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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Novembre 2014
CONFERENZA SULLA POLITICA ENERGETICA DELL´UE E LA COMPETITIVITÀ  
 
Bruxelles, 18 novembre 2014 - Discorso di apertura di Maroš Šefčovič - Vice-presidente per Union Energy:” Signore e signori, La conferenza di oggi non potrebbe essere più attuale. Gli eventi in Ucraina dimostrano tutti gli europei che la pace, la stabilità e la sicurezza che tutti hanno conosciuto dopo la caduta della cortina di ferro è fragile. Inoltre, sappiamo tutti molto bene l´ambiente complesso e le nuove realtà dei mercati energetici mondiali. In particolare alcuni di loro rappresentano una seria sfida per la nostra competitività. All´interno dell´Ue, la bolletta energetica per i consumatori dell´Ue sono in aumento. Ciò è in parte dovuto alla pressione della crescente domanda globale di risorse, ma anche per i costi legati a un´infrastruttura di invecchiamento e le decisioni ´Stati membri in materia di tariffe, imposte e tasse. Mentre la dipendenza dell´Europa dalle importazioni di combustibili fossili è in aumento, al di fuori dell´Europa, la produzione indigena di petrolio e gas sta portando ad un crescente divario tra i prezzi dell´energia industriali, in particolare con gli Stati Uniti. Tenuto conto di tutte le grandi sfide davanti a noi, il presidente Juncker ha chiarito la sua intenzione di dare la priorità per i prossimi anni alla costruzione di un´Unione Energy resiliente con una lungimirante politica sui cambiamenti climatici. La scelta di energia come una priorità chiave per i prossimi 5 anni è stato inoltre concordato dai leader europei nel mese di giugno. Oggi, ho l´onore e la responsabilità di portare avanti questo importante priorità per l´Unione europea. Voglio costruire un´Unione Energy puntando ad un´energia a prezzi accessibili, sicuro e sostenibile "E io lavorerò per assicurare un approccio più olistico alla energia in tutte le politiche:. Eenergy, clima, trasporti, industria, ricerca, economia digitale, l´agricoltura sono tutte cruciali per il mio progetto. Speriamo, io non voglio ripartire da zero ... Alcuni importante base della futura Unione energia sono già state stabilite. Abbiamo un quadro politico per il clima e l´energia per il 2030 concordato al più alto livello politico da parte del Consiglio europeo. Questo quadro è costruito intorno a tre obiettivi: ## un obiettivo Ue vincolante di riduzione nazionale almeno il 40% delle emissioni di gas a effetto serra; ## un obiettivo comunitario vincolante di almeno il 27% per la quota di energia rinnovabile; ## un obiettivo indicativo a livello di almeno 27% Ue è impostato per migliorare l´efficienza energetica. Questo accordo rappresenta un grande successo dal punto di vista della Commissione - conferma le proposte della Commissione nel corso del 2014 e in linea con le ambizioni del presidente Juncker per un´Unione Energy resiliente con una politica climatica lungimirante. Questi obiettivi comunitari rappresentano uno degli impegni più ambizioso per combattere il cambiamento climatico. Dal nostro punto di vista, questo accordo è un passo importante per fornire maggiore certezza per i nostri investitori e contribuirà alla promozione di posti di lavoro e crescita in Europa. Abbiamo anche una strategia europea di sicurezza energetica per migliorare la nostra sicurezza energetica che è stata accolta con favore dal Consiglio europeo. Abbiamo fatto progressi sostanziali verso la realizzazione del mercato interno dell´energia. I nostri sforzi verso questo obiettivo comune non sono nuovi. Tutti gli sforzi devono ora essere mobilitate per portare questo obiettivo al pieno completamento. Signore e signori, Ho già sottolineato la mia visione dell´Unione energia di fronte al Parlamento europeo. Ho definito cinque pilastri che sono sicuro contribuirà alla nostra competitività e la crescita economica. Il primo pilastro sarebbe stata costruita intorno sicurezza, solidarietà e fiducia. Sono convinto che dobbiamo unire i nostri sforzi per essere in grado di spingere per prezzi più equi e condizioni di mercato più equilibrate. Siamo il più grande cliente di energia in tutto il mondo e che ci costa € 400.000.000.000 all´anno. Dobbiamo parlare con una sola voce a stabilire un più deciso della diplomazia europea dell´energia. A tal fine, si dovrebbe: ## Coordinare meglio i nostri messaggi di resistere indebite pressioni da paesi terzi e per evitare distorsioni del mercato. Come convenuto dal Consiglio europeo di ottobre, gli Stati membri dovrebbero debitamente informare la Commissione sugli accordi intergovernativi con i paesi terzi nel settore dell´energia, e cercare il suo sostegno nel corso dei negoziati. ## Intensificare la cooperazione con i nostri vicini, al fine di integrare meglio i loro rispettivi mercati. Vorrei sottolineare l´importanza della Comunità dell´energia a tale riguardo. Ma anche dei paesi mediterranei con i quali ci incontreremo a Roma la prossima settimana, al fine di rilanciare la cooperazione energetica euro-mediterranea. ## Esplorare l´acquisto comune di gas. Naturalmente, dobbiamo rispettare la concorrenza e le norme dell´Omc. ## Rafforzare il coordinamento delle politiche tra noi: nessuno Stato membro dovrebbe modificare il suo sistema energetico senza previa consultazione dei suoi partner e senza analizzare le possibili conseguenze sui loro sistemi. L´unione Energy deve mirare ad approfondire la cooperazione e l´integrazione tra gli Stati membri. Per aumentare la concorrenza e ottenere migliori condizioni, dobbiamo continuare la diversificazione degli approvvigionamenti, sia per quanto riguarda le fonti e le rotte. Dobbiamo lavorare intensamente sul corridoio meridionale per ottenere il gas del Caspio verso l´Europa. Dobbiamo sviluppare ulteriormente la nostra collaborazione con la Norvegia, di promuovere il progetto di hub del gas del Mediterraneo, tra cui lo sviluppo di cooperazione energetica con l´Algeria. Inoltre, lo sviluppo di terminali Gnl apre nuove possibilità di importazioni. Il secondo pilastro sarà dedicato alla realizzazione di un mercato interno competitivo. Il mercato interno dell´energia dovrebbe rappresentare la spina dorsale dell´Unione Energy. Il suo completamento è un prerequisito se vogliamo mantenere la competitività dell´industria europea e per garantire prezzi energetici convenienti per i nostri nuclei familiari. La Presidenza italiana è giustamente insistendo sulla necessità di un mercato interno dell´energia completata. Questo argomento sarà al centro del Consiglio di dicembre Energy. Ciò richiede l´aumento dei flussi transfrontalieri, una cooperazione più regionale e una migliore infrastruttura collegata. Fondi strutturali, Cef, investimenti congiunti e il futuro piano di investimento Ue può contribuire al finanziamento di questi progetti di infrastrutture energetiche. Il 29 ottobre 2014, gli Stati membri già votato a favore di destinare € 647.000.000 al 34 principali progetti di infrastrutture energetiche. Questo è un passo importante ulteriore verso i nostri obiettivi. Ho già iniziato a lavorare con il signor Katainen, il Vice-presidente per l´occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, per essere in grado di presentare, entro i primi tre mesi del nostro mandato, un pacchetto di investimenti ambizioso di cui l´energia sarà una componente principale . Il pacchetto mobilitare ulteriori investimenti pubblici e privati in infrastrutture come le reti energetiche, come pure in fonti rinnovabili e l´efficienza energetica ... Moderazione della domanda sarebbe il terzo pilastro. Per mantenere i nostri costi energetici sotto controllo e migliorare la nostra sicurezza energetica, abbiamo bisogno di moderare la nostra domanda di energia. Migliorare l´efficienza energetica non solo aumenterà la sicurezza energetica, ma anche rafforzare la competitività delle industrie europee. Sostengo quindi pienamente il Parlamento europeo e gli impegni del Presidente Juncker per l´efficienza energetica. La clausola di revisione inclusa nel pacchetto 2030 ci offre ancora una finestra di opportunità per stabilire un più ambizioso obiettivo di efficienza energetica dopo il 2020. Io lavorerò a stretto contatto con il mio collega, il Commissario Arias Cañete, fare in modo che un sistema di governance affidabile e trasparente è stato sviluppato per garantire che l´Ue raggiunga i suoi obiettivi di politica energetica, nel pieno rispetto della libertà ´degli Stati membri per determinare il loro mix energetico. La decarbonizzazione del mix energetico dell´Ue sarebbe stato il mio quarto pilastro. Voglio continuare il successo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Un pilastro centrale del nuovo quadro 2030 come concordato dai nostri Capi di Stato e di governo è l´obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni di gas serra nazionali di almeno il 40% al di sotto del livello del 1990 entro il 2030. Questo obiettivo sarà garantire che l´Ue è in un costo Efficace pista verso il raggiungimento del suo obiettivo di almeno il 80% di riduzione entro il 2050. Impostando il livello di ambizione del clima per il 2030, l´Ue sarà ora in grado di impegnarsi attivamente nei negoziati su un nuovo accordo internazionale sul clima che dovrebbe entrare in vigore nel 2020 . Il nostro obiettivo è quello di fare in modo che i nostri partner internazionali si sforzi analoghi. Questo sarà un bene per il clima, ma anche per le nostre aziende, come vogliamo loro di competere su un piano di parità. E ci sono davvero promettenti segnali provenienti da paesi terzi come dimostra l´accordo politico della scorsa settimana tra gli Stati Uniti e la Cina, i due paesi che emettono più anidride carbonica e che negli ultimi 20 anni sono stati riluttanti a impegnarsi a riduzioni. Sono anche pienamente impegnata a mantenere la nostra leadership globale nelle tecnologie rinnovabili. L´obiettivo concordato di almeno il 27% delle energie rinnovabili a livello Ue contribuirà a ridurre deficit commerciale dell´Ue in materie prime energetiche, la nostra esposizione a interruzione dell´approvvigionamento e di volatilità dei prezzi dei combustibili fossili. Questo impegno contribuirà anche a creare posti di lavoro nei settori emergenti e sostenere la crescita in tecnologie innovative Questo mi porta al quinto punto: Technologies Ulteriori investimenti nella ricerca e nell´innovazione è fondamentale, non per raggiungere gli obiettivi Eu2030, ma anche di sostenere le nostre economie, la nostra competitività. Questi sono i cinque elementi su cui credo che saremo in grado di creare una Unione di energia elastica, accoppiato con una politica di cambiamento climatico al futuro. Mentre stiamo già lavorando intorno a questi cinque pilastri, è il mio desiderio di impegnarsi in un dialogo inclusivo con le altre istituzioni dell´Ue, gli Stati membri e le parti interessate per il prossimo anno sulle priorità chiave dell´Unione Energy. In particolare, l´Unione Energia deve anche fornire una base per come raggiungere obiettivi comuni un tutti questi settori e come ottenere una governance più europeo di politica energetica. Dobbiamo raggiungere un´intesa comune su come bilanciare le iniziative dell´Ue a livello e le azioni da un lato, e un miglior coordinamento delle azioni nazionali, dall´altro. La conferenza di oggi può essere visto come un punto di partenza di questa consultazione e sono molto ansioso di uno scambio costruttivo e aperto. Ue deve parlare con una sola voce - ma sarà necessario un sacco di determinazione politica e la volontà. In tale ottica, il vostro sostegno sarà fondamentale.”  
   
   
DALLA PALESTINA E DAL MAROCCO A TORINO PER IMPARARE LA GESTIONE SOSTENIBILE DELL’ENERGIA E LE BUONE PRATICHE  
 
Torino, 18 novembre 2014 - Calorosa accoglienza a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, per la delegazione della città palestinese di Hebron e per la delegazione di funzionari ed amministratori locali della città marocchina di Larache, giunte a Torino per due visite di studio nell’ambito rispettivamente del progetto Renep - Renewable Energies for Palestine e del progetto Med Net Job - Mediterranean network for job governance, di cui la Provincia è partner. Il Progetto Renep Promuove Le Energie Rinnovabili In Palestina Del progetto Renep - Renewable Energies for Palestine sono partner la Municipalità di Hebron, la Città e la Provincia di Torino, l’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l´Innovazione (Siti) e la società Ai Engineering Group. Renep è una delle attività del Palestinian Municipalities Support Program del Ministero degli Affari Esteri italiano. La cerimonia ufficiale di benvenuto alla delegazione palestinese da parte delle autorità torinesi si è tenuta stamani nella Sala Giunta di Palazzo Cisterna alla presenza dell’Assessore provinciale all’Ambiente, Roberto Ronco, dei rappresentanti della Città di Torino, del Politecnico e della Camera di commercio. L’assessore Ronco ha tenuto a sottolineare le importanti esperienze di governance ambientale del territorio e della produzione energetica che la Provincia di Torino ha compiuto negli ultimi dieci anni, puntanto proprio sulla valorizzazione delle fonti rinnovabili e sulla sperimentazione e diffusione delle tecnologie che consentono consistenti risparmi energetici. L’amministrazione provinciale uscente ritiene importante che i progetti locali e di cooperazione internazionale nel settore ambientale ed energetico proseguano nella nuova fase che si apre con l’istituzione ella Città Metropolitana. Il funzionario dell’Assessorato all’Ambiente Silvio De Nigris ha illustrato il Piano di azioni per la sostenibilità energetica della Provincia di Torino. Oltre alle sessioni seminariali di illustrazione delle buone pratiche e dei progetti avviati in Piemonte, sono previste alcune visite di studio: agli impianti fotovoltaici della discarica Barricalla e della stazione ferroviaria di Porta Susa, al Bioindustry Park di Colleretto Giacosa, all’Environment Park di Torino e agli incubatori di imprese Toolbox, Officine Arduino-fablab e I3p. I progetti sinora avviati nell’ambito del Palestinian Municipalities Support Program riguardano la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la gestione delle risorse idriche, lo smaltimento delle acque reflue, le energie rinnovabili, le promozione di attività sociali, la tutela dei beni culturali e del turismo, le attività di capacity and institutional building. La Città e la Provincia di Torino si sono impegnate a trasferire ai partner palestinesi alcune buone pratiche in tema di energie rinnovabili, con attività di formazione in loco e visite di studio in Piemonte. Grazie al supporto dei tecnici torinesi, sono previste la stesura di uno studio di fattibilità per il nuovo sistema di gestione energetica sostenibile della Municipalità di Hebron, la progettazione e la realizzazione di un sito-pilota. La Provincia è impegnata nella formazione in loco dei funzionari palestinesi ed è partner tecnico dell’associazione no profit Siti e di Ai Engineering Srl, società che cura lo studio di fattibilità e la costruzione del sito-pilota. La Citta’ E Il Territorio Di Larache Si Confrontano Con Torino Per Migliorare La Formazione Ed I Servizi Per L’occupazione Nel suo saluto ufficiale agli ospiti marocchini l’Assessore provinciale al Lavoro e Formazione professionale, Carlo Chiama, ha sottolineato che le relazioni economiche fra l’area torinese ed il Paese nordafricano si sono intensificate negli ultimi anni, in parallelo con il movimento immigratorio di manodopera marocchina in Italia. “La formazione professionale adeguata alle esigenze del sistema produttivo locale è uno dei perequisiti dello sviluppo economico e della competitività del sistema stesso. – ha sottolineato Chiama – Anche nella fase di passaggio delle consegne alla Città Metropolitana, i servizi per la formazione professionale e per l’impiego della Provincia di Torino rimangono un punto di riferimento per gli utenti e per le imprese, così come le competenze del Servizio Attività produttive, che la Regione Piemonte ritiene di grande interesse“. Marco D’acri, Assessore provinciale alle relazioni internazionali, ha a sua volta sottolineato l’interesse della Provincia di Torino e di tutti gli altri partner della rete di “Arco Latino” per l’intensificazione dei rapporti politici, economici, sociali e culturali con la sponda sud del Mediterraneo, anche in vista del terzo Forum mondiale dello sviluppo economico locale, in programma a Torino dal 15 al 18 ottobre 2015. Il progetto Med Net Job - Mediterranean network for job governance, di cui la Provincia di Torino è partner, nell’ambito della rete di Enti locali “Arco Latino”, è dedicato al miglioramento qualitativo del sistema della formazione professionale a livello locale. Le attività sono iniziate nell’aprile del 2012, con una missione di una delegazione politica e tecnica di Arco Latino nella capitale Rabat e a Larache, capoluogo della provincia omonima nella regione di Tangeri-tétouan, nel Nord del Marocco. Il confronto tra i partner europei e le istituzioni nazionali, regionali e locali marocchine e con i rappresentanti di organizzazioni della società civile, è finalizzato a definire i bisogni di formazione professionale e le opportunità offerte dal processo di decentramento istituzionale e amministrativo in corso in Marocco. La Provincia di Torino e quella di Larache hanno avviato una collaborazione che data ormai da un paio di anni e che si concretizza in un periodico scambio di esperienze tra i partner di Arco Latino e quelli del programma Art Gold Maroc. Nel luglio 2012 una delegazione marocchina è stata in missione in Italia, focalizzando la propria attenzione sul modello di governance della formazione professionale adottato nel nostro Paese. I partner di Arco Latino hanno messo a disposizione della Città e della Provincia di Larache un esperto italiano, al fine di analizzare nel dettaglio i punti critici della formazione professionale nel Paese nordafricano, suggerendo soluzioni organizzative adeguate alla realtà locale. La collaborazione è stata però rallentata dal processo di riordino degli Enti locali in atto in Italia e dalle incertezze sulle competenze future delle Province e delle Città Metropolitane. I contatti sono ripresi nel giugno 2013, anche grazie alla collaborazione con l’Università di Torino, che ha messo a disposizione un proprio laureando per l’analisi comparativa dei sistemi di formazione professionale e per la diagnosi delle insufficienze di quello marocchino, soprattutto in tema di preparazione professionale dei giovani che devono fare il loro ingresso nel mercato del lavoro. Il progetto prevede come atto finale la settimana di formazione a Torino per i funzionari e degli amministratori politici della regione, della provincia e della città di Larache. I risultati della formazione saranno messi a disposizione sui siti web della Provincia di Torino e di Arco Latino.  
   
   
MACROREGIONE ADRIATICA: D´ALFONSO, ENTRARE IN DOSSIER JUNKER, NO A TRIVELLE; SE SI SOLO A 12 MIGLIA DA COSTA  
 
Ortona, 17 novembre 2014 - Inserire la Strategia della Macroregione Adriatico-jonica, che sarà lanciata martedì prossimo a Bruxelles, nel dossier Junker per accedere ad un plafond di circa 10 miliardi di euro. Si tratta delle risorse che mette a disposizione l´Unione europea, nell´ambito della programmazione 2014-2020, per favorire la connettività dei sistemi infrastrutturali di collegamento. E´ l´obiettivo che il presidente della Giunta regionale d´Abruzzo, Luciano D´alfonso, intende perseguire e per il cui raggiungimento attende risposte in tempi brevi dal sottosegretario Gozi che è il delegato del Governo italiano. D´alfonso lo ha riaffermato, questo pomeriggio, ad Ortona, a Palazzo Corvo, in occasione del convegno sulla Strategia della Macroregione Adriatico-jonica che è stato l´evento conclusivo della tre giorni di permanenza nel mare abruzzese della portaerei Cavour, nave ammiraglia della Marina Militare. "Questo progetto di cooperazione rafforzata partito dal basso - ha affermato D´alfonso - è diventato dapprima una strategia ed oggi è una vera e propria misura istituzionale. Per darle concretezza - ha proseguito - occorre che questa comunità transanazionale di circa 57 milioni di persone e con ben 6 milioni di imprese attive non solo parli un linguaggio univoco ma sia anche in grado di proporre un progetto comune di connettività che riesca a cucire insieme ferro, gomma, acqua e cielo. La domanda da porsi- ha aggiunto il Presidente - è se accanto alle reti Ten-t sia possibile immaginare una dotazione infrastrutturale e logistica nella sagoma della Macroregione adriatica". A proposito della tutela ambientale e, nello specifico, del patrimonio marino, il presidente della Regione Abruzzo ha ribadito di essere "contrario alle trivellazioni petrolifere" e di preferire forme alternative di approvvigionamento energetico. "Tuttavia, - ha precisato - dovremmo prendere esempio dalla Contea Spalatino-dalmata che ha fissato a 12 miglia dalla costa il limite oltre il quale sono consentite attività estrattive. Non capisco - ha aggiunto -perchè in Italia dovremmo accosentire operazione di estrazione petolifera ad una distanza minore". All´odierno convegno di Ortona, oltre all´Ambasciatore croato in Italia, Darmin Grubisa, hanno preso parte, tra gli altri, anche il sindaco di Spalato, Ivo Baltasar, il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, l´assessore alle politiche comunitarie della Regione Marche, Paola Giorgi, ed il relatore della Strategia della Macroregione Adriatico-jonica, l´europarlamentare croato, Ivan Jacovcic.  
   
   
LA DENUNCIA ASSORINNOVABILI: I RITARDI DEL GOVERNO SULLO SPALMA INCENTIVI IMPEDISCONO AGLI OPERATORI FOTOVOLTAICI DI SCEGLIERE  
 
Milano, 18 novembre 2014 - assoRinnovabili ha inviato al Governo una lettera in cui si evidenzia la mancata emanazione del decreto che dovrebbe disciplinare i criteri e le modalità di accesso ai finanziamenti bancari garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, per mitigare, almeno in parte, gli effetti negativi dei tagli previsti dalla norma. “Si tratta di un provvedimento fondamentale e molto atteso dagli operatori che rappresentiamo - dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili - in quanto essenziale per l’applicazione dello Spalma Incentivi. Il Governo, incredibilmente, impone agli operatori fotovoltaici di scegliere la modalità con cui sarà ridotta la tariffa, ma non fornisce gli strumenti e le informazioni necessarie affinché tale decisione possa essere presa in maniera seria e consapevole. Ad oggi, restano ancora poco più di 10 giorni lavorativi, un tempo assolutamente insufficiente! E comunque, come detto, non si hanno le informazioni necessarie”. Assorinnovabili ha pertanto chiesto che il termine del 30 novembre sia posticipato ad almeno 60 giorni dall’emanazione del decreto Mef che regolerà l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti, cosi da tutelare almeno in parte i produttori e garantire un tempo sufficiente per valutare quale opzione sia la più idonea per ciascun impianto. “Sembra - conclude Re Rebaudengo - che non si voglia tener conto della complessità della scelta cui va incontro l’operatore: oltre all’analisi dell’impatto economico e finanziario delle singole opzioni, infatti, la decisione finale del produttore dovrà poi essere condivisa e approvata dagli organi decisionali dei principali istituti bancari”. Intanto, il numero delle aziende che stanno aderendo al ricorso contro lo Spalma Incentivi promosso da assoRinnovabili continua a crescere.  
   
   
BASILICATA: BANDO ENERGIA, LE DOMANDE TELEMATICHE DAL 1 DICEMBRE  
 
Potenza, 18 novembre 2015 - Le domande telematiche per la presentazione dell’Avviso pubblico “Contributi per interventi di risparmio energetico su unità abitative private potranno essere inoltrate a partire dalle ore 8 del 1 dicembre 2014. Sono stati differiti, infatti, i termini di apertura dello sportello telematico. Il bando è pubblicato sul Bur n. 37 del 1 ottobre 2014. E´ possibile, però, registrarsi on-line da subito all´indirizzo internet http://servizi.Basilicatanet.it/servizi/index.jsp  La registrazione è necessaria per richiedere chiarimenti on line. E’ stato attivato un numero verde per eventuali problematiche relative alla registrazione e successivamente alla compilazione della domanda. Il numero è il seguente 800.29.20.20 ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,00.  
   
   
AOSTA, DETERMINATI I VALORI PER I PIANI VENDITA DEGLI ALLOGGI ERP  
 
Aosta, 18 novembre 2014 - L’assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Mauro Baccega, comunica che, venerdì 14 novembre, la Giunta regionale ha stabilito i valori dei canoni di locazione da prendere a riferimento per la determinazione del prezzo di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. «Con questo atto - dichiara l’Assessore - è stato individuato il valore del canone di locazione da prendere a riferimento per poter determinare il prezzo di vendita degli alloggi Erp. In questo modo, si permette definitivamente al Comune di Aosta e all’Arer di procedere con la cessione degli alloggi inseriti nei piani di vendita». «E’ stata anche approvata - continua - la cosiddetta clausola risolutiva a tutela sia dell’assegnatario acquirente che dell’Ente cedente l’alloggio. Infatti, è stato previsto che in caso di mancato pagamento di sei rate, l’alloggio di Erp torni in proprietà all’Ente cedente, il quale però restituirà all’assegnatario la differenza tra le somme già versate e le mancate rate pagate». «Esprimo enorme soddisfazione per l’adozione di questo provvedimento, - conclude Baccega - in quanto era il tassello mancante affinché si potesse dare concreto avvio ai piani di vendita approvati nei mesi scorsi. La vendita degli alloggi Erp è fondamentale sia per dare risposte ai numerosi assegnatari di Erp che aspirano, dopo tanti anni, a diventare proprietari dell’alloggio da loro occupato, sia per gli Enti proprietari, che in questo modo potranno reinvestire le somme incassate nella manutenzione degli alloggi da assegnare a nuovi nuclei familiari».  
   
   
BOLZANO: NUOVA CULTURA DELL´ABITARE: GIOVANI A CONFRONTO CON I TECNICI  
 
Bolzano, 18 novembre 2’14 - I rappresentanti delle Consulte giovani dei tre gruppi linguistici hanno fatto seguito all´invito dell´assessore provinciale all´edilizia e servizio giovani Christian Tommasini, di approfondire con i tecnici della Ripartizione edilizia abitativa e dell´Istituto per l´edilizia sociale le tematiche dell´abitare. Il 13 novembre a Bolzano l´incontro. Su una nuova cultura dell´abitare che punti sulla dimensione sociale le Consulte provinciali giovani dei tre gruppi linguistici si erano confrontate assieme ai rispettivi assessori provinciali alla cultura Florian Mussner, Christian Tommasini e Philipp Achammer, nell´ambito della riunione congiunta annuale dedicata al tema "Giovani e abitare", tenutasi a fine ottobre 2014 presso il Centro giovani "Nëus Jëuni Gherdëina" ad Ortisei. I ragazzi auspicano una nuova cultura dell´abitare che vada oltre la tradizionale cultura privatistica della proprietà degli alloggi, pensando a modelli più flessibili anche per quanto attiene gli affitti. I modelli, come era stato detto, dovranno però adattarsi alle diverse realtà territoriali. Come ha fatto presente l´assessore Tommasini nell´incontro del 13 novembre se per l´acquisto di alloggi esistono già modelli nuovi, quali il "Bausparen", l´esigenza ora è quella di proporre nuovi profili di affitto tarati sulle particolari esigenze delle giovani coppie ed anche dei single. A tal fine, sulla falsariga delle riflessioni fatte nell´incontro ad Ortisei, ha proposto di sperimentare nuovi modelli abitativi di co-housing e co-working a Bolzano, Merano, Bressanone, ed anche in altre località, quali Brunico ad esempio. L´idea è di porre in essere un progetto pilota che possa essere di stimolo verso forme abitative non ancora implementate in provincia di Bolzano, ma già in funzione nei paesi del Nord Europa. Si tratta di comunità di vicinato, dove gli spazi comuni vengono gestiti in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale (con la compresenza di inquilini giovani ed anziani per favorire il dialogo e la collaborazione intergenerazionale). Inoltre potrebbero esserci spazi da condividere per il lavoro per giovani liberi professionisti. Come è stato fatto presente, soluzioni di questo tipo danno vita anche un circuito virtuoso per quanto attiene l´occupazione; infatti, generalmente sono le cooperative che in queste realtà con servizi collettivi possono attivare servizi creando nuove opportunità lavorative. Per iniziare, come ha detto l´assessore Tommasini, sarà verificata assieme all´Istituto per l´edilizia sociale Ipes la possibilità di porre in essere una prima sperimentazione di questo tipo. Per le aree periferiche le soluzioni dovranno essere calzate alla differente realtà locale e per tale ragione si provvederà a sentire anche le amministrazioni comunali. Ulteriori passi sono previsti nei prossimi mesi, una volta rinnovate tutte e tre le Consulte giovani il cui mandato è in scadenza a breve.  
   
   
LA GIUNTA HA DELIBERATO LO STANZIAMENTO DI 16,9 MILIONI DI EURO PER COMPLETARE IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI REGGIO CALABRIA.  
 
Catanzaro, 18 novembre 2014 - La Giunta regionale, nel corso della seduta odierna, ha deliberato lo stanziamento di 16,9 milioni di euro che consentiranno di ultimare i lavori del costruendo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria. Lo hanno annunciato, in conferenza stampa a Reggio presso palazzo Campanella gli assessori Demetrio Arena e Luigi Fedele. "É una notizia molto positiva per la città e la sua provincia - ha sottolineato l´assessore Luigi Fedele. Ho preso parte ad una riunione romana qualche mese fa, convocato dal Premier Renzi, dopo la sua visita in città, ed in quella occasione il sottosegretario Del Rio ci disse che avremmo dovuto reperire nuove somme per completare l’opera. Ci furono successivamente riunioni in Prefettura e, anche grazie all´attività del Prefetto, siamo riusciti a velocizzare le procedure. Noi come Regione abbiamo lavorato intensamente per reperire le risorse necessarie. Mi preme ringraziare tutta la Giunta, Scopelliti e Stasi in testa, per aver creduto assieme a noi in questo progetto vitale per l´intera provincia. Adesso sarà il Comune che dovrà gestire la fase successiva”. "Sono particolarmente felice - ha sottolineato l´assessore Arena. Assieme all’assessore Fedele abbiamo lavorato intensamente non appena ci è stato comunicato qualche giorno fa dal Comune di Reggio che serviranno in tutto 36 milioni per il completamento dell’opera. Come Regione abbiamo recuperato in tempi brevi le somme necessarie, il resto sarà a carico dello Stato (3 milioni) e dell’amministrazione comunale attraverso un mutuo. L’opera ha radici lontane ma non possiamo non citare quanto fece l’ex sindaco Scopelliti per l’avvio dei lavori. Adesso, con un amministrazione politica, ci auguriamo che il nuovo Sindaco avvii celermente i lavori, non possiamo perdere più altro tempo. Entro due anni, a mio giudizio, il Palazzo di Giustizia, potrà essere completato. Ovviamente tutto ciò avrà benefici notevoli sul bilancio comunale, poiché si libereranno nuovi spazi al Cedir e tanti affitti saranno eliminati”.  
   
   
1000 CANTIERI DA APRIRE IN CAMPANIA. OPERE PUBBLICHE, SERVIZI E LAVORO  
 
Napoli, 18 novembre 2014 - "Noi abbiamo preso un impegno: 1000 cantieri da aprire in Campania. Opere pubbliche, servizi. Lavoriamo perché questo avvenga. Significa lavoro, posti di lavoro, è buona spesa dei fondi europei. Miglioriamo le nostre città, difendiamo l´ambiente. Con noi la svolta." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro il 15 novembre, nelle tappe di Marano e Casalnuovo, una occasione per un bilancio generale delle cose messe in campo. Il presidente nella prima mattinata ha partecipato a Marano, con l´assessore Ermanno Russo ed i rappresentanti delle istituzioni locali, con il primo cittadino Angelo Liccardo, all´avvio del cantiere sulla riqualificazione dell´area di Via Pepe, un parco, un’area attrezzata per i giovani e gli studenti. Un intervento reso possibile grazie ai fondi di ´Piu Europa´. Il presidente Caldoro ha ringraziato tutti quelli che lavorano per il buon governo e la buona spesa dei fondi europei, da chi è impegnato in Europa fino ai rappresentanti locali. "Al Consiglio regionale ed all´assessore Ermanno Russo che conosce ed interpreta le esigenze del territorio", ha concluso Caldoro. Erano presenti, fra gli altri, il vice presidente del Consiglio regionale Biagio Iacolare e l´eurodeputato Fulvio Martusciello. "Abbiamo accompagnato l´Amministrazione di Marano - ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Russo - in questo percorso di rigenerazione urbana, che qui punta a ridurre le distanze tra il centro storico e la città nuova, assicurando vivibilità alle comunità locali. Un intervento di 1 milione e 180 mila euro che restituisce ai cittadini un´area a verde, fruibile è finalizzata alla socializzazione." Russo e Caldoro hanno poi partecipato alla iniziativa nel Comune di Casalnuovo con il sindaco Antonio Peluso sul tema "Cresce il più Europa, cresce Casalnuovo". Era presente anche il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. Con l´amministrazione comunale sono stati presentati gli interventi del programma integrato urbano della città: aree parco, verde pubblico, parcheggi, spazi ricreativi e interventi per le scuole. "A Casalnuovo - ha ricordato l’assessore Russo - la riprogrammazione dei fondi europei del Fesr ha già dato nuovo impulso al Programma Integrato Urbano sul territorio, con un ulteriore finanziamento di 9 milioni di euro, che si aggiungono ai 27 erogati dal 2012 ad oggi, per 7 nuovi progetti. Non solo riqualificazione ma anche spazi di socializzazione ed una nuova identità per Casalnuovo e la frazione di Tavernanova."  
   
   
OPERE PUBBLICHE, PARCHI DI DEPOSITO CARBONE A CAIRO MONTENOTTE  
 
Genova, 18 Novembre 2014 - "Nel giro di tre anni le attività dei parchi di deposito si potranno svolgere senza la pesante ricaduta sul territorio delle polveri di carbone. Siamo riusciti a concludere un´operazione di grande rilievo: dopo i lavori relativi ai grandi fondali e i tunnel, con la copertura dei parchi carbone si conclude un lavoro ventennale su cui iniziai a lavorare già nel 1996, da ministro. Sul territorio si conserva un´attività significativa ma se ne riduce sensibilmente l´impatto". Lo ha detto, venerdì 14 novembre, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa la realizzazione delle opere e degli impianti per la copertura e la movimentazione del carbone nei parchi di deposito a San Giuseppe di Cairo Montenotte, insieme con l´assessore Renzo Guccinelli, il sindaco di Cairo Montenotte Fulvio Briano e l´amministratore delegato di Funivie S.p.a. Riccardo Genta. I lavori sono stati commissionati da Funivie S.p.a. Per un importo contrattuale di circa 27 milioni di euro, derivanti da un finanziamento in convenzione con il Ministero dei Trasporti, del 15 novembre del 2007. I lavori, iniziati a maggio 2013, si concluderanno nel settembre 2017. L´intervento è servito a migliorare dal punto di vista ambientale, a razionalizzare e meccanizzare i parchi di deposito rinfuse assegnati in concessione a Funivie S.p.a. Nei parchi di deposito vengono temporaneamente custodite le merci sbarcate presso il Terminal Alti Fondali nel porto di Savona che vengono trasferite a San Giuseppe di Cairo Montenotte tramite gli impianti funiviari, prima del successivo inoltro via gomma o ferrovia verso le destinazioni finali. Nel progetto è prevista la realizzazione di due capannoni gemelli, a pianta rettangolare, di 371 metri per 53, alti 32 metri e uniti da un tunnel centrale. La struttura portante della copertura avrà travi ad arco in legno lamellare per garantire la resistenza al fuoco. Nuove linee di nastri trasportatori garantiranno la movimentazione delle rinfuse giunte a San Giuseppe di Cairo Montenotte con le linee funiviarie. L´impianto prevede anche la realizzazione di una fossa per scaricare i vagoni ferroviari e un sistema di carico diretto tramite nastri per vagoni o camion.  
   
   
CASA, MARONI: GRANDE ATTENZIONE PER PROBLEMI ALER  
 
Milano, 18 novembre 2014 - "La nostra Giunta ha fatto una profonda riforma delle Aler. Prima erano 13, con costi esorbitanti, le abbiamo ridotte a 5, risparmiando moltissimo. Milano ha dei problemi specifici, sui quali stiamo intervenendo in diverse direzioni". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei telespettatori durante la puntata di ´Orario Continuato´, in onda su Telelombardia. Interventi Concreti - "Primo - ha elencato il presidente -, abbiamo garantito risorse ad Aler, per poter fare le manutenzioni, cosa che era diventata sempre più complicata. Secondo, siamo andati avanti con gli sgomberi. Abbiamo fatto un incontro con il prefetto ed è stato realizzato un piano di sgomberi". "Non è tollerabile che chi non ha diritto occupi degli appartamenti" ha spiegato il governatore, ricordando anche che nell´ultima riunione di Giunta "sono stati stanziati 20 milioni per la cosiddetta ´morosità incolpevole´, un sostegno concreto per quegli inquilini in regola, che, però, avendo perso il lavoro o attraversando altre difficoltà, non riescono a pagare l´affitto".  
   
   
TOSCANA, ROSSI: "BASTA COL CONSUMO DI NUOVO SUOLO"  
 
Firenze, 18 novembre 2014 – Basta col consumo di nuovo suolo. Poche e semplici parole che il presidente Enrico Rossi ha più volte ripetuto ieri pomeriggio illustrando, insieme all´assessore all´urbanistica Anna Marson, i contenuti della nuova legge sul governo del territorio. Legge che, dopo l´approvazione in Consiglio regionale, entrerà in vigore il prossimo 27 novembre. "Bene intervenire con le opere a difesa del territorio – ha detto - ma la vera svolta epocale deve avvenire sul governo del territorio stesso. Con la legge 65 diciamo basta al consumo di suolo. Nuove edificazioni non si potranno fare oltre il perimetro urbanizzato e nuovi interventi di edilizia residenziale dovranno essere fatti attraverso la rigenerazione, il riuso, la ristrutturazione, con consumo zero di territorio. Quello agricolo va tenuto integro per l´agricoltura e per le generazioni future. In Italia – ha detto ancora Rossi - le politiche errate sull´utilizzo del territorio vanno avanti da ben più di venti anni con condoni, piani casa. Per tutto quanto fatto in passato credo che Comuni, Province, Regioni e lo stesso governo nazionale debbano chiedere scusa ai cittadini". Una legge che faccia da apripista anche per le altre regioni. "Faccio un appello al governo – ha aggiunto Rossi - affinchè adotti una legge simile a questa. In Europa, a partire dal dopoguerra in poi, l´Italia è stato il paese che ha consumato più territorio. Una santa alleanza tra potere politico, mattone e più recentemente finanza, ha asfaltato e cementificato ovunque. E anche male. Si è costruito nell´alveo dei fiumi. Renzi è stato il sindaco di Firenze, quello che ha fatto un piano regolatore a consumo zero di suolo. Adesso è presidente del consiglio e mi permetto umilmente di dirgli che se vuole può ispirarsi alla nostra legge". Consumo zero di suolo non significa sviluppo zero, Rossi va avanti: "Ci sono tante cose da fare, c´è da ristrutturare, da rigenerare. Basta con gli ecomostri, basta con le villette a schiera. I cittadini credo siano pronti per questa svolta. Si va contro interessi particolari, quelli di chi ha comprato terreni e pensava che un giorno sarebbero diventati edificabili? Se non diamo una svolta dopo tutto quello che sta accadendo ci troveremo con un paese in rovina e tutti gli interventi che occorreranno per la messa in sicurezza saranno vanificati da nuovo consumo di suolo". Accorciare i tempi di entrata in vigore della nuova legge aiutando i Comuni che devono rifare il proprio piano strutturale. Rossi spiega che "non possiamo aspettare tempi lunghi per l´implementazione della legge 65. Abbiamo bisogno di averne una che entra subito in vigore. Metteremo a disposizione dei Comuni che vogliono rifare i piani strutturali 7 milioni l´anno, ovvero quello che risparmiamo dalla riduzione di consiglieri e assessori. Lo faremo con un bando, che uscirà a gennaio". Conclusione con un altro appello, stavolta al Parlamento. "Chiedo al Parlamento di avere attenzione al disegno di legge Lupi, che consente al privato di presentare al Comune la lottizzazione e di co-pianificare con l´ente pubblico. Sarebbe una disgrazia se passasse, altro che consumo zero di suolo". Punti salienti della nuova legge, la numero 65 del 2014. • Nuove costruzioni (non residenziali) solo se non ci sono alternative, privilegiando riuso dell´esistente. • Nuovi poteri alla conferenza paritetica. 25 aree vaste e tempi rapidi per la pianificazione, 2 anni invece di 6. • 7 milioni per incentivare i Comuni, derivanti dai risparmi della politica. • Patrimonio territoriale inteso come equilibrio tra gli elementi del territorio: acqua, terra, intervento umano. • Osservatorio e Conferenza paritetica lavoreranno insieme per valutare gli effetti della legge, presentare proposte e verificare l´efficacia della legge. • Incentivi alla buona agricoltura come presidio primario alla difesa del territorio, meno burocrazia. • Prevenzione contro le alluvioni: individuati 1000 chilometri quadrati di territorio dove è impossibile costruire (il 7% del totale) perchè a rischio. • Sindaci, Presidenti di Provincia, Regione tutti attorno allo stesso tavolo per evitare doppioni, scegliere meglio, ridurre i tempi.  
   
   
LAVORI PUBBLICI, ASSESSORE UMBRIA: "RISPARMIATI OLTRE OTTO MILIONI DI EURO GRAZIE ALL´IMPEGNO DIRETTO DEI TECNICI REGIONALI"  
 
Perugia, 18 novembre 2014 - Superano gli otto milioni di euro i risparmi che la Regione ha raggiunto utilizzando il proprio personale in numerosi lavori pubblici invece di ricorrere ad appalti esterni. Il dato, che si riferisce all´attuale legislatura è stato reso noto dall´assessore regionale ai lavori pubblici, Stefano Vinti, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, venerdì 14 novembre, nella sede regionale di Piazza Partigiani a Perugia. "La Regione – ha dichiarato l´assessore Vinti - ha utilizzato, laddove era possibile, una norma che consente di assegnare al proprio personale incarichi professionali che solitamente sono affidati all´esterno che è stato introdotto con l´obiettivo di garantire maggiore trasparenza ed un migliore controllo delle procedure, unitamente allo snellimento della burocrazia amministrativa all´interno della Pubblica Amministrazione e al contempo il contenimento dei relativi costi. L´attività di Responsabile del Procedimento, nonché quella di Direttore dei Lavori, di Coordinatore della Sicurezza e di Progettista mettono in capo alle persone responsabilità, civili e penali, che la norma ha, nel corso del tempo, rimarcato e definito puntualmente. L´assunzione, da parte dei dipendenti pubblici, di incarichi di questo tipo – ha proseguito Vinti - ha permesso alla Pubblica Amministrazione di risparmiare nella realizzazione di opere. Solo nel 2013 avremmo avuto 1.300.000 euro in meno da spendere per i lavori necessari ed inoltre, solo in uno degli interventi che gli uffici regionali stanno seguendo in questi mesi si ha un risparmio di oltre 1.200.000 euro". Il risparmio su opere pubbliche seguite direttamente (con prestazioni professionali su vari servizi effettuate da personale interno) supera gli 8.080.000 euro, che altrimenti sarebbero gravati sui quadri economici delle opere, con conseguente riduzione dei lavori. Questa cifra, solo per fare due esempi, secondo le stime del Servizio regionale competente per le opere pubbliche, è l´equivalente di due piani annuali di opere pubbliche destinati agli enti locali o la spesa necessaria per il pagamento annuale di oltre duecento dipendenti a carico del bilancio regionale. "Del resto - ha sottolineato l´assessore Vinti - la norma sugli appalti, nonostante le "peggiorie" intervenute nel tempo, non ha mai cancellato la previsione iniziale che chiede alle pubbliche amministrazioni di provvedere direttamente ai servizi tecnici legati all´esecuzione di opere pubbliche. La scelta operata molto tempo fa, ed ancora valida, rispondeva non solo all´esigenza di risparmio, ma ad una domanda precisa: "che tipo di Amministrazione pubblica vogliamo?". Noi abbiamo scelto una strada che valorizza il personale regionale e come si è visto produce anche rilevanti risultati sia in termini di contenimento della spesa che di una migliore gestione e programmazione delle opere. Siamo in un periodo in cui gli Enti pubblici ed in particolare le Regioni sono al centro di numerose polemiche, a volte giuste altre volte pretestuose, che riguardano soprattutto i costi. I dati che abbiamo voluto fornire invece dimostrano che esistono esempi di buona amministrazione che consegue consistenti risparmi grazie alla qualità ed alla professionalità dei dipendenti pubblici che hanno gestito al meglio anche lavori complessi come quelli legati al rischio sismico ed idrogeologico. In questo modo – ha concluso Vinti - abbiamo potuto dare nuova linfa al settore dei lavori pubblici, molto importante per l´economia regionale visto che dà lavoro a numerose imprese e dunque garantisce occupazione per centinaia di lavoratori".  
   
   
ISTAT, CALENDA: POTENZIALE DI SVILUPPO DEL MADE IN ITALY E’ ANCORA FORTISSIMO RISULTATO DOVUTO ANCHE ALLE ATTIVITÀ PROMOZIONALI DEL GOVERNO ITALIANO SUI MERCATI EXTRA-UE  
 
 Roma 18 novembre 2014 - “La crescita dell´export e il miglioramento del saldo commerciale che si rilevano dai dati di settembre, diffusi oggi dall´Istat, dimostrano che il potenziale di sviluppo del Made in Italy è ancora fortissimo. In particolare fa piacere che i dati confermino la validità della strategia italiana di focalizzare l´attenzione su alcuni Paesi, primo tra tutti gli Stati Uniti, su cui si sono concentrati - e si concentreranno nel 2015 - gli sforzi promozionali per portare le piccole e medie imprese a beneficiare dell´incremento di questi mercati”. Lo afferma il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, GLI STATI UNITI TRAINANO IL MADE IN ITALY A SETTEMBRE, L’EXPORT NEI MERCATI EXTRA-UE TRAINA LE VENDITE (+ 3,3% RISPETTO AD AGOSTO), GRAZIE SOPRATTUTTO AL MERCATO STATUNITENSE (+13,3%). TRA I SETTORI, FORTE SURPLUS DEI MACCHINARI NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO (36,8 MILIARDI DI EURO)  
 
Roma, 17 novembre 2014 – Decisa virata in territorio positivo per l’export italiano a settembre (+ 7,4% rispetto a settembre 2013), grazie soprattutto alla forte ripresa delle vendite al di fuori dell’Unione Europea (+3,3% rispetto al mese precedente e addirittura +8,4% su base annua). “Ancora una volta i risultati sui mercati Extra-ue sembrano compensare le deludenti performance sul fronte interno all’Unione. - sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – È verso questi Paesi, infatti, che si genera il maggior surplus dei conti con l’estero, pari nei primi nove mesi dell’anno a 16 miliardi di euro contro i 12 prodotti sul versante europeo. In particolare, il mercato statunitense rappresenta nell’Area il primo partner di riferimento, con un incremento delle nostre esportazioni del 13,3% nel solo mese di settembre, spinto probabilmente dall’indebolimento della moneta unica. Grazie a questi risultati, riusciamo inoltre ad arginare le perdite subite invece in Russia, pari al 10,1%, come contraccolpo della recente crisi Ucraina”. Queste performance segnano la ripresa del ciclo degli investimenti, tanto che le vendite di beni strumentali registrano a settembre la crescita più consistente (+11,6% su base annua e +5,6% rispetto ad agosto). Tra i settori, infatti, la meccanica – con un surplus di 36,8 miliardi di euro – spinge in attivo il saldo Made in Italy, dando un contributo complessivo pari al 60%.  
   
   
MARCHE REGIONE IMPRENDITORIALE D’EUROPA - SPACCA : “SODDISFATTI PER IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO, MA CONTINUIAMO A LAVORARE PER FAR CRESCERE IL PIL E L’OCCUPAZIONE”.  
 
Ancona, 18 novembre 2014 - La Regione Marche si è aggiudicata il Premio Regione imprenditoriale Europea per l’anno 2014, insieme alle Regioni Flanders (Belgio) e North Brabant (Olanda). È la prima Regione italiana e tra le 12 Regioni su 271 in tutta Europa che fino ad oggi hanno ottenuto questo prestigioso riconoscimento. Il premio, istituito dal Comitato delle Regioni nel 2010 nell’ambito dello Small Business Act (Sba), ha lo scopo di selezionare e premiare le regioni dell’Ue che si distinguono per la loro visione imprenditoriale, indipendentemente dalla loro dimensione, dalla loro ricchezza e dalle loro competenze, ovvero per la loro capacità di leggere i punti di forza e di debolezza del tessuto economico regionale e, sulla base di questi, di definire una efficace programmazione di lungo periodo per cogliere le opportunità e limitare i rischi. Di questi temi si è parlato questa mattina nel corso dell’evento “Le Marche Regione imprenditoriale al centro dell’Europa - Small business act: priorità e strategie per rafforzare le piccole e medie imprese”, al quale hanno preso parte il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, Sara Giannini, assessore regionale alle Attività produttive, Joanna Drake membro della Commissione Europea Dg Impresa e Industria, Bert Kuby membro della Direzione politiche regionali e Reti del Comitato delle Regioni. “E’ una grande soddisfazione – ha detto Spacca - essere premiati come Regione imprenditoriale d’Europa. E’ la prima volta che una Regione italiana viene ad essere certificata con questo riconoscimento europeo che individua le realtà che si contraddistinguono per visione strategica e attenzione alle imprese. Questo è un riconoscimento delle politiche industriali messe in campo dalla Regione Marche, ovvero delle azioni che sono state fatte per pensare leggero, veloce e intelligente attraverso l’adozione di misure di semplificazione che guardano alla finanza, che sostengono l’internazionalizzazione e, quindi, le attività dell’impresa in un momento molto difficile. Non credo che sia sufficiente quello che abbiamo fatto fino adesso, anche se viene riconosciuto addirittura con un primato dall’Europa e se vantiamo il record dell’occupazione nell’industria (39.3%). Dobbiamo fare molto di più perché per noi l’impresa è una parte vitale dell’economia, del reddito e dell’occupazione delle Marche. Stiamo predisponendo qualcosa che oltrepassa lo stesso Small business act, che ci ha consegnato questo premio, per andare incontro ai bisogni del sistema produttivo regionale. Se noi non ricominciamo a produrre Pil, a produrre reddito non riusciremo a sostenere l’occupazione e neanche i servizi della nostra regione. Per quanto riguarda le risorse è necessario concentrare i fondi che l’Europa ci consegnerà nei prossimi sei anni. Non si possono più disperdere le risorse europee a pioggia o per progetti lillipuziani, che magari servono a dare soddisfazione a qualche esigenza o interesse di carattere territoriale. Bisogna invece concentrarli su grandi azioni. In questo momento il bisogno dell’impresa è soprattutto la finanza. Credo che dovremmo utilizzare le risorse europee su una grande misura come per esempio l’erogazione di mini bond per sostenere gli investimenti delle imprese, garantiti dal fondo centrale italiano e con il sostegno della Commissione europea e dei fondi strutturali. Altrettanto importanti sono le opportunità che derivano dalla Macroregione Adriatico Ionica che potrà accedere ai fondi “Juncker” . E’ necessario difendere il cuore pulsante del territorio cioè la manifattura perché solo sostenendo le imprese potremo difendere l’occupazione, il reddito, il benessere, le prospettive per i giovani e il nostro attuale sistema di coesione sociale”. “Oggi siamo qui con i rappresentanti europei – ha proseguito l’assessore Giannini - per approfondire la struttura dello Small Business Act, un atto formale che l’Unione chiede alle Regioni europee, ma anche un atto sostanziale nel quale abbiamo individuato azioni e politiche industriali e legislative che ci consentono di semplificare il rapporto con le imprese e indirizzare i nostri finanziamenti ad azioni di politica industriale individuando priorità come il credito, la ricerca, l’aggregazione in rete, la valorizzazione dei distretti e il sostegno all’internazionalizzazione. Abbiamo incardinato anche tutta la programmazione economica dei fondi europei e creato le condizioni per permettere alle nostre imprese di accedere a fondi europei dedicati a progetti specifici, fondi consistenti ma finora poco utilizzati dal nostro territorio. Abbiamo lavorato molto per ottenere questo riconoscimento, ma non finisce qui, anzi siamo solo all’inizio: dobbiamo continuare a lavorare consapevoli della nostra forza e dobbiamo rispondere alla crisi sfidando il comparto della manifattura sull’innovazione e la competizione sui mercati, senza disperdere le conoscenze e mantenendo quella qualità di prodotto che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo”. Joanna Drake membro della Commissione Ue Dg Imprese e Industria ha commentato: “Le Marche possono essere soddisfatte perché hanno ricevuto un riconoscimento al quale tutte le Regioni d’Europa aspirano. Il premio è stato conferito a questa Regione perché ha saputo creare un ambiente favorevole alla crescita delle imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro”. Scheda Tecnica L’aggiudicazione del premio colloca la Regione Marche al centro dell’Europa, modello esemplare di Regione virtuosa e dinamica nella definizione e implementazione di politiche e azioni per la creazione di un contesto favorevole allo sviluppo, competitività, innovazione e internazionalizzazione delle imprese di minori dimensioni, nel miglioramento delle condizioni di accesso al credito. La visione politica della Regione Marche premiata con l’Eer Award parte dall’assunto che per invertire la crisi e ripristinare l’imprenditorialità come attore chiave nel modello di sviluppo regionale è indispensabile pervenire ad un ‘nuovo patto’ tra la regione – intesa come sistema territoriale inclusivo di tutte le istituzioni e organizzazioni operanti a favore del sistema imprenditoriale – amica delle Pmi, responsabile, flessibile, collaborativa, capace di rispondere alle esigenze delle imprese da un lato e le imprese smart come driver di ricchezza e di crescita dall’altro. Nascendo come costola all’interno della strategia comunitaria dello Small Business Act, il riconoscimento del marchio è strettamente connesso all’intenso lavoro svolto dall’Amministrazione su questo versante da quando, con la Dgr 1381/2010 le Marche hanno fatto del principio “Pensare anzitutto in piccolo” il fulcro delle proprie politiche a favore del tessuto imprenditoriale: da allora le misure per migliorare l’accesso delle Pmi agli appalti pubblici e l’accesso al credito, per la semplificazione amministrativa, per favorire le forme di aggregazione e l’internazionalizzazione delle Pmi, per agevolare i trasferimenti di impresa, sono divenute le linee prioritarie di intervento regionale. Il percorso di applicazione dello Sba è arrivato quindi ad un punto di svolta lo scorso aprile, quando la Regione ne ha approvato la strategia regionale di attuazione, che definisce il quadro a supporto degli interventi per le Pmi per il settennio di programmazione comunitaria 2014/2020, garantendo l’integrazione tra le diverse politiche regionali in materia e rappresenta la cornice entro cui la Regione garantisce l’adempimento delle specifiche condizionalità ex ante. Prima tra tutte la metodologia per il ‘Test Pmi’, ovvero per la valutazione dell’impatto sulle Pmi delle proposte legislative e regolamentari: l’ipotesi applicativa della Regione Marche è stata inclusa nelle linee guida nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia e presentata al recente Forum P.a. 2014 e sarà resa operativa da marzo 2015. In secondo luogo l’istituzione del Garante regionale per le micro, piccole e medie imprese che svolgerà tutte le funzioni di raccordo con il tessuto delle piccole e medie imprese locali, raccogliendone i bisogni, segnalandone le criticità, al fine di elaborare proposte per favorirne lo sviluppo e la competitività, monitorando l’attuazione dello Sba e relazionando annualmente sui risultati conseguiti alla Giunta e al Consiglio. Sia il piano di azione con cui la Regione ha vinto il premio Eer, sia la strategia regionale Sba dimostrano che la Regione ha già aderito da tempo alle indicazioni dell’Unione di creare “una corsia preferenziale per la piccola impresa”, al fine di coglierne le potenzialità di crescita, di innovazione, di creazione di occupazione. E l’impegno è di continuare su questo fronte grazie alle molteplici opportunità offerte dalla nuova programmazione dei Fondi strutturali che, in linea con il modello Sba, sollecitano le Regioni a promuovere la competitività delle proprie micro, piccole e medie imprese, a prescindere da settore, ambito e modello di funzionamento.  
   
   
L’ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN PIEMONTE: NEL III TRIMESTRE 2014 LA PRODUZIONE AUMENTA DEL 2,3% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2013  
 
Torino, 18 novembre 2014 - Prosegue la fase di ripresa dell’industria manifatturiera piemontese. Grazie all’ottimo andamento del comparto dei mezzi di trasporto, anche nel Iii trimestre 2014 il tessuto imprenditoriale regionale ha manifestato complessivamente una crescita tendenziale della produzione industriale pari a +2,3%. La variazione positiva realizzata nel periodo luglio-settembre 2014 segue i risultati incoraggianti registrati nei primi due trimestri dell’anno: l’ouput delle imprese manifatturiere regionali era già cresciuto, infatti, del 3,5% nel I trimestre e del 4,2% Ii trimestre 2014 (su base annua). Il risultato del Iii trimestre 2014 appare ancora più significativo se si tiene conto del fatto che la variazione viene calcolata rispetto al Iii trimestre 2013, primo periodo di crescita della produzione industriale piemontese dopo ben 7 trimestri di contrazione. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dalla 172ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2014 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2014, e ha coinvolto 1.211 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 92.219 addetti e un valore pari a circa 45 miliardi di euro di fatturato. “Il Piemonte continua a crescere e a credere in se stesso, anche nel Iii trimestre 2014 - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Il momento congiunturale resta comunque molto delicato: se da un lato realizziamo buone performance transfrontaliere grazie all’andamento del nostro export, siamo ancora fragili sul mercato interno. Nei prossimi mesi sarà quindi fondamentale l´impegno delle istituzioni nel predisporre strumenti efficaci e strutturali a supporto delle Pmi, in grado di far ripartire i consumi delle famiglie e di far migliorare il mercato del lavoro”. “I dati presentati da Unioncamere sono moderatamente incoraggianti - commenta Gianfranco Carbonato, Presidente di Confindustria Piemonte - e segnalano se non altro che la fase di contrazione dell’attività produttiva è superata. Tuttavia, la ripresa (se di ripresa si può parlare) rimane molto disomogenea, a macchia di leopardo, concentrata in pochi settori e aree territoriali. La buona performance dell’automotive spiega quasi per intero il segno positivo del dato aggregato. Altri settori (meccanica, elettronica, legno e mobile), al contrario, sono ancora in recessione. Si conferma anche la divaricazione tra ordini esteri (in crescita) e domanda interna (in calo). Per parlare di una “vera” ripresa è necessario che i segnali di rilancio si allarghino ad altri settori, aree e tipologie di impresa”. "I risultati positivi per il quarto trimestre consecutivo dell’indice congiunturale della produzione industriale in Piemonte - ha sottolineato Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di Unicredit - sono il riscontro di un’economia che lentamente, con differenza tra i diversi comparti, ma con una certa sicurezza, sta trovando la strada per la ripresa. È la conferma anche che politiche, come quella portata avanti da Unicredit, di fiducia e di sostegno al consolidamento e allo sviluppo delle imprese, stanno dando i primi concreti risultati. Come già evidenziato, confermiamo infatti che nei primi mesi di quest’anno c’è stata una notevole ripresa delle erogazioni di prestiti a medio lungo termine e leasing per investimenti alle aziende piemontesi. Ad oggi, le prime si incrementano di oltre il 55% sull’anno precedente e il leasing risulta in crescita anno su anno di oltre il 50%. Sul versante famiglie continua il già evidenziato trend positivo dei mutui casa, cresciuti, rispetto allo stesso periodo del 2013, di oltre il 155% su base regionale (più di due volte e mezza). Intanto iniziano a farsi sentire positivamente, come ulteriore maggiore liquidità a disposizione, anche i provvedimenti della T-ltro. Come Unicredit abbiamo ottenuto l´assegnazione di 7,750 miliardi di euro per l´Italia all´asta T-ltro della Bce del mese di settembre. L´importo è stato destinato proprio a realizzare strumenti di finanziamento a favore delle imprese e delle famiglie e per stimolare le migliori condizioni di crescita e di sviluppo sul mercato italiano. Al Piemonte sono stati destinati 800milioni, incrementabili, se necessario. Ebbene, di questi, in questo breve periodo, ne abbiamo già erogati quasi 200 milioni e contiamo per il prossimo trimestre di fare altrettanto". “I dati che emergono dall’indagine rispecchiano, seppure ancora con molta cautela, il clima di maggior fiducia in atto nella nostra regione – dichiara Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo -. Come Banca, stiamo svolgendo il nostro compito, che è quello di non far mancare le risorse agli imprenditori che hanno piani sostenibili di sviluppo. Nell’orizzonte del nostro Piano d’Impresa (cioè entro il 2017) prevediamo di erogare nuovo credito a medio lungo termine per 170 miliardi di euro, quasi il 10% del Pil nazionale; finora, nel 2014, ne abbiamo già erogati 25. La partecipazione all’asta T-ltro ci ha consentito di mettere a disposizione, nel complesso, altri 12,5 miliardi di denaro fresco, a tassi più che vantaggiosi, mentre solo con l’ultimo accordo con Confindustria Piccola Industria, per incoraggiare il dinamismo delle piccole e medie imprese italiane e favorirne l’internazionalizzazione, si è aggiunto un ulteriore plafond di 10 miliardi. Sul totale degli impieghi di Intesa Sanpaolo, il Piemonte vale il 10-11%, dunque i conti son presto fatti. In questo contesto, il sostegno, le iniziative messe in campo e la presenza, anche fisica, a Expo 2015 testimoniano l’impegno concreto di Intesa Sanpaolo verso il Paese: siamo convinti di poter dare un contributo importante al successo di un evento che può diventare un volano per il rilancio dell’economia e valorizzare, in particolare, le eccellenze imprenditoriali del territorio piemontese, che dovranno cogliere senza esitazioni le prospettive di sviluppo offerte da questa vetrina mondiale”. L’incremento dei livelli produttivi si colloca in un contesto caratterizzato dal perdurare della dicotomia tra le deboli performance registrate sul mercato interno e quelle più convincenti realizzate oltre confine. Gli ordinativi interni registrano, infatti, una nuova contrazione, diminuendo dello 0,6% rispetto al periodo luglio-settembre 2013, mentre quelli esteri concretizzano un incremento tendenziale dell’1,8%. Il fatturato totale risulta sostanzialmente stabile, crescendo in media dello 0,3%, sostenuto dalla componente estera, che segnala una variazione tendenziale del +2,2%. L’aumento dell’output non coinvolge tutti i comparti produttivi. A fronte di una crescita importante della produzione del comparto dei mezzi di trasporto (+21,9%) e di un incremento significativo dell’industria chimica (+3,3%) e delle industrie tessili (+1,8%), si registra una sostanziale stabilità dei livelli produttivi delle industrie alimentari (+0,9%) e del comparto dei metalli (-0,6%). Le industrie meccaniche registrano, invece, un nuovo calo produttivo (-1,5%), così come quelle elettriche ed elettroniche (-1,9%). Il comparto del legno e del mobile, già in contrazione negli scorsi trimestri, manifesta il dato più negativo (-4,1%). La performance del comparto manifatturiero regionale rappresenta la sintesi di andamenti territoriali notevolmente differenziati. Il tessuto produttivo della provincia di Torino realizza, così come nel trimestre precedente, il risultato più convincente, con un aumento del 5,6% rispetto al Iii trimestre 2013, dovuto in gran parte alla buona performance del comparto dei mezzi di trasporto. Buono il risultato ottenuto dal Verbano Cusio Ossola (+1,6%), che si riprende dopo trimestri di contrazione produttiva. Cresce dello 0,9% la produzione del novarese, accompagnata da una buona performance della vicina Biella che, grazie alla crescita delle industrie tessili, incrementa il proprio output dello 0,7%. Stabile l’andamento della provincia di Vercelli (+0,2%) così come quello di Asti (-0,3%) e Cuneo (-0,21%). L’alessandrino mette a segno il dato più negativo, registrando una contrazione su base annua della produzione industriale pari a -2,6%.  
   
   
BOLZANO.: IMPIANTI A FUNE IMPORTANTI PER ECONOMIA E MOBILITÀ  
 
Bolzano, 18 novembre 2014 - Una colonna portante per l´economia e la mobilità: così l´assessore provinciale Florian Mussner ha definito il settore degli impianti a fune intervenendo il 13 novembre all´annuale seminario per gli addetti del settore a Bressanone. Tanti i temi affrontati. Costruzione e gestione di impianti di risalita sono settori nei quali l´Alto Adige è leader a livello mondiale, "un settore che grazie alla sua innovazione, agli standard di sicurezza e alla preparazione del personale rappresenta un biglietto da visita per l´Alto Adige", ha detto l´assessore Florian Mussner a Bressanone al tradizionale seminario degli operatori degli impianti a fune. Una tradizione, ha ricordato Mussner, confermata dal fatto che sarà proprio l´Alto Adige ad ospitare nel 2017 il Congresso mondiale degli impianti a fune. Nel suo intervento Mussner ha inoltre ricordato che il comparto costituisce un elemento fondamentale in Alto Adige sotto un duplice aspetto: "Da un lato ovviamente sul piano economico, generando valore aggiunto e creando posti di lavoro con gli oltre 2600 occupati negli impianti a fune, dall´altro perchè sono infrastrutture fondamentali sul piano dello sviluppo turistico." L´assessore ha poi sottolineato l´importanza degli impianti nella rete della mobilità e del servizio di trasporto pubblico, "che come Giunta provinciale sosteniamo attraverso il finanziamento dei piccoli impianti di paese o di nuovi in zone strutturalmente svantaggiate", ha detto Mussner. I temi centrali discussi nel convegno di Bressanone sono stati la formazione del personale, le novità tecnologiche del settore, la formazione professionale dell´apprendista e l´analisi degli infortuni.  
   
   
IDEA CHALLENGE: CHINO E CLEFY, DUE STARTUP ITALIANE TRA I VINCITORI  
 
Trento, 18 novembre 2014 - Sei squadre vincitrici hanno ricevuto riconoscimenti per un totale di 160.000 euro finanziati dall´Unione europea durante la fase finale del concorso europeo Idea Challenge. Organizzato dall’Eit Ict Labs con i suoi partner Trento Rise (Italia) e Sting (Svezia), il concorso si è svolto contemporaneamente a Trento e a Stoccolma. I vincitori avranno inoltre la possibilità di accedere alla rete europea dell’eccellenza nell’innovazione, uno spazio commerciale per sei mesi presso l’Eit Ict Labs, e il supporto di Eit Ict Labs Business Development Accelerator per portare la crescita dell’azienda a livello europeo. Chino di Trento e Clefy di Milano sono tra i vincitori nella categoria Cyber Security & Privacy, inaugurata ieri dall’assessora della Provincia autonoma di Trento per l’università e la ricerca Sara Ferrari. 479 squadre di tutta l´Unione Europea hanno partecipato quest’autunno al concorso europeo Idea Challenge, organizzato dall’Eit Ict Labs insieme ai partner Trento Rise (Italia) e Sting (Svezia) per trasformare le migliori idee dei migliori talenti in prodotti e servizi di mercato. 230 idee riguardavano tematiche legate all’Internet delle cose (Internet of Things) e Cyber Security & Privacy. Il 13 novembre le 21 migliori startup in queste due categorie sono state invitate a presentare le loro idee alla fase finale nei nodi di Trento e Stoccolma. Una giuria composta da esperti del settore, investitori, acceleratori d´affari e imprenditori ha infine selezionato le migliori sei squadre in base alla qualità dell’innovazione e al modello di business. La fase finale del concorso su Cyber Security & Privacy, svoltasi a Trento il 13 novembre, è stata inaugurata dall’assessore della Provincia autonoma di Trento per l’università e la ricerca Sara Ferrari. Secondo l´assessore“la società dell´informazione ha permesso a molte imprese di crescere e ha creato grandi opportunità. Purtroppo, ci sono anche alcuni rischi, come ad esempio attacchi informatici e frodi. Per questo la sicurezza informatica è una sfida enorme per la pubblica amministrazione”. Ed è stata la startup trentina Chino ad aggiudicarsi il primo premio (40.000 €) nella categoria Cyber Security& Privacy. Chino ha sviluppato un servizio per le applicazione mobili che permette di archiviare i dati sensibili garantendo privacy e sicurezza. “È stato un grande riconoscimento del nostro lavoro - spiega Jovan Stenovic, Ceo della startup – “e anche un riconoscimento all’ecosistema trentino e alle iniziative locali come Techpeaks, che offre i programmi di formazione per i nuovi imprenditori nell’ambito tecnologico.” Il secondo posto (con un premio di 25.000 €) è stato assegnato a Cleafy, startup di Milano, che ha sviluppato un sistema di servizi per il web e applicazioni che proteggono le applicazioni web e gli utenti da attacchi di pirati informatici. Il terzo posto (con un premio di 15.000 €) è stato vinto da Sentryo, startup francese che ha sviluppato un sistema per proteggere le grandi infrastrutture di servizi essenziali dagli attacchi informatici. Per quanto riguarda la categoria dell’Internet delle cose il primo premio di € 40.000 è stato assegnato alla olandese Undagrid, che ha sviluppato una piattaforma per collegare efficacemente i dispositivi elettronici tra di loro e con Internet, così creando un ambiente completamente integrato di servizi cloud scalabili, con interfacce utente e una rete di comunicazione web intelligente. "Siamo molto soddisfatti che ci siano così tante idee per il futuro", ha dichiarato Willem Jonker, Ceo di Eit Ict Labs. "Questo concorso dimostra quanto le startup siano consapevoli delle sfide che attendono il settore Ict e la società e quanto siano impegnate a essere parte della soluzione per un futuro migliore." Idea Challenge - Entro la fine del 2014, l’Idea Challenge premierà 24 vincitori su 790 startup che hanno partecipato alla competizione in primavera e in autunno. 21 squadre sono già state premiate nelle categorie Salute & Benessere, Future Cloud, Cyber-physical Systems, Spazi Intelligenti, Smart Energy Systems, Internet delle Cose e Cyber Security & Privacy. Gli ultimi tre vincitori nella categoria Urban Live & Mobility saranno selezionati durante l’ultima finale che si terrà il 20 novembre a Londra. Eit Ict Labs - Eit Ict Labs è un ecosistema europeo che riunisce aziende globali, università di punta e centri di ricerca di eccellenza nel campo dell´innovazione caratterizzata dall´Ict (Information and Communications Technologies). Dal punto di vista istituzionale Eit Ict Labs è una comunità di conoscenza e innovazione (Kic), che fa parte dell´Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Eit), che costituisce un´iniziativa dell´Unione europea. La missione di Eit Ict Labs è guidare lo sviluppo del settore dell´innovazione Ict in Europa con l´obiettivo di contribuire alla crescita economica e al miglioramento della qualità della vita. Collegando la formazione, la ricerca e le imprese, Eit Ict Labs intende favorire la nascita e lo sviluppo di talenti per il futuro e la produzione e circolazione di innovazioni Ict per la vita di tutti. Dal 2010, Eit Ict Labs è costantemente impegnato nel favorire la circolazione di talenti, idee, tecnologie, investimenti e imprese in tutta Europa e nel mondo. La rete di Eit Ict Labs comprende i nodi di Berlino, Helsinki, Londra, Stoccolma, Parigi, Eindhoven e Trento e i centri associati di Budapest e Madrid.  
   
   
QUANDO IL DESIGN NASCE DAL RICICLO DEGLI PNEUMATICI NEL BIC DI ROVERETO SI COSTRUISCONO MACCHINE VENDUTE IN RUSSIA ED AUSTRALIA  
 
Trento, 18 novembre 2014 - Prima o poi gli pneumatici arrivano a fine vita. Salvadori, azienda con sede a Rovereto dentro il Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo, offre un’alternativa al loro incenerimento. Creando ed esportando le macchine con cui si possono stampare nuovi oggetti di design. Dai granulati per i campi da calcio in erba sintetica, agli isolanti acustici per l’edilizia, arrivando persino alle cinture per capi di abbigliamento, le macchine “made in Salvadori” sono vendute in Brasile, Venezuela, Russia, Emirati Arabi, Australia. L’azienda occupa 20 persone e a fine anno raggiungerà un volume d’affari di circa 7 milioni di euro, realizzato in gran parte grazie all’export. “Quello che manca in questo mercato – spiegano Samuel e Juri Salvadori - è un tocco di design: spesso le aziende si limitano a riprodurre ciò che esiste; serve più fantasia”. Uno dei temi, questo, al centro della Bic Week, la settimana dedicata agli incubatori d’impresa che prenderà il via lunedì 17 novembre. Se ne parlerà in particolare martedì 18 con Stefano Rossi, dell’Università di Trento. Un’azienda nata nel 1983, cresciuta negli anni fino a raggiungere gli attuali 20 addetti, che è riuscita a fare di un prodotto di scarto un’utile materia prima. Dei 7 milioni di euro di fatturato annuo, oltre 4 milioni provengono infatti dal mondo del riciclo di pneumatici e del design di prodotto. Settore nel quale Salvadori esporta il 97 per cento dei propri prodotti. Un argomento, quello delle potenzialità dei materiali nel product design, che verrà ripreso durante la Bic Week, in particolare durante l’incontro in programma martedì 18 novembre a Pergine alle ore 10.30 con Stefano Rossi, del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli studi di Trento. Nel processo di riuso dei materiali per il design Salvadori crea la tecnologia capace di effettuare la riduzione volumetrica, utile a separare il cavo metallico dagli pneumatici e a tagliare le gomme a spicchi. Ma soprattutto affianca le aziende nella produzione e costruisce le macchine necessarie ad ottenere dalle gomme triturate i prodotti che desiderano. “Un designer o un’impresa – spiega Samuel Salvadori - possono rivolgersi a noi che forniamo le attrezzature per la rinascita, in altra forma, dei pneumatici dismessi”. Svariati gli articoli che le aziende che si sono rivolte a Salvadori hanno finora realizzato, esportati un po’ in tutto il mondo. Tra i clienti anche ditte in Brasile, Venezuela, Russia, Egitto, Quatar, Emirati Arabi, Australia, Tunisia e Israele. Vengono richiesti granulati per i campi di calcio con fondo sintetico, pavimentazioni antitrauma per i parchi gioco, supporti per la segnaletica stradale, guaine fonoassorbenti per l’edilizia, pavimenti in gomma per le industrie ma anche pavimenti braille per non vedenti. Ed ancora pavimenti morbidi e facili da pulire per le stalle in zootecnia e ambienti equestri, rivestimenti per i trailer che trasportano animali, scaglie per consentire il giusto attrito al trotto dei cavalli nelle giostre e contribuire ad evitare infortuni durante la corsa. “Si tratta di prodotti – aggiungono Juri e Samuel Salvadori – che hanno anche particolari proprietà proprio per via del materiale con cui sono fatti. Gli oggetti per l’arredo urbano come fioriere, portabici, separatori, possono infatti arrecare meno danni alle automobili nel caso li si urti. Per le infrastrutture, le gomme che rivestono i binari dei tram consentono di abbattere le vibrazioni – proseguono - mentre gli appositi cuscinetti da inserire nei ponti danno loro la necessaria elasticità”. Tra i prodotti di design ci sono infine cestini per l’ufficio, ruote per i cassonetti delle immondizie, granuli colorati decorativi da mettere nelle fioriere per evitare che cresca l’erba. E un altro settore è quello della moda: cinture, infradito e borsette in gomma. La sfida del futuro si gioca nelle teste dei giovani designer. Il settore è in crescita, pneumatici da smaltire non mancano. “Ma spesso – spiega Juri Salvadori - molte aziende ci chiedono impianti e macchinari per produrre oggetti che già esistono e questo è poco funzionale, perché poi faticano a posizionarsi sul mercato. Occorre osare, pensare cose nuove in funzione delle proprietà e dell’originalità di questo materiale. È qui che servono i designer: bisogna avere il coraggio di dare spazio alla fantasia”. E se a dirlo è un’azienda con trent’anni di attività nel settore dello pneumatico, più di 2 mila articoli a catalogo, dalle macchine agli accessori, ed oltre 2.600 clienti distribuiti in 100 paesi, non c’è che da fidarsi.  
   
   
ABRUZZO, AZIENDE: FORMAZIONE GRATUITA PER GLI IMPRENDITORI OBIETTIVO E´ATTREZZARSI A FRONTEGGIARE ESTERO  
 
Pescara, 18 novembre 2014 - Formazione gratuita per le imprese abruzzesi che si occupano di internazionalizzazione nei settori agroalimentare, meccanica, efficienza energetica e moda. Lo prevede il programma "Abruzzo4export", finanziato con fondi europei per un milione mezzo di euro. Più di mille ore di formazione, a costo zero, in aula e a distanza, saranno finalizzate a sviluppare e accrescere competenze specifiche nel campo dell´internazionalizzazione; mentre esperti, nel ruolo di "coach" aiuteranno a definire una strategia per affrontare i mercati esteri. L´assessore alla Formazione e al Lavoro, Marinella Sclocco, ha parlato di "rete importante che sosterrà in particolar modo le piccole imprese, perché se è vero che il dato di settembre sull´export abruzzese ha fatto registrare un incremento del 4,4 per cento è pur vero che non tutte le aziende riescono a raggiungere queste performace".Marcello Romano, in rappresentanza della Deloitte Consulting, capofila del raggruppamento di imprese che si è aggiudicata il bando, tra le maggiori realtà a livello mondiale nei servizi professionali, ha spiegato che "il programma si rivolge alle competenze professionali più che allo sviluppo dei mercati e risulta complementare alle azioni della Regione Abruzzo di sostegno alle imprese". Come è stato spiegato dai relatori, il programma "Abruzzo4export", che si basa su un "patto formativo", cerca di sviluppare conoscenza e competenza, dando priorità al capitale umano per fronteggiare correttamente i mercati esteri; alternativi ma anche fortemente concorrenziali. Per questa ragione necessitano di "uno studio, di una strategia che non possono non passare per lo sviluppo delle competenze imprenditoriali". L´altra linea progettuale, legata al pacchetto di "Abruzzo4export", riguarda la promozione delle buone pratiche. Infatti, saranno raccolte le eccellenze della progettualità abruzzese sui mercati esteri, sia sul piano formativo e sia su quello produttivo. I migliori traguardi saranno diffusi all´Expo di Milano. Per rimanere nel tema della promozione delle buone pratiche, saranno selezionate quattro regioni italiane, che si sono distinte in attività di internazionalizzazione, alle quali sarà presentata la migliore realtà abruzzese. Inoltre, nel convegno di apertura del Programma, previsto a Pescara venerdì 28 novembre, intitolato "ll mondo. Un´impresa possibile", sarà presente un "importante operatore della Federazione russa che lavora per introdurre le imprese italiane in un mercato che, con l´unione doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan, si arricchirà ulteriormente di opportunità". Al network "Abruzzo4export" aderisce una vasta platea di partner istituzionali e privati: il sistema camerale, le province, le associazioni datoriali, i poli di innovazione, la Fira, l´Università degli studi di Teramo. Il progetto è finanziato da Regione Abruzzo, tramite il Fondo sociale europeo. Le attività sono coordinate dal raggruppamento temporaneo d´impresa costituito da Deloitte Consulting, capofila, Profili aziendali & Partners Srl, Neo Comunicaizone, Start Up Consulting.  
   
   
ALLUVIONE GENOVA, IMPRESE DANNEGGIATE: APPROVATO PROVVEDIMENTO PER ESTENDERE AREE INTERESSATE  
 
Genova, 18 Novembre 2014 . Un nuovo provvedimento è stato approvato, venerdì 14 novembre, dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore allo sviluppo economico Renzo Guccinelli per estendere ulteriormente il perimetro delle aree interessate dall´alluvione dello scorso 9 ottobre e aumentare così le imprese beneficiarie del primo bando da 20 milioni di euro. Nell´ambito del Comune di Genova sono state inserite le seguenti vie: Via Bernardini nella zona di Molassana, piazzetta Boccadasse e salita delle Fieschine a Castelletto. Questo nuovo inserimento è stato effettuato sulla base del monitoraggio e di un ulteriore ricognizione. Le imprese situate in queste zone potranno così presentare domanda di rimborso alla Camera di Commercio di Genova entro mercoledì 19 novembre.