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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Gennaio 2013
INCONTRO A BRUXELLES SU POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA E ALPI  
 
Entrano nella fase "calda" le negoziazioni sulla riforma della Politica Agricola Comune dell´Unione europea, o Pac. Le regioni dell´arco alpino, fra cui il Trentino, intendono creare condizioni più favorevoli per gli agricoltori di montagna. Prima delle votazioni nel Parlamento europeo e nel Consiglio,che avranno luogo questa primavera (il Comitato agricoltura in seno al Parlamento si esprimerà già il 23-24 gennaio) le regioni alpine hanno voluto chiarire la loro posizione al Commissario per l’agricoltura Dacian Ciolos e al presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Paolo De Castro, nel corso di un incontro tenutosi nella sede della Rappresentanza dello Stato libero di Baviera a Bruxelles, a cui ha preso parte anche l´assessore all´agricoltura e foreste della Provincia autonoma di Trento Tiziano Mellarini, assieme al dirigente generale Paolo Nicoletti e ai tecnici del settore. "Esco rinfrancato da questo incontro - ha detto Mellarini in chiusura di dibattito - perché ho sentito il Commissario Ciolos pronunciare parole importanti, che vanno nella direzione da noi auspicata: meno burocrazia, più sostegno ai giovani e alle piccole imprese, etichettatura specifica per i prodotti di montagna, sostegno anche agli agricoltori che svolgono la loro attività part-time, come la maggior parte di coloro che vivono e lavorano alle alte quote. Auspichiamo però che la previsione di un taglio di 17-18 milioni di euro sul budget Ue annunciata da De Castro non si verifichi o quantomeno risulti contenuta, perché altrimenti i tanti progetti che potremmo realizzare assieme rischierebbero di non concretizzarsi. Il Trentino, l´Alto Adige e il Tirolo, che da tempo ormai hanno dato vita ad una Euroregione alpina, vogliono dal canto loro rafforzare la loro collaborazione attraverso l´avvio di parternariati specifici su progetti legati all´agricoltura di montagna di comune interesse, peraltro previsti dalla nuova proposta normativa e sollecitati anche dello stesso Commissario." Un incontro molto importante, quello avvenuto oggi a Bruxelles, che fin dal titolo lasciava intendere l´orientamento degli organizzatori: "Una Pac forte, garanzia per un´agricoltura di montagna vitale." Presenti nella sede di rappresentanza della Baviera, oltre all´assessore Mellarini, anche il Ministro dell’alimentazione, dell’agricoltura e delle foreste dello Stato libero di Baviera Helmut Brunner, l´assessore Hans Berger per la Provincia autonoma di Bolzano e i rappresentanti delle regioni alpine italiane e dei Laender austriaci. Il dibattito è stato arricchito dagli interventi dell´europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann e del presidente della Commissione agricoltura Paolo De Castro. Un punto di convergenza potrebbe essere così riassunto: la nuova Pac dovrà garantire futuro per l’agricoltura di montagna sia in termini produttivi che nei confronti delle tante esternalità positive che può garantire, in molteplici settori: cultura, biodiversità, spazi naturali, acqua, controllo e assorbimento delle emissioni di Co2 per il contrasto ai cambiamenti climatici. "L´agricoltura di montagna - ha sottolineato molto opportunamente il Commissario Ciolos - deve essere sostenuta non in quanto portatrice di svantaggi ma per il valore aggiunto che può apportare alle comunità che la pratico e al sistema paese nel suo complesso. Scheda: le proposte di Trentino e Alto Adige Questi alcuni dei temi portati dal Trentino, assieme all´Alto Adige, alla discussione generale e al lavoro di lobby svoltosi negli ultimi quattro anni. 1) La futura Pac prevede alcune novità sul fronte degli aiuti a partire dalla definizione di "agricoltore attivo". Quest´ultimo sarà infatti il destinatario degli aiuti comunitari; ma secondo un orientamento che si sta facendo strada in Italia agricoltore attivo sarebbe considerato solo l´agricoltore full time. In Trentino oltre il 60% degli agricoltori è part-time (oltre all´agricoltura, infatti, molto contadini hanno anche un altro impiego o svolgono un´altra attività, complementare). Il loro ruolo è fondamentale per il mantenimento dei delicati equilibri delle zone alpine. Limitare l’accesso agli aiuti verso gli operatori full-time determinerebbe un pericoloso processo di abbandono dell’agricoltura attiva dai territori di montagna. 2) I nuovi aiuti Pac hanno introdotto una componente "verde", o greening, obbligatoria, a carico dei beneficiari degli aiuti. A fronte di vincoli produttivi importanti verso i quali gli agricoltori dovranno impegnarsi, non sembra corrispondere un altrettanto forte azione di difesa del bilancio agricolo. Ma le azioni greening possono in qualche caso sovrapporsi alle misure agroambientali dello sviluppo rurale già in atto, con il rischio di annullare i reciproci benefici. 3) I pagamenti diretti assorbono oggi circa il 74% della spesa per la Pac Per gli agricoltori di montagna gli aiuti diretti non rappresentano ancora un adeguato strumento di sostegno. E’ quindi indispensabile attivare un processo di convergenza degli aiuti diretti per garantire equità di trattamento tra gli agricoltori. Oggi un allevatore della pianura italiana può percepire un aiuto diretto mediamente pari a 600€/ha mentre lo stesso allevatore trentino o altoatesino (che opera in montagna) può percepire un aiuto medio di 90€/ha. Per aiutare il processo di convergenza degli aiuti diretti si potrebbero prevedere azioni di compensazione con l’ausilio dei fondi strutturali ed in particolare dello Sviluppo Rurale, con un’assegnazione minima per le zone svantaggiate di montagna attraverso i riparti nazionali. 4) I fondi strutturali ed in particolare lo Sviluppo Rurale rappresenteranno anche per il futuro lo strumento di principale sostegno per l’agricoltura di montagna. Risulta necessario poter disporre di strumenti di aiuto specifici per le piccole e le micro-aziende (ad esempio la proposta di elevare il massimale per gli aiuti deminimis agricolo), che si possono rapportare sul mercato attraverso la cooperazione tra i tanti micro-produttori. In questo senso positiva è la nuova proposta regolamentare che apre gli aiuti anche alle imprese intermedie, nella consapevolezza che se vogliamo creare una agricoltura europea competitiva dobbiamo aiutare le imprese in grado di rapportarsi con il mercato. 5) Un importante strumento di compensazione degli svantaggi per chi opera in zona di montagna è rappresentato dagli aiuti di Indennità Compensativa. Rispetto alla sperequazione prima evidenziata in ordine agli aiuti diretti, i premi di indennità compensativa devono poter rappresentare un corretto e valido strumento di riequilibrio, prevedendo importi medi aziendali sufficienti a recuperare gli svantaggi reali di chi opera in montagna. Il massimale oggi proposto, pari a 300 euro per ettaro, deve trasformarsi in valore medio (non più massimale). 6) Accanto agli aiuti diretti ed allo Sviluppo Rurale la nuova Pac pone l’accento su un terzo strumento di indirizzo e sviluppo della propria economia agricola: le Ocm (Organizzazioni comuni di mercato). Trentino e Alto Adige spingono affinché i diversi organi europei si orientino verso un utilizzo più forte di questi strumenti attraverso i loro programmi operativi mutuando anche in altri settori l’impianto dell’Ocm ortofrutta (ad esempio lattiero-caseario). 7) Risulta strategico infine dare attuazione alla proposta comunitaria relativa al Marchio prodotto di montagna, per valorizzare le eccellenze e le specificità delle produzioni delle "terre alte", e il valore economico che sono in grado di generare. E´ stato ribadito infine che Sudtirolo e Trentino, caratterizzati da una speciale Autonomia che ha permesso di sviluppare il progetto di collaborazione dell’Euroregione, superando (senza annullarli) i confini nazionali, sono orientati a sviluppare un “Contratto di Partenariato” che superi le logiche e i confini tra gli Stati, nel comune interesse dell´agricoltura di montagna.  
   
   
AGRICOLTURA DI MONTAGNA: LE REGIONI ALPINE SOSTENGONO LA COMMISSIONE UE  
 
Sostenere le proposte della Commissione Ue a favore dell´agricoltura di montagna e allo stesso tempo presentare alcune correzioni alla bozza della Commissione europea: questi gli obiettivi della rete tra le Regioni alpine promossa dall´Alto Adige e discussi il 9 gennaio a Bruxelles nel summit con il commissario Ue Dacian Ciolos. I rappresentanti politici del settore agricolo delle Regioni alpine sono convenuti a Bruxelles per il summit dedicato al futuro dell´agricoltura di montagna e alle risorse per il periodo di programmazione Ue 2014-2020: con l´assessore provinciale Hans Berger erano presenti tra gli altri l´europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann, i responsabili regionali Helmut Brunner (Baviera), Erich Schwärzler (Vorarlberg), Anton Steixner (Tirolo), Sepp Eisl (Salisburgo), Tiziano Mellarini (Trentino), Claudio Violino (Friuli Venezia Giulia) e Giuseppe Isabellon (Val d´Aosta), vale a dire tutte le Regioni che costituiscono la rete promossa a suo tempo dall´Alto Adige. Nel convegno si sono confrontati con il commissario Ue Ciolos e con Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Ai due politici Ue le Regioni alpine hanno confermato le proposte di tutela e sviluppo dell´agricoltura di montagna da prevedere nel prossimo periodo di programmazione dei fondi, "proposte che in molti settori trovano già riscontro nelle misure delineate dalla Commissione Ue", ha sottolineato l´assessore Berger. L´initziativa di Bruxelles è stata pertanto l´occasione per ringraziare la Commissione dell´impegno profuso a favore dell´agricoltura montana e confermare il sostegno delle Regioni all´azione Ue, specie nei confronti degli Stati membri, volte a promuovere le diverse attività rurali che consentano al contadino di ampliare le fonti di reddito. Una correzione è stata chiesta dalla Regioni alpine in tema di determinazione dell´indennità compensativa: "300 euro per ettaro è un importo che non consente di incentivare le aziende particolarmente svantaggiate", ha chiarito Berger, che ha quindi chiesto di innalzare la soglia massima media o in alternativa di calcolarla non sulla singola impresa agricola ma a livello regionale o statale. Consenso è stato espresso dalle Regioni alpine verso l´azione di riduzione della burocrazia per le piccole aziende rurali avviata dalla Commissione Ue. "Sono previste facilitazioni per i contributi di lieve entità, ma auspichiamo che questa pratica venga estesa anche a tutti gli incentivi Ue", ha aggiunto l´assessore Berger. Si chiede inoltre che le superfici dell´alpeggio vengano fatte rientrare nel conteggio per i contributi solo nel caso siano effettivamente lavorate, "in modo da non sovvenzionare terreni abbandonati", ha sintetizzato Berger. Questi punti sono sostenuti dalla rete delle Regioni alpine a tutela degli interessi delle piccole imprese agricole di montagna, "che non devono passare in secondo piano e lasciare tutto il campo alle aziende agricole di grandi dimensioni", ha concluso Berger.  
   
   
IL VINO RISENTE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
I segni dei cambiamenti climatici sono evidenti, ma per i produttori di vino francesi, che stanno già risentendo degli effetti della concorrenza degli altri paesi, quest´anno di tempo instabile non promette niente di buono. Molta pioggia, una primavera in ritardo e un´estate mai arrivata hanno avuto come risultato raccolti più precoci. Questo ha fatto sì che l´uva avesse una minore acidità e un più alto contenuto di zucchero. In altre parole, più alcoolica e più fruttata e di conseguenza vini stucchevoli - con troppi residui di zucchero e non abbastanza acidità per bilanciare il carattere del vino. I cambiamenti climatici hanno influenzato il delicato equilibrio di clima, terreno e altri fattori centrali per la produzione del vino. L´anno scorso ha visto il raccolto più scarso degli ultimi 40 anni, secondo il ministero dell´agricoltura. Secondo le stime, la produzione totale è scesa del 20 % a causa dell´instabilità del tempo in Francia. Si pensa che se non si fa niente per ridurre le emissioni globali di gas serra, i vigneti saranno spostati oltre 1 000 km al di là dei confini tradizionali entro la fine di questo secolo, mettendo a rischio il settore della coltivazione delle vigne. Sta già diventando difficile produrre buoni vini usando l´uva Pinot Noir nel suo territorio tradizionale in Borgogna. Ma gli effetti dei cambiamenti climatici sui raccolti sono visibili anche nel resto del mondo. Il professor Gregory Jones, un ricercatore climatologo della Southern Oregon University negli Stati Uniti, crede che i cambiamenti dell´ambiente stiano cominciando a turbare un sistema che è stato centrale per il vino europeo per secoli. Dice: "Storicamente in Europa ci sono sempre state identità regionali basate su varietà di vini e stili particolari. Quelli che hanno una capacità di adattamento nei confronti dei cambiamenti climatici riusciranno ad adattarsi molto meglio a una serie di diversi climi in futuro". Le regioni vinicole possono però adattarsi e affrontare la sfida del riscaldamento globale adottando diverse tecniche. Come piantare i vigneti in un terreno poco profondo per ridurre il consumo di acqua, introdurre l´irrigazione controllata e proteggere i grappoli dal sole. Tra le misure più drastiche ci sono le tecniche industriali su larga scala, come l´eliminazione dell´alcool, che è già largamente impiegata in regioni vinicole dell´Australia, della Spagna e del Sudafrica. Il professor Jones fa però presente che: "Le fluttuazioni del tempo di due o più volte quello cui siamo abituati possono mettere a rischio tutto il sistema della viticoltura francese. La Francia ha una lunga e ricca storia di viticoltura e di produzione del vino. La produzione varia, ci sono annate buone e annate cattive e i viticoltori francesi ne hanno sempre sopportato le conseguenza. Il problema di oggi è che sembra che il clima stia cambiando e variando più di quanto ha fatto storicamente e il nostro potenziale di adattamento a questi climi è messo alla prova più duramente". Gli studi indicano però che il riscaldamento del clima potrebbe rivelarsi benefico per alcuni paesi che prima erano considerati troppo freddi per produrre vino, come la Germania e l´Inghilterra. Sembra che i cambiamenti climatici e una preferenza per vini più "leggeri" potrebbero riservare piacevoli sorprese per i vini europei continentali. Per maggiori informazioni, visitare: "Impacts of climate change in France" (Greenpeace): http://www.Greenpeace.org/austria/global/austria/dokumente/reports/
klima_weinbau_2009.pdf
 Climate & Weather: http://www.Climateandweather.net/global_warming/effects_on_wine.htm  
 
   
   
Sí DI BRUXELLES ALLE MODIFICHE AL PSR VENETO. OK ALL´AIUTO ALLE ZONE TERREMOTATE DI EMILIA E LOMBARDIA  
 
Venezia, - L’unione Europea ha approvato le modifiche al Programma di Sviluppo Rurale proposte dalla Regione del Veneto. “Da Bruxelles – ha annunciato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – è infatti arrivato il via libera del Comitato Sviluppo Rurale, l’organo tecnico della Commissione deputato a valutare le richieste di aggiornamento ai programmi regionali e nazionali. Le proposte, presentate dall’Autorità di gestione lo scorso settembre in occasione del Comitato di Sorveglianza, diventano dunque efficaci, in tempo utile per l’ultimo anno di programmazione del Psr”. La prima novità riguarda la compatibilità tra le fasce tampone finanziate dal Psr a ridosso dei corsi d’acqua e i nuovi standard di condizionalità in vigore dal 2012. È stata accolta la proposta di modifica alle misure agroambientali 214-a (Corridoi ecologici, fasce tampone, siepi e boschetti) e 216 (Investimenti non produttivi): sarà quindi possibile rimodulare i premi di queste misure, che fino ad oggi hanno sostenuto la realizzazione ed il mantenimento di fasce tampone, necessarie a preservare la qualità idrica dei corsi d’acqua. Il Comitato ha approvato inoltre la proposta di eliminare alcune tipologie di investimenti previsti dalle misure 121 (Ammodernamento) e 123 (Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti). Tali investimenti si sarebbero sovrapposti agli interventi finanziati dai fondi Ocm (Organizzazione Comune di Mercato), per i quali è previsto un aumento del plafond nel 2013. In questo modo sarà scongiurato il rischio per le aziende agricole di vedersi limitare il ricorso ai più consistenti aiuti Ocm. E’ stato infine approvato l’aiuto finanziario, concordato nella Conferenza Stato –Regioni, per le zone dell’Emilia e della Lombardia colpite dal terremoto dello scorso maggio, nonché all’Abruzzo per il sisma che ha colpito L’aquila. Il contributo ammonta al 4 per cento della dotazione Feasr per il 2012, ovvero 3 milioni 810 mila euro. Per attenuare gli effetti della riduzione del budget del Psr sui pagamenti agroambientali, l’Autorità di Gestione ha predisposto una rimodulazione tra le diverse misure dell’Asse 2.  
   
   
COLLABORAZIONE TRA REGIONE ED EATALY NEW YORK PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI CALABRESI  
 
La Regione Calabria, assessorato all’Internazionalizzazione, ha avviato una collaborazione con Eataly New York, finalizzata a favorire la crescita di aziende caratterizzate da un volume produttivo di piccole e medie dimensioni in grado di garantire elevati livelli qualitativi ed al contempo consolidare l’attrattività dei prodotti di realtà imprenditoriali presenti sul mercato Usa. L’iniziativa promozionale, che ha preso il via lo scorso 21 dicembre e si concluderà il 31 gennaio, si estende per uno spazio di circa 7.000 mq, visitato da circa 100.000 persone a settimana. Eataly New York, da agosto 2010, gestisce una catena di distribuzione dedicata alle eccellenze gastronomiche italiane. La formula Eataly secondo gli studi effettuati, infatti, si è ritagliata un ruolo di esclusiva rilevanza internazionale per la promozione dei sapori della buona tavola italiana e dei prodotti che meglio la rappresentano ed è oggi un solido punto di riferimento per quell’ampia gamma di consumatori interessati ai prodotti di qualità. L’obiettivo del progetto è quello di porsi a presidio di un mercato che, per consolidati rapporti storici, economici e culturali rappresenta un naturale sbocco per le produzioni calabresi in uno dei periodi di maggiore flusso di visitatori. Il progetto è realizzato dall’assessorato all’Internazionalizzazione, retto da Luigi Fedele, attraverso lo Sprint Calabria che si è occupato anche dell’allestimento degli spazi, della realizzazione degli eventi, delle attività promozionali, di comunicazione e animazione territoriale e del trasporto e spedizione - Pea 2012 Linea di intervento B.3 “Inserimento del Prodotto Calabria in catene di distribuzione di eccellenza”. A seguito della selezione realizzata dallo Sprint Calabria in collaborazione con Eataly Ny sono state individuate 34 aziende in possesso dei requisiti tecnici, sanitari e di etichettatura dei prodotti stabiliti dalla normativa Usa. Si tratta di realtà che si occupano della produzione di vino, liquori, formaggio, olio extra vergine di oliva, salse, conservati, pasta, dolci, etc. In grado di rappresentare produzioni eno-agroalimentari di alta qualità. La promozione dei prodotti e, più in generale, del territorio e delle tipicità calabresi è garantita attraverso riproduzioni fotografiche del paesaggio e dei prodotti tipici regionali collocate presso gli spazi interni ed esterni di Eataly, mediante articoli su riviste specializzate e attraverso i media, in particolare, il canale pubblico di Ny che ospita trasmissioni dedicate al Made in Italy e ai piaceri del gusto. Nel corso di un’apposita puntata del programma, filmata presso uno dei ristoranti italiani più rappresentativi nella città di New York, lo chef prepara dei piatti a base di prodotti tipici calabresi, raccontandone la storia e valorizzando le tradizioni regionali per esaltare le peculiarità della Calabria. “Si tratta di una iniziativa importante – ha sottolineato l’assessore Luigi Fedele - che consente alla nostre aziende di farsi conoscere ed apprezzare nel panorama internazionale, in un contesto di alta qualità”.  
   
   
ROTTAMAZIONE IMBARCAZIONI VENETE “PICCOLA PESCA”.: MANTENUTI IMPEGNI, DISPONIBILI 4 MILIONI  
 
Venezia - Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Mario Catania ha sottoscritto, in data 29 dicembre, il Decreto che ha disposto l’approvazione di uno specifico bando “mirato” alla “rottamazione” delle imbarcazioni venete della piccola pesca. Detto Decreto, di fatto, permette di attivare la procedura per l’acquisizione delle domande da parte delle imprese di pesca venete interessate alla demolizione delle proprie imbarcazioni. La Giunta Regionale del Veneto già nel mese di Giugno 2012 aveva approvato, con specifico provvedimento, la richiesta dell’Assessore Franco Manzato di destinare 4 milioni di euro della dotazione finanziaria dell’Asse 1, in capo alla programmazione 2007-2013 cofinanziata dal Fep, alla “misura 1.1- arresto definitivo”, per la demolizione delle imbarcazioni del segmento della piccola pesca, come supporto alla riorganizzazione e ristrutturazione della flotta Veneta nel suo insieme. “Il provvedimento della Giunta Regionale – ha ricordato Manzato - ha condotto il Ministero a predisporre un bando “straordinario”, ovvero, rivolto alle imprese di pesca venete che operano a mare con piccole imbarcazioni, finora rimaste escluse da analoghe iniziative ministeriali che hanno precedentemente privilegiato, nell’ambito della programmazione Fep, le imbarcazioni di stazza più elevata”. La domanda di ammissione al premio di arresto definitivo, redatta in carta semplice, dal proprietario dell’unità, dovrà essere presentata all´Ufficio Marittimo di iscrizione della nave (Chioggia e/o Venezia), entro 60 giorni decorrenti dal giorno successivo alla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. “Si prevede verranno demolite circa 35 imbarcazioni della piccola pesca – ha concluso Manzato - appartenenti al segmento produttivo maggiormente penalizzato dalle recenti normative comunitarie che impongono il divieto dello strascico entro le 3 miglia e l’obbligo di reti a maglia allargata”.  
   
   
ALSIA, SEMINARIO ANALISI SENSORIALE PATATA ALTA MONTAGNA MURO LUCANO  
 
Si svolge oggi a Muro Lucano, alle 18 nella sala della Società Operaia, un seminario per operatori del settore agricolo, nel corso del quale sarà effettuata una sessione guidata di analisi sensoriale sulla “Patata di Alta Montagna di Muro Lucano” quale strumento di ulteriore valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali di pregio. L’esame sensoriale del prodotto - spiega una nota dell´Alsia - sarà effettuato sia attraverso il confronto fra tuberi di produttori differenti, sia soprattutto valutando l’intensità dei sapori, graduati in relazione a ciascuna delle “sensazioni gustative” di riferimento.  
   
   
ABRUZZO: PUBBLICATO AVVISO PER RISORSE DESTINATE A PESCHERECCI  
 
Pescara - L´assessorato all´Agricoltura rende noto che è stato pubblicato sul Bura l´Avviso per l´assegnazione di risorse destinate ad interventi in materia di Pesca marittima ed Acquacoltura per l´attuazione della "Misura 1.3: Investimenti a bordo di pescherecci e selettività" del Fep (Fondo Europeo per la Pesca). Si tratta di un intervento che prevede un finanziamento pubblico di 667.551 euro, diretto a favorire il miglioramento delle condizioni di sicurezza a bordo, delle condizioni di lavoro, dell´igiene e della qualità del pescato, secondo le indicazioni comunitarie relative all´adeguamento della capacità di pesca. Gli investimenti che si chiede di cofinanziare con questa Misura del Fep devono evidenziare pertanto il perseguimento di obiettivi coerenti con il vigente quadro normativo: la razionalizzazione delle operazioni di pesca, in particolare mediante l´impiego a bordo di tecnologie e metodi di pesca più selettivi onde evitare catture accessorie non opportune; il miglioramento della qualità e dell´igiene dei prodotti pescati e conservati a bordo, mediante l´impiego di adeguate tecniche di pesca e di conservazione delle catture e l´applicazione di normative sanitarie; il miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza a bordo; miglioramento dell´efficienza energetica. E´ prevista l´esecuzione di interventi di armamento e ammodernamento diretti ad adeguare i pescherecci alle esigenze ambientali ed a consentire il rispetto degli ecosistemi acquatici, favorendo sistemi di cattura più sostenibili e selettivi. In particolare gli interventi ammissibili sono: il miglioramento degli standard di sicurezza a bordo, delle condizioni di lavoro, dell´igiene e della qualità del pescato; interventi sul sistema di propulsione e per il miglioramento dell´efficienza energetica; lavori di armamento e di ammodernamento; interventi volti all´aumento della selettività degli attrezzi da pesca. E´ consentito proporre istanza di contributo anche per più di una o per tutte le tipologie di intervento e le imprese possono chiedere il contributo anche per lavori già conclusi. Gli investimenti ammessi possono fruire di un contributo pubblico modulato in base alla tipologia di intervento e di imbarcazione. Per tutte le informazioni relative all´Avviso pubblico è possibile consultare il sito internet www.Regione.abruzzo.it/pesca/    
   
   
PESCA. REGIONE VENETO STANZIA 204 MILA EURO PER ORGANIZZAZIONI PRODUTTORI  
 
Venezia - “La valorizzazione delle Organizzazioni dei Produttori e l’agevolazione di forme di aggregazione tra imprese venete che operano nel settore della pesca, rappresenta uno degli strumenti principali per il rilancio del settore in un contesto di grave crisi”. Con queste parole l’assessore alla pesca Franco Manzato annuncia lo stanziamento di 204 mila euro a favore delle Organizzazioni dei Produttori, che attingono al Fondo Europeo per la Pesca (Fep - aiuti previsti dal Programma Operativo 2007-2013), per la costituzione e il funzionamento delle stesse”. “L’aiuto – precisa Manzato - è rivolto alle Organizzazioni riconosciute ed operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura in Veneto, le quali hanno già espresso specifica manifestazione d’interesse ad acquisire il contributo previsto, affinché possano massimizzare la capacità contrattuale dell’offerta produttiva delle nostre marinerie e quindi alto-adriatiche”. “Questi finanziamenti – conclude l’assessore - integrano la progettualità sinergica e di collaborazione avviata dal neo Distretto di pesca Nord Adriatico, istituito nel 2011 dal competente Ministero, affrontando in questo modo le sfide importanti che ci attendono in modo compatto e coordinato”.  
   
   
AGRICOLTURA IN CALABRIA: L’ARCEA HA EROGATO NEL CORSO DEL 2012 CIRCA QUATTROCENTO MILIONI DI EURO  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha reso noto che, nel corso dell’anno 2012, il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, per il tramite del proprio organismo pagatore, l’Arcea, ha erogato nel comparto circa quattrocento milioni di euro. Di questi, 164 milioni di euro sono a valere sul Psr e, la rimanente quota, su Domanda Unica, centrando così tutti gli obiettivi assegnati. Relativamente alla spesa del Psr, essa ha riguardato sia i pagamenti delle misure a superficie che del benessere animale e della forestazione. Significativo e´ stato lo sforzo per consentire il pagamento di tutte le annualita´ pregresse sino a giungere alla liquidazione dell´annualita´ 2012. Importante è stata anche la liquidazione di molti progetti a valere su misure strutturali molto attese, per via della loro ricaduta in termini di efficienza e modernizzazione, quali la 121 e la 123. L´assessore Trematerra ha fatto sapere inoltre che il bando relativo a importanti misure dell’Healt Chek, tra le quali si ricordano la 221 e la 226, inerenti il comparto forestale, la 311, relativa alle energie alternative, e la 214 az. 6 per la difesa dall’erosione genetica del patrimonio di biodiversità calabrese (unica regione italiana ad averla avviata), con un peso finanziario di 26 milioni di euro, potrà beneficiare di una proroga nella relativa scadenza per la presentazione delle domande, fino al 18 gennaio 2013. Rimanendo al Psr, l’assessore Trematerra ha confermato che quanto annunciato lo scorso novembre, nel corso di una conferenza stampa tenuta assieme al Presidente Scopelliti, in ordine ad ulteriori bandi per il settore, troverà applicazione nella pubblicazione degli stessi che avverrà il 21 gennaio. Per quanto riguarda inoltre il Fep (Fondo Europeo della Pesca) 2007/2013, del quale è titolare il Dipartimento Agricoltura, a fronte delle numerose iniziative pervenute ed ammesse a finanziamento, è stata impegnata per l’annualità 2012 una somma di circa 19.000.000 di euro, pari a circa il 40% delle risorse complessivamente disponibili. Le liquidazioni effettuate hanno consentito, anche nel caso del Fep, di raggiungere il previsto target di spesa imposto dalla Commissione Europea ed evitare, pertanto, il disimpegno automatico delle somme. La performance ottenuta assume particolare rilievo in considerazione dell’ormai persistente crisi nel settore ittico, diffusa ormai su tutto il territorio nazionale e comunitario. Si aggiunge inoltre, in considerazione delle attività avviate e delle risorse attualmente disponibili, di essere fiduciosi nel poter confermare, se non incrementare nella prossima annualità, i risultati positivi già ottenuti. Certi di contribuire così a fornire al predetto settore un ulteriore input di ripresa. “Si tratta – ha detto l’Assessore Trematerra - di un risultato straordinario, ottenuto senza progetti coerenti o sponda, senza intervento alcuno da parte dell’Amministrazione Centrale o dell’organismo comunitario, reso possibile dal proficuo lavoro del Dipartimento Agricoltura e dalla sensibilità e attenzione che il governatore Scopelliti ha riservato a questo comparto, ritenuto sempre più cruciale per l’economia calabrese”.  
   
   
VENETO: APPROVATO BANDO 2013 PER OLTRE 4 MILIONI DI INVESTIMENTI NEL SETTORE VITIVINICOLO  
 
Venezia - La Giunta regionale ha approvato il bando relativo agli investimenti comunitari 2013 destinati al settore vitivinicolo e finalizzati ad aumentarne la competitività, con i criteri e le disposizioni amministrative, applicative e procedurali per l’attuazione delle iniziative previste. Sul provvedimento si era espressa favorevolmente la Commissione consiliare agricoltura. La deliberazione di giunta sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. Da quella data, gli imprenditori interessati (imprese agricole ma anche di trasformazione o commercializzazione) avranno 45 giorni per presentare le domande. “L’iniziativa fa riferimento all’Organizzazione Comune di Mercato del vino – ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – che tra l’altro prevede aiuti per investimenti materiali o immateriali in impianti di trasformazione e commercializzazione del vino diretti a migliorare il rendimento globale dell’impresa vitivinicola. Per queste finalità, al Veneto sono stati assegnati complessivamente 4.171.519 euro. Abbiamo ritenuto di permettere l’accesso ai contributi sia alle aziende agricole sia alle imprese di trasformazione e commercializzazione, distinguendo due azioni specifiche: investimenti nelle aziende agricole vitivinicole e investimenti nelle aziende di trasformazione e commercializzazione. E’ stato previsto di assegnare a ciascuna azione la metà della somma disponibile, ma con la possibilità di transitare i fondi dall’una all’altra nel caso ci fossero residui da una parte e maggiori richieste dall’altra”. La gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa del procedimento, inclusa l’adozione della modulistica per la presentazione delle istanze e della rendicontazione dei lavori, è stata affidata ad Avepa, l’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura.  
   
   
AGRICOLTURA: CONVEGNO SU PERCORSI DI GOVERNANCE DELLE AREE RURALI AI GEORGOFILI  
 
Firenze - Si intitola “Percorsi di governance per la valorizzazione delle aree rurali nella prospettiva di riforma delle politiche europee” la giornata di studio che si terrà venerdì 11 gennaio a cominciare dalle 9 all’Accademia dei Georgofili di Firenze. L’iniziativa è organizzata da Gaia (Laboratorio di Studi Economici sullo Sviluppo Rurale) dell’Accademia dei Georgofili, in collaborazione con Regione Toscana, Inea, Agriventure, Ismea, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Provincia di Grosseto e Consorzio Agrario Provinciale Grosseto I lavori sono articolati in due sessioni. La prima, che occuperà la mattinata, è intitolata: “Esperienze, metodologie, strumenti e prospettive a confronto in Italia e in Europa”. La seconda, che occuperà il pomeriggio: “Dai distretti alle reti? I distretti in agricoltura nell’interpretazione delle Regioni e le prospettive verso il 2020”. Partecipano numerosi docenti universitari ed esperti. Prevista anche la presenza dell’assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana e del presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del parlamento Europeo.  
   
   
STANCHI DEL SOLITO ZAMPONE E LENTICCHIE? PROVA IL RICETTARIO DEL CONSORZIO DI TUTELA CON RICETTE SEMPLICI E GUSTOSE VALIDE PER TUTTE LE STAGIONI  
 
Milano - Terminate le feste di fine anno perché rinunciare allo Zampone Modena e al Cotechino Modena? Sarebbe un vero peccato, visto che i due salumi, si prestano a vari utilizzi in cucina e possono essere inseriti in una alimentazione razionale ed equilibrata; inoltre sono due prodotti che possono essere consumati tutto l’anno. A questo scopo il Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena ha realizzato – con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, due ricettari (uno per lo Zampone e uno per il Cotechino) che hanno l’obiettivo di destagionalizzarne il consumo, suggerendo piatti adatti ad ogni stagione. Troviamo quindi 15 ricette stuzzicanti, gustose e facili da preparare, pensate per tutti coloro che hanno sempre meno tempo da dedicare alla cucina, ma che non vogliono rinunciare alla buona tavola. Una delle proposte per il Cotechino, per esempio, come ripieno delle zucchine; un piatto ben equilibrato dal punto di vista nutrizionale, che richiede come tempo per la preparazione meno di 30 minuti. Oppure lo Zampone Modena con la salsa di mele, un accostamento accattivante e insolito. Il tempo di preparazione è di 40 minuti. Rispetto al passato in questi prodotti risulta ridotto in modo considerevole il contenuto di grassi ed anche il sodio. Inoltre con la cottura si ha una perdita, oltre che del sale, anche di una buona percentuale di grasso, tanto che un etto di zampone e cotechino cotto contenenti circa 300 calorie, ne hanno soltanto10 in più di un etto di mozzarella. I ricettari sono scaricabili dal sito: www.Modenaigp.it    
   
   
DA OGGI LA COLTURA DEL BENESSERE POMÌ È A ‘PORTATA DI APP’ CON IPOMÌ, L’APPLICAZIONE PER IPHONE DEDICATA ESCLUSIVAMENTE A RICETTE REALIZZATE CON LA PASSATA E LA POLPA DI POMODORO  
 
Lo annuncia Costantino Vaia, Managing Director del Consorzio Casalasco del Pomodoro. Colorata, divertente, pensata per cucinare, condividere inviti e ricette, e conoscere tutti i segreti del brand italiano “re del rosso”, nasce dalla collaborazione tra i foodblogger e Pomì. Infatti le ricette a disposizione spaziano dagli antipasti, al primo, ai secondi e sono tutte firmate dai foodblogger che nel maggio scorso hanno aderito al web contest lanciato da Pomì in occasione di Cibus 2012. Uno strumento spassoso e utile, un vero e proprio ricettario sempre a portata di mano per chi in cucina non sa rinunciare al gusto del vero pomodoro italiano. “iPomì è una app multifunzione. - prosegue Vaia – Abbiamo scelto sei icone fortemente intuitive per guidare gli utenti in modo semplice e diretto alla scoperta di tutte le possibilità che la nuova applicazione offre”. Nella app si trovano infatti: Pomì Trace per seguire la tracciabilità dei prodotti a marchio Pomì fino a scoprire l’azienda agricola italiana di origine, operazione che, grazie alla portabilità del telefono potrà essere eseguita direttamente all’interno del punto vendita; la suddivisione delle ricette in Tradizione e innovazione, Leggere ma con gusto per incontrare le diverse preferenze di sapore e stile di vita; Lista della spesa che permette di compilare rapidamente dalla ricetta l’elenco degli ingredienti da acquistare; Invita amici per ospitare amici a pranzo o a cena attraverso l’invio di una ricetta via e-mail o la condivisione su Facebook stuzzicando occhi e palato; Prodotti per scegliere nella gamma Pomì il rosso che fa per te; Inviaci la tua ricetta per contribuire ad aumentare il ricettario e per dire la tua su come implementare la app. “Ecco un altro progetto - conclude Vaia - che realizziamo, attraverso il marchio Pomì, per dialogare con i consumatori, svelandoci con trasparenza e originalità, ascoltando i tempi, le nuove tecnologie per comunicare e le persone”  
   
   
SIPO AMPLIA LA GAMMA DEI FUNGHI FRESCHI CONFEZIONATI E PRONTI ALL’USO SAPORI DEL MIO ORTO  
 
Sono 8 le nuove referenze a listino di Sipo, tutte con i nomi di celebri Imperatori Romani - Augusto, Caligola, Marco Aurelio, Nerone, Diocleziano, Domiziano, Valeriano e Aureliano - che ampliano la gamma dei funghi freschi confezionati e pronti all’uso Sapori del mio Orto per la distribuzione Retail. Continua l’ampliamento dei prodotti a listino di Sipo, storica azienda italiana nata negli anni ’50 come impresa agricola familiare e oggi una delle prime realtà italiane nel settore della produzione ortofrutticola. Dopo il lancio nell’ottobre scorso durante l’ultima rassegna Macfrut 2012 delle spremute di frutta fresca Si Drink sono ora i funghi freschi confezionati ad ampliare l’offerta di verdure fresche e pronte all’uso della linea Sapori del mio Orto per il canale Retail (negozi al dettaglio e grande distribuzione). Una linea di 8 nuove referenze, tutte contraddistinte con i nomi di celebri Imperatori Romani: una scelta dettata dal fatto che proprio durante il Sacro Romano Impero i funghi erano considerati un cibo prelibato, apprezzato dai notabili e dagli Imperatori. Distribuiti al retail nei pratici formati in vassoio e cestello già puliti e sgambati e pronti per la cottura, i funghi sono della varietà Champignons bianco e crema, Pleurotus, Pioppino e Cornucopia e vengono prodotti nel Lazio (nei dintorni di Roma) e in Emilia Romagna (Bologna e Rimini) in ambienti sterilizzati a temperatura controllata e con percentuali di umidità specifiche per la coltivazione dei funghi. “Dalle ultime ricerche di mercato - ha dichiarato Massimiliano Ceccarini, Development Manager di Sipo - è emerso che i prodotti senza scarti e veloci da preparare in cucina rappresentano una delle aree a più tasso di sviluppo del mercato. E proprio questi nuovi prodotti – ha aggiunto - rispecchiano una delle mission di Sipo, ovvero di individuare delle nicchie di mercato ad alto contenuto di servizio per il consumatore”. La shelf-life media è di circa 12 giorni e la collocazione nei punti vendita avviene nei banchi refrigerati della Iv e V gamma. I prezzi al pubblico consigliati variano da 1,99 euro per i funghi Diocleziano (Champignons crema da 300 gr) a 3,99 euro per i funghi Marco Aurelio (300 gr. Di funghi misti Champignons, Pleurotus, Pioppino e Cornucopia interi)  
   
   
IL GUSTO SI VIVE NEI SALOTTI DELL’ ALTA BADIA DAL 22 AL 24 GIUGNO 2013 LE STRUTTURE DEL FANES GROUP DI SAN CASSIANO, PERLA DELL’ALTO ADIGE, OSPITANO L’EVENTO “ SALOTTI DEL GUSTO DELL’ALTA BADIA”  
 
Prestigiosi “vignaioli e artigiani del buon cibo”, master chef e sommelier e operatori dei mercati internazionali coinvolti in originali “Salotti Di Degustazione, Approfondimento E Assaggio” nei quali raccontare, gustare e condividere percorsi ed emozioni L’alta Badia, da sempre considerata “salotto” dell’Alto Adige, celebra il culto della produzione enologica e agro alimentare. Dal 22 al 24 giugno 2013, le strutture del Fanes Group di San Cassiano, autentici gioielli di architettura e design, sono la suggestiva e raffinata cornice dell’evento Salotti Del Gusto, circuito di kermesse per addetti ai lavori riservate a selezionate realtà di nicchia del panorama enogastronomico italiano e internazionale. “Prestigiosi vignaioli e artigiani del buon cibo”, master chef e sommelier, giornalisti e operatori coinvolti in un format Living The Taste; tre giorni full immersion per vivere e condividere esperienze ed emozioni, raccontare come si produce il vino e come si ottengono prodotti agro alimentari di altissimo livello qualitativo, espressione dei territori di appartenenza. L’obiettivo è diffondere la cultura del Gusto, raccontare e trasmettere storia, tradizioni, passioni ad un mirato parterre di esperti e addetti ai lavori provenienti da ogni parte del mondo. Originali “salotti” open negli eleganti ambienti del Dolomiti Welness Hotel Fanes ****s sostituiscono i desk tradizionali e permettono di accogliere operatori e visitatori in spazi più intimi e avvolgenti, ideali per sperimentare abbinamenti di odori e sapori, approfondire e sviluppare tematiche di settore in un ottica b2b vissuta in maniera più coinvolgente. Gli Appuntamenti in Cantina diventano lo scenario nei quali produttori, chef e sommelier sono autentici protagonisti; orizzontali e verticali, workshop, tavole rotonde, ma anche lessons show cooking e un interessante short conference sull’arte del sabrage. La spa è insolita location per suggestive degustazioni sensoriali; nella “stanza del silenzio”, sui materassi ad acqua, inebriati dagli aromi del mosto, delle spezie e cullati dai “rumori”in musica della cantina, si sperimentano le nuove frontiere del benessere. Le serate si vivono in contesti scenografici; dal suggestivo aperitivo nello storico Maso Luch da Pcei, i cui prodotti a km zero sono leader nel settore, tanto da essere presenti anche nei prestigiosi punti vendita di Harrods e Sefridges, alla cena in Baita al Rifugio Lodge Las Vegas, per una deliziosa serata in musica, illuminata dai fuochi e terminata con una romantica discesa notturna in funivia. Gala Party a La Sieia, antica segheria divenuta lounge restaurant di charme dal tono retro chic, durante il quale sarà presentata ufficialmente la “Carta dei Vini - Salotti del Gusto”. L’alto Adige, bacino di operatori fortemente qualificati e impegnati sul fronte turistico e gastronomico e naturale porta verso i mercati europei, è sempre più meta di un turismo d’elite numeroso, variegato, proveniente da ogni parte del mondo. Un’internazionalità che consente una diffusione a largo spettro; per questo motivo, i Salotti del Gusto dell’Alta Badia è la prima kermesse in assoluto a proporre una “Carta dei Vini” con le etichette dei produttori selezionati per partecipare all’evento, che permette i vini di restare sul territorio ed essere proposti nelle strutture più rappresentative dell’Alto Adige. Visibile e raggiungibile anche via web attraverso i moderni sistemi smart tag ed un innovativa applicazione per ipad e tablet. La bellezza delle Dolomiti, i sapori genuini del luogo, benessere e strutture di grande charme; lavoro che diventa vacanza. Per una kermesse tutta da vivere, riservata ad un ristretto numero di aziende selezionate, poichè l’obiettivo non è la quantità, ma l’assoluta qualità anche dei numeri; un parterre competente e altamente qualificato per un circuito di eventi che dall’Alta Badia intende raggiungere i vertici del Gusto internazionale. Il Circuito Salotti Del Gusto ha ottenuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, dell’Expo 2015, del Cervim e dell’Alta Badia. L’evento è promosso dall’Associazione culturale “Compagnia del Tartufo - Accademia del Gusto” che riunisce esperti, appassionati ed addetti ai lavori, e si occupa di ideare e promuovere eventi enogastronomici e culturali al fine di divulgare un concetto universale di Gusto legato a professionalità, creatività e passione. L’evento sarà presente al Sirha, Salon Mondial Restauratione e Hotellerie, in programma dal 26 al 30 gennaio a Lione. La conferenza stampa ufficiale è prevista nel mese di marzo al Carlton Baglioni Hotel di Milano*****l www.Salottidelgusto.com  
   
   
“INTIMITÀ DI SAPORI” È IL RISULTATO DELL’UNIONE PROFESSIONALE DI DUE AZIENDE ITALIANE: FERRI DAL 1905 E EGAN. LA PROFESSIONALITÀ DI ENTRAMBE LE AZIENDE È STATA MESSA A DISPOSIZIONE PER CREARE UNA LINEA DI PRODOTTO ORIGINALE E UNICA: L’ALIMENTARE DI ALTISSIMA QUALITÀ QUINDI PROPOSTO ANCHE COME IDEA REGALO.  
 
Ii cibo di domani dovrà essere prima di tutto ‘buono da pensare’. Dal seminario Food Gfk Eurisko dal titolo “Gli italiani e il cibo” che si è tenuto il 3 Dicembre scorso a Milano è emerso che fattori come la convivialità, il benessere, inteso come salute e sicurezza alimentare, e più in generale l’esperienza di consumo diventeranno sempre più centrali nelle decisioni di acquisto degli italiani. Diciamo che, in estrema sintesi, tra “di meno” e “di più” il consumatore sceglie “migliore”. Proprio il department manager di Gfk Eurisko, Paolo Salafia, asserisce che “Il cibo deve innanzitutto essere commestibile ‘culturalmente’ per diventare parte delle nostre abitudini, esperienze e rappresentazioni”. Si ricerca la qualità della vita attraverso il cibo. Si va oltre la ricerca di un cibo sano - che ormai è un prerequisito - per giungere a un cibo che diventa portatore di “nuovi valori” come il rispetto dell’ambiente, delle tradizioni, ma anche delle culture e delle colture. Il cambiamento dello stile socio alimentare, probabilmente causato anche dalla crisi economica che stiamo vivendo, ha creato una nuova categoria di alimenti: il cibo esperienziale. Qualcosa che deve raccontare una storia e, possibilmente, farla vivere ai consumatori sotto forma di esperienza indimenticabile che travalichi i meri aspetti organolettici. Una madeleine sarebbe stata solo un biscotto senza un’esperienza a monte che poteva essere richiamata da un gusto, un profumo, una forma. Alcuni cibi richiamano una storia, altri aiutano a costruirla o, quanto meno, a fissarla nella memoria, a renderla rintracciabile. Uno studio di Consumer Trends realizzato nei principali mercati europei ha certificato che il 50% degli italiani conviene sul fatto che “l’esperienza è più importante del possesso dell’oggetto in sé” e che il 42% sceglie i brand più in linea con i propri valori e ideali. Questa è una vera e propria rivoluzione nei consumi. Semplicemente vuol dire che per quasi la metà del campione il driver non è il brand ma i valori a esso associabili. Tutto questo evolve inevitabilmente il senso dell’aggettivo “aspirazionale” che passa da “appartenenza a una classe sociale ” - intesa come ceto - a “appartenenza a una categoria sociale” quasi una categoria dello spirito di stampo Crociano. Una legge esterna al divenire della realtà. Cambia il paradigma. Il consumatore si muove su nuovi schemi, come vengono individuati da uno studio Gfk Eurisko: il naturalistico (cibo salutare e funzionale al benessere fisico); il culturale (cibo equo/etico e a filiera corta, l’ecocompatibile); l’edonistico (etnico-fusion, gourmand tipico); l’estetico-sensoriale (pittorico ed eufonico). Risulta, quindi, evidente che se un cibo consente esperienze migliori sarà il più accreditato negli anni a venire. In quest’ottica s’inquadra il progetto Intimità di Sapori. Piccoli piaceri da regalare o regalarsi. Intimita’ Di Sapori “Intimità di Sapori” è il risultato dell’unione professionale di due aziende italiane: Ferri dal 1905 e Egan. La professionalità di entrambe le aziende è stata messa a disposizione per creare una linea di prodotto originale e unica: l’alimentare di altissima qualità quindi proposto anche come idea regalo. Sempre più persone apprezzano questa soluzione e, ne siamo certi, troveranno con “Intimità di Sapori” il prodotto ideale. La competenza e l’esperienza dell’azienda Ferri dal 1905 nella selezione dei prodotti alimentari, sarà complementare alla professionalità di Egan, specializzata nella produzione di articoli di alto impatto emotivo e alla loro distribuzione nei più importanti negozi d’Italia. Egan “Piccole cose per grandi emozioni”. Per questo nuovo progetto siamo partiti dal claim che ci ispira fin dal 2002 quando decidemmo di iniziare una nuova attività nel campo degli articoli da regalo in ceramica e porcellana. Oggi Egan è una realtà importante nell’oggettistica in ceramica e nella porcellana. Ci sono linee come i “Girasoli” e i “Simboli” che da dieci anni continuano generare fatturati importanti. A questi veri e propri classici, nel tempo, abbiamo saputo affiancare nuove collezioni creando una gamma prodotti che ha supportato la crescita dell’azienda. Anche nella porcellana - tazzine espresso, mug e tazze colazione - possiamo vantare collezioni che da ormai otto anni mantengono alti volumi di vendita a conferma che, quando un articolo è studiato nei minimi particolari, prodotto secondo elevati standard qualitativi, commercializzato a un prezzo giusto per il suo posizionamento e supportato da una comunicazione importante non teme la crisi. La nuova linea delle tazze in porcellana “Onnis”, l’ultima nata, rappresenta l’eccellenza della porcellana, la brillantezza dei colori, la bellezza del disegno e del decoro uniti a una lavorazione di norma riservata a prodotti “alto di gamma” (a solo titolo d’esempio il sottosmalto è ottenuto portando il prodotto finito alla temperatura di 1.050° centigradi che rende il decoro inattaccabile e inalterabile nel tempo). Questa è la filosofia Egan che vogliamo trasfondere nel progetto food “Intimita’ di Sapori”: semplicemente l’eccellenza. E’ per questo che Egan ha scelto di collaborare con chi dal 1905 rappresenta l’eccellenza nella selezione di prodotti alimentari. Antonio Ezechielli Ferri Dal 1905 Dal 1905 la famiglia Ferri si occupa della selezione di prodotti vegetali naturali con l’obiettivo di scegliere le migliori eccellenze che la natura possa offrire. Le generazioni, che nel corso degli anni si sono succedute alla guida dell’azienda, hanno affrontato il loro lavoro con grande passione e determinazione. Esse hanno raggiunto traguardi invidiabili semplicemente mantenendo fede alle direttive iniziali della famiglia, tenute salde nel corso del tempo e divenute gradualmente il fiore all’occhiello dell’azienda. Dapprima dedita alla selezione dei soli prodotti vegetali freschi la famiglia Ferri si è, nel corso degli anni, orientata verso un settore molto particolare come quello dei prodotti vegetali essiccati, curandone ogni aspetto, sempre mantenendo viva la tradizione ma con un occhio di riguardo alle nuove tecniche per ottenere risultati migliori. Di recente la famiglia Ferri ha rinominato l’azienda con il nome “Ferri dal 1905” per rendere omaggio al lavoro e all’impegno svolti in oltre 100 anni di attività. L’affascinante viaggio intrapreso per tanti anni attraverso il mondo legato al gusto, agli aromi e alle sensazioni che solo i prodotti della terra possono offrire, ha permesso al team, oggi presente in azienda, di acquisire un’esperienza e una competenza tali da poter approfondire il lavoro di selezione anche verso altri settori alimentari. Da qui la decisione dell’azienda Ferri dal 1905, di mettere a disposizione di “Intimità di Sapori” la sua competenza e professionalità, per selezionare una accurata linea di prodotto da proporre in un canale commercialmente inedito ma che è sempre più attento a prodotti ricercati ed esclusivi. Albino Ferri  
   
   
KRUG EN CAPITALE MILANO: MILANO THROUGH THE GLASS DOPO PARIGI CON GLI CHEF ARNAUD LALLEMENT E EMMANUEL RENAUT, KRUG SCEGLIE ENRICO BARTOLINI DEL DEVERO RISTORANTE PER L’APERTURA DEL PRIMO RISTORANTE EFFIMERO ITALIANO DELLA MAISON A MILANO  
 
“Milano così non l´avevo mai vista... Milano così non l´avevo mai nemmeno immaginata... Milano così la potrò solo raccontare”. Non è un’ipotesi, è una certezza. È ciò che penseranno coloro che avranno il piacere di vivere un´esperienza unica e irripetibile come “Krug en Capitale Milano” il Ristorante Effimero che esisterà solo dal 20 al 26 febbraio 2013 durante la Milano Fashion Week. La prestigiosa Maison de Champagne Krug ha voluto offrire alla capitale meneghina un tributo la cui unicità non riguarda solo l´originalità dell´evento, ma va ben oltre, va a sfiorare quel concetto di effimero e irripetibile che trasmette la sensazione di essere stati testimoni di qualcosa che potrà solamente essere raccontato, ma mai più vissuto. Un tributo a quella Milano che solo oggi, con la zona di Porta Nuova, rende giustizia alla capitale internazionale di eccellenza, eleganza e business, ampiamente riconosciuta ma mai omaggiata a dovere, perché priva di quel biglietto da visita tipico delle più grandi e affascinanti capitali mondiali, lo skyline. Oggi, invece, il quartiere Porta Nuova è l´orgoglio e il simbolo della Milano che crea, che produce, che seduce i protagonisti dei suoi giorni e delle sue notti. Grattacieli rigorosi ed eleganti, forti come le loro fondamenta, ma leggeri come il vetro che li avvolge e li rende luminosi come una flûte di Champagne Krug. Ed è proprio una delle ultime creazioni, la Diamond Tower, a essere stata scelta da Krug per rendere omaggio a questa trasformazione epocale della città. Un grattacielo di 27 piani abitabili, alto 140 metri, con la forma che ricorda un diamante, lucente, unico e prezioso, proprio come l´assemblaggio degli Champagne Krug. E sarà il 27° piano a ospitare “Krug en Capitale Milano”, il primo Ristorante Effimero della Maison in Italia. Una settimana, sette sere, dal 20 al 26 febbraio, al 27° e ultimo piano abitabile della Diamond Tower. Sì, perché dopo “Krug en Capitale Milano”, l´unico evento mai realizzato in questa suggestiva location, il 27° piano della Diamond Tower assumerà un altro ruolo, legato al mondo direzionale, e i sette giorni di Champagne Krug, sapori, lusso ed eleganza saranno un ricordo indelebile di chi li avrà vissuti, e un rimpianto per tutti gli altri. Quaranta posti a sedere, per quaranta ospiti che, per sette sere durante la settimana più famosa e osannata dell´anno, quella della Milano Fashion Week, attraverso la prenotazione obbligatoria al sito www.Krugencapitale.it a partire dal 20 gennaio 2013, potranno vivere un´esperienza enogastronomica unica. Tre menu d´eccezione, uno da 250 euro e due da 300 euro, in abbinamento alle Cuvée della Maison, Krug Grande Cuvée, Krug Rosé e Krug 2000 sono stati creati appositamente dal giovane Chef stellato Enrico Bartolini, dell’omonimo ristorante presso il Devero Hotel a Cavenago Brianza. Lo Chef Enrico Bartolini, per creare questi menu ha avuto due fonti d´ispirazione uniche per esclusività. Lo Champagne Krug, raffinato ed elegante, con profumi di pane caldo e burro, molto fresco, dal finale persistente, e Milano, con una cucina di pianura, molto legata al territorio lombardo, quindi al riso, all´allevamento, ma anche rivolta all´innovazione, poiché da sempre crocevia di scambi commerciali. La freschezza e la perfetta acidità degli Champagne Krug si sposa perfettamente, quindi, con la rivisitazione di piatti importanti come la Cassoeula, il Riso alla Milanese e le Alici in carpione. Questi sono solo alcuni dei piatti nati dalla creatività dello Chef Enrico Bartolini in omaggio a una città che si evolve e migliora nel tempo, proprio come lo Champagne Krug. E la vista di Milano, attraverso le ampie vetrate del 27° piano della Diamond Tower, sarà l´unico piatto da gustare con gli occhi. Un piatto forse nebbioso, avvolto dal mistero, o piovoso e ricco di romanticismo, piuttosto che ovattato da una copiosa nevicata o firmato da una meravigliosa stellata. Ma sarà una Milano unica vista da lassù, come gli abbinamenti degli Champagne Krug con i piatti dello Chef Bartolini, che interpreterà con creatività ed eleganza la nuova Milano futuristica, in cui il vetro che si sostituisce alla pesantezza del cemento, fa da trait d´union tra la frenesia di una città instancabile e il lusso di un attimo, cristallizzato nel suo momento più alto ed effimero. E il divenire della metropoli con le sue luci e le sue forme in continua evoluzione, sarà contrastato dalla fermezza di un´importante opera d´arte, realizzata dai designer Maurizio Galante e Tal Lancman, della Maison Veronese, L’éphémère Éternel una meravigliosa creazione in vetro dorato di Murano, ispirata all´anemone di mare, saldo alla roccia, ma sinuoso nei movimenti. Come ogni artista impegnato a creare un´opera per Krug, da Krug il duo della Maison Veronese ha tratto ispirazione. Ed è stata proprio la Krug Grande Cuvée con la sua generosità e la sua raffinatezza a dare l´idea di una creazione che rappresentasse un singolo attimo, un´istantanea di perfezione senza tempo. Lo splendore di 280 foglie in vetro dorato di Murano ritorte manualmente su 90 steli in metallo sono il cuore de L’éphémère Éternel, un´opera d´arte che con i suoi 140 centimetri di altezza riproduce l´universo Krug cristallizzandone gli elementi più importanti. Il colore dell´uva matura; l´atto di stappare la bottiglia; il perlage, fine e persistente che si può vedere osservando una flûte di Grande Cuvée; il piacere e la sua condivisione, fonti inesauribili di ispirazione per Joseph Krug fin dalla fondazione della Maison Krug nel 1843. Chef Enrico Bartolini Interpreta Milano A Modo Suo In Abbinamento Alle Cuvee Krug Enrico Bartolini, chef stellato Michelin, propone tre eccezionali menù elaborati appositamente per Krug en Capitale Milano. Per una settimana, lo Chef e la sua brigata di cucina si trasferiranno eccezionalmente alla “ torre diamante” e animeranno la show-kitchen tutte le sere. Menu ‘Unforgettable Krug’ 250 € Aperitivo di benvenuto con una flûte di Krug Grande Cuvée in accompagnamento all’interpretazione della cucina milanese secondo Enrico Bartolini: Cannolo fragrante al profumo di cassoeula Riso alla milanese soffiato Insalata russa di sole rape Alici di scoglio in carpione Oliva nera “rifatta” con merluzzo mantecato Polpette moderne Patata soffice all’uovo Gamberi battuti con salsa di pompelmo rosa in tostatura marina in abbinamento a una flûte di Krug Grande Cuvée Risotto alle rape rosse e salsa gorgonzola in abbinamento a una flûte di Krug Grande Cuvée Maialino croccante con scalogni fondenti in abbinamento a una flûte di Krug Grande Cuvée Crema bruciata con ciliegie, mirtilli e meringhe Caffè e petits fours Menu ‘A Sense Of Krug’ 300 € Aperitivo di benvenuto con una flûte di Krug Grande Cuvée in accompagnamento all’interpretazione della cucina milanese secondo Enrico Bartolini: Cannolo fragrante al profumo di cassoeula Riso alla milanese soffiato Insalata russa di sole rape Alici di scoglio in carpione Oliva nera “rifatta” con merluzzo mantecato Polpette moderne Patata soffice all’uovo Sgombro e foie gras confit al profumo di mandarino in abbinamento a una flûte di Krug Grande Cuvée Bottoni di olio e lime con salsa cacciucco e polpo cotto alla brace in abbinamento a una flûte di Krug Rosé Vitello in rosa al cavolfiore in abbinamento a una flûte di Krug Rosé Tartelletta alla crema di limone e lampone con gelato allo yogurt di capra Caffè e petits fours Menu ‘Journey Into The Krug Universe’ 300 € Aperitivo di benvenuto con una flûte di Krug Grande Cuvée in accompagnamento all’interpretazione della cucina milanese secondo Enrico Bartolini: Cannolo fragrante al profumo di cassoeula Riso alla milanese soffiato Insalata russa di sole rape Alici di scoglio in carpione Oliva nera “rifatta” con merluzzo mantecato Polpette moderne Patata soffice all’uovo Sgombro e foie gras confit al profumo di mandarino in abbinamento a una flûte di Krug 2000 Bottoni di olio e lime con salsa cacciucco e polpo cotto alla brace in abbinamento a servito con una flûte di Krug Rosé Vitello in rosa al cavolfiore in abbinamento a una flûte di Krug Grande Cuvée Tartelletta alla crema di limone e lampone con gelato allo yogurt di capra Caffè e petits fours’ Partner Krug En Capitale Milano Main Partner Porta Nuova Molteni Electrolux Baxter Contributor Crespi Bonsai Smart Ice Cardi Black Box Krug en Capitale Milano Diamond Tower, Porta Nuova, via G. Galilei ang. Viale della Liberazione Prenotazione obbligatoria esclusivamente online sul sito www.Krugencapitale.it con pagamento anticipato tramite Paypal a partire dal 20 gennaio 2013. È richiesta la scelta dello stesso menù per ogni tavolo. Per maggiori informazioni: Devero Ristorante tel. +39 02 95335268 Krug (www.Krug.com) Krug è sinonimo di eccellenza assoluta nel mondo dello Champagne e simbolo indiscusso di uno stile inconfondibile. Un nome che deve i natali alla famiglia Krug e, in particolare, al fondatore Johann-joseph Krug che nel 1843 con fine intuito e con innata predisposizione si dedicò alla ricerca dell’eccellenza, valorizzando l’individualità dei propri terreni per creare uno Champagne assolutamente unico, nuovo e indimenticabile. Le generazioni successive hanno seguito con passione il cammino tracciato dal fondatore avvicinandosi sempre più alla perfezione della qualità con alcuni fondamentali accorgimenti che sono il fondamento dello stile Krug: la selezione minuziosa delle uve, l’introduzione di una prima fermentazione delle stesse in piccole botti di legno rovere, la valorizzazione dell’arte dell’assemblaggio e un lungo invecchiamento in bottiglia. Sei generazioni dopo, Krug è ancora il nome di una famiglia vocata all’eccellenza, il nome di uno Champagne sublime ma, soprattutto, è una leggenda che vive oltre il tempo. La filosofia della Maison Krug è il risultato di una continuità di visione, di spirito, di passione che da oltre 150 anni si tramanda di generazione in generazione e trova completa espressione in ognuna delle sei Cuvée de Prestige della sua gamma: Krug Grande Cuvée, il sigillo dello stile eterno e inimitabile della Maison; Krug Rosé, sensuale, intenso e sempre estremamente raffinato; Krug Vintage, interpretazione perfetta e inappellabile del carattere di un’annata eccezionale; Krug Collection, massima espressione della leggendaria longevità degli Champagne Krug. E ancora, due eccellenti eccezioni alla regola dell’assemblaggio, frutto non solo di un’unica annata ma anche di un unico vitigno: Krug Clos du Mesnil e Krug Clos d’Ambonnay, Champagne semplicemente unici nella loro perfezione. La Maison Krug appartiene al Gruppo Lvmh (Moët Hennessy-louis Vuitton). Moët Hennessy fa parte di The European Forum for Responsible Drinking (Efrd), l´associazione dei principali produttori europei di alcolici, che sostiene iniziative mirate alla promozione di un consumo responsabile di alcool  
   
   
VINO: LUNGAROTTI SUL PODIO DELLE GUIDE ITALIANE. LA RISERVA RUBESCO ‘VIGNA MONTICCHIO’ SECONDO MIGLIOR ROSSO DELL’ULTIMO BIENNIO  
 
Nuovo unanime riconoscimento delle guide italiane in favore della Riserva Rubesco ‘Vigna Monticchio’ di Lungarotti. Il Torgiano Rosso (annata 2007) conquista infatti anche quest’anno il podio, con il bronzo tra i supervini italiani del 2013. Un terzo posto che bissa la seconda piazza dello scorso anno e che fa della Docg umbra il secondo miglior vino rosso italiano nell’ultimo biennio. Altra etichetta Lungarotti in classifica nella speciale top 100 del mensile Gentleman – che incrocia i punteggi ottenuti dalle 5 maggiori guide del Paese – è il Sagrantino di Montefalco 2009, che raggiunge il 34mo posto. “Siamo particolarmente soddisfatti del riconoscimento, che arriva in occasione del nostro cinquantenario – ha detto l’amministratore unico dell’azienda umbra, Chiara Lungarotti. "Infatti avere due etichette segnalate rappresenta un privilegio per pochi (sono solo 6 le aziende con 2 vini, ndr) e premia il binomio vincente dato da ricerca e terroir umbro”. Sono 470 i punti registrati dall’algoritmo di Gentleman per la Riserva del vigneto Monticchio di Torgiano, frutto dei 3 bicchieri attribuiti dal Gambero Rosso, dei 5 grappoli di Duemilavini, dei 96/100 di Maroni, dei 94/100 di Veronelli, e dei 17/20 de l’Espresso. La versione ‘premium’ del Rubesco (dal latino rubescere: arrossire) è un prodotto made in Umbria da 50mila bottiglie l’anno. Stappato in 45 Paesi del mondo è composto al 70% da uve Sangiovese e al 30% da Canaiolo, con un invecchiamento medio di circa 5 anni. In etichetta, un bassorilievo con particolare della Fontana Maggiore di Perugia, la più bella fontana di piazza del tredicesimo secolo. Per il più giovane Sagrantino Montefalco, espressione della new wave della famiglia Lungarotti, il punteggio finale per l’annata 2009 è di 449,5 con un picco nella valutazione data da l’Espresso (18/20) che lo preferisce al pluripremiato Rubesco Riserva. È di 2,1mln di bottiglie il volume della produzione Lungarotti nel 2011, con 21 etichette e un mercato di riferimento che si divide equamente tra quello italiano e il resto del mondo. Oltre alle tenute di Torgiano e Montefalco, che sommano circa 250 ettari di vigneto, la famiglia è attiva su tutta la filiera del vino. Con la Fondazione Lungarotti e i Musei dell’olio e del vino (definito “il più importante in Italia” dal Ny Times), il resort Le Tre Vaselle - un relais di lusso con Spa dedicata alla vinoterapia - e i 12 appartamenti dell’agriturismo Poggio alle vigne