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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
STUDIO RIVELA I COSTI DEI DANNI CAUSATI DALLE SPECIE INVASIVE  
 
Grazie a un finanziamento dell´Unione europea, alcuni ricercatori stanno attualmente calcolando l´ammontare dei costi imputabili ai danni provocati dalle specie invasive in Europa. Pubblicato nella rivista Frontiers in Ecology and the Environment, gli scienziati del progetto Daise ("Delivering alien invasive species inventories for Europe") evidenziano quali sono le specie invasive che hanno l´impatto più significativo sotto il profilo economico e ambientale. I risultati del progetto contribuiranno allo sviluppo della strategia sulle specie aliene invasive portata avanti dall´Unione europea. Sono circa 10. 000 le specie di tipo invasivo che si sono insediate sul territorio europeo; attualmente si dispone esclusivamente di dati relativi all´impatto economico di 1. 347 specie, mentre le informazioni sull´impatto ambientale sono disponibili per appena 1. 094 specie. "Gli effetti diretti della presenza di numerose specie invasive passa del tutto inosservata, e le nostre vite dipendono dai servizi ecosistemici forniti dalle specie" avverte Montserrat Vilà, autore capo dello studio, scienziato presso la Estación Biológica de Doñana (Dipartimento di Biologia di conservazione) a Siviglia, in Spagna. "La presenza e spesso la predominanza delle specie non autoctone può avere vari impatti ambientali che hanno ripercussioni a livello economico. Questi cambiamenti, talvolta irreversibili, nei servizi ecosistemici possono avere una portata analoga a quella delle variazioni innescate dai cambiamenti climatici o dall´inquinamento. " In questo ultimo studio, i ricercatori hanno analizzato l´impatto di 100 tra le specie invasive maggiormente dannose su alcuni dei servizi ecosistemici, tra i quali quelli considerati di supporto (quali il ciclo dell´acqua e dell´energia), quelli di approvvigionamento (come l´impollinazione dei raccolti), i servizi con funzione regolatrice (come la filtrazione dell´acqua) e servizi di natura culturale (vantaggi di tipo ricreativo ed estetico, per esempio). Le analisi condotte rivelano che i vertebrati terrestri hanno un impatto significativo su un´ampia gamma di servizi ecosistemici. Per esempio, la nutria - un roditore semi-acquatico originario del Sudamerica - danneggia raccolti e vegetazione naturale, rovina gli argini dei fiumi (scavando cunicoli) e trasmette una malattia batterica. Gli invertebrati terrestri, invece, hanno impatto su un numero più limitato di aree ma comportano danni economici più ingenti. Queste specie hanno ripercussioni considerevoli nei settori dell´agricoltura e della silvicoltura; le perdite di raccolti riconducibili agli artropodi non autoctoni, solo nel Regno Unito, sono stati stimati per un ammontare di circa 3 milioni di euro, mentre l´Italia ha speso circa 1 milione di euro per tenere sotto controllo gli esemplari della specie Anoplophora glabripennis. La maggior parte dei costi associati alle specie invasive sono riconducibili ai tentativi di monitorare, controllare e sradicare questi invasori, come pure ai programmi educativi. Le specie invasive che comportano i costi maggiori sono la specie Eichhoria crassipes (3,4 milioni), la nutria (2,8 milioni) e l´alga marina (8,2 milioni). I settori economici maggiormente colpiti sono agricoltura, silvicoltura, pesca, conservazione e sicurezza, come sottolineano gli scienziati. I ricercatori ritengono che sia necessario svolgere maggiori e tempestive ricerche sugli impatti delle specie invasive. In questo senso, l´Europa potrebbe prendere esempio dagli Stati Uniti, in cui sono molto più numerosi gli studi svolti sull´impatto delle specie autoctone. D´altro canto, gli Stati Uniti farebbero bene a sviluppare un inventario delle specie invasive analogo alla banca dati Daisie. Una banca dati americana, come affermano gli scienziati, potrebbe essere collegata a quella europea. "Abbiamo bisogno di armonizzare le informazioni esistenti sugli impatti delle varie specie nelle varie regioni," conclude Montserrat Vilà. "Saremo così in grado di istituire enti intersettoriali per agricoltura, ambiente, sanità e trasporti, utili per prevenire e gestire gli impatti di queste invasioni biologiche. " Per maggiori informazioni, visitare: Progetto Daisie: http://www. Europe-aliens. Org/ Frontiers in Ecology and the Environment: http://www. Frontiersinecology. Org/ .  
   
   
TRE MILIONI PER LAVORARE NEI CAMPI CON MENO PROBLEMI SIGLATO IN TOSCANA L´ACCORDO CHE SEMPLIFICA MOLTE PROCEDURE PER GLI AGRICOLTORI CENTRI DI ASSISTENZA E ARTEA INSIEME PER PROCEDURE SEMPRE PIÙ VELOCI  
 
Le innumerevoli procedure e atti legati alla gestione di finanziamenti e autorizzazioni alle aziende agricole passano ormai dal sistema costituito dall´agenzia regionale Artea attraverso il rapporto con i Centri di assistenza amministrativa (Caa), che provvedono alla costituzione e aggiornamento continuo dei fascicoli aziendali; è quanto previsto dalla normativa nazionale, ma arricchita da specificità relative al sistema agricolo toscano. La Regione, al pari di quello che hanno fatto altre realtà come il Veneto e la Lombardia, si è quindi fatta carico di provvedere alla disponibilità di circa 3,2 milioni di euro all’anno da erogare ai Caa per i loro servizi; questi finanziamenti saranno disponibili attraverso il Piano agricolo regionale. É uno dei risultati più importanti del lungo confronto portato avanti negli ultimi mesi per la maggiore semplificazione del sistema, siglato oggi con comune soddisfazione nel corso dell´incontro periodico tra le organizzazioni professionali del settore agricolo e il presidente e assessore all´agricoltura della Regione. Questo finanziamento rende quindi chiaro e affidabile un quadro finanziario reso, in questi ultimi anni, sempre più incerto dai tagli effettuati dalle varie leggi finanziarie nazionali. La finanziaria statale 2009 ha ad esempio tagliato quasi 100 milioni di euro rendendo impossibile il rispetto di un accordo Stato Regioni del 2004 che prevedeva il sostegno finanziario ai Caa in tutta Italia. É un´intesa che riveste particolare importanza soprattutto per mantenere ad uno standard elevato i livelli di efficienza della pubblica amministrazione toscana. L’accordo e la relativa convenzione prevede inoltre la possibilità di da parte della Regione di destinare ulteriori fondi per ulteriori progetti speciali di semplificazione degli atti nel settore agroforestale e agroalimentare. Gli altri temi affrontati hanno riguardato un programma di interventi nella politica agricola regionale per adeguarla ai cambiamenti in corso nella Pac, e in particolare quelli contenuti nella Health Check, riferiti ai cambiamenti climatici, biodiversità, agroenergie e gestione delle risorse idriche. Poi le necessità di rapida applicazione al settore venatorio delle conclusioni della conferenza regionale sulla caccia, svoltasi recentemente ad Arezzo, per dare soluzione alle sofferenze che i coltivatori patiscono soprattutto a causa della crescita abnorme di molta fauna selvatica. Infine è stato affrontata la revisione della legge regionale sull´attività agrituristica, che dovrebbe essere possibile e auspicabile approvare, hanno tutti convenuto, entro la fine della vigente legislatura. .  
   
   
PREZZO DEL LATTE. FERRAZZI: LA TRATTATIVA CONTINUA  
 
Milano - Prosegue la trattativa sul prezzo del latte. L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Luca Daniel Ferrazzi, ha infatti incontrato ieri le delegazioni delle imprese di trasformazione del latte (Assolate) e delle Organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Confagricoltura e Cia). "Siamo consapevoli - commenta Ferrazzi - di assistere a una trattativa non facile, in conseguenza della delicata situazione di mercato a livello nazionale e internazionale. Pur in presenza di punti di vista ancora distanti relativamente al prezzo, tutte le parti sono concordi sulla necessità di pervenire a un accordo regionale di medio periodo in modo tale da consentire, in presenza di un´auspicabile evoluzione positiva del mercato, una ripresa della trattativa interprofessionale su basi consolidate". "La trattativa - conclude Ferrazzi - rimane aperta e in questi giorni, dopo le opportune verifiche tra gli associati che le singole parti ci hanno richiesto, convocherò un incontro che auspico decisivo. Regione Lombardia, conscia del suo delicato ruolo di mediazione, farà tutto il possibile per favorire la soluzione di questa che si presenta come una delle partite fondamentali per il futuro del comparto". .  
   
   
CEREALICOLTURA, CIA: CROLLA IN BASILICATA QUOTAZIONE GRANO  
 
“In Basilicata produrre grano è sempre meno redditizio”. A sottolinearlo è Antonio Nisi, dirigente della Cia lucana e coordinatore nazionale Gie (Gruppi di interesse economici) per la cerealicoltura. “Un´azienda cerealicola con 20 ettari di terreno – afferma Nisi - sviluppa un valore alla produzione di circa 30 mila euro l´anno, compresi gli aiuti comunitari pari a 350 euro a ettaro. Per arrivare alla raccolta del grano occorre aver investito almeno un 25 per cento di questo valore in sementi, fertilizzanti, macchinari. Quindi, anche nell´ipotesi di una stagione climatica favorevole, il coltivatore avrà a fine anno un capitale di 20 mila euro, da cui deve ricavare reddito per sé e per i braccianti. I nostri agricoltori – evidenzia Nisi - fanno i conti con aumenti vertiginosi dei costi dei fattori di produzione e con i prezzi di mercato in caduta libera. A questo si aggiunge che le semine sono ai minimi storici. Per il grano si registra un calo di oltre il 20 per cento rispetto allo scorso anno, mentre si assiste ad un vera e propria invasione di prodotti stranieri con quotazioni molto basse, ma anche di qualità assai scarsa. Il maltempo e l’ingresso in Italia di notevoli quantità di produzioni (grano, sia duro che tenero, e mais) da parte di paesi come l’Ungheria, la Russia e il Messico a prezzi stracciati hanno reso la situazione sempre più precaria”. Antonio Nisi ricorda le proposte della Cia: “individuare nel Mezzogiorno, in Basilicata e nelle strutture ivi esistenti e operanti, un punto di riferimento dal quale far ripartire una nuova politica cerealicola nel mezzogiorno e nel nostro paese; allargare alle altre realtà regionali del Mezzogiorno il progetto cerealicolo Cia a partire dalla Puglia e dalla regione Molise in sinergia e d’intesa con strutture Cooperative e Aa. Pp. Che vi operano e che intendono condividere progetti e investimenti; accrescere l’attenzione sulle opportunità provenienti dal Piano cerealicolo nazionale e costruire contratti di filiera cerealicoli; avviare in Basilicata una puntuale verifica sulla possibilità concreta di predisporre e candidare un progetto di filiera cerealicolo all’interno del Psr Basilicata, che deve colmare principalmente gap e deficienze nel sistema, partire dalle strutture molitorie nella nostra regione; sostenere in misura aggiuntiva le produzioni per l’alimentazione umana e le produzioni tipiche legati al nostri prodotti tipica (pane Matera – biscotti ) oltre alla linea filiera biologica”. .  
   
   
ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA, DOMANI GIORNATA DI STUDIO CON COZZOLINO, DE FELICE E SANTANGELO  
 
Napoli - Giovedì 23 aprile, con inizio alle ore 9,30, a Città della Scienza di terrà una giornata di studio promossa dalla Regione Campania sul tema "Alimentazione e stili di vita, strategie di contrasto all’obesità". Ai lavori, che andranno avanti per l´intera giornata con specifiche sessioni dedicate alle tematiche oggetto di discussione, prenderanno parte gli assessori regionali all´Agricoltura ed attività Produttive Andrea Cozzolino, alle Politiche Sociali Alfonsina De Felice e alla Sanità Mario Santangelo. .  
   
   
VONGOLARE, LA REGIONE MARCHE VUOL RISOLVERE IL PROBLEMA, NON SPOSTARLO.  
 
Il problema della zona di pesca delle vongolare nel tratto di mare di Civitanova e` di vecchia data: questa e` un´area povera e poco pescosa, inoltre mancano studi che ne rilevino ´ come stabilito dalla legge ´ la ´fine dell´affidamento in gestione in via sperimentale´. Si aspetta quindi una sentenza del Tar per determinarne le competenze di pesca fra i compartimenti di Ancona e San Benedetto. La sentenza, qualunque essa sia,a parere della Regione, non risolvera` alcun problema, ma semplicemente lo sposta, come e` avvenuto negli ultimi anni, da una parte all´altra della regione. Ora, la Regione non ha avuto e non ha competenze in merito e cerca solo di risolvere il problema generato per la zone di pesca delle Vongolare, da scelte effettuate dal ministero competente. Con la presente nota la Regione Marche intende rispondere alla lettera della Legapesca pubblicata dalla stampa locale che ha sollevato polemiche addirittura riguardo alla volonta` regionale di porre fine alle polemiche. La gestione della risorsa molluschi infatti e` affidata con decreti del Ministro, ai Consorzi di gestione, da oltre un decennio. Le imprese di pesca per decreto devono pescare in una determinata zona e non possono spostarsi, anche in presenza di risorse distribuite in maniera non omogenea. Gli spostamenti fatti negli ultimi periodo hanno seguito piu` le logiche politiche che scientifiche. Stupisce dunque che la critica di ´equilibrismi´ fatta alla politica in genere e alla Regione in modo diretto, venga proprio da Legapesca! Mentre la Regione, che solo da qualche tempo e per far da paciere si e` intromessa nella vicenda delle vongolare, rispedisce la polemica al mittente, consapevole del fatto che non si puo` risolvere alcunche` se il Ministero che ha rilasciato le licenze di pesca, non attua piani di ritiro, ovvero consenta la compravendita di imbarcazioni da un compartimento all´altro, coinvolgendo tutte le marinerie italiane. In pratica le barche sono troppe (nelle Marche operano 200 imbarcazioni su 700 italiane) e le risorse, anche se non ben rilevate con metodi scientifici, troppo poche e soprattutto non equamente distribuite. Bisogna avere il coraggio di eliminare il problema e non piu` spostarlo da una parte all´altra della regione Marche. .  
   
   
SI’ A RIPASCIMENTO LITORALE DI CHIOGGIA. ACCOLTE RICHIESTE MONDO DELLA PESCA  
 
L’assessore regionale Isi Coppola tranquillizza il mondo della pesca. La Commissione Tecnica Regionale Sezione Ambiente, infatti, nell’esprimere parere favorevole al progetto di ripascimento del litorale di Chioggia, previsto dall’accordo di programma sottoscritto il marzo scorso dalla Regione del Veneto, Magistrato alle Acque di Venezia e i Comuni di Chioggia e Rosolina, ha accolto le segnalazioni delle associazioni dei pescatori in merito all’esecuzione dei lavori e alle possibili conseguenze negative sull’attività ittica. L’accordo si era reso necessario per l’urgenza di dare immediato avvio alle opere emergenziali di difesa del litorale compromesso dalle recenti mareggiate e garantire così l’apertura della stagione balneare. Alla luce delle segnalazioni, evidenziate da ultimo in sede di consultazione della Commissione Pesca Regionale, la Ctr ha inoltre ritenuto opportuno avviare, al momento, solamente un primo stralcio dei lavori di ripascimento del litorale con le sabbie provenienti dal molo sud della bocca di Chioggia, per complessivi 50. 000 mc. “Anche se era meglio partire in maniera diversa, siamo comunque arrivati ad una soluzione che dà serenità al mondo alla pesca” è il commento dell’assessore Coppola. “Il risultato è comunque positivo e sicuramente produttivo, ma qualche correzione di rotta andrebbe fatta. Abbiamo infatti istituito la Commissione Pesca Regionale che riunisce attorno ad un tavolo gli operatori della pesca ma anche tutti i soggetti che in qualche modo operano nel mare. Quando si tratta quindi di opere infrastrutturali, che di fronte alla nostra costa sappiamo essere numerose e importanti, automaticamente ci si confronta con il mondo della pesca. Comprendo fino in fondo l’urgenza di questo intervento, necessario dopo le mareggiate, e anche i pescatori lo hanno condiviso, mettendosi a disposizione per trovare le migliori soluzioni. Ma i tempi della pesca sono diversi da quelli dell’emergenza e del lavoro e il parere della Commissione Pesca avrebbe dovuto essere richiesto all’inizio del percorso di valutazione del progetto e non alla fine”. “Tuttavia – conclude l’assessore Coppola – il risultato importante è che la Commissione Tecnica Regionale abbia ora integrato il proprio documento con le richieste dal mondo della pesca, che non rappresentano nessun vincolo per la realizzazione dei lavori ma prevedono solo alcuni accorgimenti per non creare un danno enorme. Ancora una volta quindi il mondo della pesca, del lavoro in mare e del turismo hanno trovato il modo di dialogare intorno ad uno stesso tavolo e trovare le soluzioni, senza nessuna polemica. ”. Per quanto riguarda le problematiche di intorbidimento delle acque, la Ctr ha ritenuto opportuno rinviare al termine della stagione balneare l’intervento di ripascimento sommerso di Sottomarina ed Isola Verde con le sabbie provenienti dal dragaggio della cabaletta di accesso al porto del Lido. Per il completamento dei lavori previsti nel presente progetto e da riavviare al termine della stagione balneare, il Magistrato alle Acque valuterà attentamente ogni possibile fonte di approvvigionamento delle sabbie necessarie, sia con quelle già autorizzate e sia con quelle in fase di caratterizzazione (con particolare riferimento a quelle da foce Adige), al fine di recepire, per quanto possibile, le richieste e le preoccupazioni delle varie associazioni locali della pesca. E sempre in questa logica la Ctr invita il Mav a valutare sia la possibilità di approfondire le analisi attualmente eseguite sui molluschi, sia di effettuare dei monitoraggi di approfondimento agli studi già avviati dallo stesso Istituto, al fine di verificare gli effetti della torbidità, del prelievo e del refluimento delle sabbie nelle aree interessate dai lavori in parola che risultano anche aree di pesca. .  
   
   
AGRICOLTURA: IL 24 A GORIZIA 140MO DELLA RICERCA IN FRIULI VG  
 
Udine - Sarà celebrato venerdì 24 aprile, alle ore 15, a Gorizia, nell´Aula Magna del Polo Didattico e Culturale dell´Università degli studi, in via d´Alviano, 18, alla presenza dell´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, il centoquarantesimo anniversario della fondazione dell´Istituto bacologico sperimentale di Gorizia. Tale Istituto era il primo centro di ricerca in Italia riservato alla filiera agricola. E ha sostanzialmente avviato l´ormai radicata tradizione di ricerca nel Friuli Venezia Giulia. Tradizione, la quale viene tutt´oggi mantenuta dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, della quale lo scorso anno è stato festeggiato il quarantennale della costituzione. L´istituto di Gorizia fu costituito dall´imperatore d´Austria, Francesco Giuseppe, il 2 gennaio del 1869, in un´epoca nella quale la ricerca si affermava con notevole fervore. L´anno dopo, a Udine, veniva infatti istituita la Stazione chimico-agraria. Questi due antichi istituti hanno assicurato notevoli risultati per quasi un secolo, sopravvivendo alle due Guerre mondiali, e offrendo importanti esiti, sulla base dei quali è stato possibile far progredire l´agricoltura, non soltanto regionale. Successivamente, anche a seguito dell´attribuzione dell´Autonomia statutaria alla Regione Friuli Venezia Giulia, la ricerca sui diversi aspetti del mondo rurale è stata accentrata nell´Ersa. Ecco perché il centoquarantesimo anniversario della costituzione dell´Istituto bacologico sperimentale, che si occupava dell´allevamento dei bachi da seta, pratica allora diffusa tra le famiglie rurali, viene considerata anche la ricorrenza dei centoquarant´anni della ricerca in agraria, oggi sintetizzata nell´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale. Per esemplificare la rilevanza di questo importante settore d´attività dell´Ersa, il direttore generale dell´Agenzia, Josef Parente, ricorda che sono state tra l´altro individuate varietà di piante le quali, dopo essere state diffuse nelle pratiche colturali del territorio regionale, hanno consentito di ottimizzare l´attività agricola, sia per quanto riguarda la qualità dei prodotti, che la redditività. Alla manifestazione di venerdì 24 aprile, a Gorizia, saranno presenti, assieme a Violino, al sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, e al presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, il Ministro dell´agricoltura, foreste e risorse alimentari della Repubblica di Slovenia, Milan Pogacnik, l´assessore alle politiche agricole e comunitarie del Land della Carinzia, Josef Martinz, e il presidente della Camera per l´agricoltura e foreste della Carinzia, Walfried Wutscher. Nel corso dell´evento è prevista l´esibizione del complesso musicale stiriano Familienmusik Strunz; parallelamente saranno allestite una mostra d´acquerelli di Peter Ramspacher e di Rosalina De Maio, e verranno presentati i volumi ´Nuovo Cibario del Friuli Venezia Giulia-atlante dei prodotti della tradizione´, e ´La terra indagata-I pionieri della ricerca in Friuli´. .  
   
   
CONSORZI DI BONIFICA: APPROVATA LA LEGGE DI RIORDINO. RABBONI: "PIÙ EFFICIENZA E RIDUZIONE DEI COSTI. UN TRAGUARDO IMPORTANTE FRUTTO DI UN COSTRUTTIVO CONFRONTO CON IL MONDO AGRICOLO E IMPRENDITORIALE. " FIRMATO UN ACCORDO CON I SINDACATI PER SALVAGUARDARE IL PERSONALE.  
 
Bologna - “Quello raggiunto oggi è un traguardo importante. Dopo quasi dieci anni il riordino dei Consorzi di bonifica è finalmente una realtà, che ci permette di raggiungere due grandi obiettivi: rendere ancora più efficace ed efficiente l’attività di sicurezza idraulica in Emilia-romagna e razionalizzare la spesa, facendo un altro passo in avanti nella politica di riorganizzazione complessiva dei propri Enti già avviata dalla Regione con le Comunità montane, gli Ato e le Agenzie per la Mobilità. ” Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni dopo l’approvazione in Assemblea legislativa del progetto di legge di riordino dei Consorzi di bonifica. “Il risultato odierno – ha sottolineato Rabboni - è frutto di un ampio e costruttivo confronto con le quattro associazioni agricole regionali, il tavolo dell’imprenditoria e Confindustria, i sindacati, la stessa Unione delle bonifiche. Ringrazio tutti per il contributo e il senso di responsabilità manifestato. Questa convergenza su alcuni obiettivi di fondo è per me la migliore dimostrazione della bontà del comune lavoro svolto. ” Con la legge di riordino i Consorzi di bonifica scendono da 16 a 8 e i loro confini vengono ridefiniti per renderli più aderenti possibile con quelli dei bacini idrografici. Proprio questa maggiore corrispondenza con i bacini dei fiumi aumenterà l’efficacia operativa dei consorzi, mentre la riduzione del numero comporterà una significativa riduzione dei costi. Sugli attuali dipendenti dei Consorzi Rabboni ha rassicurato: “la scelta della Giunta è del tutto chiara. Il riordino comporterà una ricollocazione delle diverse posizioni lavorative, ma non licenziamenti. Lo dice la legge e lo dice l’accordo che oggi ho firmato insieme all’assessore all’organizzazione Gian Carlo Muzzarelli con i sindacati di categoria e le associazioni agricole “. Nel testo dell’accordo si legge tra l’altro che la Regione si impegna a promuovere politiche attive del lavoro per la valorizzazione delle professionalità e l’ottimizzazione dell’impiego del personale esistente. Verrà inoltre costituito un “tavolo” per monitorare e indirizzare il processo di riorganizzazione. Le prossime tappe: a breve l’avvio del progetto di riforme generale delle bonifiche Entro settembre l’Assemblea legislativa nominerà i consigli di amministrazione provvisori che rimarranno in carica 1 anno. In ogni Cda non potranno ricevere compenso più di 3 consiglieri, compresi il presidente e il vicepresidente. “A breve – ha ribadito Rabboni - avvieremo l’iter di un più generale progetto di riforma delle bonifiche che dovrà affrontare altre questioni quali quelle relative alla contribuzione e al sistema elettorale . I nuovi consigli di amministrazione dovranno essere eletti con una legge che preveda una rappresentanza di tipo proporzionale rispetto ai contributi versati”. Quali sono i nuovi Consorzi La nuova organizzazione prevede 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po, 2 comprensori per il Bacino del Fiume Reno e 1 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-conca. Rimane invece invariato il Consorzio di bonifica di 2° grado del Canale Emilia-romagnolo. I 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po sono i seguenti: Comprensorio 1 in provincia di Piacenza; Comprensorio 2 in provincia di Parma; Comprensorio 3 in provincia di Reggio e in parte dell’Appennino e della pianura modenese; Comprensorio 4 in provincia di Modena e in parte della pianura bolognese e ferrarese; Comprensorio 8 in provincia di Ferrara rientrante nel sottobacino Po di Volano e una piccola parte della provincia di Ravenna. Sono stati inoltre individuati: il Comprensorio 5 per il bacino idrografico del fiume Reno, quasi interamente in provincia di Bologna; il Comprensorio 6 ancora per il bacino del Reno in provincia di Ravenna e in parte dell’Appennino bolognese tra cui Imola; il Comprensorio 7 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-conca nelle province di Ravenna, Forlì-cesena e Rimini. Le specificità del “sistema Pilastresi” e dei comuni bolognesi a sinistra del Reno La legge presta una particolare attenzione a certi territori di confine, salvaguardandone le specificità. E’ il caso del “sistema Pilastresi”, ovvero il territorio emiliano-romagnolo del bacino Burana – Po di Volano, che interessando il comprensorio modenese e ferrarese verrà gestito in maniera concordata dai due Consorzi con la partecipazione della Regione per quanto riguarda il rischio idraulico. E’ inoltre prevista un’ attività concordata tra il Consorzio modenese e quello bolognese per quanto riguarda i comuni bolognesi di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore e S. Agata , a sinistra del fiume Reno, in quanto le acque di questi comuni scolano nel fiume Panaro e quindi nel bacino del Po, anziché nel fiume Reno. L’assemblea legislativa ha infine approvato un emendamento presentato dal relatore della legge consigliere Damiano Zoffoli, relativo all’esercizio diretto della funzione di bonifica da parte della Regione in presenza di situazioni di conflitto circostanziate sul territorio e quindi estremamente puntuali. Per Rabboni si tratta di una norma utile a risolvere situazioni come quella del porto turistico di Casal Borsetti a Ravenna il cui accesso avviene da mare attraverso il Canale di bonifica in destra Reno. .  
   
   
AGRUMI: LA VIA, ACCORDO BIPARTISAN PER BLOCCARE ARANCIATE SENZA SUCCO  
 
Roma - Una battaglia comune da fare tutti insieme senza distinzione di schieramento. Sarà un accordo bipartisan quello che dovrebbe consentire di abrogare la norma che abolisce la percentuale minima del 12 per cento di succo di agrumi per le bibite analcoliche colorate. E´ questo il risultato della conferenza stampa che l´assessore regionale all´Agricoltura, Giovanni La Via, e il presidente della Commissione "Affari sociali" della Camera dei deputati, Giuseppe Palumbo, hanno tenuto ieri a palazzo Montecitorio a Roma, presenti anche i deputati Giovanni Burtone (Pd), Giuseppe Ruvolo (Udc) ed Enzo Gibiino (Pdl). L’obiettivo era quello di sensibilizzare l’intero Parlamento, prima che la Camera iniziasse l´esame del testo, già approvato in prima lettura al Senato, che abroga l’articolo 1 della legge 286 del 1961 secondo cui “le bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia, il cui gusto ed aroma fondamentale deriva dal loro contenuto di essenze di agrumi, o di paste aromatizzanti di agrumi, non possono essere colorate se non contengono anche succo di agrumi in misura non inferiore al 12 per cento”. Per l’occasione, grazie ai Consorzi di tutela dell’Arancia rossa Igp e dell’Arancia di Ribera Dop, nella bouvette di Montecitorio e di palazzo Madama sono arrivati 300 chili di agrumi, che rappresentano il meglio della produzione di qualità dell’Isola. Arance che sono state spremute e distribuite, gratuitamente, a parlamentari e giornalisti. “Approvare una norma che consente di produrre bevande al sapore di arancia senza il succo rappresenta la vittoria delle lobby di Bruxelles alle quali non possiamo assentire - ha detto l’assessore La Via - per questo motivo facciamo un ulteriore appello al ministro per le Politiche agricole, alimentari e Forestali, Luca Zaia, e al Parlamento italiano affinché la norma venga bloccata. Anzi, chiediamo con forza che la percentuale minima del 12 per cento di succo vada non solo mantenuta, ma anzi incrementata. Inoltre, invitiamo anche il governo nazionale a varare una norma che consenta di abbassare l’attuale aliquota Iva per i succhi naturali dal 20 al 4 per cento. In questo modo, riducendo il costo finale, si potrà favorire l’utilizzo di prodotti che fanno bene alla salute” Nel caso in cui anche alla Camera la norma dovesse essere approvata, il danno sarebbe rilevante perché la produzione di circa seimila ettari non avrebbe destinazione possibile. A subire maggiormente le ripercussioni sarebbe l’industria di trasformazione degli agrumi, che è quella che utilizza il prodotto di calibro inferiore che non può essere avviato al consumo fresco. “C’è, quindi, più di una ragione che ci spinge a fare questa battaglia - ha continuato La Via - perché le bevande senza succo contengono tutta una serie di elementi che non si muovono nella direzione della salute e della salubrità e poi perché non è possibile che mentre il Paese, da un lato, avvii una campagna contro l’obesità giovanile, dall’altro autorizzi questo tipo di bevande. Siamo convinti che prevenire sia meglio che curare e che una maggiore presenza di succo possa servire a questo scopo. Se così non fosse, oltre a non volere il bene dei nostri figli causeremmo un danno alle decine di migliaia di agricoltori siciliani, produttori di agrumi”. .  
   
   
FONDI A FAVORE DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA E INTEGRATA TOSCANA SCADE IL 15 MAGGIO PROSSIMO IL TERMINE PER PRESENTARE LE DOMANDE PUBBLICATI QUATTRO NUOVI BANDI PER INTERVENTI AGRICOLI PREVISTI DAL PSR  
 
Sono stati pubblicati, e sono quindi operativi, quattro bandi agricoli che sono indirizzati soprattutto al sostegno di settori particolarmente sensibili della produzione regionale: agricoltura biologica, agricoltura integrata, colture montane e in zone svantaggiate. Con le azioni intitolate “Introduzione o mantenimento dell´agricoltura biologica" e "Introduzione o mantenimento dell´agricoltura integrata" (misura 214 a) si persegue l´obiettivo di conservare e migliorare l´ambiente ed il paesaggio attraverso l´utilizzo sostenibile dei terreni agricoli. Per potenziare gli interventi di sostegno su tutto il territorio regionale, il bando 2009 prevede diverse novità rispetto l´anno passato, tra le quali l´inclusione delle zone “contigue” alle aree protette su cui attivare forme di agricoltura integrata. Altra importante novità quella che per il 2009 sono state inserite tra le colture a pagamento le p iante officinali, comprese le aromatiche e la floricoltura. Per quanto riguarda l´agricoltura biologica, le novità includono anche le foraggere ed i pascoli collegati all´allevamento biologico e la coltura del castagno da frutto. I nuovi bandi per “Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane” e “Indennità a favore di agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane” prevedono l’erogazione di indennità compensative (100 euro per ettaro) per le aziende poste in zone montane (misura 211) o caratterizzate da altri svantaggi naturali (misura 212). Queste misure sono state attivate anche negli anni 2007 e 2008 con un buon risultato finanziario da parte degli enti che hanno ritenuto opportuno assegnare risorse specifiche. Come per gli anni passati, i pagamenti sono destinati alle sole aziende che si impegnano a mantenere l’attività zootecnica per almeno cin que anni dalla domanda di indennità compensativa. Sono presenti inoltre alcune modifiche che sono state approvate poche settimane fa dalla Commissione europea sulle soglie di accesso ai finanziamenti. Non ci sono invece novità per quanto riguarda il bando dedicata alla "Conservazione di risorse genetiche animali per la salvaguardia della biodiversità" (misura 214 b). Viene riaffermato uno degli obiettivi della politica agricola regionale, quello per la difesa del patrimonio genetico regionale costituito da varietà vegetali e razze animali spesso a rischio estinzione. Gli interventi sono previsti in tutto il territorio regionale e l´elenco delle razze interessate è confermato quello dell´anno 2008. La scadenza per la presentazione delle domande è il 15 maggio 2009 e sarà possibile consultare la graduatoria delle domande ammissibili sia tramite Burt, sia tramite il sito dell´agenzia Artea - www. Artea. Toscana. It – sul quale, altra novità di quest´anno, sarà pubblicato anche l´elenco delle domande non ammissibili con le motivazioni degli esiti istruttori negativi. .  
   
   
BASILICATA, DISTRETTO IRRIGUO: ACCELERARE ITER PROGETTUALE  
 
“L’incontro promosso dall’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, con i presidenti dei Consorzi di Bonifica di Bradano e Metaponto e del Vulture, dovrebbe segnare un’accelerazione delle procedure progettuali, per quanto di competenza regionale, sullo stato di attuazione del Distretto irriguo G e al tempo stesso produrre una più efficace sinergia tra i vari enti che si occupano di irrigazione, mettendo ordine nel comparto della bonifica in agricoltura”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio regionale, Franco Mattia (Fi-pdl), sottolineando che “a distanza di mesi dal finanziamento approvato dal Cipe del progetto definitivo dello schema idrico ´Basento Bradano-acerenza´, terzo lotto, inserito nella Legge Obiettivo del precedente governo Berlusconi, è necessario dare risposte agli agricoltori del Vulture - Alto Bradano per migliorare i servizi irrigui nei propri territori adeguati ai programmi di sviluppo, condizione prioritaria per accrescere la competitività delle produzioni agricole di qualità presenti nello stesso comprensorio”. “Il progetto più complessivo, noto come ‘Genzano-marascione’, portato avanti in primo luogo dal precedente sottosegretario alle Infrastrutture, sen. Guido Viceconte – ha sottolineato Mattia – prevede la costruzione di un adduttore e di una grande vasca finalizzati a creare le condizioni indispensabili per la irrigazione di territori nei Comuni di Banzi, Palazzo San Gervasio, Genzano, Tolve, San Chirico Nuovo, Irsina, Maschito, Montemilone, Lavello, Venosa, Rapolla e Melfi, favorendo lo sviluppo agricolo e produttivo di quelle aree. Per completare la rete irrigua, inoltre, è sempre più urgente la necessità di mettere a regime produttivo la diga di Acerenza, per la quale urge l’attivazione sia dello schema Bradano-basento che dell’ultimo sistema finanziato del Marascione”. “E’ anche questa l’occasione – continua Mattia – per riproporre il tema di una bonifica moderna, dedicata, in grado di riposizionarsi, di andare oltre il ruolo e le funzioni storiche, proiettata nei nuovi scenari e verso nuove sfide e nuovi compiti cui chiamare i Consorzi di Bonifica, approvando una nuova normativa regionale di profonda riforma, altrimenti rischieremmo di realizzare infrastrutture idriche nuove da far gestire ad Enti consortili vecchi”. .  
   
   
IL FESTIVAL DEL FOOD NELLE MARCHE: UNA GRANDE VETRINA DEL CENTRO-SUD  
 
Se è vero che “Siamo ciò che mangiamo” significa che quella del cibo non è più soltanto una necessità e neanche uno sfizio bensì una vera e propria filosofia di vita. Per questo Fiere di Pesaro ha deciso di dedicare quattro giorni, dal 12 al 15 giugno 2009, alla cultura del cibo creando un evento che abbia come centro la produzione agroalimentare. “Per la prima volta nelle Marche -spiega l’amministratore unico di Fiere di Pesaro, Ugo Calzoni- abbiamo organizzato una manifestazione in grado di coinvolgere tutti gli operatori del settore enogastronomico: distributori, produttori, commercianti, ristoratori e perfino i consumatori finali di cui il grande pubblico fa parte. Marche Food Festival vuole, in questo senso, rappresentare un nuovo modello di sinergia tra le parti e non a caso in Fiera ci sarà abbondante spazio per discutere della filiera corta e della sua importanza all’interno di un mercato che ha bisogno di nuove idee per essere rilanciato fuori dai confini regionali e nazionali. Novità del panorama culinario saranno: il biologico, i prodotti e le ricette per ciliaci, i piatti a base di fiori, l’utilizzo di erbe aromatiche e gli abbinamenti enogastronomici. Questo per dimostrare che se il cibo è cultura non può che rinnovarsi continuamente e anche per far conoscere al grande pubblico pratiche che sono ancora considerate di nicchia, non sono cioè riuscite a trovare il giusto slancio. Ecco dunque che cosa sarà Marche Food Festival: una vetrina, del cibo e per il cibo, che cresce anche attraverso le esperienze sensoriali che è in grado di regalare”. La Fiera dedicherà molta attenzione all’enogastronomia intesa come business. Gli spazi, infatti, rispondono in special modo alle esigenze commerciali delle aziende produttrici e dei consumatori ed il cuore della fiera è appositamente pensato dagli organizzatori per consorzi, comuni, comunità montane, province, regioni, presidi slow food, negozi specializzati, distributori italiani ed esteri e grossisti. Lunedì 15 giugno a Marche Food Festival è poi in programma, in collaborazione con Confcommercio e Fipe, la “Giornata della Ristorazione” aperta a tutti i ristoratori per i quali saranno organizzate visite guidate agli stand, seminari di approfondimento tecnico e degustazioni di piatti speciali. Infine non mancheranno eventi destinati al grande pubblico: corsi di educazione alimentare e di mise en place, serate a tema in cucina e approfondimenti di curiosità culinarie. Marche Food Festival è organizzato da Fiere di Pesaro con il patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Istituto per il commercio Estero, Confederazione Italiana Agricoltori, Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino, Comune di Pesaro, Camera di Commercio di Pesaro e Urbino, azienda speciale agroalimentare Terre di Rossini e Raffaello. .  
   
   
IL TRANCETTO VANIGLIA CON CRÈME BRÛLÉE: IL NUOVO DESSERT AL CUCCHIAIO FIRMATO TRE MARIE  
 
Una pioggia di granella di nocciole caramellate e uno strato di caramello rivestono soffice gelato alla vaniglia con un cuore alla crème brûlée. Dall’arte e dall’esperienza Tre Marie e dalla raffinata tradizione francese dei dessert al cucchiaio, nasce Il Trancetto Vaniglia con Crème Brûlée, una delizia originale e gustosa, in cui il sapore della crème brûlée si unisce alla semplicità del gelato al gusto vaniglia. Inoltre, la copertura al caramello, che armonizza il contrasto tra la morbidezza del gelato e la croccantezza della granella di nocciole, fa de Il Trancetto il dessert ideale da degustare quando si ha voglia di concludere un pasto con una prelibatezza. La forma elegante e il gioco di colore dei diversi strati donano al gelato un aspetto raffinato ed invitante… Una delizia da intenditori da gustare in ogni occasione. Il Trancetto Vaniglia con Crème Brûlée è disponibile in tutti i bar Tre Marie nel formato da 70 g al prezzo di 2,60 euro. .  
   
   
SANSON PRESENTA ICE COFFEE: TUTTA LA CARICA DEL CAFFÈ E LA GOLOSITÀ DELLA PANNA PER UN ORIGINALE COFFEE BREAK  
 
“Andiamo a prenderci un caffè?”…. Quante volte pronunciamo queste parole semplicemente per la voglia di scambiare due chiacchiere con un amico o un collega… Questo perchè il caffè non è mai stato solo una semplice bevanda, ma soprattutto un’occasione, quasi un “rituale” di incontro e socializzazione. In particolare per noi italiani che al caffè associamo un momento di pausa e di piacere. Sanson “gioca” con il caffè presentando Ice Coffee, un nuovo stecco gelato per un “coffee break” originale ed innovativo. Morbido e goloso gelato alla panna dentro. Dissetante granita al caffè fuori. Da gustare con i colleghi o con gli amici per una ricarica di freschezza ed energia. Il classico caffè viene così reinterpretato da Sanson in versione refresh. Un nuovo formato per una ricetta di successo. L’alternativa italiana ai caffè freddi, shakerati e ai frappuccini proposti dalle famose catene di caffetterie che spopolano all’estero e che, attorno al caffè, hanno creato tutto un mondo fatto di gusto e relazioni. .  
   
   
CANTINE APERTE: CON IL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO PER CONOSCERE IL PREZIOSO NETTARE DI BACCO. ACCOGLIENZA ALL’ENOTURISTA PUNTO DI FORZA DELLE CANTINE E LA FORMELLA IN TERRACOTTA FIRMATA MTV PER CONTRADDISTINGUERE LE CANTINE SOCIE.  
 
Tra gli appuntamenti nazionali che saranno realizzati a firma del Movimento Turismo del Vino nel corso del 2009, per il piacere dei circa sei milioni di enonauti che viaggiano nel nostro Paese, da non mancare sicuramente quello primaverile con Cantine Aperte, domenica 31 maggio, alla sua diciassettesima edizione. Ad essere protagonista non è solo l’elevata qualità dei vini, con etichette tra le più rappresentative del made in Italy, ma anche l’accoglienza all’enoturista che contraddistingue le oltre mille cantine socie del Movimento. Da quest’anno, Mtv ha scelto di certificare la qualità dei servizi di ospitalità offerti dalle cantine secondo un vero e proprio Decalogo dell’Accoglienza, assegnando, in collaborazione con l’ente certificatore 3A Pta, il bollino dell’ Accoglienza coi fiocchi a quelle cantine che rispondono ai requisiti richiesti dal Decalogo stesso. “A conferma dell’importanza dell’enoturismo in Italia, precisa la Presidente del Movimento, Chiara Lungarotti, in molti hanno intrapreso questa via, cavalcando l’onda della visibilità mediatica dei nostri eventi, soprattutto di Cantine Aperte e Calici di Stelle. Quest’anno il Movimento intende distinguere maggiormente le aziende socie, sia attraverso il procedimento di certificazione di qualità dell’accoglienza, che rappresenta sicuramente una garanzia per il turista, sia assegnando a ciascuna cantina una formella in terracotta che riproduce il logo di Mtv, sinonimo di qualità dell’offerta enoturistica e strumento per una visibilità immediata e riconoscibile. ” Insomma, Movimento Turismo del Vino vuol dire non solo certezza del vino che si beve (non a caso il motto del Movimento è Vedi cosa bevi), ma anche sicurezza di un’ospitalità di prim’ordine. Attraverso tutte le iniziative realizzate sia a livello nazionale che locale, inoltre, il Movimento Turismo del Vino intende contribuire alla diffusione di una vera e propria cultura del vino, che favorisca l’abitudine al bere consapevole in piena sicurezza per sé e per gli altri. In attesa, dunque, di andare a visitare le cantine, facendo la dovuta attenzione a trovare quelle contrassegnate con la formella Mtv, per degustare dell’ottimo vino, in compagnia di tutto il gusto della cucina regionale, consigliamo di tenersi aggiornati su tutte le attività del Movimento e il dettaglio degli appuntamenti regionali sul sito www. Movimentoturismovino. It. Oltre ottocento cantine aperte e un milione di enoturisti entusiasti (+ 20% rispetto al 2007) sono i numeri dell’ultima edizione di Cantine Aperte, che peraltro ha messo in evidenza l’aumento di presenze femminili. Giovani tra i 25 e i 35 anni e, sempre più spesso, donne, sembrano essere, dunque, i nuovi “enoturisti consapevoli”, quelli a cui interessa cioè conoscere il vino, saperne di più sulle sue caratteristiche, sugli abbinamenti. Insomma, coloro che, insieme, ad un buon bicchiere di vino, amano assaporare tutto ciò che gli sta attorno. .  
   
   
COCALIME: IL NUOVO LIQUORE ORIGINALE E INASPETTATO CHE ESCE DAGLI SCHEMI  
 
Buton, lancia il nuovo liquore Cocalime, fresco, originale e sorprendente, ottenuto grazie all´attento ed esclusivo mix di foglie di coca, lime e menta, un’inimitabile ricetta dal profumo unico e dal retrogusto speciale. Cos’è Cocalime? È un Prodotto Premium, polisensoriale e sensuale, ottimo servito on the rocks e per i cocktail, pensato e vissuto da un pubblico giovane. Cocalime nasce nel 2009 con una formula tutta nuova per travolgere la prossima estate con l’irresistibile forza del green side of life. Con una gradazione alcolica di 20°, Cocalime si presenta con un inconfondibile segno particolare: il colore verde! Nella sua elegante e distintiva bottiglia da 50 cl, Cocalime è un liquore dal forte impatto visivo che, proprio per le sue caratteristiche, coinvolge tutti e cinque i sensi: il verde smeraldo conquista la vista, la menta l’olfatto, il lime assicura un gusto unico dalle note estive, la bottiglia coinvolge il tatto e l’onda verde del divertimento - con le sue musiche - fa partecipi anche l’udito e il ritmo. .