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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Novembre 2013
EFFICIENZA ENERGETICA, FIRMATA CONVENZIONE TRA REGIONE TOSCANA E GSE  
 
Firenze, 19 novembre 2013 - Sottoscritta oggi tra la Regione Toscana e il Gestore dei Servizi Energetici una convenzione per collaborare insieme allo sviluppo dell´efficienza energetica e alla diffusione delle energie rinnovabili in ambito regionale. L´accordo dà il via a un rapporto di collaborazione per realizzare sul territorio nuove iniziative nei settori delle energie rinnovabili e dell´efficienza energetica, in attuazione del Programma regionale di sviluppo 2012-2015, che possano anche prevedere la partecipazione di enti locali e strutture sanitarie regionali. Con la convenzione il Gse mette a disposizione le proprie competenze tecniche per supportare la Regione Toscana nell´analisi delle politiche energetiche, nello sviluppo dei sistemi di monitoraggio delle energie rinnovabili e nell´elaborazione di una normativa regionale, con particolare attenzione alle misure di efficienza energetica negli edifici. L´intesa, inoltre, intende anche favorire la ricerca e lo sviluppo tecnologico di prodotto, sia per lo sviluppo di smart grid, sia al fine di creare specifiche filiere produttive della green economy. Tra le attività congiunte si prevede anche la programmazione di percorsi formativi sui temi dell´efficienza energetica anche con riferimento al tema della certificazione energetica degli edifici. "Con la firma di questo protocollo - ha detto il presidente Enrico Rossi - la Toscana si pone l´obiettivo di sviluppare ulteriormente la propria vocazione di regione energeticamente all´avanguardia. Abbiamo intenzione di migliorare il nostro profilo energetico dando ulteriore sviluppo non soltanto alla produzione di energia da fonti rinnovabili, oggi ad oltre il 31 per cento, ma di migliorare l´efficienza energetica del sistema -Toscana e di dare al contempo sviluppo alla green economy. L´accordo con il Gse e la reciproca collaborazione rappresentano da questo punto di vista una sicura garanzia per il raggiungimento di questo obiettivo condiviso". "Con questa convenzione - ha affermato il presidente e amministratore delegato del Gse, Nando Pasquali- il Gse metterà a disposizione della Regione Toscana i propri servizi specialistici in campo energetico con l´intento d´instaurare una diretta ed efficace collaborazione con una Regione, come la Toscana, così attenta allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili a sostegno della collettività, elementi tra l´altro strategici dell´intera politica energetica regionale".  
   
   
PUGLIA, TAP: A LECCE EVENTO DI ASCOLTO COMUNITÀ LOCALI  
 
Bari, 19 novembre 2013 - “Evento di ascolto delle comunità locali”: questo il titolo dell’Ost (Open Space Technology) che si svolgerà venerdì 29 e sabato 30 novembre presso le Manifatture Knos di Lecce. Si tratta di un’iniziativa che rientra tra le attività di partecipazione che la Regione Puglia ha avviato da ottobre con lo scopo di animare una fase di ascolto e confronto, a tutti i livelli, sulla proposta d’installare il gasdotto Tap (Trans-adriatic Pipeline) in Salento. Lo comunica l’assessore alla Trasparenza e cittadinanza attiva, Guglielmo Minervini. L’ost è una metodologia di partecipazione che si basa sull’autorganizzazione e permette di far lavorare più persone su un tema complesso. Non sono previsti relatori. I partecipanti si divideranno per gruppi di lavoro con lo scopo di approfondire e discutere i diversi aspetti connessi all’opera. I lavori saranno sviluppati su due giornate: si parte venerdì pomeriggio (ore 14.30) con la divisione per gruppi, ognuno di questi avrà poi il compito di elaborare una sintesi del confronto che si è generato tra i partecipanti. Sabato mattina (ore 9.30) spazio alla presentazione dei singoli lavori, i quali poi confluiranno all’interno di un documento organico. L’ost servirà ad individuare i nodi problematici relativi alla realizzazione dell’infrastruttura. La sintesi dei nodi sarà raccolta in una tabella delle criticità tecniche, sulla base della quale sarà organizzato il confronto che si svilupperà nel mese di dicembre, quando la Regione Puglia sarà chiamata ad esprimersi con un parere obbligatorio ma non vincolante, considerato che le politiche di approvvigionamento energetico sono in capo allo Stato. Tuttavia si è ritenuto di far precedere l’adempimento tecnico-amministrativo da una fase di ascolto e discussione, raccogliendo il punto di vista del territorio. La partecipazione all’Ost è libera. Per iscriversi è necessario compilare un’apposita scheda di adesione scaricabile sul sito partecipazione.Regione.puglia.it . Sempre sulla piattaforma web è possibile prendere parte ai forum di discussione contribuendo così a migliorare la raccolta di conoscenze e informazioni.  
   
   
MILANO, QUARTIERE ADRIANO. AL VIA IL PROGETTO PER L´INTERRAMENTO DELL´ELETTRODOTTO  
 
Milano, 19 novembre 2013 - Sarà completato l´interramento dell´elettrodotto nel quartiere Adriano. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha approvato le linee guida della convenzione tra Comune di Milano, Comune di Sesto San Giovanni e Parco Media Valle del Lambro per l’affidamento alla Società Terna Rete Italia, gestore e progettista della rete, della redazione del progetto di interramento dell’elettrodotto che insiste a cavallo dei due Enti locali e del parco. La storia di questo elettrodotto risale agli anni Cinquanta, quando è stato realizzato per fare fronte alle richieste di energia dell’area nord Milano, dovute principalmente all’industrializzazione. Parte della rete che insiste sul Comune di Milano è già stata interrata o è in fase di interramento, a seguito di interventi edilizi, ma erano rimaste fino ad ora escluse le vie Adriano e Sottocorno. A seguito di una serie di verifiche da parte di Arpa e Asl, che ha richiesto un intervento sulla base del principio di precauzione, i Comuni di Milano e di Sesto San Giovanni hanno deciso di richiedere alla società Terna Rete Italia uno studio di fattibilità per l’interramento della tratta che partendo da via Adriano arriva fino a via Daniele Manin. La redazione del progetto è stata affidata a giugno alla società per un totale di circa 14mila euro che saranno suddivisi tra il Comune di Milano (7.600 euro), il Comune di Sesto San Giovanni (3.200 euro) e il Parco Media Valle Lambro (3.200 euro).  
   
   
VENETO, INDAGINE CONFARTIGIANATO SU PIANO CASA: E’ STATA UNA BUONA LEGGE, CHE VA RESA DEFINITIVA  
 
Venezia, 19 novembre 2013 - Gli effetti positivi prodotto nel Veneto dal “piano casa” nel periodo di attuazione 2009-2013 sono evidenziati da un’indagine di Confartigianato che è stata presentata oggi alla presenza del vicepresidente e assessore al territorio Marino Zorzato che ha ringraziato Confartigianato per questa analisi che offre un lettura qualitativa degli interventi che sono stati realizzati attraverso l’occhio delle imprese, mentre la Regione ha monitorato l’attuazione della normativa dal punto quantitativo, che ha visto mettere in moto circa 62 mila interventi edilizi. “Le due letture – ha aggiunto Zorzato – si integrano e confermano che è stata una buona legge. Forti di questi esiti, possiamo affermare che la normativa è diventata matura e c’è ora la necessità di renderla definitiva, senza più scadenze, in modo da consentire una programmazione di più ampio respiro”. Zorzato ha sottolineato inoltre che la filosofia che è stata il motivo conduttore dell’applicazione del “piano casa” e cioè il miglioramento del patrimonio edilizio esistente, e in larga misura datato, senza ulteriore consumo di territorio. “Concordo pienamente con Confartigianato – ha detto – che sia strategica per il settore delle costruzioni. Le ripercussioni di questa fase congiunturale negativa continueranno a farsi sentire e si registreranno meno nuove edificazioni e più richieste di ristrutturazione ed ampliamenti. Quest’ultimo aspetto è confermato dai dati e va incontro alle attuali esigenze di scomposizione dei nuclei familiari a costi più contenuti”. Per Zorzato il “Piano casa” ha dato lavoro a molte piccole imprese locali, con interventi di qualità, e ha avuto anche il merito in un mercato rallentato dalla crisi di mettere in “rete” diverse altre professioni artigiane, diventando un significativo volano per l’occupazione. “Se in Italia anche le altre Regioni avessero applicato un “piano casa” efficiente ci sarebbe stato un buon impulso anche per l’economia”. Una legge, quindi, con norme semplici e utili e burocrazia a costo zero, che va riconfermata. Nel nuovo testo all’esame del consiglio regionale è stata introdotta, tra l’altro, attenzione per il rischio idraulico, quello sismico e gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.  
   
   
MILANO: SCUOLE, STRADE E GALLERIA: GIUNTA APPROVA OPERE PER 98 MILIONI DI EURO INVESTIMENTO IMPORTANTE A FAVORE DELLA CITTÀ, DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E DEGLI ARTIGIANI  
 
Milano, 19 novembre 2013 - La Giunta comunale ha approvato 15 delibere riguardanti progetti definivi inseriti nel Piano Triennale delle opere pubbliche 2013 per un importo complessivo di 98 milioni di euro, di cui 89 destinati alla devoluzione di mutui. Le opere riguardano la bonifica dell’amianto nelle scuole, la manutenzione delle strade e dei cimiteri, la riqualificazione dei centri per anziani, degli impianti negli stabili comunali e demaniali e della Galleria Vittorio Emanuele. “E’ un passo importante perché ci consente di chiedere il mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare queste opere. Il Piano Triennale delle Opere pubbliche 2013 del Comune è il più consistente d’Italia e prevede la realizzazione di interventi per 260 milioni di euro: è un investimento importante a favore della città, delle piccole e medie imprese e degli artigiani”, dichiara l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza. In particolare 9 delibere prevedono la messa in sicurezza e la bonifica dell’amianto in 121 istituti scolastici cittadini e in 28 centri socio-assistenziali per anziani, per una spesa complessiva di 22,5 milioni di euro. Una delibera è per la manutenzione dei cimiteri per i quali sono stanziati 3,5 milioni di euro. Allo stesso modo la giunta ha approvato due provvedimenti per la manutenzione negli stabili demaniali ( 23 milioni di euro) mentre per gli impianti negli stabili comunali il fondo è di 2 milioni. C’è, inoltre, un’altra delibera da 2 milioni per la manutenzione della Galleria Vittorio Emanuele dedicati, in particolare, al restauro dell’arco di ingresso. Infine due delibere per la risistemazione delle strade per complessivi 45 milioni, di cui 15 destinati a interventi di riqualificazione della viabilità in vista di Expo 2015.  
   
   
VALORIZZARE IL PATRIMONIO DELLA REGIONE LAZIO, PER RECUPERARE RISORSE E RIDURRE GLI SPRECHI  
 
Roma, 19 novembre 2013 - La Regione avvia lo studio del proprio patrimonio immobiliare, grazie a un accordo con l´agenzia del Demanio. L’amministrazione, infatti, è proprietaria di 12.973 terreni, con il 30% dei beni concentrato a Roma e di 1.559 fabbricati. Si tratta di case, palazzi o ex fabbriche, che spesso rappresentano un costo invece di generare reddito per le casse dell’ente. Ora la Regione ha avviato un censimento del proprio patrimonio, per classificare correttamente le proprietà e capire quali possono essere vendute, quali usate per ospitare gli uffici e quali potranno essere affidati per attività di carattere sociale o culturale. L’obiettivo? Valorizzare questi beni, ridurre gli sprechi e, con le risorse recuperate, alleggerire il carico fiscale sui cittadini. “Una grande scommessa per il Lazio”, ha sottolineato l’assessore al Bilancio Alessandra Sartore. “Questo patrimonio – ha detto – deve diventare redditizio”. Perché, come ha ricordato il presidente, Nicola Zingaretti, questi beni sono “di tutti i cittadini ed era un crimine lasciarli nelle condizioni in cui li abbiamo trovato". Zingaretti ha poi fatto un esempio, che rende ancora più evidente l’importanza di questo accordo. “Nel corso del tempo – ha spiegato - molte società della Regione hanno preso in affitto uffici dai privati, malgrado la Regione stessa avesse dei patrimoni pubblici e di proprietà vuoti. Questo è intollerabile e noi vogliamo cancellare questa follia”.  
   
   
SVILUPPO ECONOMICO E VERDE, 1.4 MILIONI PER IL SISTEMA DELLE VILLE E DEI GIARDINI DEL PONENTE LIGURE  
 
Genova, 19 novembre 2013 - Un milione e 440 mila euro per cinque interventi di recupero e valorizzazione del sistema delle ville e dei giardini del Ponente ligure. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli. Risorse che si vanno ad aggiungere a un precedente finanziamento di 841.000 euro per un investimento complessivo di 2.281.496 euro. L´ammontare globale dei finanziamento serve a finanziare una parte della proposta presentata dalla Provincia di Imperia nel 2009 che era stata finanziata inizialmente con i fondi europei di sviluppo regionale. "Con questi finanziamenti – spiega l´assessore Guccinelli – sarà così possibile completare tutto l´intervento che presuppone un investimento totale di 2,8 milioni di euro, grazie anche al cofinanziamento degli enti locali, che consentiranno di portare a termine iniziative strategiche, non solo dal punto di vista culturale e botanico, ma anche dello sviluppo economico di questa porzione di territorio ligure". I finanziamenti stanziati oggi dalla Giunta a valere sui fondi Fesr saranno destinati a cinque progetti. Il recupero e la valorizzazione, nel Comune di Bordighera, dello storico complesso a verde costituito dal palmeto e dal giardino realizzati a fine ´800 dal famoso giardiniere tedesco Ludwig Winter e del percorso pedonale, lungo l´antico canale coperto, che collega il complesso al vicino vallone del Sasso, individuato dal Winter a sede di studi di acclimatazione di piante esotiche, proprio per le condizioni climatiche particolarmente favorevoli (investimento complessivo di 1.264 mln di euro). Il completamento del percorso museale di Villa Nobel a Imperia, da parte della Provincia (investimento complessivo di 250mila euro). Avvio del recupero della settecentesca Villa Curlo da parte del Comune di Taggia, per destinarla a funzioni culturali e museali (primo lotto di 300mila euro). Recupero di antichi percorsi rurali all´interno dei Giardini Hanbury in località La Mortola di Ventimiglia attraverso un intervento proposto dall´Università di Genova, per ampliare l´area di fruizione del parco (investimento di 150mila euro). Recupero delle palazzine Pedriali e Winter di Villa Ormond di Sanremo per realizzare al loro interno un centro di valorizzazione e diffusione della cultura floro-vivaistica della Riviera di ponente ad opera del Comune di Sanremo (costo complessivo 835mila euro). L´opera di coordinamento e di monitoraggio degli interventi verrà effettuata dalla provincia di Imperia.  
   
   
TORINO - EDILIZIA: OPERATORI INTERNAZIONALI IN PIEMONTE A RESTRUCTURA  
 
Torino, 19 novembre 2013 - Iraq, Marocco, Turchia, Brasile e Canada: sono i Paesi di provenienza di 15 operatori, a Torino dal 20 al 22 novembre, che incontreranno circa 40 imprese di eccellenza piemontesi dell’edilizia in occasione di Restructura, salone dedicato alla riqualificazione, al recupero e alla ristrutturazione (21-24 novembre). L’iniziativa rientra in due Progetti Integrati di Filiera (Pif): “Design Building Living" e “Infrastructure e & Logistics”, gestiti dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) su incarico di Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte e Cdc di Torino, Novara, Cuneo, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, Alessandria. “L’invito alle società straniere, interessate ad acquisire prodotti, servizi e tecnologie per l’edilizia, rappresenta una novità per Restructura che quest’anno avrà quindi un’impronta internazionale – commenta Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte - E’ questo un altro esempio della capacità e dell’importanza di ampliare i confini degli eventi organizzati sul nostro territorio”. “La delegazione di operatori stranieri è composta da soggetti privati e pubblici provenienti da Paesi selezionati sulla base delle maggiori opportunità che presentano rispetto alle competenze piemontesi – spiega Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte - Il nostro piano di azione si sta focalizzando con interesse, ad esempio, sul Kurdistan Iracheno, che in questa occasione sarà rappresentato da 7 imprese. Il Paese infatti ha avviato una vasta opera di ricostruzione che investirà molteplici settori”. “Il Marocco è un altro mercato interessante e siamo particolarmente lieti di poter ospitare Mks Agence, l’ordine marocchino degli architetti, che si occupa di materiali per l’edilizia per edifici di livello medio-alto e relative attrezzature – aggiunge Alessandro Barberis, presidente della Cdc di Torino - Il Marocco resta comunque al centro di numerose iniziative promozionali del know how piemontese. Fin dal 2005, infatti, con l’apertura del desk a Casablanca, presidiamo questo Paese che presenta opportunità interessanti per numerosi settori oltre a quello dell’edilizia”. “Anche la Turchia è impegnata in un massiccio programma di sviluppo infrastrutturale, che spazia dalla costruzione di porti e aeroporti, a quella di strade, ponti, ferrovie e alla realizzazione di poli ospedalieri e scolastici – dice Giuseppe Donato, presidente di Ceipiemonte - La presenza a Torino di Toki, ente del governo turco che si occupa della pianificazione e dello sviluppo urbano di tutto il Paese, rappresenta quindi un’opportunità di estremo interesse. La sua visita ha come scopo proprio quello di incontrare gli enti locali che hanno pianificato e contribuito allo sviluppo urbano”.  
   
   
ATER FVG: RIFORMA AGGIUNGE 70MILA €/ANNO DI RISPARMI  
 
Trieste, 19 novembre 2013 - "La strada dei risparmi dei costi di amministrazione dell´Ater è ormai avviata e la Regione non intende tornare indietro: dopo il taglio ai compensi dei direttori, che ha comportato un risparmio di ben 500.000 euro annui, vogliamo dare un segnale ancora più forte nella riduzione dei costi della politica". Così l´assessore Mariagrazia Santoro commenta i dati sulla riforma presentati dal presidente dell´Ater Claudio Serafini. "Costituiremo un unico organismo di revisione per le cinque Ater e al posto di un Consiglio di Amministrazione composto da 10 persone, arriveremo a 5 amministratori unici, passando da 25 "poltrone" a 8. Il tutto risparmiando 70.000 euro all´anno rispetto a quella che continua ad essere impropriamente chiamata "riforma" Tondo-riccardi", ovvero, in realtà, un emendamento notturno alle legge finanziaria". "Chiarito quindi che tutti i risparmi già previsti sono confermati ed incrementati - prosegue Santoro - ricordo che la numerosità dell´attuale Cda è stata oggetto di censura da parte della Corte dei Conti nel giudizio di parificazione del bilancio regionale. Trovo inoltre quanto meno contraddittorio dire che non si deve guardare ai campanili, quando fissare la sede legale e il direttore a Udine e mettere il presidente a Trieste non era altro che un modo per accontentare un po´ tutti e per non scontentare nessuno". "Per la prima volta parliamo del problema casa nel suo complesso e non solo dal punto di vista delle "poltrone" e dei vertici, come è stato fatto alla fine del 2012, bensì dal punto di vista dei servizi e della loro qualità, tanto che la nostra riforma segue una fase di concertazione con sindacati e condivisione con le commissioni consiliari competenti. Nei prossimi 18 mesi i servizi delle varie Ater saranno concretamente messi a sistema e resi omogenei con l´obiettivo di soddisfare le nuove esigenze abitative dei cittadini e non di fare piccole operazioni di maquillage ad uso e consumo di facili proclami che ammiccano ad appartenenze politiche. Per la nostra Giunta contano i fatti e dopo la riduzione dei compensi dei direttori, passeremo a quella degli amministratori delle Ater e alla riduzione generale dei costi senza far perdere qualità ai servizi".  
   
   
HOUSING SOCIALE PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA ABITATIVA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 19 novembre 2013 - Riflettori accesi al Convento dell’Annunziata di Ascoli Piceno dove si svolge il convegno nazionale “Ricerche per la rigenerazione sostenibile dell’edilizia residenziale sociale”, organizzato dalla scuola di Architettura dell’Università di Camerino e dalla Società italiana tecnologia dell’architettura. Due giorni di full immersion ad una platea di architetti e tecnici del settore per approfondire le ricerche in atto, in grado di innovare il settore e dare possibili risposte alle attuali emergenze abitative. Il vicepresidente della Regione Marche e assessore all’Edilizia pubblica, Antonio Canzian ha concluso i lavori del convegno ponendo l’accento sulla rigenerazione sostenibile in materia di edilizia residenziale sociale. “Occorre – ha detto Canzian – dopo la soppressione della Gescal avvenuta nel ’98, avere un canale dedicato di finanziamento per il settore. Da qualche anno le politiche nazionali e regionali si sono mosse nel massimo coinvolgimento dei capitali privati negli interventi di housing sociale. Inoltre, vi è un’alta selettività degli interventi da finanziare con una preferenza nella riqualificazione urbana rispetto alle nuove costruzioni, cercando di utilizzare la leva fiscale per incentivare sempre più l’housing sociale. Per la Regione Marche la casa è una priorità. In questi anni sono stati co-finanziati con fondi regionali tutti i programmi straordinari messi in campo dal Governo centrale. Risale al 2006 l’istituzione dell’Osservatorio regionale della condizione abitativa, che di recente la giunta regionale ha deciso di implementare mediante l’acquisizione dei dati sul patrimonio pubblico comunale inutilizzato, sulla consistenza delle aree di espansione, sul patrimonio Erap da migliorare sotto il profilo energetico. Sempre nell’ambito dell’Osservatorio stiamo raccogliendo i dati sull’invenduto privato di cooperative e imprese”. “Nel prossimo anno – ha concluso il vicepresidente – sarà attivato il Fondo regionale di garanzia a sostegno dei mutui prima casa, per sostenere i prestiti per sanare la morosità incolpevole e sopportare i prestiti per la rigenerazione energetica degli immobili residenziali. Insieme ad altre Regioni ci siamo attivati presso la Presidenza del Consiglio affinché verifichi la possibilità di utilizzare le risorse europee del Fondo di coesione, disponibili per il prossimo ciclo di programmazione 2014-2020 anche per il settore Erp fino ad oggi escluso”. Durante i lavori del convegno si è focalizzata l’attenzione sull’attività di ricerca di un numeroso gruppo di ricercatori dell’area della tecnologia dell’architettura di diverse Università italiane in grado di contribuire a qualificare vaste aree del nostro Paese rilanciando il settore delle costruzioni. Il dito è stato puntato sulla rigenerazione urbana ed ambientale dei quartieri di edilizia residenziale pubblica realizzati tra gli anni ’50 e ‘80. Un patrimonio enorme che oggi è caratterizzato da un tessuto obsoleto eppure di vitale importanza per il futuro di un’ampia fascia di popolazione che manifesta condizioni di disagio economico e sociale. La ricerca ha evidenziato nuove strategie progettuali e nuove metodologie che trasformano le vechie costruzioni con l’obiettivo di limitare l’impiego di materiali riciclando laddove possibile materiali esistenti che limitino anche l’impatto ambientale, salvaguardando i luoghi delle comunità insediate.  
   
   
LIGURIA, URBANISTICA, VIA AL RECUPERO DEL BORGO ANTICO DI BALESTRINO APPROVATO IN GIUNTA LIGURE IL PIANO DI RECUPERO DEL BORGO  
 
Genova, 19 novembre 2013 - Dopo 50 anni di abbandono potrà finalmente partire il recupero del borgo antico di Balestrino, nell´entroterra savonese a sette chilometri dal mare, in una zona compresa tra Loano e le grotte di Toirano. La Giunta regionale ha approvato oggi, su proposta dell´assessore all´urbanistica, Gabriele Cascino, il piano di recupero presentato dal Comune di Balestrino e oggetto di un accordo siglato tra Regione, Comune e Soprintendenza risalente al 2004. Dopo una lunga istruttoria si definiscono così le linee guida per intervenire nel borgo, sia attraverso la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria, per l´allacciamento alle reti pubbliche, sia attraverso gli interventi di restauro, ristrutturazione degli edifici sulla base di una normativa dettagliata. "Il piano di recupero – spiega l´assessore Cascino – prevede il mantenimento delle volumetrie degli edifici esistenti e l´utilizzo di tecniche e materiali idonei per portare a compimento il restauro del paese". La Regione Liguria nel 1999 aveva stanziato 500.000 euro dei fondi per l´edilizia sovvenzionata a favore di Balestrino, per opere di messa in sicurezza e attività di indagine geotecnica. "Una parte di queste risorse residue - continua Cascino - potranno servire anche a dare il via alle opere di urbanizzazione e di realizzazione delle utenze al servizio del paese che verranno realizzate dal Comune". Si calcola che gli abitanti che si potranno insediare nel paese ammontano a circa 700 per un volume residenziale di 55.703 metri cubi, il 50% dei quali da ricostruire completamente, mentre il 21% solo parzialmente. All´interno del borgo saranno previste anche attività commerciali e turistiche diffuse e una centrale a biomasse per erogare i consumi necessri agli abitanti. L´operazione varrà a regime 55 milioni di euro, di cui 7 milioni provenienti dagli Enti pubblici e altri da fondi privati. L´operazione prenderà il via con la realizzazione delle utenze a opera del Comune di Balestrino che avrà 24 mesi di tempi per poter creare una società mista pubblico-privata o vagliare eventualmente altre ipotesi.  
   
   
PPTR, PUGLIA: GIUNTA APPROVA FINANZIAMENTI PER ATTUAZIONE E FORMAZIONE  
 
Bari, 19 novembre 2013 - “L’adozione del nuovo piano paesaggistico – spiega la vicepresidente e assessore all’Urbanistica - richiede che la Regione moltiplichi i suoi sforzi in due direzioni, com’è emerso in questi mesi di intenso e ravvicinato ascolto degli enti e delle comunità locali”. Per questo la Giunta Regionale in settimana ha approvato una serie di provvedimenti: - Interventi pilota di valorizzazione e riqualificazione previsti dal Pptr in attuazione di alcuni dei Progetti Territoriali di Paesaggio dello scenario strategico, finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione e destinati alle amministrazioni locali che saranno beneficiarie degli interventi, da definire tramite procedura di evidenza pubblica: La Rete Ecologica regionale, 1.000.000 euro - Il Patto città-campagna, con particolare riguardo ad azioni pilota volte a riqualificare i tessuti a bassa densità per integrarli nel paesaggio agricolo e relazionarli alla città; definire i margini urbani e i confini dell’urbanizzazione; contrastare il consumo di suolo; dare forma e funzioni urbane ai tessuti discontinui, € 18.000.000 euro. La valorizzazione integrata dei paesaggi costieri, con particolare riguardo ad azioni pilota volte a riqualificare i paesaggi costieri ad alta valenza naturalistica: 30.000.000 euro. - Interventi e progetti di valorizzazione integrata dei paesaggi costieri che erano stati avviati a seguito di avviso pubblico del 23 aprile 2013, prevedendo una somma non superiore a 1.000.000 euro destinata alla progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione e 400.000 euro al finanziamento di concorsi di progettazione - Redazione di uno Studio di fattibilità per la realizzazione di parchi multifunzionali di valorizzazione nell’ambito del progetto territoriale per il paesaggio Patto città-campagna, destinato a Comuni singoli o associati, tramite redazione di protocollo di intesa con la Regione: 26.000 euro Formazione - Si prevede un articolato percorso di formazione e accompagnamento sull’attuazione del Pptr, dedicato ai responsabili dei procedimenti di rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e ai membri Commissioni Locali del Paesaggio: 50.000 euro. Accessibilità e comunicazione del piano - Si prevede l’aggiornamento del sito web dedicato al piano sia dal punto di vista della piattaforma utilizzata sia da quello dei contenuti per migliorarne funzionalità, stabilità e sicurezza; il miglioramento della navigazione e l’accesso al sito web anche per dispositivi “mobili” quali tablet e smartphone in aggiunta ai computer tradizionali; l’integrazione di caratteristiche più divulgative al fine di dare rilevanza ad aspetti diversi a seconda dei profili di utenti (operatori economici, tecnici, amministratori, semplici cittadini, ecc), con contenuti specifici appositamente pensati anche per la diffusione attraverso i social network (minifilmati, interviste, spot video, consultazione cartografica facilitata, ecc) e per la attivazione di un sistema web per consentire un facile inoltro di segnalazioni e di quesiti inerenti il Pptr e di una sezione di Faq tematiche: 38.000 euro. “La prima direzione degli interventi – prosegue la Barbanente - è quella della formazione, per far penetrare la nuova filosofia e le nuove disposizioni negli uffici tecnici comunali e nelle commissioni di paesaggio per un’attuazione non burocratica ma dinamica e consapevole dei valori del paesaggio e capace di esaltarne le qualità mediante gli interventi di trasformazione assentiti. “La seconda direzione – conclude - è quella della promozione di progetti pilota capaci di “mostrare dal vivo” come si può tradurre in pratica la visione progettuale del piano attraverso azioni di tutela, valorizzazione, riqualificazione e riprogettazione dei paesaggi della Puglia per metterli in valore in forme durevoli e sostenibili”.  
   
   
PUGLIA: GIORNATE AIAPP SU PAESAGGIO E GIARDINI STORICI  
 
Bari, 19 novembre 2013 - La vicepresidente ed assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente ha presentato alla stampa le due giornate, organizzate dall’Associazione dell’Architettura Italiana del Paesaggio e con l’Ordine pugliese degli Architetti Paesaggisti pianificatori e conservatori, per il 21 ed il 29 novembre prossimi. “ Siamo assolutamente convinti- ha detto la Vicepresidente della Regione Puglia – che potenziando questa speciale alleanza con gli Ordini professionali e le Associazioni dei liberi professionisti specialisti nella materia, sia possibile incidere innanzitutto nel modo di intendere il Paesaggio che non può più limitarsi ad essere quello piuttosto statico delle belle immagini fotografiche: il Paesaggio è tutto ciò che ci circonda e che cambia e si trasforma insieme con le esigenze umane, in un rapporto simbiotico inalienabile. Occorre quindi imparare a pensare ed a progettare declinando temi diversi dall’ espansione urbana e che parlino invece di rigenerazione e riqualificazione. Obiettivi che la Regione Puglia si è posta, già nel 2008 fornendo a questa trasformazione una piattaforma normativa sulla quale muoversi. Cinque anni sono pochi perché possa cambiare una mentalità ma proprio questo è il compito che noi ci siamo dati e che solo agendo come “ sistema” possiamo avvicinare.(...) Alla vicepresidente Barbanente erano precedentemente giunti i ringraziamenti per la disponibilità dimostrata da parte della Presidente dell’Aiap pugliese, Tiziana Lettere, di Massimo Crusi, presidente regionale degli Ordini degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Regione Puglia e di Francesco Tarantino, Segreterio dell’ Aiapp. Di seguito, il dettaglio delle due giornate di studio . La prima, organizzata per il 21 novembre si svolgerà a Maglie, presso il Museo Alca–sala Etnografica F.santini- e verterà su “La pianificazione paesaggistica: strumenti, obiettivi, progetti e partecipazione sociale”. La giornata è organizzata in collaborazione con la federazione regionale degli ordini degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Regione Puglia, la Federazione regionale degli ordini dei dottori agronomi e forestali della Regione Puglia e l’ Ordine dei geologi della Regione Puglia. Insieme ad esperti di fama nazionale ed internazionale, Aiapp dedicherà un’attenzione particolare all’Architettura del Paesaggio e ai principi fondamentali che dovrebbero guidare le trasformazioni del nostro territorio, in un momento, come quello attuale, che vede la nostra regione coinvolta in prima linea in materia di tutela del Paesaggio. Un approfondimento disciplinare, rivolto in particolare ai tecnici che a vario titolo si occupano del territorio e delle trasformazioni dei suoi paesaggi, fortemente voluto da Aiapp, all’insegna della disciplina che si occupa dell’analisi, della progettazione e della gestione degli spazi aperti, dal giardino, al parco, al paesaggio: l’Architettura del Paesaggio. Si parlerà di Paesaggio nella sua accezione più ampia, grazie al prezioso contributo di uno dei nomi più illustri dell’Architettura del Paesaggio in Italia, la Prof.ssa Annalisa Maniglio Calcagno, professore emerito in architettura del paesaggio Università di Genova, socio onorario Aiapp, e con la partecipazione di esperti del settore coinvolti in prima persona nella redazione del Piano Paesaggistico Territoriale de lla Regione Puglia come il Prof. Alberto Magnaghi architetto, professore di pianificazione territoriale Università di Firenze –coordinatore scientifico del piano paesaggistico territoriale (Pptr) della Regione Puglia e l’arch. Mariavaleria Mininni architetto, professore Dicem dipartimento delle colture europee e del Mediterraneo Matera Unibascoordinatrice segreteria tecnica Pptr, al fine di comprendere fino in fondo i principi che hanno guidato la redazione di uno strumento di pianificazione di fondamentale importanza strategica come, appunto, il Piano Paesaggistico. La giornata si concluderà con l’intervento dell’Assessore Regionale alla qualità del territorio Angela Barbanente non prima di aver discusso di due strumenti di pianificazione urbanistica a livello locale del nostro territorio, attualmente in fase di redazione, al fine di indagare i rapporti degli stessi con il Pptr della nostra regione. Programma La seconda giornata, si svolgerà il 29 novembre presso il Convitto Palmieri, Piazzetta Carducci, a Lecce verterà su “Paesaggi, Giardini, Archeologie” argomento al quale l’Aiapp ha dedicato il2013, realizzando una serie di iniziative per una lettura inconsueta e interdisciplinare di parchi e aree archeologiche, siti industriali e minerari dismessi, paesaggi produttivi abbandonati e in trasformazione. Dopo il buon risultato raggiunto in occasione delle giornate nazionali di Giardini e Paesaggi aperti , che offrivano una lettura “dalla parte del paesaggio”, di numerosi siti archeologici, dai reperti archeologici romani, alle testimonianze della Grande Guerra, dall’archeologia industriale ai percorsi lungo le linee ferroviarie dismesse, Aiapp Puglia presenta la giornata di studio Paesaggi, giardini, archeologie. In compagnia di esperti e studiosi di fama nazionale ed internazionale verrà dedicata particolare attenzione ad uno degli ambiti più affascinanti dell’Architettura del Paesaggio, il Giardino Storico, indagando, in particolare, il rapporto di questi straordinari luoghi con l’archeologia. Attraverso gli interventi degli studiosi coinvolti, provenienti dalle più prestigiose Università italiane (Firenze, Venezia, Roma), si parlerà di rovine e finte rovine nei giardini storici, dell’indagine archeologica nel recupero dei giardini, dell’importanza della componente vegetale nel progetto del giardino e del parco archeologico, del restauro dei ruderi nei giardini, ecc. Accanto agli affascinanti esempi in Italia e altrove, si parlerà anche di giardini, parchi e archeologia nel nostro territorio grazie al coinvolgimento, Prof. Vincenzo Cazzato, e di altri professionisti e cultori della materia che animeranno la seconda parte della giornata di studio. Ad arricchire l’evento, la Mostra Paesaggi e Archeologie, che presenta una selezione di piani e progetti di spazi aperti legati al tema archeologico (parchi ed aree archeologiche, siti industriali e minerari dismessi, paesaggi produttivi abbandonati e in trasformazione), accanto ad una serie di strumenti operativi e strategie gestionali per il confronto con i paesaggi archeologici. I contributi proposti affrontano questioni molto diverse per impostazione e approccio: trattazioni teoriche, ricerche, riflessioni culturali e progetti in vari stadi di approfondimento e realizzazione. Alcuni riguardano la tutela, la valorizzazione e la conservazione, altri la lettura e restituzione leggibile delle strutture, altri ancora il restauro, ripristino o riuso oppure il ridisegno e la progettazione in presenza di strutture archeologiche. Il tema è affascinante, gli ambiti territoriali coinvolti sono assai diversificati, le metodologie di studio e di lavoro sono molteplici con delle scale di intervento che vanno dalla “tessera” paesaggistica alle connessioni territoriali e trattano aspetti parziali o complessivi del rapporto tra paesaggi e archeologie.  
   
   
TUTELA TERRITORIO: IN FVG 56 SIC DIVENTANO ZSC  
 
Trieste, 19 novembre 2013 - Sono 56 i Siti di interesse comunitario (Sic) del Friuli Venezia Giulia diventati Zone speciali di conservazione (Zsc). Il Friuli Venezia Giulia è la terza Regione italiana ad avere completato l´iter previsto ed a ottenere questo risultato e la designazione conferma che i 4 piani di gestione e le misure di conservazione sito sono stati valutati soddisfacenti e adeguati al perseguimento della conservazione della biodiversità in sede nazionale. Per 24 Sic della regione alpina e 28 di quella continentale sono in vigore, dalla scorsa primavera, misure di conservazione sito specifiche e suddivise per habitat, per specie e per sistemi trasversali. Per la Val Cavanata, il Banco Mula di Muggia, le Risorgive dello Stella, la Palude Selvote e le Paludi di Gonars sono già attivi altrettanti piani di gestione, mentre sono ancora privi di misure di tutela i 3 siti marini di più recente istituzione. Grazie all´intesa ufficiale con il ministero sulle misure necessarie alla gestione dei siti prima e la designazione a Zsc poi (il decreto del ministro dell´Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 8 novembre), è stato così compiuto il secondo passo previsto per la completa istituzione della "Rete di tutela della biodiversità". L´entrata in vigore di misure specifiche di conservazione sito ha inoltre consentito di accedere ai finanziamenti della programmazione europea e di evitare procedure di infrazione, perché l´attuazione della direttiva Habitat è divenuta indispensabile all´accesso alla programmazione 2014-2020, attualmente in corso di definizione. Poiché il finanziamento della Rete è trasversale ai vari programmi, la Regione si doterà ora di un quadro di priorità (Prioritised Action Framework - Paf) che consentirà la verifica della coerenza delle scelte proposte al finanziamento. La "Rete europea Natura 2000 per la tutela della biodiversità" ha per obiettivo la protezione delle specie e degli habitat di interesse comunitario presenti nei diversi siti. Una volta entrata a regime, la Rete sarà formata da Zone speciali di conservazione (Zsc), a tutela di habitat, flora e fauna, e da Zone di protezione speciale (Zps) a tutela dell´avifauna. La Rete Natura 2000 del Friuli Venezia Giulia si compone oggi di sette Zone di protezione speciale (Zps), di cui tre sovrapposte ad altrettante Zone speciali di conservazione (Zsc), in un contesto complessivo di 56 Zsc, 1 Sic e 2 Siti di importanza comunitaria proposti (pSic); l´insieme dei siti interessa circa il 18 per cento del territorio.  
   
   
BURLANDO: “VILLA SAULI PODESTÀ ESEMPIO IMPORTANTE DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE DEL PONENTE GENOVESE”  
 
Genova, 19 novembre 2013 - "Villa Sauli è una della grandi ville del ponente per cui si è concluso un importante lavoro di recupero, sostenuto dalla Provincia con un cofinanziamento della Regione, nell´ambito di tanti interventi mirati a recuperare le ville del genovesato, dentro un progetto ancora più ampio di recupero di beni culturali che ha toccato 100 opere. È un intervento realizzato usando bene i fondi europei: un esempio molto importante di recupero e riqualificazione di un’area significativa come quella del ponente genovese". Lo ha detto oggi il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando l´intervento di valorizzazione di villa Sauli Podestà a Genova Prà alla presenza degli assessori Angelo Berlangieri, Renzo Guccinelli, del presidente del municipio Ponente Mauro Avvenente e del dirigente del servizio progettazione della Provincia di Genova, Gianni Marchini. "Sono 11 gli interventi presentati dallo scorso mese di settembre – ha continuato Burlando parlando delle presentazioni settimanali di opere che si sono concluse – per un importo di lavori che supera i 70 milioni. Sono tutte opere che si concluderanno da qui a febbraio 2014. Successivamente inizieremo a presentare lavori che iniziamo ma che si concluderanno dopo la fine del mio mandato". Iniziato a fine maggio 2009, l´intervento di recupero e risanamento conservativo di villa Sauli Podestà si concluderà entro il prossimo dicembre e verrà inaugurato il 22 gennaio 2014. I lavori, costati 4 milioni e 652 mila euro, sono stati commissionati dalla Provincia di Genova e finanziati con 3 milione e 932 mila euro da fondi della Provincia di Genova e 720 mila euro da fondi Por Fesr Asse 4.1. L´intervento è stato finalizzato al recupero e al risanamento conservativo della antica villa di Prà, risalente al Xvii secolo, per riqualificarla dal punto di vista funzionale e per adattare le dependance laterali a nuove destinazioni d´uso. I lavori hanno riguardato la messa in sicurezza del corpo centrale della villa, il rifacimento della copertura, l´esecuzione di interventi di conservazione e consolidamento della volta del salone centrale, il rifacimento dei solai interpiano nelle zone destinate agli archivi, all´ascensore e ai servizi igienici. Inoltre è stata eseguita la demolizione dei solai del piano terra per ricavare un´intercapedine sotto il pavimento, escludendo la cappella che è stata mantenuta e ristrutturata integralmente. Si sono anche effettuati il recupero del camino storico e degli affreschi presenti in tutto il complesso e la demolizione e la ricostruzione dei nuovi volumi laterali, destinati a ospitare, a ponente, il laboratorio del centro servizi "Parco del basilico" e, a levante, un auditorium. I lavori hanno avuto l´obiettivo di permettere l´inserimento nella villa delle nuove funzioni di centro per l´impiego del Ponente genovese e di "Parco del basilico", istituito dalla provincia di Genova a tutela e sostegno del tipico prodotto ligure e di chi lo coltiva nel pieno della zona di tradizionale produzione. I lavori edili sono terminati nel novembre 2012 e le attività tecniche connesse (collaudi, ecc.) a luglio 2013. Il restante periodo del 2013 è stato dedicato agli allestimenti degli spazi recuperati.  
   
   
ACC, INCONTRO AL MISE: MASSIMO IMPEGNO PER SOLUZIONE POSITIVA IL CONFRONTO CON BANCHE E A.S. PROSEGUIRA’ NEI PROSSIMI GIORNI  
 
Roma, 19 novembre 2013- Presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si sono incontrati  ierii rappresentanti degli istituti di credito coinvolti nell´insolvenza di Acc Compressors s.P.a. E quelli della procedura di Amministrazione Straordinaria. Ha partecipato alla riunione anche la Regione Veneto, con l´assessore al lavoro. Durante la riunione, è stata riconfermata l´intenzione reciproca di esplorare tutti i percorsi che possano condurre al reperimento e all´erogazione del supporto finanziario indispensabile per la continuità produttiva dello stabilimento di Mel e, nell´ambito della procedura di amministrazione straordinaria in corso, alla sua successiva cessione a un partner internazionale di primario rilievo, consentendo così di difendere e valorizzare un patrimonio industriale rilevante per l´economia del Nordest e, insieme, di proteggere le ragioni dei creditori colpiti dall´insolvenza della vecchia gestione. Si è in particolare convenuto di proseguire, attraverso un confronto tecnico ininterrotto, lungo tre traiettorie operative, preso atto che talune ipotesi recentemente esplorate, come quella dell´articolazione di un nuovo soggetto giuridico, non hanno potuto trovare riscontro nella prassi regolatoria comunitaria: la significativa accelerazione del processo di vendita, con l´orizzonte di una cessione remunerativa e capace di rassodare le prospettive industriali e sociali di Acc nella primavera 2014; la prosecuzione dell´iter avviato presso l´Unione Europea, finalizzato a conseguire l´autorizzazione all´aiuto di Stato sotto forma di garanzia per i crediti utilizzati per il rilancio produttivo; la messa a disposizione di forme urgenti di sostegno finanziario a brevissimo termine, utilizzabili per pagare i salari dei lavoratori e le forniture di materia prima e di componentistica. Le parti, già impegnate in una fittissima serie di verifiche tecniche e gestionali, si ritroveranno formalmente nei prossimi giorni, sempre sotto la sorveglianza del Ministero. In questa prospettiva, esse condividono l´opportunità di un lavoro solerte e discreto, certe che ciò ulteriormente rafforzerà le opportunità di successo del confronto tra loro.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, BOOM DEL SURPLUS EXTRA-UE: L’ITALIA FA PIú DEI DUE TERZI DELL’ATTIVO COMMERCIALE AL DI FUORI DELL’UNIONE EUROPEA  
 
Roma, 19 novembre 2013 – Nel periodo di massima sopravvalutazione dell’euro, l’export italiano tiene e consolida le posizioni nei Paesi Extra-ue: fatto 100 il saldo positivo della bilancia commerciale, il surplus su questi mercati è superiore di un quarto a quello verso i Paesi Ue (63% negli ultimi tre mesi contro il 38%), con un contributo in aumento di quasi tre volte rispetto a quello dello stesso periodo 2012 (pari al 23%). Si consolidano le posizioni su mercati tradizionali, come gli Stati Uniti, con un attivo nei primi nove mesi dell’anno di 11 miliardi di euro, quasi equivalente a quello registrato nell’Area Extra-ue; mentre guadagniamo posizioni nei Paesi Mercosur e in Cina, con incrementi delle vendite pari rispettivamente al 16,6% e al 10,5%. “Questi dati testimoniano ancora una volta come il vero traino del Pil sia rappresentato dalla domanda estera proveniente dai Paesi Extra-ue. Per rafforzare questi risultati, in un periodo di forte apprezzamento dell’euro, le imprese, pur di tenere i mercati, stanno limando i margini di prezzo, altrimenti con una moneta così forte non sarebbe possibile avere queste performance. Non è un caso infatti che le quantità di prodotti venduti segnino un incremento maggiore rispetto ai prezzi (+1,2% contro +0,9%). In questo contesto, il monito della Commissione Europea relativo alla nostra posizione sull’estero sembra dunque non tenere conto dei risultati che le nostre aziende stanno comunque mantenendo al di fuori dei confini nazionali, nonostante la crisi”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Per quanto riguarda i settori, la meccanica si conferma comparto leader nelle esportazioni, con una quota export del 18% e un attivo di 35,7 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012, a dimostrazione di come le nuove forme del Made in Italy siano apprezzate sul mercato globale.  
   
   
RECORD DI FALLIMENTI NEL VENETO. ZAIA: “AZIENDE VITTIME DI UNO STATO CHE SOFFOCA CHI VUOLE FARE IMPRESA”  
 
Venezia, 19 novembre 2013 - “E’ un doloroso primato che descrive crudamente la drammaticità della crisi che stiamo vivendo e che rappresenta un monito all’intera classe politica italiana: così non si può andare avanti”. E’ un commento pieno di amarezza quello del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ai dati Cerved che segnalano il costante aumento dei fallimenti in Italia e pongono al primo posto per trend negativo il Veneto (insieme all’Emilia Romagna), con un incremento delle procedure di chiusura aziendale del 19% nei primi nove mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2012. “Stiamo assistendo a un vero e proprio massacro del nostro sistema produttivo – aggiunge Zaia – e le politiche economiche e fiscali del Governo non sono più solo scoraggianti, sono decisamente distruttive della nostra imprenditoria. Sembra quasi che la logica devastante che ispira le scelte dei palazzi romani, al motto ‘muoia Sansone con tutti i Filistei’, sia quella di trascinare nel baratro anche quelle realtà economiche che hanno tenuto in piedi l’Italia in questi anni, quelle che con la loro capacità produttiva, con la loro virtuosità, sono state costrette a sopperire ai malanni combinati dalle aree dove imperano sperperi e rimborsi a piè di lista”. “Senza riforme strutturali, senza politiche forti e mirate a sostegno dell’economia e del lavoro – ribadisce il presidente – questo Paese affonda. Che fine ha fatto il federalismo fiscale, che obbligherebbe finalmente gli spreconi ad assumersi le proprie responsabilità? Cosa si aspetta a imporre a tutti i costi standard, che garantirebbero un risparmio di una trentina di miliardi da utilizzare per abbassare la pressione fiscale sulle imprese e un costo del lavoro fra i più alti del mondo?”  
   
   
FINANZE FVG: AUTORIZZATE CONTROGARANZIE A OPERAZIONI DI PMI  
 
Trieste, 19 novembre 2013 - Su proposta dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, la Giunta regionale ha autorizzato il rilascio di controgaranzie a favore dei Confidi e del Fondo di garanzia istituito presso il Frie, allo scopo di ridurre il rischio legato ad operazioni già attivate a sostegno di sette piccole e medie imprese. Con questo provvedimento la Regione mette a disposizione per le controgaranzie un totale di 1.105.200 euro, che "risulta essere di grande importanza per le piccole, medie e anche microimprese, in quanto diminuisce il rischio sottostante operazioni già poste in essere a loro favore", spiega l´assessore. "Nell´attuale difficile situazione economica queste misure garantiscono una tutela alle imprese per la continuazione delle loro attività".  
   
   
MILANO - CONVEGNO SU INVESTIMENTI IN ITALIA  
 
Milano, 19 novembre 2013 - "Investimenti in Italia: la pubblica amministrazione dialoga con le imprese". Questo il titolo del convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Milano per domani, martedì 19 novembre. L´appuntamento è alle ore 9.30 a Palazzo dei Giureconsulti, in piazza dei Mercanti 2. Obiettivo dell´iniziativa: sviluppare un confronto e un dialogo concreto tra dirigenti pubblici di amministrazioni sia centrali che locali e manager d´impresa sul tema dell’attrattività del territorio e degli investimenti diretti anche esteri in Italia. L’incontro è promosso dalla Scuola Nazionale dell´Amministrazione - Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Camera di Commercio di Milano e Promos, in collaborazione con Globus et Locus, al quale parteciperanno, tra gli altri: Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di Commercio di Milano e Direttore della sua Azienda Speciale Promos per l’Internazionalizzazione; Giovanni Tria, Presidente Scuola Nazionale dell’Amministrazione; Piero Bassetti, Presidente Globus et Locus.  
   
   
TORINO - INDAGINE "L´INDUSTRIA DELLA MODA IN PIEMONTE"  
 
Torino, 19 novembre 2013 - Sono stati presentati oggi, lunedì 18 novembre 2013, presso il Centro Congressi Torino Incontra, i risultati dell’indagine “L’industria della moda in Piemonte tra creatività e innovazione” realizzata per Unioncamere Piemonte dalla società di ricerca Step srl e dal Centro Studi Css-ebla. Lo studio fotografa lo stato dell’arte della moda piemontese, italiana e internazionale nel 2012, individuando i possibili asset di sviluppo del settore. Dopo i saluti del Segretario Generale di Unioncamere Piemonte Paolo Bertolino e dell’Assessore al Commercio e Artigianato della Regione Piemonte Agostino Ghiglia, Giuseppe Russo, Socio fondatore di Step Ricerche Srl, e Filippo Chiesa, Project manager di Step Ricerche Srl, hannoi illustrato i risultati dell’indagine sul sistema della moda in Piemonte. Paola Borrione, Direttore Css-ebla, e Vittorio Falletti, Ricercatore Css-ebla e membro Icom, sono poi intervenuti su “Moda e creatività in Piemonte”. A seguire, hanno preso parte alla tavola rotonda moderata da Filomena Greco, giornalista de Il Sole 24 Ore: l’imprenditore Carlo Callieri; Giuseppe Miroglio, Presidente Gruppo Miroglio; Michelangelo Pistoletto, Direttore artistico della Fondazione Pistoletto; Pegi Limone, Presidente Associazione Mat – Moda d’Autore Torino. Le conclusioni saranno affidate ad Andrea Fortolan, Presidente della Camera di Commercio di Biella. “L’industria della moda non può prescindere da una territorio ricco di creatività, eccellenze e cultura come il nostro. Per questo occorre che tutti gli attori pubblici e il Sistema Camerale in primis, si impegnino per venire incontro alle esigenze delle aziende del settore. Occorre soprattutto sostenere quelle imprese che si affacciano o vogliono consolidare la propria presenza sui mercati esteri, vero motore dell’attuale economia, e mettere in atto strategie di marketing territoriale in grado di costruire quell’identità collettiva e quella reputazione internazionale che ancora mancano alla nostra filiera della moda” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. Il contesto nazionale e regionale - L’italia è uno dei Paesi di maggior rilievo al mondo per la concezione e realizzazione di capi, tessuti, scarpe, accessori e idee legate alla moda. A livello europeo, si posiziona al primo posto precedendo Paesi come Francia, Inghilterra, Spagna e Germania. Il fatturato della filiera moda nazionale, nel 2012, si attesta fra i 60,3 e gli 83,2 miliardi di euro, a seconda che si prendano in considerazione solo produzioni tessili, abbigliamento, pelletteria e calzature, o che si allarghi l’osservazione anche alla concia, agli occhiali, all’oreficeria e alla gioielleria. Le 110.897 imprese nazionali (il 18,3% del manifatturiero) occupano 834.507 addetti (pari al 16,4% del totale del settore industriale) e sono riuscite a esportare 43 miliardi di merci e servizi, pari a circa il 12% delle esportazioni manifatturiere nazionali. In Piemonte hanno la propria sede legale 4.866 imprese legate al comparto moda, per un totale di oltre 40mila addetti. Di questi, più della metà (26mila) sono impiegati nel settore tessile. All’interno della regione vi sono alcuni distretti in cui sono concentrate specificità produttive ed eccellenze storiche: su tutti emerge quello di Biella (che comprende anche parte del vercellese), specializzato nella lavorazione della lana. Per numerosità (assoluta e relativa) degli occupati, il distretto tessile biellese si colloca al terzo posto in Italia (dopo Prato e Busto Arsizio). Altri distretti del tessile sono presenti in provincia di Novara, a Chieri e a Cocconato d’Asti. Torino vanta, invece, un’alta concentrazione di imprese legate all’abbigliamento. L´analisi sul campo - Per capire meglio le caratteristiche e le dinamiche di un settore così importante, nel mese di gennaio 2013 è stata condotta un’analisi campionaria presso le imprese regionali della moda specializzate nei 4 settori di indagine: tessile, articoli di abbigliamento, articoli in pelle e pelliccia, e design di moda per la manifattura. La selezione dei 458 intervistati ha permesso di ottenere un campione rappresentativo dei mestieri presenti nella filiera piemontese, dei territori provinciali con i loro cluster locali, delle dimensioni e delle forme giuridiche in cui sono organizzate le imprese della moda regionale. Le dimensioni medie del campione riflettono quelle della filiera: il 66,2% è rappresentato da micro imprese, il 21,6% da piccole imprese (con un massimo di 50 occupati e 10 milioni di euro di fatturato), il 10,9% da medie imprese (con un massimo di 250 occupati/50 milioni di euro di fatturato); ci sono poi 6 grandi imprese (l’1,3%), con diverse centinaia di occupati e milioni di euro di giro d’affari. Una peculiarità della filiera piemontese è quella di essere caratterizzata da solidi legami, commerciali e non, fra le imprese: circa il 70% degli intervistati ha almeno un fornitore attivo all’interno della regione. Le imprese del campione che nel corso del 2012 sono riuscite a vendere i propri prodotti o servizi all’estero sono 191, pari al 42% del campione; fra le società di capitale, la quota degli esportatori supera il 68% e fra le imprese medio-grandi quella del 70%. Su 100 euro fatturati dalla filiera piemontese, 44 provengono dall’estero. Questa percentuale sale al 53,4% se si prendono in considerazione solamente le imprese che esportano. La maggior parte delle imprese del campione ha subìto un calo del proprio fatturato nel 2012 rispetto al 2011; 102 imprese (circa 1 rispondente su 4) hanno stabilizzato i propri ricavi sugli stessi livelli del 2011, mentre 91 imprese hanno segnato una crescita, che complessivamente è stata dell’11,4%. Le risposte delle 91 imprese che riescono a crescere anche nel 2012 forniscono diverse indicazioni sui fattori che facilitano il successi produttivi e commerciali. La dimensione e la strutturazione delle società non sono fattori sufficienti, ma aiutano: il 60% di queste 91 imprese è infatti una società di capitale. I mercati maggiormente premianti sono quelli di gamma medio-alta e le piazze estere: infatti, il 61,5% di queste 91 imprese esporta; parallelamente, fra coloro che si rivolgono a un mercato medio-alto, meglio ancora se del lusso, è cresciuta 1 azienda su 3. Si rivela premiante, inoltre, la maggiore attenzione alla spesa in R&s (il 56% di questo sotto campione conduce attività formalizzate nel campo, contro il 42,8% del totale degli intervistati) e alle innovazioni come quelle relative ai materiali. Le richieste alla politica - La principale richiesta delle imprese ai decisori pubblici si concentra sulla riduzione dei costi (lo chiede il 60% degli intervistati): da quelli legati alla tassazione, anche sul lavoro, agli interessi sui debiti, ai costi dell’energia. La riduzione degli ordini e l’allungamento dei tempi di pagamento delle fatture determinano ulteriori criticità, come la mancanza di liquidità e la difficoltà di autofinanziamento, spingendo la richiesta di un più semplice accesso al credito, anche per poter investire in nuovi prodotti e processi e nella rete commerciale nazionale ed estera. Altre esigenze segnalate riguardano il supporto sui mercati internazionali e alla rete distributiva, oltre che una maggiore attenzione alla formazione. L´export del comparto moda piemontese - Nel I semestre del 2013, l’export complessivo italiano ha subìto un leggero rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2012 (-0,4%). È andata meglio al Piemonte, che ha visto una crescita del 2,1%. I prodotti della filiera moda piemontese hanno registrato una performance ancora migliore, con un export del +2,4%, sfiorando la quota di 1,6 miliardi di euro. All’interno della filiera, il comparto tessile regionale è in controtendenza (-1,4%), mentre registrano performance i prodotti legati all’abbigliamento (+7,5%) e agli articoli in pelle (+7,2%).  
   
   
FVG: SERRACCHIANI, INNOVARE SISTEMA REGIONE CON LE PMI  
 
Udine, 19 novembre 2013 - "Per accompagnare il Friuli Venezia Giulia oltre la crisi dobbiamo affrontare assieme le sfide, anche quella delle riforme". E´ un vero appello quello rivolto ieri a Udine dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, agli imprenditori delle piccole e medie imprese, in occasione della 60.Ma edizione della Premiazione del Lavoro e del Progresso economico, organizzata dalla Camera di commercio di Udine. "Il Friuli Venezia Giulia è una regione che deve crescere insieme e in sintonia con tutte le sue componenti - ha proseguito la presidente - per superare una crisi che viene da lontano. E potrà farlo mettendo in campo un coraggio di cambiare che qui non è mai mancato, valorizzando e mettendo in rete l´esperienza delle imprese che hanno creduto nell´innovazione e non hanno risentito della crisi". A dimostrazione, i risultati di eccellenza raggiunti dalle numerose imprese premiate nel corso della cerimonia svoltasi al Teatro nuovo Giovanni del capoluogo friulano. Premiazioni che, intercalate agli interventi di autorità ed esperti del mondo dell´economia, hanno dispiegato le potenzialità che il tessuto economico produttivo del territorio sa ancora esprimere. La presidente ha quindi voluto illustrare i contenuti delle riforme avviate per dare ancor maggiore credibilità e vigore al sistema Friuli Venezia Giulia, cominciando da quelle istituzionali. Perché, ha spiegato Serracchiani, "senza riforme capaci di restituire efficienza, economicità ed efficacia alla pubblica amministrazione, il cammino della ripresa potrebbe risultare più lento rispetto ad altre realtà del Paese". Serracchiani si è così soffermata sulla riforma del sistema delle Autonomie, in seno alla quale è nato il Testo unico che innova il sistema elettorale aprendo la strada alla semplificazione normativa regionale. "Assieme a quella delle istituzioni - ha aggiunto Serracchiani - serve poi ripensare l´articolazione territoriale della sanità, così come sta facendo la Regione, per individuare soluzioni che consentano di risparmiare risorse sempre meno disponibili, ma al contempo - ha concluso - assicurando ai cittadini risposte adeguate".  
   
   
“TEMPORARY NETWORK MANAGER”: PROGETTO DI RETE, PRIMA EDIZIONE  
 
Forlì-cesena, 19 novembre 2013 - Partendo dall’iniziativa “Temporary Export Manager”, arrivata con pieno successo alla quinta edizione, la Camera di Commercio di Forlì-cesena ha avviato un nuovo progetto, che, allargando gli scenari, si rivolge alle imprese che sono interessate a lavorare in rete; si tratta di “Temporary Network Manager”. L’obiettivo è quello di supportare l’aggregazione di micro e piccole imprese su programmi commerciali comuni, centrati sui mercati esteri. L’aggregazione, o rete d’imprese, può offrire una risposta ai limiti dimensionali delle nostre aziende, favorendone l’accesso all’estero e accrescendo o diversificando la gamma di prodotti e servizi offerti. Un’opportunità, quindi, che si avvale sia dell’esperienza di un “senior network manager”, che opererà in stretta collaborazione con i vertici aziendali, sia di una risorsa “junior”, che sarà inserita all’interno della rete per circa sei mesi. Al termine della fase di selezione, sono stati individuati tutti i soggetti idonei: innanzitutto l’aggregazione di imprese: la rete Co.n.eng, di recente costituita e che comprende tre imprese cesenati della metalmeccanica. Si tratta di aziende artigianali aderenti a Confartigianato Cesena, Mancini Mec Service, Meccanica 2000 e Mpc, di cui sono titolari Stefano, Alex e Marcello Mancini, Mario Picone e Loris Siboni, e Stefano Soldati, punti di forza del Gruppo giovani imprenditori Confartigianato (Alex Mancini è il presidente) che hanno creato, appunto, la rete d´impresa Co.n.eng. Gianfranco Lai, di Met Italia srl, è il senior manager, che con l’aiuto di Luca Sapignoli, di san Mauro Pascoli, laureato con lode in Economia e Gestione Aziendale, risorsa junior, pianificherà una strategia commerciale di rete, per affrontare in rete i mercati internazionali, anche attraverso la formulazione di un business plan pluriennale per le successive attività dell’aggregazione. L’iniziativa partirà a breve e tutti sono già al lavoro in questa prospettiva di apertura e ampliamento degli orizzonti. E’ chiaro che si tratta di un modello che potrà essere replicato per altre aggregazione di imprese. “La Camera di Commercio intende potenziare tali iniziative – sostiene Alberto Zambianchi, Presidente dell’Ente - cercando di replicarle nel maggior numero possibile di casi, sul territorio; siamo, infatti, consapevoli che allargare gli orizzonti e i mercati, in questo momento, sia una scelta opportuna e vincente. Dal momento, però, che c’è consapevolezza che internazionalizzare non è facile, cerchiamo di fornire risposte concrete, capaci di essere immediatamente ed efficacemente di aiuto alle imprese. Anche in questa occasione ribadisco il ruolo fondamentale che possono, e devono, giocare le Associazioni di Categoria.” “Le Reti di Imprese – dichiara Stefano Bernacci, Direttore di Confartigianato Cesena -rappresentano un fenomeno interessante che si sta diffondendo e consolidando anche nel nostro territorio e che va supportato attraverso strumenti consulenziali innovativi e flessibili. E´ sicuramente condivisibile l´idea di estendere l´esperienza positiva del Temporary Export Manager alle imprese interessate a lavorare in rete. Rappresenta una dimostrazione della voglia del territorio di accompagnare i processi di cambiamento in atto fra le imprese per rendere il sistema economico più competitivo.” “Grazie ai tre attori, Camera di Commercio, Università, Confartigianato Cesena – dichiara Alex Mancini, responsabile, con il fratello Marcello e il padre Stefano, della ditta “Mancini Mec Service”– le tre imprese della rete Co.n.eng avranno la possibilità di allargare l’attività oltre i confini nazionali, scoprendo i mercati esteri. Pensiamo, in particolare a quello europeo e alle prospettive che si aprono nel potenziare la ricerca di nuovi clienti. Con la competenza del “senior manager” e l’apporto di nuove energie della risorsa “junior”, studieremo le concrete possibilità di intervento all’estero. Opportunità, quindi, per noi ed anche per il giovane che sperimenterà interessanti percorsi lavorativi”.  
   
   
IL ‘SISTEMA MILANO’ A PECHINO. IN MOSTRA LA CITTÀ DI EXPO 2015  
 
Milano, 19 novembre 2013 - la città di Expo 2015 approda a Pechino e fa ‘Sistema’. L’occasione è l’Eu-china Exhibition on Urban Development 2013 in programma dal 20 al 24 novembre nei padiglioni del Beijing Exhibition Center. Organizzata dall’Unione Europa e dalla Repubblica Popolare di Cina, la fiera punta a presentare modelli di sviluppo urbano che trovano la loro forza in soluzioni sostenibili ed ecologiche. Lo stand del capoluogo milanese ha l’obiettivo di mettere in mostra il ‘Sistema’, che ha contribuito e contribuisce a favorire l’evoluzione della Città di Expo 2015 proprio attraverso un modello sostenibile. Il Comune di Milano, Expo 2015 S.p.a., Fiera Milano, Sea e Metropolitana Milanese sono gli attori che costituiscono il motore di una città, tra le più dinamiche in Europa, in continuo movimento e ormai punto di riferimento per il turismo e il business globali. Una città dunque sempre più attrattiva per visitatori, investitori e talenti grazie a una ricca offerta in campo universitario, culturale, tecnologico e imprenditoriale. Vestito dal Brand Milano, lo stand racconterà ai visitatori cinesi ed europei la storia e il futuro della città con le immagini più rappresentative dei luoghi e degli eventi milanesi. Ci sarà anche la possibilità, per il futuro visitatore di Expo, di partire per un viaggio ideale: dall’atterraggio all’aeroporto internazionale di Malpensa, che recentemente ha inaugurato il terzo satellite per i voli extra europei, all’utilizzo del trasporto pubblico locale e delle metropolitane, per arrivare in Città e scoprire una grande offerta culturale, passando per le numerose iniziative di Fiera Milano ed entrare quindi nel vivo dell´ Esposizione Universale. Anche con Expo, Milano diventa più smart, efficiente, accogliente, pronta a rispondere alle diverse esigenze di visitatori in arrivo da tutto il mondo. A Pechino sarà presente una delegazione del ‘Sistema Milano’, guidata dal Sindaco Giuliano Pisapia, accompagnato dal Presidente di Fiera Milano Michele Perini e dal Presidente di Sea Pietro Modiano. Il Sindaco Pisapia interverrà a Eu-china Urbanisation Forum, organizzato alla Great Hall of People, cui parteciperanno anche il Premier Cinese Li Keqiang e il Presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso. La delegazione visiterà poi l’Exhibition On Urban Development dove Cina e Unione Europea metteranno in mostra le best practices di trasformazione urbana legate alla sostenibilità. Sostenibilità che Milano ha già messo in pratica attraverso l’approvazione del nuovo Piano del Governo del Territorio e con politiche quali Area C, la congestion charge che ha permesso di diminuire il traffico delle auto private così come la concentrazione di inquinanti nell’aria, o il potenziamento del servizio di bike sharing e del car sharing. Il Sistema Milano vi aspetta a Pechino.  
   
   
VENETO INTERNAZIONALE 2013: EXPORT +1,1% NEL PRIMO SEMESTRE, PREVISIONI STABILI PER FINE ANNO. PIÙ DINAMICI I MERCATI EXTRA UE (+6,1%), BENE VENEZIA, PADOVA E TREVISO  
 
Venezia, 19 novembre 2013 – Dopo un 2012 con un debole incremento delle esportazioni (+1,6% per un valore di oltre 51 miliardi di euro), anche nel primo semestre 2013 l’export del Veneto ha evidenziato una dinamica poco vivace con un +1,1%, vendendo prodotti per 25,9 miliardi e un incremento in valore assoluto di soli 280 milioni di euro. Un dato insufficiente a contrastare l’andamento negativo del Pil che, per fine anno, dovrebbe registrare una contrazione in linea con quella nazionale (-1,8% in termini reali). Per quanto riguarda le previsioni, il 2013 dovrebbe vedere l’export recuperare (+0,9%), mentre le importazioni rimarranno stabili. A fine anno l’export veneto potrebbe quindi raggiungere un valore di 51,6 miliardi di euro, mentre le importazioni 37,6 miliardi con un saldo commerciale regionale positivo di 14 miliardi di euro. Previsioni più ottimistiche per l’export 2014 (+5,4% che equivale a un +3,6% in termini reali), che beneficerà del consolidamento della crescita nelle principali economie avanzate e di un progressivo miglioramento della domanda internazionale. Presso la sede di Unioncamere del Veneto, il presidente Alessandro Bianchi ha anticipato agli operatori dell’informazione il Rapporto “Veneto Internazionale 2013”, realizzato dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto in collaborazione con le Camere di Commercio del Veneto e giunto alla settima edizione. Il presidente ha inoltre tracciato un bilancio di fine mandato sulle attività e i principali risultati ottenuti da Unioncamere del Veneto ed Eurosportello Veneto nel biennio di sua presidenza, iniziato con l’elezione del 7 ottobre 2011 e che si chiuderà domani, 19 novembre 2013, in occasione della cerimonia del premio “Marco Polo” per l’internazionalizzazione e la nomina del nuovo presidente di Unioncamere del Veneto presso la Camera di Commercio di Padova. «In un contesto economico caratterizzato da una lieve ripresa, la domanda estera, pur crescendo debolmente, rappresenta l’unica àncora di salvezza per il sistema economico regionale, stante la profonda crisi della domanda interna – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto –. L’interscambio commerciale con l’estero contribuisce positivamente alla bilancia commerciale, ma nel 2012 ha dimostrato di non poter assolvere da solo alla funzione di traino dell’economia regionale, eccessivamente condizionata dalle incertezze sulla ripresa dell’area euro, principale mercato di destinazione dei prodotti veneti. Nel 2012 il Veneto ha realizzato un debole incremento delle esportazioni dopo un biennio di recupero, accompagnato da una marcata contrazione delle importazioni, dati che fotografano un’economia in affanno rispetto alle principali regioni export oriented. Anche nei primi mesi del 2013 la situazione non è migliorata e la dinamica delle vendite all’estero è risultata poco vivace e quindi insufficiente a contrastare la dinamica negativa del Pil regionale, che anche nel 2013 sembra destinato ad una nuova pesante flessione». Per quanto riguarda i mercati di riferimento, nel primo semestre 2013 le esportazioni manifatturiere del Veneto hanno evidenziato una maggior dinamicità verso i Paesi al di fuori dei confini europei (+6,1% per quasi 11 miliardi di euro) rispetto alla contrazione nei mercati Ue (-2,4% per circa 14,4 miliardi). Differenze nei flussi anche per quanto concerne i Brics: Brasile +7,1% , Russia +9%, Cina +1,2%, India -2,4% e Sudafrica +14,8%. I flussi commerciali veneti nel decennio 2002-2012 hanno subìto un cambiamento di rotta: il mercato americano ha evidenziato un -14,7% nelle esportazioni e un -27,2% per le importazioni; quello asiatico un +82,6% nell’export e un +127,2% per l’import; quello europeo, che si conferma il principale sbocco sebbene in rallentamento, un +29,5% per l’export e un +16,8% per l’import. Dal punto di vista merceologico, nei primi sei mesi del 2013 l’export ha segnato nuove dinamiche per i prodotti made in Veneto. In crescita macchinari (+2,2% per un valore di 5 miliardi di euro), occhialeria ed apparecchiature elettriche (entrambi +2,4% per 1,4 miliardi), abbigliamento (+3,4% per 1,4 miliardi), alimentare (+5% per 1,2 miliardi) e gioielleria (+8,8% per 857 milioni). In calo invece metallurgia (-5,6% per un valore di 1,7 miliardi di euro), carpenteria metallica (-2,5% per 1,4 miliardi), prodotti chimici e farmaceutici (-2,6% per un miliardo) e mezzi di trasporto (-11,9% per un miliardo). A livello provinciale, nei primi sei mesi del 2013 la crescita dell’export deriva dall’aumento delle vendite estere nelle province di Venezia (+6,7%), Padova (+3,4%), Treviso (+2,8%) e Vicenza (+1,4%). Dinamiche negative per le province di Rovigo (-10,4%), Belluno (-5,6%) e Verona (-1,6%). Dopo la marcata flessione del 2009, gli operatori con l’estero hanno registrato un trend di crescita raggiungendo nel 2012 quasi 30 mila unità. Gli aumenti più ragguardevoli hanno interessato gli operatori nelle classi di fatturato più piccole, che spiegano circa un terzo dell’export regionale. Al contrario circa 300 grandi esportatori, pari all’1% del totale, spiegano circa la metà del valore delle esportazioni regionali. In ambito internazionale, Italia e Veneto perdono progressivamente attrattività e la regione evidenzia difficoltà nell’attrarre nuovi capitali dall’estero: nel 2012 le imprese con sede in Veneto partecipate da multinazionali sono state 752 per un totale di 53mila dipendenti e un fatturato complessivo di oltre 25,3 miliardi di euro, il cui contributo al Pil regionale è di 4,2 miliardi di euro. La limitata presenza di imprese a partecipazione estera è in parte ascrivibile alle peculiarità del tessuto produttivo regionale, estremamente polverizzato e caratterizzato dalla prevalenza di imprese di piccola e piccolissima dimensione, dedite a produzioni di media e medio-bassa intensità tecnologica. Il presidente Alessandro Bianchi ha illustrato i principali risultati durante il suo mandato biennale. A partire dalla gestione collegiale di Unioncamere del Veneto e l’istituzione di gruppi di lavoro tematici coordinati dai presidente delle Cciaa (gruppo di lavoro ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico; gruppo sui trasporti e le infrastrutture; gruppo sul turismo; gruppo sul credito). Unioncamere ha anche lavorato per la gestione associata dei servizi delle Camere di Commercio: Ufficio unico ambiente; commissione unificata per il controllo delle clausole vessatorie; studio di fattibilità per lo sviluppo di un prezziario regionale opere edili; progetto di un modello a rete dei Centri studi; Suap – Sportello Unico Attività Produttive.  
   
   
UMBRIA. CHIMICA VERDE: MARINI “GRANDE OPPORTUNITÀ MA TUTTI DEBBONO IMPEGNARSI”  
 
Perugia, 19 novembre 013 – “Il polo dell’industria chimica a Terni, soprattutto in chiave ’verde’, continua a rappresentare una opportunità per il futuro, a patto che i diversi attori, a partire dal Governo nazionale, le istituzioni regionali e locali, il mondo dell’impresa e del lavoro operino insieme per dare concretezza a questo obiettivo”. Lo ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina a Terni alla tavola rotonda “Il futuro della chimica: la ricerca, la sostenibilità dello sviluppo e il destino del polo di Terni”, organizzata dall’Arpa umbra. Da quella che era l’industria più “critica” da un punto di vista ambientale – quella chimica – potrà venire, secondo la presidente Marini, il maggior contributo per una nuova qualità ambientale e non solo per l’industria: “il tema dello sostenibilità ambientale dell’industria – ha affermato la presidente – e delle produzioni che da essa discende, è ormai predominante e condizionerà in futuro l’intero processo produttivo. Sarà questo passaggio non frutto di un ambientalismo di ‘facciata’, bensì di una modifica epocale del fare industria”. Dunque, per una città come Terni, dove l’industria chimica tradizionale e di base ha saputo trovare nuove opportunità, riconvertendosi in “chimica verde”, questo tipo di vocazione industriale resta una straordinaria opportunità di sviluppo. Per la presidente Marini “lo sviluppo è però possibile se si investe in ricerca, in innovazione anche di prodotto, ed alcune delle esperienze industriali che operano qui – come Novamont – ci stanno a dimostrare quanto ciò sia vero”. “Qui, in questa area – ha proseguito Marini - bisogna dunque concentrare un pezzo importante delle politiche industriali del Paese, con adeguate risorse, soprattutto per il comparto della chimica. Così come occorre una politica industriale nazionale che sappia dare indicazioni chiare e sappia accompagnare le aziende nei loro progetti di investimento in ricerca ed innovazione, evitando lo ‘stop and go’ che ha purtroppo fino ad ora caratterizzato l’azione dello Stato. Insomma – ha concluso la presidente – è necessario che le politiche industriali siano contrassegnate da continuità e concretezza”.  
   
   
CAMPOBASSO - TERZO TRIMESTRE 2013: PUBBLICATO IL CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI  
 
Campobasso, 19 novembre 2013 - Un utile strumento rivolto a chi ha necessità di conoscere i principali indicatori di consistenza e di flusso sulle dinamiche delle imprese del territorio, fino al dettaglio comunale, per natura giuridica ed attività produttiva. Si tratta del cruscotto di indicatori statistici, una pubblicazione messa a punto dall’Unioncamere Molise, al fine di arricchire la conoscenza delle dinamiche economiche del territorio. La pubblicazione contiene un insieme organico di dati rilevanti per l´analisi e la valutazione dei trend economico-produttivi della Regione Molise, di facile e veloce consultazione. Per il terzo trimestre 2013 l’analisi e gli approfondimenti riguardano le tavole congiunturali e le tavole riguardanti l’analisi dei bilanci esercizio 2012 sia per tutti i bilanci del territorio depositati e disponibili alla data (3 ottobre 2013) sia per tutti i bilanci di imprese con valore della produzione oltre i 100mila euro e compresenti nel triennio 2012-2010. Le tavole congiunturali riferite ai dati di flusso del terzo trimestre 2013 riportano, oltre al dato del trimestre in questione, anche il dato cumulato da inizio anno (1 gennaio-30 settembre). In merito al saldo tra iscrizioni e cessazioni, il Cruscotto registra come nel terzo trimestre del 2013, il tessuto produttivo molisano si è notevolmente rafforzato con un numero di nuove imprese iscritte superiore di circa il 45% a quello delle cessate. Grazie a questo miglioramento, il saldo tra iscrizioni e cessazioni nei primi nove mesi del 2013 torna ad essere positivo, sia pur di poche decine di unità. Il buon dinamismo nel trimestre in oggetto è confermato dal fatto che inquesto periodo, le unità locali aperte nella regione sono il 43% in più di quelle chiuse. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, anche le tendenze sono positive: le iscrizioni di nuove imprese aumentano di quasi l’11%, e le cessazioni d’ufficio solo del 3,5% (vedi grafico 1). L’andamento dei primi nove mesi 2013 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è ugualmente favorevole (anche se meno brillante), con le iscrizioni che aumentanoleggermente e le cessazioni che diminuiscono di quasi il 9%. Le imprese in scioglimento o liquidazione aumentano nel trimestre in analisi di oltre il 5%; diminuiscono, però, i fallimenti e le altre procedure concorsuali (del 9%). L’andamento di apertura e chiusura di unità locali è piuttosto negativo: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le aperture si riducono di oltre il 16%, mentre le chiusure dell’8,2%. Nel terzo trimestre 2013, il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni riguarda tutte le tipologie societarie di impresa. Risulta però proporzionalmente nettamente superiore nel caso delle società di capitali. Nei primi nove mesi dell’anno in corso, le iscrizioni di società di capitali sono circa due volte e mezzo le cessazioni; sono praticamente uguali alle cessazioni nel caso delle società di persone. Infine, per quanto riguarda le imprese individuali, le cessazioni sono più numerose delle iscrizioni. Il dato relativo all’occupazione è fortemente negativo: nel secondo trimestre 2013, gli addetti delle imprese sono diminuiti addirittura del 4,6% rispetto allo stesso periodo del 2012; a livello nazionale, la riduzione dell’occupazione nelle imprese si è fermata al -1,7%. I files del “Cruscotto” sono disponibili (per provincia, regione, Italia e per trimestre) all’indirizzo internet: http://esst.Intra.infocamere.it/esst/  
   
   
LOMBARDIA – PORTOGALLO: QUASI 600 MILIONI DI INTERSCAMBIO PRIME PER EXPORT MILANO, BERGAMO E BRESCIA CRESCE L’IMPORT A SONDRIO E PAVIA  
 
Milano, 19 novembre 2013. Quasi 600 milioni di interscambio tra Lombardia e Portogallo in sei mesi, divisi tra 160 milioni di import e quasi 437 di export. Si importano prodotti in legno e carta (15,5% delle importazioni manifatturiere lombarde dal Portogallo), abbigliamento e prodotti chimici (rispettivamente 13,4% e 13,2%) mentre le principali esportazioni lombarde riguardano macchinari ed apparecchi (16,9%). Prime per export le province di Milano (22,3%), Bergamo (14,4%) e Brescia (12,8%). Per import prevalgono Milano (27,3%) e Bergamo (21%). In un anno cresce l’export soprattutto a Sondrio (+25,9%) e Lecco (+18,4%), l’import a Sondrio (+86,7%) e Pavia (+67,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi sei mesi 2013. E oggi, alla Camera di commercio di Milano - Palazzo Affari ai Giureconsulti, in via Mercanti 2 a Milano, ore 14.30-18.00, si tiene l’incontro “Portogallo: Opportunità di business e networking tra imprese”, organizzato da Aicep Portugal Global, Assolombarda, Camera di Commercio di Milano, tramite la sua azienda speciale per l’internazionalizzazione Promos e dall’Ambasciata della Repubblica del Portogallo in Italia. Interscambio Lombardia – Portogallo per provincia
Territorio 2012 2013 peso % var %
import export import export import export import export
Varese 11.782.120 36.030.559 12.366.025 33.841.731 7,7% 7,7% 5,0% -6,1%
Como 7.046.305 33.240.852 5.750.505 30.692.812 3,6% 7,0% -18,4% -7,7%
Sondrio 123.564 4.768.053 230.679 6.003.369 0,1% 1,4% 86,7% 25,9%
Milano 63.847.039 99.912.892 43.718.989 97.182.309 27,3% 22,3% -31,5% -2,7%
Bergamo 23.526.487 56.753.340 33.596.695 63.100.950 21,0% 14,4% 42,8% 11,2%
Brescia 11.807.330 54.042.857 14.656.825 55.760.769 9,1% 12,8% 24,1% 3,2%
Pavia 8.031.747 28.870.150 13.478.927 33.507.929 8,4% 7,7% 67,8% 16,1%
Cremona 1.172.466 16.493.404 1.939.584 14.216.800 1,2% 3,3% 65,4% -13,8%
Mantova 2.141.350 24.640.740 2.123.603 26.444.029 1,3% 6,1% -0,8% 7,3%
Lecco 2.332.091 11.597.095 2.218.977 13.735.902 1,4% 3,1% -4,9% 18,4%
Lodi 15.537.268 34.921.108 15.394.545 30.650.888 9,6% 7,0% -0,9% -12,2%
Monza e Brianza 12.908.531 29.536.504 14.810.176 31.576.151 9,2% 7,2% 14,7% 6,9%
Lombardia 160.256.298 430.807.554 160.285.530 436.713.639 100,0% 100,0% 0,0% 1,4%
Italia 836.890.874 1.574.284.413 784.135.367 1.501.623.050 20,4% 29,1% -6,3% -4,6%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat , primi sei mesi 2013. Valori in euro Interscambio Lombardia – Portogallo per settore
Merce 2012 Ii trim. 2013 Ii trim. peso % var % 2012-2013
import export import export import export import export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 4.855.384 1.817.213 1.642.665 1.190.244 1,0% 0,3% -66,2% -34,5%
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 109.442 288.401 91.935 85.724 0,1% 0,0% -16,0% -70,3%
C-prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere 154.958.670 425.132.835 155.056.159 432.025.529 96,7% 98,9% 0,1% 1,6%
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 227.893 399.154 3.423.772 2.450.611 2,1% 0,6% 1402,4% 514,0%
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 61.613 3.167.445 49.831 961.531 0,0% 0,2% -19,1% -69,6%
M-prodotti Delle Attivita´ Professionali, Scientifiche E Tecniche 3.670 130 6.165 0 0,0% 0,0% 68,0% -100,0%
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento 39.626 2.372 14.993 0 0,0% 0,0% -62,2% -100,0%
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 0 4 10 0 0,0% 0,0% -100,0%
Totale Lombardia 160.256.298 430.807.554 160.285.530 436.713.639 100,0% 100,0% 0,0% 1,4%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat , primi sei mesi 2013. Valori in euro Interscambio Lombardia – Portogallo nel manifatturiero
Merce 2012 Ii trim. 2013 Ii trim. peso % var % 2012-2013
import export import export import export import export
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 12.524.292 12.562.347 11.686.520 12.779.579 7,5% 3,0% -6,7% 1,7%
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 19.335.399 60.321.437 20.791.675 58.944.393 13,4% 13,6% 7,5% -2,3%
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 24.906.066 7.188.508 24.079.948 6.640.380 15,5% 1,5% -3,3% -7,6%
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 604 504.682 76 484.722 0,0% 0,1% -87,4% -4,0%
Ce-sostanze e prodotti chimici 19.956.233 62.103.912 20.524.979 65.176.067 13,2% 15,1% 2,8% 4,9%
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 5.892.141 31.395.520 3.241.219 31.927.884 2,1% 7,4% -45,0% 1,7%
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 17.824.135 27.360.744 17.614.443 29.228.626 11,4% 6,8% -1,2% 6,8%
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 10.260.744 56.135.883 8.732.441 59.439.359 5,6% 13,8% -14,9% 5,9%
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 6.415.127 34.685.645 5.398.148 30.891.218 3,5% 7,2% -15,9% -10,9%
Cj-apparecchi elettrici 19.169.507 31.594.106 19.754.189 28.544.137 12,7% 6,6% 3,1% -9,7%
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 4.905.432 71.374.934 3.525.466 73.075.400 2,3% 16,9% -28,1% 2,4%
Cl-mezzi di trasporto 7.550.887 14.897.772 14.043.368 19.835.528 9,1% 4,6% 86,0% 33,1%
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 6.218.103 15.007.345 5.663.687 15.058.236 3,7% 3,5% -8,9% 0,3%
Totale Lombardia 154.958.670 425.132.835 155.056.159 432.025.529 100,0% 100,0% 0,1% 1,6%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat , primi sei mesi 2013. Valori in euro
 
   
   
INDUSTRIA DELLA MODA IN PIEMONTE, CONVEGNO UNIONCAMERE  
 
Torino, 19 novembre 2013 - «Investire in soluzioni innovative per valorizzare il made in Italy. Serve una politica nazionale di reale sostegno alle imprese, le intenzioni non sono sufficienti» L’assessore alla Ricerca, Innovazione e Commercio della Regione Piemonte Agostino Ghiglia è intervenuto questa mattina alla presentazione dell’indagine “L’industria della moda in Piemonte tra creatività e innvoazione” realizzata per Unioncamere Piemonte dalla società di ricerca Step srl e dal Centro Studi Css-ebla. “Investire in ricerca e innovazione è oggi prerequisito per lo sviluppo di ogni settore produttivo, solo chi innova continuando a cambiare il proprio modello imprenditoriale ha possibilità di competere e restare sul mercato - dichiara Ghiglia - In questo contesto il tessile e la moda rappresentano una leva di sviluppo importante dell’economia nazionale e piemontese, da sempre quando si parla di made in Italy nel mondo la moda occupa un posto di primo piano. Dobbiamo avere l’intelligenza di valorizzare il nostro marchio - sostiene - La parola d’ordine è quindi investire in soluzioni innovative, pensare in chiave green anche in questo comparto. La Regione lo sta facendo con gli strumenti a disposizione, attraverso i Poli d´innovazione, con la programmazione dei fondi europei, sostenendo dove possibile i progetti che danno spazio alla creatività, ma anche attraverso il Piano di internazionalizzazione per il Piemonte, che portiamo avanti con il Ceipiemonte per conquistare nuovi mercati esteri, e finanziando Città Studi a Biella. Ammiro gli imprenditori italiani e piemontesi che continuano ad investire anche nella grave congiuntura di crisi che stiamo vivendo - conclude - il loro è un atto di intelligenza e di orgoglio, ma manca oggi una politica nazionale di sostegno alle imprese, le intenzioni e i proclami non sono la medicina, servono i fatti”.  
   
   
FVG: SERRACCHIANI, NECESSARIA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE  
 
Pordenone, 19 novembre 2913 - "Non possiamo più fare i notai della crisi, è arrivato il momento delle decisioni, di avviare una politica industriale nuova". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, partecipando il 15 novembre a Pordenone alla manifestazione regionale organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero generale. La presidente ha partecipato al corteo dei lavoratori che si è snodato lungo le vie del centro, assieme agli altri rappresentanti delle istituzioni. Con Serracchiani erano presenti per la Regione, in corteo e poi sul palco allestito in piazza Xx Settembre, il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello, gli assessori al Lavoro, Loredana Panariti, e alle Autonomie locali, Paolo Panontin. I temi della dignità del lavoro e della difesa e rilancio del settore manifatturiero sono stati al centro dell´intervento del segretario regionale della Cisl, Giovanni Fania, che ha parlato a nome dei tre sindacati, e di diversi delegati di aziende in crisi del Friuli Venezia Giulia, in particolare quelli dell´area pordenonese (Electroulx e Ideal Sandard). "Bisogna mettere in campo azioni concrete - ha detto Serracchiani - e bisogna farlo in fretta. Non possiamo limitarci più agli ammortizzatori sociali, a gestire piani di esubero, è necessaria una vera politica industriale. Dobbiamo stabilire un contatto forte con il governo, convincerlo che qui c´è l´epicentro della crisi, ma che proprio da qui, dal Friuli Venezia Giuia, possiamo trovare la forza per uscirne".  
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, COINVOLGERE GOVERNO ED EUROPA  
 
Pordenone, 19 novembre 2013 - "La questione della Electrolux deve diventare una questione di politica industriale di rilievo nazionale ed europeo, e la Regione intende svolgere su questa partita un ruolo di coordinamento". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, incontrando il 15 novembre a Pordenone la Rsu e i lavoratori della Electrolux, assieme al vicepresidente Sergio Bolzonello e agli assessori Loredana Panariti e Paolo Panontin. "Sulla Electrolux - ha detto ancora la presidente - occorre un intervento del Governo e un interessamento dell´Europa, e occorre aprire nello stesso tempo un dialogo con la proprietà. Per questo è necessario l´impegno delle istituzioni locali e della Regione". "Oggi è una giornata importante - ha aggiunto la presidente riferendosi alla manifestazione pordenonese in occasione dello sciopero generale - perché vi ho visto in così tanti, coesi, capaci di fare squadra. Sulla vicenda Electrolux dimostreremo che il Friuli Venezia Giulia è un territorio indomabile".  
   
   
VCO: DINAMICA DELLE IMPRESE, CONGIUNTURA ECONOMICA  
 
Verbania, 19 novembre 2013 - La Camera di commercio mette a disposizione i dati aggiornati e approfondimento sull’andamento dell’economia provinciale ed in particolare del sistema delle imprese e mercato del lavoro nei primi 9 mesi dell’anno. Il “focus” e’ disponibile sul sito camerale www.Vb.camcom.it. Quattro i temi esaminati: dinamica imprenditoriale, internazionalizzazione, mercato del lavoro e congiuntura economica manifatturiero. Fact sheet del report - - la dinamica delle imprese nei primi nove mesi ha segno meno (-0,51%), più critico rispetto al 2012 e al risultato nazionale (+0,14%). Il numero totale di attività al 30 settembre si attesta a 13.736 in v.A. - nel terzo trimestre 2013 nel Vco le imprese di alloggio e ristorazione arrivano a toccare per la prima volta quelle del comparto manifatturiero. Il sistema produttivo provinciale è così ripartito: 24% commercio (3.359 imprese), 18,5% costruzioni (2.547 unità in v.A), 12,4% turismo e 12,3% manifattura con 1.692 imprese. - diminuiscono le imprese individuali ed aumentano le società di capitali. - forte criticità, in linea con l’andamento nazionale, per il comparto artigiano: 4.658 imprese al 30 settembre 2013. Il settore più colpito resta quello delle costruzioni. - Export provinciale in calo nei primi sei mesi dell’anno (-5%): un risultato che conferma le criticità dei primi tre mesi dell’anno (-7%). In calo le esportazioni di tutti i maggiori settori produttivi. - bene solo l’export verso la Svizzera (+6%), dove vengono esportati 2 prodotti su 10 made in Vco, rallenta l’export verso la Germania (-2,3%). - Mercato del lavoro risulta così composto: circa 14.700 unità locali e 40.600 addetti di cui 25.850 dipendenti al 31.12.2012. Evidenti difficoltà in termini occupazionali negli ultimi otto anni, maggiormente sentite tra i dipendenti: -767 unità rispetto al 2009 (oltre 1.600 rispetto al 2007). - In flessione il numero di iscritti alle lista di mobilità e le ore autorizzate di cassa integrazione. Le ore di cassa autorizzate nel Vco sono circa 1,6 milioni (erano oltre 2,7 milioni le ore dei primi nove mesi del 2012). - Il 18% delle imprese provinciali prevede assunzioni nel 2013: circa 2.600 assunzioni in v.A., in prevalenza a carattere stagionale .Saldo occupazionale previsto negativo in tutti i territori: -2% Vco, -1,7% Piemonte e -2,2% Italia. Diminuiscono ancora le entrate non stagionali. - Critici anche gli indicatori congiunturali delle industrie manifatturiere (produzione -3%, fatturato -1,8% e ordinativi interni -5,6%). Segno più per i nuovi ordinativi esteri (+6,2%) Non migliorano le aspettative degli operatori economici sull’andamento di produzione e fatturato terzo trimestre del 2013.  
   
   
AL VIA SODALITAS CHALLENGE, IL CONCORSO CHE PREMIA LE BUSINESS IDEAS SOSTENIBILI DEI GIOVANI BANDO APERTO PER GLI UNDER 35 ITALIANI SENZA LAVORO O CON LAVORO PRECARIO. LE IDEE MIGLIORI - FINO A UN MASSIMO DI 7 - DIVENTERANNO START UP INNOVATIVE.  
 
Milano, 19 novembre 2013 – Prende ufficialmente il via oggi il concorso “Sodalitas Challenge: your ideas, your future” promosso da Fondazione Sodalitas in collaborazione con 35 imprese e 7 Partner Tecnici (incubatori d’impresa, venture capitalist, società di coworking e comunicazione digitale). La call si rivolge a tutti gli under 35 italiani, laureati o diplomati, senza lavoro o con un lavoro precario che abbiano elaborato business ideas innovative, sostenibili e in grado di generare nuova occupazione. Le idee imprenditoriali più meritevoli - fino a un massimo di 7 - tra quelle candidate, una volta selezionate dal Comitato Esecutivo del Concorso, verranno adottate dai Partner Tecnici per diventare start up di successo. In palio nell’ambito del concorso, oltre a questo, 200mila euro in attività di coaching e formazione per le idee che arriveranno in finale, nonché la possibilità – per tutti i partecipanti – di entrare a far parte di un database che le imprese sostenitrici utilizzeranno per individuare nuovi talenti da inserire nei propri organici. “Il problema della disoccupazione giovanile in Italia non può essere affrontato se non con azioni di sistema che valorizzino la creatività e diano la possibilità alle idee più innovative di emergere e rilanciare la nostra economia” ha dichiarato Ugo Castellano di Fondazione Sodalitas. “Sono oltre 40 le realtà che hanno deciso di promuovere questo progetto, che pone al centro la capacità dei giovani di guardare al futuro e di generare contributi originali alla soluzione di problematiche che altrimenti le aziende farebbero fatica a risolvere”. Come partecipare a Sodalitas Challenge - Sodalitas Challenge è rivolto ai cittadini italiani o residenti in Italia che al 15 novembre 2013 abbiano meno di 35 anni, siano in possesso di una laurea o un diploma e che siano senza lavoro o con un lavoro precario (meno di 6 mesi di durata alla data indicata). Le business ideas potranno essere presentate da singoli candidati o da team multidisciplinari formati da non più di 4 persone - tutti necessariamente in possesso dei requisiti di ammissibilità di cui sopra – e dovranno fare riferimento a uno degli ambiti in cui è articolato il concorso: Innovazione tecnologica; Expo 2015; Ambiente ed eco sostenibilità; Lavoro, Salute e Benessere delle persone; Sviluppo del Territorio e della Comunità; Produzione e Consumo sostenibile. La partecipazione a Sodalitas Challenge è gratuita e si svolge su ideaTre60, la piattaforma digitale partecipativa – che coinvolge una community di 20.000 talenti qualificati - creata dalla Fondazione Italiana Accenture per promuovere e sviluppare iniziative di innovazione sociale attraverso concorsi per idee. La presentazione delle proposte dovrà avvenire, nella sua interezza, entro le 10 a.M. Del 31 Gennaio 2014 al link sodalitas.Challenge.ideatre60partner.it. Criteri di valutazione - Le Commissioni di valutazione e il Comitato Esecutivo istituiti per Sodalitas Challenge valuteranno le business ideas secondo criteri di Innovatività, Creazione di nuovi posti di lavoro, Impatto sociale, benefici per la comunità e ricadute sul territorio, Rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali, Sostenibilità economica, Utilizzo di tecnologie avanzate, Tempistica. Le Commissioni e il Comitato Esecutivo sono composti da esponenti di rilievo del mondo imprenditoriale italiano, delle Istituzioni, del mondo accademico, nonché dai rappresentanti delle imprese sostenitrici e dei Partner Tecnici dell’Iniziativa. Opportunità - Le business ideas finaliste che potranno accedere alla formazione e al coaching verranno comunicate entro il 28 febbraio 2014. La presentazione delle business ideas vincitrici – fino a un massimo di 7 – avverrà nel corso di un evento pubblico entro il mese di giugno 2014. Il database dei curricula di tutti i giovani partecipanti sarà invece accessibile alle imprese sostenitrici a partire dal 31 gennaio prossimo. Partner - Questi i partner tecnici che adotteranno le business ideas ritenute più meritevoli per trasformarle in start up di successo: H-farm, Venture Incubator che opera a livello internazionale favorendo lo sviluppo di startup basate su innovativi modelli di business in ambito web, digital e new media; Luiss Enlabs, acceleratore d’impresa che offre un programma di incubazione di idee innovative mettendo a disposizione mentor esperti di settore, docenti di livello, investitori aziendali e di venture capital; Make a Cube³, incubatore di start up di imprese a finalità sociale; Oltre Venture, società di venture capital che investe in imprese sociali e sostenibili; Polihub, l’incubatore d’impresa del Politecnico di Milano, gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano con il contributo del Comune di Milano; Talent Garden, acceleratore naturale e network di spazi di coworking specializzato in digitale e comunicazione; Unicredit, che attraverso Sodalitas Challenge proporrà un Premio Speciale abbinato al proprio concorso “Il Talento delle Idee”. Aderiscono a Sodalitas Challenge: Abb, Accenture Italia, Artsana, Assicurazioni Generali, Bracco, Bureau Veritas Italia, Certiquality, Edison, Enel, Fondazione Eni Enrico Mattei, Fondazione Johnson & Johnson, Gruppo Obiettivo Lavoro, H-farm, Ibm, Italcementi, Kpmg, L´oreal Italia, Lexmark, Linklaters, Luiss Enlabs, Make A Cube³, Nutricia, Oltre Capital Venture, Polihub, Poste Italiane, Randstad Italia, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Sandvik Italia, Sanofi, Siemens, Sintattica, Sma, Sodexo, Sofidel, Stmicroelectronics, Syngenta, Talent Garden, Ubi Banca, Ubs, Unicredit, Vodafone Italia, Welfare Company. Sodalitas.challenge.ideatre@partner.it      
   
   
CIL DI LIVORNO, SIMONCINI: "QUALSIASI FUTURO DEVE ESSERE INDUSTRIALE"  
 
Firenze, 19 novembre 2013 - Il futuro delle ceramiche Cil deve rimanere industriale: nessuno pensi a speculazioni immobiliari. L´assessore alle attività produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini, lo ripete dopo aver incontrato stamani i lavoratori dell´azienda di Livorno, in liquidazione, che da alcune settimane sono in assemblea permanente e oggi hanno organizzato un´assemblea a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni. "Promuoveremo un confronto con il curatore e la proprietà – spiega Simoncini – Se poi non vi sarà la possibilità di riprendere le attuali produzioni, l´area ex Ginori dovrà essere messa a disposizione di un progetto di reindustrializzazione". Le Ceramiche Insulator Livorno (Cil) sono una delle industrie storiche della città. Vi lavorano tra le trenta e le quaranta persone e dal lavoro occorre ripartire. "La Regione - prosegue Simoncini - può sostenere finanziariamente un progetto di reindustrializzazione sia con misure già disponibili, come la ´dote´ prevista per la riassunzione dei lavoratori in mobilità, oppure grazie al riconoscimento di Livorno come area di crisi indirizzando lì risorse regionali, sia con misure che, ci auguriamo, il Consiglio regionali approvi, che riguardano ulteriori sgravi sull´Irap per le industrie che investono e si insediano nelle aree di crisi e che sono state proposte dalla giunta con il bilancio 2014". "Ovviamente – ricorda l´assessore - saremo accanto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali per garantire in questa fase l´utilizzo degli opportuni ammortizzatori sociali" Simoncini approfitta dell´occasione anche per stigmatizzare la lettera che la proprietà dell´azienda ha inviato al prefetto dopo che alcuni lavoratori hanno trascorso tutta la notte in azienda. Nella lettera, recapitata anche in Comune e inviata alle organizzazioni sindacali, si minaccia una denunzia per occupazione di proprietà privata. "Un atteggiamento grave e del passato – commenta l´assessore - -, un atteggiamento che non trova giustificazione ed è fuori dalle tradizioni del confronto sindacale in Toscana". Poi conclude. "E ´ importante che le amministrazioni locali aprano subito alla ricerca di nuovi investitori e di nuovi progetti industriali, in raccordo con associazioni di impresa del territorio. L´area, anche per la sua collocazione, può essere molto appetibile e la Regione li sosterrà in questo percorso. Nessuno però pensi di poter fare speculazioni immobiliari. La risposta dovrà essere legata al lavoro e a dare occupazione ai lavoratori della Cil".  
   
   
AREE CRISI IN CAMPANIA: BENE BANDI DAL MISE ENTRO IL 30 NOVEMBRE  
 
Napoli, 19 novembre 2013 - "Trovo positivo che il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti oggi si sia impegnato pubblicamente a far sì che, entro il 30 novembre, il Mise pubblichi il primo bando relativo alle aree di crisi della Campania, su cui sono impegnati complessivamente 150 milioni di fondi Pac.” Così l´assessore alle Attività Produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello. "Ci aspettiamo dal Mise che la data del 30 novembre sia rispettata: ne va dello sviluppo produttivo e industriale delle aree di crisi della Campania. E´ da marzo 2013 che la nostra regione attende l´avvio definitivo del programma di rilancio. E´ arrivato il momento di dare finalmente via libera al bando e rispettare gli impegni presi", conclude Martusciello.  
   
   
PER SIN TRIESTE 7,3 MLN. EURO DA REGIONE AD EZIT TS  
 
Trieste, 19 novembre 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Ambiente Sara Vito, ha deliberato negli scorsi giorni l´affidamento (tecnicamente in delegazione amministrativa intersoggettiva) all´Ente zona industriale di Trieste/ezit di tutta una serie di attività da svolgere per le bonifiche all´interno del Sin-sito inquinato di interesse nazionale di Trieste. A tale scopo la Giunta ha "prenotato" risorse finanziarie pari a quasi 7,3 milioni di euro da attribuire all´Ezit. "Consideriamo questa delibera di particolare rilievo, in quanto, di fatto, formalizziamo e diamo finalmente seguito ai contenuti dell´accordo che ancora nel maggio 2012 venne sottoscritto dal ministero dell´Ambiente, dalla Regione stessa e dagli enti territorialmente competenti", ha sottolineato l´assessore Sara Vito. Il documento fu siglato lo scorso anno, oltrechè dal dicastero dell´Ambiente e della tutela del Territorio e dalla Regione, anche dalla Provincia di Trieste, dai Comuni di Trieste e Muggia, dall´Autorità portuale e dall´Ezit. "Diamo così avvio a tutta una serie di attività sul Sin di Trieste", ha indicato Sara Vito: "soprattutto alle cosiddette caratterizzazioni per valutare i livelli di inquinamento dell´area ed i successivi necessari interventi di messa in sicurezza e di bonifica, con particolare attenzione ai terreni appartenenti ad Ezit, a soggetti pubblici ed a operatori economici sui quali sono insediate piccole e medie imprese o sui quali è prevista la futura collocazione di Pmi".