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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Novembre 2013
WOODWISDOM-NET UN MATERIALE ANTICO ACCENDE NUOVE IDEE IN TUTTA EUROPA  
 
Trovare nuovi usi per il legno ha riunito 12 paesi europei intenzionati a promuovere la trasformazione innovativa del settore europeo della silvicoltura, che attualmente genera un giro di affari annuale di oltre 400 miliardi di euro. Il progetto Woodwisdom-net sta cercando nuovi modi per sfruttare in pieno questo materiale antico, analizzando e cercando di modificare e migliorare le proprietà del legno. Per farlo, ha ideato vari modi per migliorarne la sostenibilità e ha sviluppato dei prodotti innovativi. Ma si è anche assicurato che tutte le idee si adattino e riducano l´impatto dei cambiamenti climatici e difendano la biodiversità. In sostanza, il progetto può essere considerato come una storia di successo che continua la sua evoluzione. Avviato nel 2004 con il consorzio Era-net di cinque paesi, il progetto si è poi allargato a dodici paesi durante la sua seconda fase nel 2009. L´interesse europeo continua a crescere a grande velocità con nuovi paesi che si uniscono: Austria, Svizzera, Slovacchia e Regno Unito oltre a nuove organizzazioni da Germania, Francia e Svezia. I primi due Woodwisdom-net Era-net hanno creato una forte comunità a livello europeo coinvolgendo diversi paesi (soprattutto agenzie di ricerca e ministeri), il che di per sé già rappresenta un grande risultato. Questo ha procurato il vantaggio di costruire una forte comunità di esperti, permettendo così al progetto di fornire soluzioni più rapide e migliori, nonché di ottenere un uso dei finanziamenti più efficace ed efficiente. Ora il progetto si trova nella sua terza fase, con Woodwisdom-net+, e molti paesi presentano le loro proposte al progetto tramite l´invito congiunto per il finanziamento delle loro idee basate sul legno. Il costo totale delle 80 proposte viene stimato in 124,7 milioni di euro, con il maggiore numero di coordinatori proveniente dalla Finlandia (33 in totale). Altri paesi coordinatori di progetto attivi sono Germania, Svezia, Slovenia e Austria. Ci sono però stati anche richiedenti da 15 paesi terzi, tra cui gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda. Questo a dimostrazione che il progetto è passato da un interesse solo europeo a un interesse mondiale. Il coordinatore di questo progetto singolare è il dott. Ilmari Absetz, dell´Agenzia finlandese Tekes che finanzia la tecnologia e l´innovazione, che possiede anche una qualifica di ingegnere civile e ha un´esperienza di ricerca nel campo del comportamento del legno e dei prodotti a base di legno in presenza di umidità. Il dott. Absetz ha detto: "Le proposte che abbiamo ricevuto comprendono la gestione sostenibile delle risorse forestali e i prodotti a valore aggiunto, per i quali abbiamo la maggior parte dei richiedenti. L´invito a presentare proposte è ormai chiuso e noi stiamo ora controllando l´idoneità delle pre-proposte e la loro ammissibilità per i finanziamenti nazionali. Finito questo noi speriamo che le proposte selezionate possano iniziare presto l´anno prossimo". Ha aggiunto: "Il successo del progetto nell´ultimo decennio è da attribuire al lavoro fatto con diversi paesi e organizzazioni rendendoli tutti compatibili, in altre parole alla semplificazione. Io ritengo che quello che abbiamo ottenuto finora sia davvero eccezionale, in particolare se si pensa al fatto che la maggior parte del consorzio Era-net è costituita da professionisti impegnati che lavorano part-time al progetto. Ma noi abbiamo regolari incontri con dibattiti aperti, oltre a seminari annuali dove vengono presentati vari progetti in modo da poter vedere i progressi compiuti. Questo è stato importante". I progetti Woodwisdom-net in passato hanno incluso una Tes-energy Façade, che ha usato il legname per migliorare l´efficienza energetica degli edifici mirata al restauro degli edifici esistenti costruiti tra gli anni 50 e gli anni 80 del secolo scorso. Questo è un progetto che il consorzio Era-net ritiene potrebbe avere un enorme impatto in futuro con gli edifici europei che verranno restaurati nei prossimi decenni. Altri progetti comprendono il perfezionamento di derivati del legno per prodotti medici di alto valore, la progettazione di nuove nanostrutture basate sulla cellulosa per possibili applicazioni ad alta tecnologia come le superfici intelligenti, e la realizzazione di telai per finestre più resistenti. Per maggiori informazioni, visitare: Woodwisdom-net http://www.Woodwisdom.net/  Tekes - Agenzia finlandese per il finanziamento della tecnologia e dell´innovazione http://www.Tekes.fi/en    
   
   
ANTITRUST LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE AMMENDE PER € 28 MILIONI A QUATTRO COMMERCIANTI GAMBERI MARE DEL NORD PER LA FISSAZIONE DEI PREZZI DI CARTELLO  
 
 La Commissione europea ha multato quattro commercianti europei gamberetti del Mare del Nord per un totale di € 28 716 000 euro per aver costituito un cartello in violazione delle norme antitrust comunitarie. Le aziende sono Heiploeg, Klaas Puul, Kok pesce (tutti i Paesi Bassi) e Stührk (della Germania). Tra il giugno 2000 e il gennaio 2009 Heiploeg e Klaas Puul concordato di fissare i prezzi e condividere volumi di vendita di gamberetti del Mare del Nord in Belgio, Francia, Germania e Paesi Bassi. Kok pesce partecipato almeno dal febbraio 2005 e Stührk è stato coinvolto nella fissazione dei prezzi in Germania nel periodo dal marzo 2003 al novembre 2007. Klaas Puul ricevuto piena immunità dalle ammende in base alla comunicazione della Commissione del 2006, come è stato il primo a fornire informazioni sul cartello. Vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia ha detto: . "Questa intesa minato la concorrenza nel mercato per i gamberetti del Mare del Nord per diversi anni, un mercato importante per i consumatori in diversi paesi dell´Ue E ´stupefacente vedere in che tipo di dettaglio del Mare del Nord commercianti di gamberetti nei loro frequenti contatti con l´altro discussed informazioni commercialmente sensibili riguardanti la loro attività. Ed è ancora più sorprendente tenendo conto che il settore aveva già ricevuto un chiaro avvertimento tramite la precedente condanna di alcuni commercianti da parte dell´autorità della concorrenza olandese. " Il livello dei prezzi coordinate a cui il rivenditore ha acquistato le loro gamberetti direttamente influenzato i prezzi praticati ai consumatori finali. La dimensione del mercato varia notevolmente di anno in anno a seconda dei volumi sbarcati dai pescatori ed i prezzi pagati, ma è sempre di almeno 100 milioni di €. Le imprese coinvolte detengono quote di mercato elevate combinate nello Spazio economico europeo (See), che si stima essere intorno all´80%. Lo scopo del cartello era di congelare il mercato stabilizzando le quote di mercato dei fornitori al fine di agevolare gli aumenti dei prezzi e stimolare la redditività. Il cartello ha interessato il mercato e le vendite Ue in Belgio, Germania, Francia e Paesi Bassi in particolare. Il cartello ha assunto la forma di una serie di contatti informali bilaterali soprattutto tra Heiploeg e Klaas Puul ma anche coinvolgono Stührk e Kok pesce. Le discussioni di solito coperto una vasta gamma di aspetti della loro attività, compresi i loro prezzi di acquisto da pescatori, conducono verso altri operatori presenti sul mercato, ripartizione del mercato, e sui prezzi applicati a specifici clienti importanti che spesso fissano il prezzo di riferimento per altri clienti.  
   
   
EXPO 2015: LA TOSCANA LABORATORIO DEL BUON VIVERE  
 
 Firenze - La Toscana come "laboratorio del buon vivere": è questa l´idea centrale sulla quale si lavora per la partecipazione all´Expo 2015. L´assessore all´agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, che coordina la cabina di regia, ne è convinto e lo ribadisce più volte in occasione della firma della convenzione con il Padiglione Italia. "La Toscana - sottolinea Salvadori - si presenta come "sistema", cioè tutta unita: dalle associazioni di categoria, alle imprese, agli enti pubblici, a Milano arriverà tutta intera "La Toscana". Salvadori ci tiene anche a sottolineare il concetto già affermato dal presidente Rossi. "Non si tratterà di una Toscana da cartolina, ma di far conoscere una regione che ha radici profonde, che ha un patrimonio inestimabile di storia, di arte e di cultura, ma che guarda al futuro. L´espressione "Laboratorio del buon vivere" significa anche questo, significa - spiega Salvadori - declinare questo concetto in termini di civismo, mostrando quello che la Toscana sa fare in questo campo, così come in quello della ricerca o delle nostre imprese, in termini di eccellenza, in modo coerente con gli obiettivi dell´Expo 2015." Salvadori è convinto che tutto questo sarà in grado non solo di far conoscere e di attirare in Toscana un milione di visitatori in più rispetto a quelli che ogni anno la raggiungono, ma sarà anche in grado di attrarre investimenti. "lavoriamo per questo - conferma - e lanceremo a breve una "call for ideas", rivolta al mondo scientifico e della ricerca, ma anche a quello produttivo della nostra regione, perchè ci segnalino le imprese o le iniziative che rappresentano meglio l´eccellenza e l´innovazione di cui è capace la Toscana. L´expo è un ulteriore occasione per confrontarci con il mondo, che ci guarda e che ci stima, anche di più di quanto sovente noi stessi non riteniamo."  
   
   
UDINE - FUTURE FORUM - CIBO NEL FUTURO: MENO SPRECHI, PIÙ QUALITÀ  
 
Come interpretare l’innovazione in un’agricoltura che in futuro dovrà essere sempre più sostenibile e contemporaneamente aumentare produttività e qualità? Guardare a un ritorno al passato o puntare sulla ricerca e la tecnologia? Alcune delle risposte, con diversi punti di vista, sono state prospettate al Future Forum – in un’affollata Sala Valduga – al primo incontro della settimana conclusiva della rassegna, dedicata proprio alla scienza, alla natura, all’alimentazione dei prossimi anni. Una sezione curata da Michele Morgante, professore ordinario di genetica all’Università di Udine e accademico dei lincei, che ha aperto i lavori, animati dai contributi di Alberto Capatti (Università di scienze gastronomiche di Pollenzo), Annalisa Saccardo (Coldiretti, Area ambiente e territorio) e Kurt Schmidinger, fondatore e direttore in Austria del portale Future Food, che diffonde informazioni sui cibi alternativi agli alimenti di origine animale e promuove la ricerca per la produzione in vitro di alimenti sostitutivi, senza l’impiego di animali o di sostanze di origine animale. «Secondo dati del Programma ambiente delle Nazioni unite – ha evidenziato Morgante – a tecnologia costante, nel 2050 produrremo dal 5 al 25% in meno di cibo rispetto alla domanda. Problemi come il cambiamento climatico, la degradazione del suolo o la scarsezza di risorse idriche provocheranno un aumento dei prezzi globali del cibo dal 30 al 50%, con una popolazione del pianeta cresciuta di 2.7 miliardi rispetto a oggi e un fabbisogno di cibo aumentato del + 50%. Si tratta di un’equazione complessa da risolvere, dobbiamo produrre più alimenti diminuendo l’impatto della produzione agricola sull’ambiente, diminuendo il ricorso a fertilizzanti erbicidi, pesticidi, fungicidi, ma anche di acqua, e insieme aumentando la qualità degli alimenti e la loro salubrità». Finora l’agricoltura ha progredito con il miglioramento genetico, modificando e migliorando piante e animali di cui ci nutriamo, ha detto Morgante , con la chimica, che ha dato un consistente contributo all’aumento delle produzioni ma su cui va aperta una riflessione di sostenibilità per il futuro, e con le tecniche agronomiche, che si trasformano per migliorare la produzione. La scienza ci da oggi tante possibilità, ci consente di modificare in maniera mirata il Dna delle piante. Quanto di questo potenziale possiamo sfruttare? Morgante ha fatto l’esempio della viticoltura, "che finora non ha fatto ricorso al progresso genetico, le varietà sono le stesse di 200 anni fa, sono estremamente sensibili a peronospora e oidio. La soluzione è stata in gran parte trovata nella chimica: la viticoltura occupa il 5% della superficie coltivata in Europa ma utilizza il 50-60% di tutti i fungicidi usati in agricoltura. È questo il prezzo pagato per non adeguarsi al progresso genetico, un’agricoltura sempre meno sostenibile". Dunque, quale tipo di innovazione ci servirà, visto che dobbiamo cambiare? Per Capatti "è fondamentale non avere un approccio ideologico al cibo e alla produzione alimentare. La storia del presente descrive e immagina il futuro secondo la definizione di catastrofe e ciò vale anche per il sistema alimentare. Ci si chiede quale sarà disponibilità alimentare del futuro, ma si prevede anche la scomparsa di specie vegetali e animali, di forme di agricoltura e approvvigionamento, si parla di eccessi in ambito produttivo, eventi come la mucca pazza o il vino al metanolo costellano nostra storia alimentare". Capatti ha criticato una visione di futuro "che è ritorno indietro, una visione radicale retroattiva della produzione, localizzata nelle sue minime accezioni. Oggi c’è sempre più focalizzazione immaginifica sul prodotto e di fatto ci troviamo in un’immobilità di dibattito e di concetti". Schmiedinger ha prospettato una strada concreta di futuro possibile, basata a sua volta su una scelta radicale, ossia sull’abbandono del consumo di prodotti animali. Il fondatore di Future Food ha posto in evidenza il dispendio “insostenibile” derivante dall’industria della carne, spiegando come il suo consumo crei in sostanza il più elevato consumo di risorse e rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente, oltre che per la vita degli animali stessi. Il suo “future food” è dunque un’alimentazione che sostituisce la carne, con varie soluzioni, tutte legate alla produzione vegetale – e alla soia in particolare – "decisamente meno invasive e dannose per l’ambiente e l’uomo", fino ad arrivare alla carne “in vitro", praticamente riprodotta in laboratorio – anche se la sua messa in produzione, ha ammesso, provoca riflessioni etiche, oltre che economiche. Infine Saccardo, di Coldiretti, che ha evidenziato come la scelta alimentare del futuro sarà fortemente influenzata da motivazioni nutrizionali e percettivo-sensoriali, etiche e religiose. L’agricoltura, oltre a produrre alimenti deve proteggere gli habitat, deve perciò essere tutelata rispetto alla sottrazione di suolo da parte di altri settori produttori: "Oggi e sempre più in futuro l’agricoltore è un land manager: fornisce alimenti, gestisce il territorio e le risorse ambientali". Per la Saccardo, l’agricoltura può innovarsi in tanti modi. Per esempio, tramite il miglioramento genetico, senza però ricorrere agli Ogm, soddisfare anche la domanda dei consumatori che rifiutano alimenti geneticamente modificati; ma deve anche puntare a un uso efficiente e sostenibile dei mezzi di produzione: fitofarmaci (meno residui negli alimenti, più tutela ambientale) e fertilizzanti (difesa della fertilità dei suolo). Inoltre deve impegnarsi nel riciclo degli scarti della produzione agroalimentare e reimpiego nel ciclo produttivo aziendale, contemporaneamente avviando una gestione efficiente delle risorse idriche (con sistemi di irrigazione innovativi) e delle fonti energetiche, tramite lo sviluppo delle agro-energie. "Il futuro sta negli alimenti a forte connotazione territoriale", ha evidenziato Saccardo.  
   
   
EXPO 2015: SARÀ IL DAVID A RAPPRESENTARE L´ITALIA. ROSSI: "SAPREMO FARE BELLA FIGURA"  
 
Firenze - Sarà il David di Michelangelo ad accogliere i visitatori che andranno all´Expo 2015. Una copia della celeberrima statua di Michelangelo sarà infatti collocata proprio nel centro della "piazza Italia" e sarà simbolo non solo della Toscana ma dell´intera Italia. Lo ha annunciato oggi all´Accademia dei Georgofili a Firenze Diana Bracco, commissario del Padiglione Italia, che insiene al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha firmato il protocollo che regola la partecipazione della Toscana all´Expo. Rossi ha colto l´occasione per lanciare un auspicio positivo e un invito al riscatto dell´economia italiana e del sistema Paese, colpito dalla crisi. "Credo - ha detto - che dobbiamo avere fiducia. La fiducia è fondamentale, perchè l´elemento psicologico gioca un ruolo strategico per il riscatto di un Paese come l´Italia, che è un grande Paese, capace di potenti scatti in avanti. In occasione dell´Expo - ha continuato Rossi - saremo sotto gli occhi del mondo e in queste circostanze siamo capaci di fare bella figura. Come Toscana aderiamo convintamente, con tutto il nostro impegno. Mi pare che le cose, grazie anche all´impegno dell´assessore Salvadori, procedano speditamente e sono convinto che la Toscana farà sistema." Poi Rossi ha aggiunto, rivolto a Diana Bracco. "Contate su di noi. Contate sulla Toscana del buon vivere, che non è solo un´immagine olografica di questa regione, ma riassume il fatto che la Toscana eccelle in tantissime cose. Se ce ne darete l´occasione, saremo in grado di mostrarvele tutte. " In precedenza Rossi aveva ringraziato per l´ospitalità l´Accademia dei Georgofili, che ha ospitato la firma del protocollo, ricordando, fra l´altro, come proprio l´Accademia dei Georgofili ebbe un ruolo primario nell´Expo del 1861 che si svolge quando Firenze era capitale d´Italia. E ancora, riferendosi alla crisi, Rossi ha ribadito che "Siamo provati, ma l´Italia è in piedi e anche la Toscana lo è, ed anzi, c´è in atto un consolidamento".  
   
   
L’ASSESSORE DELLA CALABRIA AL CONVEGNO DELL’ARCEA HA RIBADITO IL RUOLO IMPORTANTE DELL’AGENZIA  
 
 L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha aperto i lavori dei due giorni di convegno organizzato dall’Arcea che ha visto la partecipazione di numerose Amministrazioni locali provenienti da tutta l’Italia. L’assessore Trematerra, nel corso del suo intervento, ha evidenziato come l’“Arcea” rappresenti oggi un punto di eccellenza della capacità amministrativa regionale. “Oltre a ciò – ha detto - voglio porre in evidenza come l’Agenzia regionale sia anche un vero contenitore di buone prassi. Tutto ciò viene testimoniato dalle presenze a questo convegno su un tema così delicato, quale quello dell’agenda digitale, che è riuscito a mettere insieme il top degli attori mondiali, quali Oracle, Microsoft, Cisco. Insomma, un momento di conferma della credibilità di Arcea". Trematerra ha, poi, evidenziato come "la Giunta Scopelliti ha sempre creduto nella necessità di avere l’organismo di pagamento interno, basti pensare che la Calabria è la sola Regione del Mezzogiorno ad avere un suo Organismo pagatore." Presente al Convegno, assieme a Maurizio Nicolai, Commissario Straordinario dell’Arcea, anche l’Autorità di Gestione del Psr Alessandro Zanfin. Nicolai, da parte sua, ha sottolineato lo sforzo che, quotidianamente, si pone in essere per garantire il sistema agricolo regionale. Infatti ha evidenziato che "l’Arcea è oggi la seconda agenzia d’Italia come movimentazione, ma è la più piccola come dotazione organica. Nonostante ciò riusciamo a rispondere prontamente a tutte le istanze del territorio”. La seconda sessione dei lavori sarà aperta dall’Assessore Alfonso Dattolo, con la delega alla Società dell’informazione, che interverrà sul tema delle opportunità per la Pubblica Amministrazione offerte dall’Agenda Digitale.  
   
   
VERSO EXPO: 20.000 KM DI CANALI DI PATRIMONIO  
 
Milano - "Ventimila chilometri di canali, un patrimonio della Lombardia da tutelare non solo in vista dell´Expo, ma, più in generale, per il bene comune, partendo dall´agricoltura e arrivando a ogni più normale attività quotidiana. Per questo siamo al lavoro, per valorizzare al massimo queste vie d´acqua che entrano a pieno titolo nel tema ´Nutrire il pianeta, energia per la vita´, che caratterizzerà l´appuntamento del 2015". Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, intervenendo al convegno ´Verso Expo 2015, dare l´acqua, moltiplicare il cibo: il ruolo e l´impegno dei Consorzi di bonifica e irrigazione´, insieme al collega titolare dell´Agricoltura Gianni Fava. "Oggi è venuto il momento di programmare il prossimo periodo - ha detto l´assessore Beccalossi -, ovvero di precisare quali risorse saranno disponibili per affrontare gli interventi di manutenzione e i nuovi investimenti. Va riconfermata la strada che abbiamo seguito in questi ultimi anni, ovvero un investimento attraverso i fondi che il nuovo Piano di sviluppo rurale dedicherà al sistema agricolo e, di conseguenza, anche al sistema della bonifica e della irrigazione". Due Fondamentali Funzioni - "La bonifica e l´irrigazione all´interno del territorio lombardo - ha spiegato l´assessore Beccalossi - assolvono ancora oggi a due funzioni fondamentali: portare l´acqua, cioè irrigare, e levare l´acqua, cioè portare via l´acqua in eccesso ed evitare così ad alcuni territori di essere periodicamente allagati. Eppure, nonostante questa vitale funzione di presidio del territorio, qualcuno periodicamente propone di abolire la bonifica e i consorzi, quasi come se fossero un retaggio del passato o li si volesse semplicemente liquidare come un tributo da pagare alla burocrazia in eccesso. A queste persone verrebbe da chiedere quale sia l´idea alternativa, anche in considerazione del fatto che in Lombardia, al settore pubblico, il sistema dei Consorzi costa zero". Prima Regione Agricola D´italia - "La nostra idea - ha aggiunto l´assessore Beccalossi - è che, poiché la Lombardia è la regione agricola più importante d´Italia, e poiché la pianura padana è il comprensorio di bonifica e di irrigazione più importante d´Europa, su questo tema dobbiamo essere in grado di portare le nostre proposte direttamente agli Uffici comunitari. Per quanto riguarda l´Expo, dobbiamo ricordare: che in Lombardia i frutti della produzione agricola arrivano sulle tavole di tutti gli Italiani, e non solo dei Lombardi; che qui si è inventata la bonifica; che qui sono stati scavati, quasi mille anni fa, i primi canali e i primi Navigli; che qui si è sviluppata l´economia che traina il Paese e non da ultimo, dobbiamo essere consapevoli che, per continuare a prosperare, le imprese e i cittadini hanno bisogno di vivere e lavorare in territori sicuri". "Questa, da secoli, - ha concluso Viviana Beccalossi - è la missione del nostro sistema di bonifica e di irrigazione. Questa, soprattutto oggi, è una storia che merita di essere raccontata". Numeri Sistema Irriguo - Il sistema millenario della civiltà idraulica ha avuto la sua testimonianza più vistosa proprio a Milano, con i suoi Navigli, e oggi conta sul territorio lombardo 24 impianti di bonifica, 58 grandi impianti irrigui e 4 grandi impianti misti, per quasi 20.000 chilometri di canali in gestione ai 12 Consorzi. Grazie alla riorganizzazione, i Consorzi sono passati da 20 a 12 (di cui 3 di valenza interregionale), in un´ottica di razionalizzazione dei costi e dei servizi offerti.  
   
   
UDINE - FUTURE FORUM: INNOVAZIONE NELLA COSMETICA E NELL’AGRICOLTURA  
 
 Innovazione nella cosmetica e innovazione nelle tecnologie legate all’agricoltura. La rappresentano le due aziende regionali presentate nello show case che ha anticipato il secondo incontro udinese di Kurt Schmidinger, esperto in scienze dell’alimentazione, fondatore e direttore in Austria del portale Future Food, che diffonde informazioni sui cibi alternativi agli alimenti di origine animale e promuove la ricerca per la produzione in vitro di alimenti sostitutivi, senza l’impiego di animali o di sostanze di origine animale. Ad aprire il workshop, moderato dal curatore della settimana conclusiva del Future Forum, il professor Michele Morgante, è stata dunque l’esperienza di Raffaella Gregoris, dell’azienda Bakel, seguita da Daniele Gulic di Dermap Srl. La Gregoris ha ripercorso le tappe – e il successo – della sua impresa, un’azienda giovane, nata nel 2009, ma che sta continuando a crescere con decisione. La Bakel ha fatto della "qualità a ogni costo" l’imperativo da applicare nella realizzazione di creme e cosmetici, arrivando a risultati lusinghieri, vendendo in tutto il mondo e arrivando anche a ottenere un importante premio per l’innovazione negli Stati Uniti, che hanno peraltro normative in materia molto più severe di quelle europee. Bakel ha puntato sull’alta tecnologia e sulla trasparenza nella comunicazione alla clientela, non abituale nel settore. "Noi abbiamo un’idea racchiusa nel claim ´100% principi attivi´, ossia realizziamo cosmetici fatti solo con sostanze in grado di dare beneficio alla cute. Dal punto di vista formulativo è molto complicato e abbiamo scelto di comunicarlo con chiarezza, anche attraverso la lista degli ingredienti trasparenti". L’azienda ha sposato anche una serie di test, che qui non sono obbligatori, ma aumentano la severità dei controlli sui prodotti e la garanzia della qualità, e non usa alcun derivato né materia prima di origine animale, dunque realizza prodotti ´cruelty free e vegan´, "non solo per motivi etici, ma anche di efficacia del prodotto". Altro esempio di azienda che ha scelto la strada dell’innovazione, la Dermap di Daniele Gulic, società incubata al Parco scientifico e tecnologico di Udine e specializzata in tecnologie Ict per il monitoraggio ambientale e marino. In questo caso, Gulic ha prospettato le soluzioni per l’agricoltura. "In Italia abbiamo tanta tecnologia, un primato per possesso di smartphone e tablet, ma non la utilizziamo al massimo o comunque non c’è infrastruttura tecnologica capace di farci accedere ai servizi. In Francia – ha aggiunto Gulic – più di 10mila contadini usano tecnologia geosatellitare per la loro attività agricola. Con un’immagine satellitare possiamo verificare, per esempio, lo stress idrico del terreno per sapere dove come e quanto bagnare, se non addirittura per automatizzare tutto il comparto d’irrigazione. Possiamo usare poi la stessa immagine satellitare integrata a sistemi in terra per conoscere le necessità di fertilizzazione e anche per sapere quando potare o ancora capire se la pianta è in stato di malattia o ha altre problematiche". Sono soluzioni tecnologiche operative da più di un decennio, "si tratta solo di incastonare le soluzioni con gli strumenti che abbiamo già a disposizione, facendo conoscere queste opportunità agli agricoltori", ha detto Gulic. Anche perché, ha assicurato, "non ci sono grandi investimenti da fare, poiché dal satellite molte informazioni sono addirittura disponibili in forma gratuita: noi le personalizziamo e le ottimizziamo". Con un desiderio: essere i primi a lanciare, come Fvg, un satellite specifico per questo tipo di rilevazioni, costituendo un importante primato in innovazione a livello internazionale.  
   
   
PROGRAMMA SVILUPPO RURALE, CAMPANIA: CIASCUNO FACCIA PROPRIA PARTE PER AVANZAMENTO SPESA  
 
Napoli - "Per fare avanzare la spesa ed evitare così il disimpegno automatico dei fondi del Programma di sviluppo rurale occorre che ognuno faccia la propria parte." Così Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania. "Ho già provveduto – aggiunge - ad inviare una nota ufficiale a tutte le unità operative per sollecitare la struttura a porre in essere tutte le iniziative necessarie per l´avanzamento della spesa per quel che riguarda le misure a superficie, ossia quelle che riguardano le indennità compensative per le zone cosiddette svantaggiate e per quelle soggette a vincoli ambientali e per i pagamenti agroalimentari. "Per le misure strutturali del Programma di sviluppo rurale, invece, ho già sollecitato la struttura a completare tutti i collaudi in corso e a proseguire in maniera incisiva nell´azione di accompagnamento dei beneficiari pubblici affinché completino con la massima solerzia gli adempimenti di loro competenza per l´erogazione delle anticipazioni previste. "L´anno scorso - prosegue - siamo riusciti a chiudere evitando il disimpegno automatico dei fondi e abbiamo dimostrato di essere una Regione virtuosa, nonostante le criticità. D´altra parte sono più che consapevole del fatto che i fondi europei sono fondamentali per la crescita dell´intero settore che, per rimanere al passo con i tempi, ha bisogno di investimenti costanti. "Siamo alle battute finali del Psr 2007/2013 e stiamo compiendo tutti gli sforzi necessari per superare le difficoltà incontrate nel corso dell´anno. Siamo al fianco degli imprenditori del comparto per evitare qualsiasi forma di disimpegno e, contestualmente, per lavorare alla sfida della nuova programmazione che partirà nel 2014", conclude la Nugnes.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO  
 
Pescara - Mercoledì scorso il Parlamento europeio ha dato il via libera alla Politica Agricola Comune (Pac) 2014-2020 attraverso la quale, per i prossimi sette anni, l´agricoltura potrà contare su 408 miliardi di euro che costituiscono il 38% del bilancio della Ue. La parte più consistente di tali fondi sarà erogata sotto forma di aiuti diretti al reddito, agli agricoltori che si impegnano a rispettare i nuovi vincoli ambientali a tutela del paesaggio e del benessere animale (312 miliardi). Il resto, pari a 95 miliardi, finanzierà la politica di sviluppo rurale. All´italia andranno quasi 35 miliardi di euro. Ne ha dato notizia l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, nel corso della conferenza stampa convocata, pr questa mattina, a Pescara, per presentare una serie di incontri sul territorio nei quali saranno analizzati il futuro ed il presente dell´agricoltura abruzzese. "Per la ripartizione delle nuove risorse - ha rimarcato Febbo - ci sarà da lottare con le latre Regioni ma l´Abruzzo farà sicuramente pesare la nuova posizione acquisita in questi anni. Questo non solo perché abbiamo ricoperto il ruolo di coordinamento della cabina di regia permanente degli Assessori all´Agricoltura delle Regioni meridionali, non solo perché siamo tra le Regioni di transizione, ma soprattutto perchè siamo riusciti a scrollarci di dosso tutte le criticità del passato a cominciare proprio dalla capacità di spesa. Anche quest´anno infatti, per il terzo anno consecutivo, - abbiamo centrato l´obiettivo dell´N+2 evitando il rischio disimpegno e quindi di mandare indietro risorse comunitarie. Ad oggi abbiamo centrato il risultato positivo di oltre cinque milioni di euro rispetto all´obiettivo, piazzandoci al secondo posto tra le regioni italiane. Ci apprestiamo a concretizzare l´importante traguardo ripetendo e anzi superando l´ottimo risultato del 2012 quando siamo andati oltre l´obiettivo di quasi cinque milioni di euro. Questo ci permetterà di avere una posizione più rilevante ai fini della ripartizione dei fondi, a differenza di Lazio, Marche, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata e Sardegna per le quali la situazione appare molto insidiosa. Su queste regioni incombe lo spettro del disimpegno che rappresenta un fardello molto pesante se consideriamo che a rischio ci sono ben 500 milioni di fondi per la futura programmazione". L´europarlamento ha dato il via libera, mercoledì scorso, alla nuova Pac (Politica Agricola Comune) 2014-2020 attraverso la quale, per i prossimi sette anni, il settore agricolo potrà contare su 408 miliardi di euro che costituiscono il 38% del bilancio della Ue. Negli anni ´80. Invece, l´agricoltura pesava per oltre il 70% sul bilancio dell´Unione Europe. La parte più consistente dei fondi sarà erogata sotto forma di aiuti diretti al reddito, agli agricoltori che si impegnano a rispettare i nuovi vincoli ambientali a tutela del paesaggio e del benessere animale (312 miliardi). Il resto, pari a 95 miliardi, finanzierà la politica di sviluppo rurale. All´italia andranno quasi 35 miliardi di euro. "La Regione Abruzzo - ha rimarcato Febbo - farà sicuramente pesare la nuova posizione acquisita in questi anni. Questo non solo perché abbiamo ricoperto il ruolo di coordinamento della cabina di regia permanente degli Assessori all´Agricoltura delle Regioni meridionali e non solo perché siamo tra le Regioni di transizione ma soprattutto perchè siamo riusciti a scrollarci di dosso tutte le criticità del passato a cominciare proprio dalla capacità di spesa. Anche quest´anno infatti, - ha aggiunto - per il terzo anno consecutivo, abbiamo centrato l´obiettivo dell´N+2 evitando il rischio disimpegno e quindi di mandare indietro risorse comunitarie. Ad oggi abbiamo centrato il risultato positivo di oltre cinque milioni rispetto all´obiettivo, piazzandoci al secondo posto tra le regioni italiane. Ci apprestiamo a concretizzare l´importante traguardo ripetendo e anzi superando il già ottimo risultato del 2012 quando avevamo qausi raggiunto i 5 milioni di euro oltre la soglia per evitare il disimpegno. Questo ci permetterà di avere una posizione più rilevante ai fini della ripartizione dei fondi, a differenza di Lazio, Marche, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata e Sardegna per le quali la situazione appare molto insidiosa. Su queste regioni incombe, infatti, - ha concluso l´assessore - lo spettro del disimpegno che rappresenta un fardello molto pesante se consideriamo che a rischio ci sono ben 500 milioni di fondi per la futura programmazione". (Regflash) 13/11/27 (Segue) Il presente e il futuro dell´agricoltura abruzzese. Se ne parlerà nei dieci incontri che la Direzione Politiche agricole della Regione Abruzzo ha organizzato sul territorio e in tutte e quattro le province. Si tratta di un´iniziativa che si inserisce all´interno del Piano di comunicazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013. A prsentarla, questa mattina, a Pescara, nel corso di una confernza stampa, l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo. "Il Piano di Sviluppo Rurale ha un ruolo fondamentale per il comparto agricolo abruzzese - ha spiegato Febbo - e sarà il protagonista principale degli appuntamenti in programma, nel corso dei quali si analizzeranno risultati e prospettive. Quando si parla di scenari è necessario mettere in evidenza come siano cambiati radicalmente rispetto a quelli che si prospettavano quando il Programma di Sviluppo Rurale, oggi ormai in dirittura d? arrivo, è stato scritto. Non si poteva certo immaginare quello che sarebbe successo a livello mondiale con la cosiddetta bolla finanziaria del 2008, diventata una vera e propria crisi economica planetaria. Inoltre, la nostra Regione è partita con un clamoroso ritardo e, solo dopo il 6 aprile 2009, in seguito alla sciagura che ha segnato profondamente L´aquila e l´Abruzzo, ha potuto mettere la propria quota di compartecipazione ai fini dell´utilizzo dei fondi europei. Nonostante le criticità trovate al momento del nostro insediamento, la Giunta Chiodi ha saputo lavorare con capacità e caparbietà e l´Abruzzo è riuscito a centrare obiettivi importanti anche nello Sviluppo rurale. A oggi, per il sistema agricolo regionale sono stati spesi oltre 349 milioni di euro (tra fondi pubblici e privati) attraverso il Programma di Sviluppo Rurale grazie al quale sono stati realizzati interventi molto importanti: quasi 20 milioni per la Misura del primo insediamento di cui hanno beneficiato oltre 1.200 giovani agricoltori, oltre 150 milioni per la modernizzazione delle aziende agricole e agroalimentari e oltre 85 milioni per le Misure di tutela ambientale. Intanto a livello regionale, stiamo lavorando sulla nuova programmazione per il periodo 2014-2020, portando avanti un´attenta analisi di quanto fatto in questo settennato che sta per concludersi e di quanto si potrà fare per il prossimo futuro, valutando criticità passate e punti di forza". Di seguito il calendario degli incontri: 2 dicembre San Benedetto dei Marsi, 5 dicembre Goriano Sicoli, 9 dicembre Canzano, 11 dicembre Atri, 13 dicembre Pianella, 16 dicembre Elice, 13 gennaio 2014 Ortona, 16 gennaio 2014 Scerni, 20 gennaio 2014 Gessopalena e 23 gennaio 2014 Santa Maria Imbaro.  
   
   
DEMANIO, OK A SCADENZA 2020 PER PESCA E ACQUACOLTURA DA CASCINO (LIGURIA) RICHIESTA A GOVERNO ANCHE PER CANTIERISTICA  
 
 Genova - Anche per le concessioni demaniali marittime ad uso pesca, acquacoltura e attività produttive a essa legate la scadenza è fissata, come per quelle ludiche e ricreative degli stabilimenti balneari, al 31 dicembre 2020. Lo stabilisce un emendamento alla Legge di Stabilità approvato in Commissione Bilancio al Senato e recepito dal maxi emendamento del Governo che ha allineato anche queste tipologie di concessione a quelle ad uso turistico ricreativo e per la nautica da diporto, per le quali la proroga era già in vigore dallo scorso anno. La Regione Liguria capofila sul demanio marittimo, “ segue con attenzione la vicenda e non ha mia spesso di chiedere che si superasse questa disomogeneità di trattamento, soprattutto in carenza di una normativa nazionale chiara di riferimento, afferma l’assessore Gabriele Cascino, intervenuto alla Commissione Ambiente (competente anche in materia di demanio) nella conferenza delle Regioni, segnalando come, pur accogliendo favorevolmente l’emendamento approvato al Senato, “ sia opportuno che anche tutte le altre tipologie di concessione demaniale marittima vengano prorogate al 31 dicembre 2020 e nel frattempo si lavori ad un tavolo con il Governo, per una riforma complessiva di tutta la materia”. Ad oggi restano quindi escluse dalla proroga poche tipologie di concessione, in particolare quelle della cantieristica e i distributori di carburante.  
   
   
MILANO, INFANZIA. QUARTO OGGIARO È PIÙ VERDE CON LA FESTA DELL’ALBERO PROMOSSA DAL COMUNE UNA TRENTINA DI BAMBINI PIANTANO UN NUOVO FRUTTETO NEL GIARDINO DELLA SCUOLA DI VIA GRAF  
 
Nella scuola di Quarto Oggiaro è proprio il caso di dirlo: là dove c’era asfalto ora c’è un prato, a disposizione di bambini e cittadini. Questa mattina, in occasione della Festa dell’Albero, una trentina di bambini delle scuole primaria e dell’infanzia di via Graf, a Quarto Oggiaro, alla presenza dell’assessore all’Educazione e Istruzione, Francesco Cappelli, hanno creato un piccolo frutteto aiutati dai loro insegnanti e da volontari di Legambiente. Nuovo verde dunque che si aggiunge all’orto realizzato dai ragazzi nell’ultimo anno e da una piccola collina piena di fiori. “Questo tipo di iniziative rappresentano un utile spunto didattico ed educativo utile per sensibilizzare i bambini partendo da attività che possono svolgere divertendosi. In questo modo imparano a riconoscere il valore e l’impatto di azioni piccole ma che si trasformano in buone pratiche importanti ed efficaci se replicate su larga scala. Il coinvolgimento anche del corpo insegnante e delle famiglie favorisce poi la diffusione nelle scuole di una cultura della sostenibilità e della cura del bene comune” ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano. “L´iniziativa di Legambiente è lodevole soprattutto perché sensibilizza ciascuno di noi a prenderci cura del verde e degli alberi. E’ la stessa filosofia che sta portando avanti questa amministrazione – ha dichiarato Chiara Bisconti, assessore al Verde e Arredo Urbano - Il verde pubblico è un bene comune e va difeso e rafforzato a partire dall´impegno di ciascuno. Per questo stiamo valorizzando tutti i programmi che favoriscano l´intervento diretto dei cittadini nella gestione delle aiuole, dei giardini. E vediamo come questi programmi riscontrino sempre più successo. L´auspicio è di realizzare sempre più nuovi progetti con una realtà decisiva e cruciale per la nostra città quale è Legambiente”. Il nuovo frutteto scolastico di Quarto Oggiaro fa parte del progetto “Appunti per la Città-giardini Scolastici”, realizzato dal Comune insieme a Legambiente e Abcittà e prevede la riqualificazione anche di altri otto giardini scolastici, uno per ogni zona della città. L’idea è, infatti, proprio quella di valorizzare gli spazi già esistenti come i giardini scolastici, poco utilizzati e pressoché sconosciuti ai residenti dei quartieri. “A Milano ci sono scuole molto diverse tra loro – ha affermato Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - le più fortunate hanno dei giardini ricchi di alberi e prato, altre invece hanno solo asfalto su cui giocare. Oggi grazie al progetto pensato e realizzato dai bambini delle scuole coinvolte possiamo finalmente donare un giardino e un orto dove poter far vivere un contatto più diretto con la natura anche a studenti di scuole di periferia come quella di Quarto Oggiaro. In più oggi festeggiamo la Festa dell´Albero che sancisce il diritto di ogni bambino di poter vivere in un ambiente più sano e naturale, a partire proprio dalle scuole”. Il progetto “Appunti per la Città-giardini Scolastici” ha previsto un percorso di partecipazione, rivolto innanzitutto ai bambini delle scuole d’infanzia e primarie, allargato alle famiglie e al territorio, per rafforzare il legame con lo spazio naturale e valorizzare il verde esistente. Dopo una fase di ascolto e progettazione partecipata – che ha coniugato le esigenze di movimento, bellezza e creatività con i vincoli di fattibilità - le indicazioni emerse dai bambini sono state tradotte in un progetto preliminare, e a partire dalla scorsa primavera sono in corso le trasformazioni. Alcune vedono ancora i bambini protagonisti del cambiamento al lavoro per realizzare orti, labirinti, fioriere, altre richiedono l’intervento di tecnici o imprese – come la realizzazione di percorsi ciclabili, strutture gioco, ecc. - che i bambini stanno attentamente monitorando. Da qualche mese i nuovi giardini si stanno aprendo alle famiglie delle scuole coinvolte nel progetto, in orario extrascolastico, per sperimentare con i cittadini le nuove realtà. E la Festa dell’Albero di questa mattina è stato un altro importante momento per i nuovi spazi patrimonio di tutti e rafforzare il senso di cura del bene comune. Gli altri Istituti Scolastici nei quali si sta sviluppando il progetto “Giardini Scolastici” sono: scuola dell’Infanzia di via Crivelli (zona 1), in zona 2 alla scuola d’Infanzia di via Giacosa e Istituto Statale Comprensivo Casa del Sole, Scuola dell’Infanzia e Primaria di via Clericetti (Zona 3), Scuola dell’Infanzia Barabino (Zona 4), primaria Arcadia (Zona 5), scuola dell’infanzia di via Narcisi (Zona 6), scuola di via Branca (Zona 7) e infine Scuola Agazzi in via Gabbro (Zona 9).  
   
   
ALIMENTARE, PRODUZIONE MIELE A RISCHIO ANCHE IN LIGURIA. SABATO 30 NOVEMBRE ESPERTI A SANREMO PER LA LOTTA A VESPA VELUTINA  
 
 Sanremo. Convegno sulla lotta al calabrone asiatico, meglio conosciuto come vespa velutina, sabato 30 novembre, con inizio alle 9, al Teatro del Casinò di Sanremo. La vespa velutina, dopo i guai creati anche in Liguria alle palme dal punteruolo rosso e i rischi zanzara-tigre, può arrecare gravi danni all´apicoltura, causando anche un notevole calo della produzione di miele. Il calabrone asiatico è già presente nell´Imperiese in modo stabile e sono già state effettuate numerose catture a Latte, Dolceacqua, Ospedaletti, Airole. Il primo nido di vespa velutina è stato individuato nel luglio scorso da un apicoltore di Vallecrosia, Stefano Franceschelli. Scoperta certificata dall´Università di Torino. La vespa velutina è approdata in Francia nel 2004 presumibilmente attraverso l´importazione di un carico di vasellame dalla Cina. Dopo aver "colonizzato" buona parte della Francia questo anno è arrivata in Liguria attraverso il passaggio più comodo, la costa. Un primo individuo maschio isolato era stato trovato nei mesi scorsi a Loano. La vespa velutina a prima vista è molto simile al calabrone europeo. Presenta un addome più scuro con solo un "anello" giallo e un piccolo triangolino giallo. Le zampe sono visibilmente gialle ed è leggermente più piccola del calabrone europeo, lunga tra 17 e 32 mm. Le api da miele vengono predate in volo quando tornando tentano di entrare nell´alveare dove le attende la vespa velutina che vola in "hovering" come un elicottero e le aspetta dando la schiena alla porticina dell´alveare. I nidi raggiungono dimensioni impressionanti anche superiori al metro di diametro. Sono costruzioni molto belle esteticamente, di forma circolare formata da una sorta di "cartone" creato dalle vespe masticando ed impastando fibre vegetali e contengono migliaia di individui. Ai lavori del convegno di sabato a Sanremo, introdotti dal presidente di Apiliguria Alberto Tognoni, parteciperanno l´Università di Torino, l´Ispra ed esperti francesi con esperienza in materia. Per la Regione Liguria interverrà l´assessore Gabriele Cascino. Il convegno farà il punto della situazione vespa velutina in Liguria per sensibilizzare apicoltori e cittadini e creare le basi per un efficace piano di contenimento.  
   
   
VERSO EXPO: ALLE REGIONI SOLDI PER IL CICLO IDRICO  
 
Milano - "Se il 60 per cento dell´acqua in Lombardia è utilizzata a fini agricoli, l´agricoltura è il comparto che ha maggior interesse a che la pianificazione vada avanti. Per questo chiediamo con forza che, nella prossima programmazione, nel Piano di sviluppo rurale, ci sia assegnata quella parte di risorse che venivano destinate all´infrastrutturazione idraulica". E´ quanto ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, insieme alla collega titolare di Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, al convegno ´Verso Expo 2015, dare l´acqua, moltiplicare il cibo: il ruolo e l´impegno dei Consorzi di bonifica e irrigazione´. Regioni E Ciclo Idrico - "Devono essere le Regioni a pianificare il proprio ciclo idrico - ha quindi spiegato l´assessore Fava -. Trovo sbagliato, però, che il Piano irriguo nazionale debba essere finanziato in modo indistinto dai fondi del Psr, che diversamente sarebbero ripartiti alle Regioni. E´ vero che i primi a fruirne sono gli agricoltori, ma la scelta di allocare le risorse, lo ripeto, deve essere in capo alle Regioni". Di qui la richiesta, l´ennesima sul tema, al Governo. "Assicurino, nel Psr, i fondi che ci spettano - ha detto Fava - e una parte li destineremo alla gestione delle bonifiche e del reticolo idrico superficiale. La priorità oggi è garantire l´acqua a un sistema agricolo che già soffre le tensioni del mercato. Sostenere la nostra filiera agroalimentare significa avere le risorse adeguate, noi ci batteremo perché queste restino qui". Qualità Per Le Produzioni - Risorse che devono anche garantire che l´acqua sia di qualità e assicurata in quantità adeguate. "Dati non irrilevanti - ha aggiunto Fava -, quando pensiamo alla qualità delle nostre produzioni agricole, certificate da un sistema di controlli che garantisce salubrità e caratteristiche originarie. Anche per questo l´impegno sulla qualità delle acque deve essere la nostra priorità". Risparmio Di Suolo E Sicurezza - "Condivido la necessità di portare avanti gli interventi per mettere in sicurezza buona parte di quelle aree fragili dal punto di vista territoriale a nord di Milano, in vista di Expo - ha proseguito Fava -, ma dobbiamo evitare che queste infrastrutture finiscano in zone a forte vocazione agricola, per quanto poche a nord di Milano. Abbiamo aree dismesse, utilizziamole per fare le vasche di laminazione e gli interventi che servono". Nei prossimi giorni, ha infine ricordato l´assessore, sarà presentato in Giunta un Progetto di legge finalizzato alla difesa del suolo e al risparmio del territorio, "azioni fondamentali - ha concluso - per continuare a tutelare il settore primario".  
   
   
VALLE D’AOSTA: CONCLUSE LE SESSIONI DI DEGUSTAZIONE DEL CONCORSO FONTINA D’ALPAGE 2013  
 
Saint-christophe - Si sono concluse venerdì 22 novembre le sessioni di valutazione del concorso Fontina d’Alpage, l’iniziativa avviata dall’Assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali e dalla Chambre valdôtaine per contribuire a valorizzare e promuovere la fontina e per favorire l´impegno degli agricoltori e stimolarli nel conseguimento di obiettivi di qualità nella produzione di questo formaggio. Renzo Testolin, Assessore all’agricoltura e risorse naturali - Siamo partiti con questa attività coinvolgendo 67 produttori. Tra questi 67 produttori i nostri tecnici ne hanno selezionati prima fino a 25 poi, dopo una serie di degustazioni mirate, siamo arrivati ai 10 finalisti, le cui fontine ci troviamo qui oggi a degustare per l’ultima fase del concorso che ha visto coinvolti circa 200 appassionati, amanti della fontina. Il concorso ha anche interessato un po’ tutte le categorie commerciali e produttive e i vari componenti all’interno del settore alberghiero piuttosto che giornalistico, in modo da avere una panoramica complessiva. Giovedì 28 novembre prossimo, presso la Grandze del Castello di Aymavilles, verranno premiati i vincitori del concorso. I dieci produttori finalisti sono Carla Abram (alpeggio Borègne di Valgrisenche), Sandro Bonin (già vincitore del concorso nel 2011 dell’alpeggio Gremaudet di Gressan), la Coopérative Agricole di Valgrisenche, Aurelio Crétier (alpeggio La Comune de By di Ollomont), Piero Cuaz (alpeggio Tzoublanc di Ollomont), Eliseo Duclos (alpeggio Pra d’Arc di Saint-rhémy-en-bosses), Elio Fognier (alpeggio Romperein di Aymavilles), Piero Jocallaz (alpeggio Thoule di Saint-pierre), Enzo Marcoz (alpeggio Vulmian di Saint-pierre) e Attilio Yeuilla (alpeggio Maisonettes di Avise). Le dieci Fontine, grazie alla collaborazione della Chambre Valdôtaine, saranno messe in commercio a partire dai primi giorni di dicembre, in una confezione speciale e a un prezzo che ne valorizzerà anche economicamente l’elevata qualità, in 15 punti vendita dislocati su tutto il territorio regionale. L’obiettivo dichiarato di tutta l’iniziativa è di veicolare un prodotto di eccellenza, fiore all´occhiello per l’intera Valle d’Aosta. Renzo Testolin, Assessore all’agricoltura e risorse naturali - E’ indispensabile che la Fontina che esce dalle nostre casere sia di qualità eccellente. Solo così si potrà pretendere dal commercio una giusta remunerazione che vedremo realizzata dopo questo concorso con la vendita in 15 punti dislocati in tutta la Valle, punti che promuoveranno la Fontina d’alpage nel suo complesso vendendo a un prezzo estremamente interessante le prime 10 classificate che daranno lustro a tutto il settore lattiero caseario valdostano. Negli alpeggi valdostani viene coltivata una delle tradizioni più antiche del patrimonio culturale della nostra regione. A quote, anche molto elevate, si trovano pascoli caratteristici delle zone alpine, con fiori ed erbe che rendono unica la fontina. Roberto Ronc, tecnico dell’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali - Il segreto di una Fontina è difficile da spiegare. Sicuramente sono i dettagli che fanno la buona Fontina. Quali sono questi dettagli? Una Fontina deve avere una bella crosta invitante di un bel marron che rappresenta le grosse cure in magazzino di stagionatura. L’occhiatura deve essere di un bel giallo paglierino, gli occhi di pernice, gli occhi della dolcezza e soprattutto in bocca deve essere dolce, leggermente sapida, fondente e con gli aromi che richiamano tutte le cose positive che i valdostani conoscono quando vanno in alpeggio.  
   
   
“TERRA - IMPRESE - SVILUPPO” IL 29 NOVEMBRE A SAN GREGORIO MAGNO (SA) IMPRESE AGRICOLE E AMMINISTRAZIONI LOCALI SI CONFRONTANO CON IL SOTTOSEGRETARIO GIUSEPPE CASTIGLIONE. UN’INIZIATIVA PROMOSSA DALLA SENATRICE PD ANGELICA SAGGESE.  
 
Venerdì 29 novembre alle ore 18:30 all’Hotel Valle Verde di San Gregorio Magno (Sa) si terrà l’incontro sul tema “Terra - Imprese – Sviluppo” promosso dalla senatrice del Pd Angelica Saggese, membro della Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica. All’incontro interverranno: Angelica Saggese, senatrice del Pd, membro della Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato della Repubblica On. Giuseppe Castiglione, sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Modera: Antonella Petitti, giornalista L’iniziativa, tutta incentrata sui temi dell’agricoltura, è pensata come momento di confronto tra territorio ed esecutivo. Nel corso del dibattito imprese locali, rappresentanze di settore e amministrazioni locali potranno infatti presentare al sottosegretario Castiglione questioni e problemi che necessitano di approfondimenti o soluzioni in sede governativa. “Con l’incontro del 29 novembre proviamo a sperimentare una modalità operativa nella quale credo profondamente, che consiste nel portare all’attenzione diretta del Governo i bisogni e le domande che vengono dai territori e dai singoli comparti produttivi locali” ha dichiarato Angelica Saggese, che aggiunge: “Un processo trasparente e senza mediazioni, che avviene pubblicamente, dinanzi a un’intera comunità. Il compito che oggi più che in passato spetta a chi svolge un ruolo come il mio, non può che essere quello di facilitare l’incontro tra le istanze che vengono dai territori e i luoghi istituzionalmente demandati a offrire risposte”. Nel corso del dibattito non mancherà inoltre un momento di approfondimento sul nuovo sistema di opportunità per le piccole e medie imprese del comparto agricolo. A conclusione dei lavori verrà offerta agli ospiti una degustazione di prodotti tipici locali.