975 nuovi posti di lavoro. E ´da realizzarsi nel Gyöngyöshalász nella regione Észak-magyaroszág, che ha alta disoccupazione e notevolmente al di sotto della media del Pil dell´Ue ai sensi dell´articolo 107, comma 3, lettera a, del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue), agli aiuti regionali viene in considerazione. Anche se l´aiuto si basa su regimi di aiuti esistenti, tuttavia, dovevano essere notificati alla Commissione e sono testati e approvati da esso individualmente, perché il rischio di distorsione della concorrenza è particolarmente elevato a causa della elevata quantità di aiuti. La Commissione ha valutato il progetto sotto i suoi orientamenti in materia di aiuti a finalità regionale per il periodo 2007-2013 (vedi Ip / 05/1653 ) e in particolare le norme sui grandi progetti di investimento. L´indagine della Commissione ha dimostrato che le quote di mercato di Apollo Tyres Ltd., la società madre di Apollo Ungheria, con pneumatici per autovetture, autocarri leggeri e pneumatici per autocarri e autobus nello Spazio economico europeo (See) per gli investimenti rimangono al di sotto del 25% volontà. Inoltre, la capacità produttiva creata dal dell´investimento sarà inferiore al 5% del mercato. La Commissione ha pertanto concluso che il contributo dato dal contributo positivo allo sviluppo regionale misura più significativa rispetto alla caduta con lo Stato aiuti distorsivi della concorrenza inerente.  
   
   
MILANO: VIGILI DI QUARTIERE, A PRESIDIO IN 121 INCROCI PARTE IL PIANO "SICURI INSIEME"  
 
Milano, 9 settembre 2014 - Da ieri i Vigili di Quartiere sono a presidio di 121 incroci in tutta la città e in due fasce orarie scelte fra quelle di traffico più intenso, dalle 7.45 alle 8.45 la mattina e dalle 18.15 alle 19.15 il pomeriggio. Il progetto che fin da luglio ha avuto una fase di sperimentazione si chiama “sicuri insieme” e con oggi diventa operativo. Coinvolge i 374 Vigili di Quartiere che con i nove Consigli di Zona hanno scelto, quartiere per quartiere, gli incroci da presidiare perché più critici dal punto di vista della pericolosità e del traffico, o particolarmente soggetti alla sosta selvaggia; infatti oltre al controllo della viabilità gli agenti in servizio su strada dovranno prestare particolare attenzione anche al divieto di sosta che soprattutto in prossimità di un’intersezione può costituire grande pericolo per la sicurezza stradale soprattutto se il veicolo ingombra la carreggiata, strisce o scivoli pedonali o impedisce una corretta visuale a pedoni e automobilisti. “A tre anni dall’entrata in servizio i Vigili di Quartiere sono ormai diventati un punto di riferimento. Ci siamo quindi confrontati con i cittadini e con gli stessi agenti che operano ogni giorno per strada e abbiamo deciso che i tempi erano maturi per ampliare le attività di servizio e affiancare alla segnalazione e alla lotta al degrado nuovi compiti per noi molto importanti. La sicurezza stradale è una nostra priorità con risultati significativi. La viabilità è una delle attività principali della Polizia locale. Da qui la scelta di presidiare fisicamente alcuni incroci strategici per ogni quartiere” dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale. Lungo l’elenco dei 121 incroci individuati con i Comandi e i Consigli di Zona, fra questi in Zona 1 piazza della Scala con via Manzoni, largo La Foppa con via della Moscova, corso Venezia con via Senato, corso Italia con via Santa Sofia. In Zona 2 via Tunisia con via Vittor Pisani, via Melchiorre Gioia con via Cagliero e con viale Lunigiana, piazza Greco con via De Marchi, viale Monza con via Petrocchi, con via Chioggia e con via Pirano. In Zona 3 corso Buenos Aires con largo Argentina e con piazza Lima, piazza Risorgimento con corso Indipendenza e con corso Concordia, piazzale Susa con viale Romagna, piazzale Piola con via Pacini, viale Palmanova con via Carnia e questa con piazza Udine. In Zona 4 i principali incroci sono corso Xx Marzo con piazza 5 Giornate, viale Corsica con viale Mugello, corso Lodi con piazza Medaglie d’Oro e viale Umbria, piazza Cuoco con viale Molise, via Mecenate con piazza Ovidio. In Zona 5 viale Giovanni da Cermenate con via Bazzi e via Volvino, via dei Missaglia all’altezza di via Boifava, piazza Abbiategrasso, via Manduria e via Baroni. In Zona 6 piazza Frattini angolo via Lorenteggio, via Giambellino con via Brunelleschi, viale Famagosta con via Santander. In zona 7 piazza Piemonte all’incrocio con corso Vercelli, piazza Wagner con via Buonarroti, via Gavirate con piazzale Segesta a piazzale Lotto, via Novara con via San Giusto, via delle Forze Armate con via Olivieri e via Rismondo. In Zona 8 gli incroci presidiato sono piazza Firenze con corso Sempione, via Rossetti con viale Cassiodoro, piazzale Giulio Cesare con viale Belisario, via Mac Mahon con viale Monte Ceneri, piazza Stuparich con viale Salmoiraghi, viale Serra con via Traiano, viale Certosa con piazzale ai Laghi, via Grassi con via Belgioioso. Infine in Zona 9 viale Marche con via Murat, viale Jenner con via Valetllina, piazza Nigra con via Imbriani, via Ponale con via Suzzani, via Teano con via Comasina, via Astesani con viale Affori.  
   
   
MILANO, ATM, I NUOVI BUS ECOLOGICI PISAPIA: "CONTRIBUTO ALLA CITTÀ PER UN SERVIZIO PIÙ EFFICIENTE E ACCESSIBILE"  
 
Milano, 9 settembre 2014 – “L’arrivo dei nuovi bus ecologici sono un importante contributo alla città per il servizio che dovremo dare non solo ai milanesi, ma a quanti verranno a Milano per Expo. Un servizio che deve essere sempre più efficiente, celere, comodo e accessibile. I nuovi bus, inoltre , sono uno dei risultati dell’obiettivo di mobilità sostenibile cui la Giunta ha sempre puntato. Proprio per questo ho ringraziato il Presidente, i dirigenti e i lavoratori di Atm, grazie ai quali sono stati compiuti passi in avanti nel trasporto pubblico. Questa mattina ho visitato anche la Centrale operativa di Atm, un luogo all’avanguardia, un ulteriore passo verso una maggiore efficienza. Ritengo fondamentale far conoscere ai cittadini quanta innovazione, quanta intelligenza, quanta capacità e professionalità ci siano alla base di un servizio che molto spesso viene dato per scontato. Innovazione e professionalità non solo della strumentazione, ma delle persone che lavorano ogni giorno e che garantiscono un servizio di trasporto pubblico considerato un’eccellenza non solo a Milano, ma in tutta Europa".  
   
   
BOLZANO: TRATTA D´ACCESSO BBT IN BASSA ATESINA, I COMUNI SARANNO COINVOLTI  
 
Bolzano, 9 settembre 2014 - I Comuni verranno direttamente coinvolti nel processo di pianificazione e realizzazione della tratta d´accesso al tunnel di base del Brennero in Bassa Atesina. Questo l´esito dell´incontro svoltosi il 4 settembre a Palazzo Widmann nel quale la Giunta provinciale e i rappresentanti del territorio hanno preso atto degli aspetti urbanistici e geologici. "La nostra priorità - ha confermato Arno Kompatscher - è che progetti di queste dimensioni e di questa portata siano realizzati con il coinvolgimento e la partecipazione della popolazione locale: sia nella fase di pianificazione, sia nella fase di realizzazione". All´incontro, oltre al presidente della Giunta provinciale e ai suoi vice Christian Tommasini e Richard Theiner, hanno partecipato i sindaci dei comuni della Bassa Atesina, i consiglieri provinciali provenienti dal territorio e i rappresentanti della Comunità comprensoriale. Al centro dei colloqui il percorso della tratta d´accesso previsto dallo studio di fattibilità del 2009, che si concretizzerà in un tragitto lungo 30 km. Con due gallerie e due "finestre" a Egna e Ora, realizzabile nel giro di nove anni e mezzo. Dopo la decisione della Giunta provinciale relativa a luglio 2013, che avviava il processo riguardante i piani urbanistici comunali, oggi è stato concordato l´inserimento della tratta innanzitutto come corridoio, e sono state date assicurazioni ai Comuni circa il fatto che anche dopo il termine dell´iter burocratico ogni indicazione sarà presa sul serio. "L´esperienza raccolta in Alta Val d´Isarco - ha spiegato il presidente Kompatscher - dimostra che in tutte le fasi del progetto, dalla pianificazione alla concreta realizzazione, le indicazioni provenienti dai comuni possono avere una forte influenza". Il geologo provinciale Volkmar Mair, inoltre, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda l´aspetto idrogeologico della prevista tratta d´accesso. "Vi sarà un monitoraggio continuo delle 1.000 fonti idriche - ha spiegato Mair - un´attività che al momento non ha pari in Europa. Il tracciato scelto è quello che ha ricevuto il miglior punteggio, e attualmente non ravvisiamo nessun rischio di natura idrogeologica".  
   
   
MOBILITÀ, MARONI: STATO INVESTA DI PIÙ SU RETE  
 
Cernobbio/Co, 9 settembre 2014 - "Siamo molto soddisfatti di questo intervento, utile e importante, che rafforza il ruolo di Malpensa come aeroporto strategico". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il 7 settembre che ha partecipato ad una conferenza stampa per la presentazione del via ai lavori del nuovo collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 dell´aeroporto di Malpensa, al quale hanno preso parte anche il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi e il presidente del gruppo Fnm, Norberto Achille. Altri Interventi In Corso - Il governatore ha ricordato che per lo scalo della Brughiera, sono in corso "tanti altri interventi, come: la realizzazione di ´Cargo City´, che è un´area di oltre 180mila metri quadri, il terzo satellite del Terminal 1 e diversi altri miglioramenti all´interno della struttura in vista di Expo". Confermata Importanza - "Voglio confermare - ha sottolineato Maroni - l´importanza che per noi ha Malpensa e l´interesse di definire insieme al Governo e a tutti gli operatori, un piano che riguardi tutti gli aeroporti della Lombardia, anche a seguito della vicenda Etihad, che ne rafforzino il ruolo, in particolare per quanto riguarda Malpensa". Impegno Per Mobilità - Il presidente lombardo, ha infine voluto evidenziare il grande impegno della Regione per la mobilità, "sia su gomma, che su rotaia. Dobbiamo migliorare le nostre performance, tenendo conto che negli ultimi anni c´è stato un aumento notevolissimo del traffico al quale non ha fatto seguito un aumento degli investimenti nella rete". Non è compito della Regione, "ma di Rfi", ha ricordato Maroni, che rivolgendosi a Lupi, ha chiesto "di fare uno sforzo ulteriore". Attenzione Anche A Tpl - "Migliorare il servizio - ha fatto presente il governatore - vuole dire potenziare l´alta velocità, ma non dimenticare che in Lombardia c´è anche il trasporto regionale, che ogni giorno viene usato dai pendolari per andare al lavoro. Bisogna fare in modo - ha esortato - a far sì che queste due reti non confliggano. Per fare questo - ha ricordato - la Regione ha fatto uno sforzo notevole, investendo oltre 500 milioni per l´acquisto di 63 nuovi treni, 6 sono già entrati in funzioni e più di 30 saranno messi in esercizio prima di Expo". Investire Di Più - "Tutto questo - ha concluso Maroni - non basta. Bisogna investire di più sulla rete, per migliorarne l´efficienza e per estenderla. Questo è l´impegno che noi abbiamo preso e il collegamento T1-t2, va esattamente in questa direzione".  
   
   
LIGURIA: AL VIA LAVORI RIPRISTINO ASCENSORE VERNAZZA  
 
Genova, 9 Settembre 2014. Sono stati consegnati lunedì 8 settembre, e partiranno il prossimo 15 settembre i lavori di ripristino dell’ascensore di Vernazza che consente l’accesso alla stazione ferroviaria della cittadina dalla quota della strada sottostante la linea Fs. Lo ha comunicato l’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita che, in collaborazione con il sindaco Vincenzo Resasco, aveva da subito raccolto l’appello dei cittadini che ne chiedevano la ristrutturazione dopo l’alluvione dell’ottobre 2011. Da quei giorni non era ancora stato avviato un lavoro di ripristino che invece ora puo’ partire, grazie ad un finanziamento regionale di 50.000 euro, che ha consentito al Comune di procedere all’affidamento dei lavori che dovranno essere ultimati in circa tre mesi. “Si tratta di un’opera che, nonostante l’investimento economico abbastanza contenuto, ha un enorme valore per Vernazza – spiega Raffaella Paita – sia per gli abitanti, ma soprattutto per gli anziani e per quelli che hanno problemi motori e che si servono per i loro spostamenti del treno, mezzo vitale per chi vive alle Cinque Terre”.  
   
   
ZAIA SCRIVE A SOPRANO, A.D. TRENITALIA: MENO AFFOLLAMENTO SUI TRENI E MAGGIORE INFORMAZIONE AI PENDOLARI E AGLI STUDENTI, ROAD MAP PER SODDISFARE LE RICHIESTE DI INTEGRAZIONE GIUNTE DA ENTI LOCALI  
 
 Venezia, 9 settembre 2014 - Fare in modo che la composizione dei convogli sia adeguata al numero delle persone trasportate, onde evitare affollamenti e ritardi dovuti all’allungamento dei tempi di incarrozzamento durante il tragitto, in particolare nelle fermate intermedie; agire con forza sul gestore dell’infrastruttura ferroviaria Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) affinché venga garantita agli utenti una corretta e puntuale informazione sui principali eventi d’esercizio; avvio di una fase di incontri con gli enti locali per valutare e soddisfare le richieste di integrazione all’orario cadenzato giunte in questi mesi; l’elenco di una prima lista di treni che presentano particolari criticità relativamente all’affollamento. Sono questi i punti principali affrontati in una lettera che il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla ripresa delle attività lavorative e alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico e dell’anno accademico, ha inviato nei giorni scorsi all’Amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano. Nella lettera si sottolinea come, “a seguito di riscontri effettuati dai competenti uffici regionali, nonché dai diversi confronti effettuati con gli enti locali interessati, si è rilevato il persistere di alcuni disservizi che inficiano l’offerta ferroviaria ai quali va data immediata risposta”. Dopo aver elencato una prima lista di treni (lista “indicativa e non esaustiva”) particolarmente affollati nelle ore di punta, non senza aver dato atto del “notevole sforzo organizzativo” messo in campo dall’avvio dell’orario cadenzato, il Presidente Zaia chiede a Trenitalia “un maggior rispetto per il programmato orario dei servizi, in primis per quelli nella fasce orarie pendolari”. “La puntualità deve necessariamente essere un must non solo all’arrivo (così anche come contrattualmente previsto, per una valutazione del connesso parametro) – riprende Zaia rivolto a Soprano – ma anche nelle fermate intermedie”. Quanto poi alle richieste giunte da numerosi enti locali relativamente a treni cancellati o modificati negli orari di percorrenza per effetto dell’introduzione del nuovo orario cadenzato, il Presidente Zaia anticipa a Trenitalia che “è intenzione dell’Amministrazione regionale dare riscontro positivo alle richieste pervenute dagli Enti Locali in merito alle integrazioni dei servizi offerti, in modo da soddisfare le manifestate esigenze di mobilità, nonché ridurre le affluenze concentrate, causa principale di criticità relative all’affollamento”. Infine il Presidente affronta il tema delle lamentele giunte da numerosi pendolari circa l’impossibilità per il personale Trenitalia di fornire ai passeggeri corrette informazioni sugli eventi di esercizio. Zaia invita Trenitalia a intervenire sul gestore dell’infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, “ponendo in essere tutte quelle azioni necessarie a garantire un servizio efficiente” al fine di evitare “una situazione di particolare disagio per gli utenti conseguente a una mancata, puntuale e corretta informazione a terra e a bordo treno, che impedisce agli utenti stessi di poter organizzare al meglio al propria mobilità”.