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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Aprile 2009
VARIABILE L´EFFICACIA DEI FARMACI ANTIMALARICI IN TUTTA L´AFRICA  
 
Bruxelles, 16 aprile 2009 - Uno studio internazionale sulla malaria, condotto da ricercatori del Regno Unito, ha mostrato che l´efficacia di un farmaco antimalarico diffuso - la sulfadoxina - potrebbe variare notevolmente in tutta l´Africa, visto che a seconda dei luoghi i parassiti della malaria hanno sviluppato diverse mutazioni di resistenza al farmaco. I risultati dello studio, pubblicati online nella rivista Plos Medicine, hanno portato gli esperti a lanciare un appello per un maggiore coordimento nelle campagne contro la malaria in Africa, dal momento che programmi coordinati, in aree dove i parassiti della malaria hanno pattern simili di resistenza ai farmaci, saranno molto più efficaci rispetto al compiere soltanto lavoro di ricerca nelle diverse aree. Il parassita Plasmodium falciparum, che è trasmesso da determinate zanzare e causa la malaria, è responsabile di quasi un milione di decessi ogni anno nell´Africa subsahariana. Fino a qualche tempo fa, i pazienti venivano di solito trattati con la clorochina e la sulfadoxina-pirimetamina, le quali sono ora entrambi indebolite dalla crescente resistenza dovuta alla mutazione del parassita. Gli scienziati hanno scoperto che la resistenza alla clorochina e alla pirimetamina ebbe inizio negli anni settanta e ottanta in Asia e si è poi diffusa in tutta l´Africa. Tuttavia, le mutazioni che causano la resistenza alla sulfadoxina sono emerse soltanto negli anni novanta e non si sono ancora diffuse in tutto il continente. I ricercatori hanno impiegato analisi genetiche per determinare come la resistenza alla sulfadoxina si stia diffondendo. L´obiettivo era di determinare le origini geografiche dei parassiti resistenti al farmaco. Il team ha analizzato campioni di sangue raccolti da pazienti affetti da malaria in Africa, scoprendo cinque principali sequenze genetiche, ognuna con una distribuzione geografica particolare. Essi hanno anche scoperto che i parassiti della malaria possedevano una diversa base molecolare per la resistenza alla sulfadoxina e diversi pattern di resistenza nell´Africa orientale e occidentale. La scoperta delle diverse forme di resistenza era di particolare importanza, perché così si spiega il motivo per cui l´efficacia della sulfadoxina varia nelle diverse parti dell´Africa. I ricercatori hanno anche indagato sull´emergere della resistenza parassitaria alla sulfadoxina nelle diverse regioni dell´Africa e hanno scoperto che i pattern interni dell´immigrazione e del trasporto potrebbero essere collegati all´emergere di diversi ceppi di parassiti resistenti alla sulfadoxina nelle diverse aree. La ricercatrice capo, la dott. Essa Cally Roper della London School of Hygiene and Tropical Medicine nel Regno Unito, ha detto: "Le nostre scoperte indicano che l´efficacia della sulfadoxina come farmaco antimalarico in Africa è variabile. Inoltre, mettono in evidenza la necessità di coordinare le campagne per il controllo della malaria nelle aree allineate a livello socioeconomico, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui territori nazionali, affinché si possa riuscire a ridurre in maniera significativa il flagello della malaria. " Per maggiori informazioni, visitare: London School of Hygiene and Tropical Medicine: http://www. Lshtm. Ac. Uk Plos Medicine: http://www. Plosmedicine. Org .  
   
   
ASSEMBLEA GENERALE DELLA PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA DI NANOMEDICINA,  
 
Münster. 16 aprile 2009 - L´11 e 12 maggio si terrà a Münster (Germania) l´assemblea generale della Piattaforma tecnologica europea (Etp) di nanomedicina. L´evento fornirà una prospettiva industriale sui campi di ricerca più promettenti e tabelle di marcia che dovrebbero permettere degli avanzamenti nella nonomedicina. Tra i principali obiettivi del meeting ci sono: la discussione finale delle tabelle di marcia Etp che dovranno essere consegnate alla Commissione europea nell´estate del 2009; informazioni sull´Eranet Euronanomed e i suoi inviti che saranno lanciati a giugno 2009; discussione degli indirizzi futuri della ricerca e sviluppo industriale della nanomedicina, in vista della crescente concorrenza da parte degli Stati Uniti e dell´Asia. Il meeting fornirà anche una piattaforma per il networking e la creazione di consorzi con la partecipazione di esperti di spicco del settore accademico, industriale e medico. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Etp-nanomedicine. Eu/public .  
   
   
IL RUOLO DELLA CHIRURGIA NEL TRATTAMENTO DEI TUMORI CONFERENZA DEL PROF. ANTONIO BOLOGNESE, SABATO 18 APRILE, ORE 10.30 AL CASTELLO DI RIOMAGGIORE, PER FARE IL QUADRO SULLA SITUAZIONE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE DELLA DIFFUSIONE E PREVENZIONE DEI TUMORI SOLIDI.  
 
Riomaggiore 16 aprile 2009 - Ancora una volta il Parco Nazionale delle Cinque Terre, con il contributo del Comune di Riomaggiore, si fa promotore di iniziative per la divulgazione dei risultati della ricerca medica di alto profilo, con la conferenza Il ruolo della chirurgia nel trattamento integrato dei tumori solidi che sarà svolta dal Prof. Antonio Bolognese, Ordinario di Chirurgia Generale, I^ Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma. L’incontro con il professore, dopo i saluti del Presidente del Parco, Franco Bonanini, vedrà affrontare la questione della lotta ai tumori solidi sotto varie angolazioni. In un primo momento verrà presa in esame quella che è l’incidenza dei tumori solidi in paesi ad alto sviluppo economico come Usa, Europa e, nel dettaglio, Italia. Scopriremo come la crescita della frequenza della malattia sia affiancata ad una minore mortalità per entrambi i sessi, e questo grazie alle pratiche di prevenzione e di screening che, con sempre più successo, vengono messe in atto e divulgate ad un pubblico sempre più consapevole dell’importanza della prevenzione, compresi gli stili di vita e le abitudini alimentari, sulla cura. Come recita il titolo della conferenza verrà quindi affrontato il tema della combinazione tra chirurgia oncologica, chemioterapia e radioterapia, quello che più comunemente è definito il trattamento integrato, descritto dal prof Bolognese grazie all’ausilio di alcuni casi particolari. Nelle conclusioni l’attenzione si sposterà sulle prospettive future nel campo dell’evoluzione dei tumori nonché sulle nuove terapie ed i farmaci di ultima generazione utilizzati per curare e prevenire una delle più gravi patologie dei nostri tempi. .  
   
   
IN LIGURIA NESSUN ULTERIORE TAGLIO AI POSTI LETTO OSPEDALIERI COME PREVEDE IL MINISTERO"  
 
Genova, 16 Aprile 2009 - “Nessun taglio ai posti letto in Liguria, regione che ha un anziano ogni quattro abitanti”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo a margine del convegno organizzato da Coop Liguria a Palazzo Ducale a Genova sulla presentazione del programma di assistenza sanitaria integrativa per i soci Coop. “I tagli ai posti letto ospedalieri previsti a livello nazionale dal Ministero – ha detto Montaldo – dicono che la Liguria ha già compiuto il percorso richiesto e le riduzioni che abbiamo già attuato vanno rispettate e impongono di fermarsi e di guardare il dato degli anziani”. “Se è vero infatti – ha continuato l’assessore – che spesso la popolazione over 75 sta in ospedale perché mancano i posti per la riabilitazione, è indispensabile però che quando devono essere ricoverati i posti letto ci siano”. Per quanto riguarda poi le cinque ipotesi sulla localizzazione dell’ospedale del Ponente da parte del Comune di Genova, l’assessore rispondendo ad alcune domande afferma “le esamineremo e diremo la nostra posizione, tenendo conto che in alcuni casi ci sono già soluzioni approfondite”. .  
   
   
CORSO SULLA PATOLOGIA VULVARE: LE COMPETENZE DI AIV ONLUS AL SERVIZIO DEI MEDICI  
 
Milano, 20 marzo 2009 - L´associazione Italiana Vulvodinia Onlus (Aiv Onlus) dalla sua nascita, nell’estate del 2006, si occupa di ricerca e informazione rivolgendosi sia a medici che a cittadini. Il prossimo 22 aprile 2009 si terrà il Corso “La patologia vulvare: attualità e prospettive” presso l’Aula Magna dell’Ospedale V. Buzzi a Milano con la direzione scientifica del dott. Murina, Direttore scientifico di Aiv Onlus e una forte partecipazione del Comitato Scientifico dell’Associazione La vulvodinia è una patologia che colpisce la donna prevalentemente in età fertile (20-40 anni) con disturbi che vanno dall’impossibilità ad avere rapporti sessuali, alla difficoltà a svolgere normali azioni quotidiane. Può insorgere in qualsiasi momento e durare a lungo. La causa è poco nota. La scarsa conoscenza del problema comporta difficoltà di diagnosi con la conseguenza che il dolore e il disagio tendono a radicarsi, complicandone il decorso e causando pesanti conseguenze anche psicologiche alle donne coinvolte. Lo scorso Aiv Onlus ha condotto la prima indagine sulla diffusione della patologia in Italia, per informare e coinvolgere i ginecologi nei confronti di una malattia ancora per molti sconosciuta, con grave danno per le donne che ne sono affette. La vulvodinia è stata riscontrata nel 5,8% delle pazienti visitate nell’arco di un mese (990 su un totale di 16. 990). Più di una donna su 20, di età media 36 anni, necessita quindi di una gestione diagnostico-terapeutica che spesso richiede la collaborazione di centri specializzati. Inoltre, tra i ginecologi che hanno dichiarato di conoscere la vulvodinia, il 48% lo deve alla partecipazione a congressi o seminari, e solo il 4% ha dichiarato di aver conosciuto la vulvodinia navigando in internet. Per questo motivo sono molto importanti i corsi che, come questo, si rivolgono a un pubblico specialistico, composto da medici esperti nelle seguenti discipline: ginecologia e ostetricia, dermatologia e venerologia, medicina generale (Medici di famiglia), per i quali sono stati richiesti i crediti Ecm che valgono su tutto il territorio nazionale. Il corso vede la partecipazione nelle quattro sessioni che si articolano dalle ore 9 alle ore 15. 30 di ben 4 membri del Comitato Scientifico dell’Associazione con il dott. Filippo Murina che è il Direttore scientifico di Aiv Onlus e il responsabile scientifico del corso, a riprova dell’alta professionalità e della competenza degli specialisti che compongono e che animano l’Associazione. A questo proposito ricordiamo uno dei prossimi progetti di ricerca, studiato per giungere alla definizione di uno strumento diagnostico obiettivo riproducibile che arruolerà circa 80 donne, compreso un gruppo di controllo, per approfondire i meccanismi neurofisiopatologici alla base della vulvodinia, valutando al contempo le modificazioni che avvengono grazie alla terapia. La ricerca partirà a giugno e si concluderà in 8 mesi, con un costo previsto di circa 20. 000 euro. Chiunque volesse contribuire trova sul sito www. Vulvodinia. Org tutte le modalità per farlo, che prevedono sempre i vantaggi fiscali, riconosciuti a persone fisiche e aziende. E’ possibile iscriversi al Corso “La patologia vulvare: attualità e prospettive” che si terrà il 22 aprile 2009 dalle ore 9 alle ore 15. 30 presso l’Aula Magna dell’Opsedale V. Buzzi a Milano, collegandosi al sito www. Mzcongressi. Com accedendo alla sezione “Eventi”. Le iscrizioni verranno accettate in ordine di arrivo sino a esaurimento dei 100 posti disponibili. Se qualche paziente fosse interessata a partecipare può prendere contatto con Aiv Onlus che provvederà a gestire la richiesta: info@vulvodinia. Org Per informazioni: www. Vulvodinia. Org e per i medici: www. Vulvodinia. Eu .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER CON IL DIRETTORE DEL COMPRENSORIO SANITARIO DI BRUNICO: OSPEDALE, SERVIZI, PERSONALE  
 
Bolzano, 16 Aprile 2009 - Dopo i primio 100 giorni di lavoro il direttore sanitario del comprensorio di Brunico, Walter Amhof, ha incontrato il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Nel colloquio di oggi (15 aprile) a Bolzano si è parlato del programma di edilizia sanitaria e delle questioni del personale, del riordino dei servizi e della gestione finanziaria del comprensorio sanitario. Sono passati 100 giorni da quando Walter Amhof ha preso servizio nell´incarico di nuovo direttore del comprensorio sanitario di Brunico, "un lasso di tempo sufficiente per poter presentare un resoconto di quanto svolto e i progetti di sviluppo", ha sottolineato nell´incontro a Palazzo Widmann il presidente Durnwalder. In particolare si è parlato dello stato di avanzamento dei programmi di edilizia sanitaria all´ospedale di Brunico, con la prossima apertura del garage sotterraneo. "Sarebbe auspicabile - ha detto Durnwalder - concordare con il Comune di Brunico una società per gestire congiuntamente la struttura. " Entro il 2010, inoltre, dovrebbe essere completato l´ampliamento del tratto del nosocomio che ospita l´amministrazione e la medicina. "Sarebbe necessaria anche la costruzione di nuovi locali per il Pronto soccorso, ma questa fase non è ancora in progettazione", ha aggiunto il presidente Durnwalder. Il direttore Amhof ha spiegato a Durnwalder che nell´organico del comprensorio sanitario di Brunico al momento mancano una ventina di posti. "Possiamo comprendere l´intenzione di avere maggior personale, ma questa richiesta deve confrontarsi con l´esigenza di evitare nuove assunzioni nel settore", ha ricordato Durnwalder. Riguardo al riordino dei servizi sanitari, Durnwalder ha assicurato al direttore che "nella redistribuzione dei servizi offerti dai singoli ospedali Brunico non resterà penalizzata. " Infine Amhof ha presentato al Presidente della Provincia i dati principali della gestione finanziaria del comprensorio sanitario di Brunico, "che nel 2008 ha realizzato il miglior risultato di esercizio tra tutti i comprensori", ha concluso Durnwalder. .  
   
   
TRENTO: OGGI IL DIRETTORE SANITARIO DEV´ESSERE ANCHE UN MANAGER L´ASSESSORE ALLA SALUTE HA CONSEGNATO TRENTA CERTIFICATI AL TERMINE DI UN CORSO DI FORMAZIONE  
 
 Trento, 16 aprile 2009 - L’assessore alla salute e politiche sociali ieri ha consegnato trenta certificati di formazione manageriale ad altrettanti dirigenti sanitari che hanno frequentato e superato il corso di formazione manageriale. I certificati consegnati oggi presso la Scuola di formazione specifica in medicina generale di Trento, si aggiungono a quelli già consegnati ai 248 professionisti che dal 2001 al 2006 si sono qualificati, frequentando e superando il corso di formazione manageriale, della durata di 120 ore, organizzato dalla Provincia, tramite la collaborazione tecnico - professionale della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Trento. Fin dall’inizio l’obiettivo di tale formazione è stato quello di permettere a coloro che ricoprono, o che ricopriranno in futuro, posizioni di responsabilità gestionale (primario) nelle strutture sanitarie locali, la possibilità di acquisire le conoscenze e le capacità necessarie per armonizzare le esigenze e gli obiettivi di “governo clinico” della gestione operativa di settore con le esigenze e gli obiettivi strategici dell’intera azienda sanitaria. Nelle strutture sanitarie al direttore (primario) medico viene infatti posta la quotidiana sfida di coniugare l’esercizio della pratica clinica, secondo i dettami della scienza, con l’esigenza di integrare il proprio operato in un insieme di attività più vasto e sottoposto a vincoli di interdipendenza e limiti. Per il direttore assumere consapevolezza del problema e acquisire le conoscenze indispensabili per il governo clinico (questi sono infatti gli obiettivi della formazione manageriale) è anche la strada per superare il sentimento di emarginazione dalle decisioni che talora il dirigente stesso percepisce come effetto negativo dei processi di aziendalizzazione dei servizi sanitari. Oltre a questi importanti obiettivi formativi, nel corso sono affrontati anche gli aspetti attinenti alla deontologia medica e quindi alla “responsabilità sociale” dell’operatore sanitario nei confronti del sistema salute, con particolare riferimento al rapporto con il cittadino. Le tesi elaborate e presentate dai dirigenti sanitari in occasione dell’esame finale del corso, che si è svolto il 26 novembre 2008, rappresentano documenti importanti di approfondimento su diverse tematiche di interesse sanitario, le quali sono a disposizione presso l’Assessorato per eventuali consultazioni. . .  
   
   
SANITA’ IN SICILIA: MANTENUTI GLI IMPEGNI CON GLI SPECIALIZZANDI  
 
Palermo, 16 aprile 2009 - “L’obiettivo ambizioso è quello di dare vita a 200 nuove borse di studio per i giovani specializzandi ma con l’impegno - d’intesa con i vertici universitari - di utilizzare il loro apporto nell’ambito di una corretta programmazione delle professionalità, puntando su ciò che realmente serve al sistema sanitario. E’ un investimento importante che ha come scopo finale quello di formare nuovi giovani medici che possano in futuro avere una sicura collocazione all’interno delle strutture sanitarie siciliane ed evitare che si verifichi, come è avvenuto nel recente passato, una migrazione fuori dalla Sicilia delle migliori professionalità”. Massimo Russo, assessore regionale alla Sanità, si mostra ottimista dopo l’incontro di ieri in commissione sanità all’Ars al quale hanno preso parte anche i presidi delle facoltà di Medicina delle Università di Palermo, Catania e Messina. “La volontà politica è chiara - ha proseguito Russo - e devo ringraziare anche l’assessore regionale al Bilancio, Michele Cimino, che ha ben compreso l’importanza dell’investimento, trovando nelle pieghe del bilancio le risorse necessarie. Con gli specializzandi avevo avuto un colloquio molto chiaro il mese scorso, assumendo degli impegni precisi che sono stati rispettati secondo la logica di una programmazione seria e concreta che è uno dei punti qualificanti del governo regionale presieduto da Raffaele Lombardo”. .  
   
   
SGARBI... INTORNO A RAFFAELLO.  
 
Ancona, 16 Aprile 2009 - L´assessore a Cultura e Turismo Vittoriano Solazzi e il presidente Svim Roberto Tontini hanno presentato in Regione, insieme ai partner dell´iniziativa, in primis la Provincia di Pesaro Urbino, l´Amat e la citta` di Urbino, il calendario di eventi ´Intorno a Raffaello´ pensato e realizzato per integrazione della mostra e per la valorizzazione di tutto il territorio. ´In tempi brevissimi abbiamo creato un programma di incontri di alto livello che definire solo collaterali alla mostra sarebbe riduttivo ´ ha detto Solazzi ´ E´ un progetto unico che mette Urbino al centro di un territorio piu` vasto che riportano le Marche e le nostre peculiarita` artistiche ai massimi livelli´. Attesissima l´introduzione di Vittorio Sgarbi: ´Il mio rapporto con la Regione Marche resta ottimo grazie al vostro nuovo assessore regionale e proprio con questa mostra che rafforza un progetto che avviai come sindaco di San Severino nel 1990: far incontrare cultura, turismo e territorio. Avete nelle Marche il piu` grande poeta e il piu` grande pittore d´Italia, Leopardi e Raffaello. Ma l´interesse nei confronti di tali personaggi era poco piu` che a livello di Pro Loco. Invece recuperare l´opera e la memoria, con mostre come questa per cui vanno fatti i complimenti anche alla cura della soprintendente Mochi Onori, significa render merito a un intero territorio attraverso i suoi concittadini piu` illustri che hanno fatto scuola e continuano a fare tradizione´. Sgarbi e` stato prodigo di complimenti per tutti ma ha rivendicato piu` volte come sua l´idea di base di itinerari artistici volti a valorizzare non solo un artista ma anche la terra d´origine. .  
   
   
PRESENTATA A TRIESTE LA MOSTRA UNO SGUARDO SU VENEZIA. CANALETTO A MIRAMARE TRIESTE, MUSEO STORICO DEL CASTELLO DI MIRAMARE 18 APRILE - 2 AGOSTO 2009  
 
Trieste, 16 aprile 2009 - Nell´ambito delle recenti iniziative dedicate a Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, anche la città di Trieste porge il suo omaggio al grandissimo maestro veneziano con una mostra che verrà inaugurata venerdì 17 aprile 2009 alle ore 18 e che sarà visitabile fino al 2 agosto 2009, presso la Sala della Rosa dei Venti del Museo Storico del Castello di Miramare. L´inaugurazione di venerdì 17 aprile si inserisce nel calendario delle iniziative in occasione dell´ Xi Settimana della Cultura, promossa dal 18 al 26 aprile 2009 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L´iniziativa, presentata ieri a Trieste presso la sede della Fondazione Crtrieste, mira alla valorizzazione di una significativa serie di disegni del Canaletto, già collezione Miotti di Tricesimo (Udine), entrati a far parte nel 1973 delle raccolte della Galleria Nazionale d´Arte Antica di Trieste. La collezione, composta da sette esemplari, di cui tre disegnati anche sul verso, è di notevole interesse in quanto racchiude l´iter creativo del Canaletto, che partiva dagli "scaraboti", i primi rapidissimi abbozzi fissati su carta, per giungere attraverso una progressiva definizione del punto di vista all´elaborazione di veri e propri disegni preparatori per i dipinti. Il Canal Grande verso la chiesa della Carità, la Riva degli Schiavoni con il Bucintoro, Palazzo Foscari e il Campo di Santa Sofia, il ponte di barche per la festa del Redentore, ma anche la chiesa di San Gregorio al Celio a Roma e l´Arena di Pola, insieme ad altri schizzi di edifici, sono i soggetti protagonisti dei fogli triestini, dove la stessa mano di Canaletto ha riportato abbreviazioni relative alla scelta dei colori, note toponomastiche o indicazioni sull´eventuale ampliamento o riduzione della veduta da attuarsi nella redazione finale. Diversi per carta e per formato, i disegni triestini si riferiscono presumibilmente a più quaderni, e costituiscono una preziosa testimonianza circa la complessità delle vicende collezionistiche connesse alla grafica canalettiana. Accanto alle opere di Canaletto, i visitatori avranno modo di apprezzare un nucleo di dipinti ottocenteschi, a mano di diversi artisti, provenienti dalle collezioni di Ferdinando Massimiliano d´Asburgo e di Carlotta di Sassonia Coburgo Gotha. Il Ponte di Rialto, il Canal Grande con la piazzetta di San Marco, la chiesa di San Giorgio Maggiore, il cortile interno di Palazzo Ducale: questi sono alcuni degli scorci veneziani che gli arciduchi, affascinati dalla città lagunare, vollero nelle stanze della loro residenza, e che oggi il Museo Storico del Castello di Miramare offre alla visione del pubblico come testimonianza dell´imperitura fortuna nel Xix secolo del vedutismo canalettiano. Canaletto “rivive” a Miramare, rivisitato secondo modi romantici nella Venezia notturna del bellunese Ippolito Caffi, illuminata da suggestivi bagliori rossastri, o nelle acque trasparenti del Canale della Giudecca del bergamasco Luigi Steffani. Sicuramente prodotto ottocentesco di pregevole esecuzione è la veduta del Ponte di Rialto visto da sud, acquistato invece da Massimiliano d´Asburgo come originale di Canaletto. Tra le voci europee il belga Jean Baptiste Van Moer ripropone con elegante accuratezza temi già canalettiani, ispirando a sua volta la stessa Carlotta del Belgio, pittrice di discreto talento, di cui si espone un quadretto raffigurante l´isola di San Giorgio. Un allestimento, quello di questa mostra, che coinvolgerà in modo inusuale il Castello di Miramare. La mostra infatti sarà allestita all´interno del percorso di visita del Castello, enfatizzando anche, senza mai però alterare, gli spazi della residenza di Massimiliano e Carlotta. Il visitatore potrà ammirare i disegni del Canaletto, protetti da un vetro di plexiglass, come se fosse seduto al tavolo dell´artista e tra le stanze dell´Archiduca potrà scoprire i dipinti appartenenti alle sue collezioni. Si segnala l´apertura serale straordinaria nei giorni 24 aprile, 16 maggio e 21 giugno 2009 fino alle ore 21. 30 (ultimo ingresso ore 21). Per l´occasione i visitatori potranno usufruire gratuitamente di visite guidate gratuite con partenza alle ore 18 e alle 20. Gli approfondimenti saranno a cura degli Assistenti Museali del Museo Storico del Castello di Miramare. Antonio Canal detto il Canaletto Canaletto nasce a Venezia il 17 (?) ottobre 1697. Nel 1719 effettua un viaggio a Roma per assistere il padre, specializzato in scenografie, nell’allestimento di alcune opere teatrali e dà inizio alla propria carriera indipendente come pittore vedutista. Probabilmente torna a Venezia entro il 1720, quando risulta iscritto alla Fraglia dei pittori veneziani e dove rimane per la maggior parte della sua vita. L’iconografia delle prime opere testimonia che probabilmente ha conosciuto a Roma la pittura del contemporaneo Giovanni Paolo Panini e il vedutismo di Gaspar van Wittel, mentre si presume che a Venezia Canaletto avesse già subito il fascino di Luca Carlevarijs e Marco Ricci. Verso la fine del terzo decennio del secolo, l’osservazione più attenta della luce naturale conduce l’artista alla creazione di vaste composizioni percorse da una luminosità intensa che conferisce nitido risalto a tutti gli elementi della veduta. Le rappresentazioni del Canal Grande, dei “campi” veneziani e di località dell’entroterra lagunare o lungo il Brenta, incontrano straordinario favore presso un pubblico di colti collezionisti veneziani e stranieri in missione diplomatica a Venezia. La fedeltà topografica delle vedute di Canaletto venne certamente supportata dall’uso della “camera ottica”, il cui impiego inaugura la possibilità di realizzare vedute senza essere sul luogo, di replicare immagini dal proprio infinito numero di appunti, mantenendo fedeltà al prototipo pur non duplicandolo mai in modo assolutamente identico. Probabilmente all’inizio degli anni trenta del Settecento Joseph Smith, console inglese a Venezia dal 1744, diviene l’agente esclusivo di Canaletto, molto apprezzato dal mercato anglosassone che gli richiede immagini “topografiche” di Venezia, secondo il repertorio ideato per lo Smith in dodici vedute del Canal Grande. Ad Antonio Visentini è affidato il compito di inciderle ad acquaforte nell’album Prospectus Magni Canalis Venetiarum del 1735. Nel 1742, quando appare la seconda edizione dell’opera, il successo del vedutismo canalettiano e il collezionismo delle sue opere da parte dei viaggiatori del grand tour è nella fase culminante. Canaletto è considerato uno dei più brillanti disegnatori di tutti i tempi; molti dei migliori fogli vengono realizzati negli anni Quaranta per lo Smith e introducono nuovi motivi lagunari e collinari, le località di Mestre, Dolo, Padova e dei dintorni, vedute romane e capricci con rovine. Nello stesso tempo egli inizia ad eseguire incisioni, riuscendo ad esprimere una poetica percezione del paesaggio, vero o inventato, ricreato con perizia e attenzione ai più sottili effetti atmosferici. Nel 1746 si reca a Londra, dove riceve numerose commissioni, soprattutto da parte degli aristocratici che conoscevano la sua fama a Venezia, e dove ricrea con nuovi mezzi stilistici le atmosfere locali e interpreta una civiltà diversa da quella veneziana. Il soggiorno in Inghilterra, interrotto da due brevi ritorni in patria, si conclude prima del dicembre 1755. Rientrato a Venezia, mentre Francesco Guardi inizia a conquistare il tradizionale collezionismo inglese del grand tour, Canaletto continua a lavorare, ma in scala minore e intima. Disegna molto, soprattutto capricci, creando degli indiscussi capolavori, e continua a indagare, in una serie di piccole tele, effetti luministici e prospettici degli stessi luoghi ed edifici veneziani, raffigurati durante il corso di tutta la sua carriera. La morte lo coglie il 18 ottobre 1768 a Venezia nella sua casa a San Lio. .  
   
   
IL SEGNO DI GOYA OTTANTA CAPOLAVORI INCISI A CAVA DE’TIRRENI DAL 19 APRILE AL 6 SETTEMBRE 2009  
 
Cava De’Tirreni, 16 aprile 2009 - Dal 19 aprile al 6 settembre una mostra di rara qualità e di straordinaria intensità inaugurerà la stagione espositiva 2009 dello spazio Galleria Civica d’Arte, promossa dal Comune di Cava de’ Tirreni e dalla Provincia di Salerno. L’esposizione Il segno di Goya. Ottanta capolavori incisi, realizzata in collaborazione con Alef – cultural project management, propone ottanta opere appartenenti al ciclo denominato “I disastri della Guerra” e testimonia la maestria della tecnica incisoria dell´artista spagnolo che, ultrasessantenne, si adoperò per recuperare quante più lastre di rame gli fosse possibile, per dar voce alla convinzione che la guerra sia unicamente l’epilogo della follia umana. “Los Desastres de la Guerra” non sono dunque solo la semplice reazione di un artista che interpretò il suo tempo per restituire una lettura degli avvenimenti che agli inizi del 1800 scossero l’intero assetto politico europeo, quanto una narrazione della sua terra, la Spagna, e - in chiave universale - della natura umana, della pura violenza e sopraffazione che guerra e politica riversano sulla popolazione civile, calata nel ruolo di vittima della storia e di una morte feroce e priva di senso. Ll fantastico e il deforme, cifra stilistica personale di Goya destinata a condizionare molta parte dell’arte successiva, si appoggiano in questo ciclo a una base storica precisa, un evento che scosse la Spagna, trattato in maniera non cronachistica, ma impostato su soluzioni figurative potentemente evocative. L’invasione della Spagna ad opera delle truppe napoleoniche nel 1807 fu l’inizio di un lungo avvicendarsi di affanni e disastri come la sanguinaria ribellione della nativa Saragozza nel 1808 o la carestia a Madrid del 1810-11, per culminare nel regime di monarchia assoluta e oscurantista instaurato da Ferdinando Vii, salito al trono dopo la liberazione dagli invasori. L’itinerario espositivo costituisce un’occasione unica per ammirare una delle vette della produzione grafica di Goya, abile nel fondere in uno stile assolutamente originale libertà espressiva, fantasia e adesione alla realtà. A ospitare la mostra, la “Galleria Civica d’Arte”, ideata dal Comune di Cava de’Tirreni con l’obiettivo di dotare la “città dei portici” di uno spazio espositivo di grande prestigio, moderno e attrezzato, in grado di poter ospitare mostre e rassegne d’arte di livello nazionale e internazionale. Il 14 dicembre 2008 la Galleria Civica d’Arte ha aperto i battenti, dopo importanti lavori di ristrutturazione e di realizzazione di adeguata impiantistica. L’installazione di sofisticati sistemi di climatizzazione, deumidificazione, allarme e videosorveglianza, fa sì che la struttura cavese sia tra gli spazi espositivi più all’avanguardia nel Sud–italia. E’ situata all’interno del Monumentale Complesso di Santa Maria del Rifugio, una suggestiva struttura cinquecentesca completamente restaurata, che vanta una fortunata posizione nella splendida cornice di Piazza San Francesco. << L’esposizione delle ottanta opere incise di un grande maestro quale Francisco Goya, che il Comune di Cava de’Tirreni si fregia di ospitare e mettere in mostra nelle sale della neonata Galleria Civica d’Arte, porta all’attenzione una delle opere più tormentate e sentite dell’artista>>, afferma Luigi Gravagnuolo, Sindaco di Cava de’Tirreni. <<I “Disastri della guerra” rappresentano per l’artista spagnolo un vero e proprio testamento di disperazione, una presa d’atto delle sanguinose conseguenze degli eventi storici e la consapevolezza che l’arte può esserne testimone>>. <<Con uno speciale viaggio alla scoperta delle radici fantastiche e caricaturali dell’arte moderna, inauguriamo l’attività della Galleria Civica d’Arte di Cava de’Tirreni>>, afferma Gianpio De Rosa, Assessore alla Qualità della Cultura e degli Spettacoli. <<E lo facciamo proponendo ottanta capolavori di Francisco Goya, appartenenti al ciclo denominato “Los Desastres de la Guerra”. Fogli bellissimi, realizzati con raffinate tecniche incisorie che testimoniano la maestria dell’artista spagnolo, per dar voce alla convinzione che la guerra sia unicamente l’epilogo della follia umana>>. Cava de’ Tirreni è un’antica e storica città, la porta della Costiera amalfitana, distante soltanto 42 Km da Napoli, 7 Km da Salerno, 24 Km da Amalfi, 21 Km da Pompei. I suoi primi abitanti furono i Tirreni, tribù nomade etrusca. In epoca romana fu luogo rinomato di villeggiatura prescelto dalla nobiltà di Roma. Fu poi abitata dai Longobardi. Nel 1011 fu fondata l’Abbazia benedettina della Ss. Trinità. Nel Xiv e Xv secolo si sviluppò il Borgo Scacciaventi, pregevole esempio di centro commerciale naturale, caratterizzato da una via fiancheggiata da portici e da storici palazzi porticati. Meta di turisti e viaggiatori, fu scelta dai pittori napoletani dell’Ottocento per le amene vedute e per i panorami ricchi di verde. Dal Xviii secolo e fino ai primi del Xx secolo Cava de’Tirreni fu meta obbligata di un grande flusso di viaggiatori che diedero vita al Grand Tour. Cava de’Tirreni é luogo di turismo selezionato: offre cultura, storia, architettura, arte, ambiente, boschi ameni e verdeggianti colline, escursioni e itinerari tra la montagna e il mare. A testimonianza della vivacità culturale del territorio, contestualmente all´iniziativa di Cava verrà inaugurata, dopo un importante recupero, la storica Villa De Ruggiero a Nocera Superiore, nuovo plesso entrato a far parte della grande famiglia dei musei della Provincia di Salerno, destinato ad accogliere una prestigiosa raccolta di arti applicate. Nota biografica su Francisco Goya, uno dei maggiori pittori spagnoli di tutti i tempi, nasce nel 1746 in un povero borgo nei pressi di Saragozza da un artigiano e da una piccola proprietaria terriera di nobile famiglia. Dall´età di quattordici anni a Saragozza, Goya frequenta come apprendista lo studio del pittore José Luzán y Martínez dove studia la tecnica del disegno. Trasferitosi a Madrid nel 1763 conduce una vita sregolata, tentando più volte senza successo il concorso indetto dall’Accademia di Belle Arti di San Fernando per l´assegnazione di una borsa di studio. Lì viene a contatto con pittori di pura tradizione spagnola, di tipo barocco, e con ambienti accademici che perseguono i principi neoclassici. Nel 1770 Goya intraprende un viaggio in Italia per studiare i maestri dell´antichità classica e rinascimentale. Tornato a Madrid gli viene affidata una serie di quarantatre cartoni per la manifattura di arazzi di Santa Barbara (oggi al Museo del Prado), caratterizzati da un fresco naturalismo e da luminosità e tonalità schiarite, che testimoniano la sua conoscenza della pittura francese. Tra il 1780 e il 1800 svolge un’intensa attività come ritrattista di personaggi dell’alta società spagnola, e nel 1780 diventa membro dell’Accademia di San Ferdinando a Madrid, di cui sarà direttore nel 1785. In questo periodo viene colpito da una malattia, che lo rende progressivamente sordo, Nel 1789 viene nominato primo pittore della camera del Re “pintor de camara del rey”. Nonostante la dipendenza dal monarca, l’enorme prestigio di cui godeva lo ripara dagli intrighi di corte e gli permette di conquistarsi un’assoluta autonomia di azione e di giudizio, tanto che maturerà una sempre più netta avversione per l’ottusa politica del sovrano. A poco a poco l’artista comincia a mostrare il suo interesse quasi morboso per criminali, scene violente, ingiustizie sociali: inizia così ad emergere il lato oscuro di Goya. Un aspetto che si manifesterà pienamente più tardi nella serie di incisioni dei “Disastri della Guerra” e dei “Capricci” in cui emerge come l´interesse di Goya per il mondo magico e stregonesco nasca da un forte spirito critico sia verso le superstizioni popolari sia verso l´ipocrisia dell´aristocrazia e del clero di quell´epoca tormentata, fatto che emerge chiaramente dalla lettura dei manoscritti dello stesso Goya. Per sottoporsi a cure termali, l´artista si reca a Bordeaux, dove, nonostante l´aggravarsi del suo stato di salute e la sua segreta e silenziosa angoscia, continua a dipingere senza commissione, per sé e per gli amici spagnoli fuggiti, come lui, alle persecuzioni borboniche. Nel 1828 la malattia peggiora al punto da paralizzarlo e, infine, essergli fatale. .  
   
   
OPPIDO LUCANO, RASSEGNA DELL´ARTE SACRA CONTEMPORANEA  
 
Potenza, 16 aprile 2009 - Nella serata di oggi ad Oppido Lucano, alle ore 19. 00, per iniziativa dell´Associazione Artitudo e dei padri Francescani, nel suggestivo scenario del convento di Sant´antonio, nell´ambito della manifestazione "Arte sacra contemporanea" apre la mostra " Il Dialogo" dell´artista Federico Cozzucoli. L´esposizione è arricchita dagli affreschi del 1548 preesistenti nella struttura conventuale di Giovanni Todisco da Abriola. L´inaugurazione della mostra, visitabile fino al 9 maggio, sarà preceduta da un convegno, in programma nel pomeriggio, con inizio alle 17. 30, sulla tematica dell´evento, cui parteciperanno, tra gli altri, l´arcivescovo di Acerenza, mons. Giovanni Ricchiuti, i presidenti della Regione, Vito De Filippo e della Provincia, Sabino Altobello e che avrà come moderarice, la giornalista Antonella Pallante. In serata sono previste anche la cerimonia di premiazione dell´elaborato vincitore del concorso "L´arte Sacra secondo me" e un concerto (ore 21. 00) di musica classica di Canio Fidanza. Nel cartellone dell´iniziativa previsti altri appuntamenti con la musica classica nella chiesa del convento con musicisti di fama nazionale ed internazionale. Ci sarà anche una sezione dedicata al cinema con la proiezione nel teatro Obadiah di quattro film, in collaborazione con la Cinoteca Lucana di Nino Martino. L´ingresso è gratuito sia alla mostra che a tutte le altre attività che si svolgeranno. .