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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Aprile 2010
NUOVO FARMACO A DOPPIA AZIONE PER TRATTARE L´IPERTENSIONE  
 
Bruxelles, 1 aprile 2010 - Una nuova ricerca internazionale ha mostrato che i pazienti ipertesi possono controllare e anche ridurre in modo significativo la loro pressione sanguigna se trattati con il nuovo farmaco a doppia azione Lcz696. Lo studio - pubblicato nella rivista The Lancet - ha paragonato questo nuovo farmaco al valsartan, un antagonista del recettore dell´angiotensina (Arb). La scoperta che Lcz696 potrebbe superare gli standard degli Arb, potrebbe portare ad un migliore trattamento dei pazienti ipertesi e cardiopatici. Gli scienziati con sede in Canada, Germania, Slovacchia, Spagna e Stati Uniti dicono che la molecola singola Lcz696 è un recettore dell´angiotensina Ii e inibitore della neprilisina (Arni), che funziona in due modi. Lcz696 non solo blocca l´azione dell´angiotensina Ii - una proteina che provoca la costrizione dei vasi sanguigni e innalza la pressione sanguigna - per facilitare il flusso del sangue, ma neutralizza efficacemente la neprisilina, causando così la dilatazione dei vasi sanguigni, che a sua volta provoca un calo della pressione sanguigna. Guidati dal professor Luis M. Ruilope del Hospital 12 de Octubre di Madrid, in Spagna, i ricercatori hanno esaminato 1.328 pazienti provenienti da 18 paesi che soffrono di ipertensione lieve-moderata. Il gruppo di ricerca ha assegnato ogni paziente ad uno degli otto gruppi, in modo casuale, per un periodo di otto settimane. I trattamenti per ogni gruppo sono stati rispettivamente: 100 mg di Lcz696, 200 mg di Lcz696, 400 mg di Lcz696, 80 mg di valsartan, 160 mg di valsartan, 320 mg di valsartan, 200 mg di Ahu377 (un inibitore della neprilisina), un farmaco placebo. Le loro scoperte dimostrano che i trattamenti utilizzati aiutano ad abbassare la media della pressione diastolica in posizione seduta. In particolare, ha fornito validi risultati il confronto di tre coppie di dosi di Lcz696 rispetto al valsartan (ovvero 100 mg rispetto a 80 mg, 200 mg rispetto a 160 mg, 400 mg rispetto a 320 mg). L´analisi dei risultati del periodo di otto settimane ha mostrato una riduzione sostanziale della pressione arteriosa nei pazienti trattati con Lcz696 rispetto ai pazienti trattati con valsartan (un calo medio della pressione diastolica in posizione seduta di -2,17 mmHg e della pressione arteriosa sistolica in posizione seduta di -4,20 mm Hg). Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che durante le otto settimane la riduzione media della pressione diastolica in posizione seduta era molto diversa per 200 mg mg di Lcz696 rispetto a 160 mg di valsartan (-2,97 mm Hg), nonché per 400 mg di Lcz696 mg rispetto a 320 mg di valsartan (-2,70 mm Hg). Secondo il team, l´utilizzo di Lcz696 per trattare l´ipertensione è sicuro e tutte le dosi sono ben tollerate dai pazienti. Per quanto riguarda gli effetti collaterali: sono stati lievi, sporadici e più o meno uguali negli otto gruppi di trattamento. La maggior parte dei pazienti ha riferito mal di testa, con il gruppo placebo che ha registrato il più alto numero di casi di cefalea. Gli scienziati non hanno registrato alcun caso di gonfiore (angio-edema) della cute. "La doppia inibizione del recettore dell´angiotensina Ii e neprilisina ha effetti complementari e potrebbe fornire benefici clinici in una vasta gamma di malattie cardiovascolari, tra cui l´ipertensione e l´insufficienza cardiaca", hanno detto i ricercatori. "La ricerca futura dovrebbe individuare quei pazienti ipertesi che potrebbero trarre maggiormente vantaggio dall´uso di Lcz696 (inclusi i pazienti anziani e diabetici)". In un articolo di accompagnamento i professori Bernard Waeber e Francois Feihl dell´Università di Losanna, in Svizzera, hanno scritto che Lcz696 presenta grandi potenzialità, in quanto i pazienti che soffrono di ipertensione attualmente sono costretti ad assumere più di un farmaco antipertensivo per mantenere sotto controllo la loro pressione sanguigna. "Fino ad oggi, l´esperienza clinica con Lcz696 era limitata", hanno scritto. "Ora disponiamo di sufficienti dati incoraggianti per giustificare l´esecuzione di ampi studi clinici per diverse patologie, in particolare l´ipertensione, il diabete e l´insufficienza cardiaca o renale". A questo studio hanno anche collaborato scienziati dell´Università Comenius in Slovacchia, l´Universität des Saarlandes in Germania, il Centre Hospitalier de l´Université Laval in Canada e la Novartis Pharmaceuticals negli Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: The Lancet: http://www.Thelancet.com/  Hospital 12 de Octubre: http://www.Madrid.org/cs/satellite?pagename=hospital12octubre/page/h12o_home    
   
   
SCOPERTI NUOVI NODI DELLA RETE MOLECOLARE ANTI-CANCRO CONTROLLATA DAL GUARDIANO DEL DNA: P53 PUBBLICATA SU PNAS UNA RICERCA, CONDOTTA DA RICERCATORI DEL LNCIB E DELL’UNIVERSITÀ DI TRIESTE, CHE RIVELA NUOVI PARTNER PER P53, PROTEINA CHE SVOLGE UNA POTENTE FUNZIONE ANTITUMORALE.  
 
 Trieste, 1 aprile 2010 - Un altro importante tassello è stato aggiunto alla complessa mappa del funzionamento della proteina p53, fondamentale barriera antitumorale, grazie alla scoperta di nuove interazioni: in particolare quella con una proteina che, se inibita, scatena l’attivazione della p53 e quindi blocca la proliferazione cellulare. È il risultato di una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori del Laboratorio Nazionale del Consorzio Interuniversitario per le Biotecnologie (Lncib) e dell’Università degli Studi di Trieste e pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. La proteina p53, che risulta “alterata” in oltre la metà dei tumori, svolge un’importante azione di controllo sull’integrità del genoma prevenendo lo sviluppo del cancro. Il suo funzionamento è regolato dall’interazione con altre proteine, una sorta di nodi all’interno di un complesso circuito molecolare; una conoscenza globale di questa “rete” è, quindi, essenziale per comprendere la funzione normale e aberrante della p53 nel cancro. Data la complessità degli studi sull’uomo, il gruppo di ricerca guidato dal Licio. Collavin, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, si è orientato sul moscerino della frutta Drosophila melanogaster. Questo organismo, ben noto e molto usato nella ricerca genetica, presenta, infatti, un numero ridotto di geni; nello specifico, un gene p53 simile all’antenato da cui sono derivati quelli della famiglia di p53 nell’uomo. “Siamo partiti dall’idea che la definizione di una mappa di interazioni della p53 di Drosophila potesse essere uno strumento utile per identificare interazioni evolutivamente conservate nell’uomo” afferma il prof. Giannino Del Sal, ordinario presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, responsabile dell’Unità di Oncologia Molecolare del Lncib, e partner nella ricerca. Analizzando circa il 70% delle proteine di Drosophila, i ricercatori sono riusciti a identificare numerosi partner della p53 finora sconosciuti, molti dei quali inaspettati; hanno poi usato la lista di proteine come guida, così da risalire alle corrispondenti proteine nell’uomo. “Abbiamo scoperto che per quasi tutte queste proteine l’interazione con p53 si è mantenuta durante l’evoluzione, dall’insetto fino all’uomo, e che alcune di queste sono importanti per la funzione di p53 in cellule umane – spiega Licio Collavin – In particolare la proteina Gtpbp4, quando sperimentalmente inibita in cellule tumorali in coltura, causa l’attivazione di p53 e l’arresto della proliferazione cellulare. Analizzando la sua espressione nei tumori abbiamo notato che livelli alti di questa proteina correlano con una sopravvivenza minore nei pazienti di cancro della mammella”. La ricerca, realizzata grazie al sostegno dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (Airc) e della Regione Fvg, e condotta presso i laboratori del Lncib in Area Science Park, ha portato a identificare una proteina che potrebbe diventare un potenziale bersaglio terapeutico nei tumori in cui p53 non è mutata, offrendo un nuovo spiraglio nella lotta contro il cancro. Il titolo del lavoro pubblicato sulla rivista Pnas è: A genome-scale protein interaction profile of Drosophila p53 uncovers additional nodes of the human p53 network. Gli autori sono: Andrea Lunardi, Giulio Di Minin, Paolo Provero, Marco Dal Ferro, Marcello Carotti, Giannino Del Sal and Licio Collavin.  
   
   
"COCKTAIL CHIMICI": A RISCHIO SALUTE E AMBIENTE  
 
Bruxelles, 1 aprile 2010 - Un team di ricerca dell´Università di Göteborg (Svezia), su incarico dell´Unione europea, ha studiato il fattore di rischio legato ai cosiddetti "cocktail chimici" nell´organismo umano e gli effetti degli stessi sull´uomo e l´ambiente. Il team, che ha passato in rassegna le recenti pratiche di valutazione dei rischi chimici, propone ora l´implementazione di una serie di misure. La relazione è stata pubblicata sul sito Web della direzione generale per l´Ambiente della Commissione europea. La quantità di sostanze chimiche sintetiche che ingeriamo è aumentata esponenzialmente nel corso degli ultimi 50 anni. Queste sostanze sono presenti negli alimenti, nelle bevande, nei farmaci, nell´aria che respiriamo, nell´acqua, nei cosmetici, nei prodotti per l´igiene personale e nei detersivi destinati alla cura della casa. Spesso sono trattati chimicamente anche gli indumenti e le scarpe che indossiamo. I risultati di questo "bombardamento" di sostanze chimiche nel nostro organismo è allarmante. Un recente studio condotto dall´Università svedese di Scienze agricole ha evidenziato la presenza di ben 57 pesticidi nei fiumi e nei ruscelli svedesi, mentre uno studio statunitense redatto nel 2005 rilevava la presenza di quasi 200 sostanze chimiche di origine sintetica (tra queste anche pesticidi, diossine, sostanze chimiche di natura industriale e ritardanti di fiamma) nel sangue dei neonati. Fino ad oggi i rischi rappresentati dalle sostanze chimiche sia per il nostro organismo che per l´ambiente in cui viviamo sono stati valutati singolarmente; gli effetti di un cocktail chimico complesso non erano invece stati presi in considerazione. Quest´ultima ricerca, tuttavia, dimostra che questo tipo di approccio è eccessivamente semplicistico per una valutazione efficace dei rischi chimici e potrebbe avere determinato una sottovalutazione degli effetti generali di queste sostanze. Vi sono infatti prove valide che suggeriscono che le diverse combinazioni di sostanze chimiche reagiscono e arrivano a formare composti all´interno del nostro organismo che hanno effetti molto più forti rispetto alle singole sostanze chimiche. La ricerca condotta dall´Università di Göteborg in collaborazione con alcuni colleghi dell´Università di Londra (Regno Unito) ha dimostrato chiaramente che l´effetto combinato del cocktail di queste sostanze ha effetti molto più tossici delle stesse quando assunte singolarmente. I ministri europei per l´ambiente hanno esortato la Commissione europea a apportare delle variazioni alle valutazioni del rischio chimico e alla legislazione esistente sugli effetti combinati delle sostanze chimiche. Le combinazioni in cui possono unirsi tali sostanze sono innumerevoli e poiché non è realistico pensare di testare ognuna di queste combinazioni, i ministri hanno chiesto alla Commissione di elaborare nuove raccomandazioni relative al trattamento delle combinazioni sulla base della legislazione esistente e delle variazioni legislative in materia di valutazione. "Il numero di combinazioni chimiche a cui sono esposti gli organismi che vivono sulla Terra è enorme", ha affermato il professor Thomas Backhaus del Dipartimento di scienze vegetali e ambientali dell´Università di Göteborg. "Pertanto non è realistico valutare ogni possibile combinazione ed è necessario adottare un approccio di tipo predittivo nella valutazione dei rischi. Abbiamo bisogno di linee guida per la gestione degli effetti dei cocktail chimici che ci consentano di valutarne i rischi per l´uomo e per l´ambiente. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Göteborg : http://www.Gu.se/  Università di Londra: http://www.Lon.ac.uk/  Pagine web della Dg Ambiente dedicate alle sostanze chimiche: http://ec.Europa.eu/environment/chemicals/effects.htm  State of the Art Report on Mixture Toxicity: http://ec.Europa.eu/environment/chemicals/pdf/report_mixture%20toxicity.pdf    
   
   
SALUTE FVG: CIRCONCISIONE TRA LE ATTIVITÀ ORDINARIE DEL SSR  
 
Trieste, 1 aprile 2010 - Gli interventi di circoncisione rituale maschile possono rientrare tra le prestazioni ordinarie offerte dal Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia, in quanto è stata valutata positivamente la sperimentazione, durata un anno tra la fine del 2008 e la fine del 2009, che, anche attraverso azioni di formazione e informazione, ha inteso favorire l´effettuazione di questa pratica nelle strutture pubbliche. Lo prevede una delibera approvata ieri su proposta dell´assessore alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic. Prima dell´avvio della sperimentazione anche in Friuli Venezia Giulia esisteva il problema della circoncisione rituale effettuata clandestinamente. Come invece riconosciuto da un protocollo d´intesa tra ministero della Salute e Federazione italiana dei medici pediatri, tale usanza - praticata fin dall´antichità, in particolare tra le popolazioni di religione ebraica e islamica - è da considerarsi un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Per questa ragione deve essere eseguito da un medico in una struttura sanitaria che rispetti le condizioni di sicurezza anche sotto l´aspetto igienico, per prevenire eventuali complicanze anche invalidanti, con conseguenze drammatiche per i bambini. La delibera della Giunta stabilisce che per la circoncisione rituale sia applicata la stessa tariffa in vigore per la circoncisione terapeutica.  
   
   
BOLZANO: CONCORSO PER LA FORMAZIONE MEDICO-SPECIALISTICA, DOMANDE ENTRO IL 5 MAGGIO  
 
Bolzano, 1 aprile 2010 - Verranno pubblicati nel prossimo numero del Bollettino ufficiale della Regione Trentino-alto Adige i bandi di concorso per posti di formazione medico-specialistica presso ospedali e università. Il termine per la presentazione delle domande scade il 5 maggio. I laureati in medicina e chirurgia, che hanno superato l´esame di Stato e che sono iscritti nel rispettivo albo presso l´Ordine dei medici, possono chiedere il finanziamento della formazione specialistica nelle materie che risultano carenti sul territorio altoatesino, in base alla rilevazione del fabbisogno. Il bando 2010 verrà pubblicato nel prossimo numero del Bollettino ufficiale della Regione Trentino-alto Adige, in uscita il 6 aprile. Il concorso mette a disposizione posti presso reparti di ospedali altoatesini accreditati come strutture formative, università o altri organismi pubblici di stati dell´Unione Europea dell´area culturale di lingua tedesca. Le domande potranno essere presentate tra il 6 aprile, giorno di pubblicazione del bando, e il 5 maggio, collegandosi alla pagina internet www.Provincia.bz.it/sanita/personale-sanitario/specialistica.asp.  
   
   
FVG: AGGIORNATI COSTI/UTENTE PER CENTRI RIABILITATIVI  
 
Trieste, 1 aprile 2010 - Su proposta dell´assessore alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha provveduto ad aggiornare, per l´anno 2010, i costi/utente riconosciuti ai centri socio-riabilitativi ed educativi diurni, alle soluzioni abitative protette e alle strutture residenziali quale contributo agli oneri relativi alla fornitura di servizi a favore delle persone disabili. Come previsto dallo specifico regolamento per la ripartizione dei contributi, i costi/utente sono stati adeguati sulla base del tasso di inflazione programmata. Il provvedimento della Giunta sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione, assieme al prospetto dei contributi previsti, suddivisi tra costi annui, giornalieri e a pernottamento di ogni singolo utente.  
   
   
OBIETTIVO: LA QUALITÀ DI VITA DEL PAZIENTE TERMINALE  
 
Parma, 1 aprile 2010 – La persona al centro: la persona e la qualità della sua vita, in progetti di cura sempre più individualizzati e sempre più attenti, anche, a ciò che alla persona ruota intorno. Questa la scommessa forte della cura dei malati in situazione di inguaribilità, tema di un incontro , il 25 marzo, organizzato da Provincia e Ausl all’Auditorium Toscanini all’interno della serie di appuntamenti “Avere cura di chi cura”. Un tema sollecitato dal territorio stesso: dal progetto provinciale “Domiciliarità”, approvato dalla Ctss (Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria) e sviluppato da Provincia e Ausl con i Comuni dei diversi Distretti, sono emerse esigenze di approfondimento e formazione su alcuni argomenti salienti, tra cui appunto quello dell’inguaribilità e della presa in carico della persona, con riferimento sia ai bisogni di cura e di sostegno dell’assistito sia alle necessità di accompagnamento e supporto della famiglia. Il seminario di oggi, rivolto principalmente agli operatori dei servizi sociali e sanitari, è stato caratterizzato da un’ampia partecipazione. “È chiaro che al centro deve stare la persona, sempre e comunque. La personalizzazione della cura e di quanto si muove intorno alla cura sono cruciali per la qualità della vita del paziente: per farlo star bene con se stesso, nell’affettività e nelle relazioni, al di là delle sofferenze della malattia, e per far diventare più serena la conclusione del suo percorso di vita. Questa è una scommessa che coinvolge tutti: coinvolge le istituzioni, coinvolge la famiglia e coinvolge il personale, che deve essere fortemente motivato e attrezzato dal punto di vista formativo e che deve essere parte integrante di un vero e proprio patto d’alleanza in cui anche l’affettività si mette in campo”, ha detto a margine dell’incontro l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani. “Il presupposto da cui credo sia importante partire – ha spiegato lo psicologo Mirco Moroni, che ha condotto il seminario - è che le persone, anche quelle cosiddette inguaribili, non abitano solo luoghi fisici: abitano le menti di chi si occupa di loro, famigliari o operatori. Quindi l’intervento nei confronti dell’inguaribilità non è sulla singola persona inguaribile ma su quella persona e sul suo ambiente. Questo è il senso dell’intervento; un intervento complesso e sempre negoziale, nel senso che prima di essere un progetto di cura questo è un progetto di vita: della persona e dei suoi famigliari, anche nella terminalità”. Nel corso della mattinata si sono susseguite le relazioni di Paolo Vacondio, responsabile del Programma cure palliative dell’Azienda Usl di Modena, che ha parlato della fase terminale della malattia, e di Dante Comelli, docente di Psicologia ospedaliera all’Università di Parma, che si è soffermato tra l’altro sul ruolo degli operatori. A seguire numerose testimonianze di assistenti sociali, psicologi, infermieri e palliativisti di strutture e servizi del territorio, e le conclusioni del direttore sanitario dell’Azienda Usl di Parma Ettore Brianti.  
   
   
SALUTE: GIUNTA FVG RECEPISCE INTESA SU RISORSE AGGIUNTIVE  
 
Trieste, 1 aprile 2010 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha condiviso il contenuto, gli obiettivi e le priorità d´intervento del protocollo d´intesa sottoscritto lo scorso 16 febbraio tra l´assessore alla Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della sanità. L´accordo del 16 febbraio è stato siglato allo scopo di garantire continuità rispetto alle scelte frutto di precedenti intese in merito all´attribuzione di risorse finanziare aggiuntive, nell´attesa di una piena definizione di un nuovo accordo per l´anno in corso. Nello specifico viene riconfermata per il 2010, con decorrenza 1 gennaio, la misura degli incentivi per lavoro festivo e notturno. Parallelamente non muta l´incremento dell´indennità giornaliera per il personale che svolge l´attività in servizi articolati su due o tre turni. Analoga riconferma è stata indicata per l´incentivo a favore del personale Ota (Operatore tecnico addetto all´Assistenza) e Oss (Operatore socio sanitario) che presta servizio nelle Terapie intensive, nelle sale operatorie, in Nefrologia e Dialisi e nei reparti di malattie infettive. Infine vengono confermati i benefici economici per il personale distaccato ai corsi di laurea dell´area sanitaria.  
   
   
TRENTO: AZIENDA SANITARIA, RINNOVATI GLI INCARICHI AI DIRETTORI  
 
Trento, 1 aprile 2010 - Con delibera di ieri il direttore generale reggente dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari, Franco Debiasi ha rinnovato gli incarichi ai direttori di direzione centrale, di distretto e di ospedale. Enrico Baldantoni: rinnovo dell’incarico di responsabile della direzione cura e riabilitazione. Alberto Betta: rinnovo dell’incarico di responsabile della direzione igiene e sanità pubblica, della direzione per la promozione e l’educazione alla salute, e del servizio rapporti con il pubblico. Claudio Buriani: rinnovo dell’incarico di responsabile dei distretti Alta Valsugana, Bassa Valsugana, Tesino e Primiero. Franco Fiorentini: rinnovo dell’incarico di responsabile dei distretti Alto Garda e Ledro e Giudicarie e Rendena. Dario Visconti: conferma dell’attribuzione delle funzioni di responsabile dei distretti di Fiemme e Ladino di Fassa. Paola Maccani: rinnovo dell’incarico di responsabile dei distretti di Trento e Valle dei laghi, Rotaliana-paganella e Valle di Cembra. Marino Migazzi: rinnovo dell’incarico di responsabile dei distretti Valle di Non e Valle di Sole. Elio Raffaele Ottaviano: rinnovo dell’incarico di responsabile della direzione personale e sistemi informativi. Giuliano Mariotti: conferma dell’attribuzione delle funzioni di responsabile dell’ospedale di Rovereto e del distretto Vallagarina. Franco Debiasi: mantiene la competenza della direzione amministrazione, controllo e affari generali e della direzione approvvigionamenti, servizi generali e tecnici.  
   
   
FVG: FORNITURA DI DISPOSITIVI ELASTOCOMPRESSIVI  
 
Trieste, 1 aprile 2010 - Le persone affette da linfedemi a seguito di interventi in ambito oncologico, quali mastectomie, o a causa di ustioni o per trattamenti di radioterapia, per le quali sia stata riconosciuta un´invalidità civile superiore al 33 per cento, potranno beneficiare della fornitura, una volta all´anno, di dispositivi elastocompressivi, a parziale carico del Servizio sanitario regionale. Lo stabilisce una delibera approvata ieri su proposta dell´assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia , Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali, Vladimir Kosic, che precisa che il dispositivo dovrà essere prescritto da un medico specialista e che le Aziende sanitarie sosterranno l´80 per cento del costo. I dispositivi saranno invece concessi del tutto gratuitamente ai minori di 18 anni.