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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
LANCIATO IL PROGETTO RISE SULL´ ETICA DELLA BIOMETRIA RISE: UN DIALOGO GLOBALE SU ETICA, BIOMETRIA, SORVEGLIANZA E SICUREZZA  
 
Bruxelles, 23 aprile 2009 - L´estate scorsa il nostro paese fu accusato di derive razziste per via della polemica scoppiata dopo la proposta di introdurre il riconoscimento biometrico per i bambini non identificati (ed identificabili) tra cui i bimbi Rom. Ora, dopo quella controversia, sembra invece che l´Italia abbia di nuovo acquistato credibilità negli organismi europei ed internazionali. Infatti sarà il nostro paese ad organizzare nel 2009 e nel 2010 tre conferenze internazionali a Singapore, a Delhi, e ad Hong Kong dedicate al difficile equilibrio tra esigenze della sicurezza e l´ altrettanto ineludibile necessità di rispettare i diritti dell´uomo su scala mondiale. E´ stato scelto un centro italiano il Centro Per Lo Studio Della Scienza, Società E Cittadinanza di Roma per coordinare un´ azione di supporto alle politiche europee esplicitamente dedicata alla biometria e alle tecnologie per la sicurezza. Il progetto Rise Rising pan European and International Awareness of Biometrics and Security Ethics finanziato dalla Commissione Europea, avrà una durata di tre anni e insieme al progetto gemello Hide (www. Hideproject. Eu ) vedrà coinvolti più di venti università e centri di ricerca europei, statunitensi ed asiatici. L´europa e l´Italia fanno della sicurezza un diritto fondamentale dei cittadini. In assenza di sicurezza anche tutti gli altri diritti sono minacciati. Le moderne tecnologie, come la biometria, sono sicuramente un importante strumento per aumentare la sicurezza di singoli e collettività. Tuttavia le moderne tecniche di sorveglianza elettronica devono sottostare a forme di controllo democratiche e, soprattutto, devono essere rispettose sin dal loro design dei diritti fondamentali dei cittadini. L´europa si impegnata a fare della Carta dei Diritti Fondamentali dell´ Unione il punto di riferimento e il principale strumento delle sue politiche interne ed internazionali. In questi principi si riconosce pienamente anche l´Italia. Dopo aver promosso nel 2005 e nel 2006 due conferenze internazionali, una a Bruxelles e una a Washington, la Commissione Europea ha ora chiesto al consorzio coordinato dal Centro Per Lo Studio Della Scienza, Società E Cittadinanza di coinvolgere anche istituzioni e centri asiatici in questo complesso dialogo internazionale su sicurezza e rispetto dei diritti dell´uomo. Continua quindi il dialogo tra Europa e Stati Uniti e si allarga al continente asiatico, che rappresenta ormai quasi il 60% della popolazione mondiale e del commercio globale. L´ambizioso obiettivo politico quello di far si che l´uso della biometria e delle tecnologie per l´identificazione e la sicurezza sia anche su scala globale pienamente rispettoso della dignità dell´uomo. Oggi siamo in grado non soltanto di riconoscere con certezza un individuo dall´analisi del suo iride o dal modo in cui cammina, ma anche, sempre di più di selezionare le persone in base ad emozioni ed intenzioni analizzate da sensori automatici. Queste tecnologie non possono essere abbandonate a se stesse, ma richiedono un accordo internazionale ed il rispetto di norme e standard etici e politici condivisi. Entro fine maggio sarà consultabile il sito internet di Rise al link: www. Riseproject. Eu .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: DAL 1° LUGLIO COSTERANNO MOLTO MENO GLI SMS, LE CHIAMATE E I SERVIZI DI DATI IN ROAMING  
 
Strasburgo, 23 aprile 2009 - Dal 1° luglio un Sms spedito dall’estero nell’Ue non costerà più di 0,11 euro, rispetto agli 0,28 euro attuali. È finito il tempo in cui i consumatori dovevano attendersi "bollette astronomiche" per scaricare una foto o un film con un cellulare in roaming nell’Ue. Ieri il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha votato a larga maggioranza a favore delle nuove regole dell’Ue sugli Sms e sul roaming dei dati, proposte in settembre 2008 dalla Commissione europea (Ip/08/1386). Il Parlamento ha anche votato a favore di ulteriori diminuzioni del prezzo delle chiamate telefoniche in roaming in un altro Stato membro dell’Ue. Il prezzo massimo per una chiamata da cellulare all’estero diminuirà progressivamente da 0,46 euro a 0,35 euro al minuto entro luglio 2011 e dagli attuali 0,22 euro a 0,11 euro per le chiamate ricevute in roaming all’estero. Gli operatori di telefonia mobile dovranno fatturare le chiamate in roaming al secondo a partire dal 31° secondo al massimo, e ciò porrà fine alla pratica vigente che impone ai consumatori un sovrapprezzo fino al 24%. Poiché il Consiglio dei ministri delle telecomunicazioni dell’Ue ha già espresso il suo accordo sulle nuove regole sul roaming, il voto di oggi spiana la strada all’entrata in vigore delle nuove norme appena in tempo per le vacanze estive. I consumatori europei risparmieranno fino al 60% delle loro bollette per l’utilizzo di un cellulare all’estero all’interno dell’Ue. "Apprezzo il forte sostegno dato oggi dal Parlamento europeo alla proposta della Commissione di creare un mercato unico delle telecomunicazioni per tutti i cittadini europei che attraversano una frontiera per turismo o affari," ha dichiarato José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea. "Dopo questo voto, l’Europa è chiaramente il continente più interessante nel mondo per gli utenti della telefonia mobile. Mi attendo che tutto ciò si traduca molto velocemente in una crescita più sostenuta dei servizi mobili di trasmissione dati nell’Ue. " "Il voto di oggi segna la fine delle tariffe esagerate del roaming in Europa" ha affermato la commissaria dell’Ue per le telecomunicazioni, Viviane Reding. "Grazie al forte sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio le nuove norme sul roaming sono state approvate in un tempo record di soli 7 mesi, appena in tempo per le vacanze estive. I cittadini europei potranno così vedere gli effetti del mercato unico senza frontiere sulle loro bollette telefoniche" "In periodi di crisi economica, rafforzare il potere di acquisto dei consumatori rappresenta un forte strumento per una rapida ripresa", ha dichiarato Meglena Kuneva, commissaria dell’Ue responsabile per la tutela dei consumatori. "È per questo motivo che il voto odierno rafforzerà i consumatori e stimolerà ulteriormente la ripresa della telefonia mobile in Europa. " Le nuove regole dell’Ue sul roaming approvate oggi dal Parlamento avranno i seguenti effetti: fisseranno il prezzo massimo che i consumatori dovranno pagare per spedire un Sms all’estero a 0,11 euro (Iva esclusa), rispetto a un prezzo medio attuale di 0,28 euro (con punte di circa 0,35 euro per Sms in roaming nei Paesi Bassi e in Portogallo); ridurranno sostanzialmente le tariffe sul roaming di dati, (il costo della navigazione sul web o del download di film con un cellulare all’estero) introducendo un prezzo all’ingrosso massimo di 1 euro per megabyte scaricato, rispetto a un prezzo medio all’ingrosso di 1,68 euro per megabyte, con picchi in Irlanda (6,82 euro), Grecia (5,30 euro) e Estonia (5,10 euro). Il prezzo massimo all’ingrosso scenderà a 0,80 euro nel 2010 e a 0,50 euro nel 2011; proteggeranno i consumatori dalle "bollette astronomiche" consentendo ai clienti di scegliere un meccanismo di blocco quando la bolletta raggiunge 50 euro, o un’altra soglia più elevata a scelta del consumatore. Entro marzo 2010 gli operatori dovranno porre in essere dette misure di trasparenza. Di recente un cliente tedesco che aveva scaricato un programma televisivo in roaming mentre era in Francia ha dovuto pagare una bolletta di 46 000 euro; ridurranno ulteriormente i prezzi massimi per le chiamate in roaming. Attualmente a 0,46 euro per chiamata fatta e 0,22 euro per chiamata ricevuta all’estero, a partire dal 1° luglio 2009 i massimali diminuiranno a 0,43 per chiamate fatte e a 0,19 per chiamate ricevute all’estero, a 0,39 euro e a 0,15 euro dal 1° luglio 2010 e a 0,35 e a 0,11 entro il 1° luglio 2011 (tutti i prezzi sono al minuto, Iva esclusa); introdurranno il principio di fatturazione al secondo dopo i primi 30 secondi per chiamate fatte in roaming e dal primo secondo per le chiamate ricevute all’estero. Attualmente i consumatori pagano circa il 20% in più dell’effettivo tempo di chiamata fatta o ricevuta. In seguito al voto odierno del Parlamento il nuovo regolamento dell’Ue sul roaming diverrà una norma direttamente applicabile da tutti i 27 Stati membri a partire dal 1° luglio 2009. Le nuove norme sul roaming, che si aggiungono a un primo regolamento dell’Ue sui servizi di roaming vocale adottato nel 2007 (Ip/07/870) si applicheranno fino all’estate 2012. Il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione di relazionare sul funzionamento delle nuove regole entro l’estate del 2010. Allora la Commissione potrebbe proporre altre norme, se necessario, entro la fine di giugno 2011. "Lo sviluppo del mercato del roaming sarà esaminato attentamente dall’Ue durante i prossimi 3 anni", ha affermato la commissaria Reding. "Spero molto che il settore della telefonia mobile recepisca questo messaggio. Spetta ora agli operatori della telefonia mobile dimostrare che nel mercato del roaming può esserci una sana competizione. La prova migliore potrebbe essere data dalla comparsa in brevissimo tempo sul mercato di pacchetti interessanti per i servizi di roaming vocale e la trasmissione dati in roaming" .  
   
   
ENTRO IL 2010 UN TELEPORTO PER COMUNICAZIONI SATELLITARI A MACCHIAREDDU  
 
Cagliari, 23 Aprile 2009 - Il progetto, che ha ricevuto l´approvazione dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore della programmazione Giorgio La Spisa, prevede la realizzazione di un teleporto costituito da una piattaforma tecnologica composta da antenne, strumentazione hardware per il trattamento di dati complessi e per la loro trasmissione via satellite, nonché un centro servizi nel quale lavoreranno a regime circa 60 addetti qualificati selezionati prevalentemente sul mercato del lavoro regionale per la fornitura di servizi satellitari multimediali di connettività e di diffusione a larga banda da realizzare per un investimento complessivo di 22,1 milioni di euro. Il progetto segna l´ingresso sul territorio regionale di Eutelsat, principale operatore europeo nel settore delle telecomunicazioni e terzo a livello mondiale nel settore dei servizi di trasmissione satellitare a banda larga. Con la realizzazione di questo progetto, viene valorizzato per la Sardegna il ruolo di piattaforma logistica strategica nel Mediterraneo quale ponte di comunicazione tra l´Europa continentale, il bacino del Mediterraneo e l’Africa. Il teleporto di Cagliari è il secondo in Italia con quello di Torino (Skypark di Torino) realizzato e gestito da Eutelsat e consente di garantire il funzionamento del sistema di trasmissione satellitare indipendentemente dagli eventi atmosferici. Inoltre la presenza di qualificati operatori nel settore dell’Ict (Tiscali, Telit, Media Factory) potrebbe favorire lo sviluppo di nuove applicazioni. Il programma di investimento è stato avviato nel 2007 e nel sito di Macchiareddu è già possibile vedere le prime grandi antenne collocate in sede e sarà concluso nel 2010. .  
   
   
PROVINCIA DI MATERA: CONCLUSA LA PRIMA GARA TELEMATICA  
 
Matera, 23 aprile 2009 - La lunga ed inesorabile marcia della telematica continua. Da ieri all’Amministrazione provinciale di Matera l’impiego del sistema informatico è entrato a pieno titolo in uno dei comparti più delicati dell’attività dell’Ente, quello riferito alle gare d’appalto. Cambiano quindi le procedure: stop agli elementi cartacei, che fino ad ora hanno caratterizzato l’espletamento delle operazioni per l’aggiudicazione da parte delle imprese di lavori da effettuare sul territorio provinciale e via libera alle operazioni computerizzate con notevole risparmio di tempo e di risorse umane da parte delle aziende interessate. Il primo esempio di questa innovativa procedura lo si è avuto in mattinata con l’aggiudicazione dei lavori riferiti alla manutenzione della strada provinciale Stigliano – Monte Serra per un importo di oltre 45 mila euro. Sei le imprese che hanno aderito al bando di gara. Se l’è aggiudicata con un ribasso del 31,2 per cento l’impresa “Ripullone” di Stigliano. Non sono ancora molte in Italia le amministrazioni pubbliche che hanno scelto i percorsi della telematica per l’effettuazione delle gare d’appalto. In questo numero ancora limitato si inserisce da mercoledì con un primo esempio di questa innovativa procedura destinata a semplificare le operazioni con significativi risparmi di tempo per l’ente appaltante e per le imprese interessate a tutto vantaggio dei destinatari dell’opera anche l’Amministrazione provinciale di Matera. “La procedura – come fa sapere il dott. Giuseppe Tristano, responsabile del servizio appalti e contratti dell’ente di via Ridola – viene svolta esclusivamente con corrispondenza telematica mediante l’utilizzo del portale di E-procurement del Centro servizi territoriale della Provincia di Matera. ” I documenti inviati dalle ditte partecipanti, registratesi precedentemente al portale della Provincia di Matera, sono stati scannerizzati e firmati digitalmente. Il sistema informatico attrezzato alla Provincia di Matera classifica immediatamente gli aventi i requisiti di partecipazione. “Questa importante innovazione consente – ha sottolineato il presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro – alle imprese interessate di preparare la gara direttamente dalla propria postazione aziendale evitando gli spostamenti dall’entroterra al capoluogo. Inoltre, per la Provincia di Matera, la dematerializzazione dei documenti che avviene in questo caso, apre la strada alla digitalizzazione dell’archivio dell’Ente, riducendo così la superficie occupata dai faldoni cartacei. L’amministrazione mette inoltre, a disposizione dei 31 comuni della provincia e delle stazioni appaltanti che aderiscono al Cst, il software per consentire loro di mettere in atto le stesse procedure di gara telematica. Anche la Provincia di Potenza, nei giorni scorsi, - ha concluso con orgoglio il presidente – ci ha chiesto di potere utilizzare questo sistema". .  
   
   
NUOVO PORTALE PER L´INNOVAZIONE E LA RICERCA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 23 aprile 2009 – Ieri mattina in Regione si e` tenuta una conferenza stampa per la presentazione del nuovo portale regionale www. Marcheinnovazione. It. L´incontro con la stampa e` stato anche occasione per presentare il nuovo servizio di help desk on line che l´Autorita` di gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) ha messo a disposizione per chiarimenti e informazioni sulle opportunita` offerte dai fondi europei. Presentata inoltre la ´Settimana europea delle piccole e medie imprese´, che si svolgera` tra il 6 e il 14 maggio prossimi in tutte le Camere di commercio delle Marche e che riguardera` l´innovazione e la tutela brevettuale. Hanno preso parte alla conferenza stampa il vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, Sergio Bozzi, dirigente dell´Autorita` di gestione del Fesr, il professor Donato Iacobucci della Facolta` di Ingegneria di Ancona, il presidente della Camera di commercio di Fermo e responsabile di Enterprise network Marche, Graziano Di Battista, il direttore di Europedirect Marche, Marcello Pierini. Enterprise network e Europedirect sono le due realta` che collaborano con la Regione alla diffusione delle informazioni sul Fesr. ´Quest´iniziativa ´ ha detto Petrini ´ si inserisce nell´attivita` che il governo regionale attua per accompagnare l´evoluzione delle imprese verso l´innovazione tecnologica. Il tessuto economico della nostra regione necessita di nuove radici per uno sviluppo futuro maggiormente basato sulla tecnologia. Cio` puo` aiutare a riposizionare la nostra capacita` competitiva, in attesa della fine della crisi e della ripresa della domanda. Stimolare le imprese verso questa direzione non e` facile, occorre un salto culturale, che non puo` non passare attraverso modalita` relazionali nuove, che non siano occasionali, bensi` sistematiche. Lo sviluppo delle Marche e` stato spontaneo, caratterizzato, e` stato osservato, da innovazione senza ricerca, malgrado una qualita` delle nostre universita` che non ha nulla da invidiare ad altre realta` italiane. Proprio per sviluppare le relazioni tra le imprese e tra queste e i centri di ricerca e` stato pensato il portale che presentiamo oggi. Imprenditori e soggetti interessati hanno cosi` una panoramica e uno strumento molto qualificato sull´universo innovazione. Un ulteriore mattone verso la qualificazione del nostro tessuto produttivo e nella direzione della strategia di Lisbona - Goteborg´. Il portale e` stato realizzato con la collaborazione del servizio informatica della Regione, della Camera di commercio di Ancona, dell´Universita` politecnica delle Marche e di Svim. Durante la conferenza stampa sono state presentate le caratteristiche essenziali del sito: mappa delle strutture regionali di ricerca, sezione brevetti, reti di ricerca, finanziamenti, azioni innovative Marche. Particolare interesse ha suscitato la tematica brevetti, dove sono presenti aziende, invenzioni e inventori delle Marche. Il portale semplifica anche le importanti ricerche sul gia` brevettato, spesso strategiche per le scelte delle imprese. .  
   
   
STUDIO EUROPEO RIVELA CHE QUANDO GLI INSEGNANTI AMANO LA SCIENZA, LA AMANO ANCHE I LORO ALLIEVI  
 
 Bruxelles, 23 aprile 2009 - Avete mai ritenuto responsabili i vostri insegnanti del fatto che odiate la scienza? Se sì, non siete gli unici. Una nuova ricerca rivela che il sempre più esiguo numero di studenti europei che scelgono gli studi scientifici è influenzato da come la scuola e gli insegnanti formano il loro atteggiamento. I risultati della ricerca sono stati applicati nel progetto Pollen ("Pollen seed cities for science, a community approach for a sustainable growth of science education in Europe"), finanziato dall´Ue, nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) con ben 1,75 milioni di euro. Con la guida della professoressa Tina Jarvis della School of Education presso l´università di Leicester nel Regno Unito, lo studio ha esaminato come si svilppano i concetti di scienza e tecnologia nella mente dei bambini. L´azione di supporto specifico (Specific Support Action) ha tentato di sviluppare un modello per il rinnovo dell´istruzione scientifica nella scuola primaria, secondo un approccio sperimentale basato sull´indagine già attuato in 12 paesi europei: Belgio, Germania, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Svezia e Regno Unito. In frattempo, hanno aderito al programma altri tre paesi: Lussemburgo, Romania e Slovacchia. Questo approccio ha alimentato l´autonomia dei bambini, nonché le loro capacità di ragionamento e linguistiche, ma soprattutto la loro voglia di saperne di più sulla scienza e la tecnologia. Lo studio ha confermato che ormai la scienza non è più considerata una materia difficile da insegnare da parte degli insegnanti. La loro motivazione verso la materia era stimolata dalla fornitura di supporto e risorse aggiuntivi, tra cui una guida metodologica che delineava i principi principali alla base dell´approccio basato sull´indagine e un processo interattivo. Da parte sua la professoressa Jarvis ha dichiarato: "C´è la preoccupazione che in Europa il numero di studenti che scelgono gli studi scientifici sia in calo e esistono le prove che l´allontanamento dalle materie scientifiche inizi già alla scuola primaria, soprattutto per quanto riguarda le bambine. " Secondo la ricercatrice, è importante che gli Stati membri dell´Ue "educhino i potenziali scienziati del futuro, nonché i cittadini, ad occuparsi di questioni socio-scientifiche". Un ulteriore importante fattore che dovrebbe essere esaminato nell´atteggiamento verso la scienza delle scuole e degli insegnanti, sopratutto perché essi rivestono un ruolo fondamentale nella scelta di carriera degli studenti e anche in come riusciranno a raggiungere il loro obiettivo. La professoressa Jarvis ha presentato la ricerca alla conferenza "Changing European primary pupils´ and their teachers´ attitudes to science" ("Cambiare l´atteggiamento verso la scienza degli alunni della scuola primaria e dei loro insegnanti") verso la metà di marzo. Sulla base dei risultati, gli allievi iniziano la loro istruzione avendo una visione ristretta o inaccurata della scienza e della tecnologia. Il loro sviluppo è influenzato da due fattori: la scuola e la formazione degli insegnanti. Per lo studio biennale la professoressa Jarvis e il suo team hanno individuato quattro tipi di insegnanti, concentrando l´attenzione su quelli che avevano bisogno di diversi tipi di "science in-service", un programma per aiutare a cambiare l´atteggiamento verso la scienza. È stato riscontrato un legame tra i diversi tipi di insegnanti e il livello di sviluppo della comprensione della scienza da parte degli alunni nonché il loro atteggiamento. Andrebbe notato che ulteriori ricerche condotte dal National Space Centre nel Regno Unito hanno confermato l´importanza dell´atteggiamento degli insegnanti verso la scienza. Istituito oltre dieci anni fa e aperto al pubblico nel 2001, il Centro collocato a Leicester combina istruzione, informazione e ricerca sul posto. Ogni anno vi fanno visita circa 50. 000 studenti. Per maggiori informazioni, visitare: Pollen: http://www. Pollen-europa. Net/ Università di Leicester: http://www. Le. Ac. Uk .  
   
   
IL PROCESSO DI BOLOGNA: RIFORMARE LE UNIVERSITÀ NEL PROSSIMO DECENNIO  
 
Bruxelles, 23 aprile 2009 - Il 28 e 29 aprile i ministri responsabili per l’istruzione superiore di 46 Paesi europei si incontreranno a Leuven e a Louvain-la-neuve, Belgio, per fare il punto sui risultati del processo di Bologna, definire una nuova agenda e concordare le priorità dello Spazio europeo dell’istruzione superiore per il prossimo decennio fino al 2020. In considerazione del grandissimo interesse manifestato da Paesi extraeuropei per le riforme che si stanno realizzando nell’ambito dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, si terrà per la prima volta un “Forum sulle politiche di Bologna” tra i 46 Paesi che partecipano al processo e 20 Paesi extraeuropei. Il processo di Bologna è un grande successo europeo, come risulta dal fatto che i Paesi partecipanti sono passati da 29 nel 1999 ai 46 odierni. Secondo l’ultima relazione sullo stato di avanzamento del processo di Bologna, che sarà presentata ai ministri riuniti a Leuven e a Louvain-la-neuve, nell’attuazione delle riforme di Bologna sono stati realizzati progressi importanti, anche se piuttosto disuguali. L’ultima relazione della Commissione presentata a sostegno del processo conferma queste conclusioni positive ed indica che si sono realizzati progressi sostanziali, anche nel campo delle riforme strutturali. L’attenzione andrebbe ora concentrata sulla modernizzazione delle politiche nazionali e sull’attuazione concreta delle riforme delle istituzioni d’istruzione superiore in Europa. Le principali riforme di Bologna riguardano: la struttura basata sui tre cicli d’insegnamento (laurea, laurea specialistica e dottorato), lagaranzia della qualità nell’istruzione superiore e il riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio. Nel loro insieme queste iniziative di riforma hanno creato nuove opportunità per le università e gli studenti. L’inaugurazione, avvenuta l’anno scorso, del Registro europeo di certificazione della qualità dell’istruzione superiore contribuisce ad accrescere la visibilità dell’istruzione superiore europea e la fiducia nelle istituzioni e nei programmi in Europa e nel mondo. Riferendosi all’imminente riunione Ján Figel’, commissario europeo responsabile per l’istruzione, la formazione, la cultura e la gioventù, ha affermato: “Il processo di Bologna ha portato ad una maggiore compatibilità e comparabilità tra i sistemi d’istruzione superiore. Tra l’altro, esso ha fatto dell’Europa una destinazione più attraente per gli studenti di altri Paesi. C’è ancora del lavoro da compiere per raggiungere gli obiettivi che ci siamo fissati nel 1999, ma nel frattempo dobbiamo anche darci da fare per affrontare le nuove sfide, in particolare considerata l’attuale crisi economica. L’istruzione superiore è chiamata a svolgere un ruolo chiave a sostegno di una ripresa economica sostenibile e dell’innovazione. Le università devono modernizzarsi, cosa questa che è ampiamente riconosciuta dai governi non solo in Europa, ma nel mondo, e questa consapevolezza conferisce al processo di Bologna il sostegno essenziale di cui ha bisogno per avere successo. ” Una recente indagine Eurobarometro condotta tra gli studenti dell’istruzione superiore indica che questi auspicano un più ampio accesso all’istruzione superiore e un’apertura delle università a cooperazioni con il mondo del lavoro e con l’apprendimento permanente. Ad esempio, la stragrande maggioranza degli studenti (97%) ritiene che sia importante conferire agli studenti le conoscenze e le abilità di cui avranno bisogno per affermarsi sul mercato del lavoro. Una grande maggioranza (87%) ritiene che le istituzioni di istruzione superiore debbano promuovere l’innovazione e una mentalità imprenditoriale tra gli studenti e il personale, e che i programmi di studio dovrebbero offrire la possibilità di collocamenti lavorativi in imprese private. Cresce il numero di studenti che desiderano studiare all’estero e la maggioranza vorrebbe più informazioni sulla qualità delle istituzioni di istruzione superiore in modo da scegliere con cognizione di causa. La Commissione europea collabora con gli Stati membri e con il settore dell’istruzione superiore per aiutare a portare avanti l’agenda di modernizzazione delle università nel quadro dellaStrategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Un sostegno a tal fine proviene dal Programma di apprendimento permanente (azioni Erasmus), dal 7° Programma quadro per la ricerca e dal Programma per la competitività e l’innovazione, nonché dai Fondi strutturali e tramite prestiti della Banca europea per gli investimenti. Inoltre, la Commissione europea promuove concretamente le riforme dell’istruzione superiore anche fuori dall’Unione, attraverso le sue politiche e i suoi programmi esterni: ad esempio, un sostegno per i Paesi viciniori dell’Ue è disponibile attraverso il programma Tempus. Le relazioni con gli altri Paesi partner sono coadiuvate da tutta una serie di programmi di cooperazione bilaterale o multilaterale: Ue-usa/canada, Edulink, Alfa per l’America latina e il nuovo programma Nyerere per l’Africa. Va ricordato inoltre il programma Erasmus Mundus, che eroga borse di studio agli studenti di tutto il mondo per consentire loro di frequentare programmi integrati di master in diversi Paesi europei. La nuova fase del programma comprende anche gli studi di dottorato. La cooperazione con le istituzioni extraeuropee è assicurata anche dal 7° Programma quadro di ricerca dell’Ue con il sostegno alle attività di ricerca condotte dalle istituzioni di istruzione superiore. Le azioni Marie Curie danno l’opportunità a singoli ricercatori di partecipare a un gruppo di ricerca in un altro Paese. .  
   
   
IL DIRITTO DI ESSERE BAMBINI, I PIÙ PICCOLI SI RACCONTANO CON DISEGNI E PENSIERI TESTIMONIANZE, SPUNTI E RIFLESSIONI DEI BAMBINI RACCOLTI IN UNA INSTALLAZIONE PENSATA DALLA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO–BICOCCA.  
 
 Milano, 23 aprile 2009 - Quali sono i diritti dei bambini, non quelli fondamentali, ma quelli impalpabili della vita quotidiana? Certamente il diritto di annoiarsi, quello di sbagliare, quello alle coccole, alla tranquillità, all’attenzione, il diritto di essere felici. L’installazione didattica Il Diritto di essere bambini, allestita dalla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università l’Università di Milano – Bicocca (Edificio U6, di fianco all’ Aula Magna, Piazza dell’Ateneo Nuovo 1), racconta, attraverso un percorso fatto di immagini, tratti grafici e parole, quello che i più piccoli desiderano. L´installazione riprende e valorizza il materiale realizzato dai bambini che hanno attraversato il Percorso didattico Il Giardino dei Diritti di tutti i giorni, organizzato nel 2006 dall´artista Fiorenza Mariotti in collaborazione con il Comune di Milano. Si tratta di 3742 cartoncini, con i messaggi più diversi (disegni, frasi, parole…) sulla tematica dei diritti che testimoniano idee, presenza, volontà di comunicazione: un modo per attivare un dialogo col mondo degli adulti. I cartoncini, realizzati da bambini di diverse nazionalità, sono stati raccolti in tre installazioni: filosofica, per riflettere sull’esistenza dal punto di vista di un bambino; scientifica, per vivere la natura e l’ambiente attraverso gli occhi dei più piccoli; affettiva, per capire come la fede, e non solo, venga vissuta dai bimbi. I tratti, i disegni, i colori, le intenzionalità, i diritti espressi accomunano bambini e bambine qualunque sia la loro provenienza, la loro cultura familiare. Ciascun piccolo disegno, ciascun cartoncino che contiene una parola, una frase, un messaggio, uno scarabocchio è espressione di un sentimento. L’installazione didattica Il Diritto di essere bambini è anche un modo per ricordare il ventennale della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’infanzia e la sua attualità. L’installazione, che ha aperto lo scorso 21 aprile, è collocata nell’atrio al piano terreno, di fianco all’Aula Magna. Sarà possibile visitarla fino al 12 maggio con orario 8. 30-18. 30 (chiusura sabato, domenica, 1° maggio). L’ingresso è libero. Il Giardino dei Diritti di tutti i giorni Il Percorso consisteva in un vero e proprio cammino scandito in tappe dove, con la guida di attori e di un musicista, i bambini venivano invitati a compiere esperienze sensoriali ed emozionali. Al termine del Percorso trovavano cartoncini, pennarelli, matite per esprimere con una frase, un pensiero, una parola o un disegno ciò che il Percorso aveva loro suggerito sul tema dei diritti quotidiani. Il Giardino dei Diritti di tutti i giorni è stato attraversato da circa 9000 bambini; solo una parte di loro ha scelto di scrivere o disegnare qualcosa. L’artista Fiorenza Mariotti ha conservato tutte le testimonianze dei bambini. Questo materiale è stato donato nel 2007 alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca. .  
   
   
MATERA, A SANTA LUCIA LA SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE ICR  
 
Matera, 23 aprile 2009 - Sarà Santa Lucia Nuova, in via La Vista, a Matera, la sede definitiva della sezione decentrata della Scuola di Alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. La decisione è stata presa al termine di un incontro convocato e presieduto dal presidente della Regione, Vito De Filippo, al quale hanno partecipato il sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico, il presidente della Provincia, Carmine Nigro e l’assessore Gaetano Santarsia, Mariateresa Lavieri, direttore generale del Dipartimento regionale alla Formazione, Maria Rosaria Muscarelli e Bruno Mazzone, dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, Raffaello De Ruggieri e Michele D’elia, presidente e direttore scientifico di Zètema. La struttura nella zona Paip, quindi, tornerà alla sua originaria funzione come sede dell’attività formativa della Provincia di Matera e degli uffici del Centro per l’impiego. “Questa decisione rende ancora più preziosa la scelta di localizzare a Matera la sezione decentrata della Scuola di Alta formazione e studio dell’Istituto centrale di restauro. Questa prestigiosa istituzione didattica, destinata a diventare un’area di eccellenza nell’ambito della ricerca e della innovazione per la conservazione del patrimonio culturale troverà a Santa Lucia Nuova, nel pieno centro della città di Matera una più adeguata collocazione”. Il Centro svolgerà attività di ricerca, sperimentazione, studio, documentazione ed attuazione di interventi di conservazione e restauro di particolare complessità. Secondo quanto stabilito nell’accordo, al Mibac spetterà il compito di fornire la opportuna competenza per quanto riguarda i settori riguardanti le attività affidate al Centro, nonché di organizzare corsi di formazione e specializzazione. La Regione Basilicata, la Provincia e il Comune di Matera garantiranno l’attivazione e il funzionamento della scuola di alta formazione e studio, mentre la Fondazione Zetema offrirà il supporto per le attività di insegnamento all’interno della scuola. Santa Lucia Nuova fu realizzata nella seconda metà del 1700 e rappresenta una delle sedi del monastero benedettino femminile di Santa Lucia ed Agata. “Con la sezione distaccata della Scuola di alta formazione dell’Istituto centrale di restauro – conclude De Filippo - l’intero Mezzogiorno si arricchisce di un luogo privilegiato per la valorizzazione dei beni culturali e delle risorse umane. E la sede non poteva che essere Matera, patrimonio mondiale dell’umanità”. .  
   
   
SETTIMANA DELLA CULTURA, VIA ALLA RISCOPERTA DEGLI ARCHIVI SCOLASTICI, SCRIGNI DI STORIA LOCALE E DEL TERRITORIO LIGURE  
 
Genova, 23 Aprile 2009 - Archivi scolastici fonti di storia locale e nazionale, memoria collettiva di insegnanti e studenti e del territorio. La Regione Liguria, nella Settimana della Cultura, ne ha avviato la riscoperta. La pagina di un quaderno a righe della scuola elementare è la locandina della giornata di studi che si è svolta nella sede di piazza De Ferrari per presentare il primo progetto di censimento degli archivi scolastici liguri insieme con la Soprintendenza Archivistica per la Liguria, la Facoltà di Scienze della Formazione dell´Università degli Studi di Genova, in collaborazione con l´Archivio ligure della Scrittura Popolare. E´ stata sottolineata l´importanza di questo patrimonio, scarsamente conosciuto e l´obiettivo di arrivare a informazioni puntuali sulla documentazione esistente sparsa da qualche secolo nelle scuole del territorio. Atti amministrativi, documenti sull´attività didattica e da materiali diversi. L´archivio scolastico è infatti il luogo dove si sedimentano la memoria, le relazioni tra la scuola e la società, tra il corpo docente e gli studenti. E´ la prima volta, ha ricordato l´assessore alla Cultura Fabio Morchio, che viene avviata una ricognizione estesa a tutti gli istituti scolastici liguri (250 all´inizio del progetto, qualcuno in meno oggi, dopo gli accorpamenti), considerando i materiali degli archivi storici scolastici come un bene culturale. L´intervento, come ha illustrato Francesca Imperiale della Soprintendenza Archivistica della Liguria, responsabile del progetto, svolge una funzione vitale, in grado di raccordare aspetti di conoscenza e salvaguardia, pur tenendo conto delle criticità, e delle difficoltà economiche e di organico della la scuola. Degli archivi considerati come archivi per lo studio delle culture scolastiche, educative, didattiche, pedagogiche, e della loro memoria storica come base di un´identità comunitaria. Ha parlato Ambrogio Delfino dell´Ufficio Scolastico regionale. Delfino ha citato trasmissione televisiva "Quelli che il calcio´, che all´epoca della conduzione di Fabio Fazio, aveva individuato nei documenti nell´archivio scolastico (la pagella, il giudizio dell´insegnante) un filone di memoria interessante a uso di spettacolo. Davide Montino della Facoltà di Scienze della Formazione ha definito l´archivio scolastico quasi un museo del vissuto collettivo, anche quando tratta di materiali "minori", considerati freddi documenti burocratici. Leonardo Sciascia- è stato ricordato- con un passato di maestro, fu il primo a segnalare l´importanza del registro scolastico come occasione di memoria e di commento in uno dei racconti di ´Le parrocchie di Regalpietra´. Dalle note di insegnanti e maestre sui registri scolastici tra Otto e Novecento emergono tante storie minori, dirette e testimoniali che riflettono le condizioni di vita piccoli centri isolati dell´entroterra, di centri industriali, che raccontano storie personali come il viaggio, la casa, gli affetti, l´angoscia dei bombardamenti. La ricognizione sugli archivi, coordinata da Iolanda Bovani e Antonella Frassinelli, consentirà, entro il 2010, di conoscere la consistenza quantitativa e il contenuto dei fondi archivistici conservati nei singoli istituti liguri. Le risultanze del progetto saranno immediatamente fruibili tramite le banche dati nazionali archivistiche. .  
   
   
BOLZANO.SOSTEGNO ALLO STUDIO: LA LEGGE FINANZIARIA PREVEDE VANTAGGI PER GLI STUDENTI  
 
Bolzano, 23 aprile 2009 - La legge finanziaria provinciale approvata il 14 aprile scorso contiene diversi vantaggi per il settore del sostegno al diritto allo studio. L’assessora provinciale alla scuola, università e ricerca, Sabina Kasslatter Mur, sottolinea alcuni aspetti della legge finanziaria particolarmente interessanti per gli studenti e le loro famiglie. Una prima variazione prevista dalla legge finanziaria provinciale riguarda, ad esempio, le tasse scolastiche. A questo proposito la legge provinciale ha abolito il limite minimo sinora previsto per il rimborso che era stato fissato a 500 euro. Grazie a questa modifica d’ora in poi la Provincia rimborserà anche importi inferiori. Sono previste, inoltre, modifiche anche per coloro che studiano in Altro Adige. A partire dall’anno accademico 2009/10 gli studenti disabili e con un’invalidità riconosciuta di almeno il 66% saranno esonerati dal pagamento della tassa provinciale. La stessa misura riguarda gli studenti stranieri che hanno ricevuto una borsa di studio dallo Stato. In relazione con le elezioni europee l’assessora Kasslatter Mur segnala che la legge finanziaria prevede una riduzione dei costi di viaggio per studenti che rientrano in Alto Adige per il voto. A loro spetta, infatti, il rimborso del 60% del costo del biglietto ferroviario d’andata e ritorno dal Paese estero sino al confine di Stato. La Giunta provinciale ha stanziato a questo scopo nel bilancio 2009 la somma di 113. 000 euro. .  
   
   
SCUOLA: PRESENTATI I RISULTATI INDAGINE DEMOPOLIS IN SICILIA  
 
Palermo, 23 aprile 2009 - Il 46 per cento degli studenti siciliani non ricorda il nome del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e un terzo ne confonde il ruolo con quello del Capo del Governo, Silvio Berlusconi. Solo il 62% sa che il potere legislativo è esercitato dal Parlamento, appena uno su quattro indica correttamente nel 1948 la data di entrata in vigore della Carta Costituzionale. Sono alcuni dei tratti più significativi che emergono dall’indagine dell’Istituto nazionale di ricerche Demopolis sugli studenti siciliani e i saperi della cittadinanza, curata da Pietro Vento con la collaborazione di Maria Sabrina Titone. I risultati della ricerca sono stati presentati oggi, a Palermo, nella sede dell’assessorato regionale Beni Culturali, dall´assessore regionale dei Beni culturali e della Pubblica istruzione, Antonello Antinoro, dal direttore dell´Istituto Demopolis, Pietro Vento. “I dati dell’istituto Demopolis – ha dichiarato Antinoro – tracciano un quadro per alcuni versi drammatico e per altri confortante. Se, infatti, i giovani manifestano scarso o nullo interesse per la partecipazione attiva alla vita civile e politica del nostro paese, poco dialogo con i genitori e confermano come sia prioritario, nella nostra società,l’apparire rispetto all’essere, dall’altro, invece, riconoscono nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia, valori principali e fondamentali”. “Dunque da questo ultimo dato bisogna ripartire per costruire basi solide per il futuro – ha continuato - ascoltando e recependo le istanze dei giovani e presentando loro dei modelli educativi. Noi lo abbiamo fatto, predisponendo due circolari indirizzate alle scuole siciliane ed alle facoltà universitarie, per lo svolgimento di attività per la formazione civile degli studenti ed il contrasto alla criminalità organizzata”. “I fondi che abbiamo stanziato – conclude Antinoro - nel bilancio di prossima approvazione, pari a un milione di euro, certamente non sono molti, ma è un primo inizio e lavoreremo per poterli implementare”. “Credono nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia. È una generazione con valori tradizionali forti, quella dei ragazzi siciliani tra i 13 e i 19 anni, ma – ha dichiarato Pietro Vento - del tutto disinteressata alla vita pubblica, con profonde lacune nella conoscenza delle dinamiche politiche ed istituzionali del Paese e della Regione. L’identikit tracciato dalla ricerca Demopolis - ha concluso Vento - rivela una profonda sfiducia dei più giovani nelle Istituzioni ed una percezione problematica del futuro, che appare loro incerto e indefinito”. Il 69% ritiene che sarà impossibile riuscire nella vita senza appoggi e conoscenze. Il presente rappresenta per gli adolescenti la dimensione prioritaria da vivere, con Internet e il gruppo dei coetanei sempre più centrali nelle dinamiche quotidiane, nelle scelte, nei comportamenti. I ragazzi identificano nella famiglia un valore fondamentale, ma in casa non si raccontano affatto: i genitori, secondo le dichiarazioni dei giovani intervistati, sanno poco di loro, a parte l’effettivo rendimento scolastico e le frequentazioni abituali. Leggono pochissimo, invece, i ragazzi siciliani: il 34% non ha letto alcun libro nell’ultimo anno; il 26% appena uno. Si ritrovano nel tempo libero per il gusto di stare insieme, ma senza empatia: solo per pochi la dimensione collettiva assume rilevanza oltre la cerchia delle frequentazioni giornaliere. Diffuso è l’estraniamento rispetto alle difficoltà del presente, crescente la voglia di privata, ludica evasione. L’indagine dell’Istituto Demopolis ha indagato anche la percezione e l’applicazione della legalità nel vissuto quotidiano degli studenti, a scuola, nel gruppo o in famiglia. Le “regole” sono in buona misura note ai ragazzi, gli studenti sanno razionalmente distinguere il legale dall’illecito. “Ma la legalità difficilmente si riscontra nella società”, sostengono in molti. Così, trasgredire, contravvenire alle regole di casa come a quelle della civile convivenza, con comportamenti spesso pericolosi, ai ragazzi appare “normale”: in ampia maggioranza, riconoscono di aver scaricato dalla Rete senza autorizzazione o di aver viaggiato sui mezzi pubblici senza pagare; ammettono il mancato utilizzo del casco e l’uso del cellulare durante la guida; oltre un terzo dei ragazzi racconta che nel gruppo circolano droghe leggere, una pari percentuale confessa di aver sfidato i limiti di velocità. Per un’ora di legalità nelle Scuole dell’Isola - La ricerca dell’Istituto Demopolis conferma l’esigenza di ideare momenti di formazione civica e valoriale delle nuove generazioni: un’ora di legalità per educare gli studenti a primarie forme di cittadinanza, per instaurare relazioni di fiducia fra ragazzi ed istituzioni, per far cogliere la centralità dell’istruzione quale chiave di realizzazione. Per gli studenti siciliani devono essere pensati e strutturati percorsi didattici di formazione, non solo curriculare, che li riconcilino con un pieno status di cittadini. Secondo la ricerca, gli studenti siciliani tra i 13 ed i 19 anni, sia pur silenziosamente, reclamano protagonismo ed ascolto: vogliono essere ascoltati prima che giudicati. I ragazzi intervistati dall’Istituto Demopolis segnalano spontaneamente l’importanza di insegnare a scuola – accanto alle materie tradizionali – più educazione sessuale e più attualità. Desiderano capire come va il mondo. Ma è necessario, preventivamente, risarcire leggi e regole di un senso più profondo fra i giovani, proponendo, nel percorso educativo, moduli formativi dedicati alla conoscenza della storia contemporanea e delle istituzioni, dell’attualità politica locale, nazionale ed internazionale, puntando a sensibilizzarli non solo come meri osservatori ma come potenziali protagonisti del tessuto sociale. Impiegando approcci trasversali e non strettamente curriculari, attraverso l’attivazione di laboratori di cittadinanza che parlino la “lingua dei ragazzi”, occorre insegnare che regole e diritti sono utili, che conoscerli “dà una marcia in più”, che osservarli può servire per diventare protagonisti attivi della società. Nota Metodologica e campione della ricerca - L’indagine, diretta e coordinata da Pietro Vento e Maria Sabrina Titone, è stata condotta dal 2 al 20 febbraio dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, per conto dell’Assessorato Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, su un campione di 1. 530 giovani, rappresentativo dell’universo degli studenti siciliani di età compresa fra i 13 ed i 19 anni. La rilevazione demoscopica (coordinata da Marco Tabacchi con la collaborazione di Giusy Montalbano) è stata preceduta da una fase qualitativa di ricerca, realizzata in collaborazione con l’Ipssar “Paolo Borsellino” di Palermo, tramite Focus Group e colloqui diretti con gli studenti siciliani sui temi della cittadinanza e della legalità. .  
   
   
SCUOLE APERTE, PRESENTAZIONE DEI CONCERTI DELLA FONDAZIONE MONDRAGONE  
 
Napoli, 23 aprile 2009 – Oggi alle ore 10. 00, a piazzetta Mondragone 18 Napoli, sarà presentato il programma di concerti dell´Orchestra dell´Accademia Filarmonica di Napoli della Fondazione Mondragone "Alle origini della sonata". L´iniziativa si rivolge agli studenti delle scuole campane con l´obiettivo di sensibilizzare gli studenti all´ascolto della musica. Il progetto è patrocinato dall´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania e si inserisce nelle attività di "Scuole Aperte". Saranno presenti l´assessore Corrado Gabriele, il presidente onorario dell´Accademia Stefano Valanzuolo, il presidente e direttore artistico dell´Accademia Paolo De Lalla e la presidente della Fondazione Mondragone Giulia Parente. Al termine sarà eseguito il primo concerto della programmazione con l´ensemble dei professori dell´Orchestra dell´Accademia Filarmonica di Napoli, che eseguiranno musiche di Luigi Boccherini. .  
   
   
RACCOLTA DI DATI PER UNO STUDIO SULLO SPORT IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 23 aprile 2009 - Inizia in questi giorni la raccolta di dati sul settore dello sport scolastico commissionata dalla Giunta provinciale all’Istituto di scienze dello sport dell’Università di Innsbruck. È iniziata in questi giorni la raccolta di dati per la realizzazione di uno studio approfondito sulla realtà dello sport scolastico a livello provinciale. Lo studio è stato commissionato dalla Giunta provinciale all’Istituto di scienze dello sport dell’Università di Innsbruck e sarà condotto da Elmar Kornexl. Dallo studio dovranno emergere aspetti come ad esempio l’importanza che lo sport scolastico riveste per la popolazione altoatesina, quali sono le dotazioni sportive delle palestre degli istituti scolastici provinciali, come si svolge la lezione di educazione fisica nelle scuole e qual è la qualificazione professionale del personale docente in questo settore. La ricerca sarà condotta in collaborazione con le Intendenze scolastiche, i nuclei di valutazione, l’ufficio sport, l’Ussa ed il Vss. Secondo l’intendente scolastico Peter Höllrigl grazie a questo studio si vuole definire una conoscenza empirica dello sport scolastico provinciale per poter poi analizzare la situazione nei suoi diversi aspetti e fare delle scelte nel medio e lungo periodo. .  
   
   
AMBIENTE: OPEN DAY AL CENTRO COMUNE DI RICERCA, ISPRA  
 
 Ispra, 23 aprile 2009 - Il 16 maggio il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea organizza un open day a Ispra (Italia). Nel 2007 il primo open day del Ccr attirò quasi 8. 000 visitatori. Gli organizzatori si aspettano tuttavia una partecipazione ancora maggiore all´open day del 2009. Il programma della giornata open day offrirà un´opportunità di esposizione a laboratori interessanti con esperimenti interattivi nonché presentazioni dal vivo, rappresentazioni e intrattenimenti per gruppi di tutte le fasce d´età. Anche questa edizione prevede un programma speciale con giochi e quiz dedicati ai bambini. In particolare, le attività riguarderanno i seguenti temi: Diversità biologica in Africa: patrimonio di un continente; Inondazioni, incendi forestali, siccità, creature terrificanti che vivono nel suolo - te la senti di rischiare? Preparati ad affrontare la prossima inondazione! Cosa si muove sotto i tuoi piedi? Dove arriverà la siccità? Quando il caldo è troppo - prevedere gli incendi forestali; Vela - Vehicle Emissions Laboratories; Ricerca atmosferica; Campionamento dell´acqua e altri esperimenti e chiarimenti; La scienza del futuro o il futuro dell scienza? Una giornata nel laboratorio di ecologia molecolare per giovani scienziati; Informazione geografica in Europa; Gli occhi della foresta; Il respiro dell´ecosistema. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ec. Europa. Eu/dgs/jrc/ispra-openday-2009/ .  
   
   
AREE ALPINE E RETE ECOLOGICA VENETA: DE BONA  
 
Venezia, 23 aprile 2009 - La Regione del Veneto ha individuato una rete ecologica che comprende aree di rilevante valore naturalistico e ambientale, con l’obiettivo di salvaguardare e mantenere la biodiversità. La rete copre complessivamente il 40% del territorio veneto, con una distribuzione che varia dall’81% in provincia di Belluno al 19% in provincia di Padova. Della rete ecologica veneta ha parlato l’assessore regionale Oscar De Bona intervenendo nei giorni scorsi in Piemonte, a Domodossola, alla conferenza tematica “La cooperazione transfrontaliera tra aree protette alpine” promossa dal Ministero dell’ambiente con il sostegno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore-centro Studi Val d’Ossola e dell’Accademia Europea di Bolzano. De Bona ha sottolineato che gli spazi alpini risultano ampiamente permeabili dal punto di vista eco sistemico, presentando quindi un’elevata concentrazione di biodiversità ma anche un maggior rischio di perdita come avviene, ad esempio, con la sparizione di prati e pascoli montani a fronte dell’avanzare del bosco dovuto all’abbandono dell’uomo di territori in cui ha sempre vissuto. La perdita di biodiversità – ha detto De Bona – trascina con sé anche la perdita di valori identitari, di prodotti tipici, di paesaggi. La rete ecologica regionale e le aree alpine protette non sono comunque un sistema chiuso; per questo sono aperte alle possibili forme di cooperazione in un contesto europeo ed internazionale. Il Veneto, tra l’altro, ha aderito ad Alparc che è una vera e propria task force delle aree protette alpine, collegata al Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi. L’assessore De Bona ha poi parlato dei progetti transfrontalieri realizzati o attualmente in essere per le aree naturali dell’arco alpino, come Alpcity o il Trans Rural Network. A fronte di una contrazione dei contributi comunitari, interessanti prospettive – ha concluso – si aprono invece con il Gect (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), il nuovo strumento giuridico europeo che consente ad autorità territoriali appartenenti a Stati diversi di istituire gruppi di cooperazione con personalità giuridica. .  
   
   
WORKSHOP SUL PIANO D’AZIONE PER LA CONSERVAZIONE DELLE TARTARUGHE MARINE  
 
Catanzaro, 23 aprile 2009 - L’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco, ha coordinato, assieme al dirigente della Ii Divisione del Ministero dell’Ambiente Pier Luigi Fiorentino, il workshop nazionale sull’ambiente che ha posto al centro degli interventi il Piano d’azione per la conservazione delle tartarughe marine (Patma). Una giornata di studio molto partecipata, che si è svolta a Catanzaro nella sede dell’assessorato all’Ambiente, durante la quale hanno relazionato: De Lucia della rete Patma Sardegna, Massimiliano Di Bitetto dell’Istituto ambiente marino-Cnr, il Antonio Mingozzi dell’Unità di supporto al Patma dell’Unical, Flegra Bentivegna della Stazione Zoologica di Napoli e Marco Bologna della Societas Herpetologica Italica e sono intervenuti rappresentanti del mondo accademico, della Capitaneria di Porto di Crotone, del Corpo Forestale dello Stato, delle varie associazioni ambientaliste. La Calabria è la principale area di nidificazione in Italia delle tartarughe marine, per altro tutta concentrata sul lato ionico delle nostre coste, e raccoglie il 60% dei casi nazionali. È anche l’unica area a livello nazionale di nidificazione costante. “Dopo il corallo nero - ha dichiarato l’assessore Greco - un’altra piacevole responsabilità per la nostra regione, consci comunque del fatto che la conservazione della biodiversità rappresenta un’opportunità che dobbiamo cogliere appieno”. “La tartaruga - ha spiegato Greco - è indicatrice anche del cambiamento climatico in atto e lo studio di questi animali marini, quindi, sarà anche utile per chi si occupa dello studio di questo fenomeno scientifico che tanto preoccupa”. Duranti i lavori, coadiuvati anche dalle le immagini dei laboratori di ricerca e cura, in cui ci si occupa delle tartarughe dal momento in cui sono state rinvenute ferite fino alla definitiva liberazione in mare dopo le cure, è emerso che la popolazione dei posti di nidificazione delle nostre coste partecipa attivamente, e in maniera spontanea, ad una specie di vero e proprio controllo dei nidi delle tartarughe marine, impedendone la distruzione o altri tipi di vandalismi gratuiti. È chiaro perciò che la notizia delle nostre coste mostrate dai media come nidi naturali di una specie così amata dalla gente, rappresenta anche una pubblicità gratuita che non tutti si possono permettere d’avere. Luigi Fiorentino ha sottoposto ai presenti anche un protocollo d’intesa per la redazione del Piano d’azione nazionale per la conservazione delle tartarughe marine, con la stipula del quale si sarebbero presi impegni seri alla salvaguardia delle tartarughe marine attraverso il monitoraggio, la gestione dei conflitti con le attività umane, la tutela dell’ambiente e contenimento dei fattori di minaccia verso le stesse. Inoltre, il protocollo ha come finalità la definizione di un coordinamento che faciliti i processi compartecipativi di monitoraggio, di conservazione e gestione delle tartarughe marine, nonché la promozione e lo sviluppo di iniziative comuni in ambito U. E. , allo scopo di affrontare in modo coordinato le problematiche inerenti la presenza delle tartarughe marine stesse. L’assessore Greco, alla fine del workshop, ha annunciato che è stata accettata la candidatura della Regione Calabria per ospitare il secondo congresso nazionale sulla protezione e conservazione delle tartarughe marine che si terrà dal 9 a 10 febbraio 2010. .  
   
   
GESTIONE ACQUE, GANAPINI: "UN NUOVO CORSO SULLE RISORSE IDRICHE"  
 
Napoli, 23 aprile 2009 - L´assessore all´Ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini, ha aperto ieri mattina a Città della Scienza i lavori del convegno dedicato alle acque. "Si impone - ha detto - la ricerca di un nuovo modello di governo delle risorse idriche della Campania, in sintonia con l´Europa". "Sono convinto che non ci possiamo più permettere la frammentazione gestionale della risorsa perché è sinonimo di inefficienza e di sprechi". "A mio parere la leva fondamentale, che è quella tariffaria, deve essere pubblica; la gestione dei processi di captazione ed erogazione della risorsa può essere vista nell´ottica del libero mercato". "Il Consiglio regionale della Campania, all´unanimità della Commissione competente, ha deciso di fare una nuova Legge sulle acque. E´ uno strumento assolutamente necessario per il governo della risorsa idrica che deciderà in materia. Il cammino comincia oggi e il dialogo con il territorio, che avverrà in tutte le sedi, è fondamentale", ha concluso Ganapini. .  
   
   
“UNO STAGE PER LA TERRA” L’INIZIATIVA DI ACTL – SPORTELLO STAGE PER SENSIBILIZZARE GIOVANI E AZIENDE SULLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE E DEL PIANETA TERRA  
 
 Milano 23, aprile 2009 – Ambiente a 360°: comunicazione e informazione ambientale, consulenza e gestione di impianti di termovalorizzazione e supporto alla realizzazione di sistemi a risparmio energetico. Sono diverse le aziende e gli enti che hanno aderito a “Uno Stage per la Terra”: l’iniziativa di Actl – Sportello Stage che offre opportunità di stage in materia ambientale. Tra maggio e dicembre i giovani che si candideranno per gli stage, tra le diverse opportunità, potranno fare un’esperienza giornalistica su tematiche di sviluppo sostenibile all’interno di una redazione radiofonica, internet o magazine; seguire progetti di sensibilizzazione ed educazione ambientale, acquisire esperienza nell’utilizzo di impianti per il risparmio energetico e lo smaltimento dei rifiuti. Hanno aderito al progetto, tra le altre: Amsa, Atm, Bgq, Comune di Milano - Assessorato Mobilità Trasporti e Ambiente, Fondazione Sorella Natura, Lifegate, Muoversi, Unilever, Unitre Milano. I giovani interessati a fare un’esperienza di stage presso le aziende e gli enti che partecipano al progetto possono consultare le posizioni disponibili e le modalità di partecipazione sul sito www. Sportellostage. It Perché aderire all’iniziativa “Uno stage per la terra”? Lo abbiamo chiesto alle aziende partner del progetto: "Il Comune di Milano, che sta sviluppando un piano ambizioso per la città attraverso misure innovative, offre oggi possibilità stimolanti per i giovani per collaborare allo sviluppo di questo processo" Edoardo Croci, Assessore alla Mobilità Trasporti e Ambiente, Comune di Milano "In occasione dell´Earth Day (22 aprile, Giornata della Terra), Lifegate aderisce all´iniziativa promossa da Actl, lo "stage per la terra". Come sempre in prima linea per promuovere e sensibilizzare persone e aziende su tematiche legate allo sviluppo sostenibile, Lifegate crede fortemente che la formazione delle persone su questi temi e la loro diffusione nel mondo del lavoro possa creare una spinta positiva al cambiamento verso una società a 3P, people, planet e profit. " Marco Roveda, Fondatore di Lifegate “La Fondazione Sorella Natura è promotrice e attuatrice, in collaborazione con un partenariato di soggetti altamente qualificati, di un insieme di progetti volti a diffondere verso i cittadini e, soprattutto, verso i giovani, i principi di una "Saggia Ecologia". Tali progetti fanno tutti riferimento all´iniziativa "Ambientiamoci" lanciata dalla Fondazione, che riteniamo assolutamente in sintonia con "Uno stage per la Terra", per gli obiettivi perseguiti e per l´attenzione alla crescita delle nuove generazioni”. Licia Ponno, Responsabile nazionale delegazioni e progetti Fsn “La nostra Azienda ha aderito all’iniziativa “Uno stage per la Terra” organizzata da Actl in occasione della giornata mondiale per la Terra, ritenendo importante la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche ambientali. Bgq srl infatti offre i suoi servizi di consulenza ad altre Aziende per migliorare l’impatto ambientale e prevenire le possibili forme di inquinamento che da esse ne possano derivare, in vista della salvaguardia dell’ambiente”. Sergio Corazza, Amministratore Bgq “Abbiamo deciso di aderire all’iniziativa “Uno stage per la Terra” perché apprezziamo la sua duplice finalità: da un lato culturale e di sensibilizzazione su tematiche ambientali dall’altro formativa e di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro” Federico Isenburg, Partner Muoversi “Atm, sia per la sua forte presenza sul territorio che per la sua attività strettamente collegata all’ambiente, rappresenta il contesto ideale per accogliere ‘Uno stage per la Terra’ . Non solo. Atm, all’interno di un piano assunzioni che prevede l’inserimento di 1. 500 risorse in quattro anni, offre anche diverse proposte di stage per giovani laureati in ingegneria ed economia da inserire in progetti di mobilità sostenibile e risparmio energetico”. Emanuela Salati, Responsabile formazione, selezione e comunicazione interna – Atm Milano .  
   
   
GIUNTA SICILIANA: SUI TERMOVALORIZZATORI IL PROBLEMA TORNA ALL’AGENZIA RIFIUTI  
 
Palermo, 23 aprile 2009 - Termovalorizzatori, anticipazioni ai Comuni in crisi finanziaria, verifiche per gli edifici scolastici e per gli ospedali, proroga della convezione alla società Multiservizi, Iacp, rimodulazione del patto territoriale di Messina, fiera del Mediterraneo di Palermo e fiera di Messina, declaratorie per i danni provocati dalle piogge: questi i provvedimenti adottati ieri sera dalla giunta regionale presieduta da Raffaele Lombardo. Per ciò che riguarda la vicenda dei quattro termovalorizzatori da realizzare in Sicilia, la giunta ha rimesso all’Agenzia regionale delle acque e dei rifiuti le ulteriori attività di definizione del procedimento, che dovrà comunque essere coerente con il quadro normativo delle fonti comunitarie, nazionali e regionali e con le prescrizioni rese dalla Corte di Giustizia Europa nella sentenza del luglio 2007. Chi verrà chiamato a realizzare i quattro termovalorizzatori dovrà adeguare gli impianti e i progetti alle migliori tecnologie di salvaguardia ambientale oggi esistenti. Il dimensionamento degli impianti dovrà, inoltre, tenere conto dell’incremento stimato della raccolta differenziata dei rifiuti, in ottemperanza alle direttive comunitarie. La giunta ha ratificato le anticipazioni concesse ai Comuni in crisi finanziaria a valere sul fondo regionale delle autonomie locali. Il governo ha dato poi mandato al dipartimento regionale della Protezione civile di avviare le verifiche sugli edifici strategici della Sicilia, a cominciare dalle scuole e dalle strutture sanitarie. Prorogata la convenzione alla Multiservizi. Si tratta della società che fornisce servizi ausiliari alle Ausl, alle Aziende ospedaliere, ai Policlinici universitari e all’Istituto Zooprofilattico. E proroga anche per i commissari straordinari degli Istituti autonomi case popolari (Iacp) di Agrigento, Acireale, Catania, Siracusa e Trapani. La giunta ha, inoltre, approvato la rimodulazione del patto territoriale generalista di Messina. L’esecutivo ha poi autorizzato l’assessore regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, Roberto Di Mauro, ad avviare le verifiche con i soggetti istituzionali di Palermo e di Messina per rilanciare le attività fieristiche in queste due città con un Accordo di programma quadro. Obiettivo: attivare una procedura di evidenza pubblica per selezionare soggetti privati che, anche in forma associata, siano interessati alla gestione dello spazio fieristico di Palermo e della fiera di Messina. Contestualmente, dovrebbero essere avviate le procedure per la liquidazione dell’Ente Fiera del Mediterraneo di Palermo. Ratificate anche alcune declaratorie per i danni in agricoltura provocati dalle piogge. In provincia di Caltanissetta i danni accertati ammontano a quasi 10 milioni di euro; un milione e 120 mila euro i danni in Provincia di Ragusa; 560 mila euro in provincia di Trapani; danni per 15 milioni di euro in provincia di Siracusa; un milione e 200 mila euro a Catania; e danni per 23 milioni di euro in provincia di Messina. Il “sì” della giunta è arrivato anche per i conti economici degli ultimi tre anni dell’Ente autonomo portuale di Messina per il quale sono state anche attivate le procedure per la liquidazione. .  
   
   
RAEE: ALCUNI CHIARIMENTI  
 
Roma, 23 aprile 2009 - In merito alle polemiche scaturite nei giorni scorsi a seguito dell’iniziativa di Greenpeace sullo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), il Centro di Coordinamento Raee a nome dei Sistemi Collettivi associati desidera puntualizzare alcuni aspetti che possono contribuire a fare chiarezza sulla vicenda. Innanzi tutto è bene precisare che la filiera di trattamento e riciclo dei Raee - di cui sono responsabili i Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – funziona già in modo ottimale e garantisce che tutti i rifiuti consegnati presso i Centri di Raccolta istituiti dagli Enti Locali (o dai soggetti da questi delegati) vengano presi in carico e trattati in modo sicuro per le persone e per l’ambiente. Questa filiera, oltre ad evitare l’immissione nell’ambiente di sostanze nocive, permette di recuperare materiali riciclabili e di smaltire correttamente quelli non riciclabili, con risparmio di energia e risorse. In secondo luogo va sottolineata la necessità di approvare con urgenza il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che permetterà ai rivenditori il ritiro del Raee contestualmente all’acquisto di una nuova apparecchiatura. Le esperienze degli altri paesi europei ci insegnano che proprio il sistema del ritiro “uno contro uno” permette di innalzare in modo significativo le quantità di Raee avviate al corretto trattamento. Infine per quel che riguarda il sistema di raccolta rivolto ai cittadini – attraverso i Centri di Raccolta (Cdr) gestiti dai comuni o dalle aziende di raccolta rifiuti urbani – il Centro di Coordinamento Raee ha sempre evidenziato la situazione di luci ed ombre in cui versa il nostro Paese, con zone in cui i Cdr rappresentano esempi di eccellenza, ed altre in cui è necessario migliorare sia le strutture che i servizi ai cittadini. Proprio per questo, pur non essendone tenuto dal punto di vista normativo, i Produttori di Aee nell’ambito del cosiddetto “accordo di programma sul regime transitorio” sottoscritto con Anci hanno messo a disposizione una somma significativa per la realizzazione di Cdr in aree sprovviste. .