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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Febbraio 2015
NUOVE TECNOLOGIE PER IL RILEVAMENTO DEI PATOGENI BATTERICI IL TEAM DI RAPTADIAG HA SVILUPPATO UN NUOVO TEST DIAGNOSTICO PER LA MENINGITE BATTERICA CHE POTREBBE ESSERE USATO PER RILEVARE PATOGENI BATTERICI DI TUTTI I TIPI.  
 
Bruxelles, 19 febbraio 2015 - Nel gergo del 7° Pq, Raptadiag è classificato come “progetto di ricerca mirata su piccola o media scala”. Negli ultimi due anni, però, il consorzio ha trasformato un nuovo test diagnostico per la meningite batterica in quello che probabilmente diventerà un set completo di tecnologie di sensori per rilevare patogeni batterici di tutti i tipi. Anche se questo settore ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, molta della medicina contemporanea si affida ancora a terapie basate sui sintomi e a costosi metodi diagnostici. Nel caso della “meningite batterica” (Mb), i sintomi si sviluppano da tre a sette giorni dopo l’esposizione iniziale e alcune persone possono persino essere portatori dei batteri senza ammalarsi. Se non si cura c’è una probabilità di morte del 50 % e l’efficacia delle cure dipende da quanto tempestivamente esse vengono somministrate. Secondo Morten A. Geday, coordinatore del progetto Raptadiag (“Rapid Aptamer based diagnostics for bacterial meningitis”) e professore, l’efficacia della terapia viene rallentata dal fatto che la diagnosi precoce attualmente è possibile solo per mezzo di tecnologie molto costose. Non solo questi metodi richiedono troppo tempo per dare un risultato accurato, ma sono anche troppo complessi per essere usati al di fuori delle grandi strutture ospedaliere. Insieme a partner in Svizzera e Danimarca e grazie a un finanziamento dell’Ue di 2,2 milioni di euro, il prof. Geday ha cercato di superare questi ostacoli con un test diagnostico facile da usare e a basso costo per la Neisseria meningitidis (conosciuta anche come meningococco) e per lo Streptococcus pneumoniae, che sono responsabili dell’80 % dei casi di Mb. Insieme al suo team ha già sviluppato tre tecnologie rivoluzionarie, tra cui un sensore a risonanza microacustico e un sensore a base di cristalli liquidi, e adesso ha in programma di portare il progetto alla fase successiva. In questa intervista, il prof. Geday spiega il percorso fatto dal consorzio dall’inizio del progetto nel 2011. Ci parla anche delle scoperte che li hanno spinti a rivedere lo scopo del progetto, da una migliore diagnosi per la Bm alla rilevazione di uno spettro di batteri molto più ampio, in contesti molto vari, dai patogeni del cibo e dell’acqua che entrano nella catena alimentare, nelle risorse idriche o persino nelle unità di condizionamento dell’aria. Cosa c’è di nuovo o innovativo in questo test? Come funziona? I nuovi test diagnostici saranno più veloci (richiederanno minuti invece di ore o giorni) e più economici (euro invece di diverse decine di euro) rispetto alle tecnologie attualmente disponibili. Queste erano state create per soddisfare l’esigenza clinica di una diagnosi di queste malattie con un alto grado di morbidità, riducendo le possibilità di diagnosi sbagliata e l’abuso di antibiotici. Per permettere il riconoscimento dei microorganismi, usiamo aptameri come recettori invece degli anticorpi usati tradizionalmente. In poche parole, gli aptameri sono molecole di Dna/rna corto a filamento singolo che possono assumere una struttura tridimensionale accoppiando le basi nucleiche all’interno del filamento. Questa struttura viene poi selezionata sulla base della sua alta affinità e specificità con l’antigene desiderato o obiettivo. Si stanno sviluppando in parallelo tre diverse tecnologie di sensori. La prima tecnologia è l’adattamento della tecnologia commerciale di biosensori evanescenti (Eva-sensor) che usano aptameri recettori invece di anticorpi. Altre due tecnologie sperimentali (sviluppate nelle università) sono impiegate per sviluppare un test rapido a un costo notevolmente basso, cioè un sensore a risonanza microacustico e un sensore a base di cristalli liquidi. La difficoltà di sviluppare questi due sensori è stata prima di tutto dimostrare che era possibile sviluppare sensori a risonanza microacustici con la sensibilità necessaria e poi provare che eravamo in grado di sviluppare sensori a base di cristalli liquidi in grado di rilevare singole cellule. Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate e come sono state risolte? Il progetto ha dovuto affrontare due problemi, uno tecnico e uno scientifico. Poco dopo il suo inizio, uno dei partner principali è andato in bancarotta. Il progetto quindi si è trovato privo della possibilità di sviluppare le molecole recettori su cui si basava, ovvero gli aptameri. La soluzione è arrivata alla fine da uno dei partner che si è assunto questa responsabilità integrando nel suo staff alcuni dei membri del partner fallito. La gestione della bancarotta, la ridefinizione delle responsabilità e il tempo necessario per rimettere in sesto il progetto hanno comportato un ritardo di sei mesi. Il grande successo dello sviluppo sia dei sensori a base di cristalli liquidi che dei risonatori microacustici è però strettamente legato alle scelte che abbiamo fatto allora. Il secondo problema scientifico è lo sviluppo di aptametri specifici per la Mb. Con l’avanzare del progetto, sta diventando sempre più chiaro che la necessaria affinità e specificità verso gli obiettivi raggiungerà i limiti delle capacità del consorzio quale è adesso. Fino a che punto questo sia dovuto ai limiti del consorzio o ai limiti della tecnologia degli aptametri non è ancora chiaro. La soluzione alternativa è l’uso di anticorpi specifici per la Mb e di aptameri esistenti che prendono come bersaglio altri patogeni per testare e convalidare le tecnologie sviluppate. Quindi vi siete progressivamente allontanati dalla Mb per concentrarvi su altri tipi di patogeni. Come è successo? Durante l’esecuzione del progetto, è diventato sempre più chiaro che anche se lo sviluppo di metodi di diagnosi della Mb più economici e più veloci avrebbe permesso la diagnosi e quindi il contenimento di epidemie di Mb nel Terzo mondo, l’impatto clinico in occidente sarebbe stato probabilmente limitato. Allo stesso tempo, ci siamo resi conto che le tecnologie che stavamo sviluppando per la diagnosi della Mb avevano un impatto significativo sulla rilevazione di patogeni batterici in un ampio numero di contesti, come per esempio i patogeni degli alimenti e dell’acqua nella catena alimentare, nelle risorse idriche o nelle unità di condizionamento dell’aria. Queste tecnologie inoltre potrebbero preparare il terreno per nuovi mezzi per la rilevazione di patogeni umani nella saliva e in altri liquidi corporei. Di conseguenza, sono state presentate varie proposte per portare avanti queste tecnologie nell’ultima fase del 7° Pq e un progetto molto più ambizioso – che in un certo senso sviluppa l’esperienza acquisita durante Raptadiag – è attualmente in fase di valutazione nell’ambito di un invito di Orizzonte 2020. A che punto siete per quanto riguarda l’obiettivo di completare al meno un prodotto commerciale entro la fine del progetto? Il progetto è a buon punto. L’eva-sensor si può già acquistare e Davos Diagnostics ha dimostrato che la sua tecnologia è adatta per la rilevazione batterica usando il riconoscimento degli aptameri o in altro modo. D’altra parte, sia i microrisonatori che i sensori a base di cristalli liquidi sono ancora in una fase iniziale. Queste tecnologie hanno bisogno di un partner industriale forte. Alla luce della situazione finanziaria in Spagna, ci sono poche probabilità di trovare finanziamenti per una spin-off che coinvolga gli scienziati partecipanti e quindi la tecnologia deve essere trasferita a un ente già esistente. Cominceremo, insieme all’ufficio preposto al trasferimento della tecnologia dell’Università, a cercare potenziali partner nel prossimo futuro. Si può dire che i risultati del progetto abbiano soddisfatto le vostre aspettative? Il progetto, che dovrebbe concludersi a giugno 2015, ha già raggiunto molti dei suoi obiettivi. Abbiamo dimostrato l’uso degli aptametri come molecole recettori per i patogeni batterici nell’Eva-sensor, il che ha come risultato una rilevazione veloce e facile del patogeno (in attesa di brevetto). Allo stesso tempo, le tecnologie di biosensore microacustico a risonanza si stanno già avvicinando alla sensibilità necessaria per poter rilevare il legame di un solo microorganismo, che è il limite di rilevazione finale, mentre il sensore a cristalli liquidi sta preparando il terreno per un metodo di rilevazione estremamente semplice ed economico, mediante ispezione visiva (senza bisogno di strumenti!) o optoelettronica con lettori miniaturizzati o persino videocamere dei telefoni cellulari. I risonatori microacustici sono già stati pubblicati in varie riviste sottoposte a revisione paritaria, mentre è stato presentato un brevetto per proteggere la tecnologia del sensore a cristalli liquidi. Quindi dal punto di vista dello sviluppo di un bio-sensore tecnologico, il progetto ha già ampiamente superato le aspettative dei partecipanti. Quando pensate che i pazienti e gli operatori sanitari potranno cominciare a usare le vostre scoperte? I benefici per la società dipenderanno in gran parte dal tradizionalismo del settore sanitario. Sarà difficilissimo anche per il nostro prodotto finito, Eva-sensor, avere un impatto significativo nei prossimi due anni, anche se Davos Diagnostics, durante – e in un certo senso grazie a – questo progetto ha ottenuto la certificazione Iso. Nel lungo termine (da tre a cinque anni), prevediamo che l’Eva-sensor si diffonda negli ospedali, permettendo una rilevazione più veloce e più facile di un gran numero di patogeni e di altri obiettivi biologici. Il futuro dei sensori a cristalli liqiudi e micro-risonatori dipende dai partner industriali che il consorzio riuscirà a coinvolgere nello sviluppo di queste tecnologie. Per ulteriori informazioni, visitare: Raptadiag http://www.Raptadiag.eu/    
   
   
EPATITE C: GIÀ ATTIVO IN TOSCANA IL TRATTAMENTO CON IL NUOVO FARMACO  
 
Firenze 19 febbraio 2015 - "Non soltanto la Toscana, in attesa dell´accordo economico nazionale con la ditta produttrice, ha fatto sì che fosse trattato in modo compassionevole un quarto dei pazienti gravi curati in Italia, ma è dalla fine dello scorso anno che i medici toscani possono prescrivere il Sovaldi, il nuovo farmaco contro l´epatite di tipo C senza alcuna limitazione nelle quantità e nella disponibilità. Abbiamo quindi fatto presto e bene tutto ciò che era in nostro potere e siamo pronti a continuare la cura dei pazienti che ne hanno necessità". E´ rassicurante la precisazione fornita da Luigi Marroni, assessore regionale al diritto alla salute, in seguito a due interrogazioni presentate l´una alla Camera dei deputati e l´altra in Consiglio Regionale in merito ad una presunta mancata attivazione in Toscana del trattamento dei pazienti affetti da epatite C dopo l´uscita a livello mondiale del nuovo (e si ritiene più efficace) farmaco. In Toscana il trattamento con il farmaco Sovaldi (sofosbuvir è il principio attivo) è stato attivato dall´agosto 2014 con un accesso per uso compassionevole, cioè con la fornitura gratuita da parte del produttore, in seguito al mancato accordo economico tra l´Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e la ditta produttrice, la Gilead. Al momento della chiusura della possibilità di ricorrere all´uso compassionevole, cioè all´inizio del dicembre scorso, nella Regione Toscana erano stati approvati 216 trattamenti a fronte di un totale nazionale di 894 trattamenti. "La pronta attivazione dell´uso compassionevole – conclude l´assessore - ha permesso la cura immediato dei pazienti più gravi che non avrebbero potuto attendere i tempi della contrattazione economica e della successiva commercializzazione". Il costo delle cure sarà notevole per le casse regionali, visto che un ciclo di trattamenti può andare anche oltre i 30.000 euro a paziente. La stima regionale è che nel 2015 i pazienti candidati alla somministrazione del farmaco possano essere fino a 1.700. La Regione pensa di poter far fronte alle notevoli spese necessarie a garantire le cure attingendo al fondo previsto dalla Finanziaria 2015 per i farmaci innovativi.  
   
   
MENINGITE, AD OGGI IN TOSCANA 10 CASI  
 
Firenze 19 febbraio 2015 - Meningite batterica, i casi registrati ad oggi in Toscani sono 10: 7 da meningococco C, 1 da meningococco B e 2 da ceppo non noto. Nel 2014 sono stati 16; nel 2013, 12; nel 2012, 18; nel 2011, 12; nel 2010, 16. E molti di più negli anni ancora precedenti: hanno toccato i 36 nel 2005, i 27 nel 2004, i 22 nel 2002 (tutti i dati derivano dal sistema di sorveglianza delle malattie batteriche invasive gestito dell´Istituto Superiore di Sanità: http://www.Iss.it/mabi/ ). Strumento di prevenzione è la vaccinazione. In Toscana la vaccinazione contro il meningococco C è gratuita per tutti fino a 18 anni. E una delibera dell´ottobre 2014 ha introdotto la vaccinazione gratuita contro il meningococco B a partire dai bambini nati nel 2014. La vaccinazione contro il meningococco è comunque sempre offerta gratuitamente ai soggetti a rischio. Si ricorda che il Piano regionale delle vaccinazioni prevede l´offerta attiva e gratuita contro una serie di malattie infettive, divenute rare proprio grazie alla vaccinazione, ma comunque in grado di provocare gravi conseguenze. E quindi si raccomanda di aderire agli inviti a fare le vaccinazioni secondo le indicazioni del calendario vaccinale, rivolgendosi ai servizi di vaccinazione delle Asl o al proprio pediatra di famiglia per avere informazioni.  
   
   
SALUTE, LOMBARDIA: VIA LIBERA A 267 NUOVE ASSUNZIONI  
 
Milano, 19 febbraio 2015 - La Giunta regionale di Palazzo Lombardia ha approvato la delibera con la quale vengono autorizzate 267 nuove assunzioni a tempo indeterminato, per le Aziende Ospedaliere, l´Azienda Regionale per Emergenza Urgenza e le Fondazioni Irccs di diritto pubblico. Prime Determinazioni Del 2015 - "Si tratta della prima tranche di assunzioni previste per il 2015 - spiega il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani - in attesa dell´attuazione del nuovo piano di gestione delle risorse umane che sarà messo a regime entro l´anno. Queste assunzioni - ha aggiunto Mantovani - dovranno essere effettuate entro il prossimo 30 settembre". Impegno Per La Stabilizzazione - "Grazie ad un lavoro - osserva Mantovani - sempre più in stretta sinergia con le Aziende del Sistema Sanitario Lombardo vogliamo offrire una risposta ancora più puntuale rispetto ai fabbisogni di personale. Prosegue, dunque, - conclude il Vice Presidente di Regione Lombardia - l´impegno della Giunta Regionale per aumentare i posti di lavoro stabili all´interno delle nostre strutture sanitarie. Meno precarietà significa lavorare più serenamente con la possibilità di poter offrire ancora più qualità sotto il profilo professionale".  
   
   
SANITÀ IN CAMPANIA, CALDORO: DIFFIDO MEF. NOI PRONTI AD ASSUMERE.  
 
Napoli, 19 febbraio 2015 - “Il governo deve cambiare strategia. La situazione non è più sostenibile. Con meno risorse e meno personale non si può dare migliore sanità.” Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro commenta la diffida al ministero dell’Economia. “Con il ministero della Salute, attento e sensibile al tema, abbiamo avviato una nuova fase di equilibrio di bilancio e di riorganizzazione. Nei prossimi anni, se saranno mantenuti i patti, la Campania finirà di subire le ingiustizie sulla ripartizione del fondo. Adesso - sottolinea il presidente - bisogna intervenire sul personale. Non hanno più senso regole ottuse che da anni danneggiano la nostra sanità. Noi siamo pronti ad assumere giovani medici ed infermieri. Abbiamo avviato una riorganizzazione e razionalizzazione senza precedenti, ridotto gli sprechi, abbiamo le carte in regola. Abbiamo, anche grazie al contributo di uomini e donne della sanità che ogni giorno fanno un lavoro straordinario, aumentato i livelli delle prestazioni, tra mille difficoltà. La nostra è una diffida, al governo, al ministero della Economia in particolare. Sono certo non faranno mancare il loro sostegno le forze politiche e sindacali. E´ una battaglia che non ha colore, fatta solo per i cittadini della Campania”, conclude Caldoro.  
   
   
EX OSPEDALE MARINO, ASSESSORE SARDEGNA: SUPERARE LA POSIZIONE DI STALLO PER RESTITUIRE LA STRUTTURA ALLA CITTÀ  
 
Cagliari, 19 Febbraio 2015 - "Per restituire un bene come l´ex Ospedale Marino alla città è necessario superare la situazione di stallo e non ostinarsi a lasciare la struttura in stato d´abbandono, restituendola ai cittadini, e valorizzando così ulteriormente anche l´area in cui giace". A dirlo è l´assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu, al margine della conferenza di servizi che si è tenuta negli uffici dell´assessorato in viale Trieste 186. Al tavolo erano presenti oltre ai vari assessorati regionali coinvolti, Sanità compresa, la ditta Prosperius aggiudicatrice del bando, l´agenzia del Demanio, la Capitaneria di Porto, il Comune di Cagliari e i Vigili del fuoco. Lo scopo della riunione era quello di verificare i presupposti per la prosecuzione del procedimento riguardante l´ex struttura ospedaliera del Poetto, e in particolare sulle modalità della stipula del contratto, in conseguenza delle problematiche emerse a seguito delle osservazioni esternate da parte dell´assessorato della Sanità. Per questo motivo la conferenza di servizi si è conclusa con la richiesta da parte della Regione alla ditta Prosperius di fornire ulteriori risposte e precisazioni relativamente alla nota della Sanità, nella quale si osserva la mancata applicazione delle norme relative alla programmazione sanitaria regionale, come l´accreditamento della struttura.  
   
   
AFFIDO PER ANZIANI. ZAIA: “NELLE POLITICHE SOCIALI IL VENETO SEMPRE ALL’AVANGUARDIA IN ITALIA”  
 
Venezia, 19 febbraio 2015 - “E’ un grande traguardo. Ancora una volta il Veneto arriva primo in Italia, aprendo una nuova strada nel welfare sociale”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge che prevede l’istituto dell’affido anche per gli anziani e gli adulti in difficoltà. “Quello di favorire la permanenza nel proprio ambiente di vita e familiare delle persone anziane che vivono un disagio sociale – sottolinea Zaia –, garantendo loro adeguati sostegno e tutela, è un obbiettivo raggiunto nel solco della grande civiltà veneta, ma anche un approccio innovativo di una Regione che affronta con modernità le esigenze di una società che cambia”.  
   
   
SANITÀ IN CAMPANIA: BENE CALDORO, BLOCCO DEL TURN OVER ORMAI TOTEM IDEOLOGICO  
 
Napoli, 19 febbraio 2015 - “Approvo e sottoscrivo la lettera di diffida che il presidente Caldoro ha inviato al ministero dell’Economia relativa al blocco del turn over del personale sanitario in Regione Campania. Ormai più che uno strumento di contenimento della spesa sanitaria, è diventato un totem ideologico.” Così Raffaele Calabrò, consigliere del presidente Caldoro per la Sanità. «I dati economici – prosegue Calabrò - dimostrano, tra l’altro, che non si sono avuti grossi risparmi per la necessità di ricorrere al pagamento di straordinari per il personale impiegato e o convenzionato. Data per scontata la disponibilità del ministro della Salute, il Mef smetta di usare il bilancino ed accolga la richiesta del governatore Caldoro di sbloccare quella percentuale pari al 30% che consentirebbe un’assistenza sanitaria adeguata. "No personale, no assistenza", oltre che uno spot pubblicitario ormai famoso è un assioma che vale anche per la sanità», conclude Calabrò.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARIO OLIVERIO HA VISITATO IL “CENTRO CUORE” DI REGGIO CALABRIA  
 
Catanzaro, 19 febbraio 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio, dopo essere stato all’ospedale di Reggio ha dichiarato: “Ho visitato il Centro Cuore ed ho constatato l’esistenza, all’interno del Presidio Ospedaliero di Reggio Calabria, di una struttura altamente specializzata e concepita come Dipartimento Funzionale comprendente attività preesistenti dentro l’attuale Presidio (Cardiologia Clinica, Cardiologia Riabilitativa, emodinamica, Utic) ed attività integrative (dieci posti letto di cardiochirurgia con il servizio di cardioanestesia). Il primo obiettivo, da affidare all’attuale Direttore Generale f.F., è l’immediato trasferimento di tutte le attività e servizi preesistenti, al fine di consentire un’ampia utilizzazione di strutture e tecnologie. Il secondo obiettivo è l’apertura di un processo che porti all’attivazione dell’attività cardiochirurgica. Si tratterà di definire soluzioni che consentano di utilizzare una struttura, per la quale sono state investite consistenti risorse, al fine di garantire prestazioni di alta specialità ed il contenimento della spesa oggi sostenuta dalla Regione per centinaia di calabresi costretti a curarsi fuori dalla Calabria. Ho inoltre constatato l’esistenza di una Pet di ultima generazione che, in atto, è inutilizzata per carenza di personale mentre, anche in questo caso, centinaia di calabresi sono costretti a liste di attesa nell’unica struttura operativa in Calabria o in strutture esistenti fuori Calabria. Anche al fine di affrontare, con efficacia e rapidamente, questi problemi, mi auguro che il Governo proceda alla nomina immediata del Commissario ad acta per il Piano di Rientro”.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATA L´XI EDIZIONE DELL´INIZIATIVA "IO RINUNCIO"  
 
Bolzano, 19 febbraio 2015 - L’azione “Io rinuncio” si svolgerà per l’undicesima volta durante la Quaresima, dal 18 febbraio, mercoledì delle Ceneri, al 4 aprile, sabato Santo. L’edizione 2015 di “Io rinuncia” è stata presentata alla stampa alla presenza del vescovo, Ivo Muser, e dell’assessora provinciale alla sanità, Martha Stocker, che sostiene da sempre l’iniziativa promossa dal Forum Prevenzione. Il fulcro dell´azione sarà nuovamente la domanda "Abbiamo bisogno di ciò che abbiamo, abbiamo ciò di cui abbiamo bisogno?", il cui scopo è interrogare ognuno di noi circa le proprie abitudini e i modelli di comportamento al fine di poterli modificare. I sostenitori che contribuiscono all´azione "Io rinuncio" sono oltre 50. Le organizzazioni che, sin dall´inizio, sono state responsabili dell´azione, promossa dal Forum Prevenzione, e sostenuta dalla Ripartizione sanità della Provincia, sono la Caritas, il Katholischer Familienverband, l´Intendenza scolastica tedesca e ladina e la Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste. Sia il vescovo, Ivo Muser, che l´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, hanno posto l´accento, nel corso dei loro interventi, sul concetto di solidarietà e sulla necessità di sensibilizzare la società nei confronti di coloro che hanno bisogno di aiuto. Come ogni anno gli organizzatori accompagneranno l´azione con diverse iniziative collaterali. La Caritas altoatesina accompagnerà l´azione "Io rinuncio" inviando Sms o e-mail con brevi messaggi a tutti gli interessati, sotto lo slogan "Da persona a persona". Attraverso pensieri e desideri di persone socialmente svantaggiate, la Caritas vuole incoraggiare le persone a migliorare i rapporti gli uni con gli altri e rendere più consapevoli che anche i più deboli hanno gli stessi sentimenti, desideri e dignità di tutti. Chi vuole ricevere i messaggi può prenotarsi gratuitamente online sul sito internet www.Caritas.bz.it. L´arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste ha concepito come contributo la "scatola dei pensieri", al cui interno sono inseriti dei foglietti contenenti diversi proverbi che hanno lo scopo di fornire stimoli concreti alla riflessione. Tutti potranno estrarre dalla scatola un pensiero: il tema è incentrato sul come sia possibile fare del bene a se stessi e agli altri. Le scatole con i pensieri sono distribuite dai Servizi giovani in diverse zone della provincia. L´intendenza scolastica tedesca e quella ladina invitano gli studenti e le studentesse a mandare nel tempo della Quaresima ai propri compagni, parenti o ad altre classi, dei pensieri positivi che si ispirino alle parole chiave del manifesto dell´azione di rinuncia. La diffusione può essere fatta in forma cartacea o digitale (sms, chat, video). Gli insegnanti offriranno il loro supporto nel trovare le idee. Per prepararsi alla Pasqua il Katholischer Familienverband Südtirol ha pensato a un calendario che per i 40 giorni di Quaresima accompagnerà le famiglie con spunti per riflettere e per stare assieme. Le foto e i testi sono rivolti sia agli adulti che ai bambini. Il calendario, in lingua tedesca, è acquistabile presso il Kfs di Bolzano per un importo di 5 Euro. Per riuscire a vivere in pieno la Quaresima, il Kfs ha ideato anche un dado per le famiglie. Un lato è già prestampato con delle frasi come: "Oggi preghiamo insieme", "ci prendiamo del tempo per noi", "regaliamo felicità", "rinunciamo a". Il retro del dado invece può essere compilato dai membri della famiglia. Il dado è acquistabile da gennaio sempre presso l´ufficio del Kfs, al costo di 50 centesimi. Negli ostelli di Bolzano, Bressanone, Merano e Dobbiaco la Casa della gioventù Kassianeum desidera incoraggiare tutti, giovani e meno giovani, a concedersi un attimo di pausa in un ambiente rilassato, adatto alla riflessione e all´ascolto interiore, proprio come nello spirito dell´azione. Concretamente, verranno realizzati dei segnaposti per i tavoli in tre lingue, che ogni mattina verranno posizionati su tutti i tavoli nelle sale per la colazione degli ostelli. Ci sarà anche la possibilità di mettere per iscritto i pensieri che sorgono durante la riflessione. Rai Südtirol partecipa al progetto "Io rinuncio" con "La Buona Notizia". Ogni giorno, alla radio e alla televisione, sentiamo notizie su situazioni terribili e drammatiche. Nel periodo della Quaresima sarà proposto qualcosa di diverso: protagoniste diventeranno le buone notizie e un ruolo centrale sarà dato al volontariato e al prezioso lavoro delle diverse associazioni. Tramite il Bibliotheksverband Südtirol anche quest´anno le biblioteche parteciperanno nuovamente all´azione preparando tavoli speciali "a tema" su cui verranno messi i libri consigliati e dedicati alle tematiche dell´azione. L´azione "io rinuncio" verrà pubblicizzata per mezzo di manifesti, programmi radiofonici, inserti pubblicitari e manifesti, può inoltre essere consultata la pagina www.Aktion-verzicht.net/www.io-rinuncio.it  Tra i primi a sostenere l´azione, oltre agli organizzatori, anche organizzazioni come la clinica "Bad Bachgart", l´associazione Hands, l´Ufficio giovani di lingua tedesca, l´assessorato alla Sanità e il quotidiano "Dolomiten". Nel frattempo, il numero dei sostenitori è cresciuto fino a superare le 50 organizzazioni. Recentemente si sono aggiunti la Familienberatung Ehe - und Erziehungsberatung Südtirol, la cooperativa sociale Metaziel onlus e l´associazione delle Donne coltivatrici sudtirolesi.  
   
   
TENNIS: A BEINASCO TUTTO PRONTO PER IL 25.000 $ ITF FEMMINILE  
 
Beinasco, 19 febbraio 2015 - Tutto pronto a Beinasco, ieri la presentazione in Sala dei Marmi di via Maria Vittoria 12 (sede della Città Metropolitana di Torino, Ente patrocinatore dell’evento con Torino 2015 Capitale Europea dello Sport) per la 2.A edizione del Sge Women´s International Tournament, organizzato dall´Usd Tennis Beinasco. Un torneo ancora più importante rispetto alla scorso poiché al montepremi di 25.000 $ si aggiunge l´ospitalità per tutte le giocatrici del main draw. Un "accorgimento" che ha ancora alzato il livello di presenze: "Il nostro circolo - conferma il Presidente Sergio Testa - si distingue da anni per le organizzazioni importanti, vedi le dieci edizioni dell´Open e l´Internazionale Itf 2014. Ciò nel solco tracciato dalle nostre squadre agonistiche femminili che militano da diverse stagioni in serie A e B". L´entry list, variata nel corso dell´ultima settimana, vede in testa la ceca Denisa Allertova, classe1993 e n° 91 Wta. Una tennista in forte crescita che lo scorso anno ha fatto registrare diversi successi in campo internazionale, sia sul duro che sulla terra rossa, in particolare nel 50.000 $ Itf di Istanbul e nei 25.000 $ Itf di Budapest, Alphen A/d Rijn, Pizen e Siofok. Insomma una giocatrice che ha già dimostrato di saper vincere. La seguono nella lista d´ingresso la slovacca Kucova, la francese Dodin, la tedesca Maria, l´altra ceca Krejcikova, n° 158 Wta. Le prime azzurre in tabellone sono Alberta Brianti (già top 100 Wta) e Gioia Barbieri, a ridosso delle prime 200 giocatrici del mondo. La terza è la torinese Giulia Gatto Monticone, lo scorso anno vincitrice del torneo di doppio a fianco della cuneese Nicole Clerico. Appena fuori di tre posizioni dalle "elette" di main draw la trionfatrice della scorsa edizione e atleta di casa, Anastasia Grymalska, alla quale l´organizzazione concederà una wild card, come a Camilla Rosatello, saluzzese che nel 2014 centrò la semifinale. Wild card della Federazione, invece, per Martina Caregaro e Cristiana Ferrando in tabellone principale. Il direttore del torneo sarà ancora una volta Andrea Taragni: "Stiamo preparandoci alla seconda edizione dell´appuntamento e la parola d´ordine è crescere ulteriormente, nella cura del dettaglio e nella qualità generale, al fine di rispondere adeguatamente alle normative dettate dall´Itf e alle esigenze delle atlete, vedi per esempio l´area che verrà appositamente dedicata alla fisioterapia". Da sabato 21 tutte in campo nelle qualificazioni a caccia degli otto posti tra le big, da lunedì 23 il via ai match di main draw. Presente alla conferenza stampa anche il Presidente Fit Piemonte, Pierangelo Frigerio: “Quello di Beinasco è solo il primo di una serie di tornei internazionali che tornano a colorare la programmazione tennistica di alto livello della nostra regione. Seguiranno quattro Challenger maschili (a Vercelli, al Monviso Sporting Club, al Circolo della Stampa Sporting, ancora in attesa della data ufficiale, ai Faggi di Biella). A fine giugno e inizio luglio poi, al Nord Tennis Sport Club, una fase di qualificazione dell’European Summer Cup under 14 femminile e un altro 25.000 $ Itf femminile. Ed ancora due tappe di tornei Open valide per le prequalificazioni degli Internazionali Bnl d’Italia 2015, al Monviso Sporting Club (maschile) e al Circolo della Stampa Sporting (femminile). Nel complesso un montepremi per quanto concerne le rassegne internazionali di circa 250.000 euro, di poco inferiore ai 300.000 euro toccati qualche stagione fa quando i momenti economici erano certo migliori degli attuali. Dunque un bel segno di vitalità del nostro movimento”. Torniamo al 25.000 $ Sge Women’s International Tournament di Beinasco. Wild card nel tabellone principale a Grymalska e Rosatello (dell’organizzazione), Caregaro e Ferrando (Federazione). In qualificazione a Turco, Di Sarra e Sartori (organizzazione), Bianca Turati, Jessica Pieri, Brescia od Hofer (Federazione). La compilazione del tabellone delle qualificazioni ci sarà venerdì sera. In campo da lunedì o martedì prossimo anche le doppiste, per cercare di conquistare il titolo (finale venerdì 27 febbraio). Lunedì sera, dalle 21, il Players Party presso l’Hotel Interporto di Rivalta con la partecipazione di Marco Berry.  
   
   
IMPIANTI SPORTIVI IN ABRUZZO: INTESA CON CONI PER CENSIMENTO  
 
L´aquila, 19 febbraio 2015 - L´abruzzo avrà una fotografia fedele della consistenza e dello stato degli impianti sportivi su tutto il territorio. È il senso del protocollo d´intesa che il Coni Servizi, rappresentato dal suo Ad Alberto Miglietta, e la Regione Abruzzo con l´assessore all´Impiantistica sportiva, Donato Di Matteo, hanno sottoscritto alla presenza dei rappresentanti di alcune associazioni sportive e di amministratori locali. Il Coni Servizi farà un censimento di tutti gli impianti sportivi, pubblici e privati, presenti in regione. E lo farà attraverso un innovativo software che scatterà una fotografia sulle caratteristiche tecniche del singolo impianto, indicando poi per ognuna delle strutture monitorate le possibilità di utilizzo nelle singole discipline sportive. "Si tratta - ha detto l´assessore Di Matteo - un progetto importante e innovativo che apre una nuova stagione per l´impiantistica sportiva sul territorio. Con il monitoraggio annuale sugli impianti, Comuni e Regione potranno capire su quali impianti è necessario intervenire evitando in questo modo dispersione di risorse a vantaggio dei servizi sul territorio". Ma l´assessore Di Matteo ha anche voluto mettere l´accento sulle nuove prospettive che si aprono per alcuni territori. "Conoscere la presenza o meno di alcuni impianti su determinati territori regionali - spiega l´assessore all´Impiantistica sportiva - permette ai Comuni di presentare un´offerta sportiva omogenea sul territorio di riferimento in modo da evitare la realizzazione di impianti doppione e riequilibrare l´attuale situazione di squilibro che esiste tra la costa e le aree interne e montane della regione". Il progetto del Coni Servizi, finanziato in parte con fondi della Presidenza del Consiglio dei ministri, è già partito in quattro regioni e avrà una durata da 6 a 12 mesi. Lo stesso assessore Di Matteo ha preannunciato che la Regione nei prossimi giorni predisporrà un intervento finanziario in materia d´impiantistica e sui fondi Fas da utilizzare per strutture sportive, fondi finora poco utilizzati perché si richiede la compartecipazione del comune almeno al 50% del finanziamento, ha invitato gli investitori privati "a forme di collaborazione con i comuni" in modo da "permettere agli enti locali di pensare una programmazione che riguardi l´impiantistica sportiva".