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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Febbraio 2008
RELAZIONI INTERNAZIONALI: DELBONO INCONTRA L´AMBASCIATORE DEL SUDAFRICA LENIN SHOPE. AL CENTRO DEL COLLOQUIO IL PROGETTO DI UN DISTRETTO AGROALIMENTARE NEL PAESE AFRICANO E LE ESPERIENZE EMILIANO-ROMAGNOLE DELLE FILIERE E DELLE COOPERATIVE.  
 
Bologna – Il vicepresidente della Regione Flavio Delbono ha incontrato ieri mattina l’ambasciatore della Repubblica del Sudafrica in Italia Lenin Magigwane Shope, in visita in questi giorni in Emilia-romagna. La delegazione era composta da Nomvuyo Nokwe, console generale del Sudafrica a Milano, da Moloko Leshaba responsabile per l’economia dello stesso consolato e dalla consigliera per l’agricoltura dell’ambasciata di Roma Njabulo Nduli. “Forte di una partnership di lunga data con la città di Reggio Emilia, la Repubblica del Sudafrica intende ora estendere i propri contatti istituzionali e imprenditoriali con la Regione Emilia-romagna”, ha spiegato l’ambasciatore Lenin Shope che ha prefigurato nella prossima primavera la visita di una delegazione di rappresentanti delle province sudafricane. Il Sudafrica progetta la realizzazione di un distretto agroalimentare nel Sud del Paese: un “agropark” che consolidi la filiera della trasformazione dei prodotti agricoli e supporti lo sviluppo della piccola imprenditoria rurale sul modello del cooperativismo. Un progetto che mira a creare spazi di sviluppo per l’agricoltura sudafricana, cercando di frenare, tra l’altro, il problema dell’emigrazione in massa delle popolazioni contadine verso i grandi “slums” urbani. Lo sviluppo delle filiere dell’agroalimentare e il modello del cooperativismo in Emilia-romagna sono stati i due temi di maggiore interesse per la delegazione sudafricana. “Sul fronte dello sviluppo della filiera agroalimentare l’Emilia-romagna ha sicuramente esperienze molto positive da portare – ha detto il vicepresidente Delbono – che si sono sviluppate nelle province occidentali come nell’area romagnola, un modello particolarmente evoluto per i processi di produzione e trasformazione della frutta. Anche le diverse forme di cooperativismo che si sono realizzate nei distretti emiliano romagnoli – ha aggiunto Delbono – possono rappresentare un interessante serbatoio di esperienze e competenze per il progetto sudafricano”. .  
   
   
CONFERENZA STAMPA “BUGIE E VERITÀ SULLE DIOSSINE IN LATTE BUFALINO E MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP.” POSIZIONE DEL CONSORZIO TUTELA: DIOSSINE E MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP – COME UNA GOCCIA NEL MARE.  
 
 Ad oggi, a causa dell’allarme procurato da mezzi di stampa sul presunto inquinamento di materie prime alimentari (latte di bufala), i caseifici accusano pesanti perdite nelle vendite di mozzarella, che oscillano dal 25% al 60% nel mese di gennaio 2008 rispetto allo stesso mese di gennaio del 2007. Dopo una iniziale ripresa dei consumi nel mese di febbraio, trainata dal periodo di Carnevale, giungono nuove ed allarmanti notizie sulla presenza di contaminanti quali diossine nella mozzarella di bufala. Le notizie non sono in se vere o false, ma il loro valore è molto relativo a seconda della realtà socio economica alle quali vengono riferite. Oggi, senza neppure un solo allevamento sequestrato sul territorio per diossina, si assiste alla richiesta dello Stato di Crisi al Governo da parte delle aziende casearie di Caserta. Quanto pesa l’area Dop L’area dop della Mozzarella di Bufala Campana comprende: i territori delle province di Salerno e Caserta, alcuni comuni della provincia di Napoli (Qualiano, Pozzuoli, Acerra e Giugliano in Campania). Tre comuni in provincia di Benevento: Limatola, Dugenta, Amorosi. Un ampio comprensorio detto del Basso Lazio, che va dal comune di Roma e attraversa le province di Latina e Frosinone. Sono aree di origine anche il comune di Venafro (Molise) e una nutrita pattuglia di comuni della provincia di Foggia, incluso il comune capoluogo. Gli allevamenti certificati per la produzione di mozzarella dop – in questa vastissima area - sono circa 1900, e riforniscono di latte 130 caseifici. Capi bufalini in Italia, di entrambi i sessi e varie età al 31 Maggio 2007. Genere e Specie: Bubalus Bubalis - Razza: Mediterranea Italiana
Paese / Area Capi Allevamenti Peso capi in % sul totale Peso allevamenti in % Capi in media per azienda
Italia 352. 888 2928 100, 00 100, 0 120, 5
Campania 259. 706 1675 73, 59 57, 2 155, 0
Caserta 179. 808 1068 50, 95 36, 5 168, 3
Fonte: Anagrafe Bovina – Banca Dati Nazionale di Teramo (Ministero della Salute) La reale catena dei fatti, cronologicamente considerati 9 maggio 2007 – L’asl Caserta 1, Servizio Veterinario, dispone il sequestro cautelativo di 7 aziende di allevamento bufalino, 4 in agro di Marcianise e 2 in agro di Macerata Campania. I capi posti sotto sequestro sono in tutto 1800. Il sequestro origina dal rinvenimento di diossine sopra i parametri di legge in un solo caseificio della zona. 21 maggio 2007 – Analogo provvedimento della Asl Napoli 3 colpisce un’azienda bufalina di Caivano. L’azienda non ricade nell’area Dop. Non si ha notizia del dissequestro dell’azienda. 26 Maggio 2007 – Dissequestrate due delle 7 aziende sequestrate il 9 maggio, una a Marcianise, l’altra a Macerata Campania. L’istituto zooprofilattico del Lazio accerta che la diossina nel latte è nei parametri di legge. Permangono sotto sequestro ancora 5 aziende. 30 Maggio 2007 – Il sindaco di Marcianise Filippo Fecondo in una conferenza stampa comunica che, secondo i dati più recenti fornitigli dell’Arpa Campania, il territorio comunale non presenta fenomeni di contaminazione da diossine e afferma che il problema degli allevamenti potrebbe essere originato da foraggi provenienti da altre zone. 9 Giugno 2007 – Viene disposto il dissequestro del terzo allevamento bufalino sequestrato in agro di Marcianise: diossine rientrate nella norma. Permangono sotto sequestro 4 aziende. Agosto 2007 – Tutte le aziende poste sotto sequestro dal Servizio Veterinario della Asl Caserta 1 in agro di Marcianise e di Macerata Campania vengono dissequestrate: le diossine sono rientrate entro i parametri normali. 23 Ottobre 2007 – A seguito di notizie di stampa, il dipartimento di prevenzione dell’Asl Caserta 1 precisa, in un comunicato del Consorzio Tutela, che non esiste un allarme per diossine e furani nel territorio di competenza. Dalla Asl Caserta 1 ricordano come ogni allarme sia cessato ai primi di agosto. Febbraio 2008 – A seguito dell’allarme rifiuti, il settimanale Il Salvagente (n. 6 del 7 – 14 febbraio) e il quotidiano Corriere del Mezzogiorno, quest’ultimo riprende come fonte il primo, affermano nella sostanza, che i controlli sono carenti e che sono pochi i campioni effettuati in Campania su Mozzarella di Bufala (appena 58) e che ciò nonostante i risultati positivi riguardano ben 13 allevamenti. Al direttore del Consorzio Tutela Vincenzo Oliviero è attribuita nella sostanza l’affermazione che un solo allevamento è stato trovato positivo nel 2007 e non conferisce latte a caseifici dop. Oliviero si riferisce correttamente all’unico allevamento per il quale non si ha notizia di dissequestro (Casoria) che non avrebbe mai potuto conferire latte a caseifici consortili perché fuori area dop. 6 Febbraio 2008 – La Asl Caserta 2 di Aversa rivendica 127 campionamenti consegnati allo Zooprofilattico del Lazio sia per diossine che per Pcb e furani nei soli mesi di novembre e dicembre 2007, e non evidenzia – ad oggi - nessun caso di superamento della soglia di legge. 20 Febbraio 2008 – A Consorzio Tutela risultano effettuate in Campania nel corso del 2007 – per effetto del Piano Residui - ben 200 campionamenti per diossine, furani e Pcb sulla matrice mozzarella di bufala, da parte di enti pubblici. Gli unici risultati noti come positivi sono in tutto 8 ed uno di questi non certo in area Dop. Professor Antonio Malori – Cnr Avellino - “Diossine , furani e pcb: pongono un problema analitico non indifferente. Strumentazioni complesse. Personale qualificato. Ma il problema è sovradimensionato. E’ un problema di percezione. Occorre chiarire che nessun alimento può avere un livello zero di diossine, perché la diossina svolge una funzione nelle nostre cellule. C’è il problema del possibile eccesso: è la dose che fa il veleno. Il livello di legge non è stato mai oltrepassato nei campioni di mozzarella fornite da 65 caseifici dal 2002 al 2005. L’87% di questo campione aveva un contenuto inferiore ad un picogrammo per grammo di grasso. Sotto la soglia dell’1% l’alimento è da considerarsi incontaminato. Tutti i dati esibiti dai Caseifici del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop tra 2007 ed inizio 2008 sull’autocontrollo non offrono nessun punto di preoccupazione essendo largamente nella norma. ” Avvocato Carlo Correra, giurista esperto di materia agroalimentare - “Periodicamente la mozzarella è oggetto di ricorrenti attacchi. Notizie che poi si rivelano infondate, riguardanti non meglio precisati allarmi. Un allarmismo ingiustificato. Mi meraviglio che un giornale come Il Salvagente si rivolga ad un laboratorio privato di Porto Marghera e non consulti direttamente le Asl competenti per territorio per le diossine. Qualcosa evidentemente non ha funzionato. Il dato oggettivo scandaloso è che semmai non vi sia un laboratorio attrezzato per le diossine in Campania. Una critica giornalistica avrebbe potuto appuntarsi sulle eventuale carenze o sul mancato coordinamento tra autorità sanitarie. Il Consorzio – stante i dati in nostro possesso - può denunciare in sede penale eventualmente i soggetti emittenti per alterazione dei prezzi e del mercato, atteso che il Consorzio proverà che ci sono ingenti perdite ed un forte danno all’immagine del prodotto. In questa fase però intendiamo invitare i giornalisti ad una analisi il più possibile pacata dei dati. .
 
   
   
INSEDIATO IL COMITATO NAZIONALE PER LA SICUREZZA ALIMENTARE IL DR. ALDO GRASSELLI È STATO ELETTO PRESIDENTE  
 
 L’evoluzione dell’interesse dei consumatori verso la salubrità e la sicurezza degli alimenti ha indotto la Commissione Europea e, sul piano nazionale, il Ministero della Salute a considerare come priorità strategica il raggiungimento degli standard più elevati possibili di sicurezza alimentare. A tale scopo l’Italia ha messo in campo una nuova struttura che avrà il compito di effettuare, in modo autorevole ed indipendente, la valutazione del rischio nel campo dell’igiene e sicurezza degli alimenti. Il Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, Cnsa, si insedia in un momento in cui vi è grande attesa da parte dei cittadini e delle professioni sanitarie per l’attuazione degli obiettivi definiti dai regolamenti comunitari sulla sicurezza alimentare. Il Cnsa è composto da 18 membri che avranno il compito di formulare pareri scientifici sulla valutazione del rischio nella catena alimentare avvalendosi delle conoscenze più avanzate presenti in tutte le istituzioni scientifiche di cui il paese è dotato. I 18 esperti che sono stati chiamati a comporre il Cnsa si sono insediati alla presenza dei Ministri Turco (Salute) e De Castro (Agricoltura) e hanno eletto all’unanimità il Presidente del Comitato nella persona del dott. Aldo Grasselli – Presidente della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva. Questa designazione – afferma il dott. Grasselli – oltre che motivo di grande soddisfazione personale è, soprattutto, un particolare riconoscimento del ruolo svolto nel nostro paese dalle professioni che operano nel Servizio sanitario nazionale. Il Cnsa dovrà lavorare facendo tesoro di tutte le professionalità che operano in campo, nonché dei contributi delle Istituzioni e delle Società scientifiche, quali la Simevep e la Siti. Dovremo sempre più efficacemente “fare sistema” ottimizzando il complesso di competenze che il nostro paese possiede. .  
   
   
L’ORTOFRUTTA ITALIANA IN RILANCIO SUI MERCATI MONDIALI  
 
Bologna - In totale, da gennaio a ottobre 2007 l’Italia ha esportato ben 3. 037. 410 tonnellate di frutta e verdura nel mondo. Un 8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e comunque un segnale di ripresa complessiva per il comparto. I dati in valore sono ancora più eclatanti se si considera che i 2,5 miliardi di euro dell’esportazione 2007 corrispondono ad un + 12% rispetto al 2006. Si ampliano anche i mercati di sbocco dell’export italiano a riprova di un adeguamento del nostro sistema produttivo organizzato alla domanda globale. A livello di produzione l’Italia si conferma paese leader in Europa per molte specie con una offerta complessiva pari a 30,4 milioni di tonnellate di frutta e verdura ed una Plv (Produzione Lorda Vendibile) pari a 11,4 miliardi di euro nel 2006 corrispondenti al 29% della Plv agricola . Lo studio, presentato dal Cso, analizza nello specifico le specie frutticole più importanti a livello nazionale e, con apposite elaborazioni sui dati catastali delle imprese associate in Emilia Romagna, riesce ad ottenere anche proiezioni alla primavera 2010 sull’assetto produttivo e varietale . L’analisi per singole specie evidenzia una situazione di sostanziale stabilità produttiva per le mele in Italia con un calo dell’offerta di varietà tradizionali e un incremento importante, soprattutto in Emilia Romagna, degli investimenti di varietà come la Fuji per la quale è previsto un aumento di oltre l’80% della potenzialità produttiva nel prossimo triennio. Per le mele si rileva come ,a fronte di consumi sostanzialmente stabili negli ultimi tre anni ,l’export appare in crescita e comunque svincolato dall’ offerta. La situazione di pesche e nettarine evidenzia una maggiore competizione sui mercati internazionali dovuta ad un ristagno dei consumi in Europa a fronte di una accresciuta offerta di prodotto. L’export di pesche e nettarine appare perciò fortemente vincolato all’andamento produttivo dell’annata. Le maggiori tensioni di mercato con ripercussioni sui prezzi alla produzione si evidenziano nella prima parte della campagna di commercializzazione, in particolare da metà giugno a metà luglio. In Emilia Romagna dal 2000 al 2006 la superficie investita a pesco è calata del 17%. Attualmente gli ettari a pesco ammontano in Regione a circa 8. 000 mentre per le nettarine la superficie investita è pari a 15. 000 ettari . Nel prossimo triennio è prevista una riduzione di investimenti del 7% sia di pesche che di nettarine. Per le pere l’Italia conferma la posizione di leader produttivo europeo con l’offerta concentrata per il 65% in Emilia Romagna. Dal 2000 al 2007 la superficie investita in Emilia Romagna è calata del 10%. Nei prossimi anni sono previsti incrementi di investimenti solo per la varietà Abate Fetel , in crescita del 5% nel 2010. Ottime le prospettive per il kiwi di cui l’Italia è il primo produttore mondiale con un livello dell’offerta in continua crescita. Il 70% dell’offerta è destinato all’export e l’andamento delle spedizioni risulta fortemente correlato alla produzione dell’annata. I consumi interni di questo prodotto sono in crescita a differenza delle precedenti specie frutticole. Le superfici in Emilia Romagna sono previste ,da qui al 2010, in lieve aumento (+2%). “ Un quadro complessivamente positivo per l’ortofrutta italiana- dichiara Renzo Piraccini, Consigliere Delegato del Cso – soprattutto sul fronte delle esportazioni che sono generalmente in aumento. L’ampliamento dei mercati di sbocco – continua Piraccini - offre spazi sempre maggiori alle nostre produzioni anche se sull’oltremare il super euro ci ha un po’ frenato rispetto allo scorso anno ma la tendenza rimane comunque buona”. I segnali positivi sono confermati anche da Paolo Bruni Presidente di Cso che traendo una sintesi dai dati emersi dallo studio dichiara:” “in un contesto come quello attuale dove la competizione globale vede l’agroalimentare in primo piano nel dibattito sugli scambi commerciali mondiali, appare determinante lo sforzo del nostro sistema produttivo verso l’export ,in un ventaglio di paesi sempre più ampio; sarà molto importante, nell’immediato, lavorare con impegno per favorire l’ingresso dei nostri prodotti di punta in mercati oggi ancora chiusi a causa delle barriere fitosanitarie . In tal senso la positiva collaborazione che il Cso ha avviato con i competenti uffici del Mipaaf spero possa dare presto risultati soddisfacenti” .  
   
   
TRENT’ANNI PER LA CIA REGGIANA: “UNA RAGGIUNTA MATURITÀ”  
 
“Un’organizzazione che ha compiuto trent’anni ed ha raggiunto una sicura maturità” è la constatazione che il vice presidente nazionale della Cia Enzo Pierangioli ha espresso il 19 febbraio alla Cantina Albinea Canali, dove la Cia reggiana ha festeggiato il proprio compleanno, nella consapevolezza del cammino percorso e guardando al futuro con rinnovato impegno. Ed il regalo di compleanno lo ha portato alla Cia reggiana il Sindaco della città Graziano Del Rio, che oltre al proprio saluto ed un ricordo dedicato alle radici agricole anche della sua famiglia come della stragrande maggioranza dei reggiani (del resto –ha ricordato- tre quarti del territorio del Comune sono costituiti da terreni agrari), ha consegnato al presidente provinciale Ivan Bertolini ed a Pierangioli una copia del Primo Tricolore, prototipo della bandiera nazionale nata oltre due secoli fa nella città che non a caso tiene a farsi chiamare “del Tricolore”. La serata è stata aperta dallo stesso Bertolini, che ringraziato i presenti e ricordato tutti coloro che nei trent’anni di storia della sua organizzazione hanno avuto ruoli importanti, o che da essa hanno spiccato il volo per raggiungere nuovi traguardi. E’ seguito poi il saluto del Sindaco e quindi gli interventi di due “fondatori” dell’organizzazione: Alberto Gherpelli che ha tracciato un ampio quadro storico del Novecento agricolo, in particolare incentrato sulle idee mutevoli con le quali la Sinistra ha affrontato le diverse fasi storiche, per arrivare a ricordare quindi il processo della Costituente Contadina che negli anni ’70 ha costituito il riconoscimento del ruolo dell’agricoltore, per arrivare quindi all’unificazione di varie organizzazioni nella neonata Cic, in seguito divenuta Cia. Gherpelli ha dedicato quindi un ricordo ai tanti fondatori della nuova struttura che in questi anni sono scomparsi. E’ toccato poi ad Afro Rossi, partito da Campagnola Emilia per divenire uno dei dirigenti nazionali, ricordare il decisivo contributo che proprio l’Organizzazione reggiana diede alla nascita della Confederazione italiana coltivatori, promuovendo il progresso degli stessi. Il vice presidente nazionale Pierangioli ha poi concluso la serata, specificando che la raggiunta maturità della Cia trentenne si nutre dell’orgoglio di chi ha saputo rompere il monolitismo imperante nel mondo agricolo, soprattutto con la forza di idee spesso rivoluzionarie, come quella che il presidente Giuseppe Avolio storica figura d’intellettuale e dirigente contadino, fece già negli anni ’80 enunciando la necessità per l’agricoltura italiana di puntare più sulla qualità che sulla quantità delle produzioni, idea oggi quasi scontata, ma che a quel tempo appariva quasi come una bestemmia. La Cia del dopo Avolio -ha aggiunto Pierangioli- ha puntato oltre che a valorizzare le idee, pur senza l’effervescenza di quei primi anni, ad un consolidamento ed un radicamento nel territorio, proponendosi ora anche come consulente per una nuova generazione d’imprese su tutto il territorio nazionale; prospettiva che guarda al futuro perché la Politica agricola comunitaria continuerà a proporre la figura dell’agricoltore con un ruolo sociale e di mantenimento del territorio, accanto al più tradizionale ruolo produttivo. A conclusione della serata il presidente Bertolini ha consegnato un riconoscimento ai fondatori, vale a dire ai due relatori Gherpelli e Rossi, ed a Sante Ferrari, a lungo vice presidente dell’organizzazione reggiana. Tra le presenze da segnalare una vasta rappresentanza del mondo agricolo: il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano e di Confcooperative Giuseppe Alai, il presidente del Copagri Giuseppe Carini, il direttore di Confagricoltura Marco Benati, quello di Coldiretti Alessandro Drigo, il presidente di Cantine Riunite Corrado Casoli, quello di Progeo Marco Pirani, il coordinatore di Legacoop Agroalimentare Luigi Tamburini, la segretaria della Sezione reggiana del Consorzio Parmigiano Reggiano Loretta Domenichini. Tra gli “ex” che dalla Cia reggiana hanno spiccato il volo, c’erano l’assessore provinciale all’agricoltura Roberta Rivi, il presidente di Legacoop Emilia-romagna Paolo Cattabiani, il presidente dell’Unione regionale bonifiche Emilio Bertolini. .  
   
   
POMODORO DA INDUSTRIA - RAGGIUNTO L´ACCORDO TRA LE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI E LE ASSOCIAZIONI DEGLI INDUSTRIALI. PER RABBONI UN RISULTATO MOLTO POSITIVO.  
 
Bologna - È stata raggiunta il 19 febbraio l’intesa per definire il contratto quadro tra le Organizzazioni dei produttori e le Associazioni degli industriali per la campagna di trasformazione del pomodoro 2008/2009 che definisce le modalità di coltivazione, di raccolta, di trasporto, di conferimento e di controllo qualità tra le Organizzazioni medesime e le industrie dell’area centro – nord. “Si tratta di una di un accordo molto positivo – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – anche in relazione alla recente riforma della Ocm di settore ed all’importanza del pomodoro e dell’industria ad esso collegata nell’ambito regionale. Il prezzo di riferimento, pari a 79,50 euro alla tonnellata, segna infatti un concreto recupero rispetto a quello delle precedenti campagne, assicurando una maggiore copertura dei costi di produzione. Di conseguenza dovrebbe essere ridotto il rischio di una drastica contrazione della superficie coltivata a causa della possibile concorrenza di altre colture, in particolare cereali, che hanno registrato un forte aumento dei prezzi dovuto alla crescita della domanda mondiale. È quindi possibile programmare le prossime semine e la campagna di trasformazione con la necessaria tranquillità. ” “Altro punto rilevante dell’accordo – secondo Rabboni – è rappresentato dall’impegno dei produttori a rispettare le quota contrattata con ciascuna azienda agricola. In caso di scostamenti superiori al 12% in più o in meno della quota medesima è prevista una decurtazione del prezzo di ben 20 euro alla tonnellata sulla quota consegnata all’industria. Questa decisione contribuisce a rafforzare la programmazione della campagna”. “Il pomodoro da industria – ha concluso l’Assessore – è soggetto a una fortissima concorrenza da parte di Paesi emergenti, in particolare la Cina. Per mantenere e consolidare le nostre posizioni di primissimo piano a livello mondiale dobbiamo puntare sull’aumento della qualità dei trasformati e sul rafforzamento della filiera. L’accordo è particolarmente positivo proprio perché si muove in questa direzione”. .  
   
   
MILANO: DISTRIBUTORI AUTOMATICI, UN SETTORE IN CRESCITA  
 
 Non si vive di solo caffè e, se inizialmente i prodotti venduti da distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi è possibile trovare di tutto dagli accessori per l’abbigliamento agli articoli sanitari, giocattoli, fiori e perfino cellulari. Da momento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa come aeroporti e stazioni ferroviarie. Il settore in Italia conta 2. 304 imprese attive nei primi nove mesi del 2007, registrando una crescita del 3,3% in un anno, pari a +73 imprese. Milano è la capitale della vendita automatica: con le sue 185 imprese rappresenta l’8% delle aziende italiane del settore e cresce del 2,2% rispetto al 2006. Bene anche Roma con 167 imprese (7,2% del totale Italia, +9,9%) e Torino con 102 aziende (4,4% del totale nazionale, +3% dallo scorso anno). La Lombardia è la regione con la maggiore concentrazione di imprese del settore, con 358 attività rappresenta il 15,5% del totale nazionale. Al secondo posto il Lazio con 247 aziende (10,7%) mentre terza è la Sicilia (214 imprese, 9,3%). Le regioni che crescono di più in un anno sono la Campania (+15,2%, passa da 158 a 182 imprese del settore), la Toscana (+9,2%, da 174 a 190 imprese) e il Lazio (+8,8%, da 227 a 247 imprese). L’identikit dell’imprenditore: le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 55% ditte individuali il cui titolare per il 96% è nato in Italia. Quasi una su due (48%) ha un titolare con meno di quarant’anni e una su quattro (24,5%) un titolare donna. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2007 e 2006. .  
   
   
GASOLIO RECORD: LA PESCA CHIEDE MISURE URGENTI PREVISTO INCONTRO CON MINISTRO DE CASTRO  
 
Il prezzo del petrolio di nuovo alle stelle, con i 100 dollari per barile sfiorati a Londra e superati di 10 centesimi a New York, preoccupa molto gli operatori del settore già pesantemente colpiti nei mesi scorsi dagli effetti del caro-greggio. “Il nuovo picco dei prezzi del petrolio –secondo i presidenti della Agci Agrital (Buonfiglio) della Federcoopesca-confcooperative (Coccia) e della Lega Pesca (Ianì)- rendere ancora più drammatica una situazione che nell’ultimo anno è diventata insostenibile. Per questo occorre che diventi operativo da subito un pacchetto anti-crisi”. Per uscire da questa fase di empasse – e limitare così le ripercussioni che i costi del gasolio hanno sulle imprese di pesca- la cooperazione, in vista della riunione di venerdì prossimo con il ministro De Castro, chiede l’immediato rinnovo dell’accordo Mipaaf-eni-agip siglato nel 2006 rivisitandolo con l’introduzione degli sconti più alti possibili estesi non solo al gasolio ma anche ai lubrificanti, al fine di venire incontro alle esigenze attuali della categoria. Ferma rimane la cooperazione nel ritenere che per il recupero dei costi gestionali dovuti al rialzo del gasolio in grado di incidere fino al 40%, sia necessario avviare misure di ristrutturazione dell’impresa affinché riconquisti un posto al sole nella fase della distribuzione e della commercializzazione e per la concentrazione dell’offerta. Si devono, inoltre, creare le condizioni comunitarie affinché anche il settore della pesca possa usufruire dell’Iva agevolata per la pesca nonché procedere alla creazione di depositi costieri, per lo più già esistenti che andrebbero solo recuperati, per consentire acquisti massicci di carburante a prezzi più bassi di quelli di mercato. “La situazione non consente ulteriori rinvii –concludono Buonfiglio, Coccia, Ianì- c’è bisogno di stringere i tempi in moda da far sì che per i nostri operatori la strada verso la definizione di queste misure sia in discesa come sembra esserlo per i pescatori francesi. Le proposte avanzate dalla Francia sul tema del gasolio, e che potrebbero essere valide anche per il nostro paese, sembrano, infatti, aver trovato nell’Unione europea un valido alleato. Dall’incontro con il ministro De Castro ci attendiamo di poter dare alla categoria risposte concrete e di rapida attuazione”. .  
   
   
ITALIA E FRANCIA UNITE NEL NOME DELLA GASTRONOMIA “STELLARE” ‘A TAVOLA CON LE STELLE’ CHÂTEAU DE BAGNOLS (PAYS BEAUJOLAIS, FRANCIA) 26 E 27 MARZO 2008  
 
Nei territori del Beaujolais Nouveau, a 30 km da Lione gli chef romagnoli stellati Vincenzo Camerucci e Alberto Faccani cucineranno con i colleghi francesi Matthieu Fontaine e Jean Brouilly nel grande evento “A Table avec les Etoiles” con atelier gastronomici e degustazioni aperte al pubblico. In programma pacchetti turistici e voli diretti per favorire la partecipazione dall’Italia, già dal week end pasquale. Un’occasione per visitare lo splendido territorio del Beaujolais tra borghi medievali, castelli, vigneti eccezionali e la città di Lione, patrimonio mondiale dell’umanità dell’’Unesco Francia e Italia insieme per una cucina “stellare”. Il gemellaggio nel nome del gusto parte dal Beaujolais, patria del vino nuovo più famoso del mondo e coinvolge alcuni chef stellati della regione francese che cucineranno con i colleghi italiani blasonati Michelin, provenienti dalla Romagna. E subito scatta l’evento battezzato “A table avec les Etoiles” (A tavola con le Stelle) in programma nella settimana immediatamente successiva al week end pasquale, tra il 26 e il 28 marzo a Château del Bagnols, uno splendido castello a due passi da Lione in pieno territorio del Beaujolais delle “Pierres dorées”, trasformato in Relais Château, dove hanno soggiornato capi di stato e stelle di Hollywood fra cui Tom Cruise e Nikole Kidman ai tempi del loro amore. Al castello di Bagnols, che apre al pubblico le sue porte per promuovere i segreti delle due cucine stellate, il giorno 26 marzo sarà completamente dedicato agli atelier enogastronomici, veri laboratori del gusto dove gli chef francesi e romagnoli si alterneranno preparando ricette di alta cucina servite a tavola al pubblico intervenuto. Protagonisti ai fornelli, quattro chef tutti con la stella Michelin. Due francesi, Matieu Fontaine, capo chef dello Chateau de Bagnols e Jean Brouilly, mitico chef dei Pays Beaujolais, e due romagnoli, Vincenzo Camerucci e Alberto Faccani, titolari rispettivamente delle cucine dei ristoranti Lido Lido e Magnolia di Cesenatico (Fc). Insieme a loro una brigata di altri chef italiani e francesi protagonisti della formazione gastronomia crociata, un progetto transnazionale che da alcuni anni porta gli chef italiani e francesi ad affinare la propria preparazione di qua e di lì dalle Alpi. Nel corso degli atelier, che si svolgeranno nelle storiche e suggestive cantine del Castello dedicate alla fermentazione dei vini crus “Orgoglio del Beaujolais”, gli chef realizzeranno ricette uniche e originali valorizzando i prodotti della gastronomia dei due territori, trasformandoli creativamente in grandi piatti innovativi che attingono alle impareggiabili tradizioni culinarie di Romagna e Beaujolais. Costo al pubblico degli atelier 30 euro, un ticket necessario per assaporare i grandi piatti della tradizione stellata francese e italiana e la storia enogastronomia di due territori gourmand. Ecco alcune delle ricette che saranno realizzate (e assaggiate!) nel corso degli atelier nel nome della ‘contaminatio’ gastronomica: passatelli con formaggio di fossa, seppiolini e spiedini di seppiolini; sfoglia lorda ripiena di ricotta con ragu’ di cacciagione del Beaujolais e verdure; Spalla di Mora romagnola allo spiedo con contorni alla francese e savor, palamita scottata con pate’ di cannellini e salsa di poverazze (le vongole tipiche dell’Adriatico); Cremoso di squacquerone, biscotto all´olio extravergine, frutta secca e saba. L’evento proseguirà nella giornata di giovedì 27 marzo, con un workshop enogastronomico e turistico organizzato dalla Camera di Commercio Italiana di Lione, nel corso del quale le aziende produttrici delle province di Forlì-cesena e Rimini e produttori del Beaujolais incontreranno buyer ed importatori francesi. E la collaborazione tra chef stellati di Romagna e Beaujolais non si ferma qui: “A tavola con le stelle” avrà infatti un seguito, con una iniziativa “gemella” che sarà realizzata in Italia fra un anno circa, nel corso del 2009. “A tavola con le Stelle” rientra nel più ampio progetto di cooperazione transnazionale che da anni vede la Romagna e il Beaujolais gemellati nella promozione reciproca, dal punto di vista turistico, enogastronomico, commerciale. I due territori, rappresentativi della gloriosa enogastronomia della Vecchia Europa, si presentano così uniti e forti sui nuovi mercati internazionali dell’enoturismo e dello slow tourism, per dimostrare che “la Romagna non è solo mare, il Beaujolais non è solo vino!” L’evento in programma il 26-27 marzo è organizzato col diretto impegno della Cooperazione Beaujolais/romagna, Balade en Terroir Gourmand, Château de Bagnols, la Camera di Commercio Italiana di Lione, sostenuto finanziariamente da Leader +, Regione Rhône-alpes, Pays Beaujolais Développement, Camere di Commercio di Forlì-cesena e di Rimini. Tra i partner del progetto di cooperazione Romagna-beaujolais rientrano anche il Gal L’altra Romagna, il Gal Beaujolais Vert, Destination Beaujolais, le Strade dei Vini e dei Sapori e le Province di Romagna. Tutte le informazioni relative ai pacchetti turistici per organizzare un week end nel beaujolais sono consultabili sul sito www. Pays-beaujolais. Com. Per qualsiasi ulteriore informazione, si può contattare la coordinatrice del progetto di cooperazione Beaujolais-romagna Stephanie Plaza, email: stephanie. Plaza@club-internet. Fr. .  
   
   
INC GESTIRÀ PER IL 2008 LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E MEDIA RELATIONS DELLA NEGRONI SPA, AZIENDA LEADER NEL MONDO DELL’ALTA SALUMERIA ITALIANA  
 
Per Inc il nuovo anno inizia sotto una buona stella. La società romana di comunicazione, guidata da Pasquale de Palma, gestirà per il 2008 le attività di relazioni pubbliche e di media relations della Negroni spa, marchio storico del panorama alimentare italiano. Inc supporterà la Negroni sviluppando un piano integrato di comunicazione volto a rafforzare la notorietà dell’azienda e dei suoi prodotti presso i diversi pubblici di riferimento. Il 2008 si annuncia come l’anno del rilancio per la celebre azienda della “stella”, che oggi dà nome alla Divisione Salumi del Gruppo Veronesi, accorpando i brand Negroni, Montorsi, Fini Salumi, e Daniel. Inc avrà il compito di veicolare ai media numerose novità relative alla gamma di prodotti e ad un più complessivo rilancio del proprio posizionamento in comunicazione, visto che si annuncia un ritorno “on air” in grande stile da parte di una delle aziende che hanno fatto la storia della comunicazione del settore alimentare italiano. Oltre all’ufficio stampa di prodotto, Inc curerà l’immagine corporate dell’azienda, secondo un piano di comunicazione che prevede l’organizzazione di diverse attività di pubbliche relazioni: creazione di eventi, partecipazione a fiere, organizzazione di conferenze stampa e press tour. Le attività di comunicazione per Negroni saranno curate in Inc da Simone Ranaldi per le media relations e da Deborah Sgrò per il planning strategico, con la direzione di Paolo Mattei. La Negroni Spa è un’azienda leader nel panorama alimentare italiano. Nata lo scorso dalla fusione di Montorsi e Negroni , oggi rappresenta la Divisione Salumi del gruppo Veronesi, 4° gruppo agroalimentare italiano. Un brand celebre quello della “Stella” con alle spalle oltre cento anni di attività imprenditoriale. Come dimostra del resto una ricerca Swg dal quale emerge che il marchio Negroni è conosciuto dal 95% dei consumatori italiani di salumi, con un vissuto di qualità, autenticità ed esperienza patrimonio delle grandi marche. .  
   
   
IL PRIMO SIMPOSIO SUL TURISMO ENOGASTRONOMICO IN TOSCANA HA LA FIRMA DELLA DELEGAZIONE REGIONALE MOVIMENTO TURISMO DEL VINO  
 
Protagonisti dell’iniziativa i ragazzi degli istituti superiori del senese che hanno partecipato al premio “Turismo da bere”. In programma inoltre la prima edizione del premio “Wine Welcomer”, dedicato ad un’azienda che si è distinta nell’accoglienza enoturistica In Toscana si parla del Primo Simposio sul turismo enogastronomico. Sabato 8 marzo, infatti, Siena sarà la città che ospiterà l’incontro organizzato dalla delegazione Toscana del Movimento Turismo del Vino, presso l’Auditorium della Banca di Monteriggioni. L’iniziativa sarà l’occasione per un confronto e un’analisi sullo state dell’arte del turismo del vino nella regione che ha dato i natali al Movimento Turismo del Vino. Si inizia quindi alle 9 con la Tavola Rotonda sul tema “Lo stato dell’arte dell’enoturismo: Risultati e Prospettive” alla quale parteciperanno Alessandro Gallo, Presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana, Ermanno Bonomi, Dirigente al Turismo Toscana e Silvia Fiorentini, D. M del Consorzio Chianti Classico, insieme alla commissione del premio “Turismo da bere – 2008”, composta da Fabio Taiti, Presidente Censis Servizi, Claudio Galletti, Presidente Enoteca Italiana e Assessore all’Agricoltura della provincia di Siena, Donatella Cinelli Colombini, Vice Presidente Enoteca Italiana e Assessore al Turismo Siena, Roberto Mugnaini, Direttore generale della Banca di Monteriggioni e Giampiero Nadali, curatore del blog Aristide. Il convegno nasce come un’importante occasione di incontro tra autorevoli operatori del settore che potranno fare il punto sul momento e sulle tendenze del turismo del vino. La commissione di esperti, presieduta da Fabio Taiti (presidente del Censis Servizi), esporrà i dati sull’andamento enoturistico, da cui prenderà le mosse un dibattito che coinvolgerà anche le aziende, i produttori e i ragazzi presenti. “Sono orgoglioso – dichiara il Presidente della delegazione Toscana Movimento Turismo del Vino, Alessandro Gallo - di poter parlare del primo Simposio sul turismo enogastronomico in Toscana. Si tratta di un momento molto importante di confronto e di analisi sull’andamento dell’enoturismo, prendendo in considerazione il presente e le possibili mosse future. Da qui nasce infatti il coinvolgimento delle nuove generazioni, mirato a portare un contributo di freschezza e originalità, con idee nuove che possano essere da spunto per gli operatori del settore”. Il concorso “Turismo da bere – 2008”, rivolto alle scuole superiori del senese a indirizzo commerciale, agrario e turistico, ha richiesto ai ragazzi partecipanti di far fronte a due delle sfide quotidiane del turismo del vino: fidelizzare i clienti e allungare la stagione turistica. Nel primo caso la traccia fornita prevede l’ideazione di un blog aziendale, nella seconda la progettazione di un evento o una catena di eventi destagionalizzanti. I lavori più brillanti saranno premiati con riconoscimenti in denaro dopo l’attento giudizio della commissione di esperti. Spazio, inoltre, alla prima edizione del premio “Wine Welcomer”, che verrà consegnato ad un’azienda che si è particolarmente distinta nel settore dell’accoglienza enoturistica. Per informazioni è possibile telefonare al numero 0577/738312 – 0577/46091, mandare una e mail a toscana@movimentoturismovino. It, oppure consultare il sito internet www. Mtvtoscana. It. .  
   
   
SABATO 1 E DOMENICA 2 MARZO A SAN GIOVANNI D’ASSO SULLE TRACCE DEL TARTUFO MARZUOLO PER GLI APPASSIONATI LA POSSIBILITÀ DI ANDARE ALLA RICERCA DEL TUBERO INSIEME AI TARTUFAI PIÙ ESPERTI. E NELLA CITTÀ DEL TARTUFO SI INAUGURA IL PRIMO LABORATORIO DI TRASFORMAZIONE DEL TARTUFO  
 
Si alza il sipario sul Tartufo marzuolo delle Crete senesi. Due giorni di appuntamenti, incontri commerciali, degustazioni e sfiziosi abbinamenti in una delle capitali italiane del tartufo più celebri, San Giovanni d’Asso (Siena), in programma sabato 1 e domenica 2 marzo 2008. E per tutto il mese di marzo (9-15-30) proseguiranno le iniziative della Vi Edizione della Mostra mercato del tartufo marzuolo delle Crete senesi. La manifestazione è organizzata dal Comune di San Giovanni d’Asso, e realizzata con il contributo della Provincia di Siena, dei Gal Leader Siena e Delta 2000 (Fe), in collaborazione con l’associazione tartufai senesi. Tartufo Che Passione: stand per la vendita del Tartufo marzuolo fresco ed altri prodotti tipici (1 marzo, ore 15). Da non perdere la passeggiata alla ricerca del tartufo marzuolo (domenica 2 marzo dalle 14. 30) accompagnati direttamente dai “maestri” tartufai dell’Associazione tartufai senesi. Momenti di approfondimento con la presentazione dei risultati del progetto “Cultura delle tradizioni e culture spontanee della canapa e del tartufo” (1 marzo – ore 15. 30 Castello, Sala del Camino). E poi tutto il gusto del tartufo marzuolo con abbinamenti intriganti: tartufo e Franciacorta, ma anche tartufo, cioccolato e Vinsanto toscano, una vera esaltazione dei sensi per i buongustai. Iniziative collaterali in programma: il Trenonatura del tartufo marzuolo e la presentazione della nuova cartellonistica turistico-stradale in tutti gli angoli del territorio comunale. Sarà questo un nuovo esempio per la promozione dell’offerta turistico ricettiva di San Giovanni d’Asso unita alle peculiarità storiche, artistiche ed enogastronomiche del territorio. Laboratorio Di Trasformazione Del Tartufo: una novità in grado di rilanciare l’intera economia dei tartufai senesi e delle Crete in particolare. Tartufo fresco tutto l’anno grazie al laboratorio di trasformazione (inaugurazione sabato 1 marzo, ore 16. 30) che sarà gestito direttamente dall’associazione dei tartufai. Si annullano così i passaggi della trasformazione all’interno della “filiera del tartufo”, con benefici per il prodotto, che sarà confezionato direttamente dopo la raccolta permettendo un più lungo periodo di conservazione, senza, in pratica, alterarne gusto e sapore. Marzo Marzuolo: visite guidate e degustazioni al Museo del Tartufo per tutto il mese di marzo. Domenica 9 marzo: visita guidata al Bosco della Ragnaia (ore 16); degustazione con tartufo marzuolo, lardo di Colonnata e vino Orcia (ore 17. 30). Sabato 15 marzo: degustazione (ore 21) con tartufo marzuolo, cioccolato e distillati d’uva. Domenica 30 marzo:ricerca guidata delle erbe spontanee (ore 16); e degustazione con tartufo marzuolo, le erbe e lo champagne (ore 17. 30). Tutte le visite e le degustazioni sono gratuite; per informazioni e prenotazioni delle degustazioni e cerca del tartufo: 0577-803101; info@comune. Sangiovannidasso. Si. It. Online: www. Museodeltartufo. It e www. Comunesangiovannidasso. Si. It .  
   
   
MOSTRE ALIMENTARI: NUOVE DATE PER TUTTOFOOD CHE SI TERRA’ DAL 10 AL 13 GIUGNO 2009  
 
Nuove date per Tuttofood, la mostra dell’alimentare di Fiera Milano,la cui seconda edizione avrà luogo dal 10 al 13 giugno 2009. La manifestazione, che ha debuttato con successo lo scorso maggio richiamando i più qualificati operatori professionali da ogni parte del mondo, tornerà arricchita di contenuti e novità, senza però modificare la formula che si è rivelata vincente: un equilibrato mix di internazionalizzazione e qualità della proposta espositiva. “Rispetto a quanto annunciato in precedenza - spiega Michela Fischer, responsabile organizzativo di Tuttofood - abbiamo deciso di posticipare di alcune settimane la nostra data portandola verso metà giugno. Ciò per andare incontro alle esigenze espresse dai nostri espositori e visitatori professionali, che hanno manifestato questa preferenza nei primi contatti della nostra campagna di marketing. Con la nuova collocazione temporale potranno dedicare interamente la loro attenzione a noi, senza incorrere nel rischio di sovraccaricare un’agenda già ricca di appuntamenti dedicati al comparto”. La nuova data non cambia comunque quella che si preannuncia come una delle grandi novità di Tuttofood 2009: la contemporaneità con il terzo Salone professionale del vino e dei distillati di qualità di Fiera Milano. Chi visiterà Tuttofood non troverà infatti solo una manifestazione agroalimentare eccellente ma un vero e proprio polo del migliore food italiano. “Le due mostre - conclude Ernesto Calaprice, amministratore delegato di Sifa, la società del Gruppo Fiera Milano che cura l’organizzazione di entrambe - restano distinte e non perdono la loro identità. Ma tenerle negli stessi spazi e negli stessi giorni ci consentirà di valorizzarle al meglio. Siamo certi che la formula sia vincente: offrire insieme due manifestazioni che rappresentano l’eccellenza del settore alimentare ed enologico significa offrire agli operatori una fiera completa del food, che ottimizza i tempi di visita e le opportunità di business”. .  
   
   
VENCHI PER IL PAPÀ PROPONE DUE DOLCI E DIVERSI PENSIERI  
 
Una collezione storica dei cofanetti Venchi, per gli appassionati di collezionismo. Si tratta di quattro cofanetti con rappresentati immagini storiche della Venchi, linea anni ’50. Ogni confezione contiene 50 g di Choco@mail Sfusi. Blend al 75% di cacao fondente per uomini e intenditori, incartati con messaggi dolce e affettuosi per il papà! L’idea di fumarsi un sigaro di cioccolato, con Venchi è realtà. La bontà di una pasta di cacao e nocciole Piemonte Igp tritata e caramellata, ricoperta con un doppio strato di cioccolato puro. Questa originale bontà si chiama Sigaro di Nougatine. Per fare gli auguri in modo dolce e speciale! .  
   
   
ANCHE QUEST’ANNO LINDT & SPRÜNGLI PARTECIPA ALLA SESTA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE CON CUI TORINO E IL PIEMONTE CELEBRANO IL LORO AMORE PER IL “CIBO DEGLI DEI”, CIOCCOLATÒ, IN PROGRAMMA DA VENERDÌ 22 FEBBRAIO A DOMENICA 2 MARZO.  
 
Nell’anno in cui la città festeggia la sua nomina a World Design Capital - capitale mondiale del design – la passione, la creatività e la fantasia dei Maîtres Chocolatiers Lindt presentano il Giardino del Gold Bunny, un mix di spettacolo, cultura, musica, creatività per festeggiare l’eroe della Pasqua Lindt in Italia e nel mondo: il Gold Bunny. Tema conduttore di questa edizione sarà il Design, la Forma intesa come disegno, linea, stile…. Il tutto declinato con il cioccolato. Per questo Lindt ha scelto il cioccolato dalle forme più accattivanti e dalle sembianze più simpatiche capace di generare emozioni uniche: il Gold Bunny! L’iniziativa interamente dedicata al dolce coniglietto - Giardino di Gold Bunny - appositamente ideata per le famiglie e i bambini sarà ubicata in Piazza Vittorio Veneto, cuore della manifestazione, e sarà aperta al pubblico dalle ore 11 alle ore 20 di sera. La struttura avrà le sembianze di un vero e proprio giardino fiorito, erba sintetica e fiori colorati, una casetta gonfiabile e svariati Gold Bunny di diverse dimensioni, il tutto in stile primaverile. In questo simpatico e vivace contesto, il personale Lindt avrà il compito di coinvolgere il pubblico non solo offrendo dolcissimi assaggi di Gold Bunny ma anche organizzando varie attività di animazione. I più entusiasti saranno certamente i più piccini, che avranno la possibilità di essere ritratti accanto all’eroe della Pasqua Gold Bunny, riprodotto in dimensioni gigantesche. Per lasciare un simpatico ricordo ogni foto verrà poi impreziosita da un comodo cartoncino personalizzato. Gold Bunny, Chi E’? Gold Bunny: l’eroe della Pasqua Lindt in Italia e nel mondo. Il finissimo cioccolato Lindt, il raffinato incarto oro e il prezioso campanellino sono gli ingredienti che rendono il Gold Bunny un prodotto inconfondibile, unico ed inimitabile. Il Gold Bunny è il regalo per festeggiare la primavera e la Pasqua in modo nuovo: può essere un regalo, un segnaposto, una sorpresa per i più piccoli, può decorare la casa con allegria ed eleganza, può diventare il protagonista di golosi cestini e composizioni. Piace agli adulti, perché è elegante e fatto con cura, ed ai bambini, in quanto esprime tenerezza e simpatia. E’ disponibile nella versione al latte, caratterizzata dal tipico nastrino color rosso, nella sempre più gradita versione fondente, riconoscibile dal nastrino marrone e, dal 2008, anche nella nuova versione al cioccolato bianco con il nastrino color panna. La Storia Del Gold Bunny Si narra che nel lontano 1952, in una soleggiante mattina primaverile di Marzo quando i prati erano ancora coperti da un sottile manto bianco, il Maître Chocolatier Lindt e la sua piccola figlia videro un piccolo coniglietto nel loro giardino. La piccola fu talmente affascinata dalla visione del coniglietto che, non appena esso sparì dietro ai cespugli, iniziò a piangere disperatamente. Rattristato dalla reazione della piccola, il Maître Chocolatier Lindt ebbe una grande idea: “potrei creare un coniglio fatto interamente di cioccolato…. ”. E fu così che realizzò un coniglietto di finissimo cioccolato Lindt; lo rivestì di un sottile ed elegante incarto dorato è lo completò con un inconfondibile campanellino appeso ad un nastrino rosso “… quando il campanellino suonerà, potrai facilmente ritrovare il Gold Bunny”, disse il Maître Chocolatier alla figlia. Fu così che il primo ed unico Gold Bunny venne al mondo. Il segreto del successo di Lindt si basa su quattro valori chiave, che da sempre rappresentano il modo in cui Lindt lavora e si vuole porre nei confronti dei suoi consumatori: la tradizione, derivante da oltre 150 anni di esperienza nel produrre cioccolato di qualità superiore; la qualità, che significa estrema attenzione ad ogni fase del processo produttivo, dalla selezione delle materie prime all’identificazione del packaging più idoneo per ogni tipologia di prodotto; l’origine Svizzera, da sempre sinonimo di qualità; la passione, che per Lindt significa curare ogni anche minimo dettaglio per ogni prodotto che viene commercializzato. .  
   
   
BERGAMASCHI E VIMERCATI CAFFETTIERA: UN MATTINO A COLORI CON IL PROFUMO DEL CAFFÈ!  
 
Allo spuntare del giorno, in ogni cucina che si rispetti, gorgeggia sul fuoco una caffettiera. Ma non una caffettiera qualunque… La sua silhouette è inconfondibile: ha i contorni morbidi e femminili, il manico ergonomico ed elegante. Ed coloratissima per dare vita alla giornata. Così il design accompagna il profumo del caffè e regala un buongiorno firmato Excelsa. Marchio Excelsa di Bergamaschi & Vimercati Collezione Aroma Color Tipologia Caffettiera da una e tre tazze Materiale Alluminio Manutenzione Lavaggio manuale Dove trovarlo Negozi specializzati e Grande Distribuzione Bergamaschi & Vimercati - Fondata nel 1919, l’azienda è attiva nel settore della commercializzazione di prodotti nei segmenti della tavola, della cucina, degli articoli di servizio per la casa, del regalo, dei promozionali, e conta su rapporti consolidati con le maggiori catene distributive nazionali. Ampia la gamma di proposte a catalogo, con oltre 10. 000 referenze, cui si aggiungono annualmente 2. 000 nuovi prodotti, garantendo un ventaglio merceologico capace di soddisfare ogni genere di esigenza del consumatore finale. Da alcuni anni sviluppa un proprio brand di punta - Excelsa – composto da linee di prodotti per la casa il cui concept è sviluppato internamente all’azienda con il contributo di designer qualificati. Il catalogo Excelsa conta su un numero di oltre 1. 500 articoli, ripartiti per i vari comparti casa. Www. Excelsa. It .  
   
   
FRABOSK LINEA ORANGE: CALDISSIME TONALITÀ IN CUCINA!  
 
Da sempre si è soliti attribuire ai colori diversi significati a seconda delle sensazioni che essi evocano. Frabosk sceglie l’arancio e lo associa al dinamismo e alla vivacità tipici della stagione estiva, concetti carichi di energia e vitalità che prendono forma nella nuovissima linea di pentole “Orange”. Un set composto da padelle di diverse dimensioni, caratterizzate da un design nuovo che le rende diverse dalle pentole classiche, ma altrettanto adatte per cucinare qualsiasi tipo di pietanza ed ottenere i migliori risultati. Inoltre i pratici coperchi in vetro trasparente permettono di tenere sotto controllo la cottura. Prodotti dalle ottime caratteristiche tra cui il fondo color bronzo, antiaderente che ha un’elevata resistenza a graffi e abrasioni e garantisce prestazioni eccezionali. Nella stessa linea anche un pratico cucchiaione, da utilizzare per mescolare i cibi durante la cottura oppure per servirli una volta pronti. Scheda tecnica: Linea Orange Materiale: alluminio antiaderente e manici in acciaio. Coperchi in vetro. Misure: diametro 20 cm, 24 cm o 28 cm. Prezzo al pubblico: a partire da € 15 Prodotto da Frabosk Casalinghi Design: ufficio tecnico Frabosk. .  
   
   
MILLE E PIÙ BRINDISI CON I GRANDI FORMATI CUVÉE PRESTIGE CA’ DEL BOSCO  
 
Anche il più semplice degli inviti sarà grande con Cuvée Prestige: le bollicine più glamour e inebrianti per festeggiare Pasqua e stupire con un vino sublime. Preziose bollicine dal finissimo perlage color oro racchiuse in un’inedita bottiglia trasparente, elegante e chic, prestigiosa e raffinata. E se gli ospiti sono tanti… Cuvée Prestige propone, oltre alla bottiglia da 0,75 l e il Magnum da 1,5 l, i grandi formati: Jeroboam da 3 l, Matusalem 6 l, Salmanzar 9 l, disponibili nell’elegante confezione in legno wengé e con la possibilità di personalizzare l’etichetta con nome e data. Anche la bottiglia e la confezione lasceranno un segno nel tempo. Cuvée Prestige: sublime trasparenza. Cuvée Prestige è un Franciacorta classico, equilibrato, piacevolmente fresco e acidulo, da tutto pasto, perfetto per ogni occasione. Nelle migliori enoteche a partire da 24 euro. Www. Cuveeprestige. Com .  
   
   
VITICOLTURA, LA VIA: "ATTIVATO ITER PER RISARCIMENTO DANNI PERONOSPORA"  
 
Palermo - L’assessorato Agricoltura e foreste si è attivato per la predisposizione della circolare che consentirà l´attivazione dei 50 milioni di euro stanziati dalla Finanziaria nazionale 2008 (art. 2 comma 135 della legge 244/2007) a favore degli agricoltori siciliani per i danni causati dalla peronospora della vite. Lo ha comunicato stamattina l´assessore regionale all´Agricoltura, Giovanni La Via, nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche i presidenti delle Commissioni legislative dell´Ars, Girolamo Turano (Attività produttive) e Giulia Adamo (Ambiente e territorio). “L´amministrazione regionale - ha spiegato l´assessore La Via - ha già provveduto a richiedere al ministero delle Politiche agricole notizie circa la notifica della norma in questione a Bruxelles, così come previsto dai regolamenti comunitari. Nel contempo stiamo impostando anche la relativa circolare che stabilisce i criteri per l´assegnazione delle risorse stanziate. Non appena avremo la risposta da Roma, e questo dovrebbe avvenire nel giro di qualche giorno, la circolare, dopo il parere positivo da parte dell´Unione europea, potrà essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Regione. A quel punto gli agricoltori potranno presentare le domande di risarcimento danni”. L´individuazione dei territori interessati agli interventi avverrà attraverso le segnalazioni pervenute da parte di alcuni Ispettorati Provinciali dell´Agricoltura e sulla base di una relazione tecnico-scientifica sui dati metereologici che dimostrino come l´attacco della peronospora sia stato causato a seguito dell´andamento climatico anomalo. “Abbiamo attivato questo percorso - continua La Via - per consentire la ripresa produttiva ed economica delle numerose imprese danneggiate. A beneficiare degli aiuti potranno essere le piccole e medie imprese agricole attive nel settore della produzione viticola in Sicilia. Il contributo concesso sarà in conto capitale e non potrà superare l´80% del danno accertato”. Nel caso in cui le richieste dovessero superare le risorse finanziarie stanziate, avverrà una riduzione proporzionale fra tutti gli interventi dichiarati ammissibili a seguito dell´istruttoria. Scheda Peronospora - Cos’è la peronospora. L’agente patogeno della peronospora è un fungo (plasmopara viticola) importato in Europa dall’America verso la fine del Xix secolo. La peronospora rappresenta oggi una delle più gravi e diffuse avversità della vite Condizioni che hanno favorito l’attacco. Un inverno particolarmente mite ed una primavera fresca e piovosa: condizioni climatiche abbastanza inusuali per la Sicilia occidentale che hanno portato alla presenza contemporanea delle 3 condizioni che favoriscono lo sviluppo del fungo della peronospora, la cosiddetta “regola dei tre 10” (una temperatura minima di almeno 10°C, 10 mm di pioggia caduta nell’arco e 24-48 ore e una lunghezza dei germogli di almeno 10 cm). I sintomi dell’infezione. Innanzitutto la comparsa sulla pagina superiore della foglia di chiazze traslucide simili a macchie d’olio e, in presenza di umidità relativa elevata, di muffa bianca su quella inferiore; nelle forme più gravi si ha il disseccamento e la caduta della foglia, e il deperimento generale della pianta. Durante la fioritura o subito dopo l´allegagione, le infiorescenze e i grappolini possono subire l´attacco del fungo, i rachidi appaiono allessati e si ricoprono di muffa biancastra. Gli acini possono venire colpiti nelle prime fasi d´accrescimento fino a circa 2 mm di diametro. Nel caso di attacchi tardivi gli acini vanno soggetti a marciume bruno e a disseccamento (peronospora larvata). Sui germogli e sui tralci erbacei la malattia si manifesta con imbrunimenti e comparsa di muffa bianca. Sui tralci lignificati la malattia determina profonde fessurazioni e desquamazioni. Area di diffusione della peronospora. L’attacco della peronospora si è manifestato prevalentemente nell’area del trapanese dove il fungo plasmophora viticola ha colpito in maniera molto pesante i vigneti con un’incidenza dei danni alle produzioni che oscillano tra il 30% e, nei casi più gravi, l’80%. Ai danni sulla produzione si è si aggiunto il rischio di compromettere il processo di lignificazione delle viti e quindi anche la produzione del prossimo anno. .