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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Ottobre 2014
LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CAPITALI: LA COMMISSIONE AVVIA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO L´UNGHERIA A CAUSA DELLA RESTRIZIONE DEI DIRITTI DEGLI INVESTITORI STRANIERI SULL´USO AGRICOLO DEL SUOLO  
 
Bruxelles - La Commissione europea ha deciso, 16 ottobre di chiedere formalmente l´Ungheria per fare una dichiarazione alle sue leggi, cessare i diritti contrattuali degli investitori in uso del suolo agricolo. La Commissione ritiene che la legislazione ungherese limitare i diritti degli investitori stranieri in modo che possa violare il diritto comunitario sulla libera circolazione dei capitali e libertà di stabilimento. Limitazione di tali libertà del Trattato deve essere debitamente giustificata e proporzionata. Anche se la definizione del rispettivo proprietà rientra nella competenza degli Stati membri, ma questi devono essere in linea con il diritto comunitario. La prima disposizione controversa si trova in una legge ungherese del dicembre 2013, alcuni dei contratti di usufrutto (contratti che danno diritto a tirare fuori tutti gli usi di una cosa) il 1 maggio 2014 concluso, vale a dire la Nießbrauchern era un periodo transitorio di soli quattro mesi e mezzo sono concessi. Con questa disposizione, il periodo di transizione precedentemente annunciato di 20 anni si è estinto. Gli investitori sono stati considerati sulla base di questi tempo di transizione precedentemente annunciato dal fatto che essi potrebbero usare la terra più, e hanno reso appropriate decisioni di investimento. La nuova legge che ora sembra privarli dei loro diritti acquisiti e il valore dei loro investimenti. La Commissione ha inoltre contestato una seconda disposizione della stessa legge, che permette di recesso unilaterale a brevissimo termine per certo, ha chiuso più di 20 anni i contratti d´affitto. Questa disposizione dà adito a preoccupazioni analoghe, come la risoluzione dei contratti di usufrutto. La richiesta della Commissione assume la forma di una lettera di messa in mora, prima fase della procedura di infrazione ai sensi dell´articolo 258 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. L´ungheria ha ora un termine di due mesi per rispondere alla Commissione.  
   
   
FORUM COLDIRETTI, MARONI: RECUPERARE 10 PER CENTO ITALIAN SOUNDING  
 
"Se riusciremo a recuperare almeno quel 10 per cento che vale l´italian sounding nel mondo, saranno 6 miliardi in più per l´agroalimentare italiano. Questo potrebbe essere un risultato molto concreto per Expo, che mi interessa più di quanti biglietti si riusciranno a vendere". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni intervenendo al Forum internazionale dell´Agricoltura e dell´Alimentazione organizzato da Coldiretti a Cernobbio (Co). Con Legge Eviteremo Consumo Eccessivo Suolo - "Regione Lombardia, la prima realtà agricola d´Italia, è in continua evoluzione, ma ha la vocazione di primeggiare in Europa - ha detto Maroni -. La superficie agricola utilizzata è oltre il 40 per cento del territorio, è stata ridotta a meno di un milione di ettari, ma, nonostante ciò, a causa del consumo di suolo, la produttività del suolo agricolo lombardo è aumentata, perché si sono intensificate le produzioni". A difesa di questa situazione Maroni ha ricordato che "Stiamo per intervenire con una legge regionale, che mi auguro sia approvata l´11 novembre, che, senza voler penalizzare nessuno, pone regole certe. Se un terreno è agricolo, tale resta. I Comuni prima dovranno recuperare aree dismesse e centri storici. Solo dopo gli Enti locali potranno continuare a edificare, ma, prima di tutto, vogliamo evitare un eccessivo consumo dei suolo, per evitare di penalizzare quella che è la prima e più importante attività della Lombardia". Sistema Da 38 Miliardi Di Euro - Maroni ha ricordato la dimensione economica del sistema agroalimentare lombardo, che vale "Trentotto miliardi di euro, inclusa ristorazione e distribuzione, quasi il 20 per cento del sistema agroalimentare nazionale". "L´export di prodotti è in crescita - ha proseguito Maroni -, rallentato negli ultimi mesi per la situazione in Europa, per le sanzioni e l´embargo russo, ma cresce da oltre 10 anni. Gli investimenti fissi lordi agricoli in Lombardia nel 2010 sono stati pari a 2 miliardi di euro, il 3,4 per cento sul totale degli investimenti lombardi e quasi il 20 per cento degli investimenti italiani in agricoltura". Semplificazione, Lo Chiedono Le Imprese - "Tutto ciò fa della Lombardia una regione importante per sviluppare nuove iniziative e nuove politiche - ha detto il presidente -, per rendere più facile la vita delle imprese agricole. Investiamo molto anche nella sicurezza: abbiamo aderito all´iniziativa Coldiretti contro le agromafie e ci stiamo impegnando per la semplificazione. Abbiamo adottato una legge che va in questa direzione, voglio perciò fare un plauso all´iniziativa ´Super Caa´ (progetto di assistenza a imprese agricole per la semplificazione nelle procedure), a cui vogliamo aderire entro novembre". "Dunque, semplificazione ma anche riduzione della pressione fiscale - ha detto in conclusione Maroni -. Tutto ciò va nella direzione di quello che vogliono le imprese e lo stiamo realizzando in collaborazione con Coldiretti, che ha dato da subito dimostrazione di grande concretezza. E i risultati non sono mancati".  
   
   
EXPO, MARONI: EVIDENZIATE CRITICITÀ A MINISTRO MARTINA  
 
Milano - "Nel corso della riunione sono state evidenziate alcune criticità, su cui il ministro Maurizio Martina si è impegnato a portare delle risposte alla prossima riunione del 31 ottobre; in particolare sul contributo della Provincia di 60 milioni di euro e poi su una serie di questioni riguardanti il finanziamento di infrastrutture che richiedono il trasferimento di risorse". Lo ha riferito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nella corso della conferenza stampa tenuta al termine del vertice su Expo2015, alla sede della società Expo a Milano. Risposte Neceessarie Per Definire Bilancio 2015 - "Sono certo - ha aggiunto il presidente - che il 31 avremo tutte le risposte: è importante per noi, come Regione, averle in tempo utile per poter definire il Bilancio regionale del 2015. Ho sottolineato l´importanza di tutte le questioni sottoposte e soprattutto di avere una focalizzazione proprio sui conti". "L´impegno è stato preso - ha concluso Maroni - quindi sono soddisfatto, per cui ci rivedremo il 31 ottobre per dare seguito alle questioni che oggi sono state discusse".  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE, LOMBARDIA: UE VARI NORMATIVA COMUNE  
 
Milano - "Ormai giunto alla sua terza edizione, questo importante incontro affronta argomenti essenziali, come l´alimentazione e la fame nel mondo, dando la possibilità a esperti di poter condividere idee ed esperienze e cercando già oggi possibili scenari e potenziali risposte a difficoltà che, con tutta probabilità, incontreremo in un futuro non troppo prossimo". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, intervenendo, all´Acquario Civico di Milano, al convegno dal titolo ´Nutrire il pianeta con nuove fonti sostenibili - L´insetto nel piatto´, organizzato da società Umanitaria in collaborazione con l´Università degli Studi dell´Insubria, Università Cattolica del Sacro Cuore, Centro di ricerca per lo sviluppo sostenibile (Opera), Università degli Studi di Milano e Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura di Padova. Le Politiche Di Regione - "Sono molto incuriosita dai possibili scenari presentati in occasione di questo ciclo di convegni - ha ammesso Terzi - e nel suo piccolo Regione Lombardia è già coinvolta in politiche tese a valorizzare la qualità alimentare, cercando parallelamente di sensibilizzare i diretti interessati e i cittadini verso una più corretta gestione delle nostre risorse alimentari e non solo". Tematiche Expo - "Questi argomenti - ha proseguito - si ricollegano alle tematiche promosse da Expo; infatti tra i grandi temi che Expo sta sviluppando c´è quello dell´educazione alimentare nelle scuole, attraverso un programma educativo che includerà anche l´educazione sugli sprechi domestici". Un tema fondamentale, ha spiegato la titolare lombarda all´Ambiente, perché "se è vero che dobbiamo ´Nutrire il Pianeta´ e se è vero che, con l´aumento della popolazione, la produzione dovrà aumentare del 60 per cento (come dicono i dati Fao) e che sprechiamo un terzo di questa produzione, allora dobbiamo ripartire dalla prevenzione e dall´attenzione agli sprechi". Lotta Allo Spreco - Terzi ha ricordato che "Regione Lombardia è ampiamente mobilitata, non solo con il mio Assessorato, ma anche con azioni di governance che interessano molti settori e spaziano da iniziative di sviluppo dell´imprenditorialità agricola locale, ad azioni di contenimento dello spreco". "Lo spreco alimentare - ha aggiunto l´assessore - è uno dei maggiori paradossi del modello di sviluppo che potremo definire oggi ampiamente non sostenibile". "Uno degli aspetti che rende più difficoltoso combatterlo - ha chiosato - risiede nel fatto che è sempre stato visto come un comportamento tollerato, quasi fisiologico, in un contesto economico consumistico, il quale tuttavia rappresenta uno dei maggiori paradossi dell´attuale modello di sviluppo". Prima Battaglia - "Combattere gli sprechi alimentari - ha dichiarato Terzi - è la prima battaglia, non solo etica, da affrontare per cercare di risolvere quegli squilibri economici e ambientali che contraddistinguono la produzione alimentare occidentale". Una partita che "può essere vinta solo mettendo insieme le forze di tutti - ha precisato -: di chi coltiva i campi, di chi produce e distribuisce il cibo, e delle persone che lo acquistano e lo consumano". Unione Europea - "In questo contesto - ha concluso l´assessore Terzi - è importante che la Comunità europea e i singoli Stati, si adoperino per la costruzione di una normativa comune, che permetta di introdurre e valorizzare al meglio questa tematiche, garantendo al tempo stesso la sicurezza alimentare di tutti i cittadini, sia che si parli di un alimentazione diciamo ´standard´, o che si utilizzino gli insetti con finalità nutritive.  
   
   
PROGETTO NARBOLIA: SARDEGNA, RICORSO DOVUTO MA PROGETTO NON CONDIVISIBILE  
 
Cagliari – "Non condivido il principio che si faccia business utilizzando l’agricoltura come paravento e già in passato, quando ancora non ero assessore, avevo sollevato dei dubbi su questa operazione. L’unico fotovoltaico da sostenere nelle campagne è quello per i nostri agricoltori e pastori così da abbattere i costi energetici per le aziende e mettere la Sardegna al riparo da eventuali speculazioni. Quindi se avessimo potuto scegliere, nel merito, avremmo detto fermamente di no, ma dal punto di vista giuridico eravamo tenuti a fare ricorso per integrare ed esplicitare le motivazioni dei documenti di convalida, redatti per il progetto da chi ci ha preceduto". Lo ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, commentando il ricorso presentato al Consiglio di Stato dalla Regione Sardegna sull’impianto di serre fotovoltaiche in fase di realizzazione nel territorio di Narbolia. "Non si può ignorare che il progetto della s.R.l. Enervitabio Santa Reparata Società Agricola non sia stato voluto da questa Giunta, visto che il suo iter è cominciato il 4 novembre 2008 con la richiesta di autorizzazione unica al Suap del Comune di Narbolia. Non solo: questo Esecutivo non esisteva nemmeno ai tempi del ricorso 245/2012, presentato al Tar dall’Adiconsum Sardegna e sul quale lo stesso Tribunale amministrativo regionale si è espresso il 9 aprile scorso – ha osservato Elisabetta Falchi – La nostra decisione di impugnare la sentenza è nata proprio dal fatto che non avevamo più il potere di sindacare sull’investimento, ma solo quello di valutare la congruità e la correttezza degli atti amministrativi prodotti dalla Regione in tutti questi anni". "Come amministrazione pubblica dobbiamo svolgere diversi ruoli. La Regione deve garantire la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini, al contempo deve assicurare la tutela del cittadino e dei suoi investimenti, dimostrando affidabilità nel garantire la certezza del diritto, presupposto indispensabile per attrarre nuovi capitali. È necessario inoltre tutelare l’amministrazione stessa dal dover pagare altissimi risarcimenti agli imprenditori che hanno realizzato progetti in Sardegna e che potrebbero rivalersi sulla Regione per eventuali carenze di carattere amministrativo", ha aggiunto la titolare dell’Agricoltura. "Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso contro la sospensiva del Tar, presentato dalla Enervitabio, – ha detto Falchi – rendendo a questo punto irricevibile la richiesta della Regione". Tra le ragioni espresse nell’ordinanza del Consiglio di Stato si parla di "interesse pubblico attribuito per legge in materia di energie rinnovabili". "In questa come purtroppo in altre questioni, ci troviamo a dover gestire il retaggio di un passato confuso – ha concluso l’esponente della Giunta Pigliaru – Per quanto ci riguarda, il nuovo piano energetico a cui stiamo lavorando con l’intera giunta sarà realizzato dialogando con i territori, tenendo conto delle esigenze e delle proposte dei sardi".  
   
   
SARDEGNA: L’AGENZIA LAORE SELEZIONA TRE DOCENTI PER LE ATTIVITÀ INFORMATIVE DEL PROGETTO IDOCC  
 
Cagliari - L’agenzia Laore seleziona tre docenti che collaboreranno per l’esecuzione di un progetto relativo all’attuazione delle attività informative/divulgative del progetto Idocc finanziato nell’ambito della misura 111 del Psr. L’attività di informazione, rivolta agli imprenditori agricoli e finalizzata al miglioramento e all’accrescimento professionale degli imprenditori zootecnici e degli operatori del settore della macellazione e trasformazione dei prodotti della carne suina, beneficiari della misura 214 del Psr si svolgerà nel corso del 2014 con termine nel mese di giugno 2015 e si avvarrà della collaborazione di docenti esperti nelle seguenti materie: - tecniche e metodologie per la trasformazione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti ecocompatibili e biologici; - mercato - promozione e valorizzazione nel settore suinicolo, dei prodotti tipici locali e ottenuti con tecniche ecocompatibili e/o biologiche. Progettare la qualità dei prodotti tipici; - selezione genetica in suinicoltura. Indici genetici - Scelta dei riproduttori. Genomica. I docenti interessati dovranno far pervenire le candidature entro le ore 13 del 24 ottobre con le seguenti modalità: - tramite posta al Servizio produzioni zootecniche dell’Agenzia regionale Laore Sardegna, Via Caprera, 8 - 09123 Cagliari; - consegnata a mano all’Ufficio Protocollo dell’Agenzia – Via Caprera 8 Cagliari dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 14 e tutti i martedì pomeriggio dalle ore 16 alle 18; - inviata per posta elettronica certificata all’indirizzo: Indirizzo emailprotocollo.Agenzia.laore@legalmail.it  Ogni ulteriore informazione potrà essere richiesta al responsabile del procedimento tramite e- mail all’indirizzo Indirizzo emaildomenicousai@agenzialaore.It  o contattando i numeri telefonici: 070 60262291 o 348 2363271.  
   
   
CALABRIA: L’IMPORTANZA DELLE MISURE AGRO-AMBIENTALI NEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE: WORKSHOP “SOILPRO” AL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA  
 
 Si è tenuto il 15 ottobre al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria il workshop relativo a “Soilpro”, un progetto a supporto dei servizi di sviluppo agricolo regionali, promosso dal Cra, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, Ministero dell’Agricoltura, Università di Atene, Regione Sicilia, Regione del Peloponneso e Regione Calabria. Il progetto nasce per monitorare la degradazione del suolo e valutare l’efficacia delle misure agro-ambientali del Programma di Sviluppo Rurale, e per definire misure protettive e monitorane nel tempo l’efficacia, anche attraverso l’analisi della percezione delle politiche di protezione ambientale in agricoltura. Centrali, infatti, i temi legati alla funzione strategica della protezione del suolo, al ruolo dell’azienda agricola nella salvaguardia ambientale e nella diffusione di tecniche di gestione del suolo conservative delle specificità territoriali. Soilpro, infatti, mira a dare supporto alla programmazione agro-ambientale regionale, attraverso l’elaborazione e l’implementazione di piani regionali con misure per la protezione del suolo. Il progetto si concentra principalmente sull’attività di formazione ambientale, l’accrescimento delle competenze e della consapevolezza ambientale, anche attraverso il confronto internazionale, sul trasferimento e lo sviluppo di conoscenze tecnico-scientifiche e di nuove metodologie operative circa la pianificazione e la gestione del territorio. In particolare il progetto Soilpro si pone lo scopo di raggiungere gli obiettivi principali del programma Life Plus “Politica e Governance Ambientali”, ossia promuovere la sensibilizzazione in maniera ambientale, dare sostegno alle politiche ambientali Ue e contribuire ad aumentare l’efficacia del rispetto e dell’applicazione della legislazione ambientale Ue, applicare e divulgare le conoscenze della ricerca scientifica in materia di sviluppo sostenibile, anche attraverso la condivisione di buone pratiche ambientali, promuovere nuovi approcci politici ed una migliore governance. “La tutela del territorio, della biodiversità e la salvaguardia climatico-ambientale – ha affermato l’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra – sono stati centrali nel Psr Calabria 2007/2013, ma saranno veri e propri pilastri portanti della nuova programmazione dei fondi comunitari, nella quale abbiamo previsto interventi molto importanti a sostegno degli imprenditori agricoli calabresi che contribuiranno a questi obiettivi comunitari. A tal proposito il Dipartimento Agricoltura ha da poco pubblicato una manifestazione d’interesse per l’ammissione a finanziamento delle istanze a valere sulla sub-misura 6.3 del Psr Calabria 2014/2020, con la quale intendiamo offrire un sostegno ad aziende di piccole dimensioni e che operano in territori oggettivamente svantaggiati, contribuendo a mantenere viva l’attività agricola e fungendo da custodi del territorio”. “Il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria - ha affermato il Dirigente dello Sviluppo Rurale Giovanni Aramini – è ben consapevole del fatto che le misure agro-ambientali non siano un semplice strumento per fare spesa e per rendicontare all’Ue, bensì un prezioso aiuto per tutelare l’ambiente e per produrre beni ambientali. La Calabria, ad esempio, già nella programmazione 2007/2013 dei fondi comunitari ha fatto passi da gigante nella riduzione delle emissioni di Co2 in agricoltura, e stiamo lavorando affinché nella programmazione 2014/2020, questa subirà una ulteriore ed importante diminuzione”.  
   
   
PESCA IN SARDEGNA, A LAVORO SU QUADRO DI REGOLE PER COMPARTO RICCIO DI MARE  
 
Cagliari – "Per il comparto ittico del riccio di mare l’assessorato regionale dell’Agricoltura sta lavorando per mettere a punto un quadro di regole che, da un lato, definiranno i tempi della raccolta e, dall’altro, permetteranno di valorizzare il prodotto soprattutto nell’ottica di incrementare i redditi e migliorare le professionalità". Lo ha detto l’assessore Elisabetta Falchi intervenendo al convegno organizzato dall’Agenzia regionale Laore sulla "Filiera del riccio di mare in Sardegna". Con questo obiettivo, "verranno presto avviati tavoli di concertazione con gli operatori – ha proseguito l’esponente della Giunta Pigliaru – per rilevare innanzitutto le difficoltà del settore. Tracciabilità del prodotto, certificazione e marchio di qualità saranno quindi i punti cardine entro cui costruire il nuovo percorso fatto di norme certe e garanzie, senza le quali non si può costruire quel rilancio atteso".  
   
   
ASSESSORE MARCHE HA INCONTRATO LE ASSOCIAZIONI AGRICOLE: NUOVE PROCEDURE SEMPLIFICATE PER I CONTRIBUTI DEDICATI ALLO SVILUPPO RURALE.  
 
L’assessore all’Agricoltura e Ambiente, Maura Malaspina e le organizzazioni di categoria hanno concordato ulteriori misure di semplificazione per le procedure di pagamento dei fondi dello sviluppo rurale alle imprese agricole. “Procediamo con la semplificazione – commenta Malaspina - sia in previsione dell’emanazione degli ultimi bandi dell’attuale periodo di programmazione, sia soprattutto per far sì che il settore agricolo continui a dare un contributo per il contrasto alla crisi e consolidi tutti gli investimenti già finanziati con i fondi del Psr 2007/2014”. Le nuove procedure sono state illustrate nel corso di una riunione tecnica, tenuta dall’Assessore e dai dirigenti e funzionari del Servizio Agricoltura e Ambiente, alle principali Organizzazioni di categoria agricole. In particolare, per contrastare la difficoltà di accesso al credito che anche le imprese agricole lamentano, nonché per la difficoltà di ottenere garanzie fidejussorie, il Servizio Ambiente e Agricoltura ha ritenuto di approvare la procedura semplificata per l’autorizzazione degli acconti su stati avanzamento lavori, per tutte le misure del Piano di Sviluppo Rurale ancora non concluse e liquidate. L’attivazione di questa nuova procedura consentirà l’eliminazione di tale garanzia. La effettiva funzionalità degli investimenti, certificata dai tecnici progettisti, consentirà il superamento della procedura fidejussoria consentendo un notevole risparmio economico per le aziende e la velocizzazione delle procedure per la liquidazione degli aiuti. Gli acconti sugli stati di avanzamento dei lavori, potranno essere richiesti fino ad un massimo dell’80% del contributo concesso. In particolare, per la Misura 1.2.1. (Ammodernamento delle Imprese Agricole), che ha visto la presentazione di oltre mille domande con richiesta di contributi per circa 30 milioni di euro, considerata anche la natura degli investimenti (per lo più macchinari ed attrezzature agricole e di importo ammesso relativamente basso), le nuove modalità di rendicontazione prevedono di snellire le procedure anche mediante l’eliminazione del sopralluogo aziendale. Il controllo viene agevolmente eseguito attraverso la verifica delle fatture e dei bonifici posticipando nella fase di saldo la visita in sito e il controllo delle condizioni di accesso alla misura. Eliminato inoltre anche l’obbligo di comunicazione preventiva per la realizzazione di varianti prima della loro effettiva esecuzione. Le variazioni di modesta entità sugli investimenti programmati (come ad es, l’opportunità per l’impresa di cambiare la marca dei macchinari e delle attrezzature agricole, nel caso si riscontrino difficoltà di disponibilità sul mercato) potranno essere accertate anche nel corso della fase di saldo finale. Non sarà possibile invece modificare le caratteristiche tecniche o di innovatività delle macchine senza una preventiva autorizzazione degli uffici della Regione.  
   
   
FILIERA DEL LATTE BOVINO. L´ASSESSORE FERRERO DAI CEREALI AL CONSUMATORE. LA QUALITA´ MADE IN PIEMONTE  
 
Erano presenti i principali rappresentanti della filiera del latte bovino in Piemonte, il 13 ottobre a Torino, al Centro Incontri della Regione Piemonte, durante il seminario organizzato dall’assessorato all’Agricoltura della Regione e in cui si è parlato dell’evoluzione della domanda dei consumatori italiani rispetto al prodotto latte crudo e ai derivati caseari, delle strategie adottate dalla grande distribuzione per promuovere la qualità dei prodotti. “L’obiettivo è puntare alla qualità e alla differenziazione del prodotto latte bovino piemontese – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero – E il fattore qualità deve coinvolgere tutti gli attori della filiera. Invito allevatori, trasformatori e distributori a collaborare per valorizzare il prodotto latte e i prodotti trasformati caseari del Piemonte”. Sono oltre 2400 le aziende zootecniche che producono latte in Piemonte, con una produzione annua nel 2013 di quasi 10 milioni di quintali di latte.  
   
   
CIBO, LOMBARDIA: TUTELA PRODOTTI TIPICI UNA DUE GIORNI DEDICATA A EXPO  
 
Bruxelles - "Con il commissario europeo per Expo 2015, David Wilkinson, abbiamo concordato di organizzare insieme, Regione Lombardia e Ue, una manifestazione di due giorni a Milano durante l´Esposizione Universale sul tema della tutela dei prodotti e lotta al falso, alla quale dovrebbero prendere parte oltre 3mila addetti ai lavori, in rappresentanza di tutte le Dop e Igp europee". Lo annuncia da Bruxelles, dove ha partecipato al convegno sulle produzioni tipiche del territorio nella sede della Lombardia nella capitale dell´Unione europea, l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava. Le Origini Dell´europa- "Potrebbe chiamarsi Le origini dell´Europa - afferma Fava - e la proposta che ho avanzato è piaciuta molto al commissario Wilkinson, che ha colto immediatamente il nesso fra i territori, le regioni di produzione e le tipicità che devono necessariamente essere difese e adeguatamente promosse, perché rappresentano un´identità dei popoli e delle tradizioni. Non dimentichiamo che la prima politica che ha aggregato l´Europa è stata appunto quella agricola". Difesa Produzioni - Verso Expo l´assessore lombardo richiama l´attenzione sulla contraffazione alimentare. "Deve partire dalle regioni la spinta per difendere le produzioni che caratterizzano i territori, perché siamo i più vicini agli agricoltori e alle varie filiere - sostiene Fava -. La Lombardia può contare su 31 prodotti Dop e Igp e su 42 vini Doc, Docg e Igt, vogliamo essere in prima fila e sostenere una battaglia comune in occasione di un evento mondiale come Expo 2015".  
   
   
BASILICATA: ULTERIORI FONDI PER COMBATTERE LA BLUE TONGUE STANZIATI ULTERIORI 140 MILA EURO PER LA FORMAZIONE E L’INFORMAZIONE, RIVOLTA AGLI ALLEVATORI, CONTRO LA FEBBRE CATARRALE DEGLI OVINI E PER AZIONI TESE AL CONTROLLO DEGLI INSETTI VETTORI DEL MORBO ATTRAVERSO L’APPLICAZIONE DEI PIRETROIDI  
 
La Giunta regionale di Basilicata ha stanziato 140mila euro per la formazione e l’informazione, rivolta agli allevatori, contro la febbre catarrale degli ovini e per azioni tese al controllo degli insetti vettori del morbo attraverso l’applicazione dei piretroidi. Lo rende noto l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, il quale fa presente che il provvedimento si aggiunge ai 193mila euro recentemente stanziati per contributi in favore degli allevatori partecipanti al Piano sorveglianza sierologica contro la malattia, per l’anno 2014. Le attività saranno svolte dall’Associazione regionale allevatori di Basilicata attraverso l’utilizzo dei veterinari che operano nel programma di prevenzione delle epizoozie. “La febbre catarrale degli ovini – ha affermato l’assessore Ottati - comunemente conosciuta come Blue Tongue ha fatto la comparsa in Italia da circa quindici anni. Nello scorso agosto in Basilicata, dove sembrava essersi sopita, ne è stata nuovamente diagnosticata la presenza. Considerate le sue caratteristiche epidemiologiche, con particolare riferimento al ruolo svolto dai vettori nella trasmissione dell’agente eziologico, si è ritenuto utile programmare un piano finalizzato ad attivare azioni per il controllo dei culicoidi, ossia gli insetti vettori del morbo, a complemento della vaccinazione che si sta realizzando negli allevamenti lucani. In tal modo si intende dare concreta attuazione alle direttive concordate tra l’Ufficio Zootecnia del Dipartimento regionale Politiche Agricole, il Dipartimento regionale Politiche della Persona, l’Osservatorio Epidemiologico Veterinario della Basilicata, i Dipartimenti di Prevenzione e Sanità e Benessere Animale dell’Asp e dell’Asm, l’Associazione regionale allevatori e le Organizzazioni professionali agricole Coldiretti e Confagricoltura, che hanno previsto oltre alla vaccinazione, di trattare gli animali con adeguati prodotti che combattono gli insetti nocivi”.  
   
   
VITICOLTURA: RAUSCEDO REALTA´ STRAORDINARIA A EXPO´ 2015  
 
Rauscedo (Pn) - Il vicepresidente della Regione a assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, è intervenuto a Rauscedo all´apertura del primo convegno internazionale dedicato alle barbatelle. Un convegno indubbiamente importante, seppure di natura strettamente tecnica che ha richiamato oltre 300 operatori da tutto il mondo, che "hanno a cuore le sorti del vivaismo e della viticoltura globale", ha affermato Bolzonello. Rauscedo, come ha ricordato il vicepresidente, è il centro mondiale della produzione delle barbatelle: da qui 30 milioni di piantine della vite vengono esportate ogni anno, e "vanno a comporre - ha aggiunto - i nuovi vigneti che nascono in numerose aree del mondo". La qualità delle vigne, ha quindi aggiunto, si riflette nella qualità dei nostri vini. Una qualità che deve essere l´elemento di differenziazione e caratterizzazione della viticoltura del Friuli Venezia Giulia, affinché continui a rappresentare un ruolo importante nell´economia regionale e consenta al comparto vitivinicolo di affrontare la difficile congiuntura dei mercati nazionali ed internazionali. Ma, per mantenere la qualità, ha insistito Bolzonello, "è fondamentale il ruolo della ricerca e dell´innovazione; anche per consentire di proseguire la pratica vitivinicola nelle zone dove oggi sembra impossibile produrre grandi vini". Per rimarcare il ruolo della vitivinicoltura anche nella promozione del Friuli Venezia Giulia, il vicepresidente ha anticipato che all´Expò 2015 la Regione sarà promossa anche attraverso la filiera del vino. Il tour "emozionale" che verrà poi proposto ai visitatori che giungeranno in regione in occasione di Expò 2015 inizierà dalle barbatelle di Rauscedo, per proseguire con il vigneto regionale, e le sue Doc, per concludersi con i distillati. Il tutto affiancato dalle straordinarie Dop della nostra terra e dalle produzioni di nicchia che rappresentano il fiore all´occhiello e il biglietto da visita dell´intero nostro territorio.  
   
   
MERCATO VIVACE CON GIACENZE IN DIMINUZIONE PER LE PERE DELL´EMILIA ROMAGNA  
 
Ferrara - L’analisi dei primi dati discussi nell’ambito del “tavolo pera” di Cso relativi alle giacenze di prodotto in Emilia Romagna a fine settembre evidenzia vendite più attive rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ positivo dunque il primissimo risultato di questa campagna, con giacenze che per molte varietà sono inferiori allo stesso periodo del 2013. Ha senz’altro influito positivamente su questo vivace inizio della campagna l’indicazione proposta dall’Oi pera di non commercializzare sul mercato del fresco pere Abate Fetel con calibro al di sotto dei 60 mm. Secondo quanto emerso dal Tavolo Cso le buone caratteristiche qualitative e di conservabilità che presenta il prodotto pera in questa stagione, associate ad una minore disponibilità dell’offerta e all’aumento della richiesta da parte dei mercati sono le motivazioni del buon andamento della campagna che, nei prossimi giorni, entrerà nel vivo con quantità´ ancora maggiori e ci si aspettano pertanto aumenti delle quotazioni di un prodotto di cui l’Italia detiene l’eccellenza e che abbisogna di risultati migliori delle magre aspettative di pre-raccolta.  
   
   
LOMBARDIA. AGROALIMENTARE: TUTELA PRODOTTI È NOSTRA LINEA MAGINOT MOSTRA BITTO: IDENTITÀ TROVI SBOCCO SU ESTERO  
 
Morbegno/so - "Un territorio, quello di Valtellina, con una vocazione ben orientata dal punto di vista agroalimentare, che ha necessità di riorganizzarsi; la componente economica è fondamentale e ora va recuperata in un´ottica di rilancio. Qui ci sono identità e tradizione, nicchie produttive che oggi devono trovare spazio sui mercati esteri, gli unici in evoluzione rispetto a un mercato interno negativo". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo il 18 ottobre al convegno ´Coop & cook´, le sfide delle filiere cooperative di montagna", organizzato nell´ambito della Mostra del Bitto di Morbegno (Sondrio). Hanno partecipato Attilio Tartarini, presidente Confcooperative Sondrio, e Fabio Perini, presidente Fedagri Confcooperative Lombardia. Promozione Senza Sprechi - "Serve una piattaforma che contempli due necessità - ha sottolineato l´assessore -, da un lato la tutela dei prodotti e dall´altro la loro promozione. Per questo Expo sarà un momento irripetibile per affermare concretamente queste esigenze". "Nella nuova programmazione abbiamo le risorse, di più rispetto al passato - ha ricordato Fava -, soldi che devono essere spesi meglio rispetto a un tempo. Una riorganizzazione delle filiere in tal senso potrebbe essere utile a tutti: dobbiamo evitare che si sprechino risorse in mille rivoli, per destinarle al cuore dei problemi. La concentrazione di domanda e offerta, perciò, dovrebbe agevolarci in questo obiettivo". Presidio Mondiale Di Specificità - "Da qualche tempo ormai stiamo spiegando in Europa come vorremmo declinare Expo su base politica a livello territoriale - ha ricordato Fava -, perché si apra seriamente un dialogo per sostenere la filiera agroalimentare, coniugandolo con il valore della territorialità. Siamo uno degli ultimi presidi mondiali della biodiversità, un territorio con un patrimonio enorme che va valorizzato. Oggi la tutela dei nostri prodotti è la nostra linea Maginot: se non riusciamo a promuoverli finiamo nel mondo indifferenziato delle grandi commodities con cui siamo poco competitivi. Perché produrre cibo qui costa di più, perché è più buono e più controllato. In un certo senso dobbiamo scontare il fatto che abbiamo specializzato le nostre produzioni, qualificandole: per far emergere questo concetto serve un lavoro di promozione concreto". Cooperazione Modello Per Crescere - Per l´assessore lombardo "la cooperazione si conferma modello di messa in rete di sistemi che diversamente rischierebbero di essere marginali, in un contesto, l´agricoltura di montagna, dalla specificità molto forte. Per la prima volta nel Psr c´è una declinazione specifica per la montagna, con misure importanti: 460 milioni di euro per gli investimenti aziendali, il tema della consulenza e assistenza tecnica vale 55 milioni di euro, il premio giovani 90 milioni; 9 milioni di euro sono per gli alpeggi, 105 per la forestazione, 197 milioni per i pagamenti agroambientali, 78 per le indennità compensative, 15 per la cooperazione e 65 milioni per i progetti Leader finalizzati alla promozione territoriale. Possiamo dire che i soldi non mancano". Promozione, Soldi Solo All´agricoltura - "È necessario promuovere i prodotti in ogni occasione e continuare a insistere perché continuino a essere sempre tutelati - ha ribadito Fava -. Se penso al vino di Valtellina penso a qualcosa di unico, da promuovere perché il mercato sta fuori. La soluzione si chiama internazionalizzazione". "Pronti dunque a investire sulla promozione territoriale, a cui andranno 65 milioni di euro – ha aggiunto l´assessore -. Fondi che devono andare tutti all´agricoltura. Da noi non esiste ruralità senza agricoltura, non possiamo pensare che quei fondi vadano ai comuni per gestire il territorio. Su questo saremo rigidissimi: un territorio dovrà legarsi a un prodotto simbolo, qui il vino di montagna ha una vocazione storica, un vitigno storico autoctono, un contesto e un sistema, quello dei terrazzamenti, originali ed esclusivi". Vocazioni Da Sostenere - "Dobbiamo insistere sulle vocazioni territoriali, perché l´immagine positiva di un territorio tira poi tutto il resto" ha rilevato Fava. "Quali altri comparti in questo paese possono dire di avere risorse da spendere – ha aggiunto -, come quello agricolo? C´è bisogno del sostegno di tutti, anche della cooperazione, per consolidare la tenuta del sistema, che è garantita solo dal raggiungimento di una marginalità. O mettiamo in sicurezza il mercato o tutti gli sforzi che facciamo e faremo rischieranno di finire nel nulla".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: AL VIA I PAGAMENTI DELL´ANTICIPO DELLA DOMANDA UNICA 2014 DELLA PAC.  
 
In arrivo 176 milioni di euro alle aziende agricole in difficoltà per il cattivo andamento climatico e l´embargo russo Bologna - Da, giovedì 16 ottobre, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura Agrea inizia a pagare l’anticipo della Domanda unica 2014 della Pac. Le imprese agricole interessate, dopo la verifica del rispetto delle condizioni di ammissibilità all’aiuto, sono 44.500 e l’importo complessivo da erogare è di circa 176 milioni di euro. L’anticipo era stato richiesto al ministero delle Politiche agricole all’inizio di settembre dall’assessorato regionale all’Agricoltura, per dare un sostegno finanziario alle aziende strette tra gli effetti delle avverse condizioni climatiche di quest’estate e l’embargo russo. L’anticipo è fissato al 45% dell’importo ammissibile per il premio titoli, ordinari e speciali, e al 50% per i premi “a superficie” dell’articolo 68. Agrea prevede di completare l’erogazione agli agricoltori entro fine ottobre. Ieri, mercoledì 15 ottobre, Agrea ha chiuso il bilancio dell’esercizio finanziario 2014, partito il 16 ottobre 2013. Complessivamente sono stati erogati circa 650 milioni di finanziamenti a oltre 53 mila aziende agricole, per oltre 75 mila domande (ogni azienda può presentare più di una richiesta). Particolarmente significativi i risultati del Programma di sviluppo rurale con oltre 176 milioni di euro erogati a circa 17 mila aziende e il pagamento di oltre 22 mila domande.  
   
   
LOMBARDIA: COMBUSTIONE VEGETALI, DISPOSIZIONI PER AGRICOLTORI MONTAGNA  
 
Milano - La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, le disposizioni inerenti la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali. "Abbiamo introdotto questa deroga - spiega l´assessore Terzi - in particolare per gli agricoltori di montagna, in modo che possano bruciare i residui, nel rispetto delle normative vigenti sulla tutela della salute e dell´ambiente. Abbiamo insomma recepito le esigenze del territorio, riducendo costi e la burocrazia". Normativa - "La norma nazionale (d.Lgs. 152/06) - illustra l´assessore - prevede il divieto di combustione all´aperto di residui vegetali, in quanto costituisce gestione illecita di rifiuti. A tale divieto generale è stata applicata la deroga, con il nuovo articolo 182, comma 6 bis, (come convertito con Legge n.116/14), che consente l´attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità predefinite dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola e forestale effettuate nel luogo di produzione". Pratica Agricola Residuale - "Tale attività di smaltimento - prosegue Terzi - costituisce pertanto una pratica agricola residuale rispetto a una diversa e più corretta gestione dei residui vegetali. E´ prevista, tuttavia, la possibilità che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale sospendano, differiscano o vietino tale attività per ragioni di tutela della salute umana (con particolare riferimento all´inquinamento atmosferico), fermo restando che la combustione di quantitativi superiori a tali piccoli cumuli rimane vietata tutto l´anno, senza possibilità di introdurre deroghe né a livello regionale né a livello locale". Tutela Della Salute - "Per ragioni di tutela della salute e della qualità dell´aria - prosegue la responsabile regionale dell´Ambiente - si propone di introdurre la limitazione delle combustioni all´aperto nella fascia temporale dal 15 ottobre al 15 aprile di ogni anno, limitatamente ai piccoli cumuli consentiti dalla norma nazionale". "Restano vincolanti alcune norme - precisa l´assessore -: che i residui vegetali agricoli o forestali derivino da terreni situati in zone impervie o non raggiungibili dalla viabilità ordinaria; che ci si trovi in assenza di impatti diretti di fumi e di emissioni sulla popolazione e sulle abitazioni circostanti; che sussistano le condizioni meteorologiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti in atmosfera rilevabili dal sito ufficiale di Arpa; che ci si trovi in assenza di massimo rischio per gli incendi boschivi dichiarato dalla Regione".  
   
   
FORMAGGI, RITIRO FORME PER INDIGENTI, LOMBARDIA: RIUNIONE AL MIPAAF  
 
Milano - "Desidero ringraziare il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che ha saputo superare la logica degli schieramenti politici e ha accolto la mia proposta di intervenire per trattare il tema del ritiro delle forme di Grana Padano e Parmigiano-reggiano con la formula degli aiuti agli indigenti". Così dichiara l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, in vista della riunione del prossimo 29 ottobre al Mipaaf, alla presenza del ministro Martina e degli assessori delle Regioni in cui i due grandi formaggi Dop sono prodotti. Cirsi, Anche Politica Faccia Propria Parte - "La discesa dei prezzi, la necessità di individuare nuovi mercati, l´esigenza di intervenire con un ritiro massiccio di forme per ridare ossigeno alla filiera lattiero-casearia e allo stesso tempo contrastare l´emergenza di una povertà che in Italia si sta facendo sempre più estesa - riassume Fava - impongono che anche la politica faccia la propria parte, senza tergiversare. Ribadisco la disponibilità della Lombardia a intervenire direttamente, anche con fondi propri, se il Ministero delle Politiche agricole e l´Unione europea lo concederanno". Su Divisioni Prevale Logica Di Sostegno A Comparto - "Di certo la sensibilità del ministro Martina verso la proposta di ritiro delle forme che ho avanzato dimostra che non esiste una politica di destra o di sinistra - conclude l´assessore lombardo Fava - ma solo idee che hanno una logica di sostegno al comparto agroalimentare, che, quando sono positive, devono essere portate avanti indipendentemente dal proponente, come l´ampia condivisione dei Consorzi di tutela e di larga parte della rappresentanza agricole, da Coldiretti a Confcooperative, ha sottolineato".  
   
   
RAVENNA - INNOVAZIONE E STRATEGIE PER LA PESCHICOLTURA DEL FUTURO  
 
Le principali tematiche e problematiche del settore peschicolo e di tutta la filiera agricola e commerciale ad esso collegata saranno oggetto di analisi e confronto tra operatori nazionali e internazionali del settore il 23 e il 24 ottobre prossimi al Pala de Andrè. Il tema del 27° Convegno Peschicolo nazionale, fondato e promosso dalle due Camere di commercio di Ravenna e Forlì-cesena e organizzato quest´anno con la collaborazione del Cso, Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara, "Innovazioni e strategie per la peschicoltura del futuro" infatti si orienta verso una peschicoltura che deve necessariamente adattarsi al quadro economico e produttivo nazionale e internazionale. Il programma della giornata del 23 ottobre prevede in mattinata la sessione rivolta alle tematiche commerciali, coordinata da Ivano Valmori, giornalista e direttore responsabile di Agronotizie, con interventi sulle prospettive e la competitività della produzione, sui flussi commerciali in Europa e sulle tendenze dei consumatori. Valtiero Mazzotti, Direttore generale Agricoltura della Regione Emilia-romagna, chiuderà i lavori. Nel pomeriggio, a cura del Dipartimento di Scienze Agrarie di Bologna e con il coordinamento del prof. Silviero Sansavini, sarà affrontato il tema dell´evoluzione delle tipologie peschicole e del rinnovamento delle proposte varietali, anche in relazione alle innovazioni tecnocologiche volte a produrre pesche con basso impatto ambientale. Paolo De Castro, europarlamentare e coordinatore gruppo Sd della Commissione agricoltura e sviluppo rurale, concluderà i lavori della prima giornata. L´obiettivo della seconda giornata del Convegno Peschicolo sarà quello di aprire un focus sull´impiego degli agrofarmaci e sulle autorizzazioni eccezionali; si parlerà dei mezzi di difesa a disposizione per la produzione integrata e delle ricadute sulla produzione. Chiuderà i lavori della seconda giornata il Viceministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero. "Ci auguriamo che anche quest´anno, come nelle edizioni precedenti - afferma Natalino Gigante presidente dell´ente camerale ravennate - il convegno sia l´occasione per dare risposte significative alle aziende che vivono quotidianamente le problematiche commerciali e agronomiche della peschicoltura". Le due Camere di Commercio di Ravenna e Forlì-cesena - sottolinea Alberto Zambianchi, presidente della Cdc - da oltre 60 anni contribuiscono allo sviluppo della moderna peschicoltura con questo appuntamento che oramai ha una tradizione consolidata nazionale e internazionale per i contenuti di attualità ed alto profilo e rappresenta un´opportunità irrinunciabile di analisi e confronto per tutti gli operatori del settore”.  
   
   
NANOTECNOLOGIE, SALUTE, CIBO E BENI CULTURALI: INTESA TOSCANA-SICILIA  
 
Firenze – Ricerca, innovazione, formazione nell´ambito delle tecnologie per la salute dell´uomo, della qualità degli alimenti, dei beni culturali e dell´artigianato artistico. Questo l´oggetto del protocollo d´intesa che viene siglato oggi dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini e dall´assessore alle attività produttive della Regione Sicilia Linda Vancheri. La firma, alle ore 13, concluderà la mattinata di lavori del seminario che si svolgerà domani, martedì 21 ottobre, a partire dalle 9.45, presso il Cnr, Aula 2, del Polo scientifico di Sesto Fiorentino, via Madonna del Piano 10. Ecco il programma dei lavori - "Smart Regional Innovation on Nanotech for Biophotonics, Food and Cultural Heritage": 9:45 – 10:00: Introduzione e saluti , 10:00 – 10:30: Biophotonics e Nanobiotech , 10:00 – 10:15: Francesco Baldini, Cnr - Istituto di Fisica Applicata , 10:15 – 10:30: Bruno Pignataro, Università degli Studi di Palermo , 10:30 – 11:00: Food e Agri-food , 10:30 – 10:45: Anna Grazia Mignani, Cnr - Istituto di Fisica Applicata , 10:45 – 11:00: Maurizio Leone, Università degli Studi di Palermo , 11:00 – 11:30: Cultural Heritage , 11:00 – 11:15: Salvatore Siano, Cnr - Istituto di Fisica Applicata , 11:15 – 11:30: Stefania Milioto, Università degli Studi di Palermo , 11:30 – 13:00: Tavola Rotonda Nanotech 2020: Strategie regionali di filiera , 13:00: Light lunch . (Moderano: Roberto Pini, Cnr - Istituto di Fisica Applicata e Polo Optoscana e Bruno Pignataro, Università degli Studi di Palermo) , Partecipanti: 1. Francesco Tona, Ecobioservices, Firenze e Palermo , 2. Giovanni Baldi, Colorobbia Italia e Polo Toscano Nanotecnologie , 3. Roberto Sabella, Ericsson e Distretto Toscano Fortis , 4. Roberto d´Agostino, Parco Scientifico e Tecnologico Sicilia , 5. Leonardo Masotti, El.en e Distretto Beni Culturali Toscana , 6. Carmelo Sunseri, Distretto Beni Culturali Sicilia , 7. Andrea Paolini, Distretto Toscano Scienze della Vita , 8. Enrico Rizzarelli, Distretto Biomedico Sicilia , 9. Anna Leonardi, St Microelectronics , 10. Rappresentante Distretto Micro e Nanosistemi, Sicilia . Conclusioni degli assessori Linda Vancheri (R.sicilia) e Gianfranco Simoncini (R.toscana).  
   
   
AGROALIMENTARE: PUNTARE SU MARCHIO PRODOTTO SARDEGNA IN VISTA DI EXPO 2015  
 
Macomer - Sviluppo sostenibile del comparto agricolo, promozione delle reti d´impresa, qualificazione dei prodotti, crescita e sostegno delle aziende sarde sui mercati internazionali. "La filiera agroalimentare è anche filiera dell’amministrazione regionale: questo è il nostro obiettivo". L´ha affermato a Macomer l´assessore dell´Industria, Maria Grazia Piras intervenendo, insieme all´assessore dell´Agricoltura, Elisabetta Falchi, a un convegno organizzato da Confindustria Sardegna Centrale. "Abbiamo intrapreso un lavoro proficuo - ha detto l´assessore Piras in riferimento all´azione congiunta avviata con la collega dell´Agricoltura - stiamo dialogando con le aziende, pianificando eventi e programmi di internazionalizzazione, costruendo strategie comuni". La titolare dell´Industria ha ricordato che l’evento sul quale la giunta Pigliaru ha deciso di puntare le carte migliori è L’expo 2015 di Milano. "Entro fine anno contiamo di presentare al confronto con le parti economiche e sociali il Piano per l’Internalizzazione, base per la programmazione triennale delle iniziative di promozione e sostegno all’export. Si tratta – ha aggiunto - di un asset fondamentale inserito nel Piano Regionale di Sviluppo". L’obiettivo è affermare l’immagine della Sardegna come "terra delle qualità della vita", con un sistema di iniziative orientate a creare occasioni di commercializzazione dei prodotti agroalimentari. "Expo 2015 - ha detto l’assessore Piras – sarà un importante banco di prova per sperimentare la creazione di un canale promozionale interamente dedicato al Prodotto Sardegna”. L’analisi tracciata nel corso dell’incontro di Macomer ha tuttavia evidenziato un comparto in chiaroscuro. L’industria alimentare sarda, con quasi 168 milioni di euro, costituisce il 37,5% dell’intero export, esclusi i prodotti petroliferi. A farla da padrona è l’industria lattiero-caesaria che da sola rappresenta il 67% dell’export, per lo più verso il mercato nordamericano (56%) mentre l’Unione Europea si ferma al 30%. Un altro dato utile è quello che compara l’export italiano dei prodotti agricoli, alimentari e delle bevande degli ultimi dieci anni con quello sardo. Dal 2004 a oggi il dato nazionale è cresciuto del 61% contro il 25% regionale. Peraltro, mentre l’agroalimentare italiano ha evidenziato un andamento costante, quello sardo concentra la sua performance negli ultimi tre anni, in coincidenza con un forte incremento delle produzioni lattiero-casearie. “Purtroppo esiste un problema di filiera corta – ha detto l’assessore Piras – la componente agricola e quella della trasformazione non sembrano collegate a sufficienza. Ecco perché è necessario puntare sull’aggregazione delle imprese, sostenendole nel mercato internazionale e assicurando strumenti, anche finanziari, più adatti ai loro progetti di sviluppo".  
   
   
SARDEGNA, PIGLIARU AL FESTIVAL "MITZAS": "FACCIAMO CRESCERE CIÒ CHE HA DIMOSTRATO DI SAPER CRESCERE"  
 
Cagliari - "Ci sono imprese sarde che crescono al ritmo di quelle cinesi, sapendo coniugare elementi della tradizione e della qualità dell´ambiente con l´innovazione tecnologica e le migliori strategie commerciali. Questa è la Sardegna sulla quale puntiamo per portare avanti la nostra azione di governo. Facciamo crescere ciò che ha dimostrato di saper crescere". Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru che, insieme all´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha partecipato stasera al festival dell´innovazione "Mitzas", al teatro Massimo di Cagliari. "Ieri - ha detto Pigliaru - abbiamo visitato aziende dell´agroalimentare dell´oristanese che in pochi anni, nonostante la crisi, hanno saputo ritagliarsi spazi importanti sul mercato. È la dimostrazione che tradizione e modernità devono e possono stare insieme. Il nostro obiettivo è creare le condizioni perché ciò avvenga in tutti i settori produttivi". Un concetto espresso anche dall´assessore Paci. "Bisogna fare sistema. Siamo una Regione ricca di cultura, con un paesaggio e un clima invidiabili, siamo una terra di saperi diffusi - ha aggiunto Paci - sia nella ricerca sia nell´agroalimentare. Ci sono tutti gli elementi, anche sotto il profilo del capitale umano, per dare vita a una fase di sviluppo che duri nel tempo. È la scommessa di questo esecutivo, contiamo di vincerla".