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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Settembre 2014
UN PROGETTO UE PER LA RICERCA DI SOSTITUTI NATURALI AGLI INGREDIENTI SINTETICI  
 
Bruxelles - Il progetto Agrocos, finanziato dall’Ue, sta esplorando il mondo vegetale alla ricerca di sostituti naturali per gli ingredienti sintetici attualmente utilizzati nei cosmetici e nei prodotti chimici per l’agricoltura come insetticidi, fungicidi ed erbicidi. Attraverso l’analisi delle molecole esistenti in natura, Agrocos vuole scoprire una nuova generazione di ingredienti naturali e spianare così la strada a prodotti innovativi che tengano conto delle preoccupazioni dei consumatori riguardo all’impatto degli ingredienti sintetici sulla salute e sull’ambiente. Tale progetto rientra nella strategia dell’Ue per evolvere verso una società che ricorra maggiormente alle risorse biologiche rinnovabili e sostenibili per soddisfare le esigenze dei consumatori e dell’industria. Il progetto termina nel settembre 2014 e finora i ricercatori hanno individuato 30 molecole promettenti che sono ora testate dai partner commerciali del consorzio: Korres, una società greca di cosmetici naturali, e la società tedesca Basf, uno dei maggiori fabbricanti di prodotti chimici a livello mondiale. Attualmente Korres sta testando cinque molecole con proprietà antiossidanti in combinazione con un filtro protettivo per raggi ultravioletti e altri composti per prevenire l’iperpigmentazione, comunemente nota come macchie cutanee. La società ha prodotto composti ed estratti standardizzati su scala pilota e prevede di lanciare una nuova linea di prodotti basata sulla ricerca Agrocos nei prossimi due anni. “Il progetto ha offerto a Korres la possibilità di accedere a una vasta gamma di conoscenze specializzate e ingredienti potenziali”, ha dichiarato Lena Korres, direttrice dello sviluppo del marchio societario. “Per noi si tratta di un’opportunità fantastica perché avremo a disposizione non solo ingredienti specifici, ma anche un vasto repertorio di ingredienti che illustra i benefici di ciascuno e il modo in cui potranno esserci utili nella cosmetica”. Nel frattempo Basf sta sperimentando composti con proprietà insetticide, fungicide ed erbicide. La crescente domanda di alimenti biologici ha creato una pressante necessità di pesticidi naturali che possano essere utilizzati su colture certificate come “biologiche”. Di norma, i sostituti naturali dei pesticidi sono inoltre meno tossici per l’uomo, il suolo e l’ambiente. In genere essi colpiscono solo i parassiti bersaglio e i relativi organismi, senza mettere a rischio altri animali e tendono a essere biodegradabili. La ricerca di Agrocos si basa sulla “bioprospezione”, una tecnica di analisi delle specie per la ricerca di composti utili. Per Agrocos questo significa vagliare le molecole vegetali per identificare quelle che hanno proprietà adatte a cosmetici o pesticidi. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “Agrocos è un esempio eccellente di come i finanziamenti Ue possano ispirare una ricerca innovativa capace di stimolare la competitività, la crescita e l’occupazione in Europa, tutelando allo stesso tempo la salute delle persone e l’ambiente. Continueremo a investire in questo tipo di ricerca e innovazione nel quadro del nostro nuovo programma Orizzonte 2020.” Agrocos ha inoltre creato un repertorio di 3600 estratti bioattivi ottenuti da circa 1800 specie vegetali. Questi dati saranno pubblicati in modo che altri ricercatori e imprese commerciali possano consultarli per ricercare molecole utili per l’industria. Bruker Biospin, un partner del progetto con sede in Germania, sta studiando come commercializzare uno strumento messo a punto nel corso del progetto per l’identificazione di composti naturali noti in estratti vegetali. “Prevediamo che, entro la fine del progetto, saranno disponibili nuovi composti estratti dalle risorse offerte dalla biodiversità globale per essere utilizzati come nuovi ingredienti nei prodotti cosmetici”, ha dichiarato il coordinatore del progetto Leandros Skaltsounis dell’Università nazionale capodistriana di Atene. “Nel settore dei prodotti agrochimici prevediamo che i composti promettenti costituiranno il punto di partenza per uno sviluppo più specializzato di agenti chimici per l’agricoltura”. Contesto Il progetto Agrocos, finanziato dall’Ue con 2,9 milioni di Eur, riunisce le imprese Korres, Basf e Bruker Biospin con sei centri di ricerca e università in Francia, Grecia, Panama, Svizzera e Sudafrica. Il progetto è stato finanziato dal Settimo programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (2007-2013). Il 1° gennaio 2014 l’Unione europea ha avviato un nuovo programma per la ricerca e l’innovazione, Orizzonte 2020. Nei prossimi sette anni quasi 80 miliardi di Eur verranno investiti in progetti di ricerca e innovazione per sostenere la competitività economica dell’Europa e ampliare le frontiere del sapere umano. Il bilancio Ue per la ricerca è incentrato sul miglioramento della vita quotidiana in settori come la sanità, l’ambiente, i trasporti, l’alimentazione e l’energia. I partenariati di ricerca con le industrie farmaceutica, aerospaziale, automobilistica ed elettronica incoraggiano a loro volta gli investimenti del settore privato a favore della crescita futura e della creazione di posti di lavoro altamente qualificati. Orizzonte 2020 presterà ancora maggiore attenzione alla trasformazione di idee eccellenti in prodotti, processi e servizi commercializzabili. Per ulteriori informazioni Agrocos: http://www.Agrocos.eu/  
   
   
UE CONDUCE UNA PROTESTA DIPLOMATICA INTERNAZIONALE CONTRO LA CACCIA ALLE BALENE DA PARTE DELL´ISLANDA  
 
L´ue, i suoi 28 Stati membri e ai governi degli Stati Uniti, Australia, Brasile, Israele, Nuova Zelanda, Messico e Monaco, ha dichiarato oggi la loro opposizione al fatto che il governo islandese permette ancora caccia commerciale alle balene, in particolare la caccia di pinna balene e la successiva commercializzazione di prodotti balenottera comune. Ambasciatore dell´Ue in Islanda, Matthias Brinkmann, insieme con i rappresentanti diplomatici di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito consegnato un´iniziativa in tal senso al governo islandese di questa mattina.L´ambasciatore ha anche sottolineato che l´opinione pubblica nei paesi che sono i principali partner commerciali dell´Islanda è molto contro la pratica della caccia alle balene. Ciò è dimostrato dalla pressione pubblica messo su aziende di tutto il mondo a boicottare le merci islandesi, per non parlare della pressione che gli elettori e le varie organizzazioni mettono sui loro politici, incoraggiandoli ad inviare Islanda un messaggio sempre più forte. Il testo del démarche era la seguente: Un´iniziativa congiunta dell´Unione europea, degli Stati membri e ai governi Degli Stati Uniti D´america, Australia, Brasile, Israele, Messico e Nuova Zelanda. Noi, l´Unione europea ei suoi Stati membri e il governo degli Stati Uniti d´America, Australia, Brasile, Israele e Nuova Zelanda, desideriamo esprimere la nostra forte opposizione alle Islanda di continuo e una maggioreraccolta commerciale di balene, in particolare pinna balene, e di suo corso internazionale di commercio dibalena prodotti. L´islanda è ben noto per i suoi responsabili marina di risorse di gestione delle pratiche; tuttavia, w e sono profondamente deluso con la continua autorizzazione del governo islandese della caccia di balenottere e minke.Le autorizzazioni sono state messe in atto, senza presentazione alla Commissione baleniera internazionale (Iwc) e senza riguardo per gli interessi a lungo termine di conservazione dei cetacei. Noi siamo particolarmenteturbati dalle islandese raccolta di 125 pinne balene nel 2009, 148 fin balene nel 2010 e 134 balenottere nel 2013, che sono tutti un significativo aumento dei sette balenottere raccolte nel corso dei 20 anni precedenti al 2009. L´ attuale 5 anni quota di 770 pinne balene è considerato insostenibile sotto Iwc magazzino di valutazione metodi. Incoraggiamo il governo dell´Islanda di aderire alla moratoria concordata a livello internazionale sulla caccia commerciale alle balene e di riesaminare la decisione di continuare a rilasciare quote di balenottera comune e minke. Siamo inoltre contrari alla dell´Islanda internazionale commercio di balena prodotti. Balene e balenottere minori Pinna sono elencati sotto la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche (Cites) Appendice I (con l´eccezione della popolazione di balenottere minori della Groenlandia occidentale che è incluso in appendice Ii) e rimaniamo estremamente preoccupati con riserva dell´Islanda, è entrato nel 2000, per queste e altre specie di cetacei. Esortiamo Islanda a ritirare questa prenotazione e salvaguardare queste specie di commercio internazionale. Non siamo convinti che dell´Islanda raccolta e conseguente commercio di pinnebalene soddisfa qualsiasi interno mercato della domanda o necessità, ma mina anche efficaci internazionalicetacei conservazione sforzi Riconosciamo gli sforzi di conservazione compiuti dall´Islanda nel quadro di altri accordi internazionali e speriamo che il governo islandese sarà in grado di estendere questa posizione a sostenere pienamente gli sforzi globali per la conservazione dei cetacei. Inoltre, vorremmo richiamare l´attenzione sui notevoli benefici economici, sociali ed educativi di crescita whale watching dell´Islanda come una possibile alternativa alla caccia commerciale. Ci auguriamo che l´ islandese governo sarà seriamente in considerazione i vantaggi di eliminarecommerciale caccia alle balene e il ritorno alla sua precedente posizione di accettazione della moratoria sulcommerciale caccia alle balene , che è stato messo nel posto dalla International Whaling Commissione nel1986. In sintesi, abbiamo ancora una volta appello a Islanda a rispettare la moratoria globale della Iwc e porre fine alla caccia commerciale alle balene e del commercio internazionale di prodotti balenieri.  
   
   
INCHIESTA EXPO, MARONI: NON HO LETTO ATTI, CANTONE FARÀ QUEL CHE SI DEVE  
 
Como - "Ho saputo dell´avviso di garanzia, vediamo quali saranno gli sviluppi. Non posso aggiungere altro, perché non ho nemmeno visto gli atti". Lo ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine dell´inaugurazione del nuovo Powder technology center di Akzonobel a Como, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano un commento sull´inchiesta che ha coinvolto Antonio Acerbo. "È una vicenda - ha precisato il Governatore - che riguarda la società Expo spa, non la Regione Lombardia. C´è il dottor Cantone che presidia e farà quanto si deve fare".  
   
   
AOSTA, AZIENDE AGRICOLE: APERTE LE DOMANDE DI AIUTO PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI (PSR 2007-2013)  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che entro le ore 14 di venerdì 31 ottobre 2014 è possibile presentare le domande di contributo relative alla Misura 311 Diversificazione in attività non agricole – Azione d) Impianti per energia da fonti alternative del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Valle d’Aosta. La misura, che prevede aiuti cofinanziati per un ammontare di 200 mila euro, riguarda la possibilità, per le aziende agricole, di ottenere aiuti per la realizzazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica destinata al libero mercato. L’impianto dovrà essere dimensionato per una produzione superiore al consumo medio annuo dell’azienda agricola. L’avviso pubblico e la modulistica sono disponibili all’indirizzo web www.Regione.vda.it/agricoltura e all’Ufficio programmi multisettoriali dell’Assessorato, in località Grande Charrière 66 a Saint-christophe. La presentazione delle domande potrà avvenire nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, martedì e giovedì dalle 9 alle 14, altri orari su appuntamento da concordare. Per informazioni: 0165.275258.  
   
   
AGRICOLTURA: ASSESSORE ABRUZZO, SU CFS, RISOLUZIONE APPROVATA DA´ FORZA  
 
Pescara - "La risoluzione urgente sulla ipotesi di riorganizzazione del Corpo Forestale approvata all´unanimità dal Consiglio Regionale, dà forza alla mia azione e a quella del Presidente, in sede tecnica e nelle sedi istituzionali (Conferenze Stato Regioni, ect) nella discussione per le riforme dell´organizzazione complessiva dello Stato". Lo ha affermato l´assessore all´Agricoltura, Dino Pepe. "Così affermiamo l´esigenza di salvaguardare l´esperienza, la professionalità e peculiarità delle competenze maturate dal Corpo Forestale dello Stato nel corso degli anni, evitando di disperdere un patrimonio vitale nei controlli nel settore ambientale e forestale oltre che nella lotta alle violazioni nell´ambito del settore agroalimentare". Dice l´Assessore: "Sono orgoglioso di constatare che l´Abruzzo sia stata la prima regione a proporre ed approvare una risoluzione su un tema così importante. L´ente Regione può dimostrare, con i fatti, come l´attività del Corpo Forestale in collaborazione stretta con l´Amministrazione Regionale, abbia conseguito notevoli risultati sul terreno della difesa della fauna e flora delle foreste e della lotta agli incendi boschivi e controllo del territorio soprattutto montano e nelle aree protette e nel settore ambientale". "Ringrazio il nuovo comandante regionale, ing. Ciro Lungo, con il quale in questi mesi ho intessuto un ottimo rapporto di collaborazione, per le Sue attività rivolte oltre ai settori tipici di competenza del Corpo Forestale anche a quello del controllo dei fiumi da fonti di inquinamento, progetto prioritario e rilevante di questa nuova Giunta Regionale e del suo Presidente. Già in sede di Conferenza Stato Regioni opereremo affinchè le competenze tipiche in materia ambientale ? forestale e lotta agli incendi del Corpo Forestale non vengano conferite alle forze di Polizia rappresentando che tale operazione potrebbe indebolire il sistema dei controlli invece di rafforzarlo e razionalizzarlo".  
   
   
AIUTI PER PRODUTTORI ORTOFRUTTICOLI DANNEGGIATI DA EMBARGO RUSSIA. VENETO: BENE NUOVA PROPOSTA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Venezia - “Avevamo ragione a protestare e per i nostri produttori è una buona notizia, dopo le distorsioni riscontrate nelle richieste di aiuto a sostegno dei danni provocati al settore primario dall’embargo verso la Russia”. E’ il commento a caldo dell’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato sulla proposta di nuovo regolamento da parte della Commissione Europea, ancora in fase di definizione, che prevede ulteriori misure eccezionali di carattere temporaneo a favore di produttori di alcuni ortofrutticoli per far fronte ai problemi di mercato conseguenti all’embargo. Il provvedimento contiene disposizioni più mirate sia rispetto alla scelta dei prodotti sia sui criteri di assegnazione agli Stati Membri dei volumi oggetto di intervento. Tra le novità introdotte, la prima riguarda l’elenco dei prodotti, dai quali vengono eliminati alcuni che non rivestono importanza nell’export verso la Russia (funghi, frutti rossi e tutte le tipologie di cavoli), mentre vengono inseriti gli agrumi. I prodotti oggetto di intervento sono stati suddivisi in 4 gruppi (mele e pere; frutta; ortaggi; agrumi) e per ogni gruppo è stato definito un livello massimo di volume oggetto di intervento. Quanto alla definizione dei volumi massimi, la Commissione ha tenuto conto della media triennale (2011-2012-2013) dei flussi di esportazione di ciascuno Stato membro diretti verso la Russia per i mesi di interesse del provvedimento. Ciascuno stato membro potrà usufruire di un volume addizionale di intervento pari a 3.000 tonnellate, da distribuire a propria scelta tra i prodotti oggetto di intervento. E’ data la possibilità di inserire dei criteri di selezione rispetto ai prodotti, ai beneficiari ed alle misure da attivare. “La pubblicazione del provvedimento – fa presente Manzato – è prevista per gli inizi della prossima settimana e la sua applicazione sarà in vigore fino al 31 dicembre dell’anno corrente, salvo il raggiungimento dei volumi massimi stabiliti. Di fatto si riparte con le misure eccezionali per far fronte ai problemi conseguenti all’embargo, ma con criteri che meno si prestano a quelle “furbate” che avevano portato al ritiro del precedente regolamento”.  
   
   
TRENTO: VENDEMMIA 2014, INNALZAMENTO DEL LIMITE DI ARRICCHIMENTO  
 
Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha comunicato che la Commissione europea, a seguito delle richieste avanzate da alcuni stati membri compresa l´Italia, ha presentato un progetto di regolamento che autorizza l´incremento di un ulteriore 0,5% volumico per l´arricchimento dei prodotti provenienti dalla vendemmia 2014. Il provvedimento interessa alcuni territori tra cui quello della Provincia autonoma di Trento. Per questo, prosegue la nota, sono consentite le operazioni di arricchimento che determinano un aumento del titolo alcolometrico di 2% volumico, comprese quelle già effettuate. Le operazioni di arricchimento sono consentite anche se effettuate in più volte, stante l´esigenza di assicurare una migliore vinificazione dei prodotti, tenuto conto del particolare andamento stagionale. "Credo si tratti di una decisione positiva, ha commentato l´assessore all´agricoltura Michele Dallapiccola, maturata anche grazie al supporto della Coldiretti e, a livello europeo, dell´onorevole Herbert Dorfmann. In un´annata particolarmente difficile dal punto di vista climatico, saluto con grande soddisfazione l´innalzamento del limite di arricchimento dei prodotti provenienti dalla vendemmia. Quello raggiunto, è un buon risultato a tutela del reddito di numerose aziende agricole ed è frutto di un importante lavoro di squadra che ha visto la Provincia autonoma di Trento in prima fila per rispondere alle esigenze del mondo produttivo". Il 2014 fino ad oggi è stato caratterizzato in tutto il nord Italia da una stagione estiva fredda e piovosa, che ha di conseguenza determinato un ridotto accumulo zuccherino ed una acidità marcata nelle uve. La campagna vendemmiale è stata particolarmente difficile in conseguenza di una stagione estiva che non ha paragoni negli ultimi trent’anni. Nonostante il lavoro accurato, svolto dai viticoltori nei vigneti della nostra provincia, attraverso operazioni manuali di sfogliatura e dirado delle uve, la situazione prevendemmiale ha comunque confermato una presenza minore di zuccheri nelle uve. Le uve sono state selezione dai viticoltori con cura in modo da portare in cantina una produzione interessante. Ora seguirà un lavoro attento e qualificato, svolto come sempre in cantina, per tutte le operazioni di trasformazione delle uve. Alla luce di queste condizioni, la Provincia autonoma di Trento, assieme alla Regione Veneto, si è attivata fin da subito, in accordo con i produttori, con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, per richiedere all’Unione Europea di innalzare il titolo alcolometrico volumico (Regolamento Ue 1308/2013). Successivamente sono pervenute richieste di diverse zone italiane (Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano, Piemonte, Emilia Romagna , Toscana, Umbria per la zona Dop di Orvieto). Venerdì 12 settembre c´è stata una riunione molto partecipata a Conegliano, presso la sede del Mipaf, dove si sono riuniti i rappresentati delle regioni e province autonome del nord-est, assieme ai produttori, per esaminare la situazione vendemmiale e adottare le misure necessarie. Nel contempo è stata pubblicata la circolare ministeriale inerente alla decisione della Commissione europea, che soddisfa le richieste avanzate.  
   
   
TOSCANA: "CIBO, TRADIZIONI E QUALITÀ. UN TRAINO PER L´ECONOMIA".  
 
Firenze - "Negli Usa darebbero chissà cosa per avere un luogo, davvero emozionante, come questo e noi, che oltretutto ne abbiamo tanti, dobbiamo farli diventare punti di forza, leve di trasformazione, occasioni di innovazione per battere una crisi superabile solo con la qualità". Sara Nocentini è intervenuta, al piano superiore del Mercato Centrale di Firenze, a una iniziativa promossa da Unipol Toscana sul rapporto fra alimentazione di qualità e rilancio dei territori. Introdotto da Massimo Biagioni, presidente del Consiglio Regionale Unipol, l´incontro ("Cibo, tradizioni e qualità toscana: fattore di traino per l´economia del territorio") è servito all´assessore regionale che si occupa di commercio, turismo e cultura per sottolineare come "nel mondo globalizzato sono proprio le economie locali, quelle dei territori, comprese quelle derivanti dalla qualità dei prodotti agroalimentari, che possono consentire i migliori agganci con l´economia globale. In essa - ha aggiunto - tutto rischia di essere uguale, piatto e indistinto mentre noi possiamo, lavorando insieme, renderlo più colorato e, nella sostanza, anche più felice". L´assessore Nocentini ha quindi dato appuntamento alla "Settimana della cultura toscana" dal 9 al 19 ottobre ("un unico cartellone di eventi, geolocalizzati, che legheranno la cultura in tutte le sue espressioni con il territorio in una sfida verso l´innovazione non solo predicata ma anche praticata"). Varie le esperienze presentate nel corso dell´iniziativa, conclusa da Pierluigi Stefanini presidente nazionale di Unipol: dalle proiezioni toscane di "Cinemadivino" (film e corti nelle grandi cantine vinicole della regione) a campagne di marketing emozionale, dalle esperienze di agriturismo alle stessa vicenda del Mercato Centrale fiorentino ("Dal 23 aprile, giorno di apertura, abbiamo registrato un milione di ingressi" ha detto il presidente Umberto Montano).  
   
   
CRISI SETTORE FORESTALE. VENETO: MISURE DI SOSTEGNO NEL NUOVO PSR  
 
Venezia - “Il maltempo di quest’anno è una vera sciagura per l’economia e le comunità venete. Stiamo facendo e faremo ogni sforzo per recuperare i danni, sia quelli che si vedono, sia quelli, più subdoli e invisibili, che non si vedono ma lasciano i segni più pesanti e duraturi sul nostro sistema produttivo. Così l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato risponde all’allarme di Cifor, Consorzio Imprese Forestali del Triveneto, e Aiel, Associazione Italiana Energie Agroforestali; per il calo di circa il 30 per cento del fatturato del settore come effetto delle nevicate e piogge che per l’intero corso dell’anno corrente si sono abbattute sui boschi del Veneto. “E’ un problema che abbiamo all’attenzione sin dall’inizio dell’anno – ha ricordato Manzato – rispetto al quale come Regione abbiamo margini di manovra ristretti. Ad esempio, la proroga dei bandi in essere non può superare i limiti temporali della contabilità comunitaria. Abbiamo invece operato dentro il nuovo Programma di Sviluppo Rurale , prevedendo misure specifiche per il settore forestale, che si concretano nel supporto a “Infrastrutture viarie silvopastorali, ricomposizione, miglioramento fondiario e servizi in rete” e agli “Investimento nello sviluppo delle aree forestali e miglioramento della redditività delle foreste””. Il nuovo Psr sarà ufficialmente operativo dal gennaio 2015, nei tempi più brevi dopo la conclusione delle verifiche da parte degli organismi europei”. “Abbiamo scelto di confezionare un Programma fatto su misura per il Veneto, considerando le caratteristiche e le esigenze delle aziende agricole e forestali – ha aggiunto Manzato – ben consapevoli delle difficoltà che stanno attraversando. Siamo di fronte ad un settore di territorio, quella della montagna veneta, verso la quale la Regione ha sempre dimostrato particolare riguardo perché rappresenta una risorsa irrinunciabile e ha una potenzialità sfruttabile, nel pieno rispetto della sua naturalità e composizione ambientale”. Complessivamente, i contributi alla portata delle attività forestali raggiungono i 75 milioni di euro, disponibili dal prossimo anno fino al 2020. A questi si aggiungono le misure rivolte al più generale sviluppo delle aziende agricole sopra i 1000 metri, per un totale di 400 milioni di euro. “L’obiettivo è quello di far convivere l’ambiente e le attività economiche che garantiscono in questo modo la sopravvivenza della montagna, nonché la sua manutenzione e mantenimento – conclude Manzato – avviando parallelamente la creazione di una “filiera veneta del legno”, con l’obiettivo di modificare le paradossali distorsioni attuali: il materiale legnoso viene prodotto dentro il confine regionale, esportato nei Paesi esteri e successivamente riacquistato dalle nostre industrie di trasformazione”. “Più complesso è il discorso che riguarda la concorrenza internazionale, anche in ambito comunitario. Noi scontiamo purtroppo la voragine finanziaria dello Stato, che trascina con sé tutta l’economia italiana e che si traduce in tasse, tariffe, balzelli, imposte più alte, di quelle di altri Paesi, aggravati da una burocrazia centralizzata e costosa nell’apparto pubblico, di utilità spesso incerta, pesante per le imprese e causa di ritardi intollerabili per l’economia attuale”.  
   
   
VENDEMMIA IN ROMAGNA, SE IL TEMPO REGGE, QUALITÀ BUONA  
 
Bologna - E’ iniziata alla fine di agosto la vendemmia in Romagna con le uve precoci Pinot bianco e Chardonnay. Una partenza tardiva, ma solo rispetto alle due annate precedenti particolarmente calde e siccitose. Quella 2014 invece verrà ricordata come un’annata fortemente influenzata da un’estate particolarmente instabile e piovosa. Ma non tutto è perduto. Anzi. In campo resta ancora l’80% delle uve e dunque molto dipenderà da come sarà il tempo nelle prossime settimane. Lo ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha visitato oggi l’azienda agricola Longanesi a Bagnacavallo, famosa per il recupero del Burson, un antico rosso di pianura, per fare il punto sulla vendemmia 2014 e le prospettive del settore vitivinicolo. “Se il miglioramento meteo di questi giorni si confermerà anche nei prossimi giorni - ha detto Rabboni - avremo livelli qualitativi più che buoni. Un eventuale calo del grado alcolico potrà in ogni caso essere gestito con l’arricchimento. Le quantità attese sono in linea con quelle medie degli ultimi 5 anni mentre nel resto d’Italia rispetto allo stesso periodo si stima un calo del 7%. Questo significa per le nostre uve la possibilità di una buona remunerazione”. Secondo l’assessore Rabboni, che nei giorni scorsi ha assistito alla vendemmia nel Piacentino, il vino emiliano-romagnolo potrà insomma continuare a crescere in qualità e sui mercati. “Il valore delle esportazioni nel 2013, è stato di circa 390 milioni di euro, con un aumento, rispetto all´anno precedente, del 10%. Nel quinquennio 2008 - 2013 il nostro export è aumentato, in valore, di circa il 60% - ha ricordato – traguardi importanti che sono anche risultato delle politiche di sostegno della Regione. 50 milioni in arrivo nel biennio 2014-2015. Il 29 settembre scade un bando da 3,8 milioni Investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri. Questi gli obiettivi principali su cui dal 2008 al 2013 sono state convogliate risorse pubbliche superiori ai 200 milioni di euro. E altre risorse sono in arrivo grazie all’Ocm vino: si tratta di 50 milioni di euro per il biennio 2014-2015, mentre proprio in questi giorni si sta chiudendo (la scadenza è fissata al 29 settembre) un bando che stanzia 3,8 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione. Timidi segnali di ripresa dei consumi si registrano anche sul fronte interno, dove l’acquisto di vino sale dell’1% , dato in controtendenza rispetto alla riduzione delle vendite di prodotti agroalimentari di circa lo 0,5% e tanto più interessante se si considera che l’aumento riguarda in particolare i vini di alta qualità Doc/docg rispetto ai vini da tavola. Quantità in calo del 10%, ma l’Emilia-romagna si conferma seconda regione produttrice dopo il Veneto Dal punto di vista delle quantità le previsioni di Assoenologi riallineano la vendemmia 2014 alle medie degli ultimi cinque anni con una produzione di 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti. Rispetto alla straordinaria annata 2013 si tratta di una riduzione del 10% come dato medio regionale. Le stesse previsioni prospettano sul piano nazionale un calo del 7% sulla media del periodo 2009-2013 e del 13,5% sul 2013. Per il Nord Italia si prevede una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente con cali consistenti, attorno al 20%, in Veneto, Piemonte e Lombardia. L’emilia-romagna, per il terzo anno consecutivo, si conferma a livello nazionale come la seconda regione italiana più produttiva dopo il Veneto. La qualità potrà dunque essere buona se le condizioni climatiche terranno. Sembra invece ormai certo che i vini 2014 saranno caratterizzati da una gradazione alcolica inferiore alle annate precedenti. Per questo la Giunta regionale ha approvato una delibera che accoglie le richieste dei Consorzi di tutela per la riduzione di 0,5 gradi del titolo alcolico naturale delle uve Doc. E’stata anche concessa la possibilità di arricchire i prodotti di questa vendemmia fino a 1,5 gradi alcolici. La vendemmia 2014 in Romagna In Romagna la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con le uve precoci “base spumante” (Pinot bianco e Chardonnay) che, a causa dell’abbondante disponibilità idrica, hanno evidenziato grappoli molto compatti e spesso con rottura di acini. Diversa la situazione per i vitigni storici della Romagna: per il Trebbiano e l’Albana è previsto un ulteriore slittamento del grosso della raccolta intorno al 20-25 di settembre . Lo stato sanitario dei grappoli è abbastanza buono, ottimo invece per il Pignoletto. Per il Sangiovese, che presenta grappoli in genere di elevate dimensioni e ben nutriti, i conferimenti inizieranno a fine settembre. Nuovi disciplinari di produzione “E’ fondamentale rafforzare il legame tra il prodotto e il territorio. Anche in campo vitivinicolo. Solo così potremo valorizzare appieno i nostri vini a qualità regolamentata. Per questo – ha spiegato Rabboni – abbiamo fortemente sostenuto il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali come la Doc Gutturnio, la Doc Romagna, la Igt Emilia, la nuova Doc Pignoletto”. In particolare si è concluso positivamente il complesso iter di revisione della Igt Emilia che ha consentito di limitare l’elaborazione e la presa di spuma delle tipologie frizzante e spumante ai soli territori emiliani e alle province di Ravenna, Forlì - Cesena, Mantova e Cremona. Attualmente il disciplinare è al vaglio dei competenti uffici dell´Unione Europea; i produttori sono comunque già in grado di utilizzare, con le modifiche apportate a livello nazionale, la nuova regolamentazione per tutelare i propri vini. Il Comitato nazionale Vini Dop e Igp ha approvato, lo scorso 16 aprile, la proposta aggiornata del disciplinare di produzione della Doc Pignoletto e di modifica del disciplinare della Docg Colli Bolognesi Pignoletto che, a conclusione dell’esame comunitario attualmente in corso, consentiranno di trasformare quello che oggi è un vitigno coltivabile ovunque in Europa in una denominazione tutelata ammessa nelle sole province di Bologna, Modena e Ravenna.  
   
   
AGRICOLTURA, VENDOLA: "INTERNAZIONALIZZARE SIGNIFICA OPERARE MONDO SENZA GUERRA"  
 
“Internazionalizzazione significa essere capaci di conoscere il mercato, mettere insieme i produttori agricoli, difendere i nostri marchi Dop; significa lavorare lungo i percorsi della tracciabilità, vendere nei mercati mondiali prodotti di cui si possa dire il percorso e la storia”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo alla Fiera del Levante, insieme con l’assessore Fabrizio Nardoni, al Convegno organizzato dalla Cia sul tema “Internazionalizzazione e agricoltura, una sfida da vincere”. “Oggi – ha aggiunto Vendola – l’internazionalizzazione è minacciata da un contesto mondiale fatto di guerre diffuse e di conseguenti sanzioni economiche. Noi sappiamo, che in questo momento la guerra tra Russia e Ucraina, che si svolge sulla testa dell’Europa, determina conseguenze sull’agricoltura pugliese, perché abbiamo sanzioni che impediscono, ad esempio, l’esportazione della nostra uva e dei nostri ortaggi nei mercati russi”. Secondo il Presidente della Regione Puglia “innanzitutto, per fare l’internazionalizzazione bisogna battersi per la pace. Poi, significa prendere un sistema produttivo che a volte arranca e modernizzarlo. Significa prendere migliaia di produttori e provare a metterli insieme, perché da soli non si va da nessuna parte. Questi sono gli assi portanti della politica della Regione Puglia”. Vendola si è poi soffermato sulla vicenda legata alla Xylella degli ulivi del Salento. “Noi – ha spiegato – combattiamo una battaglia a tutto campo a difesa degli ulivi e degli uliveti. La combattiamo contro la speculazione edilizia e le lottizzazioni vergognose nelle aree più di pregio del nostro territorio e mandiamo al diavolo tutti quelli che vengono con un pacco di denari e pensano che i nostri uliveti secolari si comprino sulle bancarelle. Combattiamo una battaglia per salvare gli uliveti che rischiano l’asfissia e l’infarto a causa degli alluvioni e degli allagamenti e combattiamo, naturalmente, con il Ministero dell’Agricoltura e con le autorità scientifiche, la Xylella, sapendo che in tante parti del mondo è una battaglia che ha soprattutto bisogno di essere alimentata dalla ricerca, dagli investimenti e dalla sperimentazione. Tutto quello che ci dirà la comunità scientifica riguardo la soluzione del problema noi lo faremo. Poi, in qualche angolo, c’è sempre qualcuno che con un abracadabra o con una bacchetta magica è pronto a millantare soluzioni. Io non credo ne ai maghi, né alle fattucchiere”.  
   
   
EXPO RURALE, DA GIOVEDÌ A DOMENICA AGRICOLTURA PROTAGONISTA ALLE CASCINE  
 
Firenze - Expo rurale scalda i motori. Si aprirà infatti giovedì 18 settembre per chiudersi domenica 21 alle Cascine di Firenze la quarta edizione della kermesse dell´agricoltura organizzata da Artex e promossa dalla Regione, in collaborazione con il Comune di Firenze, Anci, Uncem e Upi. La cerimonia di inaugurazione è prevista per le 11. Al taglio del "nastro" ci saranno il presidente della Regione, Enrico Rossi, l´assessore regionale all´agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, Sara Biagiotti presidente dell´Anci Toscana. Ci sarà anche Giuseppe Sala, il commissario dell´Expo che si svolgerà a Milano nel 2015. Un tema, quello dell´Expo 2015, che sarà approfondito nel pomeriggio. Alle 15, nell´aula magna della Facoltà di Agraria, è infatti previsto un convegno che servirà a fare il punto della partecipazione della Toscana alla manifestazione milanese. Eloquente il titolo: "i territori toscani verso Expo 2015 – Le risposte del territorio alle domande dell´Expo". Al convegno, oltre al presidente della Regione e all´assessore regionale all´agricoltura, sarà presente la nuova presidente dell´Anci Toscana, Sara Biagiotti. I lavori prevedono poi interventi di Marco Manturano, responsabile comunicazione del progetto Anci per l´Expo, Alberto Mina, responsabile delle relazioni istituzionali del padiglione Italia, l´assessore al turismo e sviluppo economico del comune di Firenze, Giovanni Bettarini. E´ prevista anche una tavola rotonda con i rappresentanti dei Comuni e di Unioncamere che daranno voce alle realtà dei vari territori toscani in vista di Expo. Ma Expo Rurale è molto di più. Per 4 giorni il parco delle Cascine sarà teatro di animazioni dal vivo, esposizione e vendita di prodotti locali, aree dedicate a Dop e Igp, corsi, degustazioni, laboratori e incontri. Su 65mila metri quadrati di superficie, agricoltori, allevatori, vignaioli, pescatori, artigiani, cuochi e tutti gli amanti della campagna saranno i protagonisti. Dieci le filiere rappresentate: vitivinicoltura, olivicoltura, cerealicoltura, florovivaismo, zootecnia, caccia, pesca e acquacoltura, foresta e legno, multifunzionalità, volti e tradizioni. Ci saranno 170 laboratori, 65 degustazioni, 104 tra seminari, lezioni e conferenze, 85 esibizioni e spettacoli. 230 saranno gli espositori, dei quali 160 i produttori del mercato contadino. Ci sarò spazio per adulti, bambini e famiglie. E gli appassionati potranno avere utili consigli per tantissime attività, come fare l´orto, curare le piante, costruire una casa ecocompatibile, innestare le viti e molto altro ancora, ma anche degustare i vini, gli oli, salare le alici e mangiare le tante specialità agroalimentari della Toscana. L´ingresso a Expo Rurale è libero. Questi gli orari: giovedì 18 settembre 12-20, venerdì 19, sabato 20 e domenica 21, dalle 10 alle 20. Tutte le informazioni su www.Regione.toscana.it/exporurale  oppure su www.Exporurale.it   
   
   
VITERBO - CONGRESSO NAZIONALE SUL CASTAGNO DAL 22 AL 25 SETTEMBRE  
 
Dal 22 al 25 settembre Viterbo ospita Castanea2014, il 6° Congresso nazionale sul Castagno organizzato dal Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali dell’’Università degli Studi della Tuscia e dal Cefas, Azienda speciale della Camera di Commercio di Viterbo. Per quattro giorni confluiranno nella Tuscia i massimi esperti italiani di castanicoltura per confrontarsi sui più recenti studi nel settore, particolarmente attesi in considerazione delle emergenze dettate da mutamenti climatici e diffusione di parassiti che quasi in tutta Italia hanno danneggiato notevolmente la produzione. Inoltre saranno affrontati gli aspetti economici, dalla commercializzazione al marketing territoriale, toccando anche i temi della sostenibilità ambientale. La scelta di Viterbo come sede ufficiale dell’autorevole appuntamento è dettata dalla rilevanza che la Tuscia riveste in questo ambito nel panorama nazionale. Nella provincia di Viterbo si concentra circa il 70% della produzione laziale. Le ultime risultanze censiscono circa 2.000 aziende castanicole che coprono una superficie di oltre 2400 ettari in gran parte ricadenti nei comuni di Canepina, Caprarola, Carbognano, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Vallerano e Viterbo. Tuttavia la produzione, che in alcune annate ha toccato punte di oltre 10.000 tonnellate, appare oggi fortemente compromessa e caratterizzata da un ampia variabilità. La massiccia presenza di vespa galligena e le particolari condizioni climatiche che hanno caratterizzato le ultime annate, influenzando il regolare svolgimento delle fasi fenologiche della pianta, non hanno garantito qualità e quantità di prodotto in linea con la tradizione dei luoghi. L’importanza della castanicoltura del territorio non è solo legata alla produzione del frutto ma anche a quella del legno. Il taglio dei cedui giunti a maturità consente infatti l’ottenimento di paleria e travi ancora molto ricercate sul mercato. La filiera castanicola in provincia di Viterbo si completa con la presenza di imprese della meccanica che nel corso degli anni hanno sviluppato mezzi che agevolano soprattutto la fase della raccolta concorrendo così anche al miglioramento della qualità del prodotto.In allegato il comunicato stamopa completo. Per ulteriori informazioni su Castanea: www.Castanea2014.it    
   
   
´PIANO FRANCIACORTA´, BECCALOSSI: OK DAI NUOVI SINDACI  
 
Milano - "Prosegue con il consenso del territorio e dei 18 Comuni aderenti il percorso del ´Piano territoriale d´area Franciacorta´. Un progetto che vede tutte le Istituzioni impegnate per valorizzare ancora di più le potenzialità economiche, culturali e ambientali di questa parte della provincia di Brescia". Lo ha detto l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, che ha incontrato i sindaci della Franciacorta per fare il punto sul Ptra (Piano territoriale regionale d´area), un nuovo strumento di programmazione pensato per pianificare in modo coordinato gli interessi e le scelte utili allo sviluppo della zona. Progetto Franciacorta - "L´incontro - ha aggiunto Viviana Beccalossi - è stato utile soprattutto per capire l´orientamento dei Comuni, dopo che le recenti elezioni amministrative hanno portato al cambio della guardia in metà di essi. In tal senso, tutti i nuovi sindaci hanno ribadito l´interesse a proseguire il percorso. Bene così, quindi, perché tutti sono d´accordo nell´abbandonare la logica ´del campanile´, per puntare a un obiettivo comune a tutti". Coinvolti 18 Comuni - Il ´Ptra Franciacorta´ vede la partecipazione, oltre che della Regione Lombardia e della Provincia di Brescia, dei Comuni di Adro, Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d´Iseo, Rodengo Saiano e Rovato. "Il Piano - ha continuato l´assessore Beccalossi - si concentrerà su iniziative comuni in diversi punti: dalla pianificazione urbanistica alle iniziative per l´incremento del turismo e della valorizzazione dei prodotti agroalimentari, dalla mobilità sostenibile all´incentivazione delle energie rinnovabili". Spetta ora ai Comuni, che hanno già fissato un incontro per lunedì prossimo a Rovato, lavorare al documento preliminare per l´avvio del Ptra. Franciacorta Modello Da Imitare - "La Franciacorta - ha concluso Viviana Beccalossi - si avvia a diventare una delle prime aree per sperimentare in Lombardia questo modello, che ha come obiettivo finale quello di migliorare la qualità dei servizi e della vita di chi ci vive e lavora, così come di chi verrà in questa zona per conoscerne le bellezze e gustarne i sapori".  
   
   
EXPO: BOTTICELLI A VILLA REALE DI MONZA  
 
Monza - "Posso annunciare con soddisfazione che durante Expo ospiteremo opere di Sandro Botticelli, Annibale Carracci, Guido Reni, Salvator Dalì, Antonio Canova, Anton van Dych. Tutti questi autori e molti altri ancora troveranno la loro collocazione ideale nella splendida Villa Reale di Monza". Lo afferma Cristina Cappellini l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini, nel presentare la grande mostra che Regione Lombardia, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Paesaggistici della Lombardia con la Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici di Milano, realizzeranno dal 22 aprile al 5 settembre presso la Villa Reale di Monza. I Capolavori In Esposizione - "Regione Lombardia, con l´indispensabile contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - ha spiegato l´assessore alla Culture - realizzerà una grande mostra con capolavori provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali. Nello specifico avremo l´onore di ospitare: dagli Uffizi di Firenze ´Pallade che doma il Centauro´ di Sandro Botticelli e ´Porto con Villa Medici´ di Claude Lorrain; dalla Galleria Borghese di Roma ´Danae´ di Correggio; dalla collezione Esposito di Napoli ´Vesuvius´ di Andy Warhol; dal Museo di Capodimonte ´Ercole al bivio´ di Annibale Carracci e ´Atalanta e Ippomene´ di Guido Reni; dalla Galleria Nazionale d´Arte di Modena ´Blu´ di Yves Klein; dalla National Portrait Gallery di Londra ´Sir William Hamilton ambasciatore a Napoli´ di Joshua Reynolds; dalla The National Trust of Scotland di Edimburgo ´Ritratto del colonnello William Gordon´ di Pompeo Batoni; dal Salvator Dali di Figures Fundacion Gala ´Eco geologica - La pieta´ di Salvator Dali; da The Hermitage di San Pietroburgo ´Amore e Psiche stanti´ di Antonio Canova e Autoritratto´ di Anton van Dych. E´ evidente - dice - che anche grazie a questa mostra la Regione mette la Lombardia al centro del mondo". 17 Mln Per Il Restauro "Regione Lombardia, - ha continuato l´assessore - credendo nella straordinarietà della Villa Reale, ha partecipato al finanziamento dei lavori di restauro e riqualificazione con un contributo di ben 17 milioni di euro sui 22 complessivi". 1,4 Mln Di Euro Per Il Duomo Di Monza "L´intervento di valorizzazione della Villa Reale - ha spiegato ancora l´assessore - può essere messo a sistema con altre iniziative di recupero finanziate da Regione Lombardia. Tra queste sottolineo il restauro della Cappella della Regina Teodolinda (Cappella Zavattari) con 1 milione di euro. Nel mese di novembre si svolgerà l´inaugurazione ufficiale per festeggiare con il territorio questo importante traguardo". "Recentemente inoltre - ha continuato l´assessore Cristina Cappellini - sempre attraverso le misure del mio assessorato, si è reso possibile il restauro della facciata del Duomo di Monza per un importo di 346.000 Euro". 100.000 Euro Per Altri Interventi Culturali "Nel corso dell´ultimo anno - ha detto ancora l´assessore - Regione Lombardia ha sostenuto ulteriori interventi in ambito culturale per 100.000 euro. Da ultimo un contributo di 14.000 euro alla Provincia di Monza per la realizzazione dell´evento Ville Aperte in Brianza ".  
   
   
RACCOLTA FRUTTA, SPORTELLO MOBILE CINFORMI A CLES  
 
Trento - E´ operativo lo sportello mobile del Cinformi allestito presso l’Ufficio postale di Cles, in Val di Non, per le pratiche riguardanti la richiesta del permesso di soggiorno da parte dei lavoratori non Ue stagionali che arrivano in Trentino per la raccolta della frutta. La postazione è attiva dal martedì al sabato con orario 08.00-11.00. Il servizio sarà disponibile fino a sabato 27 settembre 2014 compreso, con un´eventuale proroga a seconda dell´andamento delle pratiche. Naturalmente gli utenti possono recarsi in tutti i casi alla sede del Cinformi in via Zambra 11 a Trento, dove il personale fornisce tutte le indicazioni e l’assistenza necessaria. Nella procedura per l’ingresso dei lavoratori stagionali il Cinformi lavora in collaborazione con il Servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento, la Questura di Trento, Poste italiane e, nel caso dello sportello di Cles, anche con le Associazioni di categoria. La procedura Il lavoratore e il datore di lavoro devono recarsi presso lo sportello per la sottoscrizione del contratto di soggiorno e per la richiesta del permesso di soggiorno. Tale sottoscrizione è necessaria ai fini della validità dell´instaurazione del rapporto di lavoro e conseguentemente del soggiorno in Italia del cittadino straniero e assolve alla comunicazione obbligatoria di assunzione. I documenti da presentare allo sportello sono il nulla osta al lavoro (originale più fotocopia), il passaporto (originale più fotocopia delle pagine con timbri e visti) e una marca da bollo da 16 euro. Il Cinformi stampa i contratti di soggiorno facendoli sottoscrivere alle parti e consegna poi al lavoratore il modulo compilato necessario per la richiesta del permesso di soggiorno - su cui viene applicata la marca da bollo di 16 euro - che successivamente verrà spedito dallo sportello postale assieme alle fotocopie del passaporto e alla fotocopia del nulla osta al lavoro. Inoltre, il lavoratore dovrà versare a Poste italiane 30 euro per il servizio.  
   
   
AGRIVARESE RIPORTA IN CITTÀ VOCAZIONE AGRICOLA  
 
"Un evento che rappresenta un ritorno alla vocazione agricola che anche questa provincia aveva, ma che ha modificato nel tempo. Una vocazione che sembra lontana nella percezione comune, ma che può tornare a essere elemento fondamentale per il rilancio del territorio". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava intervenendo alla presentazione della 18° edizione di Agrivarese, in programma domenica 21 settembre presso i Giardini Estensi del capoluogo di provincia. Riscoprire I Temi Della Tradizione - "Sicuramente Varese non è sbilanciata sul comparto agricolo - ha osservato Fava -, ma ciò non toglie che l´iniziativa riporta in centro città una vocazione, quella agricola, che costituisce di fatto un messaggio politicamente forte. La capacità di usare spazi suggestivi come i Giardini Estensi, con gli animali da esporre e le altre iniziative, è un aspetto significativo dell´organizzazione dell´evento". "Una riscoperta del tema della zootecnia con animali della tradizione dell´agricoltura di montagna - ha aggiunto l´assessore - , ma allo stesso tempo spazio per il florovivaismo, che dopo tanto tempo, a guardare i dati congiunturali regionali, vede il comparto in discreta ripresa. E quella varesina è una delle aree maggiormente vocata a questa attività". Giornata Di Conoscenza Per Tutti - "Una bella giornata concentrata di iniziative - ha detto in conclusione Fava - , in linea con i tempi, per una giornata di festa e di conoscenza delle tante facce della nostra agricoltura, tra aziende prodotti, storie di lavoro, tradizioni e animali. Questa di fatto diventa una fiera dell´agricoltura, una vera rassegna di richiamo: che avvenga nel capoluogo conferma l´importanza dell´evento".