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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Marzo 2014
NANO ALIMENTI: I DEPUTATI EUROPEI CONTESTANO LE NUOVE NORME DI ETICHETTATURA  
 
Nella votazione di mercoledì, il Psi è opposto alla definizione proposta dalla Commissione riguardo i "nano materiali ingegnerizzati", particelle minuscole aggiunte agli alimenti. I deputati si sono opposti poiché la definizione proposta potrebbe esentare gli alimenti contenenti nano materiali che sono già presenti sul mercato da dover essere etichettati come tali. La risoluzione è stata approvata con 402 voti a 258, con 14 astensioni. I deputati si sono opposti al progetto di regolamento della Commissione poiché avrebbe concesso un´esenzione dai requisiti sull´etichettatura dei prodotti alimentari con nano additivi già presenti sul mercato. “Il Parlamento ha ripetutamente chiesto la corretta etichettatura ed è molto sorprendente che la Commissione abbia anche cercato di indebolire ciò che è stato deciso dal Parlamento e dal Consiglio. I consumatori hanno il diritto di conoscere e di fare la loro scelta. Non vogliono che la Commissione scelga per loro. Ecco perché il voto di oggi è importante", ha dichiarato il relatore Carl Schlyter (Verdi/ale, Se). I deputati ritengono che la giustificazione della Commissione per l´esenzione - che indica gli additivi alimentari esistenti seguiti dalla parola "nano" tra parentesi sulle etichette potrebbero confondere i consumatori, suggerendo che questi additivi sono cosa nuova - sia "erronea e irrilevante".  
   
   
LANCIATO PROGETTO PER RIDURRE IL SALE "NASCOSTO" NEI CIBI  
 
Bruxelles - Le ricerche attuali indicano che una riduzione del nostro consumo di sale a sei grammi al giorno, ci permetterebbe di prevenire quasi il sei per cento degli ictus. Ma questo onere di usare meno sale ricade in ugual misura sui produttori alimentari e sui consumatori, ed è esattamente ciò che il progetto Procured tenta di ottenere. Lanciata il 23 gennaio a Parma, questa iniziativa mira a ridurre la quantità di sale nella produzione di carni essiccate, quali prosciutto, lardo, bresaola, capicola, guanciale e soppressata. Al contrario del fast food, queste carni sono inevitabilmente ricche di sale a causa del modo in cui vengono prodotte. Il sale è utilizzato per impedire la proliferazione dei batteri, poiché lascia dei livelli molto bassi di acqua nella carne dopo essere stato assorbito. Le carni essiccate sono ancora considerate dai consumatori come sane e tradizionali. Benché l´essiccazione con il sale sia necessaria, è un fatto ampiamente riconosciuto che chi lavora il prosciutto necessita di una migliore tecnologia per controllare il trattamento di salatura dei propri prodotti. Ridurre la quantità di sale in questi prodotti può essere vantaggioso per tutti: non solo è più sano, ma garantisce anche la qualità finale attesa, una cosa fondamentale se i produttori europei intendono rimanere competitivi in un mercato globale. Il progetto Procured mira a sviluppare e mettere in atto un nuovo sistema di controllo della fase di salatura durante il processo di essicazione del prosciutto. Un membro del team spiega: "La soluzione proposta dipende da moduli in linea, basati su una tecnologia veloce e non invasiva che misura le caratteristiche del prosciutto relative all´assorbimento di sale e alla quantità di sale assorbito durante la salatura". Il sistema è equipaggiato con il software "Artificial Neural Networks", capace di fornire parametri di salatura in base alle proprietà del prosciutto crudo e al contenuto di sale prestabilito. Un sistema pre-commerciale verrà messo a disposizione delle aziende alla fine del progetto. Il consorzio comprende aziende che si occupano del processo di essiccazione (Galloni, Cent), nominate per la convalida della tecnologia, e Pmi del settore della lavorazione della carne (Lenz, Roser, Stevia, Strasser). Il supporto scientifico è fornito da centri di Rst (Ateknea, Irta, Ssica). Con il tempo, si spera che il progetto riesca a rendere il prosciutto Procured un´opzione distintiva rispetto ai propri concorrenti. Gli obbiettivi di Procured sono inoltre conformi al regolamento dell´Ue 1924/2006, una normativa collegata alle richieste su nutrizione e salute riguardanti gli alimenti, compresi quelli che affermano di contenere "meno sale". Qual è il messaggio per i consumatori? Se volete ridurre i livelli di sale nascosto nel vostro carrello della spesa settimanale, cercate subito il prosciutto "Procured" sugli scaffali del supermercato. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Lenz-instruments.com/    
   
   
SCOPERTO TRAFFICO ILLECITO TONNO ROSSO. LUCA ZAIA: GRAZIE ALLA GUARDIA COSTIERA. TRUFFA CHE DANNEGGIA I PESCATORI ONESTI  
 
Venezia - “Voglio ringraziare la Guardia Costiera per l’esito dell’operazione che ha posto fine ad un traffico illecito di tonno rosso. Qui si va più là del fatto illegale in sé, perché con azioni truffaldine di questo genere vengono di fatto penalizzati le aziende e i pescatori onesti, ingannati i consumatori e depauperato il mare, le cui risorse vanno tutelate nell’interesse comune e di quanti lavorano nelle marinerie”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, aggiungendo che “è interesse di tutti smascherare e fermare commerci di questo genere, che costituiscono un danno generale per la nostra comunità e per quanti vivono del mare. Non solo si violano le regole internazionali e le leggi italiane, ma di fatto si specula sulla crisi alle spalle dei pescatori, che specie nell’Alto Adriatico stanno attraversando da anni un periodo di crisi che mina la loro capacità di ricavare reddito da un lavoro che ha fondamenta e tradizioni secolari. Questo vale non solo per il tonno rosso, beninteso, ma in tutti i casi nei quali c’è chi cerca un guadagno illegittimo violando regole nel campo della pesca”. “Anche in questa occasione – conclude Zaia – invito tutti, operatori del commercio, pescatori, consumatori, a segnalare alle forze dell’ordine ogni caso sospetto: la salvaguardia della legalità è un patrimonio che ogni cittadino deve tutelare”.  
   
   
LOMBARDIA: CON CIA PRONTI A COLLABORARE A 360 GRADI  
 
Milano - "Grande condivisione rispetto all´impostazione data al Piano di sviluppo rurale (Psr) e disponibilità a collaborare in vista dei nuovi appuntamenti, da Expo ai temi della nuova programmazione, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione delle risorse sul primo pilastro della Pac, cioè sull´utilizzo degli accoppiati". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava che ha partecipato all´incontro promosso da Cia (Confederazione italiana agricoltori), in occasione del quale è stato presentato il nuovo presidente regionale Giovanni Daghetta. Incontro che via via si è trasformato in un confronto sulle questioni aperte nel comparto - dalla nuova programmazione al Psr, passando per le azioni da intraprendere in vista di Expo 2015 - nel corso del quale l´assessore Fava è stato sollecitato al dibattito dai responsabili provinciali territoriali presenti. Definire Impegni Su Primo Pilastro - "Ha trovato, in particolare, favore e condivisione - ha sottolineato Fava - la mia proposta di chiedere per la Lombardia il massimo dell´accoppiato principalmente per la zootecnia e in subordine per il riso". "Formalmente - ha proseguito l´assessore -, Cia era l´ultima delle organizzazioni sindacali attesa a esprimersi sull´impostazione che abbiamo dato sin qui alla politica agricola regionale. Impostazione di fondo già condivisa anche dalle altre rappresentanze. Ci aspettiamo ora determinazioni conseguenti anche dai corrispondenti livelli nazionali: arrivare in tempi rapidi a una definizione degli impegni sul primo pilastro, per rispettare i tempi dati dal Ministero e avere un quadro organico entro metà maggio degli aiuti, che vanno nella direzione di recuperare per il sistema zootecnico lombardo buona parte delle perdite secche che avremo con la ripartizione delle quote sui pagamenti diretti".  
   
   
PSR: PERCORSO COMUNE CON LA REGIONE PIEMONTE  
 
Milano - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava ha incontrato il collega del Piemonte Claudio Sacchetto, per condividere un percorso comune sull´attivazione della nuova programmazione comunitaria, relativa allo sviluppo rurale. All´incontro hanno partecipato inoltre, per la Lombardia, il direttore generale Roberto Cova e il responsabile della programmazione agricola in Lombardia Massimo Ornaghi. Il Piemonte era rappresentato dal direttore dell´Assessorato all´Agricoltura Gaudenzio de Paoli e dai funzionari Franco Olivero e Riccardo Brocardo. Filiere Omogenee, Uguali Possibilità Di Aiuto - "L´obiettivo - ha dichiarato l´assessore lombardo Fava - è cercare di armonizzare le Misure del Programma di sviluppo rurale sui rispettivi territori, affinché le filiere omogenee possano contare sulle stesse possibilità di aiuto, indipendentemente dalla Regione di appartenenza". Le filiere prese in esame sono state quelle del riso, delle foraggere, della vitivinicoltura e le misure ambientali, con l´intenzione di estendere il confronto sulla zootecnia (latte, carne suina, carne bovina, avicoli). Nord Come Sistema Integrato - Un altro aspetto legato alla collaborazione fra Lombardia e Piemonte - da estendere anche ad altre Regioni del Nord - riguarda la possibilità di proporsi come sistema integrato nei confronti di Bruxelles. "Se vogliamo spingere sulla competitività delle imprese e sostenere la redditività delle filiera agricole - ha concluso Fava - è necessario muoversi in maniera compatta, come lo stesso mondo produttivo ci chiede". Gli assessori all´Agricoltura della Lombardia e del Piemonte stanno lavorando per chiudere i percorsi quanto prima, per avviare un dialogo diretto con l´Unione europea sui Programmi di sviluppo rurale.  
   
   
QUOTE LATTE: FVG, NON PENALIZZEREMO CHI RISPETTA LA LEGGE  
 
Udine - "La vicenda delle quote latte ha impresso segni che in Regione ci stiamo lasciando alle spalle, con il dialogo, la ragionevolezza e nel rispetto della legge. Purtroppo un piccolo gruppo di ´irriducibili´ vorrebbe trovare scorciatoie che non esistono, e anziché mettersi in regola ha scelto di compiere atti di intimidazione nei confronti della Giunta regionale". Lo afferma il vicepresidente e assessore all´Agricoltura Sergio Bolzonello, commentando le azioni intraprese da un gruppo di produttori che, dopo aver mantenuto un presidio di alcune settimane davanti alla sede della giunta regionale, ha bloccato gli ingressi del palazzo con alcuni trattori. "Ho già incontrato anche di recente gli autori della protesta - prosegue Bolzonello - e ho spiegato loro che la Regione non ha modo di sospendere le azioni nei confronti dei produttori destinatari di provvedimenti sanzionatori in materia di quote latte. Sospendere le sanzioni, peraltro, non sarebbe nemmeno equo nei confronti di tutti gli altri produttori ´splafonatori´, che hanno sanato o stanno sanando le loro posizioni". "A maggior chiarezza - aggiunge - va inoltre sottolineato che in Friuli Venezia Giulia attualmente ci sono 41 primi acquirenti riconosciuti di cui solo 11 hanno conferitori che eccedono la loro quota e quindi, su circa 1100 produttori latte, a fine 2013, si quantificano solo 80 produttori splafonatori. Di questi 11 primi acquirenti, però solo 3 primi acquirenti non provvedono a quanto stabilito dalla legge, cioè a versare la prevista sanzione amministrativa commisurata al prelievo supplementare, mentre gli altri 8 primi acquirenti provvedono mensilmente a saldare il dovuto". "Ho spiegato dettagliatamente anche in Consiglio regionale che gli adempimenti relativi al regime comunitario del prelievo supplementare nel settore del latte sono di competenza delle Regioni in forza di una legge nazionale. Ci sono partiti come il M5s che ritengono di poter resuscitare le antiche battaglie antieuropee della Lega per scopi elettorali, ma noi non ci piegheremo a questo gioco e soprattutto - conclude - non penalizzeremo chi rispetta la legge".  
   
   
FINANZIAMENTI PER 703 MILA EURO A INIZIATIVE DI SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA PESCA NELLA COSTA VENEZIANA. APPROVATE GRADUATORIE  
 
Venezia - La Giunta veneta, su iniziativa dell’Assessore alla pesca Franco Manzato, ha approvato le graduatorie delle iniziative progettuali presentate a valere sul bando predisposto dal Gruppo di Azione Costiera Veneziano (Vegac) per le finalità di cui alla Misura 4.1 “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” della programmazione comunitaria cofinanziata dal Fondo Europeo Pesca (Fep). “Per questa partita – ha ricordato Manzato – sono disponibili complessivamente 703 mila euro, tra fondi regionali, statali e comunitari, a fronte di preventivi di spesa che nel loro complesso ammontano a circa 933 mila euro”. Le graduatorie si riferiscono a sette azioni previste dal Piano di Sviluppo Locale messo a punto dal Vegac, organismo previsto dalla richiamata programmazione Fep, che vede in partnership soggetti pubblici e privati quali enti locali, associazioni di categoria ed altri soggetti locali con l’obiettivo di creare condizioni di crescita e sviluppo sostenibile, nonché coesione sociale per le nostre aree costiere dipendenti dalla pesca. Questa le graduatorie: Azione 1 – Diversificazione e competitività per le imprese del settore della pesca: Ditta Importo preventivi Contributo Partecipazione beneficiario Iniziativa Società Cooperativa San Marco - Pescatori Burano 104.500,00 40.000 60.000,00 Ristrutturazione magazzino ed acquisto cella frigo e fabbricatore ghiaccio. Adriatica Società Cooperativa 45.800,00 18.320 27.480,00 Modifiche strutturali a M/p 3Ve594 "Vittorio Emanuele" e sostituzione rullo salpareti. O.p. Bivalvia Veneto 101.006,88 60.000 40.000,00 Miglioramento logistica attività di commercializzazione molluschi con acquisto di attrezzature e software. Mariveneta Snc di Bullo M. – Serramondi P. – Vianello E. 22.700,00 9.080 13.620,00 Acquisto attrezzature lavorazione molluschi a bordo di Csm autorizzato. Azione 2 – Sviluppo sperimentale della maricoltura e acquacoltura: Ditta Importo preventivi Contributo Iniziativa. Società Cooperativa San Marco - Pescatori Burano 50.000,00 50.000,00 Messa a punto di tecniche di ripopolamento attivo e gestione della risorsa "Sepia officinalis". O.p. Bivalvia Veneto 100.000,00 100.000,00 Sviluppo di moduli di maricoltura integrata nella fascia costiera del Veneto orientale Cooperativa fra i Lavoratori della Piccola Pesca Pellestrina 50.000,00 50.000,00 Prove sperimentali di allevamento del tartufo di mare. Cooperativa di Lavoratori della Piccola Pesca di Cortellazzo 100.000,00 50.000,00 Realizzazione di impianto di mitilicoltura a mare con tecniche innovative. Azione 3 – Servizi avanzati per il settore della pesca: Ditta Importo preventivi Contributo Iniziativa Confcooperative Veneto 150.000,00 150.000,00 Realizzazione di centri servizi a supporto della pesca nelle marinerie del Compartimento di Venezia. Azione 4 – Riconoscibilità e valorizzazione del prodotto: Ditta Importo preventivi Contributo Iniziativa Comune di Cavallino-treporti 50.000,00 50.000,00 Implementazione e sviluppo e messa a punto sistema informatico per la tracciabilità delle produzioni ittiche. Azione 5 – Piano di gestione della fascia costiera: Ditta Importo preventivi Contributo Iniziativa Legacoop Veneto 45.000,00 45.000,00 Piano di gestione della fascia costiera antistante il Compartimento Marittimo di Venezia. Azione 6 – Sviluppo dell’ecoturismo della fascia costiera e lagunare: Ditta Importo preventivi Contributo Iniziativa Comune di Caorle 42.900,00 42.900,00 Azioni di gestione integrata per lo sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche locali. Azione 7 – Valorizzazione delle strutture per l’ittiturismo. Ditta Importo preventivi Contributo Iniziativa Comune di Venezia 50.000,00 50.000,00 Valorizzazione strutture per ittiturismo presenti nella laguna di Venezia, Caorle e Bibione.  
   
   
PIEMONTE: APPROVATA LA LEGGE SULLA MONTAGNA  
 
Il Consiglio regionale ha approvato il ddl n.373 Legge sulla montagna, presentato dagli assessori regionali all’Economia montana, Gian Luca Vignale, e agli Enti locali, Riccardo Molinari. Esprimono soddisfazione i due assessori: “Il voto di oggi è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno di questa maggioranza verso la montagna e della volontà di dare una risposta alla complessa situazione che si è venuta a creare con la riforma delle Comunità montane, dando spazio alla libera autonomia delle amministrazioni comunali e garantendo al contempo la continuità dei servizi indispensabili allo sviluppo delle zone montane”. “Grazie a questa legge - proseguono Vignale e Molinari - si avvia il processo di unificazione e aggregazione delle aree montane, che permetterà di utilizzare al meglio le tante risorse che ogni anno arrivano alla montagna”. “Il testo - concludono i due assessori - completa infatti il percorso già avviato dalla legge regionale 11/2012, dando impulso alla formazione delle Unioni montane, che non saranno più enti sovracomunali come le precedenti Comunità, ma si configureranno come una struttura di coordinamento e progettazione delle risorse regionali snella e rappresentativa delle amministrazioni locali”.  
   
   
AGRICOLTURA - AL VIA UN PIANO DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER PREVENIRE GLI ATTACCHI DEI LUPI AL BESTIAME  
 
Bologna - Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. “Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato l’iniziativa alla stampa. Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori. “Il progetto - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”. Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo. “Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”. “Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell´allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto. Gli attacchi al bestiame - Dal 2008 la Regione Emilia-romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-cesena è la più colpita. Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013. Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado. Il piano in dettaglio - Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi. Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni. Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda. Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani. Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore. Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale. Il monitoraggio in Emilia-romagna - Dal 2002 la Regione Emilia-romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo. È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati). La presenza del lupo in Italia - Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio. Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle. Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del Xix secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.  
   
   
AGRICOLTURA. GIUNTA VENETA INDICA REGOLE PER INSTALLAZIONE SERRE MOBILI A TUNNEL  
 
Venezia - La Giunta veneta ha provveduto ad indicare le caratteristiche costruttive e le condizioni da rispettare per la installazione di serre mobili a tunnel con campata singola o multipla. “Abbiamo voluto dare certezze agli operatori – ha fatto presente l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – tenuto conto delle norme di tipo urbanistico ed edilizio e della necessità di fissare le modalità di installazione di questa tipologia di serre, fissando i criteri per la rimozione stagionale dei film plastici di copertura. Si tratta delle serre realizzate senza opere murarie fuori terra, con struttura portante costituita da elementi modulari amovibili, che possono essere installate senza bisogno di procedure di abilitazione. Siamo di fronte ad una materia che presenta aspetti delicati sotto il profilo normativo, sulla quale sono intervenuti negli ultimi anni numerosi aggiustamenti e precisazioni”. Oltre ad indicare le caratteristiche delle strutture in questione, il provvedimento precisa che la stagionalità della copertura della serre tunnel mobili va riferita alla possibilità della rimozione delle coperture, al di fuori dei periodi stagionali in cui si attua la semiforzatura o la forzatura delle coltivazioni, mediante “scopertura” della serra. Tale scopertura può essere attuata con la rimozione del film plastico o mediante il suo avvolgimento lateralmente, da effettuarsi almeno una volta all’anno in funzione del tipo di coltura effettuata, al termine del ciclo produttivo stagionale o di una fase del ciclo stesso, e fino all’inizio del ciclo successivo.  
   
   
CONFERMATO IL SUCCESSO DI OLIO CAPITALE 2014  
 
Olio Capitale supera sé stesso e segna con l’edizione 2014, conclusa lunedì 10 marzo, un nuovo record di presenze sia di pubblico sia di espositori. Nell’arco dei quattro giorni dell’ottava edizione del Salone degli Extra Vergini Tipici e di Qualità sono state 10.600 le persone che hanno visitato la fiera dedicata esclusivamente al principe degli oli, molte delle quali provenienti dall’estero. In forte crescita la presenza di austriaci, tra i quali numerosi ristoratori e albergatori, e di visitatori professionali giapponesi. Un pubblico variegato ma sempre più attento alla qualità dei prodotti ed alla cultura dell’eccelenza a tavola, come ha dimostrato il tutto esaurito alle degustazioni, ai mini corsi d’assaggio tenuti dagli esperti dell’Onaoo all’Oil Bar ed agli showcooking della "Scuola di cucina di Olio Capitale". <Olio Capitale è un evento che continua a crescere di edizione in edizione, ottenendo non solo il favore del pubblico, ma anche quello degli espositori e dei buyer esteri - spiega il presidente della Camera di Commercio, Antonio Paoletti -. Partecipando ad Olio Capitale i produttori hanno la possibilità di affacciarsi al mercato internazionale attraverso il contatto diretto con buyer provenienti da tutto il mondo. Inoltre, quest’anno Olio Capitale ha rappresentato un importante punto di riferimento per la tutela dell’extra vergine italiano di qualità dopo la polemica scatenata dal New York Times. Infine, non va sottovalutato l’indotto positivo che la manifestazione genera a Trieste grazie al rilevante afflusso di persone>. Replicato il successo dello scorso anno per la "Scuola di Cucina di Olio Capitale", a cura di Emilio Cuk, presidente dell’Associazione Cuochi Trieste. <Quest’anno abbiamo puntato sulla “cucina povera” riscoprendo l’abbinamento tra l’olio extra vergine ed i piatti tipici ed il risultato è stato molto apprezzato, come dimostra la presenza di oltre 2.500 persone agli showcooking>. Sul fronte degli incontri d´affari per favorire l´incrocio tra domanda e offerta sono state organizzate agende di incontri tra gli espositori e una selezione di buyer provenienti da tutta Europa, ma anche dal resto del mondo e in particolare dal Giappone. Solo ad Olio Capitale i buyer possono trovare in un’unica sede i prodotti d’eccellenza di ben 306 aziende espositrici altamente selezionate. Momento clou della giornata conclusiva, come tradizione, la proclamazione dei vincitori del Concorso Olio Capitale, che diventa sempre più internazionale grazie ai buoni piazzamenti, oltre che degli extra vergini italiani, anche degli oli spagnoli e croati, assumendo così una posizione ancora più rilevante nel panorama mondiale. Buono il risultato della Puglia, della Toscana e del Friuli Venezia Giulia che con l’Azienda Zorzettig si è classificato tra i finalisti nella categoria “Fruttato leggero”. Gli oli sono stati pre-selezionati da un panel professionale e durante la manifestazione da tre diverse giurie: assaggiatori professionali, ristoratori e appassionati, a rappresentare tutte le categorie di potenziali consumatori dell´extra vergine. Ottima la risposta del pubblico che ha aderito con grande partecipazione alla giuria popolare del Concorso, seguendo i mini-corsi di degustazione dell´olio. Grande soddisfazione ovviamente per Francesco Castro dell’Azienda Agricola Castro Alfio, il cui olio ha trionfato nella categoria “Fruttato leggero”. <È la prima volta che partecipo ad Olio Capitale e vedere il mio olio vincere il concorso è una soddisfazione enorme – ha detto -. Ho iniziato da poco a produrre olio, ma ci ho messo l’anima ed ho eliminato le altre produzioni dai miei terreni sull’Etna per dedicarmi solo all’olivicoltura e questo premio è la riprova del buon lavoro svolto>. Ottimo risultato anche per l’Azienda Agricola Le Tre Colonne di Bari, che ha ottenuto il riconoscimento Ex Albis Ulivis. <L’impegno per fare un buon prodotto coinvolge tutta la mia famiglia ed infatti i miei figli mi aiutano a 360 gradi – ha spiegato Salvatore Stallone, titolare dell’Azienda –. Abbiamo investito molto sui nostri impianti e sulla produzione per ottenere la massima qualità e questo riconoscimento è la prova che la nostra caparbietà è giustificata. Olio Capitale è una vetrina importante e quest’anno molti consumatori che avevano acquistato da noi durante la scorsa edizione sono tornati a cercarci>. I Vincitori: Categoria Fruttato Leggero - Light Intensity Olio Castro (Sicilia); Categoria Fruttato Medio - Medium Intensity Frantoio Romano (Campania); Categoria Fruttato Intenso - Intense Intensity Masia El Altet Alicante – Spagna. Menzioni D´onore: Giuria Popolare - Menzione Ex Albis Ulivis Azienda Agricola Salvatore Stallone - Le Tre Colonne (Puglia); Giuria Assaggiatori Masia El Altet (Alicante, Spagna); Giuria Ristoratori Potosi 10 (Spagna). I Finalisti: Categoria Fruttato Leggero - Light Intensity: Zorzettig S.s.a. - Friuli Venezia Giulia; Almazaras De La Subbetica - Cordoba, Spagna; Azienda Agricola Moffa – Puglia; Marina Colonna Societa´ Agricola Srl – Molise; Olio Castro – Sicilia. Categoria Fruttato Medio - Medium Intensity : Fattoria Altomena Srl – Toscana; Agrofin d.O.o. – Croazia; Az.agr.giacomo Grassi – Toscana; Az.agr.decimi – Umbria; Frantoio Romano – Campania. Categoria Fruttato Intenso - Intense Intensity: Az.agr. De Carlo Sas – Puglia; Terra Nostra Sas – Puglia; Potosi 10 – Spagna; Masia El Altet - Alicante, Spagna; Az.agr. Di Salvatore Stallone - Le Tre Colonne – Puglia.  
   
   
DA VENERDÌ A MILANO "CIBO A REGOLA D´ARTE" CON 5 AZIENDE CAMPANE.  
 
Napoli - Si terrà a Milano da venerdì 14 a domenica 16 marzo, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", la rassegna Cibo a Regola d´Arte. All´iniziativa, un percorso dentro la cultura del cibo, alla scoperta di sapori, gusti, profumi, territori, storie e tradizioni, prenderanno parte cinque imprese campane del comparto agroalimentare che presenteranno i propri prodotti di eccellenza, dando vita a momenti di degustazione e a showcooking dal vivo. Queste le aziende: • Molino Falco srl - Settore: pasta - Provenienza: Saviano (Na); • La Fabbrica della Pasta - Settore: pasta - Provenienza: Gragnano (Na); • Crisef srl - Settore: conserve di pomodoro - Provenienza: Montecalvo Irpino (Av); • Aziende Agricole Associate - Settore: caseario - Provenienza: Cancello (Ce); • Cantine Macchie Santa Maria - Settore: viticoltura - Provenienza: Montemiletto (Av). Cibo a Regola d´Arte è una rassegna caratterizzata dalla possibilità di esplorazione dei territori, con le loro materie prime, le produzioni enogastronomiche, le eccellenze locali ed internazionali. L’evento è rivolto ai cosiddetti "foodies", ovvero agli appassionati che amano il cibo in tutti i suoi aspetti: dalla consumazione alla preparazione, fino allo studio e alla ricerca come possibilità di scoperta. Ospite d’onore sarà il maestro pasticciere Pasquale Marigliano, recentemente insignito delle “tre torte” nella guida Gambero Rosso 2013. "Con 387 prodotti tradizionali, 13 produzioni Dop, 9 Igp e 29 vini riconosciuti dall´Unione Europea, il comparto agroalimentare campano rappresenta realmente la nostra migliore immagine sui mercati internazionali, perché i nostri prodotti sono sani e caratterizzati da unicità e qualità", commenta l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello. "Prosegue l’impegno della Giunta regionale campana affinché le nostre Pmi si presentino competitive sui più importanti scenari export, a cominciare dal comparto agroalimentare a cui sarà destinato uno stanziamento di 50 milioni di euro per fronteggiare efficacemente le recenti campagne stampa inerenti la Terra dei Fuochi. "La risposta più positiva arriva dai recenti dati sulle esportazioni che continuano a mostrare la vitalità in termini di appeal dei prodotti alimentari campani, in particolare pasta, caffè e conserve, sui mercati nazionali ed internazionali", conclude Martusciello.  
   
   
PSR; AGIA SU MISURE RICAMBIO GENERAZIONALE  
 
Potenza - La nuova programmazione del Psr 2014-2020 dovrà migliorare gli interventi a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura, introducendo nuove modalità di attuazione della misura 112 e del pacchetto giovani. E’ quanto chiede l’Agia-cia, l’associazione degli imprenditori agricoli “under 40” della Confederazione, in occasione del primo incontro, organizzato dall’Assessore Ottati a Potenza e a Matera per condividere le linee di indirizzo strategico della programmazione 2014-2020 per lo sviluppo rurale. “Nonostante che, tra il 2007 e il 2012, con la misura 112 dei Psr sia stato supportato l’insediamento nel settore di alcune centinaia di giovani lucani (17mila in tutto il Paese)”, sostiene l’Agia, si tratta di cifre ancora basse, visto che tuttora per ogni agricoltore “young” ce ne sono 10 “over 65”. Senza contare il contestuale “numero elevato di rinunce alla misura”, considerato che le aziende neonate “trovano grandi difficoltà nell’attuare i loro piani di sviluppo”. Ecco perché, per il futuro, l’associazione dei giovani della Cia suggerisce che “andrebbe assicurata la possibilità di dividere i tempi di presentazione della domanda di premio del primo insediamento e della richiesta di finanziamenti per il piano aziendale sulle altre misure (111, 121, 311 etc.) individuando fasi di sviluppo successive che comunque mantengono lo stesso diritto di priorità legato al primo insediamento”. “Se venisse introdotto, questo modo di procedere favorirebbe la crescita di progetti maggiormente basati sulle reali esigenze del giovane e della sua azienda -spiega l’Agia- diluendo nel tempo i suoi investimenti e il relativo rischio di abbandono dell’attività agricola, anche in età più avanzata, rinunciando agli sforzi fatti per l’avvio dell’impresa”. Secondo l’Agia-cia, è necessario “ripensare profondamente le politiche per l’imprenditoria giovanile in agricoltura, passando da azioni finora tarate esclusivamente sull’insediamento dei più giovani e lo start-up a processi di accompagnamento e politiche che possano sostenere l’impresa nelle ‘fasi adolescenziali’”, quando “inizia a confrontarsi con il mercato e la concorrenza” e “deve rafforzare il consolidamento delle proprie posizioni e incrementare la competitività”.  
   
   
"COTTO" IL PRIMO RICETTARIO DELLA PUGLIA CHE MANGIA DIFFERENTE  
 
La Puglia che mangia differente taglia il traguardo del primo ricettario. Polifonico, tutto pugliese, è dedicato alle diversità alimentari: vegetariani, vegani, allergici, diabetici, ipertesi, colesterolemici, curiosi alimentari. Piatti per tutti i palati: dalle cartellate senza glutine al ragù vegetariano, dalla focaccia di semola alla bietola selvatica ai ciutt’ciutt’ vegani. La pubblicazione cartacea e digitale verrà presentata sabato 15 marzo in un evento che si svolgerà dalle 10 alle 14 nel salone della Camera di Commercio di Bari. L´iniziativa è promossa da Unioncamere Puglia, in collaborazione con le Camere di Commercio di Bari, Brindisi e Foggia e cucinaMancina, una delle start up vincitrici del bando Valoreassoluto 2013 dell’ente camerale barese. Rientra altresì in un più ampio progetto di promozione della eccellenze della Dieta Mediterranea in Puglia. Oltre al Ricettario, con inizio alle 10, verrà presentato l´Atlante pugliese delle diversità alimentari, una guida a aziende e ristoratori attenti alla Puglia che mangia differente. Dalle 11 alle 12.30: showcooking e contest a cura di cucinaMancina. Gli autori del ricettario (chef e blogger pugliesi), insieme alle aziende sponsor coinvolte presenteranno 12 piatti selezionati dal libro. Una giuria di qualità, voterà i 3 piatti più "creativi". Alle 13 la degustazione dei piatti e dei vini del ricettario Contestualmente verrà inaugurata la mostra fotografica "La Puglia che mangia differente": un racconto in 52 pannelli dei piatti del libro nel foyer della Camera di Commercio. Ed inoltre video box, dove le aziende potranno raccontare la loro testimonianza di produttori di alimenti dedicati alle diete speciali, networking e be to be per le aziende agroalimentari partecipanti e gli stakeholders invitati (ristoratori, giornalisti, foodblogger, etc). Interverranno alla presentazione Alessandro Ambrosi e Angela Patrizia Partipilo, presidente e direttore generale Unioncamere Puglia e Lorenza Dadduzio e Flavia Giordano, le co-founder di cucinaMancina.  
   
   
PISA, L’AGROALIMENTARE LOCALE SI APRE ALL’INNOVAZIONE  
 
 82 i contratti stipulati, 3.700 le tonnellate scambiate, 882mila euro il controvalore: questi i numeri presentati dalla Camera di Commercio di Pisa a margine dell’iniziativa Nutridialogo e relativi all’operatività della Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) sul territorio pisano. Un quadro molto positivo se si pensa come, rispetto al 2012, i valori siano cresciuti sia nel numero dei contratti (passati da 38 a 82), che nelle quantità (da 2.117 a 3.700 tonnellate) che dei relativi importi transati (da 445mila a 882mila euro). Ma cos’è la Borsa Merci Telematica Italiana? E’ un mercato telematico regolamentato nel quale operatori professionali iscritti (produttori, commercianti e trasformatori di prodotti agroalimentari), grazie all’intermediazione di appositi Soggetti Abilitati all’Intermediazione (i Sai), possono concludere contratti relativi a più di 100 diverse tipologie di prodotto regolamentate: dai cereali all´olio, dalle biomasse all´ortofrutta fino alle piante in vaso, al vino ed ai prodotti agricoli confezionati. Una piattaforma sulla quale la Camera di Commercio di Pisa ha puntato fortemente aderendo fin dal 2000 alla società che la gestisce, stimolando la partecipazione degli operatori del comparto agricolo fino a promuovere la soppressione della “vecchia” Borsa Merci (avvenuta nel 2012 con apposito Decreto ministeriale): organo ormai del tutto inidoneo di essere luogo di scambio delle derrate agricole e regolato da una legge che risale al 1913! Se i dati sulle contrattazioni risultano in crescita, decisamente più contenuti sono quelli relativi agli operatori professionali iscritti alla piattaforma (produttori, commercianti, trasformatori di prodotti agroalimentari), che a Pisa sono solo 13 contro i 73 della Toscana mentre sono addirittura del tutto assenti i Sai che in Toscana sono invece 4. “I risultati della Borsa Telematica Italiana sul territorio pisano - sottolinea Pierfrancesco Pacini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa - sono senz’altro incoraggianti e vanno nella direzione di rendere più moderni e trasparenti i mercati agroalimentari. Siamo oggi di fronte a una profonda trasformazione che chiede alle imprese di modificare il proprio business per riuscire a competere sui mercati globali, sfruttando le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica. In questo contesto la Borsa Merci Telematica rappresenta senza dubbio uno strumento importante per un settore come quello agricolo che ha bisogno di aprirsi alle nuove tecnologie e che testimonia, numeri alla mano, di essere pronto ad affrontare questa sfida.”  
   
   
POTENZA, DIETA MEDITERRANEA, SE NE PARLA IL 13 MARZO  
 
La Camera di Commercio di Potenza, in collaborazione con l’Irccs Crob (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Rionero in Vulture) e l’Associazione Cuochi potentini, e con il contributo di Dintec (Consorzio di Innovazione Tecnologica), organizza per giovedì 13 marzo, dalle ore 16.00, nella Sala Economia della sede storica dell’Ente camerale in Corso 18 agosto a Potenza, un Workshop dal titolo “Dieta Mediterranea, il gusto del vivere sano”. «L’incontro – spiega il presidente della Cdc potentina, Pasquale Lamorte - si inserisce all’interno di un più ampio progetto, promosso dalla Camera nell’ambito del Fondo di Perequazione di Unioncamere e realizzato con l’obiettivo di promuovere e sostenere la mediterraneità dei prodotti locali. Lo abbiamo fatto per dare il nostro contributo al rafforzamento del patrimonio culturale del territorio, promuovendo la Dieta Mediterranea come modello alimentare sano ed equilibrato le cui origini affondando nelle ricette tradizionali di un tempo e in metodiche di lavorazione da preservare e tutelare». Del progetto e delle sue specificità parlerà il presidente Lamorte aprendo i lavori del workshop, prima di cedere la parola al Direttore dell’Irccs Crob, Pasquale Francesco Amendola, e al presidente dell’Associazione Cuochi Potentini, Rocco Pozzulo. Gli interventi tecnici saranno affidati ad Antonio Romeo, del Dintec, e a Rocco Galasso, Direttore dell’Unità Operativa di Epidemiologia dell’Irccs Crob. In conclusione, un intervento dello scrittore Gaetano Cappelli dal titolo: “Tra le righe, profumi e sapori della cucina lucana” precederà uno show cooking a cura della chef Tiziana Lopardo dell’Associazione Cuochi Potentini. Nel corso dell’incontro verrà infine presentato un Vademecum dell’etichettatura a tutela dell’informazione del consumatore, realizzato per supportare gli operatori della filiera agroalimentare nella corretta presentazione e commercializzazione dei loro prodotti sul mercato alla luce delle modifiche apportate dalla nuova normativa comunitaria.