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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Ottobre 2014
UE: LA LOTTA CONTRO EBOLA  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2014 - L´epidemia del virus Ebola in Africa occidentale rappresenta una sfida per la sicurezza globale, come indicato in una risoluzione approvata dal Parlamento il 18 settembre. Da allora, c´è stata una prima trasmissione del virus sul suolo europeo. La risposta dell´Ue al virus Ebola sarà discussa in plenaria il 20 ottobre. Abbiamo incontrato i presidenti delle commissioni allo Sviluppo e alla Salute pubblica. Secondo l´Organizzazione Mondiale della Sanità, sono stati registrati 4.447 decessi a causa del virus Ebola a partire del 14 ottobre. Mentre il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie descrive il rischio di trasmissione di Ebola in Europa estremamente basso, i deputati hanno sottolineato che la crisi è stata sottovalutata dalla comunità internazionale. Una risoluzione adottata dai deputati del 18 settembre ha invitato la Commissione europea a intensificare gli sforzi per combattere l´epidemia. Abbiamo chiesto a Linda Mcavan, presidentessa della commissione per lo Sviluppo, e a Giovanni La Via, presidente della commissione per l´Ambiente la salute pubblica. Ebola in Europa - La deputata inglese di centro sinistra Linda Mcavan ha spiegato che la "rapida diffusione di Ebola nei paesi più colpiti può essere attribuita in gran parte alla povertà e alla mancanza di assistenza sanitaria globale", ma che in Europa "abbiamo il vantaggio di risorse di gran lunga superiori a quelle dell´Africa occidentale." Il 6 ottobre le autorità di Madrid hanno riportato un caso confermato di Ebola. Alla luce di questa prima trasmissione del virus in Europa, il deputato italiano di centro destra Giovanni La Via, ha sottolineato che "gli standard molto elevati della sanità e della prevenzione" abbassano il rischio di Ebola in Europa, ma che non è possibile evitare casi isolati. Una sfida per la sicurezza globale - Nella risoluzione di settembre del Parlamento, i deputati hanno indicato l´epidemia dell´Ebola come un sfida per la sicurezza globale, non semplicemente un problema dell´Africa occidentale. Mcavan è del parere che "per sconfiggere l´Ebola, dobbiamo affrontare il problema alla fonte", ricordando l´impegno della Commissione europea di stanziare 180.000.000 di euro per combattere l´epidemia. In termini di rischio immediato per l´Europa, La Via evidenzia la necessità "di garantire che i sistemi sanitari europei siano preparati per la diagnosi e il trattamento di Ebola, in caso di necessità". Anche Mcavan è convinta che "se agiamo rapidamente e in modo coordinato saremo in grado di contenere il virus". Quando i ministri degli esteri europei si incontreranno in Lussemburgo il 20 ottobre "dovranno prendere in considerazione velocemente come possiamo trasformare le promesse di aiuti internazionali in letti d´ospedale". La risposta dell´Ue al virus Ebola sarà discussa in plenaria il 20 ottobre alle ore 17. Clicca qui per seguire il dibattito in diretta.  
   
   
NEUTRALIZZARE GLI ANTICORPI PER TRAPIANTI DI ORGANI PIÙ SICURI IL PROGETTO MABSOT, FINANZIATO DALL´UE, HA SVILUPPATO UN FARMACO CHE POTREBBE RENDERE I TRAPIANTI DI ORGANI NOTEVOLMENTE PIÙ SICURI E POTENZIARE IL SETTORE FARMACEUTICO EUROPEO.  
 
Bruxelles, 21 ottobre 2014 - Possono insorgere gravi complicazioni in seguito ai trapianti di rene. Se è necessaria la dialisi entro i primi sette giorni, allora si dice che l´organo trapiantato ha una ripresa funzionale ritardata (Delayed Graft Function o Dgf) ed essenzialmente è stato rigettato dal sistema immunitario del corpo. Il rischio di Dgf aumenta con l´allungarsi del tempo in cui l´afflusso di sangue al rene è stato interrotto. Anche se attualmente non ci sono cure per la Dgf, un progetto finanziato dall´Ue e intitolato Mabsot ha sviluppato un nuovo farmaco – Opn-305 – in grado di ridurre sia l´incidenza che la gravità di questa malattia. Il progetto, conclusosi a settembre 2014, potrebbe portare a procedure chirurgiche più sicure ed efficaci e quindi a pazienti più sani. Durante la sperimentazione, l´Opn-305 è stato somministrato a pazienti che stavano per essere sottoposti a un trapianto di rene. Gli anticorpi – proteine del nostro corpo che aderiscono a oggetti che il nostro sistema immunitario non riconosce – possono a volte reagire contro gli organi trapiantati. Quanto l´infiammazione causata da proteine specifiche chiamate ricettori Tlr2 ha inizio in risposta a un rene appena trapiantato, questo può portare a una Dgf. Questa grave complicazione colpisce oltre la metà di coloro che ricevono reni da donatori deceduti. Quello che fa l´Opn-305 è colpire queste proteine naturalmente presenti e responsabili di dare inizio alla reazione infiammatoria (la risposta naturale del corpo a una ferita o infezione). Bloccando questi recettori Tlr2, l´Opn-305 aiuta a mediare la risposta del sistema immunitario agli organi trapiantati e così aiuta a prevenire l´insorgenza della Dgf. I test clinici iniziali, fatti con il coinvolgimento di 50 centri medici negli Usa e in Europa e 270 pazienti, hanno mostrato che il farmaco è sicuro. Oltre a portare significativi benefici per i pazienti, il progetto Mabsot avvantaggerà anche l´industria farmaceutica dell´Europa. Sviluppare nuovi farmaci può essere un processo lungo e molto costoso ed è per questo che era importante che l´Opn-305 ottenesse la cosiddetta designazione "orfana" da parte degli enti regolatori. Questo significa che gli sviluppatori del farmaco riceveranno una serie di incentivi, come la consulenza scientifica e l´esclusività di mercato una volta che la medicina sarà sul mercato. Per essere qualificato per una designazione orfana, un medicinale deve essere destinato alla cura, la prevenzione o la diagnosi di una malattia potenzialmente letale o cronica e deve essere improbabile che la commercializzazione del medicinale generi introiti sufficienti da giustificare l´investimento necessario per il suo sviluppo. In altre parole, dev´essere fatta una richiesta per un farmaco che cura una malattia piuttosto rara. Le richieste sono esaminate dal Comitato per i prodotti medicinali orfani (Comp) dell´Agenzia europea per i medicinali, usando la rete di esperti creata dal Comitato. Un´approvazione veloce ha permesso al team di Mabost di completare il processo di sviluppo più velocemente di quanto avrebbe fatto senza ottenere la designazione di farmaco orfano. Inoltre il farmaco potrebbe trovare applicazione anche per i trapianti di altri organi, come i polmoni, il cuore o il pancreas, e persino per altre malattie, come il cancro e l´artrite reumatoide. Mabsot ha ricevuto quasi 6 milioni di euro di finanziamenti dall´Ue ed è stato coordinato dall´Opsona Therapeutics in Irlanda. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Mabsot.eu/    
   
   
EBOLA: DALLA REGIONE LAZIO PROTOCOLLO PER SORVEGLIANZA E CONTROLLO VIRUS  
 
Roma, 21 ottobre 2014 - Inviate a tutte le strutture del Servizio Sanitario Regionale del Lazio un protocollo contenente le indicazioni per la sorveglianza e il controllo dell’epidemia da virus Ebola che si è sviluppata in Africa occidentale. “Stiamo lavorando – ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti - seguendo le indicazioni del Ministero della Salute per facilitare la gestione di eventuali casi sospetti, probabili, confermati, nonché dei contatti. Il protocollo è stato redatto per gli operatori sanitari che lavorano per la sanità laziale al fine di tutelare il diritto alla cura del paziente e allo stesso tempo permettere loro di lavorare nelle migliori condizioni di sicurezza tutelando la salute dei cittadini”. Il protocollo è diviso in quattro parti essenziali: La prima parte riguarda la valutazione dei casi sospetti probabili e/o confermati (S/p/c) definendo i criteri organizzativi e la rete di riferimento per la presa in carico del paziente, le procedure per il ricovero, il trasporto e gli eventuali aspetti di laboratorio. La seconda parte riguarda in maniera più specifica le modalità di disinfezione e sanificazione, trattamento e smaltimento dei rifiuti sanitari, sorveglianza delle persone identificate come “contatti”. La terza e quarta parte riguardano inoltre la gestione degli operatori sanitari esposti, oltre ad alcune disposizioni in materia di comunicazione. Clicca qui per leggere il protocollo http://www.Regione.lazio.it/binary/rl_main/
tbl_news/protocollo_ebola.pdf
 
 
   
   
UP-TECH, PROGETTO SPERIMENTALE SULL´ALZHEIMER. AD ANCONA, GIOVEDÌ 23, I RISULTATI IN UN CONVEGNO NAZIONALE.  
 
Ancona, 21 ottobre 2014 - Rappresenta uno dei principali laboratori nell´ambito della domiciliarità per l´Alzheimer in Italia e nel mondo, sia per dimensioni che per quantità degli interventi sperimentati. Si tratta di Up-tech ed è il progetto promosso dalla Regione Marche con il supporto tecnico-scientifico dell’Inrca, finanziato con il Fondo nazionale per la non autosufficienza. Una sperimentazione con interventi operativi di un sistema integrato di servizi nell’ambito della continuità assistenziale a soggetti affetti da Alzheimer e i loro familiari che ha coinvolto 438 famiglie per un totale di 1438 persone. In definitiva la finalità è quella di rendere più serena la convivenza domiciliare con un malato di Alzheimer, una patologia definita “malattia familiare” perché condiziona in modo massiccio anche la vita delle persone che assistono e convivono con il paziente. I risultati della sperimentazione verranno illustrati nella giornata di giovedì 23 ottobre, dalle ore 9.00 alle 18.00, nel corso del convegno finale presso la sala conferenze del Comitato regionale Marche della Figc (Via Schiavoni, località Baraccola – Ancona). Interverranno tra gli altri gli assessori ai Servizi Sociali, Luigi Viventi e alla Salute, Almerino Mezzolani; Alfredo Ferrante, del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; la senatrice Emilia Grazia De Biasi, presidente della 12a Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato della Repubblica. Secondo stime recenti, più di 500 mila persone in Italia sono affette da Alzheimer. Una patologia “grave”, ancora senza cura. Il peso dell’assistenza determina, spesso, stress, disturbi dell’umore, ansia, insonnia e depressione: in generale, un peggioramento della qualità di vita di tutto il nucleo familiare. Up-tech, attraverso diverse modalità operative, ha sperimentato innovativi modelli di assistenza ai pazienti e ai loro familiari. Ha visto il coinvolgimento di oltre cento professionisti sociosanitari e degli Ambiti territoriali sociali di Pesaro, Ancona, Macerata, Fermo, San Benedetto del Tronto. Ha previsto la presa in carico del paziente, da parte di un assistente sociale o di un infermiere professionale che hanno provveduto alla formazione dei familiari sulla gestione della patologia, al monitoraggio telefonico programmato, alla consulenza (anche legale) e all’orientamento sui servizi sociosanitari. Una strumentazione domotica domiciliare, ad esempio con sensori che monitorano gli spostamenti dell’anziano, centraline di rilevazione di perdita di gas o apertura di porte e finestre, hanno agevolato le persone che assistevano i malati. Tutti i risultati raggiunti, nei diciotto mesi di sperimentazione, verranno presentati agli operatori, ai familiari e al volontariato nel corso del convegno di giovedì 23 ottobre.  
   
   
SPACCA ALL’INAUGURAZIONE DEI NUOVI REPARTI ALL’OSPEDALE DI FERMO. NELLE MARCHE  
 
Ancona, 21 ottobre 2014 - “La strategia sanitaria della Regione procede su più livelli di impegno. Uno riguarda il presente, il miglioramento costante dei servizi attraverso la crescita delle dotazioni professionali. E’ quanto sta avvenendo anche a Fermo, dove oggi aumentiamo la dotazione tecnologica e infrastrutturale, grazie alla nuova ala con i reparti di Ginecologia-ostetricia e Pediatria e presto il Pronto soccorso e la Day surgery con due nuove sale operatorie. Si tratta di migliori servizi di cui, immediatamente, i cittadini di questo territorio usufruiscono. Contemporaneamente, però, la Regione lavora guardando anche al futuro perché i bisogni, e con essi i servizi sanitari, evolvono. Abbiamo quindi sempre presente l’esigenza di questo territorio di un nuovo presidio sanitario. E’ per questo che abbiamo invitato i Comuni del comprensorio e la Provincia a mettersi ad un unico tavolo con la Regione per definire un accordo di programma in cui ogni ente assuma le proprie responsabilità su questo disegno. Di fronte alla riduzione delle risorse, è necessario lavorare insieme per trovare le soluzioni più adatte. E’ quella che l’Europa chiama Multilevel governance. Nel caso del nuovo ospedale di Fermo, la Regione si impegna a valorizzare il proprio patrimonio immobiliare”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, intervenendo oggi a Fermo all’inaugurazione della nuova Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia/blocco parto e di Pediatria dell’Ospedale Murri che, con il nuovo Pronto soccorso e la Day surgery che saranno presto completati, hanno richiesto un investimento di oltre 9 milioni di euro. Spacca ha ringraziato tutti coloro che lavorano nella struttura e nella sanità fermana e marchigiana: medici, paramedici, infermieri, amministrativi. “Se oggi – ha detto - possiamo fare investimenti per migliorare tecnologie e strutture, garantendo a tutti i cittadini delle Marche uguali possibilità di accesso ai servizi sanitari, è perché grazie a tutto il personale si è potuta attuare quella riforma organizzativa che ha consentito alla sanità marchigiana di risalire la china e passare dall’essere uno dei sistemi più indebitati d’Italia ad essere uno dei migliori e più efficienti”.  
   
   
SANITÀ IN ABRUZZO: D´ALFONSO, EVITIAMO SCLEROTIZZAZIONE DELL´ESISTENTE  
 
Pescara, 21 ottobre 2014 - "Stiamo portando avanti un lavoro estremamente esigente che ci porterà, presumibilmente entro dicembre, sia a varare la maggior parte delle norme regionali e nazionali che riguardano la nostra macchina amministrativa che ad uscire dal Commissariamento della sanità ed alla contestuale conclusione del Piano di rientro". Lo ha confermato, il 18 ottobre, a Chieti, nell´aula magna dell´ex Rettorato dell´Università d´Annunzio, il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, che ha incontrato vertici, dipendenti della Asl ed operatori della sanità del territorio nella prosecuzione del giro d´orizzonti all´interno del pianeta sanitario dei quattro capoluoghi di provincia della regione. Un approfondimento necessario dopo un primo approccio avviato nella sanità abruzzese per conoscere il quotidiano. Un confronto aperto a tutto campo, quello odierno, al quale ha preso parte anche l´assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, ed al quale sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale della Asl Lanciano-vasto-chieti, Francesco Zavattaro, ed il Rettore dell´Università, Carmine Di Ilio. "Occorre uno sforzo collaborativo elevato poichè non possiamo più permetterci di difettare nè sul piano dello scambio di informazioni nè sotto l´aspetto della ottimale organizzazione - ha sottolineato il Presidente - poichè da questa fondamentale attività di confronto, come decisori politici avremo elementi chiari per poter operare scelte strategiche corrette sul piano della programmazione sanitaria. Presto partirà una stagione straordinaria di risorse aggiuntive - ha annunciato D´alfonso - e mi riferisco, a tal proposito, sia a fondi di derivazione Inail che saranno destinati a spazi di salute di questa regione sia, per la prima volta, a provvidenze comunitarie". Inoltre, lo stesso Ministero dell´Economia ha appena invitato la Regione Abruzzo ad indicare tre aree sanitarie di rilievo da rendre bersaglio di finanziamemto. "Ecco perchè bisogna farsi trovare pronti. Per questo, - ha continuato - vi invito ad evidenziare criticità, inefficienze, disservizi, aspetti di disorganizzazione o semplicemnete a manifestare punti di vista senza timori o reticenze. L´obiettivo - ha concluso - deve essere però quello di razionalizzare queste tematiche in un documento di lavoro guida da aggiornare attraverso periodiche fasi di ascolto. Del resto, l´organizzazione non è data una volta per tutte ma è un continuo cammino. Cerchiamo di evitare la sclerotizzazione di ciò che esiste".  
   
   
NON AUTOSUFFICIENZA; APPROVATO NUOVO PIANO REGIONALE DELL’ UMBRIA ED ASSEGNATE RISORSE PER CIRCA 10 MILIONI DI EURO  
 
Perugia, 21 ottobre 2014 - Su proposta della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, ed in accordo con l´assessore al Welfare Carla Casciari, la Giunta regionale dell´Umbria ha approvato la proposta di nuovo Piano regionale per la non autosufficienza (Prina) ed ha provveduto all´assegnazione delle risorse del relativo Fondo per un totale di 9 milioni 854 mila 700 euro. Rispetto alla precedente annualità, il Fondo per la non autosufficienza è incrementato di 2 milioni di euro quale quota sociale da trasferire ai Comuni capofila delle Zone sociali, mentre la quota del Fondo da trasferire alle Aziende sanitarie ammonta a 7 milioni 854 mila 700 euro. La nuova programmazione regionale per la non autosufficienza prevede un forte sostegno alla domiciliarità al fine di supportare maggiormente le famiglie nel lavoro di cura verso i loro componenti più deboli evitando, laddove possibile, i ricoveri in strutture residenziali. Si prevede inoltre in ogni Distretto l´apertura di Centri diurni per minori con disabilità, per minori affetti da autismo e per anziani affetti da Alzheimer. Si potrà prevede inoltre il supporto di "assegni di sollievo" e "ricoveri di sollievo" per tutte le forme di non autosufficienza, in base a quanto stabilisce il Piano assistenziale personalizzato redatto dalle Unità di valutazione multidisciplinare dei distretti socio sanitari. Oltre il 40 per cento delle risorse nazionali del Fondo, pari a 2 milioni 325 mila euro, viene destinato dal Piano esclusivamente ad interventi di assistenza domiciliare, diretta e indiretta, in favore delle gravissime disabilità, fra cui la Sla. Infine, parte dei due milioni di euro assegnati ai Comuni capofila delle Zone sociali andrà alla sperimentazione di due progetti: uno denominato "vita indipendente" che, rivolto a disabili adulti, è finalizzato al raggiungimento di un sufficiente livello di autonomia e di inclusione sociale; l´altro, denominato "supporto alla permanenza nel proprio domicilio", è invece rivolto alle persone anziane non autosufficienti. Il provvedimento passerà ora in Consiglio regionale per la definitiva approvazione.  
   
   
SANITA´: ABRUZZO, OBIETTIVO INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA  
 
Pescara, 21 ottobre 2014 - "L´integrazione socio-sanitaria è un obiettivo da raggiungere con determinazione, e in Abruzzo ci sono professionalità che possono dare un contributo a questa sfida". Lo ha affermato l´assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, a margine della visita del complesso San Francesco d´Assisi della Fondazione "Padre Alberto Mileno" di Vasto. Accolto dal direttore padre Franco Berti, dal medico Francesco Nardizzi, dai dipendenti e dai rappresentanti sindacali Gabriele Martelli della Cisl e Domenico Secondo e Fernando Costanzo della Cgil, l´assessore Paolucci ha visitato le strutture del complesso socio-sanitario, dalla casa di cura alla residenza per anziani al centro di riabilitazione. "Nel sistema che vogliamo costruire - ha sottolineato Paolucci - l´integrazione fra sanità e sociale sarà decisiva, e le strutture non pubbliche con competenze, professionalità e spirito di innovazione avranno un ruolo importante. Il personale del San Francesco offre già oggi un servizio di qualità agli assistiti del Vastese e della regione. Ora procediamo a tappe forzate verso il monitoraggio del fabbisogno sanitario, la riconversione e l´efficienza del sistema". I dipendenti della struttura hanno inoltre fatto dono all´Assessore di una targa ricordo.  
   
   
VENDOLA A TRANI PER PRIMO RAPPORTO REGISTRO TUMORI "STRUMENTO ECCEZIONALE"  
 
Trani, 21 ottobre 2014 - “La sanità deve conoscere per poter operare in maniera puntuale. E conoscere significa monitorare, fare la radiografia della condizione di salute del territorio. Un registro tumori regionale, come quello che abbiamo in Puglia, unico caso in Italia, è uno strumento eccezionale per vedere e per capire, ad esempio nel territorio della Bat, quali siano le emergenze”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 17 ottobre a Trani alla seconda giornata dell’edizione 2014 del Forum della Salute, interamente dedicata alla presentazione del primo Rapporto Tumori della Asl Bt. Il Rapporto segue l’accreditamento del Registro Tumori ottenuto ad aprile dopo validazione da parte dell’Airtum (Associazione Italiana Registri Tumore). Il triennio analizzato è quello che va dal 2006 al 2008. Al documento tecnico è stata associata una parte divulgativa pensata per diffondere quanto più possibile, anche tra i non specialisti, le informazioni relative alle neoplasie presenti sul territorio. “Abbiamo una situazione tumorale allineata a quella del Sud, leggermente migliore rispetto all’andamento nazionale – ha aggiunto Vendola - abbiamo una prevalenza di tumori del fegato e del sangue. Quando conosciamo questo, possiamo approntare sia le strategie di prevenzione che quelle di assistenza. Conoscere che cosa è il mondo degli ammalati e dei portatori di domanda di salute significa poter approntare un’offerta di salute significativamente capace di essere puntuale, in grado cioè di accogliere veramente ogni emergenza come una risposta efficace”. Per Vendola, “la salute è crocevia di molte politiche”. “La lotta contro il tumore - ha concluso il Presidente - si fa battendo i fattori di inquinamento industriale, intervenendo sull’abuso della chimica in agricoltura, intervenendo sugli stili di alimentazione e sugli stili di comportamento perché i tumori sono frutto di tanti ingredienti che riguardano il contesto di vita delle persone. Sapere esattamente quali sono i problemi specifici territorio per territorio significa avere strategie più intelligenti”.  
   
   
FVG: 5,7 MILIONI PER RAFFORZARE PRESA IN CARICO  
 
Trieste, 21 ottobre 2014 - Per iniziativa dell´assessore Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha proposto al Ministero del lavoro che le risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali assegnate al Friuli Venezia Giulia del 2014, pari a 5 milioni 751 mila euro, siano utilizzate per rafforzare e consolidare prestazioni ed interventi di presa in carico delle persone in stato di bisogno, quali servizi domiciliari, servizi residenziali semiresidenziali e misure di assistenza economica, nel rispetto degli obiettivi nazionali. Complessivamente il Fondo sociale regionale ammonta a 70 milioni di euro. Considerate le assegnazioni statali, il Fondo è alimentato per oltre 64 milioni da risorse regionali.  
   
   
LA RETE OMS DELLE REGIONI PER LA SALUTE SI INCONTRA A FIRENZE  
 
Firenze, 21 ottobre 2014- L´incontro annuale della rete Oms delle Regioni per la Salute (Regions for Health Network, Rhn) si tiene quest´anno a Firenze, da ieri a mercoledì 22 ottobre. Organizzato dall´Ufficio Europeo dell´Oms e ospitato dalla Regione Toscana, che è un membro della rete, si tiene a Villa La Quiete e riunisce circa 90 professionisti del settore (politici e legislatori, esperti tecnici e rappresentanti di diverse agenzie Onu) provenienti da 26 regioni di 20 Paesi dell´area europea Oms (Organizzazione mondiale della sanità). "E´ un grande piacere per la nostra Regione ospitare questo evento, perché il suo obiettivo è in linea con uno dei principali compiti della nostra Regione, cioè lavorare per la salute e il benessere dei nostri cittadini", dice l´assessore al diritto alla salute, che ieri, prima dell´avvio dei lavori, ha incontrato Vaughan Gething, Deputy Minister for Health del Galles. "Questo meeting annuale, che ci offre l´opportunità di riflettere sui livelli raggiunti dalle nostre Regioni nella prospettiva di Salute 2020, è un altro passo fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi comuni". E´ ormai un dato certo e provato che occuparsi dello stato di salute e di benessere a livello di comunità è determinante per migliorare la salute del singolo. Per questo l´Oms Europa sostiene la regioni europee attraverso la Rhn. Per la Rete questo che si tiene in questi giorni a Firenze è l´evento più importante di tutto l´anno. Tutti i membri della rete e tutte le parti interessate si incontrano per discutere le tematiche più attuali nel settore della salute pubblica, con l´obiettivo di incoraggiare l´apporto di ciascuna Regione.  
   
   
PUBBLICATO IL BANDO PER LA SELEZIONE DEGLI IDONEI ALLA NOMINA DI DIRETTORE GENERALE DI AZIENDE SANITARIE REGIONALI NEL PIEMONTE  
 
Torino, 21 ottobre 2014 - É stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale di giovedì 16 ottobre ed è disponibile sul sito internet della Regione il bando di avviso pubblico di selezione per gli idonei alla nomina a direttore generale di Azienda sanitaria regionale. “Ci sono 30 giorni di tempo, per tutti coloro che sono in possesso dei requisiti di esperienza manageriale richiesti per ricoprire gli incarichi di vertice della sanità regionale, per presentare le domande ed essere inseriti nell’elenco degli idonei- spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta che ricorda come “la nomina dei futuri vertici delle Asl e delle Aso piemontesi sarà ispirata a esclusivamente a criteri di assoluta e comprovata professionalità ed esperienza nella gestione di realtà complesse come le aziende sanitarie regionali, in particolare nel delicato periodo che la sanità piemontese sta attraversando.” Il mandato della quasi totalità dei direttori generali delle 19 Aziende sanitarie regionali ha come scadenza naturale il mese di aprile 2015. “L’accelerazione sul nuovo bando - ricorda Saitta - è legata all’assoluta necessità di formare una lista di idonei di livello nazionale dalla quale poi individuare rapidamente i migliori per arrivare pronti nei primi mesi del 2015.” www.Regione.piemonte.it/sanita/cms2/bandi-e-avvisi    
   
   
SALUTE FVG: PREVENZIONE DELLA DIPENDENZA DA GIOCO D´AZZARDO  
 
Trieste, 21 ottobre 2014 - Con l´obiettivo di prevenire e contrastare fenomeni di dipendenza dal gioco d´azzardo, ancorché lecito, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, con una delibera approvata in via preliminare ha proposto di non consentire la collocazione di nuovi apparecchi in locali che si trovino a meno di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e qualunque altro luogo di aggregazione (ricreatori, oratori, ludoteche, ...). Per molte persone, spesso giovani, il gioco d´azzardo può trasformarsi in una vera e propria patologia. Un disturbo inquadrato tra le cosiddette dipendenze comportamentali, con forte attinenza alle tossicodipendenze. La decisione della Giunta, come spiega l´assessore Telesca, punta a ridurre i rischi derivanti dalla moltiplicazione dell´offerta di apparecchi per il gioco d´azzardo, e contestualmente a contenere i costi sociali ed economici, oltre che umani e sulla salute, derivanti dalla dipendenza e dalla necessità di cure. La proposta - che ora viene portata all´attenzione del Consiglio delle Autonomie locali - fa seguito alla legge regionale 1 del febbraio di quest´anno, che detta "Disposizioni per la prevenzione, la cura e il contrasto della dipendenza da gioco d´azzardo, nonché delle problematiche correlate", ed è stata redatta con il fattivo contributo della Direzione Attività produttive e del Tavolo tecnico regionale sul Gioco d´Azzardo Patologico, nel quale vi sono rappresentanti di Anci e di Federsanità Anci.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, LOMBARDIA: TAGLI COLPIREBBERO ANCHE SPORT  
 
Milano, 21 ottobre 2014 - "Il mio Assessorato risentirebbe tantissimo degli ´annunciati tagli´ da parte del Governo; togliendoci una grossa percentuale di queste risorse, non potremmo intervenire su tante questioni, prima fra tutte quella dell´impiantistica". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario continuato´ su Telelombardia, ha commentato i possibili tagli previsti dal Governo. "Esiste poi un altro problema - ha spiegato l´assessore - legato ai bandi con fondi di rotazione o altre forme: molti Comuni non possono partecipare perché devono rispettare il Patto di stabilità". "Tanti politici - ha detto Rossi - si ´riempiono la bocca´ parlando di sport e affermando che 1 euro investito nello sport equivale a 3 euro risparmiati nella salute. Di fatto, però, i costi relativi allo sport non sono inseriti in quelli della sanità".  
   
   
HOCKEY GHIACCIO, LOMBARDIA: PROBLEMA PALAZZO È SERIO  
 
Milano, 21 ottobre 2014 - "Il problema del Palazzo del ghiaccio a Milano è un problema molto serio, non soltanto per la città, ma per tutta la nostra regione. Sicuramente queste strutture hanno dei costi molto elevati, tra manutenzione e gestione". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi, intervenendo in diretta la trasmissione ´Orario continuato´ su Telelombardia, a proposito della questione del Palazzo del ghiaccio a Milano. "È certo che Milano - ha aggiunto - si merita una struttura adeguata e, parlando con i responsabili del settore, abbiamo ipotizzato, durante il periodo Expo, un grande evento di forte richiamo. Il problema è il ´ghiaccio´, perché non c´è soltanto l´hockey, ma c´è anche, ad esempio, il pattinaggio e servono tantissime ´ore-ghiaccio´ per gli allenamenti". "Costa tanto un impianto di questo tipo - ha concluso - e quello che c´è è privato: l´hockey Milano fa fatica. Come Regione abbiamo fatto un bando per le società sportive e 300.000 euro del milione che abbiamo stanziato, è proprio per le squadre di eccellenza.  
   
   
PARALIMPICI, LOMBARDIA: CI SONO LE PISCINE PER MORLACCHI  
 
Milano, 21 ottobre 2014 - "Federico Morlacchi è un atleta paralimpico del nuoto bravissimo, che si sta preparando per le Olimpiadi di Rio e ha bisogno di allenarsi in una piscina da 50 metri. È importante che la sua Federazione possa mettersi d´accordo con quella del nuoto, che ha degli spazi, e non credo che una corsia riservata agli atleti paralimpici possa recare tutto questo danno". Così Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario continuato´ su Telelombardia, ha risposto alla domanda di un telespettatore che chiedeva informazioni sullo sport paralimpico. Trovate Piscine Per Il Nostro Campione - "In Lombardia - ha spiegato l´assessore - non si dedicano solo piscine a donne musulmane; ne abbiamo trovate alcune disposte a far allenare atleti paralimpici come Morlacchi. Chiedo quindi di contattare il mio Assessorato e metteremo in contatto Federico e i suoi compagni con le piscine". Ciclismo Paralimpico Durante Expo - "Sul fronte degli sportivi paralimpici nel ciclismo - ha concluso l´assessore Rossi, rispondendo a un altro telespettatore che pratica questa disciplina ad alti livelli - parlerò con il presidente della Federciclismo, per organizzare qualche evento per voi anche nel semestre di Expo".