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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Marzo 2014
PARLAMENTO EUROPEO: SCHULZ ALL´APPROVAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL PACCHETTO DI PROTEZIONE DEI DATI  
 
Strsburgo, 13 marzo 2014 – Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha fatto la seguente dichiarazione in merito all´approvazione di una prima lettura del pacchetto di protezione dei dati: "Con il voto di oggi, il Parlamento europeo ha compiuto un passo decisivo verso la conciliazione delle opportunità economiche della rivoluzione digitale con il diritto fondamentale di tutti i cittadini al rispetto della loro vita privata. Abbiamo bisogno di forti diritti per i cittadini. Solo quando le persone saranno sicure che i loro dati sono al sicuro e sono utilizzati solo per scopi concordati faranno prendere il maggior vantaggio dalle opportunità offerte da un mercato unico digitale. In un mondo in cui i grandi dati sempre combinati con grande governo, il Parlamento europeo sta conducendo la lotta per garantire che le persone a riacquistare la sovranità sulla loro privacy. La nostra identità e integrità individui liberi nell´era digitale sono in gioco! E ´giunto il tempo per il Consiglio di venire finalmente a una posizione in modo che i negoziati possano iniziare. Gli sforzi della presidenza greca in questa direzione sono un passo positivo ".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI INASPRISCONO LE NORME PER PROTEGGERE I DATI PERSONALI  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 - I deputati hanno approvato garanzie più efficaci sui trasferimenti di dati personali ai paesi non Ue, in una riforma delle leggi Ue sulla protezione dei dati personali approvata mercoledì. Le nuove regole mirano a dare alle persone il pieno controllo sui loro dati personali e, allo stesso tempo, a facilitare la circolazione di dati delle imprese all´interno dell´Ue. I deputati vogliono anche aumentare le ammende inflitte alle imprese che infrangono le regole fino a 100 milioni di euro o il 5% del fatturato mondiale. Le nuove regole aggiornano la legislazione europea in vigore, adottata 19 anni fa, sulla protezione dei dati personali per far fronte alle sfide poste dalle nuove tecnologie e dalla crescente tendenza a utilizzare dati personali per la sicurezza. "Ho un messaggio chiaro al Consiglio: ogni ulteriore rinvio sarebbe irresponsabile. I cittadini europei si aspettano da noi di procedere all´adozione di una forte regolamentazione sulla protezione dei dati in tutta l´Ue. Se ci sono alcuni Stati membri che non vogliono concludere dopo due anni di negoziati, la maggioranza dovrebbe andare avanti senza di loro", ha spiegato il relatore per il regolamento generale della protezione dati Jan Philipp Albrecht (Verdi/ale, De)." "Permettetemi di esprimere la mia insoddisfazione e frustrazione per il fatto che è il Consiglio, o almeno alcuni Stati membri, la ragione per cui non saremo in grado di raggiungere l´obiettivo che ci eravamo prefissati, vale a dire approvare la riforma del pacchetto protezione dati entro la fine del mandato di questo Parlamento", ha affermato il relatore per la direttiva sulla protezione dei dati personali per la sicurezza, Dimitrios Droutsas (S&d, El)." Trasferimenti di dati verso paesi non Ue - Per proteggere meglio i cittadini dell´Ue dalle attività di sorveglianza, come quelle svelate nel giugno 2013, i deputati hanno modificato le norme sul coinvolgimento di imprese (per esempio un motore di ricerca, un social network o un fornitore di cloud) che dovrebbero, secondo le nuove norme, chiedere un´autorizzazione preventiva all´autorità nazionale di protezione dei dati prima di poter divulgare i dati personali di un cittadino dell´Unione in un paese non membro. L´azienda dovrebbe anche informare la persona interessata della richiesta. Sanzioni dissuasive - Le società che infrangono le regole potrebbero incorrere in multe fino a 100 milioni di euro o fino al 5% del fatturato mondiale annuo (si applicherebbe la sanzione più gravosa delle due), dicono i deputati. La Commissione aveva proposto sanzioni fino a 1 milione di euro o fino al 2% del fatturato mondiale annuo. Migliore protezione su Internet - Le nuove norme dovrebbero anche proteggere maggiormente i dati su Internet. Le salvaguardie introdotte includono il diritto di cancellare i propri dati, nuove restrizioni sul “profiling” (tentativi di analizzare o prevenire il comportamento di una persona sul posto di lavoro, la situazione economica, la posizione, ecc.) e l´obbligo per le società di usare un linguaggio chiaro e semplice per le regole sulla privacy. Ogni fornitore di servizi internet che desidera trattare dati personali dovrebbe ottenere prima liberamente un consenso esplicito e ben informato della persona coinvolta. Contesto - Il pacchetto di protezione dei dati consiste in un regolamento generale che copre la maggior parte delle norme sul trattamento dei dati personali nell´Unione europea, sia nel settore pubblico sia nel privato, e in una direttiva relativa al trattamento dei dati personali per prevenire, indagare e perseguire i reati penali o per applicare sanzioni penali. Prossime tappe - Il Parlamento ha votato la prima lettura del progetto di legge per consolidare il lavoro fatto finora e trasmetterlo al prossimo Parlamento che sarà formato in seguito alle elezioni europee di maggio. Ciò assicura che i deputati neoeletti possano decidere se ricominciare o continuare a partire dal lavoro svolto in questa legislatura. Il progetto di regolamento è stato approvato con 621 voti a 10 con 22 astensioni. Il progetto di direttiva è stato approvato con 371 voti a 276, con 30 astensioni.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI APPROVANO COPERNICO, NUOVO SISTEMA DI OSSERVAZIONE DELLA TERRA DELL´UE  
 
Milano, 13 marzo 2014 – Il parlamento europeo ha dato il via libera al Copernico, nuovo sistema di osservazione della Terra dell´Ue, Mercoledì, approvando un accordo raggiunto con il Consiglio lo scorso dicembre. Sostituzione del Monitoraggio globale per la sicurezza (Gmes) Ambiente e, Copernico ha un budget di 4,291.48 milioni di € per il periodo 2014-2020. I suoi dati potranno servire a molti scopi, tra cui il monitoraggio del cambiamento climatico e la tutela della pubblica sicurezza. Vittorio Prodi (S & D, It), che ha guidato la legislazione in Parlamento, ha detto: "I nuovi satelliti saranno lanciati nei prossimi anni per raccogliere dati globali." Lo scopo fondamentale di Copernico era, disse, «a beneficio dei cittadini europei in una varietà di campi, specificamente per scopi ambiente e il cambiamento climatico". Ha aggiunto: "Il monitoraggio ambientale di aria, acqua e suolo contribuirà a migliorare la salute, per esempio, altre applicazioni possono aiutare in modo significativo le attività agricole Copernico sarà anche il supporto delle autorità pubbliche nella gestione delle catastrofi quando ci sono disastri naturali come eruzioni vulcaniche, terremoti,.. Incendi e inondazioni, così come gli incidenti dall´uomo come le fuoriuscite di petrolio. " Fornire informazioni in settori vitali gratuito - Copernico garantirà l´accesso a pieno, aperto e free-of-charge informazioni nelle aree di territorio, ambiente marino, ambiente, cambiamenti climatici, gestione delle emergenze e della sicurezza, dicono i deputati. Questi dati verranno raccolti da vari satelliti di osservazione della Terra e una moltitudine di sensori a terra, in mare o in aria. Ad esempio, i dati Copernicus sulla qualità delle acque aiuteranno le autorità pubbliche per migliorare la protezione delle acque di balneazione, o prevedere fioriture algali. Sicurezza Marine sarà rafforzata con i dati sulle correnti, i venti e dei ghiacci marini, che contribuirà a migliorare i servizi nave-instradamento o di ricerca e salvataggio operazioni. Il nuovo sistema fornirà anche i dati sul clima (ad esempio aumento della temperatura, aumento del livello del mare, strato di ghiaccio di fusione, in fase di riscaldamento dell´oceano), radiazione solare, le previsioni di alluvione, gas serra, gas reattivi, ozono e aerosol. Secondo l´accordo, il testo dice Copernico dovrebbe essere considerata come un contributo europeo alla costruzione del sistema di osservazione globale della Terra (Geoss). Preventivo - Il Parlamento assicurato un riferimento nel testo alla necessità di una chiara ripartizione del programma 4,291.48 milioni di € di bilancio per il periodo 2014-2020, pur mantenendo la flessibilità necessaria per passare fondi da una categoria all´altra, garantendo così un approccio a lungo termine per la fornitura di servizi . Prossimi passi - Il regolamento entrerà in vigore non appena è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea, dopo l´approvazione formale del Consiglio.  
   
   
SMAU PRESENTE AGLI STATI GENERALI DELL’ECOSISTEMA STARTUP ITALIANO: QUANDO L’INCONTRO CON LE IMPRESE E CON IL TERRITORIO È VINCENTE  
 
Smau Presente Agli Stati Generali Dell’ecosistema Startup Italiano: Quando L’incontro Con Le Imprese E Con Il Territorio È Vincente

Milano, 13 marzo 2014 -  Ad una settimana dall’appuntamento con la tappa capitolina del suo Roadshow, che si svolgerà il 19 e 20 marzo presso la Nuova Fiera di Roma, Smau parteciperà, domani, presso l’Auditorium Giovanni Testori della Regione Lombardia, agli Stati Generali dell’Ecosistema Startup Italiano per fare il punto, insieme a Italia Startup, Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lombardia, Confindustria Piccola Industria e Warrant Group, sulle opportunità disponibili per le startup, in termini di agevolazioni fiscali, fondi regionali, nazionali e fondi europei e per definire le linee strategiche che devono accompagnare la nascita e la crescita delle Startup innovative in Italia, oltre che sottolineare la necessità di una contaminazione tra il mondo delle startup e quello dell’industria, indispensabile per favorire lo sviluppo e la crescita delle imprese italiane. La partecipazione di Smau agli Stati Generali dell’Ecosistema Startup Italiano rientra nell’ambito di una collaborazione con Italia Startup iniziata a settembre 2013, con l’ingresso di Smau all’interno dell’Associazione e con la nomina di Pierantonio Macola come Consigliere e che proseguirà nel corso del 2014, durante le tappe del Roadshow Smau (Roma, Padova, Torino, Bologna, Firenze, Milano e Napoli) che vedranno Italia Startup, insieme al Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, Confindustria Piccola Industria e Startupbusiness, partner delle iniziative di Smau volte a favorire l’incontro tra startup e imprese, come il Premio Lamarck e gli Speed Pitching. Per conoscere il programma degli Stati Generali dell’Ecosistema Startup Italiano e accreditarti all’evento clicca qui: http://www.Ipresslive.it/comunicates/1698/stati-generali-d
ellecosistema-startup-italiano

 

 
   
   
MICRON, PASSI AVANTI AL MISE: L’AZIENDA S´IMPEGNA A RESTARE IN ITALIA INTERESSE SINDACALE PER L´APERTURA, IL 19 SI DISCUTE DI PIANO INDUSTRIALE  
 
 Roma, 13 marzo 2014 - Fa passi avanti la vertenza Micron, la multinazionale leader nella produzione di memorie che lo scorso dicembre aveva annunciato l´apertura della procedura di mobilità per 419 lavoratori impiegati nei quattro stabilimenti italiani presenti in Lombardia, Abruzzo, Campania e Sicilia. Il Tavolo, che si è riunito oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, ha visto infatti i vertici aziendali assicurare la volontà di restare in Italia, mostrare disponibilità a ridiscutere il numero degli esuberi, a ricorrere agli ammortizzatori sociali e ad incentivi all´esodo e a lavorare ad un piano industriale che garantisca futuro produttivo ed occupazionale ai siti italiani. Un´apertura ad ampio spettro- manifestata nel corso del confronto dal Vice Presidente di Micron Brian Henretty - che i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali dei metalmeccanici presenti alla riunione hanno registrato con interesse. Per il 19 marzo e´ già in calendario un nuovo incontro per iniziare ad entrare nel merito del piano industriale di Micron. L´obiettivo - esplicitato dal Vice Ministro al Mise Claudio De Vincenti- e´ quello di arrivare, in tempi brevi, ad un accordo che- alla luce della "fase nuova" che si e´ aperta con la posizione espressa oggi dall´azienda- il Governo giudica possibile.  
   
   
INTERNET COMPIE 25 ANNI. VINTI "DALL´UMBRIA UN MESSAGGIO: INTERNET PER TUTTI"  
 
Perugia, 13 marzo 2014 - "Tim Berners-lee, 25 anni fa, depositò una proposta, la Cern, per sviluppare il Worldwideweb, il primo programma di navigazione, quello che diede poi il nome alla rete in quanto tale. Da allora il web è cresciuto ed ha raggiunto miliardi di persone in tutto il mondo. , che si celebra il venticinquesimo compleanno della rete, è opportuno ricordare l´importantissimo passo fatto dall´Umbria che ha approvato la prima legge regionale per le infrastrutture tecnologiche". Ad affermarlo è l´assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche Stefano Vinti. "La Regione Umbria – continua Vinti – vuole veramente riconoscere il diritto di tutti cittadini di accedere a internet e promuovere lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione per assicurare la partecipazione attiva alla vita della comunità digitale. Il diritto di accesso ad internet quale fondamentale strumento di sviluppo umano e di crescita economica e sociale resta per noi un punto fermo". L´assessore si è detto molto soddisfatto dell´approvazione della legge regionale, prima in Italia nel suo genere perchè "questo intenso lavoro dovrà accompagnare e regolare il grande processo di modernizzazione dell´Umbria che la Regione ha intrapreso con decisione, convinta che soprattutto attraverso l´abbattimento del divario digitale, che impedisce a famiglie ed imprese umbre di rapportarsi con il resto della società globale, passa lo sviluppo della nostra regione". "Il web – ha ribadito Vinti – dovrebbe essere accessibile a tutti e attraverso qualsiasi dispositivo. Deve essere uno strumento capace di garantire diritti e dignità alle persone". "Per questo, ha concluso l´assessore, occorre superare il ritardo dell´applicazione dell´agenda digitale Italia, raggiungendo gli obiettivi fissati dall´Europa e garantire internet per tutti, che dovrebbe essere una infrastruttura pubblica accessibile a tutti i livelli di reddito".  
   
   
CAMPOBASSO - INFRASTRUTTURE A BANDA LARGA E ULTRA LARGA SUL TERRITORIO  
 
Campobasso, 13 marzo 2014 - Innovazione, banda larga ed ultra larga: su questi temi, che interessano da vicino il territorio ed il sistema delle imprese, l’Unioncamere Molise ha investito tanto negli ultimi tempi, realizzando nuove iniziative in grado di supportare la crescita economica e la competizione sui mercati. In questo contesto rientra anche la realizzazione del rapporto "Infrastrutture a banda larga e ultra larga sul territorio molisano", realizzato nell’ambito di un progetto cofinanziato dal sistema camerale molisano e dal Ministero dello Sviluppo Economico e che sarà presentato 11 marzo, alle ore 10 presso la Sala del Consiglio dellaCamera di Commercio di Campobasso in piazza della Vittoria, 1. Il rapporto, curato da Uniontrasporti con la collaborazione di Between e Unioncamere Molise, vuole essere un’attenta analisi del contesto infrastrutturale nelle specifiche aree territoriali di interesse di Unioncamere Molise, al fine di contestualizzare la tematica delle infrastrutture di telecomunicazione e delle politiche per il loro sviluppo, per poter poi delineare le possibili azioni e strategie di interveto dell’Unione regionale e/o delle singole Camere di Commercio molisane. Nell’ambito di tale tavolo tecnico sarà, quindi, possibile analizzare il livello di infrastrutturazione a banda larga e ultra larga raggiunto dai singoli comuni e il livello di qualità del servizio effettivamente offerto, consentendo di sovrapporre la mappa dell’infrastruttura con la mappa delle specializzazioni produttive (distretti e aree produttive), al fine di avere precise informazioni su criticità e possibili priorità d’intervento. Ancora un volta l´Unioncamere Molise offre la sua disponibilità, la volontà e gli strumenti per dialogare con i principali attori: da un lato le istituzioni di governo territoriale responsabili della programmazione. Dall´altro gli operatori di telecomunicazioni che difficilmente dispongono di un´analisi così puntuale del territorio della regione Molise poiché in genere non hanno né la conoscenza "granulare" del territorio, né le risorse ed il tempo di effettuare analisi così approfondite. L’appuntamento è quindi per alle ore 10 presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Campobassoin piazza della Vittoria, n.1.  
   
   
DONNE E SCIENZA - DAI MARGINI VERSO IL CENTRO  
 
Bruxelles, 13 marzo 2014 - Discorso al comune Evento sulle donne Ricercatori e presentazione del premio Atomia di Máire Geoghegan-quinn Il commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza: “ Ministro Frémault, signore e signori, Oggi, si sta assegnazione del premio Atomia a due destinatari molto meritevoli. Solo un paio di giorni fa, ero felice di assegnare i premi europei per le donne Innovators di tre donne eccezionali che hanno fatto un balzo con successo il divario tra scienza e business. Mi auguro che i loro risultati ispirerà molte altre studentesse, ricercatori e innovatori in modo che, ad un certo punto in un futuro non così lontano, non avremo bisogno di un premio specifico per le donne scienziati e innovatori perché le opportunità, premi e riconoscimenti saranno essere neutre rispetto al genere. Molle di eccellenza provenienti da molte fonti, ma troppo spesso le donne scienziate e innovatori hanno dovuto lavorare che po ´più difficile da spostare dalle ombre alla ribalta - dai margini verso il centro. Quando si pensa di una scienziata donna, probabilmente il primo e unico nome sulla bocca di molte persone sarebbe Marie Skłodowska-curie. Ma è solo dal 2011 che il programma Ue porta il suo nome - non solo del marito. Questo è solo un piccolo esempio di come le donne sono state emarginate nella scienza e nella ricerca. Naturalmente, i ricercatori le donne e gli scienziati sono un gruppo eterogeneo, così come eterogenei come i loro colleghi maschi, e le loro sfide e le ricompense sono complesse e multi-sfaccettato. Ma, come un corpo, parlando in generale, si trovano ad affrontare più poveri retribuzione, progressione di carriera più lenta e più ostacoli per lo svolgimento di ricerche gratificante rispetto ai loro colleghi maschi. E si trovano ad affrontare anche problemi di percezione. Una percezione è che la scienza e la ricerca sono, principalmente, un inseguimento maschile - un atteggiamento che a volte può essere fatta a destra di nuovo in classe. Un altro pregiudizio inconscio è che gli scienziati di sesso femminile non sono in qualche modo abbastanza fino a zero. Sono così sottorappresentate su Wikipedia che la settimana scorsa, in onore della Giornata internazionale della donna, la Royal Society del Regno Unito organizzato una modifica di massa di pagine di Wikipedia per dare scienziate, passati e presenti, lo stesso tipo di profilo che gli uomini godono. Un´altra percezione è che una donna scienziato svolge solo un ruolo di supporto in un gruppo di ricerca misto. Innumerevoli esempi stanno ora venendo alla luce delle scienziate che erano accreditato per il loro lavoro. Come Rosalind Franklin, il biofisico britannico il cui contributo alla Crick e premio Nobel lavoro di Watson sul Dna ha solo recentemente ottenuto il pieno riconoscimento che merita. Oppure l´austriaca Lise Meitner, che è stato determinante nella scoperta della fissione nucleare, ma il cui lavoro è stato pubblicato dal suo collega di sesso maschile senza co-credito, vittima nel 1930 di entrambi sua ebraicità e il suo genere. Oppure l´astrofisico nordirlandese Jocelyn Bell Burnell, la cui scoperta, come studente post-laurea, di pulsar radio ha provocato un premio Nobel. Ci fu qualche polemica nel momento in cui i suoi superiori maschili preso il premio. Professore di Bell Burnell da allora ha avuto una illustre carriera e lei sta ancora lavorando sodo per aumentare il numero e il ruolo delle donne nella ricerca. Lei è un generoso mentore e modello di ispirazione per molti. Le donne sono state emarginate nella ricerca e nell´innovazione per troppo tempo e come una donna commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, mi sono stati determinati a fare tutto ciò che potevo per portarli al centro. Come gli altri commissari europei, la mia nomina è stata ratificata dal Parlamento europeo. Mentre mi preparavo per l´audizione con il Parlamento prendendo consigli da esperti e leggendo la questione, mi sono sempre più convinto che nel settore della ricerca e dell´innovazione, la parità di genere non è semplicemente una questione di equità. Né è semplicemente una questione di ciò che è giusto. E ´una questione di garantire che nessun talento, idee, sforzi sono sprecati solo perché provengono da una donna piuttosto che un uomo. Le sfide che la nostra economia e la società significa che non possiamo perdere le idee delle donne. Nella mia audizione dinanzi al Parlamento nel gennaio 2010 ho parlato della mia passione per le pari opportunità per le donne e gli uomini. Ho promesso che la Commissione avrebbe dare l´esempio nella promozione della parità di genere nella ricerca e nell´innovazione. Ho promesso di farlo in tre modi: - Assicurando che raggiungiamo l´obiettivo del 40% per il sesso sottorappresentato in gruppi di esperti e gruppi di valutazione; - Premendo di modernizzazione nella gestione degli istituti di ricerca per tener maggiormente conto delle esigenze delle donne sul posto di lavoro, e - Per sensibilizzare e lanciare una campagna per ottenere più ragazze interessate nella scienza. Questi tre impegni hanno guidato gli sforzi della Commissione negli ultimi quattro anni. Sono molto contento di avere questa opportunità di parlare di come abbiamo fatto. Cerchiamo di essere realistici. Le questioni di genere non hanno avuto l´attenzione che meritavano nell´ambito dei precedenti programmi quadro dell´Ue per la ricerca. Prendendo solo la questione della partecipazione, la maggior parte dei programmi del 7Pq incoraggiato un equilibrio tra donne e uomini nei progetti finanziati. Tuttavia, questo incoraggiamento è stato generalizzato, non sufficientemente monitorato e non seguito attraverso. Purtroppo, non ha portato risultati positivi. Solo il 21% delle persone che partecipano punti di contatto scientifici in progetti erano donne, meno della già bassa percentuale di ricercatrici in Europa, il 33%. L´integrazione della dimensione di genere nel contenuto della ricerca era facoltativa nell´ambito del 7Pq, che ha portato a scarsi risultati su questo fronte. Nel programma Fp7 Cooperazione, solo il 18% dei progetti completati integrato la dimensione di genere nella loro ricerca. Con Orizzonte 2020, ero determinato a spingere i sessi dai margini verso il centro, in modo che valgono più donne e partecipare a progetti di successo. I miglioramenti che abbiamo fatto non sono solo modifiche estetiche volte a "gender-washing" o fare Orizzonte 2020 più politicamente corretto. L´obbligo di garantire l´efficace promozione della parità di genere e della dimensione di genere nei contenuti della ricerca e dell´innovazione è scritto nelle regole fondanti di Orizzonte 2020, ai sensi dell´articolo 16 del regolamento. C´è un sacco di soldi in gioco in Horizon 2020 e le nuove norme garantiscono che le donne sono al centro delle decisioni su come dovrebbe essere speso e al centro della ricerca e dell´innovazione che è finanziato. Come uno dei più grandi programmi di ricerca pubblica del mondo, Orizzonte 2020 ha una certa influenza e spero che il suo approccio sarà molto influente. Sappiamo che le migliori università europee si affidano a suo finanziamento, ed è il nostro obiettivo di ottenere molte più aziende che partecipano al programma. Così i passi che stiamo compiendo avranno un reale effetto sulle donne e gli uomini che partecipano ai progetti. Spero anche che le nostre azioni avranno un effetto a catena più ampia nelle organizzazioni e aziende che stanno prendendo parte. Priorità di genere sono articolate forte e chiaro tutto il ciclo di ricerca - dalla consulenza sulla progettazione dei programmi e dei contenuti delle chiamate, alla valutazione delle proposte e l´equilibrio di genere dei gruppi di ricerca che vincono i finanziamenti. Permettetemi di dire qualche parola sul mio primo impegno sul target del 40%. Dall´altra parte della Commissione europea, l´obiettivo generale è per il sesso sottorappresentato costituiscono il 40% dei membri dei gruppi di esperti e comitati consultivi. Purtroppo, Fp7 raggiunto solo tale obiettivo in 6 dei 20 gruppi consultivi che danno assistenza di esperti nel preparare il contenuto dei programmi e inviti a presentare proposte. Tuttavia, ora stiamo andando a fare meglio. Sono determinato a superare il nostro obiettivo originale. Orizzonte 2020 definisce uno standard più elevato del 50% per i gruppi consultivi. Inoltre, ogni gruppo consultivo deve includere almeno un esperto con competenze di genere, contribuendo a garantire che non ci facciamo mancare la dimensione di genere delle questioni discusse. Orizzonte 2020 fornisce inoltre un chiaro incentivo per i candidati al fine di garantire un migliore equilibrio di genere nei loro gruppi di ricerca. Se due proposte ricevono esattamente gli stessi punteggi su tutti gli altri criteri di valutazione, l´equilibrio di genere sarà uno dei fattori nel decidere quale proposta è posizionato più in alto. Ho sentito alcune affermazioni che ciò potrebbe compromettere gli standard di Horizon 2020 di eccellenza, ma questo non sarà il caso perché la proposta avrà già ricevuto punteggi identici. Cosa c´è di più, un migliore equilibrio di genere può significare una ricerca migliore. L´evidenza suggerisce che i gruppi di ricerca misti prestazioni migliori rispetto squadre maschili, dominati o prevalentemente femminili. Orizzonte 2020 promuove anche la dimensione di genere nei contenuti della ricerca e dell´innovazione per garantire che tiene conto delle esigenze, comportamenti e atteggiamenti di uomini e donne. Questo è il modo per eccellenza, l´occupazione e la crescita. Permettetemi di darvi alcuni esempi concreti. Ricerca sui trasporti dimostra che uomini e donne hanno esigenze e abitudini diverse nell´uso dei trasporti pubblici. I sessi presentano diversi sintomi clinici per le malattie cardiache e l´osteoporosi. Valutare la sicurezza alimentare o l´impatto di sostanze chimiche ambientali significa prendere in considerazione i sistemi metabolici delle donne e degli uomini nelle diverse fasi della loro vita. In Orizzonte 2020, la dimensione di genere è esplicitamente integrato fin dall´inizio in molti dei programmi specifici da - in più di 100 argomenti finora su 610 in totale, distribuite in 13 diversi programmi. Questo ci dà una promettente idea del numero di progetti che svilupperanno una dimensione di genere e delle nuove conoscenze che permettano di produrre. Argomenti attraverso una esplicita dimensione di genere sono state "segnalato" in modo che possano trovare rapidamente su Horizon 2020 Portale dei partecipanti. Le nuove Horizon 2020 moduli di candidatura richiedere anche informazioni ai candidati su come analisi di sesso o di genere viene presa in considerazione nel contenuto del progetto. La dimensione di genere diventa quindi parte integrante della proposta, da valutare insieme ad altre questioni sotto il primo criterio di valutazione eccellenza. Una volta che il finanziamento è concesso, i beneficiari devono impegnarsi a promuovere le pari opportunità nella realizzazione dell´azione. I beneficiari devono inoltre mirare, per quanto possibile, un equilibrio di genere a tutti i livelli del personale addetto al progetto, anche a livello di supervisione e manageriale. Questo ´obbligo migliori sforzi´ è una disposizione legale nella convenzione di sovvenzione di finanziamento e verrà monitorato attraverso la durata del progetto, insieme ad altri impegni assunti dai beneficiari. Relazioni e monitoraggio sull´integrazione della dimensione di genere è notevolmente migliorata in Orizzonte 2020. La dimensione di genere sarà un aspetto di relazioni generali dei beneficiari, mentre la Commissione utilizzerà uno specifico indicatore delle prestazioni per raccogliere e analizzare i dati a partire dal 2016. Con Orizzonte 2020 del nuovo approccio, la Commissione europea sta oltre che molti Stati membri e sono felice di dire che anche noi siamo pionieri della scena internazionale. Naturalmente, come possiamo progettare programmi di finanziamento, come premiamo il finanziamento e il tipo di ricerca e innovazione che è finanziato sono tutti fondamentali per la promozione della parità di genere. Ma non è tutta la storia. Ci sono problemi strutturali che devono essere affrontati in sistemi di ricerca ´degli Stati membri. Questo è qualcosa che possiamo e dobbiamo fare insieme, come una parte fondamentale dello Spazio europeo della ricerca - la nostra volontà di rendere l´Europa il miglior posto al mondo per essere uno scienziato. Questo mi porta al mio secondo impegno: modernizzare la gestione degli istituti di ricerca nel contesto dello Spazio europeo della ricerca. Abbiamo ancora troppe poche donne ricercatrici, nonostante l´aumento del numero dei titolari di dottorato di sesso femminile. Le donne rappresentano il 46% dei dottori di ricerca nella Ue, ma solo il 33% dei nostri ricercatori. Lo squilibrio di genere è ancora più evidente nelle prime posizioni, dove solo il 20% del personale accademico di alto livello sono donne, il 15% sono capi delle istituzioni e il 10% sono dei Rettori nel settore dell´istruzione superiore. E ´raro trovare questioni di genere in curricula universitari affrontati al di fuori delle scienze della vita, scienze sociali e umanistiche. L´ue dispone di un quadro ben consolidata normativo sulla parità di genere, comprese le direttive vincolanti, che si applica intero mercato del lavoro. Ma le peculiarità e le complessità del settore della ricerca richiedono una risposta adeguata per raggiungere la parità di genere nella ricerca. Questioni come pregiudizi di genere nella valutazione delle performance scientifica, tornando al laboratorio dopo una pausa di carriera, o le pressioni sulle coppie di doppia carriera sono intrinseche al funzionamento del sistema della ricerca. Essi non possono essere affrontati con semplici campagne di sensibilizzazione o iniziative ad hoc. Dobbiamo abbattere le barriere culturali e istituzionali che stanno dietro la discriminazione di genere. Dobbiamo adattare le stesse pratiche delle organizzazioni che impiegano uomini e donne: dobbiamo promuovere "cambiamento istituzionale". Il fatto che la parità di genere è una delle cinque priorità politiche fondamentali dello Spazio europeo della ricerca ci ha fornito l´opportunità e la leva per indirizzare il cambiamento istituzionale. Sono coinvolti quattro tipi di attori: gli Stati membri, le agenzie di finanziamento, organizzazioni di ricerca e le loro reti, e, infine, le associazioni professionali. Prima di tutto, stiamo incoraggiando gli Stati membri a creare l´ambiente giuridico e politico opportuno incentivare cambiamenti istituzionali. Questo dovrebbe mirare a correggere gli squilibri di genere nelle carriere e nel processo decisionale, e di rafforzare la dimensione di genere nei programmi di ricerca. La relazione di avanzamento prima Era pubblicato lo scorso settembre ha rivelato grandi disparità tra gli Stati membri. La metà di loro hanno lanciato incentivi specifici per sostenere le carriere di ricerca delle donne. Solo cinque di loro hanno creato una legislazione specifica per la parità di genere nella ricerca e solo quattro richiedono organizzazioni effettuano attività di ricerca per la produzione di piani di azione di genere. Purtroppo, poca attenzione viene data dagli Stati membri per l´integrazione della dimensione di genere nei programmi di ricerca nazionali. Questo semplicemente non è abbastanza buono. Il Progress Report Era esortato gli Stati membri ad attuare strategie globali per promuovere il cambiamento istituzionale. Se siamo seri di cambiamento, di dare alle donne la possibilità che meritano, dobbiamo mobilitare in tutta Europa. Ciò significa, ad esempio, la condivisione di buone prassi che si è sviluppato a livello locale o nazionale e rotolare verso altri paesi e istituzioni. Significa anche che dobbiamo stabilire indicatori in modo che possiamo tenere traccia dei progressi. Ma so che gli Stati membri non possono conseguire la parità di genere nella ricerca da loro stessi. Agenzie di finanziamento, organizzazioni di ricerca e le università svolgono ruoli essenziali, perché sono in prima linea nella realizzazione di cambiamento istituzionale. L´uguaglianza di genere nella ricerca non sarà raggiunto a meno che una massa critica di università e istituti di ricerca sono incoraggiati e sostenuti per apportare modifiche istituzionali a lungo termine. So che alcune persone erano delusi dal fatto che la Commissione non ha fatto una raccomandazione agli Stati membri sulle modifiche istituzionali per promuovere la parità di genere. Tuttavia, penso che sia importante vedere la questione nel contesto del nostro approccio globale sullo Spazio europeo della ricerca. Sesso sarà un centro del prossimo 2014 Progress report che sarà accuratamente analizzare l´attuazione del Ser a livello nazionale ed europeo. Ma il rapporto non sarà solo guardare indietro a ciò che è stato raggiunto, sarà anche guardare avanti per il lavoro che deve essere fatto e formulare raccomandazioni agli Stati membri sui cambiamenti strutturali nelle università e istituti di ricerca. La Commissione sta già intervenendo su questo tema in un modo molto pratico per il finanziamento di una nuova Era-net sul genere che riunisce i ministeri nazionali, gestori dei programmi di ricerca e dirigenti provenienti da 11 paesi in Europa e oltre. La Commissione europea è in esso per il lungo raggio - ci siamo impegnati a uno Spazio europeo della ricerca che dà ai ricercatori e innovatori donne le stesse possibilità degli uomini. Noi non faremo durante la notte. Abbiamo bisogno di cambiare le politiche, i finanziamenti, le carriere e le istituzioni. E tutto questo sarà più facile nel lungo termine se vogliamo anche cambiare gli atteggiamenti. Nel mio libro, è più facile e migliore per affrontare pregiudizi presto. Quindi permettetemi di dire alcune parole sulla ´scienza, è una cosa ragazza!´ campagna. Come le ragazze ei ragazzi interessati a scienza deve cominciare in età precoce. Parte del lavoro è quello di cambiare gli atteggiamenti, anche tra le ragazze che potrebbero pensare che la scienza non è per loro. Ecco perché nel 2010 ho fatto il mio terzo impegno al Parlamento europeo, di lanciare una campagna per incoraggiare le ragazze a scoprire la scienza e fare un primo passo sulla strada verso una carriera scientifica. L´inizio un po ´difficile per la campagna ha dimostrato che la stessa Commissione aveva ancora molto da imparare, ma ironicamente l´attenzione afferrato dal lancio diretto le persone alla vera sostanza di questa iniziativa, che sfida gli stereotipi, incoraggia le ragazze e brillantemente in mostra il lavoro delle scienziate . La campagna, che riunisce grandi e piccini: inspirational modelli femminili possono scambiare con le ragazze su una passione condivisa e sulla possibilità di una carriera scientifica. La campagna ha enorme portata, con più di 63.000 fan sulla sua pagina di Facebook. E ´importante che la parità di genere è percepita come una priorità per gli educatori e, quindi nel 2013 la campagna ha anche iniziato il targeting insegnanti di scienze in tutta Europa, attraverso una partnership con Scientix, il portale web, finanziato dall´Ue, per gli insegnanti di scienze. Ministro Frémault, signore e signori, Sono onorato che mi hai dato l´opportunità di parlare in dettaglio oggi, su temi che sono molto vicino al mio cuore. Spero che vi ho convinto che nel mio tempo come Commissario non ho solo rimasto un convinto sostenitore di questa causa, ma ho preso le azioni che consentiranno miei successori a dipingere, in futuro, un quadro molto più positivo del posizione delle donne nella ricerca e nell´innovazione. Il mio obiettivo è stato quello di spingere questo problema dai margini verso il centro. Al centro dello Spazio europeo della ricerca. Al centro del processo decisionale negli Stati membri. Al centro di come vengono eseguiti nostre università. Ho giocato la mia parte. Ma quella era una parte tra i tanti. Io ei miei colleghi della Commissione europea, sono in debito con i molti esperti, tra cui i membri del Gruppo di Helsinki, che ci hanno aiutato a sviluppare nuove politiche, in particolare le riforme tanto necessarie contenute in Orizzonte 2020. E nei miei quattro anni come commissario europeo ho avuto il privilegio di incontrare molte donne provenienti da tutto il mondo che hanno forgiato notevoli carriere nel campo della ricerca, dell´innovazione e della scienza. Le donne, che nonostante gli ostacoli incontrati nella loro carriera, hanno ancora trovato il tempo ed energie per incoraggiare gli altri lungo la strada. Loro, e voi, cari colleghi, stanno aiutando garantire che i contributi potenziali e donne delle donne usciranno dall´ombra e prendere il loro posto al centro della scienza europea - ieri, oggi e domani.”  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE. VENERDI’ A VENEZIA CONVEGNO SULLE OPPORTUNITA’ DEL PROGRAMMA EUROPEO HORIZON 2020  
 
 Venezia, 13 marzo 2014 - Il nuovo Programma europeo Horizon 2020 e i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione saranno al centro del convegno che per iniziativa della Regione si svolgerà venerdì mattina, con inizio alle ore 9.00, presso l’Auditorium Santa Margherita dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Da quest’anno prende infatti avvio il più grande programma europeo di sempre dedicato alla Ricerca e all’Innovazione, con un budget di circa 80 miliardi di euro distribuiti in 7 anni fino al 2020, e un focus maggiore rispetto al passato sull’applicazione dell’innovazione al mercato e sulle priorità della società e dei cittadini, potendo contare su una semplificazione delle procedure, per permettere una maggiore partecipazione. I lavori, aperti dall’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Marialuisa Coppola, si articoleranno in più sessioni. La prima, moderata da Franco Bonollo dell’Università di Padova, avrà come tema “Horizon 2020: struttura e contenuti” con gli interventi di Luca Moretti della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue, Anna Maria Sansoni del Consiglio Europeo della Ricerca e Carlo Barbante del Cnr e rappresentante italiano nel comitato Horizon 2020. A seguire Ezio Andreta, Presidente dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre), parlerà di “Smart Specialization Strategy e le sinergie possibili tra Horizon 2020 e i fondi strutturali” e farà poi da moderatore della tavola rotonda conclusiva su “Horizon 2020 e il Veneto: Quali le priorità per il sistema regionale e come favorire la partecipazione del territorio ai bandi?” a cui parteciperanno Antonio Bonaldo (Sezione Ricerca e Innovazione della Regione), Gian Angelo Bellati (Eurosportello Veneto), Roberto Santolamazza (T2i Trasferimento Tecnologico e Innovazione), Carlo Barbante e Luca Moretti. Le considerazioni conclusive saranno dell’assessore Coppola.  
   
   
LIGURIA: OGGI AL VIA DA SAVONA INCONTRI TERRITORIALI SUL SISTEMA EDUCATIVO  
 
Genova, 13 marzo 2014 - Un percorso pensato per condividere e scegliere insieme gli obiettivi del sistema educativo regionale. È quello che prenderà il via giovedì 13 marzo, da Savona, dove sono chiamati a confrontarsi gli attori del sistema educativo presenti sul territorio: famiglie, docenti, studenti, associazioni, sindacati, terzo settore. L´incontro si svolgerà dalle 14 alle 18 nell´aula magna dell´Istituto comprensivo Savona Iii (plesso Guidobono). All´iniziativa, promossa dall´assessore regionale al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti, saranno presenti tra gli altri, Giorgio Sambin, assessore della Provincia di Savona allo Sviluppo economico e politiche del lavoro, Federico Berruti, sindaco di Savona e Maria Claudia Nencini, dirigente scolastico. L´assessore regionale Rossetti illustrerà la situazione attuale del sistema educativo e lancerà alcune tematiche che saranno oggetto di approfondimento nella conferenza regionale dell´8 e del 9 ottobre a Genova: la scuola digitale, l´orientamento, l´edilizia scolastica e la media education. I partecipanti all´evento si confronteranno sulle tematiche divise per 4 fasce di età: la prescolare da 0 a 6 anni, quella del primo ciclo scolastico dai 6 ai 14 anni, quella relativa alla formazione specifica dei ragazzi, dai 14 ai 25 anni e quella della specializzazione degli studi e dell´entrata nel mondo del lavoro dai 19 ai 29 anni. "Abbiamo deciso di intraprendere un percorso partendo dal territorio - spiega Rossetti - per coinvolgere il maggior numero di persone sugli obiettivi della programmazione futura del sistema educativo regionale, per arrivare insieme all´assise di ottobre dove le idee diventeranno progetto". A concludere i lavori di giovedì, l´assessore al welfare della Regione Liguria, Lorena Rambaudi. Seguiranno nei giorni successivi gli incontri territoriali di Imperia (18 marzo), La Spezia (8 aprile) e Genova (15 aprile).  
   
   
PARTE A TARANTO LA SCUOLA DI "BOLLENTI SPIRITI"  
 
Bari, 13 marzo 2014 - Bollenti Spiriti e Arti cercano 30 giovani residenti in Puglia di età compresa tra i 18 e i 35 anni per la prima edizione de "La Scuola di Bollenti Spiriti": un percorso di formazione intensiva per operatori di politiche giovanili (youth worker). La Scuola avrà carattere residenziale e si svolgerà a Taranto, per la durata di 8 settimane, nel periodo maggio - luglio 2014. Durante la Scuola verranno trattati i temi dello sviluppo locale, delle politiche giovanili, dell’imprenditoria sociale, della rigenerazione urbana e dell’animazione di comunità attraverso metodologie di apprendimento sul campo, in forte relazione con il contesto locale in cui verrà realizzata e con il coinvolgimento di esperienze di eccellenza a livello regionale, nazionale e internazionale. “Anche in Puglia – spiega l’assessore alle Politiche Giovanili, Guglielmo Minervini - in questi anni sono sorte esperienze attorno a persone capaci di sprigionare positive dinamiche di aggregazione e di animazione della comunità. E’ attorno alle persone giuste che accadono le cose. Con la scuola di Bollenti spiriti vogliamo individuarne almeno altri trenta da riportare poi sul territorio regionale per attivare i rinunciatari, gli “sdraiati”, i “Neet” che hanno rinunciato a cercare. Sarà il nostro modo di portare in Puglia l’esperienza degli “youth workers”, gli attivatori di comunità che lavorano senza rete sul territorio, per promuovere esperienze di innovazione sociale. Non ci sentiremmo appagati fino a quando non avremo snidato la sfiducia e la rassegnazione dei rinunciatari”. L’obiettivo della “Scuola di Bollenti Spiriti” è formare nuove figure professionali in grado di: - contribuire a estendere le opportunità di partecipazione al nuovo Piano Bollenti Spiriti 2014-2015 “Tutti i giovani sono una risorsa”; - promuovere azioni generative in diversi campi di attività che valorizzino il contributo dei giovani cittadini al bene comune e siano occasione di sperimentazione, apprendimento non formale e scoperta dei talenti inespressi; - favorire l’emersione e l’interconnessione di energie e risorse latenti degli attori istituzionali, economici e sociali e dei giovani cittadini pugliesi. Ai partecipanti sarà garantito l’alloggio e verrà corrisposta un’indennità di partecipazione. Per partecipare è necessario presentare una domanda di candidatura secondo le modalità indicate nell’Avviso entro e non oltre le ore 16:00 del 7 aprile 2014. La “Scuola di Bollenti Spiriti” è un’iniziativa della Regione Puglia – Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale, e dell´Arti – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l´Innovazione, promossa nell’ambito del programma regionale per le politiche giovanili.  
   
   
GIAN LUCA GALLETTI: “LA BONIFICA DI PORTO MARGHERA MODELLO DI RISANAMENTO E RICONVERSIONE PRODUTTIVA”  
 
Roma, 13 marzo 2014 - “La bonifica di Porto Marghera rappresenta un modello di risanamento e, in prospettiva, di rilancio economico ed occupazionale di un’area fortemente inquinata. Grazie ad una azione incisiva del Ministero e della Regione Veneto e alla collaborazione dei privati, il comprensorio potrà riacquistare valore industriale nel segno della green economy”. Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a margine della Conferenza di Servizi decisoria per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera che si è tenuta stamani al Ministero dell’Ambiente. “Investimenti per 740 milioni di euro, fra fondi statali e risorse provenienti dalle transazioni con i privati per gli interventi di bonifica e ripristino ambientale – ha sottolineato il Ministro – hanno creato le condizioni per “liberare” nuovi progetti per investimenti produttivi stimati in circa 3 miliardi di euro che restituiranno vitalità e centralità economica ad un’area ottimamente infrastrutturata e dotata di eccellenti collegamenti con i mercati europei”. “Marghera, che per troppi anni ha rappresentato un simbolo di aggressione all’ambiente, - ha rilevato poi Galletti - può diventare un paradigma, anche operativo, di virtuosa riconversione verso un’economia sostenibile”. Alla Conferenza di Servizi hanno partecipato Maurizio Pernice, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, Giovanni Artico, Capo Dipartimento recupero territoriale/ambientale della Regione Veneto, su delega del Presidente Luca Zaia. La Conferenza di Servizi ha approvato, tra gli altri, il progetto Eni relativo alla messa in sicurezza operativa dell’Isola Petroli e il protocollo attuativo dell’Accordo di Programma per il Sin di Porto Marghera, sottoscritto il 16 Aprile 2012, inerente criteri e metodologie di esecuzione delle misure di soil-gas. Si è così concluso l’iter istruttorio di approvazione dei progetti di bonifica di tutte le aree del gruppo Eni incluse nel perimetro del Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera. Viva soddisfazione è stata espressa anche dall’Assessore Regionale Renato Chisso che ha sottolineato l’importanza della conclusione dell’iter istruttorio per le aree Eni quale passaggio fondamentale per la riqualificazione ambientale e produttiva del sito.  
   
   
PROGETTO PARCO FLUVIALE NATISONE, INCONTRO IL 13 MARZO  
 
Udine, 13 marzo 2014 - Il piano paesaggistico regionale potrebbe arricchirsi del progetto "Parco fluviale transfrontaliero del Natisone" ed in particolare delle sue valenze naturalistiche connesse alla tutela della vegetazione di argini e sponde e del paesaggio agrario circostante. Con questo obiettivo l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro incontrerà giovedì 13 marzo, alle 17.30, nella sala Kugy della sede della Regione in via Sabbadini a Udine, una delegazione di proponenti che illustreranno il progetto che interessa i comuni di Taipana, Pulfero, San Pietro al Natisone, Cividale del Friuli, Premariacco, Manzano, San Giovanni al Natisone, Trivignano Udinese e Chiopris-viscone. Il progetto riunisce in un unico ambito di tutela, i tre Siti di Interesse Comunitario presenti sull´asta del fiume Natisone inseriti nel progetto europeo "Natura 2000" e, nell´intento dei proponenti, potrebbe essere esteso anche al comune di Caporetto per rendere il territorio del Natisone oggetto di una progettualità condivisa. "Esaminerò la proposta con attenzione - afferma Santoro - poiché ritengo possa rispondere pienamente agli obiettivi del piano paesaggistico regionale volti a valorizzare gli elementi naturalistici del territorio per farne una leva di sviluppo anche economico".  
   
   
MARCHE: LA GIUNTA REGIONALE ADOTTA IL PIANO REGOLATORE ACQUEDOTTI.  
 
Ancona, 13 marzo 2014 - “Un bene primario pubblico, da tutelare attraverso una gestione razionale e da salvaguardare per le generazioni future”. È l’obiettivo del Piano regolatore degli acquedotti adottato dalla Giunta regionale, sul quale i Comuni e gli enti interessati possono formulare le osservazioni, dopo la prossima pubblicazione dell’atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche. Il Piano verrà successivamente trasmesso all’Assemblea legislativa per l’approvazione. È stato redatto da un gruppo di lavoro, coordinato dall’ufficio regionale competente, sulla base di un progetto preliminare del 2004, aggiornato con tavoli tecnici di settore che hanno delineato le esigenze attuali e le prospettive future. “Il Piano è stato predisposto in modo partecipato, con le Autorità d’ambito territoriale ottimale (Ato) e i Gestori che hanno fornito, con spirito di fattiva collaborazione, elementi utili per avere una visione reale in merito alle derivazioni, agli schemi degli acquedotti e alla gestione del servizio – afferma il vicepresidente e assessore regionale ai Servi Pubblici Locali, Antonio Canzian – È stata curata anche la Valutazione ambientale strategica (Vas) per determinare la ricaduta ambientale e paesaggistica dell’applicazione del Piano. Ora abbiamo a disposizione uno strumento di programmazione fondamentale che, completato tutto l’iter amministrativo, guiderà gli interventi di salvaguardia delle risorse idriche per i prossimi decenni”. Gli obiettivi del Piano sono quelli di individuare le fonti di approvvigionamento da riservare all’uso potabile; programmare gli interventi di risanamento delle reti, di riduzione delle perdite, di risparmio idrico, ottimizzando la gestione degli acquedotti; utilizzare nuove acque sotterranee profonde dei sistemi idrogeologici appenninici, individuate come riserve. Sulla stima di una crescita demografica del 7,5% entro il 2025 e del 14,5 % nel 2050 le previsioni del piano consentono di coprire le esigenze stimate per l’anno 2025 di 8.603 litri di acqua al secondo e nel 2050 di 9.070 litri su scala regionale. Per l’attuazione del presente Piano è previsto un programma di investimenti complessivi stimati intorno a 800 milioni di euro entro il 2050.  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO. COMMISSIONE VIA APPROVA PROGETTO PER BACINO A MONTE VIALE DIAZ A VICENZA  
 
 Venezia, 13 marzo 2014 - La Commissione regionale Via ha espresso giudizio favorevole di compatibilità ambientale e approvato il progetto di invaso sul fiume Bacchiglione a monte di Viale Diaz del Comune di Vicenza A renderlo noto è l’assessore veneto alla difesa del suolo Maurizio Conte, precisando che dovrà seguire ora il provvedimento di approvazione da parte della giunta regionale per consentire il proseguimento dell’iter dell’opera che è in attesa di finanziamento. L’intervento rientra tra le opere di difesa idraulica previste dalla Regione dopo l’alluvione del 2010. Finora sono stati realizzati circa mille interventi tra grandi e piccoli in 233 comuni, per un importo di quasi 400 milioni di euro. Ma il “Piano delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico” prevede interventi strutturali per complessivi 2,7 miliardi di euro. La giunta regionale ha individuato come interventi prioritari i bacini di laminazione. “A salvaguardia della città di Vicenza e del territorio vicentino – aggiunge Conte - dopo l’aggiudicazione dell’appalto sono già stati consegnati i lavori per la realizzazione della cassa di espansione a Caldogno, che ha aperto la serie dei bacini di laminazione che saranno capaci di contenere 33 milioni di metri cubi d’acqua su 810 ettari. Quello a monte di Viale Diaz, alle porte della città di Vicenza, si configura come un’opera per la difesa idraulica del centro cittadino al fine di abbattere il rischio residuo derivante dalla realizzazione dei bacini di laminazione di monte sul Timonchio. Per quanto riguarda il finanziamento, questo intervento sarà prioritario nella richiesta al ministero di utilizzo delle economie relative ai fondi per l’alluvione 2010”. Il progetto prevede un volume massimo invasabile di 1.200.000 mc, su una superficie di 80 ettari, con un costo complessivo di 18 milioni di euro.